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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Febbraio 2013 |
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SONDAGGIO CONGIUNTURALE SUL MERCATO DELLE ABITAZIONI IN ITALIA |
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Roma, 28 febbraio 2013 - Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, avviato nel gennaio 2009 da Banca d´Italia e Tecnoborsa, a partire dalla edizione di novembre 2010 si avvale della cooperazione dell’Agenzia del Territorio, ora confluita nell’Agenzia delle Entrate. Le rilevazioni vengono effettuate nel mese successivo alla fine del trimestre di calendario e le interviste di questa edizione – riferita al terzo trimestre 2012 – sono state condotte fra il primo e il 22 ottobre 2012; hanno partecipato al sondaggio 1.565 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (luglio/settembre 2012), nonché sulle prospettive del settore. Il sondaggio relativo all’ultimo trimestre conferma la debolezza del mercato immobiliare. Secondo la maggior parte degli agenti intervistati è proseguita la flessione dei prezzi delle abitazioni. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate le giacenze e i nuovi flussi di incarichi a vendere; trovano conferma le indicazioni di un divario tra i prezzi di domanda e quelli di offerta. Sul mercato delle locazioni – che entra nel questionario a partire da questa rilevazione – prevalgono i giudizi di diminuzione dei canoni. Le attese a breve restano sfavorevoli in riferimento sia al mercato locale sia a quello nazionale. Per quest’ultimo, tuttavia, le valutazioni di un miglioramento nell’orizzonte di medio periodo (due anni), tornano a superare quelle di peggioramento per la prima volta dopo cinque trimestri. I Principali Risultati Prezzi delle abitazioni – Nel quarto trimestre del 2012 i prezzi delle abitazioni hanno segnato un calo congiunturale, secondo il 79,3% degli agenti immobiliari (74,8% nel sondaggio precedente; si conferma trascurabile la quota che ne indica un aumento. La maggiore incidenza delle indicazioni di riduzione è stata comune a tutte le macroaree, con l’eccezione del Nord-est dove è rimasta stabile. Compravendite – La quota di agenti che dichiarano di aver venduto almeno un immobile si è attestata al 64,4%; nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, che non risente della forte stagionalità che caratterizza l’attività nei mesi estivi, si riscontra una flessione di 8 punti percentuali, contro il calo di 10 punti nella rilevazione dello scorso ottobre. Incarichi a vendere – Nello scorcio del 2012 il saldo tra risposte di aumento e diminuzione delle giacenze degli incarichi a vendere è stato pari a 37,7 punti percentuali, in rialzo di circa 10 punti sempre su base annua. Vi ha plausibilmente contribuito l’aumento del saldo dei nuovi incarichi (26,5 punti percentuali, da 10,3 nello stesso periodo del 2011) che potrebbe essere associato, come indicato dagli agenti nelle due scorse rilevazioni, agli effetti dell’inasprimento dell’imposta sulla proprietà. L’aumento dei nuovi incarichi appare concentrato al Sud e nelle Isole, mentre si mostra meno accentuato nel Nord-ovest. Tra le cause di cessazione degli incarichi a vendere, trova conferma la maggiore rilevanza della mancanza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati (segnalata dal 63,6% degli agenti); è pressoché stabile (intorno al 49%) la quota di chi riporta proposte di acquisto a prezzi valutati troppo bassi dal venditore. Per il terzo trimestre consecutivo diminuisce, pur rimanendo su livelli elevati, la quota di operatori che segnalano, fra le determinanti dell’estinzione degli incarichi a vendere, la difficoltà di reperire un mutuo da parte dei potenziali acquirenti (a 55,4% da 57,9%). Aumenta leggermente il peso sia del protrarsi del periodo che intercorre tra il conferimento dell’incarico e l’effettiva transazione dell’immobile (a 24,8% da 22,6%) sia delle attese, da parte dei venditori, di prezzi più elevati nel futuro (a 23,9% da 21,9%). Trattative e tempi di vendita – Nel quarto trimestre del 2012 raggiunge il 16% lo sconto medio ottenuto dall’acquirente sul prezzo iniziale dell’immobile (15,4% nella precedente segnalazione), mentre il tempo medio impiegato per le trattative di vendita si attesta su 8,5 mesi (da 8,2). Modalità di finanziamento degli acquisti – Gli agenti segnalano che la quota di acquirenti che sceglie di contrarre un mutuo per l’acquisto dell’abitazione si è ridotta ulteriormente sia su base congiunturale (di circa 3 punti e mezzo, a 56,2% da 59,6%), sia su base annuale (di 7 punti e mezzo). Diminuisce per il secondo trimestre consecutivo il rapporto tra l’ammontare del prestito sottoscritto e il valore dell’immobile (a 57,8% da 60,6% nella segnalazione di ottobre), raggiungendo il valore minimo riscontrato dall’avvio dell’Indagine nel primo trimestre del 2009. Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie – Le aspettative a breve termine si confermano orientate al pessimismo. Si è acuito il saldo negativo tra le attese circa le condizioni del mercato di riferimento (-42,8% da -41,6% del precedente sondaggio), riflettendo l’aumento delle risposte negative e di quelle di stazionarietà. L’aumento dei nuovi incarichi si accompagna alle attese di un nuovo calo dei prezzi da parte del 72,2% delle agenzie, mentre la quota di coloro che prefigurano un aumento si mantiene trascurabile. Le indicazioni di un ribasso dei prezzi nel breve termine sono più diffuse nel Sud e nelle Isole e, in generale, nelle aree urbane. Le prospettive del mercato nazionale – Torna a peggiorare il saldo percentuale sulle attese circa gli andamenti del mercato nazionale, raggiungendo i -57,4 punti percentuali dopo il parziale recupero del periodo luglio-settembre. Il deterioramento del saldo è interamente attribuibile all’aumento della quota di agenti che esprimono valutazioni sfavorevoli, mentre rimane stabile, su livelli molto bassi, quella di chi riporta indicazioni favorevoli. Il pessimismo sulle tendenze a breve del mercato nazionale è più accentuato nel Nord-est. Sull’orizzonte di medio periodo (due anni) le attese tornano a segnalare un modesto ottimismo, per la prima volta dal terzo trimestre del 2010: per il complesso del Paese aumenta sensibilmente la quota di operatori che si attende condizioni più favorevoli (a 37,8% da 27,5% nella segnalazione precedente), contro una diminuzione della percentuale di quelli che riportano giudizi negativi (a 31% da 38,9%). Il saldo torna quindi positivo per la prima volta dall’estate del 2010. L’ottimismo appare più diffuso al Sud e nelle Isole, mentre nel Nord-est il saldo rimane negativo. Locazioni – Fra gli agenti operanti nel settore, più della metà ha indicato un calo congiunturale dei canoni di affitto nell’ultimo trimestre del 2012 (58,1%), contro una percentuale di appena sopra il 2% che ne ha riportato un aumento. Tra gli agenti che hanno locato almeno un immobile nel trimestre di riferimento (78,8% del totale) prevalgono nel breve periodo indicazioni di stabilità dei canoni (61,6%, contro percentuali del 2,9% e del 35,4% che indicano, rispettivamente, un aumento e una riduzione). |
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EDILIZIA: CAL VALUTERÀ RIFLESSI PATTO STABILITÀ IN FVG |
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Udine, 28 febbraio 2013 - Il rispetto delle nuove regole del patto di stabilità da parte dei Comuni e gli inevitabili riflessi sul mondo economico regionale, in particolare sull´edilizia: questi i principali contenuti dell´incontro che si è svolto ieri a Udine, nel Palazzo della Regione, tra il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Ettore Romoli, e Valerio Pontarolo, presidente regionale dell´Ance, l´associazione nazionale che raggruppa le imprese di costruzioni. Pontarolo ha rappresentato a Romoli le gravi difficoltà in cui versa il settore dell´edilizia a causa dell´impossibilità, da parte delle Amministrazioni locali, di utilizzare i finanziamenti già stanziati per pagare alle imprese i lavori appaltati e in buona parte già eseguiti. A nome dell´intero sistema delle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Romoli ha condiviso le preoccupazioni della categoria ed ha assicurato che, anche con la collaborazione di Anci e Upi, tale problematica costituirà oggetto di approfondimento in occasione dell´incontro fissato per venerdì 1 marzo, nella sede del Consiglio delle autonomie locali. Nel corso della riunione odierna si è parlato di una soluzione temporanea, che privilegerebbe la certificazione dei crediti vantati dalle imprese, in modo da consentire alle stesse il ricorso al sistema bancario per ottenere l´anticipazione delle somme dovute in attesa di un intervento finanziario della Regione. |
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UMBRIA, CONTRIBUTI ATTIVITÀ ED IMPIANTI SPORTIVI: APPROVATO NUOVO REGOLAMENTO. DOMANDE ENTRO IL PROSSIMO 31 MARZO |
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Perugia, 28 febbraio 2013 - E’ stato approvato definitivamente dalla Giunta Regionale, su proposta dell’assessore allo sport Fabrizio Bracco, il nuovo regolamento che disciplina per la concessione di contributi e benefici finanziari per l’attività sportiva e per l’impiantistica sportiva. Il regolamento era stato adottato dalla Giunta nel settembre scorso ed il 19 febbraio ha ricevuto il parere favorevole della terza commissione del Consiglio regionale insieme ad alcuni suggerimenti migliorativi che sono stati recepiti nel testo definitivo. Entro il 31 marzo di ogni anno dunque è fissato il termine per la richiesta di contributi sia per la realizzazione di manifestazioni sportive e per progetti di promozione sportiva sia per la realizzazione, la manutenzione, l’adeguamento e la ridestinazione d’uso del patrimonio impiantistico regionale, tenendo conto del programma annuale per l’impiantistica sportiva che la Regione adotterà ogni anno indicando le priorità e le necessità d’intervento in materia di sostegno al patrimonio impiantistico sportivo regionale, comprese le strutture scolastiche. Con questo atto la Giunta regionale stabilirà anche le modalità e i criteri del riparto dei contributi. “Il nuovo regolamento che entrerà in vigore grazie ad un decreto del Presidente della Giunta regionale, ha affermato l’assessore regionale Fabrizio Bracco, rientra nell’ottica di maggiore trasparenza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa con la quale si è voluto rendere uniforme il comportamento dei diversi uffici regionali competenti alla realizzazione di vari piani, ferme restando le particolarità dei singoli settori anche alla luce della semplificazione amministrativa e normativa dell’ordinamento regionale e degli Enti locali territoriali, introdotta in Umbria con la legge regionale n.8 del 2011”. |
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PASSO AVANTI PER IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE DEL PIEMONTE |
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Torino, 28 febbraio 2013 - Procede l’iter di approvazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr): su proposta del vicepresidente Ugo Cavallera, la Giunta ha approvato nella seduta del 26 febbraio una delibera che gli fa compiere un altro passo avanti, sciogliendo al contempo alcuni nodi interpretativi che stavano creando situazioni di disagio alle amministrazioni comunali. Con questo atto l’esecutivo ha infatti controdedotto alle numerose osservazioni presentate, durante il periodo di pubblicazione del Piano, da parte di amministrazioni e privati interessati, relative anche al processo di Valutazione ambientale strategica ed è stato dato riscontro alle richieste e proposte pervenute da tutto il Piemonte, in particolare finalizzate a migliorare la lettura degli elaborati grafici, semplificare l’apparato normativo e le competenze attribuite ai diversi enti, nonché a rendere immediata l’identificazione dei beni paesaggistici tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Le numerose osservazioni pervenute e le relative richieste di modifica, nonché il parere motivato sulla compatibilità ambientale del Ppr, approvato dalla Giunta a maggio 2012, determinano la necessità di una revisione complessiva degli elaborati del Piano. Prima dell’estate 2013, messi a punto tali nuovi elaborati, si renderà opportuna una loro successiva riadozione, garantendo un ulteriore processo di consultazione degli enti locali e del pubblico. La delibera contiene inoltre la risoluzione di alcuni specifici problemi, emersi a seguito delle osservazioni pervenute: si tratta della necessità di riformulare fin da subito, ai fini della loro applicazione, le prescrizioni sulle norme di attuazione riguardanti vette e crinali delle aree di montagna. Si renderà così possibile una serie di interventi (dagli impianti sciistici ad alcuni tipi di linee elettriche) che, per oggettivi motivi tecnici devono occupare, con tutte le necessarie garanzie paesaggistiche, limitate porzioni dei crinali. La modifica alle norme del Piano paesaggistico sarà pubblicata sul prossimo Bollettino Ufficiale e sul sito internet della Regione per 60 giorni consecutivi, in modo da consentire agli interessati di prenderne visione e far pervenire le proprie osservazioni. |
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CRESCE L’INTERSCAMBIO CON L’ECUADOR IN TRE ANNI +13,8%. DALLA LOMBARDIA UN TERZO DELL’EXPORT ITALIANO. |
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Milano, 28 febbraio 2013 - In tre anni l’interscambio commerciale della Lombardia verso l’Ecuador registra una crescita consistente: +13,8% nell’export e +32,7% nell’import. Complessivamente, le esportazioni lombarde toccano quasi i 45 milioni di euro da gennaio a settembre, pari al 32,4% del totale delle esportazioni italiane (pari ad oltre 156 milioni), mentre le importazioni lombarde sfiorano i 52 milioni (pari al 23,5% del dato italiano pari a quasi 267 milioni). Tra le province lombarde dove l’interscambio commerciale con l’Ecuador pesa di più, dopo Milano c’è Brescia per quanto riguarda l’export, e Bergamo e Varese per l’import. Ma la presenza economica dell’Ecuador a Milano e in Lombardia si fa sentire anche nel numero di imprese con titolare un cittadino ecuadoregno: sono 744 nella sola Milano (ditte individuali: ottava nazionalità per numero di imprese), ed oltre mille in Lombardia. E in dieci anni a Milano crescono di quasi il 700% (+3,5% in un anno). Così non è una sorpresa scoprire che ogni 100 cittadini ecuadoregni residenti a Milano quasi 3 sono imprenditori (tasso di imprenditorialità: 2,8%). Emerge da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Coeweb-istat e Registro imprese in occasione oggi del Forum Italia – Ecuador svoltosi in Camera di commercio di Milano. Interscambio commerciale delle province lombarde e dell’Italia verso l’Ecuador
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import |
export |
Varese |
2.751.512 |
3.213.629 |
Como |
1.256.043 |
1.507.699 |
Milano |
42.608.800 |
18.359.452 |
Bergamo |
2.906.075 |
5.755.994 |
Brescia |
52.087 |
8.636.699 |
Pavia |
150.809 |
2.230.744 |
Cremona |
0 |
979.522 |
Mantova |
1.337.710 |
1.356.611 |
Lecco |
505.924 |
539.294 |
Lodi |
0 |
400.294 |
Monza e della Brianza |
97.501 |
1.875.144 |
Lombardia |
51.666.461 |
44.855.082 |
Italia |
266.749.870 |
156.393.892 |
Peso Lombardia su Italia |
23,5% |
32,4% |
Var. Italia 2009/2012 |
-24,9% |
+13,8% |
Var. Lombardia 2009/2012 |
+32,7% |
+13,8% | Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Coeweb (terzo trimestre 2012) Presenza di imprese con titolare ecuadoregno a Milano, Lombardia e Italia (ditte individuali)
Milano |
744 |
Lombardia |
1.066 |
Italia |
2.657 |
Peso Milano su Lombardia |
69,8% |
Peso Milano su Italia |
28,0% |
Tasso di imprenditorialità a Milano |
2,80% |
variazione in dieci anni |
+675% |
variazione in un anno |
+3,5% | Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Registro Imprese “L’ecuador in questi ultimi anni - ha commentato Claudio Rotti, vice presidente del Comitato Tecnico-scientifico per l’Internazionalizzazione di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano e presidente Associazione Italiana Commercio Estero (Aice – Confcommercio) - sta emergendo come un mercato sempre più interessante per le imprese milanesi e lombarde. Un interscambio commerciale che sta crescendo, trainato in questo anche da una presenza forte e attiva della comunità ecuadoregna nella nostra regione, anche dal punto di vista imprenditoriale”. |
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TROVATA INTESA PER TUTELARE LAVORATORI HYPO BAN
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Trieste, 28 febbraio 2013 - Si è conclusa ieri al Ministero del Lavoro, alla presenza dell´assessore regionale Angela Brandi, la vertenza della Hypo Bank con la riduzione da 118 a 97 dei lavoratori coinvolti nella procedura di ridimensionamento del personale avviata dall´istituto di credito. L´accordo odierno, che è stato sottoscritto dall´azienda, dalle organizzazioni sindacali e da Brandi, è venuto a seguito di una lunga trattativa nella quale la Regione ha avuto un ruolo attivo ai fini di una soluzione che fosse condivisa dai rappresentanti dei lavoratori e dalla stessa la Hypo Alpe Adria Bank. "Come Regione - ha spiegato Brandi - abbiamo cercato di portare le parti ad un punto di sintesi migliorativo rispetto a quella che era la prima ipotesi prevista dalla dirigenza della banca. Si è partiti da una posizione molto rigida dell´azienda per arrivare, dopo un lungo confronto, ad un accordo che ha salvaguardato il più possibile i posti di lavoro". "Pur non essendo inizialmente coinvolti direttamente come Regione in quanto gli istituti bancari non utilizzano gli ammortizzatori sociali tradizionali ma quelli di settore - ha puntualizzato l´assessore - abbiamo comunque inteso seguire la trattativa per evitare che i lavoratori pagassero le conseguenze di una politica aziendale troppo intransigente". "Alla fine - conclude Brandi - c´è da parte nostra la soddisfazione di aver contribuito a questo risultato e l´impegno, pur nel rammarico del ridimensionamento degli organici, a collaborare nei processi di riqualificazione del personale affinché il territorio del Friuli Venezia Giulia non perda queste professionalità". |
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BOLZANO: BANDO INNOVAZIONE, 3 MILIONI PER LA RICERCA E LO SVILUPPO |
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Bolzano, 28 febbraio 2013 - Finanziare la cooperazione tra imprese ed enti di ricerca per sostenere progetti in grado di sviluppare nuovi prodotti e nuove tecnologie. Questo lo scopo del nuovo bando innovazione, presentato il 27 febbraio al Tis dall’assessore Roberto Bizzo di fronte ad una platea composta da imprenditori e rappresentanti del mondo economico. Dal 2008 la Giunta provinciale utilizza lo strumento dei "bandi innovazione" per favorire la realizzazione di progetti innovativi proposti da imprese con unità produttiva o di ricerca in Alto Adige, e sviluppati dalle stesse imprese sia in cooperazione tra loro, sia con centri di ricerca. Per quanto riguarda il 2013, il bando prevede una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro, mentre le aree tematiche individuate riguardano da un lato le tecnologie legate alle risorse sostenibili, e dall´altro le tecnologie trasversali. Nella prima area ricadono tutti i progetti sulle energie rinnovabili, il risparmio energetico, l´edilizia ecosostenibile, le tecnologie per l´ambiente alpino, il benessere e la salute, mentre tra le tecnologie trasversali spiccano informatica e comunicazione, nanotecnologie, nuovi materiali, elettronica e meccatronica. Il tutto con particolare attenzione alle applicazioni nei settori tradizionali dell´economia altoatesina. "Dal 2008 al 2011 - ha spiegato l´assessore Roberto Bizzo - sono stati finanziati 66 progetti di cooperazione per un investimento di 17,5 milioni di euro, con il coinvolgimento di ben 24 centri di ricerca. La competitività del sistema economico altoatesino dipende in maniera cruciale dall´impegno di aziende, enti e Università nelle attività di ricerca e sviluppo, e la Provincia, anche grazie ai bandi che incentivano la creazioni di reti e sinergie, sta facendo la sua parte". Beneficiari dei contributi legati al bando innovazione 2013 saranno principalmente le piccole e le medie imprese, che potranno ricevere un finanziamento sino all´80% dei costi sostenuti, i consorzi o le associazioni temporanee di imprese, nonché le aziende di grandi dimensioni a patto che il progetto coinvolga una piccola/media impresa oppure un centro di ricerca. I costi finanziabili riguardano personale, strumenti e attrezzature, fabbricati e terreni, ricerca, competenze tecniche, brevetti e materiali. L´investimento massimo per ogni progetto non può superare i 2 milioni di euro, non saranno ammessi al finanziamento i progetti che prevedano costi inferiori ai 150mila euro. Le domande del bando innovazione 2013 dovranno essere presentate entro il 30 aprile, il modulo è scaricabile dal sito web www.Provincia.bz.it/innovazione entro il 9 aprile username e password per accedere all´area riservata nella quale inserire il modulo compilato possono essere richiesti via mail all´indirizzo innovazione@provincia.Bz.it |
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VERONA: PROGETTO OPENALPS, PIÙ INNOVAZIONE NELLE AZIENDE VENETE |
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Verona, 28 febbraio 2013 - Verona Innovazione –Azienda Speciale della Camera di Commercio di Verona sta cercando aziende dei settori marmo, legno, fashion e Ict che vogliano migliorare la propria capacità di innovazione. Collaborare per innovare è il tema del progetto Open Alps, che mette in relazione Pmi e centri di ricerca e trasferimento tecnologico nazionali e internazionali per sviluppare progetti di innovazione. In questa prima fase Verona Innovazione sta cercando 200 aziende veronesi e venete interessate alle seguenti opportunità: acquisire competenze e strumenti per migliorare i propri processi di innovazione, attraverso workshop ed eventi formativi; ricevere informazioni utili per accedere a forme di finanziamento pubbliche orientate a favorire i processi di innovazione; iscrizione con conseguente visibilità e promozione dell’azienda nella piattaforma web internazionale di Open Innovation (online da giugno 2013); possibilità di partecipare al premio internazionale per l’innovazione Openalps; partecipare alla selezione della 50 aziende più innovative alle quali saranno offerti un check-up dell’innovazione a cura di esperti, un report personalizzato sul fabbisogno di innovazione e la possibilità entrare in contatto con centri di ricerca nazionali e internazionali attraverso la piattaforma Openalps. |
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CONTRIBUTI ALLE IMPRESE CHE DEPOSITANO BREVETTI |
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Piacenza, 28 febbraio 2013 - Si è rinnovato l’impegno della Camera di Commercio a favore delle imprese piacentine che depositano brevetti nazionali, europei o internazionali. Lo stanziamento per il 2013 è stato incrementato di 10mila euro ed è arrivato a 40 mila euro. “Nel 2012 avevamo messo a disposizione delle nostre imprese 30mila euro, che sono stati completamente assegnati entro il mese di novembre.” ha sottolineato il Presidente Giuseppe Parenti “Per questo la Giunta ha deciso di aumentare le risorse disponibili e dare un sostegno, piccolo ma reale, ad un numero maggiore di aziende. Confidiamo nel fatto che questo intervento spinga gli imprenditori ad utilizzare la brevettazione come strumento per proteggere l’innovazione che si costruisce giorno dopo giorno in azienda.” Il contributo che può essere concesso è pari al 50% delle spese che l’impresa ha sostenuto per effettuare il deposito, con un limite massimo di 2.000 euro nel caso di brevetti nazionali che sale fino a 3.000 euro nel caso di brevetti europei o internazionali. Le domande devono essere inviate in Camera di commercio sui modelli che sono stati predisposti dall’ufficio. Hanno diritto al contributo, a fondo perduto, le imprese che non abbiano subito protesti, che risultano in attività e che hanno sempre regolarmente versato il diritto annuale. Il bando è rivolto alle sole imprese, non comprende le persone fisiche, che non sono iscritte al registro imprese camerale. Occorre anche fare attenzione al fatto che ci sia corrispondenza tra l’impresa che ha depositato il brevetto e l’impresa che ne ha sostenuto le spese. Il bando rimarrà aperto fino al 31 dicembre. Le domande devono essere presentate a mano, per posta raccomandata o utilizzando la poste elettronica certificata, con sottoscrizione digitale. Non sono ammesse altre modalità di presentazione. Va prestata la massima attenzione nella compilazione della modulistica. In caso di dati mancanti la domanda verrà infatti rigettata ed andrà ripresentata. Tutto il materiale relativo al bando è disponibile sul sito della Camera di Commercio, nella sezione dedicata ai contributi. |
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SILA TELECOMANDI, L´IMPEGNO DELLA PROVINCIA DI TORINO PER I LAVORATORI |
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Torino, 28 febbraio 2013 - L´assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama ha incontrato ieri pomeriggio a Nichelino al presidio dei lavoratori della Sila Telecomandi le rappresentanze sindacali. "Ho portato la nostra solidarietà ai 97 lavoratori e alle loro famiglie - dice l´assessore Chiama - ho garantito il nostro impegno per cercare di arrivare ad una soluzione alternativa alla chiusura della fabbrica. Auspico che domani all´incontro tra azienda e sindacati all´Unione Industriale di Torino la proprietà della Sila telecomandi possa rivedere la propria decisione di chiudere lo stabilimento. In ogni caso non credo si possa aspettare il termine della procedura sindacale (75 giorni) per tentare un´eventuale mediazione, la Provincia è perciò disponibile immediatamente, d´intesa con le altre istituzioni, a convocare il tavolo di crisi". |
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