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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 03 Maggio 2011 |
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UE: LA MORTE DI BIN LADEN UN "PASSO SIGNIFICATIVO" NELLA LOTTA AL TERRORISMO |
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Bruxelles, 3 maggio 2011 - "La morte di Osama Bin Laden marca un successo importante della comunità internazionale nella lotta contro i terroristi", ha commentato così la notizia arrivata stanotte dagli Usa il presidente del Parlamento Jerzy Buzek. "Anche se la battaglia non è certo finita, abbiamo senz´altro fatto un progresso significativo verso un mondo più sicuro", ha contuinuato Buzek. Le attività terroristiche di Bin Laden hanno portato morte e dolore in molte parti del mondo, non solo gli Stati Uniti e l´Europa, ma anche il Pakistan, l´Afghanistan e oltre. "I suoi piani criminosi hanno violato la sacralità della vita e della dignità umana". "Persone di diversa religione, lingua e razza, che credono nella co-esistenza pacifica possono sentirsi più sicuri. La comunità internazionale deve continuare nel suo sforzo di prevenire gli attacchi terroristici e portare i criminali davanti alla giustizia", ha concluso. |
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MENO TERRORISMO IN EUROPA, MA LA MINACCIA RESTA GRAVE, SECONDO L´EUROPOL |
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Bruxelles, 3 maggio 2011 - "Quasi 10 anni dopo gli attentati dell´11 settembre, il terrorismo continua a rappresentare una minaccia per l´Europa e i suoi cittadini". È quanto ha riferito Rob Wainwright agli europarlamentari in un´audizione settimana scorsa. Il presidente di Europol ha sottolineato la connessione tra terrorismo, criminalità organizzata e traffico di droga e il crescente uso di internet come strumento di reclutamento, ma anche ricordato il successo della prevenzione agli attacchi nel 2010. Rob Wainwright ha scelto il Parlamento di Bruxelles per presentare l´ultimo rapporto sul terrorismo in Europa. Il quadro messo in luce è quello di una crescente interconnessione tra separatismo, islamismo e terrorismo anarchico, che starebbe dietro alla maggior parte dei 249 attacchi registrati nel 2010 in Europa. Attentati in cui sette persone hanno perso la vita e molte altre sono rimaste ferite. Tre sono gli attacchi attribuiti a gruppi islamici, di cui due finalizzati a causare "perdite di massa". In ogni caso "il numero di attentati in Europa è in calo rispetto al 2009", ha precisato Wainwright, "soprattutto per la diminuzione significativa delle operazioni dell´Eta". "Ma la minaccia resta alta". Finanziamento - Wainwright ha spiegato che i gruppi terroristici stanno diventando più flessibili nella gestione delle proprie operazioni e collaborano sempre più a livello internazionale, soprattutto grazie a internet. Anche i legami tra criminalità organizzata e terrorismo si stanno rafforzando. "Gruppi terroristici separatisti come il Pkk o le Tigri Tamil utilizzano il traffico di droga e di essere umani per finanziare le proprie attività". Ci sono prove, inoltre, della collaborazione tra "L´eta in Spagna e le Farc in Colombia", e di contatti tra "i trafficanti internazionali di droga e i gruppi terroristici islamici dell´Africa occidentale" nonché "tra le frange violente di sinistra in Italia, Grecia e Spagna". Per il deputato spagnolo di centrodestra Agustín Díaz de Mera, è vitale "non sottovalutare la minaccia" e collaborare a livello internazionale. Ana Gomes, socialista portoghese, ha chiesto maggiori ragguagli sui controlli nei paradisi fiscali, affinché non "possano essere utilizzati come strumento" di finanziamento dai gruppi terroristici internazionali. Wainwright ha ammesso di essere preoccupato riguardo alla questione, non essendo l´Europol in possesso di sufficienti informazioni. Instabilità in Africa - "I flussi migratori provenienti dal nord Africa potrebbero avere un´influenza sulla situazione della sicurezza nell´Unione europea", ha continuato il presidente di Europol. Sebbene non ci siano prove evidenti al momento, è ragionevole pensare che questi flussi possano destabilizzare la sicurezza. "Le attività dei gruppi islamici in Europa sono certamente influenzate dalla situazione internazionale", e l´attuale quadro migratorio del nord Africa offre "opportunità ai gruppi criminali organizzati". Ecco perché "una squadra operativa dell´Europol è stata dislocata tra Lampedusa e l´Italia continentale", per collaborare con le autorità nazionali e con l´agenzia europea Frontex. Internet e la crisi economica - Internet si sta trasformando in un alleato per i gruppi terroristici che "dimostrano una crescente capacità di utilizzo del web" come strumento di propaganda e reclutamento. Anche i gruppi estremisti di destra stanno diventando "sempre più attivi su internet e sui social netwok". E "la recessione economica ha portato a tensioni politiche e sociali in un certo numero di Stati membri, alimentando così le condizioni per il terrorismo e l´estremismo", ha concluso Wainwright. |
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BULGARIA E ROMANIA PRONTO A ADERIRE A SCHENGEN, DICE LIBERTÀ CIVILI |
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Bruxelles, 3 maggio 2011- Ieri luce verde della commissione per entrare nello spazio Schengen da parte della Bulgaria e della Romania. Esse hanno soddisfatto le condizioni necessarie, sulla base delle relazioni di valutazione sui loro preparativi, dicono i deputati. Tuttavia, il Parlamento europeo deve essere informato di ulteriori misure da adottare nel settore Bulgaria-turchia-grecia di fronte a un´ondata possibile in pressione migratoria, hanno aggiunto. Il Parlamento darà il suo voto in plenaria nel mese di giugno, e la decisione finale spetterà al Consiglio. Secondo la normativa europea attuale, la condizione chiave per l´adesione allo spazio Schengen è la capacità di garantire la sicurezza delle frontiere esterne dell´Ue. Verifica che i nuovi membri hanno soddisfatto tutti i requisiti di Schengen (controllo di terra, mare e le frontiere aeree, il rilascio dei visti, cooperazione di polizia, la disponibilità a connettersi e utilizzare il Sistema d´informazione Schengen e protezione dei dati), è una condizione preliminare per il Consiglio di Ministri di decidere, previa consultazione del Parlamento europeo, di abolire i controlli alle frontiere interne con gli Stati membri. Dopo aver esaminato le valutazioni dei due Stati membri ´progressi e dei risultati delle visite di follow-up di gruppi di esperti, le libertà civili Comitato ha concluso che, sebbene alcune questioni ancora aperte con regolari relazioni e maggiore attenzione in futuro, esse non costituiscono un ostacolo alla piena adesione a Schengen per la Bulgaria e la Romania. "Se questi due paesi pronti ad entrare in Schengen? La mia risposta è chiaramente sì. E questo è evidente in tutte le relazioni di valutazione ed è chiaro che dalla visita effettuata. In alcune zone questi due paesi sono ancora più preparati rispetto ad alcuni paesi che sono già membri di Schengen ", ha dichiarato libertà civili relatore Carlos Coelho (Ppe, Pt). "Alcune di queste preparazioni risultato dalla circostanza che gli investimenti sono stati effettuati di recente, ora hanno più aggiornata, più moderna e più efficace attrezzatura sul posto. Ed è anche a causa di investimenti politici: entrambi questi paesi hanno investito politicamente al fine di dimostrare di aver soddisfatto tutti i criteri di Schengen ", ha aggiunto. Bulgaria - Turchia - Grecia zona di frontiera Tuttavia, il Presidente del Consiglio sottolinea anche la necessità di riconoscere che l´immigrazione clandestina rende Bulgaria, Turchia e Grecia, una delle zone più sensibili della Ue alle frontiere esterne. Questo significa che la Bulgaria deve prendere alcune misure aggiuntive, tra cui un piano d´azione speciale da attuare quando si entra a far parte di Schengen e di lavoro di una strategia comune con la Grecia e la Turchia per far fronte con un aumento possibile in pressione migratoria. La commissione ha inserito un emendamento che chiede che gli Stati membri interessati informino il Parlamento europeo e del Consiglio, per iscritto, nel corso di un periodo di sei mesi alla data di entrata in vigore della decisione di integrazione, su eventuali carenze e l´attuazione di queste misure supplementari. "E ´essenziale ricordare che l´eliminazione dei controlli alle frontiere interne richiede un alto grado di fiducia reciproca tra gli Stati membri l´esistenza di controlli efficaci alle frontiere esterne, perché la sicurezza dello spazio Schengen dipende dal rigore e l´efficienza con il quale ciascuno Stato membro effettua controlli alle frontiere esterne ", afferma il relatore. La commissione ritiene che, entro la fine del 2011, l´Ue dovrebbe fissare una data per l´applicazione dell´acquis di Schengen a Bulgaria e Romania. I prossimi passi - Il parere in merito all´adesione della Bulgaria e della Romania allo spazio Schengen deve essere messa a votazione da parte di tutto il Parlamento in sessione plenaria 06-09 giugno, prima che la giustizia e gli affari interni del 9-10 giugno, che è quello di discutere il problema. La decisione di integrazione deve essere fatta dal Consiglio, con decisione unanime di tutti i governi degli Stati che fanno già parte dello spazio Schengen. La presidenza ungherese del Consiglio dei Ministri ha dichiarato che continuerà ad adoperarsi per una soluzione accettabile per tutte le parti interessate, tenendo conto delle preoccupazioni espresse da alcuni Stati membri. |
