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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Gennaio 2015
FARMACEUTICA, CONFRONTO AL MISE SU UN SETTORE CHE PUNTA TUTTO SULL’INNOVAZIONE AL TAVOLO, L’INTERA FILIERA- DE VINCENTI: COMPARTO STRATEGICO PER GLI INVESTIMENTI  
 
Roma, 21 dicembre 2015- Confronto, al Ministero dello Sviluppo Economico, sulle problematiche e sulle prospettive di un settore, quello farmaceutico, che sembra risentire meno degli altri della crisi e che punta tutto sull’innovazione. “E’ uno dei comparti- come ha osservato il Vice Ministro Claudio De Vincenti che ha presieduto l’incontro- che fa registrare l’incidenza più alta sul fatturato di investimenti in ricerca e sviluppo. Abbiamo già adottato prime misure per costruire un ambiente favorevole agli investimenti in questo settore e intendiamo continuare lungo questa strada per rafforzare l’attrattività del nostro Paese”. A confrontarsi, l’intera filiera: dai Ministeri della Salute, dell’Economia, dell’Istruzione e degli Affari Regionali alla Conferenza delle Regioni, dall’Agenzia Italiana del farmaco all’A.ge.na.s (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali), da Farmindustria, Assogenerici, Federchimica, ad Adf, Federfarma Servizi, Federfarma ad Assofarm. Presenti anche le organizzazioni sindacali nazionali di categoria. Generale l’apprezzamento per il Governo che, nella Legge di Stabilità, ha inserito il Fondo per i farmaci innovativi: un segnale di attenzione al comparto che i partecipanti al Tavolo odierno hanno valutato positivamente. Particolare attenzione, durante il dibattito, è stata dedicata appunto ai farmaci innovativi (uno per tutti, quello contro l’epatite) e al loro ingresso nel mercato nel quadro di compatibilità con la spesa sanitaria nazionale. Settore strategico, il farmaceutico, per l’Esecutivo: per la sua attrattività in termini di investimenti e per le opportunità di lavoro. Nell’ultimo anno- secondo le stime di Farmindustria- 3000 nuovi addetti, 1600 dei quali al di sotto dei 30 anni.  
   
   
INAUGURATO ROBOT DA VINCI A OSPEDALE MESTRE. NASCE CENTRO INTERAZIENDALE DI CHIRURGIA ROBOTICA DELLA PROVINCIA DI VENEZIA. ZAIA, “ROMA TAGLIA, NOI INVESTIAMO IN TECNOLOGIE”.  
 
Venezia, 21 gennaio 2015 - “Il 2 febbraio si comincia ad operare il primo paziente, ed aspettatevi molte altre novità nelle tecnologie sanitarie perché, nonostante i brutali tagli orizzontali calati da Roma, l’ultimo dei quali di 240 milioni per quest’anno, la sanità veneta continua ad investire in macchinari, che significano meno sofferenza e meno ricoveri per la gente, interventi e diagnosi vicini alla perfezione, ulteriore innalzamento della già grande professionalità dei nostri medici e chirurghi”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha dato ieri il via all’attività del nuovissimo robot operatorio “Da Vinci” all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, grazie al quale, di fatto, ha preso avvio il Centro di Chirurgia Robotica Interaziendale della provincia di Venezia. “Confermiamo – ha detto Zaia – la scelta di investire 70 milioni di euro l’anno in nuove tecnologie per tutta la sanità veneta, perché crediamo fermamente che questo sia il vero futuro: un ospedale con meno letti e con tanta tecnologia e tante professionalità, capaci di curare meglio, in meno tempo e mandando a casa al più presto il paziente perfettamente guarito”. Incontrando, assieme al direttore generale dell’Ulss 12 Venezia Giuseppe Dal Ben, sanitari e managers di numerose Ulss venete, Zaia è tornato a focalizzare l’attenzione sulle liste d’attesa, definendole “un mio chiodo fisso”. “Lunedì – ha ribadito – incontrerò tutti i nostri direttori generali per dare, dati alla mano, nuovo impulso ad una ulteriore diminuzione delle attese, con l’obiettivo di andare anche più in là dei tempi previsti dalla prioritarizzaione nelle ricette. Siamo ambiziosi e l’orizzonte da inseguire deve essere l’attesa zero”. Il “Da Vinci” che inizierà il suo lavoro il 2 febbraio è un sistema robotizzato per la chirurgia d’avanguardia, costato 2 milioni 684 mila euro e particolarmente utile in molte specialità: Urologia, Chirurgia Generale, Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Toracica. Con la videolaparoscopia consentita da questo robot, il chirurgo può operare sul paziente attraverso minuscoli fori invece che con i tagli del bisturi, con interventi largamente meno invasivi, diminuzione del rischio operatorio e delle perdite di sangue, meno dolore post operatorio, cicatrici molto meno evidenti e quindi migliori dal punto di vista estetico. Il chirurgo agisce da una consolle chirurgica dotata di visore stereo 3D, interfono con il carrello dove è sistemato il paziente, master destro, sinistro e pedaliera per il controllo di strumenti ed endoscopio. Il “carrello paziente”, che sormonta il tavolo operatorio, è dotato di quattro bracci operativi per la gestione degli strumenti e della telecamera che trasmette al chirurgo il campo operatorio, di laser di puntamento e di touchpad di controllo.  
   
