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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Gennaio 2015
EFFICIENZA ENERGETICA IN TOSCANA: 130 MILIONI ALLE IMPRESE CHE INNOVANO, 40 MILIONI DI RISPARMI SUGLI EDIFICI PUBBLICI  
 
Pisa 19 gennaio 2015 - "Sul tema dell´efficienza energetica la Toscana deve provare a giocarsi una partita per l´ambiente e per far ripartire settori-chiave del nostro sistema economico, come quello dell´edilizia che non può fare a meno di riconvertirsi anche in queste nuove attività". Lo ha detto l´assessore alla presidenza e alle finanze della Regione Toscana Vittorio Bugli, intervenendo questa mattina a Pisa ad un convegno promosso dalla Scuola Superiore di Sant´anna e da Toscana Energia Green su "Le politiche di approvvigionamento energetico degli enti locali tra obiettivi di efficienza energetica, obblighi di riduzione delle emissioni inquinanti, esigenze di spending review". Secondo Bugli, "occorre che tutti insieme facciamo un ragionamento che guarda ancor più all´innovazione evitando aiuti a pioggia o iniziative spontanee ma interventi trasversali, in grado di coinvolgere piu settori della società toscana, dalle imprese ai cittadini". Questo nuovo paradigma dovrà per l´assessore sostanziarsi in "meno interventi ma più grandi, strutturati e trasversali, che colleghino più settori della società". Ma soprattutto in un approccio che contempli "più coraggio, più idee, più innovazione, e più entusiasmo anche da parte delle imprese che in questo nuovo approccio possano sentirsi più coinvolte". "Anche per questo - ha detto rivolto ai presenti - abbiamo anticipato con soldi nostri, dal nostro bilancio, il nuovo ciclo dei fondi strutturali europei: un intervento che ci ha consentito di aver già fatto dei bandi per 130 milioni rivolti alle imprese destinati sia all´efficientamento energetico dei loro immobili sia all´efficientamento energetico del processo produttivo. Interventi in conto capitale che - spiega - potranno coprire fino al 40% dell´intervento per le micro e piccole imprese, fino al 30% per le medie e fino al 20% per le grandi, con un investimento minimo di 20.000 euro e un tetto massimo di 200.000 euro di aiuto". Altro filone delle politiche regionali ricordato da Bugli è quello che riguarda la gara europea, già bandita, per un valore di 150 milioni che prevede la stipula di un accordo quadro con più operatori economici e la successiva aggiudicazione di appalti per interventi finalizzati al miglioramento dell´efficienza energetica e al risparmio e destinati a tutti gli edifici pubblici. Un bando suddiviso in 8 lotti - si va dalla sostituzione dei corpi illuminanti per l´illuminazione pubblica e per quella interna alla costruzione di impianti di cogenerazione o trigenerazione, dall´installazione di sistemi elettronici di regolazione all´efficientamento dei sistemi climatizzanti, dalla telegestione di sistemi energetici all´utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione dell´energia - all´interno del quale tutte le pubbliche amministrazioni della Toscana potranno inserire i propri edifici a minor efficienza energetica. Il complesso degli interventi che verranno attivati rappresenteranno, di fatto, il "parco progetti" regionale in tema di efficientamento energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili per i prossimi anni e consentiranno, come ha ribadito l´assessore Bugli, "un risparmio di 40 milioni di euro all´anno".  
   
   
ENERGIA: REGIONE UMBRIA, COMUNI ED ENEL ISTITUISCONO TAVOLO PER RIQUALIFICAZIONE SITI PRODUTTIVI  
 
Perugia, 19 gennaio 2015 – Istituire un tavolo tecnico per la riqualificazione dei siti produttivi Enel in Umbria: è quanto è stato concordato nell´incontro che si è svolto tra l´assessore all´Ambiente della Regione Umbria Silvano Rometti, i sindaci di Gualdo Cattaneo Andrea Pensi, di Panicale Giulio Cherubini e di Piegaro Roberto Ferricelli, con la delegazione di Enel guidata dal responsabile Affari Istituzionali Territoriali Donato Leone. L´incontro segue quello svoltosi nei mesi scorsi tra la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l´amministratore delegato di Enel Francesco Starace. A valle del confronto, che si inserisce nel contesto delineato dal Protocollo firmato da Enel e Regione Umbria per la promozione dell´uso efficiente dell´energia, della produzione da fonti rinnovabili e della riduzione delle emissioni, si è deciso di istituire un tavolo tecnico per aprire un percorso di condivisione sulla riqualificazione dei siti produttivi Enel nella regione, secondo criteri di sostenibilità ambientale con un´attenzione particolare al contesto sociale dei territori in cui insistono gli impianti. "Abbiamo apprezzato il metodo di apertura e confronto con i territori adottato da Enel – ha detto l´assessore Rometti – nell´ottica di un percorso che ci consentirà di compiere scelte condivise con le comunità locali, oculate e lungimiranti dal punto di vista ambientale, nonché dello sviluppo sostenibile e occupazionale. Dobbiamo riconoscere che, pure in un quadro di forte criticità del mercato elettrico, Enel assume una posizione molto avanzata e costruttiva con le comunità locali, assumendosi l´onere di tutelare i propri occupati".  
   
   
PPTR SOTTOSCRITTO DALLA PUGLIA A ROMA; COSÌ PROVIAMO A VOLTAR PAGINA  
 
Bari, 19 gennaio 2015 - “Io sono molto orgoglioso di rappresentare quella parte di Sud che vuole essere un po’ più avanti, che vuole cimentarsi con le buone pratiche, che vuole ragionare sul proprio territorio, sul proprio paesaggio, sul proprio deposito di bellezza e di cultura. E lo vuole fare non in maniera astratta e retorica, bensì immaginando che lì c’è la chiave per aprire la porta del futuro. Riqualificare i territori, difendere la buona economia che è capace di tutelare valori fondamentali come quelli legati alla dimensione naturale, storica e culturale del nostro territorio. Oggi noi siamo terra di avanguardia. Nell’italia del fango e degli eventi estremi, della vulnerabilità di un territorio ferito mille volte, noi proviamo a voltar pagina e diamo un buon esempio per tutta il Paese”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che questa mattina a Roma, insieme con la Vicepresidente e assessore alla Qualità del Territorio Angela Barbanente, ha sottoscritto il Piano Paesaggistico territoriale regionale della Puglia con il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Si tratta del primo Piano sottoscritto in Italia sulla base di una norma del Codice dei Beni culturali e del paesaggio del 2004. “L’italia è il paese dei due monumenti – ha aggiunto Vendola - da una parte vincoli anche eccessivi, vessatori, incomprensibili e criptati. Dall’altra gli abusi, i condoni, le deroghe, le sanatorie. Questa è l’Italia dei paradossi. Noi abbiamo cercato di andare oltre questa logica. Le regole non devono essere punizione nei confronti dei cittadini, ma devono essere convenienza e devono essere condivise. E allora il Piano è uno strumento di approfondita conoscenza di tutto ciò che c’è in un territorio, ed è l’agenda di buone pratiche per mettere a valore tutto quello che c’è in quel territorio. Facciamo scuola. Oggi la Puglia prova ad essere una luce nell’Italia buia degli abusi”. Per la Barbanente, il Piano “è una grande opportunità culturale”. “La valenza culturale e politica del piano paesaggistico – ha detto l’assessore - sta nella capacità di far penetrare nella comunità regionale l’idea che il territorio non è soltanto il suolo o la società insediata, ma il patrimonio (fisico, sociale e culturale) costruito nel lungo periodo, un valore aggiunto collettivo che troppo spesso è stato distrutto in nome di un indefinito e troppo spesso illusorio sviluppo economico di breve periodo”. La Barbanente ha poi voluto sottolineare come la redazione del Piano sia stata caratterizzata “da un percorso che è stato certo scandito da atti amministrativi ma che si è soprattutto sviluppato come un processo di apprendimento che ha coinvolto per alcuni anni non solo le amministrazioni e i tecnici responsabili della elaborazione del Piano ma anche una molteplicità di attori sociali, economici e culturali, pubblici e privati, individuali e collettivi, che hanno sostenuto, alimentato, discusso conoscenze, obiettivi, visioni, strategie, progetti finalizzati ad elevare la qualità e fruibilità dei paesaggi di Puglia”. Infine per il Ministro Franceschini il Piano “è uno strumento fondamentale che aiuta a salvaguardare il territorio e che aiuterà anche a rendere più veloci e trasparenti le diverse autorizzazioni e i diversi atti amministrativi”. “E’ importante – ha concluso Franceschini - che le altre Regioni prendano esempio dalla Puglia”. Alcune note sul Piano paesaggistico territoriale regionale della Puglia L’accordo è sottoscritto in attuazione dell’Intesa interistituzionale stipulata il 15 novembre 2007 ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 42/2004) tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Regione Puglia per l´elaborazione congiunta del Pptr. I principali atti amministrativi che precedono l’accordo sono costituiti da: • l’atto di intesa interistituzionale per l’elaborazione congiunta del Piano sottoscritto dai Ministeri per i Beni e le Attività Culturali e dell’Ambiente e dalla Regione Puglia nel novembre 2007 • l’approvazione della Giunta regionale della proposta completa del Piano nel gennaio 2010 • la sottoscrizione, il 27 febbraio 2013, del Documento di condivisione dei lavori svolti in attuazione dell’intesa interistituzionale, sottoscritto dalla Regione Puglia e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali • l’adozione del piano il 2 agosto 2013, l’esame delle 2.400 osservazioni presentate da enti locali, associazioni, rappresentanti di categorie economiche e singoli cittadini • la presentazione al Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici il 12 novembre 2013 • il parere della Commissione consiliare competente il 5 dicembre 2014. Si tratta del primo piano paesaggistico elaborato in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio ad aver raggiunto questo importante traguardo essenziale ai fini dell’adozione del Piano. “Un piano è innanzitutto un evento culturale, poiché le trasformazioni che esso è in grado di indurre non si misurano solo con la sua cogenza tecnico-normativa (…), ma anche con la capacità di trasformazione delle culture degli attori che quotidianamente producono il territorio e il paesaggio.” E’ questo l’incipit della Relazione generale del Piano paesaggistico territoriale regionale (Pptr) promosso nel 2007 dal governo regionale della Puglia e redatto da un ampio gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato da Alberto Magnaghi dell’Università di Firenze. La definizione di Piano Paesaggistico Territoriale sottende l’interpretazione del paesaggio quale bene patrimoniale sul quale fondare le prospettive di un diverso sviluppo del territorio regionale. Questo, in coerenza con le “Dichiarazioni programmatiche per il governo della Regione Puglia”, presentate da dal Presidente della Giunta al Consiglio regionale nel giugno 2005, che impegnavano all’avvio di “un nuovo ciclo di sviluppo attraverso la valorizzazione delle risorse materiali e immateriali, costituite da donne, uomini, giovani, e dai beni ambientali e culturali del territorio (…)”. Il nuovo ciclo deve investire tutti i settori produttivi: dal settore agricolo, per il quale il programma prevede un nuovo modello di sviluppo basato non solo su una maggiore e migliore produzione, ma soprattutto sulla capacità di cogliere le opportunità offerte dalle politiche di tutela e salvaguardia dell´ambiente e del paesaggio, al turismo, per il quale prefigura un rilancio incentrato sulla tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale e l’integrazione nell’area del Mediterraneo. In questa prospettiva programmatica, il territorio, nel suo intreccio di risorse materiali e immateriali, che comprende anche la sfera sociale e culturale e le capacità dei soggetti di attivarsi e autorganizzarsi, si colloca al centro delle politiche di sviluppo. L’elaborazione del nuovo piano paesaggistico, anche per queste ragioni, è stata intesa dalla Regione come grande opportunità culturale, densa di valenza politica, finalizzata a elevare la consapevolezza dei grandi valori dei paesaggi di Puglia quale indispensabile condizione per la loro tutela e valorizzazione e quale presupposto per uno sviluppo del territorio regionale profondamente diverso dai processi di crescita del dopoguerra, segnati dall’industrializzazione per poli e dall’urbanizzazione anomica. Da quest’accezione del Piano conseguono almeno tre caratteri rilevanti del processo e dei contenuti della pianificazione: • l’ampia partecipazione pubblica che ha accompagnato l’elaborazione del Piano, con concrete anticipazioni di alcuni dispositivi attuativi con progetti pilota che hanno accompagnato l’elaborazione del piano mediante la stipula di protocolli di intesa con ben 50 enti locali; • la compresenza della disciplina di tutela dei beni paesaggistici ai sensi del Codice e di scenari, progetti e azioni di valorizzazione e riqualificazione paesistico-ambientale dell’intero territorio regionale, alcuni dei quali progettati o realizzati anticipando la fase attuativa che, solitamente, segue l’approvazione di un piano: ci si riferisce al riconoscimento di 16 ecomusei di interesse regionale, ai protocolli di intesa con i comuni per la riqualificazione delle aree costiere, ai programmi di rigenerazione urbana e territoriale in coerenza con il patto-città campagna per contrastare il consumo di suolo; • la discontinuità rispetto a una concezione della pianificazione del paesaggio quale adempimento a disposizioni normative statali, ereditata dal piano paesaggistico vigente (il Putt/paesaggio approvato nel 2001 in attuazione della legge 431/1985 a seguito di una diffida e del rischio di commissariamento ministeriale). Il Piano si compone di tre parti.  Il quadro conoscitivo, attraverso l’Atlante del Patrimonio, fornisce la descrizione, interpretazione e rappresentazione identitaria dei paesaggi della Puglia, relativa all’intero territorio regionale e a ciascuno degli 11 ambiti paesaggistici nei quali esso è articolato. Agli enti locali è affidato il compito di dettagliare e specificare il quadro conoscitivo.  Lo scenario strategico, che comprende l’insieme delle strategie volte a migliorare la qualità del paesaggio regionale, contrastare i processi di degrado, favorire la fruizione socioeconomica degli elementi patrimoniali identitari. Esso si articola in obiettivi generali e specifici, che assumono valore di riferimento per i Progetti territoriali per il paesaggio regionale, i Progetti integrati di paesaggio sperimentali, le Linee guida. Lo scenario strategico è approfondito per ciascuno degli undici ambiti paesaggistici mediante la definizione delle invarianti strutturali, degli obiettivi di qualità, di progetti e azioni che il Pptr propone di attivare, su iniziativa di soggetti pubblici o privati.  I beni paesaggistici tutelati dal Codice e gli ulteriori contesti paesaggistici sono sottoposti a specifiche disposizioni articolate in: o Indirizzi, che indicano ai soggetti attuatori gli obiettivi generali e specifici da conseguire. O Direttive, che devono essere recepite nell’adeguamento dei piani settoriali e locali. O Prescrizioni, che regolano usi ammissibili e trasformazioni consentite nelle aree interessate da beni paesaggistici. O Misure di salvaguardia e utilizzazione, volte ad assicurare la rispondenza di piani, progetti e interventi agli obiettivi di qualità e alle normative d’uso negli ulteriori contesti paesaggistici. O Linee guida, raccomandazioni volte a orientare la redazione di strumenti di pianificazione e di programmazione, nonché la previsione di interventi in settori che richiedono un quadro di riferimento unitario di indirizzi e criteri metodologici.  
   
   
OPERE INCOMPIUTE: LA REGIONE LAZIO INVESTE 779 MILIONI PER COMPLETARLE  
 

Roma, 19 gennaio  2015 - La Regione investe nel nuovo bilancio 779 milioni di euro per il completamento o l’avanzamento delle principali opere infrastrutturali e ambientali. In molti casi si tratta di opere già avviate sui territori. Ecco alcune delle principali opere che verranno completate e finanziate: il collegamento viario Orte‐Civitavecchia, con 30 milioni di euro, la Metro C di Roma, con 170,4 milioni, il raddoppio della Ferrovia Roma‐Viterbo, la tratta Campoleone‐Aprilia, con 68,5 milioni, il completamento della Tangenziale dei Castelli, con 13,3 milioni, e gli impianti di risalita Terminillo, con 26,3 milioni. Entro la fine del 2015 saranno risistemate le strade di 150 comuni del Lazio.  Lo scorso anno la Regione ha investito 26 milioni di euro per mettere in sicurezza le strade della Regione. Di questi, 4 milioni  sono già stati spesi e gli altri 21 saranno spesi nei prossimi 5 mesi per garantire tutti gli interventi in programma. Tra le altre cose sono stati investiti in Astral altri 10 milioni di euro per la riqualificazione infrastrutturale di 57 comuni del Lazio. I lavori saranno appaltati tutti entro il mese prossimo. Una norma virtuosa che consentirà di definanziare le opere pubbliche. È stata inserita all’interno della legge di stabilità regionale del 2015 e consentirà di definanziare le opere pubbliche, interamente coperte da finanziamenti regionali, mai avviate a distanza di tre anni dalla concessione del finanziamento. Così sarà possibile liberare risorse importanti oggi bloccate su opere che esistono solo sulla carta. Ecco come la Regione è intervenuta su Astral, l’Azienda Strade Lazio -  Più trasparenza: sul sito di Astral è stato attivato un sistema che garantisce la massima trasparenza sui lavori: chiunque, ad esempio, ha potuto verificare giorno per giorno lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo ponte che ripristinato sulla Flaminia. Il sito del progetto ha avuto 4.000 accessi. Bilancio in attivo: Astral aveva debiti per 90 milioni. La Regione li ha dimazzati, e il bilancio 2014 chiude in attivo. Pagamenti a 60 giorni: l’azienda pagava le imprese dopo 4 anni. In pochi mesi, grazie al risanamento dell’azienda, la Regione è riuscita a portare a 69 giorni i tempi di pagamento alle imprese. “Abbiamo deciso di definanziare, con una norma inserita all´interno della legge di stabilità regionale del 2015 approvata a dicembre, tutte le opere pubbliche, internamente coperte da finanziamenti regionali, ma mai avviate a distanza di tre anni dalla concessione del finanziamento- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: diciamo basta alla politica delle grandi risorse economiche bloccate per opere che non si faranno mai e investiremo invece queste risorse per nuove opere cantierizzabili subito. È la prima volta nel Lazio che si sperimenta una norma di questo genere"- ha detto ancora Zingaretti.

 
   
   
LOMBARDIA: REGOLE DI SISTEMA IN 9 PUNTI  
 
 Milano, 19 gennaio 2015 - "Una buona azienda quando si presenta deve tracciare obiettivi e progetti per l´anno in corso. E´ questo il significato delle Regole di Sistema che abbiamo approvato in Giunta lo scorso 23 dicembre ed è nel rispetto di queste linee guida che tutti i Direttori Generali del Sistema Sanitario lombardo si dovranno muovere, saranno valutati". Così ha esordito il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani presentando alla stampa le Regole del Sistema Sanitario lombardo per il 2015 approvate, questa mattina, dalla Giunta Regionale. "Emergenza, equità, cronici, eccellenza, merito, nuove tecnologie, sviluppo e trasparenza" sono le parole d´ordine dettate dall´assessore e delle quali ha tracciato il contenuto. Mario Mantovani ha posto anche l´accento "alla maggiore attenzione rivolta ai pazienti cronici, ai nuovi investimenti per migliorare ulteriormente l´eccellenza sanitaria delle rete ospedaliera lombarda e alle nuove tecnologie per una sanità ancora più vicina al cittadino". Queste, dunque, le ´parole chiave´ delle Regole di Sistema che hanno accompagnato l´illustrazione del Vice Presidente della Giunta lombarda. Sempre Pronti Alle Emergenze - "Siamo l´unica regione italiana ad aver ormai completato il percorso del ´112´, come numero unico europeo, per le emergenze. Nel 2014 abbiamo ricevuto oltre 4 milioni di chiamate poi smistate tra Polizia, Carabinieri, Rete di Soccorso e Vigili del Fuoco. Per quest´anno - ha spiegato Mantovani - completeremo definitivamente questo processo". "In parallelo - ha ricordato l´Assessore alla Salute - stiamo avviando nuovi modelli organizzativi più flessibili per i nostri Pronto Soccorso, così da assicurare cure più rapide e appropriate ai cittadini. Un progetto che abbiamo finanziato con 2 milioni di euro per l´area metropolitana milanese. Inoltre, proseguiremo ad investire sul ruolo dei medici di medicina generale. A questo proposito - ha ricordato il Vice Presidente - proprio ieri a Cerro Maggiore, ho visitato una struttura che garantisce una copertura dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato mattina, che ha permesso una riduzione degli accessi al Pronto Soccorso dell´Ospedale di Legnano di oltre il 20 per cento". "Altro punto strategico delle Regole di Sistema 2015 è l´ulteriore miglioramento dei tempi di attesa. Proseguiremo con l´operazione ´Ambulatori Aperti´ che nell´ultimo quadrimestre dell´anno ha fatto registrare oltre 100 mila prenotazioni´. ´L´anno scorso - ha sottolineato l´assessore - sono aumentati il numero di visite e di esami radiologici nella aree più critiche. Abbiamo garantito oltre 25 milioni di prestazioni aggiuntive superando il traguardo delle 7 milioni di visite (+2,4% rispetto al 2013, con +6% di risonanze e +4,6% di Tac)". Sistema Sempre Trasparente - "Ma vogliamo anche un Sistema più trasparente. - ha puntualizzato l´assessore alla Salute - E´ per questo che abbiamo dato disposizione ai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere l´obbligo di pubblicazione dei tempi d´attesa sui siti aziendali, nonché, la situazione delle prenotazioni registrate a livello centrale nelle agende di prenotazione di tutte le Asl". Odontoiatria Sociale - "La sanità lombarda vuole essere ancora più vicina alle fasce della popolazione più deboli. Per questo - ha annunciato il Vice Presidente - il nostro obiettivo, è quello di andare ad adottare provvedimenti di odontoiatria sociale, oltre alla fornitura di presidi per pazienti oncologici (guaine per il seno e parrucche gratis) che saranno forniti gratuitamente. Certo - ha osservato Mantovani - molto dipenderà da quello che farà il Governo sul fronte finanziario. Per quanto riguarda, invece, la possibilità di ulteriori interventi di riduzione del ticket questa è sempre legata al rispetto da parte del governo delle risorse previste nel Patto per la Salute´. Progetto Cronici E Pot - "Rispetto al tema della cronicità, estenderemo la positiva esperienza dei Creg (Cronical Related Group). Un modello che ha prodotto risultati concreti come la riduzione del rischio di ricorso al Pronto Soccorso del 4% e di ricovero dell´8% tra i 60 mila pazienti finora seguiti". "L´altro filone di una sanità che vuole essere sempre più vicina al territorio, sono i Pot (Presidi Ospedalieri Territoriali)- ha ribadito Mantovani - Abbiamo avviato i primi 11 con oltre 800 mila pazienti serviti. Inoltre, prosegue la positiva interlocuzione con le associazioni di malati diabetici. Abbiamo, infatti, distribuito gratuitamente nel 2014 oltre 100 milioni di microinfusori per la misura della glicemia. Vogliamo, infine, aumentare la psichiatria territoriale, aumentando il budget a disposizione´. Ha annunciato Mario Mantovani - proseguirà l´ammodernamento della rete e il rinnovo delle tecnologie dopo che nel 2014 abbiamo investito oltre 250 milioni di euro. Partiranno due grandi progetti quello del Nuovo Policlinico di Milano e la Città della Salute, ma sarà pronto anche il nuovo Ospedale di Garbagnate Milanese. Abbiamo già destinato 46 milioni di euro al San Carlo di Milano e 40 al Buzzi. Pensiamo anche a una rete per la mamma e il bambino valorizzando i punti di riferimento già esistenti´. Qualita´, Innovazione E Merito - "Qualità, innovazione e merito saranno i punti fermi per una sanità che definirà il finanziamento delle strutture sulla base della qualità e degli esiti ottenuti. Nel 2014 abbiamo ridotto del 35% i ricoveri a rischio d´inappropriatezza, mentre abbiamo aumentato di oltre il 20% i trapianti d´organo con gli ospedali lombardi che sono sempre in vetta alle statistiche´. "Abbiamo confermato le risorse per la ricerca - ha quindi aggiunto il Vice Presidente - mentre proseguirà la stabilizzazione del personale che nel 2014 è già arrivata a quota 3078". Salute E Nuove Tecnologie - "Sfrutteremo al meglio gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie per una Sanità più vicina al paziente. L´avvio concreto del programma di ricetta elettronica, ha permesso di erogare nel mese di dicembre ben 75 mila ricette. Per i cittadini, inoltre, diventerà sempre più facile prenotare e pagare prestazioni ambulatoriali su internet. In questa direzione, va il rafforzamento del ruolo delle farmacie intese come sportelli della salute. A questo proposito - ci ha tenuto ad evidenziare Mantovani - dallo scorso 7 gennaio è possibile registrare l´esenzione del reddito in farmacia: un´iniziativa che ha già fatto segnare l´elevato gradimento dei cittadini con oltre 60 mila esenzioni registrate in una settimana e il servizio attivo anche di sabato e domenica. Infine, nel 2014 con l´assessore allo Sport Antonio Rossi - ha anticipato il vice presidente - introdurremo il libretto sanitario dello sportivo´. Sanita´ Come Volano Dell´economia - "Nel corso della X Legislatura - ha ricordato Mantovani - abbiamo ridotto il pagamento dei fornitori da 84 a 64 giorni e grazie all´avviamento della fattura elettronica oggi garantiamo tempi certi e performance di pagamento ancora migliori". "Per quanto riguarda, invece, il nuovo farmaco anti-epatite C anche qui la Lombardia è stata tra le prime regioni italiane a partire. In solo due settimane a dicembre abbiamo già erogato farmaci per un valore di 350 mila euro". Il Vice Presidente ha quindi ricordato la diminuzione degli incidenti mortali sul lavoro (46 nel 2014, 52 nel 2013 e 60 nel 2012) e, soprattutto, gli importanti risultati ottenuti in materia di esportazione dei prodotti agroalimentari verso i Paesi esteri, cresciuta del 7%". Da ultimo, l´Assessore ha ribadito "la volontà di avere una sanità sempre più trasparente che rende conto ai suoi cittadini".  
   
   
LAVORO. BONACCINI: “EMERGENZA OCCUPAZIONALE, PRIMO IMPEGNO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA”  
 
Bologna, 19 gennaio 2015 - “L’impegno della Regione Emilia-romagna già nel mese di febbraio, all’indomani della prima assemblea legislativa, sarà quello di affrontare l’emergenza del lavoro. Opereremo giorno per giorno per creare una buona occupazione. Un impegno che mi sento di assumere anche al netto di iniziative che prenderemo nelle prossime settimane sulle Province e nel bilancio di previsione regionale”. Lo afferma il presidente della Regione Stefano Bonaccini rispondendo al segretario della Cisl Emilia-romagna Giorgio Graziani. “Come ci dicono i dati di Unioncamere, c’è un segnale di vitalità dell’economia regionale previsto nel primo trimestre dell’anno - continua Bonaccini – Sono certo che l’Emilia-romagna saprà coglierlo e interpretarlo come ruolo di traino nella ripresa del mercato occupazionale del Paese. Da qui confermo il nostro impegno, subito dopo l’Assemblea, ad incontrare le parti sociali”.  
   
   
VERTENZA NUORESE: CONFRONTO GIUNTA-SINDACATI  
 
Cagliari, 19 Gennaio 2015 - Istruzione, ambiente, sviluppo del settore agro-alimentare, infrastrutture e questione energetica: sono alcuni dei temi affrontati nel corso di un incontro svoltosi nel palazzo di viale Trento, a Cagliari, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l´assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, e i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Nuoro. L´incontro fa seguito al percorso avviato lo scorso 17 dicembre nel capoluogo barbaricino in occasione della visita del presidente Francesco Pigliaru e degli assessori della Programmazione, degli Enti Locali, del Lavoro, dell´Industria e dell´Istruzione. "Per creare sviluppo e occupazione nella Sardegna Centrale e del nuorese - ha detto il presidente della Regione - è importante puntare su scelte chiare e progetti precisi, occorre concentrare le energie su obiettivi concreti. Ambiente e agricoltura, innanzitutto, anche in vista dell´Expo´ 2015. Dalla tutela e valorizzazione delle aree protette alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della terra: dobbiamo pensare all´Agricoltura come a un veicolo di crescita, scommettendo sulle eccellenze e coinvolgendo chiunque sia disposto a investire con serietà. La Regione è pronta a sostenere ogni iniziativa che vada in questa direzione. I diversi territori devono aiutarci e offrire il loro contributo di idee e di proposte". L´assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha invece rimarcato lo sforzo della Giunta sul settore delle infrastrutture, a partire dagli interventi per la ricostruzione delle opere danneggiate dall´alluvione. "Il varo del Piano anti alluvioni e i provvedimenti sull´asse fluviale Posada-cedrino sono atti importanti, sostenuti da risorse finanziarie certe, per mettere in sicurezza le aree e i centri abitati più esposti al rischio idrogeologico. Stiamo intervenendo con decisione anche sulla viabilità: l´orientamento - ha detto l´assessore - è di adeguare e ammodernare le strade già esistenti, e non realizzarne nuove". La provincia di Nuoro, inoltre, avrà la più ampia rete di piste ciclabili in Sardegna, sia come offerta di mobilità alternativa sia come prospettiva di una nuova strategia turistica.  
   
   
AUDIZIONE SENATO, VENDOLA SU DECRETO ILVA: "LUCI E MOLTE OMBRE"  
 
Bari, 19 gennaio 2015 - “Ci sono luci e molte ombre in questo decreto. Noi siamo contenti che si possa siglare un contratto istituzionale di sviluppo per la definizione di una cabina di regia che, su tutti i programmi di riqualificazione e di rilancio della città di Taranto, possa fare in modo che si proceda celermente. Ci teniamo a separare questo aspetto però dal problema dell’Ilva che è un problema specifico sul quale deve operare un commissario con risorse specifiche che riguardino solo l’Ilva. Non vorremmo togliere neanche un euro destinato alla città di Taranto e alla sua riqualificazione per la questione Ilva che, ripeto, è una questione a parte, sono intrecciate ma ben separate”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dialogando il 15 gennaio con i giornalisti al termine della audizione su Ilva svoltasi in Commissione Ambiente e Industria del Senato. Sulla indicazione poi delle soglie dell’80 e del 20 per cento delle prescrizioni da attuare, Vendola ha detto che “l’indicazione di queste soglie sembra una furbizia un po’ fuori posto rispetto alla complessità e alla drammaticità della questione tarantina. Spero – ha aggiunto – che si sia trattato di uno svarione, di un errore da correggere rapidamente”. “Ci lascia perplessi – ha poi sottolineato il Presidente - l’idea di un commissario che addirittura opera al di fuori del controllo della legge penale. L’impunibilità è sempre molto pericolosa. Operare in deroga alle normative è la strada delle tentazioni. Abbiamo già visto sistemi corruttivi ubriacarsi proprio per questa possibilità”. Infine Vendola ha chiesto di potenziare le risorse economiche e quelle umane. “Chiediamo – ha detto Vendola - che per poter fare bene il nostro lavoro ci mettano a disposizione le risorse economiche e poi gli uomini e le donne necessarie. L’arpa deve fare tante cose, abbiamo bisogno di potenziare gli organici perché da troppo tempo sono depotenziati. Non si può fare la guerra contro l’inquinamento, il degrado, la malattia senza esercito. Questa è una guerra importante e il Governo deve metterci nella condizione di poterla vincere”.  
   
   
GIOVANISÌ IN TOUR, TAPPA FINALE: IL PRESIDENTE ROSSI A FIRENZE IL 24 GENNAIO  
 
Firenze 19 gennaio 2015 – Iniziato a Pisa il 9 aprile scorso, si conclude a Firenze, sabato 24 gennaio, Giovanisì in Tour, il viaggio in cui il presidente della Regione Enrico Rossi ha incontrato i giovani per fare il punto e raccogliere istanze sul progetto regionale, ma non solo: nelle 6 tappe (Pisa, Arezzo, Forte dei Marmi, Prato, Siena e Livorno), infatti, sono emerse idee, criticità, storie, proposte. "Con Giovanisì - sottolinea il presidente Rossi - abbiamo aperto la via per migliaia di ragazze e ragazzi toscani pieni di speranza, voglia di lavorare, idee e creatività. Grazie ai giovani la cittadinanza, i diritti e i saperi sono in continuo mutamento di cui noi vorremmo essere parte, ponendolo al centro delle nostre scelte. Resta molto da fare, ma abbiamo cominciato col giusto ritmo e siamo sulla buona strada". E sarà proprio "La buona strada" lo slogan che accompagnerà la giornata finale di Firenze, una specie di momento riassuntivo dell´intero tour, uno scambio tra il presidente Rossi e i giovani fiorentini e toscani su quello che Giovanisì è stato fino ad oggi e su quello che potrà essere. Quando e dove: Sabato 24 gennaio ore 15-18 c/o Istituto degli Innocenti in Piazza Santissima Annunziata 12, Firenze. Modalità di partecipazione: L´ingresso è libero con iscrizione obbligatoria inviando una mail a iscriviti@giovanisi.It Livetwitting: L´hashtag per seguire l´evento su twitter sarà #Giovanisìtour. Lo staff selezionerà da twitter delle domande a cui il presidente Rossi risponderà durante l´incontro. Ogni partecipante potrà esprimere in 2 minuti (Pitch) nuove idee, temi, progetti da inserire all´interno del progetto regionale. Il presidente Rossi proverà a rispondere agli interrogativi e alle critiche, dando priorità all´ascolto. Il progetto Giovanisì, giunto al quarto anno di esperienza, è un pacchetto di opportunità di livello europeo, finanziato da risorse regionali, nazionali e comunitarie. Oltre 400 milioni di euro e 132.500 giovani beneficiari del progetto.  
   
   
SARDEGNA: CONTRIBUTI PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA COOPERATIVISTICO  
 
Cagliari 19 gennaio 2015 - L’assessorato regionale del lavoro ha pubblicato l’avviso per la realizzazione di interventi volti ad agevolare il processo di capitalizzazione delle imprese cooperative sarde già esistenti che intendono espandersi determinando un contestuale aumento del proprio patrimonio netto. Nello specifico l’avviso prevede l’erogazione di contributi rimborsabili concessi nella forma tecnica del prestito partecipativo, strumento finanziario che consente alla società cooperativa di ottenere, sin dall’inizio, le risorse finanziarie necessarie per l’attuazione di un programma di investimento che deve prevedere obbligatoriamente anche l’incremento del livello di capitalizzazione della cooperativa. Il prestito partecipativo, tecnicamente, è un’anticipazione del capitale proprio dell´impresa in quanto, contestualmente alla stipula del contratto, i soci della cooperativa devono assumere l’obbligo del rimborso in linea capitale della somma erogata alla società cooperativa dal Fondo. Destinatari - Destinatarie del fondo sono le società cooperative, costituite da più di dodici mesi all’atto di presentazione della domanda di accesso al Fondo, che presentino un piano di investimenti accompagnato da un processo di capitalizzazione della cooperativa e che abbiano sede operativa in Sardegna. La sede legale potrà essere ubicata nel territorio regionale o nazionale. Saranno considerate prioritarie le attività che rientrano nelle seguenti categorie: turismo; attività di biblioteche, archivi, gestione aree archeologiche, musei ed altre attività culturali; tutela dell’ambiente; energie rinnovabili; welfare; manifatturiero; Ict (servizi multimediali, informazione e comunicazione). Caratteristiche del finanziamento- Gli interventi finanziari a carico del fondo si concretizzeranno nella concessione alla cooperativa di un finanziamento nella forma tecnica del prestito partecipativo avente le seguenti caratteristiche: importo minimo euro 21.000; importo massimo euro 120.000,00; Durata massima: 60 mesi; Tasso: 0% per gli interventi fino Euro 60.000,00. Per gli interventi di importo superiore a 60.000 euro il tasso di interesse sarà pari al 15% del tasso di riferimento europeo vigente alla data dell’istruttoria; in ogni caso il tasso di interesse non potrà essere inferiore allo 0,50% annuo. Per la ricezione delle domande si seguirà una procedura “a sportello” che sarà attiva a partire dal 29 gennaio 2015. L’intervento sarà gestito dalla Sfirs spa. Le risorse economiche destinate all’attuazione degli interventi ammontano 9.000.000 di euro a valere sul Por Fse Sardegna 2007/2013, Asse I Adattabilità Ob specifico c) sviluppare politiche e servizi per l´anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l´imprenditorialità, di cui: 8.500.000 euro sono destinate alla concessione dei prestiti partecipativi di cui al Fondo; 500.000 euro sono destinate alla realizzazione delle Attività connesse inerenti i costi per il supporto alla redazione dei Business Plan e alla presentazione delle domande per la concessione del prestito partecipativo.  
   
   
VENDOLA E CAPONE PRESENTANO PIANO PER ATTIVITÀ ESTRATTIVE PIETRA LECCESE  
 
Bari, 19 gennaio 2015 - “Abbiamo difeso l’industria estrattiva come un pezzo della tradizione del genio del sistema produttivo pugliese. In ogni territorio della nostra regione ci sono, per varietà di ricchezza, storia, tradizione e cultura, presenze di insediamenti dell’industria lapidea che rappresentano un vanto. Noi abbiamo lavorato per mettere le regole in questo settore”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando a Cursi (Lecce) il Piano Particolareggiato del Bacino Estrattivo della Pietra Leccese di Cursi e Melpignano, adottato lo scorso 28 novembre, con delibera di Giunta regionale. Insieme con il Presidente, anche l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “Si tratta di un settore estremamente delicato - ha aggiunto Vendola - perché, in assenza di regole, il rischio è di arrecare profonde ferite al territorio, al paesaggio, alla bellezza. Con il rispetto delle regole invece, con i ripristini ambientali, con la cura anche sulla fine della coltivazione di una cava, si può lavorare affinchè la pietra di Lecce, di Apricena, di Trani, continuino ad essere quell’ingrediente di qualità della storia della nostra identità”. Il Piano Particolareggiato di Cursi e Melpignano consentirà di pianificare le attività estrattive rendendole compatibili con le attuali esigenze di salvaguardia della qualità della vita, di tutela del paesaggio e del territorio, di valorizzazione e gestione di un risorsa non rinnovabile, affinché diventino, anche nella percezione delle comunità residenti, opportunità e risorsa. “Oggi assistiamo ad una importante evoluzione – ha aggiunto l’assessore Capone - la Regione Puglia ha adottato, per la prima volta, un Piano delle cave che consente, da un lato di tutelare la prosecuzione di un’attività che caratterizza straordinariamente il nostro territorio, dall’altro di migliorare le condizioni del paesaggio, dell’ambiente, dei cittadini. Perché se c’è bisogno ancora di scavare per trarre una pietra che oggi fa il giro del mondo, una pietra che viene esportata sottoforma di opere d’arte dalle nostre imprese locali, è anche vero che c’è bisogno di recuperare la sostenibilità del paesaggio affinché lo scavo non ferisca il territorio anziché valorizzarlo. Questo piano per noi è uno strumento operativo per aiutare i Comuni e gli operatori a migliorare le loro attività ma è anche uno strumento per promuovere il territorio e farne conoscere il pregio. Per questo abbiamo predisposto una mostra sulla pietra leccese che porteremo a Londra, a Dubai, e in altre importanti capitali europee, una mostra che approderà, poi, a Cursi, al Museo permanente. Non solo: stiamo selezionando designer che verranno ad esporre le Pietre di Puglia a Milano (il bando scade il 25 gennaio ndr)”. Il piano persegue obiettivi di sostenibilità sia durante la fase di cantiere che in quella di esercizio dell’attività estrattiva con l´obiettivo di ridurre al minimo i consumi di energia e soprattutto delle risorse ambientali, quali, suolo, acqua, vegetazione. Lo strumento mira, inoltre a sviluppare e recuperare aree urbane attraverso l’impiego di strategie tese a far convivere, in maniera integrata, l’applicazione delle energie rinnovabili, il risparmio e l’efficienza energetica per l’aumento del benessere e della qualità della vita dei cittadini. Per questo motivo potrebbe svolgere un ruolo di best practice per la gestione di una risorsa naturale quale è quella “suolo” ed essere riproposto in altri contesti. All’incontro sono intervenuti i sindaci dei 5 Comuni interessati dal Piano regionale: Cursi, Melpignano, Maglie, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto.  
   
   
AUDIZIONE SENATO, VENDOLA SU DECRETO ILVA: "LUCI E MOLTE OMBRE"  
 
Bari, 19 gennaio 2015 - “Ci sono luci e molte ombre in questo decreto. Noi siamo contenti che si possa siglare un contratto istituzionale di sviluppo per la definizione di una cabina di regia che, su tutti i programmi di riqualificazione e di rilancio della città di Taranto, possa fare in modo che si proceda celermente. Ci teniamo a separare questo aspetto però dal problema dell’Ilva che è un problema specifico sul quale deve operare un commissario con risorse specifiche che riguardino solo l’Ilva. Non vorremmo togliere neanche un euro destinato alla città di Taranto e alla sua riqualificazione per la questione Ilva che, ripeto, è una questione a parte, sono intrecciate ma ben separate”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dialogando questo pomeriggio con i giornalisti al termine della audizione su Ilva svoltasi in Commissione Ambiente e Industria del Senato. Sulla indicazione poi delle soglie dell’80 e del 20 per cento delle prescrizioni da attuare, Vendola ha detto che “l’indicazione di queste soglie sembra una furbizia un po’ fuori posto rispetto alla complessità e alla drammaticità della questione tarantina. Spero – ha aggiunto – che si sia trattato di uno svarione, di un errore da correggere rapidamente”. “Ci lascia perplessi – ha poi sottolineato il Presidente - l’idea di un commissario che addirittura opera al di fuori del controllo della legge penale. L’impunibilità è sempre molto pericolosa. Operare in deroga alle normative è la strada delle tentazioni. Abbiamo già visto sistemi corruttivi ubriacarsi proprio per questa possibilità”. Infine Vendola ha chiesto di potenziare le risorse economiche e quelle umane. “Chiediamo – ha detto Vendola - che per poter fare bene il nostro lavoro ci mettano a disposizione le risorse economiche e poi gli uomini e le donne necessarie. L’arpa deve fare tante cose, abbiamo bisogno di potenziare gli organici perché da troppo tempo sono depotenziati. Non si può fare la guerra contro l’inquinamento, il degrado, la malattia senza esercito. Questa è una guerra importante e il Governo deve metterci nella condizione di poterla vincere”.