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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 17 Dicembre 2010 |
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VENEZIA (MUSEO CORRER): L´AVVENTURA DEL VETRO. UN MILLENNIO D´ARTE VENEZIANA FINO AL 25 APRILE 2011
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Dopo quasi trent´anni il Museo Correr dedica gli spazi espositivi ad un prestigioso capitolo dedicato al vetro che riprende, con diverso e specifico taglio, l´omonima mostra "L´avventura del vetro" appena conclusasi al Castello del Buonconsiglio a Trento. Da quell´esposizione la grande edizione veneziana mutua una parte dei materiali, aggiungendone però molti altri, davvero importanti, per celebrare adeguatamente il millennio e più di storia del vetro a Venezia e in Laguna. Infatti "L´avventura del vetro", allestita dall´11 dicembre 2010 al 25 aprile 2011 al Museo Correr, per iniziativa della Fondazione Musei Civici di Venezia, a cura di Aldo Bova e Chiara Squarcina, rappresenta la più ampia rassegna sul tema dopo la grande esposizione del 1982 a Palazzo Ducale, Museo Correr e Museo del Vetro. Sullo sfondo di questo evento la prossima ricorrenza dei 150 anni della nascita del Museo avvenuta nel 1861 grazie all´Abate Zanetti, nonché la prospettiva di espandersi nei futuri spazi delle vicine Conterie con la speranza di incentivare ulteriori donazioni di opere novecentesche. Catalogo Skira. Organizzata cronologicamente in quattro sezioni - vetri archeologici; dal Xv al Xviii secolo; Xix secolo, Xx secolo - e con oltre trecento opere esposte, la grande rassegna al Correr ripercorre tutte le tappe della straordinaria "avventura del vetro" a Venezia, dall´arrivo in laguna, in età classica, di vetri provenienti da aree anche lontane, fino al connubio sempre più stretto tra vetro e design che rappresenta il presente e il futuro della produzione vetraria muranese. Quanto il vetro sia connaturato a Venezia lo conferma la sezione d´apertura della mostra che presenta un´inedita sequenza di vetri antichi recuperati dai fondali della laguna e tra la sabbia dei canali della città. Disseminati per casi fortuiti, per la caduta in mare dei carichi o semplicemente per l´eliminazione di manufatti non più integri. Questi capolavori fragilissimi, di fattura spesso raffinatissima, saranno esposti per la prima volta al pubblico dopo essere emersi dalla coltre d´acqua che li ha preservati per secoli. Fanno parte di questa sezione anche i vetri archeologici identificabili con la Collezione Manca, che faranno mostra di sé non tanto con la funzione di "archivio di memoria" quanto oggetti d´ispirazione per quella che sarà destinata a diventare un´attività simbolo di Venezia. Furono queste forme ad influenzare il gusto dei maestri vetrai veneziani per buona parte dell´Età dell´Oro del vetro a Venezia, dal Quattrocento a tutto il Seicento quando i vetri veneziani erano contesi e copiati. A quest´importante periodo la mostra riserva una serie ricchissima di capolavori. Poi l´evoluzione settecentesca con i fortunati nonché geniali tentativi di proporre il vetro per quello che non è ma che, lavorato con maestria ed ingegno, può suggerire materiali diversi come la porcellana senza dimenticare l´ingresso nella lavorazione della calcedonia e dell´avventurina. L´ottocento fu un secolo ambivalente dove si susseguiranno decadenza e rinascita. La prima "favorita" anche dalla perdita di un ruolo politico della Serenissima, la seconda stimolata dai nuovi stili che solcando l´Europa contaminarono anche Venezia e da una riflessione sulla passata grandezza, si giunse a rivisitazioni declinate al nuovo. E, proprio per supportare questo "rinascimento", nasce il Museo del Vetro. Infine il Novecento, con il design che contamina e contagia la produzione vetraria, indirizzandola verso lidi nuovi dove il vetro non è più oggetto d´uso ma opera d´arte, da godere ed ammirare per le sue forme e colori. Proprio su questo nuovo fronte la mostra al Correr si sofferma con l´attenzione che il nuovo merita. Per la prima volta, ad esempio, si cercherà di ricostruire il Novecento secondo anche dei capitoli insoliti e rari con opere provenienti dalla Fucina degli Angeli di Egidio Costantini e un´altra dalla collezione di Carlo e Giovanni Moretti. Questa importante sezione, che non vuole assolutamente ritenersi esaustiva, mira piuttosto a tracciare le linee identificative di un secolo. La mostra espone anche altri esempi di manifattura sempre legata al mondo vetrario: quelli appartenenti alle collezioni Sarpellon, Dinon, Fuga e Panini, spaziando da un rarissimo erbario vitreo, ad una raccolta di borsette di perline di vetro. Sorpresa nelle sorprese - in concomitanza con il Carnevale di Venezia 2011, dedicato all´Ottocento - verrà ad aggiungersi un´ulteriore selezione di più di un centinaio di opere provenienti dalla collezione Maschietto, per la prima volta presentata in città. Si tratta di figurine di vetro, con maschere veneziane e della Commedia dell´Arte, deliziosi nudini femminili, costumi e soggetti di fantasia che, insieme a una selezione di disegni ottocenteschi sul Carnevale, dalle collezioni del Correr, troveranno spazio in uno dei sontuosi ambienti al primo piano del Museo Correr (dal 26 febbraio 2011). Capitoli di un´avventura millenaria che da questo confronto con le infinite sfaccettature di una grande storia può trarre stimoli per declinare lo scintillante futuro del vetro a Venezia. Info: L´avventura Del Vetro - Venezia, Museo Correr, , Piazza San Marco - Ii piano - 11 dicembre 2010 - 25 aprile 2011 - Orario: tutti i giorni 10/17 (biglietteria 10/16) fino al 31.Iii; dal 1.Iv 10/18 (biglietteria 10/17) - www.Museiciviciveneziani.it - info@fmcvenezia.It |
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TRIESTE (URBANWEAR)DIVAGAZIONI CROMATICHE: MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE BRUNO DALFIUME
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Sabato 18 dicembre 2010 alle ore 19.30 lo spazio Urbanwear (via Torino 13) di Trieste festeggia il primo anno di attività allestendo la mostra personale del pittore Bruno Dalfiume intitolata Divagazioni cromatiche e curata dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, che propone una quindicina di lavori realizzati a olio e a tecnica mista dall’artista nell’ultimo triennio, è ospitata in uno spazio commerciale arredato con taglio innovativo, molto vivace e surreale, un concept store “Art and shop” in perfetta sintonia con le opere esposte. Visitabile fino al 29 dicembre con orario da martedì a sabato 9.00 - 13.00 / 15.30 - 19.30 (www.Urbanwear.it). Vitalissimo e aggiornato - scrive Accerboni - il pittore Bruno Dalfiume ha sviluppato nel corso di un’attività creativa quasi quarantennale un linguaggio libero e incisivo, che fonda sull’impeto cromatico, sulla libertà del gesto, sul segno e, sovente, sulla matericità, la propria forza. Di antica origine umbra, ma triestino di nascita, il pittore, iniziato fin da bambino all’arte del disegno, però sostanzialmente autodidatta, si è accostato nel corso del tempo in modo indipendente alle diverse tendenze artistiche, sperimentando dapprima il postimpressionismo, quindi l’espressionismo figurativo e il surrealismo, fino a raggiungere l’essenziale attraverso l’inclinazione alla poetica astratta e all’informale: una meta perseguita grazie all’uso di tecniche e materiali diversi, dal disegno all’acquarello, al pastello, dalla tempera all’olio, al dripping, al collage, alla ceramica, arricchendo spesso il supporto con stucchi, catrame, grafite, smalti e con l’impiego della canapa e di sacchi di caffè. Attraverso tali mezzi Dalfiume, che ha dipinto fino a oggi circa 1300 opere, partecipando a quasi 300 collettive e a una quindicina di personali, compone un libero universo pittorico ricco di energia, che cattura il fruitore grazie a un cromatismo luminoso e all’originale interpretazione del quotidiano e della vita attraverso un linguaggio spontaneo, intuitivo e duttile, che dello stile espressionista coglie piuttosto l’interpretazione dei maestri francesi, quali Matisse, Delaunay, Derain, Dufy e Roualt, che seppero risolvere in un’armonia tutta mediterranea, la versione nordica più angosciosa e introspettiva del movimento. Non solo - conclude il critico - ma in una lettura anche ludica della creatività, l’artista, molto noto pure come organizzatore culturale, rende spesso leggibili i propri lavori sia in senso orizzontale che in quello verticale, celando tra le pennellate un’allusiva, accurata, simbolica, talvolta ritmica, figurazione |
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VENEZIA (GALLERIA DI PIAZZA SAN MARCO 71/C): 94MA COLLETTIVA GIOVANI ARTISTI - OPENING SABATO 18 DICEMBRE ORE 12.00 - 19 DICEMBRE 2010 / 23 GENNAIO 2011
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Ventinove giovani artisti e dieci grafici emergenti. Sono loro i protagonisti della 94esima Collettiva Giovani Artisti che dal prossimo 18 dicembre, fino al 23 gennaio 2011, esporranno le loro opere presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, nella sua sede di Piazza San Marco. Sono stati 225 i giovani che tra il 18 e il 20 di novembre 2010 si sono presentati con le loro opere nella sede di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa. Tutti rispondono ai requisiti d´età, dai 18 ai 35 anni e hanno scelto di vivere nell´area del Triveneto pur provenendo da tutta Italia ed Europa. Hanno presentato 266 opere in totale tra video, fotografia, pittura, scultura e installazione. Da questa rosa sono stati selezionati 29 artisti o gruppi di artisti e 10 grafici. La giuria che li ha scelti è stata composta da critici, giornalisti e galleristi di arte contemporanea: Angela Vettese, Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa; Caroline Corbetta, critico e curatrice indipendente; Carlo Di Raco, Direttore dell´Accademia di Belle Arti di Venezia; Rä Di Martino e Anita Sieff, artiste; Andrea Viliani, Direttore della Fondazione Galleria Civica di Trento e Paolo Zani della Galleria Zero di Milano. I sette giurati per due giorni hanno visionato opere e portfolio, per arrivare alla decisione finale di portare in mostra nelle sale della galleria di Piazza San Marco 39 partecipanti. Tra loro sei hanno vinto una borsa di studio o un premio. I quattro premi della Fondazione Bevilacqua La Masa, di 1500 euro ciascuno, sono stati assegnati a Nico Angiuli, Thomas Braida, Nicolò Morgan Gandolfi e Serena Vestrucci. Il premio della grafica, per un valore di 800 euro, è stato assegnato a Gloria Zanotti. Il premio della Regione Veneto, per un valore di 1000 euro, è stato vinto invece da T-yong Chung. I nomi dei 29 artisti che esporranno in Galleria il prossimo 18 dicembre sono: Nico Angiuli, Thomas Braida, Ludovico Bomben, Roberta Bernasconi, Claudio Bertelli, Stefano Bullo, Enrico Casagrande, Francesco Cagnin, T-yong Chiung, Roberto Cosi, Federico Covre, Fabio De Meo, Roberto De Pol, Nebojsa Despostovich, Roberto Fassone, Nina Fiocco, Niccolò Morgan Gandolfi, Giovanni Giaretta, Lupo Teodoro, Emanuele Marcuccio, Federica Mason, Graziano Meneghin, Giorgio Micco, Nicole Moserle, Valerio Nicolai, Jacopo Trabona, Alberto Traverso, Nicola Turrini, Serena Vestrucci. E´ stata una giovane grafica, Gloria Zanotti, a vincere il premio e ad avere così la possibilità di realizzare con la sua immagine la copertina del catalogo, l´invito e i manifesti della 94ma collettiva della Blm. Accanto alla sua proposta, in mostra verranno esposte anche quelle di Francesco Cagnin, Lia Cecchin, Valentina Ciarrapica, Silvia Ciaroni, Roberto Fassone, Rachele Maistrello, Sara Mognol e Daria Tommasi, Thomas Scalco,talenti innati sprecati. Da segnalare inoltre che a partire da venerdì 17 dicembre (inaugurazione ore 18.00), a Palazzetto Tito si terrà, contestualmente, la mostra dei borsisti della 93ma Collettiva Giovani Artisti: Martino Genchi, Riccardo Giacconi, Chiaralice Rizzi, Laura Lovatel e Federica Menin. La 94esima Collettiva Giovani Artisti e la mostra dei Borsisti della 93ma Collettiva Giovani Artisti sono realizzate grazie al contributo della Fondazione Musei Civici di Venezia e della Regione Veneto. Scheda tecnica Mostra 94ma Collettiva Giovani Artisti Promossa da Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia Con il contributo di Fondazione Musei Civici di Venezia e Regione del Veneto Sede Fondazione Bevilacqua La Masa Galleria di Piazza San Marco 71/c, 30124 Venezia Periodo 19 dicembre 2010 – 23 gennaio 2011 Inaugurazione sabato 18 dicembre 2010 ore 12.00 Orari apertura da mercoledì a domenica dalle 10.30 alle 17.30 lunedì e martedì chiuso chiusura 25 dicembre 2010, 1 gennaio 2011 Ingresso gratuito Informazioni Fondazione Bevilacqua La Masa Dorsoduro 2826, 30123 Venezia Tel. +39 041 5207797 – Fax +39 041 5208955 www.Bevilacqualamasa.it |
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IL PIANETA CHE SCOTTA CAPIRE IL DIBATTITO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI DI LUCA FIORANI E ANTONELLO PASINI |
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Un Tema ‘Scottante’: La Comunicazione Sul Clima Come orientarsi nella confusa e talvolta contraddittoria giungla mediatica sui cambiamenti climatici? Un agile ‘manuale di sopravvivenza’ per non addetti ai lavori. Se ne parla a Roma, venerdì 17 dicembre, alle ore 15.00 presso la Sede centrale Enea, via Giulio Romano, 41 Intervengono: Vincenzo Artale, Enea - Responsabile Unità Tecnica Modellistica Energetica e Ambientale; Donato Falmi, Città Nuova Editrice - Direttore Editoriale; Marco Ferrazzoli, Cnr - Capo Ufficio Stampa; Luca Fiorani, Enea - Unità Tecnica Sviluppo di Applicazioni delle Radiazioni; Antonello Pasini, Cnr - Istituto sull’Inquinamento Atmosferico. I giornali, la Tv e il web danno un’immagine dell’attuale dibattito sui cambiamenti climatici talvolta più simile a uno scontro tra tifoserie calcistiche che a un serio dibattito su un tema che trova fondamento su una base scientifica. Come è possibile riscontrare opinioni così diametralmente opposte? Alcune risposte sulle nostre effettive conoscenze sul clima e sulla loro “trasposizione” mediatica si possono ora trovare nel libro “Il pianeta che scotta. Capire il dibattito sui cambiamenti climatici”, scritto a quattro mani da Luca Fiorani (Enea, Unità Tecnica Sviluppo di Applicazioni delle Radiazioni) e da Antonello Pasini (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Iia-cnr). Il libro introduce il lettore che non è familiare con questo tema alla comprensione del sistema climatico e del modo in cui la ricerca scientifica ne osserva il comportamento e ne coglie la dinamica. “Nel far ciò – afferma Fiorani – abbiamo posto una particolare attenzione al tema del metodo scientifico, al ruolo dell’incertezza nella scienza, al fatto che i risultati scientifici vadano contestualizzati e non assolutizzati. Ne risulta un quadro della scienza come attività in progress, in cui non c’è posto per contrapposizioni manichee come quelle che a volte si riscontrano nel dibattito mediatico”. La dinamica scientifica e il dibattito in corso all’interno di questa disciplina, una volta illustrati, vengono messi dagli autori a confronto con il mondo della comunicazione. “Ci siamo posti – sottolinea Pasini – alcune domande. Ad esempio: cosa ci insegna il metodo scientifico? Come riconoscere sui media un risultato scientifico da uno che scientifico non è? Come smascherare gli ‘esperti’ che tali non sono? Siamo capaci di mettere in discussione la nostra visione del mondo (ideologica, politica, religiosa) alla luce di ciò che ci mostra la scienza?”. Il saggio cerca di dare una risposta a queste domande, mettendo in luce alcune dinamiche nascoste che spesso portano a un travisamento dei risultati scientifici. “La scienza ci indica la strada dell’umiltà e del senso critico nell’analizzare la realtà, anche quella mediata dai mezzi di comunicazione”, conclude Pasini. Scopo ultimo, dunque, è quello di permettere al lettore di formarsi una propria opinione, senza farsi confondere dai facili proclami. |
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PIAZZOLA SUL BRENTA (VILLA CONTARINI): ENNIO FINZI. DAL NERO AL NON COLORE - 19 DICEMBRE 2010 / 20 MARZO 2011
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Inaugurazione: 18 dicembre 2010, ore 18. Il nero da felicità e distensione. Ne è convinto Ennio Finzi che per la grande esposizione che gli dedica Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, "la Reggia delle Ville Venete", ha scelto opere tutte "Dal Nero al non colore". Un centinaio le opere proposte, molte di grande dimensione, a coprire un percorso che va dagli anni ´50 ad oggi. Con questa mostra la Regione del Veneto e il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta consolidano il progetto di proporre, a cadenza annuale, un grande artista veneto vivente, in un ideale percorso che metta via via in evidenza le maggiori personalità artistiche operanti a Venezia e in Terraferma. La mostra, a cura di Dino Marangon e Michele Beraldo, resterà allestita dal 19 dicembre 2010 al 20 marzo 2011. La ricerca di Finzi (Venezia, 1931) si è tutta spesa tra colore e musica. "Il colore", ha affermato lo stesso Finzi, "è quel suono che rincorro affannosamente . È la ragione prima del mio fare, l´ebbrezza, la follia, la catarsi. Il colore è il mio verbo, la ragione prima e forse unica di ogni possibile significato dell´essere: esso risponde in nome dell´oscurità della luce, al tutto del nulla." Finzi ha da sempre considerato i colori prescindendo da ogni riferimento esteriore o naturalistico e al di fuori da ogni costrizione scientifica o da qualsiasi allusività simbolica. "Per me il nero", sono sue parole " è un colore estremamente allegro. Vaglielo a far capire al prossimo che il nero ti dà felicità, ti dà distensione." Esplorato in una infinità di varianti, dall´uniformità all´emergenza segnica, dal lucido