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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Ottobre 2012
INFLUENZA: VACCINI RITIRATI DAL MINISTERO; IN VENETO NESSUN PROBLEMA, SOLO 2300 DOSI (NESSUNA EROGATA) AMPIAMENTE RIMPIAZZABILI  
 
 Venezia, 18 ottobre 2012 - Il ritiro da parte del Ministero della salute di una parte dei vaccini antinfluenzali, l’Inflexal V, non avrà ripercussioni sulla campagna vaccinale in Veneto. Ne dà notizia l’assessore alla sanità Luca Coletto. “Nella nostra regione – riferisce Coletto – il fabbisogno di questo vaccino richiesto dalle Ullss è molto basso, pari a sole 2.300 dosi. I tecnici della prevenzione regionale – aggiunge – hanno già contattato i responsabili del nostro centro acquisti e alle Ullss stiamo comunicando la possibilità di sostituire l’Inflexal con altri vaccini già aggiudicati in gara. Nessuna dose del vaccino in questione è stata ancora distribuita e di conseguenza erogata, anche perchè la campagna non è ancora partita”. “La campagna antinfluenzale 2012-2013 – conclude Coletto – non avrà quindi nessun problema, né di tempi, né di disponibilità del vaccino”.  
   
   
VACCINO ANTINFLUENZALE, IN TOSCANA NESSUN ALLARME  
 
Firenze, 18 ottobre 2012 – “Nessun problema di sicurezza in Toscana per il ritiro del vaccino antinfluenzale dell’azienda farmaceutica Crucell, ma solo un probabile rallentamento nella campagna vaccinale. Le nostre strutture si sono già attivate per sopperire alla carenza che si è verificata e coprire il fabbisogno”. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni tranquillizza a proposito del ritiro di una parte dei vaccini per la campagna antinfluenzale, campagna che peraltro in Toscana non è ancora partita. In Toscana sarebbero dovute arrivare circa 100.000 dosi del vaccino della Crucell. In realtà, queste dosi non sono mai arrivate, perché ritirate dalla ditta stessa prima della distribuzione: un ritiro cautelativo, come è stato precisato anche dal Ministero, fatto a scopo precauzionale, e non solo in Italia, per un problema di contaminazione nel processo di produzione. In tutta Italia il blocco ha riguardato circa 2,3 milioni di dosi di vaccino. Ministero della Salute e Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, stanno lavorando per reperire le dosi necessarie per la campagna vaccinale. Nelle prossime ore, l’Aifa invierà alle aziende produttrici e distributrici che sono rimaste sfornite a causa del ritiro del vaccino della Crucell, l’autorizzazione a importare dall’estero le dosi necessarie per coprire il fabbisogno. In Toscana sono necessarie circa 900.000 dosi per la campagna vaccinale. Dall’assessorato arriva comunque un invito alla calma, a evitare la corsa al vaccino. “C’è tutto il tempo per vaccinarsi – dicono gli esperti dell’assessorato – Il periodo giusto è novembre: il vaccino diventa efficace dopo circa due settimane dal momento della vaccinazione, e i picchi influenzali si verificano di solito dopo Natale”.  
   
   
INFLUENZA: NESSUN PROBLEMA SU FORNITURA VACCINI IN LIGURIA. INDETTA NUOVA GARA  
 
Genova, 18 Ottobre 2012 - "Nessuna problema sulla fornitura dei vaccini in Liguria, abbiamo già indetto una nuova gara e lunedì 22 ottobre è prevista l´apertura delle buste". L´assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo tranquillizza sulla disponibilità dei vaccini antinfluenzali e sull´avvio della campagna di vaccinazione che in Liguria inizierà lunedì 12 novembre. "Appena abbiamo saputo del ritiro da parte dell´azienda produttrice di 168.000 dosi di vaccino sulle 400mila necessarie – ha spiegato Montaldo - ci siamo immediatamente attivati, attraverso la centrale regionale degli acquisti sanitari, per indire una nuova gara e poter così far fronte all´avvio della campagna regionale di vaccinazione". I vaccini ritirati per la Liguria corrispondevano al 40% delle dosi necessarie, l´altro 60% era infatti già nella disponibilità delle aziende sanitarie.  
   
