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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Novembre 2014 |
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BOLZANO: 6 FILM IN ALTO ADIGE, ARRIVANO TORNATORE, IRONS E DE SICA |
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Bolzano, 12 novembre 2014 - Sono 6 i progetti cinematografici per complessivi 122 giorni di riprese in Alto Adige sostenuti dalla Giunta provinciale, che l’11 novembre ha dato via libera al terzo call. A fronte di un finanziamento di 1,7 milioni di euro si avranno 3 milioni di ricadute positive per l’Alto Adige, cioè investimenti sul territorio. Tra i progetti annunciati, un film di Giuseppe Tornatore con Jeremy Irons. La promozione cinematografica, gestita da Bls, ha consolidato l´Alto Adige come location per film e fiction: è stata creata una specifica nicchia di lavoro (costruttori di interni e di scenografie, casting, catering, ecc.) ed è stata assicurata una ricaduta diretta e positiva sull´economia locale, il cosiddetto "effetto Alto Adige": per legge, infatti, un importo pari al 150% della somma concessa come sovvenzione va investito in Alto Adige. La Giunta ha valutato oggi il 3° call, vale dire la terza scadenza del 2014 per la presentazione di progetti di produzioni. Saranno 6 i film effettivamente finanziati, con una somma complessiva di 1,75 milioni di euro (le richieste erano per 20 progetti e oltre 5,5 milioni). "Sono previsti in Alto Adige 122 giorni di riprese e una ricaduta sul territorio di oltre 3 milioni di euro", ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher. Due progetti sono altoatesini, gli altri 4 nazionali. Spicca il film "La Corrispondenza": soggetto e regia del premio Oscar italiano Giuseppe Tornatore, protagonisti principali presumibilmente un altro premio Oscar, Jeremy Irons, e Blake Lively. Riprese anche a Bolzano città. Sarà girato invece sul Renon "Fräulein", protagonista Christian De Sica. Il soggetto è di Caterina Carone, che ha vinto il concorso di scrittura organizzato da Bls e che sarà anche la regista. Si segnala poi "Bianco", una coproduzione italo-francese, nel cast Elio Germano e Luca Argentero. Il film racconta un dramma sulle Alpi e prevede 27 giorni di riprese a San Cassiano e dintorni. Altre produzioni finanziate dalla Provincia sono "Von Männern und Vätern", documentario altoatesino, soggetto e regia di Andreas Pichler, coproduzione Zdf, che sarà girato a Bolzano e Bressanone; "Grand Hotel", una serie Tv italo-tedesca in 12 puntate girata tra Castel Wolfsthurn, Racines e Glorenza, e "Commissari Europei", un documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi. |
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MARTEDI’ 18 NOVEMBRE PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO DI ALDO CAZZULLO “LA GUERRA DEI NOSTRI NONNI” |
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Venezia, 12 novembre 2014 - Cos’è stata la prima guerra mondiale? Chi l’ha combattuta? Chi furono gli eroi silenziosi di trincea, spesso dimenticati, generalmente mai citati nei racconti dei generali e degli eroi che più facilmente sono passati agli onori delle cronache? Se lo è domandato Aldo Cazzullo, firma del Corriere della Sera, nel suo libro “La guerra dei nostri nonni”, che verrà presentato martedì 18 novembre al Teatro Verdi di Padova in una serata organizzata dalla Vice Presidenza della Regione del Veneto con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto e Arteven, nell’ambito delle attività e degli eventi proposti per la celebrazione del centenario della Grande Guerra. Un momento di riflessione, di memoria e anche di teatro, visto che l’autore sarà accompagnato da due giovani diplomati dell’Accademia Palcoscenico del Teatro Stabile del Veneto che si alterneranno nella lettura di alcuni brani presi dal libro. I nonni, i combattenti, i contadini, gli operai, le madri e i padri: eroi silenziosi, misteriosi, sconosciuti letti e raccontati dai loro nipoti: generazioni a confronto, storie a confronto. “ Il Veneto – spiega il vicepresidente della Regione Marino Zorzato - è fortemente impegnato per il centenario della Prima Guerra Mondiale. Un atto dovuto per le migliaia di persone che hanno dato la vita per questa terra e questa serata, appunto, si inserisce nei primi eventi che abbiamo organizzato per celebrarne la memoria: dalla conferenza stampa al Tempio della Pace di Padova, alle due giornate organizzate a Villa Contarini” "La forza di questo libro - prosegue Zorzato - sta nella capacità di rappresentare le storie di questi eroi spesso dimenticati: i nostri nonni, contadini, operai, madri e padri di cui si corre il rischio di perdere la memoria e a cui la nostra Regione deve e vuole dedicare il giusto tributo. La presentazione sarà anche un vero e proprio momento teatrale, con i giovani attori che si alterneranno con l’autore nella lettura di alcuni brani del volume”. “Sono convinto - conclude - che sarà una serata davvero di grande emozione e di altissimo valore culturale che la Regione è riuscita ad organizzare grazie alla preziosa collaborazione del Teatro Stabile del Veneto e di Arteven e, naturalmente, grazie alla disponibilità di Aldo Cazzullo che ha accettato l’invito a presentare a Padova, per la prima volta in Veneto, il suo libro”. L’incontro è a ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Sarà possibile confermare la presenza entro venerdì 14 novembre all’indirizzo di posta elettronica grandeguerra@arteven.It o telefonando al numero 041/5074711 per prenotare i posti. |
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TECNOLOGIE DIGITALI 2.0 NEI MUSEI: PUBBLICATE LE LINEE. PRESENTAZIONE IL 13 NOVEMBRE A VENEZIA |
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Venezia, 12 novembre 2014 - “Il Museo e la Rete: nuovi modi di comunicare” è il titolo di un seminario rivolto agli operatori dei circa 500 musei del Veneto che si svolgerà giovedì 13 novembre dalle 13.30 alle 17 in sala conferenze del Museo di Storia naturale di Venezia. L’incontro, organizzato dalla Regione del Veneto nell’ambito del progetto Adria Muse in collaborazione con Fondazione Musei Civici Veneziani, presenterà gli esiti della ricerca che ha portato alla pubblicazione di uno strumento inedito sul panorama nazionale: le Linee guida per una comunicazione innovativa per i musei. La ricerca, realizzata per conto della Regione dalla Fondazione Fitzcarraldo, analizza le principali tecnologie digitali 2.0 applicate alla comunicazione nei principali musei del mondo, spiegando punti di forza e debolezze attraverso molti casi pratici. Non solo sito web istituzionale ma soprattutto quelle applicazioni online capaci di garantire un dialogo tra utente e realtà museale come blog, forum, chat, wiki, social network e, sempre di più, applicazioni mobile da usare all’interno del museo. Le device mobili infatti consentono non solo di sviluppare nuove modalità di visita guidata in alternativa alle tradizionali audio guide, ma anche di esplorare le collezioni integrandole con rendering, ricostruzioni virtuali, gaming, back stage di mostre, oppure di dialogare con i curatori, creare eventi dedicati, condividere immagini e commenti con altri utenti della rete, o ancora di scegliere video, audio, schede critiche, approfondimenti che completano mostre e cataloghi. Impossibile dunque per un moderno museo ignorare le tecnologie digitali, non solo perché fanno parte ormai della quotidianità della maggior parte di noi, ma anche perché il pubblico è sempre più interessato a interagire con i prodotti della propria cultura in modo originale e partecipativo. La diffusione dei social media in particolare è in continuo aumento, sia a livello di accesso alle piattaforme, sia di tempo speso sulle stesse. In Europa, internet ha ormai raggiunto il 68% della popolazione (58% in Italia) e il numero di utenti attivi sui social network è pari al 40% delle persone che vivono nel vecchio continente (42% in Italia). Nel corso del seminario si scoprirà non solo come usare gli strumenti di comunicazione digitale adattandoli ai differenti social media, ma soprattutto come elaborare una precisa e consapevole strategia di comunicazione, tenendo conto delle esperienze di circa una trentina di istituzioni culturali in Italia e all’estero. La ricerca evidenzia una netta differenza fra un modello anglosassone di comunicazione museale 2.0, decisamente evoluto, e la pratica adottata nel resto del mondo, tendenzialmente in ritardo e disomogenea, anche se non mancano esperienze positive. Tra i musei presi in esame anche il Mart di Trento, la Peggy Guggenheim Collection, la Fondazione Musei Civici Veneziani, i Musei Capitolini, il Louvre e il Metropolitan museum of Art. Questi ultimi due - rispettivamente con 1 milione e 300mila fans su Facebook e 98.500 followers su Twitter il primo e 47 milioni di visite al sito web e oltre 1 milione e 112mila di fans su Facebook il secondo - sono i musei più “digitali” al mondo. La pubblicazione è finanziata attraverso il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013, dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dai Fondi Nazionali ed è scaricabile dal sito della Regione del Veneto http://www.Regione.veneto.it/web/cultura/download |
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REGIONE MARCHE E CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE PER L’ATTUAZIONE DI PROGRAMMI DI SVILUPPO E VALORIZZAZIONE CULTURALE DEL TERRITORIO. |
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Ancona, 12 novembre 2014 - L’obiettivo è quello di aumentare la capacità di attrazione del territorio marchigiano, rafforzando il sistema della ricerca e dell’innovazione. Lo strumento è l’accordo quadro che la Regione e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno sottoscritto il 4 novembre scorso e presentato alla stampa. L’intesa prevede la realizzazione, nelle Marche, della prima infrastruttura di riferimento nazionale di ricerca per l’Heritage Science, destinata alla valorizzazione e alla fruizione dei beni culturali, in particolare per quanto riguarda le soluzioni tecnologiche innovative per il restauro, la diagnostica, la fruizione e la promozione del patrimonio culturale. All’incontro con la stampa erano presenti l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini; il direttore del dipartimento Scienze Umane e Sociali del Cnr, Riccardo Pozzo; rappresentanti del ministero dei Beni Culturali (Mibact) e della quattro università marchigiane. L’intesa è stata sottoscritta nell’ambito delle politiche culturali regionali di valorizzazione dei processi di sviluppo territoriale a base culturale e in stretta coerenza con le opportunità offerte dalla nuova programmazione comunitaria (in particolare dal Por Fesr Marche 2014/2020) “Si concretizza un altro degli obiettivi fortemente innovativi che la Regione Marche si è data nell’ottica della cultura intesa come fattore trasversale ai vari settori, elemento d’innovazione tecnologica e non, in linea con l’impostazione e le reti europee di valorizzazione del patrimonio - ha sottolineato l’assessore Marcolini nel corso della conferenza stampa - L’accordo con il Cnr, il Mibact e le quattro Università delle Marche vuol raccordare le varie iniziative in campo sul Cultural Heritage e dotare la nostra regione di un’infrastruttura di ricerca e servizi, capace di utilizzare le competenze in questo settore con l’affiancamento delle istituzioni e degli istituti più prestigiosi. Infrastruttura da mettere al servizio delle imprese culturali e creative, aiutando anche la nascita di nuove professionalità e sviluppando una decisa modernizzazione degli interventi sul patrimonio culturale, specialmente nelle peculiarità, tutte marchigiane, della carta, del legno, dei supporti in tela, oltre che nel patrimonio costruito. È un’operazione avanguardistica, alla quale destiniamo risorse europee della nuova programmazione 2014-2020, che ci consentirà di esplorare un mondo ricco di potenzialità”. L’obiettivo