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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Dicembre 2014 |
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L´UE AGISCE COLLETTIVAMENTE PER FERMARE EBOLA |
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Bruxelles, 15 dicembre 2014 - Una nuova serie di forniture mediche e di soccorso urgente, anche oggi l´area interessata dalla Ebola in Africa occidentale a bordo della nave olandese ´Karel Portiere ". Questa è la seconda volta che i Paesi Bassi offrono il trasporto gratuito delle forniture di base come parte di una risposta coordinata dell´Ue per l´epidemia di Ebola. La nave trasporta 1.500 tonnellate di cibo per il World Food Programme (Wfp), oltre a più di 50 veicoli, apparecchiature mediche e indumenti protettivi per gli operatori sanitari forniti dalla Germania, il Belgio , la Francia e il Regno Unito . Prima di salpare per la Liberia, Guinea e Sierra Leone, i tre paesi più colpiti, il "Karel Doorman" si fermerà a La Rochelle e Gibilterra per spedire hardware aggiuntivo. Inoltre il trasporto, l´Ue ha inoltre organizzato più di cinquanta compagnie aeree a muoversi verso la regione colpita il materiale messo a disposizione dagli Stati membri. "Oltre i nostri sforzi politici intensi, abbiamo mobilitato aiuto scientifico, finanziario e logistico a contenere, controllare ed infine sconfiggere Ebola, ma l´epidemia è tutt´altro che finita" , ha sottolineato il signor Christos Stylianides, coordinatore Ue per la lotta contro l´Ebola e il commissario per gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, che ha recentemente visitato la zona interessata. "Siamo in una fase decisiva della lotta contro la malattia e deve essere fatto - abbiamo bisogno di più operatori sanitari, un maggiore accesso e maggiori sforzi per migliorare la risposta sul campo, ei sistemi sanitari dei paesi colpiti ". Rafforzare la risposta medica - Diversi Stati membri hanno mobilitato personale medico, attrezzature e letti ospedalieri. Il Regno Unito ha istituito due ospedali da campo, con oltre 90 posti letto e sostenuta da 126 professionisti della salute in Sierra Leone, e cinque di 100 posti letto ciascuna centri di trattamento. Due ospedali mobili offerti dalla olandese sono ora operativi in Sierra Leone e la Guinea. La Francia ha recentemente proposto due equipe mediche al lavoro in Guinea e Mali, oltre ai 57 operatori sanitari già schierate. La Svezia ha inviato 42 medici, infermieri e altri operatori sanitari attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue che attualmente gestiscono un centro di trattamento Liberia . La Grecia invierà una squadra di sei persone - quattro medici, un infermiere e un paramedico - nei paesi colpiti. Per promuovere la mobilitazione di operatori umanitari internazionali, l´Unione europea rafforza anche l´evacuazione della capacità personale internazionale contaminati da Ebola. Dopo il Lussemburgo , che è attualmente dotare due piani per essere in grado di eseguire evacuazioni mediche, la Germania ha messo a disposizione un aereo attrezzato per il trasporto di pazienti critici. Gli sforzi congiunti per una risposta più efficace - Per garantire una risposta europea forte ed efficace, l´Unione europea sta coordinando i contributi in forma di aiuti umanitari, attrezzature mediche, ambulanze, ospedali da campo, centri di trattamento e di personale medico. Ad oggi, la Norvegia e 13 gli Stati membri dell´Ue, vale a dire la Germania , l´ Austria , il Belgio , la Danimarca , la Finlandia , la Francia , l´ Ungheria , l´ Olanda , la Repubblica ceca , la Romania , il Regno Unito , la Repubblica Slovacca e la Svezia hanno inviato aiuti attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue, che mira a facilitare il rapido dispiegamento di esperti e attrezzature di emergenza. Inoltre, sei di loro, come la Spagna, l´ Italia e il Lussemburgo, ha offerto supporto logistico, nonché il personale e le attrezzature mediche su base bilaterale. Diagnosi precoce e la prevenzione - Tre laboratori mobili (Emlabs) sono stati dispiegati nella zona interessata al fine di rilevare il virus e la formazione del personale sanitario. Un quarto sarà operativo nei primi mesi del 2015. Il laboratorio mobile può essere rapidamente implementata in aree in cui è stato dichiarato un focolaio epidemico. Essi consentono diagnosi rapida e trasmissione limite del virus. In uno sforzo congiunto per contenere la diffusione della malattia, la Germania, il Belgio , la Francia , l´ Italia , l´ Olanda e il Regno Unito inviati ulteriori laboratori mobili attrezzati per la diagnosi in tutti i paesi colpiti. Contesto - L´epidemia di Ebola, che entra nel suo decimo mese, ha effetti devastanti per l´Africa occidentale. Più di 17.900 persone, tra cui 6.300 morti, contratto il virus. Oltre l´immenso bisogno di cure immediate, l´epidemia porta a scarsità di cibo e di acqua potabile, mina infrastrutture sanitarie ha un impatto significativo sulle economie dei paesi interessati. La mancanza di risorse da dedicare ad altro operatore sanitario rimane, anche, molto inquietante. L´unione europea ha partecipato alle prime ore per la lotta contro l´epidemia di Ebola. Ad oggi, il suo contributo ha superato 1,1 miliardi di euro di aiuti umanitari, aiuti allo sviluppo, l´assistenza al recupero precoce e ricerca medica. Ha inviato esperti e attrezzature di emergenza e mezzi previsti per l´adempimento di operatori sanitari internazionali. |
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GIUSTIZIA EUROPEA: I SERVIZI DI TRASPORTO SANITARIO DI URGENZA POSSONO ESSERE ATTRIBUITI IN VIA PRIORITARIA E CON AFFIDAMENTO DIRETTO ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO A TAL FINE IL SISTEMA DEVE EFFETTIVAMENTE CONTRIBUIRE AL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SOLIDARIETÀ ED EFFICIENZA DI BILANCIO |
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Lussemburgo, 15 dicembre 2014 - La direttiva 2004/18/Ce sull’aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi si applica agli appalti pubblici il cui valore è pari o superiore a determinate soglie (Eur 193 000 per la maggior parte degli appalti di servizi). Il diritto italiano riconosce la funzione delle associazioni di volontariato, che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi del servizio sanitario nazionale, e disciplina il loro apporto tramite accordi quadro e convenzioni conclusi a livello regionale . Nel 2010 la Liguria ha concluso un accordo quadro con varie associazioni nazionali di pubblica assistenza che rappresentano le associazioni locali di volontariato, al fine di regolamentare i rapporti fra le aziende sanitarie ed ospedaliere e dette associazioni. In applicazione dell’accordo quadro in parola l’Azienda Sanitaria Locale n. 5 ha stipulato convenzioni per il trasporto sanitario di urgenza ed emergenza con le associazioni aderenti all’Anpas senza gara d’appalto. Le cooperative San Lorenzo e Croce Verde Cogema hanno quindi chiesto l’annullamento di tali convenzioni. Adito con ricorso in tale causa, il Consiglio di Stato chiede alla Corte di giustizia se le disposizioni del diritto dell’Unione in materia di appalti pubblici e di concorrenza ammettano una normativa nazionale che permette alle amministrazioni locali di affidare la fornitura dei servizi di trasporto sanitario in via prioritaria e con affidamento diretto, in mancanza di qualsiasi forma di pubblicità, alle associazioni di volontariato convenzionate, le quali ricevono unicamente il rimborso delle spese effettivamente sostenute nonché di una frazione delle spese generali . Nella sentenza odierna la Corte ricorda innanzitutto che la direttiva sugli appalti pubblici si applica agli appalti pubblici di servizi di trasporto sanitario di urgenza ed emergenza . L’accordo quadro regionale rientra nella nozione di appalto pubblico, a prescindere dalla circostanza che sia stato concluso per conto di associazioni che non perseguono fini di lucro e che la remunerazione sia limitata al rimborso delle spese sostenute . Allorché il valore dell’accordo quadro regionale risulta superiore alla soglia fissata nella direttiva, tutte le norme procedurali previste nella menzionata direttiva sono applicabili, o meno, a seconda della circostanza che il valore dei servizi di trasporto risulti, o meno, superiore al valore dei servizi medici. Se il valore dell’accordo quadro oltrepassa la soglia fissata dalla direttiva e se il valore dei servizi di trasporto è superiore a quello dei servizi medici, la direttiva non consente di affidare i servizi di trasporto sanitario di urgenza in via prioritaria e con affidamento diretto alle associazioni di volontariato. Per contro, nell’ipotesi in cui la soglia in questione non fosse raggiunta o se il valore dei servizi medici fosse superiore al valore dei servizi di trasporto, si applicano unicamente i principi generali di non discriminazione e di parità di trattamento derivanti dal Trattato e l’obbligo di trasparenza, purché, tuttavia, l’appalto in discussione presenti un interesse transfrontaliero certo. La Corte constata che un sistema di convenzioni come quello instaurato dalla Regione Liguria conduce ad un risultato contrario agli obiettivi della libera circolazione dei servizi e ostacola l’apertura più ampia possibile degli appalti pubblici ad una concorrenza non falsata. In effetti, una normativa siffatta esclude i soggetti non finalizzati al volontariato da una parte essenziale del mercato e opera a danno di imprese con sede in altri Stati membri. Salvo che sia giustificata da circostanze obiettive, una tale disparità di trattamento costituisce una discriminazione indiretta in base alla nazionalità. Ciò nondimeno, la Corte rammenta che il diritto dell’Unione rispetta la competenza degli Stati membri a configurare i loro sistemi di sanità pubblica e previdenziali e parimenti i principi di universalità, di solidarietà, di efficienza economica e di adeguatezza che sono alla base delle modalità di organizzazione del servizio di trasporto sanitario della Regione Liguria. Ne consegue che gli obiettivi di mantenere, per ragioni di sanità pubblica, un servizio medico ed ospedaliero equilibrato ed accessibile a tutti e di evitare, per quanto possibile, ogni spreco di risorse finanziarie, tecniche e umane possono giustificare un ostacolo alla libera prestazione dei servizi. Gli Stati membri, quanto a loro, non possono restringere ingiustificatamente l’esercizio delle libertà fondamentali nell’ambito delle cure sanitarie. Essi possono avvalersi di operatori privati che non perseguono fini di lucro al di fuori di gare d’appalto, purché l’attività delle associazioni di volontariato sia svolta da lavoratori unicamente nei limiti necessari al loro regolare funzionamento. Infine, le legislazioni nazionali non possono estendersi fino a ricomprendere le pratiche abusive delle associazioni di volontariato o dei loro membri. A siffatte condizioni uno Stato membro può ritenere che il ricorso alle associazioni di volontariato corrisponda alla finalità sociale del servizio di trasporto sanitario d’urgenza e consenta di controllare i costi legati a tale servizio. Per tali motivi la Corte conclude che il Trattato Fue ammette una normativa nazionale che prevede che i servizi di trasporto sanitario siano attribuiti in via prioritaria e con affidamento diretto, in mancanza di qualsiasi pubblicità, alle associazioni di volontariato convenzionate, purché l’ambito normativo e convenzionale contribuisca effettivamente alla finalità sociale e al perseguimento degli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio. Spetta al giudice del rinvio verificare questi ultimi elementi. |
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SANITA’: IN VENETO ARRIVA CENTRO IPERTECOLOGICO PER ADDESTRARE I GIOVANI MEDICI E INFERMIERI. MANICHINI “VIVENTI” E AVATAR PER SIMULARE E IMPARARE LE TECNICHE. “VICTORIA” HA PARTORITO “ANDREA”. COLETTO “IL MEGLIO AL MONDO PER AVERE I SANITARI MIGLIORI DEL MONDO” |
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Venezia, 15 dicembre 2014 - Nemmeno tanto tempo fa se ne occupavano solo i film di fantascienza. Oggi i “robot viventi” sono realtà e, nel Veneto, serviranno ad addestrare giovani medici, chirurghi e infermieri ad intervenire nella maniera più corretta su un paziente. Gli “Avatar”, questo il loro significativo nome, hanno “preso servizio” oggi all’Ospedale Borgo Trento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, dove è stato presentato il Centro di Simulazione e Formazione Avanzata della Regione del Veneto (Si.f.a.r.v.), una modernissima struttura realizzata su una superficie di 3000 metri quadrati e interamente dedicata alla formazione di medici specialisti, infermieri, tecnici delle professioni sanitarie e addirittura personale amministrativo operanti nell’Azienda veronese e in tutto il sistema sanitario veneto. Questo spaccato di futuro è stato visitato e presentato oggi alla stampa, alla presenza di numerose autorità, tra le quali l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, il Rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor e il Direttore Generale dell’Azienda sanitaria Sandro Caffi. “Studi americani – ha riferito Coletto – indicano che occorrono anche decine di tentativi per un giovane sanitario prima di raggiungere la perfezione in una semplice operazione di intubazione. Con questo Centro il Veneto e Verona dimostrano una volta di più di essere all’avanguardia nazionale e di saper progredire anche in una tremenda stagione di tagli nazionali che, nel modo più odioso, ricadono sempre e sempre di più sulle realtà virtuose, come il Veneto. Anche in questo caso – ha aggiunto – ci allineiamo al meglio del mondo, perché vogliamo che la qualità professionale dei nostri operatori sanitari sia sempre all’avanguardia. Sono e resteranno i migliori, a garanzia del cittadino che da loro può aspettarsi la miglior assistenza possibile e le miglior capacità tecniche in ogni situazione”. Anche grazie all’utilizzo di questi “manichini ipertecnologici” il panorama della formazione avanzata garantita dal Centro Regionale è completo. Vi trovano infatti collocazione innumerevoli tipologie di laboratorio, distribuite in specifiche aree. Si svolgeranno simulazioni sui manichini, simulazioni virtuali (Avatar), simulazioni virtuali avanzate per le maxiemergenze, simulazioni organizzativo-situazionali, simulazioni in chirurgia laparoscopica e robotica, in cardiochirurgia e perfusione, in radiologia interventistica e in neuroradiologia, in ostetricia e ginecologia, ed anche in emergenza-urgenza con l’utilizzo di sofisticati sistemi di simulazione avanzata. Sorprendente la simulazione dimostrativa effettuata oggi e concentrata su ostetricia e ginecologia. Utilizzando il manichino “vivente” di una gestante (il suo nome è “Victoria”) è stato simulato un vero e proprio parto, con la nascita del bimbo (“Andrea”) e con il verificarsi delle diverse complicanze possibili, come posizione scorretta, parto podalico e cordone ombelicale avvolto sul nascituro. Non meno affascinante l’altra simulazione seguita di radiologia interventistica e chirurgia vascolare. Utilizzando la Tac di un paziente reale, grazie a questi simulatori è possibile “provare” sul manichino il tipo di intervento da eseguire prima di effettuarlo sul malato. |
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LOMBARDIA. MARONI: ´AMBULATORI APERTI´ OPERAZIONE DI GRANDE SUCCESSO AL 10 DICEMBRE 91.000 PRENOTAZIONI E 72.000 PRESTAZIONI EFFETTUATE |
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Milano, 15 dicembre 2014 - "L´operazione ´Ambulatori aperti´, partita in via sperimentale lo scorso 18 maggio fino a luglio, che prevede l´apertura dei laboratori dove effettuare analisi ed esami fino alle 22 e il sabato e la domenica mattina, si sta rivelando un grande successo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, nel corso della conferenza stampa al termine della seduta della Giunta regionale. Efficienza Per Prenotazione Ed Esecuzione Esami - "I dati delle strutture pubbliche, cui poi andranno aggiunti quelli delle strutture private - ha illustrato il presidente -, sono molto importanti e confortanti, perché hanno visto un incremento straordinario, con 56.000 prenotazioni raggiunte a settembre e addirittura 91.000 prenotazioni raggiunte il 10 dicembre". "Ma il dato ancora più significativo - ha sottolineato Maroni – è l´efficienza, oltre che del servizio di raccolta delle prenotazioni, anche dell´esecuzione degli esami, perché, al 10 dicembre, sono state effettuate già 72.000 prestazioni". Obiettivo: Cancellare Liste Attesa In Tempi Rapidi - "Proseguiremo con questa operazione - ha annunciato Maroni - anche per tutto il 2015 e, d´ora in poi, questa diventerà la regola in Lombardia, dove si potranno fare gli esami tutto l´anno la sera fino alle 22 e il sabato e la domenica mattina. Andremo avanti in questa direzione perché il nostro obiettivo è arrivare in tempi rapidi alla cancellazione delle liste di attesa". |
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TRENTO: CARTELLA CLINICA DEL CITTADINO ANCHE SU TABLET E SMARTPHONE |
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Trento, 15 dicembre 2014 - Cambiare il medico di famiglia direttamente da casa e accedere, in sicurezza, alla propria cartella clinica con tablet e smartphone attraverso due strumenti da poco attivati: la Security Card e l´app "Otp Pat". Sono queste le nuove funzionalità della piattaforma online di servizi sanitari Trec (Cartella Clinica del Cittadino), attivata ormai da quasi 40.000 trentini. Oggi la presentazione con Donata Borgonovo Re, assessora provinciale alla salute e solidarietà sociale, Diego Conforti del Dipartimento salute e solidarietà sociale, Ettore Turra e Leonardo Sartori dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari. La piattaforma online di servizi sanitari è in continua evoluzione e si arricchisce via via di nuove funzionalità. Due le novità di rilievo: da qualche giorno è possibile cambiare il proprio medico di famiglia direttamente da casa senza doversi recare agli sportelli del Distretto sanitario, inoltre per favorire l´accesso in mobilità ai servizi sono oggi disponibili due nuovi strumenti: la Security Card e l´app "Otp Pat"; entrambi necessitano di aver attivato in precedenza la Carta Provincia dei Servizi/tessera Sanitaria. La Security Card è una tabella da stampare e conservare. Per utilizzare la Security Card, una volta collegati in internet e selezionato il servizio di interesse, è sufficiente inserire le proprie credenziali per essere riconosciuti dal sistema (utente e password) e la combinazione casuale di due numeri richiesti e riportati in tabella. L´app "Otp Pat," invece, è un´applicazione da scaricare gratuitamente su smartphone o tablet (si scarica sugli store di riferimento, cercando la voce "Otp Trento"), che permette di creare un codice di sicurezza temporaneo (Otp significa one time password, ovvero password che si può utilizzare una sola volta). Il codice va utilizzato insieme alle credenziali (utente e password), per accedere ai servizi. La Carta provinciale dei Servizi, attivata da circa 100.000 trentini, è la chiave per accedere con sicurezza e affidabilità ai servizi online del Trentino. Si tratta della tessera sanitaria dotata di microchip, inviata a tutti i trentini a partire dal 2011. Due i passi per attivare la Carta: innanzitutto richiedere i codici personali di accesso (Pin/puk) e il lettore di carte digitali Smarty presso gli sportelli presenti sul territorio (Comuni, Uffici periferici della Provincia o sportelli dell´Azienda Sanitaria); in seguito, installare il software necessario, a seconda del pc e del sistema operativo utilizzato, seguendo le indicazioni pubblicate sul portale www.Servizionline.trentino.it, alla sezione “la tua cps”. Trec, piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini, è un progetto coordinato dal Dipartimento salute e solidarietà sociale in collaborazione con Azienda sanitaria e Fbk. Ad oggi quasi 40.000 trentini hanno attivato la Cartella Clinica del Cittadino (Trec) per accedere al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) e utilizzano normalmente le sue funzionalità come il taccuino sanitario (in cui registrare le informazioni sul