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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2011 |
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OGM: IL PARLAMENTO EUROPEO SOSTIENE IL DIRITTO NAZIONALE AI DIVIETI DI COLTIVAZIONE |
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Per i deputati, gli Stati membri dell´Ue dovrebbero avere la possibilità di vietare o limitare la coltivazione di colture geneticamente modificate, e poter addurre motivi ambientali per farlo, sulla base della relazione votata martedì. Il progetto di modifica alla legislazione vigente - adottato con 548 voti in favore, 84 contrari e 31 astensioni - passerà ora al Consiglio per l´ulteriore discussione. La relatrice del Parlamento, Corinne Lepage (Adle, Fr), ha commentato: "Sono lieta che il Parlamento abbia raggiunto un accordo sugli Ogm, per anni una difficile questione di interesse pubblico. Se il Consiglio riesce a raggiungere una posizione comune, questo accordo equilibrato permetterà ai paesi e alle regioni di non coltivare Ogm, se non lo desiderano". Motivi di divieto - La Commissione aveva proposto di concedere a tutti gli Stati membri dell´Ue il diritto di divieto, ma non per motivi di salute o ambientali. Questi ultimi, infatti, dovevano essere valutati esclusivamente dall´Autorità europea per la sicurezza alimentare. Per assicurare una base giuridica più solida nell´ambito delle regole del commercio internazionale, il Parlamento ha chiesto che agli Stati membri non sia impedito addurre motivi ambientali complementari. Questi potrebbero includere la resistenza ai pesticidi, la conservazione della biodiversità o la mancanza di dati sulle potenziali conseguenze negative per l´ambiente. Il Parlamento ritiene inoltre che l´impatto socio-economico potrebbe fornire legittimi motivi per un divieto, ad esempio, qualora i rischi di contaminazione per l´agricoltura convenzionale o biologica non possano essere, in pratica, gestiti. Costi della contaminazione - Per i deputati, tutti gli Stati membri devono adottare misure per prevenire la contaminazione dell´agricoltura convenzionale o biologica da colture Gm e assicurare che i responsabili di questi incidenti possano essere ritenuti finanziariamente responsabili. Aggiornamento dei controlli di sicurezza Ue - Un controllo, a livello europeo, della sicurezza e dell´autorizzazione continuerà a essere il presupposto per consentire la crescita degli Ogm. Anche se la proposta non influisce su questo processo, i deputati hanno ribadito alla Commissione che le linee guida necessitano di qualche miglioramento. Solo un ceppo di mais geneticamente modificato e una patata modificata sono attualmente autorizzati per la coltivazione nell´Unione europea e la maggior parte degli Stati membri, attualmente, non coltiva questi prodotti per la commercializzazione. Austria, Francia, Grecia, Ungheria, Germania e Lussemburgo hanno attivato la cosiddetta "clausola di salvaguardia", prevista nell´attuale direttiva Ue (2001) per vietare espressamente la coltivazione di certi Ogm. |
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SESTO CENSIMENTO GENERALE DELL´AGRICOLTURA 2010: PRIMI DATI PROVVISORI. |
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Ancona - Con tempismo da cronoprogramma, come previsto, sono gia` disponibili i primi risultati provvisori del sesto Censimento generale dell´agricoltura, svolto tra il 24 ottobre 2010 e il 31 gennaio 2011. ´E´ possibile ora delineare, a dieci anni di distanza dall´ultima rilevazione censuaria, uno scenario delle tendenze inerenti l´agricoltura marchigiana attuale e le circa 46mila aziende in cui si articola´, annuncia il vicepresidente e assessore all´Agricoltura delle Marche, Paolo Petrini. I dati sono il risultato di elaborazioni effettuate dal Sistema Informativo Statistico sui dati Istat, sulla base dei modelli inviati dagli Uffici di censimento comunali al termine delle operazioni di rilevazione sul territorio (543 i rilevatori all´opera). Rilevante il ricorso al web quale alternativa alla compilazione tradizionale del questionario tramite i rilevatori. Nelle Marche sono state infatti oltre 1.400 le aziende che hanno scelto di rispondere al questionario in rete. Un buon segno della penetrazione delle nuove tecnologie anche nel tradizionale settore agricolo. ´Dai dati ´ continua Petrini - emerge un mondo agricolo che ha subito una consistente contrazione del numero di aziende attive rispetto al censimento del 2000. La cosa riguarda l´intero Paese, ma il patrimonio aziendale marchigiano, calando del 24,4%, manifesta una dinamica decrescente piu` contenuta rispetto alla media nazionale, pari al 32,2%. La superficie agricola utilizzata complessiva e` diminuita del 4,0%, valore non molto distante da quello nazionale, ma inferiore a quello medio dell´Italia Centrale, pari a -9,5%. Il dato conferma il forte ruolo del settore agricolo nel presidio del territorio e del paesaggio regionale: quasi il 70% della superficie nelle Marche e` gestita da aziende agricole. Interessante e` l´aumento della dimensione media delle aziende marchigiane, segno che gli imprenditori agricoli stanno strutturando le proprie aziende, con effetti positivi sulle economie di scala e la produttivita`. Altro dato rilevante e` la spiccata vocazione marchigiana all``utilizzo dei terreni come seminativi: l``86,6% delle aziende agricole utilizza infatti in questo modo i propri terreni, molto al di sopra della media nazionale pari al 51,2%´. Per quanto riguarda la tipologia di coltivazione effettuata i dati provvisori del censimento evidenziano un peso percentuale della vite maggiore rispetto alla media nazionale. Nelle Marche infatti il 30% delle aziende e` a vite, contro il 23,3% nazionale, a conferma della importanza del vitivinicolo marchigiano. Nella media invece la percentuale di aziende di allevamento. ´Il coinvolgimento degli operatori agricoli e il forte impegno delle strutture regionali di rilevazione statistica ´ conclude Petrini - hanno dato buoni risultati. Ora si tratta di analizzare al meglio i dati raccolti e trarre da loro utili indicazioni per programmare efficacemente la futura politica agricola, alla vigilia della nuova Pac. Cio` sara` possibile con maggiore accuratezza quando saranno a disposizione i dati definitivi ad aprile 2012. Il settore primario, in Italia e nelle Marche, sta dimostrando una resistenza maggiore alla crisi rispetto ad altri comparti. Nella nostra regione, poi, l´agricoltura ha l´ulteriore effetto indiretto di accrescere l´immagine di qualita` che sappiamo trasmettere all´esterno. Un motivo in piu` per porre la massima attenzione su questo rilevante comparto´. |
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ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE, IORIO INCONTRA LE PARTI AZIENDALI E SINDACALI |
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Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha tenuto, nella tarda mattinata del 4 luglio , un incontro presso la Giunta regionale, con il socio privato dello Zuccherificio del Molise, i rappresentanti sindacali nazionali, territoriali e gli Rsu dell´azienda termolese. Nel corso dell´incontro è emersa la volontà di tutte le parti ad andare avanti, a voler applicare il Piano Industriale nelle sue varie tappe e a voler sostenere le maestranze e i produttori bieticoli nel loro impegno diretto e indiretto nel futuro dell´Azienda. In particolare, è stata assunta la decisione di avviare immediatamente un confronto in sede aziendale al fine di risolvere gli attuali contenziosi relativi agli accordi aziendali e settoriali. Sia il Presidente Iorio che la parte privata, e quindi i rappresentanti dei lavoratori, hanno chiesto al Governo nazionale, e ai Ministeri competenti, di accelerare le procedure per rendere al più presto disponibili i fondi già assegnati e relativi al sostegno all´innovazione e agli investimenti in azienda. |
