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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Ottobre 2014 |
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LA RICERCA DELL’UE PER TRASFORMARE I RIFIUTI ALIMENTARI IN MANGIMI ENTRO IL 2050 SI PREVEDE UN AUMENTO DELLA DOMANDA GLOBALE DI PRODOTTI ALIMENTARI DEL 70%, MENTRE UN FORTE AUMENTO NELL´USO DELLA BIOMASSA ESERCITERÀ A SUA VOLTA PRESSIONI SULL’AGRICOLTURA. |
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Nutrire il mondo senza danneggiare l’ambiente è il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione 2014 — e l’obiettivo di diversi progetti di ricerca finanziati dall’Ue. L’ue sta investendo più di 4 miliardi di euro in ricerca e innovazione per una bioeconomia europea in grado di sfruttare al meglio le nostre risorse biologiche rinnovabili. L’agricoltura è una componente fondamentale per assicurare la produzione alimentare, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e sostenere lo sviluppo nelle zone rurali. L’ue produce il 18% delle esportazioni alimentari mondiali, per un valore di 76 miliardi di euro. Tuttavia, nell’Ue e altrove, i rifiuti agricoli frenano gli agricoltori e costano denaro ai contribuenti — tra 55 e 99 euro per tonnellata. Trasformare i rifiuti agricoli in mangimi — la soluzione privilegiata dal progetto di ricerca Noshan finanziato dall’Ue — aprirebbe nuove opportunità agli agricoltori riducendo la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di questi prodotti. Ciò contribuirebbe, a sua volta, a creare nuovi posti di lavoro "verdi" nei settori della raccolta e del trattamento dei rifiuti e in quello della produzione di mangimi. Il concetto sarà accolto con particolare favore nelle aree rurali, dove la crescita è meno sostenuta rispetto a quelle urbane e l’industria dei mangimi costituisce un potente motore economico. "Nel mondo un terzo del cibo prodotto per il consumo umano va perduto o viene gettato via — in totale 1,3 miliardi di tonnellate all’anno — e la trasformazione alimentare produce una grande quantità di tali rifiuti", ha spiegato il coordinatore scientifico del Noshan Montse Jorba, del centro tecnologico spagnolo Leitat. "I prodotti ortofrutticoli presentano tassi di spreco più elevati rispetto a qualsiasi altro alimento. Ciò comporta un grave sperpero di risorse, dall´acqua al suolo, all´energia, alla manodopera e al capitale". Il progetto Noshan trasformerà i rifiuti alimentari — in particolare frutta, verdura e latticini — in mangimi a basso costo, mantenendo al contempo basso il consumo energetico. L´équipe — costituita da centri di ricerca, da un´università e da imprese di sei paesi dell’Ue più la Turchia — ha iniziato nel 2012 a valutare il valore di diversi tipi di rifiuti, realizzando una banca dati di potenziali ingredienti dei mangimi. Al termine del progetto, previsto per il 2016, l´équipe avrà inoltre individuato le migliori tecnologie per ricavare e migliorare le sostanze utili da ogni tipo di rifiuti. Noshan offre inoltre al settore agricolo europeo la possibilità di conseguire una maggiore sostenibilità. Utilizzare i rifiuti organici come risorsa aiuterà il settore a ridurre il proprio impatto ambientale. I processi elaborati dal progetto aiuteranno le aziende agroindustriali a recuperare le calorie contenute negli alimenti gettati via e l’energia impiegata per produrli, e porterà inoltre a una significativa riduzione del consumo idrico (i rifiuti alimentari sono responsabili di oltre un quarto del consumo totale mondiale di acqua dolce). Riducendo la necessità di produrre separatamente i mangimi, l’approccio del Noshan potrebbe attenuare la crescente concorrenza tra la produzione di alimenti e quella di mangimi, che necessitano entrambe di suolo e acqua. Noshan sta inoltre studiando degli ingredienti funzionali dei mangimi derivati dai rifiuti alimentari atti a soddisfare esigenze specifiche degli