è quello di rafforzare il sistema della ricerca, sia in termini di capitale umano che di eccellenze e strutture dedicate alla stessa, sia nella capacità di produrre innovazione del sistema imprenditoriale, aumentando contemporaneamente anche l’attrattività del territorio marchigiano. L’accordo intende promuovere la valorizzazione dei risultati della ricerca dal punto di vista industriale e commerciale, l’avviamento di attività di sostegno vicine agli utilizzatori finali e al mercato del restauro e del turismo, la maggiore competitività delle imprese italiane verso nuovi mercati e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore della cultura. Si prevede di creare un’infrastruttura regionale di riferimento per l’Heritage Science, alla quale gli scienziati, le articolazioni del Mibact e le industrie culturali e creative possano rivolgersi per risolvere particolari problematiche; potenziare i filoni di ricerca peculiari del territorio marchigiano in questo ambito (restauro della carta, del legno, del patrimonio storico ed architettonico); innovare l’imprenditoria creativa e culturale, favorendo il trasferimento tecnologico dei prodotti della ricerca e del necessario know-how. Per la collaborazione tra gli enti Miur (Università marchigiane, gruppi di ricerca del Cnr e degli enti partecipanti a Iperion Ch e Dariah Eric) e Mibact, è previsto il supporto di un centro multidisciplinare integrato regionale, che, oltre a essere dotato di un ufficio di progettazione europea per i settori Humanities (digitali e strumentali) e Creative and Cultural Industry, si occuperà del coordinamento dei laboratori di ricerca e della formazione di personale specializzato. L’accordo si articola in Convenzioni operative che, sottoscritte dai soggetti partecipanti in attuazione a specifici programmi, stabiliranno i criteri e le procedure che regoleranno gli impegni reciproci, l’articolazione delle azioni in cui si sviluppano i progetti, i tempi di esecuzione e la ripartizione dei costi. |
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CON “IL MIO AMICO MUSEO” NASCE LA RETE DEI MUSEI MILANESI DA NOVEMBRE 2014 A MAGGIO 2015 PIÙ DI 70 APPUNTAMENTI DEDICATI ALLE FAMIGLIE PER SCOPRIRE I MUSEI DELLA CITTÀ |
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Milano, 12 novembre 2014 - Per la prima volta i musei milanesi si uniscono in un progetto comune, sotto la guida del Museo Diocesano di Milano, ideatore dell’iniziativa: nasce "Il Mio Amico Museo", un calendario di appuntamenti dedicato alle famiglie milanesi, da novembre 2014 a maggio 2015. “Milano è sempre più una città aperta ai bambini dove anche i musei si mettono in rete, creando una massa critica di promozione della cultura e permettendo di creare occasioni di conoscenza – ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura - Stiamo lavorando tantissimo per migliorare i servizi alla persona creando, all’interno dei musei nuovi luoghi che possano cambiare il tipo di relazione con il museo come le caffetterie, i bookshop o le aule didattiche per laboratori. In questo modo il museo si trasforma in un luogo da abitare e non solo da visitare, dove tutta la famiglia può sperimentare un modo diverso di vivere la cultura” Il Mio Amico Museo, realizzato con Fondazione Cariplo, raccoglie, sotto un unico cappello, l’offerta culturale della Città rivolta ai bambini, proponendo un percorso che conduca, nel corso dell’anno, genitori e figli alla scoperta dei musei milanesi. I musei che partecipano a Il Mio Amico Museo sono: Museo Diocesano di Milano, promotore, Galleria d’Arte moderna, Museo Bagatti Valsecchi, Museo Poldi Pezzoli, Museo del Novecento, Gallerie d´Italia – Piazza Scala, Triennale Design Museum, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Museo Civico di Storia Naturale, Muba, Wow Spazio Fumetto, Acquario Civico, Fai - Villa Necchi Campiglio, Museo degli Strumenti Musicali - Castello Sforzesco, Museo Egizio di Milano – Castello Sforzesco, Museo Archeologico, Pinacoteca di Brera. Ogni terzo fine settimana del mese i musei che partecipano al progetto proporranno, a turno, un’offerta specifica per Il Mio Amico Museo, con attività ludico didattiche proposte con una formula promozionale.Tutti i musei si alterneranno durante l’anno, con almeno due appuntamenti ciascuno, organizzando sia sabato che domenica un laboratorio: un calendario di iniziative per tutti i gusti, con laboratori, giochi, favole, cacce al tesoro, visite guidate inaspettate e molto altro. I bambini e gli adulti che li accompagnano troveranno un’offerta culturale studiata ad hoc, per rendere la visita al museo un’opportunità di avvicinarsi all’arte e alla cultura per tutta la famiglia. In occasione dell’inaugurazione di Expo 2015 nel mese di maggio, Il Mio Amico Museo ha in programma un fine settimana speciale, in cui tutti i musei offriranno, nelle stesse giornate, attività in italiano e in inglese per accogliere il pubblico di turisti stranieri che sarà in Città durante il periodo. Il Mio Amico Museo permetterà ai milanesi di conoscere in tempo reale e in modo organico l’offerta culturale della Città a misura di bambino. Sul sito www.Ilmioamicomuseo.it sarà consultabile il calendario aggiornato di tutti i laboratori dei diversi musei cittadini, sarà possibile prenotare il laboratorio preferito e acquistarlo direttamente on-line. |
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A TEATRO IL CALVARIO DI UN UOMO ASSOLTO IN 16 PROCESSI MARTEDÌ 18 NOVEMBRE A MILANO LA PRIMA NAZIONALE DI “NOVE PETALI DI LOTO” UN’OPERAZIONE-VERITÀ SUL “CASO CEARPES”, VICENDA EMBLEMATICA DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA, UN CORTOCIRCUITO GIUDIZIARIO-POLITICO-MEDIATICO CHE SI È ABBATTUTO SU UNA COOP SOCIALE ABRUZZESE |
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Milano, 12 novembre 2014 - 9 anni di processi per l’assoluzione con formula piena di 32 imputati da tutte le accuse. Nel frattempo Cearpes – che contava 90 dipendenti, 50 ospiti e 5 milioni di fatturato - è stata azzerata. Oltre 70 famiglie buttate sul lastrico dalla malagiustizia, la cattiva politica e l’eco dei media. A tutela di tutte le vittime nasce ora l’associazione Amici di Cearpes Onlus. Il caso Cucchi, il processo agli accusatori di Saviano, la sentenza #grandirischi a L’aquila…ma anche l’assoluzione delle 3 maestre di Pinerolo, gli scontri tra magistrati alla procura di Milano… la cronaca giudiziaria italiana offre quotidianamente la fotografia di un sistema Assurdo, Chiuso In Se Stesso, incapace di assicurare la Giustizia, di autocorreggersi, di ottenere così la fiducia dei cittadini. Martedì 18 novembre – presso il Teatro Sala Fontana - debutta in Prima Nazionale a Milano “Nove Petali di Loto”, l’opera di cine-prosa di Milo Vallone e Luca Pompei liberamente ispirata ad una vicenda minore (il “Caso Cearpes” in Abruzzo”) ma emblematica di tante storie italiane. Dalla storia paradossale e kafkiana di Cearpes e del suo direttore Dominique Quattrocchi nasce uno spettacolo che affronta i temi scottanti del potere, della relazione con le istituzioni, la burocrazia…dei rapporti tortuosi tra chi agisce e chi gestisce. Il calvario umano, professionale e giudiziario di un uomo e dei suoi amici/soci alle prese con un lavoro difficile (occuparsi di minori con problemi socio-comportamentali…), a contatto quotidianamente con la vera Follia umana, la pazzia di ragazzi che vivono – soprattutto in Italia - in un autentico Limbo, tra leggi che non esistono e strutture che non hanno l’adeguato sostegno della politica ma soprattutto della comunità civile. Una pièce che si colloca nell’ambito della migliore tradizione del teatro civile italiano, per far conoscere un caso paradossale e accendere così i riflettori sulla Schizzofrenia, su come la si cura, sulle professionalità necessarie e sulle autorità chiamate a riconoscerle e a tutelarle. Un progetto culturale che intende perciò rappresentare un Grido, una Denuncia per aprire un varco su un mondo – la malattia mentale - che esiste e che non si vuole conoscere e/o accettare perché ha sempre fatto Paura. 