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PROSECCO: FISSARE PRODUZIONE MINIMA MA TRIESTE SENZA LIMITI |
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Trieste - Almeno 3500 ettari complessivi: è questa la proposta di contingentamento della produzione del Prosecco uscita dalla riunione di oggi a Udine tra l´assessore alle Risorse agroalimentari, Claudio Violino, l´intera filiera vitivinicola, le associazioni sindacali, le cooperative ed i vivaisti. La linea concordata con Violino, che ha esposto a inizio le richieste provenienti dal Consorzio di tutela della doc interregionale Prosecco (composta da 18 rappresentanti del Veneto e 3 del Friuli Venezia Giulia), è quella di proporre una negoziazione con la Regione Veneto per non confermare il limite temporale del 31 luglio 2011 proposto dal consorzio ed ottenere una soglia che non vada sotto i 3500 ettari di superficie regionale a Prosecco. Dall´incontro è emerso che il fenomeno Prosecco va sfruttato, in maniera tale che possa portare dei benefici ai viticoltori che hanno impianti già in essere o in via di definizione, ma si è sostanzialmente trovato un accordo sul contingentamento della produzione affinchè il prodotto Prosecco Fvg possa essere considerato d´eccellenza nonostante i piccoli numeri rispetto ai colleghi veneti. Vinte infine anche le resistenze dei vivaisti che, pur riconoscendo la necessità di un contingentamento, hanno concordato il tetto minimo dei 3500 ettari puntando anche ad un massimo di 4000. Non va infatti dimenticato che il vivaismo viticolo regionale è leader in Italia e nel mondo. La produzione e la superficie a Prosecco sta aumentando di molto rispetto al consumo del vino, quindi per poter mentenere e sostenere il prezzo è necessaria una contingentazione. D´altra parte va anche valutato che il Friuli Venezia Giulia presenta limitate superfici a Prosecco, del tutto inadeguate a benchè minime politiche di mercato del prodotto. Ecco perché la proposta del Consorzio di mettere dei limiti temporali ai nuovi impianti è sembrata inadeguata alle esigenze dei viticoltori friulani e, soprattutto, non in linea con i dati del mercato: la crescita lenta, infatti, permette di effettuare nuovi impianti in più tempo per cui, secondo Coldiretti, ben venga un tetto massimo che permetta crescita e qualità. "Ci siamo trovati politicamente e tecnicamente d´accordo - ha affermato Violino - sul fatto che non è pensabile dare un limite temporale ai nuovi impianti e nemmeno di farlo slittare di un anno. La soglia pattuita mi sembra un compromesso decisamente equilibrato tecnicamente e politicamente". L´assessore ha espresso anche la volontà di lasciare libera da contingentamento l´intera provincia di Trieste che, al suo interno, annovera il toponimo che da il nome al vino. "Il capoluogo giuliano deve rimanere fuori da questa contrattazione - ha spiegato - viste le dimensioni della superficie attualmente coltivata a Prosecco, mentre a quella potenziale credo sia giusto non dare un limite". |
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CONCORSO REGIONALE MIGLIOR SOMMELIER PROFESSIONISTA DELLA LOMBARDIA EMANUELE RIVA, E´ IL MIGLIOR SOMMELIER PROFESSIONISTA DELLA LOMBARDIA 2011
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Si è svolto nell’Oltrepò Pavese il tradizionale concorso regionale che ha eletto il miglior Miglior Sommelier Professionista della Lombardia. La competizione si è tenuta nella splendida cornice della Tenuta Conte Vistarino di Rocca de´ Giorgi, una delle aziende storiche più importanti e conosciute dell’Oltrepò Pavese. Il vincitore è Emanuele Riva, 26 anni, sommelier al ristorante La Cava dei Sapori di Como di proprietà della famiglia. Originario della provincia di Como, sommelier e professionista dal 2007, succede al precedente campione lombardo Manoel Pola vincitore nell’edizione 2009. Piazza d’onore per Gianluca Goatelli, 36 anni, sommelier al ristorante Capriccio (1*Michelin) di Manerba Del Garda in provincia di Brescia. Bresciano, sommelier dal 2003, è professionista dal 2004. Sul terzo gradino del podio Mirko Benzo, classa 1984, sommelier al ristorante Trussardi Alla Scala (2*Michelin) di Milano. Originario di Arma di Taggia, è sommelier e professionista da quest’anno. A premiarli, Antonello Maietta - Presidente Ais Nazionale, Fiorenzo Detti - Presidente Ais Lombardia, Luisito Perazzo – già Miglior Sommelier Lombardia e Campione Italiano nel 2005 - Presidente di Giuria, Ivano Antonini – anch’egli Miglior Sommelier Lombardia e Campione Italiano nel 2008 e Alessandro Franceschini – Giornalista. Ricco il carnet di premi consegnati a Emanuele Riva: un’importante targa di riconoscimento in argento, l’attestato di partecipazione e una borsa di studio del valore di 1000 euro. Sette i sommeliers professionisti aspiranti al titolo che si sono sfidati a suon di degustazioni e calici. Ma l’impegnativa prova scritta, un questionario di carattere culturale in materia di enologia ed enografia nazionale e internazionale, ha selezionato i tre finalisti che si sono quindi cimentati nelle impegnative prove pratiche previste dal regolamento: una degustazione alla cieca di vini e distillati, prove pratiche di servizio, la correzione di una carta dei vini, la decantazione di un vino, l’accoglienza dell’ospite e infine la prova di abbinamento cibo/vino. Emanuele Riva, il prossimo autunno parteciperà al concorso nazionale che a sua volta qualificherà i finalisti al campionato del mondo. Nel recente passato la kermesse lombarda ha spesso eletto i futuri campioni italiani, nonché un campione del mondo. “Desidero congratularmi con tutti i partecipanti – ha dichiarato il presidente regionale Fiorenzo Detti – per l’ottima prova sostenuta. Purtroppo in tutte le competizioni c’è un unico vincitore, ma devo ammettere che la scelta non è stata semplice. Tutti gli aspiranti al titolo hanno infatti dimostrato un altissimo grado di preparazione sia teorica sia tecnico/pratica, indice dell’elevato standard di qualità che l’Associazione Italiana Sommelier è in grado di garantire nei propri corsi di formazione. Crediamo molto nella formazione permanente dei nostri professionisti: il mondo del vino è in continua evoluzione e per questo motivo i nostri sommelier devono essere “sempre al passo” e pronti a raccogliere nuove sfide e nuovi stimoli. Ritengo che la figura del sommelier, soprattutto nel contesto della ristorazione, vada valutata e considerata con sempre maggiore attenzione: il sommelier è colui che grazie alle sue competenze e conoscenze può comunicare al meglio la cultura, le tradizioni e la filosofia dell’immenso mondo del vino. In questa direzione stiamo lavorando ormai da parecchio tempo al fine di creare professionisti sempre più preparati: il sommelier, interfaccia tra il produttore ed il consumatore è infatti il vero artefice della comunicazione del vino e profondo conoscitore delle produzioni e dei territori. Un sentito ringraziamento al Presidente Nazionale Antonello Maietta, a tutti i sommelier che hanno partecipato ed alla splendida disponibilità della Famiglia Giorgi di Vistarino che ha reso possibile lo svolgimento e la buona riuscita di questo importante appuntamento, gratificando ulteriormente i tre finalisti con un’importante selezione delle loro etichette di maggior pregio.” |
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A LEZIONE DI ENOLOGIA A LATICASTELLI
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Appassionati di vini o semplicemente curiosi ? Con il pacchetto Wine-educator a lezione per diventare "veri esperti" Il mondo dell´enologia vi affascina? Vi piacerebbe conoscere più a fondo vini di fama mondiale come il Chianti Classico o il Brunello? Quello che fa per voi è il pacchetto Wine Educator proposto dal Country Realais Laticastelli: due notti presso il bellissimo borgo medievale completamente restaurato, due cene presso il ristorante La Taverna Toscana, dove gustare i piatti tipici locali e un corso di degustazione di due dei più noti vini toscani. Il corso prevede la degustazione guidata di Chianti Classico e Brunello o, a scelta, Supertuscan, in bicchieri professionali, con esame visivo, olfattivo e degustativo. Vi saranno inoltre dati preziosi consigli sul giusto abbinamento del vino ai piatti della tradizione, cenni storici sulle Docg dei vini protagonisti del corso e informazioni sui disciplinari di produzione. Presso il ristorante La Taverna Toscana, ospitato dal borgo di Laticastelli, potrete poi "mettere in pratica" le nozioni apprese al corso, approfittando di una vastissima carta dei vini con il meglio dell´offerta del territorio e gustando, nel contempo, i piatti tradizionali e i sapori sinceri della cucina toscana. Tutto questo vi sarà offerto nella splendida cornice di Laticastelli, il Country Relais che sorge in cima ad una collina orlata da un filare di cipressi centenari e con una vista mozzafiato, a soli 20 minuti da Siena, vicino al paese di Rapolano e in un punto strategico per raggiungere facilmente tutte le bellissime località della Val d´Orcia |
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ANTICA FRATTA & NASTRI D´ARGENTO. L´AZIENDA VINICOLA CONFERMA IL LEGAME CON IL CINEMA CON UN RICONOSCIMENTO SPECIALE CHE E´ STATO CONSEGNATO SABATO 25 GIUGNO A TAORMINA
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Grande successo alla serata conclusiva della 65ma edizione dei Nastri d’Argento a Taormina. Alessandro Siani, irresistibile protagonista con Claudio Bisio del film rivelazione 2010 Benvenuti al Sud e Anna Foglietta, prepotentemente salita alla ribalta grazie a Nessuno mi può giudicare, per i giornalisti cinematografici migliore commedia dell’anno (in cui interpreta la parte di una escort che insegna con divertente disinvoltura la “professione” alla collega Paola Cortellesi), sono stati i vincitori del Premio speciale Antica Fratta- Nastri d’Argento dedicato ai protagonisti più “frizzanti” dell’anno. Con quest’iniziativa l’azienda vinicola più glamour della Franciacorta conferma il suo amore per il cinema brindando per il quarto anno consecutivo ai Nastri d’Argento, il più antico e prestigioso premio alla cinematografia italiana. Oltre al Premio che Siani e Foglietta hanno ricevuto nel corso della serata di sabato 25 giugno, nel magico scenario del Teatro Antico di Taormina, Antica Fratta ha consegnato ai due attori anche un riconoscimento all’insegna delle bollicine: Antica Fratta li ha premiati infatti con una pupitre carica dei propri prestigiosi “Essence” (millesimati): 60 bottiglie di Essence Brut 2006 per Siani e 60 di Essence Rosé 2007 per Anna Foglietta. Per i due attori, anche un invito in azienda per avviare il remuage, fase conclusiva del Metodo Franciacorta che consiste nello scuotimento delle bottiglie dei pregiati vini all’interno dei fori ogivali che caratterizzano la pupitre. Prosegue e si consolida dunque il legame di Antica Fratta con il cinema: Taormina segue infatti i Nastri per i corti di Cortina dove l’azienda di Franciacorta è stata presente con le sue demi per brindare agli autori, ai protagonisti, ai produttori più giovani. Antica Fratta sarà anche ai prossimi Globi d’Oro, premi della stampa estera al cinema italiano che saranno consegnati a Roma il 1° luglio, poi come sempre al Monte-carlo Film Festival de la Comédie in novembre. Un percorso iniziato quattro anni fa per scelta di Marcello Bruschetti, Amministratore Delegato, che spiega: «Antica Fratta ha deciso di legarsi al cinema perché è l’arte che meglio rappresenta le caratteristiche dell’azienda. Dall’idea del vino quale frutto della passione, dell’ingegno, della fantasia umana, opera d’arte da vivere e da godere, nasce la scelta di collaborare con chi con altrettanta passione, ingegno e fantasia realizza opere d’arte che rendono onore alla ben nota creatività italiana» |
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