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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Dicembre 2012
SICUREZZA AEREA: LA COMMISSIONE EUROPEA AGGIORNA L’ELENCO DELLE COMPAGNIE AEREE SOGGETTE A DIVIETO OPERATIVO  
 
 Bruxelles, 4 dicembre 2012 - La Commissione europea ha adottato ieri il 20° aggiornamento dell’elenco europeo dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo o ad altre restrizioni operative all’interno dell’Unione europea, meglio noto come “elenco per la sicurezza aerea dell’Ue”. A tale elenco sono stati aggiunti i vettori aerei certificati in Eritrea, a causa di gravi criticità riscontrate in materia di sicurezza. D’altro canto, a seguito dei miglioramenti constatati sotto il profilo della sicurezza in Mauritania, si è potuto rimuovere dall’elenco tutti i vettori aerei certificati in Mauritania. Lo stesso vale per il vettore giordano Jordan Aviation che è stato anch’esso rimosso dall’elenco. Anche in Libia sono stati osservati dei progressi, ciononostante le autorità di questo paese hanno accettato il mantenimento del divieto operativo in Europa per i vettori aerei libici fino a quando questi ultimi non avranno ottenuto una completa ricertificazione in grado di soddisfare la Commissione. Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile per i trasporti, ha dichiarato in proposito: “La Commissione è pronta a compiere ogni sforzo possibile per aiutare i paesi colpiti dal divieto operativo a dotarsi della capacità tecnica e amministrativa necessaria per superare le difficoltà nel settore della sicurezza con la massima rapidità ed efficienza. Sono lieto che sia stato possibile rimuovere dall’elenco un paese e diverse compagnie aeree. Si tratta di un progresso importante, tuttavia la sicurezza deve sempre avere la precedenza e non intendiamo accettare compromessi su questo punto, da qui nasce la decisione concernente l’Eritrea”. Il nuovo elenco sostituisce il precedente, stabilito nell’aprile 2012, e può essere consultato sul sito web1 della Commissione. Tutti i vettori aerei certificati in Mauritania sono stati rimossi dall’elenco a seguito degli eccezionali progressi compiuti dalle autorità competenti e in considerazione di una verifica in loco che verrà effettuata fra breve dalla Commissione. I progressi compiuti sono stati riconosciuti da due missioni, che hanno avuto esito positivo, condotte in loco dalla Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (Icao). È la prima volta che viene tolto un divieto operativo totale che colpisce tutti i vettori aerei di uno Stato, la Mauritania si è pertanto impegnata ad autorizzare i voli verso l’Unione solo a condizioni rigorose. Anche il vettore Jordan Aviation, certificato in Giordania, è stato rimosso dall’elenco a seguito della correzione delle carenze individuate in precedenza. Tali miglioramenti sono stati riscontrati durante un’ispezione in loco effettuata dalla Commissione. A titolo di prevenzione, è stato necessario imporre un divieto operativo su tutti i vettori aerei certificati in Eritrea a causa di una criticità in materia di sicurezza notificata dall’Icao e non ancora risolta e dell’assenza di adeguate misure di mitigazione adottate dalle autorità competenti di questo paese. Dopo intense consultazioni con le autorità per l’aviazione civile libiche e con il ministro libico dei trasporti. Di conseguenza, le autorità per l’aviazione civile libiche hanno accettato il mantenimento delle restrizioni volontarie applicabili a tutti i vettori aerei titolari di licenza rilasciata in Libia, il che li esclude dalle attività di volo nell’Ue fino a quando non abbiano ottenuto una piena ricertificazione in conformità alle norme di sicurezza internazionali. L’attuazione delle misure decise dalle autorità libiche rimane soggetta a stretto monitoraggio da parte della Commissione. L’elenco per la sicurezza aerea europea è stato inoltre aggiornato per rimuovere alcuni vettori che hanno cessato di esistere o aggiungere nuovi vettori sorti recentemente in una serie di paesi: Repubblica del Congo, Repubblica democratica del Congo, Guinea equatoriale, Honduras, Indonesia, Kazakhstan, Kirghizistan, Filippine e Ruanda. Di conseguenza sull’elenco non figurano più vettori del Ruanda e dell’Honduras. La Commissione riconosce infine gli sforzi compiuti dalle autorità di sorveglianza della sicurezza aerea di Aruba, Indonesia, Libia, Kazakhstan, Kirghizistan, Madagascar, Filippine e Russia finalizzati a riformare i rispettivi sistemi di aviazione civile e in particolare a migliorare la sicurezza per garantire l’applicazione effettiva e uniforme delle norme di sicurezza internazionali. La Commissione è pronta a offrire un attivo sostegno supplementare a tali riforme, intervenendo in cooperazione con l’Icao, gli Stati membri dell’Ue e l’Aesa, per aiutare alcuni di questi paesi a essere rimossi dall’elenco quando la situazione in materia di sicurezza sarà ulteriormente migliorata. La Commissione rimane pienamente impegnata a garantire una più stretta osservanza delle norme di sicurezza internazionali e ha dato mandato all’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Aesa) di effettuare una serie di missioni di assistenza tecnica per aiutare le autorità competenti di alcuni Stati nei loro sforzi diretti a migliorare la sicurezza. La decisione odierna della Commissione si basa sul parere unanime del comitato per la sicurezza aerea, composto da rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Ue, di Croazia, Norvegia, Islanda, Svizzera e dell’Aesa. Informazioni generali L’elenco per la sicurezza aerea europea aggiornato comprende tutti i vettori certificati in 20 Stati, per un totale di 287 vettori aerei noti, le cui attività sono totalmente vietate nell’Unione europea: Afghanistan, Angola, Benin, Repubblica del Congo, Repubblica democratica del Congo, Gibuti, Guinea equatoriale, Eritrea, Gabon (con l’eccezione di tre vettori soggetti a determinate restrizioni e condizioni), Indonesia (con l’eccezione di sei vettori), Kazakhstan (con l’eccezione di un vettore soggetto a determinate restrizioni e condizioni), Kirghizistan, Liberia, Mozambico, Filippine, Sierra Leone, São Tomé e Principe, Sudan, Swaziland e Zambia. L’elenco comprende anche tre vettori individuali: Blue Wing Airlines del Suriname, Meridian Airways del Ghana e Conviasa della Repubblica bolivariana del Venezuela. Inoltre, l’elenco comprende 10 vettori aerei che sono soggetti a restrizioni operative e sono autorizzati ad operare nell’Ue ottemperando a rigide condizioni: Air Astana del Kazakhstan nonché Afrijet, Gabon Airlines e Sn2ag del Gabon menzionati sopra, Air Koryo della Repubblica democratica popolare di Corea, Airlift International del Ghana, Air Service Comores, Iran Air, Taag Angolan Airlines ed Air Madagascar.  
   
   
CIELO UNICO EUROPEO: MOLTI STATI MEMBRI NON RIESCONO A RAGGIUNGERE UNA SCADENZA PER UNO SPAZIO AEREO EUROPEO PIÙ EFFICIENTE  
 
Bruxelles, 5 dicembre 2012 - Molti Stati membri sono in ritardo e non ancora pienamente compatibili con i requisiti per fare nove blocchi funzionali di spazio aereo (Fab) pienamente operativi, per la scadenza del 4 dicembre 2012. Una scadenza importante è stata persa per Fab, i blocchi di spazio aereo regionali che costituiscono un elemento chiave per i piani ambiziosi per la creazione di uno spazio aereo unico europeo - triplicando la capacità dello spazio aereo europeo e il dimezzamento dei costi di controllo del traffico aereo. La Commissione ha avvertito ieri che avvierà procedimenti di infrazione contro gli Stati membri per tutti i blocchi funzionali di spazio aereo (Fab), che non sono ancora pienamente compatibili con tutti i requisiti di legge. Sarà presente anche un nuovo pacchetto di misure legislative nella primavera del 2013 per accelerare le riforme e garantire la fornitura completa di un cielo unico europeo. Le inefficienze causate da uno spazio frammentato in Europa ridurranno i costi supplementari vicino a € 5 miliardi di euro all´anno. Si aggiunge 42 km alla distanza di un volo medio, costringendo gli aeromobili per bruciare più combustibile, genera più emissioni, pagare di più in costose oneri d´utenza e soffrono maggiori ritardi. Gli Stati Uniti controllano la stessa quantità di spazio aereo, con più traffico, a quasi la metà del costo. Il vicepresidente della Commissione Siim Kallas, responsabile per i trasporti, ha dichiarato: " Attueremo ogni azione possibile per rendere il cielo unico europeo una realtà I costi della congestione e ritardi in aria sono pagati su base giornaliera da parte dei cittadini europei e delle imprese. Quando la mosca. Aggiungete a ciò il costo per l´economia in termini di efficienza perso e il prezzo ambientale che paghiamo ed è chiaro che il Cielo unico europeo è troppo importante per essere lasciata fallire. In un momento di crisi economica non possiamo permetterci di vivere con lo status quo. In questo momento l´attuazione della riforma dello spazio aereo europeo è in calo sul serio dietro. Fab sono la pietra angolare delle infrastrutture Cielo unico europeo e un termine critico è stato mancato. Non c´è altra scelta che applicare con forza il diritto comunitario. " Il 2012 è un anno cruciale per il cielo unico europeo (Ses), con quattro obiettivi principali, tra cui nove blocchi funzionali di spazio aereo (Fab) per essere operativo entro dicembre 2012 Secondo la legislazione europea, i blocchi funzionali di spazio aereo (Fab) doveva essere attuata entro il 4 dicembre 2012. Un totale di 9 Fab che copre l´intera Ue più 4 altri Stati (Bosnia-erzegovina, Croazia, Norvegia, Svizzera) sono stati stabiliti, il che rappresenta un progresso significativo. D´altra parte, questi Fab non sono ancora veramente "funzionale", come si seguono ancora i confini nazionali o non hanno ancora ottimizzato i loro servizi di navigazione aerea, o entrambi. La causa principale di questa lacuna è stata una prolungata attenzione sulle questioni finalizzando istituzionali piuttosto che sull´individuazione e azionando miglioramenti operativi e la protezione indebita degli interessi nazionali.  
   
   
VOLI BOLZANO-ROMA, CINQUE COMPAGNIE INTERESSATE  
 
Bolzano, 5 dicembre 2012 - Ripristinare in tempi rapidi i voli Bolzano-roma: la Giunta provinciale ha affrontato il 3 dicembre l´evolversi della situazione nell´aeroporto di Bolzano sulla base dei ragguagli di Enac. Cinque al momento le compagnie aeree interessate a subentrare ad Air Alps, l´Autorità del volo civile sta lavorando per assicurare rapidamente l´autorizzazione a un nuovo vettore. Dopo la decisione dell´Enac, l´Autorità nazionale competente per il volo civile, di revocare dal 1° dicembre l´autorizzazione alla compagnia Air Alps sulla tratta Bolzano-roma, la Giunta provinciale ha fatto il punto sull´evolversi della situazione: "Enac ci ha confermato che ha sondato il mercato e che cinque compagnie sono interessate al subentro", ha aggiornato il presidente Luis Durnwalder dopo la seduta di Giunta. Ora si sta lavorando per individuare il vettore a cui emettere l´autorizzazione del servizio sulla tratta Bolzano-roma con un contratto-ponte fino a giugno 2013, mentre nel frattempo verrà effettuato il bando di gara ufficiale per assegnare la concessione dalla metà del 2013. "Saranno necessari alcuni giorni per espletare tutti i passi necessari e quindi Bolzano resta al momento senza collegamenti aerei, ma le parti sono impegnate a ridurre il più possibile i tempi dello stop", ha concluso Durnwalder.  
   
   
VERONA, AEROPORTI VERONESI: INCONTRO IN CDC CON IL MONDO POLITICO  
 
Verona, 5 dicembre 2012 - Il Presidente Alessandro Bianchi ha incontrato nei giorni scorsi il mondo politico e economico in Camera di Camera a Verona per la presentazione delle linee guida del piano industriale e per chiedere il loro intervento sulle risposte che la Catullo Spa attende dal Governo. Dopo l’introduzione del Presidente Bianchi, e il saluto del Presidente della Provincia Giovanni Miozzi, sono state presentate le linee guida del piano industriale, che era stato condiviso con i principali azionisti (veneti, lombardi oltre Trentino-alto Adige) nell´Assemblea del 27 luglio scorso. Il Presidente della Catullo Spa Paolo Arena e il Direttore Generale Carmine Bassetti hanno descritto il percorso di ristrutturazione già avviato e indicato il programma di rilancio dei due aeroporti per i prossimi dieci anni. Per costruire il piano industriale, si è partiti da un’analisi approfondita della situazione attuale e da una verifica con i migliori benchmark del mercato. La strategia passa attraverso il riposizionamento della Società nel mercato e una forte focalizzazione sulla gestione aeroportuale. E’ stato necessario riprogrammare la società, rivedendo tutti i processi, gli investimenti e le attività. L’obiettivo è consolidare i risultati nell’immediato e entro due anni recuperare l’equilibrio economico, premessa indispensabile per tornare a crescere nell’interesse del territorio. Due temi in particolare sono stati portati all’attenzione dei presenti, per chiedere alle forze politiche di attivarsi per ottenere dal Governo risposte e azioni in tempi rapidi. Il primo tema è l’ottenimento della concessione definitiva per la gestione di Brescia Montichiari in capo alla Catullo Spa. Il 26 Ottobre del 1998 è stata presentata l’istanza per l’ottenimento della concessione totale per l’aeroporto di Brescia e a tutt’oggi si è ancora in attesa di una concreta risoluzione. L’articolato iter approvativo è stato concluso dall’Enac e trasmesso ai Ministeri competenti. L´ aeroporto di Brescia - con investimenti per circa 80 milioni di euro - è un’infrastruttura fondamentale per il sistema Paese, ubicato tra le aree più produttive d’Europa, e potrebbe colmare un gap infrastrutturale nell’area del trasporto delle merci. Nel 2011 il Nord Italia ha prodotto circa 1,2 milioni di tonnellate di merci trasportate via aerea, solamente 633.000 tonnellate di queste sono partite da aeroporti del Nord Italia le rimanente 567.000 sono in “fuga” - via camion- per i principali Hub del Nord Europa (Francoforte, Hahne, Monaco ed Amsterdam). La strategia di rilancio è quello di recuperare una parte consistente delle merci in fuga e gestirle all´aeroporto di Montichiari. E’ evidente che l’ottenimento della concessione, qualificando la Catullo Spa come un partner di lungo medio termine, sarebbe un acceleratore importante alla conclusione delle trattative in corso con le compagnie aeree cargo e operatori della logistica. Inoltre, la concessione consentirebbe di aprire il capitale a partner industriali. Rimane comunque singolare che una parte consistente del nostro “made in Italy” in partenza per importanti destinazioni internazionali, debba essere gestito da altri aeroporti europei e non dall’Italia con conseguenze negative per il nostro Paese. Altro argomento altrettanto importante è il passaggio della torre di controllo dall’aeronautica militare ad Enav. Il Mef non ha ancora autorizzato il passaggio definitivo della gestione delle operazioni dall´aeronautica militare a Enav. La Catullo Spa sta lavorando perché il servizio di torre di controllo non venga ridotto. E´ necessario intervenire affinché venga rispettato il passaggio della torre di Verona dall’aeronautica militare ad Enav - secondo il programma concordato con il Ministro della Difesa (decreto del 27 Luglio 2010) di concerto con Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, che ha già stanziato i fondi necessari per gli interventi di ammodernamento dell´infrastruttura e dei sistemi. Data la complessità dei temi, i partecipanti hanno chiesto di fissare un prossimo incontro, per dare un aggiornamento sullo stato delle tematiche e delle relazioni con i Ministeri. La Catullo Spa produrrà una nota tecnica sui temi presentati. Il Presidente Miozzi, con il Presidente Bianchi, hanno concordato di fissare un prossimo incontro a breve per una nuova condivisione sullo stato delle tematiche.  
   
   
CSI MATERA: PRESTO INCONTRO CON REGIONE BASILICATA SU CENTRO GEODESIA SPAZIALE  
 
Matera, 5 dicembre 2012 - Si terrà nei prossimi giorni a Potenza nella sede della Regione Basilicata un incontro tecnico-operativo per la realizzazione del progetto del Centro di interpretazione dati e di osservazione della terra (Cidot) dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). E’ quanto assicurato dal presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, che ha risposto ad una sollecitazione del Commissario del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera, Gaetano Santarsia. Il progetto Cidot - spiega un comunicato del Csi Matera - nasce da un accordo di programma stipulato da Regione Basilicata e Asi che prevede investimenti, per un totale complessivo di 27 milioni di euro, finalizzati al potenziamento degli impianti del centro di geodesia spaziale di Matera. Per l’ampliamento della base, la Regione aveva immediatamente stanziato 4 milioni di euro e aveva delegato il Consorzio a progettare i nuovi locali e bandire la gara di appalto per la realizzazione dei lavori. All’atto della presentazione del bando di gara ci si è resi conto però che solo uno dei quattro milioni stanziati era effettivamente disponibile, probabilmente per un errore contabile nell’appostamento delle somme in bilancio. Il Commissario del Csi, Santarsia, aveva per questo chiesto al presidente della Regione, De Filippo, un incontro per trovare una soluzione all’intoppo e permettere l’avvio delle opere. Una sollecitazione che il governatore lucano ha subito accolto precisando che nei prossimi giorni sarà il direttore generale Angelo Nardozza a convocare le parti per sbloccare l’impasse del finanziamento. “Il clima di collaborazione istituzionale - sottolinea il Commissario Santarsia - è assolutamente fondamentale in vicende come queste in cui per questioni burocratiche si verificano dei ritardi nella realizzazione delle opere. Devo ringraziare per questo il presidente De Filippo che ha accolto subito la nostra richiesta di incontro. Sono sicuro - conclude Santarsia - che nei prossimi giorni sarà trovata una soluzione all’intoppo e si potrà dar avvio al programma di investimenti per potenziare il centro di eccellenza dell’Agenzia spaziale italiana, da sempre fiore all’occhiello del territorio materano”.  
   
   
LA PUGLIA DELL’AEROSPAZIO A TOLOSA PER AEROMART  
 
Bari, 5 dicembre 2012 - Con le esportazioni in crescita del 42,9 per cento, le imprese aerospaziali della Puglia puntano ancora sull’internazionalizzazione, per guadagnare nuove fette di mercato. La prossima tappa è a Tolosa, in Francia, in occasione di Aeromart, programmata nella città francese dal 4 al 6 dicembre 2012. Vi partecipano otto imprese con il Distretto Produttivo Aerospaziale Pugliese, accompagnate dalla Regione Puglia - Servizio Internazionalizzazione. Si tratta di un’importante borsa d’affari, giunta alla nona edizione che ogni due anni riunisce le principali imprese al mondo del settore aeronautico e spaziale ed offre la possibilità di esplorare nuovi mercati e ricevere tutte le informazioni sulle novità e le tendenze del settore. A tutto ciò si associa un ricco calendario di conferenze e workshop.(...) La Regione Puglia partecipa all’evento per la terza volta. Un’opportunità che non ha voluto perdere per il ruolo strategico della manifestazione. Quest’anno, infatti, oltre alle delegazioni provenienti da Germania, Spagna, Regno Unito, Usa, Messico, Cina e Italia, per la prima volta sarà presente la Turchia, mentre parteciperanno come ospiti d’onore Canada e Giappone. Una circostanza che la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, ha voluto sottolineare. “Partecipando a questa manifestazione – ha detto – stiamo dando la possibilità alle nostre imprese di intensificare le relazioni con i nostri principali partner e allo stesso tempo di avviare relazioni con altri Paesi. Nell’aerospazio, il Paese verso il quale la Puglia esporta di più è costituito dagli Stati Uniti, subito dopo c’è la Turchia e poi il Regno Unito e la Francia. È interessante notare il caso della Turchia, che avanza tra i principali partner commerciali della Puglia, collocandosi al secondo posto. La stessa Turchia è presente per la prima volta ad Aeromart. Questo offrirà l’opportunità di allargare ulteriormente una relazione commerciale già cominciata nel migliore dei modi e di allargare un export verso il mondo che vale già nei primi sei mesi dell’anno 196 milioni di euro”. “Nel settore aerospaziale – ha sottolineato Loredana Capone – la Puglia cresce nel primo semestre dell’anno del 42,9%, mentre l’Italia si ferma al 18,6%. In questa performance la Regione Puglia, grazie anche alla stretta collaborazione con il Distretto Aerospaziale, ha giocato un ruolo fondamentale: dal 2010 ad oggi sono state 12 le manifestazioni alle quali abbiamo accompagnato le imprese, le più strategiche del mondo, mentre con i nostri incentivi abbiamo finanziato ricerca e innovazione, rendendo così le imprese più competitive su tutti i mercati”. La Regione Puglia, grazie al supporto operativo dello Sprint, lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, sarà ad Aeromart con uno spazio espositivo che ospiterà le otto imprese pugliesi e il Distretto Aerospaziale rappresentato dal presidente Giuseppe Acierno. Particolarmente ricco il calendario di incontri d’affari delle imprese, che si svolgeranno nella mattina e nel pomeriggio di domani e di giovedì (5 e 6 dicembre). All’evento parteciperanno, oltre al Distretto, le aziende Comer Calò, Dema Spa, Oma di Arseni Davide; Processi Speciali e Salver Spa, tutte imprese di Brindisi; Giannuzzi Srl di Cavallino (Lecce); Gielle srl di Altamura (Bari) e Iacobucci Mk srl di Lecce.  
   
   
SICUREZZA STRADALE: LA MORTALITÀ SI RIDUCE DI OLTRE IL CINQUANTA PER CENTO. L’UMBRIA TRA LE PRIME CINQUE REGIONI ITALIANE.  
 
Perugia, 5 dicembre 2012 - 1045 morti ed oltre 55mila feriti per un costo sociale di oltre 5 miliardi e mezzo di euro dal 2001 al 2011, con una percentuale di mortalità negli ultimi cinque anni sette volte più elevato di quella dei morti sul lavoro e quasi nove volte superiore, nel 2010, a quella derivante da violenza criminale. Sono questi i numeri impressionanti che scaturiscono dalla rilevazione Istat sull’incidentalità stradale in Umbria, analizzati e studiato per conto della Regione dalla Società Rst di Roma che ha redatto anche il Piano nazionale della sicurezza stradale. L’indagine è stata presentata questa mattina, martedì 4 dicembre, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia. “Lo stato e l’evoluzione della sicurezza stradale dell’Umbria, negli ultimi dieci anni, ha commentato l’assessore regionale alla sicurezza stradale Stefano Vinti, è caratterizzato da molti fattori positivi e da alcuni fattori negativi particolarmente rilevanti. Tra il 2001 e il 2011, per quanto riguarda il miglioramento complessivo della sicurezza stradale (riduzione dei tassi di mortalità e di ferimento e del costo sociale procapite) l’Umbria si colloca tra le 5 migliori regioni italiane con una percentuale di riduzione del 42 per cento. Se centriamo l’attenzione sui tassi di mortalità (morti per 100.000 abitanti) l’Umbria invece marca una riduzione del 52,2 per cento. Stando a questi dati, sia pure con un anno di ritardo, l’Umbria ha raggiunto e superato l’obiettivo indicato dalla Commissione europea. Nonostante gli importanti miglioramenti di sicurezza stradale conseguiti tra il 2001 e il 2011, lo stato di fatto è ancora assolutamente poco soddisfacente”. In termini complessivi i morti, i feriti e i danni alle cose determinati dagli incidenti stradali nel 2011 hanno determinato un costo sociale procapite di 425 Euro procapite che è marginalmente al di sotto della media nazionale (443 Euro procapite). Come tasso di mortalità l´Umbria, con 6,7 morti per 100.000 abitanti è leggermente al di sopra della media nazionale (6,4 morti per 100.000 abitanti). Come tasso di ferimento la regione, con 450 feriti per 100.000 abitanti è leggermente al di sotto della media nazionale (482 feriti per 100.000 abitanti). “Dunque, ha sottolineato Vinti, se da un lato la velocità di riduzione delle vittime e del costo sociale è nettamente più elevata della media e colloca l’Umbria tra le cinque regioni italiane con le migliori performance, dall´altro lato lo stato attuale della sicurezza stradale non va oltre la media. Questa particolare situazione è determinata dal fatto che all’inizio del periodo, e cioè nel 2001, lo stato della sicurezza stradale dell’Umbria era particolarmente carente. L’elevata velocità di miglioramento ha permesso di recuperare un ritardo “storico”, di allinearsi sulla media nazionale, ma non ha ancora consentito di raggiungere una posizione di eccellenza. Inoltre l’incidentalità stradale umbra è caratterizzata da un rilevante problema strutturale: l’elevata quota di incidenti stradali mortali, tipica di territori con insediamenti diffusi, dove gli spostamenti quotidiani avvengono in ampia parte su strade extraurbane, con velocità nettamente superiori a quelle del traffico urbano. In queste condizioni gli incidenti determinano effetti sulle persone molto più gravi e una maggiore quota di morti”. Questa caratteristica strutturale della mobilità regionale, a giudizio dell’assessore, “ha fortemente contribuito a determinare gli elevati tassi di mortalità che hanno caratterizzato l´Umbria negli ultimi 30 anni e che sono cominciati a diminuire significativamente nell’ultimo decennio. Diciamo subito che la Regione non si accontenta affatto dei miglioramenti di sicurezza stradale conseguiti nell’ultimo decennio e neanche della maggiore velocità di miglioramento che è riuscita a determinare. L’obiettivo è ampliare e consolidare i tassi di miglioramento del decennio scorso, così da raggiungere il livello di sicurezza che ritroviamo nelle regioni italiane ed europee con le migliori prestazioni di sicurezza stradale”. “Se il decennio trascorso è stato dedicato a recuperare un ritardo storico della sicurezza stradale umbra, il prossimo decennio vogliamo dedicarlo a raggiungere una posizione di eccellenza. Per dare sostanza a questo obiettivo è indispensabile che la Regione, le Provincie, i Comuni, le altre istituzioni, il sistema delle imprese e delle rappresentanze economiche e sociali, le associazioni civili collaborino a realizzare una strategia coerente ed efficace di sicurezza stradale, modificando alcuni fattori strutturali che da più di 30 anni rallentano il progresso della sicurezza stradale regionale. La Regione Umbria, ha concluso l’assessore Vinti, ha già avviato alcune azioni: la creazione del Centro Regionale Umbro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale (Crums), l’istituzione della Consulta Regionale sulla Sicurezza Stradale, alcune intese ed accordi per migliorare la resa e la produttività della spesa pubblica in questo settore, e soprattutto una legge regionale per creare i presupposti e gli incentivi per una più efficace azione di governo della sicurezza stradale. Gli strumenti che abbiamo predisposto e che stiamo predisponendo per raggiungere questo risultato saranno gestiti con la massima trasparenza e i risultati saranno comunicati con chiarezza e tempestività a tutta la comunità regionale delle istituzioni, delle rappresentanze, delle imprese, delle associazioni, dei cittadini. Infine, ma per certi aspetti si tratta dell’aspetto più rilevante, questa informazione sarà tanto più ampia ed efficace quanto più gli organi di comunicazione vorranno impegnarsi a prendere in esame le analisi e le proposte che saranno prodotte a valutarle e a farne oggetto di comunicazione ai cittadini. Da parte nostra vogliamo aprire un canale di informazione tempestivo, completo e del tutto trasparente perché consideriamo che questo sia il presupposto per ogni forma efficace di collaborazione tra l´amministrazione pubblica, le imprese, le rappresentanze e i cittadini”.  
   
   
BOLLO AUTO: I DATI DELLA GESTIONE NEL VENETO. L’INCHIESTA NON RIGUARDA L’ATTIVITA’ SIN QUI SVOLTA, MA LA GARA SOSPESA  
 
Venezia, 5 dicembre 2012 - L’assessore al bilancio della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti, intervenendo ieri, nel corso del consueto ‘punto stampa’ del martedì a Palazzo Balbi, sulla vicenda relativa alla riscossione delle tasse automobilistiche che ha portato all’arresto di un dirigente regionale, ha ribadito che l’inchiesta della Magistratura fa riferimento al bando della gara per la futura gestione del servizio – gara che la stessa Regione ha sospeso nel marzo dello scorso anno a seguito di una sentenza del Tar Veneto e del ricevimento di un esposto anonimo che il presidente Zaia segnalò immediatamente alla Procura della Repubblica –, ma non alla gestione sin qui svolta per la riscossione del cosiddetto ‘bollo auto’. “Stiamo parlando – ha sottolineato Ciambetti – di un gettito essenziale per le nostre casse, una risorsa irrinunciabile per i bilanci di tutte le Regioni, la nostra compresa, sempre più pesantemente compromessi dai tagli dello Stato”. Questi alcuni dati significativi che riguardano questa partita nel Veneto: gettito anno 2011: entrata ordinaria della tassa automobilistica 628 milioni e 113 mila euro, a cui vanno aggiunti 48 milioni e 973 mila euro di introiti derivanti dalla lotta all’evasione, per un totale di 677 milioni e 086 mila euro; gettito anno 2012 (i dati sono aggiornati al 29 novembre scorso): entrata ordinaria della tassa automobilistica 595 milioni e 276 mila euro, a cui vanno aggiunti 78 milioni e 889 mila euro di introiti derivanti dalla lotta all’evasione, per un totale di 674 milioni e 166 mila euro; in cinque anni, dal 2006 al 2011, l’entrata ordinaria derivante dalla tassa automobilistica, è aumentata di oltre 94 milioni di euro, passando da 533 milioni e 634 mila euro a 628 milioni 113 mila euro; spese anno 2011: totale 6 milioni 628 mila euro, di cui 5 milioni e 800 mila euro alla società piemontese Gec (gestione ed elaborazione dati, spedizione degli avvisi di scadenza, ecc.); nel 2011 sono stati inviati 2 milioni e 400 mila avvisi di scadenza agli utenti, su un totale di veicoli in circolazione nel Veneto pari a 3 milioni e 700 mila (il dato comprende automobili, autocarri, camper, roulotte, rimorchi, carrelli, ecc.).  
   
   
DISTRIBUTORI CARBURANTI. AL MISE CONFRONTO A TUTTO CAMPO CON I SINDACATI DEI GESTORI AFFRONTATI I NUMEROSI PROBLEMI APERTI, IL 10 DICEMBRE NUOVA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO  
 
Roma 5 dicembre 2012 - Confronto a tutto campo, ieri al Mise, tra Governo- rappresentato dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- e associazioni sindacali dei gestori degli impianti di carburante, comprese quelle dei gestori autostradali. Sullo sfondo, lo sciopero dei benzinai annunciato per il 12 e 13 dicembre da Fegica, Faib e Figisc. Nel corso del confronto sono stati affrontati tutti i temi all’ordine del giorno della vertenza: dalla necessità di fare passi avanti nella contrattazione con le compagnie petrolifere per il rinnovo dei contratti scaduti a nuove tipologie contrattuali, dalla crisi dei consumi sulla rete autostradale alla ristrutturazione della rete di distribuzione (nel quadro di una riduzione del numero degli impianti), ai costi dell’utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti. La riunione si è conclusa con una nuova convocazione del tavolo, fissata per lunedì 10 dicembre.  
   
   
ASSISE FEDERAUTO: BASTA TASSE SUGLI AUTOVEICOLI E NUOVO PATTO CON LE CASE AUTOMOBILISTICHE PAVAN BERNACCHI, “SERVONO NUOVE REGOLE. IN TERMINI DI FATTURATO VALIAMO 12 VOLTE L’ILVA”  
 
 Bologna, 5 dicembre 2012. “In termini di fatturato valiamo 12 volte l’Ilva di Taranto - detto con il massimo rispetto per quella realtà industriale - ma in pochi sembrano accorgersi dei disincentivi che si sono abbattuti sul mondo degli autoveicoli, e quindi sui cittadini”. Esordisce così il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, all’assise annuale dei concessionari italiani nell’ambito del Motor Show  ieri  a Bologna. “Rispetto a 20 anni fa – ha proseguito Pavan Bernacchi davanti a oltre un migliaio di concessionari, manager, giornalisti e addetti al settore - la benzina è cresciuta del 170%, i costi assicurativi del 202%, i pedaggi autostradali del 198%. E come se non bastasse, la detraibilità-deducibilità delle auto aziendali – al 40% sino a un anno fa – si è ulteriormente ridotta al 27,5% e passerà addirittura al 20%, mentre nel resto dell’Europa è salda al 100%. Con il paradosso, uno dei tanti, che per finanziare la riforma del Lavoro si creano nuovi disoccupati. Per effetto della contrazione dei volumi nel 2012 – secondo Italia Bilanci - il 65% dei concessionari chiuderà in perdita. E i dati sulle immatricolazioni di novembre (-20,1%) confermano la previsione di una perdita del 20% delle vendite per il 2012, proiettando l’anno a circa 1,4mln di unità: significa che abbiamo perso oltre il 40% del mercato in cinque anni”. Ma per il presidente Federauto - l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus – la ripresa è possibile a patto che si cambino le regole, a partire dal rapporto Case-concessionarie. “Non ci sono e non ci saranno più i volumi di una volta - ha detto – quindi il sistema così come è stato concepito non regge. Occorre un nuovo patto, un nuovo pacchetto di regole tra costruttori e concessionari. Occorre cambiare perché oggi sembra che la profezia dei Maya valga soprattutto per chi fa il nostro mestiere. E´ la prima volta da quando è stata prodotta l´automobile che flettono contemporaneamente il nuovo, l´usato, i veicoli commerciali, gli industriali, i ricambi e diminuiscono le manutenzioni e le riparazioni. E, mentre i Costruttori, tutte multinazionali, possono marginare nel resto del mondo, i concessionari italiani devono confrontarsi solo con il mercato domestico". In merito ai possibili supporti alla domanda chiesti a gran voce dal 95% dei dealer generalisti, Pavan Bernacchi si chiede “come mai, se gli incentivi sono ritenuti una distorsione del mercato, è finanziato il fotovoltaico con svariati miliardi di euro? E perché l´Europa si accinge a varare un piano di incentivi per i costruttori alla voce ‘ricerca e sviluppo’? Almeno – osserva il presidente di Federauto - i nostri incentivi andrebbero interamente nelle tasche degli italiani, privati e aziende, mentre noi avremmo il vantaggio indotto di aumentare i fatturati. Invece a gennaio entrerà in vigore una legge porcellum sull´auto che farà buttare decine di milioni di euro allo Stato, in un momento dove i denari pubblici dovrebbero essere investiti con estrema attenzione, senza spostare una virgola. Una legge respinta, senza appello, da tutti gli attori della filiera automobilistica italiana”. Il vicepresidente Mario Beretta ha poi indicato come decisivo per il cambio di rotta, il dialogo con la Commissione Europea con l’obiettivo di riequilibrare il rapporto tra costruttori e concessionari su temi fondamentali: dai tempi di recesso, motivi di recesso, condivisione degli investimenti... Dal canto suo la Federazione è impegnata a eliminare dai mandati di concessione le possibili "clausole vessatorie", combattendo nel contempo il concetto di "dipendenza economica" e l´abuso, da parte di alcune Case, di posizione dominante. Pavan Bernacchi conclude con una serie di proposte che riguardano direttamente le tasche degli italiani, allo scopo di “uscire dal tunnel e incentivare i consumi di un parco auto ormai sempre più vecchio. In tal senso sposiamo la proposta dell’Aci per una riduzione del 40% della Rc auto e chiediamo all’Esecutivo di fissare un tetto massimo per legge alle accise, aumentate ben 7 volte durante il Governo Monti".  
   
   
TRASPORTI, OBBLIGO CATENE DA NEVE: INCONTRO REGIONE SARDEGNA-ANAS SU MODIFICA ORDINANZA  
 
Cagliari, 5 Dicembre 2012 - Si è svolto ieri mattina, nella sede della Regione su iniziativa della Presidenza, l’incontro tra gli assessori dei Lavori pubblici e dei Trasporti, Angela Nonnis e Christian Solinas, l’Anas, la Protezione Civile e i rappresentanti territoriali della Confidustria. In discussione l’ordinanza della Società strade che prevede catene da neve a bordo o gomme termiche sino al 15 marzo nei tratti della Statale 131 che attraversano l’altopiano di Campeda, esattamente dal chilometro 137 al 179. La richiesta avanzata dagli assessori all’Anas è stata quella di revocare l’ordinanza e di modificarne l’applicazione in funzione dei reali rischi meteorologici, preventivamente attestati dagli organi competenti, tutte le volte che si rendesse necessario. Si è proposto inoltre di incrementare l’informazione diretta agli automobilisti attraverso l’utilizzo di pannelli a messaggio variabile collegati a centraline di rilevazione delle condizioni atmosferiche. "Prima di tutto pretendiamo dall’Anas maggior coordinamento con la Regione - ha detto l’assessore Nonnis - soprattutto in casi come questo in cui si tratta di emanare disposizioni generali con ricadute dirette sugli automobilisti. Avremmo voluto saperlo prima", ha aggiunto Nonnis, invocando un’applicazione delle norme meno rigida e più attenta al contesto isolano. Medesimo appello al buon senso è stato lanciato dall’assessore Solinas. "Possiamo cercare di assumere la ragionevolezza come canone interpretativo della circolare del Ministero dell’Interno che impone l’obbligo di catene anche senza la neve - ha detto il responsabile dei Trasporti - auspicando che si contemperino le sacrosante esigenze di sicurezza con quelle del trasporto pubblico, degli operatori commerciali e naturalmente degli automobilisti sardi". L’incontro è stato aggiornato a giovedì 6, accogliendo la richiesta dell’Anas di allargare il tavolo alle prefetture e alla Polizia stradale. "A seguito degli esiti della prossima riunione l’Anas si è detta disponibile a modificare l’ordinanza", ha fatto sapere Nonnis.  
   
   
AL VIA LA PRODUZIONE DELLA NUOVA KUGA: ANCORA PIÙ EFFICIENZA ED ELEGANZA PER IL SUV COMPATTO FORD  
 
 Valencia, Spagna, 5 dicembre 2012 – E’ iniziata il 3 dicembre a Valencia, in Spagna, la produzione della nuova Kuga, il Suv compatto Ford, il cui lancio è previsto in Europa all’inizio del prossimo anno. Sulla nuova Kuga sono disponibili tecnologie avanzate ed esclusive, come il portellone posteriore ad apertura automatica senza mani, e la nuova trazione integrale attiva con Torque Vectoring Control. Sarà inoltre il primo Suv europeo a essere equipaggiato di motori a benzina Ecoboost. Ford ha venduto 300.000 esemplari della prima generazione di Kuga, introdotta in Europa nel 2008. Il nuovo modello apre una nuova fase per l’offerta europea di Suv, sarà seguito infatti dal moderno e innovativo Ecosport, la soluzione Ford per un Suv a misura di città, e dall’Edge, un veicolo di dimensioni e classe superiori, che ha riscontrato un grande successo in Nord America e altri mercati globali. “La prima generazione di Kuga è stata molto apprezzata dai nostri clienti, e si è rivelata un grande successo. La nuova generazione fa un ulteriore passo in avanti sul fronte delle tecnologie e dell’efficienza, e sarà un Suv ancora più divertente da guidare,” ha dichiarato Roelant de Waard, Vice Presidente Marketing, Vendite e Assistenza, di Ford Europa. “La profonda tradizione e la lunga esperienza di Ford in questo segmento ci permetteranno di dare nuovo slancio ai nostri Suv europei, a partire dalla nuova Kuga.” Ford vanta una storica leadership nel segmento Suv in Nord America e altri paesi in tutto il mondo, un’esperienza lunga e di successo che permetterà di incrementare l’offerta europea di questa categoria di vetture. Secondo le previsioni, Ford venderà in Europa, nei prossimi sei anni, un milione di Suv, che entro il 2016 arriveranno a rappresentare il 10% delle vendite totali. La nuova Kuga sarà in vendita sia nella versione a benzina con motore Ecoboost 1.6 da 150 cavalli, sia in quella diesel, con motore Duratorq Tdci 2.0 da 140 e 163 cavalli. Tutte le soluzioni offrono emissioni di Co2 inferiori a 180 g/km*. Le versioni a trazione integrale sono disponibili anche con il cambio Powershift. Una nuova gamma di sistemi di sicurezza e assistenza alla guida, come l’Active Park Assist e il Blis (rilevamento veicoli nella zona d’ombra), renderanno la Kuga un Suv altamente tecnologico. La nuova Kuga dispone di un bagagliaio di 82 litri più grande rispetto alla versione precedente, e di uno spazio di carico facilmente configurabile grazie ai sedili reclinabili con un solo gesto. La trazione integrale intelligente della Kuga verifica le condizioni della strada 20 volte più velocemente di un battito di ciglia, e riallinea costantemente la ripartizione della potenza tra le ruote per garantire la migliore guidabilità e una trazione costante con qualsiasi condizione della strada. Il comportamento e la stabilità in curva si avvantaggiano inoltre del Torque Vectoring Control, apprezzato per la prima volta a bordo della Focus. Sulla Kuga sarà disponibile già al lancio anche il sistema di connettività e comandi vocali avanzati Ford Sync con Emergency Assistance, la funzione che in caso di incidente telefona automaticamente al 112, segnalando l’accaduto parlando la lingua locale, e comunicando la posizione dell’auto ricavata tramite il Gps di bordo. La nuova Kuga potrà essere ordinata entro la fine dell’anno, e arriverà nel mercato europeo all’inizio del 2013.  
   
   
PUGLIA: PREMIATI I "COMUNI BICICLONI 2012" MOBILITÀ SOSTENIBILE LEGAMB./ANCI  
 
Bari, 5 dicembre 2012 - “Comuni Bicicloni 2012” è il primo rapporto sulla mobilità sostenibile nei comuni pugliesi, nato da una iniziativa dell´assessorato alle infrastrutture strategiche e mobilità della Regione Puglia e realizzato da Legambiente con la collaborazione dell´Anci. “Ci interessava capire quanto si sta facendo nei Comuni per mettere sulle due ruote i cittadini - ha spiegato l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini nel corso della presentazione alla stampa - Finora la Regione Puglia non era in possesso di dati. Adesso abbiamo messo un punto fermo, abbiamo costruito un primo database che integreremo nei prossimi anni”. Questo è, infatti, il primo rapporto con uno specifico taglio legato alla mobilità sostenibile nelle città realizzato in Italia da Legambiente, che per la Puglia ha raccolto i dati relativi all’anno 2011 attraverso l’invio di un cicloquestionario ai 258 Comuni. Hanno risposto 74 Comuni e le classifiche sono state elaborate prendendo in considerazione la capacità di soddisfare i quesiti presenti nelle macroaree: -infrastrutture (presenza di piste ciclabili, isole pedonali, zone a traffico limitato, zone 30); -politiche sulla mobilità sostenibile (attività di sensibilizzazione, percorsi ciclabili per studenti e bambini realizzati dalle amministrazioni comunali, realizzazione di un Piano della Mobilità e presenza di un Mobility Manager); -risposta dei cittadini alla mobilità sostenibile (quali mezzi di trasporto utilizzano i cittadini per gli spostamenti in città); -ricezione turistica ed associativa (la presenza sul territorio di strutture turistiche e di associazioni che favoriscono e promuovono l’utilizzo della bicicletta, presenza di ciclofficine per la vendita, il noleggio e la riparazione di biciclette). “Questo primo rapporto – ha commentato Minervini - ci restituisce una fotografia in chiaroscuro. Ci sono Comuni grandi e piccoli che ci stanno provando, che sono all´avanguardia in questo processo di trasformazione che parte dal basso, non passa solo dalle piste ciclabili ma anche dai cittadini che sempre più spesso scelgono la bicicletta. Le vediamo nelle città, nei treni fino al punto che le ferrovie fanno fatica ad accoglierle. Il 40% dei Comuni che hanno risposto si sta preoccupando di far guadagnare aree attrezzate all´interno degli spazi urbani per le biciclette, spazi per ciclo parcheggi e ciclofficine. E’ un dato interessante che spiega la tendenza di riemersione delle biciclette dalle cantine. Vogliamo incentivarne non l’uso domenicale ma feriale. La bicicletta può diventare nelle nostre città una forma di mobilità ordinaria. Il processo va incentivato per questo abbiamo istituito un premio per accendere l’innesco e avviare un effetto emulativo”. Sono 4 i Comuni vincitori, classificati in quattro categorie: San Cassiano (Le) piccolo Comune, premiato fra i Comuni sotto i 5.000 abitanti, Otranto, premiato fra i Comuni tra i 5001 e i 20.000 abitanti, Bitonto, premiato fra i Comuni con più di 20.000 abitanti e Bari Comune Biciclone Capoluogo di Provincia. Menzione speciale per il Parco regionale Dune costiere per la campagna Vivi il Parco con la testa, ama il Parco con il cuore e per l’Acquedotto Pugliese per il progetto Ciclovia sul Canale Principale. “Non ci sono soldi in palio – conclude Minervini - ma un riconoscimento, un marchio che certifica quello che il Comune fa per garantire gli spostamenti in bici dei cittadini e in che modo è in grado di accogliere la domanda di mobilità ciclistica anche come fattore valorizzazione turistica del territorio. Insomma, come parametro della qualità urbana vogliamo figuri anche la mobilità sostenibile”.  
   
   
UMBRIA, ANAS: LAVORI IN CORSO PER OLTRE UN MILIARDO DI EURO  
 
 Perugia, 5 dicembre 2012 . `L`anas nella regione Umbria gestisce una rete di quasi 600 km tra strade e autostrade. Il totale di investimenti complessivi per lavori realizzati, in corso e programmati, a partire dal 2006 è di oltre 4,2 miliardi di euro`. Ad affermarlo è l`Amministratore unico dell`Anas Pietro Ciucci, in occasione dell`apertura al traffico della strada statale 685 `delle Tre Valli Umbre`, tra le località di Eggi e San Sabino, nel comune di Spoleto, in provincia di Perugia. L`importo dei lavori ultimati dal 2006 è di 173 milioni di euro (compreso il tratto che si inaugura oggi). Gli investimenti in corso nella regione ammontano a 319 milioni di euro e l`Anas ha, inoltre, già inserito nei propri programmi investimenti per oltre 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda la manutenzione, dal 2006 sono stati ultimati 87 interventi per oltre 61 milioni di euro, mentre attualmente tra lavori in corso e di prossimo avvio si raggiunge un importo di oltre 8 milioni di euro. Sulla strada statale 79 `direttrice Terni-rieti`, tratto Terni-confine regionale, è in corso l`intervento di realizzazione del nuovo tracciato su due corsie ad unica carreggiata. L`importo complessivo lavori è di 213 milioni di euro. Entro luglio 2013 verrà aperto al traffico un ulteriore stralcio di circa 5 km comprendente la galleria Valnerina ed il ponte ad arco che sono le opere principali del lotto. L`ultimazione di tutti i lavori avverrà entro dicembre 2013. Sulla strada regionale 220 `Pievaiola` sono stati ultimati i lavori principali della variante esterna nel tronco Tavernelle-perugia, tratto Tavernelle-osteria Vecchia, per un importo complessivo co-finanziato dalla Regione Umbria di quasi 30 milioni di euro e sono in via di ultimazione i lavori di completamento relativi alle lavori di posa in opera delle barriere stradali e della segnaletica. I lavori sono ultimati ed è imminente l`apertura al traffico del lotto. Sulla strada statale 219 `di Gubbio e Pian d`Assino` prosegue l`intervento nel tratto Gubbio-mocaiana, primo lotto, che riguarda 7 km di strada per un importo complessivo pari a quasi 23 milioni di euro. L`ultimazione è prevista per giugno 2013. Sulla strada statale 3 `Via Flaminia`, tronco Foligno-osteria del Gatto, sono in fase di ultimazione i lavori dell`ultimo lotto (6 bis), dallo svincolo con la strada provinciale 241 al km 3,1 allo svincolo con la strada statale 219 al km 6,4. L`investimento complessivo è pari a quasi 10 milioni di euro. L`apertura al traffico è prevista nella prossima primavera. Sulla strada statale 318 `di Valfabbrica` nel tratto compreso tra Valfabbrica e Schifanoia, nell`ambito del potenziamento della direttrice Perugia-ancona vanno avanti i lavori di completamento del quinto lotto, primo stralcio, parte A, per un importo complessivo di quasi 45 milioni di euro. L`ultimazione è prevista entro giugno 2014. Proseguono i lavori nei cantieri della società controllata Quadrilatero Marche-umbria dove sono in corso gli interventi sull`asse viario Foligno-civitanova Marche (statale 77) e sulla direttrice Perugia-ancona (statali 76 e 318). L`investimento complessivo nella regione Umbria è pari a circa 700 milioni di euro. Per quanto riguarda gli interventi programmati, occorre segnalare, sulla strada statale 318 `di Valfabbrica` nel tratto compreso tra Valfabbrica e Schifanoia i lavori di completamento del quinto lotto che comprendono il raddoppio delle Gallerie Picchiarella e Casacastalda, per un importo complessivo di circa 116 milioni di euro. Occorre ricordare infine i principali interventi programmati in base alla legge obiettivo; sul raccordo autostradale Bettolle-perugia il nodo di Perugia, nel tratto tra Madonna del Piano e Corciano: per il primo stralcio Madonna del Piano-perugia Ovest è previsto un investimento di 596 milioni di euro, mentre per il secondo stralcio, tra Perugia Ovest e Corciano, un investimento di 483 milioni di euro. `Sulla strada statale delle Tre Valli Umbre - ha concluso Pietro Ciucci - sono programmati i lavori del tratto tra Spoleto e Acquasparta, tra Madonna di Baiano e Firenzuola, primo stralcio, per 82 milioni di euro e secondo stralcio, per un investimento complessivo di circa 800 milioni di euro; sulla strada di grande comunicazione Grosseto-fano E78 è inoltre in programma l`adeguamento del tratto 4 e 5, Le Ville-selci-lama-parnacciano per oltre 1 miliardo di euro`.  
   
   
STRADA PERUGIA-ANCONA: SOPRALLUOGO A CANTIERI PRESIDENTE MARINI CON AU ANAS CIUCCI  
 
Perugia, 5 dicembre 2012 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l´amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci, presente l´assessore regionale alle infrastrutture, Silvano Rometti, hanno effettuato ieri un sopralluogo ad alcuni cantieri della Perugia-ancona. In particolar modo è stato visitato il cantiere dove sono in corso di ultimazione i lavori della galleria Barcaccia, nel tratto Valfabbrica-casacastalda. "L´ultimazione dei lavori della Perugia-ancona - hanno affermato Marini e Rometti - rivestono una fondamentale importanza per l´Umbria. Grazie a questa nuova opera, ed alle altre ricomprese nel ´quadrilatero Umbria-marche´, al progetto di adeguamento e miglioramento della E45 ed alla E78, l´Umbria potrà contare su una dotazione infrastrutturale di grande qualità ed efficienza, al servizio non solo della viabilità e mobilità regionale, ma anche nazionale ed internazionale". Quanto alle specifiche problematiche della Perugia-ancona la presidente Marini e l´assessore Rometti hanno sottolineato all´Amministratore di Anas Ciucci che la Regione Umbria ha più volte ribadito la prioritaria importanza del raddoppio del tratto Valfabbrica - Casacastalda. Richiesta avanzata anche nel corso del recente incontro avuto con il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia e in sede di discussione del X Piano Infrastrutture Strategiche presso il Ministero delle Infrastrutture. Anas Spa ha confermato l´inserimento dell´intervento nell´Elenco delle Opere Infrastrutturali di nuova realizzazione del Piano di investimenti Anas 2007-2011 e nel caso si rendano disponibili le risorse finanziarie per la realizzazione dell´opera, stimate in circa 100 milioni di euro, provvederà a inserire il completamento a quattro corsie dell´intero itinerario della Perugia-ancona tra gli interventi prioritari. Scheda su avanzamento lavori: I lavori di costruzione della variante tra Valfabbrica e Casacastalda erano stati interrotti nel 2007 a causa di un contenzioso con l´impresa appaltatrice (Grassetto) che ha portato alla rescissione del contratto. A fine marzo 2010 l´Anas ha completato le procedure per l´individuazione dell´impresa esecutrice dei lavori riferiti al lotto 5 - 1° stralcio dal km 13+640 al km 17+454 (Carena Spa di Genova). Il Tar ha poi accolto il ricorso della società Pivato contro tale aggiudicazione; il contenzioso è stato risolto e il 10 giugno 2011 è stato sottoscritto l´accordo integrativo tra Anas Spa e l´impresa Carena di Genova, che si è aggiudicata l´appalto per un importo di circa 60 milioni di euro. Gli interventi oggetto dell´appalto consistono nel completamento dell´opera avviata per un tratto di circa 4 chilometri e includono l´ultimazione dello scavo della galleria Picchiarella, la realizzazione di un´altra galleria di circa 300 metri (galleria Barcaccia) e di sei viadotti in parte già realizzati. La galleria Barcaccia è una galleria naturale della lunghezza media tra le due canne di circa 300 metri. La canna sinistra (da Perugia verso Ancona) è stata aperta a settembre 2012, mentre la canna destra è in via di ultimazione. Attualmente Anas sta procedendo con opere di consolidamento in galleria e resta da scavare un tratto centrale di circa 10 metri. Una volta ultimati i lavori del lotto 5, si prevede entro il 2014, il tratto Valfabbrica - Casacastalda Sospertole (Schifanoia) funzionerà a due corsie in attesa dei lavori per il raddoppio, già programmati dall´Anas per un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro, che consentiranno la continuità delle quattro corsie lungo tutta la direttrice Perugia-ancona. Il tratto che va dallo svincolo Casacastalda ovest, compreso tra le gallerie Picchiarella e Casacastalda (una canna completata), e lo svincolo Casacastalda est in località Sospertole, (lotto quinto stralcio 2°), è praticamente ultimato a due corsie ad eccezione di parte della viabilità di raccordo alla vecchia Ss 318. I lavori oggetto della nuova aggiudicazione non prevedono la completa realizzazione di entrambe le carreggiate dell´arteria a 4 corsie, ma in corrispondenza di gallerie si limitano ad una sola carreggiata.  
   
   
STRADA TRE VALLI; MARINI CON AU ANAS CIUCCI INAUGURANO PRIMO TRATTO  
 
 Perugia, 5 dicembre 2012 - "L´inaugurazione di oggi segna un momento molto importante per questo territorio e rappresenta anche la conferma della positiva collaborazione tra la Regione e l´Anas che in questo caso, come in altri nella regione, è per noi la stazione appaltante". E´ quanto affermato ieri dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della cerimonia di inaugurazione del primo tratto (Eggi-san Sabino) di quella che sarà la nuova strada statale Tre Valli. Alla cerimonia, che si è tenuta alla presenza dell´Amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci, la presidente Marini era accompagnata dall´assessore regionale alle infrastrutture Silvano Rometti. La presidente ha colto l´occasione della cerimonia per ricordare come la Regione nella recente interlocuzione in atto con il Governo, e nello specifico con il Ministero delle infrastrutture - impegnato nella individuazione delle opere da inserire nel piano delle infrastrutture strategiche che sarà poi sottoposto al Cipe per la definitiva approvazione e quindi ammissione a finanziamento - "ha formalmente chiesto, indicandolo come prioritario - ha detto la presidente - l´inserimento del secondo tratto della Tre Valli, da San Giovanni di Baiano a Fiorenzuola, tra le opere da finanziarie con le risorse statali. Si tratterebbe di un investimento di circa 90 milioni di euro, fondamentale sia per la prosecuzione della nuova arteria, sia per il nostro sistema economico che, soprattutto nel comparto dell´edilizia, sta soffrendo una crisi di particolare gravità". "Auspico che il Governo ed il Cipe - ha affermato la presidente - accolgano la nostra richiesta, consentendoci di fare un nuovo ed importate passo avanti nella realizzazione delle opere infrastrutturali programmate e dai noi indicate come strategiche e prioritarie. Potremmo così guardare con più fiducia anche alla terza fase che riguarda il definitivo completamente dell´opera". La scheda: Con la denominazione di Strada delle Tre Valli Umbre si individua l´itinerario lungo le vecchie strade statali Ss 396, Ss 209, Ss 395 e Ss 418 che collega la galleria di Forca Canapine, al confine con le Marche, con Norcia e la Valnerina, prosegue attraverso la galleria di Forca di Cerro fino alla Valle Umbra nei pressi di Spoleto (Eggi, incrocio con Ss 3 Flaminia) e continua fino ad Acquasparta (E45). L´opera inaugurata stamani è l´anticipazione a due corsie di un tratto, quello tra Eggi e San Sabino, del più ampio progetto di realizzazione a quattro corsie della strada delle Tre Valli Umbre da Eggi ad Acquasparta che è inserito nelle deliberazioni Cipe con un costo di 630,43 milioni di euro e nel Piano Infrastrutture Strategiche per circa 800 milioni di euro. L´intervento rientra tra le Opere strategiche di preminente interesse nazionale della Legge Obiettivo 443/2001 ed è stato finanziato interamente dalla Regione Umbria con fondi Cipe (mutuo assunto dalla Regione con la Cassa Depositi e Prestiti) per un importo complessivo di 14,5 milioni di euro. Il tratto stradale realizzato, lungo 3,819 chilometri, è composto da due carreggiate da 3,75 metri, una per senso di marcia, e da due banchine laterali da 1,50 metri, per una larghezza complessiva di 10,50 metri. Congiunge due lotti della strada delle Tre Valli Umbre già realizzati e in esercizio, tra Sant´anatolia di Narco ed Eggi e tra San Sabino e San Giovanni di Baiano. L´apertura al traffico permette di eliminare l´attraversamento dell´abitato di Spoleto da parte dei mezzi pesanti e favorisce l´accessibilità ai servizi e alle importanti infrastrutture culturali e produttive di Spoleto. Il nuovo tronco, inoltre, potenzia la funzionalità dei tratti già realizzati portando il nuovo tracciato della Tre Valli Umbre a 16,5 chilometri complessivi. Restano da realizzare altri 11 chilometri per raggiungere la E45 in prossimità di Acquasparta e completare l´itinerario a due corsie. La Regione Umbria ha trasmesso ad Anas il progetto definitivo di un ulteriore stralcio da anticipare a due corsie (nel tratto San Giovanni di Baiano - Fiorenzuola), del costo stimato di circa 87 milioni di euro, progetto che Anas ha recentemente inviato al Ministero delle Infrastrutture per l´approvazione e il relativo finanziamento. Nell´ambito della procedura, il Ministero per i Beni e le attività culturali ha chiesto il completamento della documentazione progettuale presentata (Relazione paesaggistica e Carta del rischio archeologico). L´opera assume maggiore rilevanza alla luce del futuro completamento dell´itinerario a quattro corsie Foligno - Civitanova (Quadrilatero) di cui va a costituire un naturale proseguimento, verso la E45, e, di seguito, verso Orte, con possibilità di prosecuzione verso l´area romana (Autostrada A1) o verso il porto di Civitavecchia (Orte-civitavecchia).  
   
   
QUADRILATERO: SOPRALLUOGO CANTIERI SS76 DELLA “VAL D’ESINO”. SPACCA: “OPERA DI STRAORDINARIA IMPORTANZA”.  
 
Ancona, 5 dicembre 2012 - Si è svolto ieri un sopralluogo sui cantieri marchigiani della strada statale 76 della “Val d’Esino” lungo la direttrice Perugia – Ancona del Quadrilatero Marche Umbria. Alla giornata hanno partecipato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il Consiglio di amministrazione e il presidente della società Quadrilatero Marche Umbria, Gaetano Galia, i vertici del Contraente generale Dirpa. La visita ha riguardato, nello specifico, il tratto Serra San Quirico – Albacina, nell’obiettivo di monitorare lo stato dei lavori e verificare il rispetto degli impegni siglati nei mesi scorsi dal Contraente generale Dirpa con gli enti regionali dell’Umbria e delle Marche. In particolare sono state illustrate alle istituzioni regionali e ai media presenti le caratteristiche e lo stato dell’arte delle più significative opere infrastrutturali, anche con lo scopo di tenere costantemente informato il territorio sullo svolgimento delle attività nei cantieri. A tale riguardo analoga iniziativa sarà organizzata lungo la Ss318 per i canteri del lato umbro della stessa direttrice. “Ringraziamo – ha detto il presidente Spacca – i lavoratori che stanno contribuendo al completamento di questa importantissima infrastruttura. È grazie ai loro, ai tecnici, alla Impresa spa, alla Quadrilatero, alle due Regioni, Marche e Umbria, che l’opera sta avanzando secondo il cronoprogramma. Le verifiche che effettuiamo mensilmente ci confermano che l’intera arteria sarà completata entro la primavera del 2015, con consegne intermedie nel 2014. È il caso del tratto Fabriano-ancona. Si tratta di un’opera di grandissima importanza perché per la prima volta, con la statale 76 Ancona-perugia e con la 77 Civitanova-foligno, siamo riusciti a oltrepassare, in maniera fluida, con una strada moderna, la barriera rappresentata dagli Appennini e a collegare, in modo efficiente, due capoluoghi di regione. A queste due strade si unirà presto anche la Fano-grosseto che, anch’essa, ‘sfonderà’ l’Appennino. Un’infrastruttura con importanti ricadute anche in termini occupazionali: sono diverse centinaia i lavoratori impegnati nei cantieri. L’intelligenza, il coraggio e l’impegno di tutte queste persone ci consentono di guardare con fiducia e sicurezza alla realizzazione di quest’opera. La Regione continuerà a essere vigile affinché i tempi siano rispettati e sia garantita la sicurezza sul lavoro”. Nell’occasione il presidente Galia ha dichiarato che “I lavori procedono secondo quanto previsto dal crono programma. Oltre ai lavori nelle gallerie, si prosegue anche per i viadotti. A tale riguardo è in corso il complesso varo delle travi del viadotto di Serra San Quirico di 750 metri, il più lungo sul percorso”. Sempre in relazione a quest’opera, il presidente Galia ha ricordato che, in ottemperanza alle prescrizioni previste dalla delibera Cipe di approvazione del definitivo e rispondendo alle richieste degli enti regionali interessati, il viadotto di Serra San Quirico, in fase di progettazione esecutiva, è stato ottimizzato con miglioramenti dal punto di vista ambientale, che permettono di escludere qualsiasi tipo di interferenza con il bacino acquifero di Gorgovivo. “Un altro importante passo in avanti – ha continuato Galia – è rappresentato dalla conclusione dello scavo della galleria di emergenza di Gola della Rossa avvenuta lo scorso 27 novembre. Per questo tunnel, necessario alla sicurezza, si è scelto il sistema cosiddetto della “talpa”, che ha scavato quasi quattro chilometri in meno di un anno e mezzo. Gli impegni sottoscritti con le Regioni per il completamento della direttrice da Perugia a Ancona – ha concluso Galia – sono confermati: nel dicembre 2013 apertura del tratto umbro Ss318 Pianello – Valfabbrica; settembre 2014 tratto della Ss76 Albacina – Serra San Quirico; marzo 2015 fine lavori tratto Fossato di Vico – Cancelli”. Il sopralluogo è terminato presso lo svincolo di Cancelli al confine con l’Umbria, nella galleria di Campodiegoli dove è stata celebrata la Messa in onore della Santa Barbara, protettrice dei minatori, alla quale hanno presenziato i rappresentanti dei Comuni interessati.  
   
   
LOMBARDIA, ANAS: COMPLETATE IN ANTICIPO RISPETTO AL CRONOPROGRAMMA ANCHE LE INDAGINI GEOGNOSTICHE ED ALCUNE ATTIVITÀ IN CORSO ALL’INTERNO DELLA GALLERIA DI ‘CERNOBBIO’ LUNGO LA SS340 “REGINA”, IN PROVINCIA DI COMO GIÀ DA IERI NOTTE E PER L’INTERO MESE DI DICEMBRE IL TUNNEL SARÀ REGOLARMENTE FRUIBILE  
 
Milano, 5 dicembre 2012 - L’anas comunica che, in relazione ai lavori per il miglioramento strutturale delle condizioni di sicurezza della galleria di Cernobbio, lungo la Ss340 “Regina”, in provincia di Como, sono state concluse in anticipo rispetto al cronoprogramma, sia le indagini specialistiche (georadar, termografia e laser scanner) che alcune lavorazioni minori (installazione di ripetitori telefonici). Le indagini sono state condotte in questa fase dei lavori in quanto eseguibili solo a seguito della demolizione della controsoletta. L’anticipo delle attività sulla data di ultimazione prevista è stato possibile grazie all’organizzazione del lavoro di mezzi ed uomini del Raggruppamento Temporaneo d’Imprese che sta eseguendo i lavori sotto la guida della direzione lavori dell’Anas. Dunque, così com’era accaduto per le attività di demolizione della controsoffittatura del tunnel, anche in questo caso le lavorazioni sono state concluse in anticipo e, conseguentemente, le chiusure notturne previste fino al prossimo 6 dicembre non verranno attuate; il tunnel, già a partire da questa sera e per l’intero mese di dicembre, sarà quindi regolarmente fruibile. Sulla base dei risultati della campagna di indagini, ad avvenuta definizione dei dettagli costruttivi per le fasi successive, i lavori riprenderanno in regime di chiusura notturna della galleria, dalle ore 22:00 alle ore 6:00 del giorno successivo. Ulteriori aggiornamenti sono disponibili nella sezione del sito dedicata ai lavori all’indirizzo www.Stradeanas.it/cernobbio.html  
   
   
PARTE CON 5 LINEE IL SERVIZIO FERROVIARIO METROPOLITANO UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE NEL CAMPO DEI TRASPORTI PIEMONTESI  
 
Torino, 5 dicembre 2012 - Entrerà in esercizio domenica 9 dicembre, con la piena operatività del passante di Torino, il nuovo Servizio Ferroviario Metropolitano, una vera e propria rivoluzione nel campo dei trasporti piemontesi che la Regione ha perseguito con determinazione per raggiungere il fondamentale obiettivo di migliorare le modalità di trasporto di chi sceglie il treno per lavoro, studio o turismo. Le novità - chiosate dal layout "Viaggia facile: lasciati trasportare" - sono state illustrate durante una cerimonia svoltasi il 4 dicembre nella Mole antonelliana di Torino dal presidente della Regione, Roberto Cota, dall’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, dal sindaco di Torino, Piero Fassino, dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e dall’amministratore delegato di Gtt, Roberto Barbieri. Guarda il filmato Cinque le linee attivate, con il programma di estenderle a nove nel giro di tre anni: Fm1 Pont-rivarolo-chieri, Fm2 Pinerolo-chivasso, Fma Torino-aeroporto di Caselle-ceres, Fm3 Torino-susa/bardonecchia, Fm4 Torino-bra. Ogni linea potrà avvalersi di materiale rotabile dedicato Minuetto, Taf, carrozze Vivalto e doppio piano), contrassegnato da appositi loghi colorati presso le porte di ogni carrozza. L’sfm potrà contare su 256 treni al giorno, che serviranno 75 stazioni, ed è stato messo a punto grazie al completamento di 12 km di infrastrutture ferroviarie nel nodo di Torino. Nelle ore di punta circolerà un treno ogni mezz’ora, nelle altre uno ogni ora ad orario cadenzato. Ingenti gli investimenti della Regione, che ha deciso di scommettere su questo progetto che pone Torino al livello delle grandi metropoli europee, come Milano, Parigi, Zurigo o Vienna: 17 milioni di euro in nuovo materiale rotabile per l’Fm1 (Coradia Meridian), 63 milioni nei nuovi treni previsti dal contratto di servizio con Trenitalia, 7 milioni per il completamento o l’adeguamento delle stazioni. “Siamo orgogliosi di offrire agli utenti torinesi e piemontesi un servizio che era atteso da vent’anni - ha dichiarato il presidente Cota - Finalmente anche il nostro capoluogo potrà vantare un network di trasporti pubblici paragonabile alle più moderne realtà europee. I treni dell’Sfm saranno utili non solo per pendolari e studenti della provincia, ma anche per i torinesi, che li potranno utilizzare come una nuova linea di metropolitana. Basti pensare che tra Stura e Lingotto nelle ore di punta ci saranno treni ogni 10 minuti, che impiegheranno a percorrere quella tratta circa 15 minuti, contro gli oltre 45 che impiega attualmente un tram della linea 4”. Il costo del biglietto per questa tratta è di 1,50 euro. “L’avvio del sistema - ha sostenuto l’assessore Bonino - non rappresenta per noi un punto di arrivo, bensì l’inizio di una nuova fase di progetti per estendere la rete. Già abbiamo investito 162 milioni per l’interconnessione tra la Torino-ceres e la stazione di Rebaudengo, per consentire all’Fma un collegamento diretto col passante ferroviario. In più, stanzieremo 18 milioni per attivare entro il 2016 l’Fm5 Orbassano-stura, mentre nel corso del 2013 avvieremo l’Fm6 Asti-stura, l’Fm7 Torino-fossano e l’Fm8 Alba-cavallermaggiore: tutte linee che avranno materiali dedicati contrassegnati dai loghi distintivi su tutte le carrozze. Ed è in cantiere anche l’introduzione del biglietto integrato metropolitano (Bim), che permetterà di utilizzare indifferentemente mezzi Gtt, Extra-to e Trenitalia garantendo per di più un risparmio agli utenti rispetto alle formule attuali. Nel frattempo, da gennaio 2013 scatterà la prima fase per il biglietto integrato Piemonte, attivo per tutti gli abbonati Formula, sia Trenitalia che Gtt”. La completa operatività del Passante ferroviario di Torino vede l’attivazione degli altri due binari del quadruplicamento tra Porta Susa e Stura (in galleria), che permette di separare i flussi di traffico a lunga percorrenza da quelli regionali e rende possibile un forte incremento dell’offerta di trasporto. Il nuovo assetto ferroviario, infatti, è in grado di gestire fino a 500 treni al giorno, oltre il doppio rispetto a quanto precedentemente consentito. Questo permette l’attivazione del Sistema Ferroviario Metropolitano con orario cadenzato. Contestualmente, viene aperta al servizio viaggiatori la stazione sotterranea di Rebaudengo, dove avviene l’interconnessione con la linea Gtt per Caselle, Lanzo e Ceres. I due nuovi binari rappresentano la tappa conclusiva dei lavori di realizzazione del Passante, che si sviluppa per 12 km - di cui oltre 8 in galleria - dentro la città tra Lingotto e Stura. L’investimento complessivo è stato di oltre 1.400 milioni di euro.  
   
   
MORETTI: “PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE CI SONO POCHE RISORSE”  
 
Torino, 5 dicembre 2012 - “Purtroppo oggi in Italia le risorse per il trasporto locale sono relativamente scarse e questo non permette di fare un servizio ottimale. Dobbiamo migliorare”. Lo ha sottolineato l’Ad di Fs Italiane, Mauro Moretti, che interpellato a margine della presentazione a Torino del nuovo Servizio Ferroviario Metropolitano ha rilevato: “Sul trasporto locale non c’è un mercato, c’è un rapporto mediato dalla pubblica amministrazione che è quella che deve fare la programmazione dei servizi, e questa dipende, naturalmente, dalle risorse che sono a disposizione. Io rimango a quello che dissi sei anni fa - ha proseguito l’Ad - quando assunsi questo incarico, e che rimane ancora un sogno: per poter mettere a posto i treni in Italia occorrono mille treni nuovi per il trasporto locale e sei miliardi di investimenti. Noi, nonostante le difficoltà che ci sono, ne stiamo investendo due e mezzo in autofinanziamento. E’ chiaro che è sempre poco, ma in questo momento, siamo l’unica impresa in Italia che sta investendo per migliorare. Adesso dobbiamo cercare di far sì che razionalizzando si riesca anche a recuperare qualità”. Moretti ha evidenziato che “ci vuole una politica dei trasporti merci orientata sulla ferrovia e bisogna smettere di dare un miliardo di euro all’anno ai camionisti. Siamo l’unico Paese civile al mondo che lo fa - ha aggiunto - bisogna, invece, utilizzare queste risorse per fare il combinato ferroviario e per sostenere il trasporto merci su ferrovia. Se in Italia non si fa questo - ha detto ancora - è inutile che facciamo la ferrovia. In Italia c’è stata la tendenza a incentivare attraverso stanziamenti importanti i camion, mentre noi come Ferrovie abbiamo subìto il taglio dei trasferimenti di fondi. I camion hanno avuto molte risorse e le stanno avendo ancora, c’è dunque un’alterazione della competizione sul mercato”. All’indomani del vertice italo-francese sulla Torino – Lione, l’Ad ha inoltre sottolineato che dall’incontro tra il Premier Monti e il Presidente Hollande viene fuori “un’importante conferma della volontà di andare avanti e di costruire una infrastruttura che porterà un valore importante”. Interpellato infine dai giornalisti in merito alla partenza del competitor Italo sulla Torino - Milano, il top manager ha ricordato che: “La concorrenza la viviamo normalmente come l’abbiamo vissuta in tutta Italia. I nostri servizi sono migliorati e stanno andando molto bene, non abbiamo flessione di clienti. Dal 9 dicembre aumenteranno anche il numero di corse di Frecciarossa per completare il servizio di fasce. Dopodiché - ha proseguito ancora - i cittadini avranno l’opportunità di scegliere e fare i confronti. Noi abbiamo raggiunto un rapporto prezzo-qualità che ci permette di essere tranquilli anche rispetto ai concorrenti. Siamo stati dichiarati dal Financial Times come il servizio migliore che c’è oggi in Europa, anche per il miglior rapporto prezzo qualità. Possiamo migliorarlo - ha concluso - e continueremo a farlo”.  
   
   
TRENITALIA A BRUXELLES ILLUSTRA ALL’EUROPA LE FRECCE AV  
 
Roma, 5 dicembre 2012 Trenitalia a Bruxelles per l’assemblea annuale di Ectaa (Group of National Travel Agents and Tour Operators Associations within the Eu). La Società di trasporto del Gruppo Fs Italiane è stata la prima compagnia ferroviaria europea a partecipare all’assemblea alla quale erano presenti i presidenti delle associazioni dei tour operator del Vecchio Continente. Trenitalia ha illustrato il servizio delle Frecce Av in chiave soprattutto turistica. Sono stati presentati i sistemi di vendita Trenitalia, a disposizione di agenzie di viaggio e tour operator, che permettono di gestire le prenotazioni in modo facile ed efficace. Inoltre, parlando della strategia commerciale internazionale, sono state evidenziate le varie possibilità offerte dal network di distribuzione di Trenitalia. Presentato anche il nuovo Frecciarossa 1000, il futuro del trasporto ferroviario europeo ad Alta Velocità. Nel corso dell’intervento è stato sottolineato come Trenitalia rappresenti per i turisti stranieri una soluzione di viaggio unica in termini non solo di prezzi, ma innanzitutto di confort, frequenza e flessibilità. Il sistema Av di Trenitalia è, infatti, il mezzo migliore per muoversi nel Belpaese, arrivando comodamente nel centro di tutte le principali città d’arte.  
   
   
SOTTOSCRITTO DALLA REGIONE CALABRIA E DALLE FERROVIE DELLO STATO UN PROTOCOLLO D’INTESA PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE FERROVIARIE  
 
Catanzaro, 5 dicembre 2012 - La Protezione civile regionale e le Ferrovie dello Stato (Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia) hanno sottoscritto, ieri, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede del Dipartimento a Germaneto di Catanzaro, un protocollo d’intesa che definisce le indicazioni per una corretta gestione dell’emergenza in ambito ferroviario. L’atto è stato firmato, per la Regione, dal sottosegretario alla Presidenza con delega alla Protezione civile Franco Torchia e dal dirigente di settore Salvatore Mazzeo, per le Ferrovie dello Stato, dal dirigente Franco Fiumara. Con questa intesa la Regione Calabria e il Gruppo Ferrovie assicurano un ulteriore sviluppo nei rapporti di collaborazione già in essere, concordando modalità operative da attuare in caso di emergenza attraverso l’adozione di un modello d’intervento specifico in ambito ferroviario e definendo protocolli di interscambio di informazioni tra i rispettivi centri operativi, nonché programmi di attività formativa. “Questa intesa – ha affermato il sottosegretario Torchia nel suo intervento - nasce sul modello del protocollo sottoscritto tra il Dipartimento nazionale di Protezione civile e Rete Ferroviaria Italiana nel 2008. La convenzione completa il quadro di riferimento della Protezione civile della Calabria, perché si aggiunge anche alla pianificazione messa in atto l’anno scorso, e suggella un rapporto di collaborazione attiva con il gruppo Fs per i casi di emergenza ferroviaria. Con le Ferrovie – ha spiegato Torchia – è già in atto una collaborazione legata allo scambio di informazioni a supporto degli interventi di protezione civile. Con la sigla di quest’atto la Regione Calabria e il gruppo Ferrovie assicurano un ulteriore sviluppo dei rapporti di collaborazione già in essere, concordando modalità operative da attuare in caso di emergenza nell’ottica di una proficua collaborazione e di un miglior coordinamento nella fasi di previsione, prevenzione puntando particolarmente anche sulle esercitazioni pratiche”. Nello specifico il protocollo stabilisce che la Protezione civile dovrà svolgere attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza del rischio nei territori di propria competenza, nonché di vigilanza non strumentale attraverso i diversi presidi territoriali laddove costituiti ed operativi e dovrà garantire l’intervento anche per le emergenze di carattere ferroviario. Inoltre, attraverso la sala operativa unificata permanente e le strutture operative periferiche di protezione civile dovrà fornire alla Sala Situazione Italia le informazioni in merito agli eventi in corso ed alle conseguenti risposte operative. Il gruppo Ferrovie a livello territoriale dovrà, invece, gestire l’emergenze ferroviarie, fornire gli elementi informativi ai fini dell’intervento da parte del sistema di Protezione civile per emergenze ferroviarie, nonché informare il livello centrale sull’andamento della gestione dell’emergenza. “Oggi prende piede – ha dichiarato il dirigente Fs Franco Fiumara – un protocollo d’intesa all’avanguardia dato che, avendo recentemente lavorato all’aggiornamento dell’accordo sottoscritto con il Dipartimento nazionale di Protezione civile nel 2008, abbiamo apportato una serie di innovazioni importanti. Chi è un tecnico della materia – ha evidenziato Fiumara – ha in mente solo una cosa: intervenire e ripristinare le condizioni precedenti allevento disastroso. Ma nessuno può farlo da solo. Il coordinamento tra le varie strutture che, a diverso titolo, dovranno intervenire nei casi di emergenza, è fondamentale. Perciò basilare è la formazione anche per non creare confusione negli interventi e per far conoscere tra di loro le persone che dovranno operare sul campo. Questi – ha infine rimarcato il dirigente fs - gli incredienti per fronteggiare al meglio le emergenze. Questo lo spirito di questo protocollo”. I dettagli tecnici della convenzione sono stati illustrati dal dirigente della Protezione civile regionale Salvatore Mazzeo il quale ha parlato “di un atto che segna un ulteriore sforzo per creare un modello d’intervento unico, per parlare la stessa lingua” ed ha espresso l’auspicio “di poter organizzare una sala operativa permanente e non solo per la gestione delle emergenze”. Tra le emergenze ferroviarie individuate nel protocollo che richiedono il coinvolgimento del sistema di Protezione civile regionale risultano le criticità ferroviarie per cause tecniche, per cause di forza maggiore, le emergenze causate da trasporti speciali (merci pericolose, manifestanti, ecc. E gli incidenti ferroviari. Le emergenze che possono richiedere l´impiego del gruppo Ferrovie riguardano, invece, le calamità di origine naturale o antropica, le emergenze di carattere sanitario, il trasporto merci, le emergenze nazionali di terroristica, black-out, ecc. E grandi eventi che prevedono lo spostamento di grandi masse. Rientrano, inoltre, nelle finalità dell’intesa anche le attività di prevenzione come, ad esempio, le esercitazioni, comprese quelle che si svolgono in ambito ferroviario, e l’elaborazione di piani di emergenza.