Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 31 Maggio 2011
IL NOSTRO CERVELLO PUÒ PERCEPIRE IL MONDO DALLE DIMENSIONI DI UNA BARBIE  
 
Bruxelles, 31 maggio 2011 - Cosa pensereste se svegliandovi una mattina scopriste che il vostro corpo si è rimpicciolito fino alle dimensioni di una bambola? Potreste pensare di essere normali mentre tutti gli altri sono diventati enormi, o di essere piccolissimi. La domanda è: in che modo le dimensioni del nostro corpo influenzano il modo in cui vediamo il mondo? Alcuni ricercatori in Svezia si sono confrontati con questo interrogativo e hanno ottenuto dei risultati. Pubblicato sulla rivista Plos One, lo studio è stato in parte finanziato da una sovvenzione del Consiglio europeo della ricerca (Cer) nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Secondo la teoria classica percepiamo le dimensioni e la distanza come un prodotto di come il cervello interpreta diverse informazioni visive quali le dimensioni di un oggetto sulla retina e il modo in cui questo oggetto si muove attraverso il campo visivo. Alcuni esperti credono che questo sia vero anche per le dimensioni del corpo e la sua relazione con la percezione. Secondo loro, più si è alti e più le distanze appaiono piccole. I ricercatori del Karolinska Institutet hanno messo alla prova queste ipotesi e hanno esaminato come le persone vivrebbero l´esperienza di un corpo molto piccolo o molto grande in laboratorio. Dopo essere riusciti a creare l´illusione di uno scambio di corpo con altre persone o con manichini, il team del Karolinska ha usato le stesse tecniche per creare l´illusione di avere un corpo più grande o più piccolo di quello reale. I soggetti hanno vissuto l´esperienza di un corpo di bambola (80 o 30 centimetri) e di un corpo gigante (400 cm). Il loro lavoro dimostra come le dimensioni del nostro corpo influenzano la percezione che abbiamo dello spazio che ci circonda. "Corpi piccoli percepiscono il mondo come se fosse enorme e vice versa," spiega l´autore anziano e coordinatore dello studio, il dott. Henrik Ehrsson del Laboratorio del cervello, del corpo e della persona, Dipartimento di neuroscienza, Karolinska Institutet. Il team ha valutato la percezione alterata dello spazio chiedendo ai partecipanti allo studio di fare una stima delle dimensioni di vari blocchi e poi di camminare verso i blocchi con gli occhi chiusi. Quando i soggetti credevano di avere un corpo piccolo, sovrastimavano le dimensioni e la distanza. Quando credevano di avere corpi grandi avveniva l´opposto. I ricercatori sottolineano che una delle strategie usate dal cervello per valutare le dimensioni consiste nel confrontare due oggetti; per esempio un corpo e un albero (che stanno fianco a fianco). Ma quando i soggetti provavano un senso di padronanza di corpi artificiali, l´"effetto delle dimensioni corporali" era maggiore, dicono. "Anche se sappiamo quanto sono grandi le persone, l´illusione ci fa percepire gli altri come se fossero giganti; è un´esperienza molto strana," dice il dott. Ehrsson. La ricerca rivela inoltre come le probabilità di creare un´illusione di scambio di corpi con corpi notevolmente piccoli o grandi sono alte. Questo effetto potrebbe avere applicazioni pratiche a lungo termine. "È possibile, in teoria, produrre un´illusione di essere un robot microscopico che può effettuare operazioni nel corpo umano o un gigante che ripara una centrale nucleare dopo un incidente," spiega il dott. Ehrsson. Secondo i ricercatori questi risultati sono "di fondamentale importanza perché suggeriscono una relazione causale tra le rappresentazioni dello spazio corporale e dello spazio esterno. Quindi, il nostro corpo influenza il modo in cui percepiamo il mondo". Per maggiori informazioni, visitare: Karolinska Institutet: http://ki.Se/?l=en  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action  
   
   
RICERCA: TONDO, UDINE ALL´AVANGUARDIA CON NUOVO SEQUENZIATORE  
 
Udine, 31 maggio 2011 - Pur in un momento di crisi economica la Regione non sarà sorda all´invito a sostenere l´attività di eccellenza che l´Istituto di Genomica Applicata Iga - struttura del Parco scientifico e tecnologico di Udine che in pochi anni è riuscita a qualificarsi come riferimento a livello europeo per l´offerta di servizi di sequenziamento a università, istituti di ricerca, ospedali e imprese - ha lanciato il 27 maggio in occasione dell´inaugurazione di una nuova e potente macchina a disposizione dei trenta ricercatori friulani. Lo ha assicurato il presidente della Regione, Renzo Tondo, visitando i laboratori e le attrezzature del Polo, accompagnato dal presidente di Friuli Innovazione, Sergio Cecotti, e dal rettore dell´Università di Udine, Cristiana Compagno, che hanno ricordato come Iga sia un istituto di ricerca no-profit nato nel 2006 su iniziativa di quattro ricercatori dell´Università di Udine e di Friuli Innovazione con un´innovativa sinergia "pubblico -privato" che ha reso l´istituto un modello in Italia. Il primo progetto sviluppato dall´Istituto (avviato anche con il sostegno economico di un milione di euro della Regione) è stato il sequenziamento del genoma della vite, cui è seguita la decodifica dei genomi di altre specie di interesse agrario (pesco, agrumi) e di altri organismi viventi che spaziano dai batteri, ai funghi, agli animali, fino all´uomo. Per Tondo, questa visita sarà la prima di una serie, in quanto il presidente intende seguire da vicino il lavoro di questo gruppo di ricercatori e dare continuità a un investimento che è stato avviato dalla precedente amministrazione regionale: un riconoscimento il suo - al di là della polemica politica - di ciò che di positivo è stato fatto da altri a favore della comunità regionale. Tondo, primo relatore della legge regionale sull´Innovazione, poi finanziata e sviluppata da Riccardo Illy, ha ricordato come il sostegno alla ricerca debba essere un tema bypartisan. Un settore che la Regione, assieme al sistema di protezione sociale e allo sviluppo delle infrastrutture, ritiene essenziale per investire sul futuro del Friuli Venezia Giulia. Nel corso del convegno che è stato organizzato in occasione dell´inaugurazione della nuova macchina dell´Iga è stato illustrato come il nuovo sequenziatore di Dna si moltiplicherà di quattro volte la capacità di lavoro dei laboratori dell´Istituto di Genomica Applicata (Iga) e la sua società di servizi Iga Technology Services. Il nuovo strumento Illumina Hiseq2000 è il più potente della serie, apre nuove e rivoluzionarie frontiere nella ricerca e nella diagnostica in campo biologico e biomedico, ponendo il Friuli Venezia Giulia all´avanguardia in questo specifico settore scientifico. Il sequenziatore è in grado di decifrare in una sola corsa circa 600 miliardi di basi (corrispondenti a 6 genomi umani completi) e fino a 60 genomi di piante o 3 mila genomi batterici. Al convegno sono intervenuti Federica Cattonaro, Ceo Iga Technology, Enzo Medico, direttore del Centro di Oncogenomica, Istituto per la Ricerca e Cura del Cancro dell´Università di Torino e il direttore scientifico Iga, Michele Morgante.  
   
   
IL GINKGOBILIDE B NELLA PROFILASSI DELL’EMICRANIA DEL BAMBINO  
 
Stresa, 31 maggio 2011 - Un derivato del ginkobiloba, “erba fossile” già presente 250 milioni di anni fa nell’era in cui c’erano solo equiseti e felci e che ha resistito anche alle esplosioni nucleari giapponesi, si è dimostrata in grado di prevenire l’insorgenza degli attacchi di emicrania in ragazzi e ragazze con età compresa fra circa 11 e 15 anni riducendone la frequenza da oltre 11 giorni al mese a poco più di 3 e il numero di analgesici usati per ogni attacco è calato mediamente da quasi 10 (5,2 ± 4,7) a un minimo di poco superiore a 2 (0,8 ± 1,4 ), un effetto che secondo lo studio condotto da Licia Grazzi e Susanna Usai del Centro Cefalee del Besta di Milano e da Frank Andrasik dell’Università di Memphis (Tennesse) si è mantenuto invariato a un anno dall’inizio della terapia. Già Giovanni D’andrea del Centro Cefalee di Vicenza aveva dimostrato due anni fa che è la particolare sostanza chiamata ginkgolide a controllare le crisi di emicrania con aura nell’adulto agendo sul fattore di attivazione piastrinica chiamato Paf che interviene nella cascata di eventi che portano all’ipersensitizzazione del neurone trigeminale, fenomeno fortemente implicato nello scatenamento dell’emicrania. Adesso lo studio presentato a Stresa evidenzia anche un’azione sul glutammato, il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale e che sta alla base della cosiddetta spreading depression, l’onda di depolarizzazione elettrica che attraversa il cervello quando arriva l’attacco. Offrire un rimedio senza effetti collaterali al bambino emicranico, al di là dell’efficacia consente di utilizzare un principio naturale con proprietà farmacologiche specifiche che in Cina utilizzano fin dal 2800 a.C. Senza sapere perché funziona. Http://www.anircef.it/opencms/sezioni/docs/pdf/congressi/stresa_2011.pdf    
   
   
FVG: INAUGURATO CENTRO PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI  
 
Udine, 31 maggio 2011 - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha inaugurato a Udine, assieme al neo presidente dell´organo di indirizzo dell´Azienda Ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine, professor Attilio Maseri, i nuovi locali del Centro di Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari. Diretto dal prof. Diego Vanuzzo, che raccoglie l´eredità nella cultura della prevenzione sanitaria dell´infarto e dell´ictus di un percorso avviato negli anni ´90, prima a Martignacco, poi nel nosocomio udinese, dal professor Feruglio, nel Centro saranno identificate e corrette le condizioni che comportano un alto rischio per tali patologie in persone ancora sane. Puntando nel contempo a favorire le condizioni per limitare il rischio di ricadute in persone invece interessate da tali patologie. La struttura sarà accessibile ai pazienti su richiesta del medico di medicina generale, o di altri servizi sanitari e ospedalieri. Vi è annessa la sezione di medicina dello sport. Il presidente Tondo, presenti anche esponenti del Consiglio regionale, ha espresso a nome dell´intera comunità regionale la gratitudine ai vertici e al personale del Centro, da anni impegnati per creare i presupposti per una migliore qualità della vita, a vantaggio di tutti i cittadini. Non solo, ma riducendo i fattori di rischio, come ha ricordato il presidente, si concorre a ottimizzare i costi della sanità del Friuli Venezia Giulia. E si possono convogliare le risorse non spese verso le esigenze emergenti della salute. Tondo si è quindi soffermato sulla lunga tradizione della prevenzione delle malattie cardiovascolari nella nostra regione, ricordando i progetti Tolmezzo senza fumo, da lui avviato da sindaco del capoluogo della Carnia, e le attività sviluppate dal professor Feruglio, per rilevare come tra le eccellenze del Friuli Venezia Giulia debba essere considerata anche la politica di prevenzione sanitaria. Della quale sono protagonisti sia operatori altamente qualificati che il mondo del volontariato, rappresentato da Fausto Borghi, presidente dell´associazione Lega friulana per il cuore. Proprio in un´epoca non facile, qual è quella che stiamo attraversando, è fondamentale per Tondo l´impiego ottimale delle risorse per la salute, assieme alla valorizzazione delle eccellenze del comparto, con l´obiettivo di migliorare la sanità e ricongiungere anche attraverso essa quel raccordo di fiducia che deve sussistere tra i cittadini e le istituzioni. La cerimonia si è conclusa con l´augurio all´illustre clinico prof. Maseri di un proficuo lavoro nel nuovo incarico nell´Azienda ospedaliero-universitaria udinese, al quale è stato chiamato dal presidente Tondo unitamente al rettore dell´ateneo friulano, Cristiana Compagno.  
   
   
VENETO: FONDO PER NON AUTOSUFFICIENZA  
 
Venezia 31 maggio 2011 - Sulla questione del Fondo sociale per la non autosufficienza, l’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto risponde al consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia che ha parlato di 18 milioni di euro in meno: “Nel Fondo non manca nulla. Facciamo due conti. Nel bilancio di previsione regionale per il 2011 abbiamo non solo garantito i 668 milioni di euro presenti nel 2010 ma abbiamo aggiunto, con il consenso di tutto il Consiglio regionale, altri 53 milioni di euro. Risultato importantissimo viste le difficoltà in cui si trovano le risorse regionali. Di quella somma complessiva fanno parte i 15 milioni di euro per le case di riposo, i 5 milioni per il contributo sollievo, 17 milioni di euro che - ritengo con grande senso di responsabilità – abbiamo destinato alle grandi strutture della disabilità vedi il Gris di Mogliano Veneto, l’Opsa di Padova, la struttura di Ficarolo, che sono senza alcun dubbio di carattere sociale anche se negli anni scorsi venivano pagate dalla sanità. Al sociale restano 16 milioni di euro – ricorda Sernagiotto - tutti soldi garantiti che ci consentiranno senz’altro di agire in modo efficace sulla parziale non autosufficienza e in tutti i settori della non autosufficienza e della disabilità che ne abbisognano. E non si dica da parte dell’opposizione che mancano 17 milioni all’appello (quelli destinati alle grandi strutture della disabilità), perché sappiamo tutti bene che i soldi che mancano per la non autosufficienza sono molti ma molti di più di quello che può mettere a disposizione il bilancio regionale. Credo tuttavia che, nel limite della cifra di 53 milioni in più individuata concordemente dal Consiglio, con i 16 milioni che restano al netto di quanto detto sopra, il governo della Regione eserciterà con responsabilità e fermezza alcune scelte necessarie e urgenti per avviare una stagione di riforme vere nel settore della disabilità e della non autosufficienza. Riforme sulle quali stiamo lavorando da tempo e che ricordo per titoli sintetici: per quanto riguarda la disabilità rafforzeremo i progetti di ‘Vita Indipendente” e le azioni d’inserimento lavorativo, le fattorie sociali, la pet-terapia, i progetti specifici sull’autismo; sulla non autosufficienza puntiamo invece a un nuovo percorso d’azione che si focalizzi sulla ‘parziale’ non autosufficienza e a tutte quelle azioni di sollievo che, tra l’altro, costano molto meno delle impegnative di residenzialità nelle strutture residenziali e che sono direttamente utili alle famiglie”.  
   
   
PUBBLICATI I DECRETI DI RICONOSCIMENTO DI DUE NUOVI IRCCS A BOLOGNA E A REGGIO EMILIA.  
 
Bologna, 31 maggio 2011 - Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti di riconoscimento in Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) dell’Istituto delle scienze neurologiche dell’Azienda Usl di Bologna e dell’Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, firmati dal Ministro della salute Antonio Fazio e dal presidente della Regione Vasco Errani. “Abbiamo concluso il percorso che porta alla sanità dell’Emilia-romagna e alla Regione nel suo complesso - ha commentato il presidente Errani - un grande valore aggiunto: il riconoscimento in Irccs delle due strutture di eccellenza di Bologna e Reggio Emilia ci consente di dare ulteriore impulso alla ricerca in due ambiti, le scienze neurologiche e l’oncologia, in cui è particolarmente acuta la necessità di iniziative che sappiano raccordare il progresso tecnico-scientifico che la ricerca rende possibile con la complessità dei bisogni assistenziali dei pazienti. Investire nella ricerca significa investire nel futuro, nel miglioramento continuo dei servizi. Significa anche contribuire al superamento della crisi economica rendendo il contesto regionale interessante per l’industria biomedicale e farmaceutica. Noi siamo impegnati in questo senso da anni. E ora – ha continuato il presidente - il “sistema regione” ha una ulteriore opportunità che non mancheremo di cogliere appieno. Ringrazio il Ministro Fazio per l’attenzione con cui ha seguito e condiviso le varie fasi che ci hanno portato a questo risultato”. “Con il riconoscimento dei due nuovi Irccs, - ha aggiunto l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti - il Servizio sanitario regionale si rafforza ulteriormente. E’ una dimostrazione che il nostro investimento sulla qualità dell’assistenza e sulla qualità della ricerca produce buoni risultati. L’emilia-romagna può ora contare non solo su un unico, se pur prestigiosissimo, Irccs monospecialistico, il Rizzoli di Bologna, ma su una rete di Irccs, alla quale si aggiungerà anche l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola per il quale l’iter di riconoscimento in Irccs sarà completato entro il 2011”. L’istituto delle scienze neurologiche di Bologna è suddiviso in diverse sedi operative (Clinica neurologica, Ospedale Bellaria, Ospedale Maggiore, Poliambulatorio Mazzacorati, Corte Roncati). Si propone come riferimento nazionale ed internazionale nella disciplina delle scienze neurologiche in vari ambiti, tra cui la diagnosi e cura delle malattie cerebrovascolari, neurodegenerative, dell’epilessia e delle cefalee, oltre che in ambito neurochirugico. L’istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia ha sede presso l’Ospedale S.maria Nuova di Reggio Emilia. Si caratterizza come contesto orientato ad una ricerca oncologica finalizzata alla valutazione dell’impatto clinico di tecnologie diagnostiche e terapeutiche (come la tomo terapia) e allo sviluppo e valutazione di modelli organizzativi innovativi per l’assistenza. Con la pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale, prende il via l’ultima fase necessaria per rendere pienamente operativi i due Istituti. L’azienda Usl di Bologna e l’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia devono nominare il direttore operativo, i responsabili del coordinamento amministrativo delle attività, i responsabili sanitari. Il Ministero della salute, sentita la Regione, nominerà il direttore scientifico. La Regione istituirà il Consiglio di indirizzo e verifica composto da 5 membri: tre nominati dalla Regione (tra i quali uno con la funzione di presidente), uno nominato dal Ministero della salute e uno nominato dalla competente Conferenza territoriale sociale e sanitaria. Le due Aziende sanitarie dovranno poi attuare il modello organizzativo previsto nel documento di presentazione della candidatura a Irccs che prevede, tra l’altro, la costituzione di Dipartimenti e Unità operative, l’assegnazione di personale, l’istituzione di un sistema di contabilità separata. Per il finanziamento delle attività, oltre alle risorse dedicate dal Fondo sanitario, i tre Irccs potranno accedere anche al fondo nazionale istituito per finanziare linee di ricerca di questi Istituti e ai bandi di ricerca europei. La Regione sostiene lo sviluppo della rete anche con uno specifico investimento di 15 milioni di euro in tre anni (ultimo dei quali il 2011) destinato al sostegno delle infrastrutture tecnico-scientifiche necessarie alla realizzazione delle attività di ricerca. Questo investimento si inserisce nel contesto di un insieme articolato di iniziative programmatiche regionali finalizzate a sviluppare la ricerca biomedica e sanitaria, valorizzando anche il ruolo strategico delle Aziende Ospedaliero-universitarie (con un investimento di 30 milioni di euro in un triennio) e cercando complessivamente di attrezzare tutta la rete assistenziale sia un uso critico delle informazioni e dei prodotti che la ricerca sanitaria internazionale mette a disposizione, sia alla acquisizione di quella capacità progettuale necessaria ad indirizzare le nostre iniziative di ricerca laddove maggiori sono le esigenze di miglioramento e di innovazione.  
   
   
DISABILI IN POST-COMA A BORDO DELLA "COSTA FORTUNA":PRESENTATO PROGETTO RISVEGLI  
 
Bari , 31 maggio 2011 -L’assessore della Regione Puglia Tommaso Fiore ha presentato oggi il progetto “Risvegli sul Mediterraneo”, insieme al presidio di riabilitazione “Padre Pio, alla fondazione “Risvegli” e all’associazione “Uniti per i risvegli”. Pazienti in stato di disabilità neuro-motoria svolgeranno a bordo della nave da crociera “Costa Fortuna” in partenza il prossimo 31 maggio alle ore 14 dal terminal crociere del porto di Bari, le attività quotidiane di sostegno a bordo. Insieme ai pazienti saranno imbarcati anche gli specialisti che seguono i pazienti, alcuni dei quali in stato di post-coma. Il personale del centro diurno, come previsto dai protocolli di accreditamento con la Regione , sarà integrato da 2 rianimatori, con neuropsicologa, infermiere professionale, terapisti della riabilitazione, educatori, operatori sociosanitari . Si offrirà così ai pazienti che frequentano il centro diurno, la possibilità di continuare ad effettuare l´attività riabilitativa, in un ambiente diverso da quello abitualmente frequentato, auspicando che questo tipo di esperienza possa contribuire ad agevolare il lento processo di recupero di questi pazienti nelle loro funzionalità e autonomie. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Costa Crociere e la Sita Sud.  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: PRONTO PIANO TRASFERIMENTO PAZIENTI RIPA TEATINA COMMISSARIO, TUTELATI LIVELLI ASSISTENZA PSICORIABILITATIVA  
 
 L´aquila, 31 maggio 2011 - Il presidente della Regione Abruzzo, e Commissario ad acta per la Sanità, ha incontrato, per espressa sua volontà, i direttori generali delle Aziende Usl per condividere, a livello regionale, il percorso necessario per il trasferimento dei pazienti attualmente ospiti della struttura psicoriabilitativa "Azienda agricola di Ripa teatina". Alla riunione hanno partecipato anche i direttori dei Dipartimenti di Salute mentale delle Usl di Chieti e Teramo. Il Commissario ha invitato i convenuti a porre particolare attenzione alle esigenze di cura dei pazienti della struttura, ritenendo di dover salvaguardare, prioritariamente, il livello di assistenza. E´ stato altresì stabilito che sarà il Direttore generale della Usl di Chieti a notificare, all´attuale gestore dal centro psicoriabilitativo, il piano di trasferimento con la relativa tempistica.  
   
   
INAUGURATO PRONTO SOCCORSO ALL’OSPEDALE DI POLICORO  
 
Potenza, 31 maggio 2011 - “L’apertura del nuovo pronto soccorso dell’Ospedale di Policoro dice con fatti, in maniera più efficace di come possano fare fiumi di parole, che in Basilicata la razionalizzazione della spesa non è un eufemismo per celare i tagli, e che l’ospedale di Policoro rappresenta un punto strategico della rete lucana della Sanità”. Con queste parole il presidente della Regione Vito De Filippo ha sottolineato l’inaugurazione dei nuovi locali del pronto soccorso all’ospedale di Policoro. “I presidi sanitari in quest’area – ha spiegato – sono pensati non solo per la popolazione residente, ma anche per fornire un adeguato il 27 maggio sevizio a quanti, specie in estate, frequentano le strutture turistiche nella zona, configurando un doveroso fattore di sicurezza ma anche un elemento di competitività dell’area”. Per il miglioramento della funzionalità di quell’ospedale individuato come presidio strategico per l’area Jonica, la Regione Basilicata ha impiegato oltre 9 milioni e mezzo di euro. L’intervento ha riguardato sia l’adeguamento delle strutture che l’acquisto di strumentazione per consegnare all’area sud del Materano un Pronto Soccorso Attivo pienamente efficiente e all’avanguardia, che ben si integri nella rete dell’emergenza disegnata a livello regionale. “Le nuove strutture poste a servizio del Pronto Soccorso di Policoro - ha spiegato l’assessore alla Salute Attilio Martorano – rappresentano innanzitutto il superamento di una delle maggiori criticità strutturali del sistema regionale. Questo importante investimento si inserisce in un quadro più generale di risistemazione dell´ospedale di Policoro, che dovrà sempre più garantire servizi adeguati per tutta l´area del Metapontino, in una logica di piena e funzionale integrazione nella rete ospedaliera regionale. Tutto questo contribuisce , ove mai necessario, a ribadire ancora una volta la centralità del nosocomio di Policoro, la cui funzione non è mai stata messa in discussione."  
   
   
IL VOLUME ‘OSTEOPOROSI & PREVENZIONE’ DISPONIBILE GRATIS IN FARMACIA NEL VOLUME MOLTE INFORMAZIONI SULLA PREVENZIONE, CON UNA SEZIONE RICCA DI CONSIGLI E SUGGERIMENTI PRATICI, COMPRENDENTE FACILI E GUSTOSE RICETTE RICCHE DI CALCIO E CONSIGLI SUI PROGRAMMI DI ATTIVITÀ FISICA.  
 
 Milano, 31 maggio 2011 – Sarà distribuito gratuitamente in farmacia il ‘Libro Osteoporosi e Prevenzione’, curato da O.n.da -Osservatorio Nazionale della Salute della Donna e promosso da Teva Italia, azienda leader nel settore dei farmaci generici. Presentato ieri a Milano, il volume riporta le principali cause e i fattori di rischio dell´osteoporosi, indicazioni su come combattere il dolore, consigli di diagnosi e terapia. È dato ampio spazio alla prevenzione, con una sezione comprendente facili e gustose ricette ricche di calcio; schede descrittive sui programmi di attività fisica facilmente eseguibili e suggerimenti per organizzare la vita domestica e le attività di tutti i giorni, in modo da controllare la postura preservando la salute scheletrica. “Il volume - spiega Marco Grespigna – Director Business Unit Generics di Teva Italia - è solo uno degli strumenti previsti per la campagna informativa di Teva Italia ‘Donne in Salute’. Patrocinata da O.n.d.a., prevede la distribuzione nelle farmacie italiane di libri, brochure e gadget su malattie femminili come osteoporosi, malattie cardiovascolari, depressione e sulla cura della salute nelle diverse età. Il libro è disponibile gratuitamente nella farmacie che aderiscono al progetto educazionale ‘Equivalente. Conosci e scegli i farmaci equivalenti’ un progetto che vuole fornire informazioni sulle più comuni problematiche di salute e sensibilizzare la collettività all’uso dei farmaci equivalenti. Si può anche richiedere sul sito www.Equivalente.it. Oggi l’osteoporosi colpisce 3 milioni e mezzo di donne e un milione di uomini, con importanti ricadute sulla qualità della vita, a causa delle fratture che spesso derivano dalla malattia. Spiega la presidente dell´Osservatorio O.n.da Francesca Merzagora “Secondo un’indagine O.n.da del 2010 su un campione di 325 donne con fratture da femore, l’autonomia è stata compromessa per sempre nel 33% dei casi, nel 40% si sono rilevati disagi fisici e cognitivi (depressione, in particolare) e nel 7% l’evento è stato addirittura causa di decesso. Il libro oggi presentato ha proprio lo scopo di fornire alle donne informazioni utili per impostare un corretto programma di prevenzione, sia primaria che secondaria, a partire da regole di alimentazione, attività fisica e corrette abitudini di vita.” Laddove il medico consigli una terapia specifica - tra le più diffuse gli estrogeni, i bifosfonati, la vitamina D e i suoi derivati – sono anche disponibili i farmaci equivalenti. “Anche per la cura dell’osteoporosi – continua Grespigna - sono oggi disponibili farmaci generici, ossia prodotti di pari efficacia, qualità e sicurezza degli originatori ma di costo inferiore. L’alta qualità di questi medicinali a costi contenuti, dovuti alla mancanza di coperture brevettuali, permette un risparmio medio del 55% rispetto ai medici originatori. Nell’osteoporosi, secondo le stime, il risparmio per la paziente è di circa 63 euro all’anno.” Il libro si rivolge anche ai giovani “Come ogni patologia degenerativa - spiega la dottoressa Emanuela Bartolozzi, Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Firenze, Esperta in nutrizione e medicina anti-aging - anche l´osteoporosi può essere influenzata da una predisposizione genetica, ovviamente, non modificabile. Fortunatamente però questa maggiore o minore vulnerabilità può essere efficacemente contrastata da un adeguato stile di vita finalizzato a mantenere negli anni la maggiore densità ossea. Un’efficace prevenzione, dovrebbe però iniziare da giovanissimi con l’obiettivo di costruire uno scheletro robusto e raggiungere un elevato picco di massa ossea tra i 25-30 anni.” Secondo gli studi, un’adeguata informazione tra giovani e giovanissimi potrebbe portare ad una riduzione del 50% del numero di fratture da osteoporosi in età avanzata. “La prevenzione di questo come di altri mali degenerativi inizia fin da giovani, - commenta Margherita Granbassi, schermitrice italiana, testimonial del progetto - con le buone abitudini di vita. Sport e alimentazione sana, niente fumo e poco alcol. Eppure le giovani non sono sempre consapevoli di questo e spesso considerano malattie che colpiscono le donne mature come assolutamente lontane e improbabili. Infine, per quanto ho letto, uno dei fattori di rischio dell’osteoporosi sembra essere l’eccessiva magrezza, che, soprattutto in gioventù, può essere un obiettivo estetico. Anche questo è un mito da combattere.” Grazie al progetto ‘Equivalente. Conosci e scegli i farmaci equivalenti’, la farmacia diventa sempre di più luogo di formazione alla salute, come spiega il dottor Paolo Zambiasi, titolare di una delle 6000 farmacie aderenti al progetto e referente per la provincia di Cremona di Farmacia Insieme: “In questi anni la farmacia sta cambiando il suo ruolo e da “dispensatore” di farmaci si sta trasformando sempre di più in centro socio-sanitario. In questo nuovo contesto la formazione e l’informazione ai cittadini sarà per il farmacista sempre più importante, come dimostra il successo delle attività della campagna ‘Equivalente. Conosci e scegli i farmaci equivalenti’.” L’elenco delle farmacie aderenti è disponibile sul sito www.Equivalente.it/  
   
