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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 03 Maggio 2011 |
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CHIRURGIA, PRESIDENTE REGIONE UMBRIA A CONGRESSO ITALO-RUSSO: SCAMBIO ESPERIENZE FONDAMENTALE PER RICERCA SCIENTIFICA |
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Perugia, 3 maggio 2011 - "È di fondamentale importanza lo scambio di esperienze nella ricerca scientifica applicata alla medicina, perché così le comunità dei ricercatori e di quanti operano per il benessere fisico delle persone possono crescere ed insieme elevare sempre di più la qualità delle cure". Lo ha affermato la Presidente della Regione Umbria, nel suo intervento di saluto ai lavori del secondo Congresso internazionale di Chirurgia, organizzato dall´Associazione dei medici chirurghi Italia-russia, iniziato ieri mattina a Perugia, nell´Aula Magna della facoltà di Medicina dell´Università degli studi di Perugia. "È questa la ragione principale per la quale abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere l´attività di questa associazione. Come Regione, assieme all´Università - ha detto la Presidente -, siamo impegnati in un programma di formazione degli operatori sanitari, ma anche di ricerca e di innovazione tecnologica. Siamo convinti che lo scambio di esperienze tra due storici atenei come quello di Perugia e quello di San Pietroburgo, possa contribuire alla generale crescita della ricerca e della scienza medica. Magari estendendosi anche a tutte quelle imprese che operano nella realizzazione di strumenti e apparati tecnologici al servizio della medicina, in Umbria come in Russia". Nel rivolgere, inoltre, l´augurio che la permanenza in Umbria dei medici russi sia la più gradevole e confortevole, la Presidente ha anche accennato all´importanza del "turismo congressuale" per l´Umbria: "Occasioni come questo congresso medico sono per noi anche una opportunità di promozione della nostra terra. Per questa ragione l´Umbria sta investendo anche per favorire sempre di più il turismo congressuale". |
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SANITA´ IN SICILIA: MALATTIE RARE, SONO 5MILA E RICHIEDONO MOLTA ASSISTENZA |
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Palermo, 3 maggio 2011 - Una malattia e´ considerata "rara" quando colpisce non piu´ di 5 persone ogni 10.000 abitanti; le malattie rare colpiscono milioni di persone in Italia e decine di milioni in tutta Europa. L´organizzazione Mondiale della Sanita´ considera almeno cinquemila le malattie e le sindromi che si possono considerare rare e pertanto esse costituiscono complessivamente il 10% del numero totale delle malattie. Generalmente le malattie rare riconoscono cause genetiche (incluse le metaboliche) e cause ambientali. Alcune di esse possono risultare rare in alcune aree geografiche e frequenti in altre. Allo stesso modo, vi sono malattie comuni che presentano varianti rare. Le malattie rare, seppur completamente differenti tra di loro, pongono comuni problematiche clinico - assistenziali. Il percorso diagnostico delle malattie rare e´ frequentemente complicato. Tra tutte le malattie rare conosciute, circa 1300 sono associate a disabilita´ intellettiva (Di). In tante di esse le caratteristiche tipiche della Di appaiono prevalenti e connotano in modo significativo il quadro clinico generale. In tali casi, sia per le procedure diagnostiche sia per quanto concerne gli interventi (a prescindere dall´eziologia) ci si avvale degli strumenti di ricognizione e dei modelli di trattamento della Di. Nonostante i numerosi sforzi che si compiono nell´ambito dei vari percorsi diagnostici, circa il 50% delle malattie con Di non risulta diagnosticabile. I soggetti con malattie rare richiedono un massiccio intervento che consiste in un´assistenza specialistica continuativa rivolta ad una patologia, generalmente congenita, con caratteristiche di cronicita´ e spesso di evolutivita´ e talora a rischio di vita. E´ anche per questi motivi che, come in altre branche della medicina, si sta facendo sempre piu´ uso delle linee guida e dei Protocolli diagnostici, strumenti preziosi che, seppur migliorabili, consentono di gestire al meglio le problematiche clinico-assistenziali delle malattie rare, nel senso che consentono di eliminare dalle valutazioni gli aspetti soggettivi, di indirizzare concretamente verso le soluzioni piu´ probabili, di suggerire gli interventi piu´ collaudati, di risparmiare risorse umane, strumentali ed economiche. Il Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie prevede forme di tutela per tali malattie che consistono sia nell´esenzione dalla partecipazione al costo di tutte le prestazioni sanitarie incluse nel livelli essenziali di assistenza (Lea) necessarie per la diagnosi e il trattamento, sia nella creazione di una rete di presidi sanitari per l´assistenza. Ai fini dell´esenzione il regolamento individua 284 malattie e 47 gruppi di malattie. Il Regolamento prevede l´istituzione di una Rete nazionale dedicata alle malattie rare, mediante la quale sviluppare azioni di prevenzione, attivare la sorveglianza, migliorare gli interventi volti alla diagnosi e alla terapia, e promuovere l´informazione e la formazione. La Rete e´ costituita da presidi accreditati, appositamente individuati dalle Regioni quali centri abilitati ad erogare prestazioni finalizzate alla diagnosi ed al trattamento delle malattie rare, secondo protocolli clinici concordati. A tali presidi, inoltre, e´ affidato il compito di collaborare con i medici di famiglia ed i servizi territoriali. Il Regolamento prevede che i presidi della rete abbiano documentata esperienza di attivita´ diagnostica o terapeutica specifica per i gruppi di malattie o per le singole malattie rare e dispongano di idonea dotazione di strutture di supporto e di servizi complementari, inclusi, per le malattie che lo richiedono, servizi per l´emergenza e per la diagnostica biochimica e genetico molecolare. La sorveglianza e´ centralizzata attraverso l´istituzione del Registro nazionale delle malattie rare presso l´Istituto Superiore di Sanita´, al fine di ottenere a livello nazionale un quadro complessivo della diffusione delle malattie rare e della loro distribuzione sul territorio e migliorare la conoscenza riguardo a cause e fattori di rischio ad esse associati. Orphanet e´ il piu´ importante database, a livello mondiale, dedicato alle malattie rare con informazioni uniche per qualita´ e quantita´, validati e supervisionati da esperti internazionali. Al progetto, nato in Francia nel 1997, lavorano 12mila tra specialisti e ricercatori e aderiscono ben 38 Paesi, tra cui anche l´Italia che, per quantita´ di dati gestiti, e´ al secondo posto dopo la Francia. L´ospedale Pediatrico "Bambino Gesu´", punto di riferimento internazionale per la cura e la ricerca a favore della salute di bambini e ragazzi, e´ la sede di Orphanet Italia che, da 10 anni, offre la sua attivita´ per l´implementazione del database internazionale. Centro delle attivita´ di Orphanet e´ il portale www.Orphanet.it che offre diversi servizi: un elenco delle malattie rare con relative classificazioni, un´enciclopedia dedicata ai pazienti e ai professionisti, l´elenco dei farmaci orfani, un elenco dei servizi specialistici presenti nei paesi che fanno parte di Orphanet, con informazioni sulle consulenze, sui laboratori di diagnosi, sui progetti di ricerca in corso, sulle sperimentazioni cliniche, sui registri, sui network, sulle piattaforme tecnologiche e sulle associazioni di pazienti, un servizio di assistenza alla diagnosi che permette la ricerca per segni e sintomi e un´enciclopedia sulle raccomandazioni per la presa in carico in situazioni d´urgenza e l´anestesia. Uniamo F.i.m.r. Onlus e´ la Federazione Nazionale delle organizzazioni di pazienti affetti da patologie rare da sempre impegnata nella tutela dei diritti e nel miglioramento della qualita´ della vita del paziente e della sua famiglia. La Federazione, fondata nel 1999 su iniziativa di un ristretto gruppo di associazioni, in dieci anni di attivita´ e´ arrivata a contare piu´ di 95 associazioni di pazienti in rappresentanza di oltre 600 diverse patologie rare. Uniamo F.i.m.r. Onlus costituisce una voce forte, rappresentativa e di riferimento per le Malattie Rare. Ha la capacita´ e la competenza di portare l´opinione dei pazienti e delle loro famiglie nei processi decisionali relativi agli interventi nazionali e regionali sulla Sanita´ Pubblica. A livello europeo, Uniamo e´ membro di Eurordis, organizzazione che raggruppa oltre 434 organizzazioni di malati in 43 paesi in rappresentanza di oltre 30 milioni di pazienti. |
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PIEMONTE: RINVIATO AL 1 GIUGNO L´AVVIO DEL NUOVO SISTEMA DI CERTIFICAZIONE DELL´ESENZIONE TICKET PER VISITE ED ESAMI |
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Torino, 3 Maggio 2011 - La Regione Piemonte ha deciso di rinviare al 1° giugno 2011 l’entrata in vigore del nuovo metodo di attestazione del diritto all’esenzione per motivi di reddito dal pagamento del ticket per visite ed esami. Secondo quanto previsto da un decreto ministeriale, al fine di combattere l’evasione in questo settore, il 1° maggio si sarebbe dovuti passare dall’attuale autocertificazione volta per volta da parte dei cittadini a un sistema automatico in grado di consentire all’Agenzia delle entrate e al Ministero delle finanze di verificare che siano effettivamente coloro che appartengano alle fasce meno abbienti a non compartecipare alla spesa sulle prestazioni sanitarie. La proroga di un mese dell’attuale sistema è stato dettato alla necessità di verificare e mettere a punto con maggiore precisione alcuni aspetti organizzativi, anche in accordo con i medici di medicina generale, al fine di evitare disguidi burocratici e disagi ai cittadini, i quali saranno tempestivamente informati delle nuove modalità non appena fissate in via definitiva. |
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CITTA´ DELLA SALUTE DI NOVARA: OLTRE UN MILIONE DI EURO PER IL PROGETTO PRELIMINARE |
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Torino, 3 Maggio 2011 - Procede la realizzazione della Città della Salute di Novara secondo gli impegni presi dall’amministrazione regionale fin dal suo insediamento. È stata approvata infatti il 29 aprile dalla Giunta regionale la delibera di assegnazione di oltre 1 milione e 400mila euro a favore dell’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara per il pagamento del progetto preliminare della Città della Salute e della Scienza di Novara, che era stato affidato dopo gara d’appalto senza la necessaria copertura finanziaria. A questo punto si potrà così avviare la fase della progettazione definitiva. Nei prossimi giorni sarà inoltre chiusa la Conferenza dei Servizi e messa a punto una precisa road map, concordata l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Novara, per l’esecuzione dell’opera. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte, che ha sottolineato come un altro importante passo sia stato compiuto verso la costruzione di una nuova struttura ospedaliera fondamentale per il sistema sanitario regionale. Anche l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Piemonte, che della questione si era occupato in particolare quando ricopriva la carica di Sindaco di Novara, ha espresso commenti positivi all’approvazione della delibera, anche perché la realizzazione del nuovo ospedale di Novara consentirà all’utenza di poter contare su un servizio migliore in termini di efficienza e di efficacia. L’attuale presidio infatti, nonostante gli innumerevoli interventi realizzati negli anni, non consente ai servizi in esso erogati di poter contare su spazi adeguati, costringendo sia l’utenza sia il personale a frequenti disagi. Inoltre la realizzazione del nuovo ospedale consentirà il riuso di una parte considerevole del centro storico della città, oggi occupata dal nosocomio, che potrà essere riqualificato adeguatamente e concorrere così al miglioramento della vivibilità cittadina. |
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MEDICINA TRADIZIONALE & COMPLEMENTARE: MITI O RISORSE? |
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Milano, 3 maggio 2011- “ Di fronte ad una così evidente realtà, ad una manifesta esigenza da parte della gente, che si traduce in una costante crescita di utilizzatori dell´Omeopatia e delle altre Medicine Complementari, un Assessore alla Salute ha il dovere di non sottovalutare i temi che toccano queste discipline mediche” In effetti , a conferma di quanto dichiarato dall´Assessore alla Salute del Comune di Milano - Gianpaolo Landi - nel corso del Convegno/dibattito sulle medicine complementari & tradizionali, vi sono i numeri che ad esempio l´Omeopatia può vantare: una crescita costante con oltre 20.000 medici che la prescrivono e oltre 10 milioni di persone che la utilizzano (dati Istat). Al dibattito presieduto da Landi hanno partecipato, relatori del mondo accademico, rappresentanti dell´Ordine dei Medici dei Farmacisti e Imprenditori del settore. “nonostante l´Omeopatia sia oggi una realtà consolidata nel panorama della sanità italiana,invece dobbiamo registrare una totale mancanza normativa per quanto riguarda in particolare gli opportuni iter formativi per i medici: in questo scenario di vacatio legis gli Ordini dei Medici si devono ‘arrangiare autonomaente’” Sono parole del Dr. Ugo Tamborini , coordinatore della Commissione Medicine non Convenzionali dell´Odm di Milano, che ha aperto il suo intervento evidenziando la necessità di una legge sulla medicina complementare che abbia l´obiettivo di garantire i cittadini sulla preparazione dei medici che si sono aperti all’utilizzo delle cure omeopatiche. Sulla stessa linea l´intervento del Dr. Paolo Vintani , vice presidente di Federfarma Lombardia, che alla centralità del medico, nell’utilizzo della disciplina omeopatica affianca quella del farmacista. Vintani ribadisce infatti che “ il medicinale omeopatico è a tutti gli effetti un farmaco - che - essendo per legge privo di informazioni relative al suo uso, dà alla figura del Farmacista estrema importanza, nel rapporto con i pazienti” Il Vicedirettore Centro collaborante Oms per la Medicina Tradizionale dell´Università degli Studi di Milano – Prof. Emilio Minelli ha avvalorato la scientificità e l´efficacia dell´Omeopatia evidenziando “ esistono centinaia di lavori clinici e studi ‘osservazionali’ che comprovano l´ efficacia dell´omeopatia e altre discipline complementari , studi che non dovrebbero lasciare spazio a critiche da parte del mondo accademico , per il rigore metodologico con cui sono stati condotti”. Una voce di aperta critica nel dibattito è venuta dall’autorevole voce del Prof. Michele Carruba – Cattedratico di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano – Carruba ha, fra l’altro tenuto a precisare che “ se si vuole una legislazione che regolamenti l´omeopatia è necessario fare in modo che la disciplina omeopatica ed in particolare i medicinali omeopatici, siano soggetti alle stesse regole di preciso e sistematico controllo a cui sono soggetti i farmaci tradizionali.” - ha puntualizzato Carruba – “ non si è contro l´omeopatia per posizioni preconcette , ma restiamo in attesa di quelle conferme che la ricerca e le sperimentazioni devono fornire per poter discutere serenamente di questo tema. In mancanza di ciò si usi pure l´omeopatia , ma non si pretenda una regolamentazione , per di più diversa da quella di tutti gli altri farmaci”. Di parere ovviamente opposto è la posizione del Dr. Alessandro Pizzoccaro , Presidente di Guna, la maggiore azienda italiana del settore Omeopatia e Medicina Complementare. Ha fatto notare che “ esiste una legislazione che regolamenta il medicinale omeopatico , purtroppo senza che però questa venga pienamente attuata: infatti il Decreto Legislativo 219/2006 ha recepito una Direttiva Europea sui farmaci che contiene alcune norme dedicate specificamente alla regolamentazione del farmaco omeopatico.” La posizione delle aziende in questo dibattito è certamente di grande rilievo considerando che l’Italia rappresenta , dopo Francia e Germania , il terzo mercato europeo con oltre 300 milioni di Euro di fatturato annuo. Pizzoccaro ha concluso “ non prendere atto di una precisa indicazione che arriva dalla Comunità Europea, danneggia non solo un sano e florido comparto produttivo del nostro paese , ma milioni di cittadini, e di ricercatori che indirizzano i loro sforzi nel campo della medicina complementare. L´omeopatia come è ormai diffusa e dovrebbe essere considerata una risorsa per il complesso sistema sanitario nazionale perchè consente , vista l´efficacia in termini di prevenzione e di complementarietà alla medicina tradizionale, un effettivo risparmio della spesa sanitaria.” |
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SALUTE FVG: PRESTO DELIBERA SU PREZZO FARMACI |
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Udine, 3 maggio 2011 - L´assessorato regionale alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali sta predisponendo una delibera, da approvare appena possibile, che prevederà di non far più ricadere sui cittadini la differenza tra il costo dei medicinali definiti dalle aziende farmaceutiche e il prezzo di rimborso riconosciuto alle farmacie, che è stato ridotto lo scorso 15 aprile a seguito di un provvedimento adottato dall´Agenzia italiana del Farmaco (Aifa). Lo ha annunciato ieri a Udine l´assessore Vladimir Kosic, intervenendo ad un seminario promosso dal Centro Ricerche Economiche e Formazione (Cref) nel corso del quale è stato presentato un progetto per un sistema informativo unico finalizzato a promuovere la qualità e la sicurezza delle terapie farmacologiche. Più nel dettaglio la delibera in fase di predisposizione prevede che sia l´Amministrazione regionale, e non dunque il cittadino, ad accollarsi una differenza di prezzo che di fatto si sta traducendo in una sorta di ticket. Nelle intenzioni dell´Aifa la decisione assunta avrebbe dovuto produrre un abbassamento dei prezzi dei farmaci, per allinearli a quelli di altri Paesi europei, ma poche aziende si sono al momento adeguate. Non si è quindi assistito all´auspicata riduzione di prezzo, ma si è al contrario creato per i cittadini un disagio che in nessun modo può essere imputabile a scelte dell´Amministrazione regionale, che peraltro fin dal 2001 aveva deciso di non introdurre alcun ticket. Fino al 15 aprile infatti l´eventuale quota a carico dei cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia era legata esclusivamente alla preferenza per un medicinale cosiddetto di marca rispetto ad uno generico, il quale per qualità, sicurezza ed efficacia è del tutto uguale al farmaco di marca. In ogni caso, considerate le differenze di costo dei diversi prodotti con lo stesso principio attivo presenti sul mercato, dovrebbe essere rimborsato il prezzo del farmaco più economico. Nel corso del seminario di Udine l´assessore ha anche reso noto che sono a buon punto le trattative con Federfarma, la federazione che rappresenta le farmacie private convenzionate con il sistema sanitario, per fare delle farmacie, capillarmente presenti sul territorio, punti di riferimento per il cittadino non solo per la distribuzione di medicinali, ma anche per l´erogazione di servizi a forte valenza sociosanitaria, tesi a prevenire le malattie ed a tenere sotto controllo lo stato di salute. Di fatto la farmacia si sta oggi riorganizzando, per divenire "front-office" del Servizio sanitario regionale, con un ruolo attivo anche nel percorso terapeutico del paziente, in stretto rapporto con la componente medica. Il primo passo nel coinvolgimento dei farmacisti nella rete di assistenza consisterà nella creazione di un "Punto diabete", per meglio fronteggiare una patologia in costante crescita. Lo studio del Cref presentato oggi a Udine fa seguito a recenti normative, specifiche per la medicina territoriale, che sollecitano anche in tema di farmacovigilanza maggiore integrazione fra i diversi professionisti della salute ed i cittadini, fruitori dei servizi. Realizzato in collaborazione con l´Azienda sanitaria Isontina e Ceformed, il Centro regionale di formazione per l´area delle cure primarie, il progetto intende promuovere la realizzazione di un sistema informativo unitario e condiviso, con destinatari sia gli operatori della sanità che i cittadini, per dare concretezza, come è stato spiegato, a concetti quali gestione integrata del paziente, valutazione del rischio clinico, appropriatezza, qualità, sicurezza, continuità delle cure, cui si devono aggiungere una responsabilizzazione consapevole dei cittadini ed una alleanza con le associazioni. Accanto al presidente del Cref, Damiano Degrassi, è intervenuto anche il direttore generale del Dipartimento comunicazione e prevenzione del Ministero della Salute, Fabrizio Oleari, che ha condiviso l´opportunità di creare una banca dati certificata, che potrebbe essere la prima in Italia e rappresentare un modello di riferimento per altre regioni. Aperto dai saluti introduttivi del presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, del presidente della Fondazione Crup, Lionello D´agostini, del direttore generale dell´Azienda Isontina, Gianni Cortiula, e del direttore scientifico di Ceformed, Alberto Giammarini Barsanti, il seminario si è articolato in particolare in una tavola rotonda, moderata da Sara Todaro, giornalista de "Il Sole 24 Ore", cui sono intervenuti Ivo Dosi, presidente di Farmadati Italia, Fabio Samani, direttore generale dell´Azienda sanitaria Triestina, Silvio Brusaferro dell´Università di Udine, Gianpiero Fasola, direttore del Dipartimento di oncologia dell´Azienda ospedaliero universitaria di Udine, e Francesca Tosolini, responsabile del servizio farmaceutico della Regione. Al workshop era presente anche l´assessore regionale alla Funzione pubblica Andrea Garlatti. |
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PIEMONTE: NUOVE MODALITÀ ORGANIZZATIVE PER IL 118 |
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Torino, 3 Maggio 2011 - Parte la sperimentazione volta a definire un miglior funzionamento del sistema di emergenza 118. In questa prima fase le novità saranno di carattere meramente organizzativo e non riguarderanno le modalità con cui viene svolto il servizio. Le sei strutture complesse che gestiranno il sistema saranno coordinate da un Dipartimento interaziendale. Quest’ultimo annualmente definirà il piano di attività e concorderà con le singole aziende sanitarie le risorse necessarie, che verranno corrisposte dalla Regione con un finanziamento finalizzato. |
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A FOLIGNO I VERTICI NAZIONALI DELL’ASSOFARM, AFAM “PADRONA DI CASA” SI E’ SVOLTO GIOVEDI’ UN SUMMIT REGIONALE SULLE NOVITA’ DEL SETTORE |
