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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2011 |
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IDENTIFICATA UNA RARA MALATTIA GENETICA CON UN POTENZIALE NUOVO BIOMARCATORE |
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Bruxelles, 6 luglio 2011 - Un team di ricercatori provenienti da Canada, Germania e Polonia finanziati dall´Ue ha fatto dei passi avanti nella ricerca sulla neurofibromatosi (Nf1), una malattia genetica. La neurofibromatosi, che colpisce circa una persona su 3000, si può manifestare in varie forme: macchie benigne color caffellatte sulla pelle, piccoli tumori sotto la pelle, profondi neurofibromi plessiformi e tumori maligni sul rivestimento dei nervi. Attualmente non esiste alcun biomarcatore - una proteina misurata nel sangue la cui concentrazione può rivelare la presenza di una particolare malattia - per rilevare tumori nei malati di Nf1, ma adesso il team internazionale di ricercatori ha mostrato che una semplice analisi del sangue per la proteina attività inibitoria del melanoma (Mia) potrebbe essere usata come biomarcatore per indicare la presenza di neurofibromi anche quando essi non sono visibili all´occhio umano sulla pelle. Il team, finanziato in parte dal progetto Eurogrow ("Pathophysiology of the cartilage growth plate"), parte dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6? Pq), ha analizzato i livelli di Mia nel sangue di malati di Nf1. Si è scoperto che i pazienti avevano un livello molto alto di siero di Mia e che questo livello dipendeva dal numero e dalle dimensioni dei neurofibromi e dei neurofibromi plessiformi presenti in ogni persona. Le biopsie dei tumori hanno mostrato anche un aumento di Mia a livello cellulare. Il dott. Kolanczyk, ricercatore a capo del progetto, dell´Istituto di Genetica medica, Università Humboldt in Germania, commenta: "L´uso del biomarcatore Mia per testare la presenza e la crescita di neurofibromi plessiformi costituirebbe un metodo più facile e meno costoso per monitorare [il] decorso clinico del paziente e permetterebbe la rilevazione precoce di tumori, migliorando [così] la cura, la gestione e il risultato. La rilevazione di neurofibromi plessiformi profondi attualmente è possibile solo usando [uno] scanner per la risonanza magnetica e, visto che questi tumori possono diventare maligni, è importante monitorare da vicino la loro crescita e rilevare segni di trasformazioni maligne il prima possibile." Il progetto Eurogrow coinvolge 11 organizzazioni partner; il suo fine generale consiste nello studio della condrodisplasia, un gruppo estremamente vario e complesso di disturbi genetici rari che colpiscono lo sviluppo dello scheletro. In totale, ci sono oltre 200 fenotipi unici e ben caratterizzati, che vanno da forme relativamente lievi a forme gravi e letali. Ogni 10.000 persone, 4 sono affette da una di queste malattie; questo significa che nei 25 Stati Membri nei quali le condrodisplasie sono prevalenti, ci sono almeno 178.000 persone affette. Molti dei singoli fenotipi di displasia scheletrica sono stati raggruppati in "famiglie di displasia ossea" sulla base di caratteristiche cliniche e radiografiche simili e si pensa che i membri della stessa famiglia abbiano una patofisiologia comune. Per questo motivo, in quanto gruppo di malattie eterogenee, le condrodisplasie hanno un´eziologia complessa ma probabilmente hanno meccanismi di base di insorgenza, di progressione e di stadio terminale della malattia simili. Per maggiori informazioni, visitare: Università Humboldt: http://www.Hu-berlin.de/standardseite-en |
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LE PLACCHE E LA LOTTA ALLA CARDIOPATIA |
