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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 07 Giugno 2013
AOSTA: COME ALLO SPECCHIO TRA REALE E IMMAGINATO, DALLA PREISTORIA A GUTTUSO - MERCOLEDÌ 5 GIUGNO 2013  
 
Sabato 8 giugno, a partire dalle ore 15.30, nelle sale del MAR-Museo Archeologico Regionale in Piazza Roncas 12 ad Aosta, si inaugura un nuovo percorso tematico, dal titolo Come allo specchio tra reale e immaginato, dalla preistoria a Guttuso, che permetterà ai visitatori di creare un legame nello spazio e nel tempo tra i reperti archeologici esposti e i dipinti di Renato Guttuso presenti alla mostra.

Una potente suggestione per creare un legame tra la realtà raccontata dal pittore siciliano in forme e colori, e le istantanee di vita quotidiana narrate dai reperti delle sale del Museo archeologico, in un ininterrotto dialogo tra il presente e il passato. L´obiettivo di collegare i ritrovamenti archeologici del MAR all’esposizione temporanea di Guttuso intende approfondire tematiche universali - verità, realtà e libertà - attraverso un´operazione culturale metaforicamente vicina allo scavo archeologico. Strato dopo strato, partendo dallo sguardo realistico della vita secondo Guttuso, si torna indietro nel tempo, agli albori della vita dell’uomo. Dall’8 giugno al 22 settembre il percorso tematico offrirà al pubblico visite guidate, aperitivi conferenze e merende laboratorio presso le aule didattiche del MAR come dettagliato:

VISITE GUIDATE: tutti i mercoledì pomeriggio dalle ore 14 alle ore 17, tutti i sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 17

MERENDE LABORATORIO: tutti i venerdì pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18

APERITIVI CONFERENZE: tutti i venerdì pomeriggio dalle ore 18 alle ore 20

L´ingresso al MAR e la partecipazione a tutte le attività sono gratuiti

Per informazioni sugli eventi contattare i numeri: 3474240138 - 3408572556

Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali Restauro e Valorizzazione, MAR-Museo Archeologico Regionale - Ufficio didattica e valorizzazione. Info: tel 0165/275902 -


 
   
   
TREVISO: "SGUARDI SUL TEMPO" ALLA CASA DEI CARRARESI  
 
Un percorso dalle origini fino ai grandi contemporanei della fotografia per rileggere i grandi cambiamenti culturali e sociali; ma anche il nuovo ciclo di lavori su Venezia di Francesco Jodice, tra incontri e workshop Parte la terza edizione di F4 / un’idea di Fotografia, il festival promosso da Fondazione Francesco Fabbri con un ampio programma di esposizioni, workshop e incontri con l’autore a Casa dei Carraresi a Treviso. Ad aprire il festival saranno le esposizioni Sguardi sul tempo. Percorsi nella fotografia d’autore e Venezia / L’eredità dei precursori, mostra personale di Francesco Jodice. La prima rassegna, curata da Carlo Sala, proporrà oltre duecento lavori dalle origini del mezzo fino ai nostri giorni provenienti dalla collezione privata di Dionisio Gavagnin, finora rimasta inedita al pubblico. La selezione qui proposta è un percorso volto a raffigurare i cambiamenti culturali e sociali della storia tramite l’occhio privilegiato della fotografia con opere tra gli altri di Henri Cartier Bresson, Robert Capa, Candida Höfer, Robert Mapplethorpe, Félix Nadar, Man Ray, Thomas Ruff e Sebastião Salgado. Ad aprire la prima esposizione un intenso dialogo tra alcuni dei maestri delle fotografia che in momenti differenti hanno raffigurato la condizione sociale dell’uomo: i ritratti l’alta borghesia di Félix Nadar si confronta con la volontà classificatoria che emerge nei volti della gente comune del tedesco August Sander, ma anche con le immagini patinate uscite dalle riviste di moda di Robert Mapplethorpe e Irving Penn. Il novecento si apre con la carica dirompente e sovversiva della avanguardie storiche: l’inconscio surrealista è testimoniato dalle distorsioni di André Kertész, i graffiti di Brassaï, le bambole di Hans Bellmer o i celebri ritratti “solarizzati” di Man Ray; ma anche l’antiaccademismo del movimento Dada con i collage di Raoul Hausmann o le visioni razionali del Bauhaus. A continuare questo ideale percorso un’ampia sezione è dedicata alla fotografia sociale e documentaria con alcuni dei grandi maestri europei e americani. Autori che hanno lavorato in contesti al limite, dalle scene del Bronx a New York di Weegee ai vari fronti di guerra come lo sbarco dei tanks in Cina raccontato da Robert Capa negli anni Trenta o la Cipro descritta da Donald Mccullin. La fotografia è anche specchio del proprio tempo che narra eventi epocali: ecco apparire gli scatti realizzati dalla Nasa l’11 luglio 1969 per celebrare lo sbarco sulla luna; ma anche fatti che hanno segnato le coscienze collettive come l’attentato al presidente Ronald Reagan colto da Sebastião Salgado e le scene di mafia della palermitana Letizia Battaglia. Un nucleo di lavori che sanno anche tracciare i tratti identitari dei luoghi e delle genti che li popolano, dall’America di Walker Evans, all’Italia di Mario Giacomelli fino alla Francia narrata da Robert Doisneau e Henri Cartier-bresson. La fotografia italiana è documentata come un mosaico di varie esperienze, partendo da una delle immagini simbolo del dopoguerra, “Il Tuffatore” di Nino Migliori. Un’italia dai tanti volti che alterna immagini rurali alla Dolce Vita colta dal “paparazzo” Tazio Secchiaroli. Ma anche la stagione della mutata coscienza del paesaggio con Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Guido Guidi, Franco Fontana e Walter Niedermayr. Una parte cospicua della mostra racconta delle ricerche degli anni settanta, con un rinnovato impegno linguistico che per alcuni si traduce con l’uso delle immagini di archivio come per Franco Vaccari e Mario Cresci, con i celebri “Ritratti reali”. Ma anche l’uso del corpo come forma di emancipazione e scardinamento degli assetti sociali con Vito Acconci, gli azionisti viennesi Hermann Nitsch, Günter Brus, e Arnulf Rainer, l’intimità di Gina Pane, fino ai lavori di Cindy Sherman con uno dei celebri camuffamenti della serie “Murder Mystery”. Le tensioni delle contemporaneità appaiono sotto una pluralità di declinazioni come le analisi rigorose degli autori della scuola di Düsseldorf con i lavori di Thomas Ruff e Candida Höfer; ma anche le tensioni grottesche di Joel Peter Witkin e la forza simbolica di Andres Serrano. A concludere, le prospettive più attuali sull’arte italiana, specchio di un ibridazione culturale e sociale, testimoniata tra gli altri dai lavori di Vanessa Beecroft, Stefano Cagol, Silvia Camporesi e Alessadra Tesi. A concludere il percorso a Casa dei Carraresi è la mostra personale di Francesco Jodice. L’esposizione, presenta un corpus di lavori inediti legati al quarto film del ciclo Citytellers che l’autore sta realizzando proprio sulla città lagunare. Francesco Jodice, ricognitore dei fenomeni sociali e urbanistici, non si è confrontato con l’aspetto esteriore della città, ma ha mosso la sua indagine da un peculiare interrogativo: perché oltre mille anni fa è stata edificata una città proprio in un luogo così ostile? L’autore non ha potuto non lasciarsi attrarre da questa impresa costruttiva e politica che sembra infrangere le normali logiche e cautele. Le immagini che ne emergono parlano dell’essenza attuale della città attraverso i suoi caratteri archetipali negandone una iconicità strettamente contemporanea del presente. Con un giro di parole potrebbero essere definite un “film in costume”, per porre una analisi profonda senza alcun intento celebrativo o nostalgico. Stupisce una fotografia sospesa tra realtà e finzione che mostra la facciata di un palazzo veneziano. E’ il ritratto di un modellino trovato al Museo Fortuny che diviene imponente e nella sua “pesante” monumentalità esalta la perizia di averlo costruito sopra una serie di palafitte in legno. Un atto di ingegno, ma anche una dimostrazione di potere e forza per un’impresa che appare quasi impossibile: riuscire dal nulla ad edificare una città che in alcuni secoli diverrà una delle più popolose d’Europa e uno dei centri culturali ed economici più floridi del continente. Ogni immagine esposta costituisce una narrazione corale, quasi costituisse singolarmente uno storytelling complesso. Se dal punto di vista compositivo ha una apparente semplicità semiotica, dischiude in realtà una complessità narrativa che volutamente viene appena accennata. L’intento è di stimolare lo spettatore a rapportarsi con le opere quasi per completarne l’indagine. Il fruitore posto di fronte all’immagine e agli spunti che la accompagnano è quasi costretto ad assumere una presa di posizione e completarla così con le proprie risposte. A concludere la rassegna i tre film precedenti del progetto Citytellers: Sao Paulo_citytellers (2006), Aral_citytellers, Dubai_citytellers (2010). I tre lavori costituiscono un vero e proprio ciclo di indagine sulle città del presente sotto una lente geopolitica. Info e prenotazioni: F4 / un’idea di Fotografia - “Sguardi sul tempo. Percorsi nella fotografia d’autore” - “Francesco Jodice.venezia / L’eredità dei precursori” - A cura di Carlo Sala - Casa dei Carraresi, Treviso - Via Palestro, 33/35 - 15 giugno / 11 agosto - Inaugurazione: venerdì 14 giugno, ore 18.30 - segreteria@fondazionefrancescofabbri.It  - www.Fondazionefrancescofabbri.it  - tel. 0422.513150 - casadeicarraresi@fondazionecassamarca.It  
   
   
VENEZIA (PALAZZO MERATI): HAPPENING - PERFORMANCE DI ANNA SECCIA “LA STANZA DEL COLORE” - DOMENICA 9 GIUGNO ORE 16.30 - 19.00  
 
Con un nucleo di noti artisti della scena internazionale anche Anna Seccia, pittrice ed artista relazionale abruzzese, è stata segnalata con il progetto Stanza del colore da una commissione del Museo di Arte Contemporanea Italiana in America (M.a.c.i.a). L´artista sarà presente nella prestigiosa esposizione di Arte Contemporanea Symphonie de colours Ii - salotto per l’arte,promossa dal M.a.c.i.a e curata da Gregorio Rossi, che si terrà a Palazzo Merati d´Audiffret de Greou, nei mesi di giugno e luglio 2013, in concomitanza con la 55esima Biennale di Venezia. Come già preannunciato nella mostra dalla sua Opera invito, Anna Seccia - darà vita all’happening La stanza del colore. La performance (che si terrà nello storico palazzo veneziano dove visse Casanova e la sua famiglia) impegnerà i cinque sensi del pubblico per la realizzazione di un’opera pittorica collettiva della quale i partecipanti diverranno coautori. L´estro collettivo sarà ispirato dalla musica appositamente composta dal maestro Antonio Cericola, compositore tra i più stimati dell´ultima generazione. Coinvolti dalla musica e dalla pittrice, seguendo la propria spontaneità, gli interpreti del suono e del colore immortaleranno i propri talenti con la gioia del proprio sentire. Si tratta di un superamento dell’arte intesa come cammino autoreferenziale perché nel contesto delle relazioni fra segno, colore e suono recupera la sua funzione sociale in rapporto alla collettività e diviene fautore di processi artistici in uno spazio di partecipazione e scambio alla ricerca “del senso” e della “bellezza”. Le tracce delle singole presenze lasciate sulla tela produrranno, sotto il profilo umano ed artistico, un esito unico ed irripetibile. L’opera collettiva, dalle dimensioni di m 5,40 x m 1,45, si farà sintesi dell’intera operazione artistica, materia interiore che si stampa sulla superficie della tela, luogo alchemico dove l’io incontra il sé attraverso la voce dell’intuizione e dell’espressione. Una nuova idea di arte, quindi, capace di recuperare la radice comune di tutte le cose e immaginare un futuro possibile che compone le diversità nell’universalità. L’opera rimarrà esposta a Palazzo Merati fino al 31 luglio per poi essere fragmentata in sei parti destinate a Musei ed Istituzioni per favorire nuove relazioni artistiche e culturali. L’happening e l’opera prodotta saranno testimoniati nel prestigioso catalogo curato da Gregorio Rossi che documenterà tutta la manifestazione Symphonie de colours Ii - un salotto per l’arte. Il catalogo vanterà i seguenti avalli: Stemma della Repubblica Italiana, patrocinio dell´Ambasciata della Repubblica di Costa Rica presso il Quirinale, logo del M.a.c.i.a. E inserimento nella collana editoriale del Museo d´Arte Contemporanea Italiana in America. Partner dell’evento: Kaleidos, Sfera design, Maimeri Spa, Accademia delle arti “Antonio Cericola”. Symphonie de colours Ii - un salotto per l’arte: 8 giugno 2013 - 31 luglio 2013 Happening - performance La stanza del colore: 9 giugno 2013 ore 16.30 - 19.00 Palazzo Merati: Fondamenta Nuove - Venezia Gregorio Rossi: www.Gregoriorossi.it M.a.c.i.a.: www.Museomacia.org --- Anna Seccia - pittrice e artista relazionale - fin dal 1994 svolge una ricerca innovativa sulla creatività espressiva con un progetto di arte sociale, collaborativo e partecipativo, denominato La Stanza del Colore, legato alla pratica relazionale a partire da una concezione dell’arte come attivazione di processi per la realizzazione, attraverso happening-performance, di opere pittoriche di grandi dimensioni con persone di tutte le età come coautori. Ha svolto una intensa attività espositiva fin dal 1960 partecipando a prestigiose rassegne e mostre con acquisizione di sue opere da parte prestigiosi Musei e spazi pubblici. La sua pittura è considerata nel secondo tomo di Generazione anni Quaranta, vol. 6° della Storia dell’Arte Italiana del ‘900 di Giorgio Di Genova. Nel 2011 è stata invitata alla 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Pad.italia/abruzzo, curata da Vittorio Sgarbi, con una singolare Opera Aperta che, nel suo quarto step nel territorio abruzzese, ha visto la realizzazione di una Installazione - Opera Collaborativa per i 150 anni dell’Unità d’Italia: L’uovo della creatività collettiva, con la partecipazione di 800 giovani, acquisita una parte dall’Aurum di Pescara e una parte dal Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera. Www.annaseccia.it Antonio Cericola - compositore e direttore d’orchestra - ha collaborato con istituzioni di prestigio e alcuni tra i più validi artisti del panorama internazionale. Invitato come compositore al Premio Majella 1996 sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, ha inciso alcune sue opere in un Cd patrocinato dal Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. Sue composizioni sono state eseguite in Vaticano per la beatificazione di Eugenia Ravasco trasmessa in mondovisione. La biografia, il catalogo della produzione, l’analisi delle composizioni e l’incisione di una sua opera sono racchiusi nell’Enciclopedia dei Compositori italiani del Xx secolo. È direttore dell’Orchestra Sinfonica Ars Musica. La sua opera lirica Pinocchio è stata rappresentata al Festival Internazionale di Atene in occasione delle Olimpiadi 2004 in cartellone con i Berliner Philharmoniker, Luciano Pavarotti, la Filarmonica di Vienna e la London Symphony. Www.antoniocericola.com  
   
   
MONTEPULCIANO (FORTEZZA): I RITRATTI DI DE CHIRICO IN MOSTRA NELLA “CASA DEL VINO NOBILE” - DALL’8 GIUGNO AL 30 SETTEMBRE  
 
Sarà l’edificio simbolo dell’impegno dei produttori di Vino Nobile (sede del Consorzio e dell’Enoteca Consortile dal 2014) ad ospitare l’esposizione realizzata dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico in collaborazione con le istituzioni di Montepulciano. Sono 70 le opere in mostra- Si potrebbe definire un battesimo quello che avverrà il prossimo 8 giugno quando le porte della Fortezza di Montepulciano si apriranno per ospitare migliaia di appassionati attesi per la mostra “Giorgio de Chirico. Il ritratto - Figura e forma”. Il progetto espositivo, a cura di Katherine Robinson, presenterà al visitatore 68 opere del Maestro, provenienti dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma. In programma fino al 30 settembre 2013, la mostra dedicata allo straordinario inventore della pittura metafisica arricchisce il ciclo delle esposizioni estive inaugurato nel 2011 con la collezione dei Macchiaioli e proseguito lo scorso anno con “Il drago e la farfalla. Immagini di Cina a Montepulciano”. Ad ospitare la mostra, realizzata dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, con il sostegno del Comune di Montepulciano, della Provincia di Siena e del Rotary Club locale, sarà come detto la Fortezza, uno degli edifici più rappresentativi del borgo rinascimentale toscano che con il Vino Nobile ha un forte legame. E non solo perché ormai da anni è sede dell’evento più importante realizzato dal Consorzio, l’Anteprima del Vino Nobile, ma soprattutto perché gran parte del suo restauro è stato possibile grazie al contributo degli stessi produttori. Un investimento costato in tutto circa 2 milioni e mezzo di euro, per il restauro di un edificio destinato a diventare il punto di riferimento delle attività “enoculturali” di Montepulciano insieme alla sede toscana dell’Università statunitense di Kennesaw (Georgia) e dove, dal 2014, troveranno posto gli uffici del Consorzio del Vino Nobile e una enoliteca consortile (la Casa del Vino Nobile) dove non solo sarà possibile degustare e acquistare le etichette dei soci del Consorzio, ma anche prodotti del territorio. «Fa parte di quello che noi chiamiamo da un po’ di anni il “Sistema Montepulciano” – spiega il coordinatore del Consorzio, Paolo Solini – un chiaro esempio di come unendo le forze si possono creare importanti veicoli promozionali ed economici per l’intero territorio, a partire proprio da uno dei prodotti di punta, il Vino Nobile, che come Consorzio promuoviamo in tutto il mondo insieme alle altre eccellenze di Montepulciano». Il binomio “arte-vino” sarà ancora più rafforzato da un programma di degustazioni promosse dal Consorzio in collaborazione con i curatori di questo evento artistico unico che offrirà al pubblico italiano e internazionale l’occasione per approfondire i temi classici del ritratto e dell’autoritratto svolti nelle loro molteplici forme dal “Pictor Optimus”. Il percorso che si snoda attraverso 68 opere, 44 dipinti, 7 sculture e 17 lavori su carta, ripercorre cinquant’anni (1925-1976) della produzione artistica di de Chirico e si completa con una sala dedicata alla proiezione di un documentario storico sul Maestro. Tra le opere più significative della sezione dedicata al ritratto classico, si distinguono il celebre Autoritratto nudo del 1945, il grande Bagnanti (con drappo rosso nel paesaggio) anch’esso del 1945, l’Autoritratto nel parco con costume del Seicento (1959) e il Ritratto di Isa, vestito rosa e nero (1934). Nella sezione della Neometafisica troviamo i più famosi soggetti dechirichiani: i manichini, rappresentati da Ettore e Andromaca (1970), il celebre tema della Piazza d’Italia, con Piazza d’Italia con statua di Cavour (1974) e l’Archeologo con Il Pensatore (1973) e il sorprendente Meditatore (1971). La mostra si completa idealmente al Museo Civico con tre preziose opere provenienti dalla Collezione Casa Siviero messe a disposizione dalla Regione Toscane e cioè il Ritratto della madre (inizio anni ’20), il Ritratto di Elide (1923) e il Ritratto di Raissa come bagnante seduta del 1930. Il sito ufficiale della mostra è www.Dechiricomontepulciano.it . Montepulciano (Si), 28 maggio 2013 c.S. 11  
   
   
ROMA (GALLERIA IPER URANIUM): GIAN LUCA GENTILI - GUERREROS Y DIABLOS A CURA DI STEFANIA VALENTE - INAUGURAZIONE 11 GIUGNO, ORE 19.00 - FINO AL 20 GIUGNO DALL’11 AL 20 ):  
 
Prima personale nella capitale di Gian Luca Gentili, architetto, docente, artista, che si esprime utilizzando il segno e il gesto nelle sua modalità primaria I bambini, quando disegnano, con pochi tratti semplici ed essenziali, comunicano le loro emozioni. Esprimendosi con spontaneità, raffigurano mondi fantastici, fiabeschi. Non distinguono tra fantasia e realtà, tra gioco e creatività. Poi, crescendo, questo lato irrazionale, sincero, si perde, non sempre viene integrato con il pensiero razionale. Contrariamente a questa tendenza, Gian Luca Gentili - personaggio eclettico e ribelle, conosciuto nell’entourage romano soprattutto come interior designer - non ha mai del tutto soffocato l’indole del puer, che lascia emerge principalmente quando dipinge con uno spirito liberatorio, riportando in auge l’energia creativa, ludica e nichilista delle Avanguardie del Novecento. Il suo ultimo progetto artistico “Guerreros y diablos” viene presentato, dall’11 al 20 giugno 2013, nella galleria Galleria Iper Uranium: prima personale nella capitale di questo “outsider” del mondo dell’arte che utilizza il gesto e il segno nelle sua modalità primaria come già si espressero a suo tempo Klee, Pollok, Picasso e Mirò. La mostra, a cura di Stefania Valente (il cui titolo in spagnolo vuole essere un omaggio alla cultura istintiva di quel paese) propone 17 dipinti realizzati su diversi supporti – tela, legno e carta – rappresentativi di un linguaggio di rottura - ironico, sintetico, immediato - che possiede la stessa forza espressiva delle forme più istintive dell’arte moderna, dai Fauve al Cavaliere Azzurro, dal Cubismo, all’Espressionismo astratto. Protagonisti del ciclo due soggetti: i “Guerrieri”, figura archetipa che esprime qualità positive come vitalità, combattività, energia fisica e mentale e, all’opposto, i “Diavoli” - personaggi identificabili dalle loro corna (mera citazione del Guernica di Picasso) - evocativi del lato oscuro, misterioso della psiche umana. Lavori dominati da colori forti e contrastanti, pregni di effetti luminosi (in cui ricorrono molti elementi grafici come pin-up, teschi, fiori e continui rimandi agli anni Settanta, mondo a cui Gentili guarda con un po’ di nostalgia) che si configurano come una evoluzione stilistica del Graffitismo Anni Ottanta, affini per certi versi a più recenti tendenze, dalla Street art alla Wild figuration (corrente newyorkese che prende spunti, come l’architetto romano, dal mondo del fumetto e della grafica oltre che dalla cultura pop e underground). Una ricerca visiva che ha origine dalla passione praticata da questo architetto-artista, il Surf – i suoi guerrieri e guerriere sono infatti dei surfisti - tramite cui, qualche tempo fa, recuperò la sua essenza selvaggia e, con essa, anche la sua voglia di esprimersi attraverso la prassi artistica. Interior designer, docente, artista. Il percorso artistico di Gian Luca Gentili s’interseca con quello della sua attività principale di architetto. Dopo la laurea e l’abilitazione alla professione, nel corso degli anni partecipa a numerosi concorsi pubblici (Concorso Internazionale di Architettura “New York Central Park” e quello di “Ampliamento del Museo El Prado” di Madrid) ed espone presso importanti musei italiani (Palazzo delle Esposizioni e Ruspoli). Come Interior designer, si occupa prevalentemente della riqualificazione di ristoranti, wine bar, discoteche e negozi della capitale, città in cui è nato e dove ancora risiede e lavora. Nel frattempo intraprende l’attività di insegnamento: dal 1997 presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, e dal 2011, all’Accademia di Belle Arti Rufa di Roma. Nel 2006, avvicinandosi al mondo del Surf, riscopre il suo amore per l’arte e inizia a dipingere con una certa assiduità. Info: Galleria Iper Uranium - Via dei Banchi Nuovi, 58 - Roma (366-4920837) - Orario: aperto tutti i giorni, ore 11.00-19.00 - https://www.Facebook.com/gentilisurfart?fref=ts    
   
   
ROMA (PALAZZO MARGUTTA): “MATERIA, FORMA E COLORE” - SI INCONTRANO TECNICHE E STILI DIVERSI - DALL’8 AL 15 GIUGNO  
 
La mostra, in programma al civico 55 di Via Margutta, vuole attirare l’attenzione dello spettatore sull’arte a prescindere dalle tecniche, dal linguaggio, dalle tematiche e dagli stili di ciascun artista, Un confronto costruttivo capace di contribuire alla crescita artistica di chi vi prende parte, sia come autore che come pubblico, e di sviluppare la capacità critica dell’osservatore. Questo l’obiettivo dell’esposizione dal titolo “Materia, forma e colore”, organizzata dalla Galleria “Il Mondo dell’arte” e in programma nella centralissima sede di Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) dall’8 al 15 giugno prossimi (ingresso gratuito). La collettiva - che è uno degli appuntamenti più attesi nel calendario della nota galleria romana – mette in campo sei artisti, cinque pittori (tra cui il Maestro Massimo Paterna) e uno scultore, che, oltre ad avere origini, esperienze e percorsi formativi diversi, operano utilizzando tecniche, linguaggi stilistici e materiali assolutamente differenti tra di loro diversi e punta, pertanto, a dimostrare la capacità aggregatrice dell’arte, capace di azzerare qualsiasi “distanza” tra pubblico e artista, fino a riuscire, anzi, a creare un ponte tra questi due soggetti. L’esposizione vuole anche essere un omaggio al Maestro Massimo Paterna, scomparso prematuramente da un decennio, che è stato capace di passare dalla figurazione classica all’astrazione pura - utilizzando tecniche diverse, tra cui l’olio, la tempera, l’acrilico, l’inchiostro e la matita - e di attraversare tute le tappe pittoriche ripercorse da questa mostra. Raccolte in questa preziosa collettiva e perfettamente amalgamate tra di loro, trovano dunque il proprio spazio tele, dai colori molti intensi o decisamente più tenui ma sempre di enorme impatto visivo, sulle quali le pennellate diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all’interno dell’animo umano, ma anche sculture leggere ed eleganti che sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l’artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Assolutamente diversi tra loro i generi pittorici in esposizione: si passa dal figurativo impressionista al surreale minimalista, dall’Old Master´s painting techniques al mix-pouring, un’evoluzione dell´acqua pesante dei pittori nucleari degli anni ´50, e ancora al dripping, una tecnica veloce che in passato è stata usata anche da pittori del calibro di Pollock. A selezionare gli artisti - che presentano origini, percorsi formativi, esperienze e linguaggi assolutamente differenti tra di loro - Elvino Echeoni, direttore artistico della società Il Mondo dell’Arte che, da anni, propone nella sede espositiva di Via Margutta Maestri che hanno portato l’arte italiana nel mondo. “In quest’esposizione – ha detto il Maestro Elvino Echeoni, Presidente dell’Associazione Margutta Arte – abbiamo cercato di mettere ancora più in evidenza le differenze stilistiche e tematiche di questi artisti, sia italiani che stranieri, di provenienza, non soltanto culturale, assolutamente diversa. Così facendo siamo riusciti, a mio avviso, a presentare visioni differenti della realtà da cui prendono forma lavori eterogenei ma ugualmente coinvolgenti”. L’organizzazione della mostra è stata curata da Il Mondo dell’arte. A prendere parte a questo piacevole confronto artistico: Gianmaria D’andrea, Tammy Duris, Maurizio Falcocchio, Gabriella Garofano, Victoria Novak e Massimo Paterna. L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 8 giugno 2013 dalle 18.30 alle 22.00. Gianmaria D´andrea, alias Giandanix: triestino di nascita e romano d’adozione, è fotografo, curatore, critico d´arte e autore creativo. Per ciò che riguarda la pittura si definisce “amante della pura creatività istintiva”: predilige, infatti, l´uso del dripping, una tecnica veloce usata in passato da artisti del calibro di Pollock. In lui è forte la continua ricerca dell´emozione positiva come rapporto tra opera e osservatore, nonché la creazione di immagini che possano rappresentare l´energia che dà vita al nostro pianeta e agli esseri viventi. Nel 2007 formalizza la tecnica del "mix-pouring", evoluzione dell´acqua pesante dei pittori nucleari degli anni ´50, ritenendola il miglior procedimento utile a rappresentare fenomeni quali la globalizzazione e i cambiamenti fisico-chimici della materia. Nel 2010 fonda il “Rievoluzionismo” pittorico. Citato dalla stampa specializzata è presente in annuari d´arte moderna e contemporanea. Le sue opere figurano in collezioni private, pinacoteche, raccolte e musei in Italia e all’estero. E´ socio dell´Accademia Internazionale d´Arte Moderna e viene considerato uno dei talenti dal genio creativo e artistico più interessanti dei giorni nostri. (www.Giandanix.net e www.Gianmariadandrea.it) Tammy Duris: Personaggio eclettico, è interessata da ambiti diversi: dalla fotografia alla ceramica, dalla musica al canto, dal disegno alla scultura, che per lei è il mezzo espressivo capace di far esternare al meglio le emozioni interiori. Incoraggiata artisticamente fin da piccola, sul finire degli anni ’80, avrà occasione di seguire molteplici corsi di specializzazione scultorea e di venire in contatto con differenti gruppi d’arte, nonché con importanti galleristi. A Denver, all’inizio degli anni 2000, avrà luogo l’incontro artistico più importante, quello con lo scultore russo Valentie Okorokov, che le farà scoprire l’amore per l’Arte classica e quello per il Rinascimento. Dopo aver studiato in Toscana, oggi vive a Viterbo e riesce a proseguire il percorso artistico iniziato affondando le radici della sua ispirazione nell’arte classica e rinascimentale, senza però rinunciare a un’esternazione simbolica della scultura, che pur non essendo necessariamente figurativa rimane sempre adagiata su temi ben riconoscibili della Storia dell’Arte. Maurizio Falcocchio: Fin da giovanissimo coltiva la passione per l’arte in generale e per la pittura in particolare. Per approfondire questi interessi non frequenta soltanto corsi di pittura, ma inizia anche a recarsi presso le botteghe di alcuni artisti contemporanei. La passione e l’amore per la pittura surreale lo porta presto a dar vita a un suo personalissimo stile, che egli stesso definisce “Surreale Minimalista”, in cui le figure geometriche elementari rappresentano in modo essenziale concetti, stati d´animo, frasi, sensazioni e pensieri riscontrabili nella vita di tutti i giorni. L’uso di giochi di equilibrio, simmetrie, contrapposizioni e di una cromaticità semplice risaltano l’aspetto surreale delle opere, manifestando la sensibilità eclettica di questo giovane pittore e donando ai suoi lavori una connotazione moderna e attuale allo stesso tempo. Gabriella Garofano: diplomata alla Scuola d´Arte di Napoli e laureata in Conservazione dei Beni Culturali, esprime le sue sensazioni utilizzando tinte forti che, opportunamente accostate tra loro, creano piacevolissimi vortici di colore di grande effetto emotivo. Lo stile geometricamente vivo e suggestivo si esprime, soprattutto, nei volti femminili che rappresentano a pieno l´originalità dell´artista. Attorno al motivo del dipinto ama inserire giochi di colori e luci che si fondano perfettamente tra loro. Lo stile semplice, i colori caldi della pittura ad olio e l´originalità della tecnica utilizzati con maestria fanno dei suoi dipinti una piacevole galleria di sogni e di magistrali interpretazioni della realtà odierna. Ha già preso parte a mostre collettive e realizzato esposizioni personali. Victoria Novak: laureatasi all´Accademia di Belle Arti di Krasnodar, in Russia, ha svolto per molti anni con successo la professione di designer d´ interni nella propria città natale. Dopo un breve soggiorno a Malta, si trasferita in Italia dove ha conseguito il Master in Interior Design a Milano presso la "Domus Academy". L´amore per la cultura e l´arte italiana, e in particolar modo per il Rinascimento, l´hanno spinta a sperimentare e poi ad utilizzare per i suoi dipinti l´Old Master´s painting techniques. Molti suoi lavori sono stati scelti come finalisti in diversi concorsi del 2013, tra cui il dipinto "Falling to Pieces" (finalista nella categoria Ritratto e Figura del 2013), successivamente pubblicato sulla rivista "International Artist". Ha preso parte a varie mostre in Russia e in Italia. Le sue opere sono presenti in collezioni private sia nel nostro paese che all’estero. Massimo Paterna: pittore impressionista-figurativo-informale scomparso prematuramente, Ha preso parte a innumerevoli esposizioni in Italia e all’estero e le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. E’ presente nei più prestigiosi annuari e cataloghi d’arte moderna. Di lui G. Nasillo scrive: “..Avvalendosi di stilemi espressivi personali, egli organizza un discorso grafico-pittorico in cui l’osservatore accorto non potrà non rinvenire risultanze etico-sociali unitamente a dilatate scenografie o primi piani figurali in cui le immagini sanno caricarsi tanto di una grazia soffusa e leggera – come nella disposizione aerata di silfidi e danzatrici – quanto in una incidenza ora lirica, ora trasognata, ora ironico-analitica dei gesti, delle movenze, delle ubicazioni psicologiche, risolte con l’apporto di un neofigurazione che è ad un tempo originale ed estremamente, fluidamente leggibile”. Galleria Il Mondo dell’Arte “Palazzo Margutta” (www.Ilmondodellarte.com) - Via Margutta, 55 Roma Mostra collettiva degli artisti: Gianmaria D’andrea, Tammy Duris, Maurizio Falcocchio, Gabriella Garofano, Victoria Novak e Massimo Paterna. Vernissage cocktail sabato 8 giugno 2013, ore 18.30 - 22.00. La mostra si protrarrà fino al 15 giugno 2013: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (domenica aperto tutto il giorno - lunedì mattina chiuso).  
   
   
BAYER: CELEBRAZIONI IN TUTTO IL MONDO - INFORMAZIONE, DIALOGO SCIENTIFICO ED EVENTI SPETTACOLARI - VIAGGIO INTORNO AL MONDO CON UNA MOSTRA E UN DIRIGIBILE  
 
Nel 2013, Bayer celebra in tutto il mondo il suo 150° anniversario con oltre 20 progetti. “Le numerose attività dedicate all’anniversario si concentreranno con particolare attenzione sui collaboratori dell’azienda. Porremo l’accento sulla natura internazionale di Bayer e mostreremo ai nostri stakeholder e al pubblico quanto ci stiamo adoperando per migliorare le vite delle persone,” spiega il Ceo Marijndekkers. Viaggio intorno al mondo con una mostra e un dirigibile I risultati dell’azienda verranno documentaticon una mostra interattiva insolita:“Science For A Better Life”: 21 lettere in box espositivi alti due metri spiegheranno la mission di Bayer attraverso esempi concreti e materiali di facile impiego. Dalla “S” di Scienza attraverso la “A” di Aspirina alla “E” di Efficienza energetica per la mobilità– ogni lettera fa riferimento a un campo di attività di Bayer. Il tour dell’anniversario farà tappa in 30 località in tutto il mondo. I box viaggeranno in container di grandi dimensioni contrassegnati dalla croce Bayer. Il logodell’azienda sarà anche visibile in cielo, grazie ad un dirigibile con i colori aziendali di Bayer, blu e verde. Il tour del dirigibile sarà associato a numerosi eventi e documentato su Internet e sui social media. Anche la squadra di calcio Bayer Leverkusen 04 sarà in tour in tutto il mondo. Per celebrare l’anniversario, il team della Bundesliga giocherà partite amichevoli in paesi come il Giappone e la Cina. Un’altra prima assoluta è costituita da una mostra di opere d’arte che saranno esposte per la prima volta all’esterno dell’azienda. “Da Beckmann a Warhol. Arte del 20º e del 21º secolo. La collezione Bayer” è il titolo dell’esposizionepresso laGropius-bau di Berlino dal 22 marzo al 9 giugno 2013, dove sarà possibile ammirare 240 opere di 95 artisti. Una storia lunga 150 anni La storia di Bayer è contrassegnata dalle innovazioni. Un libro riporterà 150 storie relative alle invenzioni di Bayer, focalizzandosi su coloro che hanno reso possibili tali innovazioni: i ricercatori dell’azienda. Per celebrare l’anniversario, Bayer renderà anche disponibilinumerose informazioni aggiuntive su internet. Ad esempio, un film in cui l’astronauta Buzz Aldrin racconta come Aspirina diventò il primo farmaco sulla luna. Oltre 400 scienziati di tutto il mondo si incontreranno invece a Leverkusen all’inizio di novembre 2013 per partecipare a un importante simposio scientifico. In tal modo l’azienda intende rafforzare ulteriormente il proprio dialogo con la comunità accademica di ricerca. Il simposio sarà integrato da un media forum con i giornalisti internazionali. Bayer sostiene i giovani ricercatori e il volontariato Nell’anno del suo anniversario, Bayer ospiterà la finale nazionale del concorso per studenti ricercatori “Jugendforscht”. I migliori giovani ricercatori tedeschi presenteranno i propri risultati a Leverkusen alla fine di maggio 2013 e, nello stesso tempo, avranno l’opportunità di approfondire la conoscenza di Bayer quale azienda innovatrice. Per celebrare l’anniversario, la Bayer Cares Foundation, che si dedica agli aspetti sociali, estenderà il suo programma di volontariato a livello internazionale. Con il motto “Essere un buon esempio paga!”, la fondazione intende sostenere 150 collaboratorio pensionati coinvolti personalmente come volontari in progetti sociali nelle comunità nelle vicinanze delle sedi Bayer. Per l’implementazione di ciascun progetto è disponibile un finanziamento fino a 5.000 Euro. Uno degli eventi principali dell’anniversario è la celebrazione che avrà luogo nello stadio di calcio Bayarena di Leverkusen il 29 giugno 2013. Questo evento interattivo sarà focalizzato sui collaboratori e i residenti nei dintorni della sede Bayer. Oltre 30.000 persone potranno godere un programma che combinerà interventi, musica e teatro con la partecipazione di ospiti di rilievo. Pochi giorni prima, il 18 giugno, i collaboratori di tutto il mondo festeggeranno con il Celebrationday: in preparazione, ricette per un menù che sarà servito nelle mense di Bayer in tutto il mondo. Le organizzazioni locali potranno utilizzare questa giornata anche per ulteriori attività celebrative. Una divulgazione della mission aziendale che agisca su tutti e cinque i sensi: questo è lo scopo dell’evento celebrativo ufficiale che si terrà al Centro Esposizioni di Colonia il 16 luglio 2013 e al quale parteciperanno oltre 1.000 ospiti internazionali provenienti dal mondo della politica, del business e della società. L’evento sottolinerà l’unicità di Bayer nel suo genere e dimostrerà come le innovazioni dell’azienda abbiano migliorato la vita delle persone. Informazioni sulle attività relative all’anniversario su www.150.Bayer.com