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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Luglio 2012
DA OGGI A FARNBOROUGH (GRAN BRETAGNA) LA REGIONE CAMPANIA AL SALONE INTERNAZIONALE DELL´AEROSPAZIO CON 25 AZIENDE DEL SETTORE  
 
Napoli, 9 luglio 2012 - L´assessorato alle Attività produttive della Regione Campania partecipa con una missione collettiva di aziende e con il supporto operativo del Cira (il centro ricerche aerospaziali di Capua), all´ "International Airshow", in programma a Farnborough (Gran Bretagna), dal 9 al 15 luglio prossimi. L´airshow di Farnborough è uno dei più significativi del settore, assieme a quello di Le Bourget, e rappresenta un´occasione importante per far conoscere prodotti e competenze del comparto aerospaziale campano in una vetrina di rilevanza mondiale. Al bando di partecipazione hanno aderito le seguenti 11 aziende aerospaziali campane (di cui un consorzio, per un totale di circa 25 società rappresentate): Atitech s.P.a. - Aeronautica service s.R.l. - Dema s.P.a. - Desa´ s.R.l. - Kiara & co s.R.l. - Laer s.R.l. - Marine & Aviation s.P.a. - Mecfond aerospace s.P.a. - O.m.p.m. S.r.l. - officina meridionale di precisione meccanica - Powerflex s.R.l. - Società aerospaziale mediterranea s.C.r.l. - s.A.m. (consorzio) La Regione metterà a disposizione delle aziende uno stand opportunamente allestito nella Hall 1 - area C15a del salone. In aggiunta, saranno a disposizione materiali informativi sul cluster, contatti con soggetti internazionali, oltre ad un supporto logistico - organizzativo per gli incontri di affari. In particolare, l´11 luglio, alle 12, presso lo stand della Regione Campania, si terrà un workshop di presentazione delle competenze del settore aerospaziale campano. "Obiettivo di questa importante missione - spiega l´assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania Sergio Vetrella - è quello di dare al sistema produttivo e della ricerca regionale un’ ampia visibilità nel panorama aerospaziale internazionale, in particolare sul mercato del Regno Unito. Un settore di eccellenza del nostro apparato produttivo, che rappresenta il 25% dell’intero comparto aerospaziale italiano e conta su circa 10mila addetti. "Non a caso, due grandi avvenimenti dell´aerospazio si terranno nei mesi di ottobre e novembre prossimi proprio in Campania, e cioè il Consiglio dell´Esa, l´Agenzia spaziale europea, e il 63esimo congresso mondiale dell’Astronautica. La Regione, con il piano di internazionalizzazione e altre iniziative, e soprattutto con il contratto di programma sulla filiera di settore, di cui a breve verrà pubblicato il bando, è impegnata a dare un concreto sostegno allo sviluppo e alla promozione di un sistema davvero strategico per la nostra economia", conclude Vetrella.  
   
   
AEROSPAZIO MADE IN PUGLIA ALL’AIRSHOW DI FARNBOROUGH.  
 
 Bari, 9 luglio 2012 - Le imprese aerospaziali pugliesi volano con la Regione Puglia alla conquista di nuovi mercati. Faranno tappa in Gran Bretagna per il Farnborough International Airshow, il principale salone internazionale dell’aerospazio in programma nella città inglese dal 9 al 15 luglio 2012. Un evento nel quale si annunciano i prodotti più innovativi, ma anche i contratti più rilevanti stipulati nei giorni della manifestazione. Il salone di Farnborough, che si svolge con cadenza biennale, muove infatti un giro d’affari clamoroso. Nella precedente edizione, quella del 2010, ha portato alla stipula di contratti di fornitura per un valore complessivo, riferito a tutte le aziende presenti, di 47 miliardi di dollari. Anche in Puglia, grazie all’enorme impulso impresso dalle politiche regionali per l’internazionalizzazione e all’attività del Distretto produttivo aerospaziale pugliese, le imprese hanno imparato sempre più ad aprirsi ai committenti esteri, con straordinari risultati sul fronte dell’export. Ad annunciarli è la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che partecipa in prima persona all’evento di Farnborough: “Nell’aerospazio la Puglia ha esportato nel 2011 prodotti per 290 milioni di euro, il 41,4% in più rispetto al 2010 e con un aumento di vendite nel Regno Unito del 101,6%. Nei primi tre mesi del 2012 il trend si è dimostrato altrettanto positivo con una crescita dell’export settoriale pugliese nel mondo pari al 42,2% contro l’11,9% in più delle esportazioni a livello nazionale. Un risultato davvero importante che conferma quanto le nostre politiche di accompagnamento si siano rivelate efficaci. La mia presenza a Farnborough serve a confermare il sostegno alle imprese da parte della Regione Puglia, ma anche a consolidare le relazioni con le più importanti aziende aerospaziali italiane e a rafforzare i legami con gli Stati Uniti che sono il principale paese partner della Puglia nell’aerospazio”. A Farnborough sarà presente anche il presidente del Distretto produttivo aerospaziale pugliese Giuseppe Acierno, che ha sottolineato: “La numerosa partecipazione delle imprese pugliesi a questo evento dimostra ancora una volta come l’aerospazio sia uno dei settori a maggior vocazione internazionale. Farnbourough è un´ottima vetrina per mettere in mostra competenze e per intavolare trattative. Confidiamo in un bilancio positivo”. La Regione Puglia, Servizio internazionalizzazione, con il supporto operativo dello Sprint, lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, sarà presente all’evento, come di consueto, con il proprio spazio espositivo regionale che ospiterà una delegazione di otto imprese pugliesi oltre al Distretto aerospaziale. Obiettivo, mostrarsi partner affidabile e conquistare nuovi rapporti commerciali. Lo Sprint Puglia proprio per questo ha favorito l’organizzazione di una fitta agenda di incontri d’affari personalizzati per ciascuna impresa con operatori inglesi, americani e canadesi. Si svolgeranno nello stesso spazio espositivo regionale nelle giornate dal 9 al 13 luglio. A comporre la delegazione pugliese, oltre al Distretto aerospaziale, le aziende A.g.e. Srl (Br), Dema Spa (Br), Giannuzzi srl di Cavallino (Le), Gielle srl Altamura (Ba), Gse Industria aeronautica srl (Br), Iacobucci Mk srl (Le), Planetek Italia srl (Ba), Sitael spa di Modugno (Ba).  
   
   
FIRENZE: NUOVA PISTA ALL’AEROPORTO VESPUCCI, BARDUCCI: “CHI NON VUOLE LA TRAMVIA ORA ACCETTA GLI AEREI SUL CUPOLONE”  
 
Firenze, 9 luglio 2012 - Una nota tecnica consegnata nei giorni scorsi alla Regione Toscana elenca i casi in cui “la città di Firenze verrebbe inevitabilmente sorvolata dagli aeromobili” qualora venisse costruita la nuova pista “parallela convergente“ all’interno dell’aeroporto Vespucci. Infatti la runway 12/30, a differenza di altre inclinazioni di pista forzatamente monodirezionali, permette il decollo e l’atterraggio degli aerei sia dalla parte di Prato (in sigla “Rwy 12”) sia dalla parte di Firenze (Rwy 30). Non a caso Adf segnala che le partenze in direzione di Firenze “aumenterebbero significativamente la capacità aeroportuale”. E anche nel caso in cui venisse utilizzato in via preferenziale l’atterraggio dalla parte di Prato, sono previsti comunque sorvoli a bassa quota della città di Firenze in quelle fasi tecniche di volo che in gergo aeronautico si chiamano “mancato avvicinamento”. “Trovo sorprendete il silenzio che accompagna queste notizie – dice il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci – anche perché al momento non esiste uno studio dettagliato sull’impatto acustico che gli abitanti della città di Firenze dovranno sopportare nei casi di sorvolo a bassa quota. Ad esempio, quanto rumore sarà avvertito nelle aule del nuovo tribunale o in quelle del polo universitario ogni volta che questi edifici saranno sorvolati da un aeromobile? Quanti decibel colpiranno chi abita a Novoli, Rifredi, Romito o nei pressi di Piazza della Libertà?” “E trovo altrettanto sorprendente – aggiunge Barducci - il silenzio di quanti finora si stracciavano le vesti solo all’idea di veder passare la tramvia nei pressi del Duomo. Ora l’ipotesi di sorvolo a bassa quota del Cupolone va bene a tutti?”  
   
   
“INCIDENTE AEREO” ALL’AEROPORTO DI FALCONARA MA È SOLO UNA SIMULAZIONE - NELLE OPERAZIONI COINVOLTO IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE.  
 
 Ancona, 9 luglio 2012 - Per lo spettatore disattento potrebbe trattarsi di un’immane catastrofe oppure del set cinematografico di un nuovo episodio della serie Airport. Teatro dell’evento saranno l’Aeroporto Sanzio di Falconara e l’Ospedale regionale di Torrette. In realtà, quello che accadrà nella notte tra venerdì e sabato scorsi è stata la prima volta in cui veniva attivato il Piano di massiccio afflusso feriti, detto in termini tecnici Peimaf (Piano emergenza intraospedaliero massiccio afflusso feriti), attraverso l’invio di finti pazienti all’interno del presidio ospedaliero anconetano. Alla redazione dei piani operativi di intervento ha partecipato il Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile della Regione Marche. Obiettivi primari: la valutazione e l’eventuale successivo aggiornamento dell’ultima versione del Piano di emergenza dell’aeroporto di Ancona-falconara, redatto dalla società gestore Aerdorica spa e che sarà approvato dalla Direzione aeroportuale Enac; la valutazione e l’eventuale successivo aggiornamento dell’ultima versione del P.e.i.m.a.f. Dell´azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti" di Ancona. Spettacolare lo scenario. Attorno alle 23.30-mezzanotte un aeromobile proveniente da uno scalo europeo, con a bordo 50 persone, tra passeggeri e membri di equipaggio, ha effettuato un atterraggio di emergenza lungo la pista 04 e, dopo avere toccato terra, non riuscendo ad arrestarsi, proseguirà la sua corsa sino a fondo pista. Nell’incidente la carlinga si incendiava. Nell´immediato, due i morti. Naturalmente, tutto simulato, dall’atterraggio all’incendio. Finto anche il velivolo. Le procedure attivate sono state però reali. Subito entra in funzione il dispositivo aeroportuale; immediati l’intervento dei Vigili del Fuoco e del Coe (Centro operativo emergenze) per il coordinamento delle operazioni aeroportuali e di emergenza, l´evacuazione di tutti i passeggeri e soprattutto l´attivazione della catena del soccorso sanitario per tutti le vittime dell´incidente, dall´aeroporto fino agli ospedali di riferimento in base ai codici di gravità (triage). Il pronto soccorso aeroportuale attiverà il 118. L´unico ospedale che verrà direttamente interessato dall´arrivo dei simulatori, per la prima volta, appunto, durante un’esercitazione, sarà l´Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti" di Ancona. Gli altri ospedali dell´Area Vasta 2 sono stati coinvolti soltanto attraverso telefonate effettuate dalla Centrale operativa 118 di Ancona per verificare l´effettiva disponibilità di posti letto. Decisivo l’apporto dei volontari Ares esperti in medicina delle catastrofi nell’organizzazione della simulazione. E’ stato testato anche l’intervento in ambito psicologico durante l’emergenza e al riguardo le associazioni Anpas (Ape), Ares, Cri e Sipem Marche intervenuti con 12 soci, mentre l’ordine degli psicologi partecipava con referenti in veste di osservatori. In particolare, intervenivano simulatori di Anpas, Cri ed altre organizzazioni di volontariato di Protezione Civile per simulare anche i parenti delle vittime (n. 20). La Sala Operativa Unificata Permanente del Dipartimento regionale di Protezione Civile informava i Comuni interessati, in particolare il Comune di Ancona per l’attivazione dei presidi intorno all’Ospedale di Torrette, e quello di Falconara per mettere a disposizione ulteriori uffici o servizi oltre alla Polizia Municipale. Inviava, inoltre, proprio personale sui luoghi delle operazioni (Centro Operativo Emergenze in aeroporto e Unità di crisi all’Ospedale di Torrette) per garantire il supporto generale per l´assistenza alla popolazione coinvolta, fornendo anche apparecchi per le comunicazioni radio di tipo sanitario. La Prefettura di Ancona, in collaborazione con la Questura, coordinava la viabilità esterna all´aeroporto. A tal fine, raccordandosi e interessando Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia stradale, Comuni limitrofi all´aeroporto e Dipartimento Protezione Civile regionale, sono stati predisposti protocolli di intervento per garantire la gestione della viabilità durante l’evento. Un supporto è stato offerto a tale scopo anche dalle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile di Falconara, Camerata Picena, Chiaravalle, Monte San Vito, Monsano, Agugliano, Associazione Leoni Rampanti di Jesi, Associazione Cbom Osimo, che fornivano anche personale per la simulazione relativa all´attività sanitaria e operatori radio. Complessivamente, sono stati coinvolti per il ruolo di simulatori: 5 passeggeri illesi (volontariato non sanitario); 20 parenti dei passeggeri (volontari “simulatori”, 3 Anpas e 3 Cri, gli altri 14 volontari non sanitari); 2 “vittime” iniziali simulate con manichini; 20 passeggeri gravi, codici gialli e rossi (volontari “simulatori”: 10 Anpas e 10 Cri); 20 codici verdi (volontariato non sanitario). L´anpas e la Cri regionali garantivano anche truccatori per la preparazione dei simulatori e 8 ambulanze con personale soccorritore. La Centrale operativa 118 di Ancona e l´Area Vasta 2 Asur garantiva l´intervento di personale e il coordinamento degli interventi sanitari sul territorio, attivando e installando, se necessario, il Pma (Posto medico Avanzato) di I livello in aeroporto. Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Torrette è stato interessato dall´arrivo di pazienti simulati ed attivato il Peimaf, con conseguente istituzione dell´unità di crisi ospedaliera e interessamento di personale dei reparti più direttamente coinvolti. Per garantire l´assistenza sanitaria ai pazienti reali che dovessero presentarsi al Pronto Soccorso dell´ospedale, è stato integrato il personale in turno per permettere il mantenimento delle normali attività. Quindi, nonostante l´esercitazione, il Pronto Soccorso di Torrette garantiva l´attività normale senza che la simulazione possa provocare ritardi o allungamento delle attese.  
   
   
IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, ANTONIO TAJANI, A BERLINO PER PARLARE DELL´AUTO DEL FUTURO CON I LEADER DELL´INDUSTRIA EUROPEA  
 
 Berlino, 9 luglio 2012 - Il Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, a Berlino ha partecipato il 5 luglio alla conferenza sulla mobilità del futuro promossa dall´Adac, il Club dell´Automobile tedesco. All´evento hanno partecipato alcuni dei massimi esponenti dell´industria dell´auto tedesca ed europea, tra cui il Presidente dell´Adac, Peter Meyer e, i vertici dei gruppi Audi, Bosch, Continental, Daimler, Gartner, Opel, Renault, Toyota Europe e Volkswagen. L´intervento del Vicepresidente al centro del dibattito, la strategia europea per promuovere la leadership tecnologica sull´auto del futuro e il piano auto Ue presentato da Tajani il 6 giugno basato su più fondi per l´innovazione industriale, un quadro di norme e standard che promuova la competitività e un acceso equo ed effettivo ai mercati e alle materie prime. Di seguito il discorso del vicepresidente Tajani: Auto strategica per crescita e occupazione. La crisi senza precedenti dal dopo guerra sta avendo effetti negativi su buona parte del settore auto. Siamo nel quinto anno consecutivo di contrazione del mercato e un ritorno a livelli pre-crisi sembra sempre più lontano. Il quadro è a luci e ombre. Se parte dei produttori, tra cui alcuni di voi, ha buoni risultati, grazie anche ad auto con un forte valore aggiunto e successo nell´export, altri produttori sono confrontati a una crescente competizione globale, oltre al calo della domanda interna europea, con rischio di chiusura di siti industriali nell´Ue. L´auto è parte essenziale e strategica della nostra base industriale, per l´occupazione, le ricadute su tessuto produttivo e Pmi, per la capacità d´innovazione. Oltre 12 milioni di posti in Europa dipendono direttamente o indirettamente da questa industria che è anche il principale investitore privato in ricerca e sviluppo con 28 miliardi l’anno. L´auto deve essere al centro della nuova rivoluzione industriale. Nell´interesse della sua competitività complessiva, l´Europa deve sostenere gli sforzi del settore verso maggiore valore aggiunto, qualità, innovazione tecnologica e sostenibilità. Siamo davanti a un quadro in rapido mutamento e a sfide formidabili. Nel 2020 il mercato cinese raddoppierà e quello indiano triplicherà, passando rispettivamente da 41 a 125 macchine ogni mille abitanti per la Cina e da 21 a 71 per l’India. Sempre nel 2020, le vendite mondiali passeranno da 66 milioni ad oltre 100 milioni di auto, quasi la metà in Brasile, Russia, India e Cina. La Cina, da sola, avrà una domanda pari alla somma di Ue e Usa. Entro il 2030 il parco auto mondiale passerà dagli attuali 800 milioni a 1,6 miliardi; toccando i 2.5 miliardi di veicoli nel 2050. La crescita del mercato rappresenta una sfida e opportunità per l´industria europea. Se per numero di macchine prodotte la Cina ha superato l´Europa, vi sono ancora forti differenze. Il valore dell´export Ue continua a superare ampiamente quello delle importazioni, con una bilancia commerciale positiva che nel 2010 è arrivata a 84 miliardi su un export totale di 137. Questi dati dimostrano che puntando su valore aggiunto di qualità e tecnologia e sull’auto del futuro, l’Europa può restare leader, difendendo una forte base di produzione anche nel suo territorio. Una strategia su tre pilastri - Nella riunione conclusiva del Gruppo di Alto Livello per la Competitività dell´Auto - Cars 21 - il 6 giugno, ho presentato una nuova strategia per lo sviluppo sostenibile dell´industria automobilistica europea. Stiamo lavorando su tre direttrici: (i) accompagnare la transizione verso l´auto del futuro, (ii) un quadro regolamentare intelligente che spinga all´innovazione senza frenare la competitività e (iii) un accesso equo ai mercati internazionali. Puntare sull´innovazione - Il quadro di crescente dipendenza e scarsità di petrolio -, utilizzato per il 60% nei trasporti – e, il formidabile aumento nella domanda di auto, rendono inevitabili modelli più efficienti o a zero emissione. Nella Comunicazione sull’auto del futuro la Commissione europea traccia due fronti di azione paralleli: continuare a lavorare su maggiore efficienza del motore a caldo, che resterà il più diffuso almeno per il prossimo ventennio; ma prepararsi all´auto del futuro, con motori a freddo e zero emissioni, che vedrà una diffusione su più ampia scala già a partire dal 2020. Dobbiamo rafforzare la leadership tecnologica dell’industria europea, tramite sostegno a ricerca e innovazione e finanziamenti a livello Ue e nazionale. Occorre dunque rinnovare l’iniziativa “Green Cars” aumentandone la dotazione finanziaria a un miliardo e mezzo di euro, nell´ambito del nuovo quadro finanziario 2014-2020 con Orizzonte 2020. Nel rifinanziamento della Bei, deciso dall´ultimo Consiglio Europeo, vanno previste azioni specifiche per sostenere gli sforzi innovativi dell´industria. Anche lo strumento dei project bond, parte integrante del Piano crescita approvato dal Consiglio, vanno utilizzati per la diffusione di reti intelligenti e colonnine di ricarica e, in generale, per l´iniziativa "Smart Cities" in cui alcune città divengono veri e propri laboratori tecnologici per la mobilità del futuro. Da incoraggiare anche gli appalti pubblici (17% del Pil) che spingano la mobilità innovativa e sostenibile. Nel 2011 in Europa si sono vendute 5.222 auto elettriche, con un aumento di 10 volte rispetto al 2010. La Germania è leader con 1.020 auto vendute nel solo primo semestre del 2011. A livello globale sono state vendute 44.000 auto elettriche e le previsioni per il 2012 sono di 257.000, di cui oltre 61.000 in Europa. Sui 112 milioni di veicoli in circolazione a livello globale nel 2020 1.5 (1.4%) saranno totalmente elettrici, oltre 7 se si comprendono anche modelli ibridi. Secondo la Mckinsey il mercato delle auto elettrica Ue può valere 170 miliardi e 110,000 posti entro il 2030. Apprezzo l´obiettivo che si è posto il governo tedesco di arrivare a 1.000.000 di auto elettriche – ibride comprese – entro il 2020. La maggiore diffusione dell´elettrico è legata al venire meno di ostacoli, quali barriere tecnologiche e alti costi per durata delle batterie, tempi di ricarica, diffusione delle colonnine. Nell´ambito della Green Cars Initiative sono disponibili fondi per sostenere sviluppo tecnologico e progetti pilota finalizzati a rimuovere questi ostacoli. 2.2.Regole intelligenti per la competitività Serve un quadro di regole e standard stabile che spinga l´industria verso soluzioni innovative e più sostenibili rafforzando la competitività. Vanno evitate regole punitive o irrealistiche che non fanno altro che spingere verso delocalizzazione, aggravando i problemi occupazionali e ambientali. In linea generale, ho chiesto e ottenuto che prima di proporre nuove regole, la Commissione effettui un test di impatto sulla competitività dell´industria. Ad esempio, chiederò di applicare questo test sulla possibile proposta di revisione della direttiva Ets. Serve un mercato europeo più integrato e armonico, con meno barriere tecniche e eccessi di burocrazia. Ad esempio, il 4 aprile di quest´anno ho proposto un regolamento che semplifica la registrazione delle auto nei diversi Stati membri, favorendo anche la mobilità delle auto aziendali e per noleggio. Urgenti anche standard europei e internazionali per auto elettrica e reti intelligenti. Riguardo alla definizione di standard per la ricarica, essenziali per la diffusione dell´auto elettrica, sono pronto ad azioni legislative, anche a breve, qualora fosse necessario. 2.3.Un accesso equo ai mercati Considerata la gravità dei rischi di perdite occupazionali nel settore dell´auto, serve una politica commerciale meno ingenua e più attenta a creare sbocchi commerciali reali per l´industria europea. Siamo per il libero scambio e crediamo sia interesse dell´Ue una maggiore apertura e accesso ai mercati internazionali. Ma non a tutti i costi. Non siamo disposti a sacrificare l´auto sull´altare di accordi commerciali squilibrati che non garantiscano reali sbocchi a parità di condizioni. Dobbiamo essere coerenti con la linea dei test di competitività, per cui gli accordi non si possono fare a discapito d´importanti settori industriali. Siamo favorevole a una maggiore integrazione dei mercati con certe aree geografiche quali il mercato transatlantico e il Nord Africa. La Commissione promuove l’internazionalizzazione, sostenendo la costruzione di stabilimenti nei grandi mercati emergenti, che è facilitata dall´armonizzazione delle norme tecniche. Essenziale anche garantire un accesso equo ed effettivo alle materie prime strategiche per la produzione di auto. Per questo ho sottoscritto una serie di accordi, da ultimo con la Groenlandia, per una maggiore sicurezza di approvvigionamento europea. Politica integrata - Il settore auto riassume molti dei problemi e punti di forza dell´industria europea. Per questo, serve una politica industriale che diventi il crocevia di varie politiche, tutte essenziali per concorrere a una maggiore competitività. Penso a un accesso sicuro e concorrenziale alle risorse, a design e proprietà intellettuale, a standard e mercato interno, all´accesso ai capitali, alle politiche commerciali, per l´ambiente e per la ricerca. Le decisioni su eventuali misure di ristrutturazione sono una prerogativa dell´industria. La Commissione può, eventualmente, accompagnare un processo di riconversione e modernizzazione, con risorse per la formazione, strumento essenziale per affrontare le sfide del futuro. Anche con azioni mirate del Fondo sociale europeo per l´adattamento di una forza lavoro sempre più qualificata alle nuove tecnologie. L’auto è uno dei simboli della forza, del fascino e capacità creativa dell´industria europea. Può essere un primo vero test sulla reale volontà politica di rimettere al centro industria, Pmi ed economia reale, unica via per uscire dalla crisi.  
   
   
TORINO: LA FILIERA ITALIANA DELL’AUTO: TORNARE A CRESCERE  
 
 Torino, 9 luglio 2012 - La Camera di Commercio di Torino e Anfia - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica presentano martedì 10 luglio alle ore 11 l’edizione 2012 dell’Osservatorio sulla filiera autoveicolare italiana, tradizionale strumento d’indagine che, sulla base di quasi 300 interviste a imprese del comparto, fornisce dati rigorosi e aggiornati sull’andamento del settore auto in Italia. Quest’anno l’indagine prevede anche la collaborazione della Camera di commercio di Chietiper un approfondimento sulle impresea bruzzesi. Tra i temi di questa edizione: lo stato di salute della filiera nazionale e piemontese, l’andamento degli ordinativi nei primi tre mesi del 2012, l’andamento del fatturato nel 2011 e la sua ripartizione per cliente finale, la propensione all’export e i futuri mercati di sbocco. I dati dell’indagine saranno presentati e discussi da Alessandro Barberis, Presidente della Camera di Commercio di Torino, Mauro Ferrari, Presidente del Gruppo Componenti Anfia, Giuseppe Russo e Filippo Chiesa della Step Ricerche srl, che hanno curato perconto della Camera di Commercio di Torino l´edizione 2012 dell´Osservatorio. La conferenza stampa potrà essere seguita in diretta streaming via internet sul sito www.To.camcom.it    
   
   
FORD AMPLIA IL CENTRO DI DESIGN EUROPEO, CON UN INVESTIMENTO DI 11,6 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 9 luglio 2012 – Ford ha inaugurato una nuova ala del centro di design di Merkenich-colonia, in Germania, risultato di un investimento di 11,6 milioni di euro. La nuova ala del centro di design estende le strutture Ford già presenti a Merkenich-colonia, e sarà utilizzata per sperimentare nuove tendenze estetiche e per promuovere la comunicazione delle idee tra i centri di design Ford di tutto il mondo. All’interno della nuova ala è stata creata una particolare “parete interattiva” che permette di comunicare in tempo reale con gli altri centri tramite tecnologie di realtà virtuale; la nuova struttura è stata dotata di macchinari di nuova generazione che permettono di riprodurre precisissimi modelli in scala dei veicoli in fase di sviluppo, utilizzati, per esempio, nei test in galleria del vento. “La capacità di cavalcare le tendenze più recenti del design è uno degli aspetti per i quali Ford si distingue dagli altri costruttori,” ha dichiarato Martin Smith, direttore esecutivo design, di Ford Europa. “Questa nuova ala, che espande il Ford Design Centre di Merkenich-colonia, permetterà ai nostri designer di esprimere le proprie idee creative in un ambiente moderno e tecnologico, per sviluppare ulteriormente la filosofia dello stile Ford." Il Ford Design Centre di Merkenich-colonia, che da oggi si avvale della nuova ala appena inaugurata, è specializzato nello sviluppo di veicoli compatti e sostenibili, come la Fiesta e la Focus. La nuova ala, di 3.000m2, porta la dimensione totale del centro a 16.000m2. “Questa speciale parete interattiva ci permette di comunicare in tempo reale con i nostri colleghi di tutto il mondo, e scambiare idee, aggiornarci sui progressi, e discutere del nostro lavoro sia che ci si trovi in Australia, in Nord America che qui in Europa,” ha aggiunto Smith. Erika Tsubaki, supervisor Design, Strategie e Trend, di Ford Europa, ha dichiarato: “La natura globale del design è diventata progressivamente sempre più determinante, ed è importante poter comunicare in tempo reale con i nostri colleghi di tutto il mondo per condividere idee e costruire assieme le tendenze globali del nostro linguaggio estetico.” “La nuova ala è stata progettata anche architettonicamente per esprimere un’idea moderna di design: la forma richiama le linee sinuose di una barca, mentre gli interni sono caratterizzati da una grande fluidità, che permette ai diversi team di lavorare a stretto contatto.” Il design aperto della nuova ala è stato sviluppato per evitare qualsiasi tipo di barriera, e permettere a tutti i team di interagire continuamente in un’atmosfera rilassata molto importante per il processo creativo. “Uno studio di design studio non è un ufficio come gli altri, in cui le persone siedono alla scrivania le une di fronte alle altre,” ha dichiarato Serife Celebi, supervisor Design, Colori e Materiali, di Ford Europa. “In uno studio di design hai bisogno di molto spazio e molta luce naturale, per osservare i progetti e i modelli da diverse angolazioni e da distanze anche piuttosto grandi.” “La nuova ala è dotata di vetrature molto ampie e un vasto open-space all’interno, che incoraggiano la comunicazione e l’interazione, permettendo di condividere al meglio idee e processi di sviluppo.” L’intervento di costruzione della nuova ala è il più importante aggiornamento della storia del Design Centre di Merkenich-colonia, costruito nel 1968.  
   
   
DE TOMASO: AL PIÙ PRESTO UN INCONTRO CON IL CURATORE  
 
 Firenze 9 luglio 2012 – “Prendiamo atto della dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Livorno e guardiamo avanti, dirigendo i nostri sforzi verso la ricerca di una nuova prospettiva industriale”. Così l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini commenta la decisione del tribunale di Livorno per la De Tomaso, pubblicata oggi dopo l’udienza di ieri. “Con la nomina del curatore fallimentare – afferma Simoncini – si apre una fase nuova, che consente di avere un punto di riferimento certo nel curatore fallimentare, il soggetto che, da ora in poi, potrà valutare eventuali manifestazioni d’interesse da parte di altri soggetti industriali interessati ad acquisire l’area.” Simoncini annuncia che, insieme a Comune e Provincia di Livorno e al Ministero dello sviluppo economico, chiederà al più presto un incontro con il curatore, dottor Paolo Carotti, per fare insieme a lui il punto della situazione.  
   
   
TOSCANA: BOLLO AUTO, IN ARRIVO CARTELLE E AVVISI PER IL RECUPERO DELLA TASSA 2009 E 2010  
 
Firenze, 9 luglio 2012 – Potenzialmente interesseranno un automobilista su dieci, o meglio un veicolo su dieci ed anche qualcosa in più, visto che 3 milioni e 300 mila sono quelli immatricolati nella regione. A metà luglio partiranno 200 mila cartelle di pagamento che riguardano il recupero del bollo auto del 2009 non pagato dai toscani: 200 cartelle per circa 358 mila veicoli su cui il bollo non risulta pagato. Le cartelle, inviate da Equitalia, fanno seguito ad avvisi a cui i contribuenti non hanno risposto. Dalla metà di agosto partiranno invece circa 350 mila avvisi bonari, precedenti all’emissione di una cartella esattoriale, per contestazioni relative all’anno 2010. Per pagare le cartelle c’è tempo sessanta giorni dalla data di notifica. Il pagamento degli avvisi bonari scadrà invece il 30 settembre. Va da sé che nel caso il contribuente sia in possesso di documenti che attestino il pagamento della tassa potrà sempre rivolgersi agli uffici preposti perché l’avviso o la cartella vengano annullati. Le informazioni su modalità di pagamento ed assistenza sono tutte contenute nell’atto che sarà recapitato a casa.  
   
   
INIZIA L´ERA DELLA MOBILITÀ ELETTRICA IN TRENTINO BIKE SHARING CON BICI A PEDALATA ASSISTITA, COLONNINE PER LA RICARICA DEI MEZZI, COMUNI E COMUNITÀ "ALLEATI"  
 
Trento, 9 luglio 2012 - “Con oggi inizia l’era della mobilità elettrica nel Trentino”. Alberto Pacher, vicepresidente ed assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, lo ha significativamente ripetuto più volte, il 4 luglio, durante la conferenza stampa che ha fatto il punto sui progetti di mobilità elettrica sostenibile - che portano il logo di e-motion - in corso in Trentino. "Partendo dall’attivazione del bike sharing - ha continuato Pacher - è possibile fare il punto su un progetto importante costruito insieme ad altri interlocutori. Le singole amministrazioni hanno ideato e realizzato i singoli progetti, ma il sistema viene ad essere integrato in tutta la Provincia. Non dimentichiamo che anche le major del settore automobilistico stanno puntando in questo settore. Per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento, che sono l’elemento critico della mobilità con mezzi elettrici, il nostro progetto prevede punti di ricarica distribuiti in tutto il Trentino. A regime le centinaia di colonnine di ricarica copriranno tutto il territorio in modo che il range di autonomia dei veicoli non venga superato. Vogliamo rivolgerci alle migliaia di persone che hanno acquistato bici a pedalata assistita, oltre alle tremila che lo hanno fatto utilizzando i contributi provinciali. Parallelamente diamo oggi il via ad una iniziativa interna provinciale perché gli spostamenti per lavoro siano più rispettosi dell’ambiente. Già avevamo presentato il sistema a prenotazione del car sharing, oggi arriva il bike sharing. È una mobilità funzionale, non ricreativa, marcata appunto nel segno della mobilità elettrica”. Entro il 2012, queste le previsioni, le biciclette elettriche "in azione" in Trentino supereranno quota 3.700. In un territorio dove 410 chilometri di piste ciclabili hanno registrato, l´anno scorso, due milioni di passaggi. E-motion è il nome del progetto promosso dall’Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, presentato nella sala stampa della sede di Piazza Dante. Un progetto che mira a salvaguardare le città dall’inquinamento e renderle più a misura d’uomo attraverso l’uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale. Il concetto della mobilità sostenibile considera la mobilità elettrica l’alternativa più idonea alla tutela dell’ambiente e il ricorso quotidiano alla bicicletta come il più economico, ecologico e salutare. Nell’ottica di favorire lo sviluppo della mobilità alternativa la Provincia autonoma di Trento sostiene da tempo l’utilità di un sistema integrato che permetta di utilizzare e scambiare facilmente i diversi mezzi di trasporto sul territorio provinciale. Sia che ci si muova in treno, corriera o auto privata, il ricorso alla bicicletta è sempre coniugabile, favorito dal cosiddetto bike sharing. Si tratta di un sistema innovativo di noleggio di biciclette, tradizionali ed elettriche, che consente di spostarsi agevolmente in città, si integra con gli altri mezzi di trasporto ed è l’ideale per coprire distanze fino a 5/10 chilometri. E´ appunto negli spostamenti sulle piccole e medie distanze, che il bike sharing si propone come concreta alternativa all’uso dell’automobile, con conseguenze positive in termini di traffico e ambiente. Anche per il tempo libero e il turismo offre la possibilità di utilizzare le biciclette a pedalata assistita, che facilitano il superamento dei dislivelli altimetrici caratteristici del territorio trentino. Tra l’altro nel sistema Mitt (Mobilità Integrata Trasporti del Trentino) è previsto l’utilizzo di un’unica smart card dotata di microchip per permettere all’utente di pagare con una sola tessera il biglietto del bus/treno e usare le biciclette del bike sharing. Accanto a questo, sono stati erogati 3.000 contributi provinciali per l’acquisto di biciclette e nuovi motoveicoli elettrici. Un aspetto particolare del progetto riguarda i dipendenti della Provincia, per i quali è stata decisa l’installazione di alcune stazioni di ricarica dedicate e l’acquisto di biciclette a pedalata assistita da mettere a disposizione del personale. Tutte le stazioni e i punti di ricarica sono in rete, è quindi possibile prelevare un mezzo da una stazione e rilasciarlo in un´altra. Entro il 2012 le stazioni di ricarica in Trentino saranno 363, di cui 36 costituite con stalli per biciclette destinate al personale provinciale. Con questa iniziativa - hanno ribadito Fabio Vanzetta, sindaco di Ziano di Fiemme, uno dei Comuni che per primi, in Trentino, ha puntato con convinzione sulla mobilità alternativa e Marcello Pallaoro, responsabile del progetto in Provincia - non solo si vuole incentivare l’uso, ma anche fornire maggiore libertà di movimento: perciò le biciclette a pedalata assistita o elettriche, robuste e facili da usare, sono state appositamente progettate anche per la percorrenza in salita e in collina. Le biciclette a disposizione dei dipendenti provinciali sono state prodotte secondo criteri di alta tecnologia, in lega alluminio, con cambio shimano 7 velocità e portata 100 Kg. Il peso si aggira sui 28 Kg (batterie al litio comprese). La distanza per carica copre fino a 50 Km e le bici sono tracciate da un sistema satellitare e costantemente monitorate da uno specifico software che individua la posizione in caso di incidente. Il sistema provinciale di bike sharing aggiunge così un altro nodo importante alla sua rete che, primo progetto italiano a dimensione provinciale, vede attualmente in fase di realizzazione altre iniziative similari nei comuni di Trento, Pergine, Rovereto (la gara per assegnare il servizio si chiuderà la prossima settimana), Predazzo, Riva del Garda e nelle Comunità di valle di Fiemme, Valsugana e Tesino e degli altipiani Cimbri.  
   
   
SICUREZZA STRADALE. SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO D´INTESA FRA LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E LE PROVINCE PER LA REALIZZAZIONE DI AREE DESTINATE ALLE PROVE DI GUIDA PER I MOTOCICLISTI  
 
Bologna, 9 luglio 2012 - E’ stato firmato il Protocollo d’intesa fra la Regione Emilia-romagna e le amministrazioni provinciali, con la sola esclusione di quella di Forlì-cesena, per la realizzazione di aree destinate alle prove di guida che rispondono alle finalità introdotte dalla Legge n. 120/2010 (modifiche al Codice della strada), che rende obbligatoria la prova pratica per l’acquisizione del patentino per i ciclomotori e allo scopo di permettere agli interessati l’esercitazione alla guida in aree sicure. L’azione rientra in quelle previste dal Programma europeo per la Sicurezza Stradale 2011-2020, che si propone di consolidare e migliorare i risultati raggiunti nel decennio precedente e sostenere progetti per ridurre gli incidenti stradali; in particolare si intende rafforzare l’istruzione e la formazione dei giovani utenti della strada e di adottare misure specifiche per ridurre gli incidenti che coinvolgono i motociclisti.Con il Protocollo d’intesa inoltre si mettono in campo azioni per rafforzare, promuovere e sviluppare la cultura della sicurezza stradale e dell´educazione a una mobilità sicura, consapevole e sostenibile. La Regione metterà a disposizione di ogni area, individuata dalle Province, la fornitura e l’installazione delle attrezzature e delle strumentazioni necessarie al corretto svolgimento delle prove di guida. In particolare si tratta di edifici prefabbricati, ciclomotori e motocicli elettrici con caschi e materiali di protezione per i guidatori, segnaletica orizzontale e verticale ed elementi speciali per riprodurre le diverse situazioni stradali. Oltre individuazione dell’area, le Province dovranno curarne la gestione e la conduzione per garantire la massima fruibilità dell’accesso a tutti i soggetti interessati, in particolare alle scuole e ai loro studenti. Con la firma del protocollo si aggiunge un ulteriore tassello al quadro di azioni che la Regione ha messo in campo per la sicurezza, che vanno dall’educazione stradale inserita nei piani di offerta formativa delle scuole alla recente campagna di sensibilizzazione per la sicurezza dei motociclisti “Due ruote una vita”, che in questi giorni è in diffusione in tutti i Comuni, Ausl e nei principali appuntamenti e raduni degli amanti delle due ruote.  
   
   
RIFORMA TPL, ARRIVANO LE LAM A MASSA E CARRARA  
 
 Firenze 9 luglio 2012 – Importanti novità in arrivo anche per la provincia di Massa Carrara in virtù della riforma del trasporto pubblico locale, la ‘rivoluzione’ dell’attuale sistema di tpl su gomma nata per reagire ai tagli fatti dal Governo e divenuta un’occasione per ripensare il sistema rendendolo più adeguato alle attuali esigenze di trasporto e più efficiente. Tra i progetti speciali elaborati dalle amministrazioni locali nell’ambito della riforma anche l’intriduzione di tre linee Lam (Linee Alta Mobilità, che funzionano con la cadenza e l’elevata frequenza di una vera e propria tranvia senza rotaie, sistema già presente in città come Prato e Pisa) saranno introdotte anche a Massa e Carrara, dove si avranno tre linee, una per unire le due città e due per collegare i due centri cittadini al mare. “Davanti agli enormi tagli delle risorse destinate dallo Stato al tpl – ha spiegato l’assessore regionale ai trasportiLuca Ceccobao – abbiamo risposto non con dei tagli lineari, che avrebbero affossato definitivamente il servizio, ma lanciando una sfida, coinvolgendo tutte le amministrazioni locali in un grande lavoro progettuale per ridisegnare un nuovo trasporto pubblico. E’ stata una scrupolosa politica di spending review, avviata nel 2010, che ha portato ad un nuovo progetto di mobilità. Scommettiamo su un servizio innovativo e flessibile, che si adatti alle esigenze dei territori e degli utenti”. Il lavoro di concerto con gli enti locali ha portato alla firma, lo scorso 25 maggio, di un’intesa in cui Comuni, Province e Regione hanno messo nero su bianco le risorse destinate al nuovo tpl e le caratteristiche del nuovo servizio. “La progettualità è tornata in mano alle amministrazioni – ha spiegato Ceccobao – dato che in questo settore spesso i servizi si erano stratificati. Abbiamo puntato su una forte integrazione tra ferro e gomma e messo al primo posto le esigenze di studenti e lavoratori, pensando a progetti speciali per le aree a ‘domanda debole’”. Le novità in Provincia di Massa e Carrara: In totale per il tpl nel territorio della Provincia di Massa e Carrara ci saranno circa 5 milioni di euro, che si tradurranno in 2 milioni 625 mila km di rete. Di questi fondi 4 milioni e 80 mila euro saranno destinati alla gara regionale e finanzieranno i servizi su un totale di 1 milione 965 mila km tra la rete extraurbana ‘forte’ (cioè ad elevata frequentazione), parte della rete extraurbana ‘a domanda debole’ (cioè con minor numero di utenti) e l’istituzione di una Lam-linea ad alta mobilità. Un altro milione di euro circa (derivante per 720 mila euro da finanziamento regionale e per il resto da Provincia e Comuni) costituirà il plafond per un’altra gara, gestita dalla Provincia, che assegnerà la gestione dei servizi di tpl su 660 mila km di ‘rete debole’. “L’amministrazione provinciale – ha dichiarato Sara Vatteroni, assessore a mobilità e trasporti – ha dato prova di grande capacità progettuale e di credibilità. Non non solo ha mantenuto il servizio attuale ma lo ha anche incrementato e in Lunigiana lo ha reso più flessibile e consono a dare risposte ad una sempre maggiore esigenza di mobilità”. “Il lavoro – ha proseguito l’assessore – non è terminato. In una prima fase ci siamo limitati alla dotazione chilometrica, ma da domani ridisegneremo le linee con un’attenzione maggiore alle esigenze del territorio”.”In particolare – ha concluso Vatteroni – l’amministrazione provinciale avvierà parallelamente alla definizione della rete un’analisi sul differente impatto che ha la mobilità sui due generi”. Alcune delle novità che caratterizzeranno il nuovo tpl nella provincia di Massa e Carrara sono partite già con la programmazione estiva, in particolare con la modifica sperimentale della linea 56 che collega le due stazioni Fs di Massa e Avenza transitando dal Centro commerciale Mare Monti e dalla zona dei campeggi. Queste modifiche sono state pensate per rispondere anche alle richieste dei lavoratori del Nuovo Pignone e dei gestori dei campeggi che chiedevano collegamenti più agevoli con il centro commerciale. Altre novità saranno sperimentate a partire da settembre: - Nascerà una Lam verde, con il potenziamento della linea 75 Carrara-nazzano-massa che sarà prolungata lungo l’Aurelia fino all’ospedale pediatrico. In questo modo saranno uniti gli ospedali di costa; - in Lunigiana saranno mantenuti i chilometri storici di rete, ma da settembre saranno potenziate le linee 15 (Bagnone-pontremoli) e 16 (Aulla-pontremoli) che saranno prolungate fino all’Ospedale. Ulteriori novità arriveranno dopo la gara per l’indivuduazione del gestore unico regionale. La rete a domanda debole, finanziata in gran parte con risorse della Regione, della Provincia e dei Comuni, non sarà inclusa nel lotto unico ma verrà gestita dal territorio. Sarà elaborata nei prossimi mesi e dovrà connettersi con la rete extraurbana ‘forte’ e soddisfare (anche attraverso servizi innovativi e più flessibili, come ad esempio quelli a chiamata) tutte quelle esigenza di mobilità che oggi non trovano risposta. Il Comune di Carrara: Con uno sforzo finanziario molto importante il Comune di Carrara non solo è riuscito a garantire il mantenimento dell’attuale sistema del Tpl, ma anche ad ampliarlo. “Si tratta di un risultato straordinario – spiega il sindaco di Carrara Angelo Zubbani – ottenuto grazie alla forte determinazione dell’amministrazione e della struttura comunale in collaborazione con la Provincia di Massa Carrara e, in particolare, con la Regione Toscana”. Grazie al contributo della Regione Toscana, è stato, infatti, realizzato un incremento annuo di circa 52.800 km, con una percorrenza totale pari a quasi 990mila Km all’anno”. Questi i nuovi servizi che si aggiungeranno a Carrara: - linea 52 ad alta mobilità, che unifica (con modifiche di percorso) il tracciato di tutte le corse che transitano dalla stazione ferroviaria ed hanno capolinea a mare sulla Fossa Maestra. La frequenza delle corse sarà intensificata nel periodo invernale feriale (si passerà da 5 a 6 corse all’ora per 8 ore al giorno) ed inoltre sarà prevista una corsa all’ora fino alle 24.00 la notte del sabato, in inverno, e tutte le notti in estate. - linea 500, con l’istituzione della nuova linea Carrara – Campo Cecina nel periodo luglio-agosto (2 corse giornaliere). Il Comune di Massa: “Grazie all’impegno comune di Regione ed enti locali – spiega Loreno Vivoli, assessore alla mobilità del Comune di Massa, il nostro territorio ha un’occasione straordinaria: disegnare un tpl che, finalmente, abbia come obiettivo una moderna mobilità sostenibile. Una vera e propria rivoluzione, insomma. Questo termine non è retorico o esagerato ma provato dai numeri. Infatti, il Comune di Massa, con uno sforzo finanziario non indifferente, passa dagli attuali 631.000 km ad un sistema di Tpl di oltre 964.000 km. Un progetto ambizioso che, come ribadisco, rappresenta un’occasione straordinaria per il nostro territorio”. Questa rete sarà composta per 321.000 km da vecchie linee e per 643.000 km da linee di nuova progettazione, le Lam-linee ad alta mobilità. Scheda Tecnica: Ecco, in estrema sintesi, un riepilogo dei principali risultati raggiunti grazie all’Intesa che è stata firmata lo scorso 25 maggio da Province e Comuni dopo la seduta conclusiva della Conferenza regionale dei servizi: - garantita stabilità al sistema, salvato il trasporto pubblico locale. Un settore che rischiava il collasso è stato messo in sicurezza per i prossimi 9 anni con un grande sforzo della Regione Toscana e degli enti locali che, di fatto, si sostituiscono al Governo. - garantita una rete di 100 milioni di km, dunque solo leggermente inferiore a quella attuale di 108 milioni (il 94%). - garantite risorse per l’acquisto di circa 1000 nuovi bus. Ad oggi in Toscana circolano circa 3000 autobus, la cui età media è 12 anni. Grazie ai 30 milioni l’anno destinati dalla regione agli investiment in nuovi autobus, questa età media passerà da 12 ad 8 anni. Avere autobus nuovi porterà ad un notevole miglioramento nel comfort del viaggio ed anche ad una diminuzione del numero dei ritardi e delle soppressioni delle corse dovute al guasto dei mezzi. - garantiti da Regione ed enti locali 195 milioni di euro per i servizi. Questa cifra, che rappresenterà il corrispettivo destinato al gestore del servizio di tpl, è stata raggiunta sommando ai 160 milioni di euro all’anno messi a disposizione dalla Regione altri 35 milioni all’anno degli enti locali. La Regione ha aggiunto successivamente, a seguito della firma dell’intesa con i sindacati, altri 70 milioni in 9 anni destinati alla tutela dell’occupazione. – garantito un solo biglietto a tariffa integrata per autobus, tram, treni e traghetti. Sarà una novità che darà omogeneità ad un sistema fino ad oggi molto frazionato (sono 14 le diverse aziende che gestiscono il servizio di tpl via bus, cui si aggiungono biglietti diversi per treni, tram e traghetti). - garantito il mantenimento o addirittura un rafforzamento del livello attuale dei servizi nelle città (ad esempio a Siena, Arezzo e Grosseto il servizio sarà rafforzati ed aperto ai Comuni circostanti). - garantite le corse extraurbane utilizzate dai pendolari. - garatiti i livelli occupazionali, prevista la clausola sociale nel bando. Il problema occupazionale nel settore del tpl è dovuto a tagli nazionali, tuttavia la Toscana per tutelare i lavoratori inserirà nel bando per la futura gara europea ad ambito unico la previsione di riassorbimento da parte del nuovo gestore dei dipendenti delle attuali aziende di trasporto pubblico.  
   
   
CAMPANIA, ANAS: ABBATTUTO L’ULTIMO DIAFRAMMA DELLA GALLERIA “CERZONE” IN COSTRUZIONE SULLA NUOVA VARIANTE ALLA STATALE 212 “DELLA VAL FORTORE” PIETRO CIUCCI: “UNA GALLERIA DI CIRCA 1 KM CHE SI AGGIUNGERÀ AL NUOVO TRATTO DI OLTRE 4 KM APERTO AL TRAFFICO TRE MESI FA”  
 
 Benevento, 9 luglio 2012- Lo scorso 5 luglio è stato abbattuto il diaframma della nuova galleria “Cerzone”, nell`ambito dei lavori di realizzazione della variante alla strada statale 212 “della Val Fortore”, tra Pietrelcina e San Marco dei Cavoti, in provincia di Benevento. La nuova galleria “Cerzone”, una delle quattro gallerie naturali in costruzione sulla Fortorina, si estende dal km 4,500 al km 5,450 per una lunghezza complessiva di 990 metri, per un costo complessivo di circa 7 milioni di euro. La piattaforma stradale avrà una larghezza complessiva di 10,50 metri con due corsie, una per senso di marcia, da 3,75 metri e due banchine laterali da 1,50 metri. “La rottura di questo nuovo diaframma – ha affermato l’Amministratore unico di Anas Pietro Ciucci - è un’altra tappa significativa nel progetto di completamento della nuova Fortorina che si sviluppa per circa 17 chilometri su un territorio articolato e complesso”. Non vanno dimenticate le importanti opere di ingegneria quali 4 gallerie naturali, 3 artificiali, 8 viadotti in cemento armato e acciaio-calcestruzzo per complessivi 1,8 km e 7 nuovi svincoli. “L’attenzione su questa importante arteria della Campania è sempre alta – ha proseguito Ciucci – e, circa tre mesi fa, abbiamo inaugurato un primo tratto lungo 4,3 km, da Benevento a Pesco Sannita, con 3 svincoli, 4 cavalcavia e 5 sottopassi, che consente di abbreviare i tempi di percorrenza, sia per raggiungere il polo turistico/religioso di Pietrelcina, sia le numerose realtà economiche a carattere rurale a sud del Comune di Pesco Sannita”. L’intervento complessivo - finanziato dalla Regione Campania per un importo programmatico lordo per circa 73 milioni di euro - richiede un investimento di 178,5 milioni di euro (dei quali 142 milioni finanziati e 36,5 milioni da finanziare). Il progetto di ammodernamento, infatti, si inserisce nel sistema stradale della regione Campania, necessario per collegare le zone interne con il capoluogo di provincia, Benevento, e le province campane.  
   
   
IL FUTURO DELLA LOGISTICA E IL TERZO VALICO  
 
Alessandria, 9 luglio 2012 - Il futuro della logistica del Nord Ovest e la realizzazione del terzo valico al centro del dibattito tra gli enti locali, i sindacati e la Regione Piemonte. Lunedì scorso un incontro a palazzo Ghilini per verificare le strategie di sviluppo della logistica del Nord-ovest, con il presidente della Provincia, Filippi, il sindaco di Alessandria Rossa, il presidente della Fondazione Slala Repetto e il Presidente dell’Autorità portuale di Genova Merlo. E’ stata ribadita la necessità di realizzare ad Alessandria, una piattaforma retroportuale strategicamente integrata rispetto a Rivalta ma anche ad altri nodi intermodali esistenti come Novara e Piacenza, ma anche l’interporto di Orbassano. Il Sindaco Rossa ha manifestato l’interesse del Comune per i progetti di sviluppo logistico dell’ex scalo ferroviario di Alessandria che, proprio in un momento di difficoltà economica dell’amministrazione comunale, potrebbe essere uno dei punti importanti per il rilancio. Intanto, la Giunta regionale, nella seduta di lunedì scorso, su proposta dell’Assessore Bonino, ha inserito l’opera infrastrutturale del Terzo Valico, tra i progetti ai quali applicare le procedure previste dalla legge regionale n° 4 del 2011. Con il provvedimento, la Giunta ha così assolto l’impegno che aveva assunto di fronte al Consiglio regionale nel corso della discussione della legge di bilancio, e ai sindaci dei comuni alessandrini interessati dalla realizzazione del terzo valico. Www.provincia.alessandria.it    
   
   
VENEZIA: INAUGURATO IL PRIMO LOTTO DELLA “VALLENARI BIS”  
 
Mestre, 9 luglio 2012 - È stato inaugurato giovedì 5 luglio 2012, a Mestre, il primo lotto della “Vallenari Bis”. La nuova arteria urbana, che interessa l’abitato di Favaro Veneto e Mestre, alleggerisce il traffico passante per via San Donà, dove transita il tram, indirizzandolo verso via Martiri della Libertà (Sr14). L’opera, realizzata in 20 mesi, è costata complessivamente 13.900.000 euro, ed è stata finanziata dal Comune di Venezia e dalla Regione Veneto. Soddisfazione espressa da Renato Chisso, Assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture della Regione del Veneto, intervenuto al taglio del nastro: “ Ringrazio le centinaia di maestranze che in questi mesi hanno permesso di aprire questo sottopasso e di aver realizzato tutto il progetto che libera Mestre dal traffico pesante e passante. Da qui si parte per una nuova Città, una città che merita di avere strade all’altezza della situazione e aiuti i cittadini a vivere meglio. La formula vincente comunque resta quella della collaborazione tra enti. Regione e Comune hanno lavorato con l’obiettivo di migliorare la situazione nell’interesse del cittadino”. Nel dettaglio, l’arteria è lunga poco più di 3km ed attraversa, prima di arrivare in via Martiri della Libertà, cinque rotatorie, due grandi e tre piccole dotate di un sistema di trattamente acque con fitodepurazione. Sul fronte ambientale, oltre a 425m di barriere fonoassorbenti e alla piantumazione di 215 nuovi alberi e complessivi 6500mq di aiuole a verde, è stata realizzata una pista ciclopedonale lunga 2,5km realizzata con materiale drenante, affiancata da una staccionata in legno. Il nuovo sottopasso è lungo 350metri con due corsie per senso di marcia. L’intervento si completerà con il 2°lotto attualmente in fase di appalto.  
   
   
PUGLIA: VERTENZA CON TRENITALIA, GOVERNO VADA FINO IN FONDO  
 
Bari, 9 luglio 2012 - “Per la prima volta un governo vuole prendere le sue responsabilità e affrontare la grande questione nazionale dei collegamenti ferroviari sul terreno della programmazione politica. Ora ci attendiamo vada fino in fondo”. Così l’assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia al termine della riunione sullo stato di attuazione del contratto di servizio di Trenitalia media e lunga percorrenza 2009/2014, convocato a Roma dal Ministro Fabrizio Barca al quale sono intervenuti anche gli assessori regionali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, i rappresentanti sindacali e l’amministratore delegato di Trenitalia. “Ci sono due aspetti positivi emersi dall’incontro – spiega Minervini - Il primo la volontà da parte del governo di riassumere la funzione programmatoria del servizio ferroviario. L’occasione arriva dalla necessaria definizione dell’allegato al contratto di servizio di Trenitalia, che dovrà essere approvato entro dicembre dal Cipe. Per questo motivo il Ministro Barca, come coordinatore del Comitato Interministeriale, ha avviato questa concertazione con le Regioni e le parti sociali”. “Il secondo aspetto – chiarisce Minervini - riguarda le prime timide ammissioni da parte di Trenitalia rispetto a quanto dimostrato e denunciato con i nostri dossier. In alcune aree del Paese nell’ambito dell’attuale organizzazione del servizio universale sono ricompresi servizi di tipo regionale o para regionale che possono essere oggetto di una effettiva razionalizzazione perché impropri”. Uno dei casi più scandalosi citati nel dossier che l’assessore ha presentato a Barca è quello relativo ai treni per la tratta Ventimiglia – Milano di circa 280 km, dove transitano 10 coppie di treni al giorno, molti di più di quanti ce ne siano nella tratta da Lecce o da Bari fino a Bologna, solo 6 coppie di treni. C’è l’apertura e tempo fino a dicembre per la riprogrammazione del servizio. “È solo un timido inizio – avverte Minervini – pesano l’assenza dall’incontro del ministero dei trasporti, che poi dovrà materialmente effettuare la riprogrammazione, e le preoccupazioni espresse da Trenitalia sulle ricadute di eventuali tagli. Per questo occorrerà ancora una volontà e una determinazione molto robusta. La vertenza non è chiusa. Seguiremo l’attività del governo con grande attenzione e con lo stesso rigore che abbiamo tenuto in questi mesi”.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA APPROVATO IL PROGRAMMA “TRENI D’A…MARE”  
 
Catanzaro, 9 luglio 2012 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza dell’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. La Giunta ha deliberato di dare attuazione alle modifiche introdotte alla legge n.241/90 in materia di conclusione del procedimento e di attivazione dei poteri sostitutivi. Inoltre, è stato deliberato di approvare le Direttive di Attuazione dell’Asse Iv – Qualità della vita e inclusione sociale, relativamente alle azioni di sostegno alle imprese per migliorare le condizioni di sicurezza Su proposta dell’Assessore ai Trasporti Luigi Fedele è stato deliberato di approvare la campagna promozionale “Treni d’a…mare” e la relativa convenzione avente ad oggetto i rapporti con Trenitalia. Si tratta di un accordo che prevede l’applicazione delle agevolazioni di viaggio su alcuni servizi. In base alla convenzione i giovani minori di diciotto anni avranno accesso gratuito sui treni in circolazione nei percorsi indicati.  
   
   
PORRETTANA, VERTICE TRA REGIONE TOSCANA E AMMINISTRATORI EMILIANI  
 
Firenze, 9 luglio 2012 – Linea ferroviaria Porrettana oggetto il 5 luglio in Regione di un confronto tra l’assessorato toscano ai trasporti ed una delegazione di amministratori emiliani, tra cui la vicepresidente della commissione consiliare trasporti dell’Emilia Romagna Paola Marani. Obiettivo dell’incontro, richiesto dalle Pro-loco e da alcune amministrazioni del versante emiliano, era condividere informazioni e valutazioni sui servizi di trasporto pubblico attivi nei territori attraversati dalla storica linea. Il confronto è servito per aggiornare le amministrazioni emiliane sull’andamento della linea che, pur facendo capo ed essendo finanziata dalla Toscana, interessa anche il loro territorio. L’assessorato regionale toscano ha rassicurato gli amministratori emiliani sulla volontà di voler salvaguardare il servizio ferroviario sulla Porrettana e si è detta disponibile, pur in un quadro di risorse limitate, a rimodulare alcuni servizi, in particolare l’orario di alcuni autobus, per venire incontro alle esigenze di mobilità anche del versante emiliano.  
   
   
TRAFFICO MARITTIMO: UN MODO RISPETTOSO DELL´AMBIENTE PER ARRESTARE LA CRESCITA DEI CIRRIPEDI?  
 
 Bruxelles, 9 luglio 2012 - Bastano solo pochi mesi per lo scafo immerso di una nave per essere completamente ricoperto e invaso da organismi quali cirripedi, batteri e alghe, e combattere questo fenomeno, conosciuto come fouling, è una battaglia costante con pesanti costi sia per l´ambiente che per l´industria. Un team di scienziati finanziato dall´Ue ha però fatto una scoperta che potrebbe portare a un metodo più ecocompatibile . Il team, composto da ricercatori che lavorano in Germania e nei Paesi Bassi, ha condotto esperimenti che hanno mostrato come lastre di acciaio rivestite con nanoparticelle di pentossido di vanadio potevano essere esposte all´acqua di mare per settimane senza la formazione di depositi di cirripedi, batteri e alghe. Invece, le lastre che erano rivestite con la normale vernice delle navi mostravano massicci accumuli di questi materiali indesiderati dopo l´esposizione all´acqua di mare per uno stesso periodo di tempo. Poiché queste minuscole nanoparticelle di pentossido di vanadio possono bloccare la crescita di cirripedi, batteri e alghe sulle superfici a contatto con l´acqua, questa scoperta, presentata nella rivista Nature, potrebbe portare allo sviluppo di nuovi rivestimenti protettivi anti fouling e vernici per gli scafi delle navi, per le boe marine e le piattaforme offshore. Per giunta, oltre ad essere più efficaci, questi rivestimenti basati su nanoparticelle sarebbero anche molto meno dannosi per l´ambiente rispetto ai rivestimenti per le navi attualmente utilizzati. Il progetto è stato in parte supportato dal progetto Biomintec ("Biomineralization: understanding of basic mechanisms for the design of novel strategies in nanobiotechnology"), che è stato completamente finanziato da una borsa Marie Curie "Network di formazione iniziale" (Itn) del valore di 2,3 milioni di euro. Il fouling marino è un problema costoso poiché l´accumulo di organismi quali alghe, mitili e cirripedi aumenta la resistenza all´avanzamento degli oggetti nell´acqua e, di conseguenza, il consumo di carburante. Un maggiore consumo di carburante significa maggiori emissioni di Co2 oltre a ulteriori costi per le compagnie di spedizioni. Anche se questo effetto può essere in parte contrastato con vernici anti fouling, i biocidi convenzionali sono meno efficaci e possono avere conseguenze dannose per l´ambiente. Inoltre, i microorganismi sono in grado di sviluppare una resistenza a queste sostanze. Per giungere alla loro scoperta gli scienziati si sono ispirati a uno dei meccanismi di difesa della natura: alcuni enzimi trovati nelle alghe brune e rosse producono composti alogeni che sono sintetizzati dalle alghe per proteggersi da attacchi microbici e dai predatori. Pensando a questo processo, il team ha voluto imitarlo efficacemente usando le nanoparticelle di pentossido di vanadio. Il pentossido di vanadio funziona da catalizzatore in modo che il perossido di idrogeno e il bromuro si combinino per formare piccole quantità di acido ipobromoso, che è altamente tossico per molti microorganismi e possiede un notevole effetto antibatterico. I reagenti necessari sono presenti nell´acqua di mare: questa già contiene ioni di bromuro, mentre piccole quantità di perossido di idrogeno si formano quando l´acqua viene esposta alla luce del sole. Sempre all´interno di questo studio è stata condotta anche una ricerca utilizzando uno spettrometro di massa a plasma accoppiato induttivamente (Icp-ms) altamente sensibile per determinare la concentrazione del vanadio in vari campioni di acqua marina che erano stati esposti al materiale rivestito per diversi periodi di tempo. I risultati hanno mostrato che i livelli erano solo leggermente superiori alla concentrazione media normale di vanadio nell´acqua di mare. Ciò significa che, poiché solo minuscole quantità di vanadio passano dal rivestimento all´acqua di mare, non ci sono effetti negativi sull´ambiente. L´autore principale dello studio Wolfgang Tremel dell´Università Johannes Gutenberg Mainz (Jgu) in Germania ha commentato: "Le nanoparticelle di perossido di vanadio, per la loro scarsa solubilità e per il fatto che sono inserite nel rivestimento, sono considerevolmente meno tossiche per la vita marina rispetto alle sostanze attive a base di stagno e rame usate nei prodotti disponibili in commercio. Qui noi abbiamo un componente compatibile con l´ambiente per una nuova generazione di vernici anti fouling che sfruttano il naturale meccanismo di difesa usato dagli organismi marini." Per maggiori informazioni, visitare: Università Johannes Gutenberg - Mainz (Jgu): http://www.Uni-mainz.de/    
   
   
DISAGI MOBY LINES PORTO TORRES - GENOVA,SARDEGNA: DANNO AL TURISMO  
 
 Cagliari, 9 Luglio 2012 - "Esprimo il mio disappunto per i ripetuti disguidi provocati dalla vostra compagnia di navigazione sulla tratta Porto Torres - Genova nelle scorse giornate. Tale comportamento ha procurato non solo enormi disagi alle persone e danno ai beni viaggianti, ma anche considerevole nocumento all´immagine e al settore produttivo della Sardegna". L´assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi ha inviato una lettera alla compagnia marittima Moby Lines per reclamare riguardo agli inconvenienti succedutisi domenica scorsa sulla tratta in partenza da Porto Torres per Genova: i passeggeri hanno atteso invano la nave, la corsa, infatti, è stata annullata per insufficienza di passeggeri con il dirottamento degli stessi sulla nave della Tirrenia (o, come alternativa, è stata offerta la possibilità di partire da Olbia). "Il comparto turistico regionale, in modo particolare - ha aggiunto l´assessore Crisponi - stante il delicato periodo di difficoltà economica generale e le modalità con cui sono state poste in essere le azioni citate, evidenzia, se mai ve ne fosse bisogno, quanto sconsiderato si sia rivelato l’atteggiamento della compagnia. Si invita la società - ha concluso l´esponente della Giunta - a far sì che i servizi erogati siano quantomeno in linea con le legittime aspettative dell´utenza".  
   
   
NESSUNO STOP AL PROGETTO PER I LAVORI AL PORTO DI CAPRI  
 
Napoli, 9 luglio 2012 – Di seguito una dichiarazione dell´assessore ai Trasporti, Viabilità e Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella: "Leggo con sorpresa sulla stampa - dice Vetrella - dichiarazioni alquanto imprecise e confuse da parte del sindaco di Capri sulle questioni del porto commerciale e di quello turistico dell´isola, sulle quali è bene fare chiarezza una volta per tutte. Innanzitutto, sto aspettando da tempo proprio dal sindaco un piano anticaos che ponga rimedio ai disservizi e disagi che puntualmente si verificano sull´isola nei fine settimana e che non possono essere più tollerati. Un piano che – voglio specificarlo – è di esclusiva competenza del Comune, tanto è vero che l´ho richiesto anche a tutti gli altri sindaci dei principali porti campani, molti dei quali mi hanno già inviato una loro proposta, a differenza di Capri. "Per quanto riguarda poi i lavori da effettuare al porto commerciale, non è assolutamente vero che sono andati in fumo 37 milioni di euro, come dice il sindaco, e che altri 8 sono stati bloccati da me. In realtà, il progetto complessivo di 37 milioni è stato diviso in una prima parte di lavori da 8 milioni e in una fase successiva da 29. Per la parte da 8 milioni, siamo già quasi al progetto definitivo, che mira ad avviare finalmente il miglioramento della sicurezza e il potenziamento di strutture che – voglio ricordarlo - risalgono a più di 80 anni fa, e che nessuno aveva finora mai ammodernato. "Infine, relativamente al porto turistico dell´isola - conclude Vetrella - anche qui non è affatto vero che vogliamo a tutti i costi fare un project financing e far venire altri privati a guadagnare, come sostiene il sindaco. Il consorzio che gestisce il porto ci presenti piuttosto un progetto serio e risolutivo di tutte le problematiche esistenti, comprese quelle relative allo scalo commerciale, che deve integrarsi al meglio con quello turistico, e noi lo valuteremo secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Nessuna preclusione sull´autonomia gestionale del Comune da parte della Regione, dunque, come paventa il sindaco. Proprio per questo, e perché sono pienamente convinto che i disagi e il caos che continuano a verificarsi sull´isola vanno al più presto finalmente eliminati, accogliendo l´invito del comandante della Capitaneria di porto, non farò mancare alla riunione di domani da lui convocata la presenza di nostri funzionari, che potranno dare le stesse spiegazioni qui riassunte nel dettaglio".  
   
   
PORTO DI NAPOLI: LETTERA DEI SENATORI AL MINISTRO DELLA DIFESA PER IL RECUPERO DEL MOLO SAN VINCENZO  
 
 Napoli, 9 luglio 2012 – Di seguito la dichiarazione dell´assessore ai Trasporti, Viabilità e Attività produttive della Regione Campania Sergio Vetrella. "Esprimo profonda gratitudine verso la senatrice De Feo e gli altri senatori che, mostrando grande senso del dovere verso i cittadini, hanno avvertito la necessità di stimolare il ministro della Difesa alla risoluzione di un problema sul quale già da tempo mi sto spendendo. "Mi riferisco al molo San Vincenzo, di proprietà del Ministero e che, se fosse messo a disposizione per usi civili, risolverebbe gli atavici problemi che affliggono il porto di Napoli, comprimendone enormemente le potenzialità in termini di sviluppo e crescita economica. Auspico che il ministro mostri sensibilità verso questo problema per arrivare ad una soluzione positiva che porterebbe grande beneficio alla collettività e all´economia del nostro territorio."