proprio stato di salute), la visualizzazione dei referti e delle prescrizioni proprie o dei minori o familiari con delega oppure i meccanismi di pagamento online. Il livello di fruizione via web dei principali referti (Laboratorio e Radiologia) ha superato il numero di quelli stampati nella modalità della tradizionale consegna cartacea. In totale sono stati visti online oltre 530.000 referti. Nei primi undici mesi del 2014 oltre 300.000 cittadini trentini, con un preventivo e specifico consenso al trattamento privacy, hanno consumato oltre 3 milioni di ricette farmaceutiche digitali; la dematerializzazione della ricetta farmaceutica ha permesso a novembre 2014 a oltre l´82% degli assistiti trentini di recarsi in farmacia per ricevere i farmaci senza ricetta cartacea e con la sola tessera sanitaria. La completa digitalizzazione della ricetta farmaceutica fa del Trentino la prima realtà territoriale a livello italiano. Si tratta di un sistema apprezzato sia dai cittadini che dai medici, per il risparmio di tempo derivante dalla sostituzione della comunicazione fisica personale con quella digitale o telefonica per il rinnovo delle prescrizioni di farmaci (per il 70% relativo a ripetizioni per patologie croniche). Notevoli anche i risparmi economici: secondo quanto emerso da uno studio di impatto economico coordinato dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento, emerge che con una diffusione di Trec al 30% della popolazione si otterrebbero già risparmi diretti per i cittadini per circa 2 milioni di euro annui; in una una ipotesi di massimo utilizzo da parte dell’80% della popolazione si supererebbero i 5 milioni annui; e a questi risparmi vanno aggiunti quelli che gli enti pubblici possono già ottenere grazie alla prescrizione digitale delle ricette e alla consegna via web dei referti. Sono tra l´altro in fase di sperimentazione diversi studi pilota per l’utilizzo di Trec nella gestione remota di pazienti con patologie croniche, come scompenso cardiato e asma giovanile, che coinvolgono medici dell’Azienda sanitaria, medici di famiglia e circa cinquanta cittadini/pazienti. Sono inoltre in fase di attuazione tre studi clinici sul diabete giovanile, adulto e in gravidanza. |
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LOMBARDIA. WELFARE, CANTÙ: 30 MLN PER TUTELA PERSONE CON DISABILITÀ |
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Milano, 15 dicembre 2014 - La Giunta della Regione Lombardia ha approvato oggi due provvedimenti a favore delle persone con disabilità. Il primo estende alle persone in età compresa tra i 65 e i 69 anni in dipendenza vitale i benefici della Dgr 2655 ed attribuisce inoltre ai Comuni oltre 28 milioni di euro, con l´obiettivo di tutelare e accompagnare le oltre 5.000 persone con grave e gravissima disabilità della Lombardia. Il secondo riguarda la realizzazione di iniziative di vita autonoma e indipendente. È quanto ha spiegato oggi l´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato della Regione Lombardia Maria Cristina Cantù, nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale. Grave E Gravissima Disabilità - Due le principali misure previste: una tutela "di tipo universalistico, che si traduce - ha spiegato l´assessore - nella estensione alle persone con dipendenza vitale nell´età compresa tra i 65 e i 69 anni di quanto già previsto per persone con un´età inferiore di un contributo mensile di 1.000 euro per sostenere la famiglia e a garantire le migliori condizioni in termini di qualità di vita"; l´altra, a maggiore caratterizzazione sociale, assegna ai Comuni/ambiti territoriali 28.442.700 euro perché possano essere realizzate misure di tutela che vanno dai ´buoni sociali´ a tutta una serie di prestazioni riconducibili all´assistenza domiciliare, ad altre tipologie di intervento con "un forte coinvolgimento e una responsabilizzazione degli ambiti territoriali, chiamati, insieme alle Asl, a effettuare una valutazione multidimensionale del bisogno e attivare i necessari interventi". Misura Condivisa - "Questo provvedimento - ha aggiunto l´assessore - completa il programma operativo relativo alle persone con gravi e gravissime disabilità e in dipendenza vitale per il mantenimento al proprio domicilio, avviato con la dgr 2655. Il provvedimento - ha detto ancora Maria Cristina Cantù - è stato fortemente condiviso con tutti gli stakeholder interessati, in particolare con Anci, con le Associazioni più rappresentative delle persone con disabilità e con le organizzazioni sindacali". Vita Autonoma - Il secondo provvedimento approvato oggi dalla Giunta prevede invece lo stanziamento di oltre 1 milione di euro per la sperimentazione di interventi che consentono alle persone con disabilità di condurre una vita autonoma e indipendente. Verrà erogato un finanziamento di 80.000 euro ai 12 ambiti territoriali ed è previsto, da parte degli stessi Ambiti territoriali, un cofinanziamento del 20 per cento. |
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SANITÀ: D´ALFONSO, POSA PRIMA PIETRA NUOVO OSPEDALE SULMONA CI ASPETTIAMO PRESTO MURA, TECNOLOGIA E PIENA FUNZIONALITA´ |
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Sulmona, 15 dicembre 2014 - Un intervento innovativo, gestito con premura, atteso dalla città e dall´intera collettività di riferimento. Oggi si tratta di una posa simbolica della prima pietra ma nei prossimi mesi ci attendiamo le mura, l´allestimento tecnologico e la piena capacità di funzionamento". Sono parole del Presidente della Regione Luciano D´alfonso che questa mattina a Sulmona ha partecipato alla posa della prima pietra insieme all´assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. I lavori per il primo lotto sono iniziati ufficialmente oggi e porteranno alla realizzazione della prima parte dell´ospedale entro i primi mesi del 2016: quattro piani per una superficie di circa 5000 mq, costruiti a moduli prefabbricati, un moderno sistema di edificazione che si basa su un equilibrio di acciaio e vetro. La seconda fase prevede la realizzazione di altri 5mila mq. L´opera complessiva costerà circa 20 milioni di euro per una superficie di 10mila metri quadrati. Oggi in concomitanza vengono avviati anche i lavori per la ristrutturazione di un´ala già esistente per 4 milioni e 400mila euro i cui lavori si concluderanno presumibilmente entro agosto del prossimo anno. Due milioni e mezzo di euro è invece il costo per la realizzazione di due sale operatorie i cui lavori sono stati avviati nei giorni scorsi. "Voglio precisare che la mia amministrazione si è insediata 175 giorni fa per cui è evidente che non ha potuto attivare questo procedimento, altrimenti sarebbe stato illegittimo non essendoci i tempi tecnici ? ha aggiunto D´alfonso - Ne ha comunque garantito l´efficacia e la fruttuosità. E´ necessario tuttavia che si attivino opere che arrivino a conclusione e diventino pienamente operative ed efficienti. Questa struttura esige rinnovamento, compiutezza e manutenzione per innalzare la qualità dell´offerta sanitaria. Un momento significativo oggi di come vogliamo procedere per cambiare la sanità in Abruzzo. E´ importante anche che si faccia ricorso a risorse normative attivando una procedura di leasing in costruendo con un partenariato tra pubblico e privato". |
