Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Marzo 2012
L´UE CI INSEGNA A SCEGLIERE IL MEZZO DI TRASPORTO PIÙ GIUSTO  
 
Bruxelles, 20 marzo 2012 - Come possiamo guidare e proteggere l´ambiente allo stesso tempo? È una questione importante alla quale gli europei pensano molto. Nel tentativo di aiutare i consumatori, l´Ue sta sostenendo un progetto chiave che studia come le questioni ecologiche del traffico stanno diventando sempre più pressanti man mano che il trasporto pubblico diventa una delle maggiori fonti delle emissioni di biossido di carbonio (Co2). Il progetto Econav ("Ecological aware navigation: usable persuasive trip advisor for reducing Co2 consumption") è sostenuto con oltre 2,3 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I ricercatori coordinati dal Center for Usability Research and Engineering (Cure) in Austria stanno sviluppando una nuova applicazione per telefoni cellulari che informerà gli utenti su una serie di situazioni, come per esempio se la propria tecnica di guida non è buona o se si è un guidatore peggiore dei propri pari. L´utente riceverà un rapporto alla fine della settimana che spiegherà dove ha sbagliato. L´applicazione ha anche lo scopo di motivare le persone a intraprendere viaggi nel rispetto dell´ambiente. Il consorzio Econav è formato da ricercatori e uomini d´affari provenienti da Austria, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Repubblica ceca e Svizzera che contribuiranno a portare l´applicazione sul mercato. Il professor Brian Caulfield del Trinity College di Dublino in Irlanda, membro del team di Econav, dice che l´applicazione fornirà indicazioni come un qualsiasi sistema di navigazione satellitare (satnav), ma aiuterà l´utente anche a prendere la decisione giusta in termini ambientali. Le informazioni saranno integrate nel sistema, che conterrà varie forme di dati come le opzioni di trasporto di una città. Il sistema sarà anche in grado di informare gli utenti sulle alternative all´automobile, aiutandoli a scegliere di lasciarla a casa. "Vi dirà quali sono le modalità più rispettose per l´ambiente ed economiche e darà loro un voto," dice il professor Caulfield. Gli utenti non dovranno neanche inserire le loro scelte nel sistema perché l´applicazione è legata a satelliti di geoposizionamento. Quindi ipotizzando che avete fatto una scelta sbagliata, come prendere la macchina invece del treno o dell´autobus, l´applicazione vi "sgriderà" dicendovi quanti soldi avete sprecato in benzina. Vi criticherà anche per avere allargato la vostra impronta di carbonio. Il team di Econav dice che l´applicazione avrà dei link per i social media e sarà in grado di confrontare il comportamento di un utente con quello di un altro. I partner hanno in programma di testare il sistema entro dicembre di quest´anno, a cominciare da Vienna, la capitale austriaca. Saranno fatti altri esperimenti anche a Dublino. Il consorzio di Econav riunisce l´esperienza dei sistemi di navigazione, delle scienze dei trasporti, dei modelli ambientali, dell´intelligenza artificiale, della tecnologia persuasiva,dell´interazione uomo-computer e dello sviluppo di software per fare di questo progetto un successo. Per maggiori informazioni, visitare: Econav: http://www.Econav-project.eu/  Center for Usability Research and Engineering (Cure): http://www.Cure.at/    
   
   
TRASPORTI: TONDO, PIATTAFORMA LOGISTICA FVG STRATEGICA IN EUROPA  
 
Trieste, 20 marzo 2012 - Il Parlamento europeo è consapevole del valore strategico della piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia, proprio perché posta all´incrocio fra il Corridoio V e il Corridoio Adriatico-baltico, vale a dire fra due direttrici fondamentali per l´Europa, da Ovest a Est e da Nord a Sud. Lo ha confermato l´incontro che il presidente della Regione Renzo Tondo ha avuto ieri mattina a Trieste con il presidente della Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento di Strasburgo, l´inglese Brian Simpson. La Commissione guidata da Simpson ha iniziato proprio questa mattina da Trieste una intensa visita di tre giorni nel Nord Est dell´Italia, che toccherà quindi il Veneto e poi la Lombardia, per verificare sul campo i progetti, le potenzialità e lo stato dell´arte delle grandi infrastrutture di rilevanza comunitaria: stradali, ferroviarie, portuali ed aeroportuali. All´incontro di questa mattina, che si è svolto nella sede della Presidenza della Regione in piazza Unità, Tondo era affiancato dall´assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi. Sono intervenuti il prefetto Alessandro Giacchetti, il segretario dell´Iniziativa Centro Europea (Ince) Gerhard Pfanzelter, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat con l´assessore alle Infrastrutture Vittorio Zollia, il direttore della Direzione marittima di Trieste Antonio Basile. Assieme a Simpson hanno partecipato all´incontro in Regione alcuni componenti la Commissione Trasporti: Eva Lichtenberger (Austria), Antonio Cancian e Carlo Fidanza, assieme all´europarlamentare Debora Serracchiani, che ha contribuito a promuovere la serie di incontri in regione. La visita è proseguita con un sopralluogo al porto di Trieste a bordo di un´imbarcazione e si concluderà con una riunione all´Ince. Il presidente Tondo ha illustrato a Brian Simpson le caratteristiche peculiari del Friuli Venezia Giulia: la sua autonomia speciale, la sua storia e la sua posizione geografica, che la rende una straordinaria piattaforma logistica al servizio dell´Europa. Gli interventi del sindaco Cosolini e della presidente Bassa Poropat hanno confermato la coesione delle istituzioni attorno ai progetti delle grandi infrastrutture. Dal confronto con il presidente della Commissione Simpson e con gli europarlamentari, è emersa l´importanza che le istituzioni europee assegnano alle modalità via mare e via ferrovia, per arrivare ad un trasporto sostenibile dal punto di vista dell´ambiente, e alle tratte di collegamento transfrontaliero. A questo proposito, Tondo ha ricordato la prossima costituzione del Gect ´´Euregio Senza confini´´ con Veneto e Carinzia, che ha tra i suoi obiettivi strategici proprio la logistica. ´´Voi siete - ha detto Simpson - in una posizione cruciale, rappresentate una ´croce´ nel sistema europeo dei trasporti. Occorre guardare al di là dei confini, puntare sulla collaborazione internazionale per dimostrare il ´valore aggiunto´ che le vostre infrastrutture hanno per l´Europa´´.  
   
   
TRASPORTI: CONTRIBUTO DEL FVG ALLE GRANDI RETI EUROPEE  
 
Trieste, 20 marzo 2012 - "Il Friuli Venezia Giulia, come istituzione vicina al territorio, può fornire un contributo prezioso alle istituzioni comunitarie nella scelte strategiche in materia di grandi corridoi di trasporto di rilievo europeo". Lo ha detto l´assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, intervenendo ieri a Trieste nella sede dell´Iniziativa Centro Europea (Ince) a un incontro con la Commissione Trasporti del Parlamento europeo, guidata dal presidente Brian Simpson. Le recenti decisioni dell´Unione europea in materia di reti di trasporto (Progetto prioritario n. 6 e Corridoio Adriatico-baltico), assegnano al Friuli Venezia Giulia, ha ricordato l´assessore, una posizione chiave, all´incrocio fra le direttrici Ovest-est e Nord-sud. Per valorizzare la piattaforma logistica regionale occorre - ha rilevato Riccardi, confermando la linea indicata dal presidente Simpson - operare in una logica europea e di cooperazione territoriale e internazionale. Secondo Riccardi, la scelta di inserire il Corridoio Adriatico-baltico tra le priorità dell´Unione europea potrà valorizzare, nei collegamenti Nord-sud, la ferrovia Pontebbana, una volta superate le "strozzature" in territorio austriaco (tunnel del Semmering e del Koralm). E potrà valorizzare anche il porto di Trieste, nel quadro di una visione unitaria della portualità dell´Alto Adriatico, come terminale dei traffici da e per l´Europa danubiana e centrale, grazie alla profondità dei suoi fondali. Pontebbana e porti debbono dunque essere organicamente inseriti, secondo Riccardi, nella programmazione strategica della grandi reti europee che si intersecano nel Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda le opere ferroviarie del Progetto prioritario n. 6, l´assessore ha confermato l´impegno regionale ad accelerare la progettazione di due "nodi" cruciali, agendo nei confronti rispettivamente del nuovo Governo sloveno e delle Ferrovie dello Stato: la tratta transfrontaliera Trieste-divaccia e il nuovo bivio di San Polo a Monfalcone, da solo capace di incrementare il volume di traffico sulla linea Venezia-trieste.  
   
   
INCONTRO LOMBARDIA CON I VERTICI DI CATHAY PACIFIC  
 
Milano, 20 marzo 2012 - L´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo ha incontrato i vertici di Cathay Pacific Airways e, in particolare, il direttore operativo Ivan Chu, in visita in Italia in occasione del ´China Trader Award´. Collegamento Diretto Con Hong Kong - L´assessore, ricordando di essere intervenuto il 31 marzo 2010 all´inaugurazione del primo volo diretto Malpensa-hong Kong della compagnia cinese, che, dal luglio scorso, opera collegamenti giornalieri, ha ringraziato la delegazione per la visita in Regione Lombardia, sottolineando l´importanza dei voli diretti e quotidiani per il nostro tessuto imprenditoriale. "Cathay Pacific - ha sottolineato l´assessore - è considerata una delle più importanti compagnie aeree a livello mondiale e può dare un importante contributo per un ulteriore rilancio dello scalo varesino anche nel settore cargo". Rafforzare I Rapporti - "Nel 2011 sono state trasportate a Malpensa 17.000 tonnellate di merce in più rispetto al 2010 - ha ricordato Cattaneo - cifre che, insieme all´impegno che la Cathay sta mettendo nel costruire il proprio terminal cargo all´interno dell´aeroporto internazionale di Hong Kong, rende ancora più auspicabile il rafforzamento dei rapporti commerciali tra i nostri due Paesi. Regione Lombardia metterà in questo il massimo impegno al fine di aiutare i propri imprenditori". Da parte sua, il direttore operativo della Cathay Pacific ha riconosciuto l´importante lavoro di potenziamento dei collegamenti con l´aeroporto svolto dalla Regione e Cattaneo ha illustrato nel dettaglio sia le possibilità offerte dal trasporto su ferro da Milano Cadorna e da Milano Centrale, attraverso il Malpensa Express e il Freccia Rossa, sia le importanti infrastrutture autostradali come Pedemontana, che saranno completate in vista di Expo 2015.  
   
