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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 31 Maggio 2012 |
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DECODIFICATA STRUTTURA DELL´AGO PER INIEZIONI DEI BATTERI
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Bruxelles, 31 maggio 2012 - Scienziati in Germania e Stati Uniti hanno decodificato la struttura degli aghi per iniezioni dei batteri con una risoluzione a livello atomico. Presentati nella rivista Nature, i risultati dello studio potrebbero aiutare i ricercatori a creare farmaci su misura e a sviluppare strategie che prevengono in modo specifico il processo di infezione. Le malattie scatenate da batteri sono pericolose poiché l´ospite è infettato mediante un apparato di iniezione. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Bio-nmr ("Nuclear magnetic resonance (Nmr) for structural biology"), che ha garantito quasi 9 milioni di euro nell´ambito del tema "Infrastrutture di ricerca" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Guidati dall´Istituto Max Planck per la chimica biofisica in Germania, i ricercatori affermano che i batteri rilasciano agenti molecolari nella loro cellula ospite mediante strutture simili ad aghi. In questo modo, essi riescono a evitare la risposta immunitaria. Mediante il loro lavoro, essi hanno decifrato la struttura di questo ago, scoprendo che centinaia di piccoli aghi cavi escono dalla membrana batterica, rendendola uno strumento pericoloso responsabile diretto della pericolosità di malattie come peste o colera. I minuscoli aghi, che funzionano assieme a una base che si trova all´interno della membrane, sono composti da ciò che gli esperti chiamano il sistema di secrezione di tipo Iii, che è un dispositivo di iniezione mediante cui gli agenti patogeni introducono agenti molecolari nella loro cellula ospite. Secondo i ricercatori, queste sostanze poi influiscono sui processi metabolici essenziali e paralizzano le difese immunitarie delle cellule infettate. Il risultato finale è? La morte, poiché gli agenti patogeni si fanno strada attraverso tutto l´organismo, riuscendo a evitare qualsiasi cosa tenti di fermarli. Finora i ricercatori sono riusciti solo a prescrivere un trattamento in grado di combattere l´infezione. Ma esistono dei ceppi batterici che sono in grado di sviluppare una resistenza agli antibiotici. Quindi il mondo della ricerca deve sviluppare dei trattamenti farmacologici più specifici. Nessuno era riuscito a fornire dettagli sulla struttura specifica degli aghi lunghi tra 60 e 80 nanometri e larghi circa 8 nanometri. Gli strumenti convenzionali, come la cristallografia a raggi X o i microscopi elettronici, hanno fallito o hanno prodotto strutture modello sbagliate. L´ago, poiché non è cristallizzabile ed è insolubile, ha resistito a tutti i tentativi di decodificare la sua struttura atomica. Ecco entrare allora in scena questo team di ricerca che ha unito la produzione dell´ago in laboratorio con spettroscopia Nmr allo stato solido, microscopi elettronici e modellazione al computer. Essi hanno decodificato la struttura dell´ago atomo ad atomo e hanno immaginato la sua architettura molecolare per la prima volta nel campo degli angstrom. Gli esperti dicono che questa è una risoluzione pari a meno di un decimo di milionesimo di millimetro. "Noi abbiamo fatto grandi passi in avanti sia per quanto riguarda la produzione di campioni, che nella spettroscopia Nmr allo stato solido," ha detto l´autore principale Adam Lange del Dipartimento di biologia strutturale basata su Nmr, Istituto Max Planck per la chimica biofisica. "Infine, noi siamo anche riusciti a usare uno degli spettrometri Nmr allo stato solido attualmente più potenti nel Dipartimento di biologia strutturale basata su Nmr di Christian Griesinger presso il nostro istituto." Il campo magnetico di questo spettrometro da 850 megahertz, con 20 tesla, è circa 400.000 volte più forte di quello della Terra. "Noi siamo rimasti sorpresi nel vedere come sono costruiti gli aghi," ha detto il dott. Lange. I loro risultati mostrano somiglianze all´interno degli aghi ma differenze sulla superficie. Questa differenza potrebbe essere ciò che i batteri usano per evitare il riconoscimento immunitario da parte dell´ospite. I cambiamenti sulla superficie degli aghi sconvolgono il sistema immunitario dell´ospite, poiché quest´ultimo non può riconoscere l´agente patogeno. Il loro lavoro potrebbe aiutare i ricercatori a bloccare il sistema a siringa e tenere sotto controllo i batteri. "Grazie alla nostra nuova tecnica, noi possiamo produrre grandi quantità di aghi in laboratorio," ha detto Stefan Becker, anche lui del Dipartimento di biologia strutturale basata su Nmr, Istituto Max Planck per la chimica biofisica, uno degli autori dello studio. "Il nostro obbiettivo è ora quello di sviluppare un metodo con elevata capacità produttiva. Questo ci permetterà di cercare nuovi agenti che ostacolano la formazione dell´ago." Allo studio hanno contribuito esperti dell´Istituto Max Planck per la biologia infettiva in Germania e dell´Università di Washington negli Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck per la chimica biofisica: http://www.Mpibpc.mpg.de/english/start/index.php Nature: http://www.Nature.com/ |
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UN ANTIDIABETICO AIUTA A PREVENIRE I TUMORI |
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Roma, 31 maggio 2012 - L’attività farmacologica della metformina si basa sulla riduzione dei livelli di insulinemia e glucosio e sulla sua azione diretta contro alcuni bersagli molecolari delle cellule tumorali. La “biguanide metformina” è utilizzata da molti anni per la cura del diabete di tipo 2. Recenti lavori hanno suggerito che il trattamento con metformina riduce il rischio di sviluppare tumori e la mortalità per cancro, mentre diversi studi epidemiologici osservazionali hanno mostrato che i diabetici trattati con metformina hanno una riduzione dal 25 al 40% di cancro rispetto a quelli trattati con sulfaniluree o terapia insulinica. E’ proprio l’insulina, se prodotta in eccesso dal nostro organismo, ad aumentare il rischio d’insorgenza dei tumori nei soggetti obesi o diabetici. Nature Communication pubblica i risultati del lavoro che illustra quale è il legame causa – effetto tra la metformina e la riduzione dell’incidenza tumorale e in pratica, come la metformina svolge la sua funzione antitumorale nelle neoplasie mammarie. Il team italiano coordinato da Giovanni Blandino, del Laboratorio di Oncogenomica Traslazionale e da Sabrina Strano del Gruppo di Chemioprevenzione Molecolare dell’Istituto Nazionale Regina Elena di Roma ne è l’autore. Lo studio si colloca nelle attività previste dal “progetto Tevere”, finanziato dal Ministero della Salute. La metformina spinge la cellula tumorale verso un assetto metabolico più vicino a quello di una cellula normale che è caratterizzato da un metabolismo di tipo catabolico, la cellula neoplastica utilizza invece le vie anaboliche. Il trattamento con la metformina delle cellule tumorali in vitro e in vivo, determina una conversione del metabolismo da anabolico a catabolico. Le riporta insomma alla normalità. Gli autori, lavorando su colture cellulari di neoplasie mammarie, hanno dimostrato che ciò avviene attraverso la modulazione dell’enzima Dicer, che svolge un ruolo fondamentale nelle biogenesi dei micro Rna. Queste piccole molecole di Rna sono capaci di controllare l’espressione di decine di geni bersaglio. L’induzione del miR-33a da metformina, osservano gli autori, determina lo spegnimento dell’oncogene c-myc, coinvolto in diverse alterazioni delle cellule tumorali fra cui quella metabolica. “Se il metabolismo di una cellula tumorale viene corretto - aggiungono gli autori - le cellule rispondono meglio ad un trattamento chemioterapico”. Questo lavoro suggerisce che l’uso di regolatori del metabolismo potrebbe rappresentare una freccia in più all’arco terapeutico contro i tumori. “I risultati positivi riscontrati nella patologia mammaria- aggiunge il Prof. Ruggero De Maria, Direttore Scientifico Ire - possono essere estesi ad altre tipologie di tumore, presso i nostri laboratori sono ora in corso approfondimenti che interessano tumori gastrici e sarcomi.” |
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DA CAMBRIDGE A TRENTO PER AMORE DELLA RICERCA DOTE DA UN MILIONE DI DOLLARI PER LA BIOLOGA MARIE LAURE BAUDET IN ARRIVO AL CIBIO
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Trento, 31 maggio 2012 - Marie Laure Baudet ha scelto di trasferirsi al Centro per la Biologia Integrata dell´Università di Trento. Porterà con sé il finanziamento milionario della Fondazione Armenise-harvard. La sua sfida: studiare le connessioni neuronali per la lotta a cancro e malattie neurodegenerative e per la ricrescita dei nervi danneggiati. La ricercatrice francese accolta oggi dalle autorità accademiche e dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. Nuovo successo internazionale per il Cibio, il Centro per la Biologia Integrata dell´Università Trento. Dopo aver attirato da Boston il giovane e brillante ricercatore Sheref Mansy con il suo ricco finanziamento per studiare l´origine della vita, ora è la volta di Marie-laure Baudet, biologa francese in arrivo dall´Università di Cambridge. A rendere possibile questa nuova collaborazione scientifica con il centro di ricerca trentino è la Fondazione Giovanni Armenise-harvard, che ha messo a disposizione il finanziamento da un milione di dollari dell´Armenise-harvard Career Development Award. Marie-laure Baudet, vincitrice di quest´anno, ha scelto di utilizzare questo finanziamento per continuare a Trento la sua ricerca sullo sviluppo delle connessioni neuronali del cervello, iniziato presso l´Università di Cambridge (Uk). Ogni anno la Fondazione sostiene uno o due scienziati che si siano distinti a livello internazionale per le loro particolari capacità, con l´obiettivo di contribuire a creare nuove aree di ricerca nel settore delle scienze biologiche nel nostro Paese, incentivando la mobilità internazionale e favorendo rapporti di collaborazione tra gli scienziati italiani e la Harvard Medical School di Boston (Hms). Il processo di selezione per l´assegnazione del finanziamento è particolarmente rigoroso e prende in esame i requisiti sia del ricercatore ospitato, sia della struttura ospitante. Quest´ultima deve garantire assoluta indipendenza al vincitore e un adeguato contesto di lavoro. «La Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, grazie al Cibio, è già risultata assegnataria nel 2009 di questo riconoscimento con Sheref Mansy che ora è ricercatore a tempo determinato presso l´ateneo trentino - commenta il direttore del Cibio, Alessandro Quattrone. Ora il Cibio fa il bis superando la selezione con Marie-laure Baudet. Un ottimo risultato se si considera che nei suoi dieci anni di esistenza il Career Development Award è stato attribuito solo cinque volte ad una università di cui due volte a quella di Trento. Questo ulteriore riconoscimento attesta ancora una volta a livello internazionale la validità e l´autorevolezza del progetto biotecnologie avviato dall´Università di Trento». I neuroni e la strategia di Pollicino: gli studi di Marie-laure Baudet Le connessioni neuronali si formano durante lo sviluppo del sistema nervoso e, in breve, assicurano la formazione di complessi circuiti delle cellule comunicanti fra loro, chiamate appunto neuroni. Questo processo è essenziale durante lo sviluppo poiché i circuiti, una volta che si sono formati, costituiscono la base di ogni attività cerebrale, dai processi di base delle informazioni sensoriali alle più alte funzioni cognitive, come l´attività decisionale. Ma come si stabiliscono questi collegamenti? Durante lo sviluppo il neurone estende delle piccole protrusioni, comprendenti gli assoni, che navigano in un ambiente complesso per raggiungere e connettersi con le sue cellule-bersaglio. Come nella favola di Perrault, incredibilmente gli assoni trovano la loro strada grazie a molecole che agiscono come segnaposti (i sassolini o le briciole di Pollicino) per guidarli con estrema precisione verso la loro destinazione finale. Un errore di collegamento può avere conseguenze devastanti. Per evitare qualunque errore di routine degli assoni, scende in campo un vasto e complesso schieramento di meccanismi regolatori. In particolare si sospetta che i microRna, molecole chiave regolatorie in tutte le cellule eucariote dalle piante all´uomo, possano avere ruoli importanti nella costituzione del circuito neuronale. Infatti gli studi di Marie-laure Baudet e dei suoi collaboratori hanno recentemente dimostrato che i microRna contribuiscono a una corretta guida degli assoni. Ma le loro funzioni fisiologiche in questo processo sono ancora largamente sconosciute e Marie-laure Baudet si concentra sul chiarimento dei meccanismi impiegati dai microRna per formare le connessioni neuronali del cervello. L´acquisizione di queste conoscenze di base è essenziale per lo sviluppo di terapie. Poiché il processo di migrazione/metastasi e quello della guida degli assoni coinvolgono alcune molecole simili, una migliore conoscenza dei microRna nei neuroni può avere conseguenze terapeutiche nella lotta contro il cancro, per esempio nella prevenzione delle metastasi, oltre che nella cura e nella prevenzione delle malattie neurodegenerative, nella rigenerazione e ricrescita terapeutica dei nervi e nel ricollegamento del sistema nervoso centrale a seguito di lesioni. Marie-laure Baudet: un breve profilo La ricercatrice francese Marie-laure Baudet (classe 1978) lavora dal 2007 all´Università di Cambridge come Post-doctoral research Associate nel Dipartimento di Fisiologia, Sviluppo e Neuroscienze. Un incarico ottenuto dopo la laurea in Biologia alla Bishop´s University (Quebec) e il dottorato di ricerca in Fisiologia all´Università di Alberta. A partire dal 2001 la sua promettente attività di ricerca è stata premiata con vari riconoscimenti accademici e con finanziamenti (per un totale di quasi 900 mila dollari) mirati a sostenere i suoi studi nel campo della biologia e della medicina da varie istituzioni canadesi e internazionali. Tra le sue numerose pubblicazioni su riviste internazionali specializzate di neuroscienze, biologia ed endocrinologia, spicca il recente riconoscimento anche della prestigiosa Nature Neuroscience. Intensa anche l´attività accademica con presentazioni e interventi in varie occasioni scientifiche internazionali di alto livello. La Fondazione Giovanni Armenise-harvard La Fondazione Giovanni Armenise-harvard sostiene giovani scienziati dotati di particolari capacità, contribuendo alla creazione di nuove aree di ricerca nel settore delle scienze biologiche in Italia, incentivando la mobilità internazionale a vantaggio di una cultura multidisciplinare e favorendo profondi rapporti di collaborazione tra gli scienziati italiani e la Harvard Medical School di Boston (Hms). La Fondazione Armenise-harvard ha fino a oggi investito in Italia circa 20 milioni di dollari creando 16 laboratori per i beneficiari del Career Development Award, finanziando 3 Phd presso la Harvard Medical School e premiando 25 giovani giornalisti scientifici. Il finanziamento dell´Armenise-harvard Career Development Award ammonta attualmente a 200mila dollari annui per un periodo da tre a cinque anni e comprende il compenso commisurato alla posizione occupata presso l´istituto ospitante, gli stipendi per gli altri membri coinvolti nel programma di ricerca e i fondi annuali per le apparecchiature e infrastrutture. La scadenza delle domande per partecipare al prossimo bando Armenise-harvard Career Development Award è fissata al prossimo 15 luglio. Maggiori informazioni sulla Fondazione e sui bandi sono disponibili sul sito: http://www.Armeniseharvard.org/ Cibio: Centro Interdipartimentale per la Biologia Integrata dell´Università di Trento La biologia si è radicalmente trasformata negli ultimi dieci anni: la disponibilità delle sequenze di numerosi genomi e l´introduzione di metodi di analisi di complessità della cellula stanno rendendo sempre più reale il sogno fondante delle scienze della vita e la possibilità di raggiungere una comprensione totale - su base molecolare - dei meccanismi di funzionamento degli organismi. È in questo scenario che si colloca l´attività del Cibio, il Centro per la Biologia Integrata attivato dall´ateneo trentino, che dalla sua costituzione è cresciuto notevolmente grazie anche all´aver raccolto numerosi finanziamenti nazionali e internazionali, fino ad ospitare adesso più di cento ricercatori, suddivisi in termini di aree applicative nei tre grandi domini della microbiologia, della neuropatologia e della oncologia. Presso il Cibio si studiano i meccanismi fondamentali di funzionamento della cellula e le conseguenti applicazioni alla conoscenza delle malattie e alla loro cura,. Tra le principali attività del Cibio la costituzione di una piattaforma tecnologica per lo studio su base genomica di farmaci attualmente in uso per un loro possibile re-indirizzamento verso nuove patologie. Con essa il centro si inscrive nel contesto emergente dei progetti di ricerca di terapie nuove a base no-profit, finanziati dal settore pubblico. Il Cibio partecipa anche a numeose iniziative congiunte promosse dalle strutture ospedaliere e da altre istituzioni del sistema della ricerca trentino. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito: www.Unitn.it/cibio |
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ROMA, PROGETTO SPERIMENTALE ‘ROBOTICA IN PEDIATRIA’ BAMBIN GESÙ: TECNOLOGIA ED EDUCAZIONE INSIEME PER I PICCOLI PAZIENTI |
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Roma, 31 maggio 2012 - «Aver coniugato insieme la tecnologia robotica e la pedagogia, alimentando un’opportunità di divertimento, crescita e distrazione dal dolore per i bambini ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è un metodo innovativo, efficace e vincente con cui concepire il binomio gioco-educazione rivolto a tutti i piccoli ricoverati della nostra città». Lo ha dichiarato ieri l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo, in occasione della presentazione dei risultati del progetto sperimentale ‘Robotica in Pediatria’, tenutasi presso la Sala del Consiglio della Ludoteca Technotown, a Villa Torlonia. Le attività del progetto si sono svolte dal 14 settembre al 9 novembre dello scorso anno presso la Ludoteca dell’Opbg di Roma. In tutto 8 incontri settimanali, a ciascuno dei quali hanno partecipato dai 4 agli 8 bambini e ragazzi tra i 4 e i 20 anni. Ciascun appuntamento è stato pensato per sviluppare attività manuali, di gioco, astratte e di programmazione al fine di soddisfare i bisogni delle diverse fasce d’età. Ad alcuni degli incontri hanno preso parte anche i genitori, che hanno giocato insieme ai loro figli, interagendo con speciali kit robotici facilmente assemblabili e programmabili, con ambienti di programmazione e con sensori e attuatori, creando ‘storie robotiche’, ideando diari di progettazione e realizzando dei gadget-ricordo. A tutti i bambini che hanno preso parte ai laboratori sono stati consegnati un attestato di partecipazione e un biglietto omaggio per visitare, con un accompagnatore, la Ludoteca di Technotown. «La prima volta - spiega l’Assessore capitolino - di un bambino in un reparto ospedaliero è spesso, per lui e per la sua famiglia, un’esperienza traumatica. Il valore più grande di quest’iniziativa, pertanto, sta nell’aver saputo valorizzare, attraverso la ricerca scientifica, il protagonismo dei piccoli ospiti dell’ospedale con l’obiettivo, nel contempo, di migliorare la loro qualità di vita. La programmazione, la manipolazione dei kit robotici e le altre attività che i partecipanti ai laboratori hanno portato avanti insieme con i tutor e, sovente, accanto ai loro genitori, sono una risposta educativa qualitativamente alta e importante per le ricadute positive che comporta per la salute e per la serenità durante il ricovero». «Con ‘Robotica in Pediatria’ l’équipe di Technotown, anche grazie al prezioso contributo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione Roma, fa breccia in modo inedito nel panorama delle proposte educative per i piccoli ricoverati in ospedale, proponendo una soluzione in grado di stimolare la loro creatività, educandoli a un uso più attivo e consapevole delle tecnologie robotiche e dando ai loro genitori la possibilità di condividere questo spazio di ‘edutainment’ così particolare: una sperimentazione pedagogica che andrebbe esportata anche in altre realtà pediatriche ospedaliere. Un progetto che mette l’uso responsabile e solidale della tecnologia al servizio del bene comune della nostra città», conclude De Palo. |
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WORKSHOP SUL PROCESSO DECISIONALE UMANO NEI SISTEMI DI RACCOMANDAZIONE |
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Dublino, 31 maggio 2012 - Dal 9 al 12 settembre 2012 avrà luogo a Dublino, in Irlanda, un workshop sul processo decisionale umano nei sistemi di raccomandazione (Recsys 12 - Workshop on Human Decision Making in Recommender Systems). I sistemi di raccomandazione spesso chiedono agli utenti di prendere una decisione. Queste decisioni possono andare dalla selezione di una canzone/film da una lista, alla segnalazione di funzionalità feedback o di suggerimenti. La complessità dei compiti decisionali, le limitate risorse cognitive degli utenti e il complessivo sforzo decisionale significano che spesso i programmatori mantengono semplice la programmazione. La razionalità limitata nel processo decisionale apre le porte a diversi tipi di influenze a livello subconscio del comportamento decisionale di un utente. Decisione e psicologia cognitiva sono entrambe usate per spiegare queste influenze. Ad esempio, effetti di richiamo e opzioni predefinite possono innescare significativi cambiamenti nelle probabilità di selezione di un oggetto; in scenari di decisioni di gruppo, la visibilità delle preferenze di altri membri del gruppo può avere un impatto significativo sulla decisione finale del gruppo. Questo evento rappresenterà una possibilità per il mondo industriale e quello accademico per presentare e discutere nuove idee e risultati della ricerca che sono connessi all´argomento dei processi decisionali umani nei sistemi di raccomandazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://recex.Ist.tugraz.at/recsysworkshop2012 |
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SANITÀ IN LOMBARDIA: 2,5 MILIONI PER 33 SPECIALIZZANDI IN PIÙ
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Milano, 31 maggio 2012 - La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alla Sanità Luciano Bresciani, ha deciso di sostenere, con un finanziamento di 2,5 milioni di euro, l´attivazione di 33 contratti per medici specializzandi nelle Università lombarde, in aggiunta a quelli stabiliti dal Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca. Con la stessa delibera sono stati anche stanziati altri 2 milioni per la copertura dei contratti aggiuntivi, già attivati nel 2011 grazie sempre a risorse regionali. "Con questo provvedimento - spiega Bresciani - come già negli anni scorsi, vogliamo dare una risposta concreta al problema della carenza di medici prevista in Lombardia da qui al 2015. Stiamo lavorando da tempo per trovare una soluzione adeguata a un tema che si presenta di fondamentale importanza per la sanità lombarda nei prossimi anni". "Questi 33 posti in più finanziati con risorse proprie da Regione Lombardia - aggiunge Bresciani - si aggiungono ai 750 posti stabiliti dal Ministero, un numero insufficiente rispetto all´effettivo bisogno di medici sul territorio lombardo". I 33 contratti aggiuntivi saranno attivati in queste specialità: allergologia e immunologia clinica (1 Università degli Studi di Milano), anestesia e rianimazione (1 Università Vita e Salute S. Raffaele), chirurgia plastica (1 Università degli Studi di Milano), dermatologia (1 Università degli Studi di Pavia), ematologia (1 Università degli Studi di Milano), ginecologia e ostetricia (2 Università degli Studi di Pavia e Università degli Studi Milano Bicocca), malattie dell´apparato cardiovascolare (1 Università degli Studi di Milano), malattie dell´apparato respiratorio (1 Università degli Studi di Milano), malattie infettive (2 Università degli Studi di Brescia e Università degli Studi di Pavia) medicina emergenza urgenza (2 Università degli Studi di Pavia e Università Vita e Salute S. Raffaele), medicina fisica e riabilitativa (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia), medicina interna (3 Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Pavia), medicina legale (1 Università degli Studi di Varese), neurologia (1 Università degli Studi di Milano), neurofisiopatologia (1 Università degli Studi di Pavia), neuropsichiatria infantile (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia), oftalmologia (1 Università degli Studi di Milano), otorinolaringoiatria (1 Università degli Studi di Milano), pediatria (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia), psichiatria (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Brescia), radiodiagnostica (1 Università degli Studi di Milano Bicocca), statistica sanitaria (1 Università degli Studi di Milano), urologia (1 Università Vita e Salute S. Raffaele). |
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UMBRIA: RIFORMA SANITÀ; MARINI: “NON È PIÙ IL TEMPO DI DIFENDERE L’ESISTENTE” |
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Perugia, 31 maggio 2012 - "Non è questa la stagione per difendere l´esistente. E´ invece la stagione del coraggio, quello necessario a compiere scelte che guardino al futuro, all´innovazione, alla qualità del nostro sistema sanitario, in coerenza soprattutto con l´attuale situazione economica e con le indicazioni e le scelte che lo stesso Governo ci impongono". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che assieme all´assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, ed al direttore regionale alla sanità, Emilio Duca, ha illustrato alla stampa i due provvedimenti relativi alla riforma della sanità in Umbria, pre-adottati nel corso della seduta di Giunta di lunedì scorso. Nello specifico si tratta del disegno di legge relativo all´ordinamento del servizio sanitario regionale (che supererà le leggi ´3/98´ e ´29/2000´ e ingloberà la legge ´6/2011´) e la delibera di Giunta recante "misure di riordino e razionalizzazione dei servizi del sistema sanitario regionale". "Con questi due atti di riforma e riordino - hanno affermato la presidente Marini e l´assessore Tomassoni - si vuol rendere compatibile e coerente il nostro intero sistema sanitario con le decisioni assunte dal Governo - sia da quello in carica che dal precedente - che impongono rapide decisioni per poter fronteggiare la notevole riduzione della dotazione del Fondo sanitario nazionale e quindi dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni che, per la sola Umbria, comporterà una diminuzione di oltre 200 milioni di euro nei prossimi tre anni". La presidente Marini ha quindi affermato che "l´Umbria può oggi mettere in campo una serie di riforme, senza per questo dover rinunciare al carattere universalistico e pubblico del nostro sistema sanitario. Anzi, grazie alla buona capacità di governo della sanità in Umbria - confermata ancora una volta dallo stesso Ministero della salute che indica proprio la nostra regione assieme alla Lombardia le uniche in Italia ad avere i bilanci in equilibrio - , è possibile realizzare un significativo processo di riforma, riorganizzazione e razionalizzazione che consentirà l´ulteriore qualificazione del nostro sistema sanitario". "La filosofia di fondo di questa riforma - ha proseguito l´assessore Tomassoni - è essenzialmente quella di realizzare un sistema sanitario unitario e integrato. Che superi, insomma, la competitività tra le diverse aziende sanitarie ed ospedaliere. Ciò, oltre a garantire una maggiore coesione del sistema, ne aumenterà la sua efficienza, ridurrà i costi e migliorerà la sua ´governance´ complessiva. Per quanto riguarda la Regione, dobbiamo ridurre ancor di più il nostro ruolo nella gestione, a favore delle competenze che sono proprie di un organo di governo regionale e cioè quelle relative a programmazione e controllo". |
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SANITÀ, VISITA ASSESSORE NEL SULCIS: LA REGIONE SARDEGNA LAVORA PER MIGLIORARE I SERVIZI DI TUTTO IL TERRITORIO |
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Iglesias, 31 Maggio 2012 - Anche nel Sulcis-iglesiente la Regione intende organizzare una sanità nell´ottica di distretto e tutelando le specialita´ e le eccellenze del territorio, concordando le scelte con le realt locali e razionalizzando i servizi offerti, senza cancellare quelli attuali. Lo ha assicurato l´assessore regionale della Sanit , Simona De Francisci, ieri in visita negli ospedali di Iglesias e Carbonia. Con l´assessore erano presenti il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, gli operatori sanitari e i medici dei presidi. A questi ultimi De Francisci ha voluto dare il suo ringraziamento per il loro lavoro quotidiano pur in strutture con annosi problemi. La visita iniziata al Fratelli Crobu di Iglesias, per seguire poi al Centro traumatologico ortopedico e, di pomeriggio, all´ospedale Sirai di Carbonia. Su questi ultimi, la Giunta si impegnata al completamento del Cto e del blocco operatorio del Sirai. "L´obiettivo assicurare al cittadino e al paziente una sanit migliore - ha detto l´assessore - soprattutto in una realt come il Sulcis che, pur nei diversi problemi, ha tradizioni di eccellenza che la Regione vuole rilanciare". L´esponente dell´Esecutivo ha sottolineato che anche in quest´ottica strutturato il disegno di legge sulla riorganizzazione della sanit e della rete ospedaliera in Sardegna, che ha cominciato il suo percorso in Commissione Sanit in Consiglio regionale. Un provvedimento stilato per mettere ordine al settore sanitario in attesa di un atto di programmazione pi organico che, una volta approvato, contribuir a sbloccare 256 milioni di euro per gli investimenti nella sanit sarda. Dopo i sopralluoghi negli ospedali, a Carbonia l´assessore ha incontrato i sindaci della zona per discutere con loro problemi e proposte di soluzione per le strutture sanitarie. "Sono qui - ha premesso - per capire le necessit e i problemi delle varie strutture, assieme agli amministratori e agli operatori, e le scelte saranno concertate con il territorio. La priorit e´ il diritto alla salute, tenendo conto delle risorse disponibili e puntando a eliminare doppioni e la frammentazione dei servizi, per privilegiare magari nuove specialit e potenziando la sanit nel territorio, con hospice, Rsa e Case della salute. Tutti dobbiamo fare uno sforzo per ragionare sul distretto del Sulcis-iglesiente, e non solo su ci che c´e´ a Iglesias o manca a Carbonia e viceversa". A proposito dei due Centri trasfusionali di Iglesias e Carbonia, l´assessore ha fatto presente che si sta lavorando nell´ottica di migliorare il servizio e di garantire comunque le esigenze di sangue nei momenti di urgenza, sia a Iglesias che a Carbonia, senza rischi per le sacche grazie anche all´operativit continua di una frigoemoteca. A tal proposito, la Asl 7 avvier in forma sperimentale la centralizzazione della raccolta sangue a Carbonia. Anche sulla Cardiologia a Iglesias, il servizio sar potenziato e migliorato rispetto a oggi. Assieme all´assessore De Francisci erano presenti il collega dell´Ambiente, Giorgio Oppi, la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo e il presidente dell´Anci Sardegna Cristiano Erriu. Tra i consiglieri regionali invitati era presente il consigliere regionale Giorgio Locci. |
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CLUSONE (BG), INTESA PER LA NUOVA SEDE DEL DISTRETTO ASL |
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Milano, 31 maggio 2012 - Una porzione dell´ex ospedale S. Biagio di Clusone, di proprietà del Comune di Clusone, nella Bergamasca, verrà ristrutturata per ospitare la nuova sede del Distretto socio-sanitario della Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve. Lo strumento per realizzare l´intervento sarà un Accordo di Programma che la Giunta regionale ha promosso, approvando una delibera proposta dal presidente Roberto Formigoni, di concerto con l´assessore alla Sanità Luciano Bresciani. L´attuale sede del Distretto infatti, così come segnalato dal direttore generale dell´Asl di Bergamo Mara Azzi, dal presidente dell´Avis provinciale Oscar Bianchi e dal sindaco di Clusone Paolo Olini, non è più adeguata né per gli spazi né per l´accessibilità. I lavori per realizzare una nuova sede del Distretto adeguata da un punto di vista funzionale, organizzativo e dimensionale verranno dunque effettuati sulla parte di edificio, in cui aveva sede l´ex Pronto soccorso dell´ospedale San Biagio, attigua all´area che oggi ospita la nuova Rsa Sant´andrea, Nella nuova struttura, oltre al distretto Asl, troveranno collocazione gli uffici dei Servizi sociali del Comune di Clusone e la sede dell´Avis. "Regione Lombardia - spiega Bresciani - si impegna inoltre a concorrere alla realizzazione di questo intervento di ristrutturazione, trovando risorse finanziarie sul Fondo sanitario regionale". Soddisfatto Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e Urbanistica: "Un intervento davvero importante, grazie al quale sarà possibile garantire un servizio più efficiente a tutta l´alta Val Seriana e che porterà anche a una razionalizzazione delle spese. Con un polo socio-sanitario di questo livello Clusone e i paesi limitrofi potranno beneficiare di un servizio con pochi eguali". All´accordo di Programma parteciperanno, insieme a Regione Lombardia, il Comune di Clusone, l´Asl di Bergamo e l´Avis provinciale di Bergamo. "La vicinanza ai territori - commenta l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi - si manifesta soprattutto con atti concreti. Siamo perciò molto soddisfatti per questo intervento, di cui beneficeranno tutti i cittadini di Clusone e dell´alta Val Seriana, garantendo spazi, accessibilità e quindi servizi più adeguati in un settore, quello socio-sanitario, che da sempre ci sta molto a cuore". |
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DISPOSTA L’EROGAZIONE DI 245.984.904 EURO ALLE AZIENDE SANITARIE ED OSPEDALIERE CALABRESI
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Catanzaro, 31 maggio 2012 - Il Dirigente del Settore “Tutela della Salute e Politiche sanitarie” ha autorizzato con proprio decreto la Ragioneria generale ad effettuare una serie di importanti pagamenti riguardanti la sanità calabrese. Alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della regione, pertanto, sono stati erogati 245.984.904,00 euro; si tratta della quota relativa al mese di maggio 2012 del Fondo sanitario regionale. “Lavoriamo come sempre con impegno, rispettando le priorità fissate dal Governatore Scopelliti – è il commento dell’assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini – e tenendo fede agli impegni assunti nei confronti dei calabresi”. |
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DIPENDENZE. GIUNTA VENETA APPROVA PROVVEDIMENTO CHE RIFORMA SISTEMA REGIONALE SERVIZI. ASSESSORE SERNAGIOTTO: “SERVIZI PIU’ FLESSIBILI PER NUOVE ESIGENZE CURA E PER ELIMINARE DOPPIONI E SPRECHI” |
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Venezia, 31 maggio 2012 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, ha approvato il “Progetto Dipendenze 2012/2014” che adegua il modello organizzativo della Regione nel settore delle dipendenze vecchie e nuove e, in questo contesto, riorganizza i servizi pubblici e privati preposti ai percorsi di cura e assistenza. “A tutt’oggi i dipartimenti per le dipendenze istituiti nel Veneto nel 1999 funzionano bene e rimangono un modello d’eccellenza in Italia” – ha sottolineato Sernagiotto nel corso della conferenza stampa in cui sono stati presentati i contenuti del progetto - . “Ma – ha aggiunto - il sistema regionale dei servizi va comunque adeguato alle mutate esigenze di assistenza in relazione alle diverse modalità di assunzione di droghe, all’aumento dei giovani presi in carico dai servizi e anche degli adulti cronici, nonché alle nuove forme di dipendenza (come quella del gioco d’azzardo in aumento costante)”. L’attuale sistema dei servizi regionali per le dipendenze si articola in 21 dipartimenti al cui interno ci sono: 38 Ser.d (servizi dipendenze); 4 comunità terapeutiche pubbliche; 31 enti ausiliari (servizi sociosanitari privati) con oltre 65 sedi operative; oltre 600 gruppi di auto aiuto (soprattutto nel settore dell’alcolismo); oltre 60 associazioni di volontariato. Nel 2011 il numero di utenti di carico ai servizi regionali dipendenze sono stati oltre 24.500 (di cui 14.271 per dipendenza da droghe e 10.304 da alcol) a cui vanno aggiunti 2.405 inviati in comunità terapeutica (1862 dipendenti da droghe e 543 da alcol) per complessivi 26.980 utenti dei servizi. Sono state invece 765 le persone con dipendenza da gioco d’azzardo assistiti dai servizi regionali di cui 637 maschi e 128 femmine. Questo provvedimento generale sarà man mano tradotto in specifici atti e decreti della Giunta nei settori che riguardano, tra l’altro, una miglior integrazione del sistema pubblico/privato; nuovi criteri di riparto del fondo per gli inserimenti nei servizi; riorganizzazione dei dipartimenti per le dipendenze, dei Serd, delle tipologie e dei posti assegnati all’interno dei servizi territoriali residenziali e semiresidenziali. Il progetto prevede che all’interno dei dipartimenti per le dipendenze, attraverso la collaborazione tra pubblico e privato sociale e rete del volontariato, siano garantiti: servizio di alcologia; interventi per i minori e gli adolescenti; interventi per la cronicità; interventi per la doppia diagnosi (di chi ha sia problemi di dipendenze sia correlati disturbi psichiatrici); interventi per il gioco patologico. Inoltre nei dipartimenti per le dipendenze provinciali dove sia presente un istituto di pena, dovrà essere previsto un servizio dedicato ai detenuti tossicodipendenti. Per quanto riguarda le risorse gestite dall’Assessorato ai servizi sociali sono riconfermati, per il 2012, i 25 milioni di euro per i bisogni delle comunità terapeutiche residenziali e semiresidenziali le cui funzioni tuttavia andranno rivisitate per una loro miglior distribuzione sul territorio ed equilibrando le caratteristiche di riabilitazione intensiva (adolescenti e giovani) e quelle di lungo assistenza per i ‘dipendenti’cronici “e anche - ha detto l’Assessore - per evitare doppioni e sprechi inammissibili in una situazione come l’attuale”. |
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GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO 2012: UN´INDAGINE SU SCALA DELL´UE INDICA CHE LA MAGGIORANZA DEI CITTADINI DELL´UE È A FAVORE DI MISURE ANTITABACCO PIÙ RIGOROSE |
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Bruxelles, 31 maggio 2012 – Alla vigilia della Giornata mondiale senza tabacco, la Commissione europea pubblica uno studio dell´Ue sugli atteggiamenti nei confronti del tabacco. In media, il 60% dei cittadini è a favore di misure che rendano il tabacco meno visibile ed attraente, come ad esempio il fatto di tenere i prodotti del tabacco lontano dalla vista nei negozi o di limitare l´uso di aromi e colori attraenti. Allo stesso tempo altre cifre suscitano preoccupazione: il 28% dei cittadini Ue di più di 15 anni fuma e il 70% dei fumatori e degli ex fumatori si è abituato a fumare prima dei 18 anni. John Dalli, Commissario europeo responsabile della Salute e dei consumatori, ha affermato: "Sono estremamente preoccupato per il fatto che la maggior parte dei cittadini europei inizia a fumare ad un´età molto precoce, prima del 18° compleanno. Questo è il motivo per cui, come ho ribadito oggi in una riunione che ho avuto con il Dott. Nikogosian, Capo del Segretariato della Convenzione quadro dell´Organizzazione mondiale della sanità per la lotta al tabagismo, sono impegnato ad assicurare che l´Europa tenga fede ai suoi impegni internazionali in tema di regolamentazione dei prodotti del tabacco, compresa la riduzione dell´attrattiva delle sigarette per i giovani. È in questo spirito che la Commissione europea sta elaborando una proposta di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco". Commentando alcuni risultati positivi dell´indagine il Commissario Dalli ha aggiunto "Mi sento incoraggiato dall´ampio sostegno espresso dai cittadini a favore di misure antitabacco più rigorose. È anche rassicurante constatare una riduzione sostanziale della proporzione di persone esposte al fumo di tabacco. Ciò indica che la rigorosa regolamentazione del fumo nei luoghi pubblici e le azioni di sensibilizzazione sui vantaggi di non fumare – come ad esempio la campagna Ue "Gli ex fumatori sono inarrestabili" – stanno producendo risultati". Dall´indagine Ue sugli atteggiamenti dei cittadini europei nei confronti del tabacco emerge che: il numero di sigarette fumate quotidianamente è pari a 14,2, il che rappresenta un lieve calo rispetto all´indagine precedente (2009) - (14,4 sigarette/giorno) metà della popolazione dell´Ue non ha mai fumato: la prevalenza non ha registrato cambiamenti nell´ultimo triennio il 61% dei fumatori attuali ha già tentato di smettere di fumare, nell´anno precedente l´indagine ciò valeva per 1 fumatore su 5 sebbene si sia registrata una contrazione del 17% nella proporzione di persone esposte al fumo di tabacco nei ristoranti e nei bar, il 14% dei cittadini dell´Ue ha segnalato ancora di essere stato esposto al fumo nei ristoranti e il 28% nei caffè e bar negli ultimi 6 mesi il 73% dei cittadini dell´Ue è a favore dell´introduzione di elementi di sicurezza per ridurre il traffico illecito di sigarette, anche se ciò finirà per rendere più costose le sigarette il 33% dei fumatori e degli ex fumatori nell´Ue afferma che gli avvertimenti sanitari sulle confezioni del tabacco hanno/hanno avuto un impatto sui loro atteggiamenti e comportamenti nei confronti del fumo. Contesto Il tabacco è il maggiore fattore monocausale di decessi evitabili nell´Ue. Ad esso sono ascrivibili annualmente circa 700.000 decessi prematuri nell´Ue. Per ridurre il consumo del tabacco in tutta l´Unione europea la Commissione porta avanti una politica articolata di controllo del tabacco. Tutta una gamma di meccanismi, attività e iniziative, compresa anche la legislazione per il controllo del tabacco, la prevenzione e la cessazione del consumo, servono a mantenere e a rafforzare la politica di controllo del tabacco. È in corso il riesame della direttiva del 2001 sui prodotti del tabacco e la Commissione intende presentare la sua proposta nel secondo semestre del 2012. L´ue e tutti gli Stati membri hanno ratificato la Convenzione quadro dell´Organizzazione mondiale della sanità per la lotta al tabagismo (Fctc) entrata in vigore nel febbraio 2005. Una raccomandazione del Consiglio su ambienti senza fumo, adottata nel 2009, sollecita gli Stati membri ad adottare e attuare normative per tutelare i cittadini dall´esposizione al fumo di tabacco negli spazi pubblici chiusi, sul posto di lavoro e nei trasporti pubblici. Essa invita anche a rendere più rigorose le leggi in materia di ambienti senza fumo introducendo misure a tutela dei bambini, incoraggiando gli sforzi per abbandonare il vizio del fumo e esibendo avvertimenti grafici sui pacchetti di sigarette. Nell´ambito della sua campagna di sensibilizzazione la Commissione ha avviato nel 2011 la sua campagna "Gli ex fumatori sono inarrestabili". La campagna entra ora in una nuova fase prendendo le mosse dal successo registrato nel suo primo anno. Il programma rinnovato segue la strategia originale in base alla quale la campagna "Gli ex fumatori sono inarrestabili" dovrebbe produrre cambiamenti spostando l´accento dalle conseguenze negative per la salute legate al fumo ai benefici positivi legati al fatto di diventare un "ex fumatore", motivando in tal modo in tutta Europa gli uomini e le donne a smettere di fumare. Per ulteriori informazioni: Eurobarometro: http://ec.Europa.eu/health/eurobarometers/index_en.htm Sito web sulla politica in materia di tabacco: http://ec.Europa.eu/health/tobacco/policy/index_it.htm Campagna: "Gli ex fumatori sono inarrestabili": http://www.Exsmokers.eu/ |
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WORLD NO TOBACCO DAY, LE INIZIATIVE REGIONALI DELLA CAMPANIA PER OGGI |
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Napoli, 31 maggio 2012 – Oggi si tiene la Xiv edizione della "Giornata mondiale senza tabacco", promossa dall’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità). Per l’occasione, la Regione Campania, attraverso il Settore Fasce deboli dell’Area Assistenza sanitaria, ha promosso una giornata di attenzione e mobilitazione dei Centri Antifumo con l’obiettivo di offrire assistenza a chi è intenzionato ad intraprendere un percorso di cessazione dall’uso di sigaretta. Visite mediche, colloqui psicologici, trattamenti di gruppo sono alcuni degli interventi che i Centri Antifumo della Campania offriranno domani. Le strutture aderenti all´iniziativa sono: Ospedale Monaldi c/o Ospedali dei colli, via Leonardo Bianchi – Napoli; Quit Via S.lucia - Sede Asl Fabbr.b-1° p. Ambulat. 118/119; Ser.t. Nocera c/o l’ambulatorio dell’U.o. Di Fisiopatologia respiratoria Via Santoriello n. 2 Cava De’ Tirreni (Sa); C.a. Dell’asl Na3 Sud Viale Impero 1, Pomigliano d’Arco - Distretto Sanitario n.50 Via S.giacomo, Volla - Distretto Sanitario n.55 Via Marittima Ercolano; P.o. San Gennaro dei Poveri, presso la U.o. Cardiologia; A.o.r.n. Cardarelli: U.o. Pneumologia Oncologica Pad. Palermo; Centro Antifumo Ospedale San Giovanni Bosco. D´intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania è stato altresì deciso che nelle scuole saranno realizzate riflessioni e discussioni per sensibilizzare gli studenti sul tema. In particolare, presso l’istituto Giacinto Gigante, in piazza Neghelli 40 a Napoli, si svolgerà una manifestazione sulla diffusione del tabagismo nella popolazione giovanile, al termine della quale la scuola sarà premiata come vincitrice per la Campania del progetto europeo Smoke Free Class Competition. |
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WASSILY KANDINSKY OSPITE AD AOSTA FINO AL 21 OTTOBRE |
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Aosta, 31 maggio 2012 - La Valle d’Aosta entra nel circuito internazionale delle mostre. E’ stata infatti inaugurata, venerdì 25 maggio, al Museo archeologico di Aosta, la mostra L’arte astratta tra Italia e Francia che porta nel capoluogo regionale cinquanta opere tra dipinti a olio, acquarelli, disegni e incisioni firmate da uno tra i più celebrati maestri del Novecento: Wassily Kandinsky. L’esposizione è uno dei due grandi eventi estivi – assieme alla mostra su De Chirico al Centro Saint-bénin di Aosta – promossi dall’Assessorato regionale alla Cultura. Laurent Viérin, Assessore regionale all’Istruzione e Cultura - «Con questa grande mostra - dice l’Assessore regionale all’Istruzione e Cultura, Laurent Viérin - lanciamo la stagione espositiva della Valle d’Aosta ma non solo: l’estate culturale che la nostra regione offre e che vuole destinare a residenti ma anche e soprattutto a turisti che noi speriamo scelgano la nostra regione come meta di fruizione di eventi, di mostre, di siti culturali, del nostro patrimonio tangibile ma anche del nostro patrimonio immateriale. Quindi il calendario espositivo che noi abbiamo articolato con momenti di valorizzazione della cultura e la parte espositiva locale è stato abbinato a temi di grande envergure con artisti di fama nazionale e internazionale. E sicuramente la mostra che noi oggi noi inauguriamo è un po’ il punto di eccellenza del nostro panorama espositivo che aggiungerà ancora un tassello, questa estate. Con la mostra al castello di Ussel e con la città di Aosta e il territorio abbiamo cercato un’offerta differenziata che cerca di rispondere a tutte le esigenze ma che sopratutto, con la valorizzazione dell’arte degli artisti locali e con quella di envergure nazionale/internazionale fa in modo di avere di avere un grande panorama, di essere inserita nella grande rete delle città d’arte e di cultura per puntare su un turismo culturale nel quale noi crediamo». L’esposizione, curata da Alberto Fiz, in collaborazione con la Fondazione Mazzotta, si incentra in particolar modo sull’ultimo ventennio della produzione dell’artista russo. La lezione del padre dell’astrattismo viene allargata, dilatata e declinata con il confronto e le testimonianze di personalità a lui contemporanee quali Hans Arp, la moglie Sophie-taebur Arp e Joan Mirò. «Questa è una grande mostra di oltre 90 opere – spiega Alberto Fiz, curatore dell’esposizione - , di cui ci sono 50 opere di Kandinsky. E’ una mostra dove si racconta l’astrazione intorno a Kandinsky. Si parte dall’inizio degli anni Venti fino ad arrivare al 1944, l’anno della sua scomparsa, con un quadro finale che è “Isola Sion”. E’ una grande cavalcata intorno all’astrazione che si sviluppa esponendo, per la prima volta in Italia, alcuni dei capolavori di Kandinsky dell’ultimo periodo, che è legato a Parigi. Dove le linee dell’astrazione più rigorose proposte negli anni del Bauhaus vengono stravolte da questo artista che sviluppa un percorso totalmente originale anche rispetto a quelli che sono gli anni precedenti, cosi importanti, cosi conosciuti. Ecco proprio quest’ultimo Kandinsky non è valorizzato a sufficienza, in realtà è un artista che lavora su più percorsi, cogliendo elementi provenienti dal mondo della scienza, della natura, piuttosto che dalla sua tradizione russa. La mostra offre anche uno spaccato del rapporto di Kandinsky con l’Italia. L’influenza dell’artista russo sui pittori italiani è molto forte. Come ha sottolineato il curato della mostra, Alberto Fiz: «Gli italiani guardavano Mondrian ma lo tradivano con Kandinsky». A testimonianza dell’influenza di Kandinsky sull’Italia l’esposizione propone alcune tele di Piero Dorazio, Alberto Magnelli, Gillo Dorfles e Alessandro Mendini. Artista, quest’ultimo, presente all’inaugurazione della mostra. I capolavori di Kandinsky rimarranno ad Aosta, presso il Mar, fino al 21 ottobre prossimo. L’esposizione è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo bilingue italiano e francese, edito da Mazzotta, in cui sono riprodotte tutte le opere in mostra, con saggi di Alberto Fiz, Pietro Bellasi, Cristina Casero, Gillo Dorfles, Alessandro Mendini e Marco Vallora. |
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PUGLIA, SODDISFAZIONE PER PIANO TRIENNALE IMPIANTISTICA SPORTIVA
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Bari, 31 maggio 2012 - “No a nuove cattedrali nel deserto, sì al recupero del patrimonio esistente fortemente degradato”. L’assessore allo Sport Maria Campese esprime soddisfazione per l’approvazione in Consiglio regionale del Programma triennale (2012-2014) per l’impiantistica e gli spazi destinati alle attività motorie-sportive. “Con questo provvedimento”, ha spiegato Campese, “si avvia una nuova fase di programmazione indirizzata prioritariamente al recupero dell’agibilità, della fruibilità e della funzionalità degli impianti sportivi esistenti, con particolare riferimento all’adeguamento alle normative di sicurezza, alle norme igienico-sanitarie e a quelle per l’eliminazione delle barriere architettoniche nonché alle norme Coni per la funzionalità degli impianti sportivi”. Gli investimenti ammontano a un milione duecento mila euro. Tre le misure: 1) recupero funzionale, messa a norma, adeguamento e manutenzione straordinaria dell’esistente; 2) completamento, ampliamento e diversificazione di impianti esistenti (queste due misure saranno accorpate per l’anno 2012); 3) realizzazione di spazi attrezzati per attività motorie-sportive in aree verdi urbane. Tra gli altri interventi di miglioramento previsti: l’abbattimento dei costi di gestione (grazie alla riduzione dei costi energetici, risparmio idrico, utilizzo di energie alternative e di materiali ecocompatibili) e la polifunzionalità degli spazi, con la fruizione piena da parte dei disabili. “Il problema dell’impiantistica in Puglia” – ha spiegato l’assessore Campese – “non è legato alla loro insufficienza numerica ma alla loro inadeguatezza e insicurezza strutturale. Su questo terreno, anche il mondo dell’associazionismo ha manifestato condivisione con le linee guida della Regione: il Piano approvato ieri dal Consiglio è frutto, infatti, di un percorso di partecipazione e confronto con i soggetti pubblici e privati che operano nel settore e con i quali abbiamo messo a fuoco criticità, obiettivi e azioni da pianificare e sviluppare su tutto il territorio regionale”. Le risorse finanziarie disponibili annualmente saranno suddivise tra le Province: il 35% suddiviso in parti uguali; il rimanente 65% sarà ripartito sulla base della popolazione residente in ogni provincia calcolata annualmente su base Istat. Ciascun soggetto beneficiario non potrà usufruire di più di un contributo per lo stesso anno finanziario. |
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ARBITRI DELLA BOXE DELLE OLIMPIADI LONDRA 2012 OGGI A PARUGIA A PALAZZO DONINI
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Perugia, 31 maggio 2012 - Il gruppo dei quaranta giudici arbitri che prenderanno parte alle Olimpiadi di Londra 2012 saranno ricevuti questa mattina, giovedì 31 maggio, alle ore 11 nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, dall’assessore regionale allo sport Fabrizio Bracco. I giudici arbitri, provenienti da tutto il mondo, sono attualmente in Italia per partecipare al Workshop Pre-olimpico organizzato dalla Federazione Pugilistica Italiana su proposta dell’Associazione Internazionale Boxe Olimpica. |
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