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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Ottobre 2014 |
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RAFFINERIA GELA: MISE, RICONVERSIONE VERDE E SALVAGUARDIA OCCUPAZIONE DIRETTA E INDOTTA PASSI AVANTI NEL CONFRONTO, NUOVA CONVOCAZIONE ENTRO 15 GIORNI |
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Roma, 22 ottobre - Riqualificazione produttiva e ambientale in direzione di una riconversione verde dell´intera area, salvaguardando al contempo i livelli occupazionali diretti e indotti. E´ questo l´obiettivo che dovrà essere conseguito dal Piano industriale per la conversione della Raffineria di Gela, discusso ieri in una riunione al ministero dello Sviluppo economico. All´incontro, coordinato dal Ministro Federica Guidi e successivamente presieduto dal Vice Ministro Claudio De Vincenti, hanno partecipato il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, il sindaco del Comune di Gela, Angelo Fasulo, i vertici di Eni Raffineria, Confindustria Sicilia e i sindacati di categoria nazionali e territoriali. Al termine della riunione le parti hanno condiviso un verbale con i contenuti fondamentali che costituiranno la base del Protocollo di Intesa che si punta ad approvare nel prossimo incontro previsto tra due settimane. |
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CASE FANTASMA MALPENSA: PRESTO I LAVORI |
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Milano, 22 ottobre 2014 - "Stiamo rispettando i tempi stabiliti: il 6 novembre verranno aperte le offerte pervenute per i lavori di demolizione di una prima parte delle ´case fantasma´ attorno allo scalo di Malpensa. Potremo così procedere, dopo l´aggiudicazione della gara, ai lavori di abbattimento, che dovranno essere conclusi entro l´apertura di Expo 2015". Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, che, a Milano, ha presieduto il Comitato Malpensa, che coinvolge i tre Comuni varesini di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo, i Ministeri dello Sviluppo economico, dell´Ambiente e delle Infrastrutture e tutti i soggetti facenti parte dell´accordo sulle aree delocalizzate intorno allo scalo. Delocalizzazione Iniziata Nel 2001 - La delocalizzazione degli immobili in prossimità dell´aeroporto di Malpensa è iniziata nel 2001, comportando l´acquisizione di circa 250 immobili (circa 540 unità immobiliari, quindi famiglie). Queste abitazioni, oggi in stato di abbandono, sono nel tempo state oggetto di atti vandalici, furti e occupazioni abusive, che determinano una grave situazione di degrado urbano e sociale, con conseguenti problemi di sicurezza. Bando Di Gara - "Il bando di gara curato da Aler Varese - ha commentato Viviana Beccalossi - è aperto dal 10 ottobre e suddiviso in due lotti: il primo riguarda i lavori di demolizione di parte degli edifici indicati dal Comune di Lonate Pozzolo, il secondo riguarda quelli indicati da Ferno e Somma Lombardo. Stiamo agendo grazie alla disponibilità finanziaria di circa 4 milioni di euro stanziati da Regione Lombardia. Il tempo utile per ultimare i lavori compresi nell´appalto è fissato in 100 giorni a partire dalla consegna all´azienda aggiudicatrice". Tempi Rispettati - "Il lavoro di squadra - ha concluso Viviana Beccalossi - che tutti gli Enti coinvolti stanno compiendo, ci permette di essere completamente in linea con i tempi stabiliti per questa prima fase del progetto. È un impegno che la Giunta Maroni ha preso con la popolazione locale, rilanciando la necessità di riqualificare quella che è di fatto una delle porte principali per la Lombarda. Un impegno che stiamo onorando concretamente e nella massima trasparenza delle procedure". |
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EDILIZIA: VALMAGGIA: CON IL MUDE IL PIEMONTE SI CONFERMA ESEMPIO DI SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA PRATICHE EDILIZIE ON LINE: APPROVATA LA DELIBERA CHE ADOTTA E DIFFONDE I NUOVI MODELLI DI PRESENTAZIONE DELLE ISTANZE |
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Torino, 22 ottobre 2014 - “La Regione Piemonte si conferma pioniera della semplificazione amministrativa con la diffusione dei moduli unificati per le pratiche edilizie. Grazie al sistema telematico Mude Piemonte, un portale regionale già attivo da due anni, sarà da oggi possibile, per Comuni e professionisti, scaricare in formato digitale i nuovi modelli adeguati alla normativa nazionale e approvati in sede di Conferenza Unificata Stato-regioni e Autonomie locali”. È quanto ha affermato l’assessore all’Urbanistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, in merito alla delibera, approvata oggi dalla Giunta, che adegua la modulistica regionale ai modelli semplificati nazionali, tenendo conto della specifica legislazione regionale piemontese in virtù di quanto disposto, in tema di materie concorrenti, dall’articolo 117 della Costituzione. Il Sistema Mude Piemonte, modello unico digitale per l’edilizia, è stato ad oggi adottato da 180 comuni piemontesi, di cui 70 hanno già previsto l’attivazione on line, arrivando a promuovere ben 75mila pratiche da parte di 9mila professionisti. I moduli disponibili sul portale sono la Cil, Comunicazione di inizio lavori, la Dia, Dichiarazione di inizio attività, la Scia, Segnalazione di certificazione di inizio attività, e il Permesso di costruire. Il funzionamento della piattaforma è molto semplice. Qualsiasi professionista, attraverso il portale, può inviare on line le pratiche relative ai Comuni che hanno aderito al servizio. Da oggi i modelli scaricabili saranno univoci rispetto a quelli adottati a livello nazionale, con i dovuti adeguamenti in funzione di quanto previsto dalla specifica normativa regionale. “È un passo importante che tante altre regioni ci invidiano”, ha commentato Valmaggia. “La Regione Piemonte – ha proseguito l’assessore – prima di altre aveva sviluppato un sistema innovativo, utile ad agevolare i cittadini in un’ottica di semplificazione e di sburocratizzazione. Il modello piemontese è stato utilizzato per la prima volta in occasione della gestione delle pratiche del post-sisma in Emilia Romagna, al fine di una buona collaborazione fra Regioni. Sapere che a livello nazionale si è preso spunto dal nostro sistema, al fine di creare nuovi modelli a cui tutte le Regioni si devono adeguare, ci riempie d’orgoglio”. Il sistema Mude Piemonte è disponibile alla pagina: www.Mude.piemonte.it |
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IL CONTRATTO DI RETE NELL´INTERMEDIAZIONE IMMOBILIARE IN FASE DI COSTITUZIONE LA PRIMA RETE NEL SETTORE IMMOBILIARE LA “RETE” PER RIDURRE I COSTI, AUMENTARE LA MASSA CRITICA E INNOVARE |
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Trieste, 22 ottobre 2014 - In un mercato immobiliare in costante evoluzione lo strumento del contratto di rete diventa una valida opportunità a favore degli operatori immobiliari che desiderano crescere e innovarsi offrendo agli utenti servizi sempre più efficienti e professionali. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’aggregazione è stata la via che ha consentito di superare i momenti di difficoltà, creando al contempo un nuovo approccio al mercato. Questo il tema approfondito ieri nella sala Maggiore della Camera di Commercio di Trieste nell’incontro dal titolo "Il contratto di rete nell´intermediazione immobiliare" . <Le reti di impresa - ha commentato il presidente camerale Antonio Paoletti - rappresentano un forma di aggregazione e coordinamento destinata alle Pmi che consente di aumentare la massa critica, ridurre i costi e innovare. Attraverso Aries la Camera di Commercio ha già dato vita a tre reti d’impresa: Trs, Trieste Refitting System nel settore nautico; Tyb, Trieste Yacht Bearth, specializzata nell’accoglienza di yacht e megayacht; Artemuro, nel settore della decorazione per interni. Oggi siamo a presentare assieme agli operatori l’avvio di un’altra rete, questa volta in ambito immobiliare>. Stefano Nursi, presidente Fiaip Trieste, ha tracciato un quadro della situazione nazionale, regionale e provinciale, dove <le compravendite complessive dal 2011 al 2013 nel Friuli Venezia Giulia hanno registrato - ha detto - una flessione del 29% (9.951 gli atti), contro un perdita nazionale di ben 200 mila compravendite e una flessione ben superiore a quella della nostra regione. Per quest´anno le proiezioni sono in crescita e - conclude Nursi - a Trieste prevediamo di arrivare a quota 2400, a Udine a 4100, poi Pordenone a 2150 e Gorizia a 1150>. È in questa fase che è necessario aiutare il mercato a ripartire. <Per tale ragione - ha inteso evidenziare Andrea Oliva, presidente Fimaa Fvg - è in fase di costituzione la prima rete di imprese locale. Hanno già dato la disponibilità 45 agenzie del territorio e auspichiamo ne aderiranno ulteriori>. I vantaggi di una rete sono quelli di condividere costi fissi e servizi in outsourcing, promuoversi assieme in Italia e all´estero, sviluppare attività di innovazione prodotto. Una "rete d´impresa" è una forma di aggregazione tra diverse imprese che collaborano per il raggiungimento di un obiettivo comune attraverso un accordo, il "contratto di rete". Rispetto ai consorzi e alle associazioni temporanee d´impresa, la rete d´impresa si pone come uno strumento più certo nelle regole di collaborazione, più lungo nella sua durata rispetto l´Ats, ma senza i vincoli economici e organizzativi previsti dal consorzio. Dei vantaggi che questa via porta nel settore immobiliare ha ampiamente parlato Raffaele Racioppi, esperto di condivisione immobiliare, che ha portato casi concreti su dove questo tipo di attività condivisa ha portato grossi vantaggi al mercato. |
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COMUNI: FVG, PRIMA VOLTA INSIEME CON ABITARE VALVASONE ARZENE |
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Pordenone, 22 ottobre 2014 - La prima iniziativa congiunta dei due Comuni del pordenonese che si avviano verso la fusione, Valvasone e Arzene, si chiama Abitare Valvasone Arzene e ieri è stata presentata a Pordenone, nella sede della Regione, alla presenza dell´assessore alle Autonomie Locali, Paolo Panontin. L´evento, in programma dal 24 al 26 ottobre, mira a favorire il mercato immobiliare, che sta vivendo un periodo di impasse causato dalla crisi economica. Nel contempo, l´iniziativa intende stimolare l´insediamento abitativo nelle due località. Nelle tre giornate dell´evento, gli interessati all´acquisto di abitazioni o locali commerciali potranno incontrare agenti immobiliari e visitare direttamente i fabbricati in vendita. Venerdì 24 ottobre nel castello di Valvasone, come ha anticipato il sindaco di Valvasone, Marcus Maurmair, verrà presentato il Borsino immobiliare 2014/2015 della Federazione Italiana Mediatori e Agenti d´Affari (Fimaa). Presentazione, che, come ha ricordato la presidente provinciale della Federazione Italiana Mediatori e Agenti d´Affari (Fimaa), Maria Grazia Lozzer, sarà occasione di approfondimento sulle tematiche inerenti il mercato della casa. Panontin ha espresso il compiacimento della Regione per la sinergia già in atto tra i due Comuni, che dal 1 gennaio del 2015 daranno corpo alla loro fusione degli enti, per razionalizzare i servizi e offrire ai cittadini un´azione amministrativa più efficace sull´intero territorio. Sempre rispetto alle sinergie, Panontin ne ha ribadito l´utilità, ricordando un evento tenutosi di recente nell´ area azzanese, che ha messo in rete tra loro sette Comuni per avviare iniziative condivise di solidarietà sociale. "L´iniziativa Abitare Valvasone Arzene è interessante - ha aggiunto l´assessore - in quanto intende contribuire a rivitalizzare il mercato immobiliare, attirando l´attenzione dei cittadini e degli operatori sulla possibilità di abitare o investire nelle due località interessate". Panontin ha concluso ricordando che la Regione ha provveduto a semplificare le procedure per la ristrutturazione della casa. |
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FINANZA D’IMPRESA: NELLE PMI L’IMPRENDITORE È IL DOMINUS. FIDUCIA NELLE BANCHE AI MINIMI. IN ARRIVO FORMAZIONE E TEMPORARY MANAGER |
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Padova, 22 ottobre 2014 - La crisi ha agito da acceleratore e la gestione finanziaria delle imprese si sta evolvendo. Ma nelle piccole e medie imprese che sono l’ossatura del modello Veneto, l’evoluzione è un’incompiuta ed è ancora l’imprenditore il dominus della leva finanziaria. Nel 50% delle Pmi è solo lui a occuparsi di pianificazione finanziaria, nel 43,2% di analisi finanziaria, in misura inferiore di tesoreria (25%). Più contenuto il ricorso alla consulenza di personale interno, quasi mai specializzato. Una strada accettabile per aziende piccole con fatturato stabile, rischiosa e accidentata se l’azienda è in sviluppo e richiede una pianificazione finanziaria non improvvisata. Sette anni di crisi hanno comunque accresciuto la consapevolezza finanziaria e oggi è più diffuso nelle Pmi il monitoraggio degli indicatori della salute finanziaria: liquidità, margini, indebitamento. La maggioranza monitora e analizza per le scelte strategiche liquidità (81,8%), margine operativo netto e lordo (61,4%), classificazione degli impieghi (52,3%). Quanto alle competenze finanziarie percepite come più importanti, emerge la distanza da un corretto percorso di crescita aziendale: “saper negoziare con le banche” è al primo posto, come se fosse di per sé garanzia di condizioni favorevoli. Precede “saper pianificare i budget e valutare i rischi aziendali” e “saper leggere e riclassificare il bilancio per costruire indici attendibili” (al quarto e secondo posto), preliminari e funzionali a costruire report più efficaci per gli istituti di credito. Proprio il rapporto con le banche è il più calloso tendine d’Achille: nessuno dei piccoli e medi imprenditori intervistati dichiara di affidarsi all’istituto di fiducia per prendere le decisioni strategiche. La decisione è in capo ai soci (95,5%), mentre il parere più ascoltato è quello del responsabile finanziario (53,1%). Sono le scorie di un rapporto banca-impresa particolarmente teso negli anni della crisi, ma soprattutto di un deficit di trasparenza reciproco: su tempi, pricing e rating da parte delle banche; su completezza delle informazioni da parte delle Pmi. Un deficit cristallizzato nell’opinione che i piccoli e medi imprenditori hanno sul peso dei fattori che, nel giudizio delle banche, determinano il merito di credito: valutazione del bilancio aziendale (60,4%), analisi andamentale (30,1%), analisi qualitativa (9,5%). Più o meno il contrario del peso reale. È questo in sintesi il comportamento finanziario delle Pmi del Veneto rilevato attraverso le interviste in profondità a un panel di 44 aziende manifatturiere con oltre 15 addetti, nell’ambito del “Cantiere d’innovazione”, il progetto avviato dalla Regione del Veneto, attraverso Veneto Lavoro, in partnership con Confindustria Padova e Veneto Sviluppo per sperimentare nuove politiche attive per la reindustrializzazione e la tenuta occupazionale, riconoscere sul nascere i sintomi di crisi e prevenirle, stimolare il cambiamento organizzativo delle imprese, la riconversione e il re-start. I risultati sono stati presentati oggi al Cubo Rosso di Padova nell’ambito di «Ottobre Mese della Formazione». Il prossimo passo del «cantiere», da realizzare entro maggio 2015, sarà un modello sperimentale di “formazione-azione” nelle Pmi del Veneto che acceleri l’evoluzione e l’equilibrio finanziario e un più ampio ricorso a fonti alternative al credito bancario, attraverso figure professionali interne o anche temporary manager in grado di apportare competenze finanziarie. «La Regione Veneto ha sempre puntato e continua a puntare sulla predisposizione di iniziative che consentano di intervenire su vari fronti prima che la crisi delle aziende sia troppo grave - dichiara Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto -. È più che evidente, quindi, che gli indicatori che possono fornire le Associazioni degli imprenditori, anche tramite le indagini che oggi ci sono presentate, siano fondamentali per capire quando interviene la crisi, di che tipo di crisi si tratti, quanto e per quali aspetti incida. Conseguentemente la Regione conferma di voler predisporre strumenti adeguati, che siano di tipo finanziario o di temporary management o di specifica formazione, per favorire in tutti i modi l’evoluzione finanziaria delle Pmi e preparare figure esperte al loro interno. Perché una cosa è chiara, non possiamo permetterci di disperdere il patrimonio imprenditoriale del Veneto che deve anzi arricchirsi e colmare eventuali lacune laddove, come in questo caso, siano individuate in modo corretto e approfondito». «Stimolare il cambiamento delle imprese e una gestione finanziaria equilibrata - dichiara Mario Ravagnan, Delegato Confindustria Padova per il Credito e Finanza - significa rimuovere una delle prime cause di crisi aziendali e ricreare le condizioni per uno sviluppo sano. Ciò significa redditività sufficiente ma anche analisi dei costi e programmazione finanziaria, livelli contenuti di indebitamento, diversificazione delle fonti di capitale per restare sul mercato. Occorre per questo un cambiamento culturale del modo di fare impresa, ma soprattutto un nuovo modello di relazione banca-impresa cui si dovrà concorrere da entrambe le parti. Le Pmi non vedono la banca come partner con cui condividere obiettivi e strategie industriali. Per questo serve più cultura finanziaria, impegno nel capitale, trasparenza da parte delle imprese. Ma serve anche meno opacità da parte delle banche su tempi di risposta, pricing, merito di credito e soprattutto più cultura industriale, cioè capacità di leggere le reali prospettive di sviluppo delle imprese e condividerle per essere davvero partner». Pmi: Leva Finanziaria Tallone D’achille. Il primo dato è la forte impronta dell’imprenditore nella gestione finanziaria delle Pmi, che determina un presidio inadeguato quando non improvvisazione. Nel 50% è solo lui a occuparsi di pianificazione finanziaria (87,5% nelle più piccole), nel 34,1% è affiancato da personale interno (nel 9,1 esterno). L’imprenditore presidia in prima persona anche l’analisi finanziaria nel 43,2%. La gestione di tesoreria (incassi, pagamenti) è affidata a personale interno nel 43,2%, è appannaggio del titolare in un quarto delle Pmi. Quanto alle competenze ritenute più importanti per l’analisi finanziaria, la risposta mostra la distanza da un corretto percorso di crescita: al primo posto “saper negoziare con le banche”, come se fosse di per sé garanzia di condizioni favorevoli. Seguono “saper leggere e riclassificare il bilancio per costruire indici attendibili”, “saper costruire report di analisi periodici, presentarli e commentarli”, “saper pianificare i budget e valutare i rischi aziendali”. In coda “saper utilizzare strumenti alternativi per la finanza aziendale”. La lezione della crisi trova riscontro nel monitoraggio degli indicatori dell’equilibrio finanziario. La maggioranza monitora e analizza per le scelte strategiche liquidità (81,8%), margine operativo netto e lordo (Ebit, Ebitda 61,4%), classificazione degli impieghi (52,3%). Seguono indicatori come Roe, Ros, Rot e Roi analizzati dal 47,7% e la composizione del capitale e degli impieghi (43,2%). Infine 1/3 delle Pmi monitora i quozienti di indebitamento, una percentuale più bassa ma significativa (29,5%) gli indici di rotazione debiti/crediti e un 15,9% l’indice di predittività (Z-score). È l’imprenditore il dominus delle decisioni strategiche (95,5%). Per assumerle si affida al parere del responsabile finanziario nel 53,1% dei casi, di quello amministrativo nel 25% (il 18,8 a un consulente finanziario, il 6,3 al responsabile di produzione). Nessuno dei piccoli e medi imprenditori intervistati dichiara di affidarsi al direttore del proprio istituto di credito di fiducia. Segno del corto circuito nella relazione tra banca e impresa, viziata da deficit di trasparenza e di conoscenza reciproca. L’ulteriore conferma arriva dall’ultima domanda delle interviste, che ha misurato la consapevolezza dei criteri di valutazione che determinano il rating. Gli imprenditori ritengono che la valutazione delle banche si basi per il 60% sull’analisi quantitativa (bilancio aziendale), per il 30% sull’analisi andamentale (Centrale Rischi Banca d’Italia) e per il 10% sulla qualitativa. Più o meno l’inverso del peso reale. |
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COOPERATIVE TRIESTE: COLLABORAZIONE REGIONE FVG-PROCURA REPUBBLICA ATTIVATA CONSULTAZIONE PERMANENTE CON AMMINISTRATORE GIUDIZIALE |
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Trieste, 22 ottobre 2014 - "L´intervento della Procura della Repubblica nella vicenda delle Cooperative operaie è stato opportuno e apprezzabile". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani al termine di un incontro che si è tenuto ieri a Trieste presso la Procura della Repubblica alla presenza del procuratore capo Carlo Mastelloni, con i sostituti procuratori Federico Frezza e Matteo Tripani, dell´amministratore giudiziario Maurizio Consoli, del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, dedicato alla situazione di crisi delle Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli. "Pur nel nostro limitato potere di vigilanza, che si restringe alla verifica dei principi di mutalità, da tempo stavamo monitorando la situazione attraverso un tavolo dedicato alla messa in opera di azioni intese a cercare soluzioni alla crisi, garantendo la continuità dell´azienda, pagando i fornitori, mantenendo i livelli occupazionali e rispettando i diritti dei prestatori", ha dichiarato la presidente. "L´azione della Procura permette alla Regione di avere una visione più chiara e trasparente dello stato di crisi in cui versano le Cooperative operaie e quindi - ha aggiunto - di poter collaborare assieme all´amministratore giudiziario nell´azione già intrapresa, in un quadro di maggiore chiarezza". Nel corso della riunione è stata decisa l´apertura di una linea di consultazione permanente tra la Regione e l´amministratore giudiziario intesa ad accompagnare l´iter procedurale previsto per l´attuazione del piano industriale. L´amministratore giudiziario Consoli ha infatti tracciato un quadro tecnico giuridico della situazione e delle opzioni possibili per la soluzione della crisi. Si è concordemente ritenuto che, con gli opportuni interventi di supporto, potranno essere raggiunti gli obiettivi perseguiti e cioè la garanzia dell´occupazione, la garanzia della restituzione del prestito sociale e la tutela dei creditori sociali. Il vicepresidente Bolzonello, anche nella sua qualità di assessore regionale alle Attività produttive, si è detto molto fiducioso su un esito positivo della vicenda, convinto del rilievo strategico delle Cooperative operaie e della loro funzione economica e produttiva per il territorio giuliano e anche per le proiezioni internazionali delle attività commerciali. Il procuratore capo Mastelloni ha assicurato la più ampia collaborazione, nel rispetto dei ruoli, al fine di garantire un buon esito a una situazione di crisi che potrebbe avere profondi riflessi sociali ed economici sulla città di Trieste. |
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FERRARA - OCCUPAZIONE, ENTRO L´ANNO IL PIANO STRAORDINARIO DELLA CDC |
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Ferrara, 22 ottobre 2014 - Nonostante la difficile situazione del mercato del lavoro, con la disoccupazione giovanile in Italia che ha raggiunto il 44,2%, ci sono ancora professioni di difficile reperimento e lavori che nessuno vuole o è in grado di fare. A dirlo, l´ufficio Studi della Camera di commercio di Ferrara su dati Sistema Informativo Excelsior 2014. Nella provincia, in particolare, non piacciono i mestieri antichi. Le figure di lattonieri e stagnini sono difficili da reperire nel 79% dei casi richiesti, così come non sono facili da trovare tappezzieri, sarti e modellisti. Più di 6 imprese ferraresi su 10, intanto, hanno scelto il personale da assumere nei primi sei mesi di quest´anno partendo da una conoscenza diretta del candidato, magari già sperimentato nel corso di uno stage o di un tirocinio, ovvero utilizzando canali del tutto informali, quali il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori. "L’utilizzo di canali informali per la selezione del personale da parte delle imprese contribuisce certamente a quella asimmetria informativa che penalizza il merito e le capacità, in particolare dei giovani lavoratori, ha evidenziato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni. In questo scenario e visto il perdurare del disallineamento tra profili in uscita dal sistema formativo ed esigenze delle imprese – ha proseguito il presidente - la Camera di commercio, già fortemente impegnata sul fronte dell’orientamento, dell’alternanza scuola-lavoro e dell’auto-imprenditorialità, avvierà a breve, in collaborazione con le associazioni di categoria e le istituzioni di riferimento, appositi interventi volti ad aiutare le imprese delle filiere chiave del territorio a individuare le figure di cui hanno bisogno”. Al via il piano straordinario per l´occupazione della Camera di commercio. Incentivi diretti alle assunzioni, soprattutto di giovani, contrasto alla delocalizzazione, nascita e sviluppo di nuove imprese, lotta alla burocrazia, accesso al credito. Questo in sintesi il piano straordinario per l’occupazione, le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta dell´Ente di Largo Castello lo scorso 7 ottobre e che sarà operativo entro la fine dell´anno. Un piano, quello della Camera di Commercio, che si muoverà in linea con quanto previsto dal recente disegno di legge per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2015) approvato, la scorsa settimana, dal Governo. E consentire agli imprenditori una maggiore possibilità di utilizzo delle misure adottate, verrà rafforzata la speciale “task force comunicazione”, con l’obiettivo di agevolare il più possibile l’ottenimento dei finanziamenti necessari. |
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AMPLIATO L´ACCESSO AI "BOND UMBRIA" |
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Perugia, 22 ottobre 2014 - Gepafin ed Unicredit hanno ampliato le possibilità di accesso all´operazione "Bond Umbria", una misura che prevede l´attivazione di 20 milioni di euro a favore delle piccole e medie imprese umbre, erogabili fino al 31 dicembre 2014, per mezzo dello strumento finanziario innovativo del "Tranched Cover" destinato ad incrementare la possibilità di accesso al credito a tassi convenzionati. E´ questo il senso dell´accordo presentato ieri da Gepafin e da Unicredit e sottoscritto dal presidente Salvatore Santucci per Gepafin e da Luciano Bacoccoli e Stefano Cocchieri per Unicredit. L´iniziativa che prevede il rilascio di garanzie su un portafoglio di crediti anzichè su singoli finanziamenti, viene resa disponibile anche su finanziamenti di durata superiore rispetto ai trentasei mesi inizialmente previsti. Da oggi sarà possibile attivare finanziamenti di pura liquidità fino a 24 (oltre preammortamento) e fino a 60 mesi per investimenti con liquidità residuale (oltre preammortamento). "Con questo strumento, ha affermato il presidente di Gepafin, Salvatore Santucci, vogliamo favorire l´accesso al credito delle piccole e medie imprese e consentire una significativa riduzione dei tassi che nell´accordo sono stati convenzionati su valori di estremo interesse per le stesse imprese" Luciano Bacoccoli, responsabile commerciale per l´Umbria di Unicredit, ha sottolineato che "la modalità di finanziamento attivata, innovativa e flessibile, consente di ipotizzare per il futuro un ulteriore ampliamento dell´utilizzo dello strumento. C´è senz´altro necessità di poter disporre di strumenti finanziari che trasmettano un forte segnale di fiducia agli imprenditori con un concreto sostegno ai fabbisogni di liquidità oltre che per rilanciare gli investimenti, favorendo così la crescita". Le domande di finanziamento possono essere sin da subito presentate alle Agenzie Unicredit dell´Umbria ed alla stessa Gepafin e successivamente potranno essere presentate anche ai Confidi che aderiranno all´iniziativa. |
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IMPRENDERÒ: 23 OTTOBRE SEMINARIO SU TRASFERIMENTO D´IMPRESA ALLO IAL PORDENONE |
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Trieste, 22 ottobre 2014 - Dare continuità al tessuto imprenditoriale favorendo il delicato passaggio generazionale nelle tante aziende familiari presenti in Friuli Venezia Giulia. È questo uno degli obiettivi del progetto Imprenderò 4.0, promosso dall´Amministrazione regionale utilizzando i Fondi europei per rafforzare la cultura imprenditoriale e la creazione di impresa soprattutto fra i giovani. "Anche in Friuli Venezia Giulia - osserva il vicepresidente Sergio Bolzonello - si registra un´elevata mortalità delle imprese quando i fondatori si ritirano e ancora più elevata quando si arriva alla terza generazione. L´errore più frequente è quello di non pianificare il passaggio, che può invece rappresentare un´opportunità per far crescere l´impresa dal punto di vista produttivo, organizzativo e finanziario". Per questo nell´ambito del progetto Imprenderò 4.0 è stato organizzato un seminario sul tema "Trasferimento d´impresa: perché, come e a che prezzo" in programma giovedì prossimo 23 ottobre nella sede dello Ial di Pordenone (sede del Polo Tecnologico, via Roveredo 20/B). Nel corso del seminario saranno prese in considerazione sfide, variabili e opportunità del passaggio di testimone nelle imprese. Sul sito dedicato al progetto (www.Imprendero.eu ) si trova anche una sezione dedicata ai profili dei professionisti che forniscono consulenza personalizzata a partire dal fabbisogno dell´imprenditore uscente o entrante coinvolti nella fase di cessione d´impresa. "Tutti i percorsi inseriti nel progetto Imprenderò 4.0 - ricorda l´assessore al Lavoro, Loredana Panariti - hanno più in generale l´obiettivo di promuovere e sostenere i processi di ideazione, creazione d´impresa e lavoro autonomo". Le attività previste sono gratuite poiché promosse e finanziate dalla Regione nell´ambito del Fondo Sociale Europeo o della Garanzia Giovani, e sono rivolte sia a giovani di età inferiore ai 30 anni, sia a disoccupati e lavoratori in cassa integrazione (anche in deroga) o mobilità di età compresa tra i 18 e 65 anni. Da qui a fine mese sono previsti nuovi seminari per coloro che sono interessati a creare e sviluppare un proprio progetto di impresa. I programmi sono disponibili sul sito di Imprenderò, assieme ai materiali didattici utilizzati dai docenti, una sezione news aggiornata con le opportunità per aprire una startup, un blog e le novità dei canali social. |
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PADOVA - MISURE ANTICRISI: DALLA CDC 4 MILIONI PER IL CREDITO ALLE PMI |
