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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Ottobre 2014 |
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PREMIO DELLA PACE DELL´ASSOCIAZIONE TEDESCA 2014 DEI LIBRAI E DEGLI EDITORI - DISCORSO IN ONORE DI JARON LANIER |
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Bruxelles, 16 ottobre 2014 - Siamo sulla soglia del digitale età a cavallo di un´epoca che lascia nella sua scia i lunghi secoli 19 e 20 brevi; all´interno di un processo che mette in discussione le nostre relazioni sociali, il modo in cui gestiamo le nostre economie, la nostra disposizione costitutiva, i nostri valori, anzi la nostra cultura. Ci troviamo in un processo che presenta le società in tutto il mondo con le sfide di una enormità che non si vedeva dai tempi della rivoluzione industriale così fortemente cambiato il mondo. Una ricchezza di articoli e libri dedicati all´analisi e alla valutazione del processo di digitalizzazione è apparso negli ultimi mesi. Esaminano le opportunità generate dalla rivoluzione tecnologica: maggiore trasparenza e la possibilità di partecipare ai processi decisionali, un più facile accesso alla conoscenza, la medicina più efficace, migliori servizi, maggiore efficienza e molto altro ancora. Ma anche affrontare i rischi inerenti a questi cambiamenti. Quasi nessuno ha evidenziato tali pericoli e rischi più incisivamente di Jaron Lanier. La sua critica, tuttavia, non è culturalmente pessimista, né è contraria al cambiamento tecnologico. Invece, Lanier intende mettere in guardia i suoi lettori dal punto di vista di un oppositore esperto che ancora rimane fondamentalmente fedele alla causa. Questo è ciò che conferisce le sue convinzioni-che ha presentato in libri, articoli, discorsi e interviste, con una tale qualità illuminante. E questo è esattamente il motivo per cui sarà assegnato il Premio per la Pace del tedesco Editori e dei Librai Associazione oggi. Molto è stato scritto su di lui. E ´stato etichettato come un pioniere di Internet, un´avanguardia, un visionario. Ecco un esempio: "Jaron Lanier è uno dei cyber-guru americani e protagonista di una nuova scena intellettuale di cui l´Europa non sembra nemmeno di essere a conoscenza, anche se dovrebbe essere, in modo da svegliarsi dalla foschia del secolo scorso "Una frase intelligente, articolato da un uomo che si era un grande visionario e umanista e la cui morte tragica e prematura abbiamo pianto qui alla Chiesa di San Paolo a poche settimane fa:. Frank Schirrmacher. Schirrmacher ha scritto questa frase come un modo per scuotere l´Europa ai suoi sensi, e lo scrisse, e qui mi piacerebbe farvi indovinare quando, nel 2000, che è 14 anni fa. Così ha fatto prendere un po ´prima che il dibattito sulle opportunità e sui rischi di Internet, che è stato infuria in California, per decenni, ha raggiunto il "Vecchio Mondo". Ora, ci impegniamo anche a queste discussioni controverse, e siamo in grado di attingere a molte cose che sono già state pensate e dette; anzi, in gran parte di ciò che Jaron Lanier stesso ha pensato e detto. Destinatario di oggi è un eclettico impressionante. Lui è uno scrittore, musicista, scienziato, imprenditore, insegnante, attivista e inventore. La sua biografia è un esempio abbagliante di una identità patchwork che può apparire a prima vista postmoderno, ma ricorda più ideale educativo di Humboldt su un esame più attento. La moltitudine dei suoi talenti collega Lanier con un antico, secolare concezione di essere uno studioso; quando gli studiosi erano filosofi, architetti, pittori e medici in uno e non rifuggire da entrare in dibattiti di rilevanza socio-politica. Biografia di Lanier ha un timbro europeo su di esso. Mentre era nato a New York nel 1960, sua madre è cresciuta in Europa e suo padre, troppo, ha radici europee. La sua famiglia ha sofferto la persecuzione degli ebrei; sua madre è sopravvissuta la peggiore rottura nella civiltà nella storia dell´umanità, l´Olocausto; è sopravvissuta alla guerra e riuscì a fuggire, facendosi strada a un nuovo, mondo migliore attraverso l´Atlantico. Oggi, il figlio di questi genitori difende con veemenza l´individualità di ogni persona nell´era digitale. Questo lo pone in una grande tradizione umanistica. Lanier ci avverte di non mettere i computer e le reti, soprattutto, ciò che è umano, non per sminuire l´uomo e, come egli scrive, «per non abbassare i nostri standard in modo da rendere la tecnologia