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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Maggio 2011
OGGI A BRUXELLES CONSIGLIO AFFARI: OCCUPAZIONE, POLITICA SOCIALE, SALUTE E CONSUMATORI  
 
Bruxelles, 19 maggio 2011 - Il Consiglio dell´Ue per l´occupazione, politica sociale, salute e consumatori ministri si riunisce oggi. La Commissione europea è rappresentata dal Vice-presidente Reding Viviane, Ue Commissario alla Giustizia, e László Andor, Commissario per l´Occupazione, affari sociali e inclusione. Il principale punto all´ordine del giorno per l´occupazione e l´inclusione sociale è la presentazione ufficiale del quadro Ue per le strategie nazionali di integrazione dei rom fino al 2020, uno scambio di opinioni e l´adozione di conclusioni del Consiglio. Quadro Ue per le strategie nazionali d´integrazione dei Rom Europa 10-12.000.000 Rom continuano a subire discriminazioni, l´esclusione e la negazione dei loro diritti, mentre i governi perdere su un incremento delle entrate e produttività perché il talento potenziale potrebbe andare sprecato. Economica e sociale migliore integrazione è un imperativo - ma per essere efficace, è necessaria un´azione concordata a tutti i livelli per affrontare le molteplici cause di esclusione. Il 5 aprile, la Commissione ha presentato un quadro Ue per le strategie nazionali d´integrazione dei Rom ( Ip11/400 , Memo/11/216 ). Cosa ci si aspetta in questo Consiglio? La Commissione presenterà la sua comunicazione su un quadro Ue per le strategie nazionali di integrazione dei rom. Il Consiglio terrà un dibattito sulla comunicazione della Commissione e adottare una serie di conclusioni. Quali sono i prossimi passi? 19 maggio: Occupazione e affari sociali ministri adotteranno delle conclusioni e una relazione sarà presentata dalla presidenza ungherese, il 23 maggio: la relazione dovrà essere basata su discussioni in varie formazioni del Consiglio (Epsco del 19 maggio; Istruzione, gioventù e cultura ( Eyc) del 20 maggio, Giustizia e Affari interni (Gai) del 11 aprile). Sarà presentata al Consiglio Affari generali, dove ci sarà un dibattito di orientamento. 24 giugno: La relazione sarà poi presentata al Consiglio europeo per approvazione da parte dei Capi di Stato o di governo. A seguito di approvazione della relazione da parte del Consiglio europeo, gli Stati membri dovranno presentare le strategie nazionali di Roma entro la fine del 2011 precisando in che modo esse contribuiranno al raggiungimento di questi obiettivi. Posizione della Commissione: Il quadro di riferimento contribuirà a Roma guida le politiche nazionali e mobilita i fondi disponibili a livello comunitario per sostenere gli sforzi di integrazione. Il quadro si concentra su quattro pilastri: l´accesso all´istruzione, al lavoro, all´assistenza sanitaria e all´alloggio. Gli Stati membri dovrebbero fissare obiettivi nazionali individuali di integrazione dei Rom che si riflettono fra di loro le dimensioni della popolazione e lo stato attuale delle loro politiche di integrazione.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA LA PROTEZIONE DELLE VITTIME DI REATO  
 
Bruxelles, 19 maggio 2011 - Un turista polacco rimane gravemente ferito a seguito di uno scippo di cui è vittima a Parigi. Un adolescente italiano viene aggredito all´uscita di una stazione della metropolitana di Helsinki. Ogni anno, nell´Unione europea, più di 75 milioni di cittadini possono diventare vittime di reati gravi e vivere un´esperienza che può avere ripercussioni fisiche, emotive e finanziarie devastanti per essi stessi e per le loro famiglie. Quando i reati avvengono all´estero, le differenze di cultura, lingua e normativa possono creare problemi notevoli. A chi si rivolgono le vittime di reato per chiedere aiuto? Quali diritti possono invocare? Secondo uno dei principi fondamentali dell´Unione europea, i cittadini devono essere trattati senza discriminazioni in tutti i paesi Ue. Tale principio è stato confermato nella storica causa Cowan/trésor public del 1989, in cui la Corte di giustizia ha deliberato che le vittime hanno il diritto al risarcimento dei danni indipendentemente dalla loro cittadinanza. Che abbiano subito uno scippo o siano state coinvolte in un attentato terroristico, tutte le vittime devono essere trattate con rispetto, ricevere protezione, trovare sostegno e avere accesso alla giustizia. Tuttavia, le normative attualmente in vigore nei diversi paesi dell´Unione europea sono talvolta lacunose e non sempre soddisfano tali bisogni fondamentali. Per questo motivo, oggi la Commissione europea propone un pacchetto di misure volte a introdurre e a garantire in tutta l´Unione europea un livello minimo di tutela dei diritti, di sostegno e di protezione per le vittime, indipendentemente dai luoghi di origine e residenza. Con l´entrata in vigore del trattato di Lisbona, all´Unione europea è stata attribuita la competenza esplicita di legiferare in materia di vittime di reato. "I nostri sistemi di giustizia penale si concentrano sulla cattura dei criminali e talvolta finiscono col trascurare le vittime. Le proposte presentate oggi garantiranno che l´Ue consideri innanzitutto le vittime di reato", ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. "Ogni anno, milioni di cittadini sono vittime di reati, e ognuno di noi è una vittima potenziale. Le vittime di reato meritano rispetto, sostegno e protezione e devono sapere che possono ottenere giustizia. Per questo motivo, ho deciso di dare alle vittime di reato la considerazione che meritano nei sistemi Ue di giustizia penale, garantendo che esse possano contare in tutta l´Europa su un livello minimo di tutela dei diritti e di sostegno". Che si tratti di scippi, rapine, furti con scasso, aggressioni, violenze sessuali, molestie, intimidazioni, attentati terroristici o tratta di esseri umani, le vittime hanno le stesse esigenze fondamentali: essere riconosciute in quanto vittime ed essere trattate con rispetto e dignità, ricevere sostegno, vedere garantita la protezione della propria incolumità fisica e dei propri beni ed avere accesso alla giustizia e al risarcimento dei danni. La Commissione intende garantire che tali esigenze siano soddisfatte in maniera più completa. Le proposte odierne prevedono il miglioramento delle normative nazionali già in vigore tramite l´adozione di norme minime a livello Ue, di modo che tutte le vittime possano contare sul medesimo livello minimo di tutela dei diritti, indipendentemente dalla cittadinanza e dal luogo dell´Ue in cui il reato si è consumato. La proposta di direttiva che istituisce norme minime relative alle vittime di reato garantirà che in tutti i 27 paesi Ue: le vittime di reato siano trattate con rispetto e che la polizia, i pubblici ministeri e i giudici ricevano una formazione adeguata in tal senso; le vittime ottengano informazioni comprensibili in merito ai loro diritti a alla loro situazione; siano istituite in tutti gli Stati membri forme di sostegno alle vittime di reato; le vittime possano partecipare ai procedimenti penali, se lo desiderano, e che siano messe nelle condizioni di assistere al processo; le vittime vulnerabili – quali i bambini, le vittime di violenze sessuali e le vittime disabili - vengano riconosciute in quanto tali e siano adeguatamente protette; le vittime siano protette durante le indagini di polizia e i procedimenti giudiziari. Per contribuire a proteggere le vittime di violenze dal rischio di essere nuovamente oggetto di violenze da parte del loro aggressore, la Commissione propone anche un regolamento sul riconoscimento reciproco delle misure di protezione civili, che garantirà che le vittime di violenza (per esempio, la violenza domestica) possano continuare a contare, anche in caso di viaggio o trasferimento in un altro paese Ue, sugli ordini di restrizione o di protezione emessi nei confronti del responsabile delle violenze. La serie di proposte presentate oggi rappresenta un primo passo del processo che vedrà le vittime di reato oggetto di una considerazione sempre maggiore all´interno dei nostri sistemi giudiziari. Nei prossimi anni, la Commissione adotterà alcune iniziative volte a rafforzare le norme Ue in vigore in materia di risarcimento delle vittime di reato, per garantire che queste abbiano un accesso adeguato al risarcimento, soprattutto qualora il reato sia avvenuto all´estero. Per dare alle vittime di incidenti della strada avvenuti in un altro paese Ue la possibilità chiedere il risarcimento dei danni, la Commissione ha inoltre l´intenzione di rivedere la normativa Ue esistente in materia di conflitto di leggi, in modo che i cittadini possano contare sugli stessi termini previsti nei rispettivi paesi di origine.  
   
