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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Dicembre 2011 |
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LA CCE PUBBLICA LA RELAZIONE SPECIALE N. 12/2011 “LE MISURE DELL’UE HANNO CONTRIBUITO AD ADEGUARE LA CAPACITÀ DELLE FLOTTE PESCHERECCE ALLE POSSIBILITÀ DI PESCA?” |
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Lussemburgo - La politica comune della pesca (Pcp) persegue l’obiettivo di promuovere la pesca sostenibile da realizzare conseguendo un equilibrio tra le risorse ittiche e la flotta da pesca, al fine di evitare il sovrasfruttamento degli stock ittici. Il Fondo europeo per la pesca (Fep) ha stanziato 4,3 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2007 – 2013 per sostenere la Pcp. Il controllo di gestione svolto dalla Corte dei conti europea (Cce) ha giudicato se le misure adottate dall’Ue abbiano contribuito efficacemente ad adeguare la capacità delle flotte alle possibilità di pesca. La Corte ha inteso rispondere a due quesiti principali: il quadro di riferimento per la riduzione della capacità della flotta è chiaro e le misure specifiche sono ben definite e applicate correttamente? L’audit è stato realizzato presso la Commissione e in sette Stati membri (Danimarca, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Portogallo e Regno Unito) selezionati in funzione delle dimensioni della flotta peschereccia e delle risorse disponibili per adeguare la flotta nell’ambito del Fep. L’audit ha concluso che la sovraccapacità della flotta da pesca continua ad essere uno dei principali motivi per i quali la Pcp non è riuscita ad assicurare la sostenibilità dell’attività di pesca. La Cce aveva pubblicato in precedenza due relazioni speciali (n. 3/1993 e n. 7/2007) in cui aveva evidenziato il problema della sovraccapacità. Sebbene la riduzione della sovraccapacità di pesca sia stata un tema ricorrente delle precedenti riforme della Pcp, le misure esistenti non hanno prodotto i risultati sperati. La Corte ha individuato notevoli debolezze nel quadro di riferimento: il quadro di riferimento, l’elaborazione e l’attuazione delle misure volte a conseguire l’equilibrio tra la capacità e le possibilità di pesca sono insoddisfacenti; le definizioni esistenti della capacità di pesca non rispecchiano più adeguatamente la capacità di cattura dei pescherecci; i massimali non impongono restrizioni concrete della capacità di pesca; sebbene la compatibilità tra la capacità di pesca e le possibilità di pesca sia uno dei pilastri della Pcp e del Fep, la sovraccapacità non è stata definita né quantificata; gli Stati membri non hanno svolto il loro compito nell’ambito della Pcp, che sarebbe consistito nell’adottare misure efficaci per garantire un equilibrio tra la capacità e le possibilità di pesca; quattro dei sette Stati membri esaminati hanno fissato obiettivi inadeguati in termini di riduzione della capacità di pesca. La Corte formula una serie di raccomandazioni per affrontare il problema della sovraccapacità di pesca e per conseguire la sostenibilità del settore alieutico. La Commissione dovrebbe definire meglio la capacità e la sovraccapacità di pesca e valutare l’introduzione di misure stringenti più pertinenti per promuovere azioni intese a conseguire l’equilibrio tra la capacità e le possibilità di pesca; fissare limiti che siano efficaci nel ridurre la capacità della flotta peschereccia; specificare se i regimi di trasferimento dei diritti di pesca debbano contribuire a ridurre la sovraccapacità di pesca. Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché le misure intese a finanziare gli investimenti a bordo siano applicate rigorosamente e non aumentino la capacità di cattura, nonché garantire che i criteri di selezione per i programmi di disarmo dei pescherecci siano intesi ad esercitare un impatto positivo sulla sostenibilità degli stock ittici bersaglio, ed evitare di erogare aiuti pubblici per il disarmo di navi inattive. |
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IL JRC SI OCCUPA DELLE TRUFFA SULL´ALCOOL DENATURATO |
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Il Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea ha pubblicato la lista di denaturanti che potrebbe essere usata per armonizzare le pratiche di denaturazione a livello dell´Ue. La lista dei denaturanti comunicata il 6 dicembre farà diminuire sia le frodi che l´evasione fiscale relativa alle bevande alcoliche. Viene usato un denaturante per rendere l´alcol non adatto al consumo umano in seguito all´aggiunta di un altro elemento. A causa dell´aggiunta chimica, i denaturanti hanno un odore molto forte o un sapore molto amaro. Gli scienziati del Jrc dicono che i denaturanti che sono stati inseriti nella lista potrebbero probabilmente sostituire le oltre 100 sostanze che sono attualmente usate dagli europei per denaturare l´alcool. Il team dice che nessuna imposta indiretta armonizzata viene applicata sull´alcool denaturato, a differenza dell´alcool normale o delle bevande alcoliche. I denaturanti sono usati nel liquido per pulire i vetri, nei solventi e nei profumi. Il Jrc ha coordinato lo studio su richiesta della direzione generale della Fiscalità e dell´unione doganale della Commissione europea. I ricercatori hanno confrontato una serie di potenziali denaturanti sulla base di diversi criteri: la difficoltà di togliere il denaturante dall´alcool, la facilità di rilevazione e il costo ragionevole. La lista di denaturanti che ne risulta comprende le seguenti formulazioni e concentrazioni. Per alcool completamente denaturato come per i solventi, i diluenti e i prodotti per la pulizia dei vetri, i denaturanti e la concentrazione raccomandati sono tre litri di alcool isopropilico (Ipa) più tre litri di chetone etilico metilico (Mek) più un grammo di denatonio benzoato. Per i cosmetici, i profumi e i prodotti per l´igiene, i denaturanti e le concentrazioni raccomandati sono 5 litri di Ipa più 1 grammo di denatonio benzoato o 78 grammi di alcool tert-butilico (Tba) più 1 grammo di denatonio benzoato. Per i biocarburanti, il denaturante e la concentrazione raccomandati sono la benzina più due litri di etere etilico tert-butilico (Etbe) più un litro di Ipa. Per gli inchiostri per la stampa, i denaturanti raccomandati sono 3 litri di Ipa più da 3 a 10 litri di acetato di etile (Ea). La Commissione europea sta riflettendo su come promuovere l´uso dei denaturanti proposti in tutti gli Stati membri. Quello che i funzionari vorrebbero vedere è una transizione volontaria ai nuovi denaturanti per categoria di prodotto. Da parte sua, l´Agenzia europea per le sostanze chimiche è soddisfatta della compatibilità dei denaturanti proposti con gli obiettivi del quadro legale dell´Ue per le sostanze chimiche (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizioni delle sostanze chimiche o Reach). I funzionari e i rappresentanti degli Stati membri si sono incontrati lo scorso luglio per discutere la questione. Questa consultazione dovrebbe raggiungere risultati positivi a giugno 2012. Attualmente gli Stati membri dell´Ue hanno carta bianca per stabilire i requisiti sia per l´alcool completamente denaturato che per l´alcool destinato alla produzione di qualsiasi prodotto non adatto al consumo umano. Uno dei problemi è il modo complicato con il quale si rilevano i denaturanti. Il risultato è una grande responsabilità per i laboratori delle dogane e questo ha come risultato più disattenzioni per quanto riguarda il controllo. Un altro problema è che ci sono una serie di denaturanti che sembrano essere meno forti di altri. I truffatori che recuperano l´alcool da prodotti esenti dall´imposta sull´alcool ne approfittano il più possibile e questo causa significative perdite economiche per gli Stati membri. Per maggiori informazioni, visitare: Centro comune di ricerca (Jrc): http://ec.Europa.eu/dgs/jrc/index.cfm |
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PESCA ENTRO TRE MIGLIA IN ALTO ADRIATICO. MANZATO INCONTRA MINISTRO CATANIA PER DIFENDERE SISTEMA VENETO, EMILIA ROMAGNA E FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Venezia - L’assessore regionale alla pesca del Veneto Franco Manzato ha incontrato il 6 dicembre a Roma il ministro delle politiche agricole Mario Catania, al quale ha illustrato le problematiche dei pescatori veneti che operano entro le tre miglia e con i quali lo stesso assessore si era confrontato la scorsa settimana. “Ho fatto presente al ministro che, con i colleghi di Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, e Friuli Venezia Giulia, Claudio Violino, abbiamo fissato le priorità dell’Alto Adriatico relative a questa particolare categoria di pesca – ha sottolineato Manzato – penalizzata da norme europee che non considerano le caratteristiche uniche di questo braccio di mare. Applicare nell’Adriatico settentrionale quelle regole significa esercitare una pesca totalmente inappropriata e in certi casi addirittura dannosa all’ambiente, di sicuro rovinosa per i redditi e il futuro degli operatori”. “Abbiamo dunque la necessità di aggiornare quanto prima le disposizioni che hanno dato vita al Distretto di pesca Nord Adriatico, riconoscendo alle tre Regioni interessate la possibilità di regolamentare alcune attività. E’ inoltre è di vitale importanza per la sopravvivenza del comparto delle tre miglia – ha ribadito – dare ai pescatori che vogliono abbandonare l’attività la possibilità di ‘rottamare’ le imbarcazioni, oggi escluse dall’attuale bando perché le loro caratteristiche le rendono non collocabili in posizione utile in graduatoria. Come Veneto ho proposto in più occasioni alla Direzione Generale della Pesca di realizzare un bando specifico per il Veneto da finanziare con le risorse Fep”. La terza istanza presentata al Ministro ha riguardato le recenti normative comunitarie inerenti alla fine delle deroghe alle pesche speciali: acquadelle, seppie, moscardini e altre specie che sono produzioni tipiche dell’Alto Adriatico. “La competente struttura tecnica regionale sta verificando con le Associazioni di categoria, imprese di pesca e Istituti di Ricerca l’utilizzo di attrezzature a minor impatto. Continueremo a seguire insieme ai pescatori tutti i passaggi – ha concluso Manzato - sollecitando politica e burocrazia affinché diano rapidamente risposte alle famiglie che le stanno attendendo”. |
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AG. NAZ.LE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE FOGGIA: PRESTO INCONTRO MINISTRO CATANIA |
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Il neo ministro all’Agricoltura Mario Catania ha dato immediata disponibilità per un incontro dedicato esclusivamente all’ Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare di Foggia, richiesto il 6 dicembre dall’Assessore alle Risorse agroalimentare, Dario Stefàno, a margine del primo incontro tra il nuovo titolare del Dicastero e il coordinatore della Commissione Politiche agricole nazionale Stefàno, accompagnato dagli assessori regionali all’Agricoltura d’Italia. Lo rende noto lo stesso assessore Stefàno che nella richiesta al ministro ha sottolineato l’ “urgenza di realizzare prima possibile sul tema specifico un incontro monotematico, per verificare come poter recuperare uno strumento essenziale non solo alla Puglia ed alla Capitanata, ma alla intera filiera agroalimentare italiana”. La richiesta, alla quale è seguita dunque la pronta disponibilità del ministro Catania, è avventa a margine dell’incontro svoltosi oggi al Mipaaf. “Un incontro molto positivo – ha commentato il coordinatore Stefàno – dal quale sono emersi un approccio ed una sensibilità diverse rispetto al passato, anche riguardo al ruolo ed alle competenze che la Costituzione affida alle Regioni e, quindi, alla necessità che di questo ruolo si tenga conto ogni giorno nell’affrontare le urgenze e le problematiche del comparto agricolo”. Al termine dell’incontro, nel quale si è discusso del negoziato europeo per la riforma della Pac e delle risorse comunitarie da spendere entro il 31 dicembre con una panoramica su tutte le regioni, l’assessore Stefàno a nome di tutti i colleghi assessori ha consegnato un documento con alcune principali priorità del comparto da affrontare in una prossima occasione, che “con un approccio molto pragmatico che ci ha colpito favorevolmente – ha sottolineato Stefàno - il ministro ha già fissato per il 19 dicembre prossimo. Punto per punto affronteremo la discussione sulle priorità della agricoltura italiana, sulla base di una istruttoria di merito che il ministro si è impegnato a realizzare con gli uffici del dicastero”. |
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CARSO: MASTERPLAN RURALE PER CRESCITA COMPATIBILE |
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Trieste - Il Masterplan per lo sviluppo rurale del Carso Triestino 2012-2016 è stato presentato il 13 dicembre a Trieste, nella sede della Giunta regionale, alla presenza degli assessori alle Politiche agricole, Claudio Violino, ed alle Attività produttive, Federica Seganti. "Il piano è stato elaborato con il supporto della Regione all´interno di un protocollo d´intesa legato alla valorizzazione del Prosecco ed dell´intero altipiano", ha ricordato Violino, che per la sua attuazione ha chiesto "il pragmatismo funzionale all´operatività delle linee d´intervento", ribadendo "la volontà della Regione di tener fede, per quanto possibile, agli impegni assunti con il programma di sviluppo del territorio del Prosecco". Una strategia confermata anche da Seganti, la quale ha sottolineato il sostegno pubblico allo sviluppo dell´area. "Una crescita compatibile con l´ambiente carsico - ha detto l´assessore - da attuare attraverso l´evoluzione del comparto agricolo coniugata con un turismo rurale fatto di natura, sentieri e agriturismi, all´interno della semplificazione di vincoli ambientali che talvolta inibiscono lo sviluppo del Carso". "Abbiamo così mantenuto la promessa, fatta un anno fa, di elaborare uno studio che rispecchi la situazione del Carso triestino e dei nostri agricoltori", ha detto il presidente del Galcarso - Laskras, Franc Fabec, notando che questa parte del territorio giuliano è stata paragonata "ad una persona in apnea che tenta con tutte le sue forze di emergere e vivere". Strumento proposto dalla Commissione Europea e integrato nella Politica agricola comunitaria come fattore chiave per lo sviluppo dei territori rurali, il Gal (Gruppo di azione locale) del Carso opera attraverso il Programma di Sviluppo Locale (Psl) che ha messo a disposizione di un territorio che comprende anche il Carso goriziano circa 2 milioni di Euro nel periodo 2007-2013, per azioni finalizzate alla competitività delle aziende agricole, alla gestione dell´ambiente, alla diversificazione produttiva ed al miglioramento della qualità della vita. Con il Masterplan del Carso il Gal ha così messo a punto un documento strategico che individua le linee di sviluppo da perseguire e delinea un quadro finanziario di riferimento per la loro implementazione. Il coinvolgimento diretto dei soci del Gal (la Provincia di Trieste, i Comuni di Muggia, San Dorligo della Valle-dolina, Trieste, Monrupino-repentabor, Sgonico-zgonik, Duino Aurisina-devin Nabrežina e 9 Associazioni rappresentanti di interessi privati nei settori chiave dello sviluppo del territorio), un questionario distribuito tra oltre 100 agricoltori e l´intervista di 12 opinion leader, sono state le iniziative di base per la compilazione del Masterplan e la messa a punto della Analisi Swot, servita ad individuare elementi di forza e di debolezza, minacce ed opportunità. In particolare, se a favore giocano elementi come il patrimonio ambientale, la presenza di produzioni agricole di elevata qualità, una consolidata tradizione di vendita diretta ed una forte identità comprensoriale, i punti di debolezza sono una dimensione produttiva limitata, un sistema di vincoli articolato e la scarsa disponibilità di alcune competenze tecniche ed ambientali, mentre costituiscono una vera e propria minaccia le situazioni di degrado, lo sviluppo di interventi infrastrutturali e grandi opere e persino l´avanzare del bosco rispetto alla landa carsica. La strategia di intervento del Masteplan si attua attraverso 2 assi di intervento prioritari (Competitività delle aziende agricole e Turismo rurale) e 4 assi complementari (Capitale umano ed innovazione, Coordinamento territoriale, Conservazione e ripstino dell´ambiente e Risparmio energetico), il tutto per una stima complessiva relativa agli investimenti aziendali ed al fabbisogno finanziario di oltre 148 milioni di euro e di questi più di 58 milioni (in 5 anni) dovrebbero essere finanziamenti pubblici. |
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AGRICOLTURA IN EMILIA ROMAGNA, APPROVATA LA LEGGE PER SNELLIRE LA BUROCRAZIA A CARICO DELLE AZIENDE. NASCE IL REGISTRO UNICO DEI CONTROLLI. RABBONI: UN CONTRIBUTO CONCRETO ALLA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA BUROCRAZIA |
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Bologna - Meno controlli sulle aziende agricole; silenzio-assenso in alcuni procedimenti amministrativi ; possibilità di trasportare i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari senza dover ricorrere a ditte specializzate. Sono le tre novità principali del progetto di legge sulla semplificazione in agricoltura che ha ottenuto oggi il via libera dall’Assemblea legislativa. “E´ un contributo concreto alla riduzione degli oneri burocratici che in Italia gravano sull´agricoltura e che valgono circa cento giornate di lavoro e un costo complessivo di 3 miliardi di euro l’anno, ma non va dimenticato anche l’alleggerimento dei costi per la pubblica amministrazione. – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. Tra le novità più importanti del testo, l’istituzione del Registro Unico dei Controlli (Ruc) che per la prima volta in Italia chiama la Regione, le Province, le Comunità Montane-unioni di Comuni, l´Agenzia per i pagamenti agricoli, i servizi veterinari delle Usl e l´Arpa ad avvalersi di un unico archivio informatizzato in cui registrate i controlli svolti e quelli programmati con l´obiettivo di razionalizzare le attività di ciascuno e di evitare duplicazioni. L´archivio una volta avviato potrà essere allargato ad altri soggetti pubblici deputati ai controlli aziendali a partire da quelli statali, quali Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro. “Lavoreremo per rendere operativo il registro unico molto prima dello scadere dei diciotto mesi previsti dalla legge - ha aggiunto Rabboni - Ringrazio le associazioni agricole che ci hanno prima sollecitato e poi supportato nella iniziativa e la relatrice del progetto di legge in Assemblea legislativa, la consigliera Palma Costi, per la determinazione e l´impegno profusi”. Nel comparto agricolo e agroalimentare, in base a quanto previsto dalle diverse normative di settore – oltre che sanitarie e ambientali – l’impresa è soggetta periodicamente a differenti tipologie di controllo e ispezione, svolte da soggetti diversi, che implicano da parte dell’imprenditore un’effettiva incidenza sull’attività lavorativa, qualificata nel linguaggio comune come “costo dell’impresa in termini di burocrazia amministrativa”. Sebbene il numero possa variare sensibilmente di anno in anno, si stima che nell’esercizio delle funzioni agricole da parte degli enti incaricati (Regione, Province, Comunità Montane, Unioni di Comuni) e di Agrea (l’organismo pagatore regionale) vengano realizzati in Emilia-romagna almeno 10.000 controlli l’anno; di questi 7.000 richiedono ispezioni nelle aziende agricole (mentre 3000 sono eseguiti con il telerilevamento), con il coinvolgimento di oltre 300 incaricati, in prevalenza personale delle Province. |
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VENETO: QUOTE LATTE |
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Venezia - “Prima di intraprendere e proseguire qualsiasi azione di riscossione nei confronti degli allevatori, non importa se rateale o in forma coattiva, ritengo indispensabile che il Ministro attenda le verifiche in corso, già intraprese dal Commissario Straordinario Agea generale Mario Iannelli”. Lo ha affermato il 6 dicembre l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, facendo riferimento ad un’intervista sulle quote latte pubblicata nei giorni scorsi da un settimanale di settore. “In base alle risultanze delle indagini di Polizia Giudiziaria delegate da circa una sessantina di Procure italiane – ha ricordato Manzato – risulterebbe già comprovato che i dati di produzione dichiarati nelle annate dal 1995/96 al 2008/09, posti a base delle multe, sono totalmente incompatibili, per eccesso, con il reale patrimonio bovino italiano. Pertanto né lo Stato italiano, né gli allevatori italiani, erano e sono tenuti a pagare alcunché. Anche solo per tale motivo, è evidente che non possiamo permettere che, per colpe tutte interne all’amministrazione – ha concluso Manzato – sia messa a repentaglio la sopravvivenza stessa di migliaia di aziende agricole, pretendendo pagamenti prima che venga fatta definitiva chiarezza sui dati produttivi”. |
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LA BANCA DATI DELLA PESCA ADRIATICA A CHIOGGIA |
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Venezia - E’ on line la banca dati della pesca a Chioggia, che comprende le statistiche ufficiali del Mercato Ittico locali e i dati della Capitaneria di Porto sulle imbarcazioni che effettuano attività di pesca, a partire dal 1945 ad oggi. Si tratta della raccolta più completa e dettagliata di dati di pesca allestita in Italia, ed è anche l’unica disponibile pure in versione inglese. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente il 7 dicembre a Palazzo Grassi di Chioggia, sede del corso di Laurea in Biologia Marina e del Museo di Biologia Adriatica. La costruzione della banca dati nasce dal desiderio di rendere disponibili informazioni storiche sui prodotti ittici dell’Adriatico Settentrionale, utili a biologi della pesca, pescatori, studenti, cittadini e amministratori impegnati nella gestione delle risorse. L’analisi dei contenuti fornisce preziose informazioni per analizzare e comprendere meglio i cambiamenti di biodiversità in questo ambiente marino e il ruolo che l’uomo svolge nei cambiamenti stessi, fornendo elementi per un percorso condiviso verso attività di gestione sostenibile. “Oggi siamo di fronte ad un elemento positivo per la pesca – ha ricordato nell’occasione l’assessore regionale Franco Manzato, trattenuto a Venezia per la concomitante seduta della Giunta regionale – a fronte di una situazione molto pesante per gli operatori, che ieri ho confrontato con il ministro delle politiche agricole Mario Catania”. La banca dati è stata realizzata dall’Università di Padova, con la collaborazione degli operatori di Legapesca, nell’ambito del Progetto Clodia: per lo sviluppo sostenibile degli ambienti costieri, presentato dalla sede di Chioggia del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo patavino, sostenuto dal Comune di Chioggia e da Legapesca e finanziato dalla Regione Veneto. Hanno collaborato alla sua realizzazione Carlotta Mazzoldi, Emilio Riginella e Andrea Sambo, del Dipartimento di Biologia, e Luigino Pelà del Centro Servizi di Chioggia. |
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AGRICOLTURA IN SICILIA: PER RILANCIO SERVONO PIANI INDUSTRIALI |
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Catania - "Il rilancio del comparto agro-alimentare e´ una priorita´ assoluta del governo regionale. Un fondamentale risultato in tal senso e´ rappresentato dall´approvazione all´unanimita´ da parte dell´Ars, circa un mese addietro, della legge sull´agricoltura e la pesca. Un provvedimento che stanzia 60 mln di euro da destinare ad interventi a sostegno del settore in maniera organica e mirata, includendo anche misure a sostegno del credito agrario agevolato e delle cooperative". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Elio D´antrassi intervenendo al convegno dal titolo "Il rilancio del sistema agro-alimentare siciliano. Prospettive della cooperazione agricola e della pesca. Il sostegno della Regione e il ruolo dell´Ircac", organizzato dall´Ircac e ospitato nella sala riunioni della sede di Catania della Presidenza della Regione siciliana. "Il quadro complessivo non e´ certo semplice - ha continuato D´antrassi - siamo in presenza di un tessuto imprenditoriale diffuso che troppo spesso non riesce a concentrare l´offerta e, conseguentemente, ha difficolta´ ad imporre il prezzo di vendita. L´avvio di piani industriali e la necessita´ di fare massa critica - ha concluso - sono le contromisure che la Regione ha messo in campo per riproporre esperienze gia´ sperimentate positivamente con le filiere del vino e del latte in brick". |
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IL MUSEO DI BIOLOGIA ADRIATICA DI CHIOGGIA |
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Chioggia (Venezia) – Il 7 dicembre a Chioggia ha aperto la Banca dati on line della pesca adriatica. L’evento è stato presentato nell’Aula Magna dell’Università di Padova di Palazzo Grassi, dove hanno sede il corso di laurea in Biologia Marina e il museo universitario di Zoologia Adriatica “Giuseppe Olivi”. Il Palazzo è di proprietà del Comune e, prima di diventare sede universitaria e universitaria, era l’ospedale cittadino. “La Regione dal canto suo – ha ricordato l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato – ha messo a disposizione le risorse per aprire il museo al pubblico e per attivare la banca dati”. La struttura è diretta dalla professoressa Maria Rasotto, direttrice anche del corso di laurea in Biologia Marina, e rappresenta l’unico museo dell’Università di Padova ordinariamente aperto al pubblico, con ingresso gratuito, grazie appunto all’intervento e al sostegno della Regione. Conserva circa 1300 preparati in vaso, rappresentativi di circa 700 specie adriatiche, dei quali poco più di 300 esposti, gli altri conservati in armadi e a disposizione dei ricercatori. La collezione è iniziata nella seconda metà del 1800 alla Stazione Zoologica di Sant’andrea di Trieste. Dopo la Grande Guerra e con Trieste italiana, venne spostata ed accresciuta a Rovigno. Nel 1943 venne trasportata a Venezia e da qui a Chioggia. Fuori collezione ma rappresentativa, quasi una mascotte, è Olivia, una femmina di squalo elefante di 8 metri, pescata nel 2004 a 14 miglia dal litorale adriatico e imbalsamata. Il Museo però non è solo esposizione, perché comprende anche un percorso didattico. Sono state infatti realizzate una sala dedicata alla Rete Trofica (come e cosa mangiano gli organismi marini e qual è la sequenza alimentare fino ai grandi predatori); una sala delle tradizioni di pesca (che propone un excursus sull’evoluzione dei modi di pesca negli ultimi 150 anni); la sala dei sensi, con diverse installazioni multimediali interattive: dai canti delle megattere ai sensi a disposizione dei vari esseri viventi, dall’olfatto alla vista (cliccando sulla specie si accende un’immagine che mostra come vede quella specie, per esempio sotto acqua l’uomo vede a colori ma non a fuoco, il polpo a colori e a fuoco, la bavosa ha campo visivo limitatissimo, il canestrello vede le differenze di luce e così via). |
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AGRICOLTURA. VENETO SEMPLIFICA ANCORA PROCEDURE: LA RIFORMA AGRICOLA AVANZA |
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Venezia - “Ecco una riforma vera, piccola ma utile, che non costa nulla e che fa risparmiare tempo, denaro e preoccupazioni, utile dunque ad accrescere la competitività della nostra economia agricola”. Così l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato annuncia i provvedimenti adottati il 7 dicembre dalla Giunta per rendere più semplici alcune procedure burocratiche e accelerare le risposte della pubblica amministrazione, “due ulteriori traguardi della riforma delle 3 R – Razionalizzazione, Risparmio, Reddito – avviata un anno fa dalla Regione per razionalizzare il sistema primario”. Un primo provvedimento stabilisce un’unica modulistica per la presentazione dei “Piani Aziendali”, semplificata ed agevole nella compilazione: gli imprenditori agricoli presenteranno dunque un unico documento che fotografa la realtà aziendale, sia che si debba presentare domande per le misure del Psr, oppure certificare la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale o edificare in zona rurale. “L’impresa agricola – ha spiegato Manzato – ha ora la possibilità di adempiere a più pratiche burocratiche con un’unica formula, senza dover ripetere inutili compilazioni”. Il secondo provvedimento riguarda il rilascio delle certificazioni Iap (Imprenditore Agricolo Professionale) agli agricoltori che ne hanno i requisiti. Sono stati definiti nuovi parametri standard per la determinazione dei tempi e redditi da lavoro agricolo ed è stato delineato un procedimento semplificato incaricando Avepa di provvedere entro 6 mesi all’attuazione delle nuove disposizioni e alla predisposizione della piattaforma informatica operativa. Ogni imprenditore che voglia accedere ad una agevolazione in quanto imprenditore agricolo, potrà presentare richiesta di determinazione della qualifica Iap presso gli Sportelli Unici Agricoli mediante procedura informatizzata, che acquisisce già in fase di domanda i dati dal fascicolo aziendale. Nella maggior parte dei casi, la piattaforma informatica renderà pressoché automatica la verifica dei requisiti sulla base dei dati del fascicolo, permettendo di accertare in pochi giorni la qualifica di Iap, che verrà a sua volta registrata nel fascicolo aziendale e avrà durata annuale. “Queste iniziative – ha ricordato Manzato – si aggiungono all’apertura degli Sportelli Unici Agricoli (in precedenza l’agricoltore doveva recarsi in più uffici a seconda della richiesta che gli interessava) e al portale online Piave - http://www.Piave.veneto.it/ che consente di colloquiare direttamente con gli uffici regionali senza dovervisi recare fisicamente. Nei momenti di crisi diventa ancor più imperativo quello che dovrebbe essere una buona prassi sempre: dare incentivi senza salassare i cittadini e senza aumentare la spesa pubblica. Ci siamo impegnati a farlo, come nostro dovere di amministratori e come supporto per accrescere gli elementi di competitività di un’agricoltura, quella veneta, che è da primato”. L’opera di sburocratizzazione è iniziata nel luglio 2010 con l’istituzione di un gruppo di lavoro per la semplificazione delle procedure nel settore primario. I risultati sono arrivati e stanno arrivando, “nel contesto di una trasformazione radicale del modo in cui la Regione si rapporta al sistema – ha ribadito Manzato – una rivisitazione totale che permetterà agli agricoltori di svolgere la loro professione in modo più dignitoso, con la vicinanza della Regione che deve essere supporto e mai ostacolo, senza cavilli dietro cui si trincera spesso il non fare”. |
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PESCA: COMMISSIONE CONSULTIVA FERMA PER MANCANZA DI NUMERO LEGALE |
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Nulla di fatto in Commissione consultiva centrale per la Pesca e l’Acquacoltura, convocata oggi – 7 dicembre, ndr- a Roma. Lo rende noto la Federcoopesca-confcooperative che sottolinea come il mancato raggiungimento del numero legale abbia impedito l’avvio dei lavori di questo organismo di consultazione che vede coinvolte le associazioni di categoria, i sindacati, le Regioni e la ricerca scientifica. “Per la seconda volta consecutiva, ci troviamo senza numero legale e nell’impossibilità di discutere importanti provvedimenti per il settore. Davvero un peccato che in un momento così delicato per l’economia del paese, e a maggior ragione per quella ittica, non si riesca a fare tutti quadrato e ad accelerare i tempi di messa a punto dei provvedimenti di settore”sottolinea la Federcoopesca. La Commissione è nuovamente convocata per mercoledì 14 dicembre. |
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PARMA, PRIP: ON LINE LA GRADUATORIA DELLE MISURE 111 E 114 |
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Sono 112 le domande finanziate per un importo di oltre 85mila euro. È pubblicata sul sito della Provincia la seconda graduatoria 2011 relativa alle domande, presentate entro il 31 agosto scorso, dell’asse 1 del Prip, e in particolare per quanto riguarda l’azione 1 della misura 111 “Formazione e informazione per le imprese agricole e forestali” e la misura 114 “Consulenza aziendale”. La graduatoria è su www.Provincia.parma.it nella sezione: Servizio uffici> Agricoltura> Bandi, graduatorie, elenchi> Graduatorie e concessioni. Le 134 domande ammesse, ma non finanziate, passano automaticamente nella terza graduatoria 2011 con scadenza 15 dicembre 2011. |
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AOSTA: FONDI PER I DANNI AI SETTORI FRUTTICOLO E VITICOLO. IN PREPARAZIONE I MODULI PER I RIMBORSI. |
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In seguito alla grandinata verificatasi il 23 agosto 2011, che ha causato danni ai settori frutticolo e viticolo, l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali ha dichiarato lo stato di calamità naturale con decreto assessorile n. 9 del 16 settembre 2011 e ha previsto l’inserimento di fondi per perdite dovute ad avversità atmosferiche nel bilancio regionale 2012/2013. Gli uffici della Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari, sulla scorta degli strumenti normativi a disposizione, stanno predisponendo la modulistica e le procedure necessarie per l’avvio delle istruttorie delle pratiche di rimborso. Il rinvio al primo semestre 2012 dei termini per la presentazione delle domande consente di stabilire con certezza le produzioni ottenute nella campagna 2011. Si ricorda che tra i requisiti necessari per l’accesso agli aiuti sono previsti: l’iscrizione del richiedente all’anagrafe delle aziende agricole di cui alla legge regionale 28 aprile 2003, n. 17; il soddisfacimento del parametro minimo di redditività, come definito dalla deliberazione di Giunta n. 1164 del 23 aprile 2008; l’effettiva riduzione del reddito, che deve essere pari o superiore al 30 per cento della produzione media annua relativamente alla singola coltura colpita, come comunicato e correttamente riportato dagli organi di stampa nei giorni immediatamente successivi all’evento. Saranno ammesse a contributo solo le domande la cui spesa ammessa risulti pari o superiore a cinquecento euro. Informazioni sull’apertura delle domande saranno comunicate tempestivamente. |
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PREVENZIONE E SICUREZZA NEL LAVORO AGRICOLO AL TAVOLO VERDE REGIONALE DELLE MARCHE |
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Il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, ha riunito il 7 dicembre in Regione il Tavolo verde - a cui partecipano Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Agci, Confcooperative, Legacoop, Unci e Unioncamere Marche - per presentare l´ attuazione del Piano regionale di prevenzione di settore. Uno strumento innovativo nel panorama nazionale, realizzato dai servizi Agricoltura e Salute della Regione Marche, con l´Inail, l´Assam, l´Asur e l´Ars. Un programma che ha come finalita` la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro nel settore agricolo e forestale. ´Le associazioni di categoria hanno dato una buona risposta e mostrato apprezzamento per il programma ´ commenta Petrini - auspicando la sua pronta implementazione. Si tratta di uno strumento nuovo in Italia, frutto della collaborazione interistituzionale tra enti diversi, ciascuno dei quali concorre alla sua realizzazione. Gli infortuni nel settore agricolo e silvicolo sono in diminuzione nelle Marche, con un calo dell´undici per cento tra il 2009 e il 2010. Un calo significativo, doppio rispetto alla media nazionale. L´aumento delle malattie professionali denunciate all´Inail e` invece in forte aumento. Un dato statistico influenzato anche dalla mutata classificazione delle malattie considerate professionali. E´ nostro obiettivo diminuire ancora il numero di incidenti e prevenire l´insorgere di malattie, per questo abbiamo messo a punto un programma dettagliato per migliorare complessivamente le condizioni del lavoro rurale´. Azioni di informazione e sensibilizzazione, formazione professionale, messa in sicurezza delle attrezzature, sono le principali linee su cui si basa il programma di prevenzione, cofinanziato dal Piano sanitario nazionale. Azioni che, per la loro realizzazione, vedono la Regione Marche, l´Asur, l´Assam e l´Ars al fianco dell´Inail, delle associazioni di categoria e sindacali. Per quanto riguarda la formazione, saranno attivati corsi specifici, con rilascio di attestazione valida ai sensi del D.lgs 81/08 (ex ´626´) per il datore di lavoro. Mentre per la messa in sicurezza verra` pubblicato un bando da parte della Regione, per la concessione di un aiuto pari al 70 per cento sulle spese per la messa in sicurezza delle trattrici, presenti in 47mila e 500 unita` nelle campagne marchigiane. Complessivamente il programma prevede un budget di 800mila euro, messi a disposizione, vista la finalita` di tutela della salute e del lavoro, da Psr Regione Marche, Inail e Stato. |
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LOMBARDIA: LA GIUNTA DICE STOP ALLA CACCIA AI FRINGUELLI |
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Milano - La Giunta regionale ha varato il 6 dicembre una proposta di progetto di legge tesa ad eliminare la deroga caccia in deroga a fringuello, peppola, pispola, storno e frosone, nella necessità improrogabile di adeguarsi alle direttive dell´Unione europea. Il pdl presentato dal presidente Formigoni di concerto con l´assessore all´Agricoltura, Giulio De Capitani, contempla perciò l´abrogazione di norme anche recenti, di iniziativa consiliare, in particolare la legge regionale 16/2011 sulla cattura dei richiami vivi, e la parte della legge 13/2011 che autorizza la caccia in deroga. La prima impugnata davanti alla Corte costituzionale, la seconda oggetto di una lettera di "costituzione in mora" che la Commissione europea ha inviato il 24 novembre alla Rappresentanza permanente dell´Italia presso l´Unione europea. In pratica il preavviso di una contestazione di infrazione comunitaria, che la giunta regionale, con questa proposta progetto di legge, intende scongiurare. |
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SARDEGNA: IGIENE DEI MANGIMI, AGGIORNATI GLI ELENCHI DEGLI OPERATORI |
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Pubblicato dall’Assessorato dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale l’aggiornamento al 24 novembre 2011 degli elenchi regionali degli operatori riconosciuti e degli operatori registrati ai sensi del Regolamento (Ce) n. 183/2005 recante requisiti per l´igiene dei mangimi. Il regolamento stabilisce i requisiti per l´igiene dei mangimi in tutte le fasi della filiera, dalla loro produzione all´utilizzo nell´alimentazione animale con lo scopo di aumentare il livello di sicurezza delle produzioni zootecniche e degli alimenti di origine animale destinati all´uomo, oltre che di tutelare la salute e il benessere degli animali allevati per la loro produzione. Ricordiamo che gli elenchi vengono aggiornati trimestralmente dal Servizio prevenzione dell’Assessorato della Sanità. Http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=182812&v=2&c=1249&t=1 |
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PIANO DI SVILUPPO RURALE 2007/2013: LA REGIONE TOSCANA RAGGIUNGE L’OBIETTIVO DI SPESA 2011 |
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Firenze – La Regione Toscana ha raggiunto con quasi un mese di anticipo l’obiettivo di spesa 2011, fissato dal Piano di Sviluppo Rurale in 347,225 milioni di euro. Con i pagamenti autorizzati da Artea nei primi giorni di dicembre, la spesa effettivamente sostenuta nell’ambito della programmazione del Piano di sviluppo rurale 2007/2013 è infatti pervenuta a quota 347,626 milioni di euro. “Un risultato – commenta l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – che mette al sicuro la Toscana dal rischio del disimpegno automatico delle risorse Feasr, un meccanismo che punisce gli stati membri dell’Unione Europea che non riescono a spendere quanto programmato: ad oggi infatti è stato speso il 100,1% di quanto previsto dal Psr regionale, con la possibilità di raggiungere il 104,5% allo scadere del 2011”. Al conseguimento di tale risultato hanno contribuito sia i 71 milioni di euro pagati nel 2011, che si sono andati a sommare ai 276,7 erogati nel periodo 2007/2010, sia l’acconto di 58,73 milioni di euro previsto dalla normativa. Le misure che nel 2011 hanno costituito in termini di spesa l’asse portante del Psr sono l’ammodernamento delle aziende agricole, a cui sono stati versati circa 15,5 milioni di euro, le indennità per gli interventi agroambientali, a cui sono andati 14,13 milioni di euro e l’insediamento dei giovani agricoltori, i cui pagamenti hanno toccato circa 10,3 milioni di euro. Seguono poi la ricostituzione del potenziale forestale con l’introduzione di interventi preventivi (5,22 milioni di euro), e la diversificazione verso attività non agricole (agriturismo,4,13 milioni di euro). |
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GIORNATA ANTICONTRAFFAZIONE |
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Venezia - “Non è piacevole iniziare la giornata nazionale di lotta alla contraffazione alimentare con la notizia di 700 mila tonnellate di falsi cibi biologici immessi sul mercato. Di sicuro, però, un evento di questo genere segnala la dimensione di un problema verso il quale l’unica risposta è la tolleranza zero”. Lo ha affermato il 6 dicembre l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, secondo il quale “chi spaccia alimentari contraffatti non va solo punito, ma gli deve essere impedito per sempre di operare nell’alimentare e nel commercio”. “Il problema nell’agroalimentare è enorme, e incide sull’immagine stessa del Made in Italy a tavola, che è tra i nostri migliori biglietti da visita nel mondo – dice ancora Manzato – ma la lotta alla contraffazione deve essere globale e incidere anche sul manifatturiero, dove al possibile danno alla salute dei consumatori si aggiunge il danno certo agli operatori onesti e all’economia nazionale. Questo mercato “oscuro”, e purtroppo in crescita, si valuta che solo in Italia valga 8 miliardi di euro, che spariscono dalla contabilità e probabilmente (avverbio doveroso ma eufemistico) alimentano la criminalità”. “Quasi cinquant’anni fa – aggiunge Manzato – il presidente Kennedy dichiarò che i ‘consumatori rappresentano il gruppo economico più importante, influenzando ed essendo influenzati da quasi tutte le decisioni prese in campo economico, sia a livello pubblico che privato’. Io aggiungo che la lotta al falso è la prima essenziale tutela che dobbiamo garantire ai cittadini. Come Regione ci siamo impegnati su più fronti: dalla campagne di informazione ai corsi formativi per le forze dell’ordine impegnate nel contrasto al fasullo, al sostegno a specifiche iniziative delle associazioni di categoria”. “Sul fronte dell’agroalimentare, e lo dico da rappresentante di una Regione che, ad esempio, esporta circa un terzo del vino prodotto in tutta Italia, per quantità e valore, la tutela dev’esse completa: contro le contraffazione, ma anche contro i silenzi e le omissioni. E io considero una omissione grave che non si metta (o peggio che non si voglia mettere) in etichetta la provenienza della materia prima utilizzata. Non è un vero Made in Italy un prodotto confezionato qui con prodotti stranieri e, prima o poi, questa ‘usanza’ ci farà molto male”. |
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SOSTEGNO AL VINO LARIANO IN REGIONE LOMBARDIA FIRMATO IL PROTOCOLLO CON IL CONSORZIO IGT |
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Milano - Dodici aziende, per un totale di 150 ettari di vigneti, attorno a cui gravitano circa 130 piccoli produttori ma con potenzialità di sviluppo notevoli e con un forte orientamento alla qualità. Già oggi la produzione delle uve viene effettuata quasi esclusivamente con modalità biologiche o di lotta integrata. Sono questi i numeri del Consorzio Igt ´Terre Lariane´, che Ieri ha firmato un protocollo d´intensa con la Regione e Unioncamere Lombardia per lo sviluppo del prodotto. L´igt Terre Lariane è stata riconosciuta nel 2008 dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali sulla base di un disciplinare che prevede come zona di produzione delle uve i territori di Como e di Lecco. ´La crescita della vitivinicoltura lariana - ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani dopo la firma del documento - è affidata alle promettenti cure di giovani e determinati agricoltori, che, in pochi anni, hanno trasformato in realtà imprenditoriale i vigneti rimasti a testimonianza di un´antica vocazione del territorio. Firmando il protocollo d´intesa Regione Lombardia vuole ancora una volta sostenere concretamente l´impegno dei giovani in agricoltura e premiare il valore culturale, turistico e paesaggistico di questa operazione´. Cuore del progetto sono infatti un recupero, sostenibile e filologicamente coerente delle antiche tradizioni viticole della zona lariana e la volontà espressa dai soci del Consorzio Igt Terre Lariane di aderire a un progetto di sviluppo più ragionato che possa far crescere al contempo la viticoltura e il territorio. ´E´ una grande opportunità per le aziende del Consorzio in primis, per tutto il comparto vitivinicolo e per il territorio lariano - ha spiegato Claudia Crippa, presidente del Consorzio vini Igt Terre Lariane -. Solo tre anni fa sembrava un´utopia riuscire a mettere intorno a un tavolo i produttori, oggi non solo si lavora fianco a fianco in molte iniziative ma al tavolo partecipano gli Enti locali, le Camere di Commercio, la Regione e Unioncamere Lombardia. E´ questo che intendiamo per ´rete´, che siamo sicuri farà crescere il livello qualitativo e quantitativo, darà qualche opportunità di lavoro a nuove realtà vitivinicole e sarà un tassello importante nella crescita del nostro territorio´. Da oggi dunque anche Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia sostengono il progetto, con l´obiettivo di favorire il raggiungimento di risultati di eccellenza anche nella piccola dimensione territoriale e produttiva. A tal fine, a partire dal 2012, verrà messo a punto un programma di attività condiviso per il miglioramento qualitativo della produzione vinicola, il suo posizionamento sul mercato e la promozione dei vini prodotti. |
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GASTRONOMIA: ANCHE L’UMBRIA NEL LIBRO “EAT PARADE” DI BRUNO GAMBACORTA PRESENTATO A “ORVIETO OFF” |
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Peccato che nessuno abbia pensato di girare l´equivalente di "Riso Amaro", il celebre film di Giuseppe De Santis con Silvana Mangano, a Castelluccio di Norcia, dove, tra luglio e Ferragosto, le "carpirine", le raccoglitrici specializzate della celebre lenticchia, affollavano la piana, tra musiche e canti e abitudini secolari ormai quasi scomparse, che rendevano la raccolta "degna di essere raccontata, come è accaduto per le mondine". Appare in questo modo l´Umbria nel libro "Eat Parade" di Bruno Gambacorta, "versione scritta", come lo definisce lo stesso autore, dell´omonima trasmissione che da 15 anni va in onda il venerdì su Rai2, "primo Tg del cibo e del vino", che conta una media di due milioni e mezzo di spettatori. Il volume è stato presentato sabato scorso a Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, nell´ambito della seconda edizione di "Orvieto Food Festival/ Il cibo nutre la mente". 35 storie di prodotti e personaggi - ha spiegato l´autore Bruno Gambacorta, intervistato dal giornalista Lucio Biagioni -, una per ciascuna regione e, per qualcuna, "qualche storia in più", corredato da una settantina di ricette, rigorosamente locali e senza "top chef" (unica eccezione, per la Sicilia, Ciccio Sultano), a testimonianza del fatto che a parlare, nel libro, sono soprattutto i territori e chi con passione si dedica da anni a trarne il meglio della produzione agroalimentare e gastronomica italiana, oltre che - grazie a mediatori culturali di grande rilievo - a divulgarne e ad esaltarne il significato nel mondo. Diviso in tre parti, il volume conduce il lettore in giro per l´Italia alla scoperta di personaggi e prodotti fuori dal comune, salvati dall´estinzione o reinventati all´insegna della qualità e racconta le storie di divulgatori appassionati e colti, capaci di scegliere il meglio e proporre il meglio dell´enogastronomia di qualità. E c´è anche una parte ("Rinascere in cucina"), che narra le storie di coloro per i quali la terra e la cucina sono stati un modo per rinascere (i terremotati de L´aquila e del Friuli), un mezzo per emanciparsi dal disagio sociale (San Patrignano e "Mondo X"), un riscatto dall´oppressione della criminalità organizzata (le cooperative sociali sorte sui terreni confiscati alla mafia) o, semplicemente, lo strumento per inventarsi una nuova vita tornando a coltivare la terra, a produrre o raccontare cibo o vino. Così, fra le narrazioni sui fagioli di Sarconi, l´"oro giallo" di Sorrento, le mozzarelle di Vannùlo, il culatello di Zibello, le acciughe e i gamberi di Camogli, il tartufo, l´olio centenario degli ulivi storici della Puglia, i prosciutti di pecora di Sardegna, i vini biodinamici dell´Alto Adige e il vialone nano veronese, c´è anche l´Umbria, con i suoi "legumi d´autore". La lenticchia di Castelluccio, come si è detto, ma soprattutto la roveja, presentata attraverso le testimonianze e l´esperienza di Silvana Cresci e Geltrude Moretti di Civita di Cascia. E ci sono, a corredo della storia, tre ricette per la roveja, raccontate da Lanfranco Bartocci, presidente di "Bioumbria", un´associazione di piccoli produttori impegnati a far conoscere il legume ad un pubblico più ampio. Le ricette: una classica zuppa, semplice o con l´aggiunta di "quadrucci" all´uovo o guarnita di baccalà mantecato. |
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GRANA PADANO, PRODUZIONE 2011 TOCCA RECORD STORICO: +6%
EXPORT SALE DEL 5,3%. GERMANIA SI CONFERMA PRIMO IMPORTATORE
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“Il 2011 si concluderà addirittura meglio del 2010. Abbiamo raggiunto il record storico di 4.600.000 forme prodotte, un incremento del 6% circa che si aggiunge all’ottimo andamento delle esportazioni, cresciute ancora di oltre il 5%, confermando l’interesse crescente verso il prodotto Dop più consumato al mondo”. Con queste parole Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, interviene durante l’Assemblea del Consorzio svoltasi oggi presso Villa Tassinara, a Desenzano del Garda in provincia di Brescia, dove sono stati presentati i dati relativi alle produzioni e all’export 2011, le prospettive degli investimenti promo-pubblicitari e alcune modifiche di aggiornamento dello statuto. Nel 2010 sono state prodotte 4.345.993 forme per un valore al consumo di quasi 2,4 miliardi di euro, delle quali 1 milione e 300 mila esportate in ogni parte del mondo, per un valore al consumo di circa 720 milioni di euro. Ad oggi, secondo stime effettuate sulla base di dati Istat, la produzione 2011 si attesta oltre le 4.600.000 forme facendo registrare un incremento del 6% rispetto al 2010. Parimenti, l’export 2011 cresce del 5,3% arrivando a circa 1.400.000 forme. “Il 2012 dovrà essere l’anno delle conferme delle quantità prodotte – prosegue Baldrighi. - Tale record non dovrà essere superato e verranno individuati gli strumenti e i percorsi per affrontare un anno che si presenta un po’ meno agevole di quanto apparisse il 2011”. Sul mercato estero, la Germania risulta essere il maggior importatore di Grana Padano (+8,2% rispetto al 2010). Da segnalare le ottime performance della Russia (Fed) che fa registrare un +31,5% e il Canada con +22%. In base ai dati dei primi dieci mesi dell’anno, le maggiori province produttrici nell’anno 2011 si confermano: Mantova, che con 29 Caseifici ha prodotto 1.061.834 forme (più del 27% sul totale); Brescia, con oltre 826 mila forme (oltre il 21% sul totale) lavorate nei suoi 29 Caseifici, e Cremona che con soli 9 Caseifici ha messo a stagionare 604.682 forme (circa il 16% sul totale). “I consumi italiani del 2011 - spiega Baldrighi - sono stati in leggero calo, mediamente dell’1%, ma ce lo aspettavamo perché le crescite del 2010 sono state molto vistose. Calo, questo, più che compensato dalla crescita dell’export. Le rilevanti produzioni hanno ricostituito le scorte che nel 2009 e 2010 si erano ridotte sensibilmente e hanno fatto fronte al saldo positivo consumi italiani/export”. Nel 2011 i caseifici hanno ricavato in media sugli 8 euro al chilogrammo, prezzo stabilizzato da due mesi, con un miglioramento deciso rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio al consumo nella distribuzione moderna – iper e supermercati – è stato di 13 euro al kg. “Abbiamo deliberato per il 2012 un piano d’investimenti in comunicazione e promozione di 25 milioni di Euro – continua Baldrighi – per diffondere sempre più la qualità del Grana Padano Dop e l’eccellenza del Made in Italy, con una quota destinata all’estero di ben 10 milioni. La promozione e la comunicazione rappresentano per noi un motore molto importante: bisogna fare bene e farlo sapere, soprattutto per tutelare i consumatori e il mercato dall’attacco dei similari, tipo quelli prodotti nei Paesi dell’Est, che non dichiarano in etichetta da dove provengono e che usando nomi italiani con a fianco il termine “Gran”, confondono e ingannano i consumatori stessi”. Per quanto attiene le modifiche statutarie, che riguarderanno l’assetto sociale e la governance del Consorzio, verrà allungato il mandato elettorale dagli attuali tre anni a quattro. Verrà inserito il limite ai mandati del Presidente, dei due Vice e del Tesoriere, fissandolo in due mandati da quattro anni massimo. Scomparirà il Comitato di Presidenza, e il Comitato Esecutivo verrà sostituito dal Comitato di Gestione al fine di rendere più snella e partecipata l’attività consortile e la sua gestione. In sostanza verrà garantito il turn over e verrà modernizzata la gestione delle attività |
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OLIO DOP CHIANTI CLASSICO 2011:
MINIMO CALO QUANTITATIVO PER UNA QUALITÀ GARANTITA NEL TEMPO
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Il Gallo Nero festeggia un nuovo raccolto all’insegna della qualità dopo una stagione altalenante da un punto di vista climatico che però nel finale ha garantito un prodotto di assoluta eccellenza. E alla fine l’acqua è arrivata, al momento giusto, nella giusta quantità e senza disturbare troppo gli olivicoltori nella raccolta. Mentre il 2011 si ricorderà, da un punto di vista climatico, come un’annata strana, il prodotto che ha generato invece sarà ricordato dai palati dei consumatori come un grande Olio. La Dop Chianti Classico appena nata sta già regalando grandi soddisfazioni, dal produttore al consumatore, e quel minimo calo quantitativo nella produzione è un sacrificio da scontare più che accettabile se si guarda a una qualità che anche quest’anno si attesta su ottimi livelli. I mesi che hanno preceduto la nascita della nuova Dop hanno vissuto momenti alterni: la crescita dei frutti è avvenuta regolarmente fino alla fine dell’estate e niente era mancato alle nostre piante per soddisfare le loro esigenze. Le alte temperature registrate durante i giorni della fioritura nella prima parte di giugno hanno selezionato i frutti migliori che sono stati in grado di portare a termine la prima fase del processo produttivo senza difficoltà. Poi il grande caldo del mese di agosto e soprattutto la mancanza di acqua hanno rallentato molto il processo di maturazione delle olive che alla fine di ottobre apparivano ancora non pronte. Finalmente, ai primi di novembre, è tornata la pioggia e le olive hanno potuto ritrovare quel livello di idratazione sufficiente a produrre oli di gran livello. Fortunatamente le piogge si sono concentrate in pochi giorni dando modo agli olivicoltori di continuare a raccogliere i frutti in belle giornate, soleggiate ed anche con temperature sufficientemente basse da garantire quello stato vegetativo di piante “ferme”, quel necessario assopimento dell’olivo che al momento della raccolta è indispensabile per avere oli con caratteristiche in grado di sopportare anche oltre un anno di invecchiamento. Il risultato è una Dop del Chianti Classico 2011 che ritrova quei sentori tipici del territorio: fruttato marcato, erbe fresche, carciofo, piccante lungo ed intenso. L’intera annata è stata seguita con attenzione anche quest’anno dal personale del Consorzio Olio Dop Chianti Classico, impegnato in un costante servizio di assistenza verso i propri soci nelle diverse fasi della filiera che si conclude con la verifica finale delle qualità ottenute nelle produzioni, attraverso il pre-assaggio di tecnici specializzati che aiutano le aziende a selezionare le partite di olio migliori, rispondenti al disciplinare di produzione, e che quindi possono andare in certificazione per ottenere l’idoneità alla Dop Chianti Classico |
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IL SAPORE E IL PROFUMO DEL LATTE BAVARESE NEL GOLDBUTTER BAYERNLAND
DAI VERDI PASCOLI BAVARESI PROVIENE IL LATTE FRESCO CON CUI VIENE PRODOTTO IL NUOVO GOLDBUTTER 125 G, FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA PRODUZIONE BAYERNLAND.
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Per ottenere un chilogrammo di burro Goldbutter Bayernland occorrono circa 20 litri di latte. Il burro Bayernland di alta qualità, dal gusto piacevolmente dolce e delicato, spalmabile e cremoso, è disponibile nel tradizionale panetto da 125 g e anche da 250 g. Prodotto solo con panna fresca pastorizzata, ricco di vitamina A e D e sali minerali; facilmente digeribile è indicato anche nell’alimentazione dei bambini tanto che un velo di burro Goldbutter su una fetta di pane la mattina a colazione puo´ fornire tanta energia per tutta la giornata. Ideale anche utilizzato nelle preparazioni di dolci e in cucina. Il nuovo burro firmato Bayernland contiene minimo l’82% di grassi, in relazione all’alta qualità della crema di latte impiegata, prodotto seguendo severe norme igieniche. Compatto ed omogeneo va conservato in frigorifero a 5-6°C, perfettamente chiuso, per non più di 3-4 settimane, mentre nel freezer puo´ essere conservato anche per un anno. Il Goldbutter Bayernland 125 g è l’ultimo nato dell’azienda bavarese che da oltre 40 anni produce qualità. L’incidenza della produzione di burro a volume della Bayernland è pari al 5%, quella del latte invece raggiunge il 45% sul totale. Con un fatturato di 1 miliardo di euro la Bayernland Gmbh di Norimberga è uno dei colossi del settore lattiero caseario più importanti a livello europeo. Nei suoi 5 stabilimenti dislocati in tutta la Germania lavora circa 600 milioni di litri di latte l’anno per la produzione di formaggi freschi, stagionati, burro, yogurt, che commercializza in Italia tramite la sede a Vipiteno, nata nel 1970 come ponte tra la Germania e il mercato italiano. Ma per Bayernland Italia la svolta decisiva è avvenuta nel 1998, grazie alla scelta di appoggiarsi dal punto di vista logistico all’Interporto Quadrante Europa di Verona, che forte di una fortunata dislocazione geografica anche rispetto all’asse Ovest/est ha permesso di ottimizzare al massimo i costi di trasporto rendendo competitivi i prezzi al consumo dei prodotti. La Bayernland Italia con sede a Vipiteno, che ha dato il via ai lavori di recente per la nuova sede, commercializza nel mercato italiano in tutti i canali distributivi: 44% nella Gdo, 37% Grossisti, 6% Catering, 8% Discount, distribuiti al 56% al Nord, per il 34% al Sud e per il 10% Centro. Www.bayernland.it |
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EMERGENZA “PUNTERUOLO ROSSO”. INCREDIBILE: LE ISTITUZIONI SI ARRENDONO. ANCHE PRESSO LA SEDE DI OTRANTO DEL COMANDO STAZIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO, TAGLIATE LE PALME COLPITE DAL PARASSITA.
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Mentre Giovanni D’agata, Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” non si ferma con la campagna di sensibilizzazione contro la piaga del “Punteruolo Rosso”, siamo costretti a segnalare quanto accade presso le istituzioni, anche quelle che hanno ruoli specifici nel settore della tutela del patrimonio arboreo. Ed è così pare che persino il Corpo Forestale dello Stato abbia alzato le braccia, almeno è questa l’impressione che si può avere di primo acchito se si guardano le foto allegate. Le basi di quelle che dovevano essere palme di notevoli dimensioni prima di essere recise, sono in bella vista all’interno del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Otranto quasi a segnare la resa dello Stato e delle Istituzioni di fronte ad un fenomeno che appare quanto mai irreversibile, ma che, come è noto, può essere arrestato solo con uno sforzo maggiore. Da parte dello “Sportello dei Diritti” continueranno le segnalazioni e l’impegno costante affinché ci sia una presa d’atto da parte della pubblica amministrazione ad ogni livello per far prendere ogni misura necessarie prima di veder scomparire tutte le palme nelle nostre città che fanno parte del nostro patrimonio arboreo d’inestimabile valore. |
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A FORMIA IL GRAN GALÀ DEGLI CHEF DELLA PROVINCIA DI LATINA PER IL “NATALE DEL CUOCO”
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Saranno oltre duecento gli chef della provincia di Latina che si riuniranno a Formia per il tradizionale "Natale del Cuoco". Ad ospitare l´evento, organizzato come ogni anno dalla Federazione Italiana Cuochi, le eleganti sale dell’Hotel Bajamar. Un appuntamento unico nel suo genere per celebrare la gastronomia pontina e permettere agli associati di scambiarsi, anche se con qualche giorno di anticipo, gli auguri di Natale. Una serata interamente dedicata ai sapori più autentici della tradizione tra assaggi con le tipicità locali reinterpretate per l´occasione dalle migliori giacche bianche del comprensorio sostenute e coordinate dall’inarrestabile Luigi Lombardi, presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Latina. Fondamentale, anche in questa occasione, la partecipazione degli istituti alberghieri di Formia e Terracina che con i propri allievi affiancheranno gli chef e i maitre nel servizio di sala e di cucina. Tante le sorprese in programma anche se a spiccare su tutte sarà la consegna da parte del presidente della Fic Lazio Alessandro Circiello e del segretario generale del Nastro Verde d´Europa Antonio Iadanza, dei prestigiosi collari del Collegium Cocorum a quei professionisti impegnati da oltre venticinque anni nel portare avanti con impegno e dedizione la millenaria tradizione della cucina italiana. Obiettivo della Federazione è infatti quello di dare risalto alle eccellenze del territorio attraverso l´organizzazione di manifestazioni che facciano crescere l´enogastronomia locale e diano professionalità agli operatori del settore. Artigiani capaci di trasformare le loro cucine in veri e propri laboratori del gusto in cui la sensibilità e la maestria si esprimono nel saper sapientemente coniugare i vecchi sapori con i nuovi saperi per dar vita a piatti gustosi e innovativi sempre capaci di stupire ed emozionare. Da sottolineare che la Fic è l’unico ente professionale di categoria giuridicamente riconosciuto come organismo atto a costituire la rappresentanza, sul territorio nazionale, dei cuochi e di coloro che si dedicano all’attività culinaria professionale, sostenendone lo sviluppo, la promozione e la formazione. La Fic, inoltre, è l´unica Associazione Cuochi in Italia a rappresentare di diritto la “World Association of Cooks Societies” (Wacs), alla quale aderiscono più di 70 Federazioni Nazionali dei cinque continenti. Attualmente la Federazione Italiana Cuochi si compone di 120 associazioni provinciali, 20 unioni regionali, numerose associazioni e delegazioni estere, per un totale di circa 20.000 aderenti fra Cuochi Professionisti, Chef Patron, ristoratori, docenti e allievi degli istituti alberghieri di ogni ordine e grado |
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AL PARADISO DEL TIRAMISU’ PARTE LA CONSEGNA A DOMICILIO, NASCE LA VERSIONE LIGHT E SPUNTANO LE VERSIONI NATALIZIE AL PANDORO E PANETTONE.
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Un dicembre ricchissimo di dolci novità per Il Paradiso Del Tiramisu’, il primo esercizio in Italia dedicato esclusivamente al dolce italiano più amato e diffuso al mondo, che ha aperto i battenti da qualche mese conquistando golosi di ogni età. Da mercoledì 14 dicembre gli amanti delle gustose creazioni de Il Paradiso del Tiramisù possono comodamente ricevere a casa propria le ghiotte proposte create artigianalmente da Matteo Maggiolina, semplicemente telefonando al 380.6975846. La consegna a domicilio è prenotabile solo per un minimo di ordine di 7,50€, ed è disponibile dalle 12 alle 14 e dalle 20 alle 23, dal martedì al sabato. Le zone in cui per ora è attivato il servizio sono le vie all’interno dell’area delimitata da: p.Le Loreto, Lambrate/piola, p.Le Lodi, porta Romana, porta Venezia, Repubblica, P.ta Monforte, Gioia/stazione Centrale. Per celebrare meglio le festività, per tutto dicembre, sono disponibili i nuovi tiramisù a base di panettone e pandoro, due deliziose varianti del celebre dessert. La monoporzione è a 4€, la teglia per 2/3 persone a 12€, per 4/5 persone a 17€. Inoltre un’eccezionale proposta per chi è più attento alla linea ma non vuole rinunciare ai dolci piaceri del palato è l’ultima geniale ricetta de Il Paradiso del Tiramisù: il tiramisù light. Una variante sempre disponibile nel gusto classico (per gli altri gusti solo su prenotazione) a 3,50 € la monoporzione. Perché è light? Semplicemente perché al posto del mascarpone (350 calorie ogni 100 gr.) viene usata la ricotta (153 calorie ogni 100 gr.), dimezzando di fatto il numero di calorie ingerite. Un’occasione in più per concedersi una voglia senza dover troppo pensare alla famigerata bilancia. Il Paradiso Del Tiramisu’ è un piccolo laboratorio in via Vela 8 (a pochi passi dal cinema Plinius, tel. 380.6975846, www.Lamaggiolina.com) dove il tiramisù viene prodotto artigianalmente, con i migliori ingredienti, nella sua versione classica e nelle tante varianti come quello alla nutella, alle noci, alla castagna, alla stracciatella, al cocco, alla cannella e, seguendo le stagioni, con ogni altro fresco frutto tipico del periodo (fragola, ananas, melone, kiwi ecc.). Il Paradiso Del Tiramisu’ è un take away dove si possono acquistare sia monoporzioni a 3,50€, il classico, e a 4€ gli altri gusti, sia in teglia da 2/3 persone, da 4/5 persone o da 1 kg (da 10 a 32€). Novità disponibile da novembre 2011, “glamorous” bicchierini da finger food ai gusti classico, cocco, stracciatella e castagna proposti in uno “scrigno” dorato che li contiene come dei piccoli gioielli, dedicato a chi vuole organizzare una cena chic o un party che lasci il segno. Lo scrigno de Il Paradiso Del Tiramisu’ è realizzato in due versioni, da 8 o 12 bicchierini da 60 gr. (4 gusti) a 16€ o 24€ (sempre disponibile il gusto classico) con il plus, su prenotazione, di poter personalizzare il “bouquet” tra i tanti gusti disponibili. Un’offerta ricca e golosa adatta per ogni occasione: per un ghiotto break dolce, per una cena tra amici, per una gustosa e inebriante festa in casa. Il tiramisù è senza dubbio un dessert che conquista ogni palato, dal primo all’ultimo cucchiaio. Un dolce dal successo senza confini: da New York a Tokyo, da Capetown a Rio de Janeiro, il tiramisù è presente nei menu di moltissimi ristoranti di tutto il globo. Una ghiottoneria di origine italiana, apprezzata da grandi e piccini, che nella sua versione classica è – come da un recente sondaggio condotto da una nota rivista "per golosi" – il dessert più richiesto nella categoria "dolci al cucchiaio" |
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FRATELLI BERLUCCHI: A NATALE “PORTATE IL CUORE” IN FAMIGLIA
UN PACKAGING TUTTO NATURALE DEDICATO AL PROGETTO DI COMUNICAZIONE
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Fratelli Berlucchi crea una linea di cassette a brand “Portate il Cuore” per il prossimo Natale. Un omaggio che sarà sicuramente apprezzato, sia per la confezione che per la qualità indiscussa del Franciacorta della storica cantina di Borgonato, immancabile in ogni occasione di festa. Di legno naturale, con il cuore del progetto in evidenza, è in tutte le più importanti enoteche italiane nelle diverse versioni per 2, 3, 6 bottiglie, 1 Franciacorta, 1 Jeroboam Franciacorta da 3lt e 1 Mathusalem Franciacorta da 6lt. 400.000 bottiglie prodotte all’anno, 70 ettari di vigneti coltivati a guyot e cordone permanente speronato, con un occhio di riguardo alla coltura eco-ambientale, 5.000 ceppi per ettaro, vendemmia fatta rigorosamente a mano e vinificazione tanto in centenarie botti di rovere quanto in modernissimi tini d’acciaio. Un metodo che coniuga gesti antichi con le nuove tecnologie agrarie. Azienda vinicola sempre all’avanguardia, oggi con il progetto Portate il Cuore guarda al futuro, mantenendo alto un profilo imprenditoriale tra i più riconosciuti del comparto enogastronomico internazionale. Www.fratelliberlucchi.it http://portateilcuore.Fratelliberlucchi.it |
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FRATELLI BRANCA DISTILLERIE LANCIA LA SOCIAL MEDIA RELEASE
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L’azienda milanese leader nel settore spirits presenta le sue ultime novità in una veste grafica accattivante ed intuitiva Fratelli Branca Distillerie lancia oggi la social media release (socialmedirelease.Branca.it), uno strumento innovativo e all’avanguardia per comunicare con il network stampa e opinion leader, presentando le ultime novità dell’azienda in modo interattivo. La sociale media release Branca presenta le ultime novità di prodotto – dalle confezioni da collezione di Fernet-branca e della Grappa Candolini fino all’esclusiva glacette firmata Brancamenta o la dama tascabile contenuta nell’edizione speciale di Stravecchio – e mette a disposizione molti strumenti video. Sarà possibile anche tuffarsi in un’esplorazione virtuale della prestigiosa Collezione Branca, il percorso storico che ripercorre gli oltre 166 anni di attività dell’azienda attraverso fotografie, poster, manufatti, strumenti, e rivedere i famosi Carosello con la plastilina, entrati nella memoria di molte generazioni di spettatori. Ma non solo: attraverso un apposito form, gli utenti della social media release potranno interagire con l’azienda inviando commenti, suggerimenti, ma anche richiedere e ricevere informazioni in tempo reale. Attraverso questo strumento la Fratelli Branca cerca ancora una volta di essere fedele al suo motto, Novare Serbando: mantenere sempre forti qualità ed eccellenza nel segno della tradizione, con la capacità di adeguarsi alle esigenze contemporanee. La social media release Branca è stata realizzata da Bitmama, con il coordinamento del team marketing Branca. Fratelli Branca Distillerie s.R.l (www.Branca.it), azienda a totale capitale privato controllato dalla famiglia Branca, è un’affermata realtà imprenditoriale italiana, leader nel settore spirits dal 1845. La società è presente in più di 160 Paesi e compete con successo, in Italia e all’estero, con società multinazionali. Il portafoglio prodotti che fanno capo alla società sono brand affermati nei segmenti di mercato di riferimento quali: Fernet-branca, Brandy Stravecchio Branca, Brancamenta, Caffè e Sambuca Borghetti, Grappe Candolini, la linea del monovitigno Sensèa, i rinomati vermut Antica Formula, Punt e Mes, i vermut classici Carpano, vini e olio Villa Branca, spumante Bellarco. Tutti prodotti famosi sia per la loro storia che per la loro eccellente qualità. La produzione è concentrata in Italia (Fratelli Branca Distillerie, Milano, Via Resegone) e in Argentina (Fratelli Branca Destilerias S.a., Tortuguitas/buenos Aires) dove la società con Fernet-branca è leader assoluta del mercato. Presidente di Fratelli Branca Distillerie s.R.l. È Niccolò Branca. Per ulteriori informazioni F.lli Branca Distillerie – Via Resegone, 2 – 20154 Milano |
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FRANCIACORTA SATÈN BRUT 2006 MAJOLINI, “VINO DELL’EMOZIONE 2012”
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Un profumo intenso e persistente che ricorda la crosta del pane con evidenti note tostate, un sapore suadente e quasi cremoso, un affinamento lungo e accurato: sono solo alcuni dei motivi che hanno portato il Franciacorta Satèn Brut 2006 della Cantina Majolini ad essere premiato come “Vino dell’Emozione 2012”. Il riconoscimento è arrivato durante la presentazione, avvenuta il 26 novembre scorso a Roma, della guida Sparkle-bere Spumante 2012 che raccoglie, con cura e passione, il top delle bollicine italiane nel mondo: Francesco D’agostino, Direttore di Cucina&vini e curatore della guida, ha difatti premiato le migliori etichette elette dal panel di degustatori composto dalla redazione della celebre rivista enogastronomica. Il Franciacorta Majolini Satèn Millesimato e la Riserva Franciacorta Majolini Blanc de Blanc sono stati premiati con le prestigiose 5 Sfere, mentre come “Vino dell’Emozione 2012” è stato eletto proprio il Franciacorta Satèn Brut 2006. In occasione dell’evento lo stesso D’agostino ha dichiarato: «Un prodotto che ci ha realmente emozionato grazie alla straordinaria progressione olfattiva, un riuscito mix di banana, mela, mango, papaia e agrumi che danzano su note dolci di panettone e di mandorla tostata, impreziosite da sentori di selce e pietra pomice. In bocca, poi, è piacevolissimo: apertura morbida, grande freschezza, perfetto equilibrio e un finale elegante e persistente al tempo stesso». Un’etichetta insomma da non perdere, capace di accompagnare a tutto pasto anche i palati più raffinati ed esigenti |
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GRAPPA UNICA DA PONTE 10 ANNATE: IL PIACERE DI UN’ESPERIENZA IRRIPETIBILE
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In un ambiente elegante, molto minimal chic Unica Da Ponte 10 annate colpisce per la sua linea, per l’ammiccare delle sue sfumature ambrate e sembrerebbe un gioco poterne gustare un sorso così, come fosse un distillato qualsiasi. In realtà, il nome riassume l’essenza di questa acquavite che non passa inosservata; già al primo assaggio cattura l’attenzione per l’intensa piacevolezza, per l’inesplicabile bontà, ma anche per la complessità aromatica. Ammirata anche all’estero, tra i numerosi riconoscimenti ha ottenuto il Gold Best in Class all’International Wine & Spirit Competition di Londra, uno dei massimi concorsi internazionali. Degustarla significa addentrarsi in un percorso sensoriale complesso, dove sentori e ricordi ammalianti comunicano amabilità, fascino, delizia al palato e quindi al naso. E’ una grappa prodotta utilizzando unicamente vinacce da Prosecco della D.o.c.g. Conegliano Valdobbiadene. Dotata di forte personalità, è ottenuta da una cuvée di 10 annate selezionate, elevate in botti di pregiato rovere del Limousine Piace per il colore dorato intenso e per il ricchissimo bouquet in cui si possono riconoscere sentori fruttati, floreali, speziati, in particolare di ciliegia sotto spirito, uvetta, sherry, frutti estivi maturi, mandorle tostate. Il sapore è pieno, vellutato, morbido, con reminiscenze di legno nobile in un insieme di aromi, intessuto in una trama garbata di miele; dotata di lunga persistenza, Unica Da Ponte 10 annate lascia una sensazione di grande appagamento, di piena soddisfazione e per questo ammalia anche il gentil sesso. Da degustare coccolandola tra le mani in un baloon, accompagnandola con mandorle tostate e cioccolato fondente. Oppure, per i più creativi, Unica Da Ponte 10 annate si può adoperare per flambare alla lampada dei gamberi sgusciati, saltati in padella con burro e serviti nei piatti con un pizzico di paprika. Grappa Unica Da Ponte 10 annate Carta d’Identità Vitigni: vinacce di uve Glera Zona: Prosecco Superiore D.o.c.g. Conegliano Valdobbiadene Tipologia: cuvée di 10 annate affinate in barrique del Limousine Grado alcolico: 40 % vol. Premi: Gold Best in Class all’ International Wine & Spirit Competition 2007 (Londra) nella categoria Grappe Italiane 10 annate Nike d’Oro alla Mostra dei Vini e delle Grappe Città di Vittorio Veneto (2007-2008-2011) con il Massimo Punteggio fra tutte le categorie della grappe presentate Medaglia d’oro all’Internationaler Spirituosen Wettbewerb 2008 (Germania) Caratteristiche sensoriali: colore giallo dorato intenso che vira all’ambrato; odore che ricorda vini liquorosi, di ciliegie sotto spirito, di mandorla tostata; sapore avvolgente, vellutato con percezione di miele e note vanigliate. Prezzo suggerito: € 24,80 al pubblico. Distribuzione: nelle enoteche e nei migliori punti vendita del canale Ho.re.ca |
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