all´opaco, dalla più assoluta oscurità alle sue innumerevoli modalità di reagire alla luce sempre diversamente filtrata, catturata, intensificata, modulata, talora ricorrendo persino all´inserimento di pungenti frammenti vetrosi, il nero diventa una sconfinata tastiera sulla quale avanzare sempre nuove ipotesi di superamento degli stessi confini del visibile. Finzi pare così invitarci alla riscoperta del silenzio, concepito come pura, ricchissima vacuità in cui può forse ridiventare possibile un sempre rinnovato risuonare dell´apparire. Il nero in Finzi assume le più diverse funzioni. Eccolo allora, nei primissimi anni Cinquanta, servire a incarnare la perentorietà dell´irregolare delinearsi di costruttivi reticoli di matrice neoplastica, ma, subito dopo, appropriatosi Finzi della logica atonale della musica di Arnold Schoenberg e superata ogni dominanza armonica o accordale, ecco che il nero verrà proponendosi come momento di particolare emergenza pulsionale del segno-gesto, o viceversa come suo più ampio e disteso contrappunto. E ancora, pressoché contemporaneamente, eccolo diventare sconfinata estensione nella quale lasciar risuonare danzanti timbriche Jazz, oppure campo vettoriale al cui interno lasciar vibrare spettrali visualizzazioni di segrete, balenanti radiazioni elettromagnetiche. Ma può anche costituirsi in un non naturalistico spazio, aperto al cosmico emergere di sobrie, ma rilevanti tracce materiche, oppure essere cassa di risonanza all´espandersi del suono del colore, ma può altresì fungere da intervallo volto a valorizzare e intensificare le singole radici e gradazioni delle personalissime Scale cromatiche di Finzi, volutamente estranee a qualsiasi teoria scientifica del colore. Può, in assoluti monocromi, far da riferimento all´apparire di essenziali trascendenze luminose, ma sarà poi ancora il nero a supportare il fascino esercitato su Finzi dall´imporsi dei nuovi mondi delle nuove tecnologie: dall´artificialità del neon alla fredda immaterialità del laser, consentendogli, pur senza superare le soglie della pittura di accentuare gli aspetti immaginativamente progettuali della propria creatività. Ma al di là di ogni specificazione coloristica, a cui lo stesso nero pure appartiene, Finzi ha altresì tentato, già a partire dagli anni Cinquanta, con i suoi Cementi, di dare immagine anche alla compatta e chiusa opacità della materia, mentre a una inedita, ma ancor più compiuta esplorazione del non colore sembrano approdare le sue opere più recenti, nelle quali la pur accentuata articolazione plastica delle superfici giunge a trasfigurarsi nei metafisici, inafferrabili riflessi dell´argento e dell´oro. La mostra sarà corredata da un catalogo di oltre 150 pagine (a cura di Michele Beraldo Dino Marangon), con 100 riproduzioni a colori e apparati biobibliografici Info: "Ennio Finzi. Dal Nero al non colore", Villa Contarini, Piazzola sul Brenta (Padova), 19 dicembre 2010 / 20 marzo 2011. Mostra promossa ed organizzata dalla Regione del Veneto e dal Gruppo Euromobil. A cura di Michele Beraldo e Dino Marangon. Orario: 10 / 16 (mercoledì chiuso). Chiuso inoltre Natale e Capodanno. Ingresso alla Mostra: gratuito. Ingresso alla Villa: interi euro 5,50, ridotti 4,50. Per informazioni e prenotazioni: www.Villacontarini.eu villacontarini@regione.Veneto.it tel. 049.8778272/3 |
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LO ZODIACO ILLUMINISTA I MESI DI GIUSEPPE BACIGALUPO A PALAZZO SPINOLA GENOVA 17 DICEMBRE 2010 - 20 MARZO 2011 |
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In considerazione del notevole interesse suscitato nei visitatori dalle opere di Giuseppe Bacigalupo esposte in occasione della recente mostra “Paolo Francesco Spinola un aristocratico tra Rivoluzione e Restaurazione”, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola propone dal 17 dicembre 2010 al 20 marzo 2011 un nuovo evento espositivo attraverso il quale si intende offrire al pubblico un approfondimento della conoscenza del pittore presentando per la prima volta un’importante serie raffigurante i Dodici mesi con i segni dello zodiaco realizzata nell’ultimo decennio del Xviii, serie che proprio per il suo valore è stata dichiarata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali di notevole interesse culturale. Si vuole così offrire una nuova occasione per cogliere l’importanza della produzione di Bacigalupo all’interno del panorama figurativo ligure tra la fine del Settecento e i primi anni del secolo seguente e per illustrare in particolare i contenuti simbolici e storico-culturali presenti nei soggetti rappresentati dall’artista genovese. Giuseppe Bacigalupo fu infatti uno degli artisti più ricercati dalla nobiltà genovese, per la quale realizzò molti quadri da stanza, tra cui le fonti ricordano una serie dedicata proprio alla rappresentazione dei mesi. Il gusto raffinato e le profonde conoscenze letterarie, maturate a stretto contatto con l’aristocrazia locale e consolidate grazie al prolungato soggiorno romano, sono testimonianza di un gusto ormai pienamente proiettato verso una sensibilità consapevole degli esiti figurativi che connotavano il neoclassicismo romano. Una cultura espressa anche attraverso la raffigurazione di soggetti particolarmente significativi e rari, quale il ciclo dei mesi, nei quali l’autore, rappresentando la natura secondo il trascorrere delle stagioni, ha saputo riproporre le sue tipiche atmosfere classiche abbinate però a una veritiera raffigurazione dei lavori che impegnavano i contadini nelle campagne, mestieri analizzati con una cura scientifica a cui non fu forse estranea l’attenzione riposta alla fine del Xviii secolo dal governo genovese all’utilizzo del territorio agrario. I dodici Mesi dell’anno con i segni zodiacali Nel Saggio sulla vita e le opere di Giuseppe Bacigalupo pittore paesista pubblicato a Genova nel 1827, venne ricordato dalla figlia Rosa che Bacigalupo eseguì, oltre a numerosi paesaggi con soggetti mitologici e a dipinti raffiguranti le Stagioni, anche una serie dedicata ai dodici Mesi, identificabile con quella qui esposta di collezione privata, per la quale viene avanzata una datazione intorno alla metà degli anni Novanta del Settecento. La serie dedicata ai Mesi costituisce una notevole testimonianza della produzione pittorica di Bacigalupo, il quale in queste opere palesa una profonda conoscenza della cultura illuminista sviluppatasi a Genova negli ultimi decenni del Xviii secolo, resa possibile grazie ai suoi legami con l’élite culturale genovese e, verosimilmente, con Giovan Maria Piccone. Questo padre scolopo, vissuto tra il 1772 e il 1836, deve essere annoverato tra le personalità di spicco della intellighenzia nella Liguria negli anni tra l’ Ancien Regime e la Restaurazione, in particolare per gli studi di agronomia concepiti nell’ottica di un rilancio delle “patrie” manifatture e delle materie prime presenti sul territorio. E non è un caso che in alcuni mesi di Bacigalupo sia evidente il riferimento a usi agro-pastorali coevi documentabili proprio in terra ligure. Il tema iconografico dei Mesi è un caso unico nell’opera di Bacigalupo e alquanto raro nella produzione artistica ligure del Xviii secolo. Fu però un soggetto che ottenne una certa fortuna nell’ambiente genovese durante il secolo precedente, soprattutto ad opera di artisti nordici. Si ricorda in particolare la serie dei Mesi realizzata da Jan Wildens a Genova nel 1614 conservata presso i Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso. In ciascuna tavola sono rappresentate le attività a cui i contadini si dedicano durante l’anno, ambientate dal pittore in un’atmosfera che dona dignità a ogni singolo lavoro esaltando la felicità della vita campestre. Giuseppe Bacigalupo Proveniente da una famiglia contadina della Val Fontanabuona, Giuseppe Bacigalupo (Pian dei Preti, Tribogna 1744 - Genova 1821), studiò scuola di nudo presso l’Accademia Ligustica di Genova sino al 1771. Grazie all’aiuto finanziario del nobile Giacomo Gentile, l’artista compì un lungo soggiorno di studio a Roma tra il 1772 e il 1777, dove scoprì la propria vocazione di pittore di paesaggio. Nel 1778 Bacigalupo rientrò a Genova stabilendosi nel palazzo del suo mecenate Giacomo Gentile e in breve tempo si affermò tra i maestri più richiesti ricevendo commissioni dalle più importanti famiglie della città, tra cui i Durazzo, i Cattaneo, i De Mari e gli Spinola, nonché dalla borghesia locale e da una clientela straniera proveniente dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Spagna e dalla Danimarca. Bacigalupo nel 1792 fu ammesso tra gli Accademici di Merito dell’Accademia Ligustica, istituzione presso la quale tra il 1806 e il 1808 diresse la scuola di Ornato. Dopo il 1810 la progressiva cecità lo costrinse ad abbandonare la professione, assistito dalla figlia Rosa, sua prima biografa. |
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MILANO (GALLERIA CARLA SOZZANI): PHOTOGRAPHERS WANTED!
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Pronti a mettervi alla prova? Vogue organizza un´altra splendida opportunità per mostrare il vostro talento. Questa volta l´attenzione è puntata sul mondo della fotografia, a 360 gradi: che siate fotoreporter o fotografi di moda, che amiate muovervi nel design o occuparvi di natura o ancora di ricerca… è il vostro momento. Sabato 18 dicembre, 10 Corso Como a Milano accoglierà tutti coloro che vorranno sottoporre i loro portfolio a una giuria di esperti. A visionare i vostri lavori saranno Franca Sozzani, Gianluca Cantaro, Alessia Glaviano, Sara Maino, Grazia Neri, Giuliana Scimé. L´evento, che durerà dalle 12 alle 19, sarà anche un´ottima occasione per farsi autografare da Franca Sozzani la copia del suo libro, ´I capricci della moda´. Se non siete riusciti a visitare la redazione di Vogue, vivete la vostra Vogue Experience grazie a questa nuova iniziativa. Sarà anche un´occasione per visitare, nelle sale della Galleria Carla Sozzani, reGeneration2, mostra che raccoglie una antologia delle immagini del mondo scattate da giovani designer provenienti dalle scuole di fotografie più prestigiose del mondo. Un´occasione da non perdere! Ecco in sintesi la giuria che visionerà i lavori: Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia e Vogue.it; Gianluca Cantaro, caporedattore centrale de L´uomo Vogue da aprile 2007; prima, dal 2001, ha lavorato a D La Repubblica delle donne, supplemento del sabato del quotidiano La Repubblica. Insegna anche giornalismo di moda allo Ied Moda Lab; Alessia Glaviano, formata fra Milano e New York, è photo editor di Vogue Italia e L´uomo Vogue e responsabile dei canali Stars e News di Vogue.it. Tiene anche lecture su "Fotografia artistica, fotografia di moda e storia della fotografia" al Politecnico di Milano, all´Università Commerciale "Luigi Bocconi" e ai master dello Ied; Sara Maino, senior fashion editor di Vogue Italia - dove è cresciuta dal 1994 - e responsabile di Vogue Talents, allegato di Vogue Italia e dell´area Talents su Vogue.it; Grazia Neri, che con l´agenzia omonima è stata un punto di riferimento per il fotogiornalismo internazionale; Giuliana Scimé, scrittrice, autorevole storica e critica della fotografia, è docente di Storia della Fotografia all´Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia |
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TREVISO (FONDAZIONE BENETTON STUDI RICERCHE, VIA CARNAROTTA 7):
MARCA TREVIGIANA. CARTOGRAFIA DAL XVI AL XIX SECOLO -
PRESENTAZIONE PUBBLICA DEL VOLUME DI ANNA ZANINI E LUISA TIVERON -
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Quattro secoli di trasformazioni territoriali della provincia di Treviso raccolti nella nuova pubblicazione Marca Trevigiana. Cartografia dal xvi al xix secolo di Anna Zanini e Luisa Tiveron (Terra Ferma Edizioni, 2010). Il volume è stato presentato giovedì 16 dicembre negli spazi Bomben di Treviso da Massimo Rossi, geografo e responsabile della cartoteca della Fondazione Benetton Studi Ricerche, alla presenza delle autrici. Alla presentazione del volume hanno preso parte anche il direttore della Fondazione Marco Tamaro, il direttore dell’Archivio di Stato di Treviso Franco Rossi e la dirigente regionale della Direzione attività culturali e spettacolo Maria Teresa De Gregorio. Il minuzioso lavoro di Anna Zanini e Luisa Tiveron, dopo sette anni di ricerche in biblioteche pubbliche e collezioni private, si è tradotto in una preziosa testimonianza sulla cartografia del territorio e sugli aspetti tecnici dell’arte della stampa cartografica. Il volume riproduce 264 rappresentazioni geografiche della Marca Trevigiana, dal 1547 al 1899, e si presenta come un catalogo scientifico che descrive dettagliatamente ciascuna stampa con dati informativi e tecniche di esecuzione materiale. Le schede e le appendici consentono di risalire al contesto storico originario delle opere e forniscono informazioni su autori, incisori, stampatori, opere di appartenenza, bibliografie e collocazioni attuali nelle biblioteche di conservazione. Le rappresentazioni a stampa sono raggruppate per secolo e la sezione carte “tematiche” riporta cronologicamente una serie di immagini tra cui la Provincia Venetiarum cum confiniis del 1649, la Carta Idrografica dello Stato Veneto da Terra del 1780 e varie Carte Postali del Regno Lombardo Veneto del xix secolo. Marca Trevigiana. Cartografia dal xvi al xix secolo, completa l’opera “Carte di una città e del suo territorio”, il cui primo volume intitolato Treviso. Vedute e cartografia da l xv al xix secolo, edito nel 2008 a cura delle stesse autrici, rappresenta un repertorio scientifico di riferimento per le vedute e le mappe antiche della città di Treviso dal xv al xix secolo. Anna Zanini e Luisa Tiveron sono collezioniste ed esperte nel restauro dei materiali iconografici. Consultando numerose biblioteche e creando una rete informativa intorno alle opere studiate, le autrici hanno riannodato i legami tra documenti, autori e contesti storici originari, riuscendo a costruire uno strumento per il riconoscimento scientifico dei documenti iconografici e cartografici relativi alla storia del territorio trevigiano. Un repertorio utile agli studiosi e ai collezionisti, ma fruibile anche da un più vasto pubblico di studenti, antiquari, amatori e appassionati di cartografia. Per informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.It , www.Fbsr.it |
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MILANO (MUSEO POLDI PEZZOLI): IL “CALENDALIBRO” SNAM 2011: UNA FAVOLA PER RACCONTARE LA FABBRICA DEL CALORE, OVVERO IL VIAGGIO DEL GAS NATUALE, CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE E DIVERTENTE - LUOGHI SURREALI E FANTASTICI REPLICATI AL DI MILANO E APERTI AL PUBBLICO DAL 17 DICEMBRE 2010 AL 9 GENNAIO 2011
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Un calendario, come nella tradizione della Società, e insieme un libro, per raccontare, anche dopo la fine dell’anno, la storia del sistema del gas attraverso gli occhi di un bambino, con un linguaggio e illustrazioni da favola. Attraverso le illustrazioni di Santiago Augustin Montiel – artista argentino con una lunga carriera nel mondo dei cartoni animati, anche giapponesi – la favola narra di un bambino che scopre una porta nel forno di casa. La apre ed entra in un luogo magico dove una fiammella gli narra la storia della “fabbrica del calore”: il mondo Snam. Ogni doppia pagina del racconto prevede un’illustrazione a colori con rappresentati i personaggi del viaggio fantastico in cui il bambino è catapultato. Tutte le illustrazioni, comprensive dei principali protagonisti della storia, sono state replicate in un flusso continuo e in grandi dimensioni in uno spazio dedicato presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano. L’allestimento sarà a disposizione del pubblico dal 17 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011. Ai visitatori, e fino a esaurimento delle scorte, verrà fatto omaggio di una copia del calendalibro. Una copia gratuita sarà inoltre inviata alle prime 3000 persone che ne faranno richiesta compilando il form disponibile - dal 17 dicembre 2010 - sul sito web www.Snamretegas.it . Ll calendalibro 2011 nasce da un’idea di Snam ed è stato realizzato da Tbwa\italia, e da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore |
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ASPETTANDO IL NATALE TRA MUSICA, VISITE GUIDATE E DIVERTENTI ESCURSIONI
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Il 18 dicembre - musica e tradizioni al Parco di Veio (Lazio) Il Jazz Incontra La Canzone D´autore Concerto jazz e visita al museo degli attrezzi contadini, con brindisi finale. Appuntamento alle ore 18.00 a Formello, Casolare 311, via dei Santi Martiri n. 12. Durata: 2 ore. Abbigliamento: comodo. Accessibilità ai bambini: dai 3 anni. Accessibilità ai passeggini: si. Prenotazione obbligatoria: 800727822 - 06 9042774. Altre info sul Parco di Veio http://www.Parks.it/parco.veio Il 18 dicembre - notturna al Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone (Emilia-romagna) Il Parco Di Notte Trekking o ciaspolata notturna (in presenza di neve) tra le praterie del Poranceto. Ritrovo alle ore 21.00 presso il Museo del Bosco di Poranceto - Camugnano (Bo), termine previsto alle ore 24.30 circa. Possibilità di cenare in foresteria alle ore 19.30, per prenotare contattare il 335/5344413. Costo dell´escursione: Euro 10,00 per gli adulti, Euro 5,00 per i minori di 14 anni, eventuale noleggio ciaspole Euro 5,00. Evento organizzato dalla Cooperativa Madreselva con il patrocinio del Parco dei Laghi. Prenotazione obbligatoria telefonando al 0534/46712, via mail promozione.Parcodeilaghi@cosea.bo.it oppure info@coopmadreselva.It Altre info sul Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone http://www.Parks.it/parco.suviana.brasimone Il 18 dicembre - visite guidate alle Aree Protette della Provincia di Arezzo (Toscana) Nei Dintorni Delle Riserve Dell´arno - I Escursione nella Riserva Naturale Valle dell´Inferno e Bandella con ritrovo alle ore 15.00 presso la Chiesa di Castiglion degli Ubertini. Informazioni e prenotazioni: Centro Visita di Monticello - Tel. 393 8353089 - e-mail: info@alcedoambiente.Com Altre info sulle Aree Protette della Provincia di Arezzo http://www.Parks.it/parchi.arezzo Il 19 dicembre - natura e tradizioni al Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini (Lazio) Curarsi Con Le Piante Il percorso si snoda in mezzo a una piantagione di piante curative. Appuntamento alle ore 9.30 presso l´azienda agricola l´Ape Operaia. Durata: intera giornata. Prezzo: 8 Euro compresa la colazione contadina. Info e prenotazioni: 0774 822125 - 3477758734 - f.Capitani@libero.it - a.Operaia@gmail.com |
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ROMA (FONDAZIONE ROMA MUSEO, PALAZZO CIPOLLA): PABLO ECHAURREN - CRHOMO SAPIENS - 18 DICEMBRE 2010 / 13 MARZO 2011 |
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Apre il 18 dicembre 2010, a Palazzo Cipolla, storica sede museale della Fondazione Roma, e da ora unicamente dedicata all´arte contemporanea, la mostra antologica Pablo Echaurren | Crhomo Sapiens. L´articolata esposizione attraversa gli oltre quarantanni di attività creativa dell´artista romano, evidenziandone gli aspetti tematici che lo hanno reso un personaggio così popolare in campi diversi. Si parte con l´attività fondamentale di pittore, immediatamente visibile nelle grandi e inedite tele su Roma, la sua amata città, e poi con la sala dedicata a Faenza, luogo d´ispirazione per sorprendenti ceramiche, proseguendo con una selezione dei collage legati al mondo del Futurismo, del quale è profondo conoscitore e noto collezionista, per arrivare agli interessanti lavori di grafico, autore di fumetti e illustratore per testate d´avanguardia e libri notissimi, uno per tutti, ´Porci con le ali´. Oltre alle riviste, diversi volumi testimoniano il rapporto diretto di Echaurren con la scrittura su temi del mondo dell´arte, anche in chiave di romanzi gialli, o con saggi su controcultura e collezionismo, o per una ´dissidenza enogastronomica´, fino a un divertente libro ´diseducativo´ per i bambini. Le ossessive passioni di collezionista si materializzano chiaramente, durante il percorso, anche nei lavori nati dall´intenso rapporto con il mondo della musica rock e in particolare dalla fascinazione di uno strumento: il basso, di cui vanta un´altra invidiabile raccolta. La sezione con cui la curatrice della mostra, Nicoletta Zanella, ha scelto di concludere questa folta ed effervescente panoramica, che supera le duecento opere, è incentrata sulla natura e l´ambiente e riporta direttamente agli esordi artistici di Pablo Echaurren. Infatti, “Volevo fare l´entomologo”, opera emblematicamente posta a fine percorso, dichiara, sin dallo stesso titolo, la provenienza di una creatività spinta a catalogare e ricercare origini ed evoluzione del mondo, o meglio, della nostra umanità in quanto aspiranti homo sapiens. Pablo Echaurren – afferma il Presidente della Fondazione Roma, Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele – è un artista intimamente legato al surrealismo, nota di fondo che permane caratterizzando molta della sua attività. Subisce il fascino del Futurismo, come testimonia la sua invidiabile collezione di libri e manifesti, rappresentato in mostra nei numerosi collage realizzati con materiali tratti dalle pubblicazioni originali. La sua romanità, il suo amore per la Città Eterna, fanno del Museo della Fondazione Roma il perfetto contesto in cui ammirare le sue opere”. Mostra Pablo Echaurren | Crhomo sapiens a cura di Nicoletta Zanella da sabato 18 dicembre 2010 al 13 marzo 2011 Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla, via del Corso, 320 – Roma Catalogo edito da Skira a cura di Nicoletta Zanella contributi in catalogo di Antonio Pennacchi e Vincenzo Mollica Catalogo edito da Skira a cura di Nicoletta Zanella contributi di Antonio Pennacchi e Vincenzo Mollica. Info: www.Fondazioneromamuseo.it |
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PARMA (PALAZZO GIORDANI): ATELIER ASFODELO - “MOSTRO E PROFANO” - FINO AL 23 DICEMBRE |
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Uno spazio dove potersi sentire liberi di esprimere la propria creatività, spingersi al di là dei propri limiti, trovare stimoli e punti di riferimento, scoprire strumenti e tecniche. Un luogo gestito da diversi professionisti del mondo dell’arte, sensibili alle implicazioni terapeutiche, ma che non hanno come primo obiettivo la terapia. È tutto questo l’atelier Asfodelo, il laboratorio di pittura creativa promosso dal Dipartimento di Salute mentale dell´Ausl di Parma e realizzato con la collaborazione della Provincia, del Comune di Borgotaro e della cooperativa Camelot di Viazzano. Da oggi quel mondo potrà essere conosciuto anche da chi non frequenta l’atelier. L’esposizione “Mostro e profano” è stata infatti aperta ufficialmente nel pomeriggio dopo il seminario che si è tenuto nella sala Borri, dall’assessore provinciale Marcella Saccani, insieme alle coordinatrici del progetto Maria Inglese, medico psichiatra dell’Azienda Usl, e la critica d’arte Caterina Nizzoli. “Abbiamo bisogno di esperienze che rompano un modello assistenziale per andare alla scoperta di modalità che riducano la sofferenza e la solitudine. Quello che vediamo oggi è un prodotto forte nato in un territorio che su questo tema ha detto tante cose” ha spiegato Saccani salutando i protagonisti del progetto. “Grazie per questo bellissimo spazio espositivo che ci permette di portare qui dalla montagna i nostri lavori. Siamo ancora senza sede ma auspichiamo presto una soluzione perché finalmente siamo un gruppo” ha detto Iglese. A Caterina Nizzoli, che ha raccolto, catalogato e studiato le opere, favorendo negli artisti la manifestazione di uno stile e un segno personale, è toccato il compito di presentare i quadri: dai ritratti di Romina Berti agli animali sfuggenti di Geraldina D’auria, agli acheletri nell’armadio di Mattia Fiordispino. Oltre a Maria Inglese e a Caterina Nizzoli, l’atelier Asfodelo, attivo da tre anni, è condotto con le infermiere Alessandra Foschi e Mirella Tozzi, insieme all´artista Patrizio Dall´argine, che si è lasciato coinvolgere dai processi creativi di ciascuno avviando un percorso di evoluzione e significazione del gesto artistico. Il lavoro in atelier non è un’alternativa alla cura, non è uno strumento di indagine psicologica ma un modo per scoprire nuovi canali espressivi e valorizzare il “diverso”. In questo senso è riabilitativo: insegna a riconoscere dignità a ciò che è diverso, a ciò che distingue ogni persona per arrivare ad avere la coscienza che i propri limiti non sono ostacoli ma risorse. Ogni essere umano deve essere quindi “recensito” a partire dai dettagli, dalle differenze, dalle singolarità e dalle eccezioni. Asfodelo è un luogo dedicato alla creazione, dove uno scarabocchio può essere ed esprimere molto di più di un segno grafico, trasformandosi in lampo, intuizione, messaggio vitale di sintesi della realtà. L’atelier asfodelo è dunque una fabbrica di pazienza, costanza, calma e meticolosità; un luogo-forza, luogo-accoglienza, luogo-immersione nelle ferite, luogo per esplorare i limiti, le devianze, i margini di sé e del mondo. In esposizione a Palazzo Giordani le opere di 9 artisti: Romina Berti, Francesco Gabelli, Mattia Fiordispino, Davide Valentino, Geraldina D’auria, Ezio Maistrello, Alessandra Dellapina, Giorgio Mariani e Marika Tresanini. La mostra rimarrà aperta al pubblico, a ingresso libero, fino al 23 dicembre (dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 18.30 e venerdì dalle 8 alle 17) |
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CASTIGLIONE DEL LAGO (PALAZZO CORGNA): “10 ARTISTI A CORTE”, UN’ESTEMPORANEA DI PITTURA |
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“10 Artisti a corte”, un’estemporanea di pittura che vede protagonisti dieci tra i migliori artisti di Umbria e Toscana, nelle suggestive sale di Palazzo Corgna a Castiglione del Lago. Nella giornata dell’8 dicembre, ogni artista ha realizzato una propria opera all’interno del Palazzo, l’opera realizzata si aggiunge ad altre quattro opere portate per l’occasione a Castiglione del Lago da ciascun pittore. Le cinquanta opere rimarranno esposte all’interno del Palazzo fino al 9 gennaio 2011, con la possibilità di essere acquistate. Le opere hanno come tema comune “I colori dell’inverno”, ma ognuna di loro è caratterizzata dalla diversa arte figurativa di ciascun pittore. L’iniziativa ha aperto le celebrazioni natalizie per Castiglione del Lago, dando il via alle novità che caratterizzeranno questo Natale 2010, indicato dall’Amministrazione comunale come laboratorio di idee e ed innovazioni. «In realtà - spiega l’assessore alla cultura Ivana Bricca - l’estemporanea di pittura che sarà sperimentata per la prima volta all’interno del cantiere del Natale, costituirà veramente un valore aggiunto alla gamma delle proposte offerte in questo periodo. Dieci artisti arricchiranno con le loro opere ispirate al tema stagionale dell’inverno, le sale di Palazzo della Corgna, offrendo ai visitatori un’immagine e una dimostrazione del loro estro creativo e del loro talento. Le opere che rimarranno esposte fino al 9 gennaio 2011, saranno poi messe a disposizione dell’organizzazione e degli eventuali sponsor». Una mostra questa, nata per volontà dell’Amministrazione comunale di Castiglione del Lago, in collaborazione con la Cooperativa Lagodarte e con la direzione artistica dello Studio d’arte Tarpani. «Un evento - prosegue l’assessore - fortemente voluto e condiviso dall’Amministrazione comunale che ha voluto affiancare alla tradizionale animazione del Natale, elementi di arredo e di valorizzazione del paesaggio, attribuendo questa importante funzione alle opere d’arte prodotte dagli artisti» |
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ROMA (VIA MARGUTTA): EDIZIONE NATALIZIA DELLA CENTO PITTORI |
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Consueta strenna natalizia dei celebri pennelli di Via Margutta che, in occasione delle tanto attese festività, hanno scelto, ancora una volta, di aprire i cavalletti e dar vita a una delle mostre pittoriche più famose e seguite della Capitale. L’edizione numero 86 della celebre rassegna - patrocinata dal Comune di Roma, dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio – ha preso il via il 16 dicembre e, come di solito, ha trasformato la strada dell’arte in un immenso e colorato ambiente espositivo in cui è possibile ammirare opere diverse tra cui dipinti a olio e acquerelli, ma anche lavori grafici e tante sculture, questa volta rese ancora più significative dalle luci e dai suoni del Natale. Per l’intera durata della manifestazione, che si concluderà il prossimo 19 dicembre, grazie alla presenza di questi artisti, il cuore pulsante della Capitale diventa una galleria a cielo aperto con esposte più di 3.000 lavori tra dipinti a olio, disegni, tele, sculture e acquerelli di genere e materiale diverso. Accanto a tele e pennelli, poi, nella giornata di chiusura della mostra, appaiono anche panettoni, torroni, dolci natalizi e tanto spumante per festeggiare e brindare - insieme al pubblico e ai tanti estimatori che da sempre seguono gli artisti dell’Associazione - all’arrivo del Natale e per salutare l’anno che ci sta per lasciare e quello in arrivo. “Siamo veramente orgogliosi – ha detto Alberto Vespaziani, da quasi 40 anni Presidente dell’Associazione Cento Pittori Via Margutta - di essere riusciti, ancora una volta, a creare una bella occasione che ci consentirà non soltanto di incontrare il nostro pubblico ma anche di rivolgere a quanti da sempre ci seguono con affetto e stima i migliori auguri per un buon Natale e un nuovo 2011”. “Per tutti noi – ha aggiunto poi Vespaziani – l’anno che sta per concludersi si è rivelato oltremodo ricco di soddisfazioni. Al consueto successo registrato dalle nostre mostre in Via Margutta, manifestazioni che hanno confermato il ruolo di protagonista della vita culturale della città per l’associazione che presiedo, si è infatti aggiunto quello ottenuto dalle esposizioni organizzate in zone meno centrali della Capitale. Questo progetto, fortemente appoggiato anche dall’attuale Amministrazione capitolina, se da una parte consente di diffondere ulteriormente la notorietà raggiunta nel tempo dalla strada dell’arte, dall’altra ci permette di raggiungere in maniera più diretta i tanti cittadini che non abitano nel cuore di Roma, cosicché possano assaporare anche loro l’atmosfera che si respira in Via Margutta e vivere la piacevole sensazione di sentirsi circondati dai tele e cavalletti degli artisti”. Ai caratteristici cavalletti, impreziositi dall’atmosfera del Natale, oltre 100 pittori, rigorosamente selezionati e provenienti da ogni parte del mondo, tutti caratterizzati da un proprio linguaggio espressivo e da una propria tecnica artistica che va dalla figurazione all’astrattismo, passando anche per la ritrattistica, il paesaggismo, il simbolismo e il surrealismo. La kermesse, che nel tempo è divenuta un appuntamento irrinunciabile per appassionati d’arte romani e stranieri, oltre a permettere, soprattutto ai volti meno noti, di uscire allo scoperto per affermarsi, è un´interessante occasione per analizzare e studiare i fermenti artistici che si sviluppano di continuo e per raccogliere i diversi messaggi che ogni espositore intende “consegnare” alla collettività. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 21.00 (ingresso gratuito) |
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LORETO (MUSEO ANTICO TESORO DEL SANTUARIO DI LORETO): MOSTRA DI ANDREA SOCRATI - 20 VEDUTE DELLA BASILICA- INAUGURAZIONE VENERDÌ 3 DICEMBRE FINO AL 15 GENNAIO 2011
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20 vedute della Basilica di Loreto. Mostra di Andrea Sòcrati, inaugurazione venerdì 3 dicembre, ore 15.30, presso il Museo Antico Tesoro del Santuario di Loreto alla presenza dell´Arcivescovo Monsignor Giovanni Tonucci, con il patrocinio del Museo Tattile Statale Omero e della Delegazione Pontificia di Loreto. Fino al 15 gennaio 2011. Il santuario di Loreto vanta nelle sue raccolte d’arte una ricca serie di Vedute, per lo più a incisione, ma anche pitture, che spaziano dal Xvi al Xx secolo. Esse costituiscono un documento di notevole interesse per definire la genesi e lo sviluppo architettonico del Santuario e della città che lo racchiude dentro un’articolata cinta muraria. Le vedute di Andrea Sòcrati si distaccano da tutte quelle precedenti per la tecnica e la finalità: essa è infatti mutuata dai sistemi con cui si realizzano i disegni a rilievo per le persone non vedenti. Con particolari accorgimenti è stata evidenziata la potenzialità estetica di tale tecnica unendo così la forza della visione ai valori della tattilità. Nel dettaglio, si parte da una fotografia che poi viene disegnata e rielaborata al computer manualmente e poi ancora poi viene stampata in rilievo con colori a mano. Il profilo della Basilica della Santa Casa, appare nelle immagini di Socrati immersa nel verde e nella natura, oppure assalita da ridenti vigneti, o contaminata dalle palme. Ma ci sono anche vedute del sacro, come quelle delle processioni. Tutti elementi che fanno di Loreto un luogo dove la religiosità invade e determina il paesaggio. L´immagine è dunque fruibile non solo attraverso la vista ma anche attraverso l´esplorazione aptica, consentendo ai non vedenti un approccio diretto all´opera, che prevede anche una breve descrizione in Braille, ai vedenti di godere con la vista dei particolari effetti dati dalla tecnica a rilievo e di superare il tabù del toccare l´opera avendo un approccio intimo con la stessa e cogliendone, allo stesso tempo, anche le sensazioni delle texture e della particolare carta impiegata. Farà parte dell´esposizione anche un piccolo modello della basilica realizzato in terracotta. La mostra è documentata da un catalogo i cui testi sono costituti da una prefazione dell´Arcivescovo Monsignor Giovanni Tonucci e una nota critica di Padre Giuseppe Santarelli. Nota biografica: Andrea Sòcrati nasce a Roma il 30 novembre 1965 e risiede ad Ancona. E´ storico dell´arte, docente specializzato per il sostegno negli istituti secondari di secondo grado e esponsabile della didattica speciale per minorati della vista del Museo Tattile Statale Omero, per il quale cura i progetti speciali per la didattica e la formazione. Promuove progetti artistici inclusivi delle diverse tipologie di pubblico, i cui linguaggi attingono alle tecniche di comunicazione e di espressione rivolte ai sensi vicari alla vista e utilizzate dalle persone con disabilità sensoriale, esplorandone e valorizzandone le potenzialità estetiche. http://www.museoomero.it/ |
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PRATO (MUSEO PECCI): AL VIAGGIO. PARTE 1 - PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO: AMBIENTI - PINOT GALLIZIO, FABIO MAURI, MARIO MERZ, SUPERSTUDIO - PROGETTO A CURA DI STEFANO PEZZATO – FINO AL 26 MARZO 2011
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Il Centro per l´arte contemporanea Luigi Pecci di Prato Ha Riaperto l´attività nella sede espositiva distaccata del Museo Pecci Milano. Dopo l´anteprima della primavera scorsa dedicata a Dark Matter, lavoro inedito di Nio Architecten - autori del progetto di ampliamento della sede museale di Prato che è attualmente in corso di realizzazione e sarà ultimato nel 2012 – il suggestivo spazio espositivo situato in Ripa di Porta Ticinese sul Naviglio grande inaugura, giovedì 16 dicembre alle ore 18.00, la mostra Invito Al Viaggio. Parte 1 | Proposte Dalla Collezione Del Museo: Ambienti, curata da Stefano Pezzato e dedicata alla collezione del Museo con opere di Pinot Gallizio, Fabio Mauri, Mario Merz, Superstudio. L’ampio edificio di archeologia industriale – il cui utilizzo gratuito è stato ottenuto grazie a un accordo del Centro Pecci con un privato - funzionerà per due anni, durante i lavori d´ampliamento della sede di Prato, da "vetrina" nazionale per l´arte contemporanea e le attività d´eccellenza prodotte in Toscana, il cui ente regionale sostiene il progetto milanese attraverso l´agenzia Toscana Promozione, a partire dall´esposizione e valorizzazione del patrimonio di opere raccolte dal Museo pratese in oltre vent´anni di attività. La mostra di Milano, che resterà aperta al pubblico fino al 26 marzo 2011, rappresenta la prima parte del più ampio progetto espositivo Invito Al Viaggio, concepito sia come tema comune alle opere selezionate, sia come metafora dello spostamento spaziale e temporale del Museo - ovvero della sua proposta culturale - per un´esplorazione fisica e mentale da parte del pubblico, che proseguirà con una seconda esposizione, a partire dal 3 febbraio 2011, dal titolo Invito Al Viaggio. Parte 2 | Proposte Dalla Collezione Del Museo: Ambienti E Opere, nella quale, agli ambienti dei quattro artisti scelti per l’apertura del progetto, verranno affiancate opere di Loris Cecchini, Enzo Cucchi, Remo Salvadori e Gilberto Zorio, al fine di delineare un´inedita panoramica nell´arte italiana degli ultimi cinquant´anni con particolare riferimento al tema letterale e simbolico del viaggio. Attraverso integrazioni e aggiornamenti il percorso espositivo al Museo Pecci Milano si strutturerà come un’anticipazione in fieri della raccolta museale che verrà presentata nella rinnovata sede del Centro per l´arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. * * * Invito Al Viaggio. Parte 1 è dedicata a quattro grandi installazioni/ambienti: Caverna dell´antimateria (1958-59) di Pinot Gallizio, Luna (1968) di Fabio Mauri, La spirale appare (1990) di Mario Merz, Supersuperficie (1971-72) di Superstudio. Caverna dell´antimateria (1958-59) La "pittura industriale d´ambiente" di Pinot Gallizio, realizzata insieme al figlio Giorgio nel Laboratorio Sperimentale di Alba e presentata alla Galerie René Drouin di Parigi nel maggio 1959, quindi riproposta nella retrospettiva di Gallizio alla Galleria Civica d´Arte Moderna di Torino nel 1974 e in mostre dedicate all´artista a Torino nel 1990 e 1992 e ad Alba nel 2005, inserita in un´ampia ricognizione sull´Internazionale Situazionista al Centre Georges Pompidou di Parigi e all´Institute of Contemporary Arts di Londra nel 1989 ed ora concessa in comodato al Centro Pecci dall´Archivio Gallizio di Torino, "ci conduce alla frontiera fra due mondi", i primordi mitici dell´esistenza umana e l´avvenire enigmatico a cui tenta di dare risposta la scienza, annunciando profeticamente l´annullamento delle divisioni spazio-temporali e prefigurando "la preistoria della cosidetta era atomica". Luna (1968) Il "magico modello sperimentale" di Fabio Mauri, proposto alla Galleria La Tartaruga di Roma nel contesto di azioni e installazioni del Teatro delle Mostre nel maggio 1968, successivamente nella mostra Roma anni ´60. Al di là della pittura al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1990 e nella retrospettiva di Mauri alla Galleria Nazionale d´Arte Moderna di Roma nel 1994, infine riallestita a Prato nella mostra 1988. Vent´anni prima, vent´anni dopo in occasione del ventennale del Centro Pecci nel 2008, ci proietta fisicamente all´interno di un mondo artificiale rompendo i limiti fra le esperienze reale e virtuale, fra i ruoli dello spettatore e dell´attore. L´installazione/ambiente di Mauri anticipa l´allunaggio del 20 luglio 1969 celebrato da una memorabile diretta televisiva e attiva la partecipazione dello spettatore, il suo coinvolgimento nello spettacolo in presa diretta di arte e vita. La spirale appare (1990) La "spirale" di Mario Merz, frammento lungo oltre venti metri dell´installazione originaria creata in occasione della mostra personale dell´artista al Centro Pecci nel 1990, intitolata Lo spazio è curvo o diritto, è “un’opera totale” che, concentrandosi e disperdendosi attorno a un nucleo ideale, incide e circoscrive lo spazio espositivo avvolgendolo organicamente, minandone la solidità e la finitezza e introducendovi l’infinita prolificità della natura e la sua drammatica fragilità, sintetizzata nella serie numerica progressiva di Fibonacci. Con il suo aspetto volutamente frammentario quest´opera continua a tramandare una storia quotidiana e universale ribadendo, con enfasi e poesia, uno tra gli assunti più significativi di tutta l’opera di Merz, quello del poeta mistico Rumi che recita: Se la forma scompare, la sua radice è eterna… Supersuperficie (1971-72) La "visione al limite" di un nuovo habitat proposta da Superstudio in un film e in un progetto di microambiente ("una stanza come campione di Supersuperficie"), realizzato in occasione della mostra Italy: The New Domestic Landscape allestita nel 1972 al Moma di New York, e che sarà ricostruito dal Centro Pecci, conclude una ricerca per immagini iniziata nel 1969-70 con l´elaborazione del Monumento continuo e intesa a visualizzare "idee di architettura non fisica". Basato su studi, suggestioni e rimandi che vanno dai modelli urbani adottati dai Situazionisti alle tendenze comunitarie degli hippies e dei provos, dalle concezioni fantascientifiche ed effimere degli Archigram alle attrezzature per missioni spaziali e sottomarine, dai congegni tecnologici per potenziare le capacità umane ai sistemi scientifici per espandere l´energia e estendere le comunicazioni, il progetto di Supersuperficie arriva a prefigurare "un modello alternativo di vita sulla terra". Scheda tecnica Titolo Invito Al Viaggio. 1 Parte Proposte Dalla Collezione Del Museo: Ambienti Pinot Gallizio, Fabio Mauri, Mario Merz, Superstudio A cura di Stefano Pezzato Con il sostegno di Regione Toscana / Toscana Promozione Con il patrocinio di Comune di Prato Sede Museo Pecci Milano Ripa di Porta Ticinese 113, Milano Periodo 16 dicembre 2010 – 26 marzo 2011 Preview giovedì 16 dicembre 2010, ore 12.00 Inaugurazione giovedì 16 dicembre 2010, ore 18.00 Orari da martedì a sabato, ore 15.00 – 19.00 Ingresso libero Informazioni Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci Tel. +39 0574 5317 www.Centropecci.it |
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ROMA (PALAZZO POLI): AH, CHE REBUS! CINQUE SECOLI DI ENIGMI FRA ARTE E GIOCO IN ITALIA - 17 DICEMBRE 2010 / 8 MARZO 2011
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L´istituto Nazionale per la Grafica chiude le celebrazioni del 35° anno dalla fondazione con la mostra Ah, che rebus! Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia, a cura di Antonella Sbrilli e Ada De Pirro, originale e innovativa, inaugurata giovedì 16 dicembre 2010 a Palazzo Poli. Con la collaborazione dell’Associazione Rebussistica Italiana e del Cattid – Sapienza. Con il Patrocinio del Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo, Sapienza Università di Roma Le due curatrici, con la consulenza di Stefano Bartezzaghi, la collaborazione di un folto gruppo di studiosi per il catalogo, e il sostegno dell´Istituto per la parte organizzativa, hanno compiuto scelte precise, orientandosi alla storia del rapporto tra arte e rebus, e selezionando per la mostra opere, in originale o in fac simile, di particolare interesse. Che cos´è un rebus? Un piccolo enigma da decifrare, un disegno che nasconde una frase, un passatempo. Un gioco. Eppure, questo gioco ha una storia antica che, a ripercorrerla, rivela molte sorprese: nel passato grandi artisti hanno elaborato rebus, da Leonardo da Vinci con le sue cifre figurate (presentate in un video e riprese anche da artisti contemporanei), agli incisori Stefano Della Bella e Giuseppe Maria Mitelli; una sorpresa più recente è la presenza delle vignette della celebre rivista “La Settimana Enigmistica”, disegnate dall’illustratrice milanese Maria Ghezzi (la Brighella), nella pittura italiana degli anni Sessanta e Settanta, in particolare nelle opere di Renato Mambor e Tano Festa. La mostra mette a confronto l’antico e il moderno, in un viaggio di andata e ritorno tra arte e rebus dal Cinquecento a oggi, con rimandi continui fra il gioco e l’espressione artistica. I rebus dell’Ottocento, con le loro lettere animate, sono accostati agli esperimenti futuristi, come nel disegno Marinetti ferito dei fratelli Cangiullo. Le atmosfere metafisiche dei Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico dialogano sia con le vignette dei rebus moderni sia con dipinti, video, disegni contemporanei legati all’enigma. Il percorso della mostra si apre con l’accostamento di due dipinti: il Ritratto di Lucina Brembate di Lorenzo Lotto, 1518 circa, e Personaggio in grigio di Osvaldo Licini, 1944. In entrambi, la luna è unita a delle lettere per suggerire un nome (Lucina) o una serie di parole potenziali, in uno scambio fra figure e lettere, fra visibile e leggibile. Le imprese del Rinascimento, gli emblemi, le marche tipografiche, ma anche i loghi delle ditte moderne, così come la comunicazione pubblicitaria presentano talvolta la forma del rebus, un meccanismo interattivo che coinvolge l’intelletto. Il rebus si presta anche a trasmettere messaggi velati di taglio politico, satirico, storico. Dal Risorgimento al ’68, ideali politici e sociali sono stati espressi in forma di rebus su fogli volanti, riviste, dipinti e libri d’artista. In mostra è visibile per la prima volta, restaurato per l’occasione, il grande drappo con un lungo rebus dedicato a Pio Ix per l’amnistia concessa nel 1846. Il meccanismo del rebus è presente in molti titoli di opere contemporanee e spesso il gioco avviene fra titolo, opera, materia e tecnica. E ancora, il rebus è lo spunto di poesie, come quelle di Edoardo Sanguineti interpretate in alcune opere grafiche presenti in mostra. Si ritrova nei video come tecnica di narrazione, nei graffiti sui muri, come esca che attira lo spettatore. Senza dimenticare che uno dei temi principali del rebus nei secoli è stato l’amore, da Leonardo da Vinci a Paolo Conte a cui questa mostra deve, oltre che un’opera esposta, il titolo Ah che rebus! dal ritornello della canzone Rebus del 1979. Percorso Espostitivo In mostra sono presenti opere originali e facsimile dei seguenti artisti, secondo un percorso così articolato. Parte storica: Leonardo da Vinci, (video-animazioni con soluzioni dei rebus), Lorenzo Lotto, Agostino Carracci, Stefano Della Bella, Giuseppe Maria Mitelli, Agostino Nini, Adriano Baracchini Caputi, Francesco Cangiullo, Felice Casorati, Osvaldo Licini, Giorgio de Chirico. Cimelio storico: drappo con rebus in onore di Pio Ix. Anni Sessanta e Settanta del Novecento: citazioni, prelievi, variazioni Duilio Rossoni, Carlo Guarienti, Gastone Novelli, Tano Festa, Renato Mambor, Mario Schifano, Gianfranco Baruchello, Tullio Pericoli, Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Aldo Spinelli, Arrigo Lora-totino, Luigi Pasotelli, Luca Patella, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Sarenco, Corrado D´ottavi. Il rebus continua: incisione, pittura, scultura, assemblage, graffiti, video Paolo Albani, Nanni Balestrini, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Pablo Echaurren, Sergio Ceccotti, Pierluigi Isola, Massimo Livadiotti, Piero Addis, Coniglioviola, Fanny & Alexander/zapruder Filmmakergroup, Lino Fois, Emanuele Magri, Brosart, Paolo Conte. Vignette originali di Maria Ghezzi per i rebus della Settimana Enigmistica Rebus su libri Andrea Baiardo (Baiardi), Philogyne, Giorgio Alione, Rondeaux d’amour, Giovan Battista Palatino, Libro nuovo d’imparare a scrivere, Francesco Colonna, La hypnerotomachia di Poliphilo, Paolo Giovio, Dialogo delle imprese militari e amorose di Mons. Giovio, 1556, Giulio Cesare Capaccio, Del Trattato delle Imprese di Giulio Cesare Capaccio, Etienne Tabourot, Les Bigarrures, Giovan Battista Della Porta, Ars Reminiscendi, Juan Caramuel Lobkowitz, Ioannis Caramuelis Primus calamus ob Oculos ponens metametricam, marca tipografica di Pietro Paolo Porro in Psalterium hebraeum graecum. Cartoline, figurine e riviste dell’Ottocento e del primo Novecento, con rebus di Dalsani, Pipein Gamba. Il catalogo, edito da Gabriele Mazzotta, raccoglie saggi che esplorano il rebus dal punto di vista della storia dell’arte, dell’enigmistica, della letteratura italiana, del linguaggio, con incursioni nel mondo dei geroglifici, degli enigmi musicali, della pubblicità. Tra le molte curiosità presenti segnaliamo la presenza di una nota e un rebus di Maurizio Calvesi, storico dell´arte che da giovanissimo è stato enigmista. Informazioni Ah, che rebus! Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia La mostra è curata da Antonella Sbrilli e Ada De Pirro Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, Palazzo Poli (via della Stamperia 6) Inaugurazione: Giovedì 16 dicembre 2010 ore 16,30 17 dicembre 2010 - 8 marzo 2011 Orario: 10 -19, chiuso lunedì Ingresso libero Informazioni: +39 06 69980242 06 69980257 Sito internet: www.Grafica.arti.beniculturali.it/home.htm Informazioni 06 69980242-257 |
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FIRENZE: INAUGURAZIONE SABATO 18 DICEMBRE DEL NUOVO SPAZIO NON PROFIT SUN E DELLA MOSTRA COLLETTIVA "FOR INSTANCE..." A CURA DI LORENZO BRUNI
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Inaugurazione sabato 18 dicembre a Firenze del nuovo spazio non profit Sun e della mostra collettiva "for instance..." a cura di Lorenzo Bruni. Sun studio 74 rosso for instance… Loris Cecchini, Luca Fusani, Armin Linke, Raffaele Luongo, Massimo Nannucci, Luca Trevisani A cura di Lorenzo Bruni Inaugurazione sabato 18 dicembre 2010. La mostra sarà visibile dal 18 dicembre 2010 al 21 gennaio 2011 Sun, Studio 74 rosso, in via san Zanobi n.74 rosso a Firenze, è un luogo/laboratorio gestito da architetti che, partendo dall’idea di una programmazione che preveda due grandi eventi culturali all’anno, decide di costituirsi come spazio non-profit in cui realizzare una riflessione inedita sulla progettazione e la praticabilità dello spazio collettivo e dare vita ad un dialogo diretto tra arte contemporanea e architettura. La mostra “for instance…”, a cura di Lorenzo Bruni, è composta da interventi di Loris Cecchini, Luca Fusani, Armin Linke, Raffaele Luongo, Massimo Nannucci e Luca Trevisani. Un gruppo di artisti, già apprezzati a livello internazionale che, pur essendo di generazioni diverse, hanno in comune la loro ricerca attorno ai codici dell’architettura e sulla contrapposizione tra spazio progettato/osservato e spazio vissuto/percepito. I lavori presenti puntano a ribaltare ed a reinterpretare le istanze di macro e micro con cui si è soliti valutare l’incidenza degli eventi sulla realtà in generale, sia che si tratti di un’informazione di cronaca che di una nuova opera architettonica. La riformulazione del concetto di spazio privato/intimo, rispetto a quello collettivo/pubblico, è una dinamica che attraversa le ricerche di tutti gli artisti presenti in mostra, i quali, di conseguenza, sono portati a pensare ad interventi che in primis possano evocare o stimolare una relazione cosciente tra il soggetto e quel dato contesto mentale/fisico con cui si rapporta. Info: La mostra“for instance…”, progetto a cura di Lorenzo Bruni per Sun, sarà visibile dal 18 dicembre al 21 gennaio 2011 ai seguenti orari: lunedì-venerdì, ore 16-19. Per visite su appuntamento e al di fuori dell´orario di apertura contattare: 335 276360, 335 5419912, 328 6927778, lorenzobruni@gmail.Com Sun sarà chiuso dal 25 dicembre al 3 Gennaio. Artisti: Loris Cecchini (Milano 1969, vive e lavora tra Prato e Berlino), Luca Fusani (vive e lavora a Firenze), Armin Linke (Milano 1966, vive e lavora a Berlino), Raffaele Luongo (Venezuela Caracas 1966; vive e lavora tra Napoli e Firenze), Massimo Nannucci (Firenze 1946; vive e lavora a Firenze), Luca Trevisani (Verona 1979; vive tra Berlino, Milano e Bologna). Info: Sun, studio 74 rosso / Via San Zanobi n.74 rosso / 50123, Firenze, Italia / Tel./fax / mail@sunsite.It / http://www.sunsite.it/ |
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BARI: AREA REUNION LIVE @ CASA DELLE MUSICHE - 17 DICEMBRE
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Il ritorno di un gruppo che rappresenta un mito nella storia della musica! Quante sono le rockband italiane conosciute ovunque? Pochissime. Tra queste, sicuramente, gli Area. Inutile provare a definire il loro genere e i loro percorsi, perchè si deve chiamare in causa il jazz, il rock, il progressive, la world music (che allora non esisteva neppure come definizione), l´avanguardia, la pura sperimentazione, la canzone politica. Dopo 30 anni di cambiamenti sociali ed evoluzioni musicali oltre che tecnologiche, ecco Ares Tavolazzi (basso), Paolo Tofani (chitarre e synth) e Patrizio Fariselli (tastiere) nuovamente insieme sul palco, con la partecipazione di Walter Paoli alla batteria. Sarà un concerto "strano": una band senza il suo elemento simbolico, il cantante e vocalist Demetrio Stratos, prematuramente scomparso nel 1979. Eppure, per tutti coloro che hanno amato gli Area, sarà un evento emozionante, una sfida a cui Tavolazzi, Fariselli e Tofani si sono offerti con coraggio. Quella degli Area attuali non è una "reunion" dal sapore nostalgico ma un´operazione musicale di ben più ampio respiro: facendo tesoro del comune passato, i nostri vogliono guardare soprattutto al futuro, proponendo non solo la musica degli Area ma anche i rispettivi percorsi musicali individuali intrapresi dopo la fine di quella incredibile esperienza musicale e sociale chiamata Area. Programma Della Giornata ore 18.00 - foyer Casa delle Musiche/teatro Kursaal Presentazione: Il Libro degli Area (Ed. Auditorium) Intervengono: l´autore Domenico Coduto, gli Area (Fariselli, Tofani e Tavolazzi). Ingresso libero Ore 19:00 - foyer Casa delle Musiche/teatro Kursaal Film: "La Voce Stratos" Regia di Luciano D´onofrio e Monica Affatato. Italia 2009. Ingresso libero ore 21.30 - Casa delle Musiche/teatro Kursaal Concerto: Area reunion feat. Patrizio Fariselli, Paolo Tofani e Ares Tavolazzi Altre risorse su: http://www.Fariselliproject.com http://stratos.Route1.it/ 17 dicembre Area reunion Apertura: ore 21,30 Biglietto platea € 20 - ridotto € 15* Biglietto galleria € 15 - ridotto € 10* * riduzioni per giovani under 25 anni @ Casa delle Musiche Puglia Sounds Teatro Kursaal - Largo Adua, 5 (Bari) Contact 080.2205532 |
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NAPOLI (PLART): ANTONIO PICCIRILLI ESPONE “LE 8 R DI LATOUCHE”
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Fino al 20 gennaio 2011 presso la fondazione Plart di Napoli sarà possibile apprezzare la sensibilità artistica, proveniente da differenti ambiti creativi, di talenti emergenti ed affermati del design italiano a cui prenderà parte il giovane designer barese Antonio Piccirilli. La mostra “Cose In/possibili” mette il visitatore al centro di una realtà multisensoriale dove colore, luce, forma, materia, suoni, odori e sapori determinano nuove relazioni, nuove corrispondenze, alimentate da desiderio di varcare il confine di una forma d’arte priva di vincoli estetici, capace di convogliare in un unico universo una coraggiosa creatività. In questo contesto la sensibilità di Antonio si è espressa con una declinazione progettuale già avviata con “Le 8 R di Latouche”. Una personale rilettura del centrotavola attraverso la luce. L’energia naturale diventa soggetto e oggetto dell’opera, mettendo a fuoco una propria filosofia eco-compatibile della creatività. Il riciclaggio diviene un codice sperimentale che permette di avviare una riflessione sull’uso e l´abuso dell’energia. L’installazione medita sulle “otto R ” che costituiscono obiettivi indipendenti per l’avvio di un circolo virtuoso: Rivalutare, Ridefinire, Ricostruire, Rilocalizzare, Ridistribuire, Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, teorizzate dal sociologo francese, noto per il suo saggio “Economia e Decrescita”, Serge Latouche. Lampadine fulminate, trasformate in accessori per la tavola, si incendiano con un gesto antico, manuale, poetico perché semplice. Un’esplosione di bolle di fuoco che invita lo spettatore a riflettere sul consumo efferato di energia e altresì lo proietta in uno spazio fisico ipnotico dove ombre e luci si confondono, puntando sulle alterazioni della luce naturale. Questa creazione scelta per la mostra si circoscrive in un contesto di opere più ampio. Ogni lavoro di Antonio è permeato di un’artigianalità e minuzia dei dettagli che gli hanno procurato il soprannome di “artigiano contemporaneo della creatività”. Un progettista a tutto tondo che ama unire linguaggi differenti, dall’arte contemporanea, al light design, alla moda attraverso una ricerca continua verso la cultura, la storia, l’autenticità con il fine ultimo di emozionare ed emozionarsi costantemente. Antonio Piccirilli, 29 anni, pugliese di nascita, si è affacciato alla moda italiana ed internazionale formandosi alla corte di Antonio Marras, assistendolo nelle collezioni donna e uomo. A seguire ha ottenuto la direzione creativa per linea B&j Explorer di Alviero Martini e ha collaborato con Massimo Giussani Arts disegnando collezioni accessori per Fratelli Rossetti e Henry Beguelin. Con il designer Giorgio Correggiari ha inoltre collaborato su Bulgari, Malcolm Mc Laren, Yoox.com. La sua natura poliedrica l’ha inoltre portato a collaborare con diversi affermati designers: Mario Nanni per Viabizzuno nella progettazione di lighting design, i Laboratori di Nanotecnologie di Lecce, sul progetto della nuova tecnologia d’illuminazione Oled, e con il Maestro Riccardo Dalisi sul tema della Decrescita, che segna ampiamente il suo ultimo percorso. Docente di product design alla Naba (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano)recentemente ha preso parte a Vienna alla mostra celebrativa dei “50 ± anni di moda italiana” e le sue creazioni sono state selezionate dall’Italian Design Dot Foundation (I.dot) per rappresentare l´eccellenza progettuale Made in Italy presso la suggestiva Ambasciata di New Delhi. Le innovative creazioni di Antonio hanno richiamato l’attenzione degli addetti ai lavori, fatto questo che l’ha portato ad essere annoverato Vogue Talents su Vogue Italia, tra i primi dieci fashion designer emergenti. Www.antoniopiccirilli.com . Info: Fondazione Plart 48, via Martucci 80121 Napoli, Italia www.Plart.it |
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