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I NUMERI DEL NUOVO PRESIDIO DI SULMONA |
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Sulmona, 15 dicembre 2014 - Ventiquattro mesi di lavoro, 129 posti letto, una superficie complessiva di 10 mila metri quadrati, per un importo complessivo di circa 19 milioni di euro di cui oltre 223 mila di oneri per la sicurezza. Sono i numeri del nuovo ospedale di Sulmona, i cui lavori sono partiti oggi e che, suddivisi in due lotti, garantiranno entro il 2017 il completamento della struttura. "Questo intervento è un passo avanti per la Valle Peligna - spiega l´assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci ? in quanto l´attuale complesso è composta da due diverse ali realizzate fra il 1959 ed il 1977 ed evidenzia molte criticità. Lavoreremo affinché la nuova struttura sia realizzata bene e per tempo. Questo avvio di lavori ? sottolinea l´assessore ? dimostra che una buona e moderna sanità è possibile anche nelle aree interne, ed è il primo passo verso un complessivo intervento di innovazione strumentale e logistica della sanità abruzzese, che vuole puntare sull´efficientamento e la messa in sicurezza delle strutture, su una adeguata dotazione strumentale che punti alla crescita qualitativa dell´offerta, garantendo così ai pazienti un luogo accogliente ed ai dipendenti un ambiente di lavoro confortevole". |
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LOMBARDIA. SALUTE, ASSESSORE: PIÙ RISPETTO PER LA NOSTRA SANITÀ 500 MILIONI IN MENO PER LA SANITÀ DEL 2015 |
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Milano, 15 dicembre 2014 - "Vorremmo essere un po´ più rispettati. Siamo un´eccellenza di ordine mondiale. I tagli indiscriminati che colpiscono anche Regione Lombardia non sono tollerabili. Andrebbero invece colpiti gli sprechi là dove ci sono. Le Regione virtuose, come la Lombardia, andrebbero salvaguardate". Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, è così intervenuto alla sesta edizione del congresso internazionale "Aortic surgery en anestehesia "How to do it", in corso all´Università San Raffaele di Milano. 500 Milioni Di Euro In Meno - "Regione Lombardia per il comparto sanitario subirà nel 2015 una riduzione di 500 milioni di euro. Pertanto abbiamo già impostato misure di razionalizzazione, che permetteranno di mantenere l´equilibrio del Bilancio sanitario. Il nostro impegno - ha chiarito in proposito l´assessore - è stato e sarà infatti quello di consolidare qualità e quantità dei servizi resi ai Lombardi, cercando di rendere ancora più efficiente il sistema". Evento Scientifico Durante Expo - L´assessore alla Salute si è poi rivolto ai massimi esponenti dell´imprenditoria sanitaria lombarda, ai più eminenti esperti italiani e stranieri nel campo della chirurgia vascolare, della cardiochirurgia e della cardioanestesia, congratulandosi per il convegno scientifico di rilevanza internazionale e invitandoli a farsi 18 promotori, in collaborazione con Regione Lombardia, di iniziative scientifiche di importanza mondiale, in occasione di Expo 2015. Pronti Alle Sfide Del Futuro - "Io sono convinto che possiamo affrontare le sfide del futuro e possiamo farlo con maggiore coraggio proprio per il livello elevatissimo al quale si opera in Lombardia in ogni ambito scientifico e sanitario". "L´attenzione in questi anni - ha poi ricordato Mantovani – è focalizzata sui temi della sostenibilità, della appropriatezza, della cronicità e sul percorso d´aggiornamento della Sanità lombarda, avviato con la presentazione del ´Libro Bianco´ al quale stiamo lavorando intensamente". |
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FVG: ANCHE LA RICERCA BIOMEDICA PER LA RIPRESA |
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Aviano, 15 dicembre 2014 - Coniugare le eccellenze della ricerca sviluppate in seno al Cro di Aviano con le potenzialità dell´imprenditoria giovane del Friuli Venezia Giulia, e realizzare nuove prospettive per il tessuto economico produttivo. E´ uno degli obiettivi che la Regione intende perseguire per favorire la ripresa dalla crisi, ribadito dal vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, ad Aviano, nella sede del Cro, in apertura del convegno ´Cro mets industry 2014 - From biomedical research to market´. L´evento si è posto l´obiettivo di mettere insieme esperienze della ricerca e dell´imprenditoria giovanile, per comprendere quali possono essere le soluzioni concrete per la crescita dell´economia locale e la ripresa del manifatturiero, anche attraverso il contributo delle idee innovative dei giovani ricercatori e imprenditori. "Il tema focalizzato nel convegno odierno - ha esordito Bolzonello - è uno degli argomenti centrali rispetto al futuro della regione". Infatti, a fronte di un tessuto produttivo e imprenditoriale economico disgregato, anche a causa della crisi di progettualità delle grandi imprese che avevano assicurato lavoro e redditività a partire dagli anni ´60, secondo il vicepresidente si possono trovare efficaci opportunità anche valorizzando la ricerca nel settore medicale. Ricerca, che com´è oramai acclarato, consente sviluppo e progresso anche in altri campi dell´economia e dell´industria. E i traguardi ottenuti al Cro di Aviano e con le start up del Pordenonese ne sono un chiaro esempio. Per favorire la crescita di questo percorso, la Regione, ha anticipato Bolzonello, ha inserito specifiche linee contributive nella programmazione dell´utilizzo delle risorse comunitarie per il 2014/2020. Accanto alle provvidenze comunitarie, ha annunciato il vicepresidente, è prossimo al varo un disegno di legge che conterrà misure normative e contributive per le start up, e per lo sviluppo di quel versante essenziale dell´economia che è la ricerca. Toccherà dunque agli imprenditori, giovani in particolare, fruire di queste nuove opportunità, che la Regione aveva in precedenza trascurato, e concorrere ad aprire nuovi scenari che assicurino un futuro più sereno all´economia e all´occupazione del Friuli Venezia Giulia. Il convegno si è articolato attraverso numerosi contributi ed esperienze inerenti la ricerca farmacologica, la ricerca bio medicale, le applicazioni della ricerca. I lavori erano stati introdotti dagli interventi del presidente del Cro di Aviano, Michelangelo Agrusti, del direttore generale, Piero Cappelletti, e del direttore scientifico, Paolo De Paoli. |
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COME STANNO I TOSCANI? BENE, GRAZIE. LA RELAZIONE SANITARIA REGIONALE 2009-2013 |
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Firenze 15 dicembre 2014 - Come stanno i toscani? Bene, grazie. Vivono a lungo e in buona salute. Merito senz´altro dell´ambiente e degli stili di vita, ma anche dell´elevato livello dell´assistenza sanitaria. A dircelo è la Relazione sanitaria regionale 2009-2013, curata dall´Ars, l´Agenzia Regionale di Sanità, e dalla Direzione generale Salute dell´assessorato. L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ne ha presentato stamani una sintesi, che evidenzia gli aspetti e i fenomeni più importanti, anticipando la versione integrale della Relazione, di prossima uscita. Erano con lui il direttore generale dell´assessorato Valtere Giovannini e il direttore dell´Ars Francesco Cipriani. "Questa relazione considera la salute dei toscani a 360 gradi - è il commento dell´assessore Marroni - E ci restituisce una fotografia reale e molto confortante. In Toscana si vive più a lungo che nelle altre regioni, e si vive in buona salute. Tanti i fattori che contribuiscono alla buona salute dei toscani, ma senz´altro una buona parte del merito va all´elevato livello degli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione del nostro sistema sanitario". "I toscani stanno bene, davvero, a giudicare dalla durata della loro vita - dice il direttore dell´Ars Francesco Cipriani - Un neonato oggi nella nostra regione può infatti sperare di arrivare almeno a 85 anni, se femmina, e a 80 se maschio. E´ l´attesa di vita tra le più alte in Italia - a sua volta ai primi posti nel mondo - ed è ancora oggi in aumento. Ma la notizia più positiva è che la maggioranza degli anni di vita guadagnati sono anche vissuti in buona salute e senza disabilità. Fortuna? In parte forse sì, trasmessa dai geni, ma quasi tutto dipende da corretti stili di vita, ambiente sano e servizi sanitari che funzionano". Ecco solo alcuni dei dati più significativi che emergono dalla Relazione. L´attesa di vita in Toscana è tra le più alte in Italia: 85 anni per una donna, 80 per un uomo. La mortalità infantile è ai valori minimi (3,1 per mille). I bambini nascono perlopiù con parto naturale, la percentuale dei cesarei è del 26%, la più bassa in Italia (38%). I bambini che nascono sono in salute e di buona costituzione. Buono il livello di allattamento al seno: 76% contro il 64% nazionale. I toscani sono più sportivi e meno obesi degli italiani, ma le donne toscane fumano di più delle italiane. Un adolescente su 3 ha provato almeno una volta una droga illegale, e cresce la dipendenza dal gioco d´azzardo. Sempre più precoci i primi rapporti sessuali. Elevati gli standard di prevenzione, cure e riabilitazione. E anche i giudizi dei toscani sul proprio sistema sanitario sono positivi. Si cominciano ad avvertire gli effetti della crisi, che nel lungo periodo potrebbe produrre un rallentamento del trend positivo di salute e un incremento delle disuguaglianze. Sintesi della Relazione sanitaria regionale 2009-2013 https://www.Ars.toscana.it/it/pubblicazioni/relazioni-sanitarie-regionali/2009-2013/2772-vivere-in-toscana-una-storia-di-salute-sintesi-della-relazione-sanitaria-regionale-2009-2013.html |
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MILANO: VACCINAZIONE CONTRO IL PAPILLOMA VIRUS LA VACCINAZIONE HPV È GRATUITA PER LE NATE NEL 1998 E 1999 |
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Milano, 15 dicembre 2014 - Il Comune di Milano, in collaborazione con l’Asl di Milano, i Rotary milanesi, la Croce rossa italiana (Comitato provinciale di Milano) e l’Istituto europeo di oncologia, come ogni anno, offre la possibilità di effettuare gratuitamente la vaccinazione contro il Papilloma virus a tutte le ragazze di Milano nate nel 1998 e 1999, trattasi di un’importante opportunità di prevenzione contro la maggior parte dei carcinomi del collo dell’utero. Per prenotare la vaccinazione occorre telefonare dal lunedì al sabato dalle ore 8:00 alle ore 12:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00 al seguente numero 02/3883 selezionare tasto 2. I vaccini saranno somministrati presso l’ambulatorio di Croce rossa italiana di Via Pucci, 7 nei seguenti giorni: lunedi e giovedì dalle ore 15:00 alle ore 18:15; sabato dalle ore 8:00 alle ore 11:30. Le ragazze dovranno presentarsi munite di tessera sanitaria ed essere accompagnate da un genitore. |
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LA BOCCA DICE TUTTO: SCREENING DEL CAVO ORALE PER PREVENIRE LA CELIACHIA CONTINUA L’IMPEGNO DEL COMUNE PER PROMUOVERE SALUTE E BENESSERE |
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Segrate, 15 dicembre 2014 - Continua l’impegno del Comune finalizzato a promuovere la salute e la prevenzione. In questa direzione l’Amministrazione ha stretto una nuova partnership con l’ Irccs Ospedale San Raffaele, parte del Gruppo Ospedaliero San Donato, nello specifico con l’Unità di Odontoiatria diretta dal Prof. Enrico Gherlone, per avviare uno screening del cavo orale, nell’ambito del progetto ospedale – territorio “Il cavo orale: un’attenta sentinella”. Un percorso innovativo assistenziale integrato, di prevenzione ed educazione sanitaria sull´alimentazione e la salute del cavo orale.Il campione individuato dai medici del San Raffaele è rappresentato dagli studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie cittadine, un totale di oltre 4000 bambini e ragazzi.E’ iniziato lo screening sugli alunni dell’Istituto Sabin che si concluderà il 18 dicembre.L’obiettivo del progetto è educare alla prevenzione in ambito odontoiatrico, spesso trascurata nei più piccoli, e farne comprendere ai genitori l’importanza. Molte patologie infatti sono individuabili sin da piccoli e curabili anche gratuitamente attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.gli studi effettuati dall’équipe medica del San Raffaele dicono inoltre che la bocca è una sentinella che permette di individuare malattie sistemiche come la celiachia, patologia a elevato impatto sociale. Una malattia che è bene riuscire a individuare prima possibile per poter essere in grado di affrontarla e curarla nel modo più adeguato.Nelle scuole sono previste lezioni teoriche, e anche dimostrazioni pratiche e interattive con video, slide e giochi, di educazione e sensibilizzazione nell’ambito del rapporto tra alimentazione e salute del cavo orale (corretti stili di vita correlati al cavo orale: alcol, fumo, droga, piercing, alimentazione, igiene orale) mediante l’attuazione di programmi specifici di istruzione e