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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Novembre 2012 |
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NANOSPUGNE, UN SUPERMERCATO IN UNA PILLOLA. DUE NUOVI MATERIALI COMPRIMONO IL VOLUME DI IDROGENO E METANO |
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Milano, 5 novembre 2012 – Fino a 5000 metri quadrati di superficie compattati in solo grammo di peso. Un po’ come far entrare un supermercato nelle dimensioni di una pillola. È la proprietà di compressione di due nuovi materiali realizzati dai ricercatori dell’Università di Milano-bicocca nell’ambito del Progetto H2-ecomat. I due nuovi materiali – che appartengono alle categorie dei Materiali sintetici iperreticolati (Mir) e dei Materiali porosi di origine biologica (Mpob) – si comportano come spugne con gallerie di dimensioni nanometriche . Questa prerogativa permette di assorbire gas inafferrabili come idrogeno, metano e anidride carbonica. Sono stati realizzati in circa due anni di ricerca nel dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca e presentati il 30 ottob re nel corso di un convegno sui risultati finali del progetto H2-ecomat. Il progetto ha un valore complessivo di 750 mila euro, di cui 375 mila finanziati dalla Regione Lombardia. Il team di lavoro coordinato da Piero Sozzani, ordinario di Chimica Industriale presso il dipartimento di Scienza dei materiali dell’Ateneo milanese, ha studiato e realizzato i due materiali innovativi dotati di un elevatissimo grado di porosità, che alla vista hanno l’aspetto di una polvere e si comportano proprio come delle “spugne”. Infatti, se la polvere viene inserita in una bombola o in un qualsiasi altro contenitore, è in grado di ridurre la pressione del gas, a parità di volume, fino a 30-80 atmosfere. Ad esempio, in un recipiente di un litro riempito di materiale assorbente è possibile stoccare fino a 40 litri di metano a zero gradi. Le nanospugne oltre a ridurre la pressione hanno anche la proprietà di rilasciare i gas al termine dello stoccaggio mantenendone inalterate le caratteristiche e possono essere rapidamente usate per un nuovo ciclo di assorbimento. Alcuni dei nuovi materiali, per i quali è già in corso il deposito del brevetto, derivano dalla soia, sono biodegradabili e privi di metalli pesanti: il che permette di smaltirli tra i rifiuti organici al termine del loro ciclo di vita. «Le ricadute tecnologiche - ha detto il professor Piero Sozzani - sono facilmente prevedibili. Diventa finalmente possibile lo stoccaggio di gas a minori pressioni di esercizio, ovvero a pressioni poco pericolose. Finora, le tecnologie comunemente applicate prevedono di ricorrere ad altissime pressioni o di liquefare i gas a temperature molto basse con sistemi frigoriferi, che consumano però una grande quantità di energia». Numerosi i settori industriali nei quali questi materiali possono trovare impiego, primi tra tutti quello del’auto e della distribuzione di energia. I serbatoi di metano delle auto equipaggiati con le nanospugne possono contenere più carburante per una maggiore autonomia e azzerare i rischi di esplosione. Nel campo energetico l’impiego di questi materiali può avvenire sia nella fase di trasporto dei gas (nave, treno, gasdotti) sia nella fase di distribuzione, riducendo notevolmente i costi di rigassificazione, eliminando la necessità di “congelare” il gas. «Stiamo entrando ora nella fase del trasferimento tecnologico alle aziende del settore dei trasporti pubblici e privati e della distribuzione di energia. Numerose industrie hanno espresso interesse per i risultati ottenuti sui materiali innovativi e ci sono segnali per un impatto sulle assunzioni di giovani da noi formati , che abbiano le capacità di seguire il percorso di scale-up e di implementazione tecnologica delle scoperte. E questo rappresenta un ulteriore esempio di efficacia e di eccellenza della ricerca italiana», ha concluso Sozzani. La ricerca ha prodotto otto articoli scientifici, di cui due pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie. Scheda tecnica Finanziamento congiunto Regione Lombardia – Università di Milano-bicocca Durata: 2 anni. Importo del finanziamento: 750.000€. Dipartimenti coinvolti: Dipartimento di Scienza dei Materiali e Dipartimento di Fisica. Giovani ricercatori supportati dal finanziamento: 5 assegni di ricerca. Personale della struttura universitaria: 4 unità. Prodotti della ricerca: 8 lavori scientifici, di cui 2 pubblicati sulla rivista Angewandte Chemiei, 2 brevetti in corso di deposito. Breve descrizione: Il progetto ha riguardato l’ideazione e l’ottenimento di materiali innovativi dotati di un elevatissimo grado di porosità, cioè capaci di esporre una estesissima superficie (>5000 m2/g: la superficie di un supermercato in una pillola) verso la fase gas, comportandosi come spugne con gallerie di dimensioni nanometriche. Questa prerogativa permette di assorbire gas inafferrabili come idrogeno, metano e anidride carbonica. I materiali, ospitati in un ambiente chiuso, come una bombola o un contenitore anche di grandi dimensioni, riducono notevolmente la pressione dell’idrogeno o del metano. Possiedono la notevole proprietà di assorbire i gas con una energia tale da non impedire un desorbimento efficiente ed energicamente vantaggioso, il che significa che possono essere resi di nuovo disponibili dopo lo stoccaggio a comando con un blando stimolo di calore. I nuovi materiali appartengono a due categorie: Materiali sintetici iperreticolati e loro derivati (Mir); Materiali porosi di origine biologica (Mpob). Applicazioni: Ambito trasporti/stoccaggio: utilizzo di bombole e contenitori più leggeri, meno ingombranti, in cui il gas viene stoccato a pressioni inferiori. Ambito industriale: separazione dell’anidride carbonica e dei gas solforati dai gas di interesse, a valle degli impianti e delle condutture di trasporto dell’idrogeno e del metano. Ambito automotive: maggiore autonomia delle vetture a metano e minor pericolosità. |
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LEGGE ANTICEMENTO: REGIONI UNANIMI. MORATORIA DI ALMENO TRE ANNI |
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Venezia, 5 novembre 2012 - “Forse abbiamo perso 40 anni e anche più, mentre 40 giorni hanno sicuramente contribuito a migliorare il testo del disegno di legge del Governo, annunciato peraltro dal ministro Catania 40 giorni prima della sua effettiva adozione”. Chiosa sui numeri, l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, che ha proposto e fatto accettare all’unanimità dagli assessori regionali, assieme al collega della Puglia Dario Stefano, la modifica al testo governativo che prevede una moratoria immediata di almeno tre anni all’erosione del suolo agricolo, senza attendere tutti gli adempimenti previsti. La modifica recita, in sostanza: “dalla data di entrata in vigore della presente legge e sino al recepimento negli strumenti urbanistici dei vincoli conseguenti al limite di superficie agricola di cui all´articolo 3 della presente legge, e comunque non oltre il termine di tre anni, non è consentito il consumo di superficie agricola”, fatte salve “le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, le opere pubbliche, nonché gli interventi strumentali all´esercizio delle attività” necessarie all’imprenditore agricolo. “Ringrazio Catania per l’impegno personale, ma gli ricordo che una cosa del genere non può essere decisa sulla base dei tempi dell’emergenza elettorale a fronte di obblighi costituzionali, dopo che per decenni i Governi se ne sono disinteressati e anzi hanno operato, sottraendo loro risorse, per mettere i Comuni nelle condizioni di ‘dover’ ricorrere alle lottizzazioni che hanno ridotto pesantemente il suolo coltivato e coltivabile. Noi in Veneto abbiamo messo alla questione, ma non potevamo intervenire su materia di competenza comunale e soprattutto sugli introiti che questa ha garantito di fronte ai tagli continui dello Stato. Al quale ora ripassa la palla perché, dopo il necessario passaggio del confronto con le regioni, spetta al Parlamento l’approvazione concreta e definitiva del provvedimento. Ho visto leggi assurde approvate in un paio di giorni e leggi necessarie rimaste nel limbo. Vediamo in quale categoria i parlamentari inseriranno questa che è una legge doverosa ed etica. Il mio auspicio è che la approvino in un paio di giorni. Sono troppo ottimista?”. |
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PRECISAZIONI SU LA CITTADELLA REGIONALE DELLA CALABRIA |
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Catanzaro, 5 novembre 2012 - Sulla costruzione della cittadella regionale, l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Gentile precisa quanto segue: “Nel riportare la dettagliata sequenza della concitata giornata in cui a Palazzo de Nobili si è discusso del delicato tema del riordino delle province, desta curiosità il titolo che il Quotidiano della Calabria, pagine di Catanzaro, attribuisce all’articolo, non già sottolineando quelle che potrebbero essere le comprensibili preoccupazioni del sindaco Abramo intorno alla questione, bensì riportando, quale più grande paura del primo cittadino catanzarese, quella di non vedere realizzata la cittadella regionale. Tralasciando l’indubbia coerenza tra il contenuto dell’articolo ed il titolo dello stesso, potrebbe non appare inutile ribadire che, nel più ampio rispetto dei crono programmi contrattuali, i lavori per la realizzazione della nuova sede degli uffici regionali registrano, allo stato, un avanzamento del 47% e che nessuna presunta “cattiva notizia” proveniente da Roma giunge a smentire tali inconfutabili dati di fatto. E, se fin qui, la precisazione potrebbe apparire superflua e dovuta solo per amore di cronaca e coerenza, smette di essere tale alla luce delle dichiarazioni, che non tardano ad arrivare, della Cgil Calabria che nelle parole di Abramo, affidate ad una nota che parla di tutt’altro, legge ed intravede la consapevolezza di pressioni e contrarietà che ruoterebbero intorno alla realizzazione dell’opera, invocando chiarezza. Non è più superfluo, pertanto, ribadire e chiarire, e questa volta con forza - sostiene l’assessore ai lavori pubblici ed infrastrutture Giuseppe Gentile - non solo che il programma dei lavori registra il rispetto delle previsioni contrattuali, ma che questa amministrazione regionale segue con particolare e costante attenzione il regolare svolgimento di tutti gli adempimenti legati al processo di esecuzione dell’opera continuando a garantire il medesimo, forte, impulso già assicurato in tutte le fasi più delicate e salienti e che ha condotto all’attuale stato dell’arte”. |
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PIANIFICAZIONE: GIUNTA FVG AVVIA RIFORMA CON ADOZIONE DEL PGT |
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Trieste, 5 novembre 2012 - La Giunta regionale, riunita a Udine sotto la presidenza di Renzo Tondo, ha approvato il 31 ottobre la delibera proposta dall´assessore Riccardo Riccardi riguardante l´avvio della riforma della pianificazione territoriale della Regione e l´adozione del Piano di governo del territorio(Pgt). L´adozione del Piano, già sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie Locali e della Iv Commissione del Consiglio regionale, è l´adempimento che avvia la più ampia consultazione che porterà al nuovo strumento di governo del territorio che andrà a sostituire il Piano Urbanistico Regionale Generale in vigore dal 1978. Il Pgt comprende una relazione di analisi del territorio regionale, il Documento territoriale strategico che analizza anche i sistemi territoriali locali, la Carta dei valori, le norme tecniche di attuazione ed il rapporto ambientale. Questi documenti sono accompagnati da numerosi elaborati grafici. Le delibera prevede che tutta questa documentazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione e depositata per la libera consultazione nella sede della Direzione centrale Infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici e presso le quattro Province per il periodo di sessanta giorni. La Giunta ha pure stabilito che tutta la documentazione sia messa a disposizione del pubblico attraverso il sito web ufficiale della Regione nella sezione ´ambiente e territorio´, che nelle pagine della Pianificazione territoriale già informa sull´iter di predisposizione del Pgt. La Direzione centrale competente provvederà ad espletare tutte le attività relative alle consultazioni previste dalla procedura di valutazione ambientale strategica. |
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MONTESPERTOLI: CALCOLARE L´IMU ON LINE - POSSIBILE GRAZIE ALLO SPORTELLO TELEMATICO LINKMATE |
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Firenze, 5 novembre 2012 - I rapporti tra cittadino e Comune diventano ancora più facili e diretti. Da oggi, venerdì 2 novembre, sarà infatti attivato, in fase sperimentale, lo sportello telematico Linkmate, che consentirà al cittadino, alle imprese, ai commercialisti, ai consulenti fiscali, ai C.a.f., ai patronati e alle associazioni di categoria, di dialogare direttamente con l’amministrazione comunale nella gestione delle pratiche tributarie . Lo sportello svolgerà, per il momento, tutte le funzioni del front office dell’ufficio tributi in materia di Imposta Municipale Unica (Imu). Il servizio sarà attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno e consentirà al cittadino, in qualsiasi momento e direttamente dalla propria abitazione o dal proprio ufficio, di servirsi dei servizi comunali in materia di tributi con semplicità e immediatezza. Il servizio è gratuito e offre l’assistenza di una guida in linea. Il nuovo sportello, completamente interattivo, è l’inizio di un percorso di “avvicinamento” al cittadino ed alle sue esigenze. Quest´ultimo potrà infatti dialogare direttamente con gli uffici attraverso una bacheca messaggi e ricevere informazioni puntuali e personalizzate. Utilizzare il nuovo sportello telematico è semplice. E’ sufficiente collegarsi al sito internet del Comune di Montespertoli, e cliccare dalla home page su “Sportello Telematico Tributi”. Per utilizzare il servizio occorre la registrazione on-line, ed una volta ricevuta la password (l’invio è immediato) si può accedere direttamente alla propria posizione tributaria storica. Le banche dati consultabili on-line sono quelle dell’Imu 2012 e quelle storiche dell’Ici fino dal 1992. Collegandosi alla banca dati dell’Imu è possibile calcolare l’imposta da versare (in acconto e a saldo), visualizzare i pagamenti eseguiti come acconto, stampare il modello F24 da utilizzare per il pagamento, ed inoltre collegarsi con il catasto dei fabbricati, nonché compilare e spedire per via telematica le dichiarazioni d’imposta. Gli uffici comunali potranno così verificare direttamente la correttezza delle comunicazioni inviate dai contribuenti ed acquisire direttamente e senza spese i dati inviati per l’aggiornamento in tempo reale dell’archivio dell’ente. Lo sportello Linkmate si presenta, quindi, come uno strumento che permette, con semplicità e rapidità, di accedere direttamente alle proprie informazioni tributarie, di dialogare con il Comune tramite la bacheca messaggi, di evitare code agli sportelli di front office, di fornire e ricevere comunicazioni in maniera puntuale e personalizzata, di conservare un archivio delle attività svolte, di ricevere informazioni su scadenze, stato dei pagamenti e segnalazioni sugli adempimenti tributari. |
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SISMA. 1,9 MILIONI AI COMUNI DEL MANTOVANO PER IL SOSTEGNO ALL´AFFITTO |
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Milano, 5 novembre 2012 - Nuovo aiuto concreto per le famiglie terremotate di 41 Comuni della provincia di Mantova. La Giunta regionale lombarda, su proposta dell´assessore al Territorio, Urbanistica, Protezione civile, Polizia locale, Sicurezza e Casa Nazzareno Giovannelli, ha infatti approvato uno stanziamento straordinario di 1.882.896 euro per integrare i fondi a disposizione di coloro che devono pagare l´affitto e che si trovano in una situazione di disagio economico acuto. In concreto, per questi Comuni, il limite di reddito Isee-fsa (quindi non quello imponibile) per richiedere il contributo, precedentemente abbassato a causa dei ridotti trasferimenti statali, ritorna a essere di 12.911 euro. Attenzione Concreta Della Regione - "Questa misura - spiega l´assessore Giovannelli - dimostra ancora una volta l´attenzione e la vicinanza concreta della Regione alle popolazioni terremotate del Mantovano". Concretamente, i richiedenti aventi un Isee-fsa fino a euro 6.713,94 potranno beneficiare di un contributo fisso di 1.100 euro, mentre ne avranno 800 euro quanti hanno un Isee-fsa compreso tra 6.713,95 e 12.911,42 euro. "Si tratta di importi - continua l´assessore - che potranno essere ricalcolati in presenza di un numero maggiore di domande idonee pervenute e superiori alle risorse attribuite a ciascun Comune sulla base dell´andamento triennale delle richieste per la misura". 41 Comuni Beneficiari - A beneficiare dell´integrazione della misura Fondo sostegno disagio acuto saranno le famiglie dei seguenti 41 Comuni: Bagnolo San Vito, Borgoforte, Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Castelbelforte, Castellucchio, Castel D´ario, Commessaggio, Curtatone, Dosolo, Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Mantova, Marcaria, Moglia, Motteggiana, Ostiglia, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Pomponesco, Porto Mantovano, Quingentole, Quistello, Revere, Rodigo, Roncoferraro, Sabbioneta, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Serravalle a Po, Sustinente, Suzzara, Viadana, Villa Poma, Villimpenta e Virgilio. Le domande potranno essere presentate dal 26 novembre al 21 dicembre 2012 presso i Comuni interessati. |
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MONTAGNA FVGT : OLTRE 7 MLN. EURO PER LAVORI PUBBLICI |
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Trieste, 5 novembre 2012 - Nella seduta del 31 ottobre della Giunta regionale è stato approvato in via definitiva il riparto che finanzia lavori pubblici da realizzarsi nei comuni della montagna del Friuli Venezia Giulia per 7 milioni di euro. Il vicepresidente Ciriani ha commentato ringraziando "l´assessore Savino, che ha portato a conclusione l´iter di questo provvedimento iniziato a luglio quando ricoprivo l´incarico di assessore alla Montagna. Abbiamo così sbloccato e recuperato tutte quelle somme che rimanevano inutilizzate in diversi capitoli di spesa della competente direzione regionale e delle Comunità montane, e che ora potranno essere velocemente rimesse a disposizione del territorio e, di conseguenza, del comparto produttivo". "Assolviamo quindi anche ad un preciso impegno che ci eravamo assunti nei confronti delle associazioni dei costruttori edili, immettendo nel comparto produttivo risorse pubbliche che permetteranno alle nostre aziende di combattere la crisi; infatti uno dei criteri per l´assegnazione era che i progetti presentati dai Comuni fossero cantierabili in tempi brevi". Nel dettaglio, il riparto deliberato oggi distribuisce 7 milioni di euro a 35 Comuni della regione, classificatisi con il punteggio più alto nell´apposita graduatoria stilata sulla base dei progetti d´intervento proposti dagli stessi Enti locali. A questi se ne aggiungeranno prossimamente altri 4 che attingeranno alle risorse ordinarie della direzione, utilizzabili per integrare i 7 milioni, portando in tal modo il totale dello stanziamento a circa 7,8 milioni di euro. Di questi 39 Comuni, 11 sono della provincia di Pordenone mentre i restanti 28 di quella di Udine. |
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A FINE MESE IL BANDO RETI DI IMPRESA RISORSE PER 1 MLN 600 ML EURO NELL´AMBITO DI "ABRUZZO 2015" |
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Pescara, 5 novembre 2012 - La Giunta regionale, nei giorni scorsi, ha approvato il "Bando per la promozione e lo sviluppo di contratti di rete" rivolto alle Pmi con l´obiettivo di favorire lo sviluppo del sistema imprenditoriale abruzzese e accrescerne la competitività sui mercati nazionali e internazionali. Questa mattina, il vice presidente ed assessore per lo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, lo ha illustrato a Pescara in una conferenza stampa tenuta insieme al presidente di Abruzzo Sviluppo, Nello Rapini. Per poter accedere alla misura che il governo regionale finanzia con 1 milione 600 mila euro, nell´ambito del progetto Abruzzo 2015, devono associarsi almeno due imprese e presentare un progetto tendente a favorire la creazione di reti, la realizzazione di attività di servizi comuni per la ricerca e l´innovazione delle imprese, lo sviluppo di funzioni avanzate condivise nella rete (promozione, consulenza, produzione, progettazione, logistica, servizi connessi, ecc.), la creazione di reti ed accordi di subfornitura; il miglioramento delle performance ambientali con particolare attenzione all´intero ciclo di vita del prodotto/servizio; la valorizzazione dei sistemi di gestione della qualità di prodotti e servizi; lo sviluppo di prodotti/servizi che consentono l? ampliamento di mercati; la creazione e promozione di marchi e brevetti di reti. Queste le spese ammissibili: acquisto attrezzature, impianti, strutture funzionali al progetto proposto dalla rete, software e hardware di nuova fabbricazione, promozione, comunicazione, e pubblicità legati al programma comune di rete, costi per acquisizione di brevetti e diritti di licenza strumentali alla realizzazione del programma comune di rete e costi per il deposito di brevetti e la registrazione di marchi spese notarili e di registrazione sostenute per la costituzione di nuove reti di imprese; spese di formazione e/o aggiornamento del personale delle imprese aderenti alla rete, necessarie all´attuazione del Programma Comune di Rete; attività di consulenza e assistenza tecnica specialistica (solo se prestate da soggetti esterni alla rete, ivi comprese le Associazioni di categoria), azioni di internazionalizzazione della rete di imprese, finalizzate alla presenza su mercati internazionali. L´agevolazione va da 15 mila a 40 mila euro, pari al 50% delle spese ammesse che non potranno essere inferiori ad 30 mila euro e non superiori ad 80 mila euro per ogni contratto di rete. Le domande si potranno presentare dalla data di pubblicazione del Bando sul Bura, che avverrà presumibilmente entro una ventina di giorni, e dovranno pervenire entro il 31 gennaio 2013. "Bisogna considerare - ha sottolineato Castiglione - che sono finanziabili anche i contratti di rete già stipulati e iscritti al Registro delle Imprese alla data di pubblicazione del bando, al fine di consentire loro processi di consolidamento. Entro fine anno - ha proseguito - verrà pubblicato un bando ulteriore, sempre a valere sulle risorse di Abruzzo 2015, che finanzierà i progetti che le reti presenti in Abruzzo intendono portare avanti e perseguire per circa 7 nilioni di euro. L´obiettivo deve essere quello di favorire lo scambio del know-how per incrementare la capacità di penetrazione commerciale, anche mediante lo sviluppo di prodotti/servizi e progetti d´investimento. Con la diffusione di modelli associativi sarà possibile ottenere la riduzione degli oneri, il miglioramento aggregativo e gestionale, al diminuzione dei rischi e, in generale, un aumento delle opportunità a fronte di mercati sempre più competitivi". Il modello nazionale sulle reti d´impresa, disciplinato dalla Legge n. 33 del 9 aprile 2009 e successive modificazioni ed integrazioni, è stato recepito e valorizzato dalla Legge Regionale n. 40 del 2012, denominata "Promozione e Sviluppo del sistema produttivo regionale", che ha riservato un articolo specifico a tale strumento aggregativo. Si è compreso fin da subito l´utilità di utilizzare tale istituto in quanto ora più che mai è importante fare sistema. "E´ indispensabile, infatti, - ha ripreso Castiglione - che le imprese più piccole, meno attrezzate e strutturalmente più deboli per affrontare la concorrenza, facciano sinergia per ottenere migliori risultati. Nel Bando abbiamo tenuto in considerazione, come premialità, le aree di crisi l´essere o meno dentro i poli d´innovazione, l´internazionalizzazione dei prodotti o dei servizi, nonché l´innovazione che i prodotti possono sprigionare. Le aggregazioni d´impresa sono uno strumento di natura democratica, poiché coinvolgono sia le Pmi che le grandi. Ed è proprio tramite la cooperazione e l´integrazione che si possono raggiungere obiettivi di sviluppo superiore. Le imprese abruzzesi sono state fino ad oggi sollecitate già da sue bandi che hanno visto, e stanno vedendo, la costituzione di poli d´innovazione il cui nobile fine è legato a stimolare l´attività innovativa e ad incoraggiare l´interazione intensiva di Pmi ed organismi di ricerca attivi in filiere di settore e quindi verticali. Con questa misura siamo ora fiduciosi che si potranno avere i giusti stimoli per la Pmi, indipendentemente dal polo di appartenenza per cui assolutamente trasversali e legate in modo orizzontale per raccogliere interessanti opportunità per mettersi insieme ed unire le forze". In tal modo, i Poli di Innovazione, aggregazioni verticali, e le reti di impresa, aggregazioni orizzontali, formeranno i cluster e la nuova geografia industriale del nostro territorio, frutto di una nuova cultura basata sulla collaborazione su specifici progetti di innovazione che hanno una forza d? impatto notevole. "Sviluppare progetti comuni per raggiungere obiettivi condivisi - ha sottolineato l´assessore - significa quindi spingere verso il contratto di rete, (già oggetto di agevolazioni fiscali, tramite legge nazionale, per gli utili che le aziende aderenti alla rete destinino alla realizzazione degli investimenti previsti nel programma), che in maniera flessibile ed economica aiutano a superare non solo la questione dimensionale ma anche a favorire il dialogo e la collaborazione tra le imprese partecipanti. Ciò significa favorire progetti comuni, modalità condivise e risultati collettivi". Il contratto di rete consente di superare alcune delle debolezze del nostro sistema industriale come il nanismo e la frammentazione e, dove già esiste, si sta rilevando un importante sostegno alle imprese in difficoltà che, in alcuni casi grazie all´aggregazione, hanno aumentato il fatturato e la forza di penetrazione nei mercati esteri. Sarà anche molto importante il coinvolgimento di tutti gli attori, banche e associazioni di categoria, per implementare il modello di servizio sul territorio e per consentire alle imprese aggregate in rete di avere un miglioramento del rating che spetta a ciascuna di esse. Operare insieme ad altri consente di fare cose che da soli non si potrebbero fare, ma per fare impresa con altri imprenditori bisogna crederci, bisogna avere fiducia negli altri, investire risorse per realizzare un progetto comune e soprattutto darsi delle regole condivise. Il contratto di rete è certamente lo strumento tecnico, oggi a disposizione delle imprese, più flessibile e più agevole per sviluppare insieme progetti innovativi mantenendo la propria individualità ma con le forze unite, al fine di concretizzare sinergie che in questo momento sarebbero difficilmente sostenibili. |
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L’INDUSTRIA LOMBARDA RESISTE |
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Milano, 5 novembre 2012 - "I dati dimostrano che la Lombardia è in controtendenza rispetto ai dati nazionali e tutto questo dimostra che i processi di internazionalizzazione messi a punto da Regione Lombardia e portati avanti dalle nostre imprese stanno dando i loro frutti. Questo anche grazie agli strumenti che noi abbiamo messo a disposizione". Lo ha detto, il 30 ottobre Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, partecipando alla conferenza stampa di presentazione dei dati congiunturali del terzo trimestre per l´industria e l´artigianato, presentati da Unioncamere Lombardia nella sua sede milanese. Nei Primi 9 Mesi Produzione Scesa Del 4,5 Per Cento - Il terzo trimestre 2012 ha fatto registrare una decelerazione della contrazione dei livelli produttivi e del fatturato rispetto ai periodi precedentemente analizzati. La produzione industriale registra una variazione negativa sia del dato congiunturale (-1,0 per cento, contro il -1,8 per cento dello scorso trimestre) sia di quello tendenziale (5,5 per cento). Complessivamente, nei primi 9 mesi del 2012 la produzione è scesa del 4,5 per cento, con una perdita di fatturato al 2,5 per cento. Per le aziende artigiane i dati congiunturali (1,6 per cento) e tendenziali (-7,8 per cento) sono ancora più al ribasso. Mercato Interno In Caduta Libera - Causa della congiuntura negativa è senza dubbio la caduta della domanda interna, anche a fronte della tenuta degli ordini esteri (lieve contrazione, dello 0,3 per cento, rispetto ai livelli massimi di fine 2010). Il calo dei livelli produttivi si ripercuote anche sul tasso di utilizzo degli impianti e sull´occupazione, in leggero calo (-0,7 per cento di saldo per l´industria e -1,0 per cento per l´artigianato), anche se si riduce il ricorso alla Cig. Prospettive Migliori Ma Solo Con Export - Le aspettative per il quarto trimestre 2012 presentano un lieve miglioramento per domanda interna e produzione, seppur ancora in terreno negativo, mentre mantengono un trend decrescente per l´occupazione. La domanda estera presenta aspettative positive e in ulteriore crescita. Serve Nuova Europa Che Guardi Al Manifatturiero - "In realtà ritengo - ha spiegato il vice presidente - che il tema che va posto con forza sia quale tipo di Europa vogliamo. Se vogliamo ancora che l´Europa sia muova solo attraverso logiche finanziare o, viceversa, si articoli attraverso logiche di mercato, sostenendo il manifatturiero". E a questo proposito Gibelli ha ricordato l´importanza "dell´Euroregione nata, a fine giugno, a San Gallo in Svizzera, che dovrà mettere al centro della sua azione il sistema produttivo". Gibelli ha voluto ribadire la necessità di una "riforma della Banca centrale europea, chiamata a fare gli interessi delle imprese e non quelli della grande finanza". Bettoni: Mercato Interno Perde Colpi - "Un calo di produzione da tempo di guerra" così ha commentato i dati presentati oggi Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia. "I dati - ha detto ancora il presidente - dimostrano che il mercato interno continua a perdere colpi". "Purtroppo - ha spiegato - stiamo entrando in una fase deflattiva. Le previsioni restano in ambito negativo. Ci sono pallidi segnali di ripresa per quanto riguarda la domanda estera". Barcella: Riprendere Federalismo - Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia, commentando le prospettive del comparto industriale ha detto che la politica "industriale è oramai polarizzata tra Bruxelles e i territori locali. Ed è per questo che, dopo questa parentesi, si deve tornare a parlare di federalismo. Il ruolo della Regione nel rilancio del territorio e dell´industria sarà fondamentale per il futuro. Assoluta attenzione la Regione dovrà riservare poi alla formazione delle risorse umane". |
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MONZA E BRIANZA - FALLIMENTO PER OLTRE 76MILA IMPRESE IN ITALIA |
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Monza, 5 novembre 2012 - Complessivamente, tra fallimenti, concordati preventivi e scioglimenti, tra i mesi di gennaio e settembre del 2012, sono state più di 76mila le imprese in Italia entrate in procedura concorsuale, vale a dire l’1,3% del totale. I nuovi fallimenti registrati nei mesi del 2012 sono complessivamente 8.360, di cui oltre 1800 in Lombardia. A soffrire di più sembrano le imprese “consolidate”: tra quelle in difficoltà, le imprese straniere pesano circa il 4% del totale mentre sale al 7,7% il peso percentuale delle imprese giovanili. Gli stranieri al nord soffrono di più: in Lombardia, ad esempio, le imprese con maggioranza di soci nati all’estero in difficoltà rappresentano il 5,3% del totale, superando la media nazionale; così come in Trentino – Alto Adige (6,2%) e in Friuli Venezia Giulia (6,9%). Al sud invece i giovani hanno più problemi: sale al 13% in Calabria il peso percentuale delle imprese giovanili in difficoltà sul totale, al 12% in Campania. Emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. |
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VCO: 2008-2012, IL BILANCIO DI UN QUINQUENNIO |
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Verbania, 5 ottobre 2012 - Il 30 ottobre è stato presentato il Bilancio di mandato 2008-2012 della Camera di Commercio del Vco. “Un documento volutamente sintetico ma inevitabilmente denso, che confronta gli obiettivi del nostro “Piano Strategico 2008-2012” con i risultati. – ha dichiarato Tarcisio Ruschetti, Presidente dell’ente - Nel momento del rinnovo degli organi camerali è nostra responsabilità dare conto di quello che abbiamo fatto, ed offrire spazio per riflessioni, valutazioni e proposte per i nuovi obiettivi. Il bilancio del mandato 2008-2012 vuole dare a tutti, innanzitutto alle imprese ed ai loro rappresentanti, l’opportunità di valutare l’esperienza che la Camera di commercio ha realizzato negli ultimi 5 anni ed il contributo che ha portato allo sviluppo locale. Per questo motivo, alle parole abbiamo affiancato i numeri: il piano strategico 2008-2012 prevedeva per ogni obiettivo strategico un set di indicatori di valutazione, che sono stati misurati e che oggi tutti possono usare per giudicare il nostro operato ”. Tre elementi emergono dal documento: 1. Risorse a disposizione delle imprese. La Camera di commercio ha investito negli interventi economici più di 7 milioni ed 800 mila euro, circa 1 milione 570 mila euro in media l’anno. Alle risorse finanziarie si aggiungono le risorse di personale. Nel quinquennio è stata costantemente ridotta la spesa per attività di staff ed è aumentato l’impegno del personale in attività e servizi per le imprese. Energie spese anche nella costruzione e realizzazione di interventi sui fondi europei, nazionali e regionali: quattro i progetti Interreg approvati (1.109.400 di finanziamento Interreg), tre i progetti finanziati sul Programma Operativo Regionale (1.500.000 euro di finanziamento regionale) 2. Un terzo del diritto annuale, il tributo pagato dalle imprese, ritorna alle imprese sotto forma di interventi promozionali. Un risultato che mette la Camera del Vco al primo posto fra le 11 Camere di commercio piemontesi e liguri (escluse Torino e Genova) 3. Tempi di risposta. Il Registro delle Imprese del Vco è al primo posto in Italia per la rapidità delle procedure. Il 99,6% delle pratiche è concluso nei termini, l’85% in un solo giorno, più della metà il giorno stesso di presentazione. Il Bilancio Di Mandato – Le Risorse - Il piano strategico 2008-2012 prevedeva di dedicare agli obiettivi strategici di carattere promozionale una dotazione finanziaria media annua di circa 1.600.000 euro, previsione rispettata. Le differenze annue sono in gran parte legate all’attivazione dei progetti finanziati dai fondi europei, nazionali e regionali. Grazie a questa capacità, per ogni euro investito dalla Camera in iniziative e progetti a favore delle imprese e del sistema socio-economico, sono stati attivati altri 80 centesimi. Quindi per ogni euro messo a disposizione direttamente dalla Camera sono stati realizzati interventi per 1,80 euro. Quasi il 70% dei costi del personale riflette attività che riguardano direttamente le imprese ed il sistema delle imprese. Le spese di funzionamento della Camera di commercio del Vco sono il 21% degli oneri correnti, la percentuale più bassa in Piemonte (escluso Torino). Il Bilancio Di Mandato – I Tre Obiettivi Strategici – Sintesi - Obiettivo 1 – Sviluppo Internazionale Delle Filiere Produttive - Come- Sono stati realizzate una pluralità di iniziative per casalinghi, lapidei, turismo leisure, turismo congressuale, agroalimentari - descritte nel bilancio di mandato. Hanno in comune alcune logiche: le reti d’impresa – nell’arco del quinquennio la Camera ha aiutato a fare nascere e sviluppare reti in tutti i settori leader; le reti fra territori – in particolare con Novara, Varese, la sponda elvetica; la forte spinta all’internazionalizzazione ed all’innovazione (di prodotto, di mercato, tecnologica, organizzativa, di processo); le politiche di marchio (tutte le iniziative di rete sono caratterizzate da un marchio; i vari marchi hanno un’immagine coordinata, che richiama la sagoma stilizzata del Lago Maggiore). Obiettivo 2 – Capitale Territoriale - Come - La Camera si è concentrata su alcuni elementi come l’attrazione di investimenti ed il coordinamento degli Sportelli Unici per le attività produttive, l’eticità delle imprese e del mercato – con 23 imprese che redigono il bilancio sociale e più di 50 imprese ed enti che partecipano al “club” delle imprese socialmente responsabili; la conservazione e sviluppo delle aree montane, grazie alle collaborazioni con Comunità Montane e Gal; paesaggio ed ambiente, una novità questa degli ultimi anni, confluita nel “Piano strategico per il sistema culturale del Vco – Vco un paesaggio a colori” che verrà presentato ufficialmente a dicembre. Intorno a questi elementi è stato costruito un programma di marketing territoriale, turistico e culturale – un impegno questo non scontato né usuale per un ente come la Camera di commercio. Obiettivo 3 – Sostegno All’imprenditorialità - Come - Al forte impegno per la semplificazione, premiata con il podio nazionale per il Registro delle imprese del Vco, si aggiungono gli interventi per la trasparenza del mercato (mediazione, metrologia legale, controlli sulla sicurezza e qualità dei prodotti), le politiche per la nascita di nuove imprese (più di 2 aspiranti imprenditori in media ogni giorno lavorativo ottengono informazioni ed assistenza dagli uffici camerali); un grande sforzo nella raccolta, elaborazione e condivisione delle informazioni statistico-economiche. |
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NUOVI CANTIERI APUANIA: INALTERATO L’IMPEGNO DELLA REGIONE |
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Firenze, 5 novembre 2012 – “L’impegno della Regione per il rilancio dei Nuovi Cantieri Apuania e la reindustrializzazione dell’area di Massa Carrara continua ed è pieno, ovviamente nei modi e nelle forme previste dalla normativa regionale”. Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini rassicura rispetto alle preoccupazioni manifestate nei giorni scorsi da istituzioni locali e sindacati a seguito della lettera inviata dalla Regione a istituzioni, sindacati e Ministero dello sviluppo economico. “Nella lettera – spiega Simoncini – abbiamo ribadito l’impegno per garantire il sostegno al reddito e la formazione dei lavoratori e assicurato che metteremo a disposizione della nuova società tutti gli strumenti disponibili, sia per favorire gli investimenti che l’innovazione”. Quanto alla partecipazione da parte della Regione al capitale sociale, a renderla impossibile è la nuova normativa di riassetto di Fidi Toscana, resasi necessaria a seguito delle osservazioni di Banca d’Italia. “Come ricordato nella lettera – prosegue Simoncini – in sede ministeriale abbiamo fatto presente che nel caso in cui la società ritenesse di dover ricorrere alla legge 181, per il rilancio di aree industriali, la presenza pubblica nella società potrà essere garantita da Invitalia”. L’assessore ha aggiunto che la Regione è in stretto contatto con il Ministero dello sviluppo economico e che, in tempi brevi, è ipotizzabile un incontro a Roma nel corso del quale, dopo il completamento dell’istruttoria da parte di Invitalia sulle diverse proposte pervenute, verrà dato il giudizio definitivo su di esse e scelto il nuovo soggetto. “Un giudizio che sarà vincolato – osserva – alla credibilità del piano industriale, alla rioccupazione dei lavoratori e alla capacità finanziaria della nuova società , indipendentemente dagli aiuti pubblici di cui potrà usufruire”. L’assessore, nella lettera inviata qualche giorno fa, aveva confermato anche l’impegno per arrivare al più presto alla definizione dell’accordo di programma per la reindustrializzazione dell’area di Massa Carrara, auspicando la rapida ripresa del confronto a livello ministeriale. |
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DALLA PROVINCIA DI ROMA SOSTEGNO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE |
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Roma, 5 novembre 2012 - Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e l’assessore alle Politiche finanziarie e di Bilancio, Antonio Rosati hanno presentato, a Palazzo Valentini, due nuovi bandi per il sostegno alle piccole e medie imprese. Complessivamente si tratta di due milioni di euro per il supporto e l´accesso al credito delle pmi di Roma e provincia. Il primo provvedimento prevede lo stanziamento di un milione, che a sua volta potrebbe generare per effetto moltiplicatore un flusso di investimenti pari a 15 milioni, al fine di potenziare il sistema dei Confidi e incrementare la concessione delle garanzie reali per gli istituti bancari. Il secondo contempla lo stanziamento di un milione di euro al fine di favorire la capitalizzazione, lo sviluppo e il consolidamento delle pmi attraverso un´azione finalizzata alla patrimonializzazione. Il regolamento del bando stabilisce che il 25% del finanziamento complessivo, erogato direttamente dalla Provincia, verrà restituito a tasso zero nei successivi 5 anni. Il restante 75% verrà rimborsato alla banca al miglior tasso di interesse previsto sulla base del range creditizio di ciascuna azienda. "Per noi – ha affermato Zingaretti – ha rappresentato un colpo drammatico l´operazione finanziaria di luglio del governo, che ha tolto 30 milioni di risorse. Tuttavia abbiamo tentato di raccogliere il grido d´allarme che veniva dalle imprese su due punti. I pagamenti: dovevamo dare un segnale che questa amministrazione su questo è stata attenta e ha potuto essere coerente. Il tema del credito, naturalmente nelle proporzioni che può fare la Provincia che, malgrado il credito di 600 milioni di euro che vanta verso la Regione, si è sentita di intervenire su questo nuovo impegno”. ”Grazie a questo nostro sostegno ai Confidi – ha proseguito Zingaretti – mobiliteremo circa 15 milioni di euro in più di credito per le pmi: è un segnale concreto che ascoltiamo la società e il mondo dell´economia. Ci prepariamo a concludere il mandato non lasciando una situazione negativa e fino all´ ultimo facciamo qualcosa di utile e concreto per le imprese". L´ assessore Rosati ha dichiarato: "Abbiamo fatto efficientamento e risparmi nonostante i tagli della spending review". Ha poi detto che per i provvedimenti stabiliti dall’Amministrazione provinciale "i soldi" sono "già pronti e prossimamente faremo il bando. È poco ma è meglio di niente in un momento in cui nel nostro territorio e´ quasi tutto fermo". Il presidente della Cna di Roma, Lorenzo Tagliavanti, ha affermato: "Nel terzo trimestre del 2012, per la prima volta dal dopoguerra, è diminuito il numero delle aziende iscritto nell´albo delle imprese di Roma. Inoltre diminuisce il numero di dipendenti per impresa, quindi le imprese diventano sempre più piccole". Attilio Tranquilli di Unindustria ha ricordato che "nei settanta miliardi di debito pubblico verso le imprese c´è una parte di trasferimenti che si potrebbero fare verso le Regioni. Si tratta di un impegno da portare avanti per un amministrazione pubblica virtuosa". Rosario Cerra di Confcommercio, ha detto: "Stiamo vedendo un bell´atto concreto da manager pubblico e un bel segnale politico". Apprezzamento per l’operato della Provincia di Roma è giunto anche dal presidente della Confesercenti di Roma, Valter Giammaria. |
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LA MANIFATTURA DI PRECISIONE: SALDATURA E TAGLIO ANASTA, IL RIFERIMENTO DEL SETTORE, PREVEDE LA RIPRESA SOLO NEL 2013 |
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Milano, 5 novembre 2012 - Il settore della “Saldatura, taglio e tecniche affini”, rappresentato da Anasta, l’associazione che riunisce i Costruttori di Apparecchiature e Prodotti di Consumo per la Saldatura e Taglio, chiude il consuntivo 2011 con una moderata crescita del valore della produzione (+3%). Le previsioni per il 2012 non sono positive, si prevede infatti una decisa contrazione (-5%) del mercato nazionale, attenuata però dal contributo dell’export. “Per far fronte a questa congiuntura economica abbiamo deciso di incontrare progettisti, direttori tecnici e chi in azienda si occupa di certificazione, qualità, e sicurezza promuovendo un percorso di informazione. - afferma Giuseppe Maccarini, Presidente Anasta - Verrà condivisa una prima analisi dell’evoluzione applicativa dei procedimenti di Saldatura e Taglio nelle versioni sia manuali sia automatiche, approfondendo alcune sue applicazioni. E’ un’opportunità per rinfrescare le sinergie verso alcuni settori per il settore particolarmente significativi (costruzioni, meccanica, navale, tubi) che attraversano una fase negativa e ciò si ripercuote sul comparto della saldatura e del taglio. Per essi si prevede una leggera ripresa solo nel 2013”. Anche le esportazioni nel 2011 sono aumentate (+7,9%), ma si prevedono in diminuzione nel corso del 2012 (-2,5%). L’occupazione risulta diminuita nel 2011 (-3,8%) e si prevede resterà stabile nel corso del 2012. Per gli investimenti la situazione è stabile nel 2011 e non si prevedono variazioni nel corso del 2012. Per alcuni settori (saldatrici con inverter per il solare, saldatura ossigas con l’applicazione per gas puri e medicale) la scarsa copertura della capacità produttiva è compensata dalla diversificazione. Per il settore prodotti di consumo, legato ai prezzi dell’acciaio, si prevede un mantenimento dei costi (manodopera ed energia) con conseguente difficoltà ad applicare una variazione dei prezzi. I prezzi delle saldatrici manuali e semiautomatiche registrano un aumento dovuto al miglioramento del prodotto, da ciò consegue un aumento dei prezzi medi. L’automazione per saldatura è l’investimento produttivo in continua e lenta crescita poiché beneficia dell’evoluzione tecnologica dei procedimenti. Il risultato è un cambio di tendenza a partire dal 2012, con un recupero dei fatturati ma un mantenimento o una riduzione delle quantità vendute. L’andamento del settore rimane strettamente legato all’aumento della produttività nel settore delle costruzioni e dell’industria manifatturiera Il settore “Automazione taglio” risente della modifica organizzativa dell’industria dell’acciaio, che prevede il rientro in azienda di alcune lavorazioni in precedenza affidate ai centri servizi. L’investimento è finanziariamente importante con conseguente utilizzo dell’attrezzatura in fabbrica e calo delle commesse per i centri servizi. |
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543 MILIONI PER IL MOBILE IMBOTTITO DI PUGLIA E BASILICATA |
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Bari, 5 novembre 2012 - Capone: “Soddisfazione per la qualità degli investimenti. Privilegiata la ricerca. Entro dicembre il testo dell’accordo di programma” Valgono oltre 219 milioni e 865 nuovi posti di lavoro le manifestazioni di interesse espresse dalle aziende per l’area di produzione del mobile imbottito nel territorio pugliese. Dell’intera somma 42.628 milioni saranno spesi per ricerca e sviluppo. Sono questi i numeri della prima bozza del programma di reindustrializzazione del mobile imbottito presentati oggi dalla vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone ai sindacati, alle associazioni di categoria ed ai sindaci dei Comuni di Gravina, Gioia del Colle, Laterza, Cassano delle Murge, Altamura, Santeramo, Ginosa e Poggiorsini. Un tema sul quale tutti gli attori sono chiamati ad esprimersi. Per questo nel corso dell’incontro sono stati costituiti quattro gruppi di lavoro, la cui composizione precisa sarà definita la prossima settimana. (...) “Abbiamo concordato una programmazione del lavoro ed una tempistica molto dettagliate, per evitare i tanti nulla di fatto di tutti questi anni”, ha chiarito la vicepresidente. “Ciascun gruppo si occuperà di una precisa area di interesse tra quattro: produttività; logistica; incentivi e semplificazione; credito”. “Il programma di lavoro – continua Loredana Capone – prevede che i quattro gruppi elaborino i contenuti dell’accordo di programma per l’ultima settimana di novembre per poi arrivare al testo definitivo da condividere con il ministero dello Sviluppo economico entro fine anno”. “Il ministero dello Sviluppo economico ha previsto di investire per la qualificazione dell’area 40milioni di euro, altrettanti la Regione Puglia. Si sta cercando di reperire altre risorse nell’ambito della logistica”. “Stiamo andando dritti verso l’obiettivo che ci siamo prefissati il 27 luglio con il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Basilicata sottoscrivendo un’intesa per la costituzione di un gruppo di lavoro coordinato dal direttore generale del ministero Carlo Sappino”. “Oggi possiamo dire - ha concluso Loredana Capone - di essere piuttosto soddisfatti per le manifestazioni d’interesse ricevute anche perché per il territorio della Puglia le proposte raccolte riguardano soprattutto la filiera del legno-arredo, che ha caratterizzato la vocazione produttiva del territorio e che è rappresentata da maestranze che ci invidiano in tutto il mondo. L’altro motivo di soddisfazione è rappresentato dal fatto che tutte le proposte raccolte hanno un investimento in ricerca e sviluppo che rappresenta addirittura il 19,5% del totale dell’investimento. È il segno che lo sforzo fatto in questi anni dalla Regione Puglia per promuovere la ricerca nelle aziende anche attraverso gli incentivi è entrata a pieno titolo nelle logiche industriali. Confidiamo tuttavia che grazie al miglioramento del contesto produttivo con gli investimenti programmati dalle nostre imprese e gli incentivi impegnati dal ministero dello Sviluppo economico e dalla Regione Puglia, l’intero clima possa cambiare e determinare, con l’impegno di tutte le parti, l’attrazione di nuovi investimenti. Per questo insisto sul ruolo di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, invitata al gruppo di lavoro proprio per garantire un impegno che vada oltre i confini degli investimenti regionali”. Delle proposte pervenute, 79 sono quelle indirizzate al territorio della Puglia e 25 a quello della Basilicata mentre le proposte con localizzazione non precisata sono 3. Le imprese che le hanno presentate sono soprattutto piccole e piccolissime, poche le medie e solo due le grandi. |
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ASSEMBLEA DEL CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA DI COSENZA |
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Catanzaro, 5 novembre 2012 - L’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria, Giacomo Mancini, accogliendo l’invito dell’Asi, ha preso parte il 31 ottobre alla seduta assembleare del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Cosenza. All’incontro, promosso dal Presidente Diego Tommasi e dalla Direttrice generale Stefania Frasca, erano presenti anche il Sindaco di Lattarico e consigliere Asi, Gianfranco Barci, e i membri dell’Ente. Il confronto, infatti, è stato organizzato proprio sulla scorta della pubblicazione delle graduatorie Pisl (Progetti Integrati per lo Sviluppo Locale) per fare il punto sul lavoro fatto e su quello che si dovrà fare per il futuro. L’asi, infatti, è coinvolta in due Pisl - della tipologia Sistemi Produttivi – che sono stati approvati: quello “Bit Bioedilizia e Innovazione Tecnologica” con Cosenza come comune capofila del valore di 5.714.286 euro; e quello dall’importo di 5 milioni di euro “C.ros.pro. Corigliano Rossano Sistemi produttivi” con Rossano come comune capofila. Dopo l’ottima riuscita della prima conferenza di attuazione della Programmazione Integrata, che su convocazione del Governatore Scopelliti si è svolta a Lamezia Terme nei giorni scorsi, si è entrati infatti nella fase attuativa. Per questo, nel corso dell’incontro con l’Asi, l’Assessore Mancini ha sollecitato il Consorzio ad adempiere a tutti i passaggi che servono per attivare le risorse. “145 milioni di euro sono stati destinati agli aiuti alle imprese – ha dichiarato l’Assessore regionale Mancini – e possono raddoppiarsi con gli interventi dei privati. Una partita notevole dal punto di vista economico e finanziario che può dare ricadute importanti su tutto il territorio. Il mio augurio – ha aggiunto l’Assessore Mancini – è quello che questa comunità, composta da amministratori fattivi ma anche da un tessuto imprenditoriale che sa essere vivo e produttivo, non si lasci scappare questa grande opportunità. In 22 mesi di lavoro abbiamo portato a compimento un’operazione da 350milioni di euro che ha rimesso in moto il Por Fesr Calabria ma anche la progettualità che mancava alla nostra regione. Sono stati finanziati i progetti migliori – ha concluso l’Assessore Mancini – ma stiamo lavorando affinché anche quelli esclusi, con i dovuti miglioramenti, possano rientrare nella progettazione futura”. |
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WEBRED: REGIONE INCONTRA SINDACATI “PRIORITARIO CONFRONTO AVVIATO CON GOVERNO E PARLAMENTO PER AVERE CHIAREZZA SUL PERCORSO DI RIORDINO” |
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Perugia, 5 novembre 2012 - “In questo momento credo che dovremo concentrare gli sforzi su due obiettivi che sono temporalmente prioritari. Il primo è quello di giungere ad una modifica legislativa alle norme previste dal Governo sulla Spending review per quanto riguarda la riduzione delle spese, la messa in liquidazione e la privatizzazione di società pubbliche (art.4 del Decreto Legge 95/2012 convertito in Legge 135/2012) che chiarisca in modo definitivo il possibile punto d’approdo. Il secondo obiettivo è quello di avviare un confronto diretto con il commissario di governo Bondi, entro il 14 novembre, per discutere in merito al progetto che la Giunta regionale dell’Umbria ha intrapreso su questo versante fin dal suo insediamento”. Gianluca Rossi, assessore regionale al bilancio, ha colto l’occasione dell’incontro richiesto dalle Organizzazioni sindacali che sì è tenuto, mercoledì 31 ottobre, nella sede regionale di Palazzo Fioroni, per fare il punto sulla complicata vertenza che sta interessando le società regionali dell’informazione e comunicazione tecnologica. “La giunta regionale, ha affermato Rossi, in queste settimane ha portato avanti gli impegni presi in occasione dell’ultimo incontro con le organizzazioni sindacali al quale ha partecipato la Presidente Marini. Abbiamo coinvolto i parlamentari umbri sulla necessità di lavorare alla reintroduzione della formulazione del comma 3 art. 4 della Legge 135, così come previsto dallo stesso Governo, al superamento della soglia di duecentomila euro prevista dal comma 8 del medesimo articolo e di affrontare, di concerto con le organizzazioni sindacali, territoriali e nazionali, le questioni relative al contratto dei lavoratori dipendenti. Contemporaneamente abbiamo avviato la richiesta di confronto con il Ministero competente e con la struttura del commissario Bondi ed infine, proprio nell’ultima riunione della Giunta regionale, abbiamo approvato una informativa che oltre a compiere una ricognizione sulla situazione attuale e sulla normativa regionale in materia di società in house, conferma il percorso già individuato dall’Umbria di riorganizzazione dell’intero sistema che consenta una seria razionalizzazione anche con l’individuazione di ruoli e funzioni specifiche per ciascuna delle future componenti dell’unico soggetto regionale che intendiamo costituire. Questo ora va confrontato con il Governo, prevedendo i tempi necessari per un riordino di questa complessità che certamente avrà bisogno anche di passaggi legislativi e normativi regionali”. “In tutto ciò, ha sottolineato Rossi, per la Giunta regionale resta comunque al primo posto la ricerca della tutela dei livelli occupazionali visto che stiamo parlando del futuro di oltre quattrocento lavoratori e di una esperienza professionale consolidata negli anni che è una risorsa preziosa per la Regione”. Nel corso dell’incontro, la coordinatrice regionale Annalisa Doria ha poi illustrato gli aspetti tecnici del problema, “sia in riferimento alla necessità di chiarezza sulla distinzione di funzioni che attualmente svolgono le varie società regionali sia sulla necessità di ottenere i tempi adeguati per il riordino che la Giunta regionale ha già indicato nei suoi obiettivi”. Annunciando infine che il tavolo con le organizzazioni sindacali resta aperto in attesa di novità parlamentari o ministeriali, l’assessore Rossi ha anche sostenuto che “ la Regione guarderà con particolare attenzione al percorso che il Governo prevederà per le “sue” aziende (Consip e Sogei), ed è chiaro che non potremo accettare pesi e misure diverse tra le società regionali e quelle statali. Al termine di questo percorso, ha concluso Rossi, potremo ragionare su un eventuale partecipazione privata all’interno delle società. Prima però, anche per dare messaggi di certezza ai lavoratori, vogliamo che siano sciolti tutti i nodi esistenti e soprattutto che Parlamento e Governo facciano chiarezza nel rispetto dei progetti e dei programmi che le Regioni hanno già definito”. |
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BOLZANO: APERTURA DEI NEGOZI: TUTELARE FAMIGLIA E PICCOLE E MEDIE IMPRESE |
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Bolzano, 5 novembre 2012 - Tutelare la famiglia, il riposo domenicale e le piccole e medie imprese altoatesine: questi i principi ispiratori degli indirizzi sulle aperture dei negozi al dettaglio approvati dalla Giunta provinciale e presentati il 30 ottobre a Bolzano dall’assessore Thomas Widmann. I punti centrali: 35 chiusure domenicali all’anno più Natale, Pasqua e Pentecoste in tutti i Comuni, con eccezione per i 17 ad alta vocazione turistica (22 domeniche più le 3 festività), e quelli di confine (apertura sempre consentita). I Comuni hanno ora 3 mesi di tempo per disciplinare la materia nel territorio di competenza. La nuova legge provinciale sull´ordinamento del commercio è attualmente al centro del confronto con il Governo per evitare l´iter di impugnativa davanti alla Corte costituzionale. "Le trattative con Roma non sono facili - ha aggiornato l´assessore Widmann - ma cerchiamo di far capire al Governo che è necessario tenere conto delle caratteristiche naturali del territorio locale rispetto al resto del Paese: la scarsità di superficie edificabile, il 6%, e i numerosissimi piccoli insediamenti sparsi, due fattori che richiedono in Alto Adige un freno alla liberalizzazione del dettaglio nelle zone produttive e alle aperture indiscriminate." Tra due settimane nuovo round dei negoziati. Nel frattempo la Giunta provinciale ha emanato le direttive di attuazione su orari e aperture dei negozi al dettaglio, norma attesa dai Comuni per avere una base legislativa chiara su cui poter regolamentare nel territorio di competenza. L´assessore Widmann ha illustrato i punti centrali degli indirizzi: chiusure totali nelle giornate di Natale, Pasqua e Pentecoste, 35 chiusure domenicali su 52 per quasi tutti i Comuni - compresi Bolzano e Merano - ad eccezione dei 17 ad alta vocazione turistica secondo i parametri Astat (300mila pernottamenti l´anno) per i quali le chiusure domenicali scendono a un minimo di 22. "Una proposta restrittiva, ma l´obiettivo della Giunta è quello di tutelare la famiglia, il riposo domenicale e la sopravvivenza delle piccole e medie imprese locali", ha sintetizzato Widmann. In cinque Comuni considerati di confine (Curon, Tubre, Brennero, Salorno, San Candido) il sindaco potrà decidere l´apertura tutto l´anno. Gli orari di apertura vanno fissati nella fascia 6-23 nei giorni feriali e 6-21 in quelli festivi. La competenza di attuare le direttive spetta ai Comuni, che hanno ora tre mesi di tempo per definire il regolamento e il calendario delle aperture nel rispettivo territorio. La proposta della Giunta è stata discussa con il Consiglio dei Comuni: "Un compromesso ragionevole per tutelare la domenica, la migliore soluzione possibile in questo momento difficile, considerata la posizione del Governo in materia", ha confermato il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher. Favorevoli alle direttive anche il presidente dell´Unione commercio turismo e servizi Walter Amort, che oltre all´importanza della sicurezza normativa ha ricordato l´esigenza di mantenere il divieto per il commercio al dettaglio nelle zone produttive, e dal direttore di Confesercenti Bolzano Paolo Pavan: "È un tentativo importante per regolamentare la materia dopo la decisione catastrofica del Governo che colpisce lavoratori e piccole imprese. Non si può lasciare la scelta ai singoli e alla grande distribuzione." Provincia, Comuni e commercianti hanno ribadito l´impegno congiunto di salvaguardare il tessuto commerciale nei paesi e nei quartieri urbani. |
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