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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 04 Marzo 2011
MILANO (TEATRO CARCANO): UN CAPOLAVORO DEL TEATRO DIALETTALE VENETO - SE NO I XE MATI, NO LI VOLEMO DI GINO ROCCA CON VIRGINIO GAZZOLO E GIANCARLO PREVIATI - DA MARTEDÌ 8 A DOMENICA 13 MARZO 2011  
 
Il progetto di recupero della drammaturgia veneta che negli ultimi anni ha ridato vita a Tramonto di Renato Simoni, La Base de tuto di Giacinto Gallina, Quando al paese mezogiorno sona di E. F. Palmieri e Nina, no far la stupida di Arturo Rossato e Gian Capo si arricchisce per la stagione 2010/2011 di un nuovo e importante tassello: in questo viaggio nel migliore repertorio veneto - soltanto in apparenza divertente o dedito alla ripetizione di schemi goldoniani, in realtà capace di graffiare come pochi altri, di andare a ficcare il naso nelle miserie quotidiane di case e famiglie assai rispettabili – non poteva mancare un testo di Gino Rocca. E’ stato scelto Se no i xe mati, no li volemo, scritto nel 1926 e portato all´attenzione da Gianfranco Giachetti e poi dal cinema da Cesco Baseggio, ma che ha vantato però poche edizioni successive. L’ultima, eccellente, è legata a Giulio Bosetti che nel 1997, allora direttore del Teatro Stabile del Veneto, ne curò la regia e interpretò la figura dolente e toccante di Momi Tamberlan. A Giuseppe Emiliani oggi il compito di riportare sulla scene la vitalità straordinaria di un testo in cui una franca comicità si mescola a una struggente malinconia. Il Teatro Carcano coproduce lo spettacolo insieme allo Stabile del Veneto e a Teatri S.p.a. Treviso. A Giulio Bosetti, a cui il teatro deve molto e in particolare il teatro veneto, è dedicato Se no i xe mati, no li volemo. E’ una commedia amara, un impietoso ritratto del mondo di provincia, un testo sorprendente che liquida il mito della provincia bonaria e ne svela, invece, senza pietà, la faccia torbida e violenta. Una provincia di falliti non ancora rassegnati, di uomini vendicativi, di anime invelenite, di uomini e donne fragili. Personaggi che appartengono alla schiera dei vinti, le cui azioni sono destinate a inevitabili fallimenti. Gli umili e malinconici “eroi” di Rocca mal si addicono al suo tempo dominato dalla “maschia e roboante” ideologia fascista. Tutta la commedia è dominata da un fondo melanconico e nostalgico, tuttavia la dolente poesia di Rocca è spesso mitigata da gustose pennellate umoristiche. Grande è la sua capacità di bilanciare momenti comici con momenti drammatici. Un testo asciutto, privo di retorica, da recitare con grande “verità”; un linguaggio concreto e colorato, il veneto di terraferma, ben lontano da quello lagunare di Goldoni; un dialetto dotato di immediatezza, spontaneità, fedeltà alla vita, comprensibilissimo anche per gli spettatori non veneti. Un teatro quasi intimista. C’è in filigrana una pietas quasi cechoviana contro la crudeltà del tempo che fugge. Siamo in una sonnolenta cittadina fra Venezia e Padova, in un palazzo fatiscente che un bizzarro nobiluomo, morendo in giovane età, ha lasciato con tutto il resto del suo patrimonio a una congregazione di carità, ma destinandone l´usufrutto, finché saranno in vita, ai nove amici che hanno condiviso la sua esistenza scioperata e innocentemente trasgressiva e assieme ai quali ha addirittura fondato un’associazione che porta il glorioso nome di “Se no i xe mati, no li volemo”. Dei nove, all´inizio del racconto soltanto 4 sono in vita (uno emigrato in America) e dei tre rimasti nessuno, ovviamente, ha più né la forza né la voglia di coltivare quell´antica fama. Sono Piero Scavezza che ha oramai perso il vigore di un tempo e guarda al momento in cui la morte lo ricongiungerà con il figlio caduto in guerra; Bortolo Cioci, diventato un brontolone ruvido e nevrotico e Momi Tamberlan, architetto stravagante e incompreso sposato in seconde nozze con la giovane Irma, che con le sue pretese a un tenore di vita sopra le possibilità di Momi, sta mandando in rovina la famiglia. Un brutto giorno l´avvocato Giostra porta la ferale notizia che l´immobile, da loro occupato e proprietà della Congregazione, non spetta più loro di diritto perché da tempo i soci non rispettano le clausole dello statuto che prescrive, per ogni membro, una perenne vita spregiudicata e goliardica di cui essi devono quotidianamente dar prova. Malgrado l’età avanzata e i crucci delle rispettive situazioni personali, i tre decidono di tornare a fare ´i matti´ come ai tempi delle lontane imprese studentesche, nel tentativo di recuperare i loro diritti inseguendo un’ impossibile giovinezza. Ma i loro fisici non resistono alla prova e la farsa si trasforma in dramma, quasi in tragedia. Info e prenotazioni : 0255181377 – 0255181362 - Teatro Carcano, corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano – www.Teatrocarcano.com    
   
   
BERGAMO: FILM MEETING 2011 – 12/20 MARZO 2011  
 
La Xxix edizione di Bergamo Film Meeting si svolgerà a Bergamo dal 12 al 20 marzo 2011. Accanto alla Mostra Concorso il festival propone la sezione Visti da vicino dedicata al documentario, un omaggio alla regista d’animazione portoghese Regina Pessoa, e ancora, Mondo Ex. Film dall’Europa Post-socialista: 1990/2011; Psycho Thriller, con capolavori di Lang, Siodmak, Ophuls, Renoir; Fantascienza d’Autore, alla riscoperta di opere singolari e innovatrici come Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (1965), Farhenheit 451 (1966), o il visionario Il mondo sul filo (1973), di Fassbinder; Omaggio a Alfred Hitchcock: il periodo inglese; l’anteprima mondiale di We Remember Chet Baker, del regista tedesco Hagen Kälberer che inaugura Bergamo Jazz… Per informazioni: Segreteria Festival – 035 363087 - www.Bergamofilmmeeting.it    
   
   
UDINE E GORIZIA: FILMFORUM 2011 L’ARCHIVIO. NOVE GIORNI DI PROIEZIONI MEETING CONVEGNI, WORKSHOP, INCONTRI, PREMI E PRESENTAZIONI DI SCRITTURE SUL CINEMA - UDINE, 5/7 APRILE – GORIZIA, 6/13 APRILE  
 