   
IL VICE PRESIDENTE TAJANI PRESENTA ALCUNE LINEE PRIORITARIE DELLA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE ALLO EUROPEAN ECONOMIC CONGRESS A KATOWICE IN POLONIA  
 
Bruxelles, 19 maggio 2011 - Il Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, ha presentato il 16 maggio alcune linee guida della nuova politica industriale europea alla presenza dei Primi Ministri Donald Tusk (Polonia), Viktor Orbán (Ungheria), Petr Nečas (Repubblica Ceca), Iveta Radičová (Slovacchia), Jadranka Kosor (Croazia) e del Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek . Il Vice Presidente Tajani ha avuto anche una colazione di lavoro con l´ex presidente polacco, leader storico di Solidarność e premio Nobel Lech Walesa, il presidente Buzek, e il Commissario europeo al bilancio Janusz Lewandowski, insieme a vari rappresentati dell´industria, per parlare del futuro della politica industriale europea e delle riforme per rilanciare la competitività. Nel suo intervento il commissario Tajani ha sottolineato l´importanza di spingere ancora di più su semplificazione e contesto più favorevole alla creazione e allo sviluppo delle Pmi e di aumentare le risorse europee per perseguire gli obiettivi di Europa 2020; con particolare riguardo a R&s e innovazione, infrastrutture e maggiore efficienza nell´uso dell´energia e delle materie prime. A tale proposito , Tajani si è detto favorevole a nuovi strumenti di finanziamento per le infrastrutture quali i project bond e all´utilizzo di parte dei ricavi delle aste per le emissioni climalteranti per sostenere gli sforzi dell´industria verso l´efficienza e l´utilizzo di energia pulita.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RACCOGLIE SUGGERIMENTI SU COME RIDURRE L’USO DI BORSE DI PLASTICA  
 
 Bruxelles, 19 maggio 2011 - La Commissione europea sta consultando i cittadini sul modo migliore di ridurre l’uso delle borse di plastica per la spesa. Essa chiede se soluzioni come far pagare queste borse e sottoporle a un’imposta sarebbero efficaci o se sarebbe meglio vietarne l’uso in tutta l’Ue. Si sollecitano anche pareri sull’opportunità di una maggior visibilità dei prodotti di imballaggio biodegradabili e di una maggior severità dei requisiti di biodegradabilità degli imballaggi. La consultazione su Internet è aperta fino ad agosto 2011. Il commissario europeo responsabile per l’ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: “Cinquant’anni fa, le borse di plastica monouso quasi non esistevano, mentre oggi ce ne serviamo per pochi minuti e poi lasciamo che inquinino il nostro ambiente per decenni. Ma gli atteggiamenti sociali stanno mutando ed esiste un diffuso desiderio di cambiamento. Per questo stiamo esaminando tutte le possibilità, fra cui quella di vietare le borse di plastica per la spesa in tutta Europa. Abbiamo bisogno dei pareri del maggior numero possibile di persone per arricchire le nostre analisi scientifiche1 e contribuire a definire la nostra strategia su una questione che sta soffocando il nostro ambiente”. Ridurre l’uso delle borse di plastica - Ogni anno il cittadino medio dell’Unione europea consuma circa 500 borse di plastica per la spesa, usandole quasi sempre un’unica volta. Il volume complessivo delle borse di plastica prodotte in Europa nel 2008 è stato di 3,4 milioni di tonnellate, pari al peso di più di due milioni di automobili. Il peso e le dimensioni ridotte delle borse di plastica fanno sì che sfuggano facilmente ai sistemi di smaltimento dei rifiuti e finiscano nell’ambiente marino, dove possono impiegare centinaia di anni per decomporsi. Alcuni Stati membri hanno già adottato provvedimenti per ridurre l’uso delle borse di plastica: rendendole a pagamento, concludendo accordi con i dettaglianti e vietando certi tipi di borse; ma non esiste nessuna misura specifica a livello dell’Unione europea. Nel marzo 2011 i ministri Ue dell’ambiente hanno discusso l’impatto ambientale delle borse di plastica per la spesa e le preoccupazioni emerse hanno evidenziato la necessità di un intervento efficace dell’Ue. Più visibilità per gli imballaggi biodegradabili - La consultazione mira anche a raccogliere punti di vista sull’adeguatezza degli attuali requisiti di compostabilità e biodegradabilità previsti dalla direttiva sugli imballaggi. La direttiva non opera una distinzione chiara fra i prodotti biodegradabili che si decompongono naturalmente nell’ambiente e i prodotti compostabili che si decompongono solamente in impianti industriali di compostaggio. Il fatto di pubblicizzare un prodotto di imballaggio come biodegradabile mentre in realtà non si decompone in condizioni naturali può essere fuorviante e contribuire alla proliferazione dei rifiuti. La consultazione raccoglie pareri sugli impatti ambientali, sociali ed economici che potranno derivare da misure volte a migliorare i requisiti di biodegradabilità dei prodotti di imballaggio, fra cui la visibilità degli imballaggi biodegradabili per i consumatori.  
   
