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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Aprile 2011
12 CANTIERI PER IL MERCATO UNICO DEL 2012: INSIEME PER UNA NUOVA CRESCITA  
 
 Bruxelles, 13 aprile 2011 - Il mercato unico resta il cuore ed il motore economico principale dell´Unione europea. Continua anche ad essere la nostra carta migliore per rispondere alla crisi economica attuale. Il suo potenziale di crescita non è ancora pienamente utilizzato, malgrado i progressi realizzati dalla sua creazione nel 1992. Il mercato unico deve pertanto superare una nuova tappa per porre le basi di una nuova crescita più verde e più inclusiva. L´atto per il mercato unico, adottato ieri i dalla Commissione europea, propone di aprire 12 cantieri per rilanciare il mercato unico per il 2012. Queste dodici leve di crescita, competitività e progresso sociale vanno dalla mobilità dei lavoratori ai finanziamenti per le Pmi, alla protezione dei consumatori, passando per i contenuti digitali, la fiscalità e le reti transeuropee. La loro finalità è facilitare la vita di tutti i protagonisti del mercato unico: le imprese, i cittadini, i consumatori ed i lavoratori (cfr. Ip/10/1390). Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha dichiarato: "Il mercato unico è sempre stato il motore del nostro sviluppo economico e della nostra prosperità e resta anche ora più che mai la nostra carta migliore per superare la crisi. I 12 cantieri che apriamo oggi gli ridaranno un impulso decisivo, a beneficio delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori. Il nostro obiettivo: un mercato unico più forte nel 2012!". Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno ed i servizi, ha aggiunto: "La proposta odierna apporta una risposta coerente alle carenze del mercato interno, per garantire un modello di crescita sostenibile e inclusivo. La Commissione invita tutti i soggetti interessati, in primo luogo gli Stati membri ed il Parlamento europeo, ad appropriarsi di questo piano d´azione, adottando rapidamente le 12 azioni chiave entro il 2012, per rendere più efficaci le iniziative dei protagonisti del mercato unico ed assicurare che tutti possano beneficiare pienamente delle opportunità che esso offre". Quali sono le 12 leve? Sulla base dei contributi raccolti nel corso di quattro mesi di dibattito pubblico (oltre 850), nonché dei pareri e delle conclusioni delle istituzioni europee, la Commissione ha identificato 12 leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia dei cittadini. Ogni leva è accompagnata da un´iniziativa faro in merito alla quale la Commissione si impegna a presentare proposte nei mesi a venire con l´obiettivo di un accordo finale del Parlamento europeo e del Consiglio entro la fine del 2012. Ogni leva contiene altre proposte, altrettanto importanti, che dovrebbero beneficiare dello slancio creato dall´iniziativa faro per progredire, talora parallelamente e talora un po´ più lentamente. 1. L´accesso ai finanziamenti per le Pmi - Si tratta di una leva fondamentale per oltre 20 milioni di piccole e medie imprese (Pmi) europee, che, in assenza di finanziamenti, spesso faticano ad assumere personale, lanciare nuovi prodotti o rafforzare le loro infrastrutture. Occorre pertanto creare un quadro comune per i fondi di capitale di rischio che consenta ai fondi stabiliti in uno Stato membro di investire in qualunque altro Stato membro, fornendo così alle Pmi innovative fondi con il know how necessario e ad un prezzo allettante. 2. La mobilità dei lavoratori in seno al mercato unico - Nel 2009 5,8 milioni di europei lavoravano in un altro Stato membro, il che equivale al 2,5% della popolazione attiva dell´Unione. Una maggiore mobilità della manodopera qualificata consentirebbe all´economia europea di essere più competitiva. Ciò è tanto più urgente se si considera che numerosi posti altamente qualificati non sono coperti. Per eliminare gli ostacoli giuridici che ancora impediscono agli europei di lavorare dove desiderano, intendiamo modernizzare le regole di riconoscimento delle qualifiche professionali, in modo da semplificare le procedure, riesaminare l´ambito delle professioni regolamentate e rafforzare la fiducia e la cooperazione tra gli Stati membri, in particolare attraverso una carta professionale europea. 3. I diritti di proprietà intellettuale - La proprietà intellettuale è altrettanto importante delle materie prime o della base industriale: tra il 44% e il 75% delle risorse delle imprese europee sono ad essa connesse. Si tratta di un forte vantaggio comparativo dell´Unione. È pertanto essenziale per la competitività europea stabilire una protezione unitaria delle invenzioni tramite brevetto, per il maggior numero possibile di Stati membri, con l´obiettivo di rilasciare i primi titoli unitari nel 2013. Oggi stesso avanziamo proposte in questo senso ( cfr. Ip/11/470 e Memo/11/240 del 13 aprile). 4. I consumatori, protagonisti del mercato unico - Per rafforzare la fiducia dei consumatori nel mercato unico, occorre garantire i loro diritti, in particolare sviluppando sistemi alternativi di risoluzione delle controversie e prevedendo mezzi di ricorso diversi da quelli giudiziari. I consumatori avranno pertanto a disposizione una soluzione più facile, rapida ed economica. Questi sistemi sono essenziali per il commercio online, laddove proprio una maggiore fiducia dei consumatori nel commercio elettronico transfrontaliero produrrebbe vantaggi economici valutati a 2,5 miliardi di euro. 5. I servizi: rafforzare la normalizzazione - I servizi sono il motore della creazione di posti di lavoro in Europa: mentre la crescita dell´Ue è stata in media del 2,1% all´anno tra il 1998 e il 2008, il settore dei servizi è cresciuto in media del 2,8% all´anno. L´impiego nel settore è aumentato del 2% all´anno, rispetto all´1% per l´insieme dell´economia. Per rafforzare questa carta vincente, la Commissione propone di rivedere la legislazione sul sistema europeo di normalizzazione per estenderlo ai servizi e rendere le procedure di normalizzazione più efficaci, efficienti ed inclusive. 6. Reti europee più solide - Le reti di trasporti, energia e comunicazioni elettroniche costituiscono la colonna vertebrale del mercato unico. In effetti, infrastrutture efficienti favoriscono una circolazione delle persone, delle merci, delle diverse energie e dei dati libera, rapida e ad un costo ragionevole. La Commissione adotterà legislazioni sulle infrastrutture energetiche e di trasporto per identificare i progetti strategici di interesse europeo. 7. Il mercato unico digitale - Rafforzare la fiducia nelle transazioni elettroniche è una conditio sine qua non dello sviluppo di un mercato interno digitale, di cui potranno beneficiare appieno i cittadini, le imprese e le amministrazioni. L´europa ha bisogno di una legislazione che garantisca il mutuo riconoscimento dell´identificazione elettronica e dell´autenticazione elettronica nell´Ue e di una revisione della direttiva sulla firma elettronica, per consentire un´interazione per via elettronica sicura e senza ostacoli. 8. L´imprenditoria sociale - Talune imprese fanno la scelta, al di là della ricerca legittima di un profitto finanziario, di perseguire anche obiettivi di interesse generale, di sviluppo sociale, etico o ambientale. Questo settore apporta crescita e occupazione. Per incoraggiarlo, occorrerebbe sfruttare pienamente la formidabile leva finanziaria costituita dall´industria europea della gestione delle attività. Proporremo un quadro europeo per i fondi di investimento solidale, per amplificare l´effetto delle iniziative nazionali esistenti aprendo a questi fondi le opportunità del mercato unico. 9. La fiscalità - La regolamentazione fiscale dell´Ue non è più adeguata alla realtà del mercato unico del 21° secolo, né alle sfide dello sviluppo sostenibile. Essa non incoraggia sufficientemente le pratiche che consentono maggiori economie di energia o sono più rispettose dell´ambiente. Noi proponiamo oggi pertanto anche una revisione della direttiva sulla fiscalità dell´energia per assicurare un trattamento coerente delle diverse fonti di energia per tenere conto maggiormente del contenuto energetico dei prodotti nonché delle loro emissioni di Co2 (cfr. Ip/11/468 e Memo/11/238). 10. Rafforzare la coesione sociale nel mercato unico - Per rafforzare la coesione sociale in Europa la Commissione presenterà una proposta legislativa destinata a rafforzare l´applicazione della direttiva sul distacco dei lavoratori, per prevenire e sanzionare qualunque abuso o elusione delle norme. Proporrà anche di chiarire l´esercizio dei diritti sociali fondamentali nel quadro dell´esercizio delle libertà economiche. 11. Il quadro normativo per le imprese - Le imprese considerano ancora troppo spesso il mercato unico come uno spazio che presenta vincoli anziché opportunità. Occorre semplificare loro la vita, riducendo i vincoli normativi e amministrativi. Per riuscirci la Commissione propone pertanto una semplificazione delle direttive sui principi contabili per quanto concerne gli obblighi in materia di informativa finanziaria e riduzione degli oneri amministrativi, in particolare quelli che gravano sulle Pmi. 12. Gli appalti pubblici - Gli enti pubblici spendono circa il 18% del Pil dell´Ue in beni, servizi e lavori. Questa spesa pubblica è una leva essenziale per la crescita. La legislazione europea e le legislazioni nazionali hanno aperto gli appalti pubblici ad una concorrenza leale la cui conseguenza è l´offerta ai cittadini di una qualità migliore ad un prezzo più basso. La Commissione propone di modernizzare questo quadro legislativo per giungere ad una politica equilibrata, che sostenga una domanda di beni e servizi rispettosi dell´ambiente, socialmente responsabili e innovativi, per offrire procedure più semplici e flessibili alle amministrazioni aggiudicatrici e agevolare l´accesso alle Pmi. Quali sono le prossime tappe? Alla fine del 2012 la Commissione farà il punto sullo stato di avanzamento del piano d´azione e presenterà il suo programma per la prossima fase. La riflessione sarà stimolata da un grande studio economico i cui risultati dovrebbero permettere di identificare le nicchie dove sussistono ancora potenziali di crescita non sfruttati e di individuare eventualmente nuove leve per la crescita. Per ulteriori informazioni: Memo/11/239 Homepage del sito di Michel Barnier: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/barnier/index_fr.htm  L´atto per il mercato unico (Single Market Act): http://ec.Europa.eu/internal_market/smact/index_fr.htm    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE LA PROTEZIONE UNITARIA DEL BREVETTO PER INCORAGGIARE LA RICERCA E L´INNOVAZIONE  
 
 Bruxelles, 14 aprile 2011 - Ieri, nell´ambito dell´Atto per il mercato unico (Single Market Act) (cfr. Ip/11/469), la Commissione europea ha presentato un pacchetto di due proposte legislative, nel quadro della cooperazione rafforzata, che contribuiranno a ridurre radicalmente i costi dei brevetti in Europa fin dell´80%. La nuova normativa consentirà alle società o agli individui di tutelare le proprie invenzioni mediante un brevetto europeo unico valido in 25 Stati membri. Le proposte di regolamento stabiliscono i termini e le condizioni per ottenere la protezione unitaria del brevetto, i suoi effetti giuridici e il regime di traduzione applicabile. Esse saranno ora sottoposte all´esame del Parlamento europeo e del Consiglio. La Commissione spera che la Spagna e l´Italia, che non sono ancora tra i partecipanti, aderiranno alla cooperazione rafforzata. "L´obiettivo della protezione unitaria del brevetto è facilitare e ridurre il costo dell´innovazione per le imprese e gli inventori in tutta Europa", ha dichiarato il commissario per il mercato interno e i servizi Michel Barnier. "Il nuovo sistema consentirà una notevole riduzione in termini di costi e di adempimenti burocratici e costituirà uno stimolo per l´innovazione europea. Sarà accessibile a tutte le società dell´Ue, indipendentemente da dove abbiano sede. Continuo a sperare che col tempo tutti gli Stati membri decidano di partecipare a questa cooperazione rafforzata. È mia profonda convinzione che la crescita economica sostenibile sia impossibile senza innovazione, e che l´innovazione sia impossibile senza una tutela efficace della proprietà intellettuale". Situazione attuale in Europa in materia di brevetti: L´attuale sistema europeo dei brevetti, in particolare nella fase successiva alla concessione di un brevetto, è complesso e comporta costi elevati. Questa situazione è ampiamente riconosciuta come un ostacolo all´innovazione in Europa. L´ufficio europeo dei brevetti, un organismo dell´Organizzazione europea dei brevetti che è un´organizzazione intergovernativa di cui fanno parte 38 paesi (i 27 dell´Ue + altri 11 paesi europei), esamina le domande di brevetto ed è competente per il rilascio dei brevetti europei quando sono soddisfatte le condizioni previste. Tuttavia, affinché il brevetto rilasciato sia valido in uno Stato membro, il titolare deve chiederne la convalida in ciascun paese nel quale desidera ottenerne la tutela. Tale processo implica notevoli costi amministrativi e di traduzione, che ammontano a circa 32 000 Eur quando la protezione brevettuale viene chiesta nell´Ue-27, 23 000 dei quali derivanti solo dai costi di traduzione. In confronto, un brevetto Usa costa in media 1 850 Eur. Inoltre, il mantenimento dei brevetti impone il pagamento di spese annuali di rinnovo paese per paese e l´eventuale trasferimento del brevetto o accordi di licenza per l´utilizzo dell´invenzione brevettata devono essere anch´essi registrati. Protezione unitaria del brevetto Secondo le proposte odierne, il costo di un brevetto europeo con effetto unitario in 25 Stati membri sarebbe di 680 Eur, dopo un periodo transitorio durante il quale i costi sarebbero comunque inferiori a 2 500 Eur. La Commissione propone che: i titolari di brevetti europei possano chiedere la protezione unitaria del brevetto per il territorio dei 25 Stati membri presso l´Ufficio europeo dei brevetti. Il brevetto garantirà lo stesso livello di tutela per le loro invenzioni in tutti i 25 paesi; che le domande di brevetto possano essere presentate in qualsiasi lingua; tuttavia, sulla base delle sue attuali procedure operative, l´Ufficio continuerà ad esaminare le domande in inglese, francese o tedesco (le lingue ufficiali dell´Ufficio europeo dei brevetti). Per i candidati residenti nell´Ue che inoltreranno la domanda di brevetto in una lingua diversa dalle tre lingue dell´Ufficio, è previsto il rimborso del costo della traduzione in una delle lingue ufficiali dell´Ufficio. Infine, dopo il rilascio del brevetto, le relative rivendicazioni, che definiscono la portata della protezione, devono essere tradotte nelle altre due lingue ufficiali dell´Ufficio. Per un periodo transitorio non superiore a 12 anni, i brevetti europei con effetto unitario che sono stati rilasciati in francese o in tedesco dovranno essere tradotti in inglese. Quelli rilasciati in inglese dovranno essere tradotti in un´altra lingua ufficiale dell´Ue. Tali traduzioni saranno richieste fino al momento in cui saranno disponibili traduzioni automatiche di elevata qualità, per garantire l´accessibilità delle informazioni pertinenti ai brevetti. Ulteriori traduzioni durante il periodo transitorio contribuiranno direttamente allo sviluppo di traduzioni automatiche di elevata qualità.  
   
   
FVG: 17 MILIONI PER PROGETTI TRA ITALIA SLOVENIA  
 
Udine, 14 aprile 2011 - Diciassette milioni e mezzo di euro per finanziare progetti destinati a rafforzare l´attrattività e la competitività nell´area a cavallo tra Italia e Slovenia. A tanto ammontano i fondi del bando per la presentazione di progetti standard dedicati al confine terrestre presentati a Udine nell´Auditorium della Regione, alla presenza dell´assessore ai rapporti internazionali Elio De Anna e dal console Sloveno in Italia, Vlasta Valencic Pelikan. L´iniziativa si inserisce nel più ampio intervento dedicato alla cooperazione territoriale europea, che può beneficiare complessivamente di 136 milioni di euro destinati a finanziare tre bandi, uno dei quali è quello illustrato ieri. Tre gli assi in cui è stato suddiviso il progetto dedicato al confine terrestre. Il primo riguarda ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile, mentre gli altri due rispettivamente la competitività e società basata sulla conoscenza nonché l´integrazione sociale. Per l´ambiente le proposte dovranno puntare alle soluzioni integrate per la gestione coordinata dei bacini fluviali transfrontalieri, delle acque sotterranee e dell´ecosistema marino, ma anche alla tutela dell´ambiente contro i rischi naturali e tecnologici e l´inquinamento. Inoltre verranno premiati i progetti per l´utilizzo delle fonti energetiche a livello transfrontaliero, diminuzione del consumo energetico e aumento dell´utilizzo delle fonti di energia rinnovabili. Quindi il miglioramento dell´accessibilità e dei sistemi di trasporto pubblico, rafforzamento dell´integrazione tra le aree urbane e rurali e realizzazione di investimenti per ammodernare le infrastrutture locali. Il secondo asse invece avrà a che fare le iniziative comuni per promuovere le attività imprenditoriali, lo sviluppo e la ricerca per creare occupazione, anche nelle zone marginali e rurali, con particolare attenzione ai posti di lavoro con valore aggiunto. Infine, l´integrazione sociale. In questo ambito sono diverse le proposte progettuali che potranno essere presentate. Si va dai sistemi di comunicazione e di informazione transfrontaliera per mezzo dei canali esistenti e di nuovi canali con particolare attenzione alle minoranze italiana e slovena (Tv, radio, quotidiani, riviste, media elettronici), allo sviluppo congiunto e scambio di produzioni artistiche (teatro, musica, multimedialità, arti visive, letteratura). Ma anche programmi congiunti di ricerca e formazione concernenti l´ambiente, la storia, il patrimonio culturale, alle misure volte a facilitare l´accesso dei cittadini al servizio sanitario, ottimizzando l´impiego delle infrastrutture esistenti. Spazio anche all´integrazione delle "categorie svantaggiate" attraverso la creazione di servizi e strumenti congiunti a sostegno delle famiglie in difficoltà e lo sviluppo del turismo transfrontaliero secondo un approccio integrato, sviluppo di cluster produttivi, rafforzando il settore del turismo con altri settori trasversali, con particolare riguardo al marketing dei prodotti tipici. Beneficiari dei fondi saranno i ministeri, gli enti pubblici, le università, i dipartimenti universitari (per l´area-Programma in territorio sloveno, ammissibile ai sensi del presente bando pubblico: le Facoltà universitarie), gli enti di ricerca nazionali e regionali, Organizzazioni non governative, enti e associazioni senza scopo di lucro, agenzie di sviluppo locale, enti gestori delle aree protette, imprese e loro consorzi, Camere di commercio, associazioni di categoria. Uno dei requisiti fondamentali richiesto è la presenza del partner leader e del partner di progetto all´interno dell´ Area ammissibile. Per l´Italia le zone sono quelle delle province di Trieste, Gorizia, Udine mentre per la Repubblica di Slovenia le regioni statistiche Goriska, Obalno-kraska, Gorenjska. A seconda degli assi di riferimento, i progetti dovranno avere un importo minimo tra i 150mila e i 500 mila euro ed uno massimo tra 1 milione ed 1,5 milioni di euro. Le candidature, da presentare entro le 16 del 25 maggio, pena l´esclusione, dovranno essere indirizzate all´Autorità di Gestione del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia-direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie -Via Udine, 9 -34132 Trieste. Maggiori informazioni nel sito web all´indirizzo www.Ita-slo.eu/    
   
   
MEF: IN LINEA IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2011 - DEF 2011  
 
Roma, 14 aprile 2011 - È disponibile sul sito del Mef ( www.Mef.gov.it/ ) - nell´area "Primo Piano" e in "Ultimi Pubblicati" - il Documento di economia e finanza 2011 - Def 2011..  
   
   
ASTE BTP DEL 14 APRILE 2011 - MODIFICA DELLA DATA DELLE ASTE SUPPLEMENTARI RISERVATE AGLI SPECIALISTI IN TITOLI DI STATO  
 
Roma, 14 aprile 2011 - Facendo seguito al comunicato stampa del 7 aprile 2011, con cui è stata annunciata l´emissione della prima tranche dei Btp 3,75% 15.4.2011/2016 e della diciottesima tranche dei Btp 4,75% 1.2.2008/1.8.2023, il Mef precisa che, a causa di uno sciopero che interesserà il personale della Banca d´Italia nell´intera giornata del 15 aprile 2011, le aste supplementari, riservate agli operatori "Specialisti in titoli di Stato", relative ai predetti titoli, si terranno alle ore 15,30 del giorno 14 aprile 2011 (ossia lo stesso giorno dell´asta principale).  
   
   
SIGLATO PATTO PER SVILUPPO CON LA SOCIETA´ABRUZZESE  
 
Pescara, 14 aprile 2011 - E´ stato sottoscritto, ieri mattina, a Pescara, nella sede dell´auditorium Petruzzi, il Patto per lo Sviluppo dell´Abruzzo. Si tratta di un´Intesa per il rilancio del sistema economico regionale, suggellata da un accordo tra Regione, Parti sociali (organizzazioni sindacali e datoriali), e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale per condividere scelte strategiche e priorità con l’ obiettivo di assumere un reciproco impegno a cooperare e ad agire sinergicamente. Il primo firmatario del Patto è stato proprio il presidente della Regione ma a siglare il documento sono stati anche il vice presidente ed assessore allo Sviluppo Economico ed il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. "E´ una giornata estremamente significativa per l´Abruzzo ‘ ha esordito il Presidente ‘ e la straordinaria valenza di questo passaggio è testimoniata soprattutto dal coinvolgimento di tutti gli agenti sociali, opposizione compresa. Quando le questioni sul tappeto sono talmente complesse da superare di gran lunga la durata di un mandato elettorale - ha proseguito - è opportuno che certi processi vengano condivisi a tutti i livelli". Obiettivo generale del Patto è risanare, riformare, sviluppare e ricostruire, coniugando le azioni con un Federalismo solidale e responsabile. Con questo Patto, in effetti, si intende rappresentare un metodo di confronto e di dialogo sociale e prevede l´applicazione della condivisione come metodo di governo. Una scelta che implica, in primo luogo, l´allargamento degli attori coinvolti e, in secondo luogo, la precisazione di impegni e reciproche responsabilità a carico di ciascuno, ovviamente salvaguardando l´autonomia delle parti sociali nonché le prerogative del governo regionale. Il presidente della Regione ha poi sottolineato come "questa Intesa, dopo un lungo periodo di crisi della nostra economia, vada a collocarsi proprio in una fase di rilancio del sistema economico, testimoniata da diversi segnali di ripresa". Il vice presidente della regione e assessore allo Sviluppo ha sottolineato l´importanza della firma del Patto per lo Sviluppo, che arriva in un momento fondamentale per l´Abruzzo, alle prese con una ripresa dell´economia: "In un periodo come questo occorre creare un clima, un accordo tra Regione, parti sociali e datoriali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale della Regione che faciliti le relazioni, gli scambi per condividere scelte strategiche e priorità, nonché gli interventi conseguenti, con l´obiettivo di assumere un reciproco impegno a cooperare e agire sinergicamente, secondo le modalità individuate nel patto stesso, e ciascuno secondo il proprio ruolo. Mai come in questo momento - ha aggiunto l´assessore allo Sviluppo Economico - è necessario dare vita ad uno strumento e un metodo di lavoro con il quale affrontare le varie problematiche a forte impatto territoriale, con il concorso dell´intero sistema economico regionale. Bisogna lavorare dunque per una evoluzione del metodo del confronto strutturato che sia in grado di sviluppare percorsi reali e trasparenti di partecipazione, al fine di costruire insieme strategie e soluzioni condivise, secondo un metodo di partenariato organico e permanente. Dobbiamo eliminare le vecchie pratiche concertative finalizzate a concordare criteri di distribuzione delle risorse con approcci burocratici. Non sarà facile. Ma il salto di qualità che ci dobbiamo imporre rispetto al passato è quello di una partecipazione condivisa alle scelte strategiche per l´Abruzzo". Il vice presidente della Regione ha poi spiegato i perchè del Patto per lo Sviluppo: "E´ indispensabile attivare un processo continuo di condivisione degli scenari da parte di tutti gli attori locali, un percorso di condivisione progettuale per realizzare una cornice di convergenza delle azioni che i singoli attori del territorio propongono e sostengono". Un Patto per lo Sviluppo che il vice presidente della Regione considera fondamentale per guardare concretamente alle sfide del futuro: "Dobbiamo mettere in campo gli strumenti per reggere i cambiamenti che ci attendono. Da parte sua la Regione ha prima di tutto operato per contenere il debito di bilancio. In secondo luogo ha operato con provvedimenti tampone: ammortizzatori sociali, politiche delle entrate e provvedimenti anticrisi, senza contare il processo di sburocratizzazione e di semplificazione richiesto dal sistema imprenditoriale". Us 11/04/13 Nel corso del suo intervento all´atto della firma del Patto per lo Sviluppo, il presidente della Regione ha sottolineato la circostanza che "da un esame incrociato, frutto dell´indagine congiunturale del Cresa e degli ultimi dati Istat relativi al 2010, emergono importanti segnali di ripresa per l´economia abruzzese". In particolare, è la provincia dell´Aquila a svettare per dinamismo anche sul fronte dell´occupazione femminile. Intanto, l´Abruzzo, nella sua totalità, risulta una delle poche regioni che hanno visto arrestarsi la caduta di occupazione. "Nel 2010 - ha spiegato il capo dell´Esecutivo regionale - il numero degli occupati si è attestato sulle 494 mila unità, la stessa cifra del 2009 mentre il dato nazionale parla di un decremento di occupazione dello 0.7 per cento. Ma i numeri più incoraggianti per la nostra regione ? ha aggiunto ? sono quelli relativi al quarto trimestre 2010 che vedono l´Abruzzo segnare una crescita dell´occupazione dell´1,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Una performance che la colloca al quarto posto in Italia. Senza trascurare l´export che è di 3,3 punti sopra la media nazionale". Nello stesso quarto trimestre 2010, l´Abruzzo, al terzo posto assoluto in classifica, si segnala anche per il dinamismo dell´occupazione nel settore dei servizi alle imprese ed alle persone con un +3,7 per cento, dietro solo ad Umbria e Toscana. In regione, così come in tutto il Paese, cresce, a dire il vero, anche il tasso di disoccupazione (in Italia è all´8,4 per cento, in Abruzzo si registra l´8,8 per cento) ma, secondo il presidente della Giunta regionale, "in Abruzzo c´è un maggior numero di persone che, uscendo dal sommerso, si affaccia sul mercato del lavoro e questo denota una maggiore fiducia nel futuro". Per di più, nella provincia dell´Aquila il tasso di occupazione rappresenta il maggior incremento a livello nazionale (+5,4 per cento rispetto al 2009) così come cresce in maniera considerevole l´occupazione femminile che fa segnare un eccellente + 11,4 per cento. "Per L´aquila va segnalata anche l´impennata nel settore del servizi, passato dai 74 mila occupati del 2009 agli 81 mila del 2010 - ha rimarcato il Presidente - il che significa che si sta rimettendo in moto il processo produttivo. Ora bisogna creare tutte le premesse affinché questa ripresa prosegua - ha concluso - generando, a sua volta, ulteriore sviluppo e nuova occupazione". Uno degli intenti principali del Patto per lo Sviluppo è quello di creare le condizioni per un´alleanza tra il sistema istituzionale e politico, i sistemi territoriali, le forze sociali e i sistemi delle imprese per la realizzazione di un "Sistema -regione", condizione indispensabile per competere nello scenario combinato globalizzazione-federalismo, salvaguardando l´identità dell´Abruzzo e la sua autonomia politica. Il Patto per lo sviluppo, oltre ad indicare le azioni strategiche, di politiche integrate volte a rappresentare le priorità di intervento ai fini dello sviluppo economico e sociale della Regione, deve "centrare" le priorità per promuovere e sostenere lo sviluppo in senso ampio della comunità regionale, tanto dal lato economico, quanto dal lato civile, sociale e culturale. Saranno due gli strumenti principali per l´attivazione del Patto per lo Sviluppo: la Consulta Regionale per lo Sviluppo e l´Unità per le Aree e le Situazioni di Crisi. Intanto, il cronoprogramma delle azioni prevede, entro sabato 30, la Costituzione della Consulta e dell´Unita per le Aree e Situazioni di Crisi, la Costituzione dei Focus delle grandi imprese e della piccola e media impresa e l´istituzione di "Fabbrica Abruzzo", un progetto che mira ad acquisire e poi a raccogliere in un unico quadro di riferimento le più importanti iniziative industriali di immediata "cantierabilità" presenti sul territorio. La firma dei Protocolli con gli Enti Locali, con il mondo dell´Università, con il sistema dell´Istruzione superiore, con le Camere di Commercio e con il sistema bancario avverrà entro il 15 maggio. Intanto, il prossimo giovedì 21, a Pescara, il presidente della Regione ed il vice presidente sottoscriveranno con il ministro per lo Sviluppo Economico l´importante Accordo di programma quadro "Abruzzo 2015" sulle reti di impresa per l´innovazione e la competitività territoriale.  
   
   
VENDOLA SUL FEDERALISMO: "IN ITALIA È NATO MALE E STA CRESCENDO MALISSIMO"  
 
Bari, 14 aprile 2011 - “Il federalismo in Italia è nato male e sta crescendo malissimo”. Lo ha affermato il presidente della regione Puglia Nichi Vendola intervenuto ieri mattina a Bari al convegno della Cgil su “Federalismo e Mezzogiorno per uno sviluppo solidale e per unire il Paese”. “Il federalismo - ha continuato Vendola - dovrebbe partire dalle fondamenta, dalla ricostruzione cioè del patto tra gli italiani, tra le diverse parti del territorio, invece è nato come rivolta fiscale della parte più ricca nei confronti della parte più povera e viene organizzato prevalentemente come una rivolta fiscale. Con una straordinaria inversione della realtà dei fatti, si percepisce il nord come vittima di un sud parassitario che vive sulle spalle di ceti laboriosi soprattutto della padania che non ha radici nella storia reale”. Fondamentale per Vendola “le istituzioni, la democrazia per rendere il federalismo un principio di responsabilità per ogni territorio ma anche un principio di solidarietà nei confronti di tutti i territori”. Se tutto ciò invece dovesse mancare, il rischio per il presidente Vendola “è che il sud alla fine di tutto ciò si trovi, come nel gioco dell’oca, alla casella di partenza, e cioè condannato, per una stagione lunghissima, ad una condizione di minorità e di marginalità”.  
   
   
CALABRIA: INCONTRO CON I SINDACI DEI COMUNI DELLA LOCRIDE  
 
 Catanzaro, 14 aprile 2011- L’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha incontrato nella sala “Giuditta Levato” del Consiglio Regionale a Reggio Calabria i rappresentanti dell’Associazione dei Comuni della Locride La riunione si è svolto nell´ambito dei contatti istituzionali che il Presidente Scopelliti sta promuovendo per pianificare in modo strutturale lo sviluppo di un´area regionale considerata strategica. All’incontro erano presenti il Presidente dell´Associazione dei Comuni della Locride Ilario Ammendolia (Sindaco di Caulonia) accompagnato dal Presidente dell´Assemblea Pietro Crinò (Sindaco di Casignana), Giuseppe Certomà (Sindaco di Roccella Jonica) e Rosario Rocca (Sindaco di Benestare). “È massima – ha detto Caligiuri - l’attenzione del Presidente Scopelliti per il rilancio civile e culturale della Locride, soprattutto attraverso la valorizzazione dei beni culturali". Nel corso della riunione, l´Assessore ha ricordato le iniziative promosse dall’Assessorato Regionale alla Cultura, in particolare il Magna Grecia Teatro Festival che nella Locride si svolgerà per tre anni nelle aree archeologiche di Locri, Casignana e Monasterace. Caligiuri, che ha evidenziato le politiche scolastiche tese a identificare nuovi indirizzi per collegare l´istruzione col mondo del lavoro, ha anche anticipato che il 26 aprile alle 10, a Palazzo Alemanni a Catanzaro, saranno convocati dal Presidente Scopelliti i potenziali beneficiari per gli interventi di valorizzazione dei beni culturali per illustrare le fasi previste per la valutazione dei progetti. Tra gli interventi possibilmente ammissibili, nella Locride sono previsti la realizzazione del Museo Archeologico di Locri, il completamento della Cittadella Vescovile di Gerace, il completamento della Villa Romana di Casignana, il completamento degli scavi greco romani di Monasterace e il completamento del castello di Roccella Jonica. I rappresentanti delle Associazioni dei Comuni della Locride hanno espresso apprezzamento per l´esito dell´incontro e per la disponibilità del Presidente Scopelliti.  
   
   
PRESENTATO A MATERA IL PROGETTO “PRICES” BALCANI  
 
Potenza, 14 aprile 2011 - “Il progetto integrato Prices, inserito nell’Apq Balcani Mediterraneo ed in particolare con la linea 2.1, mira a favorire l’integrazione in Europa dei Paesi Balcani”. Lo ha dichiarato ieri a Matera Enrica Marchese, dirigente dell’Ufficio Internazionalizzazione, Ricerca scientifica ed Innovazione tecnologica del Dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata, che ha svolto la relazione introduttiva su “I progetti attivati in Albania, Bosnia Herzegovina e Serbia”, nella sessione plenaria di presentazione del progetto di cooperazione internazionale, tenuta nella Sala Convegni Casa del Pellegrino “Le Monacelle”. Per la parte di interesse della Basilicata il progetto prevede azioni in Serbia costituite da attività di Business Cooperation e decentramento amministrativo a favore delle Pmi. Punta, in particolare, al rafforzamento della cooperazione economica tra i sistemi locali ed i settori produttivi italiani, in un’ottica di integrazione di filiera, mediante la fornitura di beni e servizi ed il supporto a possibili joint-venture. Prices agisce su settori prioritari per il rilancio dei sistemi economici locali ed è articolato su due livelli tra loro complementari e sinergici: uno orizzontale e uno verticale. Il primo, quello orizzontale, costituito da attività comuni a tutti i beneficiari e trasversali rispetto ai settori di intervento, garantirà il rafforzamento sistemico regionale dell’intervento e dei partenariati, nonché l’attivazione di effetti moltiplicatori dei risultati: eventi di scambio di esperienze, rafforzamento del partenariato, attivazione del portale della Rete, ricognizione delle potenzialità di business cooperation, animazione territoriale in Italia, realizzazione di una guida all’investimento sulle aree dei Balcani di interesse per il progetto. Il secondo, basato su specifiche azioni nelle singole aree selezionate, permetterà di migliorare, in ciascun Paese, l’ambiente economico e sociale, al fine di attivare stabili e proficui rapporti di cooperazione economica. Sono previste, in particolare, 4 tipologie di azioni verticali: attività per le piccole e medie imprese comuni a tutti i territori, per il rafforzamento delle controparti locali e la progettazione economica di interventi, attività per le piccole e medie imprese dell’Albania, della Bosnia Erzegovina e della Serbia per la realizzazione di iniziative pilota di cooperazione economica; attività di sviluppo rurale in Serbia e Bosnia Erzegovina a sostegno delle istituzioni locali e della promozione dello sviluppo rurale nei singoli territori; attività volte al miglioramento qualitativo delle competenze professionali nella cooperazione economica internazionale decentrata e della progettazione comunitaria. Sintetizzando, il progetto pone in essere azioni finalizzate all’attivazione di fattori moltiplicatori dei risultati, quali eventi di scambio di esperienze, rafforzamento del partenariato, attivazione del portale della rete, ricognizione delle potenzialità di business cooperation, animazione territoriale, realizzazione di una guida all’investimento sulle aree dei balcaniche di interesse per il progetto. Nell’ambito del Progetto Prices la Regione Basilicata ha svolto le proprie attività in due parti della Serbia ovvero nella Serbia Centrale ed in particolare nella Regione Sumadja e Pomoravlije, compresa la Municipalità di Kragujea e nella parte settentrionale costituita dalla Provincia Autonoma della Vojvodina ( Novisad e Subotica).  
   
   
VARESE: IL CONSOLE AUSTRALIANO SIMONE DESMARCHELIER IN VISITA IN PROVINCIAIL PRESIDENTE GALLI HA INCONTRATO L´INSIGNE RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO DI CANBERRA  
 
 Varese, 14 aprile 2011- Il Console generale australiano Simone Desmarchelier, l’ 8 aprile, è stata ospite di villa Recalcati per un colloquio con il presidente della Provincia Dario Galli. Simone Desmarchelier è anche responsabile dell´European Training Centre, il prestigioso polo sportivo che ospita i campionissimi che dall´Australia arrivano nel vecchio continente. Il Presidente Galli, ringraziando il console per la visita, si è detto particolarmente soddisfatto per l´intensificarsi dei «rapporti con i rappresentanti australiani, che vanno rafforzandosi, contribuendo a cementare i rapporti con l´Australia. L´european Training Centre di Gavirate rappresenta un importante polo sportivo con ampie prospettive di crescita e di collaborazione. Nei prossimi anni potremmo realizzare anche altre iniziative, magari in ambito commerciale e industriale, valorizzando alcune delle vocazioni del territorio e definendo accordi con un partner innegabilmente prestigioso come l´Australia». Il Console Desmarchelier, dal canto suo, ha palesemente manifestato di condividere le linee espresse dal Presidente Galli e ha infatti affermato: «Ho già avuto modo di conoscere la vostra realtà il giorno dell´inaugurazione dell´Etc, alla presenza anche dell´ambasciatore e del ministro australiano dello sport Mark Arbib. Credo che lo sport unirà ancor di più i nostri Paesi. Ringrazio ancora la Provincia di Varese per l´impegno e la disponibilità mostrata nel realizzare il centro di Gavirate che ospiterà gli olimpionici australiani. Il mio incontro col presidente Galli ha l´obiettivo di individuare opportunità di nuovi scambi commerciali tra l´Australia e la provincia che ci ospita».  
   
   
TRENTO, DELLAI: QUESTA RIFORMA METTE IN GIOCO ANCHE LA PROVINCIA E LA SOCIETA´ RIUNIONE STRAORDINARIA DELLA GIUNTA E INCONTRO CON I PRESIDENTI DELLE COMUNITÀ DI VALLE  
 
Trento, 14 aprile 2011-La Giunta provinciale, nel corso di una riunione straordinaria, ha affrontato ieri lo stato di attuazione della riforma istituzionale, incontrando successivamente i presidenti di tutte le Comunità di valle e il presidente del Consorzio dei Comuni. I lavori sono stati introdotti dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che ha sottolineato come questa vera e propria rivoluzione nel modo di concepire l´Autonomia non riguardi solo i Comuni, ma anche la stessa Provincia, chiamata a trasferire funzioni e competenze ai territori, ovvero alle Comunità di valle ma anche alla società civile in tutte le sue articolazioni. "La riforma - ha detto il presidente Lorenzo Dellai - è partita, era indispensabile ed ha un obiettivo ambizioso. Qualsiasi lettura al ribasso sarebbe una caricatura di ciò che stiamo facendo, ovvero una grande riforma della nostra Autonomia. Lo schema logico della riforma, che è l´aspetto che dobbiamo comunicare ancora con più forza a tutti i cittadini, è molto articolato e "forte" e ruota attorno all´idea di una provincia autonoma che vuol diventare un Land autorevole, recuperando il suo spirito statuale." "Ciò non significa - ha proseguito Dellai - che il Trentino diventa uno Stato, ma che ci identifichiamo e ci identificheremo sempre meno con una semplice funzione amministrativa per concentrarci sul governo del sistema nel suo complesso. Quindi ci sarà bisogno di riforme radicali; l´aspetto più radicale, rivoluzionario è proprio la riforma della Provincia autonoma. L´idea di Autonomia che sta dietro alle Comunità di valle è quella di un´Autonomia fondata su territori che hanno poteri e responsabilità. Le Comunità sono proprio questo. Perciò, accanto alle attività che i Comuni, con un processo dal basso, decideranno di affidare alle Comunità, vogliamo incardinare sulle Comunità anche attività che sono proprie della Provincia e che noi pensiamo debbano essere gestite territorialmente, al di là di quello che dice la legge. L´ipotesi su cui stiamo lavorando, dopo i necessari confronti, è quella di affidare alle Comunità la manutenzione delle strade provinciali, i lavori di sistemazione nel territorio forestale, la scuola dell´infanzia e altri servizi logistici a favore delle scuole ed infine attività di interesse locale nel campo dell´edilizia pubblica". In questo schema - ha proseguito Dellai - "il Land rappresenta lo "scheletro", l´impalcatura che regge tutto; le Comunità rappresentano i muscoli; i Comuni il sistema nervoso. Non preoccupiamoci se i Comuni del Trentino sono piccoli, lo sono in tutte le aree alpine, ciò che conta è che essi devono essere messi nella condizione di funzionare con un sistema di governance semplificato. Ci sono due condizioni parallele che devono venire avanti perché ciò sia possibile: a) l´esistenza di un sistema a rete, che riguarda tanto le risorse umane quanto le infrastrutture, la tecnologia; b) il contributo della società, cioè il fatto che questo percorso si coniughi con l´adozione di misure di sussidarietà orizzontale. Un ciclo è finito, non c´è più il monopolio della pubblica amministrazione; bisogna liberare energie in seno alla società. Imprese e cittadini possono e devono esercitare ambiti di attività che fino ad oggi erano in capo solo alla Provincia. Tutto questo in realtà ce l´abbiamo nel nostro Dna, anche se un po´ ce ne siamo dimenticati, abbiamo burocratizzato molto. Dobbiamo perciò identificare gli ambiti all´interno della vita pubblica dove i cittadini singoli e organizzati possano esercitare funzioni sempre più importanti."  
   
   
FVG, ELEZIONI: AMMINISTRATIVE 2011, PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE  
 
Trieste, 14 aprile 2011 - In vista delle elezioni amministrative per il rinnovo degli organi delle Province di Gorizia e Trieste e di 40 Comuni della regione, che avranno luogo domenica 15 e lunedì 16 maggio, si ricorda che le candidature devono essere presentate a partire dalle ore 8.00 di venerdì 15 aprile e fino alle ore 12.00 di sabato 16 aprile. Per le elezioni provinciali, le candidature vanno presentate presso la segreteria degli Uffici elettorali centrali costituti presso il Tribunale di Gorizia e la Corte d´Appello di Trieste; per le elezioni comunali, le candidature vanno presentate presso la segreteria del Comune. Le liste presentate devono essere sottoscritte dal prescritto numero di elettori; le sottoscrizioni devono essere autenticate con le modalità previste dalla legge. Ciascun elettore può sottoscrivere una sola lista per le elezioni provinciali ed una sola lista per le elezioni comunali. Le candidature presentate saranno successivamente esaminate dagli Uffici elettorali centrali (elezioni provinciali) e dalle competenti Commissioni e Sottocommissioni elettorali circondariali (elezioni comunali), che adotteranno i provvedimenti di ammissione e di sorteggio entro domenica 17 aprile. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Regione ( www.Regione.fvg.it/ ), dove a partire da venerdì 15 aprile saranno visibili le candidature presentate.  
   
   
LAVORO, ABRUZZO: 35MILIONI DI EURO DA GOVERNO PER AMMORTIZZATORI  
 
 Roma, 14 Aprile 2011 - Il Ministro Maurizio Sacconi e l´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, hanno firmato ieri mattina a Roma presso il Ministero del Welfare, l´accordo per lo stanziamento di ulteriori 35 milioni di euro, da parte del Governo, da utilizzare per gli ammortizzatori sociali in deroga a favore di lavoratori abruzzesi. Le risorse si sommano ai circa 200 milioni di euro già stanziati dal Governo dall´insediamento della Giunta Chiodi ad oggi. L´assessore Gatti ha contestualmente convocato il Cicas (Comitato d´Intervento per crisi aziendali e di settore)per il 20 aprile prossimo a Pescara per assumere i provvedimenti conseguenti e necessari, in considerazione del fatto che molti trattamenti a favore dei lavoratori sono in scadenza. Le risorse saranno suddivise per i lavoratori dell´intera Regione (20 milioni di euro) e per quelli della zona del Cratere sismico (15 milioni di euro). ´Prosegue l´ottima collaborazione con il Governo - ha affermato Gatti - che ci consente di dare risposte concrete ai tanti lavoratori abruzzesi in difficoltà. Il ministro Sacconi ha mantenuto fede all´impegno assunto a novembre di proseguire anche per il 2011 sulla linea degli ingenti finanziamenti per gli ammortizzatori sociali in deroga´. ´Il sistema Abruzzo - ha proseguito l´assessore - grazie all´ottima collaborazione tra i membri del Cicas, sta utilizzando bene le risorse governative, garantendo la coesione sociale grazie al sostegno economico assicurato a tante famiglie abruzzesi. Continuiamo così - conclude - a fronteggiare la crisi, non solo con queste misure e questi fondi, ma anche grazie all´azione sinergica garantita dalle nostre politiche attive del lavoro e grazie ai tanti progetti con i quali incentiviamo le aziende ad assumere i giovani abruzzesi ed a scommettere sui propri talenti nella creazione di nuove imprese´.  
   
   
LAVORO IN SICILIA: ACCORDO CON MINISTERO PER INTEGRAZIONE SOCIALE IMMIGRATI  
 
Palermo, 14 aprile 2011 - Un accordo quadro per la realizzazione di azioni in materia di inserimento lavorativo e integrazione sociale degli immigrati e´ stato firmato ieri dall´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Andrea Piraino, e dal direttore generale dell´Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Natale Forlani. Presenti i dirigenti generali dei tre Dipartimenti (Lavoro, Agenzia regionale per l´Impiego, Famiglia e Politiche sociali) Alessandra Russo, Maria Letizia Di Liberti e Rosolino Greco. Sara´ predisposto un Piano integrato degli interventi in materia di immigrazione che definisce le sinergie tra le azioni programmate dal Ministero e dalla Regione siciliana, le modalita´ di intervento, gli strumenti a disposizione, i soggetti coinvolti, la tempistica di realizzazione e le risorse disponibili. Il Piano, sara´ redatto con l´assistenza tecnica di Italia Lavoro, e approvato entro 60 giorni dalla firma dell´accordo. "L´accordo firmato oggi - ha sottolineato l´assessore Piraino - permettera´ una programmazione coordinata ed integrata degli interventi nazionali e regionali in materia di inserimento lavorativo e integrazione sociale della popolazione immigrata, anche attraverso la complementarieta´ delle azioni e delle risorse nazionali e regionali. Il Piano degli interventi avra´ ricadute sul territorio regionale e dara´ attuazione agli obiettivi individuati attraverso un sistema di azioni integrate e coordinate tra le pubbliche amministrazioni e tra queste ultime e gli organismi privati e del privato sociale". Il Piano integrato prevede azioni relative all´inserimento lavorativo degli immigrati e alla loro integrazione sociale. Sul fronte lavorativo il piano conterra´, tra le altre cose, azioni a sostegno dello sviluppo di servizi tecnico - organizzativi funzionali alla gestione dei flussi migratori, anche attraverso azioni da realizzare nei Paesi di origine che favoriscano programmi per il rientro volontario in patria; prevede la costruzione di una rete di sistemi informativi condivisi finalizzati alla tracciabilita´ delle informazioni relative al percorso lavorativo dei lavoratori immigrati e a favorire la loro partecipazione agli interventi di politica attiva del lavoro; sara´, inoltre, sostenuta e potenziata l´azione dello Sportello unico per l´immigrazione, nell´ottica di una semplificazione e accelerazione dei tempi previsti dai procedimenti amministrativi relativi alla condizione giuridica degli immigrati; sviluppera´, infine, azioni rivolte a prevenire e contrastare il lavoro sommerso. Sara´ costituita una cabina di regia alla quale, oltre alla Regione e al ministero parteciperanno i Dipartimenti regionali e le agenzie strumentali del ministero del Lavoro, con l´obiettivo di garantire la piena attuazione e l´operativita´ degli interventi previsti dall´accordo. Nel Piano integrato troveranno spazio anche azioni relative all´integrazione sociale degli immigrati: monitoraggio; rilevazione e analisi delle esigenze del territorio in tema di immigrazione ed integrazione, al fine di facilitare l´individuazione degli obiettivi verso cui direzionare gli interventi di integrazione; diffusione dei risultati delle azioni di integrazione sociale rivolte alla popolazione immigrata e ogni altra informazione utile a facilitare i processi di inclusione sociale e partecipazione alla vita della comunita´, con specifico riferimento alla conoscenza dei diritti e doveri degli immigrati, alle opportunita´ di integrazione e di crescita personale; favorira´ lo scambio di informazioni relative alle buone pratiche sui processi di integrazione sociale degli immigrati e il coordinamento di reti tra pubbliche amministrazioni e tra le associazioni, gli enti e gli organismi che operano a favore dei cittadini immigrati stranieri indicati nel registro nazionale e nel registro regionale, per sperimentazioni avanzate negli ambiti di interventi previsti dal Piano per l´integrazione. Per l´attuazione dell´accordo quadro il Ministero mettera´ a disposizione le proprie Agenzie strumentali (Italia Lavoro S.p.a. E Isfol). La prima fornira´ supporto e assistenza tecnica per la predisposizione del Piano integrato, assistenza alla progettazione dei singoli interventi previsti dal Piano e alla gestione dei programmi, la seconda, supporto al monitoraggio delle politiche del lavoro.  
   
   
PIANO PROFUGHI: NO ALLA CREAZIONE DI UN CIE IN LIGURIA. IL GOVERNO SI IMPEGNI A FAR RICONOSCERE IL PERMESSO DI SOGGIORNO TEMPORANEO ANCHE DA ALTRI PAESI UE  
 
Genova, 14 aprile 2011- “La creazione di un centro di identificazione ed espulsione in Liguria non è la strada che vogliamo percorrere, coerentemente con quanto fatto in passato e gli stessi prefetti con cui, come Regione, abbiamo uno stretto rapporto non ne sentono in questo momento la necessità. Siamo di fronte ad una situazione in cui chi delinque deve essere messo in carcere e per tutti gli altri ci sono i permessi di soggiorno temporanei per cui non devono essere identificati in un Cie, ma da tutte le Questure presenti sul territorio. Si tratta comunque di un argomento strumentale e non all’ordine del giorno”. Lo hanno detto il 12 aprile , a margine del consiglio regionale, gli assessori alle politiche sociali e all’immigrazione, Lorena Rambaudi e Enrico Vesco. “Il Ministro Maroni – ha sottolineato Vesco - ha trascurato e sottovalutato l’impatto dell’arrivo degli immigrati causando un disastro a Lampedusa, sia dal punto di vista dell’immagine, sia per le condizioni di vita. Noi come Regione Liguria stiamo cercando di dare una mano responsabile e la Lega che sta governando non può continuare a fare annunci spot e propaganda, deve gestire il fenomeno dell’immigrazione di cui si è accorta tardi”. “Il Governo – ha continuato l’assessore all’immigrazione della Regione Liguria – semmai si deve impegnare affinché il permesso di soggiorno temporaneo possa essere valido anche in altri Paesi dell’Unione Europea”. Sul piano di accoglienza dei profughi e degli immigrati a cui l’assessore Rambaudi, insieme ai Comuni e alle Province liguri sta lavorando la richiesta della Regione Liguria al Governo è quella di avere certezze sulle risorse, condizione necessaria per poterlo avviare. “Lo si potrà capire meglio – ha spiegato Rambaudi – anche a seguito della riunione tecnica prevista oggi a Roma tra le Protezioni civili regionali che dovrà servire a capire i dettagli amministrativi che rappresentano punti di fondamentale importanza per i Comuni. Al momento il nostro piano prevede una disponibilità di oltre 500 posti, con un costo ipotizzato a persona per la retta giornaliera al di sotto dei 35 euro, una cifra già riconosciuta dal Ministero per i posti della rete di accoglienza per i rifugiati politici”. E per quanto riguarda l’emergenza Ventimiglia, diventata ancora più urgente dopo il decreto sulla concessione dei permessi di soggiorno ai tunisini presenti sul territorio, proprio questa mattina è partita la lettera del presidente della Regione Liguria al Ministro Maroni in cui si richiede un incontro urgente, anche a nome dell’Associazione nazionale comuni liguri e dell’Unione delle Province liguri.  
   
   
ACCOGLIENZA MIGRANTI, PRESIDENTE BURLANDO E ASSESSORE RAMBAUDI: ”IL GOVERNO DEVE TENERE CONTO DELLA SITUAZIONE DI VENTIMIGLIA. LIGURIA DISPONIBILE AD ACCOGLIERE NELLA PRIMA FASE 130 MIGRANTI” IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BURLANDO SCRIVE UNA LETTERA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI.  
 
 Genova, 14 Aprile 2011 - La Liguria è disponibile ad ospitare, nella prima fase del piano di accoglienza, 273 migranti come stimato nel piano di accoglienza presentato oggi dal Governo, ma in questa disponibilità vanno ricompresi i 150 posti di accoglienza già attivati a Ventimiglia presso il Centro gestito dalla Croce Rossa Italiana. Lo scrive in una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando a seguito del piano per l’accoglienza dei migranti presentato quest’oggi dal Governo che su una disponibilità nazionale di 10.000 presenze in una prima fase, assegna alla Liguria, come quota di accoglienza 273 migranti che devono essere accolti a partire da venerdì 15 aprile. Nella lettera che il presidente Burlando ha inviato al Governo si sottolinea che “come da accordi registrati nella riunione del 7 aprile scorso svoltasi presso il dipartimento della Protezione civile nella disponibilità della Liguria ad ospitare 273 persone deve essere considerata la situazione di Ventimiglia dove sono presenti 150 posti”. “Questo significa – ha ribadito l’assessore alle politiche sociali e coordinatrice del piano profughi, Rambaudi – che da venerdì 15 quando prenderà il via la prima fase del piano nazionale la Liguria sarà disponibile ad accogliere 123 persone”. Il totale degli immigrati che il piano del Governo assegna alla Liguria sulla base della popolazione ammonta a 1.367 persone, pari al 2,73% dei residenti. Una quota che dovrà essere raggiunta a step a partire da questo venerdì fino ad arrivare alla cifra globale nazionale di 50.000 immigrati. “Nella quota assegnata per questa prima fase alla Liguria – continua Rambaudi – il Governo non ha considerato la situazione di criticità di Ventimiglia per questo non siamo d’accordo con i numeri della prima fase di accoglienza che l’esecutivo ha assegnato alla nostra regione, perché riteniamo che la nostra regione sia da considerare alla stregua dei territori più critici”. E in considerazione della situazione di Ventimiglia l’assessore Rambaudi ribadisce che “sulla base delle disponibilità manifestate dai territori verranno individuate le strutture immediatamente utilizzabili dislocate nelle sole province di Genova, La Spezia e Savona ad esclusione di Imperia”.  
   
   
EMERGENZA MIGRANTI: FVG ACCOGLIERÀ CIRCA 200 PERSONE DA LAMPEDUSA  
 
 Udine, 14 aprile 2011 - Saranno circa 200 i migranti che il Friuli Venezia Giulia accoglierà sul proprio territorio. I migranti saranno divisi sul territorio regionale, in strutture di accoglienza che verranno definite nei prossimi giorni, dopo la strutturazione del piano di accoglienza con i Prefetti. Lo ha annunciato ieri il Vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, a seguito degli incontri avuti a Roma il 12 aprile nel pomeriggio e all´evoluzione della situazione politica, che ha visto, a livello europeo, l´impossibilità di concretizzare l´ipotesi del permesso di soggiorno temporaneo, in grado di sollevare l´Italia dall´ospitalità dopo la gestione della prima emergenza sbarchi a Lampedusa. Il Friuli Venezia Giulia ospiterà il 2 p.C. Circa degli immigrati: il Governo ha scelto la suddivisione degli arrivi di migranti proporzionale alla popolazione di ogni regione, tenendo però anche conto della presenza a livello locale di ulteriori strutture di accoglienza. Tutte le Regioni italiane ospiteranno migranti, a eccezion fatta dell´Abruzzo. In Veneto ne arriveranno circa l´8 p.C., il Trentino Alto Adige poco meno del 2 p.C. In Friuli Venezia Giulia non si realizzeranno tendopoli e non vi saranno assembramenti: con i Prefetti si cercherà di raggiungere l´obiettivo di parcellizzare la presenza dei migranti per minimizzare i disagi sul territorio. Il vicepresidente Ciriani, oggi nuovamente a Roma, continua a dialogare con le altre Regioni, con il prefetto Gabrielli che coordinerà a livello nazionale lo smistamento dei migranti e con il Governo per definire i tempi e le modalità in modo da gestire l´emergenza con l´obiettivo di avere impatto vicino allo zero sul territorio regionale e di garantire massima sicurezza per i cittadini del Friuli Venezia Giulia. La presa in carico da parte di tutte le regioni italiane di un numero proporzionale di migranti è, secondo l´Amministrazione regionale, garanzia di equità e di corretta distribuzione delle responsabilità.  
   
   
VALLE D’AOSTA: RIUNIONE A PALAZZO REGIONALE PER L’EMERGENZA IMMIGRATI  
 
Aosta, 14 aprile 2011 - Una prima riunione per l’applicazione a livello regionale del Piano nazionale per l’accoglienza dei migranti si è svolta ieri pomeriggio a Palazzo regionale, convocata dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, anche nella veste di titolare delle funzioni prefettizie, e alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Forze di Polizia, del Comitato Permanente degli Enti Locali, della Caritas diocesana, del Centro di Servizio per il Volontariato, della Cooperativa La Sorgente, della Protezione Civile e dell’Assessorato alla sanità. In seguito all’accordo sottoscritto il 6 aprile scorso tra il Governo, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali e finalizzato a garantire assistenza ai migranti attraverso una precisa distribuzione su tutto il territorio nazionale, ieri, martedì 12 aprile, nel corso di una riunione tenutasi a Roma, il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, con la partecipazione delle Protezioni Civili regionali, ha provveduto a redigere il Piano nazionale per l’accoglienza dei migranti, documento che deve essere declinato in specifiche pianificazioni regionali. Il Piano prevede che alla Valle d’Aosta sia assegnata una soglia massima di 108 persone, rispettando una graduale progressione numerica correlata al numero totale di stranieri accolti sul territorio nazionale: per 10 mila migranti ospitati nel Paese, 22 sono destinati alla regione; 43 per 20 mila; 63 per 30 mila; 86 per 40 mila e, infine, 108 nell’eventuale raggiungimento delle 50 mila persone in tutta la Penisola. “E’ stata nostra intenzione convocare questa riunione proprio per creare un primo momento di raccordo e di confronto tra tutti i soggetti interessati. – ha esordito il Presidente Rollandin. - Siamo giunti a un punto fermo almeno per quanto riguarda il numero e la qualifica delle persone che saranno ospitate, ovvero gli stranieri titolari di permesso di soggiorno temporaneo e i richiedenti asilo, – ha poi puntualizzato – mentre nei prossimi giorni dovranno essere definiti i dettagli organizzativi e gli aspetti finanziari a carico dello Stato. Come Valle d’Aosta siamo pronti a dare risposta alle richieste che ci sono state formulate, come sempre grazie alla collaborazione e al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Faremo quanto ci compete, come Amministrazione regionale, Protezione Civile e Assessorato della sanità, per gestire al meglio e secondo gli accordi pattuiti questa emergenza umanitaria. Nel quadro delineato, rimane tuttavia determinante il ruolo degli Enti locali che accoglieranno i migranti sul proprio territorio. – E ha concluso - ringrazio fin d’ora tutti i presenti per la disponibilità dimostrata e per il supporto che forniranno, in particolar modo il mondo del volontariato, che grazie all’esperienza potrà offrire un valido aiuto.”  
   
   
UN SEMINARIO/STUDIO DI FORMAZIONE PER LE DONNE AMMINISTRATRICI E CANDIDATE  
 
Rimini, 14 aprile 2011 - Il servizio alle Politiche di Genere Pari Opportunità della Provincia di Rimini organizza un breve seminario/studio di formazione per le donne amministratrici, elette e candidate alle prossime elezioni. Il corso - che si terrà sabato 16, sabato 30 aprile e lunedì 2 maggio 2011 - si rivolge a donne che abbiano l’intenzione di promuovere la loro presenza nel contesto politico locale. L’iniziativa è aperta a tutte le rappresentanze politiche e prende il nome di “Istruzioni per una campagna elettorale vincente”, con l’intento di fornire uno strumento utile per affrontare l’imminente tornata elettorale. Http://www.provincia.rimini.it/amm/consiglio/commissione_po/attivita/2011_
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