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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Novembre 2011
PEDOFILIA: IL PARLAMENTO EUROPEO DISPONE SANZIONI PIÙ SEVERE PER ABUSI LA DIRETTIVA RICHIEDE DI RIMUOVERE I SITI WEB A CARATTERE PEDOPORNOGRAFICO. GLI STATI MEMBRI AVRANNO DUE ANNI PER ADEGUARE LA LORO LEGISLAZIONE NAZIONALE A QUESTA DIRETTIVA.  
 
Strasburgo, 2 novembre 2011 - Gli abusi sui minori e la visione d´immagini a carattere pedopornografico sul web saranno puniti in maniera più severa nell´Ue grazie alle nuove regole approvate dal Parlamento giovedì. La direttiva richiede anche agli Stati dell´Ue di rimuovere i siti a carattere pedopornografico o, quando questo non sia possibile, di bloccare l´accesso a queste pagine dal proprio territorio nazionale. Alcuni studi affermano che il 10-20% dei minori europei è a rischio di abuso sessuale. La direttiva che combatte gli abusi, lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia, già concordata con gli eurodeputati e i ministri degli affari interni, introdurrà disposizioni valide in tutta Europa per rafforzare la prevenzione, i procedimenti a carico dei trasgressori e la protezione delle vittime. Gli Stati membri avranno due anni per adeguare la loro legislazione nazionale a questa direttiva. Nel corso del dibattito in Aula, la relatrice, Roberta Angelilli (Ppe, It) ha dichiarato che "la nuova direttiva per combattere gli abusi sui minori, lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia rappresenta uno strumento legislativo innovatore e un passo avanti per la protezione dei nostri bambini. Il testo sarà a disposizione delle autorità competenti e delle Ong per assicurare la tolleranza zero per tutti i crimini contro i bambini". Tempi duri per i pedofili - Il testo stabilisce sanzioni penali minime per circa venti tipologie di crimini - molte di più di quelli finora incluse nella legislazione Ue. Il Parlamento si è battuto per avere sanzioni più dure nei vari Paesi europei, specialmente nei casi in cui a compiere gli abusi siano persone che abbiano la fiducia dei bambini, ricoprano una posizione di autorità o esercitino una qualche forma d´influenza su di loro (ad esempio familiari, tutori o insegnanti) o abusino di bambini particolarmente vulnerabili (ad esempio quelli con disabilità fisiche o mentali o dipendenza da droga o alcool). Per esempio, costringere un bambino a compiere atti sessuali o obbligarlo a prostituirsi sarà punibile con almeno 10 anni di prigione. I produttori di pornografia minorile rischieranno almeno tre anni e chi usufruirà di materiale pornografico sul web ne rischierà almeno uno. Adescamento on-line e turismo sessuale - Nell´ue l´adescamento online diventerà un crimine, così come il turismo sessuale, sia che il crimine sia compiuto sul territorio di uno Stato membro sia che venga commesso al di fuori dell´Ue, ma da un cittadino europeo. La pedopornografia deve sparire dal web... - Gli Stati membri saranno obbligati ad assicurare una tempestiva eliminazione delle pagine web che contengono materiale pedopornografico ospitate sul proprio territorio. Dovranno inoltre fare del loro meglio per cooperare con paesi terzi (Stati Uniti o altri) per ottenere la rimozione di questi siti anche se ospitati su server al di fuori dell´Ue. O almeno l´accesso a quelle pagine deve essere bloccato - La rimozione da Internet di pagine a contenuto pedopornografico tuttavia risulta talvolta impossibile (ad esempio perché gli Stati in cui sono ospitati i server non sono disposti a cooperare o perché la rimozione richiederebbe troppo tempo). In questi casi il testo, in accordo con il Consiglio, afferma che gli Stati membri dovranno bloccare l´accesso a queste pagine per tutti gli utenti Internet del proprio territorio nazionale. Le misure per bloccare questi siti web dovranno seguire procedure trasparenti e assicurare le necessarie tutele. Il numero dei siti web dedicati alla pedopornografia sta crescendo e si stima che ogni giorno siano messe in circolazioni circa 200 immagini pornografiche con dei bambini come protagonisti e che queste immagini stanno diventando sempre più vivide e violente. Impedire ai pedofili di lavorare con i bambini - Poiché il 20% dei molestatori continua a commettere violenze anche dopo la condanna, la direttiva dispone che ai condannati per questi tipi di crimini sessuali "sia interdetto, in via temporanea o permanente, almeno l´esercizio di attività professionali che comportano contatti diretti e regolari con minori". I datori di lavoro avranno perciò diritto a richiedere informazioni alle autorità giudiziarie su eventuali condanne per abusi sessuali sui minori. Agli Stati membri verrà richiesto inoltre di prendere ulteriori misure come ad esempio inscrivere i nomi dei condannati per pedofilia in un apposito registro. Prossime tappe - Si prevede che la direttiva, frutto di un accordo informale con i governi nazionali, sarà formalmente adottata dal Consiglio dei ministri prima della fine dell´anno. Gli Stati membri avranno poi due anni per adeguare la loro legislazione nazionale. Il testo è stato approvato con 541 voti a favore, 2 contrari e 31 astensioni.  
   
   
LA PRIMAVERA ARABA SI PRESENTA ALL´INTERNET FORUM DI TRENTO L´APPUNTAMENTO È PER LA GIORNATA DELL´11 NOVEMBRE  
 
Trento, 2 novembre 2011 - La primavera araba si presenta all´Internet Governance Forum di Trento. L´11 novembre, dalle ore 16.00 alle 17.30, il blogger e sottosegretario di stato del governo della Tunisia, Slim Amamou, sarà presente al dibattito "Internet e libertà". Gli altri partecipanti sono il giornalista Andrea Cairola, l´altro giornalista e presidente della Fondazione Ahref Luca De Biase, il fondatore del partito Pirata svedese Rick Falkvinge e il ricercatore dell´Havard Berkman Center for Internet & Society, David Weinberger. Igf si terrà a Trento, presso le gallerie di Piedicastello, dal 10 al 12 novembre 2011. Slim Amamou è stato con il suo blog uno dei protagonisti della rivolta contro il regime di Ben Alì e porterà una diretta testimonianza del processo democratico in atto nel suo Paese dove ha avuto origine (nel dicembre del 2010) il fenomeno della cosiddetta Primavera Araba. Amamou parlerà dei risultati delle recenti elezioni della assemblea costituente tunisina che è stata eletta lo scorso 23 ottobre. Con queste elezioni la Tunisia compie un passo decisivo verso la democrazia. Sul ruolo avuto dai blog e dai social network, in generale, nella protesta tunisina, è opinione condivisa che non è stata innescata dai canali digitali ma, al contrario, ha origine in movimenti ed istanze che invece vengono da molto lontano e con radici profonde innestate nella società araba. Secondo altri, invece, questo processo che dovrebbe nelle intenzioni della popolazione in rivolta portare alla democrazia in realtà sta aprendo le porte all´avanzata dell´islamismo radicale. Tanto che è stato coniato lo slogan dell´inverno islamico. Certamente i blog, i social network, le muove tecnologie ma anche (e forse soprattutto) tecnologie considerate da noi elementari - come ad esempio gli sms e i vecchi cellulari - hanno avuto un ruolo fondamentale nella organizzazione delle manifestazioni e nella diffusione di notizie e informazioni. La Rete è servita per agevolare l´organizzazione della protesta ma nel momento in cui è emersa la necessità di trasformare questa protesta in una proposta condivisa per l´organizzazione della società allora la politica ha necessariamente ripreso il suo ruolo. Ma con la ripresa della politica anche i social network hanno acquisito un ruolo nuovo. Se prima sono stati il megafono della rivolta adesso sono uno dei luoghi privilegiati all´interno dei quali matura la discussione politica.  
   
   
I GIOVANI IN AZIENDA? CHIEDONO FLESSIBILITA’ E COINVOLGIMENTO  
 
Trento, 2 novembre 2011 - Cresciuti a base di notebook, social network e smartphone, sono la generazione più diffusamente istruita che ci sia mai stata. Pensano e agiscono secondo le logiche del multitasking e dello zapping: abituati a fare molte cose assieme, solo in questo modo si sentono produttivi. Multiculturali e multilingue, socialmente responsabili, credono nel lavoro purché non si allarghi troppo, a scapito del tempo libero. Generazione Y, Net Generation, chiamateli come volete: sono i venticinquenni, i giovani nati dopo il 1980, che entrando ora nel mercato del lavoro stanno provocando un vero e proprio terremoto in azienda. Portano altri valori, aspettative e richieste diverse rispetto alle generazioni precedenti. Percepiti come alieni, sono i manager del futuro. Una sfida per le imprese che devono riuscire a rinnovarsi per attrarre nuovi talenti, riuscendo ad integrare al meglio generazioni diverse. Se n’è parlato ieri sera con Serenella Panaro, esperta di career coaching, al seminario organizzato da Trentino Sviluppo presso il Polo Tecnologico di Rovereto, nell’ambito dei percorsi di cultura d’impresa. «Sono giovani che fanno fatica ad immettersi nel mercato del lavoro – osserva Serenella Panaro, formatrice ed esperta di Career Coaching - ma che stanno portando molti cambiamenti nei valori e nelle modalità di intendere il lavoro stesso. Spesso poco capiti e mal sopportati, come fossero alieni, sono i manager di domani. Le aziende non possono farne a meno: non resta che sforzarsi di comprenderli, con la disponibilità a rimettere in discussione anche alcuni paradigmi del modo tradizionale di intendere il lavoro, camminarci accanto trovando le giuste leve per valorizzarli». Giovani che entrano in azienda, senior che la lasciano sempre più tardi, anche per via dell’innalzamento dell’età pensionabile. Non è facile combinare un puzzle di generazioni, tutte, contemporaneamente, assieme al lavoro. Quelli della generazione Y, con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, sono molto diversi da chi li ha preceduti: realisti e collaborativi, molto istruiti e quindi poco propensi ad eseguire senza capire, abituati a lavorare in team ma anche poco indipendenti, hanno molte passioni e non rinunciano facilmente alla loro vita per il lavoro. Orientati al successo, sono poco fedeli, con un tempo massimo di permanenza in azienda ridotto ad appena 2 anni. Si aspettano di cambiare da 2 fino a 5 datori di lavoro durante la carriera e sono portatori di una diversa etica lavorativa: imparando dalle brutte esperienze delle generazioni precedenti, vogliono risultati nel breve periodo e richiedono il senso del loro apporto. Vogliono sentire di fare la differenza nel luogo di lavoro o in società, si aspettano di crescere per merito e quindi rapidamente, non sono disposti ad attendere lente progressioni di carriera, che non tengano in conto le loro competenze. In una parola rispettano la competenza, non la seniority. Nel delicato equilibrio tra “dare” e “avere”, se la retribuzione non è giudicata “adeguata” dal collaboratore egli abbasserà il suo livello di contribuzione. E la retribuzione non è più percepita solo come denaro in busta paga: i giovani si aspettano anche vantaggi diversi: formazione, responsabilità, riconoscimento, reputazione, tempo libero, sicurezza e servizi. Le principali fonti di conflitto in azienda? «La flessibilità su orari e modalità di lavoro – spiega Serenella Panaro – perché per loro il lavoro non è luogo dove andare ma ciò che si fa: quindi lo posso fare da casa e su progetti specifici, piuttosto che timbrando il cartellino. Fattori di rischio sono anche lo scarso feedback, perché chi è abituato “postare” messaggi su Facebook non comprende come non si possa ricevere risposta in tempi rapidi, lo scarso “focus” su di loro e sul loro apporto, il senso del lavoro». Ecco, allora, l’importanza in azienda del “manager-coach”. Come un allenatore deve riuscire a motivare le risorse e focalizzarle verso obiettivi aziendali ma anche personali. Le competenze chiave? Ascolto attivo, linguaggio chiaro, incisivo ed efficace, supporto per focus e direzione, chiarire gli obiettivi, senso della sfida, motivazione, responsabilizzare e favorire uno sviluppo costante. «La generazione Y - conclude Panaro - la conquisti solo instaurando una partnership. Le chiavi che aprono questa relazione sono l’essere ritenuti competenti, il riuscire a spiegare il senso di quello che si fa e che si chiede, parlare di loro e coinvolgerli rispetto al loro ruolo, ai loro benefici, al senso del loro lavoro per l’azienda. E poi serve una buona iniezione di flessibilità: su questo le nostre aziende possono ancora crescere molto».  
   
   
LA PRIMA FATTURA ELETTRONICA ITALIANA SCAMBIATA TRA L´AGENZIA REGIONALE INTERCENT-ER E UN PROPRIO FORNITORE  
 
 Bologna, 2 novembre 2011 – La prima fattura elettronica con standard europei tra una pubblica amministrazione italiana e un proprio fornitore è stata scambiata il 28 ottobre in Emilia-romagna. L’innovazione, ora sperimentale, a regime consentirà di realizzare risparmi fino al 90% per ogni documento: il che significa tra i 5 ei 15 euro per i fornitori e tra i 25 e i 60 euro per le amministrazioni. Il nuovo documento digitale - efficace a tutti gli effetti di legge - è stato trasmesso e gestito da Intercent-er, l’agenzia regionale che opera come centrale di committenza di oltre 700 pubbliche amministrazioni dell’Emilia-romagna. La trasmissione della fattura è avvenuta utilizzando l’infrastruttura tecnologica allestita secondo gli standard definiti nell’ambito del progetto europeo Peppol. Il “Pan european public procurement on line”, di cui Intercent-er è partner, è un consorzio costituito nel 2008 da 17 soggetti pubblici appartenenti a 11 diversi Stati, con il proposito creare soluzione per favorire gli appalti transfrontalieri e rendere interoperabili i sistemi di e-procurement presenti nell’Ue. La fatturazione elettronica produrrà benefici sia per le pubbliche amministrazioni sia per le imprese (in termini di dematerializzazione, costi di conservazione e integrazione del ciclo ordine-pagamenti) e sarà ora messa a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche italiane ed europee interessate per diffondere l’automatizzazione dei processi e ridurre così gli oneri procedurali. Poter partecipare in modo semplice e veloce a qualsiasi appalto nell’Ue consentirà, inoltre, alle aziende di aumentare la propria competitività grazie ad una maggiore efficienza e ai costi più bassi. “Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con questa prima sperimentazione”, dichiara il direttore di Intercent-er Anna Fiorenza. “Si aprono oggi nuove possibilità per accrescere l’efficienza degli acquisti pubblici. In un contesto difficile come l’attuale, infatti, diventa cruciale saper innovare, facendo ricorso a tutte le soluzioni messe a disposizione dalla tecnologia, per ridurre la spesa, ottimizzare i processi e semplificare le interrelazioni tra mondo pubblico e mondo privato”. Intercent-er Intercent-er, l’agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici, è la centrale di committenza per gli enti pubblici dell’Emilia-romagna. Attraverso l’aggregazione della domanda e l’utilizzo di strumenti telematici innovativi, si propone di ottimizzare i processi di approvvigionamento di beni e servizi delle pubbliche amministrazioni regionali. Nello svolgimento della propria attività, l’agenzia analizza i fabbisogni degli enti del territorio, bandisce gare, stipula convenzioni-quadro e, attraverso il portale www.Intercent.it, offre servizi di e-procurement fruibili via web. Nata nel 2005, Intercent-er conta oggi tra i propri utenti più di 700 pubbliche amministrazioni dell’Emilia-romagna. Tra 2005 e 2010 l’Agenzia ha stipulato oltre 100 convenzioni-quadro che hanno generato ordinativi di fornitura per 2,6 miliardi di euro e hanno consentito alle pubbliche amministrazioni di risparmiare complessivamente 390 milioni di euro rispetto ai prezzi precedentemente pagati. Peppol Avviato nel 2008, il progetto “Pan european public procurement on line” ha l’obiettivo di espandere il mercato e l’interoperabilità tra le comunità di e-procurement dei diversi Stati. Peppol consente l’accesso gratuito ai propri standard e alla propria infrastruttura di trasmissione attraverso gli “Access point” e fornisce servizi attraverso format elettronici standardizzati (basati su Ubl e Cen/bii). Come piattaforma aperta, l’infrastruttura è stata progettata per interconnettere i network esistenti, collegare le diverse soluzioni di e-procurement presenti in Europa e facilitare la comunicazione tra imprese europee e pubbliche amministrazioni nelle fasi di pre-aggiudicazione e post-aggiudicazione dei processi di acquisto.  
   
   
DIGITALIZZAZIONE: 1,3 MLN A COMUNI E PROVINCE DELLA LOMBARDI A UN INCENTIVO PER ACQUISTO MEZZI INFORMATICI E SOFTWARE  
 
Milano, 2 novembre 2011 - Regione Lombardia finanzia con oltre 1,3 milioni di euro progetti di informatizzazione degli uffici e digitalizzazione dei servizi presentati da Province, Comuni capoluogo, o con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, anche in forma aggregata o con il coordinamento di una Comunità montana. E´ questo il contenuto di un bando - aperto a marzo e chiuso la scorsa settimana - contenuto nel Burl (Bollettino ufficiale Regione Lombardia) in pubblicazione domani, tramite il quale verranno finanziati i progetti di 2 Province, 5 Comuni e 2 aggregazioni guidate da Comunità montane, coinvolgendo in totale 118 Enti. Questa iniziativa completa il pacchetto di misure destinate agli Enti pubblici, cominciate con i ´voucher digitali´ per i piccoli Comuni, che hanno già goduto di 1,5 milioni di euro per l´acquisto di attrezzature informatiche o software per migliorare l´efficienza dei servizi erogati. ´Con questo bando - ha spiegato l´assessore alla Digitalizzazione e Semplificazione Carlo Maccari - abbiamo invece voluto rivolgerci a Enti più grandi, premiando la loro capacità di presentare progetti più complessi di digitalizzazione dei servizi, che possano portare a un´effettiva modernizzazione, anche nel modo di lavorare tra vari livelli della Pubblica Amministrazione. Abbiamo selezionato le idee in grado di facilitare il rapporto tra Enti, evitando lungaggini burocratiche e perdite di tempo ai danni del cittadino. In questo percorso, Regione Lombardia non è solo l´ente finanziatore, ma interlocutore diretto in un percorso comune´. Tra gli esempi del sempre più stretto dialogo ´telematico´ con gli enti lombardi Maccari ha ricordato il caso del corso di formazione per l´uso di Muta (Modello Unico Trasmissione Atti), il software di Regione Lombardia messo a disposizione degli Sportelli unici delle attività produttive (Suap), che sarà fruibile da oltre mille tecnici dei Comuni, in forma rigorosamente online, senza perdite di tempo e denaro per gli spostamenti. ´I progetti - ha concluso Maccari -, tra cui il Geoportale, il rilascio e la richiesta di certificati, l´incentivazione dell´uso della Carta regionale dei servizi (Crs) e sistemi di pagamento on line per i cittadini, consentiranno inoltre di mostrare a tutti gli enti lombardi un percorso virtuoso. Alla scarsità di fondi si risponde con politiche che puntino all´efficienza e al risparmio e l´investimento in tecnologia e digitalizzazione dei servizi è un modo per passare dalle parole ai fatti´. Nel dettaglio, il riparto dei fondi assegnati. - Provincia di Brescia, 150.000 euro - Comunità montana Valtellina di Tirano, 150.000 euro - Comunità montana Valle Sabbia, 150.000 euro - Comune di Corbetta, 150.000 euro - Comune di Monza, 150.000 euro - Comune di Vigevano, 150.000 euro - Provincia di Lecco, 150.000 euro - Comune di Bergamo, 150.000 euro - Comune di Brescia, 135.850 euro.  
   
   
FVG, INFORMATIZZAZIONE: ADEGUAMENTO TECNOLOGICO SISTEMA TAVOLARE  
 
 Trieste, 2 novembre 2011 - La Giunta regionale ha approvato il 27 ottobre - su proposta dello stesso presidente, Renzo Tondo, le Linee d´indirizzo per l´adeguamento tecnologico del sistema tavolare. La responsabilità del progetto è posta in capo al Servizio libro fondiario e usi civici del Segretariato generale della Regione, il quale sarà coadiuvato dal Servizio sistemi Informativi ed e-government della Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme. La realizzazione del progetto è affidata a Insiel S.p.a., società in house della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sulla base di una proposta di progetto generale che verrà valutata unitamente al Servizio sistemi informativi ed e-government. È opinione degli esperti che il sistema del Libro fondiario, conservato nelle province annesse all´Italia dopo il primo conflitto mondiale, sia migliore e più affidabile rispetto all´altro sistema di pubblicità immobiliare vigente nel territorio della Repubblica, ovvero della trascrizione applicato dalle conservatorie dei registri immobiliari. La differenza più rilevante tra i sistemi di diritto tavolare e di diritto comune è costituita dalla base reale cui il Libro fondiario s´informa: "fulcro" del criterio pubblicitario è il bene immobile con tutte le vicende giuridiche a esso afferenti e non il soggetto cui si riferisce l´evento segnalabile. Ciò comporta una estrema facilità di consultazione dei tomi tavolari, una esattezza e completezza dell´informazione giuridica e facilità di reperimento dati che il sistema trascrizionale può, allo stato e in ragione dei limiti suoi propri, soltanto invidiare. Oltre ai problemi giuridici che i due sistemi comportano, vi sono anche aspetti d´importanza pratica: la base reale del Libro Fondiario può costituire elemento di formidabile utilità e importanza quanto alla specifica efficacia ed efficienza della stessa azione amministrativa regionale in settori di competenza devoluti quali, ad esempio, l´urbanistica e l´edilizia, gli espropri, i lavori pubblici, il controllo del territorio con riferimento alle peculiari attribuzioni del corpo forestale regionale; ma anche l´agricoltura, il turismo, gli usi civici e altro ancora. La bontà del sistema, negli ultimi decenni, si è ripetutamente e periodicamente posta all´attenzione dei soggetti politico-istituzionali regionali, inducendo spesso a valutazioni sulla possibilità di estendere il sistema tavolare ai territori regionali attualmente soggetti al regime pubblicitario di diritto comune, valutazioni che sono rimaste solo nel campo delle ipotesi anche a causa dei rilevanti aspetti d´ordine organizzativo che le conseguenti determinazioni porrebbero. Tuttavia, viene ritenuto quanto mai utile e opportuno non soltanto mantenere l´attuale configurazione territoriale di sistema, ma anche "dover necessariamente puntare" su una sua consistente evoluzione attraverso un significativo miglioramento delle infrastrutture Ict, adottate da tempo in questo settore, mediante l´utilizzo delle più recenti tecnologie informatiche.  
   
   
SARDEGNA: APPROVATA REALIZZAZIONE ARCHIVIO STORICO VIRTUALE DELLA GIUNTA  
 
 Cagliari, 2 novembre 2011 - La Regione Sardegna, su proposta del presidente Ugo Cappellacci, realizzerà un Archivio storico virtuale della Giunta regionale. Il provvedimento, adottato di concerto con l’assessore degli Affari generali, personale e riforme della Regione Mario Floris, prevede la costituzione di un portale che, riunendo in un data base le descrizioni dei fondi storici prodotti dalla Regione e da altre realtà archivistiche territoriali sarde, metterà in coesione l’ente regionale con le autonomie locali e altri enti e istituzioni particolarmente rilevanti per la storia dell’Isola. L’archivio punta, infatti, a rendere fruibili, in maniera integrata e coordinata, le diverse fonti significative per la cultura e l’identità della Sardegna. "L’apertura virtuale agli utenti degli archivi della Regione – ha detto il presidente Cappellacci - rappresenta un’opportunità straordinaria per i cittadini che avranno così la possibilità di scoprire, attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione, la ricchezza dei fondi documentari custoditi dall’Archivio con l’intento non solo di salvaguardare e conservare la memoria storica, ma soprattutto di valorizzare e diffondere la conoscenza della documentazione prodotta dall’Amministrazione regionale”. Il progetto di un “viaggio virtuale” alla scoperta del patrimonio archivistico regionale inizierà con l’elaborazione di una banca dati delle descrizioni dei fondi storici della Regione e, successivamente, con la loro pubblicazione nel portale archivistico che ospiterà anche le informazioni e le descrizioni di altri archivi storici di enti locali (Comuni, Province), privati e archivi minerari della Regione. Il portale sarà integrato con il Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archiviste(Siusa) e sarà collegato con il Sistema archivistico nazionale (San), con il portale europeo degli archivi (Apenet) e con la biblioteca digitale europea (Europeana). “La storia della Sardegna – ha sottolineato l’assessore Floris - si lega strettamente con quella dei propri archivi. Le carte, gli scritti e i documenti interagiscono virtualmente con il cittadino per testimoniare la cultura locale e raccontarne usi, costumi, comportamenti, abitudini e stili di vita. L’utilizzo delle moderne tecnologie della comunicazione, con il superamento dei limiti spazio temporali, rende oggi questo processo di conoscenza ancora più facile e accessibile, in linea con l’orientamento della Giunta regionale di favorire e sviluppare la qualità dei servizi on line alla comunità, eliminando di fatto gli ostacoli alla loro fruizione dovuti alla situazione conservativa degli archivi, oppure alla distanza da essi o, ancora, alla concreta possibilità per il cittadino di servirsene".  
   
   
ENTERPRISE 2.0: DALLA SPERIMENTAZIONE ALL’ECCELLENZA, GUIDANO GLI STRUMENTI DI UNIFIED COMMUNICATION & COLLABORATION E MOBILE WORKSPACE, TRAINATI DALLA DIFFUSIONE DEI DEVICE MOBILI E DAGLI INVESTIMENTI IN CRESCITA.  
 
Milano, 2 novembre 2011 – Le aziende italiane conoscono i nuovi strumenti dell’era 2.0 ma stentano a usarli. Iniziano a conoscerne i benefici ma non sfruttano appieno le opportunità. E, in questo modo, rischiano di fermarsi a uno stato embrionale senza riuscire a fare quel salto di qualità nelle perfomance aziendali che caratterizza alcuni casi eccellenti. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Ma non sempre è così: ci sono innovazioni reali in cui l’applicazione dei principi e degli strumenti dell’Enterprise 2.0 cambia i processi, le relazioni e i comportamenti. Con la concretezza dei loro benefici, queste iniziative testimoniano la rilevanza di un cambiamento che può e deve essere calato nei diversi processi di business. Questo quanto emerge dai dati presentati il 27 ottobre al Politecnico di Milano durante il convegno “Enterprise 2.0: è il tempo del fare!” organizzato dall’Osservatorio Enterprise 2.0. Giunto al quarto anno, l’Osservatorio Enterprise 2.0 con questa Ricerca si è posto l’obiettivo di approfondire le “best practice dell’innovazione” per identificare i fattori critici di successo che hanno contraddistinto l’eccellenza di alcune aziende nell’evoluzione verso l’Enterprise 2.0 e valutare l’impatto sui processi di business e sui modelli di servizio delle principali Line of Business. Nell’analizzare le iniziative in corso e i loro impatti sull’organizzazione, ai pareri di 113 Chief Information Officer delle principali aziende italiane, la Ricerca ha affiancato quest’anno quelli di oltre 130 Responsabili delle Direzioni aziendali (Marketing, Commerciale, Comunicazione interna, Operations, Acquisti, Amministrazione e controllo). Allo scopo di valorizzare e diffondere i casi di eccellenza, inoltre, l’Osservatorio ha promosso gli “Enterprise 2.0 Innovation Award” per premiare e dare visibilità alle aziende che si sono maggiormente distinte nell’utilizzo degli strumenti e dei principi dell’Enterprise 2.0 per cambiare processi, relazioni e comportamenti, ottenendo benefici concreti e misurabili. Ma quali sono gli ambiti applicativi 2.0 più utilizzati dalle aziende italiane e quanto impattano sui processi, sui comportamenti organizzativi delle persone e sulla gestione della conoscenza e delle informazioni? Ambiti come la Unified Communication & Collaboration e il Mobile Workspace sono ritenuti ad esempio molto rilevanti da circa la metà del campione e registrano investimenti medi significativi e in crescita, trovando un potente fattore di stimolo nella diffusione dei device mobili come smartphone, Pda, netbook e New Tablet. Proprio lo smartphone risulta ancora il più diffuso, soprattutto per il Top e il Middle Management che lo utilizzano per accedere ad applicazioni di mobile office, di comunicazione istituzionale e a semplici servizi di collaboration e community, mentre i Pda/palmari sono i principali strumenti utilizzati dalla Field Force. L’adozione dei New Tablet risulta in netta crescita in quanto tre aziende su quattro hanno già introdotto questi dispositivi nella propria organizzazione (47%) o hanno intenzione di farlo in futuro (27%). Gli strumenti di Social Network & Community, considerati strumenti rilevanti solo da un terzo del campione, registrano investimenti e trend in crescita che tuttavia, per quanto positivi, non fanno prevedere forti accelerazioni per il prossimo futuro. Interessante notare come proprio questi ultimi, che hanno conquistato il mondo consumer cambiando la modalità di comunicazione e socializzazione di intere generazioni, trovino le maggiori resistenze alla penetrazione nelle imprese le quali faticano a sfruttarne le potenzialità e a integrarli nei loro processi di business. Analogamente, pur a fronte di investimenti e trend di crescita significativi in piattaforme di Enterprise Content Management, le imprese introducono e utilizzano in modo limitato (meno di un terzo del campione) gli strumenti più innovativi di Rich Enterprise Communication come videosharing, Rss, corporate blog, web tv, etc. A influenzare ancora fortemente la presenza e l’entità degli investimenti, nonostante la diffusione e la relativa facilità di accesso, troviamo la dimensione dell’impresa e il settore di appartenenza. Si investe maggiormente nelle aziende con più di 500 dipendenti e nel settore Finance. Tra quelle con budget inferiori, invece, significativi trend di crescita, si osservano nei settori Ict/telco/media, Chimico/farmaceutico e Tessile/abbigliamento. Per analizzare l’impatto delle iniziative Enterprise 2.0 e identificare “best practice” e fattori critici di successo, la Ricerca ha valutato i benefici delle iniziative su tre dimensioni fondamentali: 1. Impatto sui processi delle specifiche funzioni aziendali nelle quali l’iniziativa viene portata avanti (Comunicazione interna, Marketing, Commerciale, ...); 2. Impatto sui comportamenti organizzativi, stimolati dalle iniziative (collaborazione emergente, apertura verso l’esterno, co-creation e innovazione diffusa, socialità e creazione di network, trasparenza nella comunicazione, flessibilità, virtualità e mobilità); 3. Impatto sulla gestione della conoscenza, in termini di assimilazione, creazione, trasferimento, condivisione, riuso e capitalizzazione di conoscenza. L’analisi mostra come l’Enterprise 2.0 permetta di ottenere impatti significativi su tutte queste dimensioni, ma con diversa entità: In termini di processi i maggiori benefici riportati dai Cio si riscontrano in attività relative alla gestione dei Sistemi Informativi, al Marketing e Commerciale e alla Comunicazione interna, per le quali iniziative di tipo Enterprise 2.0 hanno permesso di ridisegnare i modelli di servizio delle Direzioni che le hanno adottate; A livello di comportamenti organizzativi, l’impatto maggiore si ha sulla dimensione di mobilità, ovvero nell’abilitare modalità di lavoro virtuali e dinamiche indipendentemente da spazi fisici e orari di lavoro; A livello di gestione della conoscenza, infine, l’impatto più significativo è relativo al miglioramento della qualità, quantità e tempestività nell’assimilazione e condivisione della conoscenza grazie a un accesso più semplice e immediato basato sulla valorizzazione di community e network professionali interni ed esterni all’azienda. L’analisi ha permesso inoltre di identificare quattro diversi cluster di imprese che si differenziano in base al livello e alla tipologia di impatto ottenuto dall’applicazione dell’Enterprise 2.0: Business transformation (16%) - Best practice: si sono ottenuti benefici strategici sia nei processi che nei comportamenti organizzativi e nella gestione della conoscenza. Grazie agli strumenti Enterprise 2.0 queste aziende hanno saputo “re-inventarsi” attuando trasformazioni radicali nei modelli di business e nella cultura delle persone. Cultural transformation (34%) - Gli strumenti Enterprise 2.0 hanno avuto impatto sui comportamenti organizzativi e sulla gestione della conoscenza ma non sui processi, che non hanno subito cambiamenti rilevanti. Process change (18%) - Le iniziative Enterprise 2.0 hanno avuto forte impatto sui processi di alcune funzioni aziendali, con benefici misurabili e significativi, senza però portare a modifiche rilevanti nei comportamenti e nella gestione della conoscenza. Le iniziative nate per supportare determinati processi aziendali restano poi spesso confinate al loro interno. Frozen change (32%) - Le iniziative Enterprise 2.0, quando presenti, hanno portato a un basso impatto su tutte e tre le dimensioni considerate, non riuscendo a uscire dalla logica di sperimentazione. Entrando nello specifico delle varie divisioni aziendali, si nota inoltre come sia particolarmente significativa la rilevanza attribuita dalla Direzione “Comunicazione interna”, per la quale già oggi le iniziative di Enterprise 2.0 hanno nella maggior parte dei casi una priorità pari agli altri progetti Ict a lei dedicati, e le aree Marketing e Commerciale, che vedono significativi trend di crescita negli investimenti e nella priorità attribuita. In termini di benefici, i responsabili della Comunicazione interna evidenziano impatti radicali dell’Enterprise 2.0 soprattutto sulla comunicazione informativa (29%) e operativa (27%). Oltre a utilizzare strumenti di Unified Communication and Collaboration, ci sono forum e blog, podcasting e videosharing, Rss e widget. Significativo anche l’utilizzo di device mobili, in particolare da parte del Top Management, per ricevere la comunicazione istituzionale e accedere ai cruscotti gestionali e alla documentazione operativa. Le Direzioni Commerciali utilizzano applicazioni 2.0 soprattutto sulla gestione della forza vendita (46%) e in alcuni servizi post vendita (8%). Maggiormente usati Unified Communication e live collaboration ma anche i device mobili e i servizi di community e collaboration. Le Direzioni Marketing utilizzano strumenti 2.0, prevalentemente in attività di analisi e segmentazione dei clienti (20%) attraverso il monitoraggio dei comportamenti di acquisto e dei profili personali sui Social Network, l’implementazione e la misura delle campagne commerciali (30%). Nei casi più avanzati c’è un utilizzo rilevante di strumenti di web sentiment analysis, forum e blog, videosharing e web tv. I dispositivi mobile sono usati in circa la metà del campione per accedere alla documentazione operativa. Nelle Direzioni Operations gli strumenti 2.0 abilitano soprattutto attività maggiormente operative come la gestione delle consegne (alto impatto nel 44% del casi), della produzione (34%), dei magazzini e trasporti. Gli strumenti di Unified Communication e live collaboration sono utilizzati per il supporto a team interfunzionali con alcuni casi interessanti di utilizzo di 3D collaborative environment, affiancato da social network interni (per evidenziare le competenze e i progetti delle diverse persone). Nelle Direzioni Amministrazione e controllo è preferito l’utilizzo per planning e reporting, contabilità esterna e contabilità analitica, attraverso l’utilizzo di strumenti più tradizionali di Unified Communication e Live Collaboration e accesso a cruscotti gestionali e documentazione operativa attraverso dispositivi mobile. Infine le Direzioni Acquisti utilizzano strumenti 2.0 in attività come la gestione degli ordini, dei documenti di trasporto e delle richieste d’acquisto dei fornitori, con benefici relativi alla riduzione dei costi e tempi del ciclo passivo. Non sono molti gli strumenti utilizzati in modo rilevante, ma fra quelli più diffusi vi sono Unified Communication e Project Centric Collaboration. Per quanto la rilevanza delle iniziative Enterprise 2.0 sia percepita elevata e in crescita, l’analisi di diversi livelli di maturità può essere interpretata alla luce di quattro elementi fondamentali: la leadership del Top e Middle Management nel promuovere le iniziative Enterprise 2.0, nel definire una vision comune e nell’influenzare i membri dell’organizzazione a modificare il loro comportamento; la strategia in termini di piani e modalità di introduzione di iniziative Enterprise 2.0 e coinvolgimento dei diversi attori aziendali alla loro definizione; la governance sia di sviluppo che di gestione delle iniziative in termini di ruoli, livello di partecipazione dei membri dell’organizzazione e policy di utilizzo degli strumenti; gli strumenti 2.0 adottati. A una limitata attenzione verso questi elementi sono imputabili molti fallimenti e, soprattutto, il numero molto elevate di iniziative che, nonostante la buona volontà e l’entusiasmo iniziale restano ad un livello di sperimentazione o di utilizzo superficiale. L’esperienza dei casi di successo analizzati evidenza che per passare dalle sperimentazioni ai “fatti” occorre: impostare la Governance di questi progetti con particolare attenzione alla partecipazione del management di business, facendo comprendere che è possibile creare valore e ottenere benefici concreti sui processi; inserire e far crescere al proprio interno nuovi ruoli e professionalità che siano in grado di accompagnare e gestire il cambiamento organizzativo; fornire strumenti di immediata utilità operativa, in grado di integrarsi fin da subito con i processi di business, arricchendoli di funzionalità sociali per migliorarne le prestazioni; sfruttare il potenziale di “presa” sugli utenti dei nuovi device mobili, smartphone e tablet, per una strategia realmente multicanale in grado di raggiungere anche target non abituati o impossibilitati a utilizzare computer e notebook; definire un percorso di evoluzione degli strumenti che accompagni lo sviluppo della cultura organizzativa, comprendendo quali possano essere gli elementi maggiormente motivanti per abilitare dinamiche sociali e di collaborazione presso il personale interno.  
   
   
E-LEARNING, UNIVERSITÀ E INNOVAZIONE I RISULTATI DI STEEL: IL SISTEMA DI E-LEARNING PER LA FORMAZIONE A DISTANZA CHE SI AVVALE DELL´INFRASTRUTTURA TELEMATICA INNOVATIVA REALIZZATA DAL CNIT  
 
 Roma, 2 novembre 2011 - Giovedì 3 novembre presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma verranno presentati i risultati del progetto Steel, il sistema di e-learning per la formazione a distanza a livello universitario e superiore, all´interno del convegno ‘E-learning, università e innovazione’. Il progetto Steel (Sistemi, Tecnologie abilitanti E mEtodi per la formazione a distanza) è stato finanziato dal Miur nell´ambito del Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base (Firb) ed è terminato nel luglio 2011. Nell’ambito del progetto è stato sviluppato un sistema di e-learning per la formazione a distanza a livello universitario e superiore, basato su un modello metodologico che prevede l’uso di diversi media e modalità di comunicazione e una piattaforma tecnologica integrata satellitare-terrestre. Il sistema Steel è stato sperimentato in un contesto reale nell’ambito di un’università telematica, in cui i docenti sono stati formati per favorire l’introduzione dei metodi e degli strumenti innovativi proposti. “Il Cnit (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni) - spiega il Presidente, prof. Enrico Del Re - ha avuto la responsabilità scientifica del progetto, ha progettato e realizzato la infrastruttura telematica innovativa integrata satellitare-terrestre, utilizzata per la erogazione dei corsi pilota, che ha impiegato diverse tecnologie di comunicazione, cablate (Adsl) e radio (satellite, Wi-fi, smart-phone). Il Cnit è inoltre stato il responsabile della gestione della infrastruttura per tutto il progetto, ha verificato le prestazioni con misure sul campo ed ha gestito la scelta della piattaforma software di erogazione dei corsi”. Il convegno finale del progetto ha come obiettivo quello di presentati i principali risultati del progetto, ma vuole anche essere una giornata di discussione e riflessione sul tema più generale di come introdurre innovazione nei sistemi universitari. Obiettivo della giornata è quindi quello di fare il punto sulle potenzialità e le criticità dell’e-learning e di stimolare il dibattito anche a partire dal panorama europeo. A tal fine interverrà la prof.Ssa Diana Laurillard (Institute of Education, University of London) che inquadrerà il tema dell´ottimizzazione dell’online learning. Seguirà una tavola rotonda che vedrà messe a confronto le voci di alcune tra le principali personalità che a livello italiano si occupano di questo tema. Inoltre, durante tutta la giornata, sarà a disposizione dei partecipanti un angolo ‘demo’, dove sarà possibile prendere visione del sistema Steel. 3 novembre 2011, ore 9,30 Cnr, Aula Marconi Programma: http://www.Itd.cnr.it/news.php?id=78  E-learning, università e innovazione Progetto Steel (enti coinvolti: Cilea – Consorzio Interuniversitario Lombardo per l´Elaborazione Automatica, Cnit - Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, Itd - Cnr - Istituto per le Tecnologie Didattiche del Cnr, Università Telematica San Raffaele Roma) sito web: http://www.Steel.cilea.it/    
   
   
BOLZANO: “PUNTO D’INCONTRO: RICERCA”: CONVEGNO ALL’EURAC IL 9 NOVEMBRE  
 
Bolzano, 2 novembre 2011 - Mercoledì, 9 novembre 2011 (dalle ore 9 alle ore 13) presso l’Accademia Europea di Bolzano, tutti gli interessati potranno conoscere la quotidianità di un ricercatore. “Punto d’incontro: ricerca” è il titolo e il motivo conduttore del convegno organizzato dalla Ripartizione Diritto allo Studio, Università e Ricerca Scientifica. Ricercatrici e ricercatori della Libera Università di Bolzano, dell’Eurac e dell’Università di Innsbruck presenteranno nel corso di un convegno presso l’Accademia Europea i risultati raggiunti nell´ambito dei progetti di ricerca finanziati dalla Giunta provinciale dal 2006 al 2008 e dimostreranno la varietà degli ambiti in cui la ricerca possa essere svolta. Tutti gli interessati avranno così la possibilità di conoscere le ricercatrici e i ricercatori, di porre loro delle domande e di farsi entusiasmare dalla ricerca. L’assessora alla formazione e alla ricerca, Sabina Kasslatter Mur, aprirà il convegno che si svolgerà mercoledì 9 novembre, alle ore 9, nella sala conferenze dell’Eurac in viale Druso,1 a Bolzano. Per informazioni si può consultare il sito Internet www.Provincia.bz.it/diritto-allo-studio  e le iscrizioni sono aperte sino al 7 novembre 2011.  
   
   
SI RIORGANIZZA LA SCUOLA PIEMONTESE  
 
 Torino, 2 novembre 2011 - Ulteriore passo in avanti, con l’approvazione in Consiglio regionale avvenuta il 25 ottobre, per il piano di dimensionamento scolastico, che si pone l’obiettivo di riorganizzazione il “sistema istruzione” del Piemonte dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria superiore fissando numeri e parametri per tutti gli istituti, con particolare riguardo ai Comuni montani e cosiddetti “marginali”. L’assessore all’Istruzione, Alberto Cirio, lo ha definito “un importante atto di indirizzo che trasferiamo alle Province per la sua applicazione. Manteniamo gli stessi numeri di servizio nei Comuni montani e in quelli marginali. D’accordo con sindacati e uffici scolastici abbiamo creato un meccanismo ‘morbido’ di adozione. Non parliamo di chiudere scuole, ma di accorpare istituti per garantire un buon sistema educativo”. Le Province hanno ora tempo fino al 9 dicembre per la stesura dei Piani provinciali, in modo da giungere entro il 31 dicembre alla versione definitiva del documento. Il piano sarà applicato dall’anno scolastico 2012-2013 e la sua attuazione avverrà in tre anni. Ci si potrà così allineare a quanto previsto dalla Finanziaria statale 2011, che ha stabilito l’accorpamento delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado in Istituti comprensivi con almeno mille studenti per diventare Autonomia scolastica (500 nelle scuole di montagna), con la conseguente soppressione delle autonomie costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole medie. “Saranno necessari - rileva Cirio - circa 120 accorpamenti. D’accordo con le Province si è deciso di recepire il cambiamento con un piano triennale che prevede di raggiungere il 20% dell´obiettivo nel primo anno, il 60% nel secondo e il 100% nel terzo. Inoltre, per evitare una gestione troppo complessa, la Regione ha stabilito che tali Istituti comprensivi non dovranno comunque superare i 1.200 iscritti. Per quanto riguarda invece i plessi, manterremo i vecchi criteri con eccezioni per le scuole di montagna e dei Comuni ad alta, media e bassa marginalità”. Scelte che secondo Cirio rispondono alla peculiarità del sistema scolastico piemontese: “Dobbiamo rispettare quanto prevede la legge, ma ci siamo esposti come Regione affinché il territorio abbia il tempo necessario per affrontare il cambiamento richiesto nel migliore dei modi e garantendo l’efficienza e la qualità del nostro sistema. Inoltre, abbiamo proposto l’istituzione di un tavolo con le Province e l’Ufficio scolastico regionale per lavorare anche in futuro su posizioni condivise fin dal principio”. Le deroghe per il mantenimento dei plessi nei Comuni montani e ad alta, media, bassa e moderata marginalità prevedono per la scuola dell’infanzia almeno 10 iscritti (contro gli almeno 20 previsti in pianura), per la scuola primaria almeno una classe di 10 bambini o una pluriclasse con minimo di 8 e massimo di 18 alunni (invece che 35), per le sezioni staccate di scuola secondaria di primo grado almeno 20 iscritti (invece di 40). Inoltre, anche in caso di insufficienza numerica degli iscritti non potranno essere soppressi i plessi a meno che non sia disponibile un servizio analogo nelle immediate vicinanze: per le scuole dell’infanzia a non più di 5 km da percorrere in non più di 15 minuti, per le primarie da 5 a 9 km da percorrere in non più di 20 minuti, per le medie non più di 10 km da percorrere in non più di 30 minuti. Per quanto riguarda, poi, i criteri per l´autorizzazione di nuovi indirizzi formativi, al fine di assicurare la più ampia offerta possibile e allo stesso tempo evitare il rischio di "doppioni" in aree vicine, la Regione ha stabilito che saranno automaticamente cancellati gli indirizzi autorizzati lo scorso anno ma non attivati, verranno autorizzati nuovi indirizzi se in sostituzione di altri effettivamente attivi nell’a.S. 2011/2012, salvo eccezioni non saranno autorizzati indirizzi uguali per autonomie diverse ma nello stesso ambito territoriale, la richiesta di nuovi indirizzi dovrà essere supportata dalla disponibilità di spazi sufficienti a garantire la qualità dell’attività didattica e il pieno rispetto della sicurezza, sia a livello di edificio che di aule.  
   
   
TRIESTE, AREA: APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2012  
 
Trieste, 2 novembre 2011 - Il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio per l’Area di ricerca (ente pubblico di gestione del parco scientifico Area Science Park) ha approvato il bilancio previsionale 2012. La previsione di entrata è pari a 21,1 mln di euro, cui va aggiunto l’avanzo di amministrazione 2011, presunto pari a 2,6 mln di euro, per un valore complessivo 23,7 mln di euro che pareggia la previsione di spesa. Così come avviene da alcuni anni, anche per il 2012 è atteso un elevato livello di autofinanziamento, con un indice di autonomia finanziaria pari a 1,8, il che significa che per ogni euro di finanziamento ordinario proveniente dallo Stato, Area è in grado di procurarsene autonomamente quasi altri 2. L’elevato livello di autofinanziamento deriva dalla gestione commerciale del Parco scientifico e, soprattutto, dalla capacità dell’Ente di procurarsi finanziamenti sul quasi-mercato dei fondi su progetto comunitari, nazionali o regionali. A quelli, già approvati, presenti in bilancio si aggiungerà in corso d’anno, con ogni probabilità, il rifinanziamento, di importanti progetti. L’andamento delle attività si riflette parallelamente sull’andamento del personale, previsto in ulteriore incremento. Dalle 126 unità di personale oggi impiegate in Area (cui si devono aggiungere le 42 della “in house” Innovation Factory), si prevede infatti di arrivare fino a 143 unità. Alla riduzione dei finanziamenti che investe tutta la pubblica amministrazione, Area risponde con risparmi mirati sulla spesa per il funzionamento interno dell’Ente, lasciando inalterati quantità e qualità dei servizi erogati al parco e al territorio. Un esempio per tutti, il valore delle borse di studio e ricerca, che resterà analogo a quello dello scorso anno, con un importo di circa 1,12 mln di euro stanziati. “Il nostro Paese – sottolinea il presidente, Corrado Clini - sta attraversando un momento complesso che richiede a tutti, pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini un comportamento responsabile. Area interpreta questa responsabilità con uno sforzo verso la riduzione dei costi di funzionamento, facendo attenzione a salvaguardare le risorse destinate a creare valore per la Comunità. Creare valore richiede, sempre di più, la coniugazione di creatività, innovazione, rispetto per l’ambiente; rispetto che, da condizione necessaria, è divenuto chiaramente opportunità di sviluppo.”  
   
   
"PRESENTI", IL LIBRO SULLE LIBERTA´ DEL LICEO DA VINCI DI TRENTO  
 
Trento, 2 novembre 2011 - "Questo libro è un lavoro ben fatto, che rivela un approccio assai maturo ed esigente. E conferma come la scuola, quando è vissuta nel modo giusto, non è solo le necessarie conoscenze e competenze, ma anche responsabilità. La stessa che la Provincia fa sua quando all´istruzione annette ruolo ed importanza decisivi. L´impegno nella scuola è per noi presidiare una frontiera tanto globale quanto locale, è investire certo in edifici - come il vostro, oggi nuovo, moderno e funzionale - ma anche e soprattutto in risorse umane. Non dimenticate che le risorse e le opportunità oggi assegnate all´istruzione, in Trentino, derivano dal lavoro e dal sacrificio di famiglie ed imprese. Siate all´altezza della responsabilità che questo comporta". Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, si è rivolto a dirigenti, docenti e studenti del Liceo "Leonardo Da Vinci", a Trento, dove – il 27 ottobre - è stata inaugurata la nuova aula magna di via Madruzzo e dove è stato presentato il primo numero della rivista «Presenti», indagine sul tema della libertà realizzata dagli studenti del liceo che hanno aderito al Progetto giornalismo. Al suo fianco l´assessore provinciale all´istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, il preside Alberto Tomasi e il presidente del consiglio di istituto Luca Arighi. Ospite d´onore il magistrato Giuseppe Ayala - che è uno degli intervistati nella pubblicazione, così come il presidente Dellai - e che ha concluso l´incontro con una relazione su «Il percorso della libertà nell´Italia degli ultimi decenni". Spazio anche ai senatori Giorgio Tonini e Giacomo Santini, anch´essi "protagonisti" nel libro e presenti accanto al questore Giorgio Iacobone. L´assessore Dalmaso ha sottolineato come "sia importante trovare, nelle scuole del Trentino, belle idee, sorprese - ed è il caso di questa ottima pubblicazione - che spesso non emergono e non fanno rumore ma che disegnano un profilo davvero positivo. C´è spirito di libertà in queste vostre pagine, ed è bello il motto che avete scelto quale sottotitolo: vivere, comprendere e trasformare. Così come voglio rimarcare il fatto che uno dei quattro capitoli in cui avete diviso il libro sia dedicato a chi vive ai margini della società, in grande difficoltà, e a chi dà loro una mano, con generosità". Il primo numero della rivista «Presenti» - per mole, struttura e cura grafica un vero e proprio libro - si articola in una serie di interviste con testimoni significativi della realtà locale e nazionale rappresentanti dei diversi mondi della cultura, delle istituzioni, dell’informazione e del sociale. Tra gli intervistati più noti si segnalano il magistrato Giuseppe Ayala, i giornalisti Milena Gabanelli, Riccardo Iacona e Giovanni De Mauro, il sacerdote don Luigi Ciotti, l’attore di teatro Moni Ovadia, l’editore trentino Roberto Keller. Il numero ha già ottenuto alcuni riconoscimenti a livello nazionale per l’editoria scolastica: Premiospeciale "Miglior Redazione" al concorso Giornalinoi ed è è anche tra i vincitori del concorso Penne sconosciute organizzato dalla associazione culturale Osa e dal comune di Piancastagnaio (Siena). "Presenti" è il progetto che durante l´anno scolastico 2010-2011 ha visto coinvolti circa quaranta studenti del Liceo Leonardo da Vinci diTrento, in un´indagine giornalistica legata al tema della «libertà». Un´indagine che ha portato alla realizzazione di più di trenta interviste, con persone provenienti dal mondo della cultura, delle istituzioni, dell´informazione e del sociale. Una ricerca sviluppatasi attraverso l´incontro con alcuni protagonisti della recente storia italiana. Il lavoro – davvero di ottima fattura sia dal punto di vista dei contenuti che della grafica – sa guardare sia al territorio locale, con un approfondito report del suo tessuto sociale e politico, sia alla dimensione internazionale grazie alla testimonianza di alcuni corrispondenti in Italia per la stampa estera. Particolare attenzione è stata posta infine al tema carcerario anche attraverso le fotografie scattate da alcuni studenti all´interno dello storico carcere di Trento di via Pilati, dismesso nel dicembre 2010. Il tutto racchiuso in un piacevole volume dalla grafica e dai colori vivaci che invitano alla lettura con ben 224 pagine di lunghe interviste. I docenti referenti che hanno coordinato questo notevole progetto sono Cecilia Dalla Torre e Stefano Paternoster - oggi salutati dai "loro" studenti con un caloroso applauso - che raccontano: "Riuscire a superare i propri ristretti confini per andare oltre se stessa, questo sembra essere il compito che la scuola è sempre più frequentemente chiamata a realizzare. "Presenti" è uno dei modi con cui il Liceo Leonardo da Vinci di Trento ha cercato di rispondere a questa esigenza. Un progetto, una sfida che ha riposto la propria fiducia nei ragazzi e nella loro capacità di stimolare modi diversi di narrare la realtà; mostrando come confrontarsi con i più giovani lasci emergere, in modo naturale e spontaneo, una sorta di“dovere educativo” che spinge a parlare chiaro, a non voler nascondere la realtà, adentrare nei problemi senza troppi alibi". Una ricerca ricca e stimolante quella di "Presenti", articolata in quattro sezioni: Libertà e informazione, un confronto con alcuni dei nomi più importanti del giornalismo italiano e non solo, partendo dalle nuove forme di giornalismo legate alle reti informatiche, nel tentativo di individuare le regole necessarie per lo sviluppo di una stampa e di una televisione libera. Libertà e margini, un viaggio lungo quella linea appena tratteggiata dove operatori, educatori sociali e i cosiddetti invisibili vivono e operano per rendere questo spazio più umano e visibile. Libertà e istituzioni, uno sguardo ad una delle realtà percepite come sempre più distanti dai cittadini e in particolare dai giovani; partendo dai luoghi comuni nel tentativo di affrontare tematiche come la legalità, l´immigrazione e il ruolo della politica. Libertà e cultura, una ricerca basata sulla convinzione che le diverse forme culturali sono strumenti essenziali per la costruzione di una società libera.  
   
   
FORMAZIONE, GOVERNO TAGLIA FONDI FORMAZIONE LIGURIA CORRE AI RIPARI E FIRMA PATTO CON COMUNE, PROVINCIA E ASL CASCINO AL GALATA MUSEO DEL MARE DI GENOVA  
 
Genova, 2 novembre 2011 - Il governo taglia a Regioni e agli enti locali il 50 per cento dei fondi per la formazione del personale (200 mila euro su 400 mila), la Liguria corre ai ripari e, prima in Italia, spiana la strada a un patto territoriale per risparmiare centinaia di migliaia di euro, unendo le forze. I tagli nella legge di stabilità e gli altri attesi in futuro, la necessità di migliorare la performance, nonostante la riduzione delle risorse e di abbinare il rigore all’innovazione, per migliorare i servizi al cittadino, compresi quelli della sanità, hanno, convinto la Regione Liguria a stringere un’intesa con il Comune e la Provincia di Genova e l’Asl 3 Genovese. Un accordo di reciproca collaborazione e interesse per sviluppare una collaborazione per attuare i percorsi formativi del personale contro i tagli imposti dalla manovra governativa 78/2010. “Che tutti quanti siamo obbligati a rispettare, pena una penalizzazione del 10 % dei trasferimenti alle regioni previsti dalla “Bassanini”, spiega l’assessore al personale della Regione Liguria Gabriele Cascino, il 27 ottobre ha aperto i lavori di un convegno nazionale con l’associazione italiana formatori al Galata Museo del Mare. Nella giornata di venerdì si sposteranno all’Auditorium dei Musei di Strada Nuova, a Palazzo Rosso, in via Garibaldi. Al convegno, patrocinato dalla Regione Liguria, dalla Provincia e dal Comune di Genova parteciperanno, fra gli altri, Regioni, Università Bocconi, Formez, Scuola Superiore Pubblica Amministrazione, Associazione Italiana Formatori.  
   
   
FVG: SICUREZZA SUL LAVORO: NUOVI PERCORSI DI FORMAZIONE PER STUDENTI SPECIFICI SEMINARI ANCHE PER LAVORATORI IN CIGS  
 
Trieste, 2 novembre 2011 - Sono 1.380 gli studenti, di 35 diversi istituti scolastici, che nei primi due anni di sperimentazione, 2009 e 2010, hanno partecipato alle circa 2.000 ore di formazione, suddivise in circa 600 interventi, nell´ambito delle azioni finalizzate alla promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Questo il progetto nato da un accordo tra Inail, Assessorato regionale al Lavoro, Ufficio scolastico Regionale, Anmil e Aziende della regione, che ora prosegue nelle sua attuazione che è stata articolata, per il biennio 2011-2012, in percorsi personalizzati sulle caratteristiche degli Istituti, di durata variabile da un minimo di 8 ad un massimo di 30 ore, con un coinvolgimento previsto di circa 800 studenti e l´erogazione di circa 900 ore di attività. L´iniziativa ha già riscontrato l´adesione di 21 Istituti Scolastici e si pone l´obiettivo, non solo di rafforzare ulteriormente la collaborazione con gli istituti tecnici del settore tecnologico (costruzioni, meccanica, agraria) e professionali del settore industria e artigianato, ma anche di allargare il target della sperimentazione, coinvolgendo un numero maggiore di licei dell´area scientifica-tecnologica e umanistica; inoltre si cercherà anche di proporre nuovi moduli con contenuti specifici sui rischi psicosociali e su quelli legati alle malattie professionali. Per la realizzazione del percorso formativo è stata creata un´equipe di 33 esperti in materia di sicurezza e di 16 testimoni dell´associazione Anmil, che hanno dato la loro disponibilità ad accompagnare gli studenti in visite guidate e stage presso 18 grandi aziende della regione. Di pari passo l´Assessorato regionale al Lavoro e l´Inail collaborano per la realizzazione di un ciclo di seminari informativi sul tema della sicurezza, rivolti ad un gruppo di lavoratori posti in Cigs per riorganizzazione o ristrutturazione aziendale. L´iniziativa ha l´obiettivo di sostenere le imprese e i lavoratori in difficoltà, in vista di una possibile riqualificazione professionale, proponendo tematiche di rilevanza centrale sugli aspetti della sicurezza, della flessibilità, e dell´organizzazione del lavoro, progettando interventi condivisi con le imprese e funzionali alle azioni già programmate dal piano di riorganizzazione aziendale. Il 18 ottobre è stato avviato il primo dei 6 percorsi previsti in Jacuzzi Europe S.p.a (con sede nel comune di Valvasone) che complessivamente coinvolgeranno 78 tra dirigenti, preposti e addetti. In provincia di Udine è già stato avviato il percorso presso la Dm Elektron di Buja, che vede la partecipazione di 14 lavoratori. "L´impegno verso la formazione in materia di sicurezza sul lavoro - afferma l´assessore regionale Angela Brandi - è un obiettivo primario dell´Amministrazione regionale, e i dati che segnalano un calo degli infortuni lo stanno a dimostrare". "Nel caso della collaborazione con l´Inail e le scuole, - sottolinea ancora l´assessore -agendo sui giovani si intende infondere un preciso messaggio culturale, ovvero quello del lavoro che non deve diventare mai un rischio per la salute della persona". "Voglio sottolineare, inoltre, che portare avanti quest´iniziativa con il supporto della testimonianza dei soci dell´Anmil è il modo migliore per trasferire ai ragazzi il concetto di pericolo - conclude Brandi - perché le esperienze vissute e raccontate dai protagonisti rappresentano un valore aggiunto alla finalità educativa di tutto il progetto". "La scuola - evidenzia il direttore regionale dell´Inail Elda Ferrari - è la sede privilegiata per trasmettere ai giovani il messaggio della sicurezza come stile di vita, che non si limita al solo ambito lavorativo ma coinvolge tutto il nostro quotidiano. Sono convinta, infatti, che ciò che si apprende a scuola diventa parte connaturata del nostro agire, da forma ai nostri comportamenti e quindi consente alla sicurezza di diventare una logica di vita". "Formare gli uomini non è come riempire un vaso. E´ accendere un fuoco", conclude la Ferrari citando Aristofane.  
   
   
FONDAZIONE MILANO. REVOCATI GLI ORGANISMI. TAJANI: "TROPPI CONFLITTI, RIMETTERE AL CENTRO LA DIDATTICA"  
 
Milano, 2 novembre 2011 - In queste ore verranno recapitate le lettere di revoca dagli incarichi agli organismi dirigenti della Fondazione Milano. La revoca degli incarichi è una tappa di un percorso lungo che ha visto l´Amministrazione comunale impegnata in una valutazione attenta, incominciata con il dialogo con i dirigenti della Fondazione Milano e con un audit specifico per fare luce sui rapporti intercorsi tra la scorsa Amministrazione e la Fondazione. "Le revoche di oggi sono un passaggio obbligato di fronte a un´ altissima conflittualità dentro il Consiglio di indirizzo della Fondazione che rischia di essere tutta a danno della didattica". A dirlo è Cristina Tajani, cui il Sindaco ha dato una delega specifica alla Fondazione Milano. In questi mesi abbiamo lavorato alla partenza dei corsi e all´ascolto di tutte le istanze dei docenti e degli studenti delle scuole. Consegneremo ai nuovi organismi della Fondazione un mandato chiaro per investire nella didattica di eccellenza, in una dimensione internazionale delle scuole, nell´ascolto delle professionalità che ha in sé Fondazione Milano. Chiederò al Presidente e agli organismi dirigenti di garantire la funzionalità della Fondazione fino alla nomina del prossimo Consiglio. L´avvio dei corsi è stato reso possibile anche grazie al lavoro del Presidente Paolucci, cui va il ringraziamento di questa Amministrazione per essersi fatto carico di criticità di lungo corso. Avremmo potuto revocare prima gli organismi dirigenti, non lo abbiamo fatto per garantire l´inizio dei nuovi corsi e un´attenta verifica delle condizioni di prosecuzione delle attività, oggi esauritasi". Nei giorni scorsi il consigliere e musicista Maurizio Salerno ha rimesso il suo incarico nelle disponibilità dell´Amministrazione. Anche al Consigliere Salerno l´Amministrazione chiederà di rimanere in carica per garantire il traghettamento della Fondazione verso i nuovi organismi dirigenti. Il bando per il rinnovo del consiglio di indirizzo sarà pubblicato domani dal Comune.  
   
   
BOLZANO, TEATRO NELLA SCUOLA 2011/2012: UN CENTINAIO DI RAPPRESENTAZIONI PER GLI STUDENTI ITALIANI  
 
Bolzano, 2 novembre 2011 - A partire dallo scorso 10 ottobre e per l’intero anno scolastico, le migliori compagnie di “Teatro ragazzi” nell´ambito dell´iniziativa per le scuole "Teatro nella scuola", giunta alla sua 23a edizione, presentano i loro spettacoli sui palcoscenici di Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone, Vipiteno, Egna e Laives. Questa stagione teatrale è firmata dal direttore del Teatro Stabile di Bolzano Tsb, Marco Bernardi, e da Paolo Bonaldi, responsabile del settore Scuole e Formazione dello stesso. 15 i titoli proposti alle scolaresche per un totale di 99 rappresentazioni selezionate appositamente per ciascun ciclo formativo (dettagli nell´allegato e alle pagine web www.Teatro-bolzano.it  e http://www.Provincia.bz.it/intendenza-scolastica/progetti/teatro-progetto.asp ). Agli studenti dlle scuole superiori sono proposti anche due spettacoli in lingua tedesca; lo spettacolo conclusivo della stagione sarà il musical proposto in tedesco da Vbb "My fair lady". "Teatro nella scuola" contribuisce alla formazione culturale e artistica delle nuove generazioni. È un progetto sostenuto con convinzione dal vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, dalla Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei e dal direttore del Teatro Stabile di Bolzano Marco Bernardi che nella mattinata di oggi, giovedì 27 ottobre 2011, assime a direttore di Dipartimetno Ivan Eccli ed al nuovo ispettore Sandro Tarter, hanno presentato la nuova stagione teatrale per le scuole L’arte teatrale, come ha ribadito il vicepresidente Tommasini, è diventata ormai parte integrante e qualificante del curriculum scolastico. Fatto, questo, non scontato visto che in altre parti d´Italia non si fa. È assolutamente importante avvicinare i bambini ed i ragazzi al linguaggio teatrale per far si che si affezionino al teatro e che diventino, quindi, pubblico appassionato e consapevole e, partecipando agli eventi culturali, anche più partecipi alla società. Teatro nella scuola ha portato grandi risultati in questi anni, come ha fatto presente la Sovritnendente scolastica Nicoletta Minnei. Il teatro è un elemento formativo di grande valenza didattica e veicolo di crescita culturale che aiuta i ragazzi nel percorso di conoscenza. Da utenti passiva hanno la possibilità di diventare utenti attivi. Teatro nella scuola costituisce, così, un valore aggiunto per la scuola altoatesina. Il vicepresidente Tommasini ha ricordato il forte impegno finanziario che sottende all´iniziativa che consente democraticamente a tutti gli scolari e studenti di partecipare almeno a due spettacoli teatrali durante l´anno scolastico, anche a chi con la famiglia non ferquenterebbbe il teatro. Una società che non investe nella scuola e nella cultura, come ha detto Tommasini, non ha un futuro. Rivolto a un pubblico di giovani dai 6 ai 19 anni, questo progetto di avvicinamento alla conoscenza dei linguaggi teatrali è entrato a far parte integrante del curriculum scolastico, un modello per le altre regioni d’Italia. Lungo i 13 anni delle scuole primarie e secondarie agli scolari ed agli studenti altoatesini vengono offerti spettacoli di livello con proposte che seguono il loro sviluppo e la loro crescita. Per Marco Bernardi, direttore del Teatro Stabile di Bolzano, Teatro nella Scuola costituisce un progetto serioe strutturato di elevata qualità. A tal fine Paolo Bonaldi, responsabile del settore scuole e formazione del Teatro Stabile, dopo aver visionato spettacoli di compagnie specializzate nel teatro per ragazzi in tutt´Italia, opera una scelta accurata portando in Alto Adige il meglio della produzione nazionale. La passata edizione di "Teatro nella scuola", anno scolastico 2010/2011, come ha ricordato Bernardi, ha registrato 26.305 presenze nelle recite dedicate alla scuola italiana con un incremento del 5 per cento rispetto all’edizione precedente. Un trend chè in costante crescita. Che aveva vidsto la partecipazione di 25.229 ragazzi. La proposta teatrale parallela per le scuole in lingua tedesca e ladina nel 2010/2011 ha coivolto 33.447 ragazzi. La bontà del progetto, abbinato ad ulteriori progetti di avicinamento dei giovani al teatro, quali "Giovani in scena" produce frutti tangibili. Bernardi ha fatto presente come due dei partecipanti ai corsi di "giovani in scena" hanno proseguito il percorso teatrale e sono giunti all´ammissione, dopo una dura selezione, all´Accademia di arte drammatica "Paolo Grossi" di Milano.  
   
   
IMMIGRAZIONE, MILANO: LEGGE BOSSI-FINI DISCRIMINATORIA, FAVORIRE IL RICONOSCIMENTO DELLA CITTADINANZA ALLE SECONDE GENERAZIONI  
 
Milano, 2 novembre 2011 - “L’attuale legge sulla cittadinanza è medioevale, inadeguata, e discriminatoria”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. “Chi frequenta i nostri asili, le nostre scuole, i nostri luoghi di lavoro - ha continuato l’assessore - fatica incredibilmente a diventare italiano. Condivido totalmente le parole che Don D´avanzo della Caritas ha espresso oggi sull´immigrazione e la legislazione vigente. Per questo motivo da mesi stiamo operando per facilitare l´accesso alle informazioni per i figli degli immigrati, affinché le pratiche di riconoscimento della cittadinanza siano efficaci e celeri. La legge Bossi-fini è totalmente da riscrivere: produce inconsapevolmente illegalità e irregolarità finendo per alimentare il mercato nero dell´immigrazione. Ci auguriamo – ha concluso Majorino - che presto un Parlamento degno delle sue funzioni sappia porre rimedio ad un quadro di norme che ha prodotto, al di là degli intenti del legislatore, più problemi che altro.”  
   
   
4ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SU MONITORAGGIO, SIMULAZIONE, PREVENZIONE E BONIFICA DI FLUSSI DENSI E DI DETRITI  
 
 Dubrovnik, 2 novembre 2011 - La quarta conferenza internazionale sul monitoraggio, la simulazione, la prevenzione e la bonifica di flussi densi e di detriti si svolgerà dal 29 al 31 maggio 2012 a Dubrovnik, in Croazia. I flussi super concentrati e di detriti sono tra i processi più frequenti e distruttivi tra tutti quelli collegati all´acqua. Essi colpiscono principalmente le aree montuose in un´ampia gamma di ambienti morfoclimatici. In anni recenti, a causa della crescente frequenza con cui avvengono e del tributo di morti che reclamano, i flussi hanno attirato sempre di più l´attenzione delle comunità scientifiche e professionali ed anche la preoccupazione della gente. Ciò impone dei miglioramenti nei criteri usati per identificare le aree a rischio per i flussi di detriti e per progettare adeguate misure di prevenzione e mitigazione. La conferenza fornirà un forum per ricercatori e ingegneri, scienziati e manager provenienti da laboratori, aziende, governi e mondo accademico per scambiare conoscenza e competenze in campi quali erosione e instabilità dei pendii, trasporto dei sedimenti, flusso di detriti e acquisizione di dati su inondazioni di detriti, fenomenologia dei flussi di detriti e metodologie nel monitoraggio e nella modellazione dei fenomeni di flusso di detriti. Per ulteriori informazioni, visitare http://www.Wessex.ac.uk/12-conferences/debris-flow-2012.html    
   
   
BANDO DI GARA DELLA PROTEZIONE CIVILE PER IL RAFFORZAMENTO DELLA COLONNA MOBILE REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 2 novembre 2011 - Il Sottosegretario alla Presidenza regionale con delega alla Protezione civile Franco Torchia, presentando il 27 ottobre il bando per il rafforzamento della Colonna mobile regionale, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Lavorare sulla prevenzione significa anche attrezzarsi adeguatamente con mezzi e strumenti da attivare rapidamente per fronteggiare le situazioni emergenziali. Per questi motivi, è necessario dotare tutte le strutture che fanno parte integrante della colonna mobile regionale di protezione civile di attrezzature e squadre operative in grado di migliorare la capacità complessiva di risposta in caso di calamità”. Si tratta – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - di un ramo della Colonna Mobile Nazionale delle Regioni istituita il 9 febbraio 2007 per concorrere alle emergenze di rilievo nazionale e internazionale, attraverso la dotazione di strutture modulari intercambiabili in grado di garantire standard operativi strumentali e prestazioni omogenei per tutti gli interventi e la necessaria continuità per tutta la durata dell’evento calamitoso. “Questo progetto – ha proseguito Torchia - rappresenta una straordinaria opportunità di progressivo miglioramento degli standard organizzativi e qualitativi della nostra Regione, in termini di mezzi, attrezzature e squadre operative, per interventi antincendio ed emergenziali. Nel progetto di rinnovamento e potenziamento è previsto che alcuni mezzi siano affidati direttamente alla Protezione civile regionale, alle Organizzazioni di Volontariato, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e alle altre strutture che fanno parte del sistema regionale di protezione civile. Insieme al Dipartimento Nazionale abbiamo attivato diverse azioni di pianificazione di emergenza e di potenziamento delle attrezzature, dei mezzi, dei presidi e sistemi operativi di protezione civile, al fine di sviluppare una efficace azione di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi sismici, idrogeologici, idraulici, alluvionali, vulcanici, antropici e ambientali e di pronto intervento, anche nei casi di incendi di interfaccia che coinvolgono le aree urbane ed il reticolo infrastrutturale”. Nell’ambito dell’attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei diversi rischi che interessano la Regione Calabria, lo sviluppo di un progetto di potenziamento della colonna mobile regionale ha un’importanza fondamentale. Inoltre, lo scorso 19 gennaio, il Governatore Giuseppe Scopelliti ha firmato un protocollo d’intesa con il capo Dipartimento Pref. Franco Gabrielli, per l’utilizzo di strutture della regione Calabria per le finalità di protezione civile, ma soprattutto per attrezzare dei poli logistici che potranno, in caso di emergenza, soddisfare nell’immediato anche esigenze operative di Regioni limitrofe. “Dall’esperienza del terremoto dell’Aquila – ha concluso il Sottosegretario Torchia - è emerso che alcuni mezzi fondamentali della Colonna mobile regionale risultano indispensabili per la gestione dei moduli logistici di assistenza alla popolazione, in particolare mezzi piccoli e versatili che possano accedere nei luoghi colpiti dall’emergenza in minore tempo possibile e che abbiano le capacità di trasportare materiali ed attrezzature. Purtroppo i mezzi e le attrezzature di cui siamo dotati in Calabria sono superati ed obsoleti, e versano in condizioni vetuste e necessitano di continue manutenzioni. Per questo si rende necessario ed indifferibile rinnovare e potenziare l’acquisto di nuovi automezzi ed attrezzature.” Il Bando di gara con procedura aperta è per l’acquisto di n° 12 autocabinati con allestimento antincendio da lt. 4.000 per emergenze idrica ed antincendio boschivo, n° 3 automezzi polisoccorso da destinare nelle province di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro, n° 20 fuoristrada polivalenti con modulo antincendio scarrabile da 400 litri, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 28.10.2011 ed è già reperibile sulla Guce del 25.10.2011. Sarà inoltre pubblicato sul sito della Protezione civile regionale all’indirizzo www.Protezionecivilecalabria.it  
   
   
FITODEPURAZIONE AL VIA A CASTELLO CABIAGLIO/VA NUOVI SERVIZI NEL TOTALE RISPETTO DELL´ AMBIENTE CASTELLO  
 
 Cabiaglio/Va, 2 novembre 2011 - L´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, è intervenuto il 29 ottobre all´inaugurazione del nuovo impianto di fitodepurazione di Castello Cabiaglio (Va), presenti, fra gli altri, i presidenti della Provincia di Varese Dario Galli, del Parco Campo dei Fiori, Giuseppe Barra, e della Comunità montana Valli del Verbano, Marco Magrini. "Un esempio di buona amministrazione che, risparmiando risorse pubbliche, ha la capacità di saper coniugare l´offerta di servizi all´altezza delle esigenze di oggi con i principi della sostenibilità ambientale -ha detto Cattaneo - che ha spiegato come "Nel nostro territorio ci siano tutte le condizioni perché le scelte di questo tipo si possano moltiplicare: un tessuto vivo di piccoli comuni che possono diventare ´Laboratori di progetti sostenibili´; Istituzioni che, insieme, vogliono investire in sostenibilità e innovazione; imprese capaci di sviluppare le competenze tecniche adeguate; contesti naturalistici di pregio, che ci impongono di puntare sulla valorizzazione e sulla tutela del paesaggio, anche a fini turistici. Ma questo è anche un grande esempio della capacità di un territorio di saper fare rete". Un apprezzamento quindi va alla regia e all´investimento della Comunità Montana, a chi ha creduto nel progetto cofinanziandolo: la Fondazione Cariplo, la Provincia di Varese, il Comune di Castello Cabiaglio". L´importo complessivo dell´impianto è di 494mila euro di cui 354mila euro per lavori ed 140mila euro per somme a disposizione (spese tecniche, Iva, monitoraggio ambientale e didattica), così ripartito 277mila euro Fondazione Cariplo, 60mila euro Provincia di Varese, 157mila euro Comunità Montana Valli del Verbano. Il Comune di Castello Cabiaglio ha acquisito le aree. La Fitodepurazione - è un processo per depurare le acque reflue (di provenienza civile, industriale ed agricola), che utilizza le piante come filtri biologici in grado di ridurre le sostanze inquinanti in esse presenti. I trattamenti di fitodepurazione sono di tipo biologico e sfruttano la capacità di autodepurazione degli ambienti acquatici, stagni e paludi, in cui si sviluppano particolari tipi di piante, come la canna palustre (utilizzata anche nell´impianto di Castello Cabiaglio), che hanno la caratteristica di favorire la crescita di microrganismi mediante i quali avviene la depurazione. La fitodepurazione può essere applicata direttamente ai reflui o rappresentare la fase secondaria e terziaria, per completare la depurazione in processi che utilizzano impianti tradizionali.  
   
   
OSSERVATORIO RIFIUTI: PUGLIA ONESTA SULLE CRITICITA’  
 
Bari, 2 novembre 2011 - “C´è un messaggio distorto sul lavoro che stiamo facendo in termini di tutela ambientale e monitoraggio sui traffici connessi all´ambiente: sembra che la Puglia sia la regione dove si commette il maggior numero di reati ambientali. In realtà è vero il contrario, siamo la regione che ha messo in campo gli strumenti maggiori e più efficaci per la lotta ai reati ambientali, tra cui l´accordo quadro con le forze dell´ordine impegnate nel campo”. Così l´Assessore Lorenzo Nicastro ha aperto i lavori della prima riunione dell´Osservatorio Regionale sui rifiuti il 27 ottobre . “Mentre in Puglia i reati si scoprono – ha proseguito Nicastro - rappresentando onestamente le criticità, in altri contesti non vi sono strumenti e si tratteggiano come virtuose situazioni che in realtà non lo sono. L´osservatorio è un ulteriore tassello del governo regionale nel migliorare le politiche ambientali partecipando criteri e scelte in contesti qualificati e, soprattutto, previsti con compiti specifici dalla legge”. “La fase di lavorazione del Piano regionale dei rifiuti urbani, del Piano delle bonifiche e del piano sull´amianto è il momento migliore per allargare la base di monitoraggio e studio del territorio regionale, attraverso gli occhi dei soggetti che a vario titolo si occupano dei rifiuti. In uno spirito di costruttiva collaborazione e nel rispetto delle prerogative di tutti i soggetti partecipanti – ha concluso l´assessore – ritengo essenziale l´opportunità che si va avviando con l´osservatorio”.  
   
   
SARDEGNA: ACCORDO DI PROGRAMMA PER PROMUOVERE UTILIZZO COMPOST  
 
Cagliari, 2 novembre 2011 - E´ stato stipulato il 27 Ottobre l´accordo di programma tra la Regione Sardegna e il Consorzio italiano compostatori per la promozione nel territorio regionale della raccolta differenziata ed il trattamento dei rifiuti organici compostabili, nonché dell’utilizzo del compost derivante dai rifiuti L´accordo, che avrà una durata triennale, è stato siglato dall´assessore regionale dell’Ambiente, Giorgio Oppi e il rappresentante del Consorzio, Leonardo Ghermandi, e prevede, in attuazione alla strategia del Piano regionale della gestione dei rifiuti urbani, la completa valorizzazione della frazione organica da raccolta differenziata attraverso la promozione e il recupero del compost prodotto nel territorio regionale. Il Cic è l’unico consorzio nazionale volontario tra aziende ed enti pubblici e aziende private che producono compost. Inoltre, il Consorzio è promotore di un programma di certificazione volontaria del compost di qualità che è in grado di certificare sia il processo che il prodotto. Uno degli obiettivi principali dell’accordo è, infatti, quello di arrivare alla definizione di un marchio di qualità “Compost Sardegna” per la certificazione del compost prodotto nell’Isola al fine di promuoverne un uso diffuso nel territorio.  
   
   
TAR LAZIO RESPINGE RICORSO CONTRO ESPOPRI PER DEPURATORE SAVA-MANDURIA  
 
 Bari, 2 novembre 2011 - Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso promosso dal Comune di Manduria (Ta), contro il provvedimento del Commissario per l´Emergenza Ambientale, con il quale era stata concessa ad Acquedotto Pugliese la delega per l´esercizio delle potestà espropriative finalizzate all´acquisizione delle aree per la realizzazione dell´impianto di sanificazione dei liquami degli agglomerati di Sava e Manduria. L´ordinanza è stata emessa oggi, a seguito della discussione in Camera di consiglio svoltasi ieri. Con l´ordinanza il Tribunale ha inoltre condannato il ricorrente a pagare le spese processuali pari a 500 euro ciascuno, in favore del Commissario delegato e dell´Acquedotto Pugliese. A sostegno delle ragioni del Commissario delegato e dell´Acquedotto Pugliese si era costituita in giudizio la Regione Puglia. "Anche in questo caso, nonostante la vittoria conseguita, il nostro confronto con le amministrazioni comunali interessate e i cittadini prosegue - ha commentato l´Assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati - così come restano confermati gli impegni che ho personalmente assunto durante un recente Consiglio comunale svoltosi a Manduria."  
   
   
TAR LAZIO RESPINGE RICORSO SU SCARICO DEPURATORE SAMMICHELE  
 
 Bari, 2 novembre 2011 - Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi promossi dal Comune di Rutigliano (Ba), da Italia Nostra e dal Villaggio Turistico Sportivo San Giorgio, contro il provvedimento del Commissario per l´Emergenza Ambientale, con il quale era stato impugnato il decreto che autorizzava lo scarico dell´impianto di sanificazione di Sammichele nella Lama S. Giorgio. L´ordinanza è stata emessa oggi, a seguito della discussione in Camera di consiglio svoltasi ieri. I giudici amministrativi hanno ritenuto che il provvedimento era legittimo, perché "impregiudicata la valutazione delle eccezioni in rito svolte dall´Amministrazione - si esclude che le doglianze esposte con l´atto introduttivo del giudizio evidenziano profili di manifesta fondatezza (sì da consentire un positivo apprezzamento del fumus boni juris pertinente alla presente istanza cautelare), atteso che, segnatamente per quanto concerne il paventato pregiudizio ad interessi di primaria rilevanza costituzionale (quali la tutela della salute degli insediamenti insistenti nell´area attraversata dalla Lama San Giorgio; ovvero, più in generale, della salubrità ambientale), non risultano incontrovertibilmente comprovati elementi certi e dimostrati di pericolosità”. Il Tar del Lazio ha "ulteriormente osservato come - anteriormente alla determinazione di sversamento dei reflui nel corso d´acqua di che trattasi - il relativo scarico insistesse sul sottosuolo, sì da integrare, con carattere di evidente rilevanza, profili di pregiudizio per gli interessi" di salute. Con l´ordinanza il Tribunale ha inoltre condannato i ricorrenti a pagare le spese processuali pari a 500 euro ciascuno, in favore del Commissario delegato e della Regione Puglia. A sostegno delle ragioni del Commissario delegato e della Regione si erano costituiti in giudizio il Comune di Bari e l´Acquedotto Pugliese. "È chiaro che il nostro confronto con le amministrazioni comunali interessate e i cittadini deve proseguire - ha commentato l´assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati - a prescindere dal successo provvisorio che abbiamo conseguito: ciò perché il confronto e tutte le eventuali iniziative di rassicurazione - nei limiti del consentito dalle norme - debbono essere perseguiti senza sosta, in osservanza della nostra concezione dei compiti della Pubblica Amministrazione. Richiediamo però approcci sereni, fondati su dati obiettivi, nella consapevolezza - ha continuato Amati - che la nostra attività è diretta a risanare e migliorare l´ambiente, e non a ridurre "la Puglia alle condizioni della Somalia", così come con alterigia etnica, inopportunità ed impropriatezza è stato detto, dal difensore dei ricorrenti, commentando il deposito del ricorso ed un provvisorio provvedimento sommario di sospensione. I giudici amministrativi - ha concluso l´Assessore - hanno ritenuto a differenza, ed almeno per ora, che proprio il ricorso aveva l´obiettivo di conseguire, con l´annullamento degli atti impugnati, il ritorno della Puglia e dell´area interessata ad un passato d´insalubrità e malattia”.  
   
   
RIFIUTI CAMPANIA: PRONTA DOCUMENTAZIONE PER L´OLANDA  
 
Napoli,. 2 novembre 2011 - "Il legale rappresentante della Sap.na., l´amministratore unico Claudio Roveda, ha firmato il 27 ottobre il documento di notifica per la spedizione in Olanda dei rifiuti speciali provenienti dagli Stir della provincia di Napoli.” Lo comunica l´ assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano. "Con questa firma - aggiunge - la documentazione è ora completa. La notifica sarà immediatamente inoltrata alle autorità olandesi."