Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 13 Marzo 2012
LA SCIENZA SI SPOSTA SOTTOTERRA PER MIGLIORARE COLTURE E RACCOLTI  
 
Ricercatori dell´Università di Nottingham nel Regno Unito hanno ideato una tecnica innovativa per studiare il mondo sotterraneo delle piante. Presentati sulla rivista Plant Physiology, i risultati di questo studio porteranno a un miglioramento delle tecniche di coltivazione per varietà di colture e a migliori raccolti. Questo nuovo approccio si basa sulla stessa tecnologia a raggi X usata nella tomografia computerizzata (Tc) degli ospedali. Integra un nuovo software di analisi delle immagini in grado di distinguere automaticamente le radici delle piante da altri materiali del terreno. I ricercatori, del Centro di biologia integrativa delle piante (Cpib), hanno testato questo metodo sulle radici di mais, grano e pomodoro. Hanno studiato l´architettura, cioè la forma e lo schema di ramificazione, delle radici nel suolo usando una micro tomografia computerizzata (micro Tc) a raggi X. Il team ha quindi inserito le informazioni nel software Rootrak il che ha permesso loro di differenziare le radici dagli altri elementi del terreno. "Questa tecnica costituisce un progresso importantissimo," dice il dott. Sacha Mooney, un esperto di fisica del terreno della Facoltà di bioscienza. "L´applicazione della Tc a raggi X per visualizzare le radici è stata limitata per il semplice motivo che non riuscivamo a vedere una grande porzione della struttura della radice. Rootrak ci ha permesso di superare questo ostacolo e ha aperto l´uso di questa tecnologia per esplorare le questioni principali su come manipolare le piante e il terreno per migliorare la sicurezza alimentare." L´innovativo software funziona ottenendo un insieme di fette virtuali attraverso il terreno che contiene la radice. Secondo i ricercatori, Rootrak tratta ogni fetta come un fotogramma di un film. Le radici statiche della fetta sono trattate come oggetti in movimento che possono essere seguiti. Il software quindi può fare la differenza tra la radice e l´acqua o gli elementi organici del terreno, superando i punti deboli delle altre tecniche. Questa nuova tecnica offre un´architettura della radice tridimensionale (3D) e dettagliata. "Pensare ai dati della micro Tc come una sequenza di immagini ci permette di risolvere i problemi causati dalle variazioni dell´aspetto delle radici delle piante e la somiglianza di alcune radici con il terreno che le circonda," dice Tony Pridmore, responsabile dei dati presso il Cpib e esperto di software di rilevamento e analisi. "È una cosa importante perché adesso possiamo estrarre descrizioni dell´architettura delle radici in modo veloce e oggettivo." Il professor Malcolm Bennet del Cpib, esperto di biologia delle radici, aggiunge: "L´architettura delle radici influenza in modo fondamentale l´assorbimento di sostanze nutritive e acqua. Uno degli impedimenti principali all´analisi genetica dell´architettura delle radici nelle colture che crescono nel terreno è stata l´incapacità di avere un immagine dal vivo delle radici. I recenti progressi nella micro Tc e il software Rootrak di Nottingham adesso lo rendono possibile." Il team di Nottingham ha ricevuto un contributo avanzato del Consiglio europeo della ricerca (Cer) del valore di 3,5 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq). Useranno questo software insieme a un innovativo metodo di imaging basato sulla micro Tc per visualizzare le radici del grano e scegliere nuove varietà che presentino un assorbimento di sostanze nutrienti e acqua ottimale. Il Cpib ha coordinato questo nuovo progetto, coadiuvato da esperti provenienti da Australia, Europa e Messico. Per maggiori informazioni, visitare: Centre for Plant Integrative Biology (Cpib): http://www.Cpib.ac.uk/  Plant Physiology: http://www.Plantphysiol.org/  Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/    
   
   
CONTRATTO POMODORO DA INDUSTRIA, CIA EMILIA ROMAGNA: “UNA TRATTATIVA CONDOTTA CON ARMI NEGOZIALI SPUNTATE” IL PREZZO È GIUDICATO NON SODDISFACENTE (8,5 CENTESIMI AL CHILO), INFERIORE ALLO SCORSO ANNO E NON REMUNERATIVO  
 
 Bologna - “Alla trattativa per la stipula del contratto 2012 per il per il pomodoro da industria c’è stato un approccio negativo da parte degli industriali, una discussione condotta con ‘armi spuntate”. E’ il giudizio della Cia dell’Emilia Romagna che valuta “deludente l’accordo firmato a Parma tra le industrie e le Op (Organizzazioni di produttori) ortofrutticole del Nord Italia per il pomodoro trasformato. Non solo il prezzo di riferimento (8,5 centesimi per chilo) è inferiore a quello dello scorso anno – lamenta la Cia - ma sono stati modificati i parametri merceologici e qualitativi, con forti penalizzazioni, anche per scostamenti minimi dai valori di riferimento. In questo modo è alto il rischio di prezzi effettivi al di sotto dei costi di produzione”. “Il nostro disappunto per un risultato che –aggiunge Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna - ha determinato quotazioni al di sotto dei costi di produzione del pomodoro riproponendo, peggiorandola, una situazione già denunciata lo scorso anno. Anche quest’anno i ritardi di efficienza di una parte dell’industria di trasformazione del pomodoro hanno condizionato la trattativa, ma non possono continuare a gravare sui bilanci dei produttori.” La Cia rivela inoltre sempre più evidente l’errore strutturale di considerare la ‘questione pomodoro una vicenda da trattare per territori o distretti (nord Italia e sud Italia) non coordinati e coesi nella definizione di regole ed obiettivi produttivi comuni, vincolanti e verificabili. La frammentazione del settore, senza un inquadramento interprofessionale nazionale e fondato su una quantificazione certa del prodotto non giova quindi a nessuno. “E proprio in condizioni congiunturali dei consumi come quelle attuali che vengono meno - commenta Dosi – le armi negoziali che servirebbero a supportare una trattativa in grado di portare a risultati soddisfacenti per i produttori e garantire la possibilità di efficaci controlli sui dati produttivi e sull’origine della materia prima. Tutte cose che avevamo denunciato e tentato di modificare nel corso della discussione sulla Organizzazione interprofessionale dei mesi scorsi e nel primo approccio alla trattativa di alcune settimane fa (come risulta, peraltro, dal verbale del tavolo agricolo del 20 febbraio) e contrariamente a quanto sostenuto da Confagricoltura, evidentemente distratti, nei giorni scorsi.”  
   
   
RIFORMA PAC: CABINA DI REGIA IN VENETO  
 
Venezia - Si è insediata il 9 marzo nella sede regionale di Via Torino a Mestre, la Cabina di Regia “Forum Pac 2020”. Questo organismo operativo, presieduto dall’assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato, affiancato da cinque tecnici esperti, è previsto da una deliberazione del dicembre scorso, con la quale è stato approvato il Programma Operativo per l’anno 2011 che definisce il quadro degli interventi previsti a supporto dell’attuazione del Psr, attraverso la realizzazione di azioni di preparazione e programmazione, supporto amministrativo e gestionale, sorveglianza, valutazione, informazione e controllo degli interventi finanziati. “Con l’insediamento della Cabina di Regia – spiega l’assessore Manzato – di fatto prendono avvio i lavori sulla riforma della Politica Agricola Comunitaria. La Regione del Veneto si è dotata di questo e di altri due organismi operativi, il Gruppo di lavoro e il Nucleo Operativo, che hanno il compito di discutere ed elaborare le proposte, in sede comunitaria, a supporto dell’attività di negoziato sulla riforma della Pac”. La Cabina di Regia, in particolare, è chiamata a definire gli indirizzi generali e il cronoprogramma delle diverse fasi dei lavori, in raccordo con l’evoluzione del dibattito sulla proposta di Riforma Pac sviluppato a livello nazionale e comunitario; stabilire le priorità nei temi di analisi e di discussione, orientando le attività del Gruppo di lavoro e del Nucleo operativo; monitorare l’andamento dei lavori del Nucleo operativo e del Gruppo di lavoro Pac2020, verificandone i risultati e approvandone gli esiti finali. “I lavori odierni – ha riassunto Manzato – hanno riguardato l’ammodernamento, l’innovazione e l’assicurazione di stabilità alle imprese agricole, fortemente influenzate dalla volatilità dei mercati. Ma la decisione più importante che abbiamo assunto è stata quella di dividere l’attività del gruppo di lavoro in tre aree fondamentali: pagamenti diretti, organizzazione comune di mercato e sviluppo rurale. Possibilmente, in un secondo momento, aggiungeremo una quarta area dedicata alle semplificazioni”. “E’ stato, inoltre, ipotizzato il coinvolgimento diretto di alcune organizzazioni, quali gli organismi di cooperazione, le università e Avepa – ha concluso l’assessore – con l’obiettivo di accumulare e integrare conoscenze e competenze per accrescere la capacità veneta nella negoziazione. L’obiettivo è quello di creare un modello di simulazioni aderente al sistema produttivo della nostra regione, in modo da definire la soluzione migliore a sostegno del reddito delle nostre imprese e delle nostre filiere più importanti, come la zootecnia”.  
   
   
L´AGROALIMENTARE EMILIANO-ROMAGNOLO VOLA IN BRASILE  
 
Il sistema camerale emiliano-romagnolo, in partnership con Cibus ed Enoteca Regionale Emilia-romagna, organizza una partecipazione collettiva alla manifestazione fieristica “S.i.al. Brazil” che si svolgerà a San Paolo del Brasile dal 25 al 28 giugno 2012. L’attività rientra nell´ambito del progetto Deliziando ed è mirata a promuovere e valorizzare i prodotti ed i vini regionali a qualità certificata in Brasile, la più grande economia dell’America Meridionale in continuo sviluppo. La manifestazione “S.i.al. Brazil” è una fiera alimentare internazionale con espositori e visitatori provenienti da tutto il mondo; questa edizione ospiterà professionisti e buyer di tutti i settori: importatori, distributori, supermercati, hotel, negozi specializzati, ristoratori e commercianti. L´iniziativa è aperta ad un massimo di 12 imprese emiliano-romagnole con priorità ai prodotti a qualità certificata, dei seguenti comparti: prodotti lattiero caseari; carni; prodotti ittici; frutta e verdura; prodotti confezionati; prodotti da forno; sottoli; prodotti surgelati; prodotti organici; pasta; vini e liquori; bevande alcoliche e non alcoliche; caffè. Le aziende partecipanti saranno selezionate in base all’ordine cronologico di arrivo delle schede di adesione e, all’interno di tale ordine e laddove possibile, almeno un’impresa per provincia ed indicativamente 70% food e 30% wine. Le aziende interessate a partecipare all’evento dovranno compilare la scheda di adesione, inserita nella circolare dell´evento ed inviarla alla Camera di Commercio di Forlì Cesena entro e non oltre lunedì 19 marzo 2012. Le aziende che saranno selezionate dovranno, entro e non oltre il 30 marzo 2012, inviare i propri prodotti/materiali informativi alla suddetta Enoteca Servizi - Via Morandi 21 – Toscanella di Dozza (Bo) – C.a. Ambrogio Manzi / Manuele Marabini. Durante l’evento fieristico, nello spazio istituzionale, verranno organizzati diversi momenti di animazione e degustazione guidata dei prodotti e vini regionali, a cura dei Consorzi di Tutela e dell’Enoteca Regionale. Verrà inoltre organizzato un evento seminariale collaterale, a favore delle produzioni a qualità regolamentata e rivolto ad un selezionato gruppo di operatori e giornalisti specializzati; le aziende interessate potranno mettere a disposizione i propri prodotti per le degustazioni all’interno dello stand. La partecipazione della collettiva regionale sarà inoltre supportata da una serie di attività di comunicazione, tra le quali l’invio di un invito a visitare la fiera, ed in particolare lo stand regionale, ad operatori commerciali, importatori, grossisti, a cura dell’Ufficio di collegamento del sistema camerale regionale emiliano-romagnolo.  
   
   
VENETO: QUANDO LO STATO È DEBITORE  
 
Venezia - “Le belle parole si arenano di fronte ad un debito dello Stato di quasi 15 milioni di euro nei confronti di tre tra le maggiori cooperative lattiero – casearie del Veneto. Qui non si tratta solo di erogare rapidamente il dovuto, se non altro per garantire liquidità a società che svolgono al meglio una funzione economica, occupazionale e di valorizzazione del made in Italy, ma di evitare un possibile collasso del settore lattiero caseario, oberato da importazioni e da una sostanziale non politica nazionale”. Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura e alla tutela del consumatore, commenta “ruvidamente” l’allarme lanciato il 12 marzo da Latteria di Soligo, Latterie Vicentine e La Centrale del Latte di Vicenza, alle quali dal 3° Trimestre 2010 lo Stato non paga i rimborsi Iva, per una cifra totale che al 4° trimestre 2011 ha raggiunto i 14.662.056 ed è destinata a salire ancora. Si tratta di tre aziende alle quali fanno riferimento circa 850 aziende agricole conferenti, che danno lavoro a centinaia di persone tra dipendenti e indotto, che hanno una clientela ottima e prodotti trasformati di altissimo livello, in buona parte a Denominazione. I mancati rimborsi Iva rischiano di metterle in crisi, pur in presenza di un mercato tutto sommato positivo. “Da parte dello Stato è più che una ‘disattenzione’ – ha aggiunto Manzato – ed è l’ennesima dimostrazione di una concezione centralista che giustifica con tranquillità ciò che ad un cittadino non è, giustamente, permesso. Se ci fosse chi è debitore per una cifra analoga nei confronti dello Stato, avrebbe Equitalia alle calcagna e sarebbe stato sottoposto a pignoramenti coatti. Essere a credito è, evidentemente, un’altra cosa, anche se un avvitamento dell’economia generata da queste imprese cooperative sarebbe per lo Stato molto più costosa di un mancato pagamento del dovuto. Questa non è equità – ha concluso Manzato – e la considero anche una ulteriore testimonianza di disinteresse e superficialità per un comparto produttivo, quello agricolo, che sta dando molto al nostro Paese, ma è trattato da troppo tempo con ingratitudine”.  
   
   
AGRICOLTURA: IN ARGENTINA, ACCORDI PER PROMOZIONE TIPICITÀ FVG  
 
Trieste - Iniziano a dare i primi frutti gli incontri istituzionali che l´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino sta portando avanti in Argentina: sono state poste infatti le basi, per lo meno sottoforma di accordo verbale, per un´iniziativa di tipo promozionale del prodotto agroalimentare friulano all´estero attraverso i Fogolars furlans. È stato proprio grazie agli incontri avvenuti gli scorsi giorni a Buenos Aires che è maturata l´idea di poter veicolare la promozione dei prodotti tipici dell´agroalimentare friulano attraverso questo tipo di "strutture" sparse in tutto il mondo, organizzando nelle loro sedi eventi ad hoc. A Buenos Aires, l´assessore Violino ha incontrato la "Sociedad Friulana de Buenos Aires" e l´"Unione Friulana de Castelmonte", due realtà estremamente attive in ambito locale per la promozione ed il mantenimento della cultura friulana, molto viva in Argentina proprio grazie alla presenza di numerose comunità di emigranti friulani, arrivati in Sudamerica prevalentemente a cavallo tra il Xix ed il Xx secolo. "La possibilità di veicolare le nostre tipicità con l´ausilio del Fogolars furlans è un´opportunità molto importante per il nostro settore agroalimentare", ha commentato l´assessore Violino: "in questo modo riusciamo a promuove i prodotti ´Tipicamente friulani´ al di fuori dei confini regionali con testimonial d´eccezione, i tanti figli di emigranti sparsi in tutto il mondo ed in Argentina in particolare, che ancora oggi mantengono un fortissimo legame con la terra e la cultura d´origine".  
   
   
AGRICOLTURA: ARGENTINA, SEMINARIO PER PROGETTO "ODIRS"  
 
 Con la partecipazione dell´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino al seminario inaugurale, ha preso ufficialmente il via nella giornata dell’ 8 marzo ad Avellaneda de Santa Fe (Argentina) "Odirs-optimal Development of Irrigation System Tale", il progetto di sviluppo irriguo cofinanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un progetto presentato sui bandi della legge 19 sulla cooperazione internazionale che ha riunito sotto la stessa progettualità il Consorzio di bonifica Pianura isontina, il Consorzio di bonifica Bassa friulana, la Provincia di Gorizia, l´Ersa, la federazione regionale delle Bcc, Ente Friuli nel Mondo, la Municipalità di Avellaneda, l´Inta e l´Unione agricola di Avellaneda. Il seminario da l´avvio ufficiale alla fase progettuale e di studio - inizialmente finanziata grazie all´interessamento della Provincia di Gorizia (gemellata con Avellaneda) - di un nuovo sistema irriguo dell´area santafesina, che prevede la captazione delle acque dal vicino fiume Paranà. Il progetto mira a dare anche alle imprese agricole locali la possibilità di un know-how che riesca a migliorare le produzioni agricole esistenti. In poche parole, attraverso una nuova forma di irrigazione non si punta soltanto a migliorare la produzione estensiva di commodities, ma per cercare di differenziare le produzioni agricole, sviluppando anche l´orticoltura e la frutticoltura, puntando al miglioramento dell´intera struttura dell´impresa agricola. Negli incontri che l´assessore Violino ha avuto ad Avellaneda con i locali rappresentanti istituzionali - volti anche a rafforzare i rapporti di collaborazione già esistenti tra autorità argentine e friulane nonchè a incrementare il legame culturale dei locali amministratori con il Friuli, loro terra d´origine - c´è stato anche quello con il governatore della provincia di Santa Fe, Antonio Bonfatti, che alla presenza della delegazione friulana ha firmato un protocollo d´intesa che sancisce l´impegno della Provincia di Santa Fe per la realizzazione tecnica e materiale dell´impianto irriguo previsto dal progetto cofinanziato dalla Regione. La giornata per l´assessore e la delegazione è iniziata con la presentazione formale del progetto ed un volo sul distretto di Avellaneda, proprio per verificare dall´alto la fattibilità del progetto irriguo Riego Suplementario Avellaneda, che prevede la presa d´acqua dal Paranà. Gli incontri istituzionali hanno fatto emergere la volontà dei discendenti degli emigranti friulani in Argentina di consolidare i rapporti con la terra d´origine anche attraverso l´utilizzo di nuove tecnologie come il web e programmi come skype, da utilizzare eventualmente per corsi on-line di Friulano.  
   
   
TORINO: ETICHETTATURA ALIMENTI, LE NOVITÀ IN UN SEMINARIO  
 
Il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino coorganizzerà nei prossimi mesi i seguenti seminari sul tema etichettatura dei prodotti alimentari: il prossimo appuntamento, dal titolo "L´etichettatura degli alimenti: quali sono le novità?" si terrà giovedì 22 marzo 2012 nella sala Einaudi del Centro Congressi Torino Incontra. Per la partecipazione al seminario sono riconosciuti 5 crediti Ecm. L’evento è inquadrato nel piano formativo dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte , Liguria Valle d’Aosta ed è proposto in collaborazione con il Laboratorio Chimico Camera di Commercio. In accordo con il moderno approccio del legislatore comunitario, la sicurezza e la tutela del consumatore passano attraverso la corretta informazione sulle etichette. Per questo motivo la Unione Europea ha intrapreso la strada di una regolamentazione severa e trasparente nell’etichettatura alimentare: l’obiettivo della giornata è quello di illustrare il quadro normativo (Reg. Ce 1169/2011) in materia di etichettatura degli alimenti, di analizzare le responsabilità dell’Osa, il quadro sanzionatorio e di presentare casi pratici nell’attività svolta dagli organi preposti. Ulteriori informazioni sulla brochure dell´evento. Segreteria Qualità e Formazione Tel. 0112686330 – 0112686356 – Fax 0112686357 e-mail: qualita.Formazione@izsto.it    
   
   
IMU IN AGRICOLTURA, SALVADORI: “BENE APERTURA MINISTRO CATANIA A RICHIESTE TOSCANA”  
 
Firenze – L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, esprime apprezzamento per la dichiarazione del Ministro Mario Catania a proposito di Imu su fabbricati rurali e terreni. “Le parole di Catania – rileva Salvadori – confermano che l’azione intrapresa dalla Regione Toscana a fianco delle associazioni professionali agricole e insieme all’Anci per esentare dall’Imu i fabbricati rurali e i terreni agricoli ad uso strumentale è giusta. Il ministro dice – continua Salvadori – che la questione non è archiviata e che appena il contesto finanziario lo consentirà torneremo a ragionare sul carico fiscale in agricoltura. Bene, ne prendiamo atto. E siccome la richiesta di esentare dall’Imu i fabbricati e i terreni ad uso strumentale è partita dalla Toscana ed è stata condivisa da altre regioni e altri soggetti istituzionali e non – conclude l’assessore – ci fa piacere che il Ministro colga l’occasione della sua presenza proprio a Firenze per mostrare un’apertura sull’argomento.”  
   
   
MANGIO IL G(I)USTO - INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE DEL CONSUMO ALIMENTARE CONSAPEVOLE  
 
Pensare a ciò che c’è nel piatto: da dove arriva, come viene prodotto, cosa ci sta dietro. Cinque gli atenei lombardi che partecipano al progetto: le Università degli Studi di Brescia e Pavia, Milano Statale, Milano Bicocca e Milano Iulm. L’iniziativa presso il nostro Ateneo prevede la proposta e inserimento dei prodotti tipici lombardi e di piatti della tradizione all’interno dei menù della mensa centrale dal 5 al 16 marzo e due seminari di approfondimento sul tema del cibo aperti agli studenti di tutte le facoltà. L’esperienza culturale sarà arricchita dall’esperienza sensoriale di una degustazione guidata di prodotti tipici che avrà luogo al termine del seminario. I seminari si terranno: - Martedì,13 marzo alle ore 10,30, nell’Aula Foscolo Università di Pavia – Palazzo Centrale – Corso Strada Nuova, 65, la Dott.ssa Hellas Cena terrà il seminario “Mangiare per vivere, non vivere per mangiare” – segue laboratorio del gusto a cura di Ersaf; - Mercoledì, 14 marzo alle ore 10,30, nell’Aula Foscolo Università di Pavia – Palazzo Centrale – Corso Strada Nuova, 65, la Dott.ssa Giovanna Turconi terrà il seminario “Il tempo della tavola: rapporto uomo cibo, dalle origini all’età contemporanea” – segue laboratorio del gusto a cura di Ersaf. La partecipazione ai seminari è gratuita previa iscrizione all’indirizzo: http://www.Ersaf.lombardia.it/servizi/eventi/cerca_fase03.aspx?id=3077    
   
   
BASILICATA: ACCESSO AL CREDITO: GLI STRUMENTI FINANZIARI PER L´AGRICOLTURA  
 
Il Fondo di garanzia in agricoltura, uno strumento voluto dalla Regione e gestito dall’Ismea L’accordo con l’Ismea prevede che la Regione Basilicata per la concessione delle garanzie possa avvalersi del Fondo nazionale dell’Istituto. Destinando a garanzia le risorse finanziarie individuate nell’ambito del Psr e finalizzate agli investimenti. Il fondo di garanzia, incrementato nel corso del 2011, ha una dotazione di 8 milioni e 860 mila euro ed è così ripartito: 3 milioni di euro per la Misura 121, 3 milioni e 270 mila euro per la Misura 123 e 2 milioni e 590 mila euro per la Misura 311. Le risorse del Fondo sono finalizzate ad interventi di garanzia a fronte di finanziamenti bancari. Le garanzie dirette (o prima richiesta) sono rilasciate dall’Ismea – dopo una specifica istruttoria di merito – in favore delle micro, piccole e medie imprese agricole. Le garanzia dirette possono essere concesse nella misura massima del 70 per cento dell’importo erogato (80 per cento nel caso di giovani imprenditori) e comunque (in valore assoluto) non oltre 1.000.000 di euro per le micro e piccole imprese e di complessivi 2.000.000 di euro per le medie imprese. Possono essere rilasciati tre differenti tipologie di prodotto di garanzia a prima richiesta: 1) fideiussioni a favore dell’impresa agricola, su richiesta veicolata direttamente dalla Banca finanziatrice; 2) cogaranzie in collaborazione con un Confidi, con cui è stata preventivamente stipulata una convenzione, che partecipa all’operazione con una propria quota di garanzia; 3) controgaranzie finalizzate alla mitigazione del rischio di inadempimento dei Confidi, in grado di assicurare la banca. Particolarmente rilevante è il Fondo credito. I beneficiari degli aiuti previsti dal Piano di sviluppo rurale potranno ottenere dal Fondo un mutuo agevolato per la realizzazione degli investimenti approvati. L´agevolazione sul mutuo potrà affiancarsi all´aiuto ricevuto dal beneficiario sotto forma di contributo diretto a fondo perduto. Tuttavia, il valore complessivo dell´aiuto, determinato dalla somma del contributo a fondo perduto e del valore attualizzato dell´agevolazione sugli interessi, non dovrà superare i massimali previsti dalle misure Psr. Il Fondo opererà in sinergia con il sistema bancario, attraverso il ricorso ad intermediari finanziari. A ciascun beneficiario infatti, sarà rilasciato un prestito in parte a carico del Fondo (fino al 50 per cento) ed in parte a carico di un istituto di credito intermediario. La quota pubblica sarà rilasciata con un tasso agevolato, la quota privata a tasso di mercato. Gli istituti di credito svolgeranno anche la funzione di intermediari per l´erogazione delle risorse pubbliche e saranno selezionati con una procedura pubblica dal gestore del Fondo. Tale Fondo si affiancherà al Fondo Garanzia. Infine, la Lettera di garanzia (Gcard), consentirà alle imprese agricole di ottenere, prima di presentare una richiesta alla banca finanziatrice, il proprio “merito creditizio” calcolato ai fini del rilascio della garanzia a prima richiesta. Questo documento fornisce anche l’importo massimo garantibile e il costo effettivo dell’intera operazione.  
   
   
BASILICATA: ACCESSO AL CREDITO: PIÙ OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE AGRICOLE IL RILANCIO DEL FONDO DI GARANZIA, IL FONDO DI CREDITO E LA LETTERA DI GARANZIA PER FACILITARE IL RAPPORTO TRA LE IMPRESE DEL SETTORE PRIMARIO E LE BANCHE  
 
Il miglioramento fondiario. L’acquisto di nuove macchine, attrezzature e bestiame. Portare la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione tecnologica nell’azienda. La valorizzazione commerciale dei prodotti. La ristrutturazione del debito dell’impresa agricola. Sono opportunità contenute nel Piano di sviluppo rurale per incentivare la competitività del sistema agricolo lucano ma che richiedono investimenti e risorse. Perciò per le imprese agricole diventa decisiva la possibilità di accedere facilmente al credito, utilizzando strumenti in grado di garantire una maggiore solvibilità nei rapporti con gli istituti bancari e, nello stesso tempo, qualificare la propria capacità di credito in termini di rating. L’assessore all’Agricoltura Rosa Mastrosimone ha posto al centro degli obiettivi del Dipartimento l’accesso al credito per le imprese agricole. Con l’Ismea, a cui è stato attribuito un ruolo importante nel campo delle misure finanziarie anche a sostegno delle imprese lucane operanti nel settore primario, e con l’Abi (l’Associazione bancaria italiana) la Regione sta operando per mettere a disposizione delle aziende agricole un pacchetto di strumenti finanziari accessibili e immediatamente fruibili. Uno di questi, il Fondo di garanzia, è già operativo. Si tratta di rilanciarlo, intervenendo per migliorarne l’efficacia, limarne i punti di criticità e incrementare la capacità di investimento delle imprese che stanno mettendo in campo risorse e progetti soprattutto per ammodernare le aziende, accrescere il valore aggiunto dei propri prodotti, agricoli e forestali, e diversificare le attività del fondo con la produzione di agro-energie, tutti questi obiettivi contenuti nelle Misure 121, 123 e 311 del Psr. La presenza del presidente di Ismea Arturo Semerari, che ha illustrato in una conferenza stampa con l’assessore Mastrosimone e il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Andrea Freschi gli strumenti a disposizione delle imprese del settore primario, e poi dell’Abi regionale e delle organizzazioni del mondo agricolo al Tavolo verde, confermano la volontà di fare del Fondo di garanzia uno strumento pienamente operativo per aiutare le aziende agricole nel processo di modernizzazione. Oltre al Fondo di garanzia, la Regione sta lavorando per rendere presto disponibili il Fondo Credito e la Lettera di garanzia. Il primo consente al mondo agricolo di accedere ai finanziamenti erogati dalle banche, ottenendo un mutuo agevolato. La Lettera di garanzia, infine, permette alle imprese di certificare il “proprio merito creditizio” nei confronti della banca.  
   