   
ABRUZZO: CONVEGNO SUL TRANS CARE  
 
Pescara, 31 maggio 2011 - Presentato il 27 maggio all´Aurum di Pescara il progetto di assistenza "Trans Care", promosso dalla Regione Abruzzo nell´ambito del P.o. F.s.e. 2007-2013. Il progetto è finalizzato allo sviluppo di un modello di intervento per la gestione dei servizi privati di assistenza familiare, e consentirà alla Regione di regolamentare il mercato locale dei servizi di assistenza a domicilio, con l´obiettivo di rispondere alla crescente domanda di servizi qualificati proveniente dalle famiglie e dai cittadini bisognosi di cure e assistenza privata a domicilio. Ospite d´onore del convegno è stato l´assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali che ha fatto delle sottolineature importanti, in riferimento all´assistenza domiciliare, e più in generale al Trans Care: "Viviamo in un momento di oggettiva difficoltà di risorse e non solo per quel che concerne le politiche sociali. La sfida - ha proseguito l´assessore - deve essere quella di migliorare gli attuali strumenti di welfare, cercando al tempo stesso di portare avanti una politica di innovazione. Oggi dobbiamo fare i conti con una situazione demografica diversa rispetto a trent´anni fa. L´invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite rappresentano un dato di fatto che non si può disconoscere. L´abruzzo - ha proseguito l´assessore alle Politiche Sociali - ha oggi uno dei tassi più alti per quel che riguarda la presenza di popolazione in età adulta e in particolare over 65. Per questo diventa prioritario costruire una politica sociale che sia in linea con i cambiamenti della nostra società". L´assessore ha poi puntato l´attenzione sul welfare. "E´ importante rivedere e ripensare l´attuale sistema di welfare. Bisogna capire cosa oggi può rappresentare il welfare e cosa no. In Abruzzo abbiamo già messo in campo politiche dirette per il cambiamento, mettendo al primo posto, come Regione, l´assistenza ai bambini, agli anziani e ai disabili. Il welfare non può però essere tutto e non può più essere quello che era negli anni Ottanta". L´assessore ha poi sottolineato come, in tempi di ristrettezze economiche, bisognerà rivedere la politica riguardante i finanziamenti regionali: "Prima venivano concessi contributi a pioggia. Oggi non può essere più così. Ma il lavoro della politica non basta. Occorre un impegno di tutti, asociazionismo e società civile comprese, per un miglioramento dei servizi erogati". In chiusura l´assessore ha sottolineato come dai progetti di Trans Care possano nascere oggi in Abruzzo nuove e interessanti opportunità lavorative, collegate all´implementazione di un modello di governo istituzionale nel settore dell´assistenza domiciliare, incentrata anche nell´incrocio fra domanda e offerta di lavoro.  
   
   
LIGURIA AL VIA PROGRAMMA ANTI-FUMO PER I DIPENDENTI REGIONALI IN LIGURIA FUMATORI PIÙ ACCANITI, ANCHE SE PERCENTUALE PIÙ BASSA RISPETTO ALLA MEDIA NAZIONALE  
 
Genova, 31 maggio 2011 - Prenderà il via nei prossimi giorni l´iniziativa condotta dall´assessorato alla Salute della Regione Liguria insieme alla Asl 3 Genovese contro la dipendenza dal fumo. In questa settimana saranno inviati a tutti i 1.500 dipendenti della Regione Liguria libretti appositamente studiati con immagini e slogan per indurre il fumatore che ha intenzione di smettere a compilare la scheda allegata e inviarla agli uffici di prevenzione della Regione che insieme alla Asl 3 Genovese organizzeranno il primo colloquio e il programma di disintossicazione di gruppo. Il trattamento, condotto gratuitamente, che durerà 4 mesi e si articolerà in un incontro alla settimana di circa 2 ore, sarà condotto da personale dei centri anti-tabacco della Asl 3 che dopo un mese di colloqui deciderà la terapia farmacologica. Il programma è stato presentato questa mattina dal direttore generale della Asl 3 Genovese, Renata Canini, insieme a Piero Clavario, cardiologo, responsabile del centro anti-tabacco della Asl 3, Raffaele Griffo, primario di cardiologica all´ospedale La Colletta, Sergio Schiaffino, responsabile del servizio prevenzione della Regione Liguria. Per la prima volta la Asl 3 con il contributo della Regione Liguria mette in atto un programma di disintossicazione all´interno di un´azienda per cercare di intercettare una tipologia di fumatori che ha un problema di dipendenza, ma non ha l´opportunità pratica di frequentare un centro anti-fumo. Si tratta del primo esempio di collaborazione tra Enti pubblici per la prevenzione dei danni da fumo: Regione Liguria e Asl 3, in modo diverso, cercano di supportare quanti desiderano smettere di fumare offrendo loro un´opportunità, particolarmente vantaggiosa, nata per facilitare il più possibile la decisione di dire addio alle sigarette. E’ questa l´ultima iniziativa, in ordine di tempo, messa in atto dai centri anti-tabacco in collaborazione con la Regione Liguria dopo l´istituzione nel 2007 della rete ligure dei centri e le numerose iniziative per sensibilizzare le persone ai rischi connessi all´uso del tabacco, come la campagna di prevenzione “Sali sul bus e smetti di fumare”. Dai dati Istat in Liguria nel 2010 i fumatori ammontavano a 370.000, di cui 180.000 residenti nell´area metropolitana genovese. Sebbene la percentuale di fumatori in Liguria sia più bassa, rispetto alla percentuale nazionale (44,9% contro 46,8%) i liguri fumano al giorno un maggior numero di sigarette (14) rispetto alla media nazionale (13,3). “Si tratta – ha spiegato Piero Clavario – di dati allarmanti visto che ben il 20% dei fumatori ha acceso per la prima volta una sigaretta tra i 15 e i 17 anni, con un trend destinato a vedere coinvolte fasce di età sempre più pediatriche. Se tali dati spiegano il problema di dipendenza dal tabacco, ancora più rilevanti sono i numeri legati alla riduzione del rischio cardiovascolare che si dimezza ad un anno di astinenza dal fumo”. I centri anti-tabacco sono tre, uno a Ponente presso l´ospedale La Colletta, uno a Sampierdarena, nel Palazzo della salute di Fiumara e il terzo a Nervi, all´interno del poliambulatorio attivo nell´ex ospedale. Complessivamente garantiscono un’offerta di 600 posti visita all´anno. La percentuale di successo ad un anno presso i centri della Asl 3 è molto elevata, anche se i soggetti che si recano presso le strutture sono più complessi per maggior consumo giornaliero di sigarette che è doppio rispetto alla media nazionale (27,7 nei maschi e 25 nelle femmine) e per maggior presenza di patologie fumo-correlate. Dopo 12 mesi di trattamento intensivo il 62% dei soggetti ha smesso di fumare, la percentuale del successo dei fai da te è ridotta invece al 3-5%. Dal 2001, anno di apertura del primo centro antitabacco della Asl 3 all´ospedale La Colletta, sono stati visitati circa 2500 fumatori e sono stati effettuati 145 gruppi di trattamento. Nel 2010 i cittadini che si sono sottoposti alla prima visita sono stati 470, di cui 450 hanno iniziato il percorso di disassuefazione.