   
RIFORMA SANITÀ, MARONI: TEMPI RAPIDI PER FORMULAZIONE CONDIVISA  
 
 Milano, 21 gennaio 2015 - "Accetto contributi da parte del ministro della Salute, ma noi partiamo dalla nostra proposta, per definire la riforma del Sistema socio-sanitario lombardo. La prossima settimana, quando alcuni partiti della Maggioranza avranno presentato le loro proposte, riunirò di nuovo il Tavolo di Maggioranza e arriveremo in tempi rapidi a una formulazione condivisa anche dal partito del ministro Lorenzin". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.  
   
   
LA CARTA SANITARIA STRUMENTO DI SALUTE: PROGETTO REGIONE TOSCANA-ASSOCIAZIONI CONSUMATORI  
 
Firenze 21 gennaio 2015 - Carta sanitaria elettronica, le associazioni dei consumatori danno una mano alla Regione per informare i cittadini e divulgarne l´uso. E´ il senso di un accordo di collaborazione siglato tra Regione Toscana e Federconsumatori, Adiconsum e Adoc, che fanno parte del Forum regionale per l´esercizio del diritto alla salute, un organismo costituito nel 2001, che riunisce associazioni operanti nel campo della tutela dei diritti degli utenti del servizio sanitario. I contenuti dell´accordo sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa, dall´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e da Giuseppe Notaro, vicepresidente di Federconsumatori Toscana, in rappresentanza delle tre associazioni. Forti della loro presenza capillare in tutta la Toscana, le associazioni si sono messe a disposizione della Regione, con iniziative specifiche e diversificate. Il progetto, che attraverso i 110 sportelli delle associazioni vedrà attivi circa 400 volontari, è destinato in modo particolare a quei cittadini che mostrano maggiori difficoltà nell´accesso agli strumenti informatici (anziani, immigrati). Le associazioni non si limiteranno alla distribuzione del materiale informativo, ma andranno a sollecitare i cittadini ad attivare la tessera, sottolineandone utilità e potenzialità, e superando i dubbi e le difficoltà che spesso i cittadini, in particolare anziani, manifestano. "La carta sanitaria elettronica è uno strumento importante e innovativo", dice l´assessore Marroni. "E´ necessario renderla fruibile da tutti nei suoi molteplici servizi, e avvicinarsi a quei cittadini che hanno maggiori difficoltà nell´utilizzo delle nuove tecnologie. Ringrazio quindi le associazioni dei consumatori, che nell´ottica di un modello di comunità solidale, hanno messo a disposizione i loro volontari per contribuire a un progetto così importante e integrare con le loro azioni le iniziative promosse dalla Regione". "Tutti abbiamo la tessera sanitaria - osserva Giuseppe Notaro - ma sono ancora tanti che non conoscono le diverse possibilità che questa offre per accedere ai servizi sanitari e della pubblica amministrazione, risparmiando tempo e aiutandoci a gestire in maniera consapevole il proprio profilo di salute. Per questo come Adiconsum, Adoc e Federconsumatori abbiamo proposto una collaborazione alla Regione Toscana che si svilupperà con diverse iniziative nel 2015 in tutto il territorio regionale. Vogliamo aiutare i cittadini, soprattutto quelli più in difficoltà ma anche per questo più interessati, a usare al meglio la tessera sanitaria elettronica e diventare protagonisti di questo ambizioso progetto della Regione Toscana". Si è già tenuta una giornata di formazione per un gruppo selezionato di operatori che faranno da riferimento per tutti gli "sportellisti" volontari e coordineranno le attività. Verrà poi avviata una campagna informativa con distribuzione di materiale divulgativo. E verranno organizzate specifiche iniziative divulgative in alcuni centri commerciali in tutte le province. Nell´occasione, verranno allestiti punti di abilitazione della carta gestiti da personale delle Asl. Il progetto della Carta sanitaria elettronica è partito nel 2010. A dicembre del 2014, il 50% dei cittadini toscani l´aveva attivata, l´obiettivo è quello di raggiungere l´80% della popolazione entro la fine del 2015. Grazie all´uso della carta sanitaria elettronica e al relativo Pin consegnato al momento dell´attivazione, i cittadini possono usufruire di una serie di servizi. Per citarne solo alcuni tra i più significativi: consultare i propri referti di laboratorio e di radiologia; attivare il proprio fascicolo sanitario elettronico e controllare le proprie vaccinazioni, i ricoveri, gli accessi al pronto soccorso, i farmaci e le eventuali esenzioni per patologia; stampare l´attestato della fascia economica per il pagamento del ticket; fare l´autoceritficazione. La Cse permette anche di accedere a servizi on line di altre pubbliche amministrazioni (es. Fascicolo Inps, processi civili, sportello unico attività produttive). Il progetto varato con le associazioni dei consumatori ha un costo complessivo di 28.000 euro, la Regione contribuisce con 20.000 euro.  
   
   
LIGURIA, ESENZIONE PEDAGGI AUTOSTRADALI AMBULANZE: UNA BATTAGLIA IN DIFESA DELL’EQUITÀ E LA SALUTE PUBBLICA  
 
Genova, 21 Gennaio 2015 Pedaggi autostradali ambulanze, per l´assessore alle Infrastrutture e Viabilità della Regione Liguria Raffaella Paita, intervenuta sulla questione martedì 20 gennaio in mattinata, a margine del Consiglio Regionale, "l´esenzione del pedaggio delle tariffe autostradali per le ambulanze in servizio è una battaglia che stiamo portando avanti con determinazione perché è una questione di equità e di salute pubblica". "Grazie alle numerose segnalazioni ed anche al nostro lavoro - continua Paita - è stata ottenuta una prima parziale apertura in quanto il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha raggiunto un accordo con Autostrade in base al quale le associazioni che svolgono tale servizio, munite di Telepass, potranno avvalersi dell´esenzione iscrivendosi in una apposita sezione web del sito di Autostrade e producendo una idonea autocertificazione. Ma questo meccanismo non è certamente una soluzione agile e adeguata alla problematica. Lo dimostra il fatto che su 1500 associazioni aventi diritto ad oggi si sono iscritte al sito solo 160". Paita sottolinea come le ambulanze svolgano "un servizio essenziale ed insostituibile portato avanti da forze di volontariato ed associazioni che vanno sostenute ed agevolate in ogni modo". "Per questo lavoreremo per modificare l´articolo 373 del codice della strada che regolamenta le esenzioni dai pedaggi autostradali al fine di evitare un inutile aggravio burocratico alle associazioni di volontariato nell´espletamento del loro servizio fondamentale. In tal senso, ho scritto al Ministro, ai presidenti della Commissione trasporti della Camera e della Senato per porre alla loro massima attenzione questa tematica", ha detto l´assessore ligure.  
   