   
PESCA: SIGLATA INTESA FEDERCOOPESCA IMPRESE TURCHE PER FAVORIRE PRODUZIONI DI QUALITÀ  
 
Siglata una lettera di intenti tra la Federcoopesca-confcooperative e alcuni rappresentanti delle imprese cooperative turche per favorire i processi qualitativi e gli standard imposti dall’Unione europea in materia di prodotti ittici. L’iniziativa nasce nell’ambito di una missione organizzata dalla Turchia in vista di un suo futuro ingresso in Ue, che ha coinvolto paesi europei di nuova e vecchia adesione, proprio per conoscere la realtà comunitaria in fatto di certificazioni, marchi e processi di valorizzazione di pesci, molluschi e crostacei freschi o lavorati. “Abbiamo portato esempi pratici di come fare sistema intorno al concetto di qualità. Del resto l’Italia come tanti altri paesi acquista molto prodotto straniero per soddisfare il proprio fabbisogno interno. E’ nell’interesse di tutti, quindi, che sui mercati nazionali arrivino produzioni in grado di rispettare buoni standard qualitativi” spiega l’associazione che ricorda come l’Italia possa contare su un ricco ventaglio di strumenti per tutelare le produzioni; dalle Dop e alle Igp, all’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, e ai tanti marchi di qualità esistenti. “La pesca, rispetto a quanto è stato fatto in agricoltura, è sicuramente ancora indietro ma sta sempre più lavorando in questa direzione, l’unico modo per garantire al prodotto e al lavoro dei produttori il giusto riconoscimento sul mercato” sottolinea la Federcoopesca.  
   
   
L’ ISTITUTO ALBERGHIERO DI CAPRI PREMIATO A BRESCIA DURANTE LA SESTA EDIZIONE DEL GRAN TROFEO D’ORO DELLA RISTORAZIONE.  
 
Premio speciale per l’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva all’Istituto Alberghiero Axel Munthe di Capri che ha partecipato al Gran Trofeo d’Oro della Ristorazione italiana ad “Aliment&attrezzature” svoltasi presso il Centro Fiere del Garda di Montichiari (Brescia) ideato dal Maestro Igino Massari, campione mondiale di Pasticceria e dal Maestro Gualtiero Marchesi, padre storico della cucina creativa italiana e rettore della Scuola di Alta Formazione Alma di Colorno (Parma). Il campionato, giunto alla sesta edizione, è stato promosso dall´assessorato all´Agricoltura Alimentazione e Agriturismo della Provincia di Brescia, dal Ministero dell´Istruzione, dal Ministero delle Politiche Agricole ed ha ricevuto il patrocinio della Presidenza della Repubblica. L’evento è stato presentato dal giornalista dott. Massobrio, presidente del club internazionale Papillon e curatore della guida eno-gastronomica “Golosario”. Il concorso internazionale è stato incentrato sulla “Dieta Mediterranea” con la partecipazione degli esperti dell’Istituto Nazionale di Nutrizione di Roma. Gli allievi di vari istituti italiani ed europei che hanno partecipato al concorso hanno dovuto superare gli ostacoli previsti nelle varie sezioni dalle prove di cucina, di gelateria, di sala, del servizio del formaggio e di sommellerie. Al trofeo della ristorazione hanno partecipato 24 scuole alberghiere italiane, in rappresentanza tutte le regioni italiane, e sei istituti professionali esteri, provenienti dall’Albania, dalla Croazia, da Malta, da Cipro, dall’Olanda e dalla Norvegia che sono stati selezionati da una commissione tecnica, in base alle proposte enogastronomiche elaborate e rappresentative del territorio di provenienza. L’istituto alberghiero “Axel Munthe” di Capri ha superato le selezioni ed è riuscito a competere in questa prestigiosa manifestazione partecipando con gli allievi Giuseppe Astarita, Stefano Castellano, una squadra formata da tre “aspiranti cuochi” e da due allievi di sala. La partecipazione al torneo è stata salutata con soddisfazione dall’amministrazione comunale di Capri guidata dal sindaco Ciro Lembo che, attraverso l’assessorato alla cultura e turismo guidato dal vicesindaco Marino Lembo, con grande entusiasmo e prontezza, ha sostenuto l’iniziativa e promosso una sinergia con la storica scuola di Marina Grande e con numerose altre realtà produttive dell’isola azzurra. Dopo tre giornate di gara e di scambi di esperienze tra studenti e professori, la scuola caprese è stata premiata con un prestigioso premio speciale che ha evidenziato l’impegno profuso dai concorrenti per valorizzare l’olio extra vergine e la dieta mediterranea nell’alimentazione dei nostri giorni. La delegazione caprese ha ricevuto il premio dalle mani del dirigente del Ufficio Provinciale Scolastico di Brescia dott.Ssa Maria Rosa Raimondi. Soddisfatto il Preside dell’Istituto Axel Munthe, il professor Gennaro Canfora che con i docenti, professori Filippo De Maio e Salvatore Orefice ha motivato i ragazzi, sostenendo l’iniziativa per far vivere loro un’esperienza indimenticabile sia sotto il profilo umano che professionale. Contemporaneamente, gli studenti capresi hanno allestito uno stand, all’interno dell’area espositiva “Ambasciatori del Territorio” della Fiera Alimenta & Attrezzature, per promuovere le numerose e pregiate tipicità agroalimentari isolane. Nello stand sono stati esposti numerosi prodotti offerti da molte aziende locali e dagli Uffici dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura ed è stato visitato da numerose persone che hanno richiesto delle informazioni sui prodotti e sulle modalità per visitare Capri.  
   
   
“ASTÌ! ASTÌ!”. SUCCESSO A TOKYO PER LE BOLLICINE DOCG  
 
Al Foodex Japan di scena l’Asti Docg. Acclamate le dolci bollicine protagoniste di un Gala dinner alla Ginza Tower. Si è chiusa il 9 marzo a Tokyo la Foodex Japan, la più importante kermesse dedicata al food & wine dell’Estremo Oriente. Alla tre giorni era presente con uno stand il Consorzio per la Tutela dell’Asti docg e del Moscato d’Asti Docg per far conoscere nella “terra dei samurai” le dolci bollicine italiane più vendute al mondo. Uno dei momenti più significativi di questa esperienza giapponese è stato il Gala dinner a base di eccellenze italiane nel ristorante Armani, nella Ginza Tower, elegante e avveniristica torre progettata da Massimiliano Fuksas. Qui il Consorzio ha accolto rappresentanti della stampa e importanti opinion leader, aprendo la serata con un aperitivo a base di Asti docg nella suggestiva terrazza del ristorante. Gli ospiti della stampa hanno apprezzato le qualità dolci e aromatiche dell’Asti docg al punto di richiedere a gran voce le bollicine di “Astì! Astì” anche in abbinamento a tutte le portate della cena. Tra i presenti Francesco Formiconi, presidente della Camera di Commercio italiana in Giappone; Federico Balmas, direttore dell’Ice di Tokyo; Daniele Bosio, primo consigliere commerciale dell’Ambasciata italiana a Tokyo. La serata è stata inoltre l’occasione per presentare un cortometraggio girato in questi giorni in Piemonte intitolato "Il Sol Levante ai piedi delle Alpi" che raccoglie le interviste in giapponese a una decina di cuochi, sommelier enologi giapponesi che stanno facendo un percorso formativo nei ristoranti e nelle cantine di Langa e Monferrato, dove studiano l’arte e i segreti della cucina e dei prodotti italiani per esportarli nel loro paese. Il Direttore del Consorzio per la Tutela dell´Asti Giorgio Bosticco, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle possibilità di crescita nel mercato nipponico. “Bisogna creare nuove occasioni di consumo come degustazioni e incontri per far apprezzare l’Asti spumante e il Moscato D´asti in un mercato che elogia l’italian style. Il posizionamento di prezzo delle nostre bollicine nel mercato nipponico è la dimostrazione del riconoscimento dell’immagine e della qualità della nostra denominazione”. Il Direttore sottolinea inoltre le potenzialità di alcuni trend particolarmente interessanti, “come ad esempio il crescente consumo di vino da parte delle giovani donne giapponesi. L’asti è infatti lo spumante che più di ogni altro mantiene inalterata la freschezza e l’aromaticità dell’uva, ideale elemento di socializzazione”. “Partecipare alla Foodex Japan - conclude - è stata un’occasione importante per entrare in contatto e capire da vicino quale strategia utilizzare per continuare a crescere in questo importante mercato”.  
   
   
A OLIO CAPITALE L’EXTRAVERGINE TRENTINO OLIOCRU SI AGGIUDICA IL PREMIO DELLA GIURIA ASSAGGIATORI TRA 250 OLI IN CONCORSO  
 
Arco (Tn) - Tra i vincitori del 6° Concorso Olio Capitale trionfa Ca’ Bianca Oleum, l’olio extravergine dell’Alto Garda prodotto dall’azienda agricola trentina Oliocru. In un’edizione che ha visto l’assegnazione di ben cinque dei sei riconoscimenti in palio ad oli provenienti dal sud Italia, spicca il successo dell’extravergine trentino premiato con la preziosa ‘Menzione d’Onore’ da una giuria internazionale di esperti assaggiatori. Oliocru è un consorzio locale nato nel 2011 dall’unione tra Ca’ Bianca e Olio Toniolli, due aziende agricole operanti nella zona dell’Alto Garda. Una coltivazione d’eccellenza che abbraccia 10 ettari di uliveto con oltre 2000 piante. La cultivar prevalente con la quale vengono prodotte le varianti di Oliocru è la casaliva; frantoio, leccino e pendolino completano le varietà presenti. Parola d’ordine per tutte le fasi di produzione è qualità. Qualità ricercata e raggiunta nell’intero processo di produzione e lavorazione: dalla severa selezione delle olive durante la raccolta alla rigorosa attività di molitura, dall’imbottigliamento sino allo stoccaggio. Il particolare terroir presente sulle colline dell’anfiteatro naturale dell’Alto Garda unito all’azione mitigatrice di Ora e Pelér, i due venti caratteristici che lambiscono il lago, permette all’olio prodotto di arricchirsi di preziose note aromatiche di assoluto pregio. In una delle edizioni più partecipate del Concorso, con oltre 250 produttori provenienti da 18 regioni d’Italia ma anche da altri Paesi europei, un panel di professionisti ha preselezionato i 5 produttori per categoria – fruttato leggero, fruttato medio, fruttato intenso – che hanno preso parte alla finalissima in fiera. “Prima di tutto Ca’ Bianca Oleum ha superato le tre selezioni iniziali guadagnandosi l’accesso a Olio Capitale, un traguardo davvero importante se si pensa che questo già significa rientrare nella classifica dei 15 oli migliori su 250” ha evidenziato Alberto Grimelli, coordinatore del Concorso. Durante la fiera gli oli sono stati valutati da tre diverse giurie: la giuria popolare e la giuria ristoranti, con un peso del 30% ciascuna sul giudizio finale, e la giuria assaggiatori, composta da 12 professionisti guidati da Paola Fioravanti, Presidente Umao (Unione Mediterranea Assaggiatori Oli), che ha inciso per il 40%. L’olio trentino Ca’ Bianca Oleum ha ottenuto proprio la ‘Menzione d’Onore’ da parte della giuria tecnica di assaggiatori. “Tutti gli extravergine valutati sono stati presentati in forma completamente anonima e i giurati hanno formulato le loro preferenze assegnando dei punteggi alle caratteristiche organolettiche degli oli quali, ad esempio, armonia, persistenza e complessità – ha precisato Grimelli -. Il giudizio finale, quindi, è pura espressione delle qualità riconosciute al prodotto”. “È un riconoscimento che assume un valore particolarmente importante perché è la dimostrazione che le eccellenze olearie del nord possono concorrere con la terra del sole e dell´olio, nonostante le posizione geografica estrema - commenta Mario Morandini, socio fondatore dell’Azienda Agricola Oliocru –. Un extravergine d’eccellenza è il risultato di una combinazione perfetta tra fattori ambientali, microclimatici e vegetativi ma anche il frutto di un processo di produzione capace di rispettare e valorizzare le caratteristiche intrinseche del prodotto. Il nostro intento è quello di proseguire lungo la strada della qualità, per offrire un prodotto che possa essere annoverato tra le eccellenze olearie”. Link all’elenco di vincitori, finalisti e semifinalisti del Concorso Olio Capitale 2012: http://www.Oliocapitale.it/vincitori_concorso_oliocapitale.html    
   
   
S.PELLEGRINO SAPORI TICINO 2012: ECCELLENZE GASTRONOMICHE CON “I GIOVANI TALENTI D’EUROPA”  
 
Primavera di gusto con la Vi edizione della manifestazione S.pellegrino Sapori Ticino 2012: l’affermata rassegna enogastronomica, ideata per accostare alta gastronomia e turismo, torna in scena confermando l’ottima reputazione della cucina ticinese. L’evento, nato nel 2007, si confronta ogni anno con le diverse realtà internazionali lanciando un tema differente. Per l’edizione 2012 punta i riflettori su “I Giovani Talenti d’Europa”: i grandi chef della Svizzera italiana aprono le porte dei loro locali ai giovani chef europei che proporranno le proprie creazioni gourmet nella splendida cornice del Ticino, dandosi appuntamento in diversi prestigiosi ristoranti di Lugano, Ascona e Vacallo. Eccezionali esperienze sensoriali Dal 15 Aprile al 20 Maggio 2012, alcuni tra i più noti ristoranti e lounge del Ticino saranno teatro di eccezionali esperienze sensoriali: gli chef ticinesi “padroni di casa”, tra cui Dario Ranza, Ivo Adam, Luigi Lafranco, Marco Ghioldi, Andrea Bertarini e René Nagy, ospiteranno una selezione di giovani chef europei di grande successo capaci di convincere i gourmet più esigenti con sapienti mix della cucina europea, che elaboreranno le loro specialità, mettendo in risalto il loro territorio attraverso le loro creazioni: · Markus Arnold, 17 punti Gaultmillau e 1 stella Michelin del Meridiano Kursaal di Berna; · Maryline Nozahic, "Cuoca Svizzera dell´anno" per il 2012 dalla celebre guida gastronomica Gaultmillau de La Table de Mary di Yverdon; · Aurora Mazzucchelli, 1 stella Michelin del Marconi di Sasso Marconi consigliatissima dallo Chef Patron Giancarlo Morelli del Pomiroeu; · Anton Schmaus, 1 stella Michelin dello Historisches Eck di Regensburg; · Edouard Loubet del Domaine de Capelongue di Bonnieux en Provence, 2 stelle Michelin e Chef dell’Anno 2011 dalla Guida Gaultmillau; · Ronny Emborg, 1 stella Michelin e astro nascente della cucina danese del Ristorante Aoc di Copenhagen; · Pier Giorgio Parini, un vero artista con 1 stella Michelin, del Ristorante Povero Diavolo di Torriana. Lorenzo Albrici, 1 stella Michelin della Locanda Orico di Bellinzona, Hagen Riedel del Ristorante Seven Easy di Ascona, e Matteo Pellini del Ristorante Villa Saroli di Lugano sono invece fra coloro che torneranno a deliziarci con i loro ormai celebri mezzogiorni d’alta cucina. “Vi faremo innamorare del buongusto e della vita” «Anche quest’anno il gusto incontra la passione per il Canton Ticino – commenta Dany Stauffacher, ideatore ed organizzatore di S.pellegrino Sapori Ticino – Cultura, arte e laghi rappresentano il contesto ideale per questa collaudata manifestazione gastronomica ricca di prodotti tipici garantiti e con una cucina di alto livello. Il fil rouge di questa edizione – prosegue Stauffacher – è dedicato ai giovani talenti d’Europa che si distinguono come chef già affermati rappresentando il futuro dell’alta cucina, vantando passione e riconoscimenti eccellenti. Punteremo molto sull’aspetto internazionale e su una gastronomia variegata accompagnata anche da vini di grandissima qualità. Venite a visitarci, troverete un Cantone capace di farvi innamorare del buon gusto e della vita”. Gli chef ticinesi e i giovani talenti: appuntamenti imperdibili L’apertura e la chiusura della kermesse saranno affidate agli chef ticinesi che in due serate conviviali (il 15 aprile per inaugurare l’edizione al Ristorante La Perla di Lugano e il 20 maggio per chiuderla presso il Grand Hotel Eden di Lugano) proporranno le loro specialità valorizzando al massimo il messaggio della manifestazione dedicata al territorio, all’accoglienza e all’enogastronomia locale e svizzera che, in continua evoluzione, viene più che volentieri reinterpretata ad arte da noti chef; non a caso questo Paese vanta il più alto numero di stelle Michelin per abitante. A partire dal 22 aprile i giovani talenti prepareranno le loro specialità, ecco le prime date: il 22 aprile il Parkhotel Delta di Ascona ospiterà Markus Arnold; il 23 aprile presso l’Hotel Splendide Royal di Lugano cucinerà Aurora Mazzucchelli; il 29 aprile al Conca Bella di Vacallo toccherà a Maryline Nozahic; il 30 aprile Anton Schmaus sarà al Seven di Ascona; il 6 maggio Edouard Loubet al Ristorante La Perla di Lugano; il 7 maggio il danese Ronny Emborg sarà ospite di Villa Principe Leopoldo Hotel & Spa di Lugano che il 14 maggio accoglierà anche Pier Giorgio Parini. Nove cene al “Top” della cucina europea e cinque pranzi per veri gourmet: tre in compagnia del talento di Matteo Pellini il 21 aprile, di Hagen Riedel il 5 maggio e dello stellato Lorenzo Albrici il 12 maggio; e ancora, due straordinari appuntamenti alla Locanda Boschetto di Lugano il 28 aprile e al Ristorante Balena di Locarno il 19 maggio con spettacolari portate dedicate esclusivamente al pesce. S.pellegrino Sapori Ticino: le novità del 2012 Grandi novità per questa edizione: al Casinò di Lugano, struttura unica nel suo genere che – comprendendo il Casinò, una Lounge, una discoteca e il ristorante dello chef Nagy – condensa 4 realtà dedicate a gusto e divertimento, ospiterà tre serate diverse tra degustazione e stile: La Perla, il ristorante del Casinò dalla spettacolare vista del bellissimo golfo di Lugano, sarà cornice di due cene firmate S.pellegrino Sapori Ticino, mentre il Nyx Lounge, uno dei più esclusivi locali svizzeri, ospiterà una serata gastronomica dal gusto decisamente trendy il 2 maggio. E questa è la seconda importante novità: S.pellegrino Sapori Ticino apre il sipario al pubblico più giovane. Il programma prevede infatti alcune serate lounge dal forte appeal a base di atmosfera, musica e location cool ideate per coinvolgere un target giovanile. Oltre all’appena citato Nyx Lounge, fiore all’occhiello di Lugano, nuove esperienze gourmand saranno in scena al Delta Beach Lounge di Ascona il 10 maggio, un magnifico locale con vista sul Lago Maggiore e al Lido di Lugano, il 26 aprile, con la sua famosa terrazza. I partner del gusto Come in ogni edizione, è forte la collaborazione di aziende partners che sostengono la manifestazione. Oltre a S.pellegrino, storico partner della kermesse ticinese, anche Nespresso e Nestlé Professional, Credit Suisse, Garage Winteler con Mercedes, Les Ambassadeurs, Darwin Airline, Lugano Airport, Cornèrcard, Casinò di Lugano, Ticino Turismo con l’Ente Turistico di Bellinzona e Dintorni, l’Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio, l’Ente Turistico Lago Maggiore e la Città di Lugano, Alias, i vini con il Franciacorta di Bellavista, le cantine Vinattieri e Castello Luigi della famiglia Zanini, la cantina Querciabella, Davidoff, Ticinowine, Riso Gallo, Rapelli, Hugo Dubno, Spaccio Ittico, Kai e la birra Ittinger del gruppo Heineken con i media partner del Caffè, Ticino Welcome, Ticinovino, Tessiner Zeitung, Gastronomie & Tourisme, La Tavola sposano l’evento nella convinzione che sia un’opportunità in grado di valorizzare il mondo del food, l’accoglienza e la promozione del territorio  
   
   
VERSO UN ITINERARIO EUROPEO DEL CIOCCOLATO  
 
Un Itinerario europeo del cioccolato che, partendo dall’Italia, leghi, in un unico percorso del gusto, tutti i distretti produttivi del Vecchio Continente, per promuovere e salvaguardare le numerose e pregiate tipicità artigianali del “cibo degli dei”. L’iniziativa, promossa da Fine Chocolate Organization e dal Consorzio di Tutela del Cioccolato Artigianale di Modica in collaborazione con le Cciaa dei distretti italiani del cioccolato e sostenuto da Unioncamere, presto verrà presentata al Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di valorizzare una delle eccellenze produttive del Made in Italy di qualità, che affonda le sue radici in una tradizione di saperi antichi, fortemente legata ai territori d’origine. Saperi che, in sei province italiane, forti di una produzione che sfiora le 2.300 tonnellate annue realizzate da circa 80 piccole e medie imprese, hanno trovato, a partire dal 2009, in Unioncamere e nelle Camere di commercio di Belluno, Cuneo, L’aquila, Perugia, Ragusa e Torino e in collaborazione con l’Associazione “Fine Chocolate Organization”, un centro di aggregazione e di promozione delle produzioni artigianali di qualità, e un marchio – Cioccolati d’Italia – che per la prima volta sarà presente a “Cioccola-to”, la kermesse sul cioccolato che ha preso il via il 2 marzo e si svolgerà fino all’11 marzo a Torino. “Il progetto “Cioccolati d’Italia” è sostenuto da Unioncamere con il principale obiettivo di salvaguardare e valorizzare le produzioni artigianali locali italiane, aiutandole a imporsi sui mercati internazionali”, sostiene il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello. “Il cioccolato tradizionale è percepito come espressione autentica di prodotto di qualità, grazie all’intenso contributo profuso dalle imprese artigianali guidate da sapienti maestri cioccolatieri che hanno saputo imporsi nel mercato nazionale ed estero. L’idea di una rete di Camere di commercio che intendono valorizzare le produzioni di cioccolato tradizionale nasce dall’esigenza di creare un gruppo di comunicazione all’interno della quale avviare scambi di esperienze, processi per favorire l’ingresso in nuovi mercati internazionali (anche attraverso l’e-commerce), processi per la tracciabilità del prodotto e attività per la promozione ai fini turistici dei territori a vocazione cioccolatiera”. La necessità di tutelare la produzione del cioccolato in Italia e in Europa ha peraltro indotto le istituzioni europee a modificare l’allegato 1 del Regolamento Comunitario 510/2006, inserendo, fra i prodotti ammissibili alla tutela, il cioccolato e derivati. Il provvedimento, già approvato in Commissione Agricoltura, nell’ambito del “Pacchetto Qualità”, si appresta a essere sottoposto all’Assemblea Plenaria per la definitiva approvazione. Cosi Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo: “E´ a partire dagli anni ´90 che la tutela della qualità degli alimenti é parte integrante delle scelte di politica agricola comune. Con l’istituzione dei marchi Dop e Igp, in particolare, l´Europa ha inteso tutelare le produzioni tipiche di qualità, specifiche dei diversi territori, garantendo la protezione di due categorie principali d´interessi. Quella dei produttori, attraverso l’uso esclusivo della denominazione e quella dei consumatori, sempre più interessati a conoscere e fruire dei valori materiali e Per ulteriori informazioni: ufficio.Stampa@unioncamere.it - 06.4704370/ 264/ 287 – 348.0163758 / 348.9025607 www.Unioncamere.gov.it segreteria@finechocolate.Org – 075.5051681 – 393.9985435 www.Finechocolate.org – www.Cioccolatiditalia.it immateriali che accompagnano il prodotto. L´approvazione in commissione agricoltura del "pacchetto qualità", rappresenta l´ultima tappa di questo processo. Un´importante novità, che auspichiamo a breve sarà recepita definitivamente dal Parlamento, volta a riformare la politica di qualità per aiutare gli agricoltori a comunicare meglio le caratteristiche qualitative dei prodotti e per garantire maggiore trasparenza per i consumatori. Ed é in tal senso, che l’inserimento del cioccolato nell’Allegato del nuovo regolamento Ce rappresenta un’opportunità da non farsi sfuggire per valorizzare uno dei più importanti prodotti dell’agroalimentare italiano e, più in generale, per consolidare il ruolo di eccellenza del Made in Italy agroalimentare nel mondo intero. Una valorizzazione per la cui realizzazione, sono convinto, il progetto “Cioccolati d’Italia” potrà fornire un preziosissimo contributo" A questo risultato si è pervenuti anche grazie alla iniziativa del primo Consorzio Italiano di Tutela del Cioccolato, costituito a Modica nel 2003, che ha operato in sinergia con la Camera di Commercio di Ragusa, la Regione Sicilia, la Provincia Regionale, il Comune e d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole, per il raggiungimento di un obiettivo assolutamente necessario per tutelare e promuovere il cioccolato artigianale. Nino Scivoletto, Direttore del Consorzio di Tutela del Cioccolato Artigianale di Modica dichiara: “Tutelare il Cioccolato di Modica non ha mai rappresentato per il Consorzio la ricerca di una corsia preferenziale per migliorare la capacità di penetrazione del prodotto nel mercato, bensì la necessità di proteggere un patrimonio enorme di cultura e tradizione, come la ricerca archivistica ha inconfutabilmente dimostrato. Sarà presto possibile tutelare e proteggere i cioccolati d’Italia attivando processi di sviluppo per i territori interessati, in grado di avviare circuiti virtuosi dalle ricadute economiche e occupazionali notevoli. La costituzione di altri Consorzi di tutela, siamo certi, contribuirà a valorizzare altre tipicità così da affermare in Europa la qualità italiana di eccellenza, anche nel cioccolato.”  
   
   
OMOGENEIZZATI SAPORI DI NATURA PLASMON: LA NUOVA FRONTIERA DEL BABY FOOD AL VIA UNA RIVOLUZIONARIA TECNOLOGIA DI PRODUZIONE  
 
Sapori di Natura, la nuovissima linea di alimenti per l’infanzia di Plasmon, dà il via ad una vera e propria rivoluzione nel mondo degli omogeneizzati, lanciando un nuovo modo di ampliare l’orizzonte gustativo e sensoriale dei piccoli. Sin dalle prime fasi dello svezzamento è importante, infatti, non solo nutrire correttamente il bambino, ma anche abituarlo, gradualmente, alla varietà dei sapori freschi e autentici che la natura spontaneamente offre. Sapori di Natura, grazie a una nuova lavorazione degli ingredienti, ancora più semplice e delicata permette di mantenere al meglio la naturale ricchezza di sapori, colori e profumi dell’alimento per offrire al bambino un’esperienza di gusto autentica. Per realizzare questa linea Plasmon ha studiato e messo a punto una tecnologia del tutto innovativa per il mercato del baby food: si tratta della lavorazione della materie prime ‘in asettico’, un nuovo modo di preservare il gusto, il profumo ed il colore autentici dei prodotti salvaguardando al meglio le qualità presenti in natura. Anche il packaging è innovativo, infatti la vaschetta ermetica salva-sapori con tappo richiudibile aiuta a conservare al meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto. Oasi Plasmon garantisce la massima qualità della frutta grazie alla totale rintracciabilità delle materie prime. Sapori di Natura è disponibile in due varietà: omogeneizzati di frutta e merende frutta con yogurt. Gli omogeneizzati Sapori di Natura Plasmon sono disponibili in diversi gusti: mela, mela banana, pera; albicocca banana, Frutta mista Le merende pastorizzate frutta con yogurt, sono anch’esse disponibili in diverse varietà: yogurt con mela, con banana, con pera, con albicocca e yogurt biscotto. E’ giunto quindi il momento per i piccoli di oggi e di domani di assaporare un nuovo mondo di gusti, profumi e colori autentici, con tutta la qualità Plasmon di sempre  
   
   
QUANDO L’ARTIGIANALITÀ SPOSA LA TECNOLOGIA E IL GUSTO. HI-EGG: NASCE L’UOVO “GOURMET”, BUONO E TECNOLOGICO.  
 
T’a Sentimento Italiano, l’azienda cioccolatiera dei fratelli Alemagna, realizzerà per la prossima Pasqua le uova di cioccolato in collaborazione con hi-Fun, l’azienda di gadget tecnologici dalla forte impronta fashion. Nasce così hi-Egg, un uovo prima di tutto buono realizzato con il miglior cacao gran cru venezuelano, disponibile nelle due versioni latte e fondente. Hi-egg è pensato per chi ama il bello, a partire dalla confezione di design, nel miglior stile di T’a Sentimento Italiano, per finire con la sorpresa, un cover per iPhone super fashion pensata per tutti i choco-addicted. Hi-egg è disponibile alla Rinascente di Milano e nelle migliori pasticcerie, oltre che nei locali e concept bar più di tendenza. Per info e prenotazioni info@tamilano.Com Peso: 400 gr. Prezzo: 45,00 € T’a Sentimento Italiano nasce nel 2007 grazie allo spirito imprenditoriale e all’entusiasmo dei fratelli Tancredi e Alberto Alemagna. Nello stabilimento di Cerro Maggiore, in provincia di Milano, l’azienda produce cioccolati artigianali d’alta qualità, pasticceria fresca e secca e catering. Il nome T’a deriva dalle iniziali dei due fondatori, ma anche da t’amo… t’abbraccio… t’adoro, a sottolineare come la passione per il cioccolato che unisce i due fratelli Alemagna sia anche la costante fonte di ispirazione per questa azienda che rivisita in chiave contemporanea un’arte di famiglia cominciata un secolo fa, nel 1911. Hi-fun è un brand giovane e fashion specializzato nella produzione di accessori per iPhone e iPod. Nel giro di 3 anni è diventato uno dei marchi leader in Italia e in Europa nel settore degli accessori per prodotti Apple. Hi-fun è presente in oltre 350 punti vendita in Italia comprese le grandi catene come Rinascente, Coin, Upim, Mondadori, Fnac, Mediaworld, Apr, ma anche negozi di abbigliamento, oggettistica, librerie e aeroporti  
   
   
ZUEGG RITORNA ALLE ORIGINI: PASSIONE PER LA FRUTTA, AMORE PER LA VITA : COSTANTE ATTENZIONE ALLA NATURA, ALL’INNOVAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI E ALLE ESIGENZE DEI MODERNI TREND ALIMENTARI.  
 
Dalla fine dell’800 è impegnata nella ricerca dell’eccellenza nella lavorazione e trasformazione della frutta. Oggi l’Azienda si distingue anche come struttura agronoma, dedita alla ricerca minuziosa dei migliori ‘cultivar’, per ottenere una crescita sempre più sostenibile grazie allo sviluppo di prodotti sani, naturali e buoni. Anche nel 2012, continua la storia di un successo che si basa sulla costante attenzione alla natura, all’innovazione dei processi produttivi e alle esigenze dei moderni trend alimentari. Zuegg, azienda nata nel 1860 a Lana d’Adige dalla passione per la frutta del suo capostipite e che, con oltre 523 addetti ed un giro d’affari pari a circa 210 milioni di euro (fatturato 2011) mira a diventare il principale esperto di frutta a livello europeo, allargando la sua sfera di intervento anche all’agronomia, selezionando e lavorando i migliori cultivar in Italia e in Europa. Con l’obiettivo, per il 2012, di perseverare nella costruzione di un brand forte anche a livello internazionale, basato sull’esperienza e sul know how acquisito in oltre 150 anni di storia, per ottenere una crescita sostenibile. Impegnata in tre importanti aree di business: la lavorazione delle materie prime, la preparazione di semilavorati per l’industria e la produzione di prodotti finiti di marca, tra cui le confetture a marchio Zuegg e i succhi di frutta a marchio Zuegg Skipper, l’Azienda ha raggiunto nel tempo la dimensione di gruppo internazionale, con sede principale a Verona e una struttura organizzativa ramificata in tutta Europa (Zuegg Italy, Zuegg Germany, Zuegg France, Zuegg Russia e Zuegg Austria). «Zuegg è da sempre sinonimo di tradizione, qualità e genuinità – spiega Oswald Zuegg, Presidente e Amministratore Delegato di Zuegg Spa – Tradizione nel lavorare e trasformare la frutta, dall’albero alla tavola. Qualità nella selezione delle materie prime e nei processi produttivi. Genuinità nei prodotti finiti, che racchiudono tutta la naturalità e la bontà della frutta. Per questo la nostra mission è quella di offrire al consumatore i valori ed i benefici naturali della frutta, attraverso prodotti che li rendono fruibili ed attraenti. Il nostro claim aziendale “Passione per la frutta, amore per la vita” racchiude la vocazione di Zuegg a comprendere ed anticipare l´evoluzione dei gusti e delle preferenze alimentari, con attenzione particolare al consumatore e all’ambiente». L’attenzione per la qualità che Zuegg dedica ai propri consumatori inizia proprio dai campi: grazie alla ricerca, in tutti Europa, dei migliori cultivar di ogni frutto, ma anche alla creazione, a cominciare dall’Irpinia, dei principali campi sperimentali, soprattutto nella zona di Avellino. Si tratta di campi ubicati in media collina, gli stessi dei grandi vitigni autoctoni di quelle zone, ovvero aglianico, taurasi e falangina, particolarmente adatti a ospitare cultivar quali le albicocche di varietà Portici e Pellechiella, molto utilizzate nella produzione delle confetture. «In questo modo, il nostro obiettivo – continua il dott. Zuegg – è quello di ottenere le migliori qualità di frutta per garantire gusto e qualità unici ai nostri succhi e alle nostre confetture, soddisfacendo le esigenze dei consumatori, portandoli sempre più a conoscenza dei benefici del mangiare sano, facile, comodo e buono». Oltre alla scelta di materie prime di qualità, anche ogni singola fase di raccolta e trasformazione del prodotto sono garantite dalla filiera Zuegg che, con l’integrazione verticale dei processi lavorativi (stabilimenti della prima trasformazione, frutta fresca – frutta surgelata; della seconda trasformazione, frutta surgelata – purea/concentrato di frutta e della terza trasformazione, prodotto finito), conserva pieno controllo sull’intero processo produttivo, ‘dall’albero alla tavola’ letteralmente parlando. A Luogosano, in provincia di Avellino, a Elne, vicino a Perpignan, e a Werneuchen in Germania, si lavora, infatti, la frutta fresca, rigorosamente scelta tra quella cresciuta nei dintorni e si effettua la preparazione dei semilavorati e dei preparati di frutta che saranno poi inviati agli altri stabilimenti del gruppo, Verona e Zörbig in Germania, per la produzione finale Il metodo di conservazione delle proprietà qualitative, nutritive e organolettiche della frutta rappresenta la vera specializzazione e la prima fonte di investimento in innovazione della Zuegg. Prima della sua trasformazione ed entro 24 ore dalla raccolta e lo stoccaggio, la frutta è lavata e privata delle componenti non necessarie al suo successivo trattamento (nocciolo, picciolo, ecc). Il ciclo di trasformazione, dall’immissione in linea al confezionamento, ha tempi brevi e prevede una fase di cottura e raffreddamento a temperature e tempi controllati, in modo da non sacrificare i valori nutritivi della frutta. La volontà della Zuegg di trasferire nei prodotti finiti la stessa genuinità del frutto fresco si riconduce a una precisa responsabilità morale, da sempre avvertita in Azienda, di voler seguire un percorso di educazione alimentare al fianco del consumatore che desideri nutrirsi in maniera corretta, per vivere bene e a lungo. Un sentire che, negli anni, si è mostrato in linea con lo sviluppo dei più moderni trend alimentari, che richiedono prodotti in grado di conciliare gusto a sano benessere  
   
   
MENU IRLANDESE PER LA ST. PATRICK’S … NIGHT AI CHIOSTRI DI SAN BARNABA SABATO 17 MARZO 2012  
 
Saint Patrick´s Day (in irlandese: Lá ’le Pádraig oppure Lá Fhéile Pádraig), spesso chiamato anche St. Paddy´s Day o più semplicemente Paddy´s Day, è una festa di ori-gine cristiana che si celebra il 17 marzo di ogni anno in onore di San Patrizio, patrono dell´Irlanda. Il 17 marzo è festa nazionale nella Repubblica d´Irlanda, mentre è una “Bank Holi-day” nell´Irlanda del Nord. Celebrazioni vengono fatte anche in Canada, nel Regno Unito, in Australia, negli Stati Uniti, in Argentina e in Nuova Zelanda. Le caratte-ristiche parate "verdi" nel mondo sono, oltre che a Dublino, a New York (la più grande del mondo), Montreal, Chicago (dove ogni anno le acque del fiume Chicago vengono tin-te di verde) e Boston. Secondo la tradizione irlandese, in Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quando San Patrizio li cacciò in mare. Questa leggenda è connessa a quella della montagna sacra irlandese, Croagh Patrick, sulla quale il santo avrebbe trascorso quaranta giorni, gettando alla fine una campa-na dalla sommità del monte nell´attuale Baia di Clew per scacciare i serpenti e le im-purità, formando le isole che la contraddistinguono. Celebre anche la leggenda del pozzo di San Patrizio, il pozzo senza fondo, da cui si apri-vano le porte del Purgatorio. Da notare la presenza della leggendaria figura di San Patrizio anche nell´emblema nazionale irlandese, il trifoglio (shamrock). Grazie ad un trifoglio, si racconta infatti, San Patrizio avrebbe spiegato agli irlandesi il concetto cristiano della Trinità, sfo-gliando le tre piccole foglie legate ad un unico stelo. St Patrick’s Happy Hour Brown Soda Bread Tipico pane nero lievitato con bicarbonato Boxty Il Boxty è un piatto tradizionale a base di patate, celebrato nella rima: “Boxty on the griddle, boxty in the pan, if you can’t make boxty, you’ll never get your man” Nacque nel periodo che immediatamente precedente la Grande Carestia Colcannon Sformato di patate e verza cotte nel latte Cheese Pudding Tortino a base di pane e cheddar Fresh Corn On The Cob Pannocchie croccanti e leggermente dolci Irish Stew Uno dei più famosi piatti tipici irlandesi: è uno stufato di agnello che racchiude in sé tutti i profumi e i sapori della magica terra irlandese Mini Beef Guinness Pies Classico pasticcio di carne in versione mini preparato con l’aggiunta di Guinness Irish Cream Brownies I brownies sono dolcetti al cioccolato molto ricchi e golosi, realizzati con cioccolato fondente e noci. In questo caso la glassa con crema al whiskey rende la ricetta ancora più appetitosa. Guinnes Cake Questa delizia è dedicata a tutti gli amanti della Guinness. Una vera chicca da provare e gustare! Irish Drinks Guinness La Guinness è una famosa birra di tipo stout o di tipo porter prodotta dalla Arthur Guinness Son & Co, una fabbrica di birra irlandese fondata a Dublino nel 1759. La schiuma è chiara o bianca, molto compatta. Il gusto è decisamente amarognolo, corposo e facilmente riconoscibile. Mc Farland La Mc Farland è una birra dal colore ambrato rossiccio, quasi mogano; la schiuma è cremosa ma non troppo fine, abbondante ma non troppo persistente. Irish Coffee A differenza di quello che si potrebbe pensare, l’Irish Coffee è una ricetta recente: nasce nel 1942 nell’aeroporto di Shannon, in Irlanda. Lo inventò il gestore del bar dell’aeroporto, lo chef Joe Sheridan, per riscaldare i passeggeri che a tarda notte aspettavano il loro aereo. I clienti si stupirono della bontà del cocktail e domandarono se si trattasse di caffè brasiliano. La risposta fu: “E’ caffè irlandese”, e da qui deriva il suo nome. Black Velvet Questa è una bevanda a base di Spumante e Guinness che deve essere servita ghiacciata. Irish Cream Liquor Bevanda a base di crema di whiskey Per info e prenotazioni: I Chiostri di San Barnaba via San Barnaba, 48 Milano Tel. 02/5466494 - Cell. 393/2251078 info@ichiostri.Net  
   
   
LA FORMULA “TAVOLA E BOTTEGA” DELLA LATTERIA PERENZIN MANGIARE IN BOTTEGA È LA NUOVA FORMULA PROPOSTA DELLA LATTERIA PERENZIN, CHE DA POCHI GIORNI HA INAUGURATO PER, UNO SPAZIO ALL’INSEGNA DEL GUSTO E DELLA SPERIMENTAZIONE  
 
Qui si valorizza il formaggio a 360° con sala degustazioni, terrazza estiva e locale di stagionatura. Uno spazio tout court dalla colazione al dopo cena dedicato ai gourmand, con la formula “tavola e bottega” tanto in voga in questo periodo. Per è l’acronimo di Percorsi Enogastronomici di Ricerca, oltre che le prime tre lettere di Perenzin, antica latteria di Bagnolo che ha inaugurato in questi giorni uno spazio gourmand innovativo con la formula “tavola e bottega”, con ampi spazi per la gastronomia, una ventina di tavoli tra scaffali di ghiottonerie e pareti di bottiglie pregiate. L’idea del progetto è di Emanuela Perenzin, pronipote di Domenico Perenzin, fondatore assieme ai figli del primo caseificio agli inizi del ‘900, e di suo marito Carlo Piccoli, casaro illuminato, ed è maturata un pò alla volta, prendendo spunto dai numerosi viaggi all’estero. “Questa nuova formula di negozio con cucina, legata alla latteria è una novità nella marca trevigiana” - afferma Carlo - “una catena del gusto che parte dalla latteria per arrivare al bancone, poi in cucina e in tavola”. La Latteria Perenzin, premiata già nel 1933 con la medaglia d’oro al “Salon des Arts Ménagers” di Bruxelles, produce formaggi da 4 generazioni e da più di una decina d’anni anche formaggi di capra biologici, vendendo in negozio le sue prelibatezze abbinate ai prodotti del territorio a km 0, mentre l’enoteca ha un vasto assortimento di vini come il prosecco anche in versione bio. Ma la vera identità di Per è il Cheese Bar, dove gli appassionati possono degustare i deliziosi formaggi prodotti da Carlo Piccoli, uno dei maggiori esperti di produzione artigianale casearia, come i tradizionali affinati di capra, gli ubriachi e le ricotte, i caprini e i formaggi vaccini bio, il Feletto e il San Pietro, che ricordano i nomi dei paesi limitrofi o i delicatissimi formaggi di capra bio come il Primo Sale e la Robiola. Al ristorante lo chef Fabio Danzo, formatosi alla Scuola di Montecatini Terme con significative esperienze all’estero, propone un menù che ruota attorno al tema del formaggio e della cucina del territorio, da sottolineare il capretto bio e l’utilizzo della frutta e verdura dell’orto. L’ecosostenibilità è un argomento chiave per la Latteria Perenzin, dal biologico all’arredamento ai sistemi costruttivi ecosostenibili, dove sono stati utilizzati materiali riciclati, con l’uso del legno nelle svariate forme, dalle pareti divisorie ai tavoli, smontati ridipinti, lucidati e realizzati con materiali di recupero e pallet. La saletta più importante ha un tavolo speciale, un pezzo di storia della latteria, il vecchio tavolo aspersorio, utilizzato per sgrondare i formaggi. Una storia esemplare - La produzione dell’antica Latteria Perenzin, che lavora artigianalmente formaggi tradizionali, biologici con latte vaccino e di capra, è affidata direttamente a Carlo Piccoli, che vanta un’esperienza ventennale in tutta la filiera del latte e che si ispira al territorio, ma anche all’estero. Carlo ha iniziato nell’84 a lavorare in latteria e produceva all’inizio solo tre tipi di formaggio, burro e ricotta. Si definisce un casaro “sperimentatore” vocazione nata grazie al suo “doppio” lavoro quello in produzione e in negozio, che gli ha permesso negli anni di avere un feedback diretto con i clienti. La svolta della Latteria Perenzin avvenne nel 2005 quando durante la partecipazione alla fiera internazionale Anuga a Colonia, Carlo ed Emanuela conobbero un importatore americano. Oggi la latteria esporta oltre che negli Usa anche in Canada, Finlandia, Svezia, Inghilterra, Olanda, Belgio e da poco nel Sud Est Asiatico. I formaggi della Latteria Perenzin sono venduti nei negozi specializzati, delicatessen e gastronomie di tutta Italia