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UE: INAUGURAZIONE DELL´ASSEMBLEA EURONEST |
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Bruxelles, 3 maggio 2011 - Un nuovo forum che mira a stringere i legami e accelerare l´integrazione dei paesi a est dell´Ue: Armenia, Azerbeigian, Georgia, Moldova e Ucraina: sarà inaugurato martedì 3 maggio dal presidente del Parlamento Jerzy Buzek. L´assemblea Euronest metterà in contatto rappresentanti del Parlamento europeo e deputati dei paesi in questione, e fa parte della politica di vicinato europea lanciata dalla Commissione nel 2003. Segui in streaming la riunione inaugurale live dalle 9:00 alle 12:30 di martedì 3 maggio. Http://www.europarl.europa.eu/wps-europarl-internet/frd/live/live-video?eventid=20110503-0900-special-unkn&language=it |
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CROAZIA: A BUJE SETTIMANA DELL´EUROPA |
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Trieste, 3 maggio 2011 - Il Friuli Venezia Giulia è in sintonia con il ministro degli Esteri italiano nel percorso di avvicinamento della Croazia all´Unione europea e al contempo chiede un´accelerazione nel rafforzamento dei rapporti all´interno dell´Euroregione. Lo ha ribadito ieri a Buje (in Croazia) l´assessore regionale alle Politiche internazionali e comunitarie Elio De Anna nel corso di un incontro svoltosi nella cittadina dell´Istria in occasione della Settimana dell´Europa. Alla presenza di numerosi sindaci del territorio croato e del collega della Regione Istria Oriano Otocan, l´assessore ha sottolineato che il Friuli Venezia Giulia già da tempo collabora con questa zona d´oltre confine attraverso le due società finanziare della Regione, ossia Finest ed Informest, che fungono da consulenti per alcune aziende operanti nel campo dell´energia, ambiente ed edilizia. Inoltre è stato ricordato l´interesse e l´importanza che la Regione ha nei confronti della minoranza italiana presente in Croazia, che rappresenta un valore da tutelare e salvaguardare nell´ottica di una reciproca collaborazione. E´ stato inoltre ribadita l´attività di partnership tra il Friuli Venezia Giulia e la Croazia, che lo scorso marzo ha visto il presidente Renzo Tondo firmare un protocollo d´intesa con il collega Ivan Nino Jakovcic. In quell´occasione si decise di rafforzare e ampliare una collaborazione storica, che deriva dalla vicinanza e dal senso di appartenenza a una terra comune, dando a essa una struttura stabile e permanente. E´ stata infine confermata l´importanza di proseguire nel solco tracciato dall´Euroregione. In particolare, la necessità di rilanciare il progetto transfrontaliero e nel contempo di rafforzare la presenza delle Regioni all´interno del progetto di collaborazione dell´area Adriatico-ionica, con riferimento alle potenzialità del sistema portuale alto Adriatico. |
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BOSNIA ERZEGOVINA, CRESCONO GLI INVESTIMENTI SAUDITI |
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Sarajevo, 3 maggio 2011 - Il ´´Saudi Fund for Development´´ ha concordato un prestito di circa 25,5 milioni di dollari per la realizzazione dell´anello stradale della città di Zenica, nella Bosnia centrale. Il contratto è stato firmato da Yousef Bin Ibrahim Al-bassam, vice presidente del Fondo e dal vice ministro delle Finanze, Fuad Kasumovic. Negli stessi giorni sono stati firmati altri due importanti contratti: Saudi Al-shiddi Group ha formato una joint-venture con la compagnia di costruzioni Ans Drive di Sarajevo, con un capitale iniziale di 5 milioni di dollari per la realizzazione di progetti in Arabia Saudita. Il gruppo saudita ha inoltre firmato un contratto per un´altra joint-venture, con il maggiore gruppo di ingegneria bosniaco, Energoinvest, con capitale iniziale di 10 milioni di dollari. Gli investitori sauditi, guidati da International Development Bank (Idb), hanno formato lo scorso anno una joint-company in Bosnia incaricata di preparare il terreno per gli investitori. Sheikh Saleh Kamel, presidente della Camera di commercio e industria islamica, nonché fondatore del gruppo bancario islamico Al Baraka Barka.bh con sede nel Bahrein, ha garantito 50 milioni di dollari per progetti in Bosnia nei prossimi mesi. |
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AUSTRIA, SPESA MEDIA MENSILE DELLE FAMIGLIE È DI 2.910 EURO
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Vienna, 3 maggio 2011 - Le famiglie austriache spendono in media 2.910 euro al mese. Di questa cifra il 23,8 per cento viene speso per la casa e l´energia (circa il 22 per cento in più rispetto al 2004/2005), segue la voce mezzi di trasporto (15 per cento). Agli alimentari e alle bevande analcoliche spetta un 12,1 per cento. Secondo le statistiche, le famiglie consumano mensilmente all´incirca 11,3 chilogrammi di verdura, 10,9 di frutta, 6,6 di carne, 5,9 di pane e circa 29 litri di bevande analcoliche e 12 litri di bevande alcoliche. Al terzo posto dopo le bevande e gli alimenti, vi sono le spese per attività del tempo libero come per esempio sport e hobby (12,8). In fondo alla lista si trovano la cosmesi (2,6), i tabacchi (2,4), i mezzi di comunicazione e informazione (1,7) e le spese private per attività di formazione (1 per cento). |
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IL GOVERNO OLANDESE INVITA LA REGIONE PUGLIA. VENDOLA NEI PAESI BASSI |
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Bari, 3 maggio 2011- Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sarà in visita ufficiale nei Paesi Bassi dal 2 al 4 maggio 2011. Il Presidente Vendola e la sua delegazione (composta dall’assessore alla mobilità Gugliemo Minervini, dall’assessore all’agricoltura Dario Stefàno, dall’addetto stampa del Presidente Susanna Napolitano, accompagnati dal Console dei Paesi Bassi in Puglia Massimo Salomone e dall’Addetto Affari Economici dell’Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma Chris Schoenmakers) sono stati invitati dal Ministero olandese degli Affari Esteri nell’ambito del programma dedicato alle visite di persone influenti (‘influentials’). La visita fa seguito ad una serie di attività organizzate dall’Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia in collaborazione con la Regione Puglia nell’ambito del progetto ‘Olandiamo in Puglia’, iniziative che si sono susseguite nella nostra regione sia per promuovere la conoscenza dei Paesi Bassi, che per condividerne le ‘best practices’. La visita sarà dedicata all’approfondimento e alla conoscenza di alcune delle eccellenze del sistema olandese, in particolare tre i settori sui quali sarà concentrata la visita della delegazione pugliese: Rifiuti e riciclaggio ecosostenibile dei rifiuti in energia, sistema trasportistico e infrastrutturale e sistema agroalimentare e florivavistico. La delegazione pugliese visiterà (lunedì 2 maggio) l’azienda Amsterdam’s Waste and Energy Company (Aeb), leader mondiale nel riciclaggio ecosostenibile dei rifiuti in energia e materiali riciclabili e di pregio. La mission della Aeb è di estrarre il massimo beneficio dai rifiuti. Quindi la delegazione visiterà la Klm/air France Cargo, la divisione trasporto merci del Gruppo Air France-klm, diventata la maggiore al mondo con un fatturato di 2,9 miliardi di euro. Poi un ampio approfondimento (martedì 3 maggio) sulla realtà del Porto di Rotterdam, con relativa presentazione, attraverso gli incontri con il direttore di Port of Rotterdam International, Mr. Roger Clasquin e con il capo dell’Ufficio relazioni esterne, Mrs. Judith Vles-katz. Infine (mercoledì 4 maggio) la visita al cuore della floricoltura internazionale, porta d’ingresso per i mercati nazionali ed internazionali, Floraholland. I Paesi Bassi hanno una moderna rete di aziende, che occupandosi di coltivazione, di vendita e di esportazione di fiori e piante, è in grado di rappresentare ogni aspetto del business. Il ruolo di Floraholland asta dei fiori è un ruolo chiave con ben sei centri di business, con un’organizzazione nazionale e un dipartimento di importazione. Ogni centro ha una sua caratteristica peculiare e la loro rete forma un unico business, con un unico percorso e un forte network logistico di collegamento. Al termine della visita istituzionale, l’incontro con il Direttore Generale delle Relazioni Economiche Estere del Ministero degli Affari economici, Agricoltura & Innovazione, Mr. Simon Smits. Che cosa è il Programma di visite di persone influenti (‘influentials’) Il Programma di visite di persone influenti è finanziato dal Ministero olandese degli Affari Esteri e svolto dal Ministero olandese degli Affari Economici, Agricoltura & Innovazione e dall’agenzia per la promozione della cooperazione internazionale Nl Evd Internationaal. La missione di Nl Evd Internationaal è proprio quella di promuovere e incrementare gli affari e la cooperazione con altri paesi. Il programma è finalizzato ad approfondire la conoscenza dei Paesi Bassi tramite lo scambio di esperienze professionali e personali tra i partecipanti ed i loro interlocutori olandesi. Questi programmi di visite sono destinati a persone influenti straniere per introdurle ai sistemi politici, economici e culturali dei Paesi Bassi. |
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LAVORO IN LOMBARDIA: 1 MLN PER RILANCIO APPRENDISTATO |
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Milano, 2 maggio 2011 - Regione Lombardia stanzia un milione di euro per il rilancio dell´apprendistato di primo livello, finalizzato al conseguimento di una qualifica di Istruzione e formazione professionale per i giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (Burl) è stato pubblicato un avviso che illustra caratteristiche e contenuti dell´iniziativa. Accordo Con Muir - Prima in Italia ad intraprendere una politica di questo livello, Regione Lombardia ha siglato un accordo con il Ministero Istruzione Università e Ricerca (Miur) per completare l´applicazione dell´apprendistato previsto dalla legge Biagi: oltre all´apprendistato professionalizzante e a quello in alta formazione (articoli 49 e 50 del decreto legislativo 276/03), già operativi, si realizzano le condizioni che consentono di assumere apprendisti in "Diritto Dovere di Istruzione e Formazione" per il raggiungimento di un titolo di qualifica del sistema di "Istruzione e formazione professionale". Con questa iniziativa si archivierà definitivamente l´apprendistato per i minorenni ai sensi della legge Treu (196/1997), attivo ancora per la fase transitoria nelle more della piena attuazione della legge Biagi, che prevedeva una formazione di 240 ore per l´apprendista. Questo nuovo contratto di apprendistato, rivolto ai giovani dai 15 anni, opera un salto di qualità dell´apprendistato di primo livello, portando la formazione a 400 ore e permettendo ai ragazzi minorenni di raggiungere un titolo di studio attraverso il lavoro. Nuovi Percorsi Formativi - Con la piena valorizzazione del valore formativo ed educativo del lavoro, i ragazzi potranno così raggiungere i medesimi obiettivi dei percorsi di istruzione e formazione professionale del sistema formativo regionale, sia in termini di competenze professionali, sia per quanto riguarda le competenze base di cittadinanza. In questo modo l´apprendistato diventa a tutti gli effetti un´altra modalità per l´acquisizione di un titolo di studio, parallelo alla formazione d´aula. Il diritto dovere di istruzione e formazione ha lo scopo di far raggiungere a tutti i ragazzi un nucleo di competenze base di cittadinanza, necessarie per la vita e il lavoro. La modalità però non può essere solo l´istruzione; già da tempo Regione Lombardia è intervenuta per consentire di assolvere l´obbligo di istruzione anche nei corsi di formazione professionale regionali che portano ad una qualifica. "E´ quanto mai necessario sostenere i giovani più deboli a scuola - commenta l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni - con forme alternative, valorizzando innanzitutto il lavoro quale luogo di apprendimento, per raggiungere un titolo di studio". L´avviso - L´avviso pubblicato oggi sul Burl prevede 45 giorni di tempo per presentare progetti sull´apprendistato da parte di operatori accreditati o riuniti in Associazione Temporanea. Le Istituzioni Formative e le Associazioni Temporanee devono avere un´esperienza di almeno tre anni nei percorsi Ddif (Diritto-dovere di Istruzione e Formazione, così come previsto dal contratto di apprendistato disciplinato dal Decreto Legislativo 276/2003), o esperienza in percorsi di alternanza scuola-lavoro. Per ciascun progetto il valore massimo finanziabile per anno è di 250.000 euro, mentre la dote per ogni singolo apprendista è di 6.000 euro. Il contratto di apprendistato, così come prevede la norma, dovrà essere in forma scritta, non superiore ai tre anni. Per ciascun giovane dovrà essere elaborato un Piano Formativo Individuale che costituisce parte integrante del contratto di apprendistato. Il tutor aziendale coordinerà le diverse attività previste dal percorso di formazione. I progetti che saranno selezionati si occuperanno della formazione esterna degli apprendisti, grazie al sistema dote e in stretto raccordo con le aziende; dovranno inoltre svolgere un servizio di informazione e di help desk per la prima fase di avvio di questo nuovo contratto. |
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BILANCIO SICILIA: LOMBARDO, DETERMINATI A PROSEGUIRE LUNGO STRADA RIFORME |
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Palermo, 3 maggio 2011 - "Quella appena approvata e´ una legge finanziaria che torna ad assumere la sua funzione propria abbandonando la consolidata ed annosa abitudine di trasformala in una norma che ospita ogni sorta di provvedimento legislativo, spesso improprio" E´ il commento a caldo del Presidente della Regione Raffaele Lombardo del 30 aprile, subito dopo l´approvazione definitiva del bilancio di previsione 2011, del pluriennale 2011-2013 e della legge finanziaria della Regione siciliana. "Certamente si sperava - ha continuato Lombardo - che in questa occasione potessero trovare spazio tante importanti riforme che avrebbero conferito un peso diverso a questa finanziaria nell´interesse della Sicilia e dei siciliani. Questo non e´ stato possibile. Per questo motivo condivido il rammarico e la delusione che ho visto serpeggiare per l´aula e che ho ascoltato in molti interventi" "Devo, pero´ - ha aggiunto il Presidente della Regione - sottolineare che e´ stato raggiunto l´obiettivo principale che ci eravamo posti in questa sede sempre nell´interesse della Sicilia: il mantenimento di una finanziaria di rigore. Un obiettivo che e´ stato raggiunto grazie ai quasi 200 milioni di minori spese complessive". "Nonostante il mantenimento di questo rigore siamo riusciti a portare a compimento risultati importanti come la norma sulla rinaturalizzazione della Regione e a garanzia dell´attivita´ degli operatori del settore" "Certamente - ha concluso Lombardo - non ci fermiamo qua. Proseguiremo nel nostro impegno sulla strada delle riforme riportando in aula quanto non si e´ potuto affrontare in questa sede. Lo faremo sotto forma di leggi di settore a cominciare dalla riforma dei contratti pubblici. C´e´ tutta l´intenzione e la determinazione di proseguire lungo la strada irta di difficolta´ che porta alle riforme e del buon governo". |
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SICILIA: GIUNTA APPROVA 8 DDL PER RIFORME DI SETTORE |
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Palermo, 3 maggio 2011 - La giunta di governo della Regione siciliana, riunita a Palazzo dei Normanni sotto la presidenza di Raffaele Lombardo, dopo aver approvato le variazioni al bilancio necessarie per procedere al voto finale dell´Ars, giunto poco dopo le 23, ha proceduto all´approvazione di 8 ddl di riforma. Si tratta dei disegni di legge che contengono disposizioni per investimenti e sviluppo, di riforma dei contratti pubblici, di riordino nel settore agricolo e della pesca, di riordino dei consorzi Asi, di riforma del sistema della Formazione professionale, di riordino delle Ipab, disposizioni in materia di sistema di raccolta e ciclo dei rifiuti e di riordino del sistema delle partecipate. Queste leggi di riforma, come concordato con la Presidenza dell´Ars, avranno una corsia preferenziale nella definizione del calendario dei lavori d´aula. "Per la prima volta - commenta l´assessore all´Economia, Gaetano Armao, in Sicilia nascono i collegati alla finanziaria, una prassi consolidata a livello nazionale ma,fino ad ora, mai utilizzata in Sicilia". "Proseguiamo nel nostro impegno - conclude il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - sulla strada delle riforme riportando in aula quanto non si e´ potuto affrontare in sede di discussione della legge finanziaria. Abbiamo immediatamente avviato il percorso di queste indispensabili norme sotto forma di leggi di settore. C´e´ tutta l´intenzione e la determinazione di proseguire l´esperienza di buon governo fin qui portata avanti lungo questa strada, anche se irta di difficolta´, che porta alle riforme". |
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APPALTI IN SICILIA: C´E´ CHI NON CONTRASTA INFILTRAZIONI MAFIOSE |
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Palermo, 30 apr 2011 ( - "C´e´ molta amarezza in me e la scelta piu´ facile sarebbe quella delle dimissioni. Non ho mai fatto scelte facili. Per il rispetto che devo a tutte le associazioni di categoria, dei datori di lavoro e dei sindacati che hanno speso tempo, passione e lavoro nel sogno di una Sicilia normale, continuero´ al loro fianco". Sono le parole di Piercarmelo Russo, assessore alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici in Sicilia, per commentare, il 30 aprile. La decisione di stralciare dalla Legge finanziaria, in discussione a Sala d´Ercole, la norma relativa al recepimento del Codice dei contratti. Per Russo, "la decisione sorge dalla ritenuta estraneita´ della materia a quella propria della finanziaria. Se questa legge finanziaria e´, o dovrebbe essere, una legge di sviluppo, non vi e´ allora dubbio alcuno che la riforma degli appalti avrebbe li´ trovato la sua sede naturale." "Infatti - continua Russo - a differenza di altre riforme, pure importanti che erano state proposte, quella sugli appalti era l´unica che incideva su quello che, purtroppo, ancora oggi, e´ l´elemento di maggiore ostacolo a qualsiasi progresso della nostra Sicilia, vale a dire l´infiltrazione della criminalita´ organizzata nel settore degli appalti pubblici, il primo per numero di occupati e valore economico. La proposta di legge sugli appalti, oltre a recepire il Codice dei contratti, conteneva infatti misure volte a impedire l´eccesso di ribasso che altro non significa se non progetti sbagliati e opere incompiute; sabbia al posto del cemento; lavoro in nero e sicurezza azzerata nei cantieri; riciclaggio di cosa nostra. Chi, fra le opposizioni - conclude l´assessore - ha posto quale condizione per la prosecuzione dei lavori di esame della finanziaria che la riforma degli appalti fosse accantonata e´, per dabbenaggine o per scelta, garante della prosecuzione di un sistema malato. Ed e´ veramente orribile che sia stato fatto alla vigilia del mese in cui si commemora l´eccidio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e nel giorno in cui si ricorda Pio La Torre". |
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REGIONE CAMPANIA: AL VIA I CONTRATTI DI PROGRAMMA |
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Napoli, 3 maggio 2011 - L´assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Sergio Vetrella, in coordinamento con il presidente della Giunta Regionale e l´Autorità di Gestione dei Fondi Comunitari, ha avviato l´iter per il finanziamento dei contratti di programma. La procedura, che riguarda tutti gli investimenti per lo sviluppo, a partire dai Grandi progetti, è stata realizzata subito dopo la certificazione, avvenuta il 31 marzo scorso, del rientro nei limiti del Patto di Stabilità. |
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BASILICATA: APPROVATO REGOLAMENTO FONDO DI GARANZIA IMPRESE |
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Potenza, 3 maggio 2011- Far crescere le imprese investendo su qualità, innovazione e tecnologia per conquistare nicchie di mercato possano determinano vantaggi competitivi di medio e lungo termine. Su proposta dell’assessore Erminio Restaino, la Giunta Regionale ha approvato il Regolamento di attuazione Fondo di Garanzia per il circolante delle imprese operanti in Basilicata. Il nuovo regolamento garantirà al tessuto produttivo lucano una maggiore flessibilità di gestione e strumenti più coerenti con il reale fabbisogno. Il Fondo, condiviso con l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) è aperto anche ai settori del Turismo e del Commercio ed opererà in regime "De minimis". Le agevolazioni infatti saranno concesse entro importi regolamentati che non sono ritenuti in grado di falsare la concorrenza. Per il Fondo, istituito con la legge regionale 33 del 2011, è stata stanziata la somma di dieci milioni di euro sul Bilancio di previsione regionale. Le imprese in questi ultimi anni hanno vissuto anche in Basilicata una continua evoluzione, subendo molte volte la scure della crisi economica. A fronte di questo scenario la Regione con il regolamento del Fondo Garanzia mette contemporaneamente in campo, per gli imprenditori, minori adempimenti burocratici e aiuti concreti. Saranno ammissibili alla garanzia del Fondo le operazioni relative a finanziamenti finalizzati: al consolidamento della debitoria a breve; al rifinanziamento di debiti a medio e lungo termine; al reintegro di liquidità a fronte di investimenti realizzati nei tre anni precedenti la presentazione della richiesta di ammissione al Fondo; all’acquisto di scorte, entro il limite del 20% dell’ultimo fatturato; alle operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività di impresa. L’importo massimo delle operazioni ammissibili alla garanzia del Fondo è stabilito nel seguente modo: microimprese fino a 250 mila euro; piccole imprese fino a 400 mila euro; medie imprese fino a 500 mila euro. L’importo delle operazioni ammissibili alla garanzia diretta deve essere superiore a 100 mila euro. Imposti pari o al di sotto di 100 mila euro potranno essere ammessi alla sola controgaranzia (Consorzi Fidi). La garanzia diretta è rilasciata per un importo massimo garantito non superiore all’80% dell’importo di ciascun finanziamento. Nei limiti del suddetto importo la garanzia copre fino all’80% dell’ammontare dell’esposizione, comprensiva degli interessi contrattuali e di mora. La controgaranzia viene concessa in misura non superiore al 90% dell’importo da essi garantito. Nei limiti del suddetto importo la controgaranzia copre fino al 90% della somma dovuta dai garanti ai soggetti finanziatori. La Regione ha fatto dell’innovazione una delle principali strategie per varcare gli angusti limiti del localismo, con il Fondo di Garanzia la Regione mette a disposizione delle piccole e medie imprese un utile strumento finanziario che contribuirà a sostenere lo sviluppo delle imprese, favorendo l’accesso al credito. Con queste misure il Dipartimento Attività Produttive intende andare incontro alle esigenze delle imprese in un periodo caratterizzato da una profonda crisi economica, al fine di renderle maggiormente competitive sul mercato globale. |
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LAVORO, POLVERINI PRESENTA "PRO.DI.GIO": 2,5 MLN PER CONSULENTI UNDER 35 DAL GOVERNATORE DEL LAZIO LA DISPONIBILITÀ A RADDOPPIARE IL FINANZIAMENTO |
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Roma, 3 maggio 2011- Da ieri le imprese laziali che offriranno consulenze ai professionisti under 35 iscritti a qualsiasi ordine professionale potranno contare sul sostegno della Regione Lazio: attraverso il progetto “Pro.di.gio” la Giunta regionale mette infatti a disposizione 2,5 milioni di euro che serviranno a finanziare alle imprese il 50% del costo delle prestazioni offerte ai cosiddetti “consulenti junior”. L’iniziativa, che ha come obiettivo proprio quello di facilitare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, è stata presentata ieri mattina nella sede della Giunta regionale dal presidente, Renata Polverini, che si è detta “disponibile – ha spiegato - a raddoppiare il contributo, portandolo a 5 milioni di euro, se ci sarà una risposta positiva da parte delle imprese”. Accanto al governatore, l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Mariella Zezza, il presidente di Unindustria, Aurelio Regina, che ha firmato l’impegno per la prima consulenza junior con un giovane commercialista di Latina, il trentatreenne Renato Salipante, la presidente del Comitato unico delle professioni, Marina Calderone e la presidente dei giovani imprenditori di Roma, Monica Lucarelli. “Questa iniziativa – ha spiegato Polverini – si inserisce in quella che abbiamo voluto ribattezzare la ‘settimana dei giovani lavoratori del Lazio’, che presentiamo oggi, in concomitanza con la giornata del 1 maggio, che quest’anno ha assunto un significato diverso, con la beatificazione di uno straordinario Papa, Giovanni Paolo Ii, che ha sostenuto fortemente il mondo del lavoro”. Polverini ha quindi illustrato alcuni degli interventi che la Giunta sta portando avanti in materia delle politiche del lavoro, primo fra tutti il rilancio dell’apprendistato. “A breve – ha detto Polverini – porteremo in Giunta e poi in Consiglio la nuova legge per l’apprendistato, per utilizzare al meglio i 13 milioni di euro assegnati per la formazione dal ministero del Lavoro”. In arrivo anche “12 milioni di euro – ha continuato - per incentivare le aziende a stabilizzare i giovani con contratti atipici. È poi in fase di definizione l’accordo attuativo attraverso cui, tra le altre cose, saranno erogate 100 borse di studio a favore dei giovani selezionati per tirocini internazionali”. Quanto al progetto “Pro.di.gio”, acronimo di “Professionisti (diciamo) Giovani!”, l’avviso si rivolge alle imprese, alle associazioni e alle persone fiche che offrono consulenze a professionisti fino a 35 anni (obbligatoriamente iscritti ad un ordine professionale) o fino a 29 anni, se la prestazione non prevede invece l’iscrizione all’albo, ma in ogni caso i consulenti junior devono essere residenti da almeno 3 mesi nella Regione Lazio. Il progetto, che ha annunciato l’assessore Zezza sarà ripetuto in tempi brevissimi anche per gli artigiani, sarà supportato da una campagna di comunicazione e da un numero verde dedicato, che successivamente sarà esteso anche a tutti gli altri avvisi sul lavoro della Regione Lazio. “I contributi – ha spiegato Zezza - sono contenuti entro un tetto massimo di 15 mila euro per l´insieme delle prestazioni svolte dallo stesso professionista nei confronti di ogni singolo committente. Per le aziende che usufruiscono delle prestazioni dei giovani consulenti il limite massimo di contributo è di 45 mila euro”. |
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BOLZANO, VERTICE PROVINCIA-COMUNI: NUOVA REGOLAMENTAZIONE NEGLI APPALTI PUBBLICI |
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Bolzano, 3 maggtio 2011 - Il settore degli appalti pubblici resta tra le questioni ancora da chiarire nel rapporto tra Provincia e Comuni, anche perchè l´adozione in sede locale di disposizioni che possano dare certezza è subordinata ai chiarimenti attesi dall´Ue e a livello nazionale, come è stato ribadito nel vertice odierno a Bolzano. Si lavora anche a ridurre la burocrazia nelle assegnazioni. Da Bruxelles è arrivata una buona notizia, che il presidente Durnwalder ha comunicato il 28 aprile al Consorzio dei Comuni: l´Ue non si oppone all´assegnazione di appalti con la modalità del frazionamento, vale a dire suddivisi secondo tipologia del lavoro (ad esempio lavori di falegnameria, carpenteria, elettricista ecc.). Scende in tal modo la somma del bando di gara e cala anche la mole di adempimenti burocratich mentre per conto aumentano le possibilità della piccola azienda locale di vincere l´appalto. Già lunedì prossimo la Giunta provinciale recepirà formalmente l´indicazione di Bruxelles. Resta invece ancora aperto il problema della soglia minima che presuppone il bando di gara, attualmente fissata a 500mila euro, "un limite che dovrebbe essere elevato a 1,5 milioni, secondo l´articolo di legge già approvato alla Camera e ora in discussione al Senato", ha chiarito Durnwalder. Una volta approvata la normativa nazionale, si dovrà adeguare al più presto anche la legislazione provinciale per fare chiarezza sul tema e garantire regole certe. Nel solco della maggiore chiarezza si inserisce anche la centrale unica degli appalti, insediata nell´Amministrazione provinciale, che sará messa a disposizione anche dei Comuni per fornire informazioni e consulenza in una complessa materia. Se richiesto dai Comuni, il nuovo servizio centralizzato potrà anche occuparsi direttamente delle procedure degli appalti pubblici. Provincia e Consorzio hanno anche concordato misure di semplificazione burocratica legate all´assegnazione di incarichi: "Puntiamo a ridurre il carico degli adempimenti collegati alle prescrizioni antimafia e ad agevolare alle piccole imprese l´accesso ai bandi di gara di maggiori dimensioni", ha spiegato Durnwalder. Finora ne sono escluse se non dimostrano di aver già svolto incarichi al di sopra di una certa cifra, in futuro si vuole offrire la possibilità alle aziende di raggiungere tale soglia - e quindi la partecipazione a gare di livello superiore - anche attraverso la sommatoria degli importi di appalti diversi. |
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CONVEGNO: FEDERALISMO MUNICIPALE A VENEZIA: TASSARE O TAGLIARE ? |
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Venezia, 3 maggio 2011- Cosa cambierà con il federalismo fiscale municipale? Le imposte andranno a beneficio principalmente dell´area in cui saranno riscosse? Sarà possibile premiare gli Enti locali che non spendono più di quanto incassano e i Comuni potranno far fronte ai propri impegni e, al tempo stesso, abbassare la pressione fiscale? Questi gli interrogativi nel dibattito su di un tema – centrale nella politica fiscale del Governo - che saranno esplorati nel corso dell’incontro a Venezia, 6 Maggio, con l’obiettivo di capire se e come, la virtuosità possa trasferirsi a vantaggio di cittadini ed imprese ed il territorio possa diventare, anche per queste ragioni, più attrattivo per gli investimenti. Programma: 9.30 – Accoglienza; 10.00 - Saluto ed introduzione ai lavori: Sandro Trevisanato, Presidente di Sogei-anagrafe Tributaria e Presidente di Venezia Terminal Passeggeri; 10.15 - Relazione: Enrico La Loggia, Onorevole, Presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale; 10.45 - Relazione: Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo e docente di marketing del turismo all’Università Ca’ Foscari di Venezia; 11.30 - Relazione: Luca Antonini, Presidente della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale e docente di diritto costituzionale all’Università di Padova; 12.00 - Tavola rotonda condotta da Luigi Bacialli con la partecipazione di: Giuseppe Bortolussi, Segretario Cgia Mestre; Giuseppe Fedalto, Presidente Cciaa Venezia; Massimo Zanon, Presidente Confcommercio Unione Venezia; 13.00 - Conclusioni: Luigi Brugnaro, Presidente di Confindustria Venezia. Info per raggiungere la sede di Vtp, Venezia Terminal Passeggeri: www.Vtp.it/azienda/mappa.jsp/ |
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BOLZANO, DALLA GIUNTA: FAVORIRE IL RECUPERO EDILIZIO NEI COMUNI PIÙ POPOLOSI |
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Bolzano, 3 maggio 2011 - Il via libera alla riforma dei criteri per i contributi a fondo perduto in tema di edilizia agevolata, approvato in marzo, è stato perfezionato il 2 maggio dalla Giunta provinciale: il recupero di vecchi edifici non sará incentivato solo nei Comuni ad alto fabbisogno abitativo, ma anche nei Comuni sopra i 5mila abitanti a determinate condizioni. Il presidente Durnwalder ha ricordato che fondamentalmente la Giunta intende "incentivare il risanamento della cubatura già esistente all´interno dei centri abitati, riducendo così il rischio di fuga verso le zone di espansione e di costruzione ex-novo in periferia, utilizzando nuovi terreni e contribuendo a svuotare il centro nel quale abbondano le cubature non utilizzate". Con la delibera presentata dall´assessore Christian Tommasini sono stati perfezionati i criteri di concessione del contributo provinciale a fondo perduto. Il recupero di abitazioni viene incentivato e il sostegno della Giunta ampliato non solo ai proprietari di alloggi nei Comuni ad alta tensione abitativa bensì anche ai titolari di alloggi risanati residenziali nei Comuni con oltre 5mila abitanti. Il contributo viene concesso soltanto per l´abitazione recuperata e convenzionata per la durata di 20 anni, nei casi in cui il proprietario si impegna ad affittarla a canone di affitto provinciale. Il contributo non supera il 20% del costo di costruzione e viene calcolato sul costo di costruzione di un alloggio di 120 metri quadrati di superficie. |
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COMUNITÀ MONTANE, SETTE MILIONI DALLA REGIONE CAMPANIA |
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Napoli,. 3 maggio 2011 - E´ stato emesso, su indicazione dell´assessore alle Risorse Umane e ai Rapporti con le Autonomie Locali della Regione Campania Pasquale Sommese, il decreto di liquidazione con cui vengono stanziati a favore delle comunità montane sette milioni. La cifra, che finanzia la copertura delle spese correnti sostenuta dagli enti per il 2010, è a saldo dei 14 milioni stanziati con la legge regionale 16. "Manteniamo - sottolinea l’assessore Sommese - gli impegni assunti con le Comunità, mettendole nelle condizioni di portare avanti il loro importante lavoro per la difesa e la valorizzazione della montagna. "Grazie all’impegno di tutto il Consiglio regionale, che ha votato la legge con la quale recuperammo 14 milioni di euro, siamo riusciti a garantire le spettanze al personale per l´attività ordinaria. Per il 2011, si procederà all’erogazione degli stanziamenti appena saranno disponibili le risorse di cassa", conclude Sommese. |
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PRESENTATO IL BILANCIO DEI PRIMI SETTE ANNI DI VITA DELLA FONDAZIONE EMILIANO-ROMAGNOLA PER LE VITTIME DEI REATI. |
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Bologna, 3 maggio 2011- Cento casi, oltre un milione di euro a disposizione di persone che hanno subito una violenza e che la Fondazione vuole aiutare a superare i danni (materiali e morali). È il bilancio dei primi sette anni di vita della Fondazione emiliano-romagnola per le Vittime dei Reati, realtà della Regione Emilia-romagna che vede la collaborazione con le Province e i Comuni della nostra terra. Il 29 aprile, alla presenza del presidente della Fondazione Sergio Zavoli e di Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale alle Politiche per la Sicurezza, la Fondazione ha tenuto l’annuale Assemblea dei Soci durante la quale, oltre l’approvazione del bilancio consuntivo 2010, si è fatto il punto sull’attività della Fondazione stessa. Dal 2004, il suo anno di nascita, al 31 dicembre 2010 sono stati seguito 100 casi, 46 hanno riguardato omicidi o tentati omicidi, 23 vari tipi di violenza alla persona e 31 legati ad aggressioni e rapine. Oltre la metà dei casi riguarda donne. Nel 2010 sono stati seguiti 17 casi, così ripartiti tra le varie province: 3 a Piacenza, 4 a Parma, 2 a Reggio nell’Emilia, 4 a Modena, 2 a Bologna, 1 a Ferrara e 1 a Forlì-cesena. “È un’istituzione che fa onore all’Emilia-romagna, la Regione che l’ha inventata, e sta suscitando grande interesse in tutto il Paese. Ha la natura per crescere e durare, ci consola la consapevolezza di rappresentare un valore solidale, concreto, rivolto a lenire sofferenze e bisogno nel momento in cui si palesano violenze che richiedono interventi puntuali ed efficaci”, spiega il presidente Zavoli. Positivo anche il commento di Saliera, che ricorda come “con il lavoro della Fondazione, la sua collaborazione con gli enti locali e i territori, possiamo aiutare concretamente chi vuole riprendere possesso della proprio vita dopo essere stata vittima di un grave torto”. |
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LA REGIONE PIEMONTE STANZIA 1 MILIONE E 600MILA EURO PER LE FAMIGLIE |
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Torino, 3 Maggio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali e per la famiglia, ha approvato la delibera con la quale viene stanziata la cifra di oltre 1milione e 600mila euro finalizzata al cofinanziamento regionale di iniziative a sostegno delle famiglie. In particolare, gli interventi resi possibili grazie al contributo regionale riguardano l’abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con quattro o più figli, le iniziative per la prevenzione dell’allontanamento dal nucleo famigliari di minori a rischio, la riduzione delle liste d’attesa per l’ingresso in asili nido e micro-nidi comunali, il sostegno all’utilizzo di strutture private per la prima infanzia e dei centri di custodia oraria e dei nidi in famiglia nei comuni privi di asili nido comunali, il potenziamento e il sostegno degli asili e dei micro nidi comunali. Per l’attuazione degli interventi previsti saranno assegnati contributi ai Comuni e agli enti gestori socio-assistenziali che provvederanno nel caso dell’impiego di servizi e strutture private (per esempio, nel caso degli asili e micro-nidi) a stipulare idonee convenzioni o a emanare appositi provvedimenti per l’erogazione dei benefici alle famiglie, come nel caso della riduzione della tariffa rifiuti o per altri servizi. I provvedimenti per l’attuazione di quanto stabilito dalla delibera sono demandati alla Direzione regionale Politiche sociali e per la famiglia, cui è stata anche attribuita la funzione di controllo e monitoraggio dei progetti degli enti locali e dei soggetti gestori del socio-assistenziale. L’assessore alle Politiche sociali e per la famiglia ha sottolineato come anche questa delibera confermi gli impegni assunti dalla Giunta regionale a favore della famiglia. |
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POLITICHE SOCIALI: INAUGURATA “CASA CONCER” A PASSIGNANO. VICEPRESIDENTE REGIONE UMBRIA, “RISPOSTA IN PIÙ A VULNERABILITÀ SOCIALE” |
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Perugia, 3 maggio 2011 - "Le comunità dedicate all´accoglienza e al sostegno di nuclei composto da madre e bambino in difficoltà, rappresentano per la Regione Umbria un modello che risponde ad esigenze sociali evidenti che, sempre più, si propongono alla nostra attenzione". Lo ha affermato ieri a Passignano sul Trasimeno la Vicepresidente della Regione Umbria, intervenendo al convegno dal titolo "Accogliere mamme con bambini: nuovi servizi, percorsi, riflessioni", organizzato dalla cooperativa Borgorete in occasione dell´inaugurazione ufficiale di "Casa Concer", la nuova struttura di accoglienza per mamme sole con bambini. All´iniziativa, oltre alla Vicepresidente della Regione Umbria, sono intervenuti il sindaco di Passignano sul Trasimeno, il sindaco di Panicale e coordinatrice politiche sociali Anci Umbria, il segretario generale della Fondazione Umana Mente, Nicola Corti, la docente di mediazione familiare e comunitaria all´Università Cattolica di Milano, Manuela Tomisich, il presidente della cooperativa Borgorete, Carlo Alberto Rossetti. "Il Piano sociale regionale e la legge sulla famiglia - ha detto la vicepresidente - individuano in modo chiaro le criticità che colpiscono oggi le famiglie nel nostro paese e, di conseguenza, anche quelle umbre. Criticità queste, legate a vari fenomeni correlati tra di loro e che producono un´area di vulnerabilità economica e sociale su più versanti". Tra questi, la vicepresidente ha evidenziato il fenomeno della violenza in famiglia che "assume il connotato di violenza di genere esercitata sui soggetti più deboli, e che, purtroppo, in alcuni casi, coinvolge anche i bambini". "In proposito - ha continuato - gli interventi che il Piano sociale prefigura, anche in relazione al carattere multidimensionale di tale fenomeno, riguardano in primo luogo la tutela dei soggetti a rischio non solo attraverso l´offerta di servizi di accoglienza, ma anche con interventi formativi ed educativi rivolti ai ragazzi e alle ragazze e con azioni a sostegno della genitorialità. Il primo approccio - ha sottolineato - è infatti quello dell´aiuto, con il coinvolgimento delle famiglie dei minori, allo scopo di sostenerle nel superamento di criticità e problematiche. In una seconda fase, dopo aver verificato che non c´è la possibilità per il minore di restare in famiglia, si prevede il suo inserimento in una comunità residenziale". Per quanto riguarda le strutture dedicate all´accoglienza dei minori, la vicepresidente ha ricordato che con il regolamento regionale n."8/2005"- "Disciplina in materia di autorizzazione al funzionamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semi-residenziale per soggetti in età minore" - la Giunta regionale ha definito i criteri base di qualità per le strutture residenziali e semi residenziali in cui vengono inseriti i minori che non possono, per vari motivi, restare in famiglia o che non hanno una famiglia. Il regolamento prevede, in coerenza con l´obiettivo della chiusura degli istituti fissata per l´anno 2006 e la relativa riconversione degli stessi in comunità, che tutte le strutture residenziali e semi residenziali per minori siano autorizzate al funzionamento dai Comuni ai quali sono affidate le funzioni di vigilanza e controllo. "Il percorso di attuazione del regolamento - ha detto la vicepresidente - è stato lungo, ma oggi, anche grazie alla rilevazione annuale sui minori fuori famiglia, che tutte le regioni sono tenute ad effettuare conseguentemente ad accordo con il Ministero, possiamo avere un quadro aggiornato del fenomeno e una mappatura delle strutture presenti sul territorio che ci consente, non solo di monitorare l´andamento del fenomeno, ma anche di individuare criticità e problemi connessi anche ai cambiamenti sociali degli ultimi anni. Il Regolamento - ha aggiunto - ha individuato un gruppo tecnico di lavoro regionale, costituito dai rappresentanti dei Comuni di ciascuna Zona sociale, per definire i criteri necessari a determinare il costo delle rette da applicare alle strutture residenziali e semi residenziali e vigilare sulla loro attività e qualità". Tra i punti critici da risolvere, la vicepresidente ha segnalato l´esigenza "di incrementare il numero di bambini da zero a sei anni per i quali la Regione sostiene l´affido familiare in via prioritaria, ma che comunque sono anche presenti nelle comunità, e la necessità di dare risposte più adeguate per i bambini e i ragazzi con problemi psicologici che, spesso, richiedono l´inserimento in comunità anche per alcuni periodi, e per i quali c´è l´esigenza di prevedere all´interno del regolamento stesso, tipologie attualmente non incluse, ma pur esistenti nel nostro territorio. Un lavoro questo - ha concluso - reso ancora più difficile dai tagli di risorse operati dal Governo centrale che hanno costretto le Regioni ad uno sforzo aggiuntivo. Malgrado ciò, comunque, la Regione Umbria con la legge 13/2010 ha previsto misure a favore delle famiglie vulnerabili". Durante l´incontro è stato ricordato che il numero dei servizi residenziali presenti sul territorio al 31 dicembre 2008, risultano essere 39, di queste 21 sono comunità socio educative e 5 servizi di accoglienza per bambino e genitore. Il numero di minori accolti nei servizi residenziali è pari a 253, esclusi i bambini accolti con genitori maggiorenni, di questi 24 sono stati accolti in servizi dedicati a bambino e genitore caratterizzate dalla presenza di operatori esperti e da spazi idonei per i nuclei accolti. Nella tipologia rientra "Casa Concer" che, come ha spiegato il presidente della cooperativa "Borgorete", Carlo Alberto Rossetti, "ospiterà mamme sole in situazione di disagio con figli minori". La struttura, che per il suo avvio ha potuto contare per sul contributo della Fondazione Umana Mente e dell´Associazione Enel Cuore Onlus, potrà accogliere fino a 4 nuclei che saranno supportati da educatori della cooperativa sia sul fronte della genitorialità, che per l´accompagnamento necessario al raggiungimento dell´autonomia. All´interno della casa infatti, è presente un´èquipe composta da varie competenze che, in collaborazione con i servizi sociali, progetterà e realizzerà percorsi individuali di sostegno per le donne accolte e per i minori". |
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IN PREINFORMAZIONE IL DECRETO PER LA CREAZIONE DI “CENTRI DI ASCOLTO” PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA |
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Catanzaro, 3 maggio 2011 - E’ già in preinformazione sul sito dell’Assessorato al Lavoro e Politiche sociali, il decreto relativo al finanziamento per la creazione ed il potenziamento di “Centri di ascolto” per donne vittime di violenza di genere. “La lotta al fenomeno delle discriminazioni contro le donne – ha detto l’Assessore Stillitani – riveste un ruolo di primo piano nell’attività del mio assessorato. Da oggi le donne calabresi che hanno subito o continuano a subire violenza possono trovare nei “Centri di ascolto” tutto il supporto necessario per farle uscire da situazioni difficili da gestire. Situazioni che spesso si manifestano in ambito famigliare o sul posto di lavoro, dove le donne vengono maltrattate e ricattate. L’obiettivo è quello di fornire tutto l’aiuto necessario alle donne vittime di violenza, che non hanno il coraggio di denunciare i soprusi commessi nei loro confronti”. Uno strumento importante, insomma, in contatto diretto con il territorio, per mezzo del quale l’Assessore Stillitani intende valorizzare le iniziative promosse localmente da Enti locali, singoli o associati e da associazioni senza fini di lucro operanti su tutto il territorio regionale, che hanno intenzione di istituire delle strutture capaci di ascoltare i bisogni delle donne. La Regione favorisce, in questo contesto, i progetti che mirano alla creazione di interventi di rete, di percorsi di elaborazione culturale e di pratiche di accoglienza basate su esperienze autogestite da donne. Le destinatarie delle azioni dei “Centri di ascolto” sono donne italiane e straniere sole o con figli vittime di violenza di genere, intesa come, sessuale, fisica, psicologica economica, maltrattamenti, molestie e ricatti. La Regione Calabria cofinanzia la realizzazione di “Centri di ascolto”, assegnando contributi pari all’80 per cento del costo del singolo progetto e comunque non superiore a 75 mila euro. In particolare, il progetto per la creazione dei Centri deve prevedere un servizio di prima accoglienza per lo sviluppo delle seguenti attività: colloqui preliminari e pronta accoglienza; consulenza psicologica da parte di professionisti appositamente qualificati; colloqui informativi e orientativi anche di carattere legale; elaborazione di percorsi personalizzati di uscita dalla violenza; affiancamento della donna nelle fruizione di servizi pubblici o privati, nel rispetto dell’identità culturale e della libera scelta di ciascuna. Il servizio, che è completamente gratuito, sarà attivo cinque giorni alla settimana e garantirà quattro ore quotidiane. “Con la creazione ed il potenziamento dei servizi di ascolto – ha aggiunto Stillitani – daremo risposte differenziate in rapporto alle diverse tipologie di violenza, ai danni da esse causate alle singole donne e ai loro figli minori, siano cittadine italiane o immigrate”. In Italia, secondo l’ultima indagine nazionale Istat, sono sei milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che dichiarano di essere state vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. “La quasi totalità dei casi di violenza non viene, però, denunciato. E proprio per questo motivo – ha concluso Stillitani – la Regione Calabria, in linea con quanto stabilito in ambito internazionale e nazionale, ha inteso promuovere iniziative atte a contrastare la violenza di genere sulle donne e a fargli trovare il coraggio di vivere, come peraltro previsto da numerosi testi normativi nazionali e regionali”. Oltre al bando in preinformazione, prossimamente, verranno pubblicati altri bandi che hanno per oggetto la violenza sulle donne; in particolare uno riguardante i centri di assistenza oltre a quelli per l’inserimento lavorativo delle donne in difficoltà e la formazione di operatori e di volontari che dovranno operare all’interno dei centri. |
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BOLZANO: IL TASSO DI ATTIVITÀ FEMMINILE AL CENTRO DEL NUOVO "MERCATO DEL LAVORO FLASH" |
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Bolzano, 3 maggio 2011 - Il nuovo numero del periodico “Mercato del lavoro news” pubblicato a cura dell’Osservatorio del Mercato del lavoro è incentrato sul tema “Il tasso di attività femminile: un’analisi generazionale”. Uno dei principali cambiamenti nel mercato del lavoro osservati negli ultimi decenni è senz´altro il notevole incremento delle donne che svolgono un lavoro retribuito. Facendo riferimento ad uno dei principali indicatori, si evidenzia che il tasso di attività femminile è cresciuto dal 45% circa, registrato a metà degli anni ’80, fino al 65% misurato per il 2010. Confrontando i tassi di attività degli ultimi 25 anni, si nota che il principale aumento è avvenuto tra le donne meno giovani (+45 punti percentuali tra le 50-enni), mentre tra le giovanissime si è registrata una diminuzione (circa -40 p.P. Tra le 18-enni). “Allo scopo di analizzare la tematica dell’occupazione femminile ma anche le altre variabili che influenzano in maniera sensibile il mercato del lavoro altoatesine” informa Helmuth Sinn, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia “il 12 maggio prossimo si svolgerà presso la sede della Libera Università di Bolzano, in Piazza Università,1 un importante convegno dal titolo “Mondo del lavoro e trasformazione demografica. I prossimi 40 anni iniziano oggi” al quale prenderanno parte relatori di livello internazionale. Nel corso del convegno si parlerà di fattori come l’occupazione femminile, l’immigrazione, la formazione e la pensione in una società caratterizzata da una popolazione sempre più anziana. Sarà un’occasione importante per valutare gli sviluppi del mercato del lavoro in Alto Adige nei prossimi 40 anni”. Per ulteriori informazioni riguardo al convegno gli interessati possono consultare il sito: www.Provincia.bz.it/lavoro/default.asp/ |
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I DIRITTI DELL´INFANZIA IN KOSSOVO VISTI DALLA PARTE DEI BAMBINI |
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Trento, 3 maggio 2011- “Una casa, un palloncino, una radio e il sole”. Così Erdon, sei anni, spiega il disegno con cui ha illustrato a suo modo un articolo della Convenzione internazionale sui diritti dell´infanzia e dell´adolescenza, quello sul diritto al tempo libero e al riposo. Il suo è uno dei molti disegni frutto del lavoro di alcuni mesi svolto a Peja/pec, in Kossovo, da una ventina di giovani animatori dell´"Iniziativa per la pace e l´unità". A sostenerli da ottobre c´è anche Elena Pagni, una volontaria impegnata nel progetto di Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento. Insieme hanno raccolto disegni e commenti in un libretto, che è stato presentato il 28 aprile dall´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Beltrami Giovanazzi e dall´assessore alla cultura, giovani e sport del Comune di Peja/pec Shpresa Gjombalaj, che rimarrà in Trentino con la sua delegazione fino al 30 aprile per studiare le politiche giovanili del nostro territorio. All´incontro sono intervenuti anche la presidente del Comitato Unicef di Trento Loredana Speranza, la responsabile del progetto Servizio civile della Provincia autonoma di Trento Sara Guelmi e il presidente dell´Associazione Trentino con il Kossovo Maurizio Camin. Rivolgendosi alla rappresentante della municipalità di Peja/pec, l´assessore Lia Beltrami ha sottolineato quanto siano importanti questi scambi e questi incontri: "Sono occasioni per conoscerci meglio, per fare il punto sui progetti in essere, per scambiarci buone pratiche, per rinforzare i vecchi legami e per allacciarne di nuovi, per offrire nuove opportunità e far nascere nuove idee. La Provincia e le associazioni di volontariato sono da molti anni impegnate, attraverso il Tavolo Trentino per il Kossovo, in iniziative di solidarietà, di sviluppo e di collaborazione. In questo caso, però, la partecipazione del Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento ha prodotto nuove occasioni di impegno per i nostri giovani e quattro di loro sono oggi impegnati nei Balcani. L´esperienza vissuta della giovane operatrice del Servizio Civile Elena Pagni, ci ha fatto fare un passo in avanti: è infatti un lavoro importante e significativo sensibilizzare i giovani sui contenuti della Convenzione internazionale sui diritti dell´infanzia e dell´adolescenza e sulla sua applicazione nel mondo, facendo parlare proprio loro, i bambini e i giovani. Questo libretto costituisce un documento che sancisce un´esperienza, ma che ne apre altre di nuove e di ulteriori. Sono iniziative, queste – ha concluso l´assessore Beltrami, – che ben rappresentano l´impegno per la valorizzazione di quel che i Trentini e i Kossovari stanno costruendo assieme anche a livello comunale e sul territorio." In risposta, l´assessore Shpresa Gjombalaj, dopo aver ringraziato il Trentino per tutto quel che è stato fatto fino ad ora in aiuto al Kossovo, ha ricordato come "tra la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Peja/pec si sia instaurata una forte sinergia fin dal 2006, anno in cui venne firmato un apposito Protocollo". La rappresentante di Peja ha messo in luce il lavoro instancabile che è stato fatto sia sull’integrazione di etnie diverse tra i giovani in Kossovo sia per l´elaborazione di forti politiche di sviluppo turistico. "Spero vivamente che questa collaborazione tra Trento e Peja possa continuare in futuro e a questo riguardo – ha concluso Shpresa Gjombalaj, – invito ufficialmente l´assessore Beltrami a visitare la mia città". Elena Pagni, volontaria in Servizio Civile per il “Progetto Balcani: dialogo interetnico e cittadinanza attiva nella cooperazione fra comunità”, è stata l´"anima" della pubblicazione disegnata e scritta dai bambini kossovari. Elena, nell’ambito del suo progetto, è stata coordinatrice di un lavoro che ha visto giovani e bambini di Peja/pec lavorare per mesi alla stesura dell´"handbook" che con disegni e commenti vuole illustra come siano applicati o meno, nei Balcani, tre punti fondamentali della Convenzione dei diritti dell’Infanzia: l’introduzione, l’articolo 31 che riguarda il diritto dei bambini al gioco e al riposo e l’articolo 48 sulla possibilità per tutti gli Stati di aderire volontariamente alla Convenzione internazionale. "Questo lavoro – ha continuato la Pagni – vuole essere uno stimolo affinché le autorità sposino sempre più convintamente politiche e interventi che mirino a tutelare maggiormente i bambini: gran parte del merito del libro va comunque ai giovani animatori kossovari che vi hanno partecipato e soprattutto ai bambini, che hanno disegnato con spontaneità e senza preconcetti mentali, contribuendo in tal modo a rendere fresco ed emozionante il volumetto". Sara Guelmi, responsabile dell´Ufficio Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento ha invece messo in luce l’emozione e la passione profuse da chi ha lavorato a questo progetto. "Elena – ha detto Sara Guelmi – è una dei tanti giovani che scelgono di partecipare alla costruzione di un mondo migliore attraverso uno spendersi a vantaggio degli altri. Non dimentichiamoci, però, che spesso un´enunciazione di principio o una legge non sono sufficienti perché un diritto si concretizzi: ecco perché il Servizio Civile, ad esempio, può essere un valido strumento alternativo per sensibilizzare e formare le coscienze del campo dei diritti".. Infine Loredana Speranza, presidente del Comitato Unicef di Trento, ha ringraziato tutti coloro che hanno permesso la collaborazione tra Trentino e Peja/pec ed ha posto in primo piano l’importanza della Convenzione sull’infanzia, che è il documento più importante e conosciuto al mondo. Scheda I – Il partenariato Trentino – Balcani L´associazione Progetto Prijedor (1997), il Tavolo Trentino con Kraljevo (2001) ed il Tavolo Trentino con il Kossovo (1999) sono tre realtà non profit che promuovono attività di cooperazione decentrata con la regione balcanica (Bosnia, Serbia e Kossovo). Queste tre esperienze di cooperazione di comunità fra il Trentino e l’area dei Balcani sono intense,di lunga durata ed hanno costruito molto sia nei territori dove intervengono (Prijedor in Bosnia Erzegovina, Kraljevo in Serbia, Peja/pec in Kossovo) sia nella realtà trentina. Si tratta di esperienze innovative e riconosciute anche a livello nazionale e internazionale, che a partire da interventi di aiuto umanitario negli anni novanta si sono evolute in relazioni stabili e continuative fra reti trentine e le tre aree balcaniche. Molti sono i Comuni, le associazioni, le istituzioni e i gruppi di volontari trentini coinvolti nei tre percorsi di cooperazione, con il supporto importante della Provincia. Insieme realizzano interventi con partner locali nei campi dell´assistenza sociale (anziani, disabili, donne vittime di violenza...),dei giovani, dello sviluppo locale (agricoltura, turismo sostenibile, risorse ambientali...). Una specifica attenzione è dedicata alla dimensione dell’elaborazione del conflitto, importante in paesi usciti dalle guerre degli anni Novanta. Per approfondimenti: www.Trentinobalcani.eu/ – sito del programma di cooperazione “il Trentino con i Balcani” www.Wordpress.sguardibalcanici.org/ – blog dei giovani in servizio civile a Peja/pec e Prijedor. |
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