80 minuti, 6 attori in scena ed un progetto tra cinema e teatro che vede la firma dell’attore e regista Milo Vallone e di Luca Pompei. «“Nove petali di Loto” è un testo di fantasia, liberamente ispirato ad una storia vera. Già nel titolo c’è la metafora che vogliamo raccontare: il fiore di loto è un fiore bellissimo ma la sua esistenza non è così facile. Quando inizia a germogliare, si trova sotto l´acqua sporca di laghi o piccoli stagni, circondato da fango e melma e tormentato da pesci e insetti. Ma il fiore di loto si fa forza e, crescendo, sale verso la superficie dell’acqua. Col tempo lo stelo continua ad allungarsi e il baccello lentamente emerge dall’acquitrino. E’ allora che il loto comincia ad aprirsi, petalo dopo petalo, nell’aria pulita e nel sole – spiega Milo Vallone regista, attore e coautore di questa pièce della memoria. – Lo spettacolo segue il progetto Cineprosa, un modello di realizzazione che vede l’incontro e l’intreccio tra i linguaggi teatrali e quelli cinematografici, ne nasce così un vero e proprio cine-spettacolo che vede un continuo rimbalzo narrativo tra palco e schermo». Un affresco drammatico, liberamente tratto da una vicenda che ha fatto scalpore e continua a farlo per l’evidenza di quegli elementi di malaffare, di superficialità e violenza che sono un emblema dell’Italia che prova a farcela ma sbatte contro il muro d’acciaio degli interessi dei pochi. La vicenda kafkiana di un uomo nel giusto schiacciato da un meccanismo capace di stritolare chi prova a mettersi di traverso, anche solo per difendere se stesso, il proprio lavoro, i principi in cui crede. Dopo 9 anni ora si cerca di ristabilire una verità accertata sul piano giudiziario ma ancora lontana dall’essere abbracciata appieno da una comunità troppo spesso sviata e sconvolta da notizie parziali, sensazionalistiche e spesso prive di fondamento. «La nostra struttura era un punto di riferimento in Italia per l’accoglienza di minori con gravi e gravissimi disagi socio-comportamentali. In pochi giorni siamo diventati degli orchi, un’ associazione a delinquere ed i segni di un calvario giudiziario ed umano durato 9 anni, pure con la completa assoluzione di tutti gli imputati, ci sono rimasti impressi sulla pelle. – spiega Dominique Quattrocchi, fondatore della cooperativa C.e.a.r.p.e.s. – Nessuno si è preso la briga di chiedere scusa per un errore giudiziario che ha messo in ginocchio 70 famiglie per bene e aumentato a dismisura le difficoltà dei ragazzi nostri ospiti. Ed ora che abbiamo ottenuto giustizia crediamo di avere il dovere di raccontare la nostra storia e di chiedere una completa riabilitazione dei nostri nomi, del nostro passato, del nostro lavoro. Ancora una volta occorre poi sottolineare come, oltre a noi operatori, sono stati loro, i ragazzi, le vittime di una macchina del fango che ha spazzato via la struttura che li ospitava, li ha costretti a tornare al loro disagio, in circostanze percepite come ostili, creando loro ansia e fomentando la sensazione di inadeguatezza e insicurezza che li aveva condotti verso la necessita di un’assistenza». Per la tutela delle vittime e per la difesa di chi ha messo nel suo lavoro ogni oncia della sua vita ed ha visto sgretolarsi ogni cosa nasce inoltre l’associazione Amici di Cearpes le cui finalità sono quelle della tutela di tutte le vittime: di quelle del disagio, tornando a proporre strumenti di sostegno socio sanitari di qualità ma anche di quelle della malagiustizia, a partire dalla cooperativa Cerapes fino a tutte le strutture colpite ingiustamente da procedimenti giudiziari o campagne diffamatorie attraverso i media. |
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BENI CULTURALI, CALABRIA: 110 LE DOMANDE PERVENUTE PER IL SECONDO AVVISO SULLA VALORIZZAZIONE |