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Bruxelles, 6 luglio 2011 - Alcuni ricercatori in Europa hanno scoperto che stabilizzare le placche vulnerabili come metodo di prevenzione secondaria potrebbe contribuire a eliminare almeno il 50% degli episodi coronarici. Pubblicato sulla rivista Thrombosis and Haemostasis, l´articolo del gruppo di lavoro sull´arteriosclerosi e la biologia vascolare della Società europea di cardiologia (Esc) suggerisce che la ricerca sulle cause della rottura della placca, e sullo sviluppo di una migliore diagnostica e di cure più efficaci, dovrebbe essere intensificata. L´articolo ha affrontato lo stato attuale delle conoscenze riguardo le placche instabili studiando il ruolo dell´infiammazione, dei fattori di crescita, delle piastrine, delle chemochine, dell´angiogenesi e del fumo. Le terapie come le cure a base di statine, anti-piastriniche e antipertensive sono state descritte nell´articolo e i ricercatori hanno valutato nuovi approcci per gestire gli episodi cardiovascolari. Hanno anche lavorato per identificare le placche instabili attraverso test genetici, biomarcatori e diagnostica per immagini. "Abbiamo bisogno di più professionisti di medicina per capire il concetto secondo il quale lo stabilizzare le placche instabili costituisce un metodo fondamentale per prevenire eventi cardiovascolari," spiega Seppo Ylä-herttuala dell´Università della Finlandia orientale a Kuopio, presidente del comitato dell´articolo e autore principale. Il professor Ylä-herttuala continua dicendo che i ricercatori hanno osservato una diminuzione degli episodi cardiovascolari durante diversi esperimenti con statine per la prevenzione secondaria. Tali episodi hanno tratto giovamento anche da terapie con piastrine. Da parte sua, il dott. Christian Weber della Ludwig-maximilians-university di Monaco in Germana, un membro del gruppo di lavoro, dice: "La diffusa stabilizzazione di placche vulnerabili avrebbe anche importanti implicazioni socioeconomiche che ridurrebbero drasticamente il bisogno di trattamenti invasivi." Gli esperti dicono che non tutte le placche sono fatte allo stesso modo: alcune placche sono forti e hanno la capacità di resistere a episodi coronarici mentre altre sono più vulnerabili e hanno la tendenza a rompersi e a provocare tali episodi. I ricercatori sottolineano che queste placche non sono necessariamente uguali a quelle che causano sintomi come l´angina. Il dott. Weber dice che la teoria che sta dietro le placche vulnerabili è che le cellule infiammatorie che emergono da infiammazioni in corso destabilizzano la struttura della placca. "Si pensa che degradino le fibre che rendono la placca stabile, facendo salire le probabilità che la placca si rompa," dicono i ricercatori tedeschi. I ricercatori hanno cominciato a studiare la stabilizzazione della placca per descrivere come il numero di episodi coronari gravi potrebbe scendere quando si diminuiscono i lipidi, senza la concomitante regressione dell´arteriosclerosi coronaria osservata con l´angiografia. L´articolo, dice il professor Ylä-herttuala, potrebbe aiutare a guidare meglio i medici. "Questo settore può essere veramente disorientante," osserva. "Dopo che i pazienti sono stati curati con le statine per due o tre anni, i medici di famiglia possono preoccuparsi se non vedono cambiamenti negli angiogrammi. In questi casi c´è il pericolo che possano decidere di interrompere questa cura salvavita," aggiunge. "Il progresso più importante che ci aiuterebbe a curare le placche vulnerabili sarebbe avere uno strumento di imaging non invasivo che ci permettesse di identificare i pazienti a rischio prima che patiscano un episodio," dice il ricercatore finlandese. Per quanto riguarda quello che ci riserva il futuro, l´articolo suggerisce di dedicare altra ricerca traslazionale nel campo dei biomarcatori e dell´imaging e di sviluppare nuove cure. Il dott. Weber dice: "C´è un reale bisogno di sviluppare trattamenti specifici ai fini di stabilizzare le placche vulnerabili. Al momento abbiamo solo trattamenti il cui effetto benefico è stato scoperto per caso." Hanno contribuito a questo articolo anche esperti provenienti da Danimarca, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito e Turchia. Per maggiori informazioni, visitare: Società europea di cardiologia (Esc): http://www.Escardio.org/pages/index.aspx Thrombosis and Haemostasis: http://www.Schattauer.de/en/magazine/subject-areas/journals-a-z/thrombosis-and-haemostasis.html |
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14º CONGRESSO INTERNAZIONALE DEDICATO ALLA RICERCA SULLE RADIAZIONI, VARSAVIA, POLONIA |
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Varsavia, 6 luglio 2011 - Il quattordicesimo congresso internazionale dedicato alla ricerca sulle radiazioni avrà luogo dal 28 agosto al 1º settembre 2011 a Varsavia, in Polonia. Il programma scientifico dell´evento coprirà tutte le discipline più importanti della scienza contemporanea delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, tra cui la fisica, la chimica, la biologia, la medicina e la radioprotezione. In concomitanza del Congresso saranno organizzati simposi satellite a Cracovia (Polonia), Praga (Repubblica ceca), Kiev (Ucraina) e Jülich (Germania), che affronteranno temi che riguarderanno tra l´altro: seguendo le idee e l´opera di Maria Sklodowska-curie (Cracovia); l´etica della salute ambientale (Praga); conseguenze sanitarie del disastro di Chernobyl - un quarto di secolo dopo (Kiev); aspetti fisici, molecolari, cellulari e medici dei processi Auger (Jülich). L´evento è organizzato sotto gli auspici della presidenza polacca del Consiglio dell´Unione europea e il patrocinio onorario del ministro dell´Economia polacco. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Icrr2011.org/ |
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RISONANZA MAGNETICA ANCHE ALL´OSPEDALE DI LANCIANO |
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Pescara, 6 luglio 2011 - La risonanza magnetica è finalmente una realtà anche per l´ospedale Renzetti di Lanciano. Si tratta di un´apparecchiatura di ultima generazione e ad altissima tecnologia che va ad affiancare la risonanza magnetica installata presso l´Ospedale di Chieti oltre a quella già operante presso l´Università "G.d´annunzio". Il presidente della Regione e Commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi, ha parlato di "ulteriore segnale positivo nell´impegnativo percorso di costruzione di una sanità di qualità che abbiamo intrapreso da tempo insieme al management ed a tutti gli operatori sanitari del nostro territorio". Questa mattina l´inaugurazione ufficiale della sofisticata apparecchiatura che è destinata a ridurre i tempi di attesa per quanti sono costretti a sottoporsi a tale esame diagnostico. Si tratta di uno strumento fondamentale per lo studio dell´addome, della mammella, del sistema neurologico e vascolare oltre che dell´apparato muscolo-scheletrico. "La nuova frontiera della sanità abruzzese - ha aggiunto Chiodi - è fatta sia da professionalità ad alto livello che di strumentazioni diagnostiche ad elevata tecnologia come la stessa risonanza magnetica. Per questo, va compiuto uno sforzo anche sotto il profilo della formazione e quindi dell´alta specializzazione del personale e non a caso si sta lavorando anche in questa direzione". A testimoniarlo è proprio la sinergia tra l´ospedale di Lanciano e l´Itab di Chieti, l´Istituto di tecnologie avanzate biomediche dell´Università, che affiancherà medici e tecnici del Renzetti per un periodo di addestramento di alcuni mesi. Alla presentazione alla stampa, oltre al direttore generale della Asl di Lanciano-vasto-chieti, Mario Zavattaro, al direttore sanitario, Amedeo Budassi, ed al sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, c´era l´asessore regionale Federica Carpineta. "E´ stato aggiunto un altro mattoncino nella costruzione della nuova sanità abruzzese - ha esordito Federica Carpineta - visto che solo una settimana fa sono state aperte tre nuove sale operatorie all´ospedale di Ortona. Come ama ripetere il presidente Chiodi - ha proseguito - i grandi ospedali non devono essere valutati per i grandi numeri, magari intesi in termini di posti letto, ma soprattutto in termini di capacità professionali, di organizzazione, di strategie di programmazione e di tecnologie e strumentazioni all´avanguardia. Per questo, mi sento di ringraziare quanti, dal direttore generale al direttore sanitario a tutti i singoli operatori dell´ospedale, hanno reso possibile questo adeguamento strutturale e di apparecchiature". Il servizio di risonanza magnetica del Renzetti, al momento avviato solo in via sperimentale, sarà operativo per l´utenza appena dopo l´estate. |
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SALUTE: TONDO-KOSIC, RAGGIUNTO ACCORDO INTEGRATIVO MEDICI FAMIGLIA
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Udine, 6 luglio 2011 - È stato raggiunto il 5 luglio a Udine l´accordo fra la Regione e il Comitato dei medici di Medicina generale per il rinnovo dell´accordo integrativo regionale in attuazione del Contratto nazionale del 2009 e successive modifiche. L´intesa è stata raggiunta nel corso di un incontro tra il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, e le organizzazioni sindacali dei medici guidate da Rosario Magazzù. Entrambe le parti hanno posto sul Tavolo una proposta che è stata analizzata e discussa nel merito. In buona sostanza, se per Tondo "va colto lo spirito costruttivo e il senso di responsabilità che ha prevalso" e per Kosic "è evidente l´esigenza di garantire eguali diritti ai medici e servizi adeguati e omogenei ai cittadini", per i rappresentanti del medici di famiglia "va apprezzato lo sforzo della Regione per venire incontro alle esigenze del settore - ha affermato Magazzù - riconoscendo l´autonomia e la professionalità dei medici che vogliamo mettere a disposizione di tutta la comunità, avendo come unico punto di riferimento il cittadino e le sue esigenze". In base all´accordo, il neo costituito Tavolo tecnico diviene momento centrale di sintesi e di implementazione dell´accordo stesso. L´investimento di 5 milioni di euro da parte della Regione viene portato a 5.800.000 per l´anno 2011, recuperando la quota di spesa già prevista in precedenza. A questo proposito, c´è l´impegno espresso da Tondo a rivedere la situazione ed a ridiscutere le problematiche della sanità già dai prossimi esercizi "se le condizioni finanziarie della Regione lo consentiranno, vedendo come trattare con il governo nazionale alla luce della nuova Finanziaria". |
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TRASPORTI SANITARI NELLE MARCHE, PROROGA AL 31 DICEMBRE 2011: GARANTIRE I SERVIZI IN ATTESA DELLA NUOVA REGOLAMENTAZIONE EUROPEA´
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Ancona, 6 Luglio 2011 - Le convenzioni per i trasporti sanitari sono prorogate al 31 dicembre 2011. Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha esteso la validita` delle precedenti intese, scadute il 31 dicembre 2010. Era uno dei punti previsti nel recente accordo sottoscritto con i rappresentanti regionali dell´Anpas che coordina 48 associazioni marchigiane di pubblica assistenza e che hanno sospeso le manifestazioni di protesta in seguito a una serie di impegni assunti dalla Regione. La proroga riguarda tutte le convenzioni operative, comprese quelle firmate con le altre sigle che svolgono il servizio di trasporto sanitario. ´Il provvedimento ´ evidenzia l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani ´ mira a garantire le prestazioni assicurate nel territorio, in attesa della completa attuazione delle previste normative che innovano l´affidamento dei servizi di trasporto sanitario secondo le modalita` che meglio corrispondono alle nuove direttive europee. Disposizioni che hanno distinto i trasporti prevalentemente sanitari da quelli non prevalentemente sanitari, prevedendo differenti modalita` di affidamento. L´apposito gruppo di lavoro (composto da rappresentanti della Giunta regionale, delle Aziende sanitarie, dell´Inrca e dell´Assemblea legislativa) ha ultimato la ricognizione. E` emersa la necessita` di apportare modifiche alle deliberazioni di Giunta che regolamentano il servizio. In attesa che tutto l´iter amministrativo si concluda, la Regione ha prorogato le convenzioni, in modo da non interrompere i servizi richiesti dai cittadini´. |
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VENETO: APPROVATI CRITERI RICHIESTE CONTRIBUTI SU FONDO REGIONALE ROTAZIONE; 50 MLN € PER PROGETTI INNOVATIVI RIGUARDANTI AUTISMO, SINDROME DOWN E INSERIMENTO LAVORATIVO DISABILI
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Venezia, 6 luglio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, ha approvato i criteri per richiedere contributi - a valere sul fondo di rotazione regionale di 50 milioni di euro rimborsabili in 25 anni senza oneri per interessi, per realizzare nel 2011 progetti innovativi nel campo della disabilità, in particolare nell’ambito dell’autismo, della sindrome di down e dell’integrazione lavorativa dei disabili. “E’ un’iniziativa molto importante – sottolinea Sernagiotto – che punta a una profonda innovazione nelle modalità d’intervento dell’ Amministrazione pubblica nei servizi sociali, diretta a superare la concessione di contributi a fondo perduto pagati con le tasse dei cittadini, con l’uso intelligente di un fondo di rotazione che sarà restituito alla Regione Veneto dai beneficiari in quote annuali costanti. Beneficiari che saranno soprattutto soggetti del terzo settore ma anche soggetti pubblici”. Il provvedimento è previsto dall’articolo 8 della legge regionale di bilancio che istituisce un fondo di rotazione per la costruzione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare destinato a servizi sociali e sociosanitarie. Alla luce delle disponibilità finanziarie, la Giunta regionale ha ritenuto che, per i progetti innovativi l’importo massimo finanziabile per ogni domanda sia di 15 milioni di euro e per l’adeguamento normativo delle strutture previsto dalla legge regionale n. 22/2002, per ogni domanda, sia di 500 mila euro. L’assessore precisa che per “innovatività del progetto si intende: capacità di autofinanziarsi nel lungo periodo; creazione di un nuovo intervento o di una nuova unità di offerta regionale. Faccio un esempio che mi ha colpito molto favorevolmente: le ‘fattorie sociali’ che ritengo possano essere soluzioni nuove e adeguate alle persone disabili, più adatte, nell’incontro con la natura e gli animali, a sviluppare le loro capacità autonome di vita e lavoro”. Per il 2011 è stato scelto di finanziare prioritariamente il campo della disabilità valutando le diverse richieste provenienti dal territorio. Le tipologie d’intervento riguardano, in sintesi: l’acquisto, costruzione e ristrutturazione immobili, arredi o ogni altra tipologia di manutenzione; per innovatività si intende la valutazione del progetto rispetto alla programmazione regionale e al grado di adeguatezza rispetto ai bisogni sociali primari. La deliberazione sarà inviata ora alla competente commissione consiliare per la richiesta di parere e tornerà poi in Giunta per il via definitivo e l’apertura dei bandi in autunno. Non saranno finanziati i progetti i cui lavori sono iniziati precedentemente alla presentazione delle domande e/o conclusi prima della richiesta di finanziamento e ciascun soggetto proponente potrà presentare non più di un progetto. Le domande dovranno essere presentate a mano o pervenire mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro e non oltre il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione della deliberazione di Giunta regionale sul Bollettino ufficiale regionale, pena l’esclusione. Per le domande pervenute mediante lettera raccomandata l’indirizzo è il seguente: Regione del Veneto Direzione Servizi Sociali Dorsoduro, 3493 30123 Venezia. Per le domande recapitate a mano questi sono gli indirizzi di riferimento: Ufficio protocollo e archivio generale della regione Veneto Dorsoduro 3494/a Venezia e ufficio protocollo della Direzione servizi sociali palazzo ex Inam Dorsoduro 3493 Venezia. |
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PRESENTATA A PALERMO LA NUOVA RETE DELL´INFARTO |
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Palermo, 6 luglio 2011 - Le linee guida organizzative e cliniche per la gestione dell´infarto miocardico acuto, che porteranno a una sensibile riduzione della mortalita´, sono state presentate il 5 luglio dall´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ai dirigenti delle aziende sanitarie e ai medici cardiologi. L´obiettivo e´ quello di garantire la tempestivita´ e la qualita´ dell´intervento di soccorso ai soggetti colpiti da infarto e di promuovere campagne di educazione per insegnare ai cittadini a riconoscere i sintomi dell´infarto e a seguire le corrette procedure. Una delle raccomandazioni piu´ importanti per i soggetti colpiti da infarto e´ quella di chiamare tempestivamente il 118 ed evitare di recarsi in strutture sanitarie non adeguate con mezzi propri e con pericolose perdite di tempo: poiche´ l´infarto e´ una patologia "tempo-dipendente" e´ importante che il paziente raggiunga, entro due ore dai primi sintomi, il posto di soccorso piu´ idoneo (non necessariamente il piu´ vicino) per il trattamento di "riperfusione"(ripresa del flusso sanguigno). La "rete per l´infarto miocardico acuto", operativa da gennaio 2012, in linea con quanto previsto dal Piano sanitario regionale, disegna un percorso assistenziale radicalmente innovativo che superera´ le attuali frammentazioni del sistema puntando su una rete inter ospedaliera e territoriale integrata secondo il modello "hub & spoke": i centri hub sono quelli con elevati standard di qualita´ dotati di Unita´ di terapia intensiva coronarica (Utic) con attigua emodinamica h 24 e terminale per la telemedicina mentre i centri spoke sono quelli periferici che assicurano un´assistenza a minor grado di complessita´. Le linee guida, contenute in un decreto, prevedono l´interoperativita´ tra la rete del 118, i Pronto soccorso, le unita´ operative di cardiologie, le Utic ed i laboratori di emodinamica. Il servizio di emergenza - urgenza 118 rappresenta un elemento essenziale del nuovo sistema integrato: e´ previsto il rinnovamento del parco ambulanze, una piu´ moderna dotazione strumentale a bordo e la formazione del personale dedicato. Anche le strutture di Pronto soccorso dovranno essere riorganizzate secondo appositi protocolli per una corretta e tempestiva diagnosi ai pazienti che si presentano con dolore toracico. Per la rete dell´infarto, il decreto individua in Sicilia quattro marco aree, sovrapponibili a quelle del 118, con il compito di proporre il percorso diagnostico - terapeutico piu´ opportuno nelle aree territoriali di competenza, tenuto conto delle specifiche esigenze logistiche, delle dotazioni strumentali e delle distanze dai centri "hub". La Sicilia e´ una delle quattro regioni italiane inserita nel progetto "Stent for Life", elaborato dal Gruppo italiano studi emodinamici (Gise). |
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RETE CARDIOLOGICA: A TAORMINA PROCEDURE MOLTO CHIARE |
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Palermo, 6 luglio 2011 – Di seguito una dichiarazione dell’assessore Russo alla Cgil: "Il decreto sulla rete cardiologica e sulla cardiochirurgia pediatrica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e´ chiarissimo e prevede tre diversi livelli di assistenza, ognuno dei quali deve assicurare determinate strutture e determinate funzioni, peraltro ben specificate. Nella struttura di terzo livello del "San Vincenzo" di Taormina gestita dall´Ospedale Pediatrico Bambino Gesu´, come del resto in qualunque altra cardiochirurgia pediatrica italiana, non possono essere sottoposti a trattamenti cardiochirurgici i bambini prematuri al di sotto di un peso minimo. Per questi rari casi (in Sicilia circa 15 ogni anno) e´ necessario un periodo di "accrescimento" che deve essere effettuato in una struttura ospedaliera comprensiva di Unita´ di terapia intensiva neonatale (Utin) la cui presenza e´ correttamente prevista nelle cardiologie di secondo livello allocate a Palermo e a Catania. E´ appena il caso di segnalare che il "modello Sicilia" esiste anche in altre regioni italiane dove la cardiochirurgia pediatrica e´ svincolata dalla esistenza di una Utin e che la cardiochirurgia pediatrica di Taormina e´ una struttura provvisoria in attesa del trasferimento a Palermo all´interno del Centro Materno Infantile". Lo afferma l´assessore regionale per la Salute Massimo Russo in risposta a una nota dei sindacalisti della Cgil Elvira Morana e Francesco Gervasi. "Condivido con Morana e Gervasi l´esigenza di fare chiarezza - conclude Russo - e non c´e´ nulla di piu´ chiaro degli ottimi risultati che il Bambino Gesu´ ha gia´ ottenuto nei primi mesi di attivita´ in Sicilia. Mi auguro che l´interlocuzione in futuro possa sempre essere impostata - come in questo caso - su una corretta dialettica, evitando sterili polemiche che proprio qualche sindacalista poco informato con la sponda di certa stampa altrettanto poco informata ha cercato di alimentare in questi ultimi giorni". |
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SANITA´ IN SICILIA: GIA´ AVVIATI I CONCORSI" |
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Palermo, 6 luglio 2011 - "Siamo tornati ad assumere dopo anni di blocco del turn over. Con l´approvazione delle nuove piante organiche ho dato disposizione alle aziende sanitarie di tutta la Sicilia, fin dallo scorso dicembre, di avviare i concorsi pubblici con l´obiettivo di colmare le lacune d´organico: e infatti i concorsi sono gia´ stati avviati e in alcuni casi anche conclusi. Non mi sembra che la situazione di Catania sia particolarmente in sofferenza ma non ho nessun problema a convocare in tempi brevi un incontro per ascoltare le istanze di chi correttamente, a Catania o in qualunque altra parte della Sicilia, ha il compito di tutelare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari". Lo ha detto il 5 luglio l´assessore regionale per la Salute,, Massimo Russo, in risposta alla nota dei sindacalisti della Uil catanese Angelo Mattone e Stefano Passarello. |
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PROGETTO CHERNOBYL, OLTRE 500 BIMBI ACCOLTI QUEST´ANNO IN EMILIA-ROMAGNA |
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Bologna, 6 luglio 2011 – Circa 500 bambini da giugno a settembre saranno ospitati in Emilia-romagna dalle associazioni Anpas, Fondazione aiutiamoli a vivere e Verso Est. Provenienti dalla Bielorussia e dalle regioni dell’Ucraina contaminate dopo il disastro nucleare di Chernobyl, i bambini soggiorneranno presso famiglie o strutture collettive, seguiranno screening sanitari e un programma ricco di attività ludiche e ricreative, come previsto dal Progetto regionale Chernobyl supportato fin dal 1996 dalla Regione. Una delegazione di un centinaio di piccoli già arrivati in Emilia-romagna ha incontrato oggi l’assessore regionale alla Cooperazione internazionale Donatella Bortolazzi. “Sono soddisfatta e orgogliosa di questo senso di solidarietà che esprime la nostra regione - ha detto Bortolazzi - sia attraverso le famiglie, sia attraverso le associazioni e le istituzioni. Spero che questo periodo in Emilia-romagna per i bimbi possa essere un momento sereno di svago. Occasioni come questa - ha concluso l’assessore - sono importanti anche per essere fisicamente vicini alle famiglie, alle associazioni e agli enti locali che, insieme alla Regione, portano avanti questo progetto”. Dopo questi bimbi, a dicembre ne arriveranno altri 40 che saranno ospitati dall’Associazione Polivalente 87 (Modena). Il progetto regionale Chernobyl. Dal 1996 ad oggi sono circa 10 mila i bambini ucraini e bielorussi, tra i 9 e i 14 anni, arrivati in Emilia-romagna grazie al “Progetto di accoglienza dei bambini di Chernobyl” promosso dalla Regione in collaborazione con le associazioni Anpas Emilia-romagna, Polivalente 87 e G. Pini, Fondazione Aiutiamoli a Vivere e Verso Est (che raccoglie alcuni comitati ex Legambiente). Il progetto prevede l’organizzazione di soggiorni temporanei per bambini provenienti dalle zone di Bielorussia e Ucraina contaminate dall’incidente nucleare di Chernobyl. Nel corso del periodo di accoglienza, la Regione offre gratuitamente gli specifici accertamenti diagnostici (con visite pediatriche ed ecografie alla tiroide) per verificare le condizioni di salute dei piccoli ospiti. Per garantire a tutti i bambini delle zone contaminate le stesse opportunità di soggiorno, il progetto della Regione prevede che la permanenza in Italia non possa protrarsi per più di due mesi in un anno per ciascun minore e per non più di tre anni consecutivi. L’obiettivo è far trascorrere ai bambini un periodo di vacanza con attività organizzate per loro, ma anche sottoporli ad esami dignostici. Per il periodo di permanenza in Emilia-romagna, i bambini (e un accompagnatore ogni 15 minori) vengono iscritti al Servizio sanitario nazionale così da facilitare e rendere ancora più rapida la realizzazione di qualsiasi intervento medico. Il cancro alla tiroide è, infatti, assieme a quelli ai polmoni e alla vescica, la malattia più frequente tra i bambini provenienti dalla zona di Chernobyl. Un mese di soggiorno in ambienti non contaminati consente l’abbattimento fino al 50% dei valori di cesio assorbito, riducendo così la possibilità di insorgenza di forme tumorali. |
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CENTRO PROTESI DI LAMEZIA TERME, I PRESIDENTI SCOPELLITI E TALARICO HANNO INCONTRATO IL PRESIDENTE DELL´INAIL SARTORI |
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Catanzaro, 6 luglio 2011 - Un tavolo tecnico tra Inail e Regione Calabria per procedere all’attivazione del Centro protesi Inail di Lamezia Terme. E’ l’esito dell’incontro del 5 luglio tra i presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Giuseppe Scopelliti e Franco Talarico, ed il presidente dell’Inail Fabio Marco Sartori. Durante la riunione, che si è svolta questo pomeriggio nella delegazione romana della Regione Calabria, si è parlato approfonditamente della struttura realizzata nell’area industriale del lametino, proprio per definire i termini ed i tempi di apertura del centro. Il tavolo tecnico, che sarà attivato nei prossimi giorni, si pone l’obiettivo di accelerare sulle modalità di apertura della struttura, un centro di eccellenza non solo per la Calabria ma per l’intero Mezzogiorno e per i paesi del Mediterraneo. |
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