motivazione all’igiene orale domiciliare. Bambini e ragazzi vengono inoltre sottoposti a un’attenta visita.Tutto ciò è finalizzato a intercettare eventuali patologie del cavo orale e a identificare pazienti celiaci attraverso un approccio di "case finding" basato sulla ricerca di patologie del cavo orale nei bambini.Questo permette di identificare nuovi casi di celiachia in familiari di primo grado dei pazienti identificati attraverso il “case finding” e di diffondere la cultura e la consapevolezza del problema Celiachia nelle famiglie, negli operatori sanitari, negli operatori sociali e nelle istituzioni.I risultati dello screening condotto sul campione segratese verranno presentati oltre che alla stampa e alle riviste di settore, al Xxii Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti Universitari di discipline Odontostomatologiche in programma a Milano dal 9 all’11 aprile 2015. In collaborazione con il Comune di Segrate si intende creare anche un collegamento con il progetto scuole-Expo 2015 Milano.“segrate è un comune che promuove salute – spiega il sindaco Adriano Alessandrini – Stiamo lavorando su due aree – aggiunge -: conciliazione a alimentazione”.Per quanto riguarda la conciliazione famiglia lavoro, Segrate ha vinto negli anni scorsi il premio conciliazione famiglia – lavoro (istituito da Regione Lombardia e Altis, Università cattolica) come miglior sistema integrato di conciliazione. I servizi di supporto alle famiglie sono offerti non solo ai cittadini ma anche ai dipendenti e ai city users. I principali servizi sono: sportelli comunali aperti in ora di pausa e anche al sabato con corsia preferenziale e parcheggio riservato a mamme e papà sportello sanitario in comune nidi senza lista di attesa e nido aziendale camp estivi,invernali e pasquali centri civici aperti 7 giorni su 7, dalle 9 alle 24“Per quanto riguarda l’alimentazione – dice Alessandrini - il nostro ristorante aziendale fornisce un “menù colore” con l’indicazione degli alimenti che sono bilanciati in modo che i dipendenti possano regolarsi, in base a quello che hanno mangiato a pranzo, anche per la cena. Non solo: abbiamo 10 volontari che si sottoporranno a un corretto regime alimentare “sorvegliati” dall’équipe del Dott. Gabriele Pelliciotta del San Rafffaele”.anche l’alimentazione nelle scuole è molto curata: abbiamo adottato il sistema a self service che non solo riduce gli sprechi ma induce i bambini a fare scelte più sane (è aumentato il consumo di frutta e verdura)“Ma Segrate – prosegue il Sindaco - promuove salute non solo in azienda. Anche su tutto il territorio attraverso azioni di prevenzione e screening”. 2011 Mammografiamoci (in collaborazione on San Raffaele e Ministero della Salute) – screening mammografico sulle donne tra i 40 e i 49 anni. I risultati sono stati portati al congresso di radiologia di Chicago (il più importante del mondo) Memory Clinic (in collaborazione con San Raffaele): screening della popolazione over 65enne sulle demenze e sportello ascolto per preparare i familiari a gestire gli anziani con problemi di memoria Screening del fegato (in collaborazione con l’associazione segratese ricerca sul cancro) su un campione di 100 ultra sessantenniCi sono poi iniziative validissime anche di centri privati, per esempio lo Sporting Club di Milano 2 che facendo fare attività fisica agli anziani (in collaborazione con l’Università Cattolica) ha potuto evidenziare significativi miglioramenti non solo della mobilità ma anche dei parametri come il colesterolo.Perchè il comune si impegna in un campo che non è strettamente di sua competenza? A chiarirlo è di nuovo il primo cittadino: “Crediamo fortemente che migliorando la qualità della vita dei cittadini, migliori il loro benessere e quindi la loro salute. L’obiettivo è prevenire il più possibile le malattie del nostro tempo al fine di avere meno costi sociali per le cure. Per questo crediamo che impegnarsi in questo campo sia un’azione di responsabilità sociale e di innovazione sociale”. |
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BOLZANO, RIFORMA SANITARIA: ASSESSORE INCONTRA I RAPPRESENTANTI DEI PARAMEDICI |
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Bolzano, 15 dicembre 2014 - Nei giorni scorsi l’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha incontrato i rappresentanti dei sindacati del personale paramedico con i quali ha avuto “Un colloquio molto costruttivo”. La riorganizzazione della sanità provinciale e la legge sul personale, questi gli argomenti al centro del recente colloquio dell´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, con i rappresentanti sindacali del personale paramedico, in particolare Massimo Ribetto e Franz Fiung di Nursing Up, Cristina Masera dell´Cgil/agb, Andreas Dorigoni e Stefan Erschbamer dell´Asgb, Claudio Scrinzi di Cisl/sgb e Gianni Valentinelli di Uil/sgk. Per quanto riguarda la legge sul personale i rappresentanti sindacali hanno preso in esame in primo luogo la questione del plus orario nel settore della sanità che deve essere prestato dal personale paramedico come gli infermieri ed i tecnici. "Andreas Dorigoni dell´Asgb ha posto l´accento sul fatto che vi sia una equità di trattamento tra i vari settori. A questo proposito l´assessora Stocker ha risposto che nel contratto è stata inserita una formulazione che va incontro alle esigenze espresse dal personale paramedico. "Inoltre" ha aggiunto "le retribuzioni per le varie figure professionali paramediche devono essere regolamentate sulla base dei contratti collettivi e non nell´ambito della legge provinciale". Nel corso dell´incontro l´assessora Stocker ha illustrato quindi i principali aspetti della riorganizzazione del settore sanitario provinciale ed ha quindi raccolto le osservazioni dei rappresentanti sindacali. Da parte dei sindacati è stato espresso l´auspicio che la riforma realizzi un´effettiva semplificazione amministrativa ed una riduzione della burocrazia. L´assessora ha quindi invitato la delegazione sindacale a designare un proprio rappresentante in seno al gruppo di lavoro che si occupa dell´elaborazione della legge provinciale nr.7 in quanto il gruppo del personale paramedico rappresenta il maggior numero di operatori del settore sanitario e "rappresenta quindi una delle colonne portanti dell´intero settore nonché un partner importante con il quale confrontarsi" ha concluso l´assessora. |
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LOTTA ALL´AIDS, IN REGIONE PIEMONTE I RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI |
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Torino, 15 dicembre 2014 - L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha incontrato i rappresentanti di alcune associazioni (Anlaids, Arcigay, Arcobaleno Gay) attive sul fronte della lotta anti Aids. Le associazioni hanno chiesto all’assessore Saitta di attivare la Consulta Hiv/aids prevista in una delibera della Giunta regionale del 2009 ma che di fatto non è mai stata istituita. Ampia disponibilità a collaborare è stata assicurata dall’Assessore che si è anche impegnato a porre la questione del finanziamento per le attività di prevenzione a livello nazionale, nell’ambito della Commissione salute composta dagli assessori alla Sanità delle regioni. All’incontro era presente anche un infettivologo dell’ospedale Amedeo di Savoia. “Ribadisco- ha detto Saitta- che non c’è alcuna intenzione di ridurre l’attenzione della sanità rispetto alle malattie infettive. Occorre garantire continuità: nessuna struttura, e questo vale ovviamente anche per l’Amedeo di Savoia, chiude se non si trova una soluzione che garantisca la prosecuzione dell’attività attualmente erogata.” “Non intendiamo disperdere – ha aggiunto Saitta- il patrimonio di conoscenze specialistiche e di servizi che questo ospedale storicamente offre, ma puntiamo ad integrarlo in un contesto che ne valorizzi le sue riconosciute eccellenze nella cura dei pazienti sieropositivi, come il laboratorio di analisi specializzato.” In Piemonte, in base ai dati resi noti dal Seremi in occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids il 1° dicembre, ogni anno circa 300 persone scoprono di aver contratto l’Hiv. Nel 2013 sono stati 314, pari a un tasso di incidenza di 7,2 casi ogni 100.000 abitanti. In Piemonte, questa infezione è tra le prime dieci patologie infettive segnalate, la terza tra i giovani uomini dai 25 ai 34 anni di età. All’inizio del 2014 più di 8.200 persone vivevano con l’infezione da Hiv nella nostra regione. La prevalenza di circa 2 casi ogni mille abitanti, paragonabile a quella stimata a livello nazionale, è in costante crescita nell’ultimo decennio ed è raddoppiata rispetto a quella stimata nel 1999. Nella nostra regione, così come a livello nazionale ed europeo, l’infezione si trasmette prevalentemente per via sessuale, questa modalità riguarda quasi il 90% dei casi del 2013. In Piemonte esiste una rete di nove Centri di prevenzione delle Malattie sessualmente trasmissibili: 3 a Torino e 6 nel resto della regione: Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli. I Centri Mst garantiscono l’accesso agli utenti con un orario prefissato per un minimo di tre giorni la settimana e offrono la possibilità di accedere direttamente alle prestazioni ambulatoriali senza prenotazione e senza impegnativa del medico di medicina generale. Garantiscono, inoltre, su richiesta, l’anonimato secondo le vigenti norme. Per evitare che l’accesso ai Centri Mst sia limitato dal costo delle prestazioni, sono assicurate la gratuità, per gli utenti a rischio, delle visite, dei test diagnostici e di alcune terapie come da protocollo regionale. I Centri Mst provvedono alla somministrazione diretta di alcuni farmaci per avviare la cura e interrompere la catena di contagio, facilitano la presa in carico del paziente da parte dei centri specialistici (nel caso di diagnosi di patologie croniche particolari (es. Hiv)), offrono assistenza ai partner dei pazienti con Ist (Infezioni Sessualmente Trasmesse) proponendo loro i controlli e le eventuali cure necessari. |
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SANT´ANNA E MARIA VITTORIA DI TORINO TRA LE SETTE ECCELLENZE ITALIANE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: DIAMO LORO MAGGIORI STRUMENTI |
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Torino, 15 dicembre 2014 - Due delle sette eccellenze italiane contro la violenza sulle donne sono piemontesi: il Sant´anna e il Maria Vittoria di Torino sono tra le migliori strutture d´Italia per l´attenzione nell´accoglienza e nella gestione delle donne vittime di violenza. "Solo poche settimane fa ho incontrato le operatrici del reparto di Soccorso Violenza Sessuale (S.v.s.) dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’anna di Torino. In quell´occasione sono rimasta colpita dalla passione e dall´impegno che ho visto nelle donne che mi hanno raccontato il loro lavoro. La task force contro la violenza che opera in quell’ospedale è composta da una decina circa di operatrici, ma solo una di queste è dedicata completamente al soccorso contro la violenza sessuale. Le altre operatrici sono impegnate su più reparti non potendosi così dedicare con tutta la loro competenza al percorso di assistenza delle vittime di violenza che si rivolgono al reparto. Dobbiamo dare loro maggiori strumenti. È per questo che accolgo con particolare piacere il riconoscimento d´eccellenza che queste donne hanno ricevuto. Viene loro riconosciuto lo sforzo che ogni giorno compiono per portare avanti un percorso di civiltà" - ha dichiarato l´assessora alle Pari Opportunità Monica Cerutti. Mediamente ogni anno sono un centinaio gli accessi al reparto del Sant´anna, nel 2013 sono stati 113. Le donne che si rivolgono al servizio sono principalmente coloro che subiscono una violenza sessuale (anche minorenni da 14 anni in poi) e le donne che subiscono violenze durante il periodo di gravidanza. |
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LOMBARDIA. SPORT, REGIONE SOSTIENE INIZIATIVE FEDERAZIONE BOCCE |
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Milano, 15 dicembre 2014 - "Mi spiace apprendere che il consigliere regionale Fabio Pizzul accusi le istituzioni di ´ non aver sborsato neppure un euro per le iniziative della Fib (Federazione italiana bocce - Comitato Lombardia) e chieda di sostenere il loro progetto rivolto ai giovani´, forse il consigliere era talmente impegnato nella ´polemica Djokovic´ da non essersi accorto che proprio ieri, in una nota, abbiamo comunicato il finanziamento a quel progetto di ben 50.000 euro". Lo ha detto l´assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi rispondendo a un giornalista a margine della Giunta. Elenco Pubblicato Su Bollettino Ufficiale - "Ieri – prosegue l´assessore - è uscito un comunicato in cui abbiamo evidenziato l´impegno concreto di Regione Lombardia a favore della promozione e dello sviluppo della pratica sportiva sul territorio evidenziato i risultato della graduatoria. L´elenco ´Progetti speciali finalizzati alla promozione e valorizzazione della pratica sportiva´, pubblicato sul Bollettino ufficiale di Regione Lombardia, è stato finanziato con 600.000 euro". "All´interno del Burl - ha evidenziato l´assessore - di dominio pubblico già da alcuni giorni, sono evidenziati 19 progetti finanziati fra i quale è presente il progetto ´Fib Junior-tutti in gioco´ della Fib Comitato Regionale Lombardia che ha ricevuto un contributo di 50.000 euro". |
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