   
SERBIA, SOSPENSIONE TEMPORANEA LIBERALIZZAZIONE VISTI?  
 
Belgrado, 19 maggio 2011 - Il Capo della Delegazione Ue in Serbia Vincent Degert ha annunciato nei giorni scorsi che la liberalizzazione dei visti dei cittadini serbi potrebbe essere temporaneamente sospesa se proseguirà il flusso verso l´Ue di falsi richiedenti asilo provenienti da questo Stato. Degert ha specificato che la possibilità per il momento è stata solo presa in esame, poiché richiede un accordo tra gli Stati membri sia a livello di Commissione che di Parlamento. I Paesi Ue stanno al momento subendo una sensibile pressione derivante dall´arrivo di falsi richiedenti asilo provenienti dal sudest europeo. Il fenomeno sta colpendo in particolare Svezia, Germania, Belgio e Lussemburgo: il problema è serio, e vi è la necessità di ridurre il numero di richiedenti asilo, piuttosto che assistere al loro aumento. Degert ha comunque espresso la speranza che si giunga ad un accordo e si trovi una soluzione per evitare che la sospensione della liberalizzazione dei visti venga adottata. Il Ministro degli Interni Ivica Dacic ha affermato che sono giunte notizie secondo cui alcuni Paesi europei, come il Belgio, avrebbero chiesto la discussione di una sospensione temporanea della liberalizzazione dei visti alla Serbia, se il numero dei richiedenti asilo continuerà ad aumentare.  
   
   
CROAZIA, STIPENDIO MEDIO DI FEBBRAIO A QUOTA 718,02 EURO  
 
Zagabria, 19 maggio 2011 - Secondo i dati pubblicati dall´Istat croato, lo stipendio medio netto lo scorso febbraio è ammontato a 5.242 kune (circa 718,02 euro), con un calo dell´1,9 per cento rispetto al mese di gennaio del 2011. Invece, a livello annuo, lo stipendio medio netto a febbraio è aumentato di 85 kune (circa 11,64 euro). Lo stipendio medio lordo è ammontato a 7.483 kune (circa 1025,06 euro), in calo di 155 kune (circa 21,23 euro), ossia il 2 per cento in meno rispetto al mese di gennaio. A livello annuo, lo stipendio medio lordo, invece, ha registrato un aumento dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  
   
   
REPUBBLICA CECA, APPROVATO IL PROGRAMMA DI CONVERGENZA  
 
Bratislava, 19 maggio 2011 - Il governo della Repubblica Ceca ieri ha approvato l´attualizzazione del cosiddetto programma di convergenza, con il quale Praga conferma l´intento, entro il 2014, di portare entro il tetto massimo dell´1,9 per cento il rapporto fra deficit e Pil. L´ulteriore proposito del governo ceco è di pareggiare il bilancio nel 2016, il che - come sottolineato dal Ministro delle Finanze, Miroslav Kalousek - richiederà una serie di rilevanti riforme strutturali. Il governo ceco non ha invece indicato alcuna data previsionale sulla eventuale futura adozione dell´euro.  
   
   
BALCANI, MISSIONE MINISTRO ROMANI IN CROAZIA E SLOVENIA  
 
Roma, 19 maggio 2011- Rafforzare la partnership economica e commerciale con i Balcani, mercato fondamentale per le nostre imprese sia per le esportazioni che per gli investimenti produttivi. Con questo obiettivo il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani si trovava ieri a Zagabria e oggi prosegue la sua missione a Lubiana. Fitta l’agenda degli incontri istituzionali e le occasioni di reciproco confronto. Nel pomeriggio Romani si incontrerà con il ministro dell’Economia, del Lavoro e dell’Imprenditoria, Duro Popijač, con il Vice Primo ministro e ministro degli Affari Esteri e dell’Integrazione Europea, Gordan Jandroković, con il Ministro del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture Bozidar Kalmeta, con il Vice Primo Ministro con delega agli Investimenti, Domagoj Ivan Milosecic. In agenda i temi relativi al miglioramento dell’interscambio commerciale, degli investimenti italiani in Croazia e il supporto che il nostro paese sta offrendo al governo di Zagabria in previsione dell’ingresso del paese nell’Unione Europea. Nel 2010 il nostro paese si è riconfermato primo partner commerciale della Croazia, ed e´ impegnato a tornare al più presto ai livelli precedenti alla crisi con l’obiettivo di raggiungere entro il prossimo triennio i 6 miliardi di euro di interscambio. La Croazia ha presentato un piano di sviluppo che prevede 30 grandi progetti nei settori dell’energia, delle infrastrutture e trasporti, del turismo e dell’ambiente che combaciano con gli interessi delle nostre imprese. Domani il ministro Romani sarà a Lubiana dove insieme al Ministro sloveno per l’Economia, Darja Radic inaugurerà lo stabilimento del gruppo Aquafil, impianto tecnplogicamente avanzato e ad alta sostenibilita´ ambientale che trasforma i rifiuti di poliammide in filatura per pavimentazione stradale ed in filo per abbigliamento. Si tratta del principale investimento italiano tra i maggiori mai effettuati nel paese limitrofo. Durante la missione il ministro Romani aprirà, tra l’altro, anche i lavori del Forum Economico italo sloveno che sarà l´occasione per conoscere direttamente le opportunità di collaborazione tra imprese italiane e slovene con focus sui settori: energie rinnovabili, ambiente, costruzioni e infrastrutture. A conclusione del Forum si terranno gli incontri bilaterali tra le aziende dei due paesi.  
   
   
BOLZANO: DELEGAZIONE UNGHERESE DAL PRESIDENTE DURNWALDER  
 
 Bolzano, 19 maggio 2011 - Il presidente della Provincia Luis Durnwalder, mercoledì 18 maggio 2011, ha ricevuto la visita del sottosegretario di Stato presso il Ministero degli Esteri ungherese Gergely Pröhle, e dell´ambasciatore ungherese in Italia, János Balla. Al centro del colloquio, tenutosi presso il Consiglio provinciale a Bolzano, la tutela delle minoranze ed il modello autonomistico dell´Alto Adige. Luis Durnwalder ha ricordato la buona collaborazione che intercorre fra Alto Adige e minoranza linguistica tedesca dell´Ungheria sottolineando come sia la Provincia di Bolzano che la Regione Trentino-alto Adige sostengono anche finanziariamente con vari progetti laminoranza tedesca ungherese. In considerazione delle difficoltà della gestione delle problematiche legate alle minoranze, non solo tedesca in Ungheria, ma anche delle minoranze ungheresi in Romania e Slovacchia, Durnwalder ha illustrato al sottosegretario di Stato presso il Ministero degli Esteri ungherese, Gergely Pröhle, e all´ambasciatore ungherese in Italia, János Balla, il modello autonomistico altoatesino che consente la convivenza fra gruppi linguistici diversi senza spostare i confini. Al termine dell´incontro il presidente Durnwalder ha espresso la disponibilità a proseguire la collaborazione avviata.  
   
   
SARDEGNA: PATTO PER LO SVILUPPO, APERTO A VILLA DEVOTO IL TAVOLO INFRASTRUTTURE  
 
Cagliari, 19 Maggio 2011 - Si è aperto ieri a Cagliari, nella sede di Villa Devoto, il primo tavolo tematico su "perequazione infrastrutturale e nuova politica di coesione", nell’ambito del patto per lo sviluppo tra Regione e parti sociali. L´assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu, ha introdotto l’incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, i segretari regionali della Cgil e della Cisl, Enzo Costa e Mario Medde e il segretario confederale della Uil, Terenzio Calledda. "La perequazione infrastrutturale è un argomento fondamentale nel contesto dei rapporti con il Governo, alla luce del riconoscimento della condizione di insularità e del federalismo fiscale - ha detto Sannitu - per questo la Regione sta elaborando dei parametri che possano rappresentare oggettivamente il deficit subito dalla Sardegna rispetto alle altre regioni italiane". "Gli strumenti fondamentali attraverso i quali si stanno programmando le infrastrutture strategiche - è stato richiamato nella riunione odierna - sono il Piano Sud e l’Intesa generale quadro". Quindi è stato approfondito l’ambito relativo alle risorse disponibili e ai rapporti con il Governo. In accordo con i rappresentanti sindacali, i lavori del tavolo proseguiranno con il coinvolgimento degli assessorati competenti approfondendo il quadro delle opere strategiche immediatamente cantierabili nei settori viario, idrico, portuale, sanitario e analizzando i progetti delle infrastrutture immateriali.  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO: INCOSTITUZIONALE DECRETO ATTUATIVO FEDERALISMO  
 
 Potenza, 19 maggio 2011 - Non ha usato mezzi termini il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, per bollare di incostituzionalità il decreto attuativo del federalismo fiscale che introduce sanzioni per quegli amministratori locali che non tengano in ordine i conti delle proprie Amministrazioni. Il governatore lucano, che è stato uno dei primi a prendere la parola nel corso del dibattito iniziato ieri mattina in sede di Conferenza delle Regioni e che proseguito nel pomeriggio in Conferenza Unificata, ha evidenziato tra l’altro come il decreto in discussione non rispetti la legge delega n. 42 del 2009. Secondo De Filippo siamo di fronte ad una invasione scomposta da parte del Governo nel campo specifico delle competenze regionali, con il rischio, tutt’altro che aleatorio, di innescare un nuovo contenzioso tra Stato e Regioni, alla luce di quanto previsto dagli articoli 120 e 126 della Carta Costituzionale. Il presidente De Filippo ha pertanto invitato l’intera Conferenza delle Regioni a mantenere la barra dritta rispetto alle posizioni critiche sui meccanismi sanzionatori già evidenziate nella scorsa seduta, sottolineando come la linea dello scontro perseguita dal Governi rischi di minare il clima di collaborazione auspicato dalle Regioni per l’attuazione del federalismo fiscale.  
   
   
FEDERALISMO, BASILICATA: DE FILIPPO SU SANZIONI E PREMI A PUBBLICI AMMINISTRATORI  
 
Potenza, 19 maggio 2011 - Il governatore lucano, Vito De Filippo, ha spiegato le ragioni che hanno indotto le Regioni ad esprimere parere negativo rispetto allo schema di decreto messo a punto dal Governo sui meccanismi sanzionatori e premiali per i pubblici amministratori, di cui si sono fatti interpreti in sede di Conferenza Unificata i ministri Calderoli e Fitto. Non possiamo condividere – ha spiegato De Filippo – una visione demagogica della gestione dell’amministrazione locale che punta a far ricadere unicamente sulle spalle di chi governa Regioni, Province e Comuni la responsabilità del deficit pubblico. Il governatore lucano ha poi ricordato come, al di là degli aspetti di incostituzionalità rilevati sin dal primo momento dalla Conferenza delle Regioni, lo schema di decreto ponga in essere espedienti tecnici, quali l’inventario di fine legislatura per le Regioni assoggettate ai piani di rientro sanitario, che sarebbero fonte di contenzioso, e non solo in sede politica. La stessa apertura venuta dal ministro Calderoli, a proposito del cosiddetto principio di reciprocità, secondo il quale le sanzioni previste per Regioni, Province e Comuni verrebbero applicate a tutti gli organi dello Stato, Ministeri compresi, rappresenta – ha spiegato De Filippo - una ulteriore dimostrazione della giustezza della nostra posizione, improntata a forte senso di responsabilità oltre che a leale collaborazione tra Regioni e Governo.  
   