   
CLUSONE (BG), FIRMATO ADP PER LA SEDE DEL DISTRETTO ASL  
 
Milano, 18 ottobre 2012 - Gli assessori regionali Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica) e Luciano Bresciani (Sanità) hanno firmato ieri l´Accordo di programma per la nuova sede del distretto socio-sanitario della Valle Seriana Superiore e della Valle di Scalve, che sarà ospitata in una porzione dell´ex ospedale S. Biagio di Clusone, di proprietà del Comune di Clusone (Bg). L´accordo di programma è stato sottoscritto, oltre che da Regione Lombardia, da Paolo Olini, sindaco del Comune di Clusone, Mara Azzi, direttore Asl di Bergamo, e da Oscar Bianchi, presidente Avis provinciale di Bergamo. Il via libera al testo dell´intesa fa seguito al provvedimento, approvato sempre dalla Giunta regionale lo scorso 30 maggio, di ´promozione dell´Accordo di programma´. L´attuale sede del Distretto infatti, così come segnalato a suo tempo dai firmatari dell´accordo oltre che dal sindaco di Clusone, Olini, non è più adeguata né per gli spazi né per l´accessibilità. "Un segno di attenzione per il territorio - ha detto il sindaco -, perché ora possiamo contare su un punto decentrato per la raccolta di plasmaferesi, a servizio della nostra comunità. Un´idea nata per dare un servizio al Distretto e ai nostri Servizi sociali del Comune. Siamo molto soddisfatti, anche perché l´accordo è nato ed è stato raggiunto velocemente, in un solo anno. Quello che interessava a noi era restaurare l´immobile, dare la sede al Distretto e, vista la crescita dei bisogni sociali, venire incontro alla comunità in questo ambito". Cittadella Sanitaria - I lavori per realizzare una nuova sede del Distretto adeguata da un punto di vista funzionale, organizzativo e dimensionale verranno dunque effettuati sulla parte di edificio, in cui aveva sede l´ex Pronto soccorso dell´ospedale San Biagio, attigua all´area che oggi ospita la nuova Rsa Sant´andrea. Nella nuova struttura, oltre al distretto Asl, troveranno collocazione anche gli uffici dei Servizi sociali del Comune di Clusone e la sede dell´Avis. Si verrà così a creare una ´cittadella sanitaria´, che rappresenterà un punto di riferimento univoco per tutti i cittadini dell´Alta Val Seriana. Servizi In Più Per I Cittadini - "Per realizzare questo intervento - spiega l´assessore Bresciani - l´impegno finanziario di Regione Lombardia sarà di 1,8 milioni di euro, somma che coprirà l´intero costo dell´operazione. Era un impegno già preso mesi fa che abbiamo rispettato". Soddisfatto l´assessore Belotti: "In una situazione complessivamente difficile per la scarsità di risorse siamo riusciti, in un anno, soltanto a portare a compimento questa importante iniziativa, che va a offrire un servizio socio-sanitario di primo livello in tutta l´alta Val Seriana. Un risultato ottenuto con un gioco di squadra perfetto, frutto dell´impegno del sindaco di Clusone Paolo Olini e del coordinamento tra la Regione e la direttrice dell´Asl di Bergamo Mara Azzi". "Con questo atto concreto - commenta l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi - dimostriamo la nostra vicinanza al territorio in un settore fondamentale come quello socio-sanitario. Il nostro impegno è sempre quello di garantire i servizi più adeguati ai nostri cittadini".  
   
   
OSTEOPOROSI, SABATO A FIRENZE L’INIZIATIVA ‘LA SALUTE DELLO SCHELETRO DEL BAMBINO’  
 
Firenze, 18 ottobre 2012 - Anche la città toscana si mobilita contro l’osteoporosi. Una malattia che colpisce le donne ma non risparmia gli uomini. Ed è subdola perché non dà segnali, se non alla prima frattura, quando è già troppo tardi. Per questo il ruolo della prevenzione, sin da giovanissimi, è fondamentale. Sabato prossimo, in tutto il mondo, si celebra la ‘Giornata mondiale contro l’osteoporosi’: l’obiettivo è diffondere più informazioni sulla malattia e, soprattutto, sul ruolo strategico della prevenzione. A Firenze l’appuntamento è all’Istituto degli Innocenti per l’iniziativa ‘La salute dello scheletro del bambino’ organizzata dalla Firmo-fondazione Raffaella Becagli con il patrocinio del Comune di Firenze. L’iniziativa, che si svolgerà in collaborazione con l’assessorato all’educazione e l’Istituto degli Innocenti, è stata presentata questa mattina in Palazzo Vecchio dall’assessore Rosa Maria Di Giorgi e Luisa Brandi, presidente di Firmo-fondazione Raffaella Becagli L’osteoporosi (la condizione in cui lo scheletro è soggetto a perdita di massa ossea e resistenza ed è quindi soggetto ad un maggiore rischio di fratture) colpisce una donna su tre e un uomo su otto durante il corso della loro vita. Generalmente questa malattia si manifesta negli ultimi trenta anni di vita, generalmente dopo i 50 anni. Questo è il motivo per il quale una parte considerevole delle risorse scientifiche sono utilizzate nella diagnostica e nella ricerca del trattamento delle persone affette da osteoporosi. Per combattere questa grave patologia resta fondamentale adottare un corretto stile di vita, la ‘costruzione’ del proprio patrimonio osseo, cosa che va fatta da bambini perché, oltre una certa età si riesce a mantenere quello che si è costruito prima. La fondazione Firmo, con il progetto ‘Mr Bone’, è riuscita a realizzare un modello di educazione dei bambini della scuola elementare, permettendo di validare un questionario alimentare dedicato ai piccoli e quantificando come l’educazione sulla salute dell’osso possa nell’arco di un anno scolastico incrementare l’introito di calcio del 20% con un significativo aumento di uso di latte e suoi derivati, pur senza un cambiamento delle calorie introdotte. Di questo e di altro si parlerà al convegno di sabato prossimo, al quale parteciperanno l’assessore Di Giorgi, Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti, Albero Ugazio, direttore del dipartimento di medicina pediatrica dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, Paolo Petralia, direttore generale dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova e Tommaso Langiano, direttore generale dell’azienda ospedaliera-universitaria Meyer di Firenze. Sono previste una serie di iniziative per coinvolgere i bambini e le loro famiglie: per imparare a fare la spesa e per scegliere i cibi giusti per crescere bene ma anche un laboratorio di cucina e lezioni di ‘hip hop’ per i più piccolo a cura del Florence Dance Center. «Siano lieti di valorizzare e promuovere un’iniziativa come questa – ha sottolineato l’assessore all’educazione Di Giorgi – che ha come obiettivo quello di educare ad crescita corretta dei nostri bambini. Vista la sua importanza abbiamo proposto questo appuntamento a tutte le scuole e le famiglie della nostra città: i genitori devono approfittare di questa occasione per venire ad ascoltare e capire come si può far crescere bene i propri figli. È nostro dovere diffondere tra i genitori questa cultura, vista anche l’ignoranza assoluta su questo argomento». «In un momento di così grandi difficoltà del nostro meraviglioso Paese – ha sottolineato Maria Luisa Brandi - queste iniezioni di solidarietà e di fiducia sono importanti, oserei dire, necessarie. Il percorso costruito per incuriosire le piccole menti entusiasmerà anche genitori e nonni, andando a costruire un modello virtuoso di apprendimento trasversale su messaggi che non hanno età, perché rappresentano l’ Abc della prevenzione del deterioramento delle nostre ossa. Un grazie alle Istituzioni, ai nostri sostenitori e ai volontari che si sono inventati di tutto per costruire la giusta atmosfera».  
   
   
PROBLEMI ALCOLCORRELATI: CONFRONTO A TRIESTE SU POLITICHE E STRATEGIE  
 
Trieste, 18 ottobre 2012 - Promosso dalla Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome Italiane, dal 25 al 27 ottobre si terrà a Trieste un convegno sui problemi legati al consumo di alcol. All´incontro, in programma al Centro Congressi della Stazione Marittima, parteciperanno rappresentanti di tutte le regioni italiane, chiamati a discutere e confrontarsi sulle politiche, le strategie e l´organizzazione dei servizi nel nostro paese. Quale sede del convegno è stato scelto il capoluogo della Regione, in quanto il coordinamento della sottocommissione alcol è stato affidato, fin dalla sua costituzione, al Friuli Venezia Giulia. "Pianificare la prevenzione e i servizi legati al tema dell´alcol è un passaggio fondamentale per garantire a tutti i cittadini un elevato valore del servizio sanitario", ha dichiarato il vicepresidente della Regione e assessore alla salute, Luca Ciriani. "Un´occasione di importante confronto tra sistemi sanitari, sistemi di prevenzione e amministrazioni per trovare una sintesi comune, valorizzando le migliori esperienze espresse sul territorio". "Il tema dell´alcolismo - ha detto ancora Ciriani - è centrale e non può mai passare in secondo piano. Il ruolo delle amministrazioni pubbliche è quello di sostenere i sistemi di prevenzione, e di aiutare le persone e le famiglie che si confrontano con questo problema". Tra i temi centrali, secondo Ciriani, quello del monitoraggio e dell´analisi dei trend relativi all´alcolismo: "non possiamo abbassare la guardia ed è per questo che monitoraggio e prevenzione devono lavorare assieme, sul territorio". Il fenomeno del bere ha subito nel decennio 2000 - 2010 una radicale trasformazione passando dal tradizionale modello mediterraneo, nel quale le bevande alcoliche si accompagnavano al cibo ed erano considerate parte dell´alimentazione, ad un modello tipico del Nord Europea, in particolare per quanto riguarda i consumi dei giovani. Ciò ha portato ad un notevole aumento dei consumi fuori pasto e della modalità "binge drinking", il bere per sballare. Questi nuovi rischi legati alle nuove modalità del bere compromettono più facilmente la sicurezza sociale, oltre alla salute del bevitore, in particolare quando il consumo avviene nei contesti della guida e del lavoro. L´alcol costituisce la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 29 anni in Europa, con un numero di decessi tra i 55.000 e i 65.000 all´anno. Un ulteriore carico di mortalità deriva anche da altre cause totalmente e parzialmente correlate all´alcol: malattie dell´apparato digerente e del sistema circolatorio, tumori, incidenti diversi, omicidi e suicidi. Anche gli alcoldipendenti in trattamento presso i servizi pubblici sono in costante crescita ed hanno raggiunto nel 2009 in Italia il numero di 65.360, con ben l´11 per cento di età inferiore a 30 anni. Per questi motivi è sorta la necessità di un confronto che coinvolga le Regioni e le Pubbliche amministrazioni, il Ministero della Salute, le Associazioni del volontariato e le istituzioni pubbliche e private che sono attive nel campo dei problemi alcol correlati. Da questo incontro, dalle discussioni preparatorie, dall´analisi dei dati epidemiologici, dal confronto con le diverse realtà regionali, dovranno uscire linee di indirizzo condivise che segnino la via da percorrere in un campo di interesse preminente per la salute dei cittadini e per il futuro delle giovani generazioni. Questo evento, i cui lavori saranno presieduti dallo stesso assessore Ciriani, e a cui è prevista la partecipazione anche del presidente della Regione, Renzo Tondo, costituisce pertanto un´occasione unica di approfondimento, di confronto e di programmazione sociosanitaria. Info: http://www.Regione.fvg.it/rafvg/cms/rafvg/  convegno.Alcologia@mediofriuli.it  Segreteria convegno: 3357698871  
   
   
SALUTE, ACQUISTI CENTRALIZZATI: NULLA DI TAROCCATO NEI DATI FORNITI DALLA GIUNTA LIGURE  
 
Genova, 18 Ottobre 2012 - "Nei dati forniti responsabilmente e formalmente dalla Giunta alla commissione consiliare sui risparmi della centrale regionale degli acquisti in sanità non c´è nulla di taroccato". Lo dice a chiare lettere l´assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo rispondendo ai rilievi del Pdl regionale. "I consiglieri del Pdl – dice Montaldo – per molto tempo hanno contestato i numeri dei bilanci della sanità che puntualmente venivano certificati dal Ministero, ora lo fanno con i risultati del lavoro della Centrale che in 18 gare gestite e concluse, dal 2010 ad oggi, ha realizzato risparmi sui costi storici per 74.295.526 euro". "Ovviamente – spiega l´assessore alla salute – essendo gare riferite a contratti pluriennali di due, tre, quattro e in alcuni casi cinque anni, il risultato sarà spalmato sui bilanci degli anni di vigenza contrattuale e su tutte le aziende interessate". "Un risultato – aggiunge l´assessore - che rappresenta comunque una quota limitata della voce di acquisto di beni e servizi che comprensibilmente possono essere cresciuti, su altre voci, per dinamiche inflattive o per l´aumento dei consumi". Secondo Montaldo "l´unificazione degli acquisti a livello anche di tendenza determina, indiscutibilmente, risultati positivi". Per quanto riguarda poi la proposta di unificazione delle Asl secondo l´assessore "è perlomeno contradditorio che il Pdl sia al contempo paladino dell´autonomia delle direzioni aziendali e poi proponga l´unificazione di tutte le Asl". "Su questo tema comunque – ribadisce Montaldo – si discuterà sicuramente, perché un processo di concentrazione è in atto sui livelli istituzionali con le Province, ed è la tendenza che Governo e Parlamento stanno imprimendo alla pubblica amministrazione". "Infine – conclude l´assessore alla salute – suggerirei al capogruppo del Pdl Melgrati – di non avventurarsi sul tema della gestione del calore. Infatti la vicenda, nata nel 2004, ci ha portato a ricontrattare una situazione capestro che solo la nostra determinazione ha consentito di riformulare con un contratto che ha portato ad un risparmio di 70 milioni di euro (7 per ogni anno). Nei costi dei nostri risparmi quei 7 milioni annui compaiono come spese inferiori al regalo che gli amici di Melgrati avevano fatto ai liguri".  
   
   
ANTONIO NOCERINO: “RAGAZZI, CONTRO IL CANCRO NON FUMATEVI LA VITA!” GLI ONCOLOGI E I CALCIATORI A SCUOLA PER INSEGNARE LA PREVENZIONE  
 
 Milano, 18 ottobre 2012 – “Se si parla di salute non c’è da scherzare, anche per un napoletano verace come me. Quindi ragazzi, non fumate! Non serve a nulla e vi fa solo male. Se sono arrivato fin qui lo devo a una vita di sacrifici e rispetto delle regole. Sono valori che metto in pratica tutti i giorni e che cerco di trasmettere a chi mi sta intorno. Oggi tocca a voi!”. A salire in cattedra davanti agli studenti milanesi è il campione rossonero Antonio Nocerino, professore per un giorno all’Istituto “Vilfredo Pareto” per la prima tappa della terza edizione del progetto “Non fare autogol”. Dopo il successo delle prime due stagioni, torna la campagna promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), per spiegare agli adolescenti come tenersi alla larga dai tumori. “La prevenzione del cancro passa sempre di più dai giovani – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente Aiom –: pochissimi sanno che adottare un corretto stile di vita, fin da una giovane età, mette al riparo l’organismo dall’insorgenza di malattie e disturbi. Il fumo è uno dei fattori di rischio più diffusi: basti pensare che il 16% dei ragazzi e il 22% delle ragazze iniziano a fumare tra i 14 e i 15 anni. Chi inizia con “le bionde” a 15 anni, tra l’altro, ha il triplo di probabilità di sviluppare da adulto il cancro al polmone rispetto a chi inizia 10 anni più tardi. In questo senso sensibilizzare e informare i teenagers nel modo giusto può avere un ruolo fondamentale”. Per ribadire il concetto al fianco di Aiom si sono schierati la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Coni, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e la Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi). “I tumori sono secondi solo alle malattie cardiovascolari come numero di decessi – continua il prof. Cascinu –, ma rappresentano la principale causa di anni di vita persi, poiché insorgono in età più giovane. Si tratta in ogni caso di malattie in cui la prevenzione può fare la differenza. È questo il principale obiettivo della campagna ‘Non fare autogol’, che utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare importanti valori e messaggi di salute”. Un progetto innovativo che fino al termine del campionato coinvolgerà tutte e 20 le squadre del campionato di calcio di Serie A. Un vero e proprio “Tour della prevenzione oncologica” in 16 città, con i più importanti campioni del nostro torneo: da Nocerino a Chiellini, da Cambiasso a Diamanti, fino a Balzaretti, con il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. “Per noi è un onore partecipare a progetti di questa portata – dichiara il calciatore del Milan Antonio Nocerino –, soprattutto perché in questo modo rappresentiamo un modello positivo per i ragazzi e cerchiamo di dimostrare che anche noi calciatori, fuori dal campo, possiamo fare qualcosa di buono”. Nelle prime due edizioni, grazie anche al contributo di Pato, Legrottaglie, Miccoli, Gilardino, Palombo, De Sanctis, Perrotta, El Shaarawy, Chiellini, Giovinco, Montella, Rocchi, che completano la “squadra della prevenzione” dell’Aiom, sono stati raggiunti migliaia di studenti dal vivo e on line. Il progetto Non fare autogol, la cui terza edizione è resa possibile da un educational grant di Bristol-myers Squibb, può contare su un importante versante online per raggiungere tutti gli studenti italiani: dalle pagine facebook ( http://www.Facebook.com/nonfareautogol ) e twitter ( http://twitter.Com/nonfareautogol ) al seguitissimo sito internet www.Nonfareautogol.it , dove gli studenti di tutta Italia possono partecipare al “Quiz della salute”: 15 domande sui 7 autogol del proprio benessere, i comportamenti dannosi più diffusi tra i giovani. In occasione di ogni tappa, tra i ragazzi che avranno totalizzato il miglior punteggio, viene estratto un vincitore che ritirerà un premio direttamente dalle mani del campione di serie A. Sempre dal sito è possibile scaricare l’opuscolo informativo del progetto, che viene distribuito ai ragazzi che partecipano agli incontri con gli oncologi e i calciatori. La terza edizione, inoltre, potrà contare su un media partner di primo livello: Aiom ha stipulato un accordo con Rai Sport, per cui tutti gli incontri verranno trasmessi in diretta sul canale 57 del digitale terrestre e online in streaming sul sito www.Raisport.rai.it . I nuovi casi di cancro nel 2012 in Italia saranno 364mila (erano 360mila nel 2011): 202.500 (56%) negli uomini e 162.000 (44%) nelle donne. In Lombardia nel 2010 si sono registrati 47.148 nuovi casi di tumore e 21.879 decessi. In totale in Regione vivono 383.598 persone con un tumore. “Il cancro colpisce di più le Regioni settentrionali (+30%) rispetto al Sud – afferma il prof. Cascinu –, ma complessivamente nel nostro Paese migliorano le percentuali di guarigione. Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Il merito è da ricondurre alla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e alla maggiore efficacia delle terapie, o le campagne di sensibilizzazione e prevenzione come il progetto Non fare autogol”.  
   
   
"SCUSA…! SCUSA…! MA SEI SORDO??" SEMINARIO ORGANIZZATO DALL’ENTE NAZIONALE SORDI DI PRATO  
 
 Prato, 18 ottobre 2012 - L’ente nazionale sordi di Prato ha organizzato un seminario che intende presentare il ruolo dell’insegnamento di aspetti della cultura sorda all’interno dei corsi di Lingua dei Segni Italiana (Lis) rivolti ad apprendenti adulti udenti. La comunità sorda italiana è portatrice di modelli culturali differenti da quella dei connazionali udenti. La mancata consapevolezza di questa diversità può far sì che gli udenti si rapportino ai sordi segnanti con la convinzione di condividere gli stessi schemi culturali e tale atteggiamento può dare vita a incomprensioni o generare comunicazioni pragmaticamente poco efficaci. Per questi motivi lo sviluppo della conoscenza della cultura sorda assume un ruolo fondamentale per una adeguata acquisizione della Lis e, più in generale, per sostenere più intensi e proficui rapporti tra gli udenti e la comunità sorda. Questo il programma: Sabato 10 Novembre 2012, dalle ore 15,30 alle ore 18,30 presso, Hotel Palace Via Piero della Francesca, 71. “Scusa…! Scusa…! Ma sei sordo?? Sì, urla pure quanto vuoi...Dovrai cambiare metodo! Tecniche visivo-gestuali per comunicare con efficacia fra sordi e udenti.” Relatori: Alessandra Biagianti / Michele Gasbarro L’evento è riconosciuto dal Dip. Falicseu con valore di full-immersion per gli allievi di corsi di I, Ii e Iii liv. Dei corsi di Lis nonché di aggiornamento, formazione e accreditamento per il Rnd. Garantito il servizio di interpretariato di Lis/ita ore 15.30 – Inizio lavori: I parte relazione con proiezione di video ore 16.45 – Pausa ore 17.00 – Ripresa lavori: Ii parte relazione con proiezione di video ore 18.15 – Interventi, domande e conclusioni Agli intervenuti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Quota partecipazione al meeting: 15 € Per prenotazioni (entro il 6 novembre 2012 - salvo esaurimento anticipato dei posti disponibili) e per ulteriori informazioni contattare via e-mail prato@ens.It    
   
   
TUTTA VITA NIENTE FUMO: UN LOGO PER IL CONTRASTO ALLA DIPENDENZA DA TABACCO  
 
Bologna, 18 ottobre 2012 – “Tutta vita niente fumo” è il messaggio: è un omino stilizzato verde a gridarlo, con le braccia aperte e con i polmoni a forma di cuore. La Regione Emilia-romagna lancia un logo per il piano regionale di lotta al tabagismo. L’obiettivo è di rappresentare, con un messaggio positivo e vitale, l’impegno di tutto il Servizio sanitario regionale nella lotta alla dipendenza da tabacco. Questo logo sarà utilizzato in tutte le iniziative organizzate dalla Regione e dalle Aziende sanitarie, spesso con la collaborazione di associazioni ed Enti locali: nei percorsi educativi nelle scuole e per gli adolescenti, nei progetti portati avanti per promuovere ambienti liberi dal fumo, come ad esempio i luoghi di lavoro e le strutture sanitarie, per informare e sensibilizzare i cittadini. “Tutta vita niente fumo” diventa il messaggio comune del Servizio sanitario regionale anche nelle attività di sensibilizzazione portate avanti direttamente dagli operatori sanitari, per esempio all’interno del ”percorso nascita” (pensiamo all´attività di counselling svolta da ostetriche nei confronti delle donne fumatrici), negli incontri di pediatri con i genitori sulle vaccinazioni programmate, nei Centri antifumo gestiti dalle Aziende sanitarie (che organizzano corsi gratuiti per smettere di fumare). Il lancio del marchio avviene mentre parte la sperimentazione a Bologna, negli Ospedali Maggiore e Bellaria, del progetto regionale “Fresco” (Fumo nella Regione in sindromi coronariche acute dopo l’ospedalizzazione) che coinvolge le Cardiologie e i Centri antifumo delle Aziende sanitarie, nell’ambito del più generale piano regionale per la lotta al tabagismo. Il progetto ha l’obiettivo di ridurre, fino a eliminare, la percentuale di persone che, dopo un infarto, riprendono a fumare. Secondo una stima, dopo un anno dall’infarto, riprende a fumare tra il 10 e il 50% dei pazienti. Un dato che dimostra la necessità di intervenire essendo noti gli effetti negativi che produce il fumo nelle coronarie. Secondo le previsioni del progetto, dovrebbero essere inviati a Centri antifumo delle Aziende sanitarie almeno il 70% dei dimessi dall’ospedale dopo un infarto, con precedente dipendenza da fumo. Entro l’autunno, a sostegno di questa sperimentazione, partirà una formazione specifica rivolta agli operatori sanitari di 26 Reparti di cardiologia della regione proprio per migliorare la loro capacità di relazione e di counselling con i pazienti cardiopatici per iniziare il percorso di disassuefazione nei Centri antifumo. Dopo la valutazione della sperimentazione, Fresco sarà diffuso in tutto il Servizio sanitario ed ampliato ad altri percorsi assistenziali. I Centri antifumo I Centri antifumo - gestiti dalle Aziende sanitarie, in qualche caso in collaborazione con Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) - organizzano corsi per disintossicarsi dalla dipendenza da fumo. I corsi forniscono un supporto di gruppo e/o individuale per liberare il fumatore dalla dipendenza da nicotina e sono realizzati con un approccio multi-disciplinare: psicologico e medico-farmacologico. I corsi sono gratuiti e ad accesso diretto. Per informazioni sulle sedi telefonare al numero verde unico del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato e prefestivi dalle 8.30 alle 13.30) o consultare la guida ai servizi on line su http://guidaservizi.Saluter.it  scrivendo nel campo cerca “tabagismo”  
   
   
SICILIA: SICUREZZA SUL LAVORO, NUOVO DECRETO DELL´ASSESSORATO  
 
Palermo, 18 ottobre 2012 - L´assessorato regionale della Salute ha emanato un nuovo decreto che punta a garantire sempre maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Le nuove norme riguardano le misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall´alto, che nel settore dell´edilizia e dell´industria e´ ancora la causa piu´ frequente tra gli infortuni mortali. In Sicilia, (dati Inail 2011), si sono registrati 21 casi mortali nel settore costruzioni - quattro in meno del 2010 - e circa il 60% e´ avvenuto per caduta dall´alto come confermano i dati d´attivita´ relativi al Piano Regionale straordinario di prevenzione in edilizia, varato dall´assessorato regionale della Salute. Cio´ dipende, oltre che da inadeguate procedure di sicurezza e comportamentali, anche dalla mancata progettazione di adeguate misure di sicurezza nei lavori sulle coperture. Il decreto, che fissa rigorose norme di prevenzione e protezione da predisporre negli edifici per l´esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza, e´ l´ideale prosecuzione del "Piano regionale straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro" grazie al quale e´ diminuito del 40% in Sicilia, in appena due anni, il numero degli infortuni mortali sul lavoro: si e´ passati infatti dagli 87 casi del 2009 ai 56 del 2011. Le norme dovranno essere applicate a tutti gli interventi di nuove costruzioni e ristrutturazioni di coperture. In particolare, la norma prevede la redazione dell´"Elaborato tecnico delle coperture" senza il quale non verranno rilasciate concessioni o autorizzazioni a costruire.