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Foligno, 3 maggio 2011 – La cittadina umbra per un giorno “centro del mondo” nel settore delle Farmacie comunali e dei servizi socio-farmaceutici: la città della Quintana infatti, è stata scelta direttamente dai vertici nazionali dell’Assofarm, per fare il punto della situazione sulle nuove leggi e normative che regolano il settore. Il summit si è tenuto lo scorso giovedì 28 aprile, alla presenza del presidente nazionale Venanzo Gizzi e del vicepresidente Francesco Schito, ed ha visto riuniti per l’occasione tutti i responsabili delle aziende farmaceutiche comunali e delle cosiddette “farmacie in economia” della regione dell’Umbria. A coordinare l’incontro e fare gli onori di casa, Alessandro D’ingecco presidente dell’Afam di Foligno, nonché consigliere nazionale della Giunta Assofarm. Un settore particolarmente strategico, basti pensare che in Italia tutte le aziende presentano bilanci positivi e annoverano utili in continua espansione che vengono poi riutilizzati per fornire servizi sociali, con un giro di affari stimato intorno ai 1.700 milioni di euro. L’impegno della Federazione è indirizzato non soltanto alle farmacie, per un loro rilancio e sviluppo, ma anche al settore socio - sanitario, dove aziende imprenditorialmente organizzate possono migliorare i servizi esistenti ed impostarne di nuovi a favore dalla comunità. <Siamo davvero soddisfatti dell’ottima riuscita dell’evento – ha commentato Alessandro D’ingecco, presidente dell’azienda delle farmacie comunali di Foligno – non solo perché abbiamo avuto l’onore di ospitare il vertice nazionale di Assofarm, ma anche perché è stata registrata una viva partecipazione ed una grande affluenza di delegati>. Nel pomeriggio il presidente Venanzo Gizzi ed il vicepresidente Francesco Schito, hanno visitato la città e si sono poi recati a Palazzo Comunale dove sono stati ricevuti dal sindaco di Foligno Nando Mismetti. |
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TRENTO: PRESENTATO IL MONITORAGGIO SUL LATTE MATERNO |
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Trento, 3 maggio 2011 - "Risultati nella norma, senza differenze sostanziali fra i residenti di Borgo e residenti in altre zone". Con queste parole il 29 aprile, presso la Sala Rossa della Comunità Valsugana e Tesino, a Borgo Valsugana, l´assessore provinciale alla salute Ugo Rossi ha presentato i risultati del terzo studio condotto dall´Azienda provinciale per i Servizi sanitari relativo al biomonitoraggio delle diossine nel latte materno. Ad affiancare l´assessore provinciale, il direttore generale di Apss, Luciano Flor; il direttore dell´U.o. Igiene pubblica e prevenzione ambientale, Valter Carraro; il direttore del Dipartimento di prevenzione, Marino Migazzi; il direttore del Dipartimento provinciale politiche sanitarie, Livia Ferrario. In sala gli amministratori della Comunità della Bassa Valsugana con il presidente Sandro Dandrea. "Il nostro compito di pubblici amministratori - ha esordito l´assessore provinciale alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi - non è quello di tranquillizzare la popolazione, ma di capire gli effetti della nota vicenda delle Acciaierie in termini di ricadute sulla salute pubblica, ovvero di certificare esattamente come è la situazione". Accanto quindi alla ordinaria attività di monitoraggio dell´Azienda sanitaria e di Appa, sono state avviate alcune campagne di approfondimento, di cui oggi si è presentata la terza parte. "Le indagini - ha spiegato l´assessore Rossi - sono proseguite su due filoni di ricerca. La prima indirizzata a stabilire la presenza o meno di metalli su capelli e urine in due gruppi di bambini, ricerca che ha visto anche l´apporto dell´Associazione Medici per l´Ambiente. La seconda diretta a verificare la presenza o meno di diossine nel latte materno. Entrambe le indagini sono state condotte in collaborazione con istituti terzi, l´Università di Brescia nel primo caso, nel secondo l´Istituto superiore di Sanità, per garantire la piena trasparenza e scientificità. I risultati - ha sottolineato l´assessore provinciale - ci dicono che non ci sono differenze sostanziali fra Borgo Valsugana e altre zone del Trentino o d´Italia". Nessun elemento, dunque che faccia pensare ad emergenze sanitarie: "Ciò non significa che l´attenzione sarà spenta - sono state le conclusioni dell´assessore Ugo Rossi -, e non a caso è di questi giorni la notizia dell´indagine che sarà condotta da Appa sulle Acciaierie. C´è la volontà dell´amministrazione provinciale di tenere sotto controllo la situazione, senza però criminalizzare l´azienda". Indagini serie, dunque, con un approccio rigoroso, come ribadito anche dal direttore generale Luciano Flor: "Noi qui ci assumiamo la responsabilità di ciò che presentiamo, abbiamo affrontato l´analisi con il massimo rigore e i risultati ci permettono di dire che Borgo Valsugana è nella norma". L´indagine ha riguardato due monitoraggi biologici per valutare l´esposizione a metalli pesanti e a diossine. Si tratta di analisi che, anche a livello europeo, sono del tutto straordinarie, infatti non erano mai state condotte nella provincia di Trento. Due gli studi condotti in Bassa Valsugana: Il biomonitoraggio dei metalli per valutare l’esposizione a metalli pesanti e ad altri elementi metallici, mediante la determinazione dei livelli di concentrazione di tali sostanze nei capelli e nelle urine di un campione di popolazione infantile. In questo primo caso sono stati confrontati i risultati condotti su 58 bambini residenti fin dalla nascita nel Comune di Borgo Valsugana con 44 bambini di Caldonazzo di analoga età, residenti quindi in un´area geografica molto vicina e verosimilmente del tutto simili per abitudini alimentari e stili di vita ai coetanei di Borgo, ma non esposti alle emissioni dell´impianto industriale di Borgo. L´obiettivo era verificare se la popolazione residente nel comune di Borgo Valsugana avesse un’esposizione maggiore a vari tipi di metalli, inclusi i metalli pesanti, legata alla presenza di una sorgente puntiforme, quale appunto un impianto industriale. L´indagine è iniziata a metà maggio e si è conclusa a ottobre 2010. Precisi i risultati: le concentrazioni dei metalli nelle urine e nei capelli dei bambini, sia di Borgo che di Caldonazzo, hanno valori in linea con i valori riscontrati in altri studi condotti su popolazioni di bambini non esposti, riportati nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale. L´analisi è stata ripetuta e tutti i bambini ricontrollati hanno presentato valori che non avevano alcun significato biologico-tossicologico. Il biomonitoraggio delle diossine nel latte materno per valutare l’esposizione a diossine e sostanze diossino-simili, mediante determinazione dei livelli di concentrazione di tali sostanze nel latte materno di un campione di giovani mamme residenti nel Comune di Borgo Valsugana e Comuni limitrofi (età media 28 anni). I dati sono stati confrontati con un gruppo di donne residenti nella città di Trento (età media 33 anni). La raccolta dei campioni di latte è avvenuta all’inizio del secondo semestre 2010. Nella nota dell’Istituto Superiore della Sanità, con cui vengono comunicati i risultati, vengono riportate le seguenti conclusioni: "Sulla base dei dati ottenuti, ed entro i limiti determinati dalla ridotta numerosità campionaria, si può concludere che non si osserva per le donatrici residenti a Borgo Valsugana un’esposizione incrementale a composti diossina-simili (Pcdd, Pcdf, e Dl-pcb) e a Ndl-pcb. Per le donatrici residenti a Trento si osservano concentrazioni nel latte degli inquinanti di interesse superiori a quelle residenti nel Comune di Borgo Valsugana e alcuni valori individuali che, pur ricadendo all’interno dell’intervallo dei valori correnti osservati nei paesi Europei, si collocano al di sopra dell’intervallo dei valori riportati nei pochi studi disponibili per l’Italia relativi agli ultimi cinque anni. L’età mediamente più elevata di questo gruppo di donatrici potrebbe essere in parte responsabile dei valori comparativamente superiori osservati, essendo le sostanze in oggetto bioaccumulabili ed essendo nota la correlazione positiva tra aumento del carico corporeo ed età". Le analisi condotte in precedenza dall´Azienda Sanitaria, i cui dati sono già stati presentati, hanno riguardato controlli su matrici alimentari - con verifiche su alimenti di origine animale e acqua potabile -, e analisi dei dati dati epidemiologici della malattia tumorale e dell´abortività spontanea. Per le verifiche sugli alimenti, in nessuno dei campioni effettuati sono stati evidenziati valori superiori a quelli che la normativa comunitaria e nazionale fissa come valori limite per la sicurezza alimentare. Analogamente, i tassi standardizzati di incidenza dei tumori non risultano differire in maniera statisticamente significativa dal tasso provinciale e, anche nel confronto con altre aree territoriali, non appare emergere nel periodo considerato per la Bassa Valsugana un quadro "peggiore" rispetto ad altre aree territoriali, come anche per gli aborti spontanei che mostrano valori simili al dato provinciale. |
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BOLZANO: APERTE ISCRIZIONI AI NUOVI CORSI DELLA SCUOLA PER LE PROFESSIONI SOCIALI |
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Bolzano, 3 maggio 2011- Aperte le iscrizioni ai nuovi corsi di maggio della Scuola provinciale in lingua italiana per le professioni sociali che ha sede in via S. Geltrude,3 a Bolzano. Ecco di seguito l´elenco dei principali corsi: Lavorare con l’intelligenza emotiva - Le emozioni sono costantemente presenti nella nostra vita: moltissime delle nostre azioni sono determinate da valutazioni emotive, senza le quali non ci sarebbe neppure possibilità di apprendere. La capacità di riconoscere sentimenti, emozioni, stati d’animo è espressione dell’Intelligenza Emotiva, risorsa preziosa per entrare in relazione con il mondo interno e con il mondo esterno. Nel rapporto operatore - paziente l’Intelligenza Emotiva risulta essere un fondamentale ingrediente della competenza professionale in grado di consentire una vicinanza che rappresenti un aiuto autentico al malato ed alla sua famiglia inteso come comprensione profonda, capacità di ascolto, di accoglimento e contenimento dell’altro. Il corso, aperto ad operatori sociali, educatori, assistenti sociali, infermieri, intende offrire strumenti cognitivi, linguistici, affettivi, tesi allo sviluppo di competenze prosociali ed intrapsichiche, attraverso l´espressività e lo scambio emotivo - rispecchiante con gli altri. Il corso si terrà il 13 e il 14 maggio 2011 e le iscrizioni si chiuderanno il 2 maggio 2011. Dietoterapia nell’Alzheimer - Tutt’oggi non esistono terapie farmacologiche valide per prevenire o curare l’Alzheimer. Recenti studi però hanno dimostrato come una dieta sana ed equilibrata rallenti l’aggravamento dei sintomi. Un’educazione alimentare corretta degli operatori e dei familiari improntata sulla prevenzione della malnutrizione potrebbe essere un grande passo per migliorare la qualità della vita di questi pazienti e dei loro familiari. Il corso, che si terrà il 17 e il 18 maggio 2011, è rivolto ad operatori e familiari fornisce indicazioni utili in questo ambito. Le iscrizioni si chiuderanno il 6 maggio 2011. Aspetti pratici nell’assistenza di un malato di demenza a casa - I malati di demenza, man mano che la malattia progredisce, hanno bisogno di assistenza in tutte le attività di vita quotidiana. Possono avere difficoltà a lavarsi, a pettinarsi, farsi il bagno, alimentarsi e così via. Hanno bisogno dell’aiuto e della comprensione dei familiari per provvedere a sé. Il corso, che si terrà il 19 e il 20 maggio 2011, fornisce a coloro che assistono un malato di demenza le indicazioni utili ad affrontare e, se possibile a prevenire, i problemi legati alla gestione della quotidianità. Le iscrizioni si chiudono il 6 maggio 2011. Il delirium nell’anziano: un indizio da non sottovalutare. Dalla diagnosi alla gestione ed al trattamento Il corso, che si terrà presso la Scuola Provinciale per le Professioni Sociali il 28 maggio 2011, si propone di dare una corretta informazione ad operatori che lavorano con gli anziani, medici e infermieri sulle novità nella gestione e nel trattamento della persona anziana affetta da delirium. Le iscrizioni si chiudono il 16 maggio 2011. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni: Scuola Provinciale per le Professioni Sociali, “L. Einaudi” - Bolzano, via S. Geltrude, 3 - Uff. Formazione Continua tel. 0471/ 414456--4418 – fax 0471/414455. Sito internet: http://www.Sociale-einaudi.fpbz.it/ |
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BASKET. IL 12 MAGGIO AL PALASHARP L´INCONTRO OLIMPIA MILANO-VANOLI BRAGA CREMONA |
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Milano, 3 maggio 2011 - Il prossimo 12 maggio l’ Olimpia Milano giocherà sotto il tendone del Palasharp di via Sant’elia 33 il match contro Vanoli Braga Cremona. Lo annunciano il Comune di Milano e la società di basket milanese che, complice il calendario di Siena in Eurolega, ha dovuto posticipare la partita contro Cremona, incappando nella non disponibilità del Mediolanum Forum (occupato dal concerto di Jovanotti). La regola della contemporaneità delle partite negli ultimi due turni di campionato, non permette infatti di giocare in date diverse da quelle già in calendario ed è stata quindi trovata l’alternativa della struttura di via Sant’elia. L’olimpia torna dunque per una notte al Palasharp, diventato la “casa dell’Olimpia” dopo il crollo del Palasport di San Siro, teatro di molte prestigiose vittorie della squadra biancorossa, dalla storica rimonta contro l’Aris Salonicco, fino all’ultimo scudetto dell’era di Dan Peterson, nel 1987. “Tornare a giocare in un’arena che ha rappresentato molto per la storia dell’Olimpia – spiega la società – è certamente stimolante. Per questo ci auguriamo che il pubblico partecipi numeroso, tornando ad affollare le tribune del Palasharp. Grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Milano, siamo riusciti a rimanere in città”. Nei prossimi giorni verranno comunicati tutti i dettagli relativi alle procedure che riguardano gli abbonati e la vendita dei biglietti. Info: www.Olimpiamilano.com/ |
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