dell´informazione aspetto migliore". Lanier ci invita-come libero, autodeterminato, motivati, e gli individui-creativi per lavorare verso un futuro migliore. Ed è così che questo americano con radici europee ci riporta alla nostra tradizione di pensiero e ci ricorda le nostre migliori capacità. Egli ci ricorda che l´uomo non dovrebbe mai essere degradato a un oggetto; non per qualsiasi idea o ideologia, indipendentemente dal suo scopo. Lanier offre una descrizione toccante di come per alcuni nella Silicon Valley la credenza in un mondo di Internet intelligente è diventato un´ideologia, se non una nuova religione. Fondatore di Google Larry Page, una volta affermato che "la programmazione umana", per usare le sue stesse parole, richiederebbe meno byte di un semplice sistema operativo per i computer. Ma se le persone fossero solo a diventare la somma dei loro dati, ossia una raccolta dei loro dati anagrafici oltre a informazioni su tutti i luoghi che abbia mai visto, tutto quello che abbia mai letto, sentito o detto, allora saremmo in grado di salvare queste informazioni-persona nella sua interezza, come un file. Secondo questa logica, il nostro gemello digitale potrebbe anche ottenere l´immortalità. Per citare Lanier: «Ma se si vuole fare la transizione dalla vecchia religione, dove si spera Dio vi darà una vita ultraterrena, alla nuova religione, dove si spera di diventare immortale ottenendo caricato in un computer, allora devi . Credere informazione è reale e vivo "Poi conclude:" L´uomo non occupa una posizione particolarmente speciale "(all´interno di un mondo del genere.) Molti di coloro che aderiscono a questa credenza attribuire alla rete globale una sorta di coscienza superiore, uno che è superiore alla coscienza dell´uomo. Essi credono che la coscienza digitale è più ragionevole di noi e conosce molto meglio di ciò che è bene per noi. Al livello più elementare questo significa solo che i processori word-se vogliamo o no, finiscono per correggere la nostra scrittura; ma ben presto, i nostri frigoriferi riempiranno se stessi o ci verranno inviate le merci che non sapevo nemmeno che volevamo comprare. E non molto tempo dopo che, qualche algoritmo determinerà che dobbiamo pagare premi delle casse malati più elevati o meritiamo di essere scacciato socialmente perché abbiamo rifiutato di avere i nostri corpi collegati a cavi, perché non esercitiamo ogni giorno e viaggiamo a i paesi sbagliate in vacanza. Secondo questa logica, è una buona cosa che internet dovrebbe prendere tante decisioni sulle nostre spalle, dal momento che si affaccia per noi tutto il giorno, avendo cura anche delle nostre relazioni sociali. Internet si trasforma in una madre affettuosa, un vigile e severo padre. Benvenuti in questo nuovo mondo coraggioso. A scanso di equivoci: io non sono contro le tecnologie digitali per sé. Al contrario: ogni volta che costituisce un miglioramento della nostra vita sono tutti per ogni tipo di innovazione. Ma la convinzione che noi siamo semplicemente la somma dei nostri dati riduce e degrada l´uomo; più, non riconosce che è il creatore reale della cultura. Perché è scrittori, musicisti, registi, ingegneri, programmatori, giornalisti e altri creatori che vengono con il contenuto che riempie Internet. In breve, questo contenuto viene creato dagli esseri umani reali, e sono queste persone che sono i primi a dare significato a ciò che hanno creato. Questo è il motivo per cui è anche inaccettabile che solo pochissimi fanno miliardi da queste conquiste culturali, mentre molti creatori emergono a mani vuote. Un atto di creazione dovrebbe essere onorato e non dobbiamo soccombere all´illusione che tutto ciò che su internet è in realtà libero. Perché, alla fine, saremo tutti devono pagare. Lanier scrive: "Se la musica è libera, quindi la bolletta del telefono cellulare aumenta, tuttavia pazzo che suona." E continua: "Non vi è certamente nulla di sbagliato in questo, ma dal momento che il web sta uccidendo i vecchi media, ci troviamo di fronte una situazione in che la cultura è effettivamente mangiando il proprio ceppo. "conquista culturale, signore e signori, dovrebbe e deve avere un valore e un prezzo. E come libraio esperto vorrei aggiungere: alcuni degli attacchi arroganti sul prezzo di vendita al dettaglio tedesca fisso dei libri veramente mi irritano. Si finisce per pagare per tutto ciò che è apparentemente libera su internet, anche con i nostri dati, che i giganti globali di internet con i server gigantesche succhiano così avidamente. Questo non è banale perché i dati saranno una delle più importanti risorse future e standard digitali diventerà una infrastruttura decisiva. E ´per questo motivo che i nostri dati non appartiene nelle mani di pochi. Infatti, anche alla luce di tutte le grandi opportunità offerte dai Big Data, questa mania raccolta di dati rende ancora più facile da monitorare e controllare noi. La conoscenza è potere e chi sa che cosa compriamo, dove siamo, chi siamo amici e con la roba dei nostri sogni e desideri più intimi sa troppo. Queste sono cose che ci affidiamo solo a quelli più vicini a noi, ai nostri amici più intimi. Quale è il motivo per cui devo insistere che la raccolta e il controllo di tutti i nostri dati è ostile al concetto stesso di una società libera e autodeterminata. Per essere chiari: non tutto ciò che è tecnicamente possibile, dovrebbe essere consentita. Non tutto ciò che è più efficiente è anche meglio. La moralità di fattibilità non è compatibile con il nostro standard etico. Consentitemi di fare un´osservazione su un recente dibattito, perché si applica a molti scrittori e anche per il mercato del libro nel suo complesso: la diversità è un valore in sé! Se piattaforme-che internet individuali, nel mondo analogico, erano noti a noi come grandi magazzini, negozi e mercati raggiungono il tipo di formato che permette loro di determinare non solo il prezzo di un prodotto, ma il reddito di un artista, classifiche di vendita, il Formato di pubblicazioni, la data di spedizione, ecc, allora non vi è diversità, ma solo un monopolio che tutto consuma. Il vitello d´oro di efficienza e di prezzi sempre-affondamento invalida il principio della pluralità che è al centro della nostra economia. Questo non è accettabile ed è per questo condivido le preoccupazioni espresse da tanti scrittori contro questi monopolisti assetati di potere. Il punto di un argomento come base e di ampio respiro come di Lanier non è quello di fare aggiustamenti minori. Quali voci Lanier è una critica fondamentale che preclude la possibilità di fissare alcuni mal sviluppati aspetti sia attualmente esistente o prevedibile per la tecnologia o ingegneria futuro-through. Non c´è modo più facile, no app per scaricare rapidamente; anche se alcune persone possono credere questo è il caso. Ma attenzione: Lanier non compra in un semplice schema del bene e del male. Egli presenta la sua critica come qualcuno che ha aiutato a iniziare questo nuovo mondo, che con entusiasmo ha spinto in avanti, che si è agito come programmatore. Lanier è un nativo digitale; nella sua critica, egli critica anche il proprio lavoro e punti per i casi in cui qualcosa potrebbe essere andato storto. Chi pensa che Lanier voltò le spalle al mondo digitale in frustrazione è del tutto sbagliato. No, egli è al centro del dibattito, perseguendo l´agenda altamente morale di fare le cose meglio di quanto non siano oggi. Nel suo libro "Who Owns the Future", scrive Lanier, "La mia speranza per il futuro è che sarà più radicalmente meraviglioso, e così senza fine, che ora possiamo immaginare, ma che sarà anche svolgersi in un modo abbastanza lucido che le persone possono imparare lezioni ed essere volontario "E continua:". Si trattava di rendere il mondo più creativo, più espressivo, più sensibile e più interessante. Ma non era di fuggire il mondo. " Quindi, se vogliamo prendere il nostro destino nelle nostre mani e rendere internet un luogo dal quale i molti e non di pochi beneficio, allora dovremo fare uno sforzo. Avremo bisogno di regole per quel mondo digitale. Regole che rappresentano i nostri valori. Avremo bisogno di una nuova carta dei diritti digitali fondamentali per impostare ciò che è lecito e ciò che è proibito alla luce delle nuove possibilità tecnologiche. Perché ci devono essere restrizioni su ciò che le società o gli Stati sono autorizzati a conoscere persone. Nello stesso modo in cui discutere di argomenti come la clonazione umana, l´eutanasia, la guerra e la pace, e ciò che accade nel nostro cibo, abbiamo bisogno di parlare del mondo digitale vorremmo abitare nel 21 ° secolo. Avremo bisogno di parlare di ciò che è importante per noi, come società. La festa è finita, e ora dobbiamo ripulire; dopo tutto lo sconvolgimento, dovremo porre fine a questo stato di disordine virtuale. Ma che cosa poteva un diverso, più umano internet assomigliare? Facciamo tentare un cambiamento di prospettiva in prima: non si tratta di ciò che "internet" dovrebbe essere simile. Internet non potrebbe mai essere umano, anche se gli ingegneri diventano sempre meglio a simulare una sorta di "coscienza internet". Internet non è un soggetto. Nella migliore delle ipotesi, si tratta di un´infrastruttura che serve molta gente che ha il potenziale di creare un sacco di bene. Può anche essere divertente. Dovremo farla finita con l´idea che vi sia una netta separazione tra il mondo analogico e quello digitale. E ´stato molto tempo fa. Abbiamo solo questo mondo e dovremo capire come vivere insieme in pace. Quasi tutte le domande sul tema della politica di internet riguardano le stesse questioni socio-politiche che conosciamo dai tempi del mondo analogico. Quale è il motivo per cui non solo i politici di internet e attivisti che hanno bisogno di stare in piedi, ma anche coloro che non sono nativi digitali. Anche loro hanno il diritto di partecipare alla discussione. Perché se dovessimo lasciare tutte queste domande agli esperti di tecnologia, i programmatori e gli sfigati, saremmo finiti a vivere in un sistema autoreferenziale governato da ingegneri e matematici - un governo di esperti nel senso platonico. Ma non sarebbe una democrazia. E ´chiaro che non c´è un modo giusto di impostare tali norme. Forse però noi europei saranno in grado di fornire alcuni suggerimenti ed esperienze per aiutare con la prossima spinta di innovazione su Internet. Al momento, le norme applicate da società statunitensi, nonché un numero crescente di società asiatiche dominano. Ma non deve essere così. Perché potremmo pensare di diverse norme, alcune delle quali farò ora elenco: Uno standard che onora produzione creativa e la gente di lavoro e non sfrutta questo come una risorsa gratuita e facilmente disponibile. Uno standard che rispetta la privacy. Non ogni singolo uno dei miei termini di ricerca deve essere conservato. Uno standard che garantisce la sicurezza dei dati. Io non voglio che nessuno di leggere le mie lettere, di sapere che musica che ascolto, quali libri ho letto, e che le scansioni miei scatti di vacanza alla ricerca di qualcosa di utilizzabile, creando un profilo sulla base di tali informazioni. Uno standard che chiama l´economia internet "il vincitore prende tutto" -ideology in questione. Infatti, una costellazione di potere che è troppo vasto sarebbe in contrasto con la concorrenza e la pluralità. Al fine di stabilire queste nuove norme potremmo anche utilizzare gli strumenti che ci hanno servito bene in passato. Juli Zeh, per esempio, ci incoraggia a sviluppare sigilli di qualità che già guidano le nostre decisioni in shopping per il cibo, la sicurezza in auto e in altre aree. Potremmo creare istituzioni dedicate alla valutazione dell´impatto della tecnologia e nominare un pannello di etica per accompagnare le nuove innovazioni tecniche. Abbiamo potuto modernizzare il nostro copyright, protezione dei dati, la tutela dei consumatori e le leggi antitrust e dare loro la sicurezza giuridica nel contesto di un diritto commerciale globale. Ci sono molte cose che potremmo fare e abbiamo bisogno di iniziare subito. Mi piacerebbe vivere in una società democratica. In una società democratica digitale. Perché è un errore credere che possiamo resistere digitalizzazione; l´integrazione sociale e la partecipazione nella nostra società sono sempre più dipendenti dalla nostra capacità di muoversi con sicurezza attraverso internet. E perché questo è il caso non possiamo semplicemente gesso fino alla responsabilità individuale e affermare che "tu non devi partecipare, basta stare offline!" No, i nostri programmi scolastici devono reagire a questi cambiamenti in modo che i nostri figli in grado di raccogliere i benefici dell´era digitale e non vengono rilasciati nel mondo senza protezione. Tuttavia, anche in questo mondo, l´individuo deve essere in grado di opt-out, anche se la maggioranza non lo fa. Anche se molti danno i loro dati con entusiasmo, anche se i loro corpi sono collegati a tutti i tipi di cavi, anche se volontariamente salvare tutti i loro dati anagrafici al cloud storage, anche così, quelli in minoranza non dovrebbe essere pregiudicata se rifiutano. La protezione delle minoranze si applica anche in ambiente digitale e analogica! Oggi, Jaron Lanier è stato assegnato un importante premio per la Pace. Egli è il vincitore legittimo di questo premio e anche agisce come rappresentante per tutti coloro che fanno parte del dibattito seminale sul nostro futuro digitale. Il tedesco Editori e Librai Associazione vorrebbe invitare più persone a prendere parte a questo dibattito, a prescindere dal fatto che siano esperti o non. Poiché questo processo di negoziazione, la questione che la visione digitale dominerà il 21 ° secolo, è anche una questione di pace. Esso riguarda tutti noi. Essa determinerà la nostra libertà futura, la giustizia e se vivremo in un mondo di solidarietà, pluralismo e creativity.After destinatario di quest´anno è stato annunciato nel mese di giugno, Frank Schirrmacher detto che Jaron Lanier era di ricevere un "premio eminentemente politico". Come al solito, aveva ragione, ma vorrei aggiungere: grazie, tedesco Editori e Librai Associazione, per questa decisione coraggiosa ed eminentemente politico. E ´bene che hai fatto questa decisione. E ´bene che Jaron Lanier è il destinatario del premio di oggi. Vorrei congratularmi destinatario di quest´anno. Vorrei congratularmi con lei, caro Jaron Lanier. |
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INFORMAZIONE: FVG, RINNOVO RAI STRAORDINARIA OCCASIONE |
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Trieste, 16 ottobre 2014 - "Il rinnovo della concessione del servizio pubblico radiotelevisivo è un fatto importante, che con questa iniziativa diventa anche una straordinaria occasione per fare una riflessione su cosa esso significhi per il Paese, un atto amministrativo quindi che diventa, grazie al coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze d´Italia e nel caso specifico di questa regione, un momento di partecipazione e condivisione". L´ha detto l´assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Ricerca, Loredana Panariti, partecipando oggi alla conferenza stampa d´avvio della due giorni che Trieste ed il Friuli Venezia Giulia dedicano ai temi dell´informazione e della comunicazione in seguito alla riunione di coordinamento di tutti i Corecom italiani. Coordinato dal suo presidente, Giovanni Marzini, l´incontro odierno ha avuto due focus importanti: il professor Renato Parascandolo, ideatore del concorso "Una nuova carta d´identità per la Rai" ed i ragazzi di alcune scuole triestine (Nautico, Dante, Carducci) e delle facoltà umanistiche presenti oggi nella Sala Tessitori (Consiglio regionale) a Trieste. Tra gli eventi in calendario, ha ricordato Marzini, domani è prevista "Newsroom, la stanza delle notizie" che verrà ospitata dal Consiglio regionale e rientra "nel progetto della Rai per la ristrutturazione della Tv pubblica italiana con il superamento di tutte le sue attuali forme di comunicazione". In questo quadro si inserisce anche il concorso, indetto, ha detto Parascandolo, "per coinvolgere i giovani affinché comprendano il valore di democrazia e diritto di cittadinanza". Un tema cui ha fatto riferimento l´assessore Panariti, che è andata con il ricordo al ruolo svolto dalla Rai nell´alfabetizzazione dei cittadini italiani citando la trasmissione "Non è mai troppo tardi" ed ha richiamato ragazzi e ragazze ad una riflessione su cosa si intende per qualità dell´informazione e cosa significhi poter contare su un servizio di radio e televisione pubblica, sulle differenze tra il prodotto di questo servizio e quello delle televisioni europee e sull´opportunità di approfondirne il ruolo culturale in un´Italia in cui è in atto uno smarrimento di identità che non coinvolge solo chi fa informazione. L´assessore ha quindi sottolineato l´importanza "di raccontare il Paese facendo vedere, assieme a tutte le cose che non vanno anche quelle che funzionano, per guardare avanti e ritrovare fiducia nelle istituzioni" ed ha concluso rivolgendosi direttamente ai ragazzi. "Ora tocca a voi - ha detto - siete voi che dovete dirci come va l´informazione pubblica in questo paese e quello che volete diventi in futuro". Oltre a Marzini e Panariti hanno partecipato alla presentazione del concorso l´assessore all´Educazione, Scuola ed Università del Comune di Trieste, Antonella Grim, ed il rettore dell´ateneo giuliano, Maurizio Fermeglia. |
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COOLT A MASSA MARITTIMA: MOSTRA TRA I SEGRETI DELLA MAESTÀ DEL LORENZETTI |
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Massa Marittima (Gr) 16 ottobre 2014 – Il cuore di Coolt-settimana della cultura in Toscana è il rilancio della cultura e del turismo visti come motori di sviluppo del territorio. "Di tutto il territorio, e in particolare di quelle parti cosiddette minori – ha affermato nel corso della sua visita di ieri l´assessora alla cultura e al turismo Sara Nocentini – che sono in realtà scrigni di ricchezze incredibili che aspettano di essere valorizzate ancor di più in un circuito virtuoso avviato dalla capacità di richiamo che sapremo mettere in campo". A Massa Marittima l´amministrazione comunale ha aderito a Coolt con un suo programma di appuntamenti, tra cui merita rilievo la mostra "La colomba ritrovata", un viaggio affascinante tra i segreti della "Maestà" di Ambrogio Lorenzetti, che sarà inaugurata dopodomani venerdì 17. L´assessora Nocentini ha visitato il complesso museale di San Pietro all´Orto e la biblioteca comunale; ad accompagnarla c´erano il sindaco Marcello Giuntini, l´assessore alla cultura Marco Paperini, il direttore della Biblioteca e dei Musei Roberta Pieraccioli ed il presidente della Cooperativa Colline Metallifere che gestisce i musei cittadini Vanda Peccianti. "Questo è il significato autentico delle centinaia di iniziative che attraverso Coolt abbiamo voluto riunire idealmente con tutto quanto, ed è davvero tanto, questa regione riesce a produrre grazie ad un entusiasmo che ho toccato con mano, come qui oggi a Massa Marittima; un universo di offerte culturali perfettamente integrate nella vita quotidiana di chi i luoghi li vive, e che contiamo di trasformare anche con la collaborazione delle forze economiche in strumenti di crescita sostenibile e di richiamo per un turismo di qualità e consapevole" ha concluso l´assessora Nocentini. |
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CULTURA: IN ARRIVO PER I BIMBI UMBRI CIRCA 12 MILA LIBRI GRAZIE AL PROGETTO "IN VITRO" |
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Perugia, 16 ottobre 2014 – Sono circa 12 mila i libri che arriveranno negli asili nido e nelle case delle famiglie umbre con bimbi piccoli, grazie al progetto "In vitro", finalizzato ad aumentare il numero dei lettori abituali nel nostro Paese. L´iniziativa a livello sperimentale, ha coinvolto i territori delle Province di Biella, Ravenna, Nuoro, Lecce e Siracusa e i Comuni della Regione Umbria. E proprio in Umbria, a Perugia e Narni, il 16 e il 17 di ottobre, sono in programma due eventi dal titolo "E´ arrivato un treno carico, carico di libri", in cui verrà presentata la selezione dei libri operata dal gruppo di lavoro del progetto, col la finalità di aiutare gli adulti ad orientarsi in un panorama variegato di proposte e offrire così ai più piccoli i prodotti migliori, nella consapevolezza che, i primi anni di vita, sono decisivi nella crescita di lettori felici. Gli appuntamenti, sottotitolati "Presentazione dei libri per i bambini nei primi mille giorno di vita", si terranno a Perugia (il 16 ottobre, alle 17,30, alla Sala Sant´anna in Viale Roma n 15), e a Narni (l´appuntamento è fissato alle 16,30 all´Auditorium di San Domenico, piazza Xiii giugno). Contestualmente a Narni, sarà firmato "Il Patto per la lettura della Zona sociale 11". Dei libri arrivati in Umbria, 2.600 andranno a formare tanti piccoli scaffali di lettura nei nidi d´infanzia, e oltre 9.000, entreranno nella case delle famiglie umbre attraverso i pediatri di libera scelta, che consegneranno ai genitori un "kit di lettura" in occasione del bilancio di salute del primo anno di vita del bambino. Il kit dei pediatri conterrà 2 libri, il primo diretto ai neonati e il secondo, in modo più specifico, ai genitori, materiale informativo del progetto, la guida all´uso dello scaffale dei bambini da 0-3 anni, un depliant informativo del progetto "Nati per leggere" e della Rete regionale della biblioteche Npl, una scheda per la raccolta dati e una lettera a firma del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Attraverso il progetto - spiegano i curatori dell´iniziativa per la Regione Umbria - si punta a promuovere la lettura nell´ambito della famiglia e, in particolare, la lettura "ad alta voce" ai bambini in età prescolare facendo in modo che la lettura diventi un´abitudine sociale diffusa. Nel lungo periodo il progetto - ideato dal Centro per il libro e la lettura (Mibact) e sostenuto da Arcus con 2 milioni di euro, e dai territori coinvolti - si propone di accrescere il numero dei lettori abituali in Italia. Sono state coinvolte le realtà locali, attraverso la promozione e la sottoscrizione del Patto locale per la lettura, coinvolgendo istituzioni, imprese private, associazioni culturali e di volontariato, biblioteche, case editrici, librerie, scuole e università. In ogni territorio sono stati costituiti i Gruppi locali di progetto, deputati a seguire nel dettaglio e con continuità le attività e a individuare gli interlocutori per avviare il programma di base con il coinvolgimento, in primis, dei bibliotecari, dei pediatri, delle educatrici dei Nidi d´infanzia, e con altre figure professionali del mondo culturale, sociale, educativo e sanitario. Sono state inoltre individuate le biblioteche del territorio per coinvolgerle attivamente in un´azione di supporto all´attività dei pediatri e degli educatori per puntare all´aumento del numero dei lettori abituali, partendo dalla prima infanzia. La presentazione dei libri, a Perugia e a Narni, è a cura di Carla Ida Salviati e Anna Maria di Giovanni, del Gruppo di lavoro per la valutazione e la selezione dei libri per il progetto In Vitro. Interverranno a Perugia, gli assessori regionale alla cultura, Fabrizio Bracco, al Welfare e all´Istruzione, Carla Casciari. Coordinerà l´incontro Baldissera Di Mauro della Cabina di regia regionale del Progetto. Saranno presenti Mariadonata Giaimo, Alessandro Vestrelli, Cabina di regia regionale Progetto In Vitro, Dramane Diego Wague´, Assessore politiche per l´Infanzia Comune di Perugia, Giuseppina Bioli, Direttore del Distretto Sanitario del Perugino, Lorenzo Pierotti, Assessore alla Cultura Comune di Corciano, Antonella Ciotti, Consigliere Comune di Torgiano. A Narni, Comune Capofila della Zona sociale n. 11, all´auditorium di San Domenico, alle ore 16,30, interverranno, oltre all´assessore Bracco, il sindaco della città, Francesco De Rebotti, i membri della Cabina di regia regionale del progetto In Vitro, Anna Maria Petitti, Direttore del Distretto Sanitario di Narni Amelia. Coordinano Gianni Giombolini, Assessore alla Cultura del Comune di Narni, Piera Piantoni, Assessore alle Politiche sociali e Scuola Gli eventi sono organizzati dalla Regione Umbria in collaborazione con i Comuni di Perugia e di Narni e con la partecipazione dei Comuni delle Zone sociali n. 2 e n. 11. Per tenersi aggiornati sul progetto: www.Progettoinvitro.it |
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FVG-SLOVENIA: INAUGURATA MOSTRA FRECCE TRICOLORI A LUBIANA |
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Lubiana, 16 ottobre 2015 - Le Frecce Tricolori a lambire la vetta del monte Tricorno: è questo lo stemma, che unisce uno dei "simboli" del´Italia a quello nazionale sloveno e che l´Ambasciata d´Italia a Lubiana ha creato per suggellare l´amicizia tra i due popoli vicin in occasione della mostra fotografica dedicata alla Pattuglia Acrobatica Nazionale (Pan), che è stata inaugurata ieri nella sede del ministero della Difesa nella capitale slovena. L´iniziativa, curata dalla società Eidos e alla quale ha partecipato l´assessore regionale Gianni Torrenti, s´inserisce nell´ambito delle manifestazioni che l´Ambasciata organizza, in collaborazione con l´Istituto italiano di Cultura e il Ministero della Difesa della Slovenia, per il Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell´Unione europea. La mostra, che è stata negli scorsi anni già allestita a Roma, Praga, Lione e in Svizzera, si articola in oltre venti grandi pannelli fotografici che riprendono le diverse fasi di volo della Pan, cui si aggiungerà anche l´esposizione della strumentazione di bordo e degli oggetti utilizzati dai piloti. "E´ motivo di particolare soddisfazione portare una mostra riguardante una nostra eccellenza tecnologica in un Paese che ci è amico", ha osservato oggi a Lubiana l´assessore Torrenti. L´iniziativa vuole sottolineare l´attenzione che la Presidenza italiana della Ue riserva allo sviluppo della politica europea di sicurezza e di difesa e a mettere in luce l´alto livello di integrazione tra le rispettive Forze armate. Oltre all´attività di controllo dello spazio aereo sloveno, che è supportata nell´ambito dell´alleanza Nato dall´Aeronautica militare italiana e da quella ungherese, Lubiana e Roma collaborano anche nelle missioni internazionali di pace (Bosnia, Kossovo e Libano) e nell´operazione Mare nostrum. A margine dell´evento l´assessore Torrenti si è soffermato sui progetti di collaborazione in corso concernenti il centenario della Grande guerra. "Con la Slovenia abbiamo iniziato - ha spiegato - un percorso che ci permetterà di verificare e rivalutare questo capitolo storico che vedrà, attraverso l´istituzione di una specifica commissione mista, il coinvolgimento degli storici. Credo sia comune volontà rileggere la Prima guerra mondiale che secondo molti di noi non è stata ancora sufficientemente approfondita e di cui non abbiamo ancora compreso l´impatto che ha avuto sui decenni successivi". Sono intervenuti all´inaugurazione il nuovo capo di Stato maggiore della Difesa sloveno Andrej Osterman, l´ambasciatore italiana Rossella Franchini Sherifis e il comandante dell´Aeroporto di Rivolto Francesco Frare. |
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BENI CULTURALI, REGIONE CALABRIA PROROGA LA SCADENZA DEL BANDO DA CINQUE MILIONI DI EURO |
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Catanzaro, 16 ottobre 2014 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha reso noto che la scadenza del bando sulla valorizzazione dei beni culturali è stata posticipata al 27 ottobre 2014 per venire incontro alle richieste avanzate da alcune amministrazioni. Ciò – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – potrà consentire ulteriori possibilità di partecipazione. Com’è noto, si tratta del secondo avviso del genere che la Regione Calabria ha promosso anche in conseguenza dell’accordo con il Ministero in attuazione del Codice dei Beni Culturali. Sono stati messi a bando oltre 5 milioni di euro. La proroga dei termini di presentazione delle domande è sul sito istituzionale www.Regione.calabria.it/istruzione |
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BOLZANO: BENI CULTURALI, PIÙ TUTELE PER LE MURA DI GLORENZA |
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Bolzano, 16 ottobre 2014 - Le mura cittadine di Glorenza, testimonianza storica di fortificazione medievale, saranno più tutelate. La Giunta provinciale, infatti, ha deciso di prevedere una fascia di rispetto di 100 metri. "Si tratta di una tutela indiretta - ha commentato il presidente Arno Kompatscher - a fini paesaggistici". La questione nasce dalle preoccupazioni emerse in seguito al piano urbanistico di Glorenza che prevedeva il divieto assoluto di coltivare piante da frutta in prossimità delle mura cittadine. "Si trattava di una decisione volta a tutelare il paesaggio - ha spiegato Kompatscher - ma gli agricoltori temevano fortemente che si creasse un precedente pericoloso dal loro punto di vista. Per questo motivo si è puntato su una soluzione diversa al problema, una soluzione indiretta resa possibile dalla tutela della fortificazione come bene culturale". Le mura di Glorenza, infatti, possiedono un grande valore culturale e turistico non solo per la cittadina, ma per tutta l´alta Val Venosta, e meritano dunque un´attenzione particolare. In concreto, questo trattamento ad hoc riguarda la creazione di una fascia di rispetto: tutte le particelle fondiarie ed edificabili situate nel raggio di 100 metri dalla cinta muraria saranno poste sotto tutela. "Ciò significa che non potranno essere edificate nuove costruzioni - ha concluso Arno Kompatscher - e che le limitazioni all´attività agricola saranno figlie dei divieti per opere provvisionali e colonne di calcestruzzo per la coltivazione di alberi da frutto, nonchè per impianti di irrigazione fissi, reti o lamine". |
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BIGA MONTELEONE: ASSESSORE UMBRIA FIRMA PETIZIONE PER RIENTRO IN ITALIA |
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Perugia, 16 ottobre 2014 - L´assessore regionale Stefano Vinti ha firmato la petizione lanciata da Tuttoggi.info sul portale Avaaz.org per riportare in Italia la Biga di Monteleone di Spoleto. Straordinario manufatto etrusco del Vi sec. A.c., illecitamente trasferito negli Stati Uniti nel 1903, come dimostrano anche i documenti recentemente ritrovati, la Biga rappresenta una testimonianza della civiltà etrusca di indubbio valore. "Non ci sono motivi validi perché questo importante reperto archeologico rimanga fuori dal contesto in cui fu prodotto e lontano dal luogo in cui venne ritrovato, ha affermato Vinti. Reinserire la Biga di Monteleone nel contesto di provenienza può rappresentare un significativo evento culturale oltre che un potenziale economico per l´Umbria. E´ assolutamente necessario dunque, ha concluso Vinti, che questa opera d´arte sia inserita nella lista dei beni trafugati dall´Italia perché possa al più presto tornare a casa". |
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