   
FVG: TONDO, PERCORSO DI SVILUPPO NUOVO PER GORIZIA  
 
 Gorizia, 20 marzo 2012 - Un modello di sviluppo industriale nuovo, che sappia esaltare le potenzialità e le alte tecnologie; e nel contempo la valorizzazione delle eccellenze del territorio, delle quali non solo l´Isontino, bensì l´intero Friuli Venezia Giulia è ricco, e che sono frutto dell´esperienza e delle tradizioni della nostra comunità e della nostra gente. Secondo il Presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenuto a Gorizia alla posa della prima pietra della fabbrica di velivoli ultraleggeri di alta tecnologia dell´azienda slovena Pipistrel, è questa la strategia per il rilancio di Gorizia e della sua provincia. Nell´area dell´aeroporto Duca d´Aosta di Gorizia, in comune di Savogna d´Isonzo, partiranno infatti in questi giorni i lavori per la realizzazione dello stabilimento dell´azienda aeronautica che ha sede ad Aidussina, in Slovenia. Si tratta di una realtà industriale di alta tecnologia, che per tre anni consecutivi è stata premiata dalla Nasa per l´eccellenza innovativa. Nella fabbrica di Gorizia saranno occupate duecentocinquanta persone. Nel suo intervento, il Presidente Tondo ha rilevato con grande soddisfazione l´inversione di tendenza in atto: mentre in questi anni si è assistito ad aziende del Friuli Venezia Giulia che sceglievano di delocalizzare le loro produzioni, il progetto della Pipistrel dimostra la volontà di individuare il Friuli Venezia Giulia, in questo caso Gorizia, quale sede di sviluppo. Una decisione, quella della Pipistrel, che com´è stato detto nell´occasione, è stata favorita dall´impegno personale del ´project manager´ della stessa azienda, Adriano Ceccherini, delle autorità locali, del sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, e del prefetto, Marrosu. E ha dato l´avvio a quello che, secondo i progetti illustrati nell´occasione, dovrà diventare il Polo aeronautico di Gorizia. Tondo, in apertura dell´intervento, aveva ricordato che il settore della meccanica di alta precisione in Italia, ma anche in Europa, è uno dei pochi ambiti economici in saldo attivo per quanto riguarda il prodotto interno lordo (Pil). Tale risultato positivo è dovuto alle esportazioni verso la Germania, e verso i Paesi del Nord Europa. Un settore, quello della meccanica di alta precisione, che come ha ricordato il Presidente vede il Friuli Venezia Giulia all´avanguardia per quanto riguarda la formazione dei giovani grazie all´Istituto Tecnico ´Arturo Malignani´, di Udine. Che è stato visitato di recente, proprio perché di eccellenza, su sua specifica richiesta, dal Ministro Profumo. Un´eccellenza che l´Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), come aveva dichiarato nel corso della cerimonia di Gorizia un esponente di tale organismo, intende valorizzare avendo individuato nell´aeroporto di Campoformido (Udine) la struttura ideale per la formazione degli allievi del Malignani. In quello di Gorizia lo sviluppo della tecnologia aeronautica. Ritornando a parlare di Gorizia e del futuro del suo territorio, il Presidente ha sostenuto che lo sviluppo dell´area si gioca, nel Friuli Venezia Giulia come nell´intero Nord Est, sull´affermazione di un percorso industriale nuovo, legato all´alta tecnologia. Come lo è quella praticata dall´azienda Pipistel. Ricordando il recente e proficuo incontro con il Presidente della Repubblica slovena, Danilo Turk, Tondo ha poi affermato che se la caduta dei confini ha creato a Gorizia alcune difficoltà, i nuovi rapporti con le realtà contermini sono forieri di prospettive di sviluppo, come quelle dimostrate dalla cerimonia odierna. Infine, il Presidente, volgendo lo sguardo verso il vicino Collio, ha affermato che l´altro elemento cardine dello sviluppo di Gorizia, dell´Isontino, dell´intera realtà regionale va individuato nella valorizzazione delle eccellenze delle quali la nostra realtà si fregia. E ha citato a esempio i settori dell´enogastronomia, dell´artigianato, della cultura, della moda. Prima di Tondo, introdotti da Adriano Ceccherini, che ha parlato a nome del titolare della Pipistel, Ivo Boscarol, annunciando che la nuova azienda entrerà in produzione nel 2014 per la realizzazione di tre versioni del velivolo Pantera, una con propulsione convenzionale, una ibrida, e una elettrica con tecnologia avanzatissima, il sindaco di Savogna, Alenka Fiorenin, ha portato il saluto della comunità locale. Ricordando che la strada ove sorgerà la nuova fabbrica sarà dedicata ai fratelli Russian, pionieri locali del volo. Mentre il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, ha ricordato la tradizione industriale di Gorizia, che si era persa negli anni e sta rinascendo a partire dalla cerimonia odierna. E ha anticipato il disegno di realizzare nel capoluogo isontino un polo aeronautico al quale si dovrebbe aggregare entro breve anche una fabbrica di elicotteri. Con la conseguente creazione di numerosi posti di lavoro. Il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, ha quindi ricordato che la caduta dei confini ha tolto Gorizia dalla marginalità. Mentre il Prefetto, Maria Augusta Marrosu, si è soffermata sulla dimensione tecnologica di alto livello quale valore aggiunto per il futuro della comunità locale. Erano presenti i consiglieri regionali Federico Razzini e Gaetano Valenti.  
   
   
VIA L´ADDIZIONALE SULLA BENZINA PER L´ALLUVIONE DEL 2011. LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE TRASMETTE LA PROPOSTA DI LEGGE ALL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA  
 
 Ancona, 20 marzo 2012 - La Giunta regionale, su proposta del presidente Gian Mario Spacca, ha trasmesso all´Assemblea legislativa la proposta di legge che toglie l´addizionale sulla benzina per l´alluvione del 2011. Un aumento di 5 centesimi al litro che la Regione aveva dovuto imporre per poter accedere ai fondi nazionali della protezione civile e che ora, una volta divenuta legge la proposta presentata, verra` eliminato. ´Un ringraziamento ´ dice il presidente Spacca ´ va ai cittadini delle Marche che in questi tre mesi, attraverso l´accisa, hanno permesso di acquisire i 5 milioni necessari per far fronte alla fase emergenziale, consentendo di evitare il dissesto finanziario dei Comuni e delle imprese che sono intervenuti in quella fase di difficolta`. Una prova di grande solidarieta` che fa onore alla nostra comunita`´. La Corte costituzionale ha accolto il ricorso delle Marche e quello di altre Regioni (Liguria, Basilicata, Puglia, Abruzzo e Toscana), dichiarando l´illegittimita` costituzionale dell´articolo del decreto Milleproroghe del 2010 che ha introdotto la cosiddetta ´Tassa sulle disgrazie´. Successivamente la presidenza del Consiglio dei ministri ha stanziato 25 milioni di euro per l´emergenza alluvione delle Marche, dopo l´intesa raggiunta, venerdi` scorso, tra ministero dell´Economia e dipartimento nazionale della Protezione civile. Come anticipato (sabato scorso) dal presidente Spacca, la Giunta regionale ha subito adottato una proposta di legge che modifica l´impostazione del bilancio regionale, eliminando i 5 centesi aggiuntivi imposti dal Milleproroghe. Ora l´Assemblea legislativa dovra` convertire in legge la proposta della Giunta regionale per rendere operativa l´eliminazione dell´accisa regionale, a seguito della quale il prezzo alla pompa in vigore calera` di 5 centesimi al litro.  
   
   
UNO SGUARDO AL FUTURO AUDI WIRELESS CHARGING UN PILOTA AUTOMATICO PER IL PARCHEGGIO  
 
Verona, 20 Marzo 2012 - Quale aspetto contraddistingue ogni Audi ? Certamente carattere sportivo, qualità senza compromessi, design accattivante e soprattutto avanguardia tecnologica. Già da anni, il Marchio dei quattro anelli è leader in numerosi importanti settori della tecnologia automobilistica: nel mondo Audi, il termine innovazione è sinonimo di tradizione. Essere sempre "All´avanguardia della tecnica", come recita il claim del Marchio, è una missione entusiasmante, ma impegnativa. Sviluppatori e progettisti sono costantemente impegnati su molti fronti, lavorando a nuove idee e approcci costruttivi, spesso consapevolmente in modo non convenzionale. Per la realizzazione di alcuni progetti si avvalgono anche della collaborazione di partner strategici così da ricavarne un quadro generale ancora più ampio, perché le vere innovazioni sono frutto di autentica libertà di pensiero. Questa cartella stampa illustra sette nuovi progetti Audi. Alcuni ancora in fase di sviluppo preliminare, altri a un passo dalla produzione. Ma tutti accomunati dal coraggio dei loro ideatori nel percorrere nuove strade. La costruzione ultra-leggera è uno dei pilastri portanti di Audi, un terreno fertile per nuove idee, sia che si tratti della carrozzeria sia di altri componenti, come il telaio. Lo stesso vale anche per un tema cui solo recentemente è stato dato ampio spazio: Audi connect, la mobilità in rete. Gli straordinariamente rapidi progressi compiuti nel campo dell´elettronica consentono di dotare le vetture di un´intelligenza sempre maggiore, che si traduce in un evidente aumento del comfort per conducente e passeggeri. La tecnologia e-tron, la mobilità elettrica secondo Audi, offre invece ampio spazio alle idee innovative. Il Marchio mostra la massima competenza anche nel settore dell´illuminotecnica. In tutti i propri progetti e realizzazioni, Audi persegue un unico e chiaro obiettivo: consolidare ulteriormente il carattere sportivo del Marchio, conciliandolo con le esigenze di una mobilità individuale ecocompatibile. Soltanto così il Marchio dei quattro anelli potrà continuare a essere "All´avanguardia della tecnica" anche in futuro. Audi wireless charging - Audi lavora assiduamente al futuro della mobilità elettrica, in particolar modo alle vetture e-tron e alla loro tecnologia. Il concetto globale, seguito dal Marchio dei quattro anelli, racchiude tutti gli aspetti, tra cui la modalità di ricarica delle batterie di trazione. Un approccio particolarmente interessante a riguardo è rappresentato dalla tecnologia di carica senza contatto, denominata Audi wireless charging. "Vogliamo mettere a disposizione dei nostri Clienti un processo di ricarica all´avanguardia: semplice, senza contatto e del tutto automatico. Il principio dell´induzione qui adottato non è una novità assoluta: sullo stesso principio si basa anche il funzionamento degli spazzolini elettrici e dei piani di cottura ad induzione", commenta Björn Elias, Responsabile del progetto. "Ora lo utilizzeremo per caricare le batterie delle automobili." Elias è responsabile della progettazione del sistema Audi wireless charging presso la Audi Electronics Venture Gmbh (Aev), una consociata Audi che sviluppa nuove tecnologie nel campo dell´elettronica. La Aev ha il compito di riconoscere i nuovi trend nel mondo dell´elettronica automobilistica, verificarne l´idoneità all´impiego ed eventualmente, in collaborazione con aziende esterne, orientarle verso la produzione di serie. Un partner importante nell´ambito della tecnologia di carica senza contatto è la Witricity Corporation, con sede a Watertown (Boston). Gli americani forniscono i componenti tecnici che vengono integrati nell´intero sistema della vettura. Si tratta in particolare di bobine, integrate in piastre. La cosiddetta piastra di ricarica fissa è collegata di norma alla strada o all´area di parcheggio, quella mobile alla parte inferiore del modello e-tron. Quando la Audi e-tron, o un´altra vettura elettrica dotata dello stesso sistema, si porta sulla piastra installata a terra, il processo di ricarica inizia automaticamente. La corrente alternata nella bobina primaria produce un campo magnetico alternato, che genera per induzione (attraverso l’aria) una corrente alternata nella bobina secondaria installata sulla vettura. La tensione viene quindi raddrizzata mediante un trasduttore e condotta fino alla batteria, che così si ricarica. Il processo di ricarica si conclude non appena la batteria è completamente carica oppure quando il conducente riparte. Il processo di ricarica può essere tuttavia interrotto in qualsiasi momento manualmente. La piastra di ricarica fissa può essere installata a pavimento, per esempio nel garage di casa, nel sottosuolo o sul manto stradale. Pioggia, ghiaccio o neve non rischiano di danneggiarla. Il suo campo magnetico si genera soltanto quando una vettura si trova sopra di essa, non rappresentando quindi un pericolo per persone o animali. Questa tecnica di ricarica si adatta senza problemi all´infrastruttura stradale, per esempio come equipaggiamento di parcheggi o strade residenziali. Elias ipotizza uno scenario virtuale: "Provate a immaginare di utilizzare la vostra Audi e-tron per andare a lavoro e al ritorno fermarvi a fare la spesa. Ovunque si trovi l´auto quando è ferma, la batteria viene ricaricata, persino al semaforo. I cicli brevi sono la soluzione migliore per la batteria ricaricabile, perché più breve è il ciclo di carica, maggiore sarà la durata utile della batteria". Siamo tuttavia ancora molto lontani da una diffusione capillare dell´infrastruttura di ricarica. Audi prende attivamente parte alle commissioni di ricerca tedesche e americane impegnate nella promozione di uno standard pubblico e unitario. In pochi anni – questa la stima di Björn Elias – la tecnologia della carica automatica senza contatto potrebbe diventare di serie. Vanta infatti il potenziale necessario per dare un nuovo impulso alla mobilità elettrica. Un pilota automatico per il parcheggio - Un´auto che si muove senza che il conducente faccia niente: sembra ancora un´immagine da film di fantascienza, ma, a poco a poco, sta diventando realtà nel mondo Audi. Il sistema di ausilio al parcheggio, che in modelli come la A4 e la A6 offre assistenza al guidatore durante le operazioni di parcheggio e le manovre, è in produzione già da tempo. Attualmente, invece, Audi sta sviluppando nuove tecnologie per il parcheggio pilotato. Qui domina l´affermazione: "Se non ho voglia di guidare, mi faccio guidare, se voglio divertirmi, allora guido io." "Un esempio tipico di quanto detto sono i parcheggi multipiano e i parcheggi sotterranei", afferma Stefan Stümper della Audi Electronics Venture, la consociata Audi che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie nel campo dell´elettronica. "Non tutti si sentono a proprio agio in un parcheggio. Cercare un posto, parcheggiarvi la vettura e poi uscire dal parcheggio comportano un enorme dispendio di tempo. Con il nostro progetto di un pilota automatico per il parcheggio offriamo un prezioso aiuto al conducente in questo stressante compito." Stümper illustra la tecnologia impiegata, adducendo l´esempio di un conducente che di sera vorrebbe andare al cinema. Tramite un collegamento online presente nella vettura, mentre è in viaggio può interrogare il sistema di gestione parcheggi per sapere dove si trovino posti liberi per il parcheggio pilotato. Le risposte vengono visualizzate sullo schermo del sistema Mmi; il conducente sceglie un parcheggio e il sistema di navigazione lo guida fino a destinazione. Giunto all´ingresso. Il conducente si ferma, sullo schermo del sistema Mmi seleziona i servizi opzionali desiderati, per esempio la carica automatica senza contatto del suo modello e-tron, scende dalla vettura, la chiude e tramite smartphone invia al sistema il comando di parcheggio. All´interno del parcheggio è installata una centralina di controllo centralizzata, che gestisce l´intera operazione di parcheggio pilotato. Per mezzo di una connessione Wlan, entra in contatto con la vettura al suo ingresso nel parcheggio e ne richiede i dati principali, per esempio modello e dimensioni. Quindi, il calcolatore elettronico individua il posto auto adatto più vicino e invia alla vettura una mappa schematizzata del percorso. Il dispositivo digitale controlla lo sterzo elettromeccanico della Audi, e fa sì che la vettura attraversi il parcheggio a una velocità compresa tra i 5 e 10 km/h. Scopo del progetto è un´implementazione affidabile della funzione, senza tuttavia dover dotare la vettura di tecnologie eccessivamente sofisticate. Per riconoscere l´ambiente circostante, la vettura si avvale pertanto dei tradizionali sensori di serie. Un intelligente algoritmo di calcolo unisce questi dati a una riproduzione a 360° della zona circostante e li confronta con la mappa del percorso. Qualora dovesse esserci il rischio di una collisione, la vettura Audi si ferma; lo stesso accade in caso si interrompa il contatto radio con il calcolatore centralizzato. A sua volta, la centralina all´interno del parcheggio monitora tutti i movimenti dell´autovettura con scanner laser a elevata precisione. "Misuriamo al millimetro", ha affermato l´Ing. Stümper. "Tuttavia, la vera sfida non è rappresentata semplicemente da un´implementazione affidabile dei singoli moduli quanto piuttosto nell´interazione funzionale dei moduli dei sensori e di comando, per dar vita a un progetto globale complesso". Quando il conducente esce dal cinema, tramite smartphone può ordinare al computer del parcheggio di portare la vettura all´uscita, nel caso non avesse già fissato in precedenza un punto di prelievo. In ogni caso, la sua auto verrà portata fino all´uscita, e automaticamente verrà anche addebitato l´importo corrispondente da pagare. "Questo scenario è solo un inizio", ha affermato Stefan Stümper. "In un primo momento, nei parcheggi verranno create aree separate adibite al parcheggio pilotato. Il computer centrale farà in modo che il traffico fluisca rapido e sicuro. Poiché le persone non avranno accesso a queste aree, i tetti potranno essere più bassi, i posti auto più piccoli e l´illuminazione meno intensa con un interessante risparmio in termini energetici e di spazio. Possiamo pensare di installarvi anche impianti di lavaggio automatici e distributori di benzina, e naturalmente anche stazioni di ricarica per i modelli e-tron." Fantascienza? No: naturalmente, per lo sviluppo in serie di tali sistemi, è necessario chiarire tutte le questioni inerenti la responsabilità. Questo è un punto particolarmente rilevante ai fini di una possibile introduzione del sistema. Perciò a riguardo Audi segue le orme dell´aviazione. In questo settore, infatti, dove i piloti automatici sono diffusi ormai da decenni, la responsabilità ultima è dei piloti. Così sarà anche per le vetture. Perciò Audi parla di guida pilotata. Il pilota automatico per le operazioni di parcheggio è un aspetto concreto della nuova mobilità in rete, riassunta nel claim Audi connect. Il concetto racchiude tutte le applicazioni e i progetti che collegano i modelli Audi al suo proprietario, a internet, all´infrastruttura e ad altre autovetture: a servizio e per il benessere del Cliente. Tecnologia Oled - Il test sulla luminosità che si svolge nell´apposita galleria del seminterrato del Centro di Ricerca & Sviluppo Audi di Ingolstadt è l´idea che illumina l´oscurità. Pavimento grigio, pareti nere, al centro tre vetture con luci rosse e gialle sfavillanti. La stanza ricorda vagamente un palcoscenico e Stephan Berlitz, Direttore delle innovazioni per la tecnica e l´elettronica dell´illuminazione presso Audi, ne è il regista. Berlitz è uno dei progettisti che ha contribuito a fare di Audi il Marchio leader nell´illuminotecnica delle automobili. Le luci diurne con tecnologia Led e i proiettori full Led non hanno fatto altro che gettare le basi di una tecnologia il cui passo successivo sarà rappresentato dagli Oled. Nell´industria elettronica i display che utilizzano questa tecnica fanno già parte della produzione in serie. Berlitz e la sua squadra collaborano strettamente con il reparto design Audi, per utilizzare gli Oled come dispositivi di illuminazione all´esterno delle vetture. La sigla Oled significa "Organic Light Emitting Diode". Contrariamente ai Led, composti da cristalli semiconduttori, gli Oled contengono polimeri organici con proprietà di semiconduttori. Il materiale pastoso, dello spessore di un nanometro, si colloca tra un catodo e un anodo. Entrambi recano dei rivestimenti conduttori. Grazie al loro spessore ridotto (si parla di alcuni micrometri) tutti i materiali sono disponibili anche trasparenti. Due lastre di vetro lisce, perfettamente impermeabili all´aria e all´acqua, ricoprono la struttura, circondata a sua volta da una cornice in metallo, spessa poco più di un millimetro. Applicando una leggera tensione, vengono emessi dei fotoni nel campo elettrico e la superficie si illumina. Più sottile è lo strato, maggiore è la luminosità; inoltre, a polimeri diversi corrispondono colori diversi. Grazie alla loro trasparenza è possibile posizionare i singoli Oled uno dietro l´altro, mescolando così i colori. Aggiungendo invece questi ultimi, si ottiene una luce bianca. Si prenda a esempio un gruppo ottico posteriore che è stato sviluppato per Audi Q7. Al suo interno brillano quattro piccole piastre di illuminazione Oled rosse, le quali, poste una accanto all´altra come squame, generano la luce posteriore. Otto segmenti piatti costituiscono la striscia gialla ad arco dei lampeggianti. "Con i Led attuali non sarebbe possibile questa illuminazione omogenea", spiega Berlitz. "Essi, infatti, sono fonti luminose puntiformi e hanno bisogno di un sistema ottico aggiuntivo, dotato di riflettori, conduttori di luce o diffusori. Con la tecnica Oled sono le superfici stesse a brillare, mentre le piastre sottili donano semplicemente un aspetto piacevole. Esse sono leggere, hanno una risposta immediata e sviluppano poco calore. Durano più di diecimila ore e utilizzano una quantità di energia pari ai normali diodi luminosi. Gli Oled sono perfetti per Audi, in quanto riuniscono la tecnica high-end, la massima precisione e un design accattivante." La strada che Audi dovrà precorrere per l´utilizzo in serie degli Oled è ancora lunga. A livello attuale i nuovi diodi sopportano solo correnti basse e il range di temperatura non supera gli 80° C. Gli Oled troveranno applicazione a breve nelle luci posteriori; per quelle dei freni, che devono essere cinque volte più chiare, bisognerà invece aspettare alcuni anni. Per le luci diurne e di posizione Berlitz sta pensando di utilizzare Oled bianchi. Tuttavia l´obiettivo principale, soprattutto dei designer Audi, risiede negli Oled tridimensionali. A tale proposito sono già disponibili i primi prototipi: si tratta di corpi luminosi filigranati, a forma di anello, estremamente leggeri e utilizzati a diversi livelli di luce posteriore sulla Audi Tt. L’ottenimento di forme libere da vincoli si potrebbe ottenere grazie a una sorta di compromesso, con una disposizione tridimensionale di piccole piastre, ovvero, di cluster che potrebbero essere disposti sull´intera carrozzeria, come illustrato in un modello della futura Audi R8 Oled concept. Un progetto, questo, che prevede delle bande sulle fiancate, sulla parte posteriore e nell´abitacolo, formate da centinaia di Oled triangolari. "I designer hanno trasformato l´intera vettura in un vero e proprio dispositivo di illuminazione", afferma Berlitz, "In questo modo sarà possibile creare dei nuovi modelli di vettura, modificabili continuamente." Lo scenario futuro prevede l´utilizzo anche dello "swarm". In questo caso la coda della vettura si trasforma in un´enorme superficie luminosa, sulla quale fluttuano tantissimi puntini luminosi, simile a uno sciame appunto (swarm in inglese) che segue i movimenti dell´auto. Quando essa gira a destra i puntini vanno a destra, quando frena si buttano veloci in avanti; più la vettura accelera, più essi si muovono in fretta. Gli Oled segnalano così al conducente dell´auto che segue i movimenti effettivi della vettura che ha davanti. Nello "swarm" gli Oled sono posizionati secondo la tecnica del display, ovvero sotto forma di matrice formata da tantissime unità in formato pixel, ognuna regolata singolarmente. Anche “lo sciame” di Oled unisce la bellezza all´intelligenza, come spiega Berlitz: "Ha un aspetto gradevolissimo e allo tempo è un fattore concreto di sicurezza". Carrozzeria in materiale ibrido - I grandi eventi partono spesso in sordina. Al primo impatto i prototipi che sono stati presentati da Benjamin Bender non hanno niente di spettacolare: sottili strisce in alluminio, rivestite, sul lato posteriore, di uno strato in plastica rinforzata con fibra di carbonio (Cfk). Di fatto, però, il progetto originario portato avanti dal laureando Bender presso il Leichtbauzentrum di Audi (Alz) a Neckarsulm nasconde in sé un potenziale che guarda al futuro. Quando le nuove strutture ibride in metallo e Cfk diventeranno di serie rappresenteranno un ulteriore passo in avanti per la struttura ultra leggera Audi. Grazie ai diversi modelli di carrozzeria in alluminio, il Marchio ha assunto ormai da anni un ruolo guida nel settore della struttura leggera. Nei modelli Audi A8, Audi R8 e Audi Tt la struttura Asf (Audi Space Frame) è in grado di ridurre il peso della carrozzeria fino al 40% rispetto a una normale struttura in acciaio. Adesso Audi fa un ulteriore passo avanti con il Multimaterial Space Frame che unisce i componenti in alluminio, acciaio e plastica rinforzata con fibra di carbonio. Gli ingegneri Audi dimostrano di saperla lunga nell´utilizzo di tutti questi materiali: senza concentrarsi su un unico materiale, essi hanno fatto proprio il motto "Il materiale giusto al posto giusto, per la funzione giusta". Le nuove carrozzerie combinano i vantaggi dei diversi materiali, risultando molto più leggere delle normali strutture in metallo. Il progetto di Benjamin Bender migliora ulteriormente il concetto di struttura composita, trasformando i singoli componenti in ibridi. Rinforzando appositamente con Cfk un componente metallico della carrozzeria (che si tratti di un montante centrale o di una minigonna) se ne migliorano caratteristiche quali la solidità o il comportamento di deformazione in caso di scontro. Allo stesso tempo se ne riduce il peso perché il metallo relativamente pesante, per esempio l´acciaio o l´alluminio, viene sostituito in parte dal Cfk molto più leggero. Nel centro Alz di Neckarsulm, dove lavorano circa 180 specialisti intenti a sviluppare le carrozzerie Audi del futuro, il progettista Bender cerca di rispondere a un´ampia rosa di domande, per esempio: Come vanno combinati il metallo e il Cfk nei singoli componenti al fine di ottenere le caratteristiche migliori? In quali punti i rinforzi raggiungono il risultato migliore? E che cosa rivelano gli esperimenti pratici che studiano il comportamento dei componenti in caso di scontro o di corrosione? Di grande importanza per Bender è anche il modo di unire i due materiali. Solitamente ciò avviene tramite rivetti, viti o colle tecniche. Il nuovo progetto supera il problema in maniera intelligente, utilizzando come materiale collante la resina sintetica, necessaria anche per la produzione di un componente in puro Cfk. Attualmente Bender sta analizzando il processo di assemblaggio per capire se sia possibile realizzarlo con il processo Rtm (Resin Transfer Moulding), una procedura adatta per componenti di maggiori dimensioni e che rappresenta una tecnologia di punta al centro Alz. "Se tutto procede come previsto ci occorreranno ancora un paio di anni per completare il progetto", afferma Benjamin Bender "e poi ci vorrà ancora un po´ di tempo prima che diventi di serie." Per Audi non è una novità: le grandi conquiste a volte hanno bisogno di un po´ più di tempo, anche nel settore delle strutture ultra leggere. Molle elicoidali in Frp - La tecnologia di costruzione ultra-leggera Audi è più di una semplice competenza ingegneristica: è una mentalità condivisa a livello di Gruppo. Per gli ingegneri del Marchio ogni grammo è importante, sia che si tratti della carrozzeria, sia di altri gruppi costruttivi della vettura. Particolarmente interessante è la struttura ultra-leggera del telaio, poiché consente una riduzione delle masse non sospese, aumentando così il comfort offerto, in particolar modo la maneggevolezza. Il progetto elaborato da Joachim Schmitt si muove su questo campo della tecnica. Si concentra infatti su un componente sottoposto ad elevate sollecitazioni, ma invisibile, per il quale da tempo sembra non ci sia più nulla di migliorabile: le molle elicoidali. Obiettivo: la sostituzione dei componenti in acciaio con molle in plastica rinforzata in fibra di vetro (Frp). La molla in plastica rinforzata in fibra di vetro, che Schmitt ha sviluppato in collaborazione con la ditta Sogefi, titolare del brevetto, si differenzia nettamente dalle tradizionali molle in acciaio. È di un colore verde chiaro, il suo filo è più spesso e il diametro totale, in rapporto al numero di spire inferiore, è maggiore. Ma soprattutto è molto più leggera. "La molla in acciaio impiegata attualmente sull´asse anteriore della Audi A4 pesa 2,66 kg", ha dichiarato l´ingegnere. "La molla in plastica rinforzata in fibra di vetro pesa invece appena 1,53 kg, quindi il 40% in meno, ma ugualmente dotata di ottime caratteristiche." Un´elica in plastica rinforzata in fibra di vetro è perfettamente adatta ad assorbire le sollecitazioni di torsione, se posizionata al punto giusto. Cuore delle molle sono lunghe fibre di vetro attorcigliate, impregnate di resina epossidica. Attorno a questa "anima", di pochi millimetri di diametro, un motorino avvolge altre fibre, che formano alternativamente un angolo maggiore e minore di 45°, in direzione longitudinale; le posizioni di trazione e compressione sono tra di loro in un rapporto reciproco. Le sollecitazioni di torsione nella sezione trasversale del componente vengono trasformate nella fibra in sollecitazioni di trazione e compressione. Successivamente, il filo ancora molle e bagnato, viene posto su un nucleo metallico a base di leghe fusibili a basse temperature, che rappresenta la forma negativa della futura molla. In un forno, il materiale in Frp indurisce a una temperatura superiore a 100° C, mentre la forma si fonde. Seguendo questo procedimento, nascono i prototipi. In futuro, il processo diventerà più efficiente e veloce: dopo una prima fase di serie pilota, seguirà poi una produzione di serie con 1.000.000 di pezzi all´anno,. Il debutto delle nuove molle in Frp è previsto per il 2012, sulla Audi R8 e-tron a trazione elettrica, e nel 2013 dovrebbe seguire il graduale impiego sulle vetture di classe media e superiore. Attualmente si stanno effettuando prove di resistenza su strada e test di collaudo su speciali banchi di prova simulando le sollecitazioni cui sono sottoposte le molle su una percorrenza pari a circa 300.000 km. "All´inizio molti colleghi si sono dimostrati scettici nei confronti del progetto – ha affermato Joachim Schmitt – nonostante il materiale impiegato si sia rilevato fin da subito un´ottima scelta. Non si corrode, anche in caso di colpi di pietrisco, ed è praticamente immune ai prodotti chimici quali ad esempio i detergenti per cerchi. La produzione di molle in Frp consente un risparmio energetico rispetto a quella delle molle in acciaio e sull´attuale Audi A4 per esempio, permette un risparmio di circa 4 kg: un grande passo avanti." Già oggi Schmitt e i suoi colleghi possono adattare in modo preciso le molle in Frp alle esigenze degli ingegneri che si occupano della progettazione del telaio: alla vettura, al carico sull´asse e al comfort e alla maneggevolezza desiderati; per farlo è sufficiente adattare lunghezza, diametro e numero di spire del filo. Secondo l´ingegnere, in pochi anni la plastica rinforzata in fibra di vetro, grazie al perfezionamento dei processi di produzione, risulterà ancora più resistente; a quel punto si otterrà una riduzione dell´ingombro rispetto alle dimensioni delle attuali molle in acciaio. Resta soltanto il colore verde chiaro, ma gli ingegneri Audi hanno brillantemente vinto anche questa sfida. "Se alle molle in Frp si aggiunge una percentuale di grafite, assumeranno un colore nero", ha dichiarato Joachim Schmitt. "E per i nostri Clienti sportivi stiamo già lavorando ai colori rosso e blu." Controlli Multitouch - Il simulatore di guida del Centro di Ricerca & Sviluppo Audi di Ingolstadt non è una semplice postazione, bensì un´auto pressoché completa, una Audi A8 cui manca solo l´estremità anteriore con il motore. Sopra il tetto svettano quattro grossi proiettori che trasmettono le immagini su una parete arcuata che circonda la berlina in un quadrante di 240°. Due ulteriori proiettori inviano le immagini su uno schermo posto dietro il veicolo, creando così una visuale di 360°. Ad esempio, viene simulata una superstrada a quattro corsie con traffico scorrevole. "Chi esegue la simulazione al volante deve seguire un´auto che lo precede", spiega Kristin Dettmer, Responsabile del touchpad nel settore Sviluppo di Sistemi di Comando. “Verrà chiesto al pilota di eseguire alcuni comandi, ad esempio, selezionare un numero telefonico, inserire nel navigatore una nuova destinazione oppure riprodurre un brano scelto dall´elenco supporti". Operazioni semplici, ma che richiedono una certa concentrazione a ogni passaggio. Il conducente indossa occhiali con integrate due piccole telecamere: una filma l´ambiente circostante, l´altra la pupilla. Quando successivamente i progettisti Audi valutano la registrazione tramite uno speciale software, possono vedere in dettaglio se e per quanto tempo la persona che ha eseguito la simulazione ha guardato sul monitor Mmi o sul pannello di comando nei diversi passaggi. I comandi rivestono un ruolo importante in Audi. Con l´introduzione, avvenuta dieci anni fa, del sistema Mmi sulla Audi A8, la Casa automobilistica ha superato la concorrenza. Nel 2010 ha fatto seguito, sempre sulla Audi A8, un´altra grande invenzione: il touchpad, ovvero l´Mmi touch, che ora è disponibile anche nella nuova Audi A3 nella versione con i tasti e le manopole dell´Mmi. Ma c´è ancora molto lavoro da fare: le numerose nuove funzioni azionabili, disponibili soprattutto nell´Infotainment, richiedono sistemi di comando sempre più intelligenti. La progettazione di queste componenti, nella logica Audi si riassume in una massima perentoria: i comandi devono essere così semplici da rendere la guida non stressante, bensì rilassante. Un principio, questo, riscontrabile anche nel progetto di Kristin Dettmer, che prevede l´evoluzione del touchpad per il comando multi touch con più dita. I touchpad, presenti oggi in molti modelli Audi prevedono il comando single touch, ideale soprattutto per scrivere lettere e numeri con un dito solo. Le nuove generazioni Audi, invece, puntano alla tecnologia multi touch. Se il conducente è in grado di utilizzare più dita avrà a disposizione tante nuove opportunità. Se guardiamo al livello di sviluppo attuale del sistema, egli può, ad esempio, muovere velocemente la mappa di navigazione con due dita, mentre, con tre dita, può scrollare rapidamente lunghi elenchi di supporti. Il touchpad ha una superficie di dodici centimetri per otto, sufficientemente grande, secondo il parere della maggior parte degli utenti. "I nuovi comandi prevedono anche l´elaborazione sullo schermo della logica di menu e della grafica", ci spiega Kristin Dettmer. "Finora entrambe erano impostate sui tasti e manopole dell´Mmi e sul loro movimento rotatorio. Adesso passano prepotentemente in primo piano gli elementi orizzontali e verticali, pur senza rinunciare al dispositivo di regolazione classico che rimarrà comunque lo strumento ideale per alcune funzioni". La progettazione, che va avanti da tre anni, ha visto confluire i risultati di diversi esperimenti, in particolare, quelli del simulatore di guida, con il tavolo digitale "Surface" e quelli su strada di una Audi A7 Sportback in marcia. Come interagiscono i soggetti del test con i nuovi comandi multi touch? "L´ipad e l´iPhone hanno introdotto il concetto multitouch presso il pubblico", afferma Kristin Dettmer, "ma naturalmente esistono differenze anche tra i soggetti del test. Per esempio, le persone più anziane sono un po´ titubanti di fronte a un comando che utilizza più dita, ecco perché abbiamo in mente un sistema che possa essere azionato anche con un dito solo. Molte persone che eseguono la simulazione iniziano di fatto così, poi, scoprono il livello successivo quasi per gioco. Anche questo è il "divertimento nell´utilizzo" che intendiamo trasmettere." Nella progettazione di nuovi sistemi di comando Audi si muove in più direzioni. Uno dei punti chiave è rappresentato da un nuovo tipo di tecnologia touchpad che trasmette alle dita un segnale di risposta tattile, oppure da un comando vocale ottimizzato o ancora da un innovativo comando a gesti per gli head-up display. Anche in questo caso i progettisti con a capo Bernhard Senner stanno lavorando a una soluzione particolarmente all´avanguardia, già esistente sotto forma di modello, nella quale conducente e passeggero hanno a disposizione un head-up display a testa che mostra le guide turistiche digitali, le notizie e le immagini delle video telefonate. Per tutte le persone presenti nel veicolo è accessibile una terza proiezione centrale che trasmette l´immagine sul parabrezza. Il conducente riceve le informazioni che più gli interessano, visualizzate sotto forma di simboli, fermo immagine e semplici animazioni, alcuni dei quali, per esempio le frecce di navigazione, sono visibili grazie a una nuova tecnica a contatto analogico, ovvero sembrano proiettati direttamente nell´ambiente reale. Il passeggero, invece, può utilizzare tutte le funzioni video nel suo campo visivo. L´immagine viene generata nella nuova tecnologia Dlp (Digital Light Processing) che ne aumenta la luminosità e il contrasto. Bernhard Senner ci spiega con un esempio il principio che sta alla base della nuova tecnica: "Quando il passeggero trova una destinazione interessante sulla propria guida turistica digitale, per esempio un ristorante, gli basta scorrere semplicemente il dito sullo schermo per trascinarla nel campo centrale, ove verrà visualizzata come fermo immagine. Quando poi il conducente rileva la destinazione sul proprio head-up display, facendo scorrere ancora una volta il dito sullo schermo, essa verrà inserita nella rotta di navigazione." Una piccola telecamera riconosce i movimenti e inoltra al sistema i segnali corrispondenti. Sospensioni predittive - Una discesa libera lungo piste a cunette è un piacere, che tuttavia richiede una buona visibilità. Soltanto così lo sciatore è in grado di trovare la corsia ideale, piegare e distendere le gambe al momento giusto procedendo con sicurezza e agilità nel paesaggio innevato. "Quando oggi un´automobile percorre una strada accidentata, si comporta come uno sciatore che attraversa una pista a cunette nella nebbia", afferma Andreas Schindler, specializzato nella progettazione telai presso Audi. "Entrambi non sanno cosa li aspetta e possono reagire soltanto seguendo il proprio istinto. Stiamo lavorando per cambiare questa situazione". Da molti anni ormai Audi ha iniziato a dare spazio a sistemi di protezione preventiva sulle proprie vetture. I sistemi di assistenza basati su radar o telecamera, come l´adaptive cruise control (regolatore di velocità intelligente) e l´Audi active lane assist (assistente per il mantenimento della corsia di marcia) supportano il conducente e regalano un maggiore comfort di marcia. Le tecnologie che verranno implementate nei prossimi anni continueranno a contribuire a questo sviluppo, per esempio l´assistente agli ingorghi, il sistema di assistenza agli incroci ed il telaio dinamico. Già lo scorso anno, Audi ha presentato un´innovazione nel settore del telaio, che aumenterà ancora di più il comfort per i passeggeri: l’eliminazione delle forza laterali. Una videocamera riconosce le curve che il conducente deve affrontare; un meccanismo attivo nel telaio, a basso consumo energetico, inclina la carrozzeria in modo che i passeggeri percepiscano soltanto forze centrifughe minime. Il principio di funzionamento del telaio dinamico è simile, con la differenza che non si bilanciano le forze trasversali, bensì quelle verticali. La sfida più grande che attende i progettisti Audi è la ricerca di sensori adatti, in grado di vedere in un raggio di 20 metri, anche in condizioni avverse, come una corsia di marcia bagnata, ghiacciata o di notte. Questi sensori richiedono immagini di altissima risoluzione per misurare al millimetro gli ostacoli, e poter quindi distinguere buche nel manto stradale da giunti autostradali e buste di plastica. Un algoritmo nella centralina del sistema analizza le informazioni sulle asperità stradali e i movimenti propri della vettura, facendoli confluire nella regolazione del telaio. Le simulazioni hanno finora dimostrato l´affidabilità del sistema. Al momento lo sviluppo del concetto si sta concentrando prevalentemente su sensori ad alta risoluzione. Gli ingegneri Audi si avvalgono, nello sviluppo della sensoristica, della vasta esperienza acquisita lavorando ai sistemi di assistenza di nuova generazione. In questo settore sono state infatti collaudate tecnologie diverse, dal cosiddetto sensore Pmd ai sensori radar e allo scanner laser. Le fotocamere stereoscopiche lasciano intravedere un grande potenziale anche nel caso del telaio dinamico. Quale tecnologia alla fine vincerà, è ancora tutto da stabilire. Una cosa è però certa: come per tutti i progetti di sviluppo, Audi elaborerà una soluzione senza compromessi.  
   
   
LA NUOVA B-MAX CON ACTIVE CITY STOP RIDUCE IL RISCHIO DI INCIDENTI IN CITTÀ: IL SISTEMA DI FRENATA AUTOMATICA IN CITTÀ DEBUTTA A BORDO DI UNA COMPATTA FORD  
 
Roma, 20 marzo 2012 – La nuovissima B-max riduce il rischio di incidenti alle basse velocità e limita i danni, fisici e alla vettura, causati dalle frequenti collisioni che si verificano in città. Sulla nuova compatta Ford è infatti disponibile il sistema Active City Stop, in grado di evitare incidenti alle basse velocità. Ogni anno, solo in Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna si verificano più di mezzo milione di incidenti con feriti. Oltre sessantamila di questi sono causati da tamponamenti a basse velocità, che l’Active City Stop è in grado di evitare, o, in ogni caso, di ridurne le conseguenze. "I tamponamenti alle basse velocità sono uno degli incidenti più frequenti nel traffico urbano,” ha spiegato Roland Schaefer, esperto di sicurezza di Ford Europa. "Possono avvenire al semaforo, agli incroci, nelle rotatorie, nel traffico, e in tutte quelle situazioni a bassa velocità in cui si frena frequentemente. Anche se non si viaggia a grandi velocità, il rischio di danni fisici non è da sottovalutare: anche a soli 15km/h un tamponamento può causare gravi lesioni ai tessuti molli del collo." L’active City Stop ha debuttato lo scorso anno a bordo della Ford Focus, e per la prima volta è disponibile per una Ford compatta. Grazie a speciali sensori, il sistema tiene sotto controllo la strada e il traffico, e frena automaticamente, in caso di mancato intervento del guidatore, quando una collisione è imminente. Durante i test, il sistema si è dimostrato in grado evitare del tutto gli incidenti a velocità fino a 15km/h, e di ridurre notevolmente in ogni caso l’entità dell’impatto, e i danni da esso derivanti, fino a 30km/h. Il sistema nel 2011 ha ricevuto uno speciale riconoscimento dall’Euroncap, l’autorità indipendente europea che analizza la sicurezza dei veicoli. L’active City Stop è solo una delle molte tecnologie, di cui è dotata la nuovissima Ford B-max, in grado di evitare le più comuni tipologie di incidenti sulle strade urbane e nel traffico, tecnologie che rendono la B-max un nuovo punto di riferimento nel segmento delle city car in quanto a livelli di sicurezza. L’assistenza alla Partenza in Salita di Ford, per esempio, impedisce alla vettura di scivolare all’indietro, per esempio durante la partenza o un parcheggio in salita. La B-max è inoltre particolarmente agile nelle manovre negli spazi stretti grazie alle sue dimensioni compatte, alla posizione di guida elevata, al breve raggio di sterzata, e alla telecamera posteriore. “La B-max è il veicolo perfetto per la guida nelle città del 21esimo secolo,” ha dichiarato Joerg Beyer, Line Director Veicoli di Ford. “Tecnologie come l’Active City Stop sono una novità per il segmento delle city-car. Con la sua grande agilità, le dimensioni compatte, e un angolo di sterzata corto e accompagnato da un precisissimo servosterzo elettronico di nuovissima generazione, la Ford B-max è pronta a risolvere i problemi di mobilità anche per chi abita nelle città più congestionate.”  
   
   
VOLKSWAGEN IL CRAFTER 4MOTION CON TRAZIONE INTEGRALE ACHLEITNER  
 
Verona, 20 marzo 2012 - Il Crafter 4Motion con trazione integrale Achleitner è progettato per l’impiego fuoristradistico, in risposta alla crescente richiesta di veicoli commerciali idonei al trasporto off-road. Sono soprattutto le aziende che operano nel campo delle energie alternative a dover intensificare ulteriormente la propria presenza in regioni che dispongono solo di rado di infrastrutture adeguate. Ma anche le imprese edili e gli operatori dei servizi di soccorso, come i vigili del fuoco e i corpi di polizia, si affidano sempre più spesso alle quattro ruote motrici. Un trend che la Volkswagen Veicoli Commerciali segue da anni con i ben noti modelli 4Motion del Transporter T5 (11% circa di modelli a trazione integrale all’anno), del Caddy (6% circa di modelli a trazione integrale all’anno) e, naturalmente, dell’Amarok. Ora anche il leader della gamma Volkswagen Veicoli Commerciali diventa 4Motion. Il sistema di trazione integrale della Achleitner con rapporto fuoristrada (1:2,5) tiene conto del carico che un veicolo come il Crafter deve trasportare in condizioni di offroad estremo. Si tratta di una trazione permanente distribuita in modo omogeneo (50:50) su entrambi gli assi, con bloccaggio dei differenziali di serie sia sul ripartitore di coppia che sull’asse posteriore. A richiesta è possibile anche ordinare un bloccaggio dell’asse anteriore. Con un simile equipaggiamento soltanto le leggi della fisica possono porre limiti al Crafter 4Motion. Quando tutti i bloccaggi sono attivati, infatti, su una singola ruota può essere trasferito il 100% della trazione. Nella catena cinematica non si verifica più la compensazione delle diverse coppie e lo slittamento si avviene soltanto nel punto più debole: tra il profilo del pneumatico e il terreno. Sono davvero numerose le modifiche che lo specialista Achleitner ha apportato all’asse anteriore con sospensioni indipendenti e all’asse posteriore rigido. Molle rinforzate con corsa più lunga, ammortizzatori più rigidi ad assorbimento progressivo e barre stabilizzatrici modificate sono solo gli esempi più evidenti delle modifiche apportate. Nel complesso, anche in funzione degli pneumatici scelti (per percorsi fuoristrada o su strada), le modifiche si traducono in un aumento di circa dieci centimetri dell’altezza da terra. Il Crafter 4Motion è equipaggiato esclusivamente con il propulsore più potente e brillante a disposizione, ovvero il Turbodiesel Tdi 2.0 biturbo da 163 Cv, già adottato sull’Amarok e sul Transporter, in grado di erogare a partire da 1.800 giri ben 400 Nm di coppia massima. Potenza sufficiente per effettuare, con la semplice pressione di un pulsante, lo spunto e la marcia in prima ridotta su terreni estremamente sconnessi e a pieno carico (sia che si tratti della versione 3,5 o 5 t). Il Crafter 4Motion con trazione integrale Achleitner sarà commercializzabile dalla Rete Volkswagen Veicoli Commerciali, cui i Clienti faranno riferimento anche per tutto ciò che riguarda Service e garanzia. Grazie alla grande offerta di versioni di carrozzeria, passi e classi di peso complessivo e di carico utile, questo modello colpisce per il gran numero di varianti disponibili, cui corrisponde un altrettanto ampio spettro di requisiti che i Clienti di questo segmento si attendono da un veicolo così all’avanguardia. Il Crafter prevede diverse varianti di carrozzeria. È infatti disponibile nella versione Kombi, che consente di avere fino a nove posti a sedere, Furgone, Camioncino e nella versione Autotelaio con cabina singola o cabina doppia. I passi sono diversi e vanno da 3.250 mm (corto) a 3.665 mm (medio) fino a 4.325 mm (lungo). Il peso complessivo ammesso dipende dagli allestimenti e dai passi, e per il Crafter 4Motion va da 3.500 kg (Crafter 35) a 5.000 kg (Crafter 50). Le singole varianti di carrozzeria in dettaglio: Il Crafter Furgone. Il Crafter Furgone viene proposto dalla Volkswagen Veicoli Commerciali con tre diverse altezze e quattro diverse lunghezze. Di conseguenza le capacità di carico disponibili sono otto, da 7,5 m³ per la versione Furgone compatta con passo corto e tetto normale, con lunghezza di soli m 5,24 e altezza di m 2,42, fino ai 17 m³ della versione di maggiori dimensioni. Volumi di carico che nessun altro veicolo del segmento è in grado di offrire. Il Crafter a passo lungo, anche questa volta con sbalzo allungato di 40 cm e tetto superalto, misura 7,34 m di lunghezza e 2,99 m di altezza. Oltre alle dimensioni, per i Clienti del settore commerciale e per quelli operanti nel ramo spedizioni (corrieri, servizi espresso, servizi di consegna pacchi) rivestono naturalmente grande interesse anche le dimensioni interne della parte destinata al carico. Anche in questo caso il Crafter presenta caratteristiche da vero fuoriclasse. Ad esempio per quanto riguarda la lunghezza del vano di carico, che a seconda della variante di carrozzeria va da 2.600 a 4.700 mm, miglior valore della categoria. Inoltre, la parte destinata al carico ha un’altezza di 1.650 mm sulla versione con tetto normale, di oltre 1.940 mm sulla versione con tetto alto e di 2.140 mm sui modelli con tetto superalto, regalando così non solo un’eccezionale spaziosità ma garantendo anche, sulle versioni con tetto alto, un’altezza adeguata per stare comodamente in piedi. Una caratteristica apprezzata non solo dagli autisti dei corrieri ma anche da tutti gli artigiani che lavorano utilizzando il proprio veicolo come postazione di lavoro mobile. Quanti operano nel settore dell’autotrasporto troveranno particolarmente importante la possibilità di caricare euro-pallet. Nella versione più grande, sul Crafter possono essere trasportati fino a cinque pallet collocati uno dietro all’altro che, se disposti trasversalmente, possono essere accoppiati due a due. Anche le operazioni di carico risultano particolarmente agevoli, ad esempio utilizzando le porte posteriori a battente con ampio raggio di apertura, che garantiscono una larghezza di accesso di 1.565 mm e su richiesta possono essere ordinate con angolo di apertura di 270°, particolarmente utile sulle rampe di carico. Oppure si può utilizzare la porta scorrevole laterale extralarga sul lato passeggero, che sul Crafter a passo medio e a passo lungo consente di disporre di un accesso al vano di carico di 1.300 mm di larghezza e di un’altezza a veicolo aperto di 1.820 mm, anche in questo caso ai vertici della categoria. Con il carrello elevatore è quindi possibile caricare euro-pallet in senso trasversale nel vano di carico. A richiesta è possibile ordinare una seconda porta scorrevole sul lato guida. Anche la configurazione di serie del vano di carico si distingue per la presenza di soluzioni di stivaggio intelligenti e pratiche. Il Crafter offre infatti già di serie dodici occhielli di ancoraggio regolabili disposti sul fondo e altri due sui montanti centrali. A richiesta sono inoltre disponibili guide di ancoraggio laterali per il piano di carico, le pareti laterali e il telaio del tetto, che consentono di fissare in modo particolarmente efficace il carico trasportato. Non meno utili in tal senso sono la rete per la protezione del carico con intelligente sistema di espansione, che velocizza le operazioni di carico e scarico delle merci, e le aste di bloccaggio facenti parte della gamma di accessori della Volkswagen Veicoli Commerciali, che provvedono alla stabilizzazione in verticale del carico e alla relativa sistemazione, come nel caso del montaggio in senso trasversale. In alternativa alla paratia che separa il vano di carico dalla zona di guida, la gamma comprende anche le varianti con vetri fissi o apribili, o una porta scorrevole. Molto utile risulta anche lo scomparto aperto al di sopra della cabina di guida del Crafter con tetto superalto. Lo scomparto è destinato a oggetti o bagagli di piccole dimensioni, con peso massimo di 35 kg. È suddiviso in modo estremamente pratico per evitare che gli oggetti si spostino a veicolo in movimento. A richiesta questo scomparto può essere ordinato anche per i modelli a tetto alto. Il Crafter Kombi. Il Crafter Kombi, con cristalli laterali, è il veicolo ideale nei casi in cui oltre al materiale si necessiti di trasportare fino a nove persone. Analogamente alla versione Furgone, è disponibile con passo corto, medio e lungo. Le versioni con tetto normale offrono un’altezza interna di 1,65 m, mentre la versione con tetto alto offre anche alle persone di più alta statura la possibilità di stare comodamente in piedi grazie a un’altezza di 1,94 m. Come veicolo da trasporto biposto sorprende per i volumi di trasporto, da 7,5 m³ a 14,0 m³. Per quanto riguarda i posti a sedere, i Clienti che acquistano un Crafter Kombi hanno praticamente carta bianca, cominciando dal sedile singolo o dal sedile doppio per i passeggeri anteriori che consente di ospitare fino a tre persone nel vano di guida. La seconda fila di sedili, nel vano passeggeri, può ospitare un divano a 2 o a 3 posti così come la terza fila di sedili (tutte le versioni Kombi) e la quarta fila (solo versione Kombi con passo medio e passo lungo). Di base ogni singolo sedile è dotato di cinture di sicurezza a tre punti e di un appoggiatesta regolabile in 4 posizioni. Il Crafter offre così una sicurezza ottimale unita a un’estrema spaziosità e a un elevato comfort di marcia. A proposito di comfort, nella stagione fredda, il riscaldamento supplementare elettrico già nella fase di funzionamento a freddo provvede a garantire in tempi rapidi un piacevole aumento delle temperature a bordo e lo sbrinamento dei cristalli. A richiesta, sia per il vano di guida che per quello passeggeri sono inoltre disponibili altri tipi di riscaldamenti supplementari e climatizzatori, con una gamma che, per il Crafter Kombi, giunge complessivamente a undici diversi sistemi di ventilazione, riscaldamento e raffreddamento. La salita e la discesa dal veicolo, soprattutto sul Crafter a passo medio e passo lungo, sono rese particolarmente comode dall’ampia porta scorrevole presente sul lato passeggero. La piacevole atmosfera del vano passeggeri, moderno e curato nelle finiture, è sottolineata dal rivestimento del padiglione. Su richiesta i rivestimenti laterali possono essere realizzati in tessuto. Il Crafter Camioncino. Date le relative caratteristiche di robustezza, modernità ed economicità, il Crafter Camioncino si è guadagnato un’eccellente fama che va ben oltre i confini del duro impiego in cantiere. Anche questa variante di carrozzeria viene proposta dalla Volkswagen con tre diversi passi e tre diverse classi di peso complessivo, da 3,5 t a 5 t, e fino a 2.523 kg di carico utile. La versione Camioncino è inoltre disponibile con cabina singola o doppia. Il divano posteriore della versione quattro porte offre di serie quattro posti a sedere, mentre nella cabina di guida il sedile doppio per i passeggeri anteriori disponibile a richiesta consente di ospitare fino a tre persone. I numerosi scomparti portaoggetti presenti a bordo consentono di riporre caschi protettivi, utensili, bibite e altro. A seconda della versione della cabina e del passo il Crafter Camioncino presenta superfici di carico con cinque diverse lunghezze interne. La gamma spazia dai 2,7 m per la versione con cabina doppia e passo corto fino alla vastissima superficie di carico di 4,3 m offerta dalla versione con cabina singola e passo lungo. La larghezza del Crafter 35 è di 2,03 m, mentre nel caso del Crafter 50 sale a 2,13 m. In altre parole, la superficie di appoggio del cassone può raggiungere i 9,2 m². Il Crafter Autotelaio. La versione Autotelaio del Crafter è la base perfetta per gli allestitori. Come per il Camioncino, la Volkswagen Veicoli Commerciali propone anche questa versione con tre diversi passi (3.250 mm / 3.665 mm / 4.325 mm) in combinazione a cabine singole o doppie. Per soluzioni integrali, utilizzate prevalentemente sui veicoli del ramo spedizioni (corrieri, servizi espresso, trasporto pacchi) o anche nel settore dei caravan, il telaio è disponibile anche senza tetto e parete posteriore della cabina di guida, oltre che privo di cabina di guida. I pesi complessivi ammessi della versione Autotelaio vanno da 3,5 t (Crafter 35) a 5 tonnellate (Crafter 50). I carichi sugli assi sono fissati in 1.850 kg all’anteriore e 3.500 kg al posteriore. Di particolare interesse per i costruttori di allestimenti tecnici, questa variante Crafter è dotata di un’interfaccia per l’elettronica del veicolo che può essere programmata a seconda delle proprie esigenze, offrendo numerose possibilità di personalizzazione per quanto riguarda il comando delle funzioni elettroniche. Si prenda ad esempio il Crafter con cassone ribaltabile: durante il ribaltamento è possibile limitare a 5 km/h la velocità massima del veicolo. Contemporaneamente viene richiamato il corrispondente regime di funzionamento del motore e vengono attivati il lampeggio di emergenza e la modalità mute della radio, oltre a un segnale acustico di avvertimento per le persone presenti nelle vicinanze. A richiesta il Crafter può inoltre essere equipaggiato con una presa di forza in grado di erogare una potenza continua massima di 28 kW a 2.500 giri e una coppia massima di 140 Nm nell’intervallo compreso tra 1.000 e 1.200 giri. Per tutte le varianti a quattro cilindri sono disponibili per il montaggio a posteriori anche un secondo alternatore con potenza nominale di 140 A e un compressore frigorifero.  
   
   
VOLKSWAGEN: L’AMAROK AUTOMATICO E CABINA SINGOLA  
 
Verona, 20 marzo 2012 - A partire da quest’anno l’Amarok con doppia cabina è ordinabile, in tutte e tre le varianti di allestimento, con un innovativo cambio automatico a 8 rapporti. Questo nuovo cambio unisce un maggiore comfort di marcia alle buone caratteristiche di impiego in fuoristrada e a consumi che si rivelano più bassi della versione equipaggiata con cambio manuale: soli 7,6 l/100 km nel ciclo combinato con emissioni di Co2 di 199 g/km fanno dell’Amarok uno dei veicoli più efficienti del suo segmento. L’amarok è il primo pick-up della sua categoria a offrire un cambio automatico a 8 rapporti. Grazie al numero dei rapporti, è possibile realizzare una più efficace spaziatura tra il primo e l’ottavo rapporto, rispetto a un cambio automatico di precedente generazione. Gli effetti sono molto positivi: l’aumento della spaziatura fa sì che il motore Tdi abbia un rendimento migliore a tutti i regimi di rotazione, oltre a risultare più parco nei consumi e più agile. L’ottavo rapporto è stato realizzato come overdrive a regime ridotto e quindi parco nei consumi. Il primo rapporto è stato progettato per l’impiego fuoristrada e per il traino. In questo modo il nuovo Amarok con cambio automatico e trazione integrale permanente risulta particolarmente adatto all’impiego fuoristrada senza che si renda necessaria l’adozione di un riduttore. Il motore funziona così a un basso regime, a tutto vantaggio del comfort acustico. Tecnicamente viene impiegata un’evoluzione dei convertitori di coppia con ammortizzatori di vibrazione di coppia ottimizzati, in modo da isolare in modo ottimale la catena cinematica dalle vibrazioni torsionali del motore. Per un corretto funzionamento del sistema start/stop dell’Amarok, che in abbinamento al cambio automatico è fornito nella versione Bluemotion Technology, è necessario che il cambio disponga sempre di una sufficiente pressione del lubrificante; ciò assicura che la trasmissione di forza tra i componenti del cambio avvenga senza slittamenti. Il sistema è completato da un accumulatore che mantiene stabile la pressione del lubrificante all’interno del sistema idraulico durante la fase di sosta. Questa dotazione a elevato contenuto tecnologico, in abbinamento alle soluzioni Bluemotion Technology, che comprendono sistema di recupero dell’energia e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, influenza sensibilmente i consumi. A differenza dei modelli concorrenti, i consumi dell’Amarok con cambio automatico sono più bassi rispetto alla variante da 163 Cv con cambio manuale. Il primo pick-up con cambio automatico della Volkswagen, e anche il più parco nei consumi della sua categoria, consuma solo 7,6 litri di carburante ogni 100 chilometri, con emissioni di Co2 pari a 199 g/km. Il cambio automatico è abbinato alla trazione integrale permanente e a una nuova motorizzazione: un 2.0 Tdi biturbo 180 Cv. Esso dispone di una coppia massima di 420 Nm e fornisce buone prestazioni su strada e un’esperienza di guida molto confortevole, persino in presenza di rimorchi o di carichi elevati. In combinazione con il cambio automatico è stato possibile aumentare il peso rimorchiabile dell’Amarok fino a 3,2 tonnellate (con pendenza fino al 12%), che costituisce ora il miglior valore rispetto alla concorrenza. La velocità massima di 179 km/h viene raggiunta nel settimo rapporto, mentre l’accelerazione da 80 a 120 km/h avviene in soli 8,5 secondi. Recentemente è stata aggiunta una nuova versione di questo straordinario pick-up: l’Amarok con cabina singola e grande superficie di carico. Rispetto all’Amarok con doppia cabina a quattro porte, l’Amarok a cabina singola, a parità di lunghezza del veicolo e di passo, dispone di una superficie di carico lunga 2.205 millimetri. Sul cassone, più lungo quindi di 65 cm rispetto al modello a doppia cabina, ora è possibile trasportare comodamente due europallet, caricati trasversalmente uno dietro l’altro, disponendo ancora di 60 cm di lunghezza di carico utile. A fronte di una larghezza di carico invariata tra i passaruota (1,22 metri), si ottiene una superficie di carico di 3,57 m2 che, grazie a sei occhielli di ancoraggio di serie, consente di trasportare anche carichi particolarmente ingombranti e di grandi dimensioni. L’apertura e la chiusura del largo portellone della superficie di carico risultano facilitati grazie all’impiego di una molla di torsione. I pick-up a cabina singola sono considerati i veicoli ideali per condizioni di esercizio gravose come quelle che caratterizzano i settori industriale, edilizio e agricolo, in cui contano soprattutto le dimensioni della superficie di carico. Tuttavia, gli ingegneri della Volkswagen Veicoli Commerciali hanno avuto un occhio di riguardo anche per il comfort dei passeggeri. Per questo motivo la cabina singola è più lunga che sui modelli della concorrenza e consente di caricare comodamente oggetti utili anche dietro i due sedili, garantendo allo stesso tempo una posizione di seduta ottimale. L’amarok a cabina singola monta il già noto motore 2.0 Tdi 122 Cv oppure il biturbo 163 Cv. Per la trasmissione della forza è possibile scegliere tra trazione posteriore e trazione integrale inseribile 4Motion con riduttore, entrambe con cambio manuale a sei rapporti. I consumi dell’Amarok a cabina singola si attestano su valori molto bassi: nella versione 122 Cv con trazione posteriore, per esempio, l’Amarok a cabina singola consuma solo 7,2 litri di carburante ogni 100 chilometri, corrispondenti a un’emissione di Co2 di 189 g/km. Otre al bloccaggio elettronico del differenziale di serie, a richiesta può essere ordinato per entrambe le motorizzazioni un bloccaggio meccanico del differenziale sull’asse posteriore. L’ammortizzazione Heavy Duty consente un carico massimo fino a 1,248 tonnellate. Invariate e di altissimo livello rimangono le dotazioni di sicurezza, tra cui l’Esp di serie, gli airbag frontali per il guidatore e il passeggero anteriore e gli airbag laterali per la testa. Oltre alla versione classica da veicolo commerciale con paraurti anteriore nero, per il modello a cabina singola sono disponibili anche pacchetti Style con paraurti anteriore in tinta con la carrozzeria, cerchi in lega leggera da 18 o 19 pollici e ulteriori equipaggiamenti a richiesta, che comprendono anche un sistema di navigazione di grande pregio: per trasformare il classico mezzo da lavoro pesante in un pick-up raffinato. Nella linea di allestimento Trendline, l’Amarok si rivolge ai Clienti che danno grande valore a fattori quali comfort e immagine. Esigenze che l’Amarok Trendline soddisfa già a livello estetico a partire dal paraurti anteriore, dalle maniglie e dagli specchietti retrovisori esterni verniciati in tinta con la carrozzeria e dal paraurti posteriore in nero contrastante. I cerchi in lega leggera da 16 pollici (modello Taruma) con pneumatici 245/70 e i fendinebbia anteriori, anch’essi di serie, enfatizzano ulteriormente l’aspetto solido e affidabile di questo veicolo multiuso. Sull’amarok doppia cabina il climatizzatore ad alte prestazioni Climatic con controllo elettronico della temperatura è parte dell’equipaggiamento di serie, come l’impianto radio-Cd Rcd 210 con quattro altoparlanti nella parte anteriore dell’abitacolo. Gli alzacristalli e gli specchietti esterni riscaldabili sono azionabili elettricamente ed è inclusa anche la chiusura centralizzata tramite telecomando. Sotto i sedili anteriori sono presenti vani portaoggetti aggiuntivi nascosti. Il cruise control aumenta il comfort di marcia, specialmente in caso di lunghe percorrenze, mentre il display multifunzione sul quadro strumenti fornisce informazioni supplementari utili come l’autonomia. L’abitacolo è arricchito dai sedili realizzati in tessuto Trail, disponibile nei colori antracite o marrone Buffalo. A richiesta è disponibile un rivestimento in pelle (tipo Vienna) in colore Antracite. Dal punto di vista concettuale e stilistico l’Amarok è fortemente caratterizzato dal nuovo Dna del design Volkswagen, come emerge dalla tipica accentuazione delle linee orizzontali, dalla netta separazione delle superfici e dall’elevata precisione delle linee che tratteggiano il veicolo. Tra le caratteristiche distintive troviamo, infatti, l’unità costituita dai gruppi ottici orizzontali e dalla calandra del radiatore con le sue lamelle e cornici. A partire dal frontale si sviluppa una superficie che si estende al profilo dei parafanghi e fino ai cristalli laterali, racchiudendoli in un arco ideale. Le arcate disegnate nettamente sulle superfici laterali e sul cofano motore regalano anche esteticamente alla scultura dell’Amarok la tipica robustezza di un pick-up. Sul posteriore il logo Vw risalta immediatamente sul portellone dalla superficie piana (ma comunque modellata in modo da trasmettere tutta la potenza del veicolo) e incorniciato da gruppi ottici posteriori che infondono un’estetica inconfondibile durante la guida notturna. Dettagli come questi evidenziano come tutti i tecnici che hanno preso parte alla realizzazione del veicolo abbiano lavorato con l’obiettivo di distinguere l’Amarok nei confronti della concorrenza sia per l’elevata qualità che per il design di altissimo livello. I motori Tdi di ultima generazione dell’Amarok, sovralimentati a iniezione diretta, stabiliscono nuovi standard per quanto riguarda i consumi e le emissioni. Inoltre, la sicurezza sia attiva che passiva e il comfort raggiungono livelli pari a quelli delle autovetture. Allo stesso tempo l’Amarok è estremamente robusto. Molte delle tecnologie presenti sull’Amarok sono utilizzate per la prima volta nel segmento dei pick-up di classe media: tra queste la sovralimentazione biturbo della motorizzazione top di gamma e la trazione integrale permanente 4Motion con differenziale Torsen disponibile a richiesta, uno dei tre sistemi di trazione che possono essere scelti sul nuovo modello. Anche per quanto riguarda lo spazio a disposizione, la larghezza e l’altezza della superficie e la capacità di carico, il nuovo Amarok conferma e rafforza le caratteristiche che lo hanno reso un bestseller. Nell’ambito delle motorizzazioni la Volkswagen Veicoli Commerciali fa uso del motore 2.0 Tdi 163 Cv a iniezione diretta common rail con sovralimentazione biturbo con due stadi di regolazione, che già a partire da 1.500 giri consente di raggiungere una coppia massima di 400 Nm. A fronte di questa potenza imponente, il consumo sul ciclo combinato è considerevolmente basso, attestandosi su 7,6 litri di gasolio ogni 100 chilometri (Amarok 4x2). Anche la seconda variante di motorizzazione è costituita da un quattro cilindri Tdi, in questo caso con potenza di 122 Cv, caratterizzato tra l’altro da un turbocompressore con turbina a geometria variabile. Il “piccolo” Tdi a partire da 1.750 giri sviluppa la straordinaria coppia di 340 Nm, consumando solo 7,4 l/100 km (Amarok 4x2). Entrambi i motori Tdi riescono a garantire emissioni di Co2 inferiori ai 200 g/km. Grazie all’autonomia di oltre 1.000 km ottenibile grazie ai bassi consumi, fare rifornimento diventa una questione secondaria per l’Amarok. I motori Turbodiesel a iniezione diretta soddisfano inoltre la norma sui gas di scarico Euro 5 e sono abbinati di serie a un cambio a sei rapporti. La terza variante di motorizzazione è offerta esclusivamente con Bluemotion Technology, trazione integrale permanente e abbinamento al cambio automatico a 8 rapporti. L’innovativo motore 2.0 Tdi biturbo eroga 180 Cv di potenza e dispone di una coppia massima di 420 Nm. A differenza dei modelli concorrenti, i consumi dell’Amarok con cambio automatico sono più bassi rispetto alla variante da 163 Cv con cambio manuale. Il primo pick-up con cambio automatico della Volkswagen, e anche il più parco nei consumi della sua categoria, consuma solo 7,6 litri di carburante ogni 100 chilometri, con emissioni di Co2 pari a 199 g/km. Per l’Amarok è possibile scegliere fra tre diverse tipologie di trazione: la trazione integrale permanente, la trazione integrale inseribile (sempre 4Motion) e la trazione posteriore (4x2). Mentre quest’ultima rappresenta la versione di accesso ed è rivolta ai Clienti interessati soprattutto alle speciali caratteristiche della carrozzeria del pickup e al suo ampio spettro di impiego, le due versioni a trazione integrale sono garanzia di mobilità su tutti i tipi di terreno. Per l’impiego su percorsi dissestati e sterrati la scelta ideale è l’Amarok 4Motion con trazione integrale inseribile, contraddistinto nel logo dal numero “4” di colore rosso. Adotta una soluzione ampiamente collaudata nel segmento dei pick-up, un giunto a innesto frontale che, alla semplice pressione di un pulsante, inserisce una trasmissione passante fissa per il trasferimento ottimale della trazione agli assi. Nelle situazioni più estreme le marce ridotte consentono di affrontare senza problemi i percorsi off-road, anche nel caso di pendenze del 100% con veicolo inclinato di 45 gradi a pieno carico. Nel contempo, le sospensioni ad azionamento progressivo, specificamente tarate per i carichi pesanti, garantiscono massima sicurezza e comfort elevato in ogni condizione di carico, grazie a tre supporti principali e ai due ausiliari. L’amarok 4Motion (contraddistinto dal numero "4" nero), è dotato di trazione integrale permanente e assicura un elevato comfort di marcia. Sfrutta i vantaggi della trazione integrale per assicurare una dinamica di marcia ottimale anche su strade asfaltate. Vera novità in questa classe, il differenziale Torsen consente la ripartizione variabile delle forze di trazione tra l’asse anteriore e quello posteriore; di base, la trazione viene ripartita nel rapporto 40:60 per una dinamica di guida e una trazione eccellenti. Tutte le varianti di trazione prevedono inoltre il bloccaggio elettronico del differenziale con funzione di frenata automatica, al fine di ottimizzare la trazione su qualunque tipo di fondo stradale. A richiesta è disponibile anche un bloccaggio del differenziale posteriore di tipo meccanico, particolarmente indicato per le condizioni di marcia più estreme. L’abitacolo di grandi dimensioni è il più spazioso della sua classe e la perfetta ergonomia dell’Amarok è quella tipica della Volkswagen Veicoli Commerciali. La postazione di lavoro dietro al volante è caratterizzata da facilità di accesso e grande disponibilità di spazio, anche per la testa. Altrettanto abbondante è la quantità di centimetri per le ginocchia sul divano posteriore, che fa dell’Amarok un cinque posti di assoluto prestigio. E se le persone a bordo sono solo due, le superfici di seduta abbattibili nel vano posteriore o gli schienali ribaltabili ampliano la zona che si può sfruttare per riporre oggetti di ogni tipo. Un altro fattore importante: anche il vano di carico dell’Amarok a doppia cabina presenta le dimensioni maggiori della sua classe di appartenenza: misura, infatti, 1.555 millimetri di lunghezza e 1.620 millimetri di larghezza, fornendo così una straordinaria superficie piana di 2,52 m2. E non è tutto: anche la larghezza è la migliore nella sua classe, con i 1.222 mm tra i passaruota che consentono, per la prima volta su un pick-up di classe media, di trasportare due europallet (1,2 x 0,8 m) disposti in senso trasversale. Queste notevoli dimensioni, l’altezza del bordo di carico di 780 millimetri e un carico utile fino a 1,15 tonnellate consentono di trasportare facilmente attrezzature sportive, come ad esempio i quad, o attrezzature da lavoro di grandi dimensioni. Il carico trasportato può essere assicurato nel modo più opportuno utilizzando i quattro occhielli di ancoraggio presenti negli angoli del vano di carico. L’apertura e la chiusura del largo portellone della superficie di carico risultano facilitati grazie all’impiego di una molla di torsione. Il carico rimorchiabile può raggiungere le 2,8 tonnellate. La concezione alla base delle dotazioni di sicurezza dell’Amarok stabilisce nuovi standard in questa classe di veicoli comprendendo, oltre agli airbag del guidatore e del passeggero anteriore, anche gli airbag laterali testa/torace. Naturalmente il veicolo è dotato anche di appoggiatesta regolabili in altezza e cintura di sicurezza a tre punti su tutti i posti a sedere. Le cinture di sicurezza anteriori sono dotate di pretensionatori e, sul lato guida, di sistema di segnalazione ottico e acustico per l’allacciamento delle cinture. A seconda dei diversi Paesi possono verificarsi variazioni per quanto riguarda le dotazioni. Numerose sono poi le funzionalità che garantiscono un’elevata sicurezza attiva: come per esempio il programma di stabilizzazione elettronica (Esp) fornito di serie. Per tutte le versioni con dispositivo di traino, l’Esp ha come parte integrante la stabilizzazione del rimorchio. Un ulteriore esempio è costituto dalla funzione Offroad che può essere attivata semplicemente premendo un pulsante e determina tarature Le informazioni sugli equipaggiamenti e i dati tecnici si riferiscono alla gamma offerta in Germania. I modelli per gli altri Paesi possono presentare alcune variazioni. Con riserva di modifiche e salvo errori. Specifiche per la marcia in fuoristrada dei sistemi elettronici di assistenza. Infatti, l’Esp, il bloccaggio elettronico del differenziale (Eds), la regolazione antislittamento (Asr) e il sistema antibloccaggio (Abs) contribuiscono a garantire condizioni ottimali durante la guida off-road. Per esempio, con la funzione Offroad attiva, su percorsi sterrati e su ghiaia, a seconda delle condizioni del fondo stradale, l’Abs riduce considerevolmente lo spazio di frenata. A velocità inferiori a 30 km/h si inserisce inoltre il sistema di assistenza per la marcia in discesa, che facendo intervenire i freni in modo mirato mantiene costante la velocità su tratti in forte pendenza. Per la prima volta in questa classe chi si trova alla guida, anche con il sistema di assistenza alla marcia in discesa attivato, può adattare individualmente la velocità alla situazione di guida agendo sul pedale dell’acceleratore o sui freni anche quando il cambio si trova in posizione di folle. Su tutte le versioni le dotazioni di sicurezza di serie dell’Amarok raggiungono sempre elevati livelli. La protezione degli occupanti, infatti, è garantita non solo dagli airbag del guidatore e del passeggero, ma anche dagli airbag per testa e torace, dispositivi che nel segmento dei pick-up non trovano ancora grande diffusione. Speciali sensori situati nella parte frontale del veicolo e nella zona laterale della carrozzeria provvedono a far attivare in modo affidabile i sistemi di sicurezza anche nel caso di rischio di impatto. Il piantone dello sterzo telescopico è realizzato in modo da assorbire l’energia e ridurre di conseguenza le possibilità di subire lesioni per chi si trova al volante. Naturalmente tutti i posti a sedere esterni sono dotati di serie di cinture di sicurezza a tre punti (con segnalazione di allacciamento ottica e acustica per il sedile del guidatore) e di appoggiatesta regolabili in altezza. I posti posteriori esterni sono inoltre dotati di dispositivo Isofix per il fissaggio dei seggiolini per bambini. L’amarok Highline, versione al top di gamma, associa elementi di design innovativi ed eleganti a interni ed esterni con dettagli particolarmente pregiati, soddisfando i desideri di tutti coloro che cercano un pick-up che esprima un certo lifestyle, ma presentando anche tutti i vantaggi pratici di un veicolo Volkswagen. Già riconoscibile al primo sguardo, questa versione si distingue dalle altre due per caratteristiche come i passaruota fortemente maggiorati e i cerchi in alluminio da 17 pollici con pneumatici larghi 245/65. L’eleganza dello stile è sottolineata dagli inserti cromati dei paraurti anteriori e degli specchietti retrovisori esterni, dalla vetratura scura Privacy nel vano posteriore e dal paraurti posteriore cromato. Eleganti dettagli sottolineano anche gli interni particolarmente confortevoli, ricavati da quelli della versione Trendline, quali per esempio il rivestimento cromato della leva del cambio sulla consolle centrale, le cornici rotonde cromate delle bocchette di aerazione e la razza inferiore cromata del volante. I sedili nell’elegante tessuto Endless sono ordinabili a scelta nelle tonalità di colore Antracite o Marrone Mendoza, proprio come i rivestimenti degli interni. A richiesta anche in questo caso è possibile ordinare il rivestimento in pelle Vienna, non solo in Antracite, ma anche in alternativa in Marrone Mendoza. Il sistema radio-Cd Rcd 310 con funzione Mp3, dotato di display di grandi dimensioni e che nella versione a doppia cabina viene dotato di serie di sei altoparlanti, assicura un rendimento acustico elevato. E il climatizzatore di serie Climatronic garantisce una climatizzazione ottimale a bordo.  
   
   
MILANO: POLIZIA LOCALE. ENTRANO IN SERVIZIO 25 SCOOTER IBRIDI A TRE RUOTE  
 
 Milano, 20 marzo 2012 - Da oggi la Polizia locale avrà a disposizione 25 scooter a tre ruote Piaggio Mp3 Ibridi, 18 dei quali saranno consegnati ai nove Comandi di Zona. Gli scooter, 125 cc di cilindrata, saranno impiegati nelle operazioni di servizio come divieto di sosta, controllo del traffico, presidio del territorio anche nei parchi e nelle aree verdi, dove possono entrare per la caratteristica di essere ibridi. Venti nuovi scooter hanno livrea bianco verde, i colori della Polizia locale, mentre gli altri cinque sono bianchi, utilizzabili quindi per le operazioni da effettuarsi non in divisa. “Abbiamo deciso di dedicare gli scooter a tre ruote, veicolo agile, sicuro e di pronto intervento, alle operazioni per la sicurezza delle strade, dandoli anche ai Comandi di Zona per rendere più agevole il controllo del territorio. Questa dotazione risponde alla cresciuta attenzione verso alcuni ambiti prioritari per contrastare le irregolarità, soprattutto quando costituiscono un rischio per i soggetti che in strada sono più vulnerabili, come pedoni, ciclisti e persone con ridotta mobilità”, ha commentato l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli. Gli scooter saranno guidati dai vigili motociclisti. A oggi a Milano sono abilitati per il servizio in moto 307 uomini. I 25 scooter a tre ruote si aggiungono alle 143 moto a disposizione del Comando della Polizia locale.  
   
   
UN TAVOLO CON I SINDACATI A DIFESA DELL’OCCUPAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DELLA TOSCANA  
 
Firenze, 20 marzo 2012 – Costituire un tavolo di garanzia con i sindacati per l’occupazione nel trasporto pubblico locale. E’ quanto emerso dall’incontro che si è svolto ieri pomeriggio in Regione tra l’assessore a infrastrutture e trasporti Luca Ceccobao e le organizzazioni sindacali del settore, Cgil, Cisl e Uil e successivamente con la Faisa. “Abbiamo condiviso con i sindacati – questo il commento dell’assessore regionale – che in una fase complessa come quella della riforma del trasporto pubblico locale bisogna lavorare insieme per trovare soluzioni condivise sulla tenuta dell’occupazione”. La riforma regionale prevede un affidamento dei servizi alla futura azienda unica per nove anni, “un tempo sufficiente – ha proseguito Ceccobao – per stabilizzare l’occupazione del settore e ammortizzare eventuali contraccolpi dovuti al taglio di risorse nazionali pari ad oltre 400 milioni per il 2012. Una riforma profonda che porti efficienza e sostenibilità dei costi è l’unico modo per scongiurare un deperimento del settore di fronte alle minori risorse provenienti dallo Stato. E’ questo l’unico modo per garantire un futuro industriale solido, e quindi occupazionale, al trasporto pubblico locale”. “La Regione sta facendo la sua parte – ha concluso l’assessore – Anche il Governo deve fare la propria, visto che il settore del trasporto pubblico sta attraversando una crisi a livello nazionale. Oltre a tutelare il diritto alla mobilità per i cittadini, bisogna evitare che il sistema scarichi il problema della mancanza di risorse sui lavoratori del comparto, che in Toscana vede quasi 5700 occupati”.  
   
   
ROMA, MOBILITA’ SOSTENIBILE: “RIAPERTURA CICLOVIA MUSICA E’ SEGNALE DI ATTENZIONE PER CICLABILITA’”  
 
 Roma, 20 marzo 2012 - “La riapertura della ciclovia della Musica, il percorso che corre sotto il Ponte della Musica, consentirà agli appassionati delle due ruote ecologiche di passare dalla dorsale Tevere e quella dell’Aniene. Grazie all’attenzione dell’assessore Corsini, abbiamo mantenuto l’impegno assunto con associazioni e appassionati, segno che questa Amministrazione ha intenzione di incentivare e sviluppare la mobilità a pedali, favorendo in ogni modo le scelte dei cicilisti”. Lo dichiara l’assessore all’ambiente, Marco Visconti. “I tavoli già avviati con le associazioni hanno già prodotto importanti risultati che vogliamo tradurre in nuove occasioni per la mobilità sostenibile- aggiunge l’Assessore -. Ad aprile installeremo i primi 200 portabici nei principali nodi di scambio per favorire ulteriormente l’intermodalità tra bici e mezzi pubblici, mentre sono in corso le opere di realizzazione di quattro importanti tratte di piste ciclabili: il raccordo Tor Pagnotta-stazione metro Laurentina, all’interno del corridoio della mobilità; la pista ciclabile che mette in collegamento il Santa Maria della Pietà con la stazione di Valle Aurelia; la pista di via Palmiro Togliatti-parco della Cervelletta e quella che dal Torrino conduce all’Eur. Insomma – ha concluso Visconti – vogliamo puntare sulla mobilità ciclabile, rafforzando in ogni modo tutte le azioni che abbiamo già programmando per rendere la Capitale sempre più percorribile in bicicletta”.  
   
   
LIGURIA: PRONTI A FINANZIARE SECONDO TRATTO SEGGIOVIA, URGE PROGETTO DEFINITIVO DA PROVINCIA DI IMPERIA  
 
Imperia, 20 Marzo 2012 - La Regione Liguria è pronta a co-finanziare la realizzazione del secondo tratto della seggiovia dell´impianto sciistico di Monesi, e chiede alla Provincia di Imperia la presentazione del progetto definitivo in tempi brevi. Lo ha affermato l´assessore regionale allo Sport e Tempo Libero Gabriele Cascino a margine della seduta della giunta, dopo un sopralluogo a Monesi. Il costo dell´opera è di circa tre milioni di euro, di cui 800 mila euro da parte della Provincia di Imperia. Cascino assicura che la Regione Liguria è pronta a fare la sua parte, come programmato, attraverso i fondi Fas che, sia pure in modo frazionato sta ricevendo dallo Stato. "Ma bisogna che la Provincia di Imperia decida e subito, perdere altro tempo è molto rischioso", ribadisce l´assessore.  
   
   
INFRASTRUTTURE VENETO – TRENTINO  
 
Venezia, 20 marzo 2012 - “Lo considero un bel passo avanti. Apriamo subito il tavolo politico per decidere sulle cose che ci uniscono”. E’ il commento a caldo dell’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso sull’esito dell’incontro svoltosi il 16 marzo a Roma, su iniziativa del Ministero, per approfondire la questione della Valdastico Nord. “E’ stato ribadito che per il Veneto Valdastico Nord, Valsugana e ferrovie sono tutte utili e non alternative tra di loro: abbiamo bisogno di infrastrutture. La decisione di dare vita ad un tavolo politico di approfondimento – ha detto Chisso – va colta come occasione per definire le questioni comuni in una prospettiva temporale ampia. Dobbiamo ragionare tutti per il futuro delle nostre comunità e l’oggi è una fase di transizione”. Nel corso dell’incontro, il viceministro Mario Ciaccia ha ribadito l’importanza per il Paese di tutto il sistema infrastrutturale del Nord Est, invitando Veneto e Trentino ad approfondire il progetto di collegamento autostradale, predisposto dalla società Brescia Padova s.P.a., in una visione complessiva e in una strategia di lungo periodo, in tempi compatibili con le indicazioni comunitarie circa la concessione autostradale. Il Veneto ha confermato la volontà di procedere, aprendo ad un ragionamento più ampio, ed è stato preso con il Trentino il reciproco impegno ad incontrarsi già nel corso della prossima settimana.  
   
   
TRENITALIA, FRIULI VENEZIA GIULIA: CONTRATTO DI SERVIZIO SCADUTO IL 31 DICEMBRE 2011  
 
Trieste, 20 marzo 2012 - A proposito delle recenti notizie sulla volontà della Regione Friuli Venezia Giulia di non procedere al rinnovo del contratto con Trenitalia, per la gestione del trasporto ferroviario regionale, la società di trasporto del Gruppo Fs Italiane ricorda che tale contratto è già scaduto lo scorso 31 dicembre 2011 e che, pertanto, non può effettuare ulteriori investimenti sul servizio. Trenitalia, di fatto, sta quindi operando in regime di continuità. Occorre ricordare che le attuali disposizioni di legge impongono alle Regioni, alla scadenza dei contratti con Trenitalia, di procedere a gara pubblica per individuare la società alla quale affidare il servizio.  
   
   
TRASPORTI FVG: RICCARDI-MORETTI, CONFRONTO SU SERVIZI FERROVIARI IL 2 APRILE  
 
Udine, 20 marzo 2012 - "Chi ha torto farebbe bene almeno a non alzare la voce". Lo ha dichiarato l´assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi subito dopo aver appreso la posizione di Trenitalia rispetto alle critiche avanzate nelle settimane scorse sulle carenze del servizio ferroviario in regione. Nella tarda serata Trenitalia ha diramato un comunicato ufficiale con il quale ha dichiarato che il contratto è scaduto il 31 dicembre 2011. "Nel dicembre 2010 abbiamo attivato le norme del contratto che consentono la possibilità di proroga fino ad altri tre anni, quindi fino al 2014", ha replicato Riccardi, rendendo noto "che, intanto, la Regione si sta preparando alle gare ad evidenza pubblica". Le difficoltà dei rapporti con Trenitalia e la Regione sono maturate nel corso degli ultimi mesi a causa di rilevanti disservizi avvenuti sul trasporto ferroviario fino al punto di subordinare la proroga del contratto del servizio ad un chiarimento che è stato programmato per il 2 aprile a Roma tra lo stesso Riccardi e l´amministratore delegato delle ferrovie Mauro Moretti. Intanto oggi il confronto è proseguito con un tavolo di lavoro tra la Regione e i Comitati dei Pendolari nel quale l´assessore Riccardi ha potuto raccogliere le ultime istanze dei rappresentanti degli utenti, anche in prospettiva dell´incontro del 2 di aprile. "Posto che salvare il trasporto su rotaia deve essere un punto fermo - ha tenuto a precisare Riccardi - è vero anche che conoscendo i problemi concreti vogliamo e dobbiamo contribuire a farli risolvere: questo dovrà essere il nostro obiettivo affinché Trenitalia nel più breve tempo possibile ci dimostri, al di là dei problemi strutturali, di voler mettere mano alle altre carenze". Il Comitato pendolari Alto Friuli, il Comitato pendolari Nodo di Udine, il Comitato spontaneo pendolari Fvg, l´Osservatorio mobilità sostenibile, hanno dichiarato di apprezzare la linea tenuta finora della Regione. Nel corso della riunione si è discusso anche dell´utilizzo e della destinazione dei fondi derivanti dall´applicazione delle sanzioni 2011 che la Regione ha deciso richiedere a Trenitalia per le carenze di servizio dello scorso anno e dalle soppressioni, la cui somma è in via di quantificazione. "Non sono in linea di principio contrario - ha reso noto Riccardi - a destinarli direttamente a favore degli utenti con un bonus per la riduzione dei costi dei titoli di viaggio ma ci devono essere le condizioni normative e regolamentari per farlo". Sono al vaglio, nel caso questa opzione non sia possibile, altre ipotesi di destinazione (fondo a disposizione di futuri investimenti su reti o materiale rotabile, acquisto diretto di materiale rotabile, ecc). Al termine dell´incontro il Comitato pendolari Alto Friuli ha consegnato a Riccardi la tessera "numero 1", motivando così il simbolico riconoscimento: "In questi anni lei è stato, e ci auguriamo sarà ancora, un punto di riferimento costante per noi pendolari, in grado di fornire sempre risposte concrete alle richieste dell´utenza e dimostrando sul campo impegno e dedizione per questo tipo di problematiche".  
   
   
ACCORDO FRA TRENITALIA E L’ASSOCIAZIONE GIOVANI NEL MONDO IN OCCASIONE DEL PROGRAMMA FORMATIVO ONU. GLI STUDENTI COINVOLTI NELL’INIZIATIVA VIAGGERANNO SU TUTTI I TRENI NAZIONALI CON UNA RIDUZIONE DEL 30 PER CENTO  
 
Roma, 20 marzo 2012 - Riduzione del 30% sul prezzo del biglietto del treno per i partecipanti alla terza edizione di “Rome Mun”, la più grande simulazione internazionale Onu per studenti, che si terrà a Roma dal 19 al 23 marzo. Grazie all’accordo fra Trenitalia e l’Associazione Giovani nel Mondo, gli studenti coinvolti nell’iniziativa beneficeranno dello sconto per viaggiare in 1^ e 2^ classe su tutti i treni nazionali (comprese le Frecce Av nei livelli di servizio Business, Premium e Standard). I partecipanti a “Rome Mun” possono acquistare i tagliandi ridotti, validi per viaggi fino al 31 marzo 2012, in qualsiasi biglietteria Trenitalia e nelle agenzie abilitate, presentando la lettera di autorizzazione a loro intestata, che va esibita anche a bordo treno insieme al biglietto e a un documento d’identità valido. Il “Rome Mun” coinvolgerà circa mille tra i migliori studenti italiani e internazionali e sarà ospitato dall’università Europea di Roma e dalla Luiss “Guido Carli”, nonché da varie sedi istituzionali. I Model Un sono programmi formativi finalizzati a insegnare agli studenti il lavoro interno delle Nazioni Unite, attraverso “un gioco di simulazione diplomatica” nel quale è riprodotto il dibattito di una o più commissioni Onu e assegna agli studenti il ruolo di veri delegati. Al centro dell’edizione 2012 di Rome Mun i temi delle ineguaglianze sociali tra paesi ricchi e poveri, accresciuti dalla crisi economica. Da qui la necessità che la comunità internazionale ridefinisca le priorità per il futuro e un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, sull’equità e non soltanto sul profitto. Per maggiori informazioni è possibile visitare i siti internet www.Romemun.org  e www.Trenitalia.com .  
   
   
ROMA: IL QUARTIERE NOMENTANO AVRÀ UN RAPIDO COLLEGAMENTO CON LA NUOVA LINEA METRO “B1”: PUBBLICATA LA GARA D’APPALTO PER IL PONTE CICLO-PEDONALE SULL’ANIENE  
 
Roma, 20 marzo 2012 - Con la pubblicazione del bando di gara Roma Metropolitane ha avviato la procedura per la realizzazione di un ponte sul fiume Aniene dotato di un percorso pedonale e di uno ciclabile. Il nuovo ponte consentirà un rapido accesso alla stazione Conca d’Oro della nuova linea metropolitana B1 da parte dei cittadini e dei lavoratori del quartiere Nomentano, con notevoli vantaggi soprattutto per i residenti dell’area compresa tra l’Aniene, la Nomentana e la circonvallazione Salaria. L’investimento complessivo, finanziato interamente da Roma Capitale, è di circa 3,5 milioni di euro. Si prevede di completare l’opera per la fine dell’estate del 2013. Lo rende noto Roma Metropolitane. «Si tratta di un’opera strategica per la mobilità di questa zona della città – spiega Antonello Aurigemma, assessore alla Mobilità di Roma Capitale - Due aree, distanti poche decine di metri in linea d’aria ma separate dal fiume, avranno finalmente un collegamento diretto che ridurrà drasticamente i tempi di percorrenza. Un altro tassello fondamentale nell’ambito della riorganizzazione prevista a seguito dell’apertura della linea B1 della Metropolitana» È quanto dichiara l’assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma.