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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Dicembre 2014 |
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SANITÀ: TRAPIANTATA CON SUCCESSO PRIMA PAZIENTE ABRUZZESE DOPO CONVENZIONE TRA REGIONE ABRUZZO E POLICLINICO GEMELLI |
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L´aquila, 16 dicembre 2014 - Sta bene ed è stata dimessa giovedì scorso dal Policlinico universitario "Agostino Gemelli" per fare ritorno a casa la prima trapiantata di fegato abruzzese che ha beneficiato del Programma Trapianto epatologico siglato nei mesi scorsi tra Regione Abruzzo e l´ospedale romano. Circa venti giorni fa presso l´Ospedale di Teramo era stata ricoverata una donna di 48 anni, colpita da epatite fulminante, che è stata prontamente trasferita con elisoccorso nel Centro di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove è giunta in stato di iniziale coma epatico; dopo poche ore, grazie alla rete di emergenza coordinata dal Centro Nazionale Trapianti, diretto dal dott. Alessandro Nanni Costa, si è reso disponibile un donatore in un ospedale padovano. È stato così possibile per l´equipe del Centro Trapianti del Gemelli, diretto dal professor Salvatore Agnes, effettuare il trapianto di fegato e salvare la vita alla giovane donna. Dopo un regolare decorso post operatorio, la paziente è stata dimessa dal Policlinico romano con completa guarigione chirurgica e seguirà un programma di controlli coordinato dagli epatologi abruzzesi. Si tratta del primo importante risultato della Convenzione firmata nei mesi scorsi tra il Policlinico Gemelli e la Regione Abruzzo, nel cui territorio non viene effettuata attività di trapianto epatico, che individua nel Centro Trapianti dell´ospedale universitario romano il proprio Centro per i Trapianti di fegato. L´accordo prevede che il Programma trapianto di fegato, che si avvale di tutta la rete epatologica della Regione, venga gestito dal Centro di Coordinamento Trapianti dell´Aquila, diretto dal professor Antonio Famulari, mentre i trapianti vengono eseguiti nel Centro Trapianti del Policlinico Gemelli di Roma, diretto dal professor Agnes. Il Centro Trapianti del Policlinico Gemelli, che effettua trapianti di rene e di fegato, è operativo dal 1969 e ha iniziato l´attività di trapiantologia epatica nel 1986. I risultati attuali del Programma di Trapianto di fegato sono molto soddisfacenti, in quanto il successo della procedura è attestato intorno al 90% che ne fa uno dei centri con le migliori performance in Italia. |
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TUMORE DEL SENO, NUOVE ARMI CONTRO LE FORME PIÙ AGGRESSIVE |
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Roma, 16 dicembre 2014 - I nanofarmaci sono efficaci nel trattamento del tumore del seno in stadio iniziale ad alto rischio. In particolare nab-paclitaxel, somministrato prima dell’intervento chirurgico, ha dimostrato nelle pazienti colpite da questo tipo di cancro di migliorare del 9% la risposta patologica completa. “Si tratta di un parametro molto importante – afferma il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ -, perché consiste nell’assenza di tumore invasivo sia nel seno che nei linfonodi ed è strettamente legato all’esito favorevole a lungo termine, cioè alla sopravvivenza”. I risultati vengono dallo studio “Geparsepto” di fase Iii, presentato al più importante congresso al mondo sul tumore del seno, il San Antonio Breast Cancer Symposium, che si è svolto la scorsa settimana a San Antonio (Usa). Il trial indipendente, condotto dal German Breast Group (Gbg) in associazione con il gruppo di studio German Ago-b, ha coinvolto più di 1.200 donne: il 38% delle pazienti trattate con nab-paclitaxel prima della chirurgia (neoadiuvante) ha raggiunto la risposta patologica completa rispetto al 29% di coloro che hanno ricevuto (prima dell’intervento chirurgico) il trattamento costituito da paclitaxel nella formulazione tradizionale seguito da epirubicina e ciclofosfamide. Il German Breast Group è il più grande network universitario indipendente, riunisce più di 500 centri in Germania e può vantare la maggiore esperienza al mondo negli studi sul trattamento del tumore al seno in fase neoadiuvante. “Nab-paclitaxel – continua il prof. Cognetti -, cioè paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle, è un farmaco innovativo che coniuga un principio attivo di efficacia antitumorale comprovata, paclitaxel, con la tecnologia d’avanguardia basata sulle nanoparticelle. È già impiegato con successo nel trattamento del carcinoma mammario metastatico nei casi in cui la terapia di prima linea non risulti più efficace”. Nel nostro Paese vivono più di 522mila donne con tumore del seno e nel 2014 sono stimati 48mila nuovi casi. Le percentuali di guarigione sono in costante crescita, oggi infatti l’87% è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Ma alcune forme di questa neoplasia sono particolarmente aggressive. “Geparsepto” è lo studio randomizzato di fase Iii più grande realizzato con nab-paclitaxel e il primo completato sul tumore del seno precoce ad alto rischio. “In particolare – conclude il prof. Cognetti – è stata dimostrata la superiore efficacia di nab-paclitaxel in una delle forme più aggressive, quella ‘triplo negativa’, in cui la risposta patologica completa è quasi duplicata con il nanofarmaco. È un risultato molto importante, perché questo parametro è in grado di indicare gli esiti dei trattamenti in uno specifico sottotipo ad alto rischio, che comprende il 15% di tutti i casi di cancro al seno”. |
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UMBRIA-ALBANIA: FIRMATO MEMORANDUM D´INTESA SULLA SANITÀ |
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Tirana, 16 dicembre 2014 - "Ci onora il poter offrire alla Repubblica di Albania le nostre buone pratiche in sanità, come in altri settori, per contribuire al processo di crescita del servizio sanitario pubblico albanese. Più che un punto di arrivo, la firma di questo accordo rappresenta l´avvio di una cooperazione che si pone obiettivi concreti e che da subito ci vedranno impegnati ad operare per il loro raggiungimento". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della cerimonia della firma del "memorandum" d´intesa tra il Governo della Repubblica di Albania e la Regione Umbria. L´atto è stato sottoscritto dal Ministro della sanità albanese, Ilir Beqaj, per la Presidenza del Consiglio dei Ministri di Albania, e dalla presidente Marini, per la Regione Umbria, alla presenza dell´Ambasciatore italiano a Tirana, Massimo Gaiani, e dei Ministri dell´agricoltura, cultura, i vice Ministri dell´economia e dell´ambiente del Governo albanese. "Da parte nostra - ha proseguito Marini - c´è la più ampia disponibilità a collaborare con le autorità albanesi per sostenere il loro programma di riorganizzazione della sanità pubblica, a partire dal nostro modello di organizzazione dell´emergenza, alle nostre buone pratiche per ciò che riguarda la programmazione e la gestione di tutto il settore sanitario". Particolarmente soddisfatto per la firma di questo accordo si è detto il Ministro della sanità, Beqai, che nei mesi scorsi era stato ospite in Umbria per definire i principali contenuti del documento: "Vorrei prima di tutto ringraziare l´Italia e l´Umbria per ciò che hanno fatto in questi primi anni di vita della nostra giovane democrazia, sostenendo il nostro popolo, ed accogliendo i tanti albanesi che sono venutiin Italia. Quanto ai contenuti del memorandum voglio sottolineare - ha proseguito il Ministro - il fatto che per noi il vostro rappresenta un ´modello sanitario´ virtuoso ed efficiente che vorremmo esportare in Albania, certi dell´utilità per noi delle vostre buone pratiche, con l´auspicio che questa collaborazione possa offrire anche a voi occasioni di positive esperienze". Il protocollo d´intesa non si limita al settore sanitario, ma contiene impegni anche negli ambiti della sicurezza e qualità delle produzioni alimentari, dei rapporti economici (con particolare riferimento alla piccola e media impresa), ambiente e cultura (collaborazione tra le Università e le principali istituzioni culturali di Albania e Umbria). "Ho molto apprezzato, e ci incoraggiano in questo percorso di cooperazione - ha affermato ancora la presidente Marini - , le parole che ieri sera ci ha rivolto il Presidente del Consiglio dei Ministri di Albania, Edi Rama, nell´incontro che abbiamo avuto, nel corso del quale ho avuto modo di sottolineare la grande importanza di questo memorandum. Raccogliendo il suo invito, inizieremo a lavorare da subito per realizzare le cose concrete che qui abbiamo indicato. Sono certa che ciò contribuirà anche a rafforzare i rapporti di amicizia tra l´Albania e l´Umbria e le nostre collettività, non dimenticando che nella nostra regione vive una comunità molto significativa di cittadini albanesi". |
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SANITÀ: APERTA UNA NUOVA CASA DELLA SALUTE A MAGLIANO SABINA TRA LE TANTE COSE OFFRE SERVIZI DI PRIMO INTERVENTO, AMBULATORI ATTREZZATI E GARANTISCE ATTIVITÀ AMBULATORIALI SPECIALISTICHE E UN CENTRO PRELIEVI E LA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CON PATOLOGIE CRONICHE E DEGENERATIVE |
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Roma, 16 dicembre 2014 - "Le Case della Salute del Lazio saranno poli che garantiscono la prima cura a chi ne ha bisogno: la svolta è iniziata e lavoriamo per chiudere nel 2015 con l´attivo di bilancio in sanità, che sarebbe un altro grande successo molto importante per i cittadini della nostra comunità”- così il presidente, Nicola Zingaretti, nel corso dell’inaugurazione della nuova Casa della Salute di Magliano Sabina, in provincia di Rieti. La nuova casa della salute di Magliano Sabina è una struttura moderna e innovativa a disposizione dei cittadini ogni giorno 24 ore al giorno. È la quinta che la Regione apre in pochi mesi dopo quelle di Sezze, Pontecorvo e Rocca Priora e nel Municipio I di Roma. L’apertura della nuova struttura ha ancora più valore in un territorio come questo, che negli anni passati ha risentito molto di tagli e scelte sbagliate. Ecco tutti i servizi che puoi trovare nella nuova struttura, si trova a Località Filoni: Servizi di primo intervento, ambulatori attrezzati a disposizione dei medici di medicina generale, attività ambulatoriali specialistiche e un centro prelievi. Tra le altre cose la struttura è dotata anche di un punto soccorso mobile del 118 e di un servizio di diagnostica. I medici si occuperanno anche della gestione e della cura dei pazienti con patologie croniche e degenerative. Tra le altre cose la Casa della Salute offre ai cittadini anche un’area di accoglienza dotata di uno sportello per le prenotazioni e a un punto di informazioni e orientamento sociosanitario. Una nuova rete di servizi sanitari per i cittadini della provincia di Rieti. La Casa della Salute non è una cattedrale nel deserto, ma rientra in un percorso più ampio che la Regione sta portando avanti sempre con lo stesso obiettivo: garantire servizi e cure migliori e più efficienti ai cittadini. “La cosa storica è che riprendiamo ad aprire strutture sociosanitarie nei territori - ha detto ancora il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: questa è la quinta, non ci credeva nessuno, e invece andiamo avanti con grande determinazione perché pensiamo che ovviamente bisogna far tornare i conti della sanità ma il costo non può essere quello di eliminare la sanità ai territori". |
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SALUTE: SERRACCHIANI, GOVERNO CONFERMA CHE È BUONA RIFORMA |
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Trieste, 16 dicembre 2014 - "Il via libera ricevuto dal Consiglio dei Ministri conferma che la riforma regionale della Salute è una buona legge". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando l´esito dell´esame effettuato ieri dal Consiglio dei Ministri sulla Legge Regione Friuli Venezia Giulia n. 17 del 16/10/2014 "Riordino dell´assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria". "Non eravamo preoccupati - spiega Serracchiani - perché la stesura del testo di legge è avvenuta in stretto rapporto con il Governo, dialogando con il ministro Lorenzin e i suoi uffici, e in conformità a quanto stabilito dal Patto della Salute, anche sulla continuità tra ospedale e territorio. Il passaggio formale di questa approvazione sigilla un percorso di lavoro lungo e delicato, che continueremo a seguire con la massima attenzione". "Stupisce e addolora che a legge definitivamente approvata - continua - ci siano esponenti politici di questa Regione che preferiscono farne bandiera di scontro partitico, invece di contribuire a perfezionarne il funzionamento". "Ci interessa che i nostri concittadini siano curati e assistiti meglio possibile e per ottenere questo risultato abbiamo guardato all´efficienza complessivo del sistema. E il numero dei posti letto sarà assolutamente all´altezza delle necessità, per cui - conclude Serracchiani - meglio sarebbe evitare pericolosi allarmismi". |
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INAUGURAZIONE DELL’OSPEDALE “CARLO URBANI” DI JESI. SPACCA: “PRESIDIO ALL’AVANGUARDIA, SERVIZI SANITARI INTEGRATI”. |
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Ancona, 16 dicembre 2014 - “Abbiamo creato un presidio di sevizio all’avanguardia per la sanità di questo territorio che riempie di orgoglio e soddisfazione tutta la comunità locale e le istituzioni che hanno lavorato alla sua realizzazione”. Lo ha affermato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, , alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Ospedale “Carlo Urbani” di Jesi. Una struttura da 70 milioni di euro, “che non sono poca cosa, in questi tempi”, ha rimarcato il presidente, che qualificherà la sanità dell’Area vasta 2. “Sono stati tempi difficili – ha detto Spacca - Si è temuto che anche questa potesse diventare un’incompiuta, ma la capacità di collaborazione delle istituzioni e delle comunità, la sinergia con soggetti privati, come la fondazione Cassa di risparmio di Jesi, ha consentito che quest’opera si completasse, fosse dotata delle migliori tecnologie e di un sistema logistico funzionale che ne fa un modello sanitario di prim’ordine. Credo che i cittadini di Jesi possano essere davvero orgogliosi di un riferimento così forte per un servizio importante come il diritto alla salute e di coesione per la comunità”. Spacca ha poi spiegato che “il Carlo Urbani si integrerà con le altri reti cliniche, fino a diventare, sostanzialmente, un ospedale unico con Fabriano e Senigallia. Avremo un sistema integrato di servizi sanitari che darà una risposta di alta qualità ai cittadini, offrendo loro i servizi eccellenti”. Spacca ha concluso ricordando che “se non ci fosse stato il risanamento dei conti operato dalla Regione (nel 2004 eravamo quella più indebitata d’Italia sulla sanità, avevamo 153 milioni di euro ogni anno di disavanzo) e, contemporaneamente, anche il miglioramento dei sevizi sanitari, oggi no avremmo ottenuto le risorse in termini d’investimento che ci hanno consentito di completare quest’opera che, non dimentichiamo, ha richiesto 16 anni per ultimarla”. Di “una scommessa vinta” ha parlato anche il direttore dell’Area vasta 2, Giovanni Stroppa. “Nove mesi fa, con l’avvio degli ultimi trasferimenti, in pochi credevano che questa avventura potesse concludersi entro l’anno. Ma quando si lavora in sinergia, con un obiettivo unico e condiviso, tutto diventa possibile”. Concetto ripreso dal sindaco Massimo Bacci che ha sottolineato “i tempi rapidi e la grande professionalità con cui sono stati effettuati i trasferimenti dalla vecchia alla nuova struttura ospedaliera cittadina. L’urbani rappresenta un’opera importante per la città che potrà garantire un servizio all’altezza per tutto il territorio di riferimento. È un esempio concreto di sanità di area vasta, competitiva e adeguata alle esigenze della popolazione”. Il Direttore generale Asur Marche, Gianni Genga, ha parlato di “un pomeriggio di gioia ed emozione”, in quanto la struttura ospedaliera porta il nome del medico che sconfisse la Sars (Sindrome respiratori acuta grave): “Lo spirito di Carlo ha guidato quanti si sono impegnati a completare questa struttura e continuerà a guidare quanti vi lavoreranno per alleviare le sofferenze delle persone ricoverate”. Alla cerimonia di inaugurazione era presente, per la famiglia, il figlio Tommaso. “Vorremmo che tutti gli operatori sanitari fossero in grado di applicare gli ideali che hanno guidato Carlo Urbani: umanità, disponibilità, rispetto e passione per la professione medica. Gli ultimi non si trovano solo nei Paesi in via di sviluppo, ma sono presenti anche da noi”. L’assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, impegnato in un altro evento, ha inviato un messaggio di saluto, sottolineando come l’Urbani rappresenti un modello vincente di riorganizzazione sanitaria. |
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SANITA’: DAL CONSIGLIO DI STATO VIA LIBERA A RIFORMA ASSICURAZIONI IN VENETO. |
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Venezia, 16 dicembre 2014 - Grazie al pronunciamento favorevole del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Regione del Veneto avverso la sospensiva disposta dal Tar del Veneto, su istanza di un’azienda concorrente e non vincitrice della specifica gara d’appalto, potrà finalmente prendere avvio la riforma del sistema assicurativo in sanità delineata dalla Giunta regionale tempo addietro. Ne dà notizia l’Avvocatura regionale, che ha patrocinato la Regione nel procedimento in questione. Il ricorso vinto dal Veneto al Consiglio di Stato riguardava questioni legate alla composizione della Commissione aggiudicatrice. Willis Spa è quindi definitivamente il nuovo broker assicurativo della Regione del Veneto per quanto riguarda le coperture sanitarie. “I giudici di secondo grado hanno di fatto confermato l’assoluta correttezza dell’operato della Regione, attestando la piena legittimità e trasparenza delle procedure – sottolinea con soddisfazione l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – e da oggi ripartiamo verso una nuova modalità di gestione dei sinistri in sanità, più efficiente e meno costosa. E’ una buona notizia anche per i nostri medici e per tutti gli operatori sanitari, le cui necessità e richieste di garanzie saranno tenute in ampia considerazione nell’attuazione della riforma”. Particolarmente significativo anche il pronunciamento del Consiglio di Stato favorevole alla Regione rispetto a una importante gara per l’acquisto di “Stent”, per la prima volta svolta a livello centralizzato, la cui aggiudicazione consentirà un risparmio di spesa di almeno 6 milioni 500 mila euro nei prossimi 3 anni, senza la benché minima diminuzione della qualità dei materiali acquistati. |
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NUOVA RADIOTERAPIA OSPEDALE FELETTINO (LA SPEZIA) |
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Genova, 16 Dicembre 2014. "Il nuovo edificio per la radioterapia, a cui si sta lavorando dal maggio scorso, è strettamente funzionale all´ospedale e propedeutico alla demolizione del vecchio fabbricato del Felettino". Lo ha detto, venerdì 12 dicembre, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa dopo la seduta di giunta i lavori per la nuova radioterapia in località Felettino a La Spezia, insieme con il vicepresidente e assessore alla Salute Claudio Montaldo e l´assessore alla Sanità del comune della Spezia Andrea Stretti. L´opera è stata commissionata dall´Asl 5 per un totale di 4 milioni 992 mila euro, derivanti da fondi Par Fas 2007/2013. L´intervento, iniziato a maggio 2014, sarà terminato entro la prima metà di marzo 2015. L´inaugurazione si terrà a maggio, la struttura sarà operativa nel mese di giugno 2015. L´edificio della nuova Radioterapia fa parte del progetto complessivo del nuovo Ospedale della Spezia in località Felettino. Si tratta di un edificio autonomo, denominato lotto C nel progetto del nuovo complesso ospedaliero che prevede un edificio in parte interrato, con una copertura nella parte più a nord, a livello della strada. La località Felettino si trova nella periferia nord orientale della Spezia, dove già esiste un fabbricato ospedaliero. Il nuovo edificio farà parte del nuovo sistema ospedaliero a cui sarà collegato con un percorso interrato che permetterà lo spostamento interno dei pazienti sia a piedi che in barella. Il livello 1 interrato sarà il piano delle terapie e il piano principale del reparto. Sarà diviso in una zona per il pubblico con spazi di attesa, spazi per funzioni di supporto e una zona protetta per le terapie dove saranno situati il simulatore Tc, la brachi-terapia e i due bunker per la radioterapia. Dall´ingresso principale il percorso si divide in due vie distinte, per che cammina e per chi è in barella, attraverso un atrio comune con due differenti varchi. I barellati potranno accedere direttamente all´attesa dedicata mentre dal lato opposto chi sarà a piedi potrà entrare in una zona di attesa centrale prima di arrivare alla zona protetta dei bunker, a quella del simulatore Tc o della brachi-terapia. L´area di attesa sarà illuminata naturalmente da un lucernario. Anche la zona di lavoro del comando controllo dei bunker della radioterapia sarà sormontata da un cavedio che porterà la luce naturale dalla copertura. Il livello 2 ospiterà gli ambulatori, gli uffici e gli spazi di servizio per il personale a cui si accederà tramite una scala o un ascensore protetto; anche qui lo spazio di attesa per il pubblico sarà centrale. |
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CALABRIA: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE OLIVERIO HA INCONTRATO IL COMMISSARIO PEZZI |
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Catanzaro, 16 dicembre 2014 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato il 12 dicemvre nella sede di pal. “Alemanni”, il generale Luciano Pezzi, Commissario per il Piano di rientro della sanità. Nel corso dell’incontro, convocato dal Presidente Oliverio per avere il quadro della situazione nel settore sanitario calabrese, Pezzi ha dato una prima informativa del lavoro svolto finora e dello stato delle strutture sanitarie regionali. A conclusione, il Presidente Oliverio ha avuto modo di evidenziare “lo spirito positivo e costruttivo che ha caratterizzato questo primo incontro”. “Ringrazio – ha detto Oliverio – il generale Pezzi per gli elementi forniti che mi consentono una conoscenza più approfondita dello stato dei servizi sanitari della nostra Regione. Nei prossimi giorni avremo occasione di approfondire, nello specifico, le questioni più rilevanti sulle quali volgere attenzione ed iniziative adeguate. Ora che è stata formalizzata la mia proclamazione a Presidente della Regione, il Consiglio dei Ministri, nella prima seduta utile della prossima settimana, dovrà procedere, secondo quanto previsto dalla legge, alla nomina del Commissario nella persona del Presidente della Regione. In attesa della formalizzazione di questo atto, da parte del C.d.m, ho ritenuto dover avviare l’iniziativa di incontrare Pezzi, che ringrazio per la disponibilità, al fine di acquisire, sin d’ora, tutti gli elementi utili per poter impostare il lavoro, in direzione della realizzazione dei necessari obiettivi di riqualificazione del sistema sanitario regionale, utili per creare condizioni concrete di sicurezza, tutela e cura della salute dei cittadini calabresi sull’intero territorio regionale”. |
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FVG: FONDO PER L´AUTONOMIA POSSIBILE, NUOVO REGOLAMENTO |
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Trieste, 16 dicembre 2014 - Su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali, Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva il nuovo Regolamento di attuazione del Fondo per l´autonomia possibile e per l´assistenza a lungo termine (Fap). Il Fap è previsto dalla legge regionale 6 del 2006 "Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale" ed è rivolto a persone che, per la loro condizione di non autosufficienza, non possono provvedere alla propria cura e mantenere una normale vita di relazione senza l´aiuto determinante di altri. Attraverso il Fap si vuole quindi rafforzare il sostegno pubblico all´area della non autosufficienza; favorire la permanenza delle persone non autosufficienti al proprio domicilio, attivando o potenziando la rete di assistenza domiciliare integrata; garantire alle persone con disabilità adeguata assistenza; sostenere le famiglie, fornendo loro risorse e strumenti per assistere i propri congiunti in condizioni di bisogno. Il nuovo testo, che è stato oggetto di valutazione in Terza commissione del Consiglio regionale, Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e sociosanitaria regionale, Consiglio delle Autonomie locali e Consulta regionale delle associazioni dei Disabili, "tiene conto delle osservazioni e dei suggerimenti formulati da tutti i portatori di interesse - spiega Telesca - e, rispetto a quello approvato in via preliminare, ha subito alcune modifiche mirate e circoscritte, per meglio raccordarsi alle altre norme a sostegno della domiciliarità. Analogamente al precedente, il nuovo regolamento prevede che un´équipe multiprofessionale metta a punto un progetto personalizzato, condiviso con l´assistito o con la famiglia e con il medico curante, partendo dalla valutazione dei bisogni individuali e dai risultati attesi. Assegno per l´autonomia, contributo per l´aiuto familiare, sostegno alla vita indipendente o ad altre forme di emancipazione e di inserimento sociale, ma anche supporto a progetti sperimentali in favore di persone con problemi di salute mentale sono i diversi interventi finanziati dal Fap, non cumulabili tra loro, volti a favorire la domiciliarità. Interventi sempre basati sulla effettiva gravità della condizione di non autosufficienza. Anche con l´obiettivo di superare talune disomogeneità territoriali, le novità principali consistono in una diversa valutazione delle condizioni di demenza e di malattia terminale; nell´apertura alle forme di domiciliarità innovativa; nell´obbligo per le famiglie di rendicontare almeno il 50 per cento del contributo relativo all´assegno per l´autonomia; nella possibilità di accedere al contributo per l´aiuto familiare anche se l´assistente non è assunto direttamente ma è messo a disposizione da altri soggetti, come ad esempio cooperative o agenzie interinali. Inoltre, per i progetti di vita indipendente rivolti al mondo della disabilità, è stata introdotta una soglia di accesso basata sull´Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee), e parallelamente è stata eliminata la logica degli assi progettuali, mentre gli importi massimi concedibili saranno ora uguali su tutto il territorio regionale, a prescindere dalla fascia di reddito Isee. Infine, è stata abbassata da 14 a 12 anni l´età minima per accedere alle altre forme di emancipazione e di inserimento sociale; sono stati introdotti tempi definiti per la presa in carico delle persone non autosufficienti da parte dei servizi territoriali; sono state definite modalità omogenee per l´attribuzione dei punteggi e per la gestione delle liste di attesa. |
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BOLZANO: INCONTRO PROVINCIA E SERVIZIO VALUTAZIONE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA |
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Bolzano, 16 dicembre 2014 - L’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha incontrato il 12 dicembre le operatrici del Servizio per la valutazione della non autosufficienza e quelle che lavorano nei vari Distretti sociosanitari della Provincia. Era presente all’incontro anche la direttrice del Servizio, Heidi Wachtler. Nel corso del 2014 il Servizio valutazione della non autosufficienza ha effettuato già circa 6.000 inquadramenti, come è stato evidenziato dalla direttrice Wachtler nel presentare il bilancio dell´attività svolta. L´assessora provinciale Stocker ha espresso parole di apprezzamento e di elogio al team per l´impegno ed il lavoro eseguito. L´assegno per la non autosufficienza è stato introdotto sette anni fa con la Legge provinciale Nr. 9/2007. Da allora vengono disposti gli inquadramenti secondo il livello di fabbisogno assistenziale. Il Servizio registra in media circa 460 richieste di inquadramento al mese. Tra i 6.000 inquadramenti effettuati nel 2014 vi sono 1.700 revisioni. Il numero delle persone che percepiscono l´assegno, per l´assistenza a domicilio, come ha riferito la direttrice Wachtler, è in leggera crescita: se nel 2012 erano 10.183 i beneficiari, nel 2014 sono saliti a 10.832. È aumentato leggermente anche il numero di quelli che presentano il grado più elevato di fabbisogno assistenziale, che passano da 487 a 551, come ha proseguito. Anche la suddivisione per livelli di fabbisogno di assistenza è costante. A questo dato sottende un´enorme mole di lavoro, come ha fatto presente la direttrice, in considerazione del fatto che ogni mese vengono meno circa 200 dei beneficiari e che nel corso dell´anno si aggiungono ulteriori 2.700 persone che hanno diritto di percepire tale prestazione. "La grande sfida del futuro per quanto riguarda la non autosufficienza" ha affermato nel corso dell´incontro l´assessora Stocker "sarà quella di continuare a finanziare questo servizio con soldi pubblici. L´assicurazione provinciale per la non autosufficienza deve essere infatti costantemente adeguata a nuove esigenze e condizioni ed in questo contesto le valutazioni dei collaboratori rappresentano un importante feedback per l´amministrazione". Nel corso dell´incontro i collaboratori del servizio hanno posto una serie di domande all´assessora e di suggerimenti per migliorare l´attività del servizio. Inoltre, sono stati presentati i punti strategici del programma di attività per il 2015. |
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SANITÀ, ROSSI: "GRANDE BISOGNO DI RIFORMA PER SALVARE IL SERVIZIO PUBBLICO" |
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Pisa, 16 dicembre 2014 - C´è un grande bisogno di riforma per salvare il servizio sanitario pubblico: ne è convinto il presidente Enrico Rossi che ne ha parlato intervenendo nel corso della giornata di studio organizzata per il decennale del Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant´anna di Pisa. "Avevamo bisogno di strumenti di governo - ha ricordato Rossi riferendosi ai primi passi del Laboratorio - perché le aziende sanitarie e ospedaliere si muovessero su determinate linee e poi si potesse misurare la strada fatta. Il Mes ci ha messo a disposizione questi strumenti. A questo sono legati in gran parte i successi del nostro sistema sanitario". " La sanità - ha proseguito - rappresenta tuttora uno dei comparti della Pubblica amministrazione migliori, meno costosi e meglio funzionanti. Il servizio sanitario nazionale e´ un successo della storia d´Italia. Va aggiustato, rimodellato, ma sarebbe importante che si ripartisse da questa rivendicazione anche orgogliosa dei risultati di questa infrastruttura civile. Non penso che, chiunque governi, sia prevedibile nei prossimi anni un aumento della spesa sanitaria, che sembra invece destinata ad essere compressa. Dobbiamo quindi entrare nell´ottica di una riforma. Bisogna ricostruire dentro il sistema uno spirito riformatore che senza rinunciare alla qualità abbatta ai costi". "Al primo punto vedo la sobrietà delle cure, nei dispositivi medicali, nella farmaceutica. Su questo tema, che inerisce l´eticita´ delle cure, e´ importantissimo l´ apporto dei professionisti e la discussione con gli utenti. Così come sono doverosi e possibili altri interventi come ad esempio sulla variabilità che si risconta nelle varie asl circa la spesa e i costi. C´è poi una profonda necessità di razionalizzazione e riorganizzazione, per arrivare a una organizzazione dipartimentale più vasta che riguardi i servizi ma anche la didattica e la formazione. Dobbiamo chiedere alle università di essere più aderenti alla domanda formativa che viene dalla sanità. Così come dobbiamo riflettere sull´organizzazione della rete ospedaliera. Continuo infine a pensare che per salvare questo servizio sanitario non sarebbe sbagliato chiedere di più a chi ha di più, anche se con questo livello di giustizia fiscale non è molto semplice". "Se faremo tutto questo potremo vincere la sfida. Ma non si può star fermi. Capisco le resistenze - ha concluso Rossi - ma sarebbe sbagliato avere paura. Non faremo passo senza prima averlo discusso con tutti." |
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TRIESTE, OSPEDALE CATTINARA: MODIFICATO CRONOPROGRAMMA PER VIABILITÀ DI ACCESSO |
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Trieste, 16 dicembre 2014 - A Trieste è stato compiuto un importante passo avanti che di fatto consentirà di avviare la ristrutturazione e l´ammodernamento funzionale e tecnologico del complesso ospedaliero di Cattinara, adeguandone anche la viabilità di accesso e il sistema dei parcheggi. Regione, Provincia e Comune di Trieste, Azienda ospedaliero-universitaria, Istituto Burlo Garofolo e Anas hanno infatti sottoscritto un accordo che, prendendo atto della necessità di prorogare i termini stabiliti nel 2007, definisce un nuovo cronoprogramma per progettare il nuovo collegamento tra la grande viabilità triestina e il polo ospedaliero. Il documento è stato firmato dall´assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, dal sindaco Roberto Cosolini, dalla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, dal Dg dell´Azienda "Ospedali Riuniti", Francesco Cobello, dal direttore amministrativo del Burlo, Stefano Dorbolò, e dal Capo compartimento Anas per il Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Ferrara. "Si tratta - ha spiegato l´assessore Santoro - della modifica di quanto a suo tempo deciso, che permetterà di studiare assieme una viabilità di accesso a Cattinara diversa rispetto a quella prevista nel precedente progetto. Rispetto al progetto complessivo di ristrutturazione dell´ospedale, questo è solo un dettaglio, anche se essenziale. Tutti gli altri aspetti dell´accordo di programma per il riordino del complesso ospedaliero di Cattinara non cambiano e quindi la ristrutturazione potrà procedere come previsto". "Sostanzialmente - conferma il direttore dell´ospedale, Cobello - l´accordo che abbiamo firmato oggi è il tassello che mancava per procedere all´avvio dei lavori. In tempi brevissimi bandiremo l´appalto, per individuare la ditta che, oltre a eseguire l´opera, dovrà predisporne il progetto definitivo, sulla base di quello preliminare". I principali lavori programmati consistono nella riqualificazione delle due torri, quella chirurgica e quella medica, con il miglioramento delle degenze, grazie a stanze a due letti, tutte con bagno adiacente; nella realizzazione di un corpo centrale di collegamento tra i due blocchi e - nell´area dell´attuale parcheggio dei dipendenti, che diventerà sotterraneo - il nuovo Burlo, a sei piani, in un rapporto di contiguità sinergica con l´ospedale. L´investimento di 140 milioni di euro, già a disposizione, permetterà di rafforzare l´alta specializzazione, facendo di Cattinara un polo di autentica eccellenza. |
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VIOLENZA SULLE DONNE, DUE OSPEDALI TOSCANI PREMIATI PER L´ASSISTENZA |
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Firenze 15 dicembre 2014 - Due ospedali toscani, l´azienda ospedaliero universitaria di Careggi, a Firenze, e l´ospedale Misericordia di Grosseto, hanno ricevuto i riconoscimenti dell´O.n.da, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, per il concorso Best Practice, nell´ambito del Programma Bollini Rosa, che ogni anno premia le strutture che si distinguono per i servizi rivolti alle donne. Gli ospedali italiani premiati per le Best practice nell´assistenza alle donne che hanno subito violenza sono 7: due di questi sono, appunto, toscani. "E´ un riconoscimento importante - dice l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - che premia il grande lavoro che da anni si sta facendo in Toscana per contrastare la violenza sulle donne. Ora in tutte le aziende della regione è attivo il Codice Rosa, che consente di far emergere i casi di violenza, assistere le vittime e perseguire i responsabili delle violenze". L´azienda ospedaliero-universitaria di Careggi ha ricevuto il premio per il Centro di riferimento regionale per la violenza e l´abuso sessuale su adulte e minori. Motivazione: "per la rilevanza del servizio a livello regionale e per il suo contributo nel migliorare la gestione della donna vittima di violenza sessuale dal punto di vista clinico, psicologico e sociale, garantendo un´efficiente presa in carico della paziente in pronto soccorso e assicurando la continuità assistenziale sul territorio". L´ospedale Misericordia di Grosseto è stato premiato per il Codice Rosa (la Asl 9 di Grosseto è stata la prima in Toscana ad avviare l´esperienza del Codice Rosa, che poi è stata estesa a tutte le aziende toscane). Motivazione: "per la promozione e l´utilizzo di sistemi di codifica virtuale orientati a identificare casi di violenza dichiarata o sospetta per ottimizzare la presa in carico protetta della donna vittima di violenza domesitca o sessuale al momento dell´accesso in pronto soccorso, con un supporto integrato multidisciplinare". |
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IL GRANDE CINEMA ENTRA IN OSPEDALE |
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Milano, 16 dicembre 2014 - La magia del grande cinema entra nell´Ospedale Niguarda Ca’ Granda: Aus Associazione Unità Spinale Niguarda onlus con la Cooperativa Spazio Vita Niguarda annuncia la partnership con Medicinema Italia, che porterà alla realizzazione di una sala cinematografica nel nuovo centro polifunzionale Spazio Vita, attualmente in costruzione a fianco dell’Unità Spinale Unipolare. La sala sarà aperta sia ai pazienti dell’Unità Spinale (persone con lesione al midollo spinale e bambini e ragazzi con spina bifida), sia agli utenti esterni, andando ad arricchire l’offerta di attività socio integrative che grazie alla sinergia tra gli Enti e lo staff ospedaliero caratterizzano il programma di riabilitazione globale dell’Unità Spinale e che nel nuovo Centro Spazio Vita godranno di una location esclusiva e dedicata. La sala cinema sarà altresì a disposizione dei pazienti degenti in altri reparti dell’Azienda Ospedaliera che potranno assistere con i loro familiari a un calendario di proiezioni cinematografiche ed eventi, accomodandosi in una vera e propria mini sala cinematografica attrezzata, partecipando così ad un nuovo progetto sperimentale, che vede l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate alla cultura e all’arte. Il centro Spazio Vita sarà un luogo pieno di attività, dove coloro che sono stati colpiti da un trauma cosi invalidante come la lesione al midollo spinale o che convivono dalla nascita con una disabilità come la spina bifida potranno rimettersi in gioco, lavorare sulle loro abilità residue, insomma riprendersi la vita. Presso il centro verranno realizzati laboratori di arti e mestieri, di musica, Pet Therapy, corsi di informatica, sportelli di orientamento delle associazioni, attività di informazione sull´avviamento allo sport per persone con disabilità, attività ludiche e accompagnamento allo studio per i ragazzi, conferenze e proiezioni di film, formazione professionale per gli utenti e per gli operatori, colloqui dello psicologo e dell’assistente sociale con i pazienti e i famigliari, attività di consulenza alla pari, gruppi di mutuo aiuto, eventi aggregativi e congressuali su tematiche legate al tema della disabilità. La sala cinematografica che verrà realizzata grazie alla collaborazione con Medicinema rappresenta una splendida opportunità per tutti i pazienti dell’Azienda Ospedaliera che potranno trascorrere ore di puro divertimento in compagnia dei propri cari, importanti momenti di sollievo dalla sofferenza dell´ospedalizzazione per bambini giovani ed adulti. |
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ROSSI AI MEDICI DI FAMIGLIA: "IL VOSTRO AIUTO FONDAMENTALE PER SALVARE IL SSN" |
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Firenze 16 dicembre 2014 - "Voi che quotidianamente siete a contatto con i cittadini e avete il polso della situazione, potete dare un grande aiuto per salvare le istituzioni e il sistema sanitario nazionale. Vogliamo dimostrare che è ancora possibile, in un momento di enorme difficoltà economica come questo che stiamo attraversando, mantenere quella grande infrastruttura civile che è il nostro Ssn. La Toscana è pronta a dire che ce l´abbiamo fatta, e anche meglio di prima. Ma il vostro apporto è fondamentale. Discuteremo, ma troveremo insieme la strada giusta". Questo l´appello che il presidente Enrico Rossi ha rivolto stamani dal palco dell´Auditorium di Sant´apollonia, dove erano i riuniti i 115 coordinatori delle Aft, le Associazioni Funzionali Territoriali che riuniscono e vedono collaborare tra loro i medici di famiglia toscani. Quella di stamani era la sessione finale plenaria del percorso formativo che i coordinatori hanno seguito. "La situazione è difficile, drammatica - questo il quadro tracciato dal presidente - Voi lo percepite tutti i giorni. La povertà che anche in Toscana colpisce strati sempre più vasti della popolazione. Il rancore che si accumula per il cattivo funzionamento delle istituzioni, la miseria della politica. Io rivolgo a voi medici un appello a dare il vostro aiuto per salvare le istituzioni, e a non buttare via il bambino con l´acqua sporca. Tra le cose da salvare c´è sicuramente il Ssn, che ha dato buona prova di sé. Costa poco, cura bene. E´ un´enorme infrastruttura in grado di curare tutti in maniera egualitaria, e la medicina generale ne è la struttura portante". Inevitabili gli accenni ai finanziamenti sempre più scarsi: "Penso che nei prossimi anni non avremo più finanziamenti per la sanità. Adesso sono 108 miliardi, diminuiranno sicuramente, forse scenderanno a 102. Naturalmente mi batterò perché questo non avvenga. Ma in sanità i tagli andranno intorno al 4-5%". E all´imperativo di riorganizzare: "Da qui la necessità di attuare una profonda rioganizzazione della sanità. Il bisogno spinge a correre, ma sarebbe sbagliato fare tagli lineari, bisogna invece riorganizzare, eliminare doppioni e sprechi. Qualche esempio: nell´Area Vasta centrale ci sono 12 unità operative di cardiologia: sono troppe; ci sono macchine che si utilizzano per 3-4 ore, e poi stanno ferme per il resto della giornata. La rete ospedaliera resta com´è, ma troveremo modelli di governance più unitari possibile. Il modello di fondo è il Dipartimento, che deve funzionare per programmare servizi assistenziali e risorse. E nel Dipartimento, che deve essere veramente integrato - territorio, ospedale, Università - è fondamentale il ruolo dei medici di medicina generale. Siamo favorevoli anche a un Dipartimento di medicina generale. Vedremo strada facendo, siamo aperti a tutti i contributi e vogliamo che tutti gli operatori possano dire la loro. Ma questa strada noi vogliamo prenderla, non ci fermeranno certo le polemiche". Rossi ha indicato ai medici tre aspetti su cui puntare: "Rilanciare il Chronic Care Model, che ha consentito ottimi risultati di salute e un risparmio di risorse; la telemedicina; la prevenzione: la Toscana vive a lungo e bene, ma bisogno lavorare su stili di vita, alimentazione, fumo, alcol, droga, soprattutto per le giovani generazioni". E ha assicurato ai medici il suo impegno per l´aggiornamento della convenzione nazionale: "Ci impegneremo per la convenzione, con l´assessore Marroni parleremo con Chiamparino. E´ giusto che ci sia una convenzione quadro che rimetta a posto le cose. Non è solo un problema di finanziamenti in una situazione difficile, ma si tratta di aggiornarsi ai cambiamenti che sono avvenuti in questi anni". La sessione era stata aperta dai saluti dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni: "Le Aft, le Associazioni Funzionali Territoriali - ha sottolineato - hanno un ruolo fondamentale per la medicina generale e sono un grosso motore della riforma. L´accordo l´abbiamo fatto un anno e mezzo fa, ora i 115 responsabili delle Aft concludono il corso. Le Aft ci pongono all´avanguardia della medicina generale, e i 115 coordinatori possono dare un contributo fondamentale al buon funzionamento delle Aft". |
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PALASALUTE IMPERIA |
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Genova, 16 Dicembre 2014 - "Il progetto che prevede l´accorpamento dei servizi territoriali in un´unica Casa della salute a Imperia nasce nell´ambito della riorganizzazione delle strutture sanitarie imperiesi e del piano di riordino delle strutture sanitarie di tutta la provincia". Lo ha detto, venerdì 12 dicembre, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa dopo la seduta di giunta i lavori per il nuovo Palasalute di Imperia, insieme con il vicepresidente e assessore alla Salute Claudio Montaldo e il direttore generale dell´Asl 1 imperiese Mario Cotelessa. L´opera è stata commissionata dalla Asl 1 Imperiese per un totale di 14 milioni 100 mila euro, derivanti da fondi statali (6 milioni 370 mila euro) e da fondi aziendali (7 milioni 730 mila euro). L´intervento, iniziato a gennaio 2013, sarà terminato entro il 15 luglio 2015. Inaugurazione e operatività della struttura sono previste per aprile 2016. I lavori, in corso di realizzazione, consistono nella costruzione di un nuovo edificio che ospiterà la nuova piastra ambulatoriale e la sede del distretto socio-sanitario di Imperia. La struttura si svilupperà su più piani, due dei quali interrati e destinati a parcheggio, un piano terra di reception e tre piani fuori terra che ospiteranno un punto di primo soccorso, radiologia, centro prelievi, Cupa, spogliatoi del personale, ambulatori, Igiene Pubblica, attività di consultorio, sezione di Igiene Mentale, sezione di Neuropsichiatria, la direzione del distretto sanitario e le cure primarie. L´opera è realizzata utilizzando una forma innovativa di leasing finanziario con pagamento in 20 anni che consente di ottenere una struttura arredata, collaudata e agibile, realizzata da un operatore, scelto grazie ad una gara pubblica, che costruisce l´edificio. Al termine del periodo di leasing la struttura sarà di proprietà della Asl1. |
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SPACCA AD ANCONA ALL’INAUGURAZIONE DEL CENTRO PER ANZIANI CON DIFFICOLTÀ. |
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Ancona, 16 dicembre 2014 - “Oggi, con questa inaugurazione, si accorciano le distanze tra il dire e il fare su un tema cruciale per la comunità marchigiana. Le demenze e l’Alzheimer sono patologie che creano drammi e profondi disagi nelle famiglie colpite e sulle quali, purtroppo, si sconta un ritardo culturale che va recuperato. La programmazione sanitaria ha infatti negli anni privilegiato le strutture per acuzie a scapito di quelle sociosanitarie”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, partecipando ad Ancona all’inaugurazione del Centro per anziani con difficoltà cognitive e sensoriali “Il Giardino delle rose”, realizzata presso la Fondazione Samaritano grazie al sistema nazionale Confartigianato. “Ringrazio a nome della comunità marchigiana – ha detto Spacca – Confartigianato e la Fondazione il Samaritano di don Giancarlo Sbarbati. L’opera che si inaugura oggi deve rappresentare un modello anche per altri territori e lo stimolo a ricercare modalità di integrazione tra pubblico e privato per superare i ritardi in questo campo. C’è infatti uno straordinario bisogno di centri diurni come questo e di strutture anche più complesse, soprattutto nelle Marche, regione che vanta il record della longevità in Europa. Un primato che inorgoglisce ma che impone anche la necessità di affrontare le problematiche legate alla terza e quarta età con impegno e grande organizzazione”. Spacca ha infine ricordato che nella nostra regione l’Inrca e la Fondazione Italia Longeva rappresentano punti di eccellenza per la cura e la ricerca sull’anziano e ad Expo Milano 2015 le Marche saranno presenti a Padiglione Italia con un focus sul tema della nutrizione legata alla terza e quarta età. |
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DISABILITÀ: AL VIA A VILLA UMBRA PROGETTO ALTA FORMAZIONE OPERATORI SANITARI |
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Perugia, 16 dicembre 2014 – Fornire agli operatori della sanità una competenza di base sulle tecnologie e gli ausili per la riabilitazione, l´autonomia, l´integrazione lavorativa e sociale delle persone con disabilità: è questo l´obiettivo del percorso Ecm di Alta Formazione in Tecnologie ed Ausili per la Disabilità, avviato la scorsa settimana a Villa Umbra. Il corso di formazione, fortemente voluto dalla Regione Umbria che finanzia la partecipazione a 22 operatori del sistema sanitario regionale, ha come finalità primaria quella di migliorare il percorso prescrittivo degli ausili per la disabilità accrescendo il livello di conoscenze e competenze dei prescrittori, sia pubblici che privati. L´iniziativa - alla quale partecipano professionisti provenienti da tutta Italia che si occupano di disabilità, in particolare medici, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, tecnici nel settore delle protesi, ausili ed accessibilità, educatori professionali ed operatori delle cooperative sociali, infermieri professionali ed ostetriche - ha una durata totale di 96 ore, è articolato in 8 distinti moduli da 12 ore ciascuno e prevede una valutazione finale degli apprendimenti mediante discussione di un project work dinanzi ad una commissione tecnica. I lavori del percorso formativo, organizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, sono stati aperti da Veruska Subicini, responsabile della Sezione Sanità, prodotti e metodologie innovative di Villa Umbra e da Gianni Giovannini, Dirigente del servizio programmazione sanitaria della Regione Umbria. |
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CODICE ROSA BIANCA, IL MODELLO TOSCANO ESTESO A LIVELLO NAZIONALE |
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Firenze 16 dicembre 2014 - L´esperienza della task force Codice rosa, nata nel 2009 a Grosseto, ed estesa poi a tutte le aziende sanitarie della Toscana, si avvia a diventare un protocollo nazionale per la lotta alla violenza su tutte le fasce deboli della popolazione: donne, ma anche bambini, anziani, omosessuali, extracomunitari. A sancirlo è l´evento che si svolge, martedì 16 dicembre, a Grosseto: un convegno dal titolo "Progetto nazionale rosa bianca", organizzato dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in collaborazione con la Asl 9, che si terrà per tutto il giorno alla Fattoria La Principina a Grosseto. L´evento ha ottenuto il patrocinio dei Ministeri della salute e della giustizia. "Siamo davvero molto contenti - commenta l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che domani prenderà parte ai lavori del convegno - che un´esperienza partita dalla Toscana possa diventare patrimonio a livello nazionale. Da quando il Codice rosa è in funzione nelle aziende sanitarie toscane, ha fatto emergere casi di violenza che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, dando assistenza alle vittime e facendo perseguire i responsabili. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Vittoria Doretti, al direttore generale Fausto Mariotti e a tutta la Asl di Grosseto, dalla quale nel 2009 è partita l´esperienza pilota del Codice rosa". "Il progetto nazionale Codice Rosa bianca, che verrà presentato ufficialmente a Grosseto - spiegano i promotori del convegno - nasce a sostegno di coloro che possono trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità, per aver subito episodi di violenza, tenendo conto anche dell´impatto sociale di questi eventi e delle ricadute che possono avere sulle strutture del Sistema sanitario nazionale. In sostanza prevede la realizzazione di un percorso riservato alle vittime di violenza che parte dai pronto soccorso, coinvolgendo le Aziende ospedaliere, le Asl, le Procure della Repubblica, le forze dell´ordine, le Associazioni di volontariato, secondo un modello di stretta collaborazione e integrazione tra le varie istituzioni, per consentire di intervenire con tempestività e in maniera sinergica a tutela delle vittime di violenza, nel rispetto del privacy e del diritto alla riservatezza". Al convegno partecipano tutte le istituzioni interessate al sistema di lotta alla violenza, con l´obiettivo di far partire, nella Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale, il progetto Codice Rosa bianca, integrandolo e con altre iniziative simili già in atto o realizzate all´interno delle Aziende. Questo il programma del convegno: 10 - 10.30 apertura dei lavori, a cura di Fausto Mariotti, direttore generale Asl 9 Grosseto e vicepresidente Fiaso, e di Francesco Verusio, procuratore della Repubblica di Grosseto; 10.30 – 11 presentazione del progetto nazionale, a cura di Vittoria Doretti, responsabile Task Force-codice rosa Asl 9 Grosseto e responsabile Progetto Rosa bianca, e di Nicola Pinelli, direttore Fiaso; 11 – 11.30 coffee break 11.30 – 12 interventi di testimonial del Codice Rosa bianca: Giovanna Ferretti; Fabrizia Giuliani della Ii Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Barbara Leporini, presidente dell´Unione italiana ciechi e degli ipovedenti della Toscana; Luigi Marroni, assessore regionale alla Salute; Mario Paciaroni, procuratore della Repubblica della Spezia. Seguono interventi e dibattito; moderatore, Monica Piovi, direttore generale della Asl di Empoli e coordinatore Fiaso per la Regione Toscana; 13.30 – 13.45 conclusioni, a cura di Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso. Dalle 14.30 alle 17.30 è prevista la sessione pomeridiana, riservata alle Aziende associate Fiaso, con un workshop moderato da Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto e referente per la Task force – Codice rosa. |
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SALUTE MENTALE, LA REGIONE TOSCANA SOSTIENE PROGETTI DI ´ABITARE SUPPORTATO´ |
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Firenze 16 dicembre 2014 – Risorse regionali per oltre 230 mila euro a disposizione delle Asl toscane per la presentazione di progetti di sostegno abitativo rivolti a persone con problemi di salute mentale. Lo stabilisce la delibera "Le strutture residenziali psichiatriche e l´Abitare supportato-Linee di indirizzo", presentata dalla vicepresidente Stefania Saccardi e approvata recentemente dalla giunta. L´atto recepisce inoltre le indicazioni contenute nel documento "Le strutture residenziali psichiatriche" approvato a livello nazionale dalla Conferenza Unificata. "Si tratta di un atto importante – ha spiegato la vicepresidente Saccardi – con il quale la Regione, oltre a recepire le indicazioni contenute nel documento, intende uniformare il sistema dell´offerta di residenzialità per gli utenti adulti dei Dipartimenti di Salute Mentale ai livelli essenziali di assistenza (Lea) e promuovere percorsi residenziali per favorire processi di recupero dell´autonomia e delle abilità personali. Le strutture residenziali non rappresentano soluzioni abitative definitive ed il buon esito del percorso riabilitativo è legato alla possibilità di individuare modalità e strumenti in grado di facilitare percorsi di autonomia. Le risorse messe a disposizione delle Asl - ha concluso Stefania Saccardi - servono a sviluppare progetti sul modello dell´ ´Abitare supportato´ che promuovano la creazione e la sperimentazione di percorsi di inclusione sociale abitativa, valorizzando anche il ruolo delle Associazioni di volontariato e delle famiglie". Indicazioni in tal senso peraltro sono contenute nel Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale, dove si sottolinea l´importanza di proseguire nell´impegno alla qualificazione degli interventi terapeutico-riabilitativi e sociali delle strutture residenziali evitando ricoveri impropri e/o immotivatamente prolungati e di favorire lo sviluppo di opportunità abitative supportate in cui la persona possa sperimentare percorsi di autonomia. Le Asl potranno presentare progettualità realizzate in collaborazione con enti locali, associazioni di utenti e familiari e singole famiglie. Lo scopo è diffondere i percorsi di sostegno abitativo, omogenizzarne le caratteristiche a livello territoriale e permettere un monitoraggio degli esiti. |
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SPORT, WORLD LEAGUE PALLANUOTO, A GENOVA ITALIA-MONTENEGRO |
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Genova, 16 Dicembre 2014. Torna a Genova, dopo cinque anni, la Nazionale di Pallanuoto. Martedì 17 marzo, nella piscina della Sciorba il "Settebello" azzurro affronterà il Montenegro, incontro valido per la World League. Sempre nell´impianto della Sciorba, nel 2009 si giocò Italia – Romania , con gli azzurri che si aggiudicarono la sfida per 10 a 2. Questa volta il match - annunciato venerdì 12 dicembre in mattinata nella sede della Regione Liguria, dall´assessore allo Cport Matteo Rossi, con Gianfranco De Ferrari, consigliere Fin, Enzo Barlocco presidente Mysport e Stefano Tempesti, portiere e capitano della Nazionale azzurra- sarà ben più difficile perché il Montenegro fa parte da diversi anni dell´èlite mondiale ,con un argento ai Campionati del Mondo di Barcellona 2013,un oro agli Europei di Malaga e un altro argento a quelli di Eindhoven. La sfida pallanuotistica tra Italia e Montenegro arriverà a Genova con una novità. Con il primo esperimento in Italia, di pallanuoto giocata, per volontà della Fina, in una vasca da 25 metri anziché di 30,come è stato finora. Un test che proprio a Genova e in Liguria, culle della pallanuoto, sta incuriosendo tanti appassionati. |
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OLIMPIADI, MARONI: SE ITALIA SI CANDIDA, CI SARÀ ANCHE MILANO |
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Milano, 16 dicembre 2014 - "Le Olimpiadi del 2014? Le regole sono cambiate e oggi si candida il Paese e non la città, per cui, se si candida l´Italia, allora Milano c´è dentro per forza". Lo ha spiegato il presidente Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia al termine della prima riunione del Tavolo Linate-malpensa. |
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CANDIDATURA DI ROMA ALLE OLIMPIADI. ZAIA: “COME DIPINGERE UNA 500 DI ROSSO E SPERARE CHE SIA SCAMBIATA PER UNA FERRARI. PENSASSERO A TAGLIARE SPRECHI E SPESE” |
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Venezia, 16 dicembre 2014 - “Renzi candida la capitale a ospitare le Olimpiadi e lo fa con la seria prospettiva di vincere la concorrenza. Io ho la sensazione che se gli italiani vinceranno qualcosa sarà l’ennesima fregatura targata Roma”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, non accoglie certo con entusiasmo la volontà del Governo di concorrere per l’assegnazione dei giochi olimpici del 2024. “Non è in discussione la bellezza e il prestigio di un appuntamento di rilevanza planetaria come le Olimpiadi – sottolinea Zaia – ma quello che proprio non convince, anzi spaventa, è il momento scelto per lanciare una simile candidatura e la città che dovrebbe ospitare prevalentemente l’evento. Far concorrere Roma alla designazione di futura città olimpica, equivale a dipingere di rosso una vecchia 500 e sperare che gli altri credano che sia una Ferrari”. “Gli italiani non ne possono più di questi ripetuti e stucchevoli tentativi di Renzi di nascondere le magagne del Paese con annunci e proclami fini a se stessi – prosegue il governatore veneto – e soprattutto in un periodo difficilissimo per le famiglie e le aziende, alle quali un apparato nazionale sprecone continua a chiedere soldi e sacrifici, è inaccettabile che lo Stato predichi il rigore e pratichi tagli della spesa a tutti gli Enti pubblici fuorché a se stesso”. “Una candidatura alle Olimpiadi – conclude Zaia – non risolve i drammatici problemi finanziari di una città, ora squassata dall’inchiesta su Mafia Capitale, che per ben due volte è stata salvata dal default anche a spese dei veneti, costretti a versare 21 miliardi di imposte all’anno a Roma-idrovora, senza vedere alcun ritorno. E qualcuno si aspetta che i veneti gioiscano per una candidatura che si prospetta come una nuova minaccia?” |
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