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Padova, 22 ottobre 2014 - Per favorire un intervento strategico mirato a sostenere e migliorare l’accesso al credito da parte delle imprese della provincia di Padova, la Camera di Commercio di Padova ha stanziato 4 milioni di euro per la costituzione di un Fondo straordinario camerale per agevolare l’accesso al credito delle Pmi, in collaborazione con i più rappresentativi Confidi aderenti più rappresentativi del territorio, vigilati da Bankitalia e selezionati attraverso un bando pubblico. Il Fondo, attivo dal 2014, punta a rafforzare le garanzie prestate dal sistema dei Confidi. Fernando Zilio: “Nonostante gli incerti scenari imposti dal Governo Renzi con la Riforma della Pa, questa Camera fa l’ennesimo sforzo straordinario per agevolare l’accesso al credito delle imprese padovane”. L’iniziativa relativa al “Fondo di Garanzia straordinario della Camera di Commercio di Padova per agevolare l’accesso al credito”, sarà presentata durante la conferenza stampa venerdì 24 ottobre 2014 alle ore 12,00 presso la Sala Consiglio della Camera di Commercio di Padova in piazza Insurrezione 1/A a Padova. Intervengono Fernando Zilio, presidente della Camera di Commercio di Padova; Maurizio Pirazzini, segretario generale della Camera di Commercio di Padova; rappresentanti dei Confidi aderenti (Neafidi, Terfidiveneto, Italia Comfidi, Sviluppo Artigiano, Creditagri); rappresentanti delle Associazioni di categoria interessate (Ascomconfcommercio Padova, Confesercenti Padova, Confindustria Padova, Cna Padova, Upa Padova, Coldiretti Padova). |
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NOCERA UMBRA: INCONTRO DELLA PRESIDENTE MARINI CON I LAVORATORI DELLA EX MERLONI |
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Perugia, 22 ottobre 2014 – "A voi chiediamo con forza di farvi parte attiva affinché anche la vertenza che riguarda centinaia di lavoratori del gruppo ex Merloni riceva una adeguata attenzione da parte del Governo". E´ questa la richiesta rivolta alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, da una delegazione di lavoratori della ex Merloni, che è stata ricevuta – a margine della visita effettuata ieri dalla presidente Marini a Nocera Umbra – nella sede del Comune, alla presenza del sindaco della città, Giovanni Bontempi, e dell´assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi. La presidente Marini ha condiviso la posizione dei lavoratori che chiedono "un ruolo fattivo del Governo in merito alla vertenza ex Merloni" ed ha ricordato che la Regione è impegnata con determinazione affinché vi sia una revisione e semplificazione della normativa statale che consenta lo sblocco della parte nazionale dell´Accordo di programma per gli interventi in Umbria e Marche di reindustrializzazione delle aree ex Merloni, ed una proroga dello stesso Accordo. La presidente Marini e l´assessore Riommi hanno anche ricordato che con le misure nazionali gestite da Invitalia non è stato approvato alcun progetto, nelle Marche e in Umbria e i 35 milioni dello Stato sono ancora inutilizzati: "occorre quindi far ripartire al più presto – hanno affermato Marini e Riommi – il tavolo nazionale per dare attuazione all´Accordo di programma ed agli interventi da esso previsti, rivendicando anche un ruolo attivo della stessa Regione accanto ad Invitalia". |
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TRACCIABILITÀ DELLA FILIERA PELLE |
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Firenze 22 ottobre 2014 – "Una sinergia positiva, un gioco di squadra che ha l´obiettivo di rendere più tracciabile la filiera della pelletteria e che vede il coinvolgimento inedito di imprese e sindacati su una piattaforma condivisibile da un intero territorio". Così l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini manifesta il suo apprezzamento per l´iniziativa presentata per le linee guida del "Progetto legalità", sottoscritto a Firenze da Confindustria, Cna, Confartigianato, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil. Il progetto, presentato stamani, prevede la possibilità per le imprese di aderire volontariamente e indica dei requisiti indispensabili per poter definire una filiera una "filiera tracciata". Un valore aggiunto che servirà, secondo Simoncini, a combattere la contraffazione, a rendere più stringenti i controlli e, in ultima analisi, a rendere più competitive le imprese del settore che già hanno saputo esprimere un forte dinamismo e capacità di innovazione. |
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