   
CAPPELLACCI INCONTRA VERTICI EQUITALIA E INPS  
 
Cagliari, 19 Maggio 2011 - Il presidente Cappellacci ha incontrato a Roma il presidente di Equitalia, Attilio Befera, e il presidente dell´Inps, Antonio Mastrapasqua. Al centro dell´incontro le azioni indicate nella deliberazione della giunta regionale approvata la scorsa settimana, con la quale sono stati definite le azioni urgenti a tutela dei cittadini e delle imprese “colpite” da Equitalia. Particolare attenzione è stata dedicata alla richiesta di una serie di provvedimenti urgenti riguardanti la modifica delle modalità di intervento di Equitalia concernenti una moratoria fiscale di almeno un anno, la riduzione delle sanzioni contributive, la modifica dei criteri di applicazione degli interessi moratori e degli aggi, la limitazione ai pignoramenti e l’estensione del periodo di rateizzazione. Particolare importanza ha avuto inoltre l’approfondimento riguardante la costituzione di un fondo di garanzia dedicato alle imprese in difficoltà, a causa dell’indebitamento con Equitalia tale da consentire alle stesse un più facile accesso al credito per la soluzione delle vertenze tributarie che le riguardano, senza che ciò pregiudichi la normale attività imprenditoriale. Nel contempo con il presidente dell´Inps è stato avviato un percorso, da perfezionare in sede tecnica, che consentirà ai contribuenti che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione di poterli utilizzare come forma di garanzia per le loro posizioni debitorie analogamente a quanto in via di attuazione nella Regione Lazio. Per perfezionare e rendere immediatamente operativi tali strumenti è stato già istituito un tavolo tecnico tra i funzionari di Equitalia, quelli dell’Inps e i dirigenti regionali.  
   
   
FVG: INTESA SU PIANO VALORIZZAZIONE E RIDUZIONE COSTI POLITICA  
 
Udine, 19 maggio 2011 - Il Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia ha raggiunto l´intesa all´unanimità (14 votanti) sul Piano di valorizzazione territoriale per il 2011, che prevede 11 milioni e 500 mila euro a disposizione degli enti locali. Ad illustrare il provvedimento è stato l´assessore alle Autonomie locali e Funzione pubblica, Andrea Garlatti, spiegando che il Piano è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all´anno scorso a parte tre modifiche che il Cal ha considerato migliorative. La prima modifica riguarda l´eliminazione del vincolo sulla gestione delle macrofunzioni. In sostanza, in vista della prossima riforma delle forme associative in montagna ed in pianura, si è ritenuto opportuno finanziare le singole funzioni gestite insieme. La seconda variazione è tecnica ed è relativa al calcolo delle decurtazioni al fine di assicurare l´impiego di tutte le risorse stanziate. La terza, infine, risponde a quanto proposto in un ordine del giorno del Consiglio regionale e riguarda il "depotenziamento" delle decurtazioni concernenti il raggiungimento degli obiettivi: lo scopo è quello di dimezzare gli importi al 50 per cento evitando l´eliminazione totale del finanziamento. In conclusione, l´assessore ha assicurato l´apertura immediata di un tavolo di lavoro per la riforma dei finanziamenti agli enti locali, con particolare riguardo alle forme di gestione associata. Il Consiglio ha poi approvato all´unanimità (13 votanti) l´intesa sul recepimento dei principi di riduzione dei costi della politica a livello locale attraverso la nuova disciplina delle indennità e dei rimborsi spese per gli amministratori. Le novità riguardano la riduzione degli importi dei gettoni dei consiglieri provinciali e dei presidenti dei Consigli comunali e provinciali nonché l´affidamento agli stessi Comuni della disciplina dei rimborsi spese viaggio, vitto e alloggio per i propri amministratori, comunque nel rispetto di limiti massimi. Accolta anche una richiesta proposta del presidente del Cal e sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, sulla facoltà degli enti e degli amministratori di ridursi anche solo parzialmente i propri emolumenti.  
   
   
POR CALABRIA FSE 2007-2013, GIÀ SUPERATI I TARGET DI IMPEGNI DI SPESA PER IL 2011  
 
Catanzaro, 19 maggio 2011 - La Regione Calabria ha superato i target relativi agli impegni di spesa per il 2011. Il dato è emerso nel corso dell’incontro tenutosi recentemente a Roma tra la Regione Calabria, la Commissione Europea ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’autorità di Gestione del Programma Fse, ha comunicato che il Por Calabria Fse 2007-2013, dai dati ufficiali presenti nel sistema nazionale di monitoraggio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha già superato, alla data del 12 maggio, di oltre 30 milioni di Euro il target di impegni giuridicamente vincolanti fissato per il prossimo 31 maggio 2011 dalla Delibera Cipe 01/2011 e dalle successive decisioni del Comitato di coordinamento del Qsn. Questo positivo risultato, che ha consentito alla Calabria di evitare forti tagli di risorse, si aggiunge ai precedenti obiettivi già raggiunti per il Fse, dall’insediamento nuova Giunta presieduta da Giuseppe Scopelliti, nel corso del secondo semestre del 2010 ed è stato frutto del forte impegno profuso da tutti i soggetti a vario titolo impegnati nell’attuazione del programma. “Sono particolarmente soddisfatto – ha dichiarato il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. I nostri uffici non hanno risparmiato tempo e fatica, in linea con la nuova stagione politica, fatta di azioni concrete. Le risorse dell’Unione Europea sono fondamentali per la ripresa della nostra regione, non possiamo permetterci di perdere un solo euro. Plaudo a questo importante risultato raggiunto”.  
   
   
CALABRIA: INCONTRO REGIONE SINDACATI SULLA SPESA DEI FONDI COMUNITARI  
 
Catanzaro, 19 maggio 2011 - L’assessore al Bilancio e alla Programmazione Giacomo Mancini ha presieduto un incontro con le organizzazioni sindacali regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per analizzare la programmazione di spesa dei fondi comunitari e il lavoro svolto in un anno di amministrazione Scopelliti. Erano presenti all’incontro la dirigente generale del dipartimento regionale Programmazione Nazionale a Comunitaria Anna Tavano e i segretari regionali di Cgil Sergio Genco, Cisl Paolo Tramonti, Uil Roberto Castagna, Ugl Antonio Franco. “Un incontro – ha affermato l’assessore – per discutere sui risultati raggiunti e sugli obiettivi già fissati per il 2011. Un incontro – ha evidenziato ancora Mancini - a suggello di un rapporto tra l’amministrazione regionale e le forze sociali che vuole essere, sempre di più, stretto e collaborativo, essendo comune e condiviso l’obiettivo di spendere bene i fondi che provengono dall’Unione Europea”. I rappresentanti sindacali hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e condivisione per il metodo concertativo messo in atto dall’amministrazione regionale. Al termine è stata fissata la data per la firma del protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e le organizzazioni del partenariato economico e sociale.  
   
   
PRATO, RIACCENDERE I MOTORI DELLA CRESCITA. ROSSI: “SUBITO AL LAVORO”  
 
Firenze, 19 maggio 2011 - Hanno discusso dei contenuti dell’accordo di programma necessario per utilizzare al meglio gli strumenti e le risorse rese disponibili dopo che il ministero ha dichiarato Prato area di crisi. Hanno parlato della ‘conversione’ al fotovoltaico e alle biomasse di una ventina aziende del Macrolotto ma anche a Vaiano e Montemurlo, per l’autosufficienza energetica (ed anche qualcosa in più). C’è stato spazio anche per capire se il trattamento dei rifiuti e il riciclo delle materie prime possa diventare un’occasione di lavoro. E poi l’attrazione di investimenti su alcune grandi aree già individuate nel Macrolotto, il Centro di ricerche ed alta formazione (Creaf) “che deve partire velocemente”, sfratti ed edilizia residenziale. E’ stato un lungo incontro quello di stamani tra il presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri , il sindaco della città Roberto Cenni e il presidente della Toscana Enrico Rossi, accompagnato dal responsabile del “Progetto Prato” Vinicio Biagi. L’incontro a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, il primo dopo la firma del protocollo d’intesa a febbraio, è durato quasi tre ore. Ne seguirà a breve un altro, per affrontare altre questioni rimaste sul tappeto. “Ma soprattutto è stato un incontro dal clima davvero positivo – commenta il presidente Rossi – Abbiamo individuato le priorità: per ognuna sarà costituito un gruppo di lavoro tecnico. Ed ora procediamo spediti per riaccendere i motori della crescita dell’intera area pratese, ma soprattutto dell’occupazione. Questo è il nostro primo obiettivo”. Cinque punti ed un prologo, dedicato alla crisi della Btp con un incontro, annunciato per venerdì 20 maggio, che i rappresentati dei lavoratori avranno con l’assessore Simoncini. E’ iniziata così la riunione. Cinque punti, di cui quattro hanno a che fare con lo sviluppo economico e uno con la casa e la crisi di alloggi in città. Nessuna parola invece, stamani, sui profughi africani (tredici) attesi oggi a Prato, parte di un gruppo di 125 persone sbarcate a Genova. Stato di crisi, aiutare le piccole aziende - Sull’accordo di programma sullo stato di crisi l’attenzione è stata posta sulla necessità di trovare gli strumenti più opportuni per aiutare le piccole imprese, che a Prato sono la maggioranza. In genere questo tipo di accordi sono infatti per lo più calibrati sulle grandi realtà industriali. Regione, Provincia e Comune dovranno velocemente definire i contenuti, perchè nelle prossime settimane ci saranno i primi incontri tecnici con gli uffici del Ministero. Rinnovabili e rifiuti, nuove occasioni di lavoro - Le energie rinnovabili riguardano invece un progetto della Provincia per la valorizzazione energetica delle aree industriali. Sarebbero interessate una ventina di aziende, tra il Macrolotto 2, Vaiano e Montemurlo. L’idea è quella di aiutare le imprese nella sostituzione delle coperture dei capannoni, spesso d’amianto, con pannelli fotovoltaici, ma anche per produrre energia con le biomasse (a partire dagli scarti di legnami della Valbisenzio) o per utilizzare, in questo caso solo a Vaiano, pure l’energia dell’acqua: quasi un ritorno al passato, visto che molte fabbriche della zona utilizzavano le correnti del Bisenzio, ma adoperando stavolta le moderne turbine studiate proprio al Pin universitario di Prato. E’ stato calcolato che in questo modo non solo le aziende diverrebbero energeticamente autosufficienti, ma avrebbero anche un terzo dell’energia prodotta, in surplus, da vendere. Dalle rinnovabili ai rifiuti e al riciclo delle materie prime, che potrebbero diventare nel Macrolotto pratese occasione per nuovi posti di lavoro. Un tema da approfondire, hanno giudicato Regione, Provincia e Comune. Sull’attrazione di nuovi investimenti intanto si lavora per trovare gli strumenti più duttili e veloci per agevolare l’arrivo di nuove grandi aziende in aree vuote che il Comune ha già individuato. Il Creaf non può attendere - Nell’incontro c’è stato spazio anche per parlare di formazione, innovazione e ricerca. Sul Creaf, è stato sottolineato da tutti, che occorre accellerare. Dal 2002 ad oggi sono stati investiti 22 milioni. Il Centro di ricerche e alta formazione, per cui è già pronta la sede in via Galcianese, non può infatti più attendere e va velocemente individuato un modello di gestione, che la Regione si è resa disponibile a studiare assieme alla Provincia e i Comuni dell’area, che ne sono i soci. Sarà un centro di sperimentazione (non solo sul tessile), ma anche un incubatore di imprese. Rossi, a proposito di ricerca e innovazione, ha anche ribadito l’intenzione di stringere un’intesa con il governo cinese e la provincia dello Zhejiang, per attrarre investimenti cinesi ma di qualità. Casa, accordo con il tribunale e nuovi alloggi al Macrolotto zero - L’ultimo tema affrontato è stato la casa. Due sono stati gli strumenti individuati per constrastare la crisi di alloggi in città. Il primo, a breve termine, è un accordo con il tribunale per prevenire gli sfratti per “morosità non colpevole”, quella di chi non paga l’affitto perchè magari ha perso il posto di lavoro. L’idea sarebbe quella di bloccare lo sfratto, congelando il pregresso e con l’impegno da parte delle istituzioni a pagare i successivi sei mesi di affitto. Il secondo strumento, a medio termine, è la realizzazione di nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica: da realizzare nel Macrolotto zero, la zona industriale dismessa della città tra via Filzi e via Pistoiese, con il risultato anche di riqualificare urbanisticamente la zona. Presto un altro incontro - Dell’area archeologica di Gonfienti, di mobilità ferroviaria e del progetto di tramvia per Firenze passando per Campi (da valutare), di un progetto per l’emersione del lavoro nero, di politiche culturali e dell’assetto idrogeologico delle aree di montagna si parlerà in un prossimo incontro, che non tarderà.  
   
   
CAMPANIA, SALARIO ACCESSORIO: STA LAVORANDO CON IL MINISTERO DELL´ECONOMIA PER UNA SOLUZIONE  
 
Napoli, 19 maggio 2011 - "Più volte ho espresso alle organizzazioni sindacali la volontà del presidente Caldoro, mia personale e della Giunta di lavorare ad una soluzione per assicurare al personale il salario accessorio 2010". Così l´assessore alle Risorse Umane della Regione Campania Pasquale Sommese sulle sollecitazioni di Cgil, Cisl e Uil di categoria. "Proprio oggi a Roma abbiamo sollecitato il Ministero dell´Economia ad accelerare l´approvazione del piano di stabilizzazione finanziaria, in assenza della quale non è possibile garantire il saldo della produttività 2010 ai dipendenti della Giunta. Lunedì prossimo incontreremo le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione alla luce del proficuo lavoro che stiamo portando avanti", conclude l´assessore Sommese.  
   
   
DA VENERDÌ A DOMENICA A SORRENTO TRE GIORNI SU INNOVAZIONE PER LA GIUSTIZIA  
 
Napoli, 19 maggio 2011 - Si terrà da venerdì 20 a domenica 22 a Sorrento, presso l´hotel Parco dei Principi, la "tre giorni" sul tema "Innovazione per la Giustizia. Stati generali dei protagonisti per progettare nuovi uffici giudiziari". L´iniziativa, promossa dall´Assessorato alla Ricerca e all’Innovazione della Regione Campania e dall´Università Federico Ii di Napoli, vedrà un confronto a più voci tra i protagonisti della giustizia e il mondo delle istituzioni, con l´obiettivo di fare il punto su un nuovo modello di uffici giudiziari più vicini al cittadino. I lavori saranno aperti alle ore 15, 30 di venerdì da Guido Trombetti, assessore alla Ricerca e all´Innovazione della Regione Campania, e Massimo Marrelli, rettore della Federico Ii. Nella prima giornata sono previsti gli interventi, tra gli altri, di Valerio Fracassi, segretario generale del Movimento per la Giustizia - Articolo 3, Giorgio Jachia, giudice del Tribunale di Salerno, Paolo Mancuso, procuratore della Repubblica di Nola, Stefano Torda, amministratore unico Digitcampania.  
   
   
PROFUGHI: CONSULTA IMMIGRAZIONE VENETO CONDIVIDE STRATEGIA DI PREFETTO E PRESIDENTE REGIONE. PUNTARE ALL’ACCOGLIENZA DIFFUSA  
 
Venezia, 19 maggio 2011 - La Consulta regionale dell’Immigrazione del Veneto, riunitasi sotto la presidenza dell’assessore ai flussi migratori Daniele Stival, ha approvato un ordine del giorno nel quale, tra l’altro, sottolinea di “condividere il piano che la Prefettura, in accordo con la Regione ed in particolare con il Presidente della Giunta, ha definito in materia di accoglienza ai profughi”. Ne dà notizia lo stesso assessore Stival, sottolineando che “in particolare la Consulta ha espresso condivisione rispetto alla scelta di perseguire una forma di accoglienza diffusa sul territorio, evitando le concentrazioni di persone, se non nella primissima fase immediatamente successiva al loro arrivo”. L’odg approvato dalla Consulta esprime “solidarietà verso le persone costrette a fuggire dai teatri di guerra e da altre situazioni riconosciute come motivi per l’accoglienza sulla base delle convenzioni internazionali” e “ritiene che la comunità veneta nelle sue varie espressioni, compresa la comunità degli immigrati, debba fare la sua parte nel rispondere all’emergenza secondo un piano ragionevole in termini numerici e di soggetti ospitati”. Il documento della Consulta dell’Immigrazione si conclude con l’auspicio “che vengano superati gli ostacoli che alcuni Enti Locali stanno frapponendo”.  
   
   
PROFUGHI IN LIGURIA: LA REQUISIZIONE DI UN EDIFICIO RESA NECESSARIA PER RISPONDERE ALL´EMERGENZA  
 
 Genova, 18 Maggio 2011 - “La requisizione da parte della Protezione civile regionale di un edificio a Nava, nel Comune di Pornassio, di proprietà della Provincia di Imperia gestito da una cooperativa sociale, si è resa necessaria per rispondere alle necessità di accoglienza di 50 profughi arrivati ieri mattina nel Porto di Genova e destinati in Liguria”. Lo spiega l´assessore regionale alle politiche sociali e coordinatrice del piano profughi, Lorena Rambaudi dopo due giorni ininterrotti di telefonate agli Enti territoriali per individuare, senza alcun esito, alcune strutture in grado di accoglierli. “Di fronte alla necessità di dare una risposta all´emergenza profughi e vista l´impossibilità di individuare una struttura con il consenso dei territorio abbiamo dovuto requisire, come prevede la legge, un edificio”. “Sulla base delle segnalazioni effettuate dalla Regione Liguria – continua Rambaudi - circa la difficoltà ad accogliere i profughi in arrivo nella regione, la Protezione civile nazionale ci ha risposto di mettere in atto i poteri derivanti dall´ordinanza nazionale sull´accoglienza degli immigrati che comprendono, tra gli altri, anche la possibilità di requisire immobili. Non si tratta di una scelta della politica, ma di un´iniziativa obbligata che si è resa necessaria per far fronte all´emergenza”. L´assessore alle politiche sociali della Regione Liguria lamenta di ”aver fatto presente ai territori durante le riunioni che non dare risposte all´emergenza profughi non ci avrebbe esentato dall´accoglierli e credevo di essere stata chiara. Fin dal primo incontro a Roma con il Ministro Maroni è stato evidente che le persone immigrate sarebbero state collocate nelle varie regioni o utilizzando la capacità dei territori o in altro modo”. “A questo punto mi dispiace che si sia arrivati a tanto ma non c´erano alternative, di fronte alla prima vera emergenza che imponeva di collocare 50 profughi che sono sbarcati questa mattina. Ora andremo avanti insieme alla protezione civile regionale ed effettueremo nei prossimi giorni sopralluoghi anche ad alcuni siti demaniali presenti sul territorio”. La coordinatrice del piano profughi per la Liguria rimarca inoltre che “resta da chiarire con il Ministero tutto il capitolo dei minori non accompagnati, per quanto riguarda sia le procedure, sia le risorse che devono essere stanziate dal Governo”.  
   
   
PROFUGHI. ZAIA CHIEDE A GABRIELLI SOSTITUZIONE SOGGETTO ATTUATORE PER IL VENETO  
 
Venezia, 19 maggio 2010 - Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato una lettera indirizzata al prefetto Franco Gabrielli, commissario di Governo per l’emergenza profughi, e inviata per conoscenza al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta e ai ministri dell’interno Roberto Maroni e per gli affari regionali Raffaele Fitto, per comunicare la revoca della designazione dell’ing. Roberto Tonellato da soggetto attuatore della struttura del Commissario straordinario stesso. La lettera prosegue chiedendo al prefetto Gabrielli di provvedere alla nomina di un nuovo soggetto attuatore, che possa collaborare in serenità con il prefetto di Venezia Luciana Lamorgese. Nella lettera, il presidente Zaia ha definito la revoca della designazione “insindacabile e irrevocabile”, dettata dal fatto che di fronte ad un problema “di dovuta e civile” applicazione di norme internazionali – si fa riferimento alla convenzione di Ginevra del 1951 – giorno dopo giorno da più parti il problema profughi è stato ed è utilizzato, a volte davvero a dismisura, ai fini della mera propaganda politica, creando evidenti difficoltà istituzionali e ambientali a chiunque cerchi di operare nel rispetto delle legislazioni vigenti. Il presidente Zaia ha concluso: “spero che l’individuazione di un nuovo interlocutore possa contribuire a dare un risultato migliore alla difficile e necessaria attuale congiuntura”.  
   
   
GIUNTI IN ALTO ADIGE 22 PROFUGHI, SISTEMAZIONE PROVVISORIA ALL´EX GORIO  
 
Bolzano, 19 maggio 2011 È giunto il 18 maggio nel tardo pomeriggio a Bolzano un gruppo di 22 migranti africani, provenienti da Genova. I nuovi arrivati sono stati accolti provvisoriamente all´ex caserma Gorio nel capoluogo, per essere successivamente destinati alle strutture previste dal piano provinciale. Tra i nuovi arrivi si registrano anche alcune coppie di coniugi e una famiglia con due bimbi. Il collaudato meccanismo di accoglienza dei profughi in arrivo in Alto Adige - sulla base degli accordi siglati con il Governo italiano dalle Regioni e dalle Province autonome – prevede, una volta espletate le operazioni di accoglienza e appurate particolari condizioni di bisogno, il trasferimento dei profughi nelle strutture già individuate sul territorio provinciale. Oggi pomeriggio sono giunte a Bolzano 22 persone di nazionalità centrafricana (Nigeria, Costa D´avorio, Ghana). Nel gruppo vi sono anche alcune coppie di coniugi e una famiglia con due bambini piccoli. Le persone saranno ospitate in un primo momento nella struttura ex Gorio ai Piani, dove verranno svolte le pratiche richieste dalla Questura e condotti gli iniziali accertamenti sanitari. In un secondo momento avrà luogo la distribuzione sul territorio. "L´ex Gorio funge quale centro di primo arrivo ai fini della successiva distribuzione nelle diverse sistemazioni previste", spiega il direttore della Ripartizione Politiche sociali Karl Tragust, incaricato dalla Giunta provinciale di coordinare l’accoglienza dei profughi assegnati all’Alto Adige. Nel frattempo sono state trasferite nella struttura ex Arnika di Merano, affidato in gestione alla Caritas diocesana, complessivamente 30 persone ospitate in precedenza nell´ex caserma di Bolzano. Si tratta dei due gruppi arrivati con la prima fase del piano nazionale di distribuzione: 10 tunisini e 20 persone di orgine centroafricana, transitate per la Libia. La situazione è quindi ora la seguente: delle 70 persone destinate all´Alto Adige - giunte da metà aprile - 40 sono attualmente ospitate a Bolzano e 30 a Merano. Come noto, il piano di riparto concordato tra Governo e Regioni per fronteggiare gli effetti provocati dall’emergenza umanitaria in Nordafrica prevede infatti la distribuzione tra le regioni dei migranti sbarcati in Italia in rapporto alla consistenza della popolazione residente: in Alto Adige quindi circa l´1% delle persone distribuite sul territorio italiano. La Giunta provinciale ha deciso di suddividere eventuali ulteriori arrivi in più centri sul territorio altoatesino, evitando di concentrarli in un’unica struttura.  
   
   
IMMIGRATI: VISITA BAGNASCO E´ SPERANZA PER FUTURO LAMPEDUSA  
 
Palermo, 19 maggio 2011 - "La presenza del cardinale Bagnasco e´oggi il riconoscimento piu´´ grande per Lampedusa. Siamo certi che la sua visita, che da´ rinnovata speranza a questa comunita per il suo futuro, e´ un impegno affinche´ l´isola non sia dimenticata dalle istituzioni nazionali ed europee". Lo afferma l´assessore regionale all´Ambiente Gianmaria Sparma, che,in rappresentanza del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, ieri ha accolto all´aeroporto di Lampedusa il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco. "Il presidente della Cei - ha aggiunto Sparma - ha apprezzato l´opera svolta durante l´emergenza dalla Regione, in particolare nel campo igienico-sanitario, a favore dei migranti e del popolo lampedusano". L´ assessore Sparma - che ha coordinato l´ufficio della giunta regionale insediato nell´isola durante i giorni piu´ drammatici dell´emergenza migranti - ha poi accompagnato il cardinale Bagnasco, il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e il vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, agli incontri con la comunita´ lampedusana, con i volontari e le forze dell´ordine. "Gli abitanti di Lampedusa - ha concluso l´assessore - tra mille difficolta´ hanno dimostrato, nelle passate settimane, ancora una volta la loro gia´ provata solidarieta´ e accoglienza verso i migranti, e con umanita´ e partecipazione hanno accolto l´enorme ondata di sbarchi".  
   
   
DONNE DI FRONTIERA - CONFERENZA IL 20 MAGGIO A VADENA  
 
 Bolzano, 19 maggio 2011 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Venerdì prossimo 20 maggio 2011, alle ore 20.00, a Vadena, con Heidi Hintner e Donatella Trevisan in tedesco ed italiano. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Venerdì prossimo, 20 maggio 2011, alle ore 20.00, presso la Biblioteca a Vadena, Heidi Hintner e Donatella Trevisan, alternatamente in lingua tedesca ed italiana, nella conferenza "Donne di frontiera" proporranno i percorsi di vita di donne di Alto Adige, Trentino e Tirolo del Nord, anche molto diverse fra loro, che hanno scritto un pezzo di Storia in un mondo dominato dagli uomini. L´obiettivo è quello di dare visibilità, in un´ottica femminista, all´esperienza ed ai successi di queste figure femminili trasmettendoli ad altre donne e ragazze di tutte le età. L´ingresso è libero. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it