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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Novembre 2012
L´ALBERO DELLA VITA DIVENTA DIGITALE  
 
Bruxelles, 5 novembre 2012 - Ricercatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti hanno sviluppato un nuovo sito web interattivo che permette agli utenti di esplorare l´albero evolutivo della vita. Il sito, chiamato Onezoom, è diventato attivo il 16 ottobre. Questo recente sviluppo è importante perché fornisce al pubblico uno strumento per guardare in che modo è iniziata la vita sulla Terra, potendosi spostare su vari punti che svelano i misteri di varie categorie della vita mediante l´uso di un software di mappatura. Il lavoro è stato presentato nella rivista Plos Biology. Da tempo i biologi hanno tentato di tracciare un albero che mostrasse i dettagli degli organismi viventi e la relazione tra di loro. Il sito web interattivo Onezoom offre loro un sistema che permette di non dover gestire grandi quantità di fogli o schermate del computer. Onezoom è stato il frutto della mente del dott. James Rosindell del Dipartimento di scienze della vita all´Imperial College London, nel Regno Unito, in collaborazione con il dott. Luke Harmon del Dipartimento di scienze biologiche all´Università dell´Idaho, negli Stati Uniti. "Onezoom fornisce un modo naturale per esplorare grandi quantità di informazioni complesse come l´albero della vita," ha detto il dott. Rosindell. "È intuitivo perché assomiglia al modo in cui esploriamo il mondo reale; come quando ci muoviamo verso certi oggetti interessanti per vederli più in dettaglio." Il senso convenzionale dell´esaminare l´albero della vita era quello di iniziare con un tronco spesso che rappresenta la prima vita sulla Terra. I rami che si estendono da quel tronco sono le diverse categorie di forme di vita, compresi animali e piante. I rami più piccoli rappresentano mammiferi, uccelli, pesci e insetti. Quindi questo Albero della vita convenzionale può contenere solo una certa quantità di informazioni. Il mondo digitale ha dimostrato di fornire la soluzione che il dott. Rosindell stava cercando. "Noi stiamo ancora guardando dei dati sullo schermo in modi che possono essere stampati facilmente su supporto cartaceo, e questo rappresenta un grave limite visuale," ha detto il dott. Rosindell. "In effetti non è più necessario limitarci in questo modo perché adesso noi quasi sempre guardiamo le informazioni soltanto mediante uno schermo. Onezoom ha compreso questo e dispone i dati in un modo interattivo e appassionante che non poteva essere rappresentato su dei fogli stampati." Anche se Onezoom ha proporzioni simili a quelle di un albero, gli utenti possono facilmente fare uno zoom avanti e indietro ed esaminare i vari collegamenti tra gli organismi. Questo strumento innovativo permette agli utenti di ottenere maggiori dettagli per ogni organismo che vogliono conoscere. Le informazioni presenti per ciascun organismo comprendono il suo livello di pericolo di estinzione. Presto verranno aggiunte anche delle fotografie. Per adesso il sito fornisce l´albero dei mammiferi, con informazioni su oltre 5000 specie. Il dott. Rosindell intende completare le fasi successive del progetto nei prossimi anni. "Dopo decenni di studio, gli scienziati si trovano probabilmente a un solo anno di distanza dal completamento di una prima bozza dell´albero della vita completo. Sarebbe un vero peccato se, dopo averlo realizzato, non avessimo un modo per visualizzarlo," ha detto il dott. Rosindell. I ricercatori ritengono che gli scienziati potrebbero usare Onezoom per identificare nuovi schemi in natura e per dare informazioni al pubblico su evoluzione e diversità della vita. Commentando il sito web, il professor Joel Cracraft, curatore responsabile degli uccelli al Museo americano di storia naturale a New York negli Stati Uniti ha detto: "Questo rivoluzionerà il modo in cui insegniamo e comprendiamo l´Albero della vita. Si tratta di uno strumento prezioso per comunicare la grandiosa portata della storia della vita ai bambini e anche agli adulti." Per maggiori informazioni, visitare: Onezoom http://www.Onezoom.org  Imperial College London http://www3.Imperial.ac.uk/  Plos Biology http://www.Plosbiology.org/home.action    
   
   
CONDRODISPLASIA PUNTATA RIZOMELICA: COMPRENSIONE DELLE BASI MOLECOLARI DI UNA MALATTIA ORFANA.  
 
 Pavia, 5 novembre 2012 - Attualmente per malattia rara si intende una malattia che colpisce meno di 5 individui ogni 10.000. Nella maggior parte dei casi, le malattie rare sono di origine genetica, cioè sono causate da mutazioni del Dna, che possono essere ereditate dalle generazioni successive. Queste malattie possono colpire qualunque organo del corpo e manifestarsi a qualunque età, in particolare nei primi anni di vita (70% dei casi). Data la bassa incidenza nella popolazione, spesso queste patologie vengono considerate di scarso interesse dall’opinione pubblica, e per questo si parla anche di malattie “orfane”. Purtroppo, per la maggior parte di queste, ancora oggi non è disponibile una cura efficace, ma lo sviluppo di trattamenti appropriati potrebbe migliorare sia la qualità che la durata della vita dei pazienti affetti. La condrodisplasia puntata rizomelica (Rcdp) è una patologia ereditaria che colpisce circa 1 individuo su 100000, causando malformazioni scheletriche, ritardo mentale e morte infantile. I pazienti affetti da Rcdp presentano difetti nella sintesi di un importante componente delle membrane cellulari, essenziale per il corretto sviluppo di alcuni organi, in particolare per lo sviluppo delle ossa e del cervello. Attualmente, nessuna cura è disponibile e la terapia è basata sulla gravità e la progressione dei sintomi legati alla patologia. Tuttavia, una parte significativa di pazienti sopravvive oltre l´infanzia, mostrando sintomi più lievi, e, pertanto, piccoli progressi nella diagnosi e nelle terapie disponibili potrebbero fare la differenza per la qualità della vita di questi pazienti. “L’obiettivo del nostro studio, sostenuto dalla Fondazione Telethon - dichiara il prof. Andrea Mattevi del Dipartimento e Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia - si è incentrato sulla comprensione degli aspetti biochimici e molecolari della patologia, per gettare le fondamenta di futuri approcci terapeutici. A questo proposito, la nostra attenzione si è focalizzata sulla proteina (che svolge il ruolo chiave nella sintesi di questi importanti componenti delle membrane. Sono state riprodotte e studiate alcune mutazioni patologiche che hanno permesso innanzitutto di capire le basi di questa malattia. Ma soprattutto, i nostri studi hanno portato alla scoperta di una modalità di funzionamento di certi apparati delle nostre cellule che fin qui erano sconosciute e assolutamente inattese.” I risultati finora ottenuti sono stati pubblicati su Pnas, con il contributo di due giovani Simone Nenci e Valentina Piano dell’Università di Pavia.  
   
   
SECONDA GIORNATA DELL´ACCADEMIA INTERNAZIONALE DEI FLUIDI  
 
Anversa, 5 novembre 2012 - La seconda giornata dell´Accademia internazionale dei fluidi (Second International Fluid Academy Day) si terrà il 17 novembre 2012 ad Anversa, in Belgio. La terapia con fluidi consiste nella somministrazione di liquidi come trattamento o misura preventiva. La loro somministrazione può essere endovenosa, intraperitoneale, intraossea, sottocutanea e per via orale. Con la comunità che passa dal guardare ai fluidi come un metodo semplice di stabilizzazione, all´apprezzamento dei suoi effetti collaterali rilevanti, questa terapia è diventata sempre più comune. La conferenza sarà un forum per specialisti in terapia intensiva, anestesia, medicini delle emergenze, internisti e specialisti di ustioni per discutere le questioni che ancora circondano il campo della terapia con fluidi. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Fluid-academy.org/    
   
   
SANITA’: VENETO PREMIATO PER PROGETTO EUROPEO DI TELEMEDICINA.242 PAZIENTI VENETI COINVOLTI  
 
Venezia, 5 novembre 2012 - Un progetto che promuove l’uso innovativo dell’Information Communication Tecnology per migliorare la qualità della vita e, quindi, l’inclusione dei pazienti affetti da patologie croniche, in particolare gli anziani. E’ questa la ragione che ha convinto la giuria della ottava edizione del premio “Pa Aperta 2012” ad assegnare il primo posto nella categoria “Smart City Inclusiva” a “Renewing Health”, progetto sanitario europeo che ha come partner la Regione Veneto e come obiettivo migliorare la qualità di vita dei pazienti cronici affetti da patologie cardiovascolari, broncopneumopatia cronica ostruttiva e diabete attraverso l’uso della telemedicina. Il premio è stato assegnato a Bologna da “Forum P.a., Smart City Exhibition” e Fondazione Asphi ed è rivolto a tutte le pubbliche amministrazioni, sensibili a favorire la fruibilità dei servizi da parte delle categorie più deboli e svantaggiate. L’obiettivo è valorizzare le esperienze che mettono al centro tali persone, favorendone l’inclusione attraverso servizi maggiormente accessibili. “Questo progetto curato dai tecnici del Consorzio Arsenàl.it per l’informatizzazione delle Ullss venete – sottolinea l’assessore alla sanità Luca Coletto – è uno dei fiori all’occhiello di un ampio processo di innovazione che stiamo attuando in tutto il nostro sistema sanitario. Un progetto di alta tecnologia, ma anche di grande concretezza, nel quale sono inseriti moltissimi nostri malati”. Proprio in questi giorni è in fase di chiusura l’arruolamento dei 3.242 pazienti veneti di 9 aziende sanitarie ed ospedaliere coinvolti nel progetto, che riunisce 9 regioni europee, allo scopo di valutare l´impiego di Personal Health Systems e di servizi di telemedicina nel monitoraggio di circa 8.000 pazienti comunitari cronici che soffrono di varie patologie. I pazienti reclutati dalla Regione Veneto con il supporto del Consorzio Arsenàl.it, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, hanno una media di 78 anni e appartengono alle categorie che maggiormente ricorrono ai servizi sociosanitari a causa delle loro patologie croniche. Lo studio si propone di valutare se i pazienti, grazie al telemonitoraggio, ricorrano in maniera meno frequente a pronto soccorso, ricoveri e visite ambulatoriali e se i loro livelli d’ansia risultino ridotti grazie ai dispositivi di controllo e alla garanzia che le loro condizioni di salute sono monitorate costantemente.  
   
   
LOMBARDIA: SANITÀ 2013, FORMIGONI: QUALITÀ NONOSTANTE I TAGLI  
 
Milano, 5 novembre 2012 - Sulla Regione pesano la spending review, i tagli della Legge di stabilità e il mancato rinnovo del Patto della salute oltre che, per la prima volta, la riduzione in termini assoluti delle risorse a livello regionale rispetto all´anno precedente (-225 milioni per il 2013). Ma la Lombardia progetta il futuro prossimo, rilanciando gli impegni assunti: nelle regole del Servizio socio-sanitario per il 2013 - presentate dal presidente Roberto Formigoni e dall´assessore alla Sanità Mario Melazzini - sono stati esclusi tagli alle risorse sui ricoveri (fatta salva la riduzione dell´1 per cento sul budget dei privati stabilita dalla spending review) e sono stati previsti 25 milioni di euro per la riduzione delle liste d´attesa e 31 milioni per la ricerca, così come l´incremento di 60 milioni dei fondi per i farmaci ospedalieri ad alto costo e investimenti per 110 milioni di euro per l´edilizia ospedaliera. Pareggio Di Bilancio Garantito - "Vogliamo consegnare una Regione Lombardia che funzioni al meglio" ha spiegato Formigoni. L´obiettivo economico-finanziario per il 2013 della Giunta lombarda è chiaro: "Creare le condizioni - ha detto Formigoni - per continuare a mantenere il pareggio di bilancio, soprattutto per evitare l´introduzione di ulteriori tributi a carico dei nostri cittadini in questo momento di particolare difficoltà". "E dall´altro - ha aggiunto Melazzini - garantire l´eccellenza nella risposta alla domanda di salute dei cittadini". Incrementi Su Specialistica E Farmaceutica - Nelle regole per la gestione del Servizio sanitario regionale per il 2013 la Giunta ha declinato concretamente lo sforzo per mantenere l´eccellenza del servizio offerto. La Regione conferma le risorse 2012 sui ricoveri. Importante novità riguarda la specialistica ambulatoriale: Formigoni ha annunciato uno stanziamento pari a 25 milioni di euro che "le aziende ospedaliere potranno utilizzare anche presso altre strutture accreditate, al fine di ridurre le liste d´attesa". Per quanto riguarda la medicina convenzionata sono confermati i progetti rivolti all´area pediatrica (2 milioni di euro per gli ambulatori aperti nei giorni di sabato e prefestivi) e quelli finalizzati alla migliore gestione dell´afflusso in pronto soccorso (7 milioni di euro). È previsto, inoltre, l´incremento del 9 per cento delle risorse rispetto al 2012, pari a 60 milioni di euro, per i farmaci ospedalieri ad alto costo (oncologici, Hcv, artrite reumatoide). 110 Mln Per L´edilizia Sanitaria - Nel bilancio regionale del 2013 è prevista la prosecuzione del fondo di rotazione sull´edilizia sanitaria avviato nell´estate del 2011, necessario per ovviare al blocco dei trasferimenti statali sull´edilizia sanitaria. Sono previsti 110 milioni di euro destinati a un piano straordinario di ammodernamento tecnologico e qualificazione delle strutture ospedaliere pubbliche: a questo scopo per il 2014 sono già stati appostati ulteriori 66 milioni di euro. Nuove Risorse Per La Ricerca - Per il 2013 sono stanziati 31 milioni di euro per la ricerca: 20 milioni per la Fondazione per la ricerca biomedica, 5 milioni per la ricerca indipendente, 6 milioni per altre progettualità su malattie rare e cronicità. "Confermato - ha specificato Formigoni - il ruolo di piattaforma unica della Fondazione per la ricerca biomedica, a cui è affidata la valutazione e l´attuazione dei progetti di ricerca". Controlli Al 14 Per Cento - Per quanto riguarda il tema dell´appropriatezza e dei controlli "la soglia minima di controlli obbligatori sarà incrementata dal 10 al 14 per cento, introducendo il 4 per cento aggiuntivo sotto forma di autocontrollo da parte delle strutture". Dal 2004 Regione Lombardia ha controllato un numero di cartelle superiore alla percentuale del 2 per cento stabilita dalla normativa nazionale. Con il 2009 è stata raggiunta una soglia di controlli pari al 10 per cento delle prestazioni erogate sui ricoveri. Con il 2013 la soglia sarà innalzata al 14 per cento.  
   
   
MEDICI E ISTITUZIONI A CONFRONTO IN SENATO, OSTEOPOROSI: ASPETTI CLINICI, ECONOMICI, ORGANIZZATIVI E SOCIALI  
 
Roma, 5 novembre 2012 – L’osteoporosi rappresenta un problema sanitario emergente sia per quanto riguarda la prevenzione, che per le politiche di intervento in campo di diagnosi e di terapia. Questo il tema del Convegno che si è tenuto il 30 ottobre a Roma, promosso dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione, con il contributo incondizionato di Servier Italia e Ifb Stroder, che ha visto il coinvolgimento di Istituzioni, Medici e Decisori sanitari, per fare il punto della situazione su una malattia sempre più in crescita. L’invecchiamento della popolazione deve necessariamente accompagnarsi ad una maggiore attenzione alla qualità della vita, che solo l’attenzione alla prevenzione può garantire con costi sostenibili nel medio e lungo termine. Le proiezioni epidemiologiche di crescita della patologia osteoporotica, e delle fratture ad essa correlate, richiedono un intervento programmatico più organico per tenere sotto controllo il fenomeno, attraverso programmi di informazione alla popolazione sugli stili di vita salutari che possono ridurre alcuni dei fattori di rischio (prevenzione primaria), di diagnosi tempestiva, trattamento farmacologico, riabilitazione e recupero funzionale. Il Quaderno del Ministero della Salute dedicato alle fratture da fragilità pubblicato nel 2010 ha fissato alcuni obiettivi all’azione del Sistema Sanitario nella prevenzione delle fratture, con lo scopo di ridurre l’incidenza delle fratture femorali del 20% nei prossimi dieci anni, nell’ottica di un consistente miglioramento della qualità di vita degli anziani. L’assistenza per questo tipo di patologia non è infatti ancora ottimale a causa di vari fattori tra cui l’eterogeneità territoriale, la mancata applicazione della Nota 79 che regolamenta la rimborsabilità della terapia farmacologica e la bassa aderenza alla terapia cronica. “Molti pazienti non vengono ancora riconosciuti come osteoporotici per la difficoltà di accesso alla diagnosi. L’impiego tempestivo dei farmaci antifratturativi consentirebbe una notevole riduzione del numero di eventi negli anni successivi visto il dimostrato fenomeno della "cascata delle fratture", cioè del moltiplicarsi del rischio di successive fratture dopo la comparsa della prima frattura da fragilità. Un fatto questo, riscontrato da tutte le Regioni.” Ha spiegato la Professoressa Maria Luisa Brandi, Presidente Fondazione Firmo, Fondazione Raffaella Becagli. “L’auspicio è che lo scenario di crisi economica possa offrire a tutti gli attori del sistema sanitario una grande opportunità per puntare con maggiore convinzione sulla prevenzione che, a fronte di risultati vantaggiosi, presenta una migliore sostenibilità economica rispetto ad approcci focalizzati esclusivamente sul trattamento e la cura degli eventi patologici nell’immediato.” Ha tenuto a precisare il Senatore Antonio Tomassini, Presidente Xii Commissione Igiene e Sanità del Senato e Presidente dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione, aprendo la mattinata di lavori.  
   
   
LOMBARDIA, RISPARMIO DI 400 MILIONI DI EURO CON L’ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATA. LO DICE UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA  
 
Milano, 5 novembre 2012 - Nel 2011, solo in Lombardia, sono stati spesi oltre 480 milioni di euro per ricoveri ospedalieri che si sarebbero potuti gestire attraverso altri modelli territoriali. I ricercatori del Criet dell’Università di Milano-bicocca hanno condotto uno studio - anche alla luce del nuovo decreto di spending review in materia di azioni di riorganizzazione totale della rete ospedaliera – per quantificare la composizione dei ricoveri che sarebbero evitabili se gestiti attraverso l’assistenza domiciliare o attraverso l’utilizzo di strutture intermedie, che vanno cioè a collocarsi tra l’ospedale e i domicili. «Crisi e contesto demografico in cui viviamo – spiega Luca Merchich autore della ricerca insieme a Mariangela Zenga -, impongono un ripensamento dell’offerta sanitaria che preveda lo spostamento da un modello di tipo “ospedalocentrico” ad un modello di tipo territoriale che si collochi vicino ai bisogni della popolazione». Il 14,7 per cento dei ricoveri ordinari nei reparti per acuti afferisce a patologie croniche, equivalenti a 1.429.014 giornate di degenza ordinaria, per erogare le quali occorrono circa 3900 posti letto (10,6 per cento circa dei posti letto di degenza ordinaria). Ciò implica un utilizzo di risorse economiche, escludendo i trapianti, di oltre 480 milioni di euro (circa l’11 per cento di ciò che viene speso complessivamente per i ricoveri ordinari nei reparti per acuti). Attraverso la presa in carico di tipo territoriale dei pazienti affetti dalle patologie soggetto di studio, si potrebbe ottenere il duplice risultato di liberare risorse economiche a vantaggio del territorio e contribuire alla riorganizzazione della reta ospedaliera prevista della legge 135/2012. La ricerca presentata oggi ha fornito una stima delle risorse economiche che potrebbero essere liberate a favore di altre forme assistenziali, garantendo sia la continuità assistenziale sia una presa in carico del paziente cronico maggiormente appropriata. «Abbiamo condotto uno studio – conclude Merchich - che propone un approccio metodologico per il reperimento delle risorse economiche necessarie all’implementazione dei modelli territoriali maggiormente appropriati ad isorisorse, realizzabile attraverso la gestione delle cronicità al di fuori dell’ospedale, proponendo inoltre al programmatore regionale un modello per rispondere alla richiesta emersa nei mesi scorsi di riduzione dei posti letto per acuti contenuta nella legge 135/2012 di spending review».  
   
   
PREVENZIONE DELL’ANISAKIASI DA CONSUMO DI PRODOTTI DELLA PESCA  
 
Bari, 5 novembre 2012 - La Regione Puglia ha istituito il Gruppo Tecnico Di Lavoro “Prevenzione Anisakis in prodotti della pesca” al fine di programmare un Sistema di Sorveglianza operativo tutto l’anno con il coordinamento dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale. Si tratta di un’azione di prevenzione e di studio molto importante per la salute dei cittadini, dal momento che le abitudini alimentari della popolazione pugliese, portate a consumare prodotti ittici crudi o marinati, costituiscono un fattore di rischio nei confronti dell’infestazione da Anisakis. L’ingestione, infatti, di pesce crudo o poco cotto può comportare un elevato rischio di contrarre il parassita che, localizzandosi nell’apparato digerente, può causare disturbi gastroenterici lievi o più gravi. Il Gruppo Tecnico di Lavoro ha proposto un Sistema di Sorveglianza Sindromica basato sulla raccolta di dati, che vede il coinvolgimento di medici di base, pediatri e medici ospedalieri del pronto soccorso, che si avvarranno dell’ausilio della “Rete Allergologica Regionale per la sorveglianza dell’anisakiasi” costituita, ad hoc, da medici allergologi e dal Presidente dell’Ordine dei Medici, Dott. Filippo Anelli, referente dei medici specialisti in medicina generale. Il Gruppo Tecnico di Lavoro ha previsto, inoltre, un’attenta e capillare diffusione delle ultime nozioni scientifiche sulla sindrome causata dal contatto con Anisakis rivolta agli operatori sanitari coinvolti in prima linea (medici di base, pediatri e medici ospedalieri del pronto soccorso) mediante la redazione di note informative. La finalità del sistema di sorveglianza è, pertanto, quella di costituire una banca dati epidemiologica sull’infestazione da Anisakis nella nostra regione attraverso l’attivazione di flussi informativi mirati. La sorveglianza consentirà, per di più, mediante l’individuazione certa e tempestiva dei casi, anche l’attivazione, da parte delle Autorità Sanitarie competenti, non solo di misure di controllo e quindi di prevenzione dell’eventuale innesco di focolai epidemici, ma anche di metodi più validi e specifici per la cura della anisakiasi nelle sue diverse forme sintomatologiche.  
   
   
APPROVAZIONE EUROPEA PER LINAGLIPTIN COMPRESSE COME TERAPIA AGGIUNTIVA A INSULINA IN ADULTI CON DIABETE DI TIPO 2  
 
 Ingelheim, 5 novembre 2012 – Boehringer Ingelheim e Eli Lilly and Company hanno annunciato che la Commissione Europea ha approvato l’ampliamento delle indicazioni terapeutiche dell’inibitore della dipeptidilpeptidasi-4 (Dpp-4) linagliptin, includendone l’uso in associazione ad insulina in adulti con diabete di tipo 2. “Siamo lieti che sia stata concessa l’approvazione all’uso di linagliptin come terapia aggiuntiva a insulina negli adulti con diabete di tipo 2” ha dichiarato il Prof. Klaus Dugi, Corporate Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim. “L’ampliamento dell’indicazione indica che linagliptin è una terapia efficace in pazienti con diversi stadi della malattia”. L’approvazione significa che linagliptin è ora indicato per l’utilizzo in associazione a insulina, con o senza metformina, in quei pazienti in cui questo regime terapeutico, associato a dieta ed esercizio fisico, non sia in grado di ottenere un adeguato controllo glicemico. L’approvazione si basa sui risultati di diversi studi clinici, fra cui quelli ottenuti in uno studio di Fase Iii della durata di 52 settimane, che ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza di linagliptin in associazione a insulina basale (endpoint primario: efficacia dopo 24 settimane). I risultati di questo studio indicano che dopo 24 settimane di trattamento l’aggiunta di linagliptin a insulina ha determinato un miglior controllo glicemico rispetto alla sola insulina, senza rischi aggiuntivi di ipoglicemia¹. L’fda statunitense ha approvato linagliptin come terapia aggiuntiva a insulina in adulti con diabete di tipo 2 nell’agosto 2012.  
   
   
APPROPRIATEZZA E QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI SANITARI: E’ LA STRATEGIA DELLA REGIONE MARCHE PER APPLICARE I TAGLI DELLA SPENDING REVIEW.  
 
Ancona, 5 novembre 2012 - La Giunta regionale ha approvato le direttive vincolanti per il sistema sanitario regionale per l’immediata applicazione della spending review nazionale che prevede per le Marche tagli di -180 milioni di euro e di ulteriori -310 posti letto. “La pesantissima spending review nazionale va applicata – afferma l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani - ma non con tagli lineari, bensì agendo sulla crescita qualificata e appropriata del sistema sanitario in tutto il territorio regionale, tagliando la burocrazia, rafforzando i servizi sanitari specializzati in rete: questa è la strategia che abbiamo definito con l’atto approvato oggi dalla Giunta regionale, che costituisce l’immediato avvio dell’operatività delle misure nazionali. Abbiamo bisogno di responsabilità e condivisione per affrontare uno scenario che altrimenti mette a rischio la stessa sopravvivenza del sistema sanitario regionale. Ora, infatti, la spending review nazionale si abbatte su di noi come un ciclone: nel 2013 sono previsti tagli di -180 milioni di euro e la riduzione di ulteriori -310 posti letto che porta il taglio complessivo a -469 posti letto. L’atto approvato avvia le manovre strutturali per attuare tali previsioni, ma con la messa in rete dei servizi, ricorrendo all’adozione di criteri di appropriatezza e qualità e definendo i tre livelli del sistema socio-sanitario regionale: -la rete dell’alta specialità; -la rete ospedaliera di integrazione clinica per le acuzie; -la rete territoriale socio-sanitaria per post-acuzie, sub-acuzie e fragilità. Le Marche, infatti, sono rimaste una delle pochissime Regioni virtuose in Italia in termini sia di qualità dei servizi che di equilibrio dei conti: vogliamo mantenere tali risultati di eccellenza. L’atto approvato è una risposta di qualità, una “via marchigiana” all’applicazione delle spending review nazionale: nelle Marche la salute è ancora un diritto e vogliamo che nessun cittadino resti solo. Non possiamo sottrarci allo sforzo di risanamento nazionale ma vogliamo applicare le misure nazionali rigettando la logica dei tagli lineari, compiendo un ulteriore salto di qualità nella strategia regionale, agendo su appropriatezza, qualificazione, specializzazione in rete, taglio delle rendite di posizione e dei costi della burocrazia. Il Governo regionale conferma così il suo impegno verso i cittadini ed avvia una riforma per assicurare servizi adeguati e appropriati, per salvaguardare e qualificare il diritto alla salute in tutti i territori delle Marche.” L’atto approvato oggi dalla Giunta regionale costituisce l’avvio immediato del percorso di budget e delle azioni di attuazione della spending review nazionale.  
   
   
MILANO: SAN RAFFAELE, RICEVUTI DA MELAZZINI I VERTICI DELL´AZIENDA  
 
 Milano, 5 novembre 2012 - L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Mario Melazzini, come preannunciato, ha ricevuto il 31 ottobre il vice presidente e l´amministratore delegato dell´ospedale San Raffaele, Gabriele Pellissero e Nicola Bedin. Nel corso dell´incontro, i vertici dell´Ospedale hanno spiegato la scelta di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 244 dipendenti. Una decisione di cui l´assessore Melazzini avrebbe gradito essere informato preventivamente, visto che proprio ieri ha incontrato le rappresentanze sindacali del San Raffaele. Melazzini ha ricevuto garanzie che l´avvio della procedura di licenziamento non avrà necessariamente come esito finale il taglio dei posti di lavoro ma che ci sono 75 giorni per riuscire a trovare un´intesa tra le parti. "Per favorire il dialogo - ha commentato l´assessore regionale - ho proposto l´istituzione di un tavolo regionale al quale sarebbero stati invitati la proprietà dell´ospedale, i rappresentanti sindacali del personale amministrativo e anche dei medici. La mia proposta non è stata accolta". "Sono convinto - ha aggiunto l´assessore Melazzini - che anche il personale medico possa essere coinvolto nell´azione di ottimizzazione dei costi aziendali del San Raffaele che è e resta una delle eccellenze sanitarie lombarde da salvaguardare".  
   
   
UN PIANO SANITARIO SPECIFICO PER L’ISOLA D’ELBA  
 
Firenze, 5 novembre 2012 – “Lavoreremo a una sorta di piano sanitario specifico per l’isola d’Elba. Una proposta operativa che tenga conto delle peculiarità dell’isola e che ridisegni tutta la sanità elbana. Lunedì invierò una lettera ai sindaci dell’Elba, in cui formalizzerò questo impegno, che assumo personalmente”. Questo l’impegno preso dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni a conclusione dell’incontro avuto in Regione con i sindaci dell’Elba, assieme al direttore dell’azienda sanitaria 6 di Livorno, Monica Calamai, e a tutta la direzione sanitaria. I sindaci hanno espresso all’assessore la preoccupazione per la situazione che si è creata nella sanità del’isola, con una progressiva riduzione dei servizi, sia nell’ospedale di Portoferraio che sul territorio. “Siamo qui per capire cosa la Regione vuole fare della sanità elbana”, hanno detto. “Questo è un periodo molto complesso, che ci obbliga a grandi cambiamenti – ha spiegato l’assessore Marroni – Stiamo lavorando concretamente a un piano di riorganizzazione di tutto il sistema sanitario toscano: un piano che non ha solo l’obiettivo del risparmio, ma che ha al suo interno forti elementi di qualità. All’interno di questo piano, ci impegniamo a rivedere tutto il sistema della sanità elbana: una proposta seria e concreta, un progetto complessivo che tenga conto della specificità dell’isola”. “Diamo fiducia all’assessore Marroni e apprezziamo la sua disponibilità al dialogo e l’impegno a confrontarsi con noi con una proposta concreta – ha detto Roberto Perìa, sindaco di Portoferraio e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Elba – Valuteremo il progetto che ci verrà proposto e assumeremo le iniziative istituzionali che riterremo opportune. Vogliamo che ci venga riconosciuto il valore dell’insularità, e per questo apriamo una vertenza Elba (e non solo in ambito sanitario ), che ciascuno gestirà nel rispetto del suo ruolo istituzionale, e su questa ci confronteremo”.  
   
   
IL LINGUAGGIO DELL’IPNOSI COME SUPPORTO AL DENTISTAE’ POSSIBILE RIDURRE ANSIA, PAURA E DOLORE GRAZIE ALL’IPNOSI CONVERSAZIONALE  
 
 Torino, 5 novembre 2012 – Che stress andare dal dentista! L’idea di soffrire, il fastidio al pensiero di mettersi nelle mani di un altro, il contatto con gli strumenti, il rumore del trapano e gli odori dello studio provocano a molti una sensazione davvero spiacevole. Il 75% dei pazienti sono spaventati, il 20% riporta sintomi somatici e il 15% ha l’ansia. Grazie all’ipnosi l’approccio con l’odontoiatra può cambiare in modo significativo e il paziente può essere molto più collaborativi e rilassato. Il risultato che ne deriva sarà presentato dagli esperti di ipnosi ericksoniana al congresso nazionale Sie. “Utilizziamo principalmente la metodica conversazionale, - spiega il Dott. Giancarlo Di Bartolomeo, odontoiatra, psicoterapeuta e Direttore del M. Erickson Institute di Torino - una metodica ipnotica che si avvale del linguaggio verbale e non verbale, che porta il paziente a una trance normalmente superficiale, ma già più che sufficiente per svolgere il lavoro. Metodica nella quale viene mantenuto un dialogo tra l’odontoiatra e il paziente.Il paziente è quindi sempre cosciente, vigile e in grado di rispondere prontamente all’odontoiatra. Viene semplicemente guidato in uno stato di rilassamento tale da rendere notevolmente più agevole e proficuo il lavoro nel cavo orale.”La metodica si inserisce in modo naturale nel contesto della seduta dedicata ad esempio alla terapia canalare, con il risultato di abbreviare i tempi di lavoro e diminuire sensibilmente l’aspettativa e la percezione del dolore Al congresso della Società Italiana di Endodonzia in programma a Bologna dall’8 al 10 novembre, gli specialisti formati presso il Milton Erickson Institute porteranno il loro contributo sottolineando i vantaggi riscontrati nel paziente, in particolare quelli che presentano un intenso riflesso faringeo o adulti e bambini con fobia dentale, magari causata da traumi precedenti.Diminuzione della paura e dell’ansia, diminuzione dell’aspettativa e della percezione del dolore, sono solo alcuni dei vantaggi che i pazienti traggono da questa metodica.Ad essi sono poi strettamente correlati altri aspetti positivi per l’odontoiatra che otterrà una maggiore compliance, riuscirà a completare in minor tempo attività terapeutiche impegnative e infine grazie all’autoipnosi avrà capacità di recupero elevate per poter svolgere al meglio delle proprie capacità il lavoro di endodonzia.  
   
   
RICONOSCIUTA VIRTUOSITÀ REGIONE CAMPANIA NELLA GESTIONE SANITÀ  
 
Napoli, 5 novembre 2012 - "Finalmente la Corte dei Conti riconosce il trend di virtuosità nella gestione della sanità della Regione Campania che ha ereditato un deficit con troppi zero, come emerso dall´audizione del presidente della Procura della Corte dei conti della Regione Campania, Tommaso Cottone, in Commissione parlamentare d´inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi regionali". Ad affermarlo è Raffaele Calabrò, consigliere per la Sanità del presidente Stefano Caldoro. "Quanto alle criticità emerse, in ossequio alla verità, va precisato che il blocco del turn over e l´inasprimento della pressione fiscale sono misure imposte dal Governo, in particolare dal Ministero dell´Economia, misure che vedono la Campania impegnata da anni in un braccio di ferro con il Governo per chiedere la possibilità di assumere medici e infermieri". "E´ innegabile che la Giunta Regionale abbia fatto della lotta agli sprechi e alle inefficienze il suo faro, come dimostra la ripresa dei lavori dell´Ospedale del mare - continua il Consigliere per la Sanità del Presidente Caldoro - dopo anni di sospensione imputabili alla precedente amministrazione, come dimostra l´inversione di tendenza nella gestione della Soresa con l´istituzione dell´Agenzia Unica di appalti per forniture di beni e servizi". "Non siamo ancora attrezzati per i miracoli, soprattutto se il Governo non ci permette di aumentare il personale allo stremo, né ci permette di attingere ai fondi per l´ammodernamento di strutture e di tecnologie che certamente ci permetterebbero di garantire un maggiore qualità delle prestazioni sanitarie" conclude Calabrò.  
   
   
BOLZANO.CONFERENZA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA NELLA GINECOLOGIA  
 
 Bolzano, 5 novembre 2012 - “Il potenziale della chirurgia mini-invasiva nella ginecologia” questo il tema al centro della conferenza stampa tenuta il 30 ottobre dall’assessore provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, Richard Theiner. Presenti il direttore sanitario, Oswald Mayr, ed il responsabile del Centro per la chirurgia ginecologica mini invasiva complessa presso l´Ospedale centrale di Bolzano, Martin Steinkasserer. "Il potenziale della chirurgia mini-invasiva nella ginecologia" questo il tema al centro della conferenza stampa convocata dall´assessore provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, Richard Theiner. La chirurgia mini-invasiva fa forti progressi e apre nuove possibilità di cura per diverse patologie. Nella ginecologia moderna la maggior parte degli interventi è di tipo "mini invasivo". "Siamo particolarmente soddisfatti di presentare ufficialmente il Centro per la chirurgia ginecologica mini invasiva complessa presso l´Ospedale centrale di Bolzano diretto dal Dr. Martin Steinkasserer" ha sottolineato l´assessore Theiner ed ha rilevato che "il Centro rappresenta un´eccellenza nell´ambito della sanità provinciale". Il direttore sanitario dell´Azienda Sanitaria dell´Alto Adige, Oswald Mayr, ha quindi posto l´accento sul fatto che la chirurgia laparoscopica o mini invasiva nel campo della ginecologia comporta sensibili vantaggi per le pazienti Procedura meno invasiva per le pazienti come ad esempio Incisioni piccole, minore trauma tissutale, risultati estetici migliori, minor impatto psicologico nelle pazienti sottoposte a intervento chirurgico, dolori postoperatori minori , convalescenza più rapida dopo l‘Intervento e ripresa delle attività quotidiane in tempi più brevi. Il Dr. Martin Steinkasserer, che dirige il Centro per interventi complessi nell´endoscopia ginecologica presso l´Ospedale centrale di Bolzano ha inoltre illustrato i vantaggi sotto il profilo socio-sanitario, come, ad esempio, i tempi di ricovero ospedaliero più brevi ed un minore uso di formaci. Un´altra struttura molto importante diretta dal Dr. Steinkasserer è il Centro di riferimento per la chirurgia laparoscopica in Alto Adige, una sorta di "Centro per l´allenamento" degli operatori sanitari nel campo della chirurgia laparoscopica nei vari settori della sanità, dall´ortopedia all´urologia. Il Centro, ad esempio, organizza corsi nel settore della chirurgia laparoscopica con il ricorso al Pelvic Trainer, collaborazione con tutte le strutture ospedaliere della Provincia, offre corsi di Teaching Surgery ed organizza convegni e corsi scientifici specialistici. I vantaggi di questo Centro illustrati dal Dr. Steinkasserer sono in sostanza rappresentati da una professionalità multidisciplinare, l´esecuzione di interventi complessi per malattie benigne e maligne, l´addestramento del personale interno ed esterno , la razionalizzazione ed ottimizzazione dei costi e delle risorse, la riduzione di trasferimenti delle pazienti fuori provincia, la realizzazione degli standards internazionali di qualità, la stesura di pubblicazioni scientifiche e la collaborazione con organizzazioni delle pazienti (p.E. Nel campo dell‘endriometrosi e dell‘oncologia) per migliorare il sistema di prevenzione e di sensibilizzazione/informazione. Nel corso della conferenza stampa sono state inoltre fornite informazioni riguardo al Corso internazionale avanzato di chirurgia mini-invasiva ginecologica che si terrà il 16 e 17 novembre presso l´Ospedale centrale di Bolzano, dove si discuterà lo stato dell´arte a livello europeo e saranno dimostrate le tecniche in diretta dalla sala operatoria.  
   
   
EX OSPEDALE SANTA MARGHERITA LIGURE, GIUNTE APPROVA NUOVE NORME. POSTI AUTO FRUTTO SCOMPUTO ONERI URBANIZZAZIONE  
 
Genova, 5 novembre 2012 – Via libera, il 31 Ottobre, dalla Giunta della Regione Liguria alla modifica della disciplina urbanistica per la valorizzazione dell´ex ospedale di Santa Margherita Ligure. Al riguardo, l´assessore regionale all´Urbanistica Gabriele Cascino ha precisato che, "confermando gli altri punti dell´accordo, il numero dei futuri posti auto pubblici a rotazione non è stabilito, ma dipenderà dallo scomputo- è facoltà della civica amministrazione applicarlo- degli oneri di urbanizzazione dovuti per legge al Comune da parte dei privati che si aggiudicheranno i lavori".  
   
   
PARTE IN PIEMONTE NELLA PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE LA CONSUETA CAMPAGNA STAGIONALE DI VACCINAZIONE CONTRO L’INFLUENZA.  
 
Torino, 5 novembre 2012 - Come ogni anno, il Servizio sanitario regionale offrirà gratuitamente la vaccinazione a tutti i soggetti che, a causa del proprio stato di salute, si trovano in condizioni di maggior rischio. Si tratta delle persone con più di 64 anni di età, dei soggetti che soffrono di malattie croniche che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicazioni (malattie dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, diabete, insufficienza renale cronica, malattie del sangue e tumori, malattie che comportano la riduzione delle difese immunitarie, malattie infiammatorie croniche, importanti interventi chirurgici, malattie neuro-muscolari, epatopatie croniche). Sono considerate a rischio, inoltre, le donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza, i bambini e gli adolescenti in trattamento con acido acetilsalicilico, i soggetti ricoverati in strutture per lungodegenti e gli addetti a servizi pubblici essenziali: medici e personale sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco, personale (veterinari e allevatori) a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione. I medici di medicina generale, i pediatri di famiglia e i servizi vaccinali del Piemonte sono a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e per vaccinare i soggetti ai quali la vaccinazione è destinata. E’ attivo il sistema di sorveglianza epidemiologica dell’influenza, che rileva l’andamento stagionale dell’epidemia misurando le visite mediche e pediatriche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri dei casi più gravi. I dati del sistema mostrano che, lo scorso anno, l’influenza ha colpito circa 520.000 piemontesi, manifestando un’incidenza totale di circa il 12%, uno dei valori più alti negli ultimi dieci anni. E’ quindi importante proteggersi e prendere per tempo le precauzioni necessarie. Oltre alla vaccinazione, utile nei soggetti a rischio, misure efficaci per prevenire le infezioni respiratorie sono: lavare frequentemente le mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce e tossisce, rimanere a casa i primi giorni in caso di malattia respiratoria febbrile. Inoltre è opportuno evitare il super lavoro e non privarsi del sonno, mangiare in modo sano e regolare abbondando con frutta e verdura, e praticare attività fisica costante. Per ogni altro chiarimento è attivo il numero verde regionale 800.333.444  
   
   
NESSUN CAMBIAMENTO PER QUALITÀ ASSISTENZA SANITARIA A MONOPOLI  
 
Bari, 5 novembre 2012 - Si è tenuto il 31 ottobre, presso la Presidenza regionale, un incontro sulle questioni relative all’ospedale “S.giacomo” di Monopoli (Ba). All’incontro hanno partecipato il presidente Vendola, l’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati, il sindaco Emilio Romani, il presidente del gruppo Pdl Rocco Palese e il consigliere Massimo Cassano. “E’ importante affermare – ha detto l’assessore Attolini al termine dell’incontro che si è tenuto in occasione di un presidio di cittadini presso la Presidenza – che a Monopoli nulla cambierà in termini di offerta di assistenza sanitaria: nulla sarà tolto all’ospedale della città. Questo per rassicurare i cittadini sull’assistenza, che domani sarà come ieri. Alcune modifiche riguardano solo alcune situazioni organizzative: il cosiddetto declassamento di unità operative non interferirà affatto con la qualità dell’assistenza. Per questo occorre che gli animi si calmino, sapendo che la denominazione di Utic resterà solo per i reparti di cardiologia dotati di emodinamica, che a Monopoli non c’è. Affronteremo comunque, in presenza del piano di rientro, una riflessione sulla riorganizzazione della rete per il futuro”. A seguito dell’incontro, le forme di protesta più eclatanti proclamate dai comitati di cittadini, sono state sospese.  
   
   
INFLUENZA: LA CAMPAGNA VACCINALE IN VENETO PARTE DAL 5 AL 12 NOVEMBRE. I CITTADINI POSSONO STARE TRANQUILLI, LA VICENDA NOVARTIS DIMOSTRA CHE I CONTROLLI SONO RIGOROSI  
 
Venezia, 5 novembre 2012 - Partirà in Veneto come inizialmente previsto tra il 5 e il 12 novembre la campagna vaccinale antinfluenzale pubblica, quella gestita direttamente dalle Ullss attraverso i loro servizi vaccinali e tramite i medici di medicina generale. Ne dà notizia l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. “Dopo il sequestro dei vaccini Novartis e in attesa di ulteriori determinazioni da parte del Ministero della Salute, la nostra direzione prevenzione – aggiunge Coletto – ha provveduto a redistribuire le dosi di vaccino utilizzabili tra tutte le Ullss. Quindi la campagna può avviarsi regolarmente, a cominciare dalle categorie a rischio”. “Invito i nostri concittadini – dice Coletto – ad aderire e vaccinarsi. Gli esperti indicano infatti che potrebbe trattarsi di una forma virale più aggressiva di quella della scorsa stagione”. “Lo si può fare in assoluta tranquillità – conclude Coletto – perché anche la vicenda dei sequestri dimostra che i controlli di qualità sono estremamente rigorosi e il vaccino che verrà erogato è assolutamente testato e sicuro”.  
   
   
TRENTO: TOSSICODIPENDENZE: LE LINEE GUIDA DEI SERVIZI UN DOCUMENTO NUOVO CHE PROPONE PER LA PRIMA VOLTA UN QUADRO PROGRAMMATORIO  
 
Trento, 5 novembre 2012 - Lo scorso 15 ottobre la Giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi, ha approvato le linee guida per la programmazione dell’offerta dei servizi nell’area delle tossicodipendenze. Per la prima volta viene dato conto in maniera organica e sistematica, a partire dal contesto epidemiologico e della letteratura internazionale, del percorso di presa in carico, della rete dei servizi e degli interventi a supporto della prevenzione e della cura delle dipendenze. Il documento individua le prospettive di sviluppo con un’attenzione particolare ai giovani, in considerazione della maggiore esposizione alle sostanze e la probabilità di iniziare a consumarle in quella fascia di età, e alla prevenzione nonché alla diffusione di interventi di auto mutuo aiuto anche nell’ambito delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze patologiche "Si tratta di un lavoro articolato - ha commentato l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi - che ha richiesto alcuni mesi di preparazione e che abbiamo voluto costruire assieme a tutti i soggetti interessati, ovvero sia i servizi sanitari che le comunità terapeutiche, per individuare percorsi comuni e per costruire percorsi di prevenzione e di sostegno alle nostre famiglie. E´ inutile dire - ha proseguito l´assessore provinciale entrando poi nel merito del fenomeno - che la tossicodipendenza è una problematicità da tenere attentamente e costantemente sotto osservazione. Queste Linee guida sono un punto di partenza, stiamo lavorando cercando di essere disponibili ad ogni miglioramento futuro". Quindi Pirous Fateh Moghadam dell´Osservatorio per la salute - Dipartimento Lavoro e Welfare, è entrato nel dettaglio del fenomeno, esponendo i dati dell´analisi alla base delle linee guida. Raffaele Lovaste, del Servizio per le tossicodipendenze, ha poi illustrato il fenomeno delle dipendenze in Trentino: "Ad oggi vengono seguiti 1.693 persone, di cui 1.478 sono i residenti in provincia, mentre i nuovi pazienti sono 461". Elevato è il numero degli accessi, pari a 41.231, le prestazioni effettuate sono 68.868 e il costo per ogni paziente è di 1.886 con un tasso di copertura della domanda del 65%. "Stiamo assistendo - ha quindi aggiunto Lovaste - a una nuova ondata di giovani che accede al servizio, principalmente maschi e se l´eroina è la sostanza primaria, c´è un aumento esponenziale del gambing. In questo senso sappiamo che il 42% della popolazione ha giocato almeno una volta nella vita, che la percentuale di persone che corre un rischio minimo è del 14%, quelli che corrono un rischio moderato sono il 5%, mentre quelli che provano un impulso irrefrenabile a giocare sono l´1%. Attualmente abbiamo in carico oltre un centinaio di pazienti, quando invece nel 2008 erano solamente otto. Questa patologia sembra concentrata soprattutto nelle città, ovvero a Trento e poi fra Riva del Garda, Arco e Rovereto, inoltre va tenuta in considerazione la zona dell´Alta Valsugana e in particolare Pergine". Sul tavolo dei relatori anche Paola Maccani, direttore dell´integrazione socio sanitaria per l´Azienda provinciale per i Servizi sanitari: "Le persone affette da questa problematicità hanno bisogno di un supporto forte per essere integrati nel sociale, con un percorso di vita che deve garantire il maggior benessere possibile; per raggiungere questi obiettivi è necessaria una forte integrazione fra servizi". Quindi la parola agli enti privati accreditati e convenzionati: Luciano Azzolini, presidente del Centro trentino di solidarietà, che ha messo in evidenza il valore del privato sociale anche in questo ambito, Angelo Parolari, presidente di Voce Amica, ha espresso soddisfazione per queste Linee guida che concentrano l´attenzione in particolare sui giovani, Valerio Costa del Centro antidroga ha rimarcato la complessità della società, infine Alessandra Cipollone di Nuovi Orizzonti ha presentato questa realtà che opera in Trentino solo da cinque anni. Fra i presenti anche il direttore di San Patrignano, Luigi Bertacco, che ha chiesto pari dignità per le persone affette da questa problematicità. I Percorsi Di Cura E Assistenza - Le Linee guida propongono un quadro programmatorio dell´offerta dei servizi riabilitativi e di assistenza nonché delle azioni di prevenzione a favore delle persone dipendenti da sostanze di abuso. Gli interventi e i percorsi di cura proposti vengono differenziati in relazione alle specifiche esigenze delle persone, in particolare: persone polidipendenti e/o con persistenza del sintomo di lunga durata; persone con problemi psichiatrici; giovani con dipendenza o grave uso problematico; persone che necessitano di rafforzamento riabilitativo e di reinserimento socio-lavorativo; persone con dipendenza non autosufficienti per la presenza di patologie croniche; coppie madre – bambino. Attualmente i percorsi riabilitativi proposti in Trentino sono raggruppabili in: trattamenti psico-sociali (valutazione psicologica individuale, psicoterapia individuale, interventi di sostegno sociale); servizi residenziali e socio-riabilitativi (comunità terapeutiche e riabilitative); terapia sostitutiva (metadone). Gli interventi di prevenzione e controllo del consumo di sostanze, posti in essere nella provincia di Trento, rispondono agli standard internazionali del settore e rappresentano una componente importante della sanità pubblica trentina. In un’ottica di continuo sviluppo della prevenzione e del controllo del fenomeno, le Linee guida propongono di porre maggiore attenzione sui seguenti ambiti: Prevenzione Potenziare efficaci interventi di prevenzione che abbiano quali destinatari privilegiati i giovani, al fine di contrastare l´iniziazione e il consumo regolare. In questo senso risultano efficaci soprattutto gli interventi di prevenzione primaria, nell´ambito familiare e scolastico, che rafforzino le “abilità di vita” o “competenze” di natura emotiva, cognitiva e sociale (le 10 life skills: consapevolezza di sé, senso critico, gestione delle emozioni, prendere buone decisioni, gestione dello stress, risolvere problemi, empatia, comunicazione efficace, creatività, relazioni efficaci). Gruppi di auto mutuo aiuto Avviare un percorso che porti sul territorio provinciale alla costituzione di una rete di gruppi di auto mutuo aiuto anche nell’ambito delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze patologiche, approccio che risulta essere di provata efficacia e diffuso in tutto il mondo. Valutazione multidimensionale - Rafforzamento della rete territoriale, affinché si riesca a definire un progetto individualizzato di intervento, attraverso la condivisione delle esigenze della persona valutata in tutte le sue dimensioni. In questo modo si potrà individuare un percorso terapeutico riabilitativo differenziato a seconda delle situazioni e dei bisogni di salute individuali. Il Quadro Epidemiologico - In Trentino solo una piccola minoranza di popolazione consuma stupefacenti: tra le persone nella fascia d´età 15-64 anni, 7 su 10 non hanno mai consumato droghe nel corso della propria vita. Ha continuato a consumare stupefacenti (per lo più cannabis) anche nell´ultimo anno solo 1 persona su dieci. L´uso problematico delle sostanze è ancora meno frequente: in Trentino si stima che circa 6,5 persone ogni mille residenti (circa 2.400 persone) siano da considerare consumatori problematici (con dipendenza e/o con danni fisici o psicologici). Questi valori sono inferiori alla media nazionale (8,5 persone ogni mille abitanti). Anche se il fenomeno non risulta in aumento negli ultimi anni, va comunque monitorato e affrontato, perché il consumo di sostanze stupefacenti rappresenta un problema di sanità pubblica, sia per gli effetti diretti sulla salute del consumatore, sia perché tali effetti si estendono alle famiglie e alla società nel suo insieme. La Domanda Potenziale - Lo studio sul campione di popolazione generale ha stimato sul territorio in media circa 2.400 utilizzatori problematici di sostanze stupefacenti corrispondenti a una prevalenza stimata di 6,5 soggetti ogni mille residenti di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, dato inferiore a quello rilevato a livello nazionale (8,5 soggetti/1000). Considerando separatamente le singole sostanze, si stimano 1.600 soggetti utilizzatori di oppiacei e circa 810 soggetti utilizzatori di cocaina; per entrambe le sostanze, le prevalenze stimate risultano inferiori alla media nazionale, attestandosi rispettivamente intorno a 4,2 (5.5 nazionale) soggetti su mille per gli oppiacei e a 2,2 (3 nazionale) soggetti su mille per gli stimolanti. Persone In Carico Al Servizio Sanitario Provinciale - Le persone in carico ai Servizi per le Tossicodipendenze della provincia di Trento sono, al 30 settembre 2012 1.693 (di cui 1.478 sono residenti in Trentino). I nuovi utenti sono 461. Dei pazienti in carico circa i 2/3 sono pazienti trattati per problemi di abuso o dipendenza da sostanze stupefacenti, i restanti sono familiari, partner e soggetti a rischio. I dati sono sostanzialmente stazionari. La proporzione tra i due sessi vede continuare a prevalere la componente maschile rispetto a quella femminile (circa l’80%). In aumento la componente straniera. L’utenza complessiva in carico ha un’età media di 36 anni, più elevata per gli utenti già noti rispetto ai nuovi utenti. La sostanza d’abuso primaria è l’eroina (92%); seguono la cocaina e i cannabinoidi per il restante 8%. L’età media di prima assunzione della sostanza che ha motivato la richiesta di trattamento varia secondo il tipo di sostanza primaria d’abuso: 16 anni per la cannabis, 21 per gli oppiacei e 23 per la cocaina. La via iniettiva è in sensibile diminuzione rispetto agli anni precedenti. I pazienti tossicodipendenti seguiti nelle strutture carcerarie sono circa 200. Quattro gli enti privati accreditati e convenzionati con il Servizio sanitario provinciale che garantiscono attraverso operatori; qualificati l’assistenza a più di un centinaio di persone ogni anno: Associazione Centro Antidroga onlus; Associazione Centro trentino di solidarietà onlus; Associazione Voce Amica onlus; Associazione Trentina Nuovi Orizzonti onlus; Alla data odierna sono presenti invece in strutture extra-provinciali 28 persone (di cui 3 invii nell´anno 2012). La Spesa - La spesa complessiva dei Servizi territoriali per la tossicodipendenza dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari si aggira sui 3.600.000 euro annui. Il costo medio per singolo paziente è di circa 1.886 euro/anno. Il tasso di copertura della domanda di trattamento stimata, si attesta al 65%. L’assistenza terapeutica e riabilitativa prestata presso strutture residenziali, provinciali ed extra-provinciali ha un costo complessivo di circa 2.900.000 euro annui. (at) Per informazioni sul fenomeno delle tossicodipendenze in Trentino vi è la pubblicazione "Infosalute" n. 23 disponibile sul sito: www.Trentinosalute.net    
   
   
EDILIZIA OSPEDALIERA, GIUNTA STANZIA ALTRI 2MLN PER VILLA D’AGRI  
 
 Potenza, 5 novembre 2012 - Un nuovo impulso per il completamento del presidio ospedaliero di Villa d’Agri arriva dalla giunta regionale che, su proposta dell’assessore alla Salute Attilio Martorano, ha impegnato 2.074.123,33 euro, a valere sul bilancio regionale, per lavori di ristrutturazione, adeguamento funzionale ed impiantistico dell’ospedale. L’impegno di spesa, che si aggiunge ai 13.218.714,33 euro stanziati in precedenza, consentirà di finanziare la variante al progetto di riammodernamento del presidio ospedaliero che prevede, tra i vari interventi, un settore di nuova edificazione composto da un piano seminterrato e cinque livelli fuori terra che permetteranno di accogliere, oltre ai servizi di diagnostica per immagini, al blocco operatorio con tre sale, alla rianimazione, anche i reparti di degenza con possibilità di ottenere una organizzazione dipartimentale in virtù delle maggiori superfici disponibili rispetto al progetto precedente (da 5.550 mq è passato a 14.350 mq). “Con questo intervento – ha commentato l’assessore Martorano – si porta a completamento il progetto dell’ospedale di Villa d’Agri, che andrà a rafforzare la rete degli ospedali per acuti. Nell’ambito del riordino della rete ospedaliera regionale – ha continuato l’assessore – all’ospedale di Villa d’Agri è stato attribuito un ruolo primario. Da qui, la scelta strategica di attivare una riorganizzazione strutturale e funzionale dell’intero nosocomio”. Il progetto di variante è finanziato con complessivi 15,2 milioni di euro e rientra nell’Accordo di Programma Quadro per il settore della Sanità, nato da un’intesa Stato – Regione Basilicata. La variante si è resa necessaria per consentire, tra l’altro, rinforzi strutturali sismici e l’introduzione di una strategia antisismica basata sul controllo passivo delle vibrazioni mediante l’uso di isolatori elastomerici ad elevato grado di dissipazione.  
   
   
SANITÀ, RSU SAN RAFFAELE RICEVUTA DA REGIONE  
 
Milano, 5 novembre 2012 - Come promesso nell´incontro già avuto mercoledì scorso a Palazzo Pirelli, l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Mario Melazzini ha ricevuto il 30 ottobre, a Palazzo Lombardia, le rappresentanze sindacali dell´ospedale San Raffaele. Dopo aver ascoltato la posizione e le richieste della delegazione presente alla riunione, Melazzini ha confermato la ferma volontà di Regione Lombardia di preservare il San Raffaele e i professionisti che vi lavorano; la struttura infatti "è un´eccellenza nella cura e nell´assistenza dei pazienti, che va mantenuta". L´assessore ha confermato inoltre che incontrerà domani la proprietà dell´ospedale, per affrontare due punti fondamentali: chiarire quali sono le reali intenzioni della proprietà stessa nei confronti del San Raffaele e, quindi, valutare le possibili ricadute sul sistema; proporre l´apertura di un tavolo di confronto a tre (Regione, proprietà e sindacati), per affrontare insieme l´attuale situazione.  
   
   
CON TAGLIO A LEGGE LETTA, A RISCHIO IL FONDO PER LA SLA E LE NON AUTOSUFFICIENZE GRAVI  
 
Napoli, 5 novembre 2012 - "Il taglio di ben 631 milioni di euro su 680 dello stanziamento per la cosiddetta legge Letta mette a repentaglio il fondo dedicato agli interventi per la Sla, che grazie ad un emendamento delle Regioni alla spending review era stato esteso anche alle non autosufficienze gravi." Così Ermanno Russo, assessore regionale all´Assistenza sociale della Campania, commenta la scelta del Governo nella Legge di Stabilità. "Si tratta di un provvedimento che compromette l´assistenza a categorie già di per sé tartassate e che necessitano di cure mirate, a cui non si può far fronte senza l´aiuto dello Stato. Per la Campania è una ´ mazzata’ doppia, poiché si somma alle difficoltà legate ai tetti di spesa del patto di stabilità interno della Regione e alla situazione dei conti della sanità, ancora commissariata. "Dopo l´azzeramento deciso dal governo Monti del Fondo Nazionale Politiche Sociali e il tentativo di ristabilire un fondo per il sociale di almeno 520 milioni di euro per tutta l´Italia del ministro Fornero di cui però non vi è più traccia, le Regioni devono subire quest´ulteriore umiliazione della riduzione della legge Letta a 50 milioni di euro e far fronte ad una nuova drammatica emergenza che rischia di abbandonare al loro destino i malati di Sla, le non autosufficienze gravi e le loro famiglie", rileva Ermanno Russo. "Dal canto suo - conclude l´assessore - la Regione Campania sta mettendo in campo, con fondi soprattutto europei, interventi che vanno ad alleggerire i carichi familiari ma l´assenza di ogni tipo di sostegno da parte dello Stato rischia di inficiare anche quelle azioni propositive e concrete di natura socio-sanitaria che la giunta Caldoro sta realizzando."  
   
   
PIECES: L’EUROPA PER LA FORMAZIONE SI CHIUDE IL PROGETTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL SETTORE SOCIO-ASSISTENZIALE.  
 
Parma, 5 novembre 2012 – Sono stati consegnati il 30 ottobre all’Auditorium di Banca Monte Parma gli attestati ai partecipanti ai corsi del progetto Leonardo Pieces, nato per favorire la creazione di nuovi modelli formativi – fondati soprattutto sull’apprendimento nei luoghi di lavoro – per gli operatori di un comparto sempre più cruciale come quello socio-assistenziale. Del progetto, che oggi ha vissuto la sua giornata conclusiva, la Provincia di Parma è partner insieme a quattro realtà di altrettanti paesi europei: il Comune di Linkoping (ente coordinatore, Svezia), il Dundee College (Regno Unito), l’ente di formazione Decroly (Spagna) e il Kildare Association of Parents and Friends of Handicapped People (Ong irlandese). Una rete dunque internazionale per far scaturire insieme, da un confronto aperto e ponderato, linee di lavoro condivise: solo attraverso un modello condiviso più efficace si possono infatti garantire i servizi di cura e un’assistenza di qualità ai cittadini che ne hanno bisogno, e rispondere alle esigenze di professionalizzazione degli operatori. La formazione degli operatori socio-assistenziali rappresenta un obiettivo cruciale per lo sviluppo sociale e del mercato del lavoro. Un tema su cui punta l’attenzione da tempo anche l’Europa, non solo perché c’è carenza di personale qualificato e aggiornato ma anche a fronte della crescita della popolazione anziana e del cambiamento dei bisogni di cura, dovuto ad esempio a nuovi modelli familiari. Il progetto, biennale, si è concentrato sulla ricerca e sullo sviluppo di un nuovo modello formativo, e sulla possibilità di trasferirlo nei diversi paesi e in settori diversi. Ci si è concentrati in particolar modo sul “mentoring” come strumento di formazione in contesto lavorativo. “Si tratta di un progetto europeo che ha coinvolto partner diversi – ha spiegato l’assessore provinciale all’Europa Francesco Castria - tra cui la Provincia di Parma: siamo riusciti a ottenere 50mila euro per un percorso che ha coinvolto 27 persone. Sappiamo com’è difficile in questo momento fare formazione sia per gli enti pubblici sia per gli enti privati: grazie a questo progetto si è dimostrato che con la figura del mentor, già prevista in altre realtà europee, c’è la possibilità di trasformare il luogo di lavoro in un luogo di formazione diretta, per il lavoratore ma anche per lo stesso datore di lavoro. Ecco l’esempio di un’Europa che ci piace e anche di un ente pubblico, come il nostro, che coglie opportunità messe a disposizione dall’Unione europea. I 27 partecipanti sono stati tutti molto contenti del percorso: pensiamo quindi di continuare su questa strada anche in futuro”. Nei due anni di Pieces i principali attori sociali interessati allo sviluppo di pratiche innovative hanno collaborato a definire una sperimentazione e hanno partecipato a incontri di approfondimento sul mentoring, anche per costruire a più mani strumenti operativi per l’effettivo avvio di sperimentazioni in realtà socio-assistenziali del territorio. Ma il progetto ha finanziato anche un primo percorso formativo per aspiranti mentor, individuati dalle strutture pubbliche e private che hanno preso parte ai lavori: nel corso di sei incontri loro dedicati, con la guida di un formatore esperto, operatori e operatrici dei servizi socio-sanitari e formatori hanno familiarizzato con la metodologia e sperimentato strumenti adattandoli alle reali esigenze del proprio contesto di lavoro. Grazie a questa esperienza e agli strumenti realizzati, il mentoring da pratica prettamente anglosassone entra quindi nel patrimonio di conoscenze a disposizione delle organizzazioni di servizio del nostro territorio. “Va segnalato come molto interessante innanzitutto il contenuto di questa sperimentazione sul mentor, perché nelle esperienze passate in genere chi ha avuto un mentor poi lo è diventato a sua volta. E questa è una pratica importante, anche di contrasto alla disgregazione sociale: una pratica solidale, che incoraggia alla cooperazione”, ha osservato l’assessore provinciale alla Formazione professionale e alle Politiche attive del lavoro Manuela Amoretti, che ha chiuso i lavori. “Con questo progetto siamo pienamente dentro un orizzonte europeo – ha aggiunto - che incoraggia l’innovazione sociale: un’innovazione che migliori i servizi, la vita delle persone, la vita lavorativa delle persone. Cerchiamo quindi di essere innovatori anche noi”. La consegna degli attestati si è svolta all’interno di una mattinata interamente dedicata al progetto Leonardo Pieces, nella quale sono intervenuti anche Gaetana Ariu del Laboratorio dell’innovazione del sistema formativo della Provincia, Giacomo Magnanini dell’Ufficio Europa della Provincia, Pietro Stefanini dell’Assessorato alle Politiche sociali della Provincia, Elisabetta Di Pardo del Servizio Formazione professionale della Regione Emilia-romagna, Rossano Arenare di Isfol. A metà mattina c’è stato spazio per le testimonianze di attori sociali e mentor: sono intervenuti Gaetana Capelli di Proges, Dante Ghisani della Cisl, Maria Corsini di Aurora Domus e Alberto Pomelli dell’Hospice Piccole Figlie.  
   
   
INCONTRO TRA LA REGIONE E LE ASSOCIAZIONI DEI PAZIENTI NEFROPATICI  
 
Catanzaro, 5 novembre 2012 - Si è tenuta il 30 novembre presso la struttura commissariale, una riunione tra la Regione ed i rappresentanti delle associazioni dei pazienti nefropatici. All’appuntamento hanno preso parte il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il sub Commissario Luigi D’elia, la vice Presidente Antonella Stasi, i consiglieri regionali Alfonso Dattolo e Salvatore Pacenza ed il dirigente del settore piano di rientro del dipartimento salute, Gianluigi Scaffidi. Nel corso dell’incontro è stata condotta un’ampia disamina sulla situazione attuale della nefrologia e della dialisi dell’Asp di Crotone e non è stato possibile accedere alla proposta di scambiare posti di Urologia con posti di nefrologia in quanto il decreto – come ribadito dal Commissario e dal sub Commissario ad acta – non è modificabile ed anche perché trattasi di due discipline afferenti ad aree di competenza diverse, la prima chirurgica e la seconda medica. È stato evidenziato, preliminarmente, che il problema riguardante i posti tecnici di dialisi non sussiste perché nessun provvedimento ha mai apportato una riduzione mentre, con il Dpgr 106/2011, è prevista l’implementazione di ulteriori posti in base all’incremento del fabbisogno. Per ciò che concerne la disponibilità dei posti letto per pazienti affetti da patologie nefrologiche le parti hanno convenuto di istituire, nel rispetto del numero dei posti letto già assegnati dal Dpgr 106/2011 al p.O. Di Crotone, una unità operativa di nefrologia, con massimo 10 posti letto, cui la normativa contrattuale vigente conferisce autonomia organizzativa e professionale al di là di dove tale unità sarà strutturalmente allocata all’interno del presidio ospedaliero. Tale istituzione avviene nell’ambito delle opzioni possibili in termini organizzativi e nell’ambito dell’area medica di competenza della disciplina nefrologia. I rappresentanti delle associazioni dei pazienti hanno espresso soddisfazione per la soluzione individuata ed il direttore generale dell’Asp di Crotone, Rocco Antonio Nostro, si è impegnato ad attivarsi per l’attuazione della soluzione individuata in tempi rapidi. L’intervento è perfettamente in linea con quanto affermato dagli stessi specialisti nefrologi con il Dpgr 170/2012 che, confermando la correttezza del riassetto del Servizio Sanitario Regionale realizzato con il decreto 18, hanno unanimemente disegnato il quadro di prossima prospettiva nell’ambito di tale specialità, nell’ambito della specifica task force attivata per il riassetto della rete nefrodialitica regionale. “L’attuale rete nefrodialitica è già motivo di orgoglio per tutta la sanità regionale – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – poiché il livello qualitativo del servizio offerto ha ottenuto riconoscimento unanime a livello nazionale ed europeo. È nostro compito, dunque, rendere la rete sempre più funzionale e competitiva a favore dei cittadini calabresi che devono trovare nella Regione le risposte alle loro istanze a garanzia del diritto alla salute. Il piano di rientro – ha aggiunto Scopelliti – non consiste nel taglio indiscriminato di prestazioni o un decremento dei Lea ma rappresenta un percorso di razionalizzazione e riqualificazione del servizio sanitario regionale condotto nel rispetto delle esigenze dei cittadini senza privilegi per alcuno”.  
   
   
LA PUGLIA ADERISCE A “CRESCE IL WELFARE, CRESCE L’ITALIA”  
 
Bari, 5 novembre 2012 - Le Regioni hanno approvato un documento per il rilancio del welfare con precise proposte. Prioritario il rifinanziamento del Fondo nazionale politiche sociali. Gentile: “È ora che la politica comprenda la differenza tra una richiesta di fondi per mantenere il sistema dei servizi sociali per le persone e le famiglie e lo sperpero disinibito nel Paese dei Fiorito!” È imponente la mobilitazione in programma il 31 ottobre a Roma per ribadire la necessità di pensare al welfare come motore di sviluppo delle politiche del nostro Paese e non come un aggravio per le tasche dei cittadini italiani. Alla mobilitazione partecipano numerosissimi Organismi, in maniera congiunta istituzioni, Terzo Settore e società civile per chiedere al governo di cambiare rotta nella manovra di bilancio 2013. Tra le istituzioni che convintamente aderiscono alla mobilitazione, anche l’Assessorato regionale al Welfare che nei giorni scorsi, di concerto con gli altri assessorati regionali, ha approvato un documento per il rilancio del welfare con tanto di richieste puntuali su ogni questione affrontata. Varie le questioni esaminate nel documento: per le Regioni occorre innanzitutto definire il finanziamento per gli Obiettivi di servizio, un lavoro intrapreso da tempo dalle Regioni e che va completato e ultimato. La seconda questione riguarda l’occupazione nel sistema dei servizi sociali. “Ci troviamo di fronte – si legge nel documento – a circa 3 milioni di occupati. In questo ambito, le Regioni registrano quindi la perdita di oltre 40mila posti di lavoro”. Da qui la proposta delle Regioni di “garantire risorse indispensabili per il sistema dei servizi alla persona anche ai fini di salvaguardare posti di lavoro e quindi la crescita economica.” La Conferenza delle Regioni si è più volte discostata dalle “politiche spot”, frammentate, finanziate negli ultimi anni dai vari governi, richiamando sempre la necessità di ripristinare il Fondo unico per il finanziamento delle politiche sociali “non finalizzato, per una confluenza di risorse che risponda all’esigenza di una programmazione regionale organica e strutturata sul territorio”. Anche in questo caso la proposta è puntuale: “la ricostituzione alle Regioni di un Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per il 2013, che sia almeno pari al finanziamento 2009 (520mila euro circa), corrispondente ad un 50% circa dei decrementi 2011/2012, implementati dai residuali finanziamenti oggi frammentati tra famiglia e pari opportunità”. La proposta non è priva di un impegno serio da parte delle Regioni: “a ciò, corrisponderà l’impegno regionale di non diminuire le risorse per riportare il funzionamento del sistema sociale a livelli accettabili”. L’ultimo grosso filone è rappresentato dalla non autosufficienza su cui per le Regioni occorre avviare “un tavolo di confronto con i Ministeri del Welfare e della Salute, coinvolgendo le corrispondenti Commissioni Politiche Sociali e Salute della Conferenza delle Regioni e P.a., in modo da elaborare proposte condivise e fattibili nell’attuale situazione istituzionale ed economica”. “Il rifinanziamento delle politiche sociali – spiega l’Assessore regionale al Welfare Elena Gentile – è un passo fondamentale nelle richieste che formuliamo al Governo per la manovra di bilancio 2013. Ed è importante che le Regioni, con l’emendamento appena approvato, abbiano indicato anche la fonte di finanziamento, cioè il tesoretto di circa 900 milioni di euro accantonati con la legge sulla spending review di luglio scorso: il Governo Monti, infatti, ha posto come condizione alla discussione parlamentare sulla legge che ogni emendamento abbia copertura finanziaria. Ora tocca alla politica, in Commissione Bilancio alla Camera e ai deputati comprendere la differenza tra una richiesta di fondi per mantenere il sistema dei servizi sociali per le persone e le famiglie e… la sagra della porchetta nel paese dei Fiorito! È con questo spirito – conclude l’Assessore Gentile – che aderiamo alla mobilitazione del 31 ottobre a Roma e ringraziamo anche tutte le Organizzazioni che già dal 1 e 2 marzo scorso animano una rete sempre più ampia e sempre più importante. Auguri dalla Puglia e buon 31 ottobre a tutti, che sia di diritti per tutti e tutte, nessuno escluso!”.  
   
   
FVG: INCONTRO RAPPRESENTANTI CONSULTA DISABILI  
 
Trieste, 5 novembre 2012 - "Confermo che le risorse per l´assistenza ai disabili rimarranno invariate per il 2013. Nonostante le difficoltà che incontreremo nella stesura del prossimo bilancio regionale a causa della crisi e dei tagli imposti dal Governo, non andremo ad intaccare le risorse che già destiniamo a questa importantissima attività". Il vicepresidente della Giunta regionale, Luca Ciriani, rende chiaro l´impegno assunto durante l´incontro con i rappresentanti della Consulta regionale delle Associazioni dei disabili: "i fondi per disabili gravi e gravissimi e quello per l´autonomia possibile non subiranno tagli e non verranno compressi. Ho ascoltato attentamente e ho condiviso - ha proseguito Ciriani - le richieste e le istanze della Consulta; da parte mia c´è il massimo impegno per mantenere questa promessa". Soddisfazione viene espressa anche dal presidente della Consulta, Mario Brancati: "abbiamo rappresentato al vicepresidente l´esigenza di tutelare il mondo della disabilità, in particolare di quella grave e gravissima, con il mantenimento delle risorse ai fondi e agli interventi sulle strutture residenziali e sui centri diurni dedicati ai disabili. Siamo grati al vicepresidente Ciriani per aver condiviso questa nostra richiesta e per l´attenzione che, ancora una volta, la Regione dimostra verso un mondo che è già in grave sofferenza, basti pensare che il 35 per cento delle famiglie più povere ha al suo interno un disabile. Diamo atto alla Giunta - ha concluso il presidente Brancati - di essere in prima fila per le fasce più deboli della popolazione, nonostante le difficoltà di bilancio che si devono affrontare".  
   
   
GRANDE SUCCESSO A LEGOLI: LA MOSTRA SU CARAVAGGIO CHIUDE CON LUCA BEATRICE  
 
Peccioli, 5 novembre 2012 - “Il sacrificio di Isacco (a lume di notte)”, capolavoro di Caravaggio esposto nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Giusto di Legoli, ha visto il 29 novembre l’ultimo giorno di apertura, chiudendo con una media di circa 250 visitatori al giorno. Per il finissage di mostra la Fondazione Peccioli per l’Arte, unitamente al Comune di Peccioli e alla Belvedere Spa, ha chiamato uno dei critici d’arte contemporanea più noti e autorevoli del panorama nazionale: Luca Beatrice. Beatrice ha visitato “Affogati alla frutta” di Stefano Stacchini e Caravaggio sottointonaco” di Renato Frosali: «Il lavoro di Frosali e Stacchini rappresenta un’interpretazione curiosa e assolutamente efficace di Caravaggio – ha detto il critico – a riprova del fatto che, a oltre 400 anni dalla morte, Michelangelo Merisi rimane una pietra miliare, che ancora oggi fa sentire una forte carica eversiva e di rottura» Subito dopo è iniziata la conferenza “Caravaggio e la contemporaneità”, un dibattito che ha visto protagonisti, oltre a Beatrice, il regista dell’iniziativa Alberto Bartalini, il curatore generale Ilario Luperini e il curatore scientifico Pierluigi Carofano. Beatrice si è soffermato sull’importanza che operazioni del genere svolgono per l’arte, avvicinandola al pubblico pur non essendo necessariamente svolte in grandi città: «il recupero di questi spazi è importantissimo, e l’operazione ideata qui lo dimostra. L’arte contemporanea – ha aggiunto Beatrice in riferimento all’installazione di Alberto Bartalini “Toilette. Da Caravaggio a Jacques-louis David”, inaugurata proprio durante l’occasione – vuole dialogare con questi luoghi storici, perché è in grado di creare un cortocircuito tra passato e presente: è questa la vera eccellenza italiana». L’esposizione del capolavoro di Caravaggio proveniente dalla Collezione Cremonini di Modena ed esposto dal 21 settembre nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Giusto di Legoli, ha infatti creato intorno a sé moltissimi eventi: le esposizioni particolarmente apprezzate dal pubblico di Stefano Stacchini e Renato Frosali; lo spettacolo di Malatheatre, che ha messo in scena 30 tableaux vivant delle più note opere di Michelangelo Merisi; la toccante conferenza del professor Raymond Ward Bissell, docente di storia dell’arte presso l’Università del Michigan di Ann Harbor. E ancora i laboratori creati da Alberto Bartalini in collaborazione con l’equipe di Giannoni&santoni, che hanno visto maestranze di ogni genere protagoniste di un’interpretazione suggestiva delle opere in mostra. “Affogati alla frutta” di Stacchini e “Caravaggio sottointonaco” di Frosali saranno ancora visibili per alcune settimane a Legoli.  
   
   
MILANO: PISAPIA INCONTRA CAMPIONE ITALIANO DI SCACCHI CHE DISPUTERÀ I MONDIALI UNDER 8 IN SLOVENIA  
 
 Milano, 5 novembre 2012 - Ha solo 8 anni ed è già campione italiano di scacchi. Il prossimo 7 novembre partirà per la Slovenia dove rappresenterà l’Italia ai prossimi Mondiali under 8, ma prima di salire sull’aereo ha voluto salutare il Sindaco della sua città. Giuliano Pisapia ha incontrato Samuele Lunghi e il fratellino Daniele di 6 anni, anche lui campioncino di scacchi, accompagnati dai genitori. Sono stati a lungo a chiacchierare su come sia nata questa passione tra torri, alfieri, cavalli, regine e re. Samuele gli ha spiegato che tutto è nato vedendo suo papà giocare, il quale ha capito quasi subito di avere un campione in casa. Samuele e Daniele hanno poi spiegato al Sindaco anche le regole di questo gioco basato sulla concentrazione e sulla strategia e gli hanno consigliato qualche mossa particolare. Dopo le foto di rito, il Sindaco Pisapia ha fatto un grosso in bocca al lupo a Samuele che in Slovenia sarà accompagnato dal fratello Daniele e dalla mamma.  
   
   
SPORT, DA REGIONE LIGURIA 2 MILIONI A COMUNI PER GLI IMPIANTI  
 
 Genova, 5 Novembre 2012 - Contributi per poco meno di 2 milioni di euro – 1,962.955 - sono stati assegnati dalla Regione Liguria a 61 Comuni e Province per la realizzazione, il completamento, la manutenzione straordinaria e la messa a norma di impianti polisportivi: palestre, piscine, sferisteri, campi di calcio e calcetto, bocciodromi, palazzetti. Il provvedimento, con la graduatoria, è stato approvato dalla Giunta Burlando, riunita nella pausa della seduta del Consiglio Regionale di mercoledì, su proposta dell´assessore allo Sport Nicolò Scialfa. Si tratta di co-finanziamenti annuali a fondo perduto, come previsto dalla legge regionale 40 del 2009, pari al 25% della spesa sostenuta dagli enti locali, con il limite massimo di 100 mila euro a impianto. In provincia di Genova hanno ricevuto contributi 12 comuni. Sono: Valbrevenna (5 mila 625 euro), Sori (24 mila 269), Santa Margherita Ligure (75 mila), San Colombano Certenoli (16 mila 500), Borzonasca( 31 mila 250), Genova (28 mila.947), Tribogna (36 mila 375), Camogli (16 mila 125), Cogorno (26 mila 250) Leivi, Casarza Ligure (23 mila 750), Torriglia (3 mila 375). Nell´imperiese l´elenco comprende 20 comuni e la Provincia. Ad Aquila d´Arroscia vanno 17 mila 250 euro, seguono Ceriana (20 mila 625), Cosio d´Arroscia (25 mila), Mendatica ( 19 mila 750), San Lorenzo al Mare, comune capofila con Civezza (78 mila 250), Vallecrosia (100 mila), Cesio ( 11 mila.125), Castellaro (5 mila 625), Vallebona (31 mila 650), Bajardo (21 mila 337), Vasia (75 mila), Caravonica ( 28 mila 125), Cervo (22 mila 500), Ospedaletti (23 mila 250), Soldano (28 mila), Perinaldo (20 mila), San Biagio della Cima (25 mila), Pieve di Teco (2 mila 500) Imperia (35 mila), Airole (3 mila 750), Provincia di Imperia (20 mila 263). 19 i comuni del Savonese che hanno ricevuto contributi per gli impianti sportivi. Sono: Arnasco (40 mila euro), Noli (36 mila 250), Sassello (24 mila 913), Zuccarello (31 mila 250), Calice Ligure (27 mila 500), Varazze (27 mila), Tovo San Giacomo (18 mila 250), Ceriale (37 mila 500),Celle Ligure (17 mila 310), Borghetto Santo Spirito (50 mila), Savona (85 mila), Albenga (30 mila), Pallare (24 mila 954),Ortovero (3 mila 375), Finale Ligure (100 mila), Carcare (23 mila 50), Villanova d’Albenga (25 mila 349), Balestrino (19 mila 250), Vado Ligure ( 31 mila 250). Infine i 9 comuni dello Spezzino: Ameglia (19 mila 460), Beverino (40 mila 518), Deiva Marina (50 mila), Brugnato (34 mila 250), Carro (15 mila 409), Riccò del Golfo (6 mila 250), Porto Venere (100 mila), Calice al Cornoviglio ( 20 mila), Carrodano (19 mila 250).  
   
   
CONCERTO DELL´ORCHESTRA SINFONICA REGIONALE DELLA VALLE D´AOSTA  
 
Aosta, 5 novembre 2012 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2012/2013, propone martedì 6 novembre, alle ore 21, al Teatro Giacosa di Aosta, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Regionale della Valle d’Aosta. L’orchestra Sinfonica Regionale della Valle d’Aosta nasce nel 2012 con la consapevolezza che suonare in un’orchestra ha sempre rappresentato l’obiettivo principale di chi studia in un conservatorio. Dare la possibilità agli studenti di trovare in Valle d’Aosta una risposta di qualità e prestigio ai tanti stimoli ricevuti lungo il loro percorso didattico, unendo attorno ad un progetto importante le energie e le eccellenze esistenti all’interno dell’istituzione, è un obiettivo dell’Istituto Musicale Pareggiato. Nel breve periodo di attività l’Orchestra ha collaborato con alcuni tra i più prestigiosi solisti italiani (Umberto Clerici, Giampaolo Pretto, Roberto Rossi, Margherita Bassani) e ha partecipato come Orchestra Ospite al Festival Internazionale Europacantat 2012. Programma: Arvo Pärt (1935); Cantus in memoriam Benjamin Britten Franz Joseph Haydn (1732-1809); Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello e orchestra Hob.viib Franz Schubert (1797-1828); Quinta sinfonia in si bemolle maggiore D. 485. Sito Internet: www.Regione.vda.it