animali, quali la salute e la prevenzione delle malattie. Ad esempio, i ricercatori attualmente stanno individuando fibre e peptidi (composti chimici) funzionali nei rifiuti. Questi verranno poi utilizzati per sviluppare mangimi specifici per i suini e il pollame. La sicurezza è garantita grazie a un´intensa attività di monitoraggio, che copre ogni passaggio dai rifiuti grezzi al prodotto finale. La sicurezza, insieme alla fattibilità tecnica ed economica di ciascun processo studiato, sarà uno dei criteri in base ai quali l´équipe Noshan deciderà quali strategie e prodotti commercializzare. "La bioeconomia in Europa ha un valore di 2 000 miliardi di euro e rappresenta 22 milioni di posti di lavoro, motivo per cui è il fulcro di Orizzonte 2020", ha dichiarato il commissario per la ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn. "Progetti come Noshan mettono insieme ricercatori e imprese per rafforzare la nostra economia e migliorare la nostra qualità della vita in modo sostenibile". Contesto Al progetto Noshan sono stati assegnati poco meno di 3 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del settimo programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (2007-2013). Esso riunisce istituti di ricerca, una università, grandi aziende e Pmi del settore alimentare di Spagna, Belgio, Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi e Turchia. Il 1° gennaio 2014 l´Unione europea ha varato un nuovo programma per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione, Orizzonte 2020. Nei prossimi sette anni circa 80 miliardi di euro saranno investiti in progetti di ricerca e innovazione per sostenere la competitività economica dell´Europa e ampliare le frontiere del sapere umano. Il bilancio Ue per la ricerca mira in gran parte a migliorare le condizioni di vita dei cittadini in settori come la sanità, l´ambiente, i trasporti, l´alimentazione e l´energia. I partenariati di ricerca con l´industria farmaceutica, aerospaziale, automobilistica ed elettronica promuovono a loro volta gli investimenti del settore privato a sostegno della crescita futura e della creazione di posti di lavoro altamente qualificati. Orizzonte 2020 presterà ancora maggiore attenzione alla trasformazione di idee eccellenti in prodotti, processi e servizi commercializzabili. |
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WORLD EXPO TOUR LONDRA, MARONI: FELICI DI ADESIONE REGNO UNITO
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Londra/gb - "In Lombardia stiamo lavorando intensamente per Expo 2015. 147 partecipanti ufficiali, che rappresentano circa il 93 per cento della popolazione mondiale, molti dei quali parteciperanno all´evento attraverso l´innovativo progetto dei Cluster dedicati a uno specifico tema: Riso, Cacao, Caffè, Cereali e Tuberi, Frutta e Legumi. È stato stabilito il record di Padiglioni nazionali: circa 60. Anche l´Unione europea, le Nazioni unite e la Santa Sede saranno presenti". Lo ha detto il presidente Roberto Maroni, intervenendo in apertura dei lavori del ´Climate, Food and Human Health´, il simposio italo-britannico dedicato a Expo Milano 2015, a Londra. La capitale del Regno Unito, che ospitò la prima Esposizione universale, ospita la nona tappa del ´World Expo Tour´ della Regione Lombardia, per promuovere l´Esposizione di Milano nel mondo. Padiglione Uk - "Siamo felici che anche il Regno Unito abbia aderito all´Esposizione - ha proseguito -. Il Padiglione Uk avrà come tema ´Coltivato in Gran Bretagna´, un concept che rappresenta gli ideali di laboriosità e cooperazione, che fanno da sfondo alla partecipazione del Regno Unito all´evento, attraverso un progetto dal design innovativo che sarà realizzato da Wolfgang Buttress". Lombardia - A Londra per la nona tappa del ´Wordl Expo Tour´, Maroni ha presentato le caratteristiche della Lombardia. "E´ La regione più popolosa d´Italia - ha spiegato -, con circa 10 milioni di abitanti, è la regione con il maggior numero di imprese, oltre 800.000, quasi un quinto del totale nazionale; è la prima regione d´Italia per produzione agricola e agroalimentare". "Ecco perché Expo è così importante per noi", ha detto, introducendo i temi della manifestazione: food safety e food security. Lotta Alla Contraffazione - "La Regione Lombardia sta promuovendo e diffondendo fra i Paesi partecipanti il documento anti contraffazione alimentare" ha spiegato ancora Maroni. "Il cosiddetto fenomeno dell´Italian sounding, cioè il consumo di prodotti che sembrano italiani ma in realtà non lo sono, provoca danni per 60 miliardi all´anno per le imprese italiane oltre a danni seri per la salute dei cittadini", ha detto il presidente. "Per questo in Lombardia abbiamo anche costituito ´Il Centro internazionale di documentazione e studio sulle norme e sulle politiche pubbliche in materia di alimentazione´, che costituirà un riferimento importante per raccogliere tutta la normativa nazionale, europea ed extraeuropea sul tema dell´alimentazione e agirà come un think thank, producendo dossier e studi e sollecitando gli attori e le istituzioni più influenti ad agire sul tema del cibo. Il Centro ha già in programma di collaborare, nel corso del 2015, con l´Organizzazione delle Nazioni Unite, per definire una convenzione sul cibo garantito". L´anno Prossimo Lombardia Per 6 Mesi Centro Del Mondo - "Per sei mesi, l´anno prossimo, la Lombardia sarà il centro del mondo e Milano sarà la capitale dell´Europa. Noi siamo pronti, come sempre, per fare la nostra parte e non lo dico solo da presidente della Regione Lombardia, ma da italiano". La Prima Esposizione - "Nel 1851, la prima Esposizione universale accolse qui vicino persone venute da ogni dove per vedere coi propri occhi una ´Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations´ - ha aggiunto Maroni -. A distanza di oltre 150 anni, più che di vedere cosa fanno gli altri e di dimostrare che cosa siamo in grado di fare, abbiamo bisogno di momenti di ascolto reciproco e di confronto, che possano portare all´elaborazione di nuove strategie. Questo vuole essere dunque il mio impegno come governatore della Regione che ospiterà l´Expo". |
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EXPO´ 2015: PROGETTO REGIONALE ABRUZZO CAPOFILA "REGIONI APPENNINICHE" |
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Pescara - Vino, olio e pasta, le icone della nostra eccellente tradizione enogastronomica saranno gli ambasciatori dell´Abruzzo all´Expo 2015 di Milano. Il progetto Abruzzo-expo 2015 si articolerà in tre fasi: "In cammino verso l´Expo", la "Presenza a Milano" e dall´"Expo ai territori". Definite le scelte strategica la Regione provvederà a coinvolgere gli operatori economici, a partire dalle organizzazione di categoria, che saranno convocate nei prossimi giorni. Il progetto è stato puntualizzato al tavolo istituzionale di coordinamento regionale dell´Expo, presieduto stamane dal consigliere delegato, Camillo D´alessandro. D´alessandro ha spiegato nel merito come si articolerà la presenza dell´Abruzzo. Anzitutto la fase preparatoria denominata "In cammino verso l´Expo". Si immagina una animazione con alcuni appuntamenti salienti, il primo dei quali è previsto il 14 novembre alla presenza del ministro dell´Agricoltura, Maurizio Martina, delegato all´Expo, nella sede dell´officina storica della Sangritana a Lanciano. Da qui seguiranno tappe sul territorio regionale raggiunte con il treno. Saranno invitati buyer, giornalisti internazionali, operatori turistici nei luoghi più rappresentativi, "nell´intento - come ha detto D´alessandro - di creare attenzione e curiosità attorno alla nostra Regione in un crescendo di protagonismo che vedrà la massima manifestazione a Milano". La progettazione dello stand è stata affidata alla Facoltà di Architettura di Pescara, i supporti tecnologici ed il portale alla Facoltà di Ingegneria dell´Aquila, il progetto di comunicazione all´Università di Teramo. Accanto alla partecipazione all´interno del padiglione Expò e padiglione Italia, la Regione intende assicurare la propria presenza, contestualmente alla manifestazione, in location fuori l´area Expo, dove organizzare eventi ed incontri tra operatori economici. L´ultima fase, denominata dall´"Expo ai territori", rappresenta la fase conclusiva fondamentale per ospitare in Abruzzo turisti ed operatori. A Milano si attendono oltre venti milioni di presenze. "Noi avremo colto il nostro obiettivo ? ha concluso D´alessandro ? solo se riusciremo ad incuriosire, ad evocare emozioni, sapendo che gli operatori ci dicono che l´Abruzzo non è ancora una destinazione. Noi dobbiamo fare in modo che lo diventi, partendo dalla capacità di comunicare il nostro territorio". Ancora D´alessandro: "Il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli è riuscito a candidare ed ottenere che la nostra Regione sia capofila a Milano di un progetto interregionale denominato Regioni appenniniche. Ciò rappresenta un importante riconoscimento ottenuto in sede di conferenza delle Regioni". |
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BANCA DELLA TERRA, ASSESSORE LIGURIA: “PRONTI CON UN NUOVO BANDO PER FAR FRONTE ALL’INTERESSE” |
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Chiusi i bandi per la concessione dei contributi, boom di richieste Genova. Sono state oltre 130 le richieste di contributo arrivate alla Regione Liguria da parte delle imprese agricole che vogliono aumentare la superficie utilizzata per il recupero dei terreni incolti, a fronte di un milione di euro disponibili, come previsto dalla legge voluta dalla Giunta regionale sulla banca della terra. Un numero di domande inaspettato, secondo il dipartimento agricoltura della Regione Liguria, che testimonia il forte interesse da parte di imprese agricole e proprietari a incrementare la superficie agricola e acquistare nuovi fondi funzionali al riordino fondiario. "Alla luce dell´interesse suscitato dal bando – spiega l´assessore regionale all´agricoltura Giovanni Barbagallo – vogliamo aprire in tempi brevissimi un nuovo bando per la concessione di contributi funzionali all´aumento della superficie agricola non utilizzata. Il nuovo bando dovrebbe restare aperto tutti il mese di novembre, consentendo anche a coloro che hanno presentato una domanda incompleta o in ritardo a valere sul primo bando di reiterare la richiesta di contributo". Oltre al bando sulle terre incolte si è chiuso nei giorni scorsi quello relativo alla costituzione di consorzi tra proprietari di boschi per la gestione associata delle risorse forestali. "Grazie a questo ulteriore bando – aggiunge Barbagallo – potranno sorgere 4 nuovi concorsi dediti allo sviluppo della selvicoltura, un´attività molto importante in Liguria che è la prima regione in Italia per indice di boscosità, con il 70% del territorio coperto da foreste". Approvata in consiglio regionale lo scorso marzo la legge che istituisce la Banca della Terra era stata annunciata dall´assessore all´agricoltura nel 2012 per preservare il territorio attraverso il rilancio delle attività agricole-forestali, favorendo la ripresa dell´agricoltura e della selvicoltura. In Liguria infatti nell´ultimo mezzo secolo si è registrare una pesante diminuzione della superficie coltivata che è passata dal 40% sul totale del territorio nel 1961 all´8% di oggi con il parallelo aumento della superficie boscosa, dal 44% al 70%. |
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AGROALIMENTARE E PRODOTTI TIPICI: L´AUR ORGANIZZA UNA BUSINESS VISIT PER DICEMBRE |
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Perugia - L´agenzia Umbria Ricerche ha organizzato per il 17 ed il 18 dicembre prossimi, una Business Visit in Umbria nel settore dell´agroalimentare e dei prodotti tipici. Durante queste giornate le imprese e le istituzioni umbre che si occupano del settore avranno la possibilità di incontrare esperti e manager provenienti dall´estero così da stabilire e/o potenziare i contatti e le possibilità di internazionalizzazione. "Il Quadro Strategico della Regione Umbria 2014-2020, ha affermato il direttore dell´Aur, Anna Ascani, evidenzia come l´agricoltura continui a rappresentare un importante fattore di sviluppo economico, soprattutto se si supera la logica assistenziale, finalizzata alla mera tutela del paesaggio e del territorio, per proiettarla verso nuovi mercati e target di consumatori, facendo leva su innovazione, ricerca e diversificazione. La nuova fase di programmazione del Feasr prevede quindi una concentrazione su obiettivi chiave quali l´eccellenza agroalimentare, l´eccellenza ambientale del territorio rurale dell´Umbria, l´eccellenza sociale e rurale, che richiedono un forte impegno verso il trasferimento di conoscenze e di innovazione nel settore agricolo e rurale e la promozione della filiera agroalimentare. Considerando il buon piazzamento di imprese e organismi di ricerca umbri nel Cluster Tecnologico Nazionale sull´Agrifood, ha sottolineato Ascani, l´Umbria rurale, degli agriturismi e dell´agroalimentare è senza dubbio attrattiva anche per organismi stranieri intenzionati a cooperare in un ambito con ottime prospettive di sviluppo e caratterizzato da un´elevata distintività delle produzioni (olio e vino su tutti, ma anche tartufi, lenticchie, cioccolato, etc.)". Le imprese e le istituzioni umbre possono richiedere di partecipare compilando la sezione "Operatori economici umbri" sul sito www.Brainbackumbria.eu nella sezione dedicata alle Business Visit. Nei due giorni verranno organizzati workshop, incontri B2b, tavole rotonde che permetteranno di conoscere meglio le potenzialità dei nostri emigrati, i quali metteranno a disposizione le proprie competenze e conoscenze per migliorare le capacità di internazionalizzazione dell´economia umbra. Tra i soggetti che parteciperanno alle Business Visit saranno presenti: un importante manager del settore agricolo ed agroalimentare proveniente dalla Bulgaria che gestisce attualmente una società di internazionalizzazione delle imprese estere sul territorio bulgaro; un sales manager che risiede in Polonia, paese in forte espansione economica, nel quale i prodotti del "made in Italy" sono molto richiesti in quanto sinonimo di elevata qualità; un esperto in prodotti enogastronomici che intende avviare una start up di import-export di prodotti tipici tra l´Umbria e la Francia; un esperto del settore dell´olio, proveniente dall´Argentina, che intende stabilire con l´Umbria rapporti sia di tipo commerciale che di joint-venture dedicate alla produzione; il manager di un´impresa con sede in Singapore che si occupa di vino e di specialità alimentari ed un esperto in esportazioni verso il Brasile. I soggetti provenienti dall´estero possono partecipare inviando la propria richiesta sulla modulistica relativa all´Avviso Pubblico "Progetto Brain Back - Promozione della partecipazione di emigrati dall´Umbria a Business Visit volte a supportare l´internazionalizzazione della regione", finalizzato a contribuire al consolidamento e all´accrescimento della propensione all´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e della regione. E´ previsto il rimborso delle spese sostenute per il viaggio, l´alloggio e il vitto di coloro che decidono di investire su questo progetto. I soggetti che parteciperanno alla Business Visit avranno inoltre l´occasione di prendere parte a workshop di presentazione di alcune "Buone pratiche" ed "Eccellenze" imprenditoriali, fare visite guidate ad alcune aziende leader del settore, intervenire ad una tavola rotonda di confronto e discussione tra i partecipanti, al fine di sistematizzare le conoscenze apprese e abbozzare un protocollo di intenti per future collaborazioni. Gli emigrati umbri interessati (e di questa categoria fanno parte anche i soggetti che hanno conseguito una laurea o un dottorato presso un´università dell´Umbria) possono richiedere di partecipare compilando gli allegati all´Avviso Pubblico presenti sul sito www.Brainbackumbria.eu nella sezione opportunità. Tutti coloro che parteciperanno a tale Business Visit potranno anche prendere parte al Meetalents 2014, il meeting che mette in contatto i talenti espatriati con le imprese e le istituzioni italiane, che si terrà a Perugia il 19 dicembre. |
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MILANO: CINQUANTA AREE IN CITTÀ PER I FARMERS’ MARKET A FILIERA CORTA L´INIZIATIVA È VOLTA ALLA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO AGRICOLO MILANESE E ALLA PROMOZIONE DEI PRODOTTI RURALI A FILIERA CORTA |
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Milano – Da piazza Duca d’Aosta davanti alla Stazione Centrale alla piazzetta dell’Ortica, dal parco Alessandrini a piazza San Nazaro in Brolo alle spalle di corso di Porta Romana, da piazza Santa Maria del Suffragio in corso Xxii Marzo al parco cascine Chiesa Rossa, da piazzetta Capuana a via Pirelli in zona Bococca: sono alcune delle 47 aree pubbliche individuate dalle nove Zone cittadine per ospitare i farmers’market, i mercati delle eccellenze agricole milanesi e lombarde. Palazzo Marino dà il via a una nuova iniziativa di valorizzazione del territorio agricolo milanese e di promozione dei prodotti rurali a filiera corta, anche in vista di Expo 2015. “Sosteniamo con forza l’agricoltura milanese e lombarda, che produce eccellenze apprezzate ovunque, in Italia e nel mondo: aziende e prodotti che vogliamo promuovere e valorizzare sempre più anche in vista di Expo 2015, importante vetrina per la ricchezza agricola del nostro territorio”, ha detto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica con delega all’Agricoltura Ada Lucia De Cesaris. Il progetto sperimentale di due anni è rivolto a operatori agricoli, coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, società agricole, singoli o associati, iscritti alle Camere di Commercio della Regione Lombardia o delle Province immediatamente limitrofe: fino al prossimo 14 novembre potranno presentare le domande per la concessione delle aree pubbliche che il Comune di Milano destina all’istituzione e allo svolgimento dei mercati. Oltre alla vendita diretta delle eccellenze agricole, potranno essere realizzate anche attività didattiche, culturali, artistiche, dimostrative per promuovere una corretta alimentazione, a partire dai bambini, e sensibilizzare i consumatori verso i prodotti alimentari, tradizionali e artigianali dei territori rurali. Ogni area avrà un “referente di mercato” che sarà responsabile della sua organizzazione e gestione: sarà individuato dagli stessi operatori agricoli tra le imprese, le cooperative, i consorzi, le confederazioni di settore, le società di gestione dei distretti, le associazioni no profit, le onlus, le imprese sociali con sede in Lombardia o nelle Province limitrofe. Particolare attenzione sarà rivolta alla tracciabilità dei prodotti, con il riconoscimento della loro origine, delle aziende agricole e dei Comuni di provenienza. È previsto inoltre che ogni mercato abbia un’immagine coordinata e che la disposizione delle strutture di vendita sia in linea con il contesto urbano e lo spazio pubblico circostante. |
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L FAGIOLO ROSSO DI PIGNOLA AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO |
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Per la prima volta , grazie alla collaborazione del Comune di Pignola e con il patrocinio del Gal Basento Camastra, i produttori dell’associazione Coltivatori custodi del fagiolo rosso scritto del pantano di Pignola, saranno presenti al Salone del Gusto e Terra Madre 2014 che si terrà a Torino a partire dal 23 al 27 ottobre prossimi con un prodotto d’eccellenza del territorio di Pignola. Ad oggi – si legge in un comunicato dell’assessore al Comune di Pignola, Enza Rosa - si è lavorato al recupero della sua coltivazione con iniziative specifiche, anche attraverso campi dimostrativi, al fine di rendere evidente le differenti fasi della coltivazione cui seguono attività di valorizzazione attraverso la preparazione di piatti ad opera di chef lucani. Questo fagiolo, insieme a tutti gli altri presidi ed agli altri prodotti dimostra come solo attraverso la tutela e la salvaguardia della biodiversità sarà possibile nutrire il pianeta senza trascurare la sostenibilità. |
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PUGLIA: IMPORTANTE INTESA RAGGIUNTA PER AGGREGAZIONE IN OLIVICOLTURA
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Importante intesa raggiunta dalla commissione politiche agricole nazionale coordinata dall´assessore alle risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni. E’ stato approvato lo schema di decreto che consente il riconoscimento delle nuove organizzazioni di produttori olivicole. “La Puglia ha saputo raccogliere la sfida dell´aggregazione molto di più di altre regioni olivicole nella convinzione che questa debba essere la via per il rilancio di un settore importantissimo per la nostra regione” – ha detto l’Assessore Nardoni. “I requisiti per il riconoscimento garantiscono aggregazioni vere, con almeno 1000 soci ed un fatturato di 750.000 euro, oltre alla prevalenza del prodotto dei soci rispetto a quello complessivamente commercializzato dalla Op. Ma il risultato raggiunto consente anche di ridefinire le risorse complessivamente destinate al settore per le attività che le Organizzazioni di Produttori dovranno svolgere sulla base dei nuovi programmi. La Puglia incrementa le proprie risorse di circa il 20% e passa da 7,400 a 9,100 milioni di euro annui con un incremento in valore assoluto di 1,700 milioni di euro annui da destinare al finanziamento dei programmi delle Op del settore olivicolo. Questo risultato – ha commentato infine l’Assessore Nardoni - consente di migliorare quello già raggiunto con le decisioni su primo e secondo pilastro e dimostra l´attenzione della Puglia verso un settore ritenuto strategico per tutta la nostra regione”. |
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REGIONE EMILIA ROMAGNA, CONTRIBUTI POST SISMA ALLE IMPRESE AGRICOLE.
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Bologna – “Ad oggi, in merito ai termini di scadenza entro i quali presentare domande di contributi a seguito dei danni derivanti dal terremoto 2012, esiste una discrepanza tra le imprese agricole e le altre imprese. La discrepanza è insita nelle decisioni comunitarie sugli aiuti di Stato: quella per le imprese agricole recita che il saldo di tutti i contributi deve avvenire entro 4 anni dal verificarsi dell’evento, e quindi entro il maggio 2016; quella delle altre imprese non riporta alcuna scadenza per i saldi dei danni subiti.” Così Valtiero Mazzotti, direttore generale all’Agricoltura della Regione Emilia-romagna interviene in risposta alla critica mossa oggi dalla Lega Nord sulla vicenda relativa alla proroga del termine di scadenza delle domande. “Non abbiamo condiviso – spiega Mazzotti – questa disparità che ci impone di fissare anche date più stringenti per la presentazione delle domande e fin dallo scorso settembre stiamo operando con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per ottenere dall’Unione europea la proroga del termine per il saldo dei contributi concessi di almeno un anno, proprio perché siamo consapevoli delle difficoltà con le quali si devono misurare le nostre aziende ogni giorno nel difficile percorso della ricostruzione”. |
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PESCA FVG: APPROVATO CALENDARIO ETP 2015 ATTIVITA´ ACQUE INTERNE |
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Trieste - È stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla caccia e risorse ittiche, Paolo Panontin, il Calendario pesca sportiva nelle acque interne del Friuli Venezia Giulia per il 2015. Si tratta dello strumento che disciplina tale attività sul territorio regionale, comprese le superfici dei parchi e delle riserve naturali. "A giugno di quest´anno - spiega Panontin - abbiamo demandato al Consiglio direttivo dell´Ente Tutela Pesca (Etp) il compito di deliberare autonomamente, e annualmente entro il 15 settembre, il Calendario per la pesca sportiva nel Friuli Venezia Giulia". "Calendario - prosegue l´assessore - che naturalmente deve poi essere approvato dalla Giunta regionale; nel documento vengono indicate le coordinate geografiche e i sistemi e i mezzi consentiti nelle nostre acque interne, vengono istituiti regimi particolari di pesca per la tutela di particolari interessi di carattere ecologico, scientifico e turistico, e si prevedono divieti temporanei all´esercizio della pesca nelle acque interessate dal ripopolamento". Il Calendario dell´Etp indica le misure minime di cattura delle specie ittiche consentite, il tipo di attrezzi e mezzi ammessi per la pesca, il numero di esemplari che è possibile catturare, il numero delle giornate di pesca, e infine le modalità di pesca vietate. Ogni pescatore non potrà superare le sedici uscite al mese; quelle non effettuate non saranno recuperabili nei mesi successivi; mentre non si potranno effettuare più di 8 uscite mensili con catture di anguille. Il territorio di competenza dell´Etp è suddiviso in 15 Collegi di pesca: Gorizia, Pordenone, Sacile, San Vito al Tagliamento, Gemona-san Daniele, Tarcento-nimis, Cividale del Friuli, Codroipo-latisana. E in due zone: la A, situata a Sud della Statale 14 e la B a Nord della statale 14. Nella zona A, nel 2015 sarà consentito pescare per tutto l´anno, mentre nella zona B e nelle acque situate a Sud della Statale 14, comprese nel Collegio 2, Sagrado-monfalcone-trieste, lungo il fiume Isonzo dalla Statale 14 ai pali dell´ex ponte della Colussa, e lungo il Canale Brancolo, dalla Ss 14 alla strada provinciale Monfalcone-grado, si potrà pescare dalle ore 7 dell´ultima domenica di marzo, all´ultima domenica di settembre. È inoltre consentito pescare e trattenere salmonidi, salvo la trota marmorata e gli ibridi, dalla chiusura generale della pesca, fino al 31 dicembre, nel campo di gara fisso, e nei campi di gara indicati dall´articolo 10 del regolamento. Mentre, dalla chiusura generale della pesca, al 31 dicembre, sono effettuabili solo gare nei campi, con le specie autorizzate. La pesca è consentita dalle ore 10, salvo il giorno di apertura generale, alle ore 24. In tutte le acque della Regione è vietato pescare e trattenere le seguenti specie ittiche: anguilla, dall´1 gennaio alle ore 7 dell´ultima domenica di marzo e dalle ore 24 dell´ultima domenica di settembre al 31 dicembre: nel canale brancolo (collegio 2 Sagrado-monfalcone-trieste) e in tutti i suoi affluenti dall´1 gennaio al 31 dicembre; barbo, dal 15 maggio al 15 giugno; luccio dal 15 maggio al 15 giugno; trota e salmerino, dall´1 gennaio alle ore 7 dell´ultima domenica di marzo e dalle ore 24 dell´ultima domenica di settembre al 31 dicembre; temolo, dall´1 gennaio al 31 maggio e dalle ore 24 dell´ultima domenica di settembre al 31 dicembre. E´ altresì vietato: trattenere carpe e tinche tutto l´anno; effettuare la pesca dello storione e la cattura di gamberi di acqua dolce. Gli esemplari di gambero rosso della Luisiana (Procambarus Clarkii) catturati accidentalmente devono essere tutti trattenuti, soppressi e possibilmente consegnati all´Etp. Il loro rinvenimento e la costatazione di mortalità anomale di gamberi di acqua dolce devono, inoltre, essere tempestivamente segnalati all´Etp. |
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