|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 23 Giugno 2011 |
 |
|
 |
ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE AMMENDE A TELEKOMUNIKACJA POLSKA SA € 127.000.000 PER ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 23 giugno 2011 - La Commissione europea ha imposto una multa di € 127 554 194 il operatore di telecomunicazioni Telekomunikacja Polska Sa (Tp) per abuso di posizione dominante nel mercato polacco in violazione delle norme antitrust comunitarie (articolo 102 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea). Come Tp società dominante è l´obbligo di permettere l´accesso alla propria rete remunerati e servizi a banda larga all´ingrosso in modo da consentire l´effettiva entrata degli operatori alternativi nei mercati della banda larga a valle. Ma è sempre rifiutato di farlo o ha reso difficile per più di quattro anni. Il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, ha dichiarato: "la Commissione non può permettere lo sviluppo di Internet e dell´economia digitale per essere messa a repentaglio da pratiche anticoncorrenziali Questo caso dimostra la nostra determinazione ad assicurare che gli operatori dominanti delle telecomunicazioni non sistematicamente ostacolare i concorrenti che può. Fare la differenza nel mercato a vantaggio dei consumatori e delle imprese ". Al fine di fornire accesso Internet a banda larga agli utenti finali, i nuovi operatori (operatori alternativi) possono costruire una rete alternativa di accesso, che di solito non è economicamente conveniente, oppure utilizzare la rete dell´operatore storico, nella fattispecie Telekomunikacja Polska ( Tp). Per utilizzare la rete dell´operatore storico, gli operatori devono acquisire all´ingrosso prodotti di accesso a banda larga, ossia l´accesso a banda larga all´ingrosso e di accesso disaggregato alla rete locale. In Polonia, queste sono forniti esclusivamente dal Tp, di cui gli operatori alternativi sono dipendenti di competere sul mercato al dettaglio. Numerose prove raccolte dalla Commissione dimostrano che Telekomunikacja Polska deliberatamente cercato di limitare la concorrenza sui mercati della banda larga in Polonia, ponendo ostacoli sulla strada degli operatori alternativi. Da agosto 2005 fino ad almeno ottobre 2009 Tp coinvolti in pratiche che ha impedito, o almeno ritardare l´ingresso di concorrenti sui mercati della banda larga polacco. Gli operatori alternativi incontrato numerose difficoltà per ottenere l´accesso ai prodotti a banda larga Tp all´ingrosso. Per esempio, Tp ha proposto condizioni irragionevoli, ritardato la trattativa, ed ha respinto gli ordini in maniera ingiustificabile e rifiutato di fornire informazioni affidabili e precise agli operatori alternativi. Insieme, le pratiche sopra impedito agli operatori alternativi di competere efficacemente sul mercato e costituiva un abuso di posizione dominante Tp sul mercato della banda larga polacco. Decisione antitrust della Commissione richiede Tp per porre fine a tale condotta, nella misura in cui non si è già fatto, e non impegnarsi in pratiche identiche o equivalenti, in futuro. Fatturato totale Telekomunikacja Polska nel 2010 è stato di € 3,9 miliardi (15,7 miliardi di Pln). La sanzione tiene conto della durata e gravità della violazione ed è stato calcolato sulla base del valore medio delle vendite Tp a banda larga tra il 2005 e il 2009 in Polonia. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA COMMISSIONE EUROPEA AGGIUDICA APPALTI FINALE CHE RENDE GALILEO UNA REALTÀ |
|
|
 |
|
|
Bruxelles il 23 giugno 2011. Gli ultimi due contratti, su sei, per Galileo, programma europeo globale di navigazione satellitare sono stati firmati ieri alle ore 16.00 da parte dell´Agenzia Spaziale Europea per conto della Commissione europea presso il prestigioso Salone Aerospaziale di Le Bourget a Parigi. Il valore combinato dei due contratti è di € 355.000.000. Il contratto firmato con Thales Alenia Space (Fr), per un valore di € 281 milioni, garantisce la formattazione delle informazioni di navigazione per essere trasmesso dai satelliti. Il contratto firmato con Astrium (Gran Bretagna), per un valore di € 73.500.000 riguarda la "pulizia" dei satelliti tra cui la manutenzione e il corretto posizionamento dei satelliti in orbita. Firma di questi contratti è essenziale per lo sviluppo e la fornitura di tre servizi iniziali da Galileo nel 2014: 1. Il servizio gratuito Open segnale di base, che tutti possono utilizzare, 2. Il Public Regulated Service comprende due segnali criptati con accesso controllato per utenti specifici, come enti governativi e 3. Ricerca e di Soccorso per la ricerca e le attività di soccorso umanitario . Per il vice presidente Antonio Tajani, commissario europeo per le Imprese e la politica industriale, "L´assegnazione dei contratti alle aziende francesi e del Regno Unito sottolinea ancora una volta la vera collaborazione transfrontaliera europea, che è Galileo. Firma dei contratti segna la fine di un rigoroso processo di approvvigionamento, e l´inizio di un nuovo capitolo per Galileo. Rigorosa - perché io personalmente insistere sulla riduzione dei costi ove possibile tutto il programma Galileo. Un nuovo capitolo per Galileo - perché ora siamo veramente bene e sulla strada per porre in essere l´infrastruttura che porta alla fornitura di servizi vitali per i cittadini nel 2014. Siamo tutti in attesa del lancio dei primi due satelliti operativi di Galileo, il 20 ° ottobre dalle Guyana Francese Space porta ". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EVENTO DI "ETNO" A TRENTO: "WHAT INNOVATION FOR TELECOM OPERATORS - TRENTO, 24 GIUGNO 2011 |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 23 giugno 2011- – Venerdì 24 giugno Etno, l’associazione che raggruppa i maggiori player europei del settore delle tlc, ha organizzato a Trento un workshop internazionale che vedrà la presenza dei responsabili dell’innovazione, delle strategie e delle reti dei principali operatori europei delle comunicazioni elettroniche. Temi centrali dell’evento saranno le opportunità che nasceranno grazie alle retidi nuova generazione e alla banda ultralarga fissa e mobile. I due panel dell’evento saranno presieduti rispettivamente da Jonathan Liebenau e Patrik Kärrberg, professori della London School of Economics. Il workshop sarà ospitato da Telecom Italia e dalla Provincia Autonoma di Trento e avrà il supporto del Financial Times, in qualità di partner dell´evento, e di Informatica Trentina. All’evento, che sarà aperto dal Presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè, prenderanno parte oltre cento top executive del settore a livello europeo e internazionale, oltre che numerosi rappresentanti di diverse istituzioni nazionali e comunitarie. Tra le imprese partecipanti vi sono: Accenture, Alcatel-lucent, At&t, Avaya, Belgacom, Bt, Cisco, Deutsche Telekom, Eircom, Ericsson, France Telecom - Orange, Informatica Trentina, Huawei, Intel Corporation, Kpn, Liberty Global, Magyar Telekom, Microsoft, Nec Corporation, Nokia Siemens Networks, Portugal Telecom, Sirti, Swisscom, Telecom Italia, Telefonica, Telekom Austria, Telekom Slovenije, Telenor, Teliasonera, Türk Telekom eVerizon. Dal lato delle istituzioni, interverranno invece esponenti della Commissione Europea, del Parlamento Europeo, del Parlamento italiano, della Banca Europea degli Investimenti, dell’Ocse e dell’Autorità Italiana per le garanzie nelle comunicazioni. Anche il mondo accademico sarà presente, con professori provenienti da Politecnico di Milano, Università di Roma Tor Vergata e Università di Trento. “L´innovazione è spesso associata ai nuovi servizi offerti dai player over the top, ma questi nuovi servizi si basano su innovazioni di rete. L’obiettivo dell’evento di Trento – spiega Luigi Gambardella, Chairman dell’Executive Board di Etno - è quello di avviare una discussione su come gli operatori di telecomunicazioni possono far leva sull’innovazione. La scelta di Trento è un riconoscimento ad una città leader nell´innovazione, una vera e propria capitale europea delle tecnologie e delle telecomunicazioni. Il Board dell’Associazione e l’evento sull’innovazione, sulle strategie e sulle reti saranno anche un’occasione per presentare e per discutere con i principali operatori europei il “modello di Trento” per lo sviluppo della rete in fibra ottica.” “La scelta di Trento quale sede del Board e della riunione sull´Innovazione nelle reti e servizi – sottolinea da parte sua Lorenzo Dellai, Presidente della Provincia Autonoma di Trento – rappresenta il riconoscimento da parte degli operatori europei verso un territorio ed una comunità che hanno fatto dell’innovazione la propria sfida strategica. Il Trentino del futuro passa anche attraverso la certezza di dare alle imprese ed ai cittadini le migliori opportunità di sviluppo e di crescita sociale ed economica. Il progetto Trentino che vuole portare, in anticipo rispetto all’agenda Ue 2020, la fibra ottica sull’intero territorio,garantendo l’apertura a tutti gli operatori, ha visto da subito l’adesione di Telecom Italia per l’infrastrutturazione di 150 mila abitazioni. Questa è una risposta importante alla crescente domanda di connettività e di servizi. Il ‘modello trentino’, a cui stiamo lavorando, adotterà strumenti globali da applicare ad un tessuto sociale fortemente identitario”. Etno è formata da 40 aziende provenienti da 35 Paesi europei, che rappresentano una parte significativa del settore Ict in Europa. Esse vantano un fatturato complessivo annuale superiore ai 250 miliardi di euro ed impiegano più di un milione di persone in tutta Europa. I membri di Etno sono i maggiori investitori nella banda larga e sono profondamente impegnati per il suo continuo sviluppo in Europa. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PRIMO WORKSHOP INTERNAZIONALE SUI PROTOCOLLI E GLI ALGORITMI DELLA COMUNICAZIONE INTELLIGENTE |
|
|
 |
|
|
Houston, 23 giugno 2011 - Il primo workshop internazionale sui protocolli e gli algoritmi della comunicazione intelligente si terrà dal 5 al 9 dicembre 2011 a Houston, negli Stati Uniti. I protocolli e gli algoritmi di comunicazione intelligente utilizzano diversi metodi e tecniche per comunicare ai dispostivi di rete di trasferire dei dati. Essi possono essere usati per percepire le condizioni della rete o il comportamento degli utenti, allo scopo di pianificare, adattare, decidere, intraprendere azioni adeguate e imparare dalle conseguenze in maniera dinamica. Gli algoritmi possono sfruttare le informazioni raccolte dal protocollo allo scopo di rilevare l´ambiente, pianificare azioni in base ai dati di immissione, prendere consapevolezza di ciò che sta succedendo nell´ambiente e prendere le decisioni appropriate usando un ragionatore automatico. Obbiettivi come decidere quale scenario meglio si adatta al suo scopo end-to-end, o la previsione dell´ambiente, si possono ottenere con protocolli e algoritmi intelligenti. L´evento esaminerà la progettazione, lo sviluppo, l´analisi e l´ottimizzazione dei protocolli e degli algoritmi di comunicazione intelligente a vari livelli di comunicazione. Il programma dell´evento comprenderà ricerche analitiche, simulazioni, risultati pratici, position paper e interventi che affrontano problemi e soluzioni chiave. Per ulteriori informazioni, visitare: http://scpa.It.ubi.pt/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FVG: APPROVATO DDL SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO REGIONALE |
|
|
 |
|
|
Trieste, 23 giugno 2011 - La disciplina organica del sistema informativo integrato del Friuli Venezia Giulia (ovvero il disegno di legge della Giunta regionale a firma Andrea Garlatti sull´attività della Spa informatica regionale Insiel) è stata approvata dalla I Commissione consiliare presieduta da Gaetano Valenti (Pdl). Favorevoli Pdl e Lega Nord, astenuti Pd, Sinistra Arcobaleno e Cittadini, nessun contrario. La legge regionale di riferimento - aveva spiegato l´assessore illustrando i contenuti della sua proposta - ieri è stata la n. 22 del 1972, che va adeguata ai vincoli nazionali di tutela della concorrenza e armonizzata alle singole disposizioni inserite in varie norme, principalmente di bilancio. Nei 12 articoli che compongono il disegno, Insiel è definita quale società a totale capitale pubblico, operante per la produzione di beni e servizi strumentali alla Regione. Nell´articolo 1 si definiscono le finalità che la Regione persegue con la diffusione e l´utilizzo integrato delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Ict) nelle pubbliche amministrazioni; nel 2, tra l´altro, si promuovono le potenzialità delle Ict nella prestazione di servizi e nell´accessibilità e scambio di dati non ultimo tra amministrazioni pubbliche anche estere; il 3 prevede il Programma triennale per lo sviluppo delle infrastrutture telematiche, delle Ict e dell´e-government. Il 4 affida alla Regione il coordinamento del Sistema informativo regionale integrato (Siir), definisce le condizioni per rendere disponibili e gratuiti i servizi del Siir, previsti da un Repertorio, agli enti che ne fanno parte, salvo stipulare convenzioni per servizi e interventi non contemplati. Nell´articolo 5 si prevede una cabina di regia che si riunisce per il coordinamento delle attività finalizzate alla predisposizione del Programma triennale e al suo monitoraggio; il 6 tratta la partecipazione a Insiel degli enti locali, del Servizio sanitario e pubblici anche economici (purché sia conservata la titolarità della maggioranza del capitale sociale in capo alla Regione, come specificato da un emendamento Baritussio del Pdl, Piccin e De Mattia della Lega) e il 7 il controllo analogo sulla società in conformità alle disposizioni europee, entrambi gli articoli nelle more dell´approvazione del disegno di legge "Riordino e disciplina della partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia a società di capitali". Il numero 8 tratta la vigilanza della Regione su Insiel, che è tenuta a trasmettere alla Giunta informative trimestrali relative all´andamento economico e allo stato di realizzazione dei programmi; da parte sua, la Giunta può disporre ispezioni e verifiche nei confronti della Spa. I rapporti tra Regione e Insiel sono inseriti nell´articolo 9, dove si dice che sono regolati da un disciplinare di servizio avente durata di nove anni, approvato dalla Giunta regionale che definisce la tipologia e il contenuto dei servizi resi dalla società, facendo così decadere l´accordo quadro oggi vigente; è altresì esplicitato che la Regione è titolare della proprietà dei software sviluppati da Insiel nell´interesse, in funzione e su incarico della Regione stessa. Salvaguardia dei rapporti di lavoro del personale assunto ai sensi della legge regionale 22/1972 con contratto di lavoro di dirigente d´azienda industriale, in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, per l´articolo 10; abrogazioni di norme per l´11; entrata in vigore per l´11 bis. Relatori di maggioranza per l´Aula, mercoledì prossimo, saranno Baritussio e De Mattia, di minoranza Brussa (Pd), Kocijancic (Sa) e Colussi (Citt). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SISTEMA INFORMATIVO: ABRUZZO ALL´AVANGUARDIA CONTRO INCENDI E PER SOCCORSO DISPERSI IN MONTAGNA |
|
|
 |
|
|
L´ Aquila, 23 giugno 2011- "Un sistema all´avanguardia che consente la gestione di attività di contrasto degli incendi e garantisce l´operatività anche nell´ambito della ricerca delle ´persone disperse in montagna´ con la collaborazione della sezione del Soccorso Alpino del Corpo Forestale e della Guardia di Finanza". Il vice presidente della Giunta regionale, Alfredo Castiglione, oggi all´Aquila ha commentato così il nuovo sistema presentato al Monastero fortezza di Santo Spirito di Ocre nel convegno, organizzato dalla Struttura speciale di Supporto sistema informativo regionale, sul tema "Dati, tecnologie e applicazioni a supporto della Geo business intelligence", realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia e con i Collegi ed Ordini dei Dottori e Periti agronomi, agrotecnici e forestali. Il sistema illustrato, utilizzando la tecnologia dei Webgis, garantisce la possibilità di trasformare il sistema di supporto alle attività per le attività della Soup (Sala Operativa Unificata Permanente), predisposto a metà del decennio scorso, in un vero e proprio Sistema Informativo di Gestione delle attività di Contrasto degli Incendi. Sistema che garantisce una reale interoperabilità delle sale operative degli enti che cooperano al sistema di Protezione Civile (Corpo Forestale dello Stato), Vvff (Corpo dei Vigili del Fuoco) che permette nel contempo la possibilità di essere disponibile attraverso un sistema di client mobile (smartphone) che possa operare sia in rete e sia in modalità disconnessa, per garantire il supporto alle squadre antincendio anche nelle aree non coperte dalla rete mobile. Il sistema, nel corso della sua realizzazione, ha portato alla possibilità di collegarsi ai sevizi cartografici di terze parti tramite protocolli standard di tipo open source. Il sistema è stato realizzato tramite la collaborazione della Regione Abruzzo, del Corpo Forestale e del Corpo dei Vigili del Fuoco che, partendo dall´esperienza congiunta sull´uso dell´originario sistema di mapserver a supporto della Soup, ha portato alla realizzazione di un sistema più completo che garantisse l´operatività anche nell´ambito della ricerca delle "persone disperse in montagna" che ha visto la collaborazione della sezione del Soccorso Alpino del Corpo Forestale e della Guardia di Finanza. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO: BANDA LARGA E TELEFONIA MOBILE, NUOVA POSTAZIONE IN VALGIOVO |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 23 giugno 2011- Anche la Valgiovo è riuscita ad abbattere il cosiddetto "digital divide", e da ora in poi potrà avere accesso alla banda larga e al servizio di telefonia mobile. Mercoledì 22 giugno i vertici della Ras e gli assessori provinciali Florian Mussner e Roberto Bizzo, hanno inaugurato la nuova postazione ricetrasmittente che consentirà di coprire le aree rurali di Valgiovo, Slingia, Fundres, e le zone sciistiche di Klausberg e Speikboden, in Valle Aurina. Grazie anche al finanziamento europeo garantito dal programma Fesr 2007-2013 per la competitività regionale e l´occupazione, la Ras ha realizzato quattro progetti per la copertura di zone rurali con la banda larga e la telefonia mobile: a Valgiovo, Slingia, Fundres, e nelle zone sciistiche di Klausberg e Speikboden, in Valle Aurina. In queste quattro zone la Ras ha realizzato per la prima volta una postazione ricetrasmittente comune e ha anche acquistato, installato e messo a disposizione dei quattro operatori di telefonia mobile l´intera attrezzatura di trasmissione di ultima generazione. "La stretta collaborazione con la Ripartizione provinciale informatica e con i gestori di telefonia mobile - ha spiegato il presidente della Ras Rudi Gamper - ci ha consentito di completare le postazioni e di metterle a disposizione in tempi brevi. Sarà ora compito dei privati occuparsi degli interventi di manutenzione e di eventuale adeguamento degli impianti". "Per i gestori privati - hanno commentato Florian Mussner e Roberto Bizzo - effettuare investimenti per garantire banda larga e telefonia mobile in zone periferiche, e con un numero poco rilevante di potenziali clienti, non è economicamente vantaggioso: per questo motivo è fondamentale garantire un sostegno pubblico". Il direttore della Ras, Georg Plattner, ha sottolineato gli effetti positivi "a cascata" del progetto. "In Valgiovo - ha spiegato Plattner - la Ras cablerà tutto il percorso dall’uscita autostradale di Vipiteno fino a Casateia. Grazie all’installazione dei cavidotti, sarà possibile allacciare tutti i servizi disponibili con fibre ottiche: in questo modo i gestori di telefonia mobile potranno offrire servizi a banda larga ancora più veloci". Ci sarà inoltre una forte incentivazione alla posa di fibre ottiche nei comuni di Valle Aurina, Racines e Malles, con i vantaggi maggiori per le località di Luttago, San Giovanni e Terento, che potranno beneficiare di collegamenti Adsl. Sempre nei comuni di Racines, Malles e Valle Aurina sono inoltre in progettazione i nuovi edifici per i punti nodali delle fibre ottiche, partendo dai quali sarà possibile allacciati alla rete tutti i luoghi pubblici quali il comune, le sedi di associazioni, le scuole, i centri della protezione civile nonché tutti i gestori di telefonia mobile, le centrali elettriche e gli impianti di teleriscaldamento. In tutte queste zone verranno inoltre messe a disposizione degli utenti di internet immagini recenti fatte dalle Webcam. Tra gli altri progetti che verranno realizzati nel corso dell´anno, e che sono già stati finanziati, la Ras ha sottolineato quelli di Favogna (comune di Magrè), Mazia (comune di Malles) e Schwemmalm (comune di Ultimo) per un investimento di 4,1 milioni di euro. Sono invece in fase di valutazione da parte del comitato di pilotaggio, con un importo totale di 3,9 milioni di euro, i progetti per gli impianti di Corvara in Passiria (Comune di Moso), Longiarù (Comune di San Martino in Badia) e Scaleres (Comune di Varna). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO: PROVINCIA INCONTRA I RAPPRESENTANTI DEI COMPRENSORI DELLA VAL D´ISARCO FRA LE LE TEMATICHE IL COLLEGAMENTO ALLA BANDA LARGA |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 23 giugno 2011- I lavori in fase di progettazione e quelli in fase d’esecuzione sono stati al centro del recente incontro dell’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, con i rappresentanti dei comprensori dell’Alta Val d‘Isarco e della Media e Bassa Val d‘Isarco.
Al centro dell’incontro vi sono state anche le tematiche del collegamento alla banda larga, l’assegnazione dei lavori pubblici e le misure per evitare le code causate dai lavori stradali. L´assessore Mussner ha sottolineato l’importanza di questi incontri con i responsabili locali per rinsaldare il dialogo tra la Provincia, i Comuni ed i Comprensori, discutere ed approfondire le tematiche riguardanti i progetti sovracomunali e giungere quindi ad una loro realizzazione in maniera più semplice ed in tempi più rapidi.
Per quanto riguarda il progetto di connessione dei Comuni alla rete a banda larga l’assessore ha confermato che il suo Dipartimento intende completare il collegamento di tutti i Comuni altoatesini entro il 2013. Il collegamento dei singoli utenti avverrà quindi attraverso apposite centrali locali ed a questo scopo dovranno essere adattate dalla Telecom alla tecnologia della banda larga.
La Provincia sta conducendo a questo proposito delle trattative con Telecom. Il collegamento per le strutture pubbliche come i Comuni, le scuole, i distretti sanitari ecc. sarà invece realizzato a spese della Provincia. A questo proposito l’assessore ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione tra la Provincia ed i singoli Comuni.
Per quanto riguarda le misure per limitare le code lungo le strade causate da lavori di manutenzione l’assessore ha menzionato l’apposito gruppo di lavoro creato presso il Dipartimento ai lavori pubblici del quale fanno parte anche la SMG, la Ripartizione turismo e la Società Autostrada del Brennero impegnato per ridurre i disagi in questo settore.
L’assessore Mussner ha quindi menzionato l’entrata in vigore l’8 giugno del codice dei contratti riguardo al quale è stata pubblicata un’apposita guida che vuole fornire un aiuto soprattutto agli amministratori locali nell’applicazione delle nuove norme.
Con l’inizio delle scuole nel prossimo autunno verrà inoltre lanciata una campagna di sensibilizzazione sui passaggi pedonali nei pressi delle strutture scolastiche che mira a ridurre gli incidenti strali in queste zone.
Mussner ha inoltre informato che nel gennaio del 2012 sarà organizzato un convegno informativo sull’utilizzazione delle pietre naturali locali nell’ambito dei lavori pubblici. Sono stati quindi presi in esame i lavori in fase di progettazione e quelli in fase di esecuzione nei Comuni di Fortezza, Brennero, Velturno, Varna, Barbiano, Racines e Rio Pusteria. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ISTRUZIONE, FORMAZIONE E TIROCINI: LA GIUNTA PUGLIESE ADERISCE AI PROGETTI DEL MINISTERO DELL´ISTRUZIONE |
|
|
 |
|
|
Bari, 23 giugno 2011 - La Giunta regionale della Campania ha aderito ai progetti del Ministero dell´Istruzione per interventi nel campo scolastico-formativo. In attuazione di questo provvedimento, verranno investiti 120milioni di euro di risorse Por Fse in favore dei giovani della Campania lungo tre assi d´intervento, che saranno operativi già dalle prossime settimane. In particolare, sono previsti oltre 26 milioni di euro per stages formativi all´estero per il perfezionamento della lingua inglese; oltre 20 milioni di euro per stages e tirocini presso imprese italiane ed estere; oltre 74 milioni per investimenti in attrezzature e tecnologie destinate a migliorare la qualità delle strutture scolastiche della Campania. "Favoriamo così - sottolinea il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - la costruzione di una offerta formativa iniziale, universitaria e post universitaria di qualità". "E´ - aggiunge l’assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi - una misura che realizza per la prima volta in Campania una strategia integrata per creare un ponte tra mondo del lavoro, della formazione e dell’istruzione. L’azione è stata concordata con la Commissione Europea - Dg Occupazione per aiutare le scuole a trasformarsi in luoghi di offerta arricchita, in grado di erogare servizi sociali e promuovere occasioni di aggregazione". "L´iniziativa - conclude l’assessore all´Istruzione Caterina Miraglia - è di particolare rilievo. Puntiamo infatti a migliorare le competenze degli studenti, a partire da quelle delle ultime classi di scuola superiore, anche attraverso l’utilizzo di attrezzature e tecnologie moderne ed innovative, in grado di far crescere il livello qualitativo dei giovani campani". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SCUOLA IN TOSCANA: ANCORA TAGLI AL PERSONALE AUSILIARIO, PREOCCUPAZIONE PER L’APERTURA A SETTEMBRE |
|
|
 |
|
|
Firenze, 23 giugno 2011- Ancora tagli al personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario) delle scuole toscane di ogni ordine e grado. L’allarme è lanciato congiuntamente da Regione Toscana, Anci, Upi e Uncem, dopo che ieri si è riunito il tavolo interistituzionale insieme all’Ufficio Scolastico Regionale, cui e’ seguito il tavolo con i sindacati per l’informativa di legge, che hanno esaminato la questione. “Per il terzo anno consecutivo – sottolinea la vicepresidente della Regione Toscana, con delega all’istruzione, Stella Targetti – ci troviamo a far fronte a tagli consistenti di personale da parte del Governo. Quest’anno il taglio sfiora il 6% dell’organico e sarà pari a 737 unità su un totale di 12.904. Di questi ben 584 sono collaboratori scolastici (i bidelli ndr) che rappresentano il personale indispensabile all’apertura delle scuole. Siamo seriamente preoccupati per l’apertura del prossimo anno scolastico. Si continua a non tener conto delle esigenze reali delle scuole sui territori che sono ben note a Comuni, Province e Regioni. La strategia ormai nota, del Governo, e’ quella di far ricadere il peso dei tagli, diretto e indiretto, sulle spalle di regioni ed enti locali: cosi’ mentre la manovra finanziaria pesa per i 2/3 sui bilanci di regioni ed enti locali, non garantendo il personale per l’apertura delle scuole si costringono gli enti locali a chiudere i plessi o a cercare di supplire ancora una volta alle carenze dello Stato in una assurda logica di sussidiarieta’ all’incontrario. Infine – conclude Targetti – a tutto cio’ si aggiunge la preoccupazione per la mancata chiarezza del Ministero rispetto agli appalti per la pulizia delle scuole nel prossimo anno: ancora non si sa come procedere”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA: UNO SPORTELLO CASA AL SERVIZIO DEGLI STUDENTI |
|
|
 |
|
|
Bari, 23 giugno 2011 - “La città di Bari si avvia sempre di più ad essere “città universitaria”, e l’istituzione di strumenti come lo sportello casa è un passaggio fondamentale in questa direzione.” Lo afferma l’Assessore al Diritto allo Studio e Formazione, Alba Sasso, con riferimento alla convenzione stipulata tra l’ Adisu Puglia e il Politecnico di Bari, che rende operativa l’istituzione di uno “sportello casa”, primo passo per affrontare con decisione il problema delle abitazioni per gli studenti fuori sede. Dal Politecnico di Bari, infatti, due studenti o neolaureati verranno distaccati per un tirocinio formativo presso l’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Adisu), con il compito di approntare tutti gli strumenti informativi che permettano la concreta realizzazione dello sportello. Verranno creati un data base di informazioni sulle offerte del mercato, da incrociare con quelli delle richieste di una popolazione studentesca in costante crescita, e gli strumenti per la loro pianificazione e traduzione in immediata operatività. “Lo sportello casa-aggiunge l’assessore- opererà incrociando i dati in uscita ed in entrata, confrontando domanda ed offerta e proponendo modelli di contratti di riferimento che possano finalmente stabilire anche a livello di abitazioni un reale diritto allo studio. “La convenzione nasce come risultato di una azione di concertazione sinergica tra Adisu Puglia, Università e Politecnico, Regione Puglia, Comune di Bari, associazioni studentesche e sindacali, associazioni degli inquilini e dei proprietari di case. Un esempio di rete tra enti -sottolinea l’Assessore regionale- istituzioni e cittadini e che va, grazie all’apporto dell’Adisu e dello stesso Politecnico di Bari, nella direzione di garantire a tutti gli studenti, ai “capaci e meritevoli”, nello spirito della Costituzione, un effettivo diritto allo studio, che si affianca agli altri servizi per gli studenti, mense residenze pubbliche biblioteche attività sportive e culturali.” Lo sportello casa sarà operativo presso la sede Adisu di via G. Fortunato 4g a Bari e attraverso l’accesso al sito www.Sportellocasa.adisupuglia.it/ Informazioni al n. 080 5438047 e su www.Adisupuglia.it/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
I RISULTATI DELLO STUDIO SULLE SCELTE DEI DIPLOMATI CALABRESI |
|
|
 |
|
|
Catanzaro, 23 giugno 2011 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri commenta i risultati dello studio realizzato dalla Fondazione “Giovanni Agnelli” di Torino sulle scelte dei diplomati calabresi. “Un terzo dei diplomati calabresi – dichiara Caligiuri - decide di frequentare un ateneo fuori regione. Bisogna invertire questa tendenza e fermare la fuga dei cervelli già nel momento della scelta universitaria”. I risultati dell’indagine sono stati presentati in anteprima dall’assessore Caligiuri e dal direttore della Fondazione “Giovanni Agnelli” Andrea Gavosto nel corso della seduta del Comitato Regionale Universitario di Coordinamento della Calabria (Co.r.u.c.), che si è tenuta presso l’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro. All’incontro erano presenti i rettori Giovanni Latorre dell’Università della Calabria, Francesco Costanzo dell’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro, Massimo Giovannini dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Salvatore Berlingò dell’Università per Stranieri "Dante Alighieri". Lo studio ha individuato i principali fattori che incidono sulle scelte dei diplomati calabresi: dalla qualità dell’offerta formativa alle prospettive occupazionali, dall’effetto gruppo “ex compagni di scuola” all´attrattività culturale delle città universitarie. Alla luce di questi risultati il direttore della Fondazione “Agnelli” Gavosto ha affermato che è “necessario intervenire sulla qualità della ricerca scientifica, migliorando la reputazione degli atenei; sulla valorizzazione dei campus universitari, sull’orientamento con convenzioni con gli istituti secondari superiori”. Nel corso dell’incontro l’assessore Caligiuri ha ribadito che per il Presidente Scopelliti le università sono pienamente coinvolte nella promozione dello sviluppo della nostra regione e la priorità individuata dalla Giunta regionale è quella di migliorare l’efficienza del sistema universitario calabrese, razionalizzando e qualificando l’offerta formativa. A tale proposito, durante la riunione del Co.r.u.c, sono stati trattati due punti proposti da Caligiuri è già condivisi dal comitato dei rettori: l’unificazione dell’offerta formativa del sistema universitario calabrese e la proposta di un testo unico sull’Università e la ricerca. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ROMA, FOTOVOLTAICO PER SCUOLE: IMPATTO AMBIENTALE ED EDUCATIVO |
|
|
 |
|
|
Roma, 23 giugno 2011 - «La delibera approvata oggi dalla Giunta capitolina relativa all´installazione degli impianti fotovoltaici da realizzare sulle coperture di 524 edifici scolastici comunali è la dimostrazione che la politica e´ capace di andare al di là del mandato; il bene comune va oltre il nostro tempo». Così l´assessore alla Famiglia, all´Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo a margine della conferenza stampa in Campidoglio. «Sono convinto che questo importante intervento tecnico si possa trasformare in un´azione altamente educativa per i bambini e per le famiglie. La politica ha senso se, come in questo caso, ha un profumo di futuro. Dobbiamo lavorare sempre di più su progetti che tengano conto della sostenibilità ambientale e, dell´equità intergenerazionale, in modo da lasciare alle generazioni future lo stock di risorse che abbiamo trovato. La scelta del fotovoltaico nelle scuole va in questa direzione». |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SCUOLE, A ROMA: IN ESTATE INTERVENTI EDILIZIA SCOLASTICA PER 3 MLN DI EURO |
|
|
 |
|
|
Roma, 23 giugno 2011 - «E’ sempre importante realizzare plessi scolastici nella nostra città, come l’intitolazione avvenuta stamani del nuovo asilo nido nel Municipio Xix. Interventi che, a servizio della collettività e soprattutto in zone delocalizzate, aiutano e favoriscono il rilancio e la riqualificazione delle periferie romane». È quanto afferma l’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale, Fabrizio Ghera. «Altrettanto prioritario – sottolinea Ghera – è manutenere l’edilizia scolastica comunale, che ha bisogno di lavori urgenti e controlli costanti, quindi di un’attività che rafforzi l’opera di monitoraggio e la conservazione corrente dei plessi». «L’amministrazione capitolina – conclude l’assessore Ghera - sta procedendo in questa direzione, investendo molto nel settore delle manutenzioni scolastiche come confermano anche i prossimi interventi di ristrutturazione, in aggiunta al complesso programma di lavori già in corso, previsti per l’estate nei Municipi Ii, asilo nido Via Venezuela; Xiii, asilo nido Piccole Dune in Viale Vega e asilo nido La Felce; Vi, asilo nido Eureka in Via Monte Resegone; Xviii, asilo nido Orizzonte in Via Beverino; Xvi, asilo nido La Coccinella in Via Durante, per un importo complessivo di oltre 3 milioni euro». |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PLACEMENT DAY 2011 PER STUDENTI E LAUREATI DI ECONOMIA UNIVERSITÀ DI SALERNO GIOVEDÌ 23 GIUGNO |
|
|
 |
|
|
Salerno, 23 giugno 2011 - Il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania con il suo Centro Europe Direct sarà protagonista, giovedì 23 giugno presso l’Università degli Studi di Salerno, al Placement Day organizzato dalla Facoltà di Economia. Il Placement Day offre a laureati e laureandi della Facoltà salernitana un’opportunità di incontro con aziende, enti, società di beni e servizi finalizzato all’inserimento nel mercato del lavoro. Mondo della formazione e mondo del lavoro si confronteranno facilitando la comunicazione con realtà imprenditoriali nazionali ed internazionali importanti. Sarà così possibile adeguatamente valorizzare le competenze acquisite dai giovani durante il percorso universitario permettendo anche di facilitare l’eventuale attivazione di stage e/o contratti di prova. La giornata, a cui presenzieranno rilevanti esponenti della politica e del mondo del lavoro salernitano, avrà un focus sul tema Europa 2020: nuove competenze per l’occupazione. Nel corso degli interventi istituzionali, il Pst presenterà nuovi strumenti e possibili iniziative di facilitazione del placement, attivabili a vantaggio del territorio salernitano. Nel corso dei colloqui studenti-aziende, il Centro Europe Direct del Pst fornirà – presso il proprio stand - informazioni ed orientamenti anche sulle opportunità formative ed occupazionali dell’Unione europea. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PORTE APERTE ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA 13 LUGLIO 2011 |
|
|
 |
|
|
Pavia, 23 giugno 2011 - Porte aperte all’Università di Pavia Il prossimo13 luglio, il palazzo centrale dell’Università - tra l’Aula del ‘400 e i cortili “Sforzesco” e “delle Magnolie” – accoglierà il percorso di orientamento, dedicato agli studenti degli ultimi anni delle superiori e agli studenti universitari che stanno per iscriversi ai corsi magistrali. Una giornata (dalle 9.30 alle 19) per conoscere l’Università di Pavia: le facoltà, i corsi, i programmi di orientamento, ma anche i collegi e le strutture sportive, in una parola il campus di Pavia. E’ la Xiii edizione dell’appuntamento annuale organizzato dal Centro Orientamento dell’Università di Pavia in favore dei ragazzi degli ultimi anni delle Scuole Superiori di tutt’Italia. A Porte Aperte, i giovani potranno avere un dialogo aperto e un confronto diretto ma informale con i docenti, ricercatori e studenti, scoprire tutti i servizi presenti e farsi un’idea concreta di cosa è l’Università di Pavia. Nei cortili saranno allestiti gli Speaker’s Corner (sul modello del celebre Hyde Park di Londra), dove ciascuno può fermarsi a parlare davanti a un pubblico che non manca mai. Lo spirito che anima gli Speaker’s Corner dell’Università a Porte Aperte è l’espressione dell’idea di comunità, della vita universitaria che a Pavia è ricca di opportunità e di scambi culturali, della condivisione di esperienze. Dalle 9.30 di mattina, momento di inaugurazione dell’evento, fino all’ultimo appuntamento delle 18.00 in aula del ‘400 espressamente dedicato ai genitori, sarà presentato il campus universitario di Pavia. In contemporanea, a Cremona, si terrà un “mini” Porte Aperte per la Facoltà di Musicologia. A Mantova, per la Facoltà di Ingegneria, è prevista una giornata di incontro con i giovani e le famiglie: il 14 luglio dalle ore 15.00 alla ore 20.00 presso la Fondazione Università di Mantova, via Scarsellini 2, dove studenti e genitori potranno incontrare docenti della Facoltà pronti a rispondere a domande, dare consigli e sciogliere dubbi. Inoltre, potranno scoprire, attraverso le testimonianze di studenti universitari, cosa significa e perché studiare Ingegneria. In occasione di Porte aperte, il 13 luglio sarà possibile visitare la mostra “Pavia e le svolte della Scienza” aperta per tutta la giornata, per conoscere i momenti di straordinaria creatività che da Pavia hanno aperto interi capitoli nella scienza mondiale: la fisica, che da Volta giunge alle più recenti applicazioni nel campo dell’elettricità, e le moderne neuroscienze. È previsto un assaggio del college con visite guidate alle residenze universitarie e alla Biblioteca Centrale, patrimonio del Ministero dei Beni Culturali, ma ospite della storica sede dell’Università. Programma e iscrizioni a Pavia e a Cremona: http://cor.Unipv.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SERVIZIO CIVILE REGIONALE, IN TOSCANA SI CERCANO 530 GIOVANI: DOMANDE ENTRO L’8 LUGLIO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 23 giugno 2011- Sono 530 posti e ce n’è per tutti i gusti e tutte le attitudini: dalle associazioni di volontariato del pronto soccorso o le Asl che cercano ragazzi e ragazze da impiegare in servizi di supporto ai Comuni e le cooperative che offrono assistenza ad anziani e disabili, dagli asili nido alle biblioteche (anche in piccoli paesi), da giovani che si dovranno occupare di organizzare eventi per altri giovani a servizi rivolti agli immigrati per una loro migliore integrazione o alla salvaguardia e valorizzazione di parchi ed aree protette. Sta tutto nel bando 2011 del servizio civile regionale da poco pubblicato: 123 progetti sparsi un po’ per tutta la Toscana, per 530 giovani tra 18 e 30 anni da impiegare in servizi anche molto diversi tra loro. Un impegno per dodici mesi e 30 ore settimanali, retribuito con un rimborso spese di 433,80 euro al mese e la possibilità di far valere l’esperienza come titolo in concorsi pubblici. La domanda va inoltrata entro l’8 luglio 2011, direttamente al soggetto che gestisce il progetto selezionato dalla Regione Toscana. Possono partecipare tutti i giovani che siano residenti in Toscana o che vi abbiano il domicilio per motivi di studio o di lavoro. Va allegato un curriculum, perché la selezione terrà conto anche delle esperienza e dei titoli di studio. Sul sito della Regione Toscana, oltre al bando, ci sono anche le indicazioni per l’attribuzione dei punteggi. Le offerte sono tante, ma occorre scegliere con attenzione. E’ infatti possibile presentare una sola domanda per un unico progetto. Chi ha già svolto un anno di servizio civile o lo abbia interrotto prima del termine, anche in un’altra regione, non potrà riproporsi. Né potrà partecipare al bando di un progetto chi, per l’ente o l’associazione che lo propone già svolga o abbia avuto in passato un rapporto di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo. I dettagli dei singoli progetti sono pubblicati sui siti degli enti che li hanno promossi. Sul sito della Regione c’è l’elenco completo |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EUROPEI PROPONGONO SOLUZIONI PER SCONFIGGERE LA DESERTIFICAZIONE DEL SUOLO E DELLE FORESTE |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 23 giugno 2011- Ricercatori finanziati dall´Ue si stanno impegnando per combattere la desertificazione nelle foreste secche e nei terreni agricoli che punteggiano l´area del Mediterraneo e la Cina, uno sforzo che favorisce l´iniziativa dell´Anno internazionale delle foreste, una piattaforma globale che mira alla gestione sostenibile delle foreste del mondo. Il progetto Leddra ("Land and ecosystem degradation and desertification: assessing the fit of responses") è finanziato con quasi 3,1 milioni di euro nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Gli esperti dicono che le iniziative volte a impedire il processo che rende il suolo sempre più arido fino a che non vi cresce più nessuna vegetazione sosterranno in modo efficace lo sviluppo economico e creeranno posti di lavoro nelle aree rurali. Guidato dall´Unità di ricerca dell´Università dell´Egeo in Grecia, il consorzio Leddra riunisce esperti provenienti da Cina, Germania, Grecia, Italia, Marocco, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito per far progredire lo studio dettagliato dell´adattamento socio-ambientale delle risposte al degrado e alla desertificazione del suolo e degli ecosistemi (Ledd) in diversi contesti. In sostanza, è fondamentale condividere esperienze multidisciplinari per studiare le risposte al degrado del suolo in foreste, pascoli, terre coltivate e macchia mediterranea. Affrontando la questione dal punto di vista dell´ecosistema, i partner del progetto stanno usando una metodologia integrata per affrontare e rispondere alle condizioni ambientali, socioeconomiche e istituzionali che contribuiscono o nocciono alla gestione sostenibile del suolo e allo stato sociale. Il team sta anche valutando i costi e benefici associati per diversi soggetti interessati, gli ostacoli e le opportunità per l´adozione e i processi di trasferimento della conoscenza, secondo i partner. Aree specifiche che sono esaminate dal progetto Leddra si trovano in Cina, Grecia, Italia, Marocco, Portogallo e Spagna. I partner hanno già scoperto che le aree in questione, che sono colpite da condizioni climatiche aride e semi-aride e che sono state occupate da popolazioni per molto anni, mostrano dei processi di desertificazione che hanno ridotto la disponibilità di acqua e suolo. "Una buona gestione permetterà il recupero e la conservazione di entrambi gli elementi," dice il professor Artemi Cerdà dell´Università di Valencia in Spagna, un partner di Leddra. "Valutare se le politiche sono efficienti è proprio il lavoro di Leddra." Secondo il team, solo la seria gestione delle foreste esistenti può garantire la conservazione del suolo e delle risorse idriche. "E le politiche sulle foreste dovrebbero essere estese anche alle aree agricole dove si verifica una grande perdita di suolo e acqua come conseguenza dell´eccessivo sfruttamento agricolo e dell´uso di erbicidi," dice il professor Cerdà. Il team sottolinea che l´utilizzo della biomassa delle aree abbandonate e delle fattorie che rispettano la conservazione delle risorse aiuta a fornire e mantenere lavoro e reddito per la gente che vive in queste aree. "Il recupero del valore delle montagne quali produttrici di aria e acqua di alta qualità, la loro capacità di sequestrare anidride carbonica (Co2), di generare prodotti di alta qualità come gli alimenti biologici e posti di lavoro, è la base per combattere la desertificazione," afferma il ricercatore di Valencia. Inoltre, è possibile recuperare un paesaggio antico e prevenire incendi disastrosi se si sostengono le aree montane, le foreste e le colture. Parte del lavoro svolto dal team di Valencia per il progetto Leddra indica che le pratiche agricole altamente intensive, basate sull´agricoltura chimica, portano al degrado del suolo e ne accelerano la perdita. Quindi l´uso di varie strategie per proteggere il suolo e aumentare la qualità di suolo e acqua sarebbe vantaggioso per queste regioni. "Le politiche del governo e gli obbiettivi dei produttori commerciali sono progettati sul breve periodo," dice il professor Cerdà, "Quindi, le strategie di gestione impiegate in agricoltura portano al degrado del suolo. Leddra studia tali strategie negative per la sostenibilità." I partner di Leddra sottolineano che prevenire il pascolo eccessivo, mantenere l´irrigazione tradizionale, seguire un tipo di agricoltura basata sul riciclo di materia organica e garantire che non si verifichi nessuna urbanizzazione su terre agricole e boschive sono solo alcuni modi per proteggere queste aree. Il team aggiunge che le pratiche di prevenzione dovrebbero essere portate avanti durante le stagioni invernali. "Gli incendi ad alta intensità, ovvero quelli estivi, dovrebbero essere evitati," conclude il professor Cerdà. "Risulta quindi essenziale effettuare degli incendi programmati allo scopo di diminuire la biomassa delle foreste o per creare delle aree libere. Solo allora noi potremo prevenire gli incendi estivi incontrollati che sono pericolosi per tutti i tipi di vita e beni e che, inoltre, causano il degrado del suolo." Per maggiori informazioni, visitare: Leddra: http://ecologic.Eu/3354 Associazione Ruvid: http://www.Ruvid.org/mision1_in.php Anno internazionale delle foreste: http://www.Un.org/en/events/iyof2011/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
4ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE BIOTECNICHE PER IL CONTROLLO DELL´INQUINAMENTO ATMOSFERICO |
|
|
 |
|
|
A Coruña, 23 giugno 2011 - La quarta conferenza internazionale sulle biotecniche per il controllo dell´inquinamento atmosferico si terrà dal 12 al 14 ottobre 2011 ad A Coruña, in Spagna Attualmente, si sta estendendo il raggio di applicazione dei bioprocessi ambientali, con lo stadio intermedio del trattamento (biodegradazione) e della prevenzione dell´inquinamento (bioconversione, biocarburanti). L´evento coprirà una vasta gamma di temi riguardanti l´applicazione delle biotecnologie ambientali per il controllo dell´inquinamento atmosferico e settori affini, attraverso processi di trattamento per i bioreattori e per la produzione di (bio) combustibili puliti. Gli argomenti trattati riguarderanno tra l´altro: trattamento dell´inquinamento atmosferico: utilizzo di batteri, funghi, alghe e piante; bioreattori per il controllo dell´inquinamento dell´aria e i processi di bioconversione; prevenzione dell´inquinamento atmosferico: produzione e sviluppo di biocarburanti, come (bio) idrogeno, biodiesel, (bio) etanolo, biogas o carburanti desolforati. La conferenza cercherà di facilitare la cooperazione di ricerca tra accademici e industrie, permettendo l´eventuale commercializzazione di nuovi biotecniche. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Udc.es/biotechniques2011/index.html |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIENO ACCORDO SUGLI INTERVENTI PER LA TUTELA DELLA RISORSA IDRICA DEL SERCHIO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 23 giugno 2011- Pieno accordo tra Regione Toscana, Ministero dell’ambiente, Autorità di Bacino ed enti firmatari dell’“Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche e degli acquiferi della Piana Lucchese di Capannori e Porcari e del Padule di Bientina”, firmato nel 2006, sulle modifiche per avviare gli interventi utili alla tutela della risorsa idrica del Serchio e degli acquiferi della Piana lucchese, di Capannori e Porcari e del Padule del Bientina. Grazie alle opere che saranno oggetto di modifica dell’accordo, sarà realizzata una tubatura che, attingendo l’acqua dal Serchio, la destinerà in modo sicuro e garantito all’uso idropotabile per tutta la piana di Bientina e di Altopascio in sostituzione di quella prelevata dal Campo pozzi del Pollino, che sarà esclusa per otto mesi l’anno dall’attività di emungimento. Il che consentirà di evitare i fenomeni di subsidenza che da tempo stanno provocando dissesti al terreno nell’area di Capannori e Porcari. Il Comune di Lucca, grazie anche all’intervento dell’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, che si è dichiarata disposta ad inserire nel nuovo accordo di programma precise misure di salvaguardia e di garanzia suggerite dall’amministrazione lucchese, ha acconsentito di realizzare il cosiddetto “Tubino” rispondendo così, oltre che alla attese della Regione Toscana, anche a quelle dei Comuni della piana e dell’Ato 2 e a tutti gli altri soggetti interessati, comprese le industrie della zona. “Nell’incontro che si è tenuto oggi presso l’assessorato all’ambiente della Regione Toscana – ha dichiarato l’assessore Anna Rita Bramerini -, grazie anche alla condivisione del Comune di Lucca, espressa dal sindaco Favilla, si è registrata una comunione di intenti che consente finalmente di ripartire, dopo una fase di stallo, con la realizzazione di un progetto strategico come quello della tubazione di derivazione dal Serchio per sostituire i prelievi dalla falda del Bientina per otto mesi l’anno. Questo – prosegue – consentirà di recuperare il livello di falda e progressivamente arrestare il grave fenomeno della subsidenza che interessa un vasto territorio da troppo tempo gravato da evidenti e consistenti situazioni di dissesto. Tutto questo grazie al dialogo e alla collaborazione che le pubbliche amministrazioni hanno dimostrato nel perseguire il benessere sociale ed ambientale e a quello spirito di solidarietà e sussudiarietà che contraddistingue la Toscana”. “Il comune di Lucca – dichiara il sindaco Favilla – aveva fino ad oggi avanzato proposte diverse, che per diminuire i rischi rispetto all’inalveamento in falda delle acque del fiume, suggerivano la riattivazione dei vari canali irrigatori esistenti; oggi, considerato che bisogna uscire dalla fase di stallo che si era creata, il Comune di Lucca si dichiara favorevole ad una soluzione che risponda alle necessità dei vari comuni interessati, degli abitanti dei territori e delle attività produttive esistenti”. Cosa verrà realizzato: Una tubatura che consentirà il prelievo per 8 mesi di 450 lt/sec. Al massimo, e probabilmente 360 lt/sec. ( 240 per uso idropotabile + 120 per usi industriali. Il controllo e la gestione saranno affidati all’Ente competente ma con diretto controllo attribuito ad un collegio di enti tra quelli firmatari dell’accordo di programma, tra i quali il Comune di Lucca. Un impianto di potabilizzazione modulare che permetterà di tarare in modo adeguato le acque derivate dal Fiume Serchio, così da renderle idonee all’uso umano. Le opere di interconnessione tra il nuovo potabilizzatore e l’esistente sistema idrico così da poter alimentare per otto mesi con acqua del Serchio tutte le utenze servite dalle condutture allacciate al Pollino e nei rimanenti quattro mesi alimentarle con acque di falda, tutte comunque rese idonee all’uso idropotabile. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GEOLOGI ALTOATESINI ALLA CONFERENZA DI CHAMONIX SUL PERMAFROST |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 23 giugno 2011 - Un gruppo di geologi dell’Ufficio geologia e prove materiali prenderà parte dal 28 giugno al 1° luglio ad un congresso internazionale che si terrà a Chamonix in Francia sul tema del permafrost. Faranno parte della delegazione altoatesina il direttore dell’Ufficio geologia e prove materiali della Provincia, Volkmar Mair, il suo predecessore, Ludwig Nössing, i geologi David Tonidandel e Kathrin Lang, Angelika Weissensteiner dell’Ufficio appalti ed il manager di progetto Andreas Zischg. La Provincia di Bolzano svolge un ruolo di capofila nell’ambito del progetto e coordina gli altri partner che operano in Italia, Svizzera e Germania. Anche in Alto Adige vengono condotte numerose rilevazioni per comprendere meglio il fenomeno del permafrost e nel 2009 sono già state effettuate due perforazioni orizzontali nella zona Grawand in Val Senales dove sono state inserite delle sonde per la rilevazione della temperatura e degli estensometri. Analoghe perforazioni sono state effettuate l’anno scorso nella Val d’Ultimo. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SICILIA: AL VIA PIANI ANTINCENDI E CONTROLLO TERRITORIO |
|
|
 |
|
|
Palermo, 23 giugno 2011 L´individuazione ad Alcamo di un luogo dove erano stati abbandonati rifiuti speciali pericolosi; tre sequestri in provincia di Enna per abusivismo edilizio; discariche e abbandono rifiuti, un´attivita´ edilizia in corso sull´isola di Alicudi segnalata all´ispettorato ripartimentale di Messina del Corpo forestale per la verifica, il rilevamento degli impianti eolici costruiti e costruendi nell´isola. E´ un primo consuntivo della ricognizione aerea effettuata, dall´8 al 15 giugno, dal Nucleo operativo regionale del Corpo forestale, nell´ambito dell´appena avviato piano regionale antincendio per le colture cerealicole in Sicilia, e in particolare per le coltivazioni di frumento. "Abbiamo effettuato oltre 70 ore di volo con l´elicottero del Corpo - spiega il comandante del Nor, Gioacchino Leta - e nella ricognizione aerea abbiamo effettuato riprese dei costruendi impianti fotovoltaici ed eolici all´interno della riserva naturale orientata Monte Malabotta in provincia di Messina, per verificare se le rigide prescrizioni per la loro realizzazione vengono trasgredite". Gli uomini del Nor si avvalgono poi dell´intervento da terra dei colleghi degli ispettorati ripartimentali. Mezzi del corpo e auto civetta sono impegnati, insieme all´elicottero della Forestale, nell´opera di controllo e prevenzione, particolarmente nelle zone a maggiore estensione coltivata. "Accanto al tradizionale piano antincendio boschivo - spiega l´assessore regionale al Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma - e´ il terzo anno che mettiamo in campo anche questo specifico piano antincendio settoriale, perche´ in Sicilia la coltivazione del frumento e´ un settore economico di particolare rilevanza, che va difeso. Il Corpo forestale della Regione pero´, accanto a questa tradizionale attivita´ - conclude Sparma - sta muovendosi sempre piu´ nella direzione di qualificarsi come una vera e propria polizia ambientale, per il contrasto di tutti i reati eco ambientali, dall´inquinamento, all´abusivismo edilizio, al traffico e deposito illecito di rifiuti, alle frodi alimentari". Il piano regionale antincendio boschivo intanto e´ gia´ in fase di avvio, anche se formalmente ha inizio domani. Per il dirigente generale del Corpo, Piero Tolomeo, questo "rappresenta il principale strumento di supporto per l´azione di salvaguardia del patrimonio boschivo, attraverso una serie di attivita´ e di interventi per la lotta agli incendi boschivi, cercando di ridurre le superfici boscate percorse dal fuoco, intensificando maggiormente la prevenzione e il controllo del territorio". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARCHE: EMERGENZA RIFIUTI REGIONE CAMPANIA, LE TAPPE DELLA VICENDA. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 23 Giugno 2011 - In riferimento alle considerazioni di ieri, rilasciate alla stampa dall´assessore all´Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino, Tarcisio Porto: ´L´assessore Sandro Donati vaneggia´.Gli ricordo che l´unico incontro avuto in Regione, su mia richiesta, e` stato a novembre´, la Regione Marche ripercorre le tappe della vicenda. Il 24 novembre 2010 il Ministro per i Rapporti con le Regioni, in sede di Conferenza Stato-regioni, evidenziava la criticita` esistente in Campania per lo smaltimento dei rifiuti urbani. In tale sede l´Assessore all´Ambiente della Regione Marche dichiarava che non esistevano le condizioni per poter accogliere quantitativi di rifiuti dalla Campania in misura tale da poter contribuire in modo significativo a dare soluzione al problema senza rischiare di mettere a repentaglio l``autosufficienza locale ma che le Marche si sarebbero comunque mosse in un``ottica di solidarieta`, di concerto con tutte le altre Regioni. Il 29 novembre 2010, sempre in Conferenza Stato-regioni, il Governo chiedeva formalmente alle Regioni una ´concreta solidarieta`´ per far fronte all``emergenza della Campania e accoglieva l``esigenza dalle stesse prospettata di un approfondimento tecnico-operativo. Le Regioni davano una disponibilita` ad accogliere i rifiuti della Campania, previa verifica con le singole Amministrazioni delle effettive capacita` e delle modalita` di conferimento e di ogni altro aspetto tecnico-amministrativo. Martedi` 30 novembre 2010 il Ministero dell``Ambiente avviava il Tavolo tecnico con tutte le Regioni e, in tale ambito, le specifiche richieste delle Marche relative a garanzie ambientali (smaltimento solo di rifiuti urbani trattati, caratterizzazione dei rifiuti in partenza da parte dell``Arpa Campania, verifica in arrivo da parte dell``Arpam, utilizzo solo di autotrasportatori iscritti all``Albo Gestori rifiuti) ed economiche (garanzia di pagamenti in tempi rapidi e certi) venivano verificate, approfondite ed accolte. Le modalita` operative per l´attuazione dell´Intesa Tecnica venivano rinviate a specifico Accordo fra le Regioni Marche e Campania. Si conveniva inoltre, d´intesa con il Ministero dell´Ambiente, che le attivita` di verifica e di monitoraggio delle operazioni sarebbero state assicurate dalle Arpa territorialmente competenti. Il 2 dicembre 2010 si teneva un incontro fra l´Assessore all´Ambiente della Regione e quello della Provincia di Pesaro e Urbino nel quale veniva illustrata la situazione e chiesta collaborazione. Il 3 dicembre 2010 la Regione, alla luce di tale incontro, chiedeva formalmente alla Provincia di Pesaro e Urbino di voler confermare la disponibilita` ipotizzata e ´di voler verificare, con i Comuni interessati e con i gestori degli impianti la loro disponibilita` allo smaltimento dei rifiuti della Campania e le principali modalita` operative (Cer, quantitativi, frequenze, orari, prezzo ecc.). Il 3 dicembre 2010 la posizione della Regione Marche di disponibilita` ´in un contesto che coinvolgesse piu` Regioni e nel rispetto di ogni garanzia ambientale e finanziarie´, veniva riconfermata in sede di Conferenza Stato-regioni dal Vice Presidente Petrini. Nei giorni successivi l´Assessore Provinciale, Tarcisio Porto, comunicava all´Assessore Donati, in occasione di un incontro, di aver avviato un Tavolo di concertazione alla luce della richiesta del 3 dicembre. Il 23 dicembre 2010 si teneva un Tavolo Tecnico, promosso dalla Provincia, che concludeva positivamente i lavori con la disponibilita` di Aset (per la discarica di Monteschiantello di Fano) e di Mms (per quella di Tavullia di Pesaro) ad accettare, con specifiche garanzie finanziarie, ambientali e di legalita`, ciascuna 750 tonnellate di rifiuti. Il 7 marzo 2011 l´Assessore all´Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino comunicava che erano state compiute ´le necessarie procedure, tese verificare le condizioni e i requisiti che potessero garantire il regolare conferimento dei rifiuti presso i nostri impianti di smaltimento.´ Nella stessa lettera confermava che il 23 dicembre 2010 i rappresentanti degli Enti aventi in gestione le principali discariche strategiche della Provincia avevano prospettato ´la piu` ampia disponibilita` ad accettare i rifiuti generati nel corso dell´emergenza purche` risultassero contestualmente rispettati i necessari requisiti quali-quantitativi richiesti dai soggetti gestori e condivisi con i nostri stessi Uffici.´ Comunicava inoltre la disponibilita` ´a condividere e sottoscrivere formalmente quanto risultera` piu` articolatamente richiesto in sede di stipulazione dei protocolli d´intesa all´uopo previsti.´ Il 14 marzo 2011 l´Assessore Donati rendeva comunicazione alla Giunta Regionale della situazione e proponeva percio` di dare corso alle procedure per la stipula dell´Accordo. Il 22 marzo 2011 veniva cosi` trasmessa un´ Ipotesi di Accordo alla Regione Campania e al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino. Il 25 marzo 2011 la Regione Campania avanzava alcune proposte di modifica all´Ipotesi di Accordo inviata dalla Regione Marche. Il 28 marzo 2011 la Regione Marche trasmetteva al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e all´Assessore all´Ambiente le richieste di modifica della Regione Campania. Concludeva la lettera: ´E´ parere di questa Regione che ogni aspetto sia tecnico che economico sia condiviso da tutti i soggetti interessati prima della formale approvazione dell´Accordo interregionale che sarebbe vanificato dall´eventuale mancata definizione dei contratti fra le parti interessate.´ Si chiedeva inoltre di ´voler valutare quanto sopra e di dare riscontro per l´adozione degli atti da parte della Regione Marche e ella Regione Campania.´ In sostanza, si subordinava la sottoscrizione dell´Accordo al pieno consenso delle parti interessati (gestori degli impianti ed Enti Locali). Il 20 aprile 2011 l´Assessore all´Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino dava comunicazione della convocazione per il 9 maggio 2011 di una riunione con Marche Multiservizi, Aset, Arpa Marche, Arpa Campania e Sapna (la societa` pubblica di Napoli che gestisce i rifiuti urbani per lo smaltimento) per la ´definitiva configurazione dell´Accordo interregionale.´ Dall´incontro tecnico scaturiva la decisione di ´elaborare un documento da sottoporre all´attenzione della parte politica rappresentante la Provincia di Pesaro e Urbino mediante il quale rendere perfettibile il prossimo accordo interregionale Marche-campania´. La Regione e` dunque in attesa di tale documento dalla Provincia, presupposto necessario per poter procedere. Da quanto sopra emerge la massima trasparenza e attenzione alle esigenze del territorio che, in ogni passaggio, ha seguito la Regione Marche sia a livello politico sia amministrativo. Altre Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Toscana) hanno gia` definito Accordi per ben piu` rilevanti quantitativi (es. La Regione Puglia per 45.000 ton.. La Toscana per 15.000, il Lazio per 1.000, l´Emilia Romagna per 5.000 ). La Regione Marche non ha a oggi sottoscritto nessun Accordo che consenta lo smaltimento dei rifiuti della Campania in impianti del proprio territorio. La Regione Marche ha solo dato una disponibilita` ad accogliere un limitato quantitativo di rifiuti urbani trattati, nel contesto di una situazione di emergenza che riguarda la popolazione della Campania. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DELLA CAMPANIA NELLE MARCHE |
|
|
 |
|
|
Ancona, 23 giugno 2011- L´assessore all´Ambiente della Regione Marche, Sandro Donati, dopo le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, tiene a dimostrare, con fermezza e prove alla mano, l´assoluta infondatezza delle critiche. ´L´atteggiamento e le dichiarazioni del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino sono non solo fuori luogo, ma anche irrispettose della verita` e denotano, da parte di Ricci, una scarsa, scarsissima conoscenza di quanto avviene all´interno del suo ente, oltre che ´ cosa che davvero da un amministratore giovane come lui non ci saremmo aspettati ´ sentimenti di chiusura verso atti di solidarieta` per popolazioni in difficolta`. Mi sembra che il Presidente Ricci abbia problemi di comunicazione interna perche` non corrisponde a verita` che la Provincia fosse all´oscuro di tutto, tutt´altro: la Provincia di Pesaro e` sempre stata partecipe e attiva nel percorso per trovare una soluzione al problema della Campania e gli atti lo dimostrano. Oggi Ricci si rimangia tutto: voglio sperare che non lo faccia per un po´ di visibilita` in piu`´. I fatti: a novembre le Marche, come altre Regioni, accogliendo la richiesta del Governo, hanno dato disponibilita` a ricevere limitati quantitativi di rifiuti urbani trattati prodotti in Campania, subordinando pero` l´Accordo al pieno consenso di tutti i soggetti interessati e ad assolute garanzie ambientali sulla qualita` del conferito e sui controlli. La disponibilita` espressa in sede politica nella Conferenze Stato-regioni di fine novembre e` stata tradotta in un incontro tecnico presso il Ministero dell´Ambiente in cui si segnalava la disponibilita`, da parte della Regione, a ricevere, in impianti situati sul suo territorio, rifiuti urbani trattati, derivanti dagli stabilimenti di tritovagliatura della Regione Campania, per un quantitativo di circa 1.500 ton. Distribuito su un periodo di circa tre mesi; le modalita` operative e le garanzie tecniche, ambientali e finanziarie per poter dar corso nel dettaglio all´Intesa venivano rinviate ad uno specifico Accordo fra la Regione Marche e la Campania. Perche` nel pesarese? Nelle Marche si smaltiscono circa 550.000 ton./anno di rifiuti urbani; il conferimento di 1.500 ton. E` irrilevante (0,28%). L´ipotesi ´pesarese´ trova fondamento nella situazione generale. Macerata era (ed e`) senza discarica e la Provincia di Fermo si faceva gia` carico dei rifiuti di quel territorio; la Provincia di Ancona aveva chiesto di poter smaltire 10.000 ton. Di rifiuti dell´area del falconarese nelle discariche di Mms, nelle more dell´approvazione del progetto di ´sormonto´ dell´impianto di Corinaldo; a Relluce di Ascoli Piceno erano in corso i lavori di completamento della nuova vasca di abbancamento. L´unico territorio che poteva avere capacita` di ricevere i rifiuti era, percio`, solo quello di Pesaro e con quella Provincia sono stati infatti avviati i contatti. L´assessore Donati richiama incontri e documenti, come quello del 3 dicembre 2010, con il quale veniva formalmente chiesto alla Provincia ´di voler verificare, con i Comuni interessati e con i gestori degli impianti la loro disponibilita` allo smaltimento dei rifiuti della Campania e le principali modalita` operative (Cer, quantitativi, frequenze, orari, prezzo ecc.). L´impegno e il risultato erano positivi: la Provincia organizzava un Tavolo tecnico che il 23 dicembre concludeva i lavori con la disponibilita` di Aset per la discarica di Monteschiantello di Fano e di Mms per quella di Tavullia di Pesaro ad accettare, con specifiche garanzie finanziarie, ambientali e di legalita`, ciascuna 750 tonnellate di rifiuti. Ricorda poi l´assessore Donati che il 7 marzo 2011 l´Assessore all´Ambiente della Provincia di Pesaro confermava che i rappresentanti degli Enti aventi in gestione le principali discariche strategiche della Provincia avevano prospettato ´la piu` ampia disponibilita` ad accettare i rifiuti generati nel corso dell´emergenza, purche` risultassero contestualmente rispettati i necessari requisiti quali-quantitativi richiesti dai soggetti gestori e condivisi con i nostri stessi Uffici.´ Non solo: comunica anche ´la disponibilita` a condividere e sottoscrivere formalmente quanto risultera` piu` articolatamente richiesto in sede di stipulazione dei protocolli d´intesa all´uopo previsti.´ Sulla base di queste premesse il 22 marzo 2011 la Regione Marche inviava una bozza di Accordo alla Regione Campania e al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino. Il 28 marzo 2011 la Regione Marche trasmetteva al Presidente della Provincia di Pesaro una lettera nella quale si riportavano alcune modifiche all´ipotesi di Accordo, avanzate dalla Regione Campania, precisando anche che: ´E` parere di questa Regione che ogni aspetto sia tecnico che economico venga condiviso da tutti i soggetti interessati prima della formale approvazione dell´Accordo interregionale che sarebbe vanificato dall´eventuale mancata definizione dei contratti fra le parti interessate.´ In sostanza, si subordinava ogni formale sottoscrizione dell´Accordo al pieno consenso delle parti interessati (gestori degli impianti ed Enti Locali). La Provincia di Pesaro ha continuato ad avere un ruolo attivo, tant´e` che il 9 maggio ha convocato una riunione, alla quale era presente anche il suo l´Assessore all´Ambiente, con Marche Multiservizi, Aset, Arpa Marche, Arpa Campania e Sapna (la societa` pubblica di Napoli che gestisce i rifiuti urbani per lo smaltimento) per la ´definitiva configurazione dell´Accordo interregionale.´ Dall´incontro tecnico scaturiva la decisione di ´elaborare un documento da sottoporre all´attenzione della parte politica rappresentante la Provincia di Pesaro e Urbino mediante il quale rendere perfettibile il prossimo accordo interregionale Marche-campania´. La Regione e` dunque in attesa di tale documento dalla Provincia, presupposto necessario per poter procedere. Le dichiarazioni del Presidente Ricci vanno pero` ora in senso contrario al percorso in essere. ´Dall´ampia documentazione ´ prosegue Donati - emerge la piena conoscenza del Presidente Ricci e degli amministratori pesaresi di tutta la situazione e della sua evoluzione; emerge anche la massima trasparenza e attenzione alle esigenze del territorio che, in ogni passaggio, la Regione Marche ha avuto sia a livello politico, sia amministrativo. La Regione Marche non ha sottoscritto nessun Accordo che consenta lo smaltimento dei rifiuti della Campania in impianti del proprio territorio; ha solo dato una disponibilita` ad accogliere un limitato quantitativo di rifiuti urbani trattati nel rispetto delle condizioni che i soggetti locali interessati dovevano concordare´. Se non c´e` piu` il consenso della Provincia che ora intende interrompere il percorso condiviso e finalizzato all´Accordo con la Campania, la Regione Marche non puo` che prenderne atto e riconfermare la sua linea, con coerenza: la Regione non imporra` nulla a nessuno e non sottoscrivera` nessun Accordo. ´La Provincia di Pesaro e` libera di modificare le sue scelte e le sue disponibilita` ma non puo` negare la realta` dei fatti e inscenare un plateale dietro-front ´ conclude Donati - Nell´anno in cui si festeggia il 150 dell´Unita` d´Italia e a tutti piace ricordare che la coesione e la solidarieta` sociale sono state la forza della nostra Nazione, devo purtroppo constatare che anche piccoli gesti di attenzione verso popolazioni in difficolta` trovano ostacolo nei giochi della vecchia politica che, ci sembra, Ricci oggi sta incarnando. Sono inoltre molto dispiaciuto perche` nel momento in cui le Province di Fermo, Ascoli Piceno e Ancona si fanno carico con generosita` di una ben maggiore solidarieta` verso la Provincia di Macerata che versa in difficolta`, perche` ancora priva di una discarica, la Provincia di Pesaro, per quantitativi in confronto irrisori, fa prevalere sentimenti di chiusura che non appartengono alla tradizione della gente delle Marche. La solidarieta` e la correttezza, caro presidente Ricci, sono facili a parole, ma per tradurle, poi, in fatti, occorre coerenza´. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RIFIUTI IN CAMPANIA: DESTINATI 11 MILIONI DI EURO AL COMPLETAMENTO DI 3 IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO |
|
|
 |
|
|
Napoli, 23 giugno 2011 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell´assessore all´Ambiente Giovanni Romano, ha approvato una delibera programmatica per il completamento degli impianti di compostaggio di Giffoni Valle Piana, Eboli e San Tammaro. Il provvedimento destina 11 milioni di euro delle somme a valere sulle rinvenienze del Por 2000-2006. "Si tratta - ha detto l´assessore Romano - di fondi certi, frutto della ricognizione effettuata dagli uffici delle opere in corso di realizzazione e delle risorse non ancora utilizzate. Quegli impianti sono fondamentali e vanno finanziati e, a tal fine, la Regione ha posto un’opzione sugli 11 milioni necessari. Con il completamento di queste tre opere, infatti, la Campania compirà un notevole passo in avanti rispetto alla capacità di trattamento di organico e sarà in grado di lavorare autonomamente 81mila e 500 tonnellate annue in più di umido. Un quantitativo che sommato alle 30 mila tonnellate annue dell´impianto di Salerno (che è già in fase di collaudo) e alle 4 mila di quello di Teora (già funzionante e operativo), consentirà la lavorazione di 115 mila tonnellate di umido all´anno. "Il completamento degli impianti di compostaggio va a colmare - ha proseguito l´assessore Giovanni Romano - una grave carenza impiantistica ereditata dal passato, che non solo è stata pesante concausa del blocco delle risorse da parte dell´Unione Europea, ma ha spesso costretto gli enti locali a notevoli aggravi di costi di gestione, per il trattamento dell´umido negli impianti fuori regione. Ma la delibera rappresenta anche il primo passo ufficiale del trasferimento della dotazione impiantistica alle Province, così come previsto dalla legge regionale del 2007". Per quanto attiene al dettaglio delle risorse necessarie al completamento dei tre impianti di compostaggio, la delibera assegna in via programmatica 6 milioni 411mila euro al completamento di quello di Giffoni Valle Piana, che ha una potenzialità di 30.000 tonnellate annue; 1 milione 294mila a quello di Eboli, con una potenzialità di 21.500; e 3 milioni 403mila a quello di San Tammaro, con una potenzialità pari a 30.000 tonnellate. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI, TRENTINO VIRTUOSO NELLA RACCOLTA OLTRE 7 KG PER ABITANTE, QUASI IL DOPPIO DELLA MEDIA NAZIONALE. MERITO DI UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA ORGANIZZATA E DELLA SENSIBILITÀ DEI CITTADINI |
|
|
 |
|
|
Trento, 23 giugno 2011- La Provincia autonoma di Trento è una delle aree italiane più virtuose a livello nazionale nella raccolta e nella gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, i cosiddetti Raee. Nel 2010, infatti, ha raggiunto un ottimo risultato in termini di raccolta complessiva, con 3.775.347 kg di Raee registrando un incremento rispetto al 2009 del 13,8%. Di notevole importanza il dato relativo alla raccolta pro-capite che è pari a 7,19 kg per abitante, quindi, nettamente superiore alla media nazionale di 4,07 kg/ab.. Grazie all’ampia rete dei Centri di Raccolta, passati nel 2010 a 130 strutture, i Sistemi Collettivi riescono a servire 479.811 abitanti su 524.826 residenti in Trentino, ovvero il 91,42% della popolazione. È quanto emerge dal dossier 2010 realizzato dal Centro di Coordinamento Raee insieme alla Provincia Autonoma di Trento e presentato ieri dall’assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher e dal direttore generale del Centro di Coordinamento Raee, Fabrizio Longoni. Come si può leggere dal Rapporto, il Comune di Trento detiene il primato sul territorio provinciale raccogliendo 941.724 kg. Presso la Rete dei 7 Centri di Raccolta, i Sistemi Collettivi hanno effettuato, nel 2010, 733 ritiri. La Valle dell’Adige, con una raccolta complessiva pari a 502.600 kg, è la seconda area della Provincia Autonoma in cui si raccoglie di più. Attraverso i 16 Centri di Raccolta, sono stati effettuati 467 ritiri. Il terzo gradino del podio se lo aggiudica l’Alta Valsugana con 447.987 kg di Raee raccolti. Negli altri bacini i quantitativi di Raee raccolti risultano comunque alti, ad eccezione dei comuni più piccoli dove si registra una raccolta più bassa dovuta al numero ridotto di abitanti in quelle aree. Nel dossier non sono stati riportati i quantitativi di Raee raccolti e gestiti da due aree: il Bacino della Vallagarina e il Comune di Rovereto. I Centri di Raccolta, infatti, si sono iscritti al Portale del Centro di Coordinamento Raee nel 2010. Sono stati, invece, riportati i risultati raggiunti da un esercizio commerciale, iscritto al Cdc Raee, che ha raccolto 18.500 kg di Raee dai consumatori sulla base del ritiro “uno contro uno” . Da cosa sono costituiti principalmente i Raee? In Trentino i Raee più raccolti appartengono, in linea con la media nazionale, al Raggruppamento R3 (tv e monitor), 1.161.635 kg. A seguire il Raggruppamento R2 con 1.057.950 kg di grandi bianchi (frigoriferi, congelatori, lavatrici). Sono stati raccolti, poi, 777.838 kg di piccoli elettrodomestici appartenenti al Raggruppamento R4 e a stretto giro il Raggruppamento R1 (freddo e clima) che raccoglie, invece, 762.827 kg. Minori le quantità di R5 (sorgenti luminose) con 15.097 kg. “Il dato di raccolta differenziata anche in questo settore rafforza ulteriormente il fatto che siamo sulla strada giusta verso gli obiettivi del Piano provinciale dei rifiuti” - ha dichiarato l´assessore Alberto Pacher – “Una organizzazione spinta di raccolta differenziata e di Centri raccolta Materiali, ora saliti in numero fino a 160, aumenta la sensibilità e il senso di responsabilità dei cittadini. Il passo successivo sarà necessariamente rendere il più omogeneo possibile il sistema di raccolta sul territorio ”. “Siamo molto orgogliosi di aver realizzato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento questo Rapporto che fotografa il lavoro eccellente svolto dalla Provincia e dai suoi Bacini nella gestione e nella raccolta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. La Provincia Autonoma di Trento” - ha sottolineato il direttore generale del Centro di Coordinamento Raee, Fabrizio Longoni – “è una delle aree più virtuose in tutto il territorio nazionale e può vantare un risultato ottimo nella raccolta pro-capite. Con 7,19 kg/ab, infatti, ha raggiunto quasi il doppio della media nazionale”. “Il Rapporto dedicato al Trentino fa parte di un progetto ampio che riguarda tutte le Regioni italiane. Fornisce, infatti, un quadro completo delle singole realtà sia esse regionali che provinciali e analizza, oltre ai risultati ottenuti, anche gli aspetti da migliorare. Il Centro di Coordinamento Raee, in questo senso” - ha concluso Longoni - “continuerà ad impegnarsi per raggiungere nuovi obiettivi e mantenere ulteriormente le proficue collaborazione con tutti coloro che hanno partecipato e che parteciperanno alla crescita del sistema”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DEPURATORE ROMA EST: BENE INTERVENTI ACEA, CHIESTO NUOVO PROGETTO PER COMPLETARE LAVORO AVVIATO |
|
|
 |
|
|
Roma, 23 giugno 2011 - Si è svolto ieri il sopralluogo all’interno del Depuratore Roma Est convocato le settimane scorse dall’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale Fabrizio Ghera, incontro al quale hanno partecipato comitati e residenti del territorio, per verificare il piano degli interventi realizzato da parte di Acea Ato2 al fine di fronteggiare e diminuire le emissioni maleodoranti provenienti dal Depuratore. «Gli interventi effettuati in queste settimane da Acea Ato2 hanno dato risultati positivi, la situazione a quanto dicono i residenti è obiettivamente migliorata, ciò non toglie, però, che bisogna mantenere alta l’attenzione per evitare che successivamente, o in altri periodi dell’anno, si riproponga il problema». E’ quanto dichiara in una nota l’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale, Fabrizio Ghera. «Per questo – conclude Ghera – oltre a proseguire nell’attività di monitoraggio e controllo delle aree ho chiesto ad Acea Ato2, insieme alla collaborazione dei tecnici comunali, di individuare anche in via sperimentale altre possibilità di intervento strutturali e di predisporre un progetto di fattibilità che porti al completamento del lavoro avviato in queste settimane dai tecnici Acea». |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FEDERLAZIO, CHIUSURA DELLE DISCARICHE: DAL 28 GIUGNO SOSPESO IL SERVIZIO DI TRATTAMENTO FINALE DEI RSU |
|
|
 |
|
|
Roma, 23 giugno 2011 - Federlazio e Federlazio-ambiente comunicano che, non essendosi verificato l’incontro richiesto alla Presidente della Regione Lazio sui temi del ritardo dei pagamenti, della certificazione dei crediti delle imprese e della revisione delle tariffe: esprimono la propria pressante preoccupazione per lo stato di crisi del settore; richiedono in primo luogo ai Comuni morosi di provvedere al pagamento del debito ed alla Regione Lazio di assumersi la corresponsabilità di tale debito; ribadiscono che dal 28 giugno 2011 non verranno accolti in discarica i Rifiuti Solidi Urbani provenienti dai Comuni morosi del Lazio, così come già stabilito nell’Assemblea del settore, tenutasi il 6 giugno scorso. Comunicano pertanto che il servizio di smaltimento proseguirà solo per i Comuni in regola con i pagamenti, mentre per i Comuni morosi il servizio riprenderà contestualmente al pagamento oppure a presentazione di un piano di rientro concordato. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|