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Catanzaro, 12 novembre 2014 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha reso noto che sono 110 le domande pervenute alla Regione Calabria per il secondo avviso sulla valorizzazione promosso dalla Regione Calabria che ha messo a bando 5 milioni e 300 mila euro. La Commissione si insedierà nei prossimi giorni per licenziare le graduatorie entro l’anno. Caligiuri ha ricordato che “per la prima volta la Regione Calabria ha emamato dei bandi per la promozione dei beni culturali, anche in conseguenza, primo in Italia, dell’accordo sulla valorizzazione sottoscritto con il Ministero in attuazione del Codice dei Beni Culturali. Il precedente bando, sempre riservato a privati iscritti alle Camere di Commercio, ha individuato 30 progetti per quasi 3 milioni di euro. Complessivamente possono essere intorno agli 8 milioni di euro le risorse europee investite per questa finalità, creando occupazione specializzata, qualificazione dell´offerta culturale e migliorando l´attrattivita´ turistica dell´intera regione. Se un bene culturale - ha detto ancora Caligiuri - non e´ valorizzato e non produce reddito, si traduce in un costo netto per i proprietari”. |
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ARTE E RICERCA: INAUGURATA L’ESPOSIZIONE DI 42 OPERE DONATE DALLA PITTRICE FRANCA BATICH AD AREA SCIENCE PARK |
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Trieste, 12 novembre 2014 - 42 opere suddivise in tre sezioni, “Kósmos e Cháos”, “Mito e paesaggi”, “Teatri”, sono state donate dalla pittrice triestina Franca Batich al Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste, diventando una vera e propria mostra permanente che impreziosisce le pareti del centro direzionale dell’Area Science Park, a Padriciano. “I suoi quadri – scrive il critico d’arte, Roberto Ambrosi - sono fascinanti meditazioni in cui il colore è simbolo pregnante e dominante, ritmato da esili linee orizzontali e verticali, che lo fendono appena, segni del pensiero capace di attraversare i limiti tra cielo e terra. Il colore, preziosissimo: steso in campiture totalizzanti di rossi accesi, di terre d’ombra, d’indaco, di grigi raffinati, e sapientemente modulato con padronanza magistrale, in cui la luce affiora morbida, come una presenza essa stessa, come la visione nuova di Piero della Francesca suggerita in un Umanesimo affrancato dall’uniformità preesistente nella pittura”. L’importante artista triestina abbina da sempre l’impegno artistico agli interventi benefici e solidaristici: oltre alla sua maxi-donazione all’Area Science Park, 20 opere raffiguranti le stazioni del Rosario sono state in precedenza donate ed esposte presso il Santuario di Monte Grisa. Sue opere sono presenti anche presso l’Itis di Trieste, il Centro Tumori e altre Istituzioni sanitarie e sociali di Trieste. “Arte e scienza sono valori riconosciuti come universali in ogni parte del mondo che si nutrono di intelligenza e di fantasia – è il commento del presidente dell’Area, Adriano De Maio –. Un parco scientifico come Area Science Park ha nella valorizzazione di idee e intuizioni una delle sue ragioni costitutive. Una vocazione sostenuta dalla creatività e dal lavoro di ricercatori e giovani imprenditori. Il gesto di liberalità con il quale la signora Batich ci ha onorato non può che procurarci un indubbio arricchimento culturale. La ringraziamo per la grande considerazione che ci ha riservato e assumiamo su di noi l’impegno di ricambiare con gratitudine il suo gesto, dando la massima visibilità nei nostri ambienti al significativo pregio artistico delle sue bellissime opere”. Il catalogo della mostra “Arte e Ricerca” di Franca Batich è stato realizzato da Area Science Park. |
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BORSA DEL TURISMO CONGRESSUALE: APERTA IERI A FIRENZE L´EDIZIONE DEI RECORD |
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Firenze 12 novembre 2014 - "I numeri di questa Borsa del turismo congressuale sono il segnale autentico dell´importanza di questa manifestazione, che può sembrare di nicchia solo ad un esame superficiale". Lo ha affermato l´assessora regionale alla cultura e al turismo Sara Nocentini al taglio del nastro alla Fortezza da Basso con l´ad di Exmedia-gruppo Rimini Fiere Paolo Audino, il presidente di Exmedia Gian Luigi piacenti, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca e il commissario di Enit Cristiano Redaelli. "Solo in Toscana 400 operatori di strutture alberghiere e congressuali pronte a ricevere eventi di grande livello, 5500 unità di lavoro impegnate nel settore e un fatturato che ormai tocca i 300 milioni all´anno. Ecco perché è importante che questa mostra sia a Firenze, perché la Toscana punta su questa manifestazione per tornare ad attrarre eventi ed esserne al centro. Ne fa fede il centinaio di espositori toscani, un numero record, presenti qui oggi e domani". Trenta i paesi rappresentati oggi all´appuntamento fiorentino, di cui un terzo italiani, per sostenere un settore in crescita capace già oggi di dare lavoro a quasi 300mila addetti, di cui 190mila dipendenti a tempo pieno e quasi 98mila professionisti autonomi, e di fatturare oltre 15 miliardi di euro. Nata a Firenze nel 1985 grazie a Promo Toscana, vi ha fatto ritorno nel 2013 per l´intervento congiunto di Regione e Exmedia-gruppo Rimini Fiera, con il lusinghiero risultato di 7mila visitatori, professionisti del settore, in due giorni. "Oggi è essenziale fare squadra per rispondere alle sfide del mercato - ha aggiunto Nocentini - nessuno può essere lasciato solo, per questo stiamo costruendo una strategia di rilancio che fa tesoro delle esperienze pregresse per promuovere al meglio il nostro territorio. Btc, in questo senso, è un´occasione che arriva nel filone della politica toscana sul congressuale che parte da Italy for events, prosegue con Mice e arriva alla partecipazione all´Italian convention bureau, di cui è presidente Carlotta Ferrari. Un´occasione che dice che dobbiamo investire lavorando di concerto tra pubblico e privato, coscienti che per fare accoglienza ai livelli richiesti dalla domanda cui fa riferimento, molto esigente, deve puntare sulla qualità ad ogni livello". |
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BTC 2014, LA POLITICA AFFRONTA IN UN FORUM I TEMI DEL TURISMO CONGRESSUALE |
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Firenze, 12 novembre 2014 - "Il settore congressuale è un settore turistico di primario interesse per la capacità di creare reddito e lavoro, ma richiede capacità di offerta di ospitalità e servizi di altissimo livello per rispondere ad una domanda di profilo elevato" ha esordito l´assessora regionale alla cultura e al turismo Sara Nocentini introducendo l´atteso Politicians Forum nell´ambito di Btc 2014, cui hanno partecipato tra tanti altri il presidente nazionale dell´Anci Piero Fassino e il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Per questo abbiamo studiato il settore con ricerche specifiche per capirne le dinamiche, le necessità strutturali, di personale, di servizi. La convinzione della Regione è che serva una politica mirata, specifica per gli interventi da programmare; stiamo investendo in un rapporto più stretto con gli enti locali e i convention bureau, per arrivare a definire le migliori pratiche e pervenire ad un coordinamento condiviso in cui l´azione regionale risultui un valore aggiunto utile al collegamento dell´azione toscana con i soggetti nazionali di promozione, per cogliere ogni movimento a livello internazionale ed essere dentro in modo efficace". Non si tratta di creare un nuovo soggetto, ma un modello organizzativo più moderno e adeguato, ha aggiunto l´assessora, in cui alcune funzioni delle singole convention bureau distrettuali saranno condivise con il convention bureau regionale sotto la direzione di Toscana Promozione; in particolare una parte delle funzioni riferite all´azione internazionale verrà gestite da Toscana convention bureau, che farà da cerniera con l´azione territoriale. |
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