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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Dicembre 2012
Politica
I MINISTRI DELLE FINANZE DI GERMANIA E FRANCIA INCONTRANO I DEPUTATI EUROPEI  
 
Strasburgo, 5 dicembre 2012 - Wolfgang Schäuble e Pierre Moscovici, rispettivamente ministri delle finanze tedesco e francese, hanno incontrato lunedì i leader dei gruppi politici del Pe. Il tema dell´incontro: come le istituzioni europee possono contribuire al rilancio dell´economia e stabilizzare il sistema finanziario. Germania e Francia sono stati due attori fondamentali nelle negoziazioni relative all´unione bancaria e nei piani di salvataggio nei paesi che stanno affrontando la crisi finanziaria. Wolfgang Schäuble ha sottolineato che non esistono le formule magiche per risolvere la crisi nell´Eurozona. Ma solamente un "approccio pragmatico, passo dopo passo". Anche i paesi che non fanno parte dell´Eurozona dovrebbero fare uno sforzo rispetto alla supervisione bancaria, un elemento importante per uscire dalla crisi. Rispetto alla Grecia, il ministro tedesco ha sottolineato che è stata l´élite greca a mettere il paese in ginocchio, e non l´attuale consolidamento fiscale. Piere Moscovici, dal canto suo, ha aggiunto che l´Eurozona ha bisogno di essere rinforzata in un momento in cui la Grecia "sta facendo quello che può". Schäuble e Mosovi ci hanno sottolineato la necessità di riforme strutturali per il rilancio dell´economia europea. Nonostante ciò, i due governi hanno posizioni diverse sulle politiche di austerità. Questo incontro fa parte di un costante dialogo in materia economica tra Stati membri e Parlamento europeo. All´interno del semestre europeo, il compito del Pe è quello infatti di sorvegliare i progetti di bilancio degli Stati membri prima che vengano approvati a livello nazionale.  
   
   
UE, SCHULZ: APERTURA A UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO CON GLI STATI UNITI  
 
Strasburgo, 5 dicembre 2012 - Durante un incontro con il vice-presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha evocato la possibilità di un accordo di libero scambio con gli Usa. "Un accordo di questo tipo potrebbe contribuire a risolvere i problemi economici per entrambi" ha indicato Martin Schulz . Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha anche incontrato alcuni giuristi e politici americani, tra cui Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti. Ha inoltre David Lipton, primo vide direttore del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Durante la visita, Martin Schulz ha sottolineato l´importanza di una maggiore coesione tra i legislatori inglesi e europei. Il Pe investe sempre più risorse in questa direzione attraverso il proprio ufficio di rappresentanza a Washington.  
   
   
UE: OSSERVAZIONI DURANTE L’ EURGROUP DEL VICEPRESIDENTE UE OLLI REHN  
 
Bruxelles 5 dicembre 2012 – Di seguito il discorso vicepresidente Rehn le osservazioni durante la conferenza stampa Eurgroup: “ Grazie Jean-claude. In Grecia, farò anche astenersi dal commentare in alcun modo sul corso dell´operazione di riacquisto del debito fino a quando i risultati sono stati annunciati dalle autorità greche. A Cipro, i progressi sono stati fatti buoni nelle nostre discussioni con le autorità cipriote. La convergenza raggiunto sulle politiche volte a rafforzare le finanze pubbliche, per riparare e riformare il sistema finanziario e rafforzare la competitività, rappresenta un passo necessario verso un accordo su un programma di riforme economiche. Non vedo l´ora ad una rapida conclusione degli aspetti ancora in sospeso una volta che abbiamo i risultati della due diligence esercizio per le banche attualmente in corso a Cipro. Il punto chiave vorrei fare questa sera è in relazione a un punto importante all´ordine del giorno del Consiglio Ecofin di domani, vale a dire le due proposte legislative per rafforzare la governance economica. Questo cosiddetto "two-pack" sulla governance economica, anzi rafforza ulteriormente la governance economica della zona euro con la costruzione su quanto è già stato fatto attraverso i sei atti legislativi adottati l´anno scorso e del semestre europeo. Queste due proposte legislative per rafforzare ulteriormente rafforzare la governance economica sarà uno dei fondamenti essenziali di una vera e profonda Uem miriamo a costruire, come indicato nella Blueprint presentata dalla Commissione lo scorso Mercoledì. In effetti, un accordo sui due-pack è una cartina di tornasole reale, sia per gli Stati membri e il Parlamento europeo, dal fatto che siano seriamente intenzionati a costruire l´Unione una vera e profonda economica e monetaria. Perché non possiamo costruire le mura di questa struttura fino a quando abbiamo finito di gettare le basi di calcestruzzo - e questo è ciò che l´adozione del doppio pacco raggiungerà. Ecco perché è essenziale che l´accordo sui due-pack è finalizzato domani a Ecofin e la prossima settimana al Parlamento europeo. Si ricorda che il primo di questi due regolamenti codifica e chiarisce le modalità di sorveglianza rafforzata degli Stati membri che si trovino in difficoltà oa rischio di, gravi difficoltà finanziarie. Ha inoltre collega il quadro trattato con le pratiche per la fornitura di assistenza finanziaria condizionale, ad esempio attraverso l´Esm. Il secondo regolamento armonizza i tempi per la preparazione e l´adozione dei bilanci nazionali degli Stati membri dell´area dell´euro. Si basa sui principi della ex-ante, o precedenti, il coordinamento delle politiche sancite dal semestre europeo, e contribuirà a garantire che i piani di bilancio sono in linea con le raccomandazioni specifiche per paese. Una delle novità più rilevanti di questa proposta legislativa è che si concede alla Commissione il diritto di chiedere che un progetto di bilancio nazionale è modificato, se la nostra analisi indica che non avrebbe messo il paese sulla buona strada per rispettare gli impegni assunti nel quadro di stabilità e di crescita Patto. Questo, naturalmente, costituiscono una novità significativa, che è solo un passo logico ad assicurare un più efficace coordinamento delle politiche di bilancio nell´area dell´euro, dove abbiamo come forte interdipendenza - per il bene della stabilità finanziaria e soprattutto per il bene dello sviluppo sostenibile crescita e la creazione di posti di lavoro in Europa.”  
   
   
UE: DISCORSO ALLA COMMISSIONE AFFARI ESTERI E DEGLI AFFARI EUROPEI COMMISSIONE DEL SENATO FRANCESE  
 
Parigi, 4 dicembre 2012 - Di seguito l’intervento di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato alla commissione affari esteri e degli affari europei Commissione del Senato francese: “ Monsieur le Président, honorables membres, Je suis Honoré d´avoir l´occasione de contribuer au débat d´aujourd´hui élargissement sur l´. Si vous me le permettez, je vais en anglais continuatore. Permettetemi di iniziare con due osservazioni fondamentali: In primo luogo, nonostante le grandi sfide e rilevante incertezza globale che l´Unione europea si trova di fronte, la politica di allargamento continua a contribuire alla pace, sicurezza e prosperità nel nostro continente. In secondo luogo, l´Unione europea riflette sul suo futuro, è importante che rimanga aperto a quanti nel nostro continente che vogliono chiedere di diventare parte del nostro progetto comune democratico costruito sui nostri valori condivisi. Tenuto conto delle grandi sfide l´Unione europea e il suo interesse per la stabilità politica della regione, il pacchetto allargamento 2012 riflette un prudente approccio cauto sulla base di una rigorosa condizionalità con particolare attenzione al mantenere lo slancio per le riforme. Vorrei dire qualche parola sui temi orizzontali e le conclusioni che abbiamo disegnati su singoli paesi. Il tema principale del pacchetto di quest´anno sta mettendo lo stato di diritto al centro della politica di allargamento. Noi continueremo a dare la priorità rafforzare il buon governo di lavoro e lo Stato di diritto, compresa la riforma del sistema giudiziario, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata e spingendo riforma della pubblica amministrazione. Altre sfide comuni includono rafforzare la libertà di espressione, di consolidare la stabilità economica e finanziaria, sostenere la crescita sostenibile, affrontando le questioni di cooperazione regionale, relazioni di buon vicinato, e la risoluzione di questioni bilaterali il più presto possibile nel corso del processo di allargamento. Tali questioni non devono ostacolare il processo di adesione. Che cosa significa questo in concreto per i paesi? Croazia - L´adesione della Croazia è la prova tangibile del potere di trasformazione dell´allargamento. I negoziati sono stati caratterizzati da una rigorosa condizionalità, e la Croazia ha raggiunto la fase finale del processo di adesione molto ben preparati. La Francia è stata un attivo sostenitore e ha fornito un sacco di competenze tecniche in questo processo. La nostra relazione di valutazione globale, pubblicato nel mese di ottobre 2012, afferma che la Croazia sta completando il suo allineamento con l´ acquis . Allo stesso tempo, la relazione individua una serie di questioni in cui sono necessari maggiori sforzi. Fatta salva l´importanza di affrontare tutte le questioni in sospeso, la Commissione ritiene che la Croazia dovrebbe prestare particolare attenzione alle questioni riguardanti la politica della concorrenza, del sistema giudiziario e diritti fondamentali, e la giustizia, libertà e sicurezza. Abbiamo dato una guida Croazia su cui azioni prioritarie per mettere a fuoco in questi settori. Questo non vuol dire che mettiamo in discussione la capacità della Croazia di essere pronti per l´adesione all´Unione europea il 1 ° luglio 2013. Recentemente sono stato in Croazia, e ha avuto l´opportunità di discutere tali questioni con la leadership del Paese. Sono stato contento di vedere che stanno lavorando attivamente per realizzare queste azioni prioritarie e sono certo che gli sforzi necessari sono stati fatti, e che la Croazia consegnerà. La Commissione continuerà a seguire i preparativi della Croazia e pubblicherà la sua prossima relazione di monitoraggio - l´ultima prima dell´adesione del paese - nella primavera del 2013. Non vedo l´ora del Parlamento francese ratifica del Trattato in tempo per noi di accogliere la Croazia come il nostro nuovo Stato membro il 1 ° luglio 2013. Serbia - In Serbia - la leadership agisce per il suo impegno a proseguire il percorso europeo del Paese. Le buone intenzioni devono essere ulteriormente tradotto in azione coerente. Il momento delle riforme sta cominciando a essere rinvigorito, in particolare, sullo stato di diritto. I recenti riguardanti il Kosovo sono incoraggianti - il 19 ottobre e il 7 riunione di novembre s tra i due primi ministri, la partecipazione regolare alle riunioni regionali, e intensificato la preparazione per l´attuazione del protocollo Ibm. Un terzo incontro con l´Alto rappresentante / Vicepresidente della (Hrvp) Commissione Catherine Ashton ha luogo oggi. Speriamo di vedere risultati concreti. La Serbia si prevede di attuare tutti gli accordi fino ad oggi e ad impegnarsi in modo costruttivo su tutta la gamma di questioni, in un dialogo più alto livello facilitata da Hrvp Ashton. La mia visita a Belgrado il 11 ottobre e quella di Hrvp Ashton con il Segretario di Stato Hillary Clinton, il 31 ottobre sono riusciti a incoraggiare la leadership serba di prendere tali misure. Siamo pronti a segnalare quando progressi sufficienti sul miglioramento visibile e sostenibile delle relazioni con il Kosovo in vista dell´apertura dei negoziati di adesione. Criteri per l´apertura dei negoziati di adesione restano la priorità chiave come definito nelle conclusioni del Consiglio 2011, e approvato dal Consiglio europeo. Normalizzazione completa è da raggiungere passo dopo passo nel quadro dei negoziati di adesione. Kosovo - Come parte del pacchetto allargamento di quest´anno, la Commissione ha adottato una comunicazione su un studio di fattibilità per un accordo di stabilizzazione e di associazione con il Kosovo. Lo studio conferma che un accordo di stabilizzazione e di associazione può essere concluso tra l´Unione europea e il Kosovo in modo status neutrale. Il Kosovo è in gran parte pronto ad avviare i negoziati per un accordo. Si proporrà direttive di negoziato quando il Kosovo ha affrontato una serie di priorità a breve termine che abbiamo individuato in settori chiave. Ci sarebbero ulteriori condizioni per la conclusione dell´accordo di stabilizzazione e di associazione. Bosnia ed Erzegovina - La Bosnia-erzegovina ha compiuto solo progressi limitati per soddisfare i criteri politici e realizzare strutture istituzionali più funzionali, coordinato e sostenibile. Ho apprezzato molto che la settimana scorsa, tutti i leader politici si sono fortemente impegnata compiti molto importanti riportate nella tabella di marcia. Forte sostegno pubblico in Bosnia-erzegovina per l´adesione all´Unione europea deve essere accompagnata dalla volontà politica per raggiungere questo obiettivo. La neonata coalizione di sei partito fa progressi nei prossimi mesi possibili. L´ex Repubblica iugoslava di Macedonia - Questa è la quarta volta che abbiamo raccomandato l´apertura dei negoziati di adesione. Ed è sette anni da quando il paese ha ricevuto lo status di candidato. Crediamo fortemente nello spostamento del processo di adesione alla fase successiva per mantenere il ritmo delle riforme e consolidare ciò che è già stato raggiunto. Il paese è ben preparato ma le trattative sono necessari per l´Unione europea a impegnarsi più a fondo su questioni come lo Stato di diritto e la lotta contro la criminalità organizzata. Le riforme devono essere "bloccato" in un processo dinamico e relazioni interetniche bisogno di rafforzare. Lo status quo attuale sta diventando sempre più insostenibile. E ´essenziale che le relazioni di buon vicinato con tutti i paesi siano mantenute e che una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile alla questione del nome si trova sotto l´egida delle Nazioni Unite. La raccomandazione della Commissione ha già avuto un effetto catalizzatore in questo senso e vi è stata una intensificazione del dialogo con la Grecia sulla questione del nome. I negoziati delle Nazioni Unite a New York il 19-20 novembre 2012 sono stati utile e costruttivo. Anche con la Bulgaria ci è un fuoco fresco risolvere le questioni bilaterali. Ministri degli Esteri Mladenov e Poposki stanno discutendo proposte concrete sul miglioramento delle relazioni di vicinato. La Commissione continuerà a sostenere le discussioni con la Grecia e la Bulgaria. Una decisione positiva del Consiglio avrebbe ulteriormente aumentare gli sforzi per risolvere le questioni in sospeso. Montenegro - Th e apertura dei negoziati di adesione nel giugno scorso riflette i continui progressi sulle riforme essenziali. Il nuovo approccio a ´giudiziario ei diritti fondamentali´ e ´la giustizia, libertà e sicurezza´ per visualizzare le seguenti capitoli aperti all´inizio del processo di adesione del Montenegro, mettendo l´accento sullo Stato di diritto. Montenegro ha bisogno di sviluppare ulteriormente il suo track record in questo settore in particolare nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione. Lo screening è in corso e deve essere completato nell´estate del 2013, con possibile apertura di alcuni capitoli. Albania - L´albania ha compiuto progressi significativi nel corso dell´ultimo anno, in particolare in forte trasversale accordo sul processo di riforma dell´Unione europea, oltre a garantire una serie di importanti riforme nei settori coperti dalle priorità chiave nel parere della Commissione. Non stiamo proponendo l´apertura dei negoziati di adesione appena ancora, ma la concessione di status di paese candidato, alcune condizioni devono essere soddisfatte ulteriori sulla riforma elettorale e parlamentare e lavorare sulle priorità principali, anche nei settori dello stato di diritto, la riforma della pubblica amministrazione e dei diritti fondamentali . K eeping Albania ancorato alla prospettiva europea può svolgere un ruolo importante nel consolidare la sua stabilità politica e garantire la continuità delle riforme. Turchia - La Turchia è un paese chiave per l´Unione europea considera la sua dinamica, la posizione strategica e importante ruolo regionale. Quest´ultima non è mai stata più evidente di ora, data la situazione in Siria e gli sforzi della Turchia per affrontare la crisi dei rifugiati. Il processo di adesione è e rimane il quadro più efficace per una cooperazione costruttiva. Tuttavia, questo processo ha segnato una battuta d´arresto virtuale. Abbiamo lanciato il programma concreto per aiutare di nuovo in pista, e stanno raccogliendo i primi risultati, in particolare per quanto riguarda le misure per ridurre l´obbligo del visto per i cittadini turchi che dovrebbe in ultima analisi, prevedono un regime di esenzione dal visto. Sembra che saremo in grado di presentare la Turchia a breve con una tabella di marcia a questo fine. Ma occorre fare di più: è importante essere in grado di proseguire i negoziati formali. La Commissione ritiene pertanto che è importante che, in linea con le procedure stabilite e le conclusioni pertinenti del Consiglio, riprende il lavoro in capitoli di negoziato interrotto per un certo numero di anni a causa della mancanza di accordo fra gli Stati membri. Noi crediamo che un nuovo slancio al processo negoziale contribuirà inoltre ad affrontare la Turchia persistenti carenze nel rispetto dei diritti fondamentali, in primo luogo il diritto alla libertà di espressione. Infine, la Commissione si aspetta che la Turchia ad attuare pienamente il protocollo aggiuntivo all´accordo di Ankara a tutti gli Stati membri, tra cui Cipro. Cipro - Sulla questione di Cipro, è il momento di rompere il fermo dei negoziati sotto l´egida delle Nazioni Unite e costruire sui progressi compiuti fino ad oggi in un clima positivo. Siamo pronti a fare la nostra parte, fornendo un forte sostegno politico e consulenza tecnica sulle questioni di competenza dell´Unione europea. Islanda - L´islanda continua a soddisfare pienamente i criteri politici. E ´a buon punto nei preparativi per l´adesione all´Unione europea. I negoziati di adesione con l´Islanda procedono bene in uno spirito costruttivo. Ci aspettiamo di compiere ulteriori progressi in occasione della prossima Conferenza intergovernativa di adesione il 18 dicembre. Unione europea adesione rimane un tema di vivace dibattito pubblico in Islanda. Siamo certi che l´Unione europea sarà in grado di presentare un pacchetto per i negoziati che a tempo debito permettono il popolo islandese per prendere una decisione in piena cognizione. Ci auguriamo di poter contare sul sostegno della Francia di andare avanti nei negoziati. Vorrei concludere ringraziando voi, onorevoli parlamentari, per la vostra attenzione e il vostro impegno costante con noi in materia di allargamento. Non vedo l´ora alla discussione di oggi.”  
   
   
CONFERENZA DELL´ONU SUL CLIMA A DOHA, QATAR : PROGREDIRE INSIEME  
 
Doha, 5 Dicembre 2012 – Di seguito l’intervento di Connie Hedegaard Commissario europeo per l´Azione per il clima:” Signor Presidente, Ministri, signore e signori! Come ci incontriamo qui a Doha, il mondo intorno a noi risuona con allarme e disperazione. Allarme per il ritmo dei cambiamenti nella natura che ci circonda. La disperazione per la mancanza di ritmo quando si tratta di un accordo su una soluzione politica globale. Sappiamo tutti che non possiamo risolvere tutto qui a Doha. Ma signore e signori, cerchiamo di mostrare al mondo che di Doha, anche, in grado di fornire nuovi passi in avanti! Cerchiamo di mostrare al mondo una volontà rinforzato per andare avanti insieme! L´unione europea vuole che questo sia il Cop, dove si attraversa il ponte tra il vecchio sistema con due tracce di un nuovo sistema con una traccia. Un nuovo sistema in cui tutte le nazioni impegnarsi e contribuire. In linea con la convenzione. Eppure dinamica sufficiente per riflettere il mondo nei prossimi decenni di noi. Entro la fine di questo Cop, dovremmo essere arrivati ​​dall´altra parte del ponte, che l´Europa e alcune altre nazioni si sono assicurati impegnandosi a un periodo ratificabile secondo sotto il Protocollo di Kyoto con l´applicazione immediata. E dovremmo avere chiaro progresso su come accelerare la riduzione al di là degli impegni attuali entro il 2020. Il divario di ambizione non si chiude. E si sta allargando. Questo è già chiaro oggi. Signore e Signori, la pazienza non è il mio secondo nome. E siamo a corto di tempo. Il mio appello a voi è questo: Cerchiamo di non farsi prendere con le formalità. Cerchiamo di affrontare la realtà! La realtà è che abbiamo bisogno di accelerare per mantenere sotto i due gradi. La realtà è che siamo in grado di compiere nuovi passi oggi internazionale iniziative di cooperazione in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili, gas Hfc e la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili. La realtà è che l´Europa ha consegnato. Abbiamo espresso il finanziamento a dispetto di difficoltà storica. Abbiamo fatto le riduzioni delle emissioni senza eguali. Abbiamo ambizioso, una legislazione completa. E, permettetemi di sottolineare, la legislazione che ci porterà oltre il nostro obiettivo di 20 per cento entro il 2020. La realtà è i principali paesi senza obblighi emettono tanto - o anche di più - rispetto ai paesi europei. E la triste realtà è che solo se questi paesi si impegnano, avremo la possibilità di affrontare la sfida. L´europa vuole un nuovo regime per essere inclusiva ed equa. Per noi questo significa assumersi delle azione per il clima in linea con le responsabilità e capacità, ma significa promuovere opportunità e possibilità di scelta, significa sostenere l´azione. E significa solidarietà con i più deboli, che sarà interessato dalla perdita e danneggiamento. Signore e Signori, non abbiamo bisogno di ulteriori inondazioni torrenziali, tempeste e siccità più devastanti per dirci che il tempo stringe. Onestamente: Non c´è bisogno di aspettare per più report per fare la cosa giusta. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è il progresso. I progressi nel nostro cammino comune verso un mondo con un clima stabile e un accesso equo allo sviluppo sostenibile. La nostra gente si aspetta. Le nostre economie ne hanno bisogno. Il nostro pianeta si desidera ardentemente. Ricorda: siamo in grado di salvare le banche. Siamo in grado di salvare gli stati. Ma nessuno può salvare il clima, se non rimboccarsi le maniche.”  
   
   
LA CONVENZIONE CONTRO LA POVERTÀ AFFRONTERÀ L´ESCLUSIONE SOCIALE E INVESTIMENTI SOCIALI  
 
Bruxelles, 5 dicembre 2012 - La seconda convention annuale della piattaforma europea contro la povertà e l´esclusione sociale si terrà a Bruxelles, 5-7 dicembre 2012. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, un Vice-presidente del Parlamento europeo, M me Isabelle Durant, il Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e Inclusione, László Andor, Commissario europeo e la salute e la politica dei consumatori, Tonio Borg, parleranno durante la cerimonia di apertura. Il convegno esaminerà i progressi compiuti ei risultati raggiunti nella lotta contro la povertà e fungere da forum per la consultazione circa il futuro delle misure relative agli investimenti sociali. Andor ha detto: "In alcune parti d´Europa, la situazione sociale è davvero urgente: la povertà si sta diffondendo e il tasso di disoccupazione è molto alto, soprattutto tra i giovani. Deve affrontare le disuguaglianze all´interno degli Stati membri e tra questi. Dobbiamo investire nelle politiche sociali che già prevedono gli individui i mezzi per agire in questione e permettere loro di superare i rischi e aumentare le loro possibilità di giocare un ruolo attivo nella società per tutta la vita, a prescindere dalla il loro background. Questi obiettivi saranno il pacchetto sugli investimenti sociali che presenterà all´inizio del 2013. " Il pacchetto definire una nuova agenda di politica sociale volta ad aiutare gli Stati membri ad adottare le riforme strutturali necessarie per promuovere gli investimenti in capitale umano e coesione per uscire dalla crisi più forte, sì, ma anche più solidale e più competitiva nel lungo termine. Il convegno esaminerà i progressi e prendere in considerazione alcuni dei temi che potrebbe prendere le misure su investimenti sociali, vale a diregli investimenti di protezione sociale più efficace in materia di salute, la dimensione di genere di la povertà, il modo migliore per garantire l´inclusione attiva, o il ruolo delle tecnologie digitali nel campo dell´inclusione sociale. Il convegno riunirà circa 500 soggetti interessati in materia di lotta contro la povertà e si svolgerà la giornata conclusiva, i Ministri degli affari sociali degli Stati membri. Contesto Mentre l´Unione europea ha più di 119.600 mila persone a rischio di povertà o esclusione sociale, la Piattaforma europea contro la povertà e l´esclusione sociale, avviato nel 2010, prevede azioni per aiutare gli Stati membri per raggiungere l´obiettivo che l´Ue si è posta, vale a dire la riduzione del numero di persone in situazione di povertà e di esclusione sociale di almeno 20 milioni entro il 2020. Questa è una delle iniziative faro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Esso fornisce una risposta integrata - vale a dire la partecipazione di altri settori pertinenti della politica - la povertà e l´esclusione sociale. La relazione tra povertà e settori quali la sanità, lo sviluppo economico, la gioventù, l´ambiente o delle regioni, per esempio, è chiaramente stabilito.Inoltre, la piattaforma apre la strada per la realizzazione, a misure nazionali ed europee contro la povertà e l´esclusione sociale attraverso misure che dovrebbero realizzare questo approccio integrato, che dovrebbe consentire la generalizzazione politiche di lotta contro la povertà e l´esclusione sociale. La lotta contro la povertà e l´esclusione sociale è in primo luogo di competenza degli Stati membri. Tuttavia, la politica Ue sostiene e integra le azioni attuate a livello nazionale. Dal 2000, l´Ue ha aiutato gli Stati membri a imparare gli uni dagli altri e migliorare le loro politiche attraverso il metodo aperto di coordinamento in campo sociale. Molti altri programmi e politiche anche svolgere un ruolo. Ad esempio, l´Ue sostiene le persone vulnerabili, direttamente attraverso programmi finanziari, tra cui il Fondo sociale europeo, e ha contribuito al miglioramento delle condizioni di lavoro e l´introduzione di misure per affrontare la procedura legislativa contro la discriminazione. Tale cooperazione è particolarmente importante che il tempo è tagli di bilancio. Tuttavia, un approccio più coerente è necessario. La piattaforma consente di intensificare gli sforzi per aiutare gli Stati membri e le parti interessate chiave per imparare gli uni dagli altri e promuovere le riforme e azioni efficaci. Per ulteriori informazioni Per ulteriori informazioni sulla conferenza: http://ec.Europa.eu/social/main.jsp?langid=fr&catid=88&eventsid=804&furtherevents=yes  
Informazioni sul programma: http://ec.Europa.eu/social/blobservlet?docid=9214&langid=en  
 
   
   
DELEGAZIONE CONSIGLIO D´EUROPA INCONTRA REGIONE PUGLIA SU AUTONOMIE LOCALI  
 
Bari 5 dicembre 2012 - Una delegazione della Commissione di monitoraggio del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, composta dal danese Knud Andersen e dalla rappresentante della Federazione Russa Marina Bespalova, accompagnati da Chris Hisworth, consulente e membro del gruppo degli esperti del Segretariato del Congresso, ha incontrato ieri mattina il Presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e l’assessore agli Enti Locali Marida Dentamaro per verificare, relativamente alla democrazia territoriale e alla decentralizzazione, la conformità dell’attuale situazione italiana con gli impegni assunti con la ratifica della Carta europea delle autonomie locali. Durante l’incontro, che si è svolto in un clima di grande cordialità e proficua collaborazione, è emersa l’esigenza di implementare gli scambi tra le strutture del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa e le autonomie locali ad ogni livello, al fine di rendere efficaci ed omogenee disposizioni e conseguenti procedure di applicazione. Nel contesto di un’analisi che ha preso le mosse dall’attuale crisi economica e della finanza pubblica, è stato sollevato il problema del rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità, per i quali sarebbe auspicabile un pronunciamento a livello europeo al fine di liberare dal vincolo soffocante del patto le risorse relative ad investimenti e quelle connesse all’utilizzo di fondi europei. Analoga richiesta è stata espressa per quanto riguarda la formulazione e l’applicazione di criteri univoci da adottare per il riordino delle province, per cui il legislatore italiano ha agito, troppo spesso, in apparente difformità con la Carta delle autonomie locali soprattutto per quanto attiene la modifica delle circoscrizioni territoriali e la rappresentatività degli organi. “E’ stata un’occasione importante per allargare all’Europa alcuni tra i temi che ci stanno più a cuore, quali il calcolo dei vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità, il riordino delle Province e l’attribuzione delle nuove funzioni, la proposta di riduzione del numero dei consiglieri, i tagli ai trasferimenti dello Stato e le prospettive future per le Unioni di Comuni”, ha commentato Marida Dentamaro alla fine dell’incontro cui hanno partecipato anche i consiglieri Damone, Decaro, Longo e Palese.  
   
   
LOMBARDIA: LA MONETA COMPLEMENTARE È NECESSARIA ALLE AZIENDE  
 
Milano, 5 dicembre 2012 - "La moneta complementare che noi stiamo studiando in maniera definitiva non è un attacco agli istituti di credito, alle banche e all´euro. E´ un´operazione territoriale di natura complementare, che Regione Lombardia deve avviare per aiutare le imprese paralizzate dal blocco del credito, credit crunch, operato proprio dagli stessi istituti di credito". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, aprendo il convegno dal tema: ´Nuove misure di supporto al Capitale Circolante. Moneta complementare e Financial supply chain, strumenti ed esperienze innovative a confronto´. Partire Da Esperienze Scientifiche - "Regione Lombardia - ha spiegato il vice presidente - ha avviato un discorso nuovo anche in funzione della situazione della finanza pubblica e della crisi economica, dando origine a nuove forme per sostenere la sua economia nel comparto manifatturiero e non solo". "La moneta complementare è una di queste, e per arrivare a questo risultato, - ha proseguito Gibelli - bisogna partire non da un disegno teorico ma da esempi reali, storici e con una forte base scientifica: questo è il cuore di questo convegno". "Del resto - ha appuntato ancora - sulla rete ci sono decine e decine di esempi di monete complementari che sono utilizzate, non solo in Europa, ma anche nel Paese. E´ nostro dovere investigare e capirne il funzionamento". Bei Raddoppia Indotto - "A dire il vero - ha continuato Gibelli - Regime Lombardia ha già fortemente operato per venire incontro alle aziende del suo territorio. Esempio è il rapporto instaurato con la Banca europea per gli investimenti, che ha già concesso, attraverso Finlombarda, 500 milioni di euro per il capitale circolante. Un´operazione che verrà rinnovata e che darà la possibilità di arrivare a un volume d´affari di oltre due miliardi di euro". Pagamenti In Versione Europea - "Tra gli altri strumenti utili per favorire le aziende del territorio - ha concluso l´assessore Gibelli - Regione Lombardia ha varato una serie di strumenti per il pagamento, da parte della Pubblica amministrazione, nei 60 giorni previsti dalle normative europee".  
   
   
CREDITO IMPRESE, FORMIGONI ESORTA A STUDIARE NUOVE STRADE  
 
Milano, 5 dicembre 2012 - La difficoltà di accesso al credito è, soprattutto negli ultimi anni di crisi, una delle criticità più importanti segnalate dalle imprese. Per questo, Regione Lombardia, che pure è già intervenuta su questo problema con "il varo di alcune iniziative importanti, rivelatesi molto efficaci" come il Fondo socio-sanitario e Creditoadesso, "non smette di guardare avanti e di interrogarsi sulla possibilità di trovare strade nuove e di ampliare l´offerta al mondo produttivo". Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, aprendo il seminario di studio ´Nuove misure di supporto al capitale circolante´, che si è svolto presso l´Auditorium di Palazzo Lombardia, ha sottolineato la necessità, per una istituzione, di "guardare fuori dalle proprie mura, ascoltare, osservare, studiare", coinvolgendo, come avviene per l´incontro, esperti, imprenditori, istituti di credito, istituzioni e verificando la praticabilità di strumenti come la Supply chain finance e la Moneta complementare. All´incontro organizzato da Eupolis è intervenuto anche il vice presidente Andrea Gibelli. La Situazione Attuale - "Le condizioni a cui il finanziamento viene offerto - ha spiegato Formigoni - si sono inasprite, le fonti di credito si sono ristrette, i tempi di incasso dei crediti commerciali sono aumentati. In una situazione in cui gli strumenti tradizionali non sembrano da soli in grado di risolvere la situazione, dobbiamo cominciare a pensare di affiancare loro nuovi metodi, nuove misure, nuovi paradigmi di gestione del capitale circolante". "Il senso di questo workshop - ha spiegato ancora il presidente - è proprio questo: non presentare decisioni, ma confrontarsi su ipotesi di studio, promuovendo il massimo coinvolgimento di tutti gli interessati". Gli Strumenti Regionali - "Regione Lombardia - ha spiegato Formigoni - ha sempre saputo fare il primo passo avanti. Anche in questo caso, nel panorama nazionale, siamo stati tra coloro che più si sono distinti con il varo di alcune misure. Due in particolare hanno avuto il merito di migliorare le condizioni finanziarie delle imprese, alleviando le problematiche che le affliggono". La prima è il Fondo socio-sanitario, che, facendo convergere i flussi finanziari delle aziende sanitarie in Regione Lombardia (Finlombarda) quale pagatore unico, ha dato un taglio netto ai passaggi intermedi nei trasferimenti di risorse. "I tempi di pagamento alle imprese fornitrici del sistema sanitario - ha aggiunto il presidente - sono crollati, sino a raggiungere per i nuovi contratti i 60 giorni, che rappresentano lo standard di riferimento delle migliori pratiche europee". La seconda iniziativa è l´apertura della linea di credito agevolato ´Creditoadesso´. Regione Lombardia (per mezzo di Finlombarda) si è fatta capofila e garante di una forte immissione di capitali nelle sue imprese: mezzo miliardo di euro messo a disposizione dalla Bei e dal sistema bancario, a copertura del capitale circolante delle aziende. Le Nuove Possibili Strade - Per quanto riguarda le nuove strade, "due direzioni di lavoro sembrano aprire le prospettive più interessanti: Supply chain finance e Moneta complementare". La Supply chain finance è una finanza incentrata sulla filiera anziché sulla singola azienda. Gli imprenditori, al momento del bisogno, potrebbero rendere liquidi i crediti accumulati, anziché soccombere nell´attesa dei pagamenti. Questo potrebbe produrre benefici per le singole aziende, alle prese con le dilazioni degli incassi e anche per gli istituti di credito, che potrebbero allargare le loro relazioni commerciali. La moneta complementare, intesa come una forma di compensazione dei crediti, potrebbe snellire le transazioni tra le imprese; sarebbe adottata su base volontaria; affiancherebbe senza interferenze, in circuiti locali circoscritti, il flusso monetario ordinario; incentiverebbe una svolta tecnologica, con l´adozione delle migliori tecnologie Ict a supporto delle transazioni.  
   
   
TOSCANA: PROVINCE, INCERTEZZA SULLA CONVERSIONE DEL DECRETO. RINVIATA LA RIUNIONE SUL PERSONALE  
 
Firenze, 5 dicembre 2012 - In attesa di capire cosa succederà a Roma all’ultimo decreto sull’accorpamento e riorganizzazione delle Province, il decreto 188, se sarà convertito o decadrà,, se diventerà legge così come è oppure sarà modificato, il confronto tra Regione e organizzazioni sindacali sulla riorganizzazione del personale delle Province è rinviato. Il tavolo inoltre potrebbe allargarsi. “Il decreto ha infatti modificato tempi e competenze – spiega l’assessore al rapporto con gli enti locali, Riccardo Nencini –. La Regione è disposta a tenere aperto un tavolo di discussione. Ma sarebbe opportuno che al tavolo a questo punto sedesse anche l’Upi, l’Unione delle Province, e l’Anci, l’associazione dei Comuni. Le inviteremo”. L’assessore l’ha proposto stamani ai rappresentanti della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e al coordinamento delle Rsu delle dieci province, che ha incontrato nel corso di una riunione durata un’ora. I sindacati avevano chiesto alla Regione di tenere aperto il tavolo e continuare a svolgere un ruolo di regia. La situazione si è complicata nel succedersi dei decreti e nel passaggio parlamentare: da sciogliere, tra le altre questioni, anche il nodo delle funzioni della città metropolitana, che a differenza di quelle delle Province potrebbero essere bloccate. Sindacati ed assessori si risentiranno tra sette od otto giorni, in attesa di maggiore chiarezza sui destini del decreto legge. Dopodiché, nel caso, sarà riconvocato il tavolo. Sono circa 4.800 i dipendenti che lavorano oggi nelle dieci Province toscane e chiedono di sapere come saranno riorganizzati.  
   
   
ANCI TOSCANA: CONSEGNATI GLI EMENDAMENTI ALLA LEGGE DI STABILITÀ AI SENATORI IL PRESIDENTE COSIMI HA CONSEGNATO AGLI ELETTI NELLA REGIONE GLI EMENDAMENTI ELABORATI DALL’ASSOCIAZIONE, AFFINCHÉ LI PRESENTINO PRIMA CHE LA LEGGE DI STABILITÀ SIA APPROVATA  
 
Firenze, 5 dicembre 2012 - L’iniziativa parte da Roma, decisa dall’Ufficio di Presidenza nazionale dell’Anci che ha deciso di giocarsi il tutto per tutto pur di vedere le ragioni degli enti locali tutelate dalla legge che dovrebbe veder la luce il prossimo 7 dicembre al Senato. Così, mentre il presidente nazionale Graziano Delrio ribadisce la volontà dei sindaci di dimettersi in massa per protestare contro i tagli contenuti nella legge di stabilità, se il testo che uscirà dalla commissione Bilancio del Senato non conterrà le modifiche presentate dall´Anci, ai presidenti regionali è stato affidato il compito di incontrare i senatori eletti nelle proprie regioni perché questi condividano gli emendamenti in aula. Così il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, presidente di Anci Toscana e coordinatore nazionale delle Anci regionali, ha consegnato ai 18 senatori eletti nella regione (Vannino Chiti, Silvia Della Monica, Marco Filippi, Vittoria Franco, Manuela Granaiola, Massimo Livi Bacci, Andrea Marcucci, Achille Massoni e Marco Perduca per il pd; Paolo Amato, Massimo Baldini, Sandro Bondi, Altero Matteoli, Franco Mugnai, Gaetano Quagliarello e Achille Totaro per il pdl; Achille Serra per il gruppo misto e Francesco Pardi per l’Idv) gli emendamenti elaborati dall’Associazione nazionale dei Comuni e che, secondo questa, sono necessari per “proteggere il sistema degli enti locali – come ha scritto nella lettera inviata ai senatori Cosimi – e utili affinché la legge in approvazione garantisca davvero la stabilità del Paese e non diventi miccia per l’esplodere di tensioni sociali”. La legge, denuncia l’Associazione dei Comuni, ha già subito modifiche alla Camera su Iva ed Irpef, quindi del tutto legittimo che i sindaci richiedano, dopo manifestazioni di piazza, incontri ed elaborazioni di proposte, che anche la loro voce, che poi è, ripetono, quella dei cittadini, sia ascoltata. “Noi sindaci e amministratori - ha dichiarato Cosimi – chiediamo che il Senato sia il luogo in cui trovino spazio quei cambiamenti che proteggono il sistema degli enti locali”. Se le modifiche non saranno approvate, i sindaci toscani sono dunque pronti a rimettere il proprio mandato, come i loro colleghi in tutto il resto del Paese, aprendo così una vera e propria voragine istituzionale, “semplicemente la logica conseguenza dell’atteggiamento di chiusura che il Governo ha dimostrato nei nostri confronti”, chiosa Cosimi, “come se fossimo dalle due parti opposte di una barricata, quando invece dovremmo lavorare con la previsione costituzionale della leale collaborazione e secondo logiche di sussidiarietà per garantire la crescita, il benessere e i diritti dei nostri cittadini. Così, invece, togliamo loro tutto”.  
   
   
INCONTRO GIUNTA REGIONALE - ANCI MARCHE.  
 
Ancona, 5 dicembre 2012 - La giunta regionale, presieduta dal presidente Gian Mario Spacca, il 3 dicembre ha incontrato la delegazione di Anci Marche guidata da Mario Andrenacci (Associazione nazionale comuni italiani). La riunione, che si tiene a cadenza fissa più volte l’anno, ha permesso di fare il punto della situazione alla luce dei pesanti tagli imposti agli enti locali dal governo nazionale e di definire le linee strategiche per i prossimi mesi. Cinque i punti all’ordine del giorno: spending review e riordino territoriale, Comunità montane, protezione civile, semplificazione amministrativa e normativa, polveri sottili. “L’incontro – ha commentato Spacca è stato fruttuoso e improntato alla massima collaborazione, solidarietà e coesione. A causa della drastica riduzione delle risorse a livello nazionale è oggi necessario individuare nuovi ambiti ottimali di aggregazione per poi riorganizzare tutti i livelli di governance in base alle direttive nazionali. La situazione richiede rigore, improntato sull’oggettività e il buon senso. Si tratta infatti di una vera e propria rifondazione del sistema , ma che dovrà comunque tutelare il nostro modello policentrico garantendo le medesime risposte ai bisogni di tutti i marchigiani, sulla costa e nell’entroterra”. Tra le novità annunciate dal presidente della Regione, l’avviamento di un progetto sperimentale per l’utilizzo della protezione civile delle Marche, una delle migliori in Italia, nel sistema strutturale di prevenzione e sicurezza anche in campo sanitario, nell’area dell’emergenza. Spacca ha inoltre sottolineato con fermezza che il territorio marchigiano non può sostenere l’apertura di altri centri commerciali, così come tra l’altro previsto dall’ apposita normativa e in coerenza con le politiche legate al turismo e alla sostenibilità ambientale. A tal fine la giunta sta pensando alla formulazione di una normativa aggiuntiva di chiarimento che definisca in modo ancora più stringente i vincoli già previsti. Andrenacci da parte sua ha sottolineato “il rapporto straordinario che ci ha permesso di raggiungere insieme grandi obiettivi come il Patto di stabilità verticale. Un grande impegno costato sforzi e sacrifici alla Regione, ma che ha portato linfa vitale a tutti i Comuni. Crediamo fortemente – ha proseguito il presidente dell’Anci Marche – nel concetto di solidarietà istituzionale per far fronte alla crisi in atto. Le tematiche trattate questa mattina hanno riguardato la riorganizzazione sinergica degli enti locali in relazione ai pesanti tagli imposti a livello nazionale e come sempre il clima è stato esemplare e costruttivo”. 1.Provvedimenti contingenti per la riduzione di Pm10 In riferimento ai periodi autunno-inverno 2010-2011 e 2012, i provvedimenti previsti dal Piano d’Azione (Lr.52/2007), sono stati definiti in due Accordi di Programma, tra Regione, Province e Comuni. Molti Comuni non hanno sottoscritto gli Accordi e pochi li hanno rispettati in pieno. Le centraline hanno continuato a registrare molti più superamenti di quelli consentiti. Anche per il 2012 e 2013, è stato definito un Accordo di Programma, in continuità con quelli precedenti, ma di contenuto maggiormente affinato. Le misure riguardano le tre fonti principali di inquinamento da polveri sottili: il traffico urbano dei veicoli diesel più antiquati, la combustione urbana, specialmente di biomasse con apparecchi poco prestanti e le altre attività produttive. Le misure sono state concordate con l’Arpam e si ritiene che il loro rispetto possa consentire di rientrare nei limiti di legge. 2. Spending review - riordino territoriale Province - La Regione potrà decidere in merito al trasferimento delle funzioni oggi svolte dalle Province nelle materie di competenza regionale dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del D.l. 188/2012 (la scadenza per la conversione è prevista per il 5 gennaio 2013). E’ stato comunque costituito un gruppo di lavoro tecnico (Regione-anci-upi) che sta provvedendo alla ricognizione delle funzioni svolte dalle Province al fine di dare attuazione alla normativa statale sul trasferimento delle funzioni nelle materie di competenza della Regione. Piccoli Comuni - La normativa statale prevede l’obbligo dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali dei Comuni minori (Comuni fino a 5.000 abitanti o, in zone montane, fino a 3.000 abitanti) da svolgere mediante Unioni di Comuni o convenzione. Delle 9 funzioni fondamentali 3 devono essere gestite mediante Unioni di Comuni o convenzione entro il 31/12/2012. Le altre entro il 31/12/2013. Per le forme associative che saranno costituite con convenzione non è prevista una dimensione minima demografica; per le Unioni di Comuni è invece previsto il limite minimo di 10.000 abitanti. Con Dgr 1527 del 21/11/2011 è stata adottata una proposta di legge per abbassare tale soglia demografica a 5.000 abitanti, come richiesto dall’Anci Marche. La proposta è all’esame della I^ Commissione consiliare. 3. Comunità montane L’assessore agli enti locali Canzian ha recentemente convocato i Sindaci dei Comuni montani per acquisire il loro orientamento sul problema delle Comunità montane. I Sindaci (compresi quelli di Urbino, Camerino, Fabriano) si sono espressi a larga maggioranza per il mantenimento delle Comunità montane. Tra le ipotesi avanzate vi è quella della riduzione del numero delle Comunità montane dalle attuali 9 a 4: questa ipotesi , peraltro, può creare qualche problema considerato che si avrebbero Comunità montane con dimensione territoriale eccessivamente ampia (anche con 30 Comuni). L’ipotesi a cui sta lavorando l’Assessorato prevede la trasformazione delle Comunità montane in Unioni montane. 4. Protezione civile I piccoli Comuni , ai sensi dell’art. 19 del D.l. N. 95/2012, in relazione all’obbligo di gestire in forma associata la funzione fondamentale della protezione civile, richiedono: a) un supporto tecnico – organizzativo alla Regione, per definire schemi di convenzione finalizzati alla disciplina dell’esercizio associato della funzione e per organizzare i centri operativi su base intercomunale; b) garanzie di un adeguato sostegno finanziario al fine di poter gestire le funzioni comunali in materia di protezione civile, le quali dallo scorso anno non trovano più copertura nel fondo nazionale di protezione civile, malgrado l’art. 149 del d.Lgs 267/00 preveda che lo Stato debba assegnare ai Comuni specifici contributi, per fronteggiare situazioni eccezionali conseguenti alla dichiarazione dello stato di calamità naturale. Le entrate comunali non sono sufficienti a garantire il corretto e puntuale esercizio della funzione, per cui l’imposizione dell’obbligo associativo a carico dei Comuni rischia di portare solo al trasferimento di responsabilità e non ad un’ottimale esercizio della funzione da parte dei Comuni stessi. 5. Semplificazione amministrativa e normativa Sulla semplificazione in generale vi sono ormai numerose e dettagliate leggi statali . Per la nostra Regione : è all’esame della I^ Commissione consiliare la pdl 229 (Legge di innovazione e semplificazione amministrativa) approvata dalla Giunta regionale il 27 giugno 2012 e richiesta fortemente dalle associazioni di categoria (in particolare da Confindustria Marche). La pdl prevede tra l’altro la riduzione dei termini dei procedimenti amministrativi della Regione e degli enti dipendenti. Sulla semplificazione in materia urbanistica : sarà sottoposta al preventivo esame della Giunta regionale la nuova legge sul governo del territorio (entro il 17 dicembre 2012). Il testo sarà poi oggetto di consultazione (in primo luogo con l’Anci Marche). La pdl disciplina i nuovi piani urbanistici (piano strutturale e piano operativo) in sostituzione dei vecchi piani regolatori comunali e non interviene sulle procedure in materia di edilizia: per queste opera il tavolo regionale sul Suap (sportello unico attività produttive) con la presenza anche dei tecnici comunali.  
   
   
LA SITUAZIONE DEBITORIA DELLA REGIONE PIEMONTE  
 
Torino, 5 dicembre 2012 - Aprendo il dibattito sulle finanze della Regione svoltosi il 4 dicembre in Consiglio regionale, il presidente Roberto Cota ha dichiarato che “la situazione è nota: la Regione ha accumulato negli anni molti debiti, soprattutto nel periodo che va dal 2005 al 2010, ed essi incidono anche per quanto riguarda la parte corrente, perché ovviamente ci sono gli interessi da pagare. Questo tipo di posizione debitoria ha l’aggravante di essere stata fatta in un periodo che si può definire di ‘vacche grasse’, in cui ancora non c’era la riduzione pesante dei trasferimenti da Roma, che invece si è verificata da questa legislatura. Io sono andato dal ministro dell’Economia ad evidenziare quella che era la realtà e a mettere in luce la responsabilità di chi negli anni precedenti avrebbe dovuto controllare. Questo è un tema rispetto al quale io chiedo, indipendentemente dai colori politici, una presa di posizione unanime nel pretendere per il Piemonte quello che spetta al Piemonte. Noi tratteniamo sul nostro territorio soltanto il 37% delle entrate tributarie; se invece avessimo la possibilità di trattenerne una quota maggiore, non avremmo problemi dal punto di vista della gestione dei bilanci. Certo, dovremmo fare tutte le riforme, che in parte abbiamo già fatto e che dovremmo continuare a fare”. “Anche il presidente dell’Emilia Romagna, che non è certamente del mio schieramento politico, ha paventato il rischio di default a causa dei tagli previsti nei trasferimenti per il 2013 da Roma - ha proseguito Cota - E anche quando il sindaco di Torino si dice costretto a sforare il patto di stabilità nei confronti del Governo, non lo fa certo perché ha una posizione preconcetta, ma lo dice perchè la situazione è oggettivamente insostenibile. Queste difficoltà si riverberano in tanti capitoli del nostro bilancio: sul trasporto pubblico locale, ad esempio, non abbiamo ancora avuto un euro quest’anno dei 204 milioni dovuti. Stesso discorso per i fondi sul dissesto idrogeologico. Non accettabile, infine, è l’atteggiamento che abbiamo avuto con riferimento alla ridefinizione delle reti ospedaliere. Noi messo in campo una riforma sanitaria che dal nostro punto di vista razionalizza con senso di responsabilità, quindi metteva insieme gli ospedali, riconvertiva le piccole strutture. Ma a fronte di questo impegno arriva dal Governo un decreto che vuole imporre la chiusura degli ospedali che non riescono a raggiungere le dimensioni definite in maniera unilaterale da Roma: chiudere un pronto soccorso in alcune realtà disagiate, distanti o di montagna crea tutta una serie di problemi che non possiamo accettare”. Il presidente ha poi ricordato che “abbiamo l´obiettivo di non aumentare la pressione fiscale, perchè i cittadini sono i nostri veri interlocutori, non questo o quel gruppo di interesse. I cittadini hanno già una pressione fiscale altissima che arriva dallo Stato, e la Regione non intende farla salire ulteriormente. Ho anche intenzione di trovare delle risorse, mi scuso se all’inizio minime, per varare misure anticicliche”. “Visto il momento molto problematico che si sta attraversando - ha concluso Cota - auspico vi sia una convergenza anche ampia in Consiglio sulle cose concrete da fare; io cercherò di fare ogni sforzo per trovare una collaborazione rispetto ai singoli provvedimenti. E vi sarò grato se ci sarà un atteggiamento costruttivo: da parte mia ci metterò tutto l’impegno. Non è del resto un mio compito quello di distribuire dichiarazioni estemporanee, ma è semmai quello di governare al meglio in questi tempi difficili”.  
   
   
VENDOLA SUL BILANCIO: "ABBIAMO MANTENUTO LA PROMESSA. IRPEF GIÙ DAL 2013"  
 
Bari, 5 dicemrbe 2012 -“Oggi abbiamo approvato un bilancio che ha una natura anticrisi, che ha una intenzione di sostegno alla domanda interna e che ha una vocazione a difendere il cuore del welfare come il pezzo forte della nostra civiltà. Abbiamo compiuto delle scelte che hanno un carattere fortemente e volutamene politico”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in conferenza stampa ieri pomeriggio al termine della Giunta regionale (con i capigruppo e il presidente del Consiglio regionale) che ha approvato la manovra finanziaria di previsione 2013. Il Presidente Vendola, insieme con l’assessore al bilancio Michele Pelillo, ha illustrato ai giornalisti le misure principali del bilancio e cioè l’abbassamento della pressione fiscale per le fasce più basse e medio basse, il finanziamento con cinque milioni di euro per il Centro di Salute e Ambiente di Taranto, il raddoppio del finanziamento per le borse di studio, l’eliminazione della tassa di bollo per gli autoveicoli ecologici (gpl e metano) che si immatricoleranno nel 2013 (“un segnale in direzione della ecosostenibilità”) e l’eliminazione delle tasse di concessione regionale per il settore ricettivo (ristoranti, bar, alberghi). “In questa manovra di bilancio - ha spiegato Vendola – siamo riusciti da un lato a difendere fino all’ultimo euro tutto ciò che sta nei salvadanai destinati alla protezione delle fragilità, delle vulnerabilità e delle povertà e dall’altro, nonostante i tagli terribili che abbiamo subito, siamo riusciti a raddoppiare il numero delle borse di studio (dal 35% al 70%), a portare risorse fresche su Taranto, dando un ulteriore segnale a quei processi di apertura del ciclo della qualità dell’ambiente, ma soprattutto siamo riusciti ad allentare la pressione fiscale per i cittadini. Penso che la Puglia sarà l’unico posto d’Italia in cui si toccano le tasse non per aumentarle ma per diminuirle”. “Abbiamo mantenuto la promessa – ha aggiunto Vendola – e per il 2013 alleggeriamo la pressione fiscale sui pugliesi abbassando l’Irpef da 0,3 a 0,1 per i redditi che vanno da 0 a 15mila euro e dal 0,3 a 0,2 per i redditi da 15mila a 28mila euro. Una manovra anticrisi dunque che dà più ossigeno al mondo delle piccole imprese e al mondo dei pugliesi”. Infine Vendola ha annunciato che nella manovra di assestamento del 2013 sarà possibile intervenire anche sui ticket farmaceutici, impegno preso anche con i sindacati ieri mattina.  
   
   
GIUNTA PUGLIESE APPROVA BILANCIO PREVISIONE 2013, GIÙ IRPEF PER MENO ABBIENTI  
 
Bari, 5 dicembre 2012 - La Giunta ha approvato la legge di bilancio di previsione per il 2013. Le disposizioni per il documento contabile sono state presentate ieri al termine della seduta, dal presidente Vendola e dall’assessore Michele Pelillo. La manovra fiscale prevede l’abbattimento delle aliquote dell’addizionale Irpef dall’1 gennaio per i redditi più bassi. L’aliquota sull’imponibile per lo scaglione 0-15mila euro passa da 0,3 al 0,1%, per lo scaglione 15mila – 28 mila da 0,3 a 0,2%, per i redditi superiori resta invariata a 0,5%. Complessivamente dunque le tasse vengono abbassate per una rilevante platea di pugliesi. Invariate le aliquote Irap e Irba, mentre viene introdotta una rilevante novità per il bollo auto, che viene abolito per 5 anni per le auto immatricolate dal 2013 a basso impatto ambientale (metano e gpl). Inoltre viene cancellata la tassa di concessione regionale per il settore turistico e industria alberghiera. “L’abolizione della tassa di concessione – ha spiegato Pelillo – è un segnale di attenzione al comparto turistico, importante per la nostra economia, nonché un segno di sburocratizzazione. Invece l’abbassamento dell’Irpef realizza una maggiore progressività nella tassazione con tre scaglioni dello 0,1, del 0,2 e del 0,5%. Spero infine che siano molte le auto immatricolate a gas e metano per aiutarci ad avere aria pulita nelle nostre città: possiamo garantire l’esenzione nonostante l’incasso del bollo sia una delle voci più rilevanti per il bilancio pugliese”. Pelillo in premessa ha rivendicato inoltre la scelta di sforare in maniera controllata il patto di stabilità: “oggi – ha detto – abbiamo la certezza che la spesa dei fondi europei è in piena regola e anzi, spenderemo di più di quanto previsto. A fine anno dunque avremo immesso liquidità nel sistema pugliese secondo quanto previsto, una boccata di ossigeno per le imprese. E le controindicazioni – nessun mutuo, blocco assunzioni – non ci riguardano perché nel 2013 non avremo né mutui, né assunzioni. Invece lo Stato ci ha tagliato con le spending review altri 75 milioni di euro di trasferimenti che erano la cifra che ci sarebbe stata tagliata per lo sforamento: dunque, siamo a saldo zero e non abbiamo avuto alcun nocumento per le nostre scelte”. Pelillo ha poi illustrato altri aspetti della manovra: “porteremo al 75% la copertura delle borse di studio universitarie, oggi coperte per il 35% degli aventi diritto. Inoltre per Taranto abbiamo stanziato 5 milioni di euro in più per il centro salute-ambiente finalizzati agli screening per la popolazione. Infine per Statte devastata dal tornado ci sono altri 2 milioni di euro per la ricostruzione”. Secondo Pelillo “per la prima volta in bilancio non ci sono poste per la Sanità, a parte le somme previste per legge per gli extra Lea. Infatti non c’è il buco: a mia memoria non era mai successo nei miei anni in Regione. E anche se dovessimo renderci conto di qualche decina di milioni di disavanzo, essi sarebbero coperti dalle riserve previste dal Piano di rientro. Dunque il piano di rientro procede bene”. “Il piano procede così bene – ha concluso l’assessore – che non utilizzeremo l’avanzo di amministrazione in sede di bilancio preventivo. Questa scelta – quella di non anticipare l’impegno in questa sede - è stata fatta per rafforzare l’assestamento di bilancio di metà anno prossimo, quando saranno del tutto noti gli esiti del piano di rientro sanitario. Quella posta dunque, se saremo usciti dal patto, potrà, come abbiamo concertato questa mattina con i sindacati, essere utilizzata per abolire del tutto o in parte i ticket sanitari: si tratta di molte decine di milioni che risparmieranno le famiglie pugliesi”.  
   
   
FIRMATO ACCORDO PER FASE DUE DEL PATTO PER IL VENETO  
 
 Venezia, 5 dicembre 2012 “E’ stato firmato oggi l’accordo per il Patto per lo sviluppo del Veneto, che cuba 9 miliardi di euro. Hanno firmato tutti, tranne Cgil e Uil che hanno riconfermato la loro precedente posizione”. E’ quanto ha comunicato ieri il presidente della Regione, Luca Zaia, al termine dei lavori del Tavolo regionale per lo sviluppo del Veneto, riunitosi a Palazzo Balbi. Ne fanno parte i rappresentanti delle autonomie locali, degli imprenditori, delle associazioni agricole, del commercio, degli artigiani, delle organizzazioni sindacali, delle università venete. Il Patto per il Veneto era stato firmato in quella che viene definita fase uno il 2 maggio scorso. Con la firma di oggi si passa alla fase due. “A me piace ricordare che il patto vede tutta la giunta coinvolta. Ringrazio tutti gli assessori e tutti i lavoratori dell’amministrazione regionale, anche perché stiamo parlando di una cosa seria, non è che buttiamo là cifre a caso. Stiamo parlando di un atto che ha tutto un cronoprogramma con la qualità della spesa. La firma di oggi vale sei miliardi che vanno a sommarsi a tre miliardi di prima. Ci sono, ad esempio, investimenti per l’imprenditoria giovanile, per l’occupazione dei giovani, per le imprese che hanno una mole cospicua di finanziamenti. Sono cifre allocate nel bilancio regionale, in relazione alle quali c’è l’indicazione di chi seguirà l’investimento, quanto dovrà durare e quali sono le modalità”. Tra le diverse linee di investimento sono state introdotte nuove proposte operative (36 azioni complessivamente) che incrementano di oltre 509 milioni le risorse attivabili, con l’indicazione di priorità, interventi e azioni per dare impulso allo sviluppo del tessuto socio-economico regionale. Le priorità individuate riguardano le imprese, il lavoro e il welfare, i giovani, il territorio e la riforma della pubblica amministrazione. Rispetto alla fase uno è stata inserita come nuova priorità l’ambiente (oltre 365 milioni di euro), mentre le altre nuove azioni riguardano le priorità relative alle imprese e al territorio. Il presidente Zaia ha annunciato infine che il 18 dicembre prossimo sarà presentata una grossa operazione con Veneto Sviluppo e in quell’occasione sarà disponibile anche il quadro generale della movimentazione delle risorse che è stata fatta quest’anno dalla finanziaria regionale, con il dettaglio del numero delle aziende che hanno avuto accesso.  
   
   
SOSTENERE LA CRESCITA ECONOMICA: LE ISTITUZIONI DEL TRENTINO-ALTO ADIGE PRONTE A SOSTENERE PROGETTI DI INVESTIMENTO STRATEGICO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO. POCHI SCOMMETTONO OGGI SULLA SUSSIDIARIETÀ E SULL’AUTONOMIA RESPONSABILE.  
 
 Trento, 5 dicembre 2012 - “Si è aperta una fase veramente delicata per le nostre autonomie. La crisi economica sta costringendo i governi nazionali a programmi di forte riduzione delle spese e la spinta prevalente a livello globale è quella della verticalizzazione e del centralismo”. Con queste parole il Presidente della Regione Lorenzo Dellai, ieri a Bolzano davanti al Consiglio regionale, ha aperto la sua relazione al bilancio di previsione 2013 della Regione autonoma Trentino-alto Adige. “Pochi scommettono ancora, ha proseguito Dellai, sulla sussidiarietà e sull´autogoverno responsabile come via per produrre vero valore e per consolidare la ricchezza collettiva”. Il Presidente ha poi evidenziato l’atteggiamento di “assoluta responsabilità e di equilibrio del Trentino e dell’Alto Adige nei confronti delle richieste del Governo, che in certi casi si sono dimostrate irragionevoli e non certo meritocratiche, visto che sembravano non distinguere fra chi ha governato le proprie risorse con responsabilità e chi con furbizia e superficialità”. Dellai ha quindi invitato tutte le forze politiche a lavorare insieme per uscire da questa situazione, con nervi saldi e pazienza, ricordando che grazie agli sforzi comuni fra Trento e Bolzano nella legge di stabilità è stato recepito un emendamento di salvaguardia delle regioni e delle province a Statuto speciale nell´attuazione delle misure previste. Emendamento per il quale Dellai ha ringraziato la delegazione parlamentare regionale. Entrando nell’ultimo anno di legislatura il Presidente ha voluto, inoltre, tracciare un bilancio dell´esperienza della cosiddetta "staffetta" dichiarandosi convinto che “questa alternanza alla guida dell´Ente regionale da parte dei presidenti delle Province abbia aperto una nuova fase nei rapporti fra Trento e Bolzano, che hanno saputo superare le incomprensioni del passato, aprendo la strada ad una collaborazione molto proficua, perché basata sulla fiducia reciproca”. “E´ evidente, ha aggiunto Dellai parlando della Regione, che sia arrivato il momento di aprire un ciclo nuovo della nostra Autonomia, avviando una riflessione profonda sulla riforma statutaria che dovrà maturare entro un disegno organico, sulla base di uno scatto in avanti dell´idea autonomistica”. Il Presidente ha poi ricordato i risultati raggiunti in questi anni sul fronte della collaborazione transfrontaliera, con la nascita nel 2011 del Gect, il gruppo europeo di cooperazione territoriale, ovvero il soggetto giuridico costituito dalle Province autonome di Trento e di Bolzano e dal Land Tirol, riconosciuto da Roma e da Vienna. Gect che ha mosso i suoi primi passi, con molti progetti congiunti, già avviati, su diversi temi e sempre nel segno della concretezza. Dellai si è anche soffermato sul progetto della “macro regione alpina” evidenziandone le potenzialità, a condizione che si muova nell´ambito di un convinto respiro europeo, senza nascondere pulsioni micro nazionaliste che si traducano in un accordo di potere tra le grandi aree metropolitane collocate a nord e a sud delle Alpi, con la gente che vive sulle Alpi, minoritaria in tale contesto, ridotta per l´ennesima volta ai margini delle decisioni politiche ed economiche. “La macro regione alpina ha un senso importante e fondamentale solo se produce più potere e più ruolo istituzionale dei territori e delle comunità della montagna alpina, sia a livello delle nazioni sia in Europa”, ha aggiunto Dellai. Venendo alla manovra economica della Regione per il 2013, il Presidente ha ricordato che nonostante il quadro di incertezza “le istituzioni del Trentino-alto Adige stanno operando per predisporre le azioni necessarie per aiutare e stimolare i sistemi economici e sociali locali. In primo luogo per affrontare le emergenze sociali e finanziarie che riguardano il breve termine ed in secondo luogo per predisporre, assieme alle Province, strumenti di sistema capaci di sostenere la crescita economica e la coesione sociale nel medio-lungo periodo. “Solo da una crescita sostenibile ed equilibrata, capace di valorizzare le potenzialità del nostro territorio e delle nostre comunità, ha spiegato Dellai, possiamo infatti riuscire ad originare le risorse per continuare a garantire ai cittadini di questa regione i consueti livelli di benessere e di qualità della vita”. Per tali ragioni nel bilancio 2013 della Regione è stata inserita una nuova funzione-obiettivo che prevede un importo, a carattere straordinario, di 500 milioni di euro. Si tratta di risorse frutto di una gestione rigorosa degli ultimi anni, secondo quanto previsto dal patto di stabilità e conseguenza anche del continuo succedersi di nuove normative. Una cifra, ha chiarito Dellai, che viene inserita nel bilancio regionale al fine di concorrere alla promozione di progetti di investimento strategico per lo sviluppo del territorio, attraverso iniziative promosse in collaborazione con enti pubblici, fondi pensione e altri soggetti istituzionali, nonché con soggetti autorizzati all´esercizio del credito. Dellai ha poi annunciato, rispetto alle preoccupazione emerse su questa proposta in Commissione legislativa e alle modifiche apportate al testo, di aver presentato un emendamento sostitutivo che sarà illustrato durante la discussione articolata, auspicando che possa consentire all´aula una valutazione più positiva della proposta. A tale riguardo Dellai ha spiegato che la costituzione di fondi volti principalmente allo sviluppo del territorio richiede generalmente una forte sponsorship pubblica, partendo dalla disponibilità di risorse della Regione e delle due Province, alla quale si associa il coinvolgimento di banche, fondi pensione territoriali, fondi dei fondi, assicurazioni e banche del territorio, ciò al fine di favorire l´ampliamento dell´adesione all´iniziativa e di creare così una platea di promotori diversificata e rappresentativa di più istanze, pur in presenza di una forte valenza istituzionale. Infine il Presidente ha voluto esprimere il proprio apprezzamento, anche se non si tratta di una questione di competenza della Giunta, per l´importante provvedimento che il Consiglio regionale ha varato lo scorso settembre in relazione al trattamento economico ed al regime previdenziale dei consiglieri, che colloca il Trentino-alto Adige fra le regioni che maggiormente hanno tagliato i costi della politica, pur avendo maggiori competenze, con i consiglieri, unico caso in Italia, che esercitano il doppio ruolo di consiglieri provinciali e regionali. “Si tratta di un segnale di grande responsabilità che esprime, ancora una volta, ha concluso Dellai, la capacità della nostra Autonomia di essere all´avanguardia anche sui temi dell´etica pubblica”.  
   
   
BASILICATA: CONSIGLIO REGIONALE, FRA LE DIVERSE MOZIONI APPROVATE: POLITICHE SOCIALI, AMBIENTE, INFRASTRUTTURE  
 
 Potenza, 5 dicembre 2012 - Il Consiglio regionale, riunitosi ieri, ha approvato a maggioranza (19 voti a favore, quelli di Pd, Pdl, Idv, Mpa, Gruppo misto, Ial, Sel, e l’astensione del consigliere Napoli-pdl) ) il Ddl riguardante la ratifica dell’Intesa interregionale tra la Regione Campania e la Regione Basilicata per l’accorpamento dell’ ‘Autorità di bacino interregionale del fiume Sele’ all’‘Autorità di bacino regionale di Campania sud ed interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele’. Il principio ispiratore della rinnovata intesa è la compartecipazione con pari dignità dei rappresentanti delle due Regioni negli organi collegiali di governo (comitato istituzionale e comitato tecnico) dell’Autorità di bacino del fiume Sele, senza alterazione della rappresentanza istituzionale delle componente lucana. L’assemblea ha, poi, approvato all’unanimità una mozione sottoscritta da Braia, Robortella, Straziuso, Dalessandro e Restaino (Pd) con la quale il Consiglio impegna il Presidente della Giunta regionale a “mettere in campo ogni azione utile a finanziare progetti tesi a diffondere la ‘cultura dell’infanzia’ che non può vivere solo di leggi ma ha bisogno di toccare i sentimenti, i pensieri, la vita delle persone; a predisporre ogni azione utile, attraverso il dipartimento della Salute, per l’applicazione della ‘Linea Guida 21’ attraverso un programma operativo da redigere entro 6 mesi insieme ai primari di psichiatria infantile delle Aziende sanitarie di Potenza e Matera; a rendere disponibili le risorse previste nella Lr 33/2008 di 15.000 euro per le annualità 2009, 2010 e 2011 al fine di soddisfare le domande acquisite dalle due aziende che ad oggi risultano ancora inevase; ad attuare le indicazioni contenute nell’ordine del giorno approvato nel luglio del 2011 per incrementare le risorse per il finanziamento della L.r. 33/2008 per l’anno 2013 e contribuire ad allievare i disagi delle famiglie che hanno nel loro nucleo soggetti affetti da disturbi autistici e che ricorrono ad alcuni metodi che già la scienza riconosce come efficaci, oltre che al raggiungimento degli obiettivi inseriti nelle ‘Linee Guida 21’”. Ancora all’unanimità è stata approvata la mozione a firma di Rosa (Pdl) con la quale si chiede che la Giunta regionale presenti al Consiglio, entro 30 giorni, “una relazione dettagliata sullo stato attuale dell’impiantistica depuratori nei vari territori dei comuni della regione e un piano di intervento ‘impianti di depurazione’ dotato della necessaria copertura finanziaria che soddisfi le esigenze ancora esistenti sui territori”. Nel documento si sottolinea che “in questi anni, a causa della mancanza o del malfunzionamento degli impianti di depurazione, sono emerse forti criticità ambientali anche in zone rientranti in aree protette, quali ad esempio il Lago del Pertusillo, che fornisce acqua anche per uso potabile”. A maggioranza (19 voti a favore, quelli del Pd, Pdl, Mpa, Udc, Gm, Mpa, Ial, Psi, 2 astenuti, Folino -Pd e Romaniello -Sel) è stata, poi, licenziata la mozione (primo firmatario Mollica – Mpa), con la quale si impegna la Giunta regionale ad inserire nel memorandum sul petrolio la realizzazione del raddoppio della Ss 658 Potenza-melfi, “sulla quale, quasi quotidianamente, si verificano incidenti, molti dei quali mortali”. In precedenza, il consigliere regionale Santochirico (Pd) aveva chiesto l’iscrizione all’ordine del giorno della discussione sullo stato di attuazione dell’art. 27 L.r. 17/2011 e della strategia regionale per la ricerca, l’innovazione e la società dell’informazione 2007/13 relativamente all’asse delle agrobiotecnologie, che avrebbe dovuto vedere protagonista la Metapontum Agrobios. La richiesta di un dibattito in Consiglio, viene evidenziato in un documento sottoscritto anche dai consiglieri Braia, Dalessandro, Robortella, Restaino, (Pd), Mazzeo Cicchetti e Singetta (Gm), Romaniello (Sel), Vita (Psi), Rosa, Pagliuca, Venezia, Castelluccio (Pdl), Navazio (Ial), Falotico (Mpa), Mancusi (Udc), nasce in seguito ad “alcune notizie non ufficiali, avvalorate indirettamente da un comunicato stampa della Giunta regionale dell’1 dicembre scorso, relativa alla messa in liquidazione della Metapontum Agrobios e dalla necessità di capire cosa ha fatto la Giunta regionale in applicazione dell’articolo 27 della L.r. 17/2011 con il quale si stabiliva che “al fine di salvaguardare le funzioni e le attività svolte dalla società il Governo regionale avrebbe dovuto verificare le condizioni per il rilancio della società, anche attraverso la ridefinizione degli obiettivi strategici, delle attività e degli assetti”. Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino si è impegnato a portare la questione all’attenzione dell’Assemblea nella prossima seduta consiliare.  
   
   
PARTECIPAZIONE, IN TOSCANA: “LEGGI NON BASTANO, SERVE MATURAZIONE CULTURALE”  
 
Firenze, 5 dicembre 2012 - “Il diritto alla partecipazione delle popolazioni ai procedimenti di governo del territorio, sancito dalla Regione Toscana sia con la legge 1/05 che con la legge 69/07, deve tuttora trovare un riconoscimento compiuto, come dimostra il fatto che spesso venga ancora confuso con la concertazione istituzionale”. Lo ha detto l’assessore regionale al governo del territorio e paesaggio Anna Marson, introducendo e moderando il dibattito sulla “Partecipazione come diritto nella pianificazione e gestione del territorio” che si è svolto nel pomeriggio di ieri a conclusione del progetto Urbal Iii coordinato dalla Regione Toscana. “Le leggi a questo riguardo – ha aggiunto l’assessore – costituiscono riferimenti necessari e importanti, ma serve una maturazione culturale. Da questo punto di vista l’esperienza del progetto Urbal offre riferimenti interessanti, come l’impiego della ‘cartografia partecipativa’ – che con modalità apposite stiamo sperimentando nella formazione del Piano paesaggistico – per promuovere un ulteriore impegno della Regione Toscana nel sostenere i processi e le procedure partecipative”.  
   
   
FVG, AUTONOMIA: IN CIFRE I 50 ANNI DELLO STATUTO SPECIALE  
 
 Trieste, 5 dicembre 2012 - Un bilancio statistico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nei suoi primi 50 anni di storia. Mentre si avvicina il cinquantenario dell´istituzione dello Statuto speciale (13 gennaio 2013), la Regione presenta "I numeri della specialità. Da protagonisti nel cambiamento", quattro pubblicazioni, curate dal Servizio statistica, che riassumono l´esperienza dell´autonomia dal 1963 a oggi per grandi aree tematiche attraverso l´elaborazione di dati e indicatori statistici: economia e investimenti; famiglia e lavoro; infrastrutture e trasporti; pubblica amministrazione. Le pubblicazioni saranno presentate in un incontro in programma giovedì prossimo 6 dicembre a Trieste nel Salone di rappresentanza della Presidenza in piazza Unità d´Italia, con inizio alle 10.30, presenti il presidente della Regione, Renzo Tondo, e l´assessore alle Finanze e Programmazione, Sandra Savino. L´ingresso sarà consentito fino a esaurimento dei posti disponibili.  
   
   
BOLZANO: NUOVE MISURE PER RILANCIARE L´EXPORT  
 
Bolzano, 5 dicembre 2012 - Con una serie di interventi straordinari la Giunta provinciale vuole rilanciare l´export di prodotti e servizi made in Alto Adige. L´assessore provinciale Thomas Widmann ha presentato il 3 dicembre un primo mattone della cosiddetta "azione export" che riguarda ricerche di mercato, partecipazione a rassegne, adeguamenti del prodotto e crediti alle aziende. Il pacchetto di misure a favore dell´export varato dalla Giunta provinciale prevede interventi straordinari spalmati sul biennio 2013-2014 per aprire prodotti e servizi altoatesini ai nuovi mercati: "Quello locale non basta più, sono necessarie nuove prospettive internazionali e nuove nicchie", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder dopo la seduta di Giunta. L´assessore Widmann ha pertanto presentato una serie di incentivi concreti, "dalla promozione delle ricerche di mercato alle iniziative per conquistare nuovi destinatari", ha sintetizzato. Per un periodo di un anno, ad esempio, sono ammessi a contributo i costi di consulenza e di servizi offerti da strutture esterne e indipendenti all´azienda che consentono di affermarsi sul mercato straniero e di adeguare i prodotti alla regione di destinazione. Contributi (per un massimo di 20mila euro) sono previsti anche per analisi di mercato e consulenze condotte da esperti in loco. La Provincia intende sostenere anche le iniziative di partecipazione di aziende altoatesine a esposizioni e rassegne fieristiche (percentuale di contributo aumentata dal 50 al 70%) nonché una particolare presentazione del prodotto (concetto di marketing, evento promozionale). Sono previste anche polizze di assicurazione di crediti all´export: "Nella legge finanziaria abbiamo previsto la creazione del fondo export dotato di 5 milioni di euro, in grado di coprire una garanzia per un valore della merce corrispondente a circa 500 milioni", ha detto Durnwalder. Tale finanziamento è regolato dal regime de minimis, vale a dire il contributo complessivo non può superare in tre anni i 200mila euro.  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE: NUOVO ACCORDO FRA PROVINCIA DI TRENTO E SISTEMA BANCARIO  
 
Trento, 5 dicembre 2012 - Nuova "benzina" nel motore dell´internazionalizzazione della piattaforma produttiva trentina. Sono stati siglati il 3 dicembre in Provincia tre accordi di collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento, Unicredit, Banca di Trento e Bolzano e Cassa Centrale Banca, definiti all´interno dell´apposita Task Force per l´internazionalizzazione del sistema economico trentino a suo tempo costituita e riguardanti una delle azioni del decalogo approvato dalla Giunta a luglio. I tre accordi mettono a disposizione complessivamente 150 milioni di euro dedicati al sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese trentine e consentiranno di valorizzare la dimensione internazionale dei gruppi bancari coinvolti, che svolgeranno funzioni di accompagnamento delle attività di business sviluppate dalle imprese nei mercati esteri. Definire un programma di poche, selezionate misure, di pronta operatività, da mettere in campo per sostenere le imprese trentine e rafforzare in particolare la cooperazione in materia di internazionalizzazione tra i principali attori pubblici e privati del territorio: è il mandato assegnato lo scorso giugno dalla Giunta provinciale ad un gruppo di lavoro denominato "Task Force per l’internazionalizzazione del sistema economico provinciale", composto dai vertici delle categorie economiche, del sistema bancario, dei Confidi, di Trentino Sviluppo e della Camera di Commercio. Questo pomeriggio, nell’ambito del convegno “Crescere sui mercati esteri: opportunità per le Pmi e nuove strategie di sostegno all´internazionalizzazione" svoltosi nella sala Depero della Provincia, sono state presentate alcune delle misure già operative varate negli ultimi mesi, e soprattutto è stato formalizzato l’avvio di una vera e propria cooperazione rafforzata tra sistema bancario, Provincia e sistema delle imprese. Protagonisti il presidente Lorenzo Dellai e i vertici dei tre istituti bancari coinvolti, Romano Artoni, direttore commerciale Triveneto Ovest di Unicredit Banca, Nicola Calabrò, direttore generale della Banca di Trento e Bolzano e Mario Sartori, direttore generale di Cassa centrale Banca, che hanno siglato tre accordi di collaborazione che mettono a disposizione in totale 150 milioni di euro specificatamente dedicati al sostegno dell’internazionalizzazione. Le banche metteranno a disposizione inoltre la loro esperienza sui mercati esteri, per accompagnare" le imprese trentine all´estero. Queste le principali azioni previste nelle tre convenzioni: - la messa a disposizione, attraverso plafond dedicati, di cinquanta milioni di euro per ciascun gruppo, dedicati alle attività di internazionalizzazione delle aziende trentine. - il rafforzamento dei canali di offerta dei servizi di consulenza, informazione sui mercati esteri e di supporto commerciale internazionale offerti dai tre soggetti bancari da un lato e degli incentivi provinciali in materia di internazionalizzazione dall’altro, attraverso la messa in rete dei rispettivi punti di diffusione e offerta. - la messa a disposizione delle imprese trentine della consulenza gratuita di figure specializzate delle tre banche in materia di sostegno finanziario all’internazionalizzazione; - l´organizzazione di missioni di imprese trentine all’estero e di imprese estere in Trentino attraverso il supporto operativo della rete estera delle tre banche e dei gruppi bancari a loro collegate; - la disponibilità della Provincia autonoma di Trento e delle tre banche ad organizzare specifiche attività di comunicazione, formazione e informazione rivolte a stimolare l’avvio di attività economiche internazionali delle imprese trentine. - la valorizzazione anche in un´ottica internazionale degli strumenti finanziari di sostegno alla costituzione/rafforzamento delle reti d’imprese. "Siamo consapevoli - ha detto il presidente Lorenzo Dellai - che tutti gli strumenti che mettiamo a disposizione delle imprese nascono da una visione, che è quella dell´apertura, della costruzione di relazioni con tutto ciò che sta al di fuori dal Trentino. Partiamo da una base che è buona ma anche decisamente migliorabile. Ciò vale per molti settori della nostra piattaforma tecnologica e produttiva. Sul terreno dell´innovazione, nel quale molto abbiamo investito in questi anni, assistiamo ancora ad uno scarto fra le potenzialità del sistema e ciò che veramente riusciamo a concretizzare, a tradurre in prodotti e servizi. Serve trovare un punto di incontro, di mediazione. Ciò vale a maggior ragione per l´internazionalizzazione; servono certamente degli strumenti più sofisticati, che sono quelli che abbiamo cercato di inserire nel decalogo. L´accordo che firmiamo oggi con le banche costituisce uno dei punto qualificanti di quella piattaforma. Stiamo anche costituendo un fondo strategico per gli investimenti territoriali che potrà avere un ruolo significativo anche per quanto riguarda la partita dell´internazionalizzazione. Finanza e credito, insomma, rappresentano una variabile cruciale di sviluppo per le nostre imprese. Gli accordi firmati oggi sono ispirati proprio dalla consapevolezza che il sistema bancario può svolgere una innovativa funzione di accompagnamento delle attività di business nei mercati esteri, attraverso il collegamento operativo tra la rete trentina e le sedi internazionali dei Gruppi bancari coinvolti." La conferenza odierna, alla quale hanno partecipato circa 200 rappresentanti di imprese, banche ed enti territoriale e nell´ambito della quale è avvenuta la firma, ha consentito da un lato di mettere a fuoco le tendenze del settore, alla luce della crisi internazionale, e dall´altro di valutare le misure operative messe in campo fino ad oggi per sostenere le imprese. Sono stati anche presentati un paio di esempi di successo, quello della Capi group di Volano, che è parte della filiera Dana, e quello della Mec di Scurelle. Andrea Fracasso, ricercatore senior dell´Università di Trento, ha parlato di una dinamica dell´export complessivamente vivace per il Trentino, sia prima che dopo la crisi, anche se si potrebbe fare di più. Carta, macchine, agricoltura, bevande i settori più vivaci, per un export che si rivolge soprattutto ai paesi più sviluppati. La competizione però è sempre più ampia e serrata. Per questo bisogna fare sistema, mettendo assieme amministrazioni, imprese, università, banche, e andando insomma nella direzione indicata anche dall´accordo siglato oggi. Vittorino Filippas, consulente e professore a contratto dell´ateneo trentino, ha affrontato il tema degli strumenti di cui le piccole e medie imprese si devono dotare per andare all´estero, considerato che questa non sembrerebbe essere la loro vocazione primaria, a differenza delle multinazionali. Alcune regole di base: prepararsi molto prima di muoversi (molte imprese italiane entrano in un paese e dopo 5 anni ne escono, per un´approccio superficiale e carente di programmazione); focalizzarsi su ciò che si vuole fare; perseverare; valorizzare il mix tecnologia-flessibilità, quello che la pmi italiana può offrire; innovare costantemente; essere aperti alle alleanze; essere attenti alle culture altrui (per entrare in un paese bisogna sentirlo vicino, bisogna avere una predisposizione ad abbracciare un’altra cultura). Sono seguiti gli interventi di Paolo Nicoletti, dirigente generale del dipartimento agricoltura, commercio, turismo e promozione, e di Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo, che hanno delineato la strategia complessiva della Provincia, che ha portato alla creazione di una unità dedicata a questo tema in seno all´amministrazione provinciale che coordina tutte le azioni dei diversi attori del sistema pubblico e alla creazione di una task force congiunta che ha messo a fuoco le dieci azioni da porre in essere per internazionalizzare il Trentino, sia aiutando le imprese locali ad andare all´estero sia attraendo sul territorio imprese innovative provenienti da fuori. Sì è parlato inoltre della recente riforma dei criteri per gli incentivi all’export approvati dalla Giunta due settimane fa, tutti “euro compatibili” (ossia conformi ai regolamenti europei) e informati ai principi di semplificazione e velocizzazione delle procedure di concessione e liquidazione (totale dematerializzazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, ricorso alla procedura automatica e alle autocertificazioni sul pagamento delle spese). Si tratta di strumenti importanti, che si affiancheranno alle azioni di promozione affidate di recente a Trentino Sviluppo in questo campo. Ed ancora: l’attivazione di bandi già deliberati dalla Giunta per la formazione professionalizzante degli ingegneri e degli architetti affinché si dotino delle necessarie competenze per partecipare ai generosi bandi internazionali per opere civili e ambientali da realizzare nei paesi dell’Est ed nei paesi in via di sviluppo (attraverso risorse della Banca Mondiale, della Bei, della Banca Africana per lo Sviluppo) e quindi fungere da avamposto per nuove commesse delle imprese edili trentine che scontano significative difficoltà in questa fase. Di recente inoltre la Giunta Provinciale ha approvato la dotazione di 10 milioni di euro per il fondo rischi ordinari e a breve tale fondo potrà divenire operativo anche per la garanzia dei crediti export. La Trentino Sviluppo ha quindi messo a punto uno specifico bando che prevede la possibilità per le aziende trentine non strutturate di dotarsi per un certo numero di ore di un export manager/consulente specializzato appositamente arruolato e che possa entrare in azienda lavorare accanto al titolare per strutturare un piano di sviluppo commerciale estero.  
   
   
GIORNATA DELLE MARCHE, LA STORIA E LE PRECEDENTI EDIZIONI.  
 
Ancona, 5 dicembre 2012 - Torna, puntuale anche quest’anno, la Giornata delle Marche che verrà celebrata al Teatro della Fortuna di Fano. E’ la festa dell’identità marchigiana, uno straordinario momento di riflessione sulla storia, sulle tradizioni, sulla cultura che uniscono generazioni di cittadini che sentono di appartenere a una stessa comunità, anche fuori dei confini nazionali. Dal 2005 la Giornata delle Marche offre l’occasione per soffermarsi sul ruolo della regione nello sviluppo civile, sociale, economico, del Paese, nella piena consapevolezza del proprio passato e dei propri valori. La data scelta è il 10 dicembre: in questo giorno, in ogni parte del mondo, i marchigiani si ritrovano per la solennità della Madonna di Loreto, riconosciuta universalmente come riferimento ideale e spirituale della propria terra e delle proprie origini. E’ un giorno simbolico che coincide, tra l’altro, con la giornata della pace voluta dal Consiglio regionale delle Marche ed è il giorno della dichiarazione dei diritti dell´uomo. Ogni edizione propone un tema e una città della regione per ospitare le celebrazioni. Particolare attenzione è stata riservata alle comunità marchigiane nel mondo riunite in associazioni in tutti i continenti. Nel 2005 il tema è stato Le Marche nel mondo e la comunità prescelta quella dell’Argentina. Le città di riferimento: Ancona e Jesi. Nel il 2006 il tema è stato Le Marche e l’Europa, l’emigrazione e il lavoro e la comunità prescelta è stata quella residente in Belgio. La città di riferimento: Pesaro. Nel 2007 il tema è stato Giovani e sport e la comunità estera di riferimento è stata quella canadese, in particolare di Montréal. La città di riferimento: Ascoli Piceno. Per il 2008 il tema è stato “Anziani ancora protagonisti” e la comunità scelta è stata quella d’Australia. La città di riferimento: Fermo. L’edizione 2009 si è svolta a Macerata e ha trattato il tema del viaggio prendendo spunto dalla figura e dalle opere di Padre Matteo Ricci, missionario gesuita maceratese, figura straordinaria che svolse la sua opera in Cina. E per il 2010, il tema è stato appunto il Iv centenario della morte di Padre Matteo Ricci ed il Iii centenario della nascita di Giovanni Battista Pergolesi. Il 2010 è anche l’anno che testimonia i quarant’anni di vita della Regione Marche. La festa è stata celebrata al Teatro delle Muse di Ancona. Nel 2011 con la Giornata delle Marche è stato invece celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia nella città di Recanati.  
   
   
LOMARDIA, CONCORSO DIRIGENTI 2006, LE ASSUNZIONI SONO LEGITTIME  
 
Milano, 5 dicembre 2012 - In riferimento a recenti articoli di stampa e dichiarazioni di esponenti politici sul concorso per dirigenti svoltosi nel 2006, Regione Lombardia, con una Nota, precisa che le assunzioni sono perfettamente legittime, che il concorso ha avuto un vizio formale per una parziale mancata pubblicazione, ma nessuno di sostanza relativo alla procedura, ai criteri e alle valutazioni, su cui infatti nulla è stato eccepito nelle sedi competenti. Ecco il testo della Nota. "Sulla procedura concorsuale per dirigenti del 2006 le controversie e i pronunciamenti di Tar e del Consiglio di Stato hanno riguardato solo ed esclusivamente la mancata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, non altro. Quel concorso, il cui bando era stato pubblicato comunque sul Burl (Bollettino ufficiale della Regione Lombardia) e in rete e a cui, tra l´altro, avevano partecipato circa 800 candidati, era stato annullato solo ed esclusivamente per un vizio formale, in un quadro incerto di norme. "Con la Legge regionale 14, - spiega la Nota - Regione Lombardia esercitando la sua competenza ha stabilito l´idoneità, ai fini di pubblicità, della pubblicazione sul Burl e sui siti (come era avvenuto nel caso de quo) e di conseguenza ha del tutto ragionevolmente fatti salvi gli effetti dei concorsi già banditi e inficiati dal solo vizio della pubblicità (come nel nostro caso) e non, ovviamente, da vizi sostanziali". "Le assunzioni dei dirigenti - si legge ancora nella Nota - sono dunque perfettamente legittime, come peraltro si attesta: dalla Legge 14/2009, approvata dal Consiglio regionale e avvallata dal Governo (che non l´ha impugnata né in toto né in parte); dal pronunciamento della Corte di Cassazione emessa a Sezioni Unite il 16/6/2010, nella quale si sancisce che "il Consiglio di Stato non si è in alcun modo pronunciato sulla validità ed efficacia dei contratti stipulati". Pertanto non si configura nessuna ipotesi di danno erariale".  
   
   
LA REGIONE PIEMONTE ASSUMA UNA POSIZIONE UNIVOCA SUL DESTINO DEL CSI APPELLO DI SAITTA A COTA  
 
 Torino, 4 dicembre 2012 - Intervenendo nel dibattitto che si è svolto in Consiglio provinciale in merito alla delibera di modifica dello statuto del Csi (approvata all’unanimità), il Presidente Antonio Saitta ha rivolto un appello alla Regione Piemonte, “affinché assuma una posizione univoca e si pronunci sul destino del Csi-piemonte”. “E’ fondamentale” ha aggiunto Saitta “perché il Csi è un’azienda sostanzialmente regionale, e quale che sia l’impegno futuro della Regione in merito dobbiamo saperlo, per cominciare a ragionare sul futuro dell’azienda o alla peggio sull’ipotesi di fallimento”. Saitta si è detto allarmato dalla situazione del Csi: non solo le commesse sono in diminuzione, ma nell’attuale situazione di indebitamento è anche difficile immaginare come possa essere appetibile per il mercato. “Sono sicuro che Cota si pronuncerà al più presto: noi per la nostra parte abbiamo assunto qualche decisione precauzionale, pagando puntualmente la nostra parte e mantenendo gli impegni. Non solo, abbiamo pagato in anticipo la nostra tranche di dicembre per assicurare ai dipendenti del Csi lo stipendio. Tuttavia la nostra quota è di 9 milioni sui circa 170 fatturati, sono altre le vie che bisogna poter esaminare per individuare percorsi alternativi, anche a garanzia dei lavoratori”.  
   
   
MARCHE: APPROVATO IL TESTO UNICO DEI SERVIZI SOCIALI A TUTELA DELLA PERSONA E DELLA FAMIGLIA.  
 
Ancona, 5 dicembre 2012 - Creare un sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia. A questo principio di ispira la proposta di legge in materia di politiche sociali approvata il 3 dicembre dalla Giunta regionale e che ora si appresta a compiere il suo iter in Consiglio. “Arriva così a conclusione – dichiara l’assessore regionale Luca Marconi – dopo più di un anno di intenso lavoro compiuto con i tecnici dell’assessorato e di ampia consultazione con l’Anci, i sindacati, il Terzo settore, e le consulte regionali di categoria, il percorso che ha portato alla stesura di questo Testo Unico. Si completa dunque il processo di applicazione della legge regionale 328 del 2000 che ha introdotto il Piano sociale regionale, offrendo un quadro organico di riferimento per tutti i settori dei servizi sociali, dando ad essi principi generali, regole e procedure unitarie”. Sul piano istituzionale la proposta introduce infatti norme in materia di organizzazione degli Ats (Ambiti Territoriali Sociali), i quali costituiscono il luogo privilegiato non solo per la programmazione sociale ma anche per la gestione associata dei servizi alla persona. “Finalmente – continua Marconi – viene consacrato il principio di 23 grandi ‘città sociali’ corrispondenti ai territori degli Ats che d’ora in poi saranno interlocutori della Regione per la gestione di servizi condivisi Comuni/regione. In questo modo vedremo realizzata l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse pubbliche evitando duplicazioni e interventi poco appropriati”. La proposta di legge chiarisce inoltre il ruolo e la funzione tecnica del direttore di Ats che va ad esercitare le funzioni precedentemente assegnate al coordinatore di Ats, nonché il ruolo e la funzione politica dei Comitati dei Sindaci in ordine alla programmazione sociale e alla programmazione integrata con il Distretto sanitario. “Con il Testo Unico – sostiene Marconi – potrà trovare applicazione istituzionale l’integrazione socio-sanitaria nella quale i territori, i servizi alla persona e la domiciliarità saranno punti di riferimento insostituibili a beneficio dei cittadini, superando la vecchia idea che concepiva la sanità come servizio esclusivamente ospedaliero”. La logica politica che sorregge la proposta di legge punta a valorizzare lo sviluppo qualitativo e quantitativo della domiciliarità, garantendo alla stessa un adeguato supporto finanziario, tecnico, professionale e territoriale. A tal fine, un ruolo di centrale importanza è riconosciuto alla famiglia, in particolare a quelle con figli, a quelle che prestano assistenza in casa agli anziani non autosufficienti e a quelle che accudiscono figli con disabilità. Altri elementi di novità riguardano i criteri di compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi sulla base di livelli differenziati per reddito e patrimonio, prevedendo la possibilità da parte della Regione di fissare una soglia minima al di sotto della quale l’esenzione dalla compartecipazione sia totale; l’introduzione di titoli validi per l’acquisizione di servizi in strutture accreditate sulla base di criteri regionali di accesso; l’obbligo del rispetto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento dei servizi da parte degli enti pubblici; l’impegno ad assicurare un’effettiva partecipazione dei cittadini e degli utenti alla programmazione sociale regionale e locale; l’istituzione del sistema informativo per le politiche sociali (Sirps) e dell’Osservatorio regionale per le politiche sociali. Particolare attenzione è rivolta alle politiche a favore degli anziani, a quelle in materia di dipendenze patologiche e a quelle per il contrasto della povertà e del disagio sociale. La proposta di legge passa ora al giudizio dell’Assemblea legislativa e già nel corso di questa settimana l’assessore Marconi incontrerà il presidente della V Commissione consiliare competente in materia per approfondire i contenuti del testo che presto comincerà il suo iter per giungere all’approvazione nei primi mesi del nuovo anno.  
   
   
3,9 MILIONI DI EURO DALLA REGIONE TOSCANA PER AIUTARE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ  
 
Firenze, 5 dicembre 2012 - Sostegno economico alle famiglie in difficoltà con figli attraverso agevolazioni tariffarie e contributi. La Regione mette a disposizione circa 3,9 milioni di euro, che verranno ripartiti tra tutti gli enti che gestiscono gli interventi di natura sociale nei vari territori (Comuni, Società della salute/Zone distretto e altre forme associate) . La delibera, che procede alla ricognizione di tutte le risorse disponibili a questo scopo, è stata approvata nell’ultima riunione della giunta regionale. “Questa decisione – dice il presidente della Regione Enrico Rossi – va nella direzione che ho indicato meno di un mese fa, presentando la manovra 2013. Ovvero quella di aiutare i più deboli, quella parte della popolazione che, purtroppo, sta aumentando. Stiamo facendo l’impossibile per reperire risorse e mantenere tanti servizi essenziali dopo i tagli alla spesa sociale effettuati dal governo e credo che dare un aiuto particolare alle famiglie con figli che si trovano in difficoltà sia doveroso”. “La settimana scorsa – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – ho partecipato alla presentazione dei dati dei Centri di Ascolto della Caritas. Le persone che vanno a questi centri per trovare un aiuto aumentano ogni anno, e tra loro sono sempre più numerosi gli italiani. Pochi giorni fa abbiamo incrementato il fondo interistituzionale di solidarietà, destinato alle categorie più disagiate, adesso mettiamo a disposizione altri soldi per dare un aiuto specifico a tante famiglie con figli. Ma soprattutto ci aspettiamo una risposta definitiva dal governo sul fondo sociale”. L’aiuto della Regione è diretto alle famiglie che si trovano in una situazione di disagio, con particolare attenzione a quelle numerose (con almeno 4 figli), monogenitoriali e con figli minori. Per avere il quadro complessivo della spesa sostenuta per tutti gli interventi di natura sociale destinati alle famiglie, da oltre un anno la Regione utilizza un applicativo web (‘Rifan’) che contiene la rendicontazione di tutte le somme erogate a questo scopo da Comuni, Sds /Zone distretto e altre forme associate. La rendicontazione Rifan (che viene utilizzata da oltre 240 enti) finora ha coperto il periodo 1 settembre 2011-31 luglio 2012 e ha messo in evidenza una spesa complessiva sostenuta dai vari enti per oltre 110 milioni di euro. Nel periodo preso in considerazione gli utenti beneficiari di interventi di sostegno sono stati oltre 70 mila.  
   
   
VENETO, CONSULTORI FAMILIARI: ASSEGNATI 332 MILA EURO PER IL 2012 AI 28 CONSULTORI PRIVATI RICONOSCIUTI  
 
 Venezia, 5 dicembre 2012 - Ai ventotto consultori privati familiari riconosciuti attivi nel territorio regionale che non perseguono fini di lucro e che assicurano la gratuità delle prestazioni, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto, ha assegnato per il 2012 un contributo di 332.420 euro, come previsto dalla legge regionale n. 28 del 1977. “Le attività svolte dai consultori privati riconosciuti – afferma l’Assessore - sono prevalentemente di carattere formativo ed educativo e riguardano soprattutto l’ambito psicologico e relazionale del singolo, della coppia e della famiglia, rispondendo in modo esplicito alla funzione educativa e preventiva prevista dalle leggi istitutive la legge n. 405 del 1975 e, appunto, la legge regionale del 1977”.