   
EPATITE C, ASSESSORE LIGURIA SU CENTRO ALCOOLOGICO SAN MARTINO SENZA FARMACI  
 
Genova, 21 Gennaio 2015. "Nessuna mancanza di rispetto nei confronti del Centro alcoologico regionale del San Martino di Genova che l´Agenzia regionale sanitaria non ha inserito fra quelli scelti per la somministrazione dei farmaci contro l´epatite C, bensì una scelta tecnica motivata da una carenza di dati e informazioni sui pazienti del centro, Ciò non toglie che sarà possibile di un confronto, sempre sul piano tecnico per arrivare a una decisione definitiva. Mi sorprende che ogni volta che in un complesso sistema sanitario, ogni volta che sorge un problema, la prima reazione sia sempre quella di gridare invece di cercare un confronto". Lo ha affermato il vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Liguria Claudio Montaldo rispondendo alle accuse lanciate in mattinata dall´epatologo Gianni Testino, direttore del Centro nel corso di un incontro con i giornalisti.  
   
   
LAZIO: 366 TRAPIANTI NEL 2014: È UN RISULTATO STORICO  
 
 Roma, 21 gennaio 2015 - Nel Lazio record di trapianti del 2014: sono stati ben 366 i trapianti eseguiti nell’anno che si è appena concluso dai Centri Trapianto confederati nel programma regionale "Lazio Transplant". In particolare le strutture coinvolte sono il Policlinico Umberto I, il Policlinico Gemelli, il Policlinico di Tor Vergata e il San Camillo per i pazienti adulti, e il Bambin Gesù per i trapianti in età infantile. Un massimo storico per il Lazio. Questo dato così positivo dimostra non soltanto l`eccellenza dei professionisti e delle strutture, ma anche il grande lavoro svolto dai centri di rianimazione che ha portato a un incremento delle donazioni nel Lazio. Si è verificato un aumento del 15% rispetto al 2013, passando da 317 a 366 interventi. Aumentato anche il numero dei donatori, che è passato da 14.5 per milione di abitanti a 19.7, con un incremento di 5 punti. I trapianti pediatrici sono stati 10 in più del 2013. In aumento trapianti e donazioni. In particolare nel 2014 sono stati effettuati 163 trapianti di rene, 117 di fegato, 26 di cuore, 7 di polmone, e 9 combinati ( di cui 1 rene – pancreas e 7 di fegato-rene,1 cuore polmone). I trapianti pediatrici sono stati 42, 10 in più del 2013, di questi 15 sono stati di rene, 13 di fegato, 10 di cuore , 4 combinati. Da donatore vivente i trapianti sono stati 26 di rene e di fegato. Per le Regioni collegate invece i trapianti sono stati 10 (8 di fegato e 2 di rene). I pazienti in attesa di un organo nel Lazio sono 1.040 di cui 867 per rene, 95 fegato. Ventisei sono i pazienti in attesa di un cuore compatibile, 71 di un polmone, 2 di pancreas. La gestione delle liste di attesa. Nel circuito del Lazio Trasplant è curata dal Centro regionale trapianti che esegue anche le analisi di compatibilità degli organi. Tutte le indagini infettivologiche vengono eseguite presso lo Spallanzani. Il modello Lazio Trasplant conta anche su un innovativo servizio regionale di prelievo di organi per adulti che è assicurato a rotazione da due diverse equipes chirurgiche che effettuano i prelievi intra ed extraregione. “Questi numeri danno speranza a tutti i cittadini del Lazio - lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: il sistema sta guarendo dai suoi mali storici. Molto c’è da fare, ma la grande professionalità presente negli ospedali del Lazio permette di credere che si può far uscire il sistema sanitario dall’angolo degli ultimi della classe dove era relegato da tropo tempo. Ci stiamo riuscendo ed un grazie va soprattutto ai medici agli infermieri degli ospedali del Lazio Trasplant così come all’ottimo lavoro di coordinamento svolto dal Centro regionale trapianti” – ha detto ancora Zingaretti.  
   
   
SANITÀ: FVG, PRESTO VIA IL ´SUPER TICKET´ PER MENO ABBIENTI  
 
Trieste, 21 gennaio 2015 - "Stiamo lavorando affinché la misura finalizzata ad agevolare l´accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei nuclei familiari più bisognosi possa essere applicata quanto prima, e in ogni caso entro i primi tre mesi dell´anno, come ci eravamo prefissati". Lo conferma l´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, in relazione al provvedimento a forte valenza sociale, contenuto nella legge finanziaria per il 2015, volto a non gravare della quota aggiuntiva di 10 euro (il cosiddetto ´super ticket") i nuclei familiari meno abbienti. In proposito la Regione ha messo a disposizione 5 milioni di euro, da utilizzare quale rimborso agli enti del Servizio sanitario, che erogano le prestazioni, e che in pratica non faranno pagare i 10 euro di super ticket ai cittadini in possesso dei requisiti previsti, ovvero in un reddito Isee del nucleo familiare intorno ai 15 mila euro annui. "Per certificare il diritto alla misura è nostra precisa intenzione introdurre un meccanismo assolutamente semplice, che consenta di evitare pratiche complesse e code. Per questo la società Insiel sta predisponendo un apposito programma informatico. E parallelamente abbiamo dato precise indicazioni alle Aziende che, utilizzando questo nuovo software, potranno annotare a sistema questo diritto, previsa presentazione di idonea documentazione, già al momento dell´effettuazione della prima prestazione sanitaria". "Già tra qualche settimana sul sito della Regione, nella sezione Salute - annuncia l´assessore Telesca - indicheremo le modalità per beneficiare di questa misura. Ovviamente quando sarà il momento faremo un´informazione capillare".  
   
   
UMBRIA: PREVENZIONE È CUORE DEL SERVIZIO SANITARIO  
 
Perugia, 21 gennaio 2015 – "Il cuore del servizio sanitario nazionale, e la sfida che esso ha di fronte a sé è la prevenzione. Tanto più un sistema sanitario è in grado di fare prevenzione, tanto più elevata sarà la qualità della vita dei cittadini e delle nostre comunità". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento di apertura dei lavori dell´incontro organizzato a Villa Umbra, dall´assessorato regionale alla sanità, per la presentazione delle linee strategiche del nuovo Piano regionale della prevenzione, cui hanno preso parte moltissimi rappresentanti delle professioni sanitarie, delle aziende sanitarie ed ospedaliere, del mondo della scuola e di tutti gli altri soggetti istituzionali e del volontariato chiamati a dare il loro contributo alla definizione dei contenuti del nuovo piano. "Negli scorsi mesi – ha proseguito la presidente – le Regioni hanno condiviso con il Governo i dieci macro-obiettivi di salute della strategia nazionale delle politiche di prevenzione che dovrà guardare con particolare attenzione all´infanzia, ai giovani, aiutandoli a scegliere stili di vita più sani. Dobbiamo operare per una maggiore promozione del benessere del bambino e dell´adolescente, alla quale lavoreremo in stretta collaborazione con il sociale e con il mondo della scuola. Altrettanto importanti saranno gli obiettivi relativi al rapporto ambiente e salute o quello sulla sicurezza alimentare, le azioni per la lotta alle patologie cronico-degenerative, alle malattie infettive, agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, agli incidenti stradali e domestici rispetto ai quali stiamo lavorando ormai da anni". Nel corso dell´incontro sono stati quindi illustrati i principi generali che dovranno ispirare il nuovo Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018: - superamento delle diseguaglianze di salute, attraverso la messa a punto di azioni a carattere sistemico, da garantite nel tempo, con l´obiettivo di raggiungere tutti gli abitanti della regione indipendentemente da differenze di genere, etnia, età, grado di istruzione e appartenenza religiosa; - centralità dell´individuo, sano o malato, in seno alla propria comunità di riferimento, come elemento intorno al quale costruire le azioni di prevenzione e promozione della salute che sono dettagliate nei progetti; - adesione ai macro-obiettivi di salute individuati dal Pnp 2014-2018 di cui all´intesa Stato-regioni del 13.11.2014 e individuazione di programmi, da interpretare come "insieme" di progetti specifici, costruiti sulla base delle migliori evidenze di efficacia, allo scopo di concorrere attraverso azioni intersettoriali al raggiungimento di tutti gli obiettivi centrali del Pnp stesso e a quelli individuati come espressione tipica di questo territorio e dei suoi bisogni di salute; - scelta dell´approccio di sanità pubblica come l´unico approccio possibile per accettare la sfida della costo-efficacia degli interventi, dell´innovazione e della governance; - garanzia dell´intersettorialità delle azioni progettuali attraverso la attivazione, fin dalla fase di progettazione, di tutti i portatori di interesse presenti nelle comunità a cui i progetti si rivolgono, comprese le diverse organizzazioni in seno alle aziende sanitarie della regione; - sviluppo e la implementazione dei sistemi informativi, dei registri e delle sorveglianze come strumenti per rendere fruibile per il cittadino e la comunità la conoscenza sui rischi, sui danni e sugli esiti di salute; - cultura della valutazione relativamente ai processi, attraverso la messa a punto di specifici indicatori,nonché agli esiti di salute, attraverso il set di indicatori individuati dal Pnp 2014-2018; - valore della comunicazione, nelle sue diverse sfaccettature per quanto riguarda target, modalità espressive e tecnologie, interpretata non solo come dovere nei confronti del cittadino e della comunità, ma anche come occasione per aumentarne le competenze e favorirne il coinvolgimento.  
   
   
DISABILITÀ, ASSESSORE TOSCANA: "TEMA SU CUI SI LAVORA POCO E IN MODO FRAMMENTARIO"  
 
Firenze 21 gennaio 2015 – "Un momento importante di confronto e dibattito con tutti i soggetti coinvolti, per affrontare tutti i temi legati al mondo della disabilità, con più incisività e maggior organicità. La Conferenza regionale sulla disabilità punta a disegnare un quadro unico su tutti gli aspetti della vita delle persone disabili, in modo organico, per avere una visione complessiva e globale". Così la vicepresidente Stefania Saccardi ha presentato ieri, insieme al professore Massimo Toschi, la Conferenza regionale sulla disabilità che si terrà venerdì 23 e sabato 24 gennaio prossimi a Spazio Reale, San Donnino, Campi Bisenzio (Fi). "Insieme al professor Toschi – ha spiegato Stefania Saccardi – volevamo realizzare un progetto che lui aveva in mente già da un po´ di tempo, ovvero trovare un momento per confrontarci sui vari temi legati alla disabilità". Introducendo i temi prioritari che animeranno il dibattito (scuola, lavoro, inserimento lavorativo, durante e dopo di noi) la vicepresidente ha sottolineato in particolare l´importanza del durante e dopo di noi, "un ambito delicatissimo e molto sentito, soprattutto dalle persone con disabilità intellettiva. Ci sono 5esperienze avviate in tutta la regione e a queste guardiamo con grande interesse ma vorremmo riuscire ad identificare un modello al quale tutti si possano attenere per arrivare ad una soluzione di un problema così caro a tanti genitori che si domandano cosa accadrà ai propri figli quando loro non ci saranno più". "Oggi – ha aggiunto - le risposte residenziali sono o la Rsd oppure risposte spesso inadeguate. Con una delibera approvata a luglio abbiamo raccolto proposte di sperimentazioni rivolte a persone fragili, tra cui anche i disabili, e la gran parte di quelle arrivate riguardano proprio l´attivazione di risposte flessibili residenziali, che contiamo di far partire entro fine mese". La vicepresidente ha poi passato in rassegna alcuni degli impegni più importanti assunti dalla Regione. "Per l´abbattimento di barriere architettoniche abbiamo emanato due bandi, uno da 2 milioni di euro rivolto ai privati e uno da 3 milioni per gli edifici pubblici. Un altro milione e 400 mila euro sono stati stanziati di recente per le persone con disturbi dello spettro autistico, un atto molto atteso dalle famiglie. Vita Indipendente è un altro progetto sul quale lo stanziamento è passato da 2 milioni a 9 in 5 anni. Sono solo alcune delle azioni che la Regione ha avviato di recente e che si aggiungono a tutto l´esistente". "Senza tralasciare la nuova programmazione 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo - ha concluso Saccardi - che per il sociale mette a disposizione 180 milioni di euro, la metà dei quali potranno essere destinati anche alla disabilità. La Regione vorrebbe impiegare queste risorse per potenziare aspetti quali l´accompagnamento, l´avviamento e l´inserimento lavorativo. In generale gli elementi sui quali vorremmo insistere sono la flessibilità, la novità e una maggiore appropriatezza per un tema così delicato sul quale il lavoro è ancora scarso e frammentario". Nel suo intervento il professore Massimo Toschi ha ribadito la necessità di rendere più organica l´azione normativa regionale. "Pensate – ha detto – che gli atti che riguardano l´ambito della disabilità sono 271, un numero fuori dal mondo, che accentua il rischio della frammentazione e di non avere una visione d´insieme. Abbiamo pensato che fosse necessario costruire un testo unico che coordini, semplifichi e innovi. Un tentativo nuovo in Italia per arrivare ad una politica di insieme capace di mettere al primo posto le persone disabili". "Il convegno – ha concluso Toschi - è l´occasione per rendere visibile il popolo della disabilità, persone che esistono con tanti problemi ma anche tante potenzialità e risorse. Erano 12 anni che questo non accadeva in Toscana".  
   
   
DISABILITÀ, VENERDÌ E SABATO PROSSIMI L´UNIVERSO TOSCANO SI RITROVA A SAN DONNINO  
 
Firenze 21 gennaio 2015 - Scuola, inserimento lavorativo, accessibilità, durante e dopo di noi. Saranno questi i temi prioritari al centro della Conferenza regionale sulla disabilità in programma venerdì 23 e sabato 24 gennaio prossimi a Spazio Reale, San Donnino, Campi Bisenzio (Fi). Un´occasione, promossa da Regione, Sds Fiorentina Nord-ovest e Centro Regionale Informazione e Documentazione in collaborazione con Anci Toscana e Cesvot, per favorire un confronto molto ampio tra istituzioni e organizzazioni della società civile e del privato sociale impegnate nel settore. Oggi a Palazzo Strozzi Sacrati la vicepresidente Stefania Saccardi e il direttore della Sds Fiorentina Nord-ovest Andrea Valdrè hanno illustrato i contenuti dell´appuntamento. La mattina del 23 gennaio, dopo i saluti affidati al presidente Enrico Rossi, alla presidentessa di Anci Toscana Sara Biagiotti e del Direttore Generale per l´inclusione e le politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Raffaele Tangorra, spazio a una serie di inteventi su scuola, agricoltura sociale, durante e dopo di noi, nuove soluzioni per l´autonomia e piani per l´accessibilità. Massimo Toschi , Consigliere della Regione per la cooperazione internazionale e per i diritti delle persone disabili , proporrà un testo unico della normativa regionale sulle politiche per le persone con disabilità. Nel pomeriggio verranno aperti 4 tavoli di lavoro sui 4 temi al centro del dibattito. Uno spettacolo teatrale serale interpretato da persone disabili e a cura di Venti Lucenti chiuderà la prima giornata. Sabato 24, dopo una breve discussione in plenaria dei risultati dei 4 tavoli di lavoro, ci sarà una tavola rotonