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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 14 Dicembre 2012 |
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MILANO (AMBROSIANA): DILUVI E PROFEZIE |
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La quattordicesima mostra del Codice Atlantico è dedicata a un tema molto suggestivo “I diluvi e le profezie”. Nella produzione grafica di Leonardo il tema del diluvio ricorre nella forma di una vorticosa linea a spirale e in raffigurazioni caratterizzate da un dinamismo esasperato e da una visione allucinata. La catastrofe naturale, davanti a cui l’uomo non è che una presenza inerme, assume anche significati etico-politici: il legame di questi disegni con le satiriche “profezie” di Leonardo, infatti, rimanda al contesto storico di fine del Xv secolo, percorso da un pessimismo apocalittico. La natura sconvolta da cataclismi, la riflessione sulla fine del mondo, i vertici artistici, la vena letteraria di Leonardo, la sua predisposizione all’osservazione scientifica: tutto questo viene esplorato in questa quattordicesima mostra di fogli scelti dal Codice Atlantico, un vero e proprio viaggio tra le turbolenze della natura e dell’animo di Leonardo |
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MILANO (UNICREDIT TOWER): UN MONDO NUOVO” - IN MOSTRA OPERE DELLA UNICREDIT ART COLLECTION - FINO AL 6 GENNAIO 2013 |
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All’interno delle iniziative natalizie organizzate dall’8 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 dal costruttore Hines per presentare ai cittadini la nuova piazza di Porta Nuova Garibaldi, Unicredit presenta l’originale mostra Un mondo nuovo. Questa esposizione, 14 opere di grandi dimensioni della Collezione d’Arte Contemporanea di Gruppo allestite al piano terra di Unicredit Tower, vuole celebrare con i milanesi il nuovo skyline della città. L‘impegno in campo artistico di Unicredit è visibile in particolare nella nostra Collezione, che spazia per epoche e tecniche e che pone una particolare attenzione alle giovani generazioni: è infatti grazie a loro che il mondo è un mondo nuovo. Queste opere mostrano mondi immaginari, mondi capovolti e strane mutazioni; una ricca varietà che è propria delle città e degli spazi in cui viviamo ogni giorno. L’arte ci aiuta a vedere tutto questo con occhi diversi cambiando la nostra prospettiva |
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MILANO (SPAZIO MUSEALE SABRINA FALZONE): COSMO LUXURY WOMAN DI VESNA PAVAN - INAUGURAZIONE SABATO 15 DICEMBRE ORE 18 - IN MOSTRA FINO AL 24 DICEMBRE 2012
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La Personale di Vesna Pavan apre i battenti a Milano sabato 15 dicembre presso la cornice di un palazzo d’epoca milanese con una nuova e raffinata collezione artistica denominata “Vogue”. Non è la prima volta che in contesti storici e antichi venga collocata una esposizione dell’artista originaria di Spilimbergo. Già a Roma, nel Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia, lo scorso ottobre Vesna Pavan si era distinta in una fiera elitaria d’antiquariato presentando la sua innovativa arte contemporanea. Come uno spiraglio di luce tra le “rovine” classiche l’espressione creativa di Vesna si eleva al di là della tradizione storico-artistica, rinnovando non solo il linguaggio visivo, ma soprattutto l’emozione cromatica attraverso la quale il colore veicola i turbamenti, l’entusiasmo, le attese. Proprio di Cromatismo Pavaniano si parla tanto ultimamente, grazie a quelle lungimiranti proposte tonali che l’artista adotta nella sua scala di colori. Ma il colore non è l’unico tema su cui la critica nazionale abbia espresso il suo apprezzamento: anche la vibrazione grafica è stata oggetto di valutazioni critiche da parte del circolo intellettuale internazionale. Il segno rapido e radioso di Vesna Pavan è stato individuato come elemento catalizzante tra il pubblico e l’estro dell’autrice. Non stupisce, dunque, che nella Vii Fiera d´antiquariato, svoltasi recentemente nella capitale, Vesna Pavan sia stata l’unica a esporre i suoi capolavori d’arte contemporanea. L’arte moderna non ha età: le magnifiche eroine femminili di Vesna lo dimostrano perché l’arte moderna abbraccia la storia e il lusso non ha età. Le donne rappresentate dalla Pavan accarezzano quest’ideale intramontabile di Bello. Dal 10 gennaio 2013 i suoi dipinti saranno protagonisti della prossima Biennale Internazionale d’Arte di Palermo, presenziata da Vittorio Sgarbi, presso il Teatro Politeama di Palermo alla presenza di numerose personalità come il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e il Presidente del Consiglio Provinciale di Palermo nonché il critico Paolo Levi. Si annuncia un successo straordinario per l’arte pavaniana, che porterà una ventata di innovazione con un linguaggio artistico rivolto al futuro e all’emancipazione femminile ancora una volta in un contesto conservatore all’interno di una regione ancora molto chiusa in se stessa e restìa ai cambiamenti. Ecco che l’arte di Vesna Pavan porta una nuova luce nella terra del Sole. Programma: 10 Gennaio 2013, ore 16,00 - Loggiato S. Bartolomeo - Palermo (corso Vittorio Emanuele, 25) - Inaugurazione dell´esposizione; ore 18,00 - Villa Malfitano Whitaker - Palermo (Via Dante, 167) - Inaugurazione dell´esposizione; ore 20,00 - Teatro Politeama di Palermo - Presentazione ufficiale dell’evento e inaugurazone dell’esposizione in “sala rossa” in presenza di Vittorio Sgarbi, Paolo Levi e autorità politiche. 12 Gennaio 2013, ore 16,00 - Museo Civico Giuseppe Sciortino - Monreale (Piazza Guglielmo Ii), Sala Consiliare - Inaugurazione e presentazione dell´evento in presenza di Paolo Levi e autorità politiche. Info: Spazio Museale Sabrina Falzone - Via Giorgio Pallavicino 29, Milano - http://vesnapavan.Net/ - www.Galleriaspaziomuseale.com |
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MILANO (TWELVE): LE MILLE E UNA NOTTE. FANTASIE IN MOSAICO -
MOSTRA PERSONALE DI SO’ WHITE A CURA DI INDIRA FASSIONI - SABATO 15 DICEMBRE 2012
ORE 19.00
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Per chiudere in bellezza gli eventi del 2012 del Twelve, locale dalle diverse anime nel cuore di Porta Romana, Rosaspinto ha pensato di presentare per la prima volta la collezione di bijoux in occasione del Natale. Quale momento migliore? La passione per l’arte in tutte le sue forme, l’innata creatività, la voglia di sperimentare con materiali, tecniche e stili diversi fanno di So’ White da sempre un’artista eclettica, mai ferma, sempre in cerca di ispirazione, stimolata dal gusto della ricerca e dall’intrigo della sfida, incline a fascinazioni emozionali che trapelano poi nelle sue stesse opere. So’ White è una creatrice di mosaici, opere che raramente sono semplicemente figurative, ma dove ognuno può ritrovare una propria emozione, una parte della propria storia. Lo stesso fascino, la stessa seduzione che ora si può ritrovare anche nei bijoux, piccoli mosaici da poter sempre portare con sé, per poter mostrare agli altri di volta in volta una parte diversa della nostra storia. Piccole emozioni suggestive create per non passare inosservate, per impreziosire il volto e il decolleté di ogni donna. Tutti i gioielli sono rigorosamente firmati So’ White. In mostra accanto ai gioielli si potranno ammirare anche le altre creazioni di So’ White, i mosaici e i quadri materici, per poter riscoprire tutta la magia che queste opere ci possono regalare. Creazioni che non possono mai essere uguali, perché ogni frammento di vetro è diverso dall’altro e le loro combinazioni possono essere infinite. Così come i mosaici anche ogni donna è diversa dall’altra, ognuna potrà trovare il ciondolo, il quadro più simile a sé, dove poter rivedere la propria storia, e perché no..Creare originali idee regalo, dove abbinare il bijoux all’opera materica, così da averne sempre una parte da portare con sé. Sonia Bianco, in arte So’ White ha voluto rivoluzionare l’idea di gioiello, creando piccole opere d’arte indossabili dedicate a donne moderne e anticonvenzionali, ma che non vogliono rinunciare alla propria storia che romanticamente vogliono indossare. Ingresso libero. In mostra fino al 27 dicembre. Vernissage sabato 15 dicembre 2012 ore 19.00. Info: Twelve - Viale Sabotino 12, Milano - tel 02 89073876 - www.Twelvemilano.it |
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MILANO (TRIENNALE): DESIGN INDIANO - GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2012 - DALLE 11.30 ALLE 13.00
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Triennale Design Museum porta avanti il ciclo dedicato al nuovo design internazionale negli spazi del Mini&triennale Creativeset. Attraverso un’inedita selezione dei più interessanti lavori dei designer indiani contemporanei, la mostra presenta la complessità di un contesto, di un paesaggio, in cui prevalgono le interrelazioni e le continue interrogazioni sul progetto più che la fissità di identità nazionali e di figure in sé concluse, come i maestri delle generazioni passate. I giovani designer selezionati, permeati dalla matrice culturale dell’India ma fortemente contaminati da altri contesti, per lo più occidentali, attraverso il loro contributi progettuali propongono progetti che vivono in un delicato equilibrio tra l’innovazione e la tradizione. Info: New India Designscape - 14 dicembre 2012 / 24 febbraio 2013 - Mini&triennale Creativeset, Triennale Design Museum - A cura di Simona Romano con la collaborazione di Avnish Mehta - Progetto di allestimento Kavita Singh Kale - Catalogo Corraini Edizioni - Le mostre del Creativeset sono un progetto diretto da Silvana Annicchiarico |
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LA GUIDA VIVIPARCHI 2013. PER VIVERE IL TEMPO LIBERO A “MISURA DI FAMIGLIA”
E CON LA CARD VIVIPARCHI 2013, TANTI INGRESSI GRATUITI PER I BAMBINI SOTTO I TREDICI ANNI E AGEVOLAZIONI ECONOMICHE PER TUTTA LA FAMIGLIA |
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È uscita la Guida Viviparchi 2013. Più di 420 pagine in cui sono illustrati in modo dettagliato tutti i più importanti Parchi del divertimento, di avventura e i più bei percorsi e itinerari didattici e ludici d’Italia che fanno parte, appunto, del Circuito Viviparchi. Viviparchi Srl può essere inteso, infatti, come un circuito esclusivo del divertimento e della cultura di grande qualità, interamente dedicato alle famiglie italiane. Sono più di 500 le strutture descritte quest’anno e che racchiudono in sé il requisito fondamentale per essere incluse nel progetto Viviparchi: un forte e chiaro carattere “family friendly”. Strutture, servizi e agevolazioni per rendere realmente il tempo libero a “misura di famiglia”. L’acquisto di una Guida Viviparchi 2013 dà diritto all’esclusiva Card Viviparchi grazie alla quale è possibile ottenere agevolazioni economiche importanti, tra cui l’ingresso gratuito per i propri figli (fino ai 13 anni non compiuti) in molti parchi del divertimento, o significative riduzioni per tutta la famiglia. Viviparchi offre un modo nuovo per vivere il tempo libero in famiglia, dunque… meglio approfittarne! L’acquisto della Guida Viviparchi 2013 si può effettuare sul sito Internet di Viviparchi all’indirizzo www.Viviparchi.eu compilando l’apposito form. Viviparchi Srl Viale Andreis, 74 25015 Desenzano del Garda (Bs) Saverio Fontana, Amministratore Delegato Viviparchi www.Viviparchi.eu |
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PASSARIANO (VILLA MANIN): SONTUOSO TIEPOLO - FINO AL 7 APRILE 2013 |
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Dal 15 dicembre al 7 aprile, la fastosa dimora dell´ultimo Doge di Venezia, la scenografica Villa Manin di Passariano, si fa scrigno di dipinti sacri e profani di Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770), provenienti da prestigiosi musei europei e americani e da luoghi di culto, atti ad illustrarne il percorso artistico dalle prime esperienze fino alle imprese della tarda maturità che lo confermano pittore di prima grandezza. Tele, talvolta di eccezionale dimensione, affiancate dai bozzetti preparatori utili per la valutazione delle doti inventive e della capacità ` tecnica, dipinti restaurati per l´occasione, eleganti disegni, in una mostra di entusiasmante bellezza e alta scientificità. Spettacolare e nel contempo largamente didattica. Un evento, quello affidato alle cure di Giuseppe Bergamini, Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, programmato da quattro anni e accuratamente preparato, molto atteso anche a livello internazionale e di imponente impegno organizzativo per numero e qualità delle opere esposte. La straordinaria esposizione trova perfetto compimento nella visita al Palazzo patriarcale di Udine, ora Museo Diocesano, ove il giovane Tiepolo, a partire dal 1726, affrescò il soffitto dello Scalone d´onore, la Galleria degli Ospiti, la Sala Rossa e la Sala del Trono, e a Trieste, al Civico Museo Sartorio, che custodisce oltre 250 suoi disegni. La mostra segue di una generazione (esattamente 41 anni) quella che la Villa udinese propose nel 1971 in occasione dei duecento anni dalla morte del pittore e destinata a segnare il punto di svolta nella sua fortuna critica. Ora l´Azienda Speciale villa Manin e la Regione Friuli Venezia Giulia realizzano in quella stessa sede un´esposizione monografica in grado di attraversare l´intera complessa parabola artistica del pittore: una mostra di grande impegno che anche alla luce dei numerosi studi susseguitisi da allora consente oggi una valutazione più ampia e approfondita del Tiepolo. Se ne documenta l´evoluzione stilistica, con l´individuazione di alcuni momenti chiave del rapporto del Tiepolo con i suoi mecenati. Accanto all´esame dei singoli dipinti vengono quindi ricordati i maggiori committenti e gli intellettuali - come Scipione Maffei, Francesco Algarotti, i cugini Zanetti - che hanno seguito l´artista fin dagli esordi, influendo sulla sua formazione culturale. Impegnativi restauri promossi proprio in occasione della mostra permettono inoltre di accostarsi ad opere difficilmente visibili per la loro ubicazione o che hanno rischiato di essere compromesse da recenti, traumatici, avvenimenti. Tiepolo è senza dubbio il pittore veneziano più celebre del Settecento, l´instancabile realizzatore di imprese monumentali su tela o affresco, vero e proprio detentore del monopolio tanto nella decorazione dei palazzi lagunari quanto delle ville di terraferma. Principi e sovrani di tutta Europa si contendono i suoi servigi. La mostra ripercorre la sua lunga e fertile attività attraverso una sequenza di opere particolarmente significative, di soggetto sia sacro che profano, che testimoniano al meglio una casistica estremamente ampia di commissioni: soffitti allegorici, pale d´altare, decorazioni in villa, modelletti, disegni. Vengono esposti anche dipinti di straordinaria dimensione, poiché per esplicita dichiarazione dell´artista "Li pittori devono procurare di riuscire nelle opere grandi [...] quindi la mente del Pittore deve sempre tendere al Sublime, all´Eroico, alla Perfezione". In alcuni casi il complesso lavoro preparatorio, dai disegni al bozzetto all´opera finita, presentato nel dettaglio, introduce in modo coinvolgente il visitatore nel magico mondo tiepolesco. Particolarmente piacevoli sono i dipinti di contenuto storico o mitologico, nei quali il pittore sprigiona tutta la sua irruenta capacità espressiva: egli non si limita a visualizzare famose vicende del passato ma indaga l´intima natura dei protagonisti facendone emergere passioni e individualità. Egualmente importanti e di grande impatto emotivo i dipinti di destinazione chiesastica, che ricordano al visitatore come Tiepolo sia stato l´ultimo, ispirato, pittore di arte sacra della tradizione occidentale. Molto curato l´apparato didattico che, come le audioguide e le visite guidate si propone in italiano, inglese e tedesco. Perché Tiepolo a Villa Manin può effettivamente annullare i confini geografici e attrarre visitatori anche dai Paesi vicini. Info e prenotazioni: Call Center Villa Manin - tel. +39.0432 821210 - tiepolo@villamanin-eventi.It - www.Villamanin-eventi.it |
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MILANO: CIRCUITO CASE MUSEO |
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Il Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio e il Museo Poldi Pezzoli, le quattro Case Museo di Milano, in occasione delle feste natalizie suggeriscono per i vostri regali la Case Museo Card: un’idea originale a sostegno della cultura. Un’insolita “strenna” che offre a chi la riceve la possibilità di essere ospite delle quattro Case Museo di Milano. La visita a queste splendide dimore è un’esperienza indimenticabile che permette di conoscere le storie dei loro proprietari, ammirare capolavori di scultura, pittura e arti applicate e approfondire la storia della città di Milano e del collezionismo del Xix e del Xx secolo. Inoltre, chi riceve in regalo la card per Natale, presentandola alla biglietteria del Teatro Manzoni, avrà la possibilità di acquistare due biglietti scontati per lo spettacolo Colazione da Tiffany in scena dal 26 febbraio al 17 marzo 2013 con Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia per la regia di Piero Maccarinelli. Quatto dimore, quattro racconti, quattro esperienze indimenticabili con un’unica card! La Case Museo Card ha validità di dodici mesi e consente un ingresso in ciascuna delle quattro Case Museo. Per il Natale 2012 la card è disponibile in una duplice veste: - la Case Museo Card inserita in un biglietto d’auguri (Prezzo 15,00 euro). - la Case Museo Card abbinata al City Notebook Moleskine edizione speciale Circuito Case Museo di Milano Moleskine, una guida alla città che mette al primo posto l´esperienza personale di ogni visitatore, residente o turista, con in più tutte le informazioni utili sulle Case Museo del Circuito e sui personaggi che le hanno abitate. (Prezzo 25,00 euro) La Case Museo Card e la Case Museo Card + City Notebook Moleskine edizione speciale Circuito Case Museo di Milano Moleskine sono in vendita presso i bookshop del Museo Poldi Pezzoli, del Museo Bagatti Valsecchi, di Villa Necchi Campiglio. Con la Case Museo Card sarà inoltre possibile visitare le mostre in corso nelle singole Case Museo: - Museo Poldi Pezzoli – Mostra “Giovanni Bellini. Dall’icona alla storia” dal 9 novembre al 25 febbraio 2013. Museo Bagatti Valsecchi- "per festeggiare i diciotto anni di apertura al pubblico é stata inaugurata una diociottesima stanza per raccontare, tramite immagini d´epoca e oggetti di vita quotidiana, la vita della casa e dei suoi abitanti prima della sua trasformazione in Museo. - Villa Necchi Campiglio – dal mercoledì alla domenica – Mostra “Amati e ricamati - La collezione Loretta Caponi di Firenze” dal 1 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013. Il sito www.Casemuseomilano.it fornisce informazioni sulla storia e sulle collezioni delle quattro istituzioni e altre notizie utili per il visitatore. Presso tutte le Case Museo è disponibile materiale divulgativo in diverse lingue, fra cui una brochure illustrativa e un volantino con informazioni pratiche, rivolto a tutti i visitatori, ai turisti e alle scuole |
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UDINE: ARRIVANO LE “ART CARD”, UN NUOVO DIALOGO TRA ARTE, CITTADINI E IMPRESA |
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Partito dal mondo anglosassone, il “friend raising”, ovvero la fidelizzazione tra “spettatore-fruitore” e chi produce cultura, si sta sempre più diffondendo in tutto il mondo. Un trend che le organizzazioni culturali europee e non solo stanno percorrendo sempre più per creare relazioni stabili con i sostenitori e, al contempo, far fronte ai tagli che il mondo della cultura spesso subisce. Ed è proprio in quest’ottica che i Civici Musei del Comune di Udine hanno creato le “Art Card”, non una semplice card museale, ma un vero e proprio modello innovativo che riesce a coniugare in modo armonico i vantaggi ottenuti dal ricevente e da colui che dona. Un vero e proprio cambio di prospettiva in materia di sensibilizzazione, fidelizzazione e fruizione dell’offerta culturale e museale, attraverso un concreto reciproco coinvolgimento e con la precisa individuazione di una serie di azioni in grado di trasformare il rapporto fra istituzioni e collettività, nelle diverse forme di programmazione e di sostegno al patrimonio e alle iniziative artistiche e culturali prodotte. “Con il nuovo programma di card museali – ha spiegato il direttore Marco Biscione, durante la conferenza stampa di presentazione avvenuta oggi, 12 dicembre, a Casa Cavazzini –, i Civici Musei vogliono aprirsi alla collaborazione con diversi settori della società con coinvolgimento su un progetto culturale. Non si tratta quindi di un semplice carta di accesso ai musei ma di una proposta culturale mirata per cittadini, le famiglie, le aziende, le associazioni culturali e gli appassionati di arte”. Alla conferenza stampa di presentazione, oltre a Biscione erano presenti l’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani, l’ideatrice del progetto Gianna Ganis, direttrice del Museo Territoriale Bassa Friulana, la testimonial dell’intera iniziativa, Giannola Nonino, il delegato per i rapporti cultura-industria di Confindustria Udine, Rosanna Girardi, il delegato di Confcommercio Udine, Gianni Croatto e il presidente dell’ordine degli architetti di Udine, Bernardino Pitto. Tutti convinti sostenitori delle nuove card. Con l’acquisto di una delle diverse tipologie di card proposte, si riceveranno una serie di vantaggi di vario genere che spaziano dai benefit di natura materiale (inviti ad eventi, servizi in esclusiva, visite guidate) ad una serie di sconti su biglietti, cataloghi e laboratori didattici. Verranno messe in vendita, a costi che vanno dai più popolari per quelle riferite ad uso individuale e per famiglie, a quelli un po’ più rilevanti ad uso aziendale, quattro diverse card in grado di coprire così numerose esigenze e richieste. “Si tratta – ha commentato Reitani – di un importante strumento per rafforzare i musei, patrimonio della città. Un modo anche per far sentire a casa i cittadini nei musei e per viverli fino in fondo, quando si vuole, non soltanto in occasione di un’inaugurazione o di una mostra. Ma anche un modo – conclude – per offrire servizi differenziati dedicati anche alle imprese, alle categorie economiche o agli ordini professionali in base alle esigenze di ciascuno”. Le “art card” potranno essere utilizzate nelle sedi museali cittadine per accedere, oltre che alle collezioni permanenti, anche alle mostre temporanee e agli spazi museali. I promotori dell’iniziativa sono convinti che “aderire alla comunità membership rappresenterà un segno tangibile di rapporto e relazione con il mondo della cultura, una pratica reale di adesione alle iniziative programmate, e permetterà un’ulteriore definizione dettagliata dell’audience, con conseguente precisa definizione del messaggio e del bersaglio da elaborare sul piano della comunicazione e della pianificazione delle manifestazioni”. Questo nuovo dialogo tra cultura e territorio troverà dunque concretizzazione in qualcosa di diverso dalle pur utili sponsorizzazioni o aiuti filantropici. Il tutto in un’ottica di interdipendenza fra operatori culturali e società civile e attraverso un sistema di programmazione continuativa e di collaborazione. Un atteggiamento basato sulla profonda convinzione che la produzione culturale debba necessariamente misurarsi con la costruzione paziente di un impatto sulla comunità, ponendo maggiore attenzione sulle necessità dei suoi residenti. E imparando, al contempo, a rilevare i cambiamenti e a reagire in funzione di essi. “A partire dall’inizio del prossimo anno – ha assicurato Gianna Ganis – inizieremo con la vendita delle card, ma a breve ci sarà anche un sito internet dedicato alla vendita e al dialogo tra musei, cittadini, territorio e impresa. Nostra intenzione – ha proseguito – è anche quella di offrire delle convenzioni con altri musei della regione e non solo, oltre a stipulare accordi con altri soggetti cittadini che producono cultura”. La gestione del progetto lo ricordiamo, è a cura della “Exist” di Trieste, mentre l’ideazione grafica di “Incipit” |
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FIRENZE (PALAZZO PITTI): MOSTRA DI FRANCO GUERZONI |
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L’artista terrà una grande mostra personale, a partire da febbraio 2013, dal suggestivo titolo “La parete dimenticata”, nelle stanze dell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti. Decine di opere in questa esposizione promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’amico. Un titolo evocativo quanto rivelatore quello scelto per la grande mostra personale di Franco Guerzoni: “La parete dimenticata”. L’esposizione verrà ospitata nelle suggestive stanze dell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, e aprirà al pubblico il 28 febbraio 2013, per terminare il 7 aprile. Oltre 30 opere esposte, che si concentreranno in particolare sui risultati dell´ultimo decennio dell´esperienza dell´artista (che curerà personalmente l’allestimento), con lavori che hanno aggiunto un nuovo e corposo capitolo al ricco e variegato romanzo per figure che Guerzoni ha via via creato sui temi dell´usura del tempo, delle rovine, delle archeologie, delle tracce della memoria. Ma a dare i caratteri dell’eccezionalità all’evento, sarà il fatto che alle recenti creazioni verrà accostata una selezione di opere storiche risalenti agli anni Settanta, quando nel clima del concettualismo allora imperante, Guerzoni ricorreva nel suo lavoro all´utilizzo di fotografie. Guerzoni, nato nel 1948 a Modena (dove vive e lavora ancora oggi), vive infatti fin da giovanissimo in un contesto di forte influenza concettuale e di intenso scambio di idee con artisti quali Vaccari, Parmiggiani, Della Casa, Cremaschi, Ghirri. Entra fin da subito nel panorama nazionale con importanti esposizioni: risale al ’73 la sua prima personale, a Bologna, curata da Renato Barilli. Negli anni immediatamente successivi continua un importante ciclo espositivo, affermandosi sempre più. Alla fine degli anni ´80 approda a una ricerca sulla superficie intesa come profondità, che dà luogo a grandi cicli di opere quali Decorazioni e rovine, presentato alla Biennale di Venezia del ´90. Dopodiché arrivano retrospettive e personali in decine di Musei e Gallerie tra le più importanti in Italia. La mostra di palazzo Pitti, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e curata da Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’amico, darà vita a molteplici suggestioni di lettura, utili ad indagare opere e tempi, e con esse, la certificazione di una continuità di ispirazione e di propositi che lega tenacemente tra loro stagioni di ricerca assai lontane, nel nome di una saldissima identità poetica. «Questa esposizione – dice Castagnoli - evidenzia ed esalta, nella sua brevità, il nocciolo fondante e più tenacemente resistente della visione dell´autore e la sua singolarità: l´arte come restituzione di memoria che produce e avvalora il presente, e l´esercizio della pittura come scavo e rivelazione del corpo attivo della superficie, nella sua inesauribile facoltà generativa». Accompagnerà l´esposizione, come catalogo, un volume edito da Skira,che conterrà, oltre agli scritti dei curatori e testi dell´artista, le riproduzioni delle opere in mostra e un ricco repertorio di immagini documentanti il lavoro di Guerzoni |
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ROMA (PALAZZO INCONTRO): ELLIOTT ERWITT. FIFTY KIDS - 15 DICEMBRE 2012/17 MARZO 2013
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Da una selezione di 50 scatti è nato Fifty Kids di Elliott Erwitt: una mostra, un libro, un progetto. Una raccolta delle più belle immagini di bambini scattate da Elliott Erwitt in oltre mezzo secolo di storia. Un evento dedicato ai bambini per aiutare altri bambini. Promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto Abc Arte Bellezza Cultura e dalla A.d.i.s.c.o. In collaborazione con Sudest57, curata da Chiara Massimello e organizzata da Civita, la mostra sarà aperta al pubblico a Palazzo Incontro dal 15 dicembre 2012 al 17 marzo 2013. Figlio di emigrati russi, Elliott Erwitt è nato a Parigi nel 1928 ed ha vissuto la sua infanzia a Milano. Nel 1938 la sua famiglia torna a Parigi per poi emigrare negli Stati Uniti, dove nasce il suo interesse per la fotografia. Nel 1949 inizia la sua carriera di fotografo professionista, che lo porta spesso in Europa ed anche in Italia. Nel 1953, invitato da Robert Capa, entra a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photo, di cui sarà più volte presidente. Ad oggi, ha pubblicato oltre venti libri di fotografia e le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo. Le fotografie per Elliott Erwitt sono scatti, istantanee, momenti afferrati alla spontaneità e mai in posa. Perché la storia è tutta in quei frammenti colti al volo. Se la fotografia traduce il reale, ci sono realtà che si rivelano solo agli occhi di un grande fotografo. Il suo lavoro colpisce sempre per intuito, intelligenza e talento, sia che fotografi personaggi famosi, buffi o solo di passaggio. Come ha detto Cartier-bresson, che è stato uno dei suoi maestri, “Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma di immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo”. Questo aroma e questo sorriso attraversano la sua produzione e caratterizzano Fifty kids. I bambini sono da sempre uno dei suoi soggetti preferiti e talvolta sono proprio i suoi: Elliott Erwitt ha sei figli e cinque nipoti. Voluto da Francesca Lavazza, Direttore Corporate Image dell’omonima azienda e Vice Presidente di A.d.i.s.c.o. Sezione Piemonte, e dall’artista stesso, il progetto “Fifty Kids” è dedicato ai bambini e nasce per aiutare altri bambini. Grazie alla vendita del catalogo e delle stampe fotografiche realizzate per questo progetto a cura dell’artista, “Fifty Kids” sosterrà A.d.i.s.c.o. L’associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, presente sul territorio nazionale e al momento impegnata per la fine dei lavori di costruzione del nuovo reparto di Day Hospital e degli ambulatori di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino |
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ROMA (AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA): LA FOTOGRAFIA AL FEMMINILE - QUATTRO MOSTRE DEDICATE ALLA DONNA NELLA FOTOGRAFIA - CHARLOTTE RAMPLING. ALBUM SEGRETI - DAL 13 DICEMBRE AL 27 GENNAIO 2013 |
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La rassegna La fotografia al femminile realizzata in collaborazione con Contrasto, intende proporre quattro percorsi espositivi che, in modo diverso, affrontano il rapporto tra donna e fotografia. La donna vista, ammirata e fotografata, oggetto di passione e di contemplazione (Charlotte Rampling); Le fotoreporter che hanno raccontato la guerra ma anche la vita quotidiana (le fotografe della mitica rivista americana Life); un omaggio a una grande artista italiana (Tina Modotti); uno sguardo sulla creazione contemporanea delle giovani autrici italiane (Odd Days: – collettivo di fotografe under 35). Charlotte Rampling. Album segreti La rassegna prende il via il 13 dicembre con l’inaugurazione alle 18:30 della mostra Charlotte Rampling. Album segreti. Mitica interprete di film e commedie, cantante raffinata, celebre per il suo affascinante sguardo, Charlotte Rampling ha incarnato la rappresentazione della donna come essere enigmatico, da decifrare nella sua fragilità e nella sua forza. Dopo aver segnato con la sua impronta il cinema, il teatro e la canzone, Charlotte Rampling svela il suo rapporto con l’universo della fotografia. Soggetto d’elezione per moltissimi fotografi, Charlotte Rampling nella vita di tutti i giorni, vanta un vero, genuino interesse verso la fotografia. Questa mostra, a cura di Contrasto e realizzata in collaborazione con la Maison Européenne de la Photograhie di Parigi, vuole esplorare l’immagine della grande attrice e offrire, con la sua complicità, una riflessione sulla potenza del ritratto e la forza di una storia visiva composta, appunto, sul filo delle fotografie private, intime e di quelle pubbliche, fatte per essere guardate da tutti. La mostra si snoda in tre diversi settori: - la donna rappresentata: una straordinaria serie di ritratti scattati da grandi autori come Jurgen Teller, Peter Lindbergh, Cecil Beaton, Bettina Rheims, Helmut Newton, Alice Springs, Paolo Roversi, Pierre et Gilles. - album personali: le fotografie private che, nel corso degli anni, la Rampling ha realizzato o anche solo raccolto e che raccontano la sua vita fatta di incontri, continui viaggi e luoghi del cuore, tutte insieme a comporre l’atmosfera intima dello studio/atelier dell’attrice. - gli autoritratti: autoritratti celebri (Larry Clark, Ralph Gibson, Marie-laure de Decker, Duane Michals…), scelti dalla stessa attrice, completano la mostra e approfondiscono il rapporto tra il soggetto fotografato e la sua immagine – specchio. La mostra, a cura di Alessandra Mauro e Jean-luc Monterosso. Info: tel 06-80241281 – www.Auditorium.com |
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MODENA (GALLERIA CIVICA ): MOSTRA NAM JUNE PAIK - 16 FEBBRAIO/2 GIUGNO 2013 |
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Dal 16 febbraio al 2 giugno 2013, nelle sedi espositive della Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini, si terrà la mostra "Nam June Paik in Italia", a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Marco Pierini.organizzata e coprodotta dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, realizzata in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma, l’iniziativa riflette sulla presenza e sull’influenza dell’artista coreano in Italia a vent’anni esatti dalla vittoria del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1993.Il percorso espositivo presenta una significativa selezione di opere – oltre cento lavori – provenienti da importanti collezioni italiane e si propone di ricostruire il rapporto dell´artista con il nostro Paese di cui è stato ospite assiduo, dagli anni Settanta a tutti gli anni Novanta, da solo o con altri artisti della galassia Fluxus, impegnato in performance, mostre, scambi e dialoghi con critici, collezionisti, istituzioni.Il nucleo principale della mostra è costituito dai numerosi lavori appartenuti ad Antonina Zaru, che con l’artista coreano ha intrattenuto un rapporto duraturo e fecondo. Sono inoltre esposti documenti e testimonianze fotografiche e filmate scaturite da un’ampia ricognizione condotta sul territorio emiliano, dove Paik ha trovato molta attenzione da parte di galleristi appassionati come Rosanna Chiessi e Carlo Cattelani e di accorti collezionisti. Esponente di spicco del movimento Fluxus, considerato il principale precursore della videoarte, è stato definito "un artista consapevole del proprio tempo", capace di utilizzare l´oggetto televisore e la telecamera sia come elementi con cui produrre videosculture e videoinstallazioni sia come componenti vere e proprie di performance.Tra i protagonisti della stagione dell´happening newyorkese nel corso della sua vicenda artistica Paik ha agito fra arte, musica, teatro e fotografia, spesso insieme alla violoncellista Charlotte Moorman con la quale ha intrattenuto per circa trent´anni una intensa collaborazione, in particolare, nel decennio tra il 1964 e il 1974. A partire dagli anni Ottanta la sua ricerca si è concentrata sulla tecnologia satellitare e sul mondo del computer. Nel corso della sua carriera ha collaborato, fra gli altri, con John Cage, Peter Moore, Laurie Anderson, Joseph Beuys e Merce Cunningham."il "bel canto" è stato il primo rapporto che ho avuto con l´Italia" ha affermato "La cosa che più mi intriga della cultura italiana è certamente la qualità e la complessità della Grande Opera Italiana. L´opera rappresenta quello che ricerco nell´arte elettronica, in un´Opera c´è tutto: la musica, il movimento, lo spazio. Così, se un´operazione di arte elettronica riesce con successo, ritengo che debba essere considerata un´Opera elettronica".Testimoniano questo particolare legame dell´artista con la nostra cultura i robot dedicati a Luciano Pavarotti e Maria Callas e l´opera del 1995 dal titolo "Oriental Painting, Direttore d’Orchestra".presenti in mostra altre importanti opere come "Sfera. Punto elettronico" del 1990-92, "Tv Cello", 1992 e "Young Buddha on Duratrans Bed", 1989-1992. Il catalogo bilingue italiano/inglese a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Marco Pierini è pubblicato da Silvana Editoriale Note biograficheNam June Paik nasce a Seul (Corea) nel 1932. Compositore, performer, videoartista e grande sperimentatore mediatico, è stato uno dei protagonisti di spicco del movimento Fluxus.diplomatosi alla Tokyo University con una tesi su Arnold Schöenberg, continua i suoi studi in Germania alle Università di Monaco di Baviera e di Colonia e al Conservatorio di Musica di Friburgo. Dal 1958 al 1963 lavora con Karl-heinz Stockhausen presso gli studi Wrd di musica elettronica di Colonia. In questi anni conosce John Cage e comincia a partecipare ai festival Fluxus a seguito dell´incontro, nel 1961, con George Maciunas. Nel 1963 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria Parnass di Wuppertall, un´installazione di 13 video-monitor le cui immagini venivano distorte attraverso l´uso di magneti. Nel 1964 si trasferisce a New York dove inizia la collaborazione con la violoncellista Charlotte Moormann. Nel 1965 filma il traffico newyorkese durante la visita di Paolo Vi con la prima telecamera amatoriale appena lanciata sul mercato dalla Sony, filmato che presenterà lo stesso giorno delle riprese con il titolo "Café Gogo", opera sancita come il primo video d’arte della storia. Nel 1970 costruisce con Shuya Abe il sintetizzatore video colori, un dispositivo che permette di creare immagini autonome senza referenze nella realtà, e nel 1971 lavora al Wnet´s Tv lab di New York.nel 1974 espone all’Everson Museum of Art a Syracuse (New York) e nel 1976 e al Kilnischer Kunstverein di Colonia. Nel 1982 il Whithney Museum of American Art di New York gli dedica un´importante retrospettiva.Nel 1984 lavora a "Good Morning, Mr. Orwell", una trasmissione intercontinentale in diretta televisiva realizzata via satellite, il giorno di capodanno, dal Centre Pompidou, Parigi e dal Museum of Modern Art di New York che vede coinvolti personaggi come Laurie Anderson, Peter Gabriel, John Cage, Merce Cunningham, Salvador Dalí e Joseph Beuys. Nel 1987 viene eletto membro dell´Akademie der Kunste di Berlino e nel 1988 realizza "The More the Better", una "torre dei media" per i giochi Olimpici di Seul costituita con 1003 monitor.Nel 1990 tiene una personale a Reggio Emilia ai Chiostri di San Domenico.nel 1993 è ospite con Hans Haacke del Padiglione Tedesco alla Xlv Biennale di Venezia, padiglione premiato con il Leone d´Oro.nel 1995 il Kunstmuseum di Wolfsburg gli dedica una personale, a cui seguono quelle del Solomon R. Guggenheim di New York, nel 2000 e di Bilbao, nel 2001. Muore a Miami il 29 gennaio 2006. Nella foto: Nam June Paik, “Oriental Painting, Direttore d’Orchestra”, cavallo in legno indonesiano con monitor e oggetti vari, 1995, collezione privata; “Luciano Pavarotti”, 1995, radio, monitor e oggetti vari, collezione privata; “Maria Callas”, 1995, monitor e oggetti vari, collezione privata Modena, dicembre 2012 Info: Mostra Nam June Paik in Italia - Sede Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita, Palazzina dei Giardini, corso Canalgrande - 16 febbraio/2 giugno 2013 - tel. +390592032911/2032940 - fax +39 059 2032932 - www.Galleriacivicadimodena.it |
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PARMA (PALAZZO GIORDANI): "A MIDSUMMER (K)NIGHT´S DREAM" DI ANTONIO GIOVANNI MELLONE - DAL 13 DICEMBRE AL 13 GENNAIO 2013 |
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Con la personale “A midsummer (K)night’s dream” a Parma, a palazzo Giordani, sede della Provincia, dal 13 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013, il pittore/giornalista riprende il percorso artistico che dal figurativo degli inizi l’ha portato all’attuale espressionismo. Pugliese di nascita e parmigiano dagli anni ’60, Antonio Giovanni Mellone non poteva ripresentarsi sulla scena dell’arte, dopo alcuni anni d’assenza, se non nella sua città di adozione: a Parma, il pittore, nonché giornalista professionista, torna ad esporre con una personale, organizzata dalla Provincia nella sua sede a Palazzo Giordani, in viale Martiri della Libertà 15, dal 13 dicembre al 13 gennaio. “A midsummer (K)night’s dream”, ovvero “Sogno di un cavaliere di mezza estate”, è il titolo della rassegna in cui si potranno vedere una ventina di opere che l’autore ha dedicato a cavalieri, dame e figure mitologiche. «La mia vuole essere una parafrasi del celebre dramma di Shakespeare», spiega Antonio Giovanni Mellone, «In questi quadri, ho fatto una rilettura degli antichi miti greci e della cavalleria del Medio Evo. Centauri, fauni e altri personaggi simili rappresentano per me la saggezza e la libertà, mentre i cavalieri, quelli dell’immaginario collettivo, sono da sempre il simbolo della lealtà, della generosità e della protezione dei deboli. A Palazzo Giordani, porto anche i “lati oscuri” della donna che fanno parte del mito: non solo Dulcinea di Don Chisciotte o Medusa, ma le donne-mostro che esprimono l’aggressività e la negazione della femminilità». A questi temi “intensi” e a un suo stile “essenziale”, veicolati soprattutto da grandi tele lavorate con colori acrilici e tecniche miste e opere su carta, l’artista è arrivato gradatamente negli anni, come racconta: «Autodidatta, mi sono formato studiando maestri come Matisse, Van Gogh e Picasso. Molto devo al disegno che ho praticato per molti giornali e che ha influenzato certamente la mia pittura. Nel tempo il mio stile ha subito delle varianti poiché, nei primi periodi della mia vita artistica, sono partito dal figurativo assoluto, di stampo impressionista, per passare poi a una visione espressionista del colore e del segno. A questo proposito, ritengo che se si è padroni del segno lo si è anche del colore che può non essere un colore bensì una serie di sfumature di grigio, esattamente come avviene nella vita». In passato, Mellone, che ha svolto l’attività giornalistica soprattutto al quotidiano “Il Giorno”, è stato apprezzato da pubblico e critica per i suoi quadri a olio di grande spessore e i disegni a chin, e ha allestito alcune mostre importanti, come quella a Milano in via Sant’andrea. Numerosi anche i riconoscimenti ricevuti dall’artista che tuttavia ha sempre manifestato una naturale ritrosia ad esporre. Oggi, nella piena maturità, l’autore si “mette allo scoperto” e, volentieri, fa partecipe la gente del suo mondo pittorico, oltre che di quello interiore: «Non a caso ho preso come soggetto dei miei quadri i cavalieri», confida l’interessato, «Le loro virtù, nei nostri giorni difficili, diventano sempre più rare, se non improbabili, per cui, diffidando della realtà, mi rifugio nel sogno. Insomma, come via di salvezza, ho scelto l’utopia!». Quella dell’autore pugliese è un’identità artistica “forte”, accesa dai colori vividi e contraddistinta da tratti sicuri e pregnanti. Attualmente Mellone fa molto ricorso ai toni caldi, usando in prevalenza i colori acrilici, senza quasi mai mescolarli, ma sovrapponendoli con la tecnica del pennello a secco e definendo figure e sfondi con il nero. Infatti, dopo l’olio, il giornalista-pittore si è convertito all’acrilico, per la sua particolare versatilità e per la brillantezza delle tinte di questo materiale, ma non disdegna acquerelli, pastelli (che fissa secondo un metodo inventato personalmente), collage, tecniche miste e inchiostro. L’artista predilige i grandi formati (fino a 120X150) perché si esprime meglio su queste dimensioni. I materiali adoperati comprendono una varietà di supporti, qualche volta creati da lui stesso, per cui usa tele, cartoni telati, carta-cotone speciale tirata a mano e carta per olio e acrilico, masonite trattata, e altro, che saranno in visione a Parma, a Palazzo Giordani. Per l’inaugurazione della mostra di Antonio Giovanni Mellone, giovedì 13 dicembre 2012, alle ore 17, è previsto un evento nell’evento: nella sala-esposizioni, Bruno Gambacorta, giornalista di Rai 2 e amico dell’artista, presenterà il suo libro “Eat Parade”, tratto dalla trasmissione televisiva.Invece il cavalier Dante Renzini, sponsor della mostra, organizzerà il brindisi con i suoi prodotti d’alta gastronomia umbra e i vini della sua Cantina-museo Albea di Alberobello. Media-partner della manifestazione è il giornale online Informacibo, diretto dal parmigiano Donato Troiano.la mostra, che ha ricevuto il patrocinio del prestigioso Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (www.Ugoguidi.it), sarà visitabile solo nei giorni feriali, dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle 18.30, il venerdì dalle ore 8.00 alle 17 |
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MILANO: MUSEO DEL NOVECENTO. DOMENICA 16 DICEMBRE OPEN DAY PER PRESENTARE LA “CARD900” E GLI APPUNTAMENTI DEL 2013 INGRESSO GRATUITO E CIOCCOLATA CALDA
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Domenica 16 dicembre, a partire dalle ore 16 e fino alla chiusura alle ore 19.30, ingresso gratuito al Museo del Novecento, che apre le porte alla città per presentare la nuova “Card900” e le attività del 2013 promosse dal Museo e dedicate ai possessori. La “Card900”, al suo secondo anno di vita, offre anche quest’anno molti vantaggi: oltre all’ingresso gratuito per un anno alle sale del Museo e alle esposizioni temporanee allestite nei suoi spazi, consente ai suoi possessori la partecipazione alle attività del Museo gratuita o a prezzo ridotto. La Sala Fontana, cuore del Museo, diventerà domenica un arcipelago di banchetti per ospitare i protagonisti delle tante iniziative, corsi e attività programmate per il 2013, con i quali sarà possibile approfondire i contenuti delle attività e anche prenotarsi. Le dodici "isole tematiche" saranno dedicate a: 1. “Dieci Autori del 900” - Visite guidate di approfondimento su singoli autori della collezione: Boccioni, Soffici, Morandi, Martini, De Chirico, Munari, Fontana, Manzoni, Martini e il Gruppo T (da gennaio a dicembre 2013); 2. “Con parole sue” - Dj set e artisti del Museo, a cura di Compl8 Produzioni Una rassegna di performance musicali costruite attorno agli scritti degli artisti del Novecento; 3. “Parlons d’art au Musée” - Incontri d’arte in francese, a cura del Centre Culturel; 4. “How do you say Modern Masters?”- Lezioni di storia dell’arte in inglese, tenute da Emma Hedley; 5. “Inspirational Fontana” - Workshop di video arte, a cura di Claudio Sinatti; 6. “Art Blogger Attack!” - Scrivere d’arte, in collaborazione con Scuola Holden di Torino diretta da Alessandro Baricco; 7. Corsi di creatività musicale e concerti domenicali, a cura di Divertimento Ensemble; 8. “Effetto Venturi: Seminari d’artista”, in collaborazione con Peephole; 9. “Yogaarte”: Corso di ashtanga yoga in pausa pranzo, in collaborazione con Associazione Mi.as.yo., Scuola di Ashtanga Yoga; 10. “Lo spazio dell’arte, il tempo della musica” - Performance musicali, a cura di Mimusa; 11. Laboratorio di ceramica a cura dell’artista Fausto Salvi; 12. “I Laboratori di Bruno Munari”, a cura dell’Associazione Bruno Munari (per adulti e bambini). Alla presentazione degli appuntamenti seguirà, alle ore 18, “Scelta r.Evocabile”, performance di danza contemporanea realizzata da Progetto D.arte. Ispirata alle “Lezioni Americane” di Italo Calvino. Il Ristorante Giacomo Arengario offrirà cioccolata a tutti i presenti. La “Card900” costa 30 euro può essere normalmente acquistata presso la biglietteria del Museo del Novecento, mentre domenica 16 sarà disponibile presso un banchetto dedicato direttamente in Sala Fontana. Tutte le info sul sito www.Museodelnovecento.org |
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FOLIGNO (CIAC - CENTRO ITALIANO ARTE CONTEMPORANEA): EDWARD WESTON. UNA RETROSPETTIVA - 16 DICEMBRE / 17 FEBBRAIO 2013 |
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Dopo la prima tappa nell’ex Ospedale Sant’agostino di Modena la grande mostra dedicata a Edward Weston (1886 – 1958), artista americano considerato uno dei più grandi maestri della fotografia del Novecento, approda dal 16 dicembre al 17 febbraio del 2013 al Ciac Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno. A oltre quindici anni dalla sua ultima personale in Italia, saranno visibili alcuni dei suoi più celebri bianchi e neri, ripercorrendo il suo incessante lavoro di indagine sul mezzo fotografico e presentando al pubblico la modernità della sua visione. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e curata da Filippo Maggia, la mostra verrà inaugurata sabato 15 dicembre. Nel percorso di mostra trovano spazio tutti i temi indagati dal celebre fotografo americano, dai nudi ai paesaggi, attraverso una galleria di ritratti e di “oggetti” – dai suoi famosi peperoni ai giocattoli indigeni – trasformati dall’artista in icone surrealiste e postmoderne. Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Weston è l’espressione di una ricerca ostinata di purezza, nelle forme compositive così come nella perfezione quasi maniacale dell´immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura. A ripercorrere la carriera del fotografo saranno centodieci opere fotografiche originali, scattate dai primi anni venti fino agli anni quaranta, in gran parte provenienti dal Center for Creative Photography di Tucson dove è conservato il più grande archivio dell’autore. Realizzate dall’artista stesso o sotto la sua diretta supervisione, le stampe fotografiche di Weston sono infatti una parte fondamentale e imprescindibile del suo lavoro: stampe a contatto, di piccolo o medio formato, nelle quali non è concessa alcuna manipolazione dell’immagine. Ogni dettaglio – descritto con una nitidezza assoluta – concorre a definire la sua idea di perfezione, indagando l’entità stessa della materia e le sensazioni che è capace di trasmettere. La mostra è affiancata da un catalogo, edito da Skira, contenente un’ampia biografia ragionata e le riproduzioni di tutte le opere esposte |
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ROMA (GALLERIA EMBRICE): LE XILOGRAFIE CINESI DEI CENTO FIORI (CINA 1959) (CITTÀ, LAVORO, VECCHIO E NUOVO PAESAGGIO) - SCHEGGE DAL MUSEO PIÙ VELOCE DEL MONDO |
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In mostra da Embrice (Roma, Via delle Sette Chiese, 78, Tel. 06.64521396, www.Embrice.com ), dal 14 dicembre 2012 al 14 gennaio 2013, Le xilografie cinesi dei cento fiori (Cina 1959) (Città, lavoro, vecchio e nuovo paesaggio). Schegge dal museo più veloce del mondo, a cura di Carlo Laurenti e Maria Eleonora Caturegli. Quando Mao lanciò l´effimero ´movimento dei Cento fiori´ ("Che cento fiori sboccino, che cento scuole contendano" ne era lo slogan) gli artisti, gli scrittori, i cineasti furono invitati a sentirsi liberi di uscire dai rigidi canoni del realismo socialista statuiti nella storica Conferenza di Yen´an. La valanga di critiche al partito portò a una brusca chiusura dell´improvvisa liberalità, a condanne e le opere vennero ritirate. Esse riapparvero nel disgelo post rivoluzione culturale, dopo la caduta della Banda dei Quattro (Yao Wenyan, Chang Chunqiao, Jiang Qing e Wang Gongwen) nel 1977, ma sparirono presto, inosservate. Solo chi si trovava a Pechino e Shanghai poté procurarsene degli esemplari. I negozi del Teatro esponevano allora tutti quegli oggetti che durante la Rivoluzione culturale vennero confiscati come piccolo borghesi e, di regola, bruciati. Erano considerati paccottiglia inutile passibile peraltro di recrudescenze a venire. I privati se ne sbarazzavano con sollievo. I diplomatici accumularono allora mobilia preziosa mentre gli impecuniosi studenti si limitarono a frammenti più a buon mercato che oggi vanno a ruba nella Cina del dopo Olimpiadi, che esibisce stadi e grattacieli firmati da archi-star e treni super veloci e in cui futuri astronauti già bardati rilasciano interviste sui maxi-schermi al plasma installati in ogni casa all´ennesimo piano della miriade di condomini nuovi di zecca all´interno dei sei Raccordi Anulari della megalopoli Pechino. Al centro della quale gli antichi quartieri a un piano con i caratteristici vicoli (hutong) svaniscono liofilizzati dal vertiginoso prezzo al metro quadro, un altoforno finanziario cui soccombe l´identità collettiva. E anche se nelle librerie faraoniche a cinque piani (Shucheng: città dei libri) vengono ammannite edizioni tradotte di tutti i classici della cultura cinese, completi di traduzione in cinese moderno nonché di audio-libro alla bisogna - divenute incongrue leccornie in questo paesaggio - si tratta per lo più di feticci simbolici, ancoraggi casalinghi al fantasma identitario la cui mancanza si fa sentire sempre più acuta. Immani mercati delle Pulci sciorinano in tutte le città frammenti del passato recente che l´accelerazione scandita inizialmente da quelle frenetiche braccine di impuberi Guardie Rosse, come lancette dei secondi hanno dato il Tempo, facendo sì che l´Altroieri sia divenuto Pleistocene. Il grande ritardo e l´embargo semi-secolare hanno agito da allora come un´immensa fionda e il tempo perduto è stato recuperato in un baleno, in questo riassetto ovvio, inevitabile, in questo reinserimento di un continente nell´alveo del consorzio planetario si sono perduti i connotati minuti di una cultura infinitamente complessa, strutturatissima, frattale. Una cultura deflagrata in mille direzioni, che si sbriciola sotto gli occhi increduli di tutti i tentativi in atto di molti artisti, come Feng Mengbo, di conservare una traccia di questo mondo che evapora in un baleno. Info: Via delle Sette Chiese, 78 - Tel. 06.64521396 – www.Embrice.com |
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PRESEPE S. PIETRO; DE FILIPPO: CON ORGOGLIO E UMILTÀ DEI LUCANI |
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“Nell’offerta del Presepe per Piazza San Pietro c’è tutto l’orgoglio dei lucani di essere i primi ammessi a questo atto di devozione popolare, ma c’è tutta l’umiltà di una regione che preferisce restare sempre un passo indietro dalla ribalta. E quando parlo di una regione non parlo di un ente, ma di una comunità che con le sue realtà economiche e produttive e con il suo genio artistico ha realizzato il presepe quasi a costo zero per le finanze pubbliche”. Così il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, presenta il “presepe lucano” che sarà esposto in occasione del Santo Natale 2012 a Piazza San Pietro in occasione della conferenza stampa organizzata nel Vaticano. “La centralità di questa piazza, sia geografica sia spirituale – ha aggiunto De Filippo - rappresenta per noi molteplici opportunità a partire da quelle in linea col sentimento religioso dei lucani per giungere all’attenzione che, di riflesso, si riverbererà sulla Basilicata. A questo aggiungo un sentimento molto intimo della mia Regione, quello di vedere in questo approdo un momento di riunione dei tanti lucani nel mondo, quelli che vivono nei confini della Basilicata e gli ancor più numerosi che sono nei vari angoli del mondo e che tutti insieme – ha concluso il presidente lucano - la sera del 24 dicembre, rivolgendo gli occhi e la mente al Presepe di piazza San Pietro, per un attimo, potranno sentirsi orgogliosamente tutti fratelli nella stessa casa”. |
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