Con un‘edizione dedicata ai temi dell’archivio, inteso non solo come deposito di immagini registrate e tramandate, ma come «l’organizzazione del sensibile», con un convegno internazionale di oltre 150 critici ed esperti provenienti da tutta Europa, dagli Stati Uniti e dal Canada, con un cartellone di proiezioni d’eccezione – in cui spicca la presentazione di venti minuti inediti dallo “Sceicco bianco” di Federico Fellini – e con un programma denso di workshop, incontri e ricerche intorno al cinema e alla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media, Filmforum Festival riparte dal 5 al 13 aprile, a Udine e Gorizia: la manifestazione, promossa dall’Università degli Studi di Udine per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima, festeggia quest’anno Il traguardo della sua Xviii edizione, organizzatA in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Crup, il Ministero per i Beni Culturali – Direzione Generale per il Cinema e la Fondazione Carigo, il Comune e la Provincia di Udine, il Comune e la Provincia di Gorizia. Il festival si articola in una prima parte - Udine, 5/7 aprile - che impegnerà esperti di fama internazionale sul tema dell´“Archivio” nell’ambito del consueto Convegno Internazionale di Studi sul Cinema, integrato da proiezioni di primo piano sulla scena cinematografica. E in una seconda fase, la Spring School a Gorizia, dall´8 al 13 aprile, come sempre incentrata sul rapporto fra Cinema e arti visive contemporanee: un progetto che permetterà di indagare - attraverso workshop, proiezioni e incontri pubblici, sessioni di lavoro per studiosi ed esperti - i rapporti tra cinema e forme di animazione performativa, fra architettura e media art, fra animazione e fumetto, volgendo lo sguardo verso l’orizzonte dei videogames (filming the game/playing the film), del cinema d’archivio e dei found films, o ancora verso la pervasività dell’immaginario pornografico. Due serate di proiezioni a Udine, martedì 5 e mercoledì 6 aprile nelle sale del cinema Visionario, scandiranno per immagini il rapporto fra cinema e archivio, con un contributo alla ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e film provenienti dai migliori archivi di cinema italiani. Da segnalare sin d’ora, martedì 5 aprile, l’omaggio al maestro recentemente scomparso Mario Monicelli col suo primo cortometraggio del 1934, girato in 16mm, Il cuore rivelatore, dal racconto di Edgar Allan Poe. Il film, realizzato con Alberto Lattuada e Alberto Mondadori per i Littoriali della cultura del 1935, è stato raramente proiettato e solo recentemente è riemerso da archivi privati. Chiuderà questa serata, promossa in collaborazione col Centro Sperimentale di Cinematografia-cineteca Nazionale e L’archivio del Cinema d’Impresa di Ivrea, il primo film realizzato da Federico Fellini nel 1952, Lo sceicco bianco, con uno straordinario Alberto Sordi. In particolare, dopo il film verranno proiettati due rulli di materiali inediti di Lo sceicco bianco, recentemente ritrovati alla Cineteca Nazionale. Il contenuto comprende circa 20´ di tagli di montaggio, doppie versioni e sequenze inedite, complete di dissolvenze e missaggio audio. Queste “varianti” consentono dunque oggi di gettare uno sguardo dentro l´“officina creativa” del regista, rendono più chiare le motivazioni delle scelte definitive, e mettono in evidenza come fin dall´inizio Fellini elabori situazioni e abbozzi di personaggi che verranno poi sviluppati sullo schermo in seguito. La Spring School, in programma a Gorizia dall’8 al 13 aprile, scandirà la seconda parte del Filmforum 2011. Il tema dell’archivio del Filmforum 2011, all’International Film Studies Spring School di Gorizia (8-13 aprile) verrà declinato, come di consueto, secondo diverse aree di ricerca: Film Heritage, Cinema and Contemporary arts, Porn studies, Post cinema. Per ogni area di ricerca saranno organizzati incontri con studiosi, artisti, docenti e proiezioni. Info: http://filmforum.Uniud.it    
   
   
VIA IL FESTIVAL DELLE IDENTITÀ 2011 CON IL CONVEGNO SU IDENTITÀ E FORESTE. LA FORESTA E I SUOI EFFETTI SUL SISTEMA ANTROPICO  
 
Ambasciatori e Fao rispondono all’appello di Irene Pivetti in difesa del patrimonio ambientale e delle identità, in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste proclamato dall’Onu Importanza delle foreste per l’equilibrio dell’ecosistema e di tutte le specie viventi, riduzione dell’emissione di gas, cooperazione internazionale, lotta all’illegalità e al crimine internazionale di legname, salvaguardia delle popolazioni che abitano le foreste. Questi i temi centrali del convegno Identità e Foreste: la foresta e i suoi effetti sul sistema antropico, presentato presso la Sala Zuccari del Senato in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste, proclamato dall’Onu. Tante le personalità che hanno voluto dare il loro contributo e il segno tangibile di un impegno in prima linea a favore della salvaguardia del patrimonio ambientale e forestale, e soprattutto delle popolazioni che li abitano, depositarie spesso di culture e identità a rischio di estinzione. Nel corso del convegno, moderato da Irene Pivetti e Luigi Lucchi, sindaco di Berceto (Parma), hanno parlato: S.e. Rossana Guevara, Ambasciatrice delle Repubblica dell’Honduras; S.e. Mohamad Oemar, Ambasciatore della Repubblica di Indonesia; Serge Okoka Kasongo, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata della Repubblica Democratica del Congo; Franco Orsi, Commissione Ambiente del Senato della Repubblica; Alberto Del Lungo, Forerstry Department, Fao of the United Nations. La conferenza dà inizio al Festival delle Identità, la manifestazione ideata e promossa da Irene Pivetti e dalla sua associazione di promozione sociale Learn To Be Free Onlus, con il patrocinio di importanti istituzioni nazionali e internazionali: Senato della Repubblica Italiana, Ministro degli Affari Esteri, Mibac-ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero della Gioventù, Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma, Università degli Studi di Parma. «Ringrazio tutti i presenti e soprattutto i rappresentanti delle aree con vaste superfici forestali – ha dichiarato Irene Pivetti, presidente di Learn To Be Free Onlus – in cui le popolazioni vivono in maniera simbiotica con la natura. Anche quest’anno il Festival, attraverso la sezione Convegni, vuole contribuire alla valorizzazione delle identità di un territorio, partendo dall’ambiente, e all’opera di sensibilizzazione che l’Onu ha iniziato dichiarando il 2011 Anno Internazionale delle Foreste.» «Il rapporto uomo-foresta è un tema caro alla Fao – ha affermato Alberto Del Lungo, Forestry Department, Fao of the United Nations – considerato che, secondo l’ultimo inventario, 1/3 delle terre emerse è occupato da foreste. Per ecosistema forestale si intende l’insieme delle comunità di esseri viventi che vivono in rapporto fra loro e con l’ambiente. Basti pensare che la sopravvivenza di circa 1,6 miliardi di persone dipende dalle foreste che ospitano l’80% di tutte le specie animali terrestri. Per contrastare la deforestazione e mantenere l’equilibrio dell’ecosistema, il 2 febbraio 2011, - ha proseguito Alberto Del Lungo – in linea con gli obiettivi di sviluppo del Millennio, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2011 Anno Internazionale delle Foreste con il tema Foreste per le genti.» Con interventi mirati, le Ambasciate di Indonesia, Congo e Honduras hanno dato un importante contributo all’approfondimento del tema dello sviluppo sostenibile globale, spiegando anche quelle che sono le attività dei loro Paesi a difesa di questo inestimabile patrimonio, ambientale e umano. «L’indonesia è al 3° posto al mondo per la biodiversità – ha affermato S.e. Mohamad Oemar, Ambasciatore della Repubblica di Indonesia - e la maggior parte della superficie è formata da foreste che vengono sfruttate in modo arbitrario. L’iniziativa di Irene Pivetti mi permette di far conoscere la nostra realtà e le problematiche legate al crimine internazionale di legname. A tal proposito il governo indonesiano ha creato delle squadre di intervento che fermino lo sfruttamento delle risorse ambientali con la certificazione della produzione forestale. La certificazione, non adottata da tutti i Paesi, serve per mettere fine all’illegalità e salvaguardare la produzione della filiera. Pertanto chiediamo – ha continuato S.e. Mohamad Oemar – la collaborazione internazionale per proteggere l’ambiente e, soprattutto, le popolazioni che abitano le foreste, le vittime principali dello sfruttamento incondizionato.» S.e. Rossana Guevara, Ambasciatrice della Repubblica di Honduras, ha sottolineato il legame tra la popolazione del Sud America e la foresta. «In Perù, Bolivia, Messico, Venezuela, Brasile e America centrale convivono vari ecosistemi legati profondamente al proprio territorio. La maggior parte degli indigeni è integrata con l’ambiente naturale e il governo ha varato una serie di leggi mirate all’amministrazione e alla difesa delle risorse per le generazioni presenti e future.» Il Congo si estende su una superficie di 2.345.000 km2 e ospita una popolazione di circa 65 milioni di abitanti che abita una superficie forestale di circa 145 milioni di ettari, il 62% del territorio nazionale. «Si tratta della foresta tropicale più vasta al mondo – ha dichiarato Serge Okoka Kasongo, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata della Repubblica Democratica del Congo – dopo quella dell’Amazzonia in Brasile. La popolazione ha un pressante bisogno di legna da ardere per il riscaldamento e di legno per la fabbricazione del carbone nelle gallerie forestali, impoverite sempre di più dalla deforestazione abusiva da parte delle imprese per ottenere legname. Bisogna urgentemente pensare alla riforestazione per evitare l’esodo rurale. La foresta è una ricchezza e tutti noi dobbiamo collaborare per un futuro globale sostenibile.» Dopo il successo dell’edizione 2010, Anno Internazionale della Biodiversità, il Festival delle Identità riparte dunque con la serie di convegni organizzati in collaborazione con le Università Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata. Dedicato alla difesa dell’identità, allo sviluppo del territorio attraverso la salvaguardia delle “tradizioni” di un popolo e dell’ambiente, anche quest’anno il Festival dà un suo contributo alla formazione di una coscienza ecologica. E quello delle foreste è un tema di grande interesse geopolitico in cui agiscono fattori ambientali, economici e socio-antropologici. Le foreste costituiscono una parte fondamentale dello sviluppo sostenibile globale e le attività economiche ad esse legate incidono profondamente sulle condizioni di vita di persone e animali: preservano la biodiversità e la terra dall’effetto serra, contrastano l’erosione e fenomeni come la siccità e la desertificazione. Le foreste sono polmoni naturali che apportano effetti benefici sia sulla cultura sia sull’equilibrio dell’ecosistema. Nonostante tutto ogni giorno circa 350 km quadrati di foresta vengono distrutti per la conversione delle aree forestali in terreni agricoli. Ltbf Onlus, impegnata nella salvaguardia dell’ambiente e nella tutela delle identità, con il convegno Identità e foreste intende collaborare alla campagna di sensibilizzazione di tutta la collettività al benessere delle future generazioni. E i boschi rappresentano uno strumento naturale di difesa del pianeta. Studiare le cause dei dissesti in ampie zone dell’Italia e del mondo, analizzare le conseguenze di un uso sbagliato delle foreste: sono questi gli scopi principali dell’incontro che si svolge presso la sede del Senato della Repubblica. I prossimi appuntamenti della sezione convegni sono: a marzo, la conferenza La medicina naturale ed usi tradizionali legati all’ecosistema forestale; ad aprile, Identità e Lingua: la lingua come veicolo espressivo dell’identità e sua prima forma; a maggio, l’incontro su Identità e Piccoli Stati, in collaborazione con le Ambasciate dei paesi partecipanti, chiuderà la sezione del Festival delle Identità dedicata ai convegni  
   
   
BOLZANETO (TEATRO GOVI): “ECLETTICA. SPETTACOLO DI DANZA E RECITAZIONE” DI E CON AILEMA - GUEST STAR ERIKA GONZALEZ, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA CON LA SUA TRIBAL FUSION DANCE - SABATO 5 MARZO ALLE 21  
 
In occasione della settimana della donna, la danzatrice e coreografa genovese Ailema (nome d’arte di Amelia Di Lorenzo) ha ideato “Eclettica. Spettacolo di danza e recitazione”, che esplora in musica e parole i tanti aspetti della femminilità e debutta sabato sera alle 21 al Teatro Govi di Bolzaneto. Dalle antiche danze d’Oriente alla nuovissima Tribal Fusion, che arriva in Italia con la ballerina argentina Erika Gonzalez, con i testi emozionanti, ironici, drammatici di Carlo Goldoni, Oscar Wilde, Dorothy Parker, fino alla poetessa libanese Joumana Haddad, lo spettacolo è un omaggio in quadri alla donna sognatrice e genitrice, forte e oltraggiata, seduttrice e imprendibile, ipnotica e innovatrice, maliziosa e determinata. La scena si apre sulla casalinga, ignorata da un marito troppo preso dalle sue occupazioni, che sceglie di rifugiarsi sulle ali del sogno, seguita dalla mater familias, interpretata dalla stessa Ailema, che s’impone in scena con un’ampia gonna bianca da cui “svela” sei piccole danzatrici. Poi è il turno della femminilità ipnotica, incarnata da Erika Gonzalez, alfiera dello stile nato in America che sta conquistando i giovani e che mescola ritmi del Maghreb al flamenco all’hip hop al Michael Jackson style. E ancora, della seduzione della danza del ventre e infine della riconciliazione fra il maschio e la femmina sulle note sensuali del tango. Sono solo alcuni esempi da questo spettacolo ricco e vario, che affianca ai vari stili di danza la recitazione di brani letterari dedicati al femminino da parte di attori della compagnia teatrale “La corte dei ratti”. Le coreografie sono di Ailema, Marzia Perera ed Erika Gonzalez, le voci di Deborah Carelli e Ailema. Breve biografia di Ailema: Maestra in Danza Orientale, tecnico federale Fids-coni (Federazione Italiana Danza Sportiva) per le danze orientali e giudice di gara, Amelia Di Lorenzo è nata a Genova, ha vissuto e lavorato all’estero e parla e scrive correntemente inglese, francese e spagnolo. Da sempre appassionata di danza, dal 1999 si dedica quasi esclusivamente alle danze orientali, apprese da insegnanti arabi. Da anni per i suoi spettacoli e le sue lezioni collabora con musicisti esperti in musica araba. In passato ha studiato e praticato balli caraibici, liscio standard, latino americano, flamenco e tango argentino. Svolge regolarmente seminari di danza e ritmologia ed è ideatrice della rassegna “Danza con Genova in Oriente”. Presidente dell’associazione culturale “Ailema danza e dintorni” che ha fondato nel 2005, è direttore artistico dell’Ensemble che porta il suo nome, con cui si esibisce e crea le coreografie dei suoi spettacoli. Breve biografia Erika Gonzalez: Di nazionalità argentina, inizia la sua formazione in danze orientali nel 1997, nella prestigiosa Arabian Dance School di Amir Thaleb, nella quale in seguito si diploma. Studia Breakdance, Butoh, Capoeira, Tango, Mulan Chuan e Tribal sperimentale. Tutti elementi che hanno contribuito a formare suo singolare ed eclettico stile di Tribal Fusion. E` stata insegnante dell´Istituto di Danze Aladin, di Buenos Aires, ha fatto parte della Arabian Dance Company, del Ballet de Fusion Oriental Huma e ha ballato con numerosi artisti sperimentando nuovi stili di fusione. Direttore e insegnante della scuola di Danze Orientali “Sensuous Akasha” (San Telmo, Buenos Aires), é direttore artistico della compagnia Danzarama, collabora abitualmente con l´orchestra di musica araba Horus Arab Music. Tiene seminari in prestigiose scuole di danza sia nel suo Paese sia all´estero. E` coreografa di Tribal Fusion per importanti compagnie di danza e teatro. Erika Gonzalez, che terrà anche uno stage di Tribal Fusion domenica 6 dalle 10 alle 18 nella palestra Immagine Danza, sarà a Genova da giovedì, disponibile per interviste. Info: Teatro Rina e Gilberto Govi - via Pastorino 23 r, Genova – Tel. 010-7404707 - Fax. 010-7310726 - info@teatrogovi.It  - www.Teatrogovi.it    
   
   
CASARSA DELLA DELIZIA CENTRO STUDI PIER PAOLO PASOLINI: PROGETTO DIDATTICO PER I GIOVANI E LE SCUOLE DELLA REGIONE - AL LUS TAL CÒUR / RISPLENDE NEL CUORE - 400 GIOVANI PER IL COMPLEANNO DI PIER PAOLO (PIER PAOLO PASOLINI CON I SUOI ALLIEVI DI VALVASONE – 1947) - SABATO 5 MARZO 2011 – ORE 9.30 / 12.00  
 
26 Biblioteche coinvolte. 42 classi per un totale di 14 Istituti Scolastici di tutta la regione, sparsi a Udine, Pordenone e, poi, Spilimbergo, Sesto al Reghena, Staranzano, Grado, Casarsa, San Vito al Tagliamento, Tricesimo, Cervignano. Un complesso di 1000 studenti impegnati per quattro mesi di lavoro in un viaggio didattico e culturale intorno alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini. E’ insomma un’avventura da grandi numeri, oltre che un’esperienza-pilota del tutto inedita per il mondo della scuola e per la conoscenza di Pasolini presso i giovani, il freschissimo progetto “Al lus tal còur”, che conoscerà la sua tappa finale nella mattinata di sabato 5 marzo 2011, la data in cui cade l’anniversario della nascita bolognese nel 1922 di Pier Paolo. In controtendenza alle celebrazioni che ricorrono puntualmente solo in occasione della morte dello scrittore “corsaro” (e dei suoi misteri ancora irrisolti), quel giorno sarà invece l’occasione per una ideale festa di compleanno proprio nei luoghi della stagione primaverile anche della vita di Pier Paolo. E saranno appunto i giovani i protagonisti e i destinatari della giornata, con una rappresentanza di 400 studenti selezionati tra i 1000 che hanno aderito all’intero percorso. I giovani con i loro insegnanti giungeranno a Casarsa, in treno o in pullman, al capolinea di un lunga indagine che era iniziata fin dal 1^ ottobre 2010, con la conferenza tenuta a Grado, per “Gradogiallo”, dall’avvocato Guido Calvi, e che poi era proseguita con una fitta rete di cantieri preparatori di lettura, ideati e condotti per piccoli gruppi, nelle biblioteche o e negli Istituti scolastici di riferimento, dalla animatrici Mara Fabro e Ornella Luppi della Cooperativa Damatrà per la 4^ edizione di “Youngster”, in collaborazione progettuale con il Centro Studi e in particolare con le Biblioteche di Casarsa e Grado. “Il nostro desiderio –racconta Mara Fabro- è stato coinvolgere i ragazzi in un racconto fatto di parole e di immagini d’epoca, lettere, testimonianze dirette e tutto quello che strada facendo abbiamo ritenuto utile per rinarrare una vita ardente e tragica. Partendo dalla morte, abbiamo seguito il filo della memoria e ricostruito la vita dell’uomo, prima e oltre l’opera del grande intellettuale, per ‘liberarlo’ dalla dimensione della cronaca nera e dello scandalo e collocarlo altrove, in una dimensione di tenera umanità in cui la sua vicenda esistenziale, mite e dolcissima, raccontasse direttamente ai ragazzi l’utopia del suo rapporto con la storia e la società”. Un viaggio, dunque, per ricostruire a ritroso, dalla morte alla nascita, la biografia di Pasolini, che il 5 marzo i giovani avranno modo di verificare direttamente nella geografia del casarsese, dove si è formata e manifestata alle origini la sensibilità esistenziale, poetica, linguistica, civile del giovane Pier Paolo “friulano”. Accompagnati a piccoli gruppi e a rotazione tra Versuta, San Giovanni e naturalmente Casarsa e il Centro Studi, e lì di volta in volta coinvolti nell’ascolto di brani pasoliniani, letti dai 15 giovani sturedenti-attori universitari del gruppo Ccft del Post-palio di Udine, i ragazzi si ritroveranno infine nel Teatro Pasolini di Casarsa, per un finale incontro-spettacolo animato dall’attrice Aida Talliente, dal musicista Francesco Bertolini e soprattutto dal racconto di testimonianze dei vecchi amici friulani di Pasolini ancora in vita. Un esempio vivo, dunque, di scuola fuori dall’aula e, in sé, un’esperienza pionieristica del tutto inedita, sia per la quantità dei ragazzi e delle scuole coinvolte che per le modalità a tappe in cui il viaggio conoscitivo si è dipanato. “Un progetto didattico di cui far tesoro –si augurano Angela Felice e Piera Rizzolatti, direttore e presidente-, come modello di turismo pasoliniano a uso scolastico, da rendere sistematico anche per le primavere dei prossimi anni e da irrobustire con la pubblicazione di un’antologia guidata di testi pasoliniani pensata per i giovani, di cui proprio i materiali già forniti per questa originale kermesse giovanile da numero zero potranno costituire la premessa”. Elenco completo scuole aderenti al progetto Al lus tal còur / Risplende nel cuore Spilimbergo (Pn): Istituti Superiori Riuniti San Vito al Tagliamento (Pn): Istituto Di Istruzione Superiore “Paolo Sarpi” Scuola Secondaria Di Primo Grado “Tommaseo Amalteo Ligugnana” Casarsa della Delizia (Pn): Scuola Secondaria Di Primo Grado “Enrico Fermi” Sesto al Reghena (Pn): Scuola Secondaria Di Primo Grado “Enrico Fermi” Valvasone (Pn): Scuola Secondaria Di Primo Grado” Erasmo Da Valvason” Grado (Go): Istituto Professionale Settore Servizi Alberghiero Staranzano (Go): Istituto Statale Di Istruzione Tecnica “Einaudi-marconi” Udine (Ud): Liceo Scientifico Statale “Giovanni Marinelli” Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon” Istituto Magistrale Statale “Caterina Percoto” Istituto Statale Di Istruzione Superiore “Arturo Malignani” Tricesimo (Ud): Scuola Secondaria Di Primo Grado “Giovanni Xxiii” Cervignano del Friuli (Ud): Istituto Tecnico Industriale “Arturo Malignani” Info, Centro Studi Pier Paolo Pasolini, casella postale 53 33072 Casarsa della Delizia (pn, tel/fax 0434 870593, e-mail info@centrostudipierapaolopasolinicasarsa.It , www.Centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it  
   
   
OSCURE PRESENZE E SPIRITI LUMINOSI VAGANO NEI CASTELLI DEL DUCATO. STORIE DI FANTASMI E ANIME CHE SI AGGIRANO ANCORA TRA LE ROCCHE E I MANIERI DI PARMA E PIACENZA  
 
Molti racconti di fantasmi, se non tutti, iniziano con un gruppo più o meno sparuto di persone che entrano in una vecchia dimora signorile, in un maniero fuori mano o in un castello. Avvertono immediatamente l’atmosfera sinistra che si respira, ma una indefinibile curiosità li spinge a rimanere. Come se qualcuno li trattenesse: una mano invisibile, una voce indistinta, una tensione nell’aria che diventa all’improvviso più fredda. Avete mai provato un brivido simile? Credete ai fantasmi? Il dubbio è un pungolo ancora più efficace per visitare i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza e conoscere le affascinanti leggende di fantasmi e spiriti che da secoli si tramandano. La dolce Fata Bema al Castello di Montechiarugolo, l’inquieta Donna Cenerina alla Rocca di Soragna, lo scuro Confalonieri alla corte di Paderna e l’innamorata Aloisa a Grazzano Visconti, il cavaliere Morello alla Fortezza di Bardi (il primo caso al mondo di fantasma termico fotografato) sono solo alcune tra le nobili pallide vestigia che ancor si aggirano per i manieri. Ecco dunque storie fantastiche che affiorano dal passato come aloni di sospiri su un vetro annebbiato. Stephen King, il re incontrastato del brivido contemporaneo, sostiene che il tema della casa occupata o del castello infestato è uno dei pilastri della letteratura gotica e del genere horror contemporaneo. Lo è per via del legame che noi esseri umani intratteniamo con le zone di confine tra questo e altri mondi: ponti levatoi, torri svettanti al cielo, gattabuie, rivellini, finestre segrete sono punti di passaggio in cui le anime dei defunti vengono a farci visita, di castello in castello, o in cui abitano, intrappolate dal giorno della loro dipartita. Insomma, il fascino che esercitano certe oscure presenze è fortissimo, ma lo è ancor di più la luce che storie d’amore immortali infondono in spiriti luminosi di fanciulle e condottieri che vissero in rocche e castelli. Come lo è l’attrattiva rappresentata dai luoghi catalizzatori delle loro materializzazione. La Rocca dei Rossi di San Secondo, coi suoi misteri, è sbarcata in questi giorni sul sito www.Luoghimisteriosi.it. La storia è quella di una giovane fanciulla che da secoli si aggirerebbe a mezzanotte all’interno del maniero in guisa di fantasma. Non ancora ventenne fu trucidata a sangue freddo. È ancora visibile la traccia di sangue sul camino della Sala di Latona, a testimoniare il punto in cui fu assassinata. Si narra che nel pozzo della Rocca di Rivalta fu calato un tal Giuseppe, il cuoco di corte, dalle capacità culinarie uniche. Fu probabilmente la sua bravura a causare un truce assassinio. Giuseppe fu pugnalato e strangolato da una mano ignota. Il corpo fu ritrovato dopo tanto tempo, ma il suo spirito non si spostò mai da quel luogo: a volte si sente ancora girare per i corridoi del castello o capita di udire il suono del suo batticarne ancora pestare nel mezzo della notte. Salta la luce e si attivano gli elettrodomestici, sono i segnali di Donna Cenerina, il fantasma della Rocca di Soragna, la giovane Cassandra Marinoni, moglie del marchese Diofebo Ii Meli Lupi, che morì assassinata nel 1573 dal cognato Giulio Anguissola insieme alla sorella Lucrezia. Un omicidio rimasto impunito: la leggenda narra che quando Donna Cenerina (il nome deriva dai suoi lunghi capelli biondi) esce allo scoperto, indica macabri presagi per la famiglia Meli Lupi. Arrivata per la prima volta a Montechiarugolo nel 1593, la fata Bema propose a Ranuccio I, in visita ai conti Torelli, di lasciarle leggere la propria mano. Ranuccio però, che aveva un vero terrore per tutto ciò che riguardava l’occulto, ordinò l’arresto della ragazza e la sua reclusione nel carcere della Rocchetta, dando inizio a una serie di fughe e peregrinazioni della poveretta per sfuggire alla persecuzione del Duca. Bema finì comunque la sua vita a Montechiarugolo, amata e ben voluta dalla gente del borgo, tanto che oggi è ricordata come un gentile fantasma, che appare alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita. Al Castello di Paderna il mistero avvolge la piccola Chiesa di Santa Maria: costruita prima dell’anno Mille, con pianta a croce greca, è un perfetto cubo costruito sul multiplo del numero 3. Al centro di essa è stato misurato un potente campo magnetico naturale. E non è tutto: tra le vetuste mura del Castello, infatti, vagherebbe ancora l’ombra del “Confalonieri”, che trasportato a Paderna dal Castello di Turro vi trovò morte violenta (la leggenda racconta che le sue urla si udivano “ad un tiro di balestra…”). E’ invece la presenza del Pier Maria Scotti, meglio conosciuto con l´appellativo de "Il Buso", ad infestare il Castello di Agazzano. Pugnalato a morte e poi gettato nel fossato nel 1514 da Astorri Visconte e Giovanni da Birago, che riuscirono ad impadronirsi del maniero, "Il Buso" si aggira tra le mura con fare serio e guardingo oppure corre facendo ruotare la spada e, dopo una serie di rumori metallici e di urla, scompare lasciandosi dietro solo i lamenti. E’ un fantasma pacifico, descritto come un uomo alto con una corazza scura, pantaloni di pelle, stivali, elmo con penna azzurra e spada in mano. Tra le mura del Castello di Gropparello nel duecento si tramanda che Pietrone da Cagnano murò viva la moglie per punirla di un tradimento con Lancillotto Anguissola, antico amore di gioventù. Queste stesse mura hanno attirato l’attenzione di studi paranormali di noti sensitivi come Umberto di Grazia che ha avvistato la presenza di un uomo con la barba e bastone caduceo. A Grazzano Visconti il fantasma risponde al dolce nome di Aloisa. Ben in carne, le braccia conserte al seno, dal suo basamento vicino alla piazza del Biscione occhieggia ai turisti, e le sue sembianze sono fedeli al ritratto che lei fece di sé stessa guidando la mano di una medium nel corso di una seduta spiritica, durante la quale raccontò anche la propria storia. Sposa di un capitano di Milizia, morì di gelosia in seguito al tradimento del marito, e da allora vaga per il castello e il parco: "Io sono Aloisa e porto Amore e profumo alle Belle che donano il loro sorriso a Grazzano Visconti". Si dice che di notte tiri i piedi e schiaffeggi gli ospiti del castello, l’unico modo per placarne l’ira è quello di appendere alla sua statua collane e monili… che infatti il simulacro sfoggia, esibendo i tanti doni ricevuti nel corso degli anni. Dopo una mostra e diversi articoli a lei dedicati, oggi Aloisa è diventata una specie di San Valentino al femminile, una protettrice degli innamorati. Visse nel Castello di Bardi sul finire del Quattrocento il cavaliere Moroello, innamorato ricambiato della castellana sedicenne Soleste. Diviso dalla sua amata per diversa classe sociale, partì per una spedizione di guerra. Vedendo ritornare soltanto l´esercito con le insegne del nemico, Soleste lo credette morto e si gettò dalle mura vicine al mastio. Moroello, che invece stava tornando con il trofeo della vittoria, saputa la notizia della sua morte, si suicidò a sua volta. L’aggirarsi inquieto del suo spirito è stato addirittura fotografato: Michel Dinicastro e Daniele Gullà, due parapsicologi bolognesi, armati di una Pentax e di una termocamera per la lettura e visualizzazione delle variazioni del gradiente termico dell´ambiente, sono riusciti a immortalarlo. Il castello di Torrechiara fu lo scenario in cui sbocciò l’idillio tra Bianca Pellegrini e Pier Maria Rossi. Durante le notti di luna piene rivive nelle stanze dell’edificio, in particolare nella magnifica stanza dei due amanti, luogo in cui il fascino della Duchessa dai magnifici occhi verdi ammaliò l’amante. Tra tanti fantasmi tormentati, due si amano ancora. Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto Tel. 0521.823221; 0521.823220 – fax 0521.822561 E-mail: info@castellidelducato.It  Sito web: http://www.castellidelducato.it/    
   
   
CESENATICO: “AZZURRO COME IL PESCE” – 25/27 MARZO  
 
Dal 25 al 27 marzo Cesenatico ospita la 11^ edizione di “Azzurro come il pesce”, kermesse gastronomica dedicata alla valorizzazione del prodotto “principe” della cucina locale, ovvero il pesce azzurro, e alla promozione della ristorazione di qualità. Tanti i punti di ristoro dove poter gustare l’ottima qualità del pesce azzurro dell’Adriatico proposto secondo la tradizione marinara locale. Per il secondo anno consecutivo la manifestazione si svolgerà non solo nella storica Colonia Agip ma anche nel centro storico cittadino dove verranno predisposti punti di somministrazione e sarà possibile degustare i piatti tipici della tradizione marinara locale a modici prezzi. In particolare, nella zona del Mercato Ittico a Ponente, verrà allestita una grande tensostruttura che ospiterà “La cucina dei Pescatori”, mentre in Piazza Ciceruacchio, in un’altra capiente tensostruttura, troveranno spazio le Associazioni di Volontariato Avis e Ccils. Ovviamente, la sede storica della Colonia Agip accoglierà come sempre, i cuochi dell’ A.ri.ce. – Associazione Ristoratori Cesenatico – che cucineranno gustosi manicaretti, utilizzando solo ed esclusivamente pesce fresco dell’Adriatico, come sardine, acciughe, alici, paganelli o sgombri. Per l’occasione la Pescheria Comunale straordinariamente resterà aperta al pubblico anche la domenica. Al Museo della Marineria alcuni tra i più rinomati chef di Cesenatico si cimenteranno nella preparazione di altre succulente ricette a base di pesce. L’iniziativa vede coinvolti anche diversi ristoranti della città, che proporranno menu ad hoc, a prezzi particolarmente vantaggiosi. A conferma della volontà di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’evento – Comune di Cesenatico, Gesturist Spa, A.ri.ce, Coop. Pescatori, Confesercenti, Confcommercio – di valorizzare e promuovere il prodotto locale, è stato stilato un disciplinare estremamente dettagliato sulle specie ittiche che si potranno commercializzare nel corso delle tre giornate, che non ammette l’utilizzo da parte degli operatori presenti, di pesce di importazione. A tal proposito è stato costituito un comitato, composto dai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni organizzatrici, con precise funzioni di indirizzo e di controllo sulla qualità dei prodotti commercializzati. Gli stand gastronomici resteranno aperti dalla cena di venerdì alla cena di domenica (orari: dalle 11.30 alle 15.30 e dalle 18.00 alle 22.00). Per l’occasione è stato predisposto uno speciale pacchetto alberghiero che comprende 3 notti in hotel 3 stelle con prima colazione, corso di cucina con le ricette a base di pesce azzurro, visita guidata del borgo marinaro e del centro storico di Cesenatico, ingresso ai musei, buoni pasto per gli stand alla Colonia Agip a € 109,00 a persona. Per info e prenotazioni: numero verde 800 556 900 – tel. 0547 673287 – info@cesenaticoturismo.Com  – http://www.cesenaticoturismo.com/    
   
   
MONSUMMANO TERME: CIOCCOLOSITÀ - TUTTO IL GUSTO DEL CIOCCOLATO - 11, 12 E 13 MARZO 2011  
 
Cioccolato in purezza e tutto da gustare e meditare. Per imparare a conoscere bene quello che viene considerato il “cibo degli dei”è necessario andare nella Chocolate Valley che si trova nella Val di Nievole, nel cuore della Toscana. Qui esiste una forte concentrazione di cioccolatieri, artigiani di altissima qualità, tutti saldamente affermati a livello mondiale. Ed è proprio per questi motivi che, ogni 2 anni, Monsummano Terme (Pt) organizza una golosissima tre giorni chiamata: “Cioccolosità - La qualità del cioccolato artigianale” che quest’anno si svolgerà venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 marzo. Una manifestazione – evento, organizzata direttamente dal Comune di Monsummano Terme insieme alla Condotta Slow Food Val di Nievole in coordinamento con Slow Food Toscana. Fin dal suo esordio, nel 2000, si è sempre caratterizzata per la sua “diversità” rispetto ad analoghe manifestazioni, troppo spesso riconducibili a semplici “fiere\mercati”. Infatti gli obiettivi della manifestazione sono quelli di valorizzare il cioccolato di alta qualità prodotto da piccoli artigiani provenienti dalle diverse regioni d’Italia in grado di coniugare tradizione ed originalità, rigore produttivo e qualità delle materie prime utilizzate. La manifestazione si svolgerà interamente al coperto nei prestigiosi locali della Fattoria Medicea risalente al Xviii secolo, dove troveranno posto gli stand di circa 25 cioccolatieri provenienti dalla Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige, Marche, Sicilia e Messico che accoglieranno i visitatori nei tre giorni della kermesse dalle 10 alle 20, costo ingresso 5 euro a persona. Inoltre ci sarà la presenza, con un suo adeguato spazio, della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. L’edizione 2011, e vedrà inoltre la presentazione di un manifesto - appello appositamente pensato per il cacao e contenente gli obiettivi fondamentali della filosofia di Slow Food del “buono, pulito e giusto” da sottoporre all’attenzione degli artigiani e gli espositori presenti. Saranno poi presentati i prodotti del Presidio del cacao Nacional della Provincia di Napo, nel cuore dell’Amazzonia ecuadoriana, e il nuovo Presidio del cacao della Chontalpa, una delle cinque regioni dello stato di Tabasco, in Messico. Durante la manifestazione i visitatori possono assaggiare e conoscere i vari tipi di “vero”cioccolato, quello realizzato artigianalmente senza aggiunta di grassi vegetali grazie a degustazioni guidate nei “Laboratori del gusto” ed acquistare un dolce souvenir da portare ad amici e parenti. Oltre alla Fattoria Medicea saranno allestite altre sedi di degustazione situate lungo un percorso che si snoda attraverso gli edifici storici e i musei della città e per spostarsi ci sarà un servizio navetta che accompagnerà i visitatori nei vari stand evitando lo “stress da traffico” per trascorrere al meglio una giornata all’insegna del divertimento, ma soprattutto della “dolcezza”. Grande spazio viene dedicato alla informazione ed educazione con mostre e documentazioni sulla storia del cacao, coltivazione e processi di trasformazione, il suo utilizzo e l’educazione alimentare, laboratori del gusto con la partecipazione diretta degli artigiani cioccolatieri, iniziative specifiche per le scuole. Ad esempio è prevista la rappresentazione in prima assoluta di uno spettacolo teatrale per grandi e piccini dal titolo “Mi fa un baffo !” al teatro Yves Montand liberamente tratto da libro “Il cioccolato, diario di un lungo viaggio” edito da Slow Food e appositamente prodotto, grazie all’intervento del Comune. Un appuntamento importante che sarà preceduto da un’intensa attività di animazione e lettura attuata direttamente nelle scuole cittadine. E poi tanti altri eventi come il Gran Premio di golf Città di Monsummano al Golf club La Pievaccia, il volo di una mongolfiera previsto domenica 13 marzo dalle 16 in Piazza del Popolo e in nei tre giorni della manifestazione la possibilità di accedere alle terme di Grotta Giusti a prezzi agevolati. Per informazioni: www.Cioccolosita.it Ufficio Turistico Comune di Monsummano Terme: tel. 0572.959236, Punto Informa tel. 057.2954412  
   
   
EBOOK LAB ITALIA: DAL 3 AL 5 MARZO 20011 LA PRIMA EDIZIONE  
 
Ebook Lab Italia, la prima manifestazione italiana interamente focalizzata sul mondo dell’editoria digitale, organizzata da Rimini Fiera in collaborazione con Simplicissimus Book Farm nel quartiere fieristico romagnolo dal 3 al 5 marzo, si interroga su un fenomeno molto interessante, che si sta sviluppando molto in Cina e Giappone e probabilmente ci riguarderà da vicino nei prossimi anni: si tratta dei “romanzi per cellulare”. I romanzi sono in genere di due tipi: quelli tradizionali, di lunghezza media, ‘tradotti’ in versione digitale e quelli invece scritti appositamente per la diffusione su cellulare. Questi ultimi nascono in Giappone nei primi anni 2000. I testi, scritti in forma di sms sequenziali abbreviati, con un periodo estremamente sintetico e dalle descrizioni essenziali, spopolano in poco tempo tra i giovanissimi. Il successo scatena le critiche, tanto da ritenere che debbano essere inquadrati in un vero e proprio genere. Alcuni titoli hanno poi raggiunto una tale diffusione da divenire veri e propri casi letterari. Dopo il Giappone, il fenomeno è esploso in Cina, dove i lettori di romanzi su cellulare sono ben 25 milioni. Perché proprio in Cina? Tra i motivi principali c’è la facilità della scrittura in ideogrammi ad adattarsi a una fruizione su schermi ridotti, ma questo non significa certo che il fenomeno cellphone-novels non sia destinato ad avere successo negli Stati Uniti e in Europa, dove uno dei casi più interessanti è quello di Piotr Kowalczyk. L’ autore polacco che interverrà a Ebook Lab Italia il 3 marzo. Kowalczyk Illustrerà le opportunità che l’attività di “self-publishing” offre per la pubblicazione e la distribuzione della propria opera letteraria su più canali senza il supporto di un editore tradizionale. Le sue collezioni di racconti brevi autopubblicati sono state scaricate più di 50 000 volte e sono disponibili su Amazon, Barnes & Noble, Kobo, Smashwords e Feedbooks, Geek. Entusiasta dell’ebook, guest blogger per alcune importanti testate, tra cui Teleread, Publetariat, Fiction Matters e Self Pub Review, crea progetti sperimentali digitali letterari: traduzione automatica di romanzi, microstorie costruite sugli hashtags di Twitter e storie fotografate e scritte esclusivamente su iPhone. Organizzazione: Rimini Fiera Spa in collaborazione con Simplicissimus Book Farm; 1a edizione, periodicità: annuale; info visitatori: tel. +39 0541.744.600 – g.Iaccarino@riminifiera.it ; web: www.Ebooklabitalia.com    
   
   
AL MOTODAYS DI ROMA I 4 STATI DEL NORD OVEST USA: IDAHO- MONTANA -SOUTH DAKOTA - WYOMING  
 
Le Montagne Rocciose Usa per la prima volta al Motodays di Roma dal 10 al 13 marzo 2011 in un’ area totalmente dedicata al turismo in moto “Days on the Road”. Un padiglione patrocinato dal Ministero del Turismo e dedicato “a chi fa della propria moto il mezzo con cui trascorrere gran parte del proprio tempo libero”, così dichiarano gli organizzatori della Fiera. L’area è stata creata grazie alla collaborazione con la testata Mototurismo, da anni esperta conoscitrice di questi 4 stati del Nord Ovest degli Usa: Idaho, Montana, South Dakota e Wyoming. Una vacanza a cavallo di una moto, attraverso gli spazi sconfinati e le strade panoramiche delle Montagne Rocciose nord occidentali è certamente un percorso emozionante: dalle praterie alle montagne, toccando lunghi percorsi fluviali e laghi cristallini e ammirando la fauna selvatica che popola questa grande regione. Poche le realtà urbane, comunque piccole e scarsamente caotiche; immensa invece la bellezza naturalistica costellata da villaggi western e riserve di Nativi americani. Un viaggio in moto nelle Rocciose statunitensi consente di scoprire anche strade panoramiche, di rara bellezza le cosiddette scenic byways, oltre alle usuali e convenzionali, già battute dal turismo di massa. L’incontro con la gente locale, l’approccio a piccole comunità ancora genuine, le soste nei saloon o nei locali di sapore western, il relax ammirando grandi distese naturali sulle quali si estendono cieli azzurri immensi: un’esperienza unica, per un viaggio ricco d’emozioni. Un’occasione unica anche per visitare i Parchi Nazionali più affascinanti degli Stati Uniti come il Glacier National Park e lo Yellowstone National Park o seguire le tracce dei grandi capi Indiani come Toro Seduto, Cavallo Pazzo e Nuvola Rossa. Durante i giorni di manifestazione, l’Ufficio del Turismo -presente in Italia con una propria rappresentanza a Milano – www.Realamerica.it - distribuirà gratuitamente guide, mappe e garantirà un’assistenza completa a 360°. Informazioni e suggerimenti utili anche per il famoso raduno annuale Sturgis Motorcycle Rally nelle Black Hills del South Dakota giunto alla 71° edizione: www.Sturgismotorcyclerally.com e in calendario dall’ 8 al 14 agosto 2011. L’appuntamento annuale è ormai fisso nel mese di agosto. Il rally ebbe inizio negli anni ’40 a crebbe a dismisura ogni anno:un’intera settimana di concerti, campground, bike test, eventi e show….La media di visitatori si aggira attorno ai 500.000, dato molto curioso se si pensa che gli abitanti della città sono poco più che 6.000 e che il solo stato ha una popolazione di circa 750.000! Info: Rmi Italia, Ufficio del Turismo Stati dell’Idaho – Montana - South Dakota e Wyoming, – c/o Thema Nuovi Mondi Srl , e-mail: rockymountain@themasrl.It  - www.Realamerica.it   
   
   
TUNISIA, AL VIA LA CAMPAGNA PROMOZIONALE EUROPEA  
 
´The place to be.. Now!´. È questo la scelta pubblicitaria della nuova campagna promozionale della Tunisia. Il paese è intenzionato a lasciarsi alle spalle gli eventi che lo hanno scosso nelle scorse settimane e a scrivere una nuova pagina della propria storia. "La campagna è partita il 14 febbraio, un mese dopo l´inizio della rivoluzione - spiega il neo ministro al Turismo e al Commercio Mehdi Houas -, avremo bisogno del supporto di tutta Europa, dell´Italia in primo luogo ma anche di Francia e Germania. Il turismo sarà un vettore importante per accelerare la ripresa". Il Governo di transizione, che avrà un esecutivo di sei mesi, ha fissato l´obiettivo di rilanciare l´economia. In materia turistica, la sfida è ampliare i target di riferimento della destinazione, intercettando anche l´incentive, il turismo rurale e quello giovanile. "Il prossimo grande appuntamento sarà a marzo - conclude il ministro - con la festa di indipendenza il 20 e la giornata mondiale della gioventù il 21. La nostra rivoluzione è stata fatta da giovani e vogliamo che i giovani europei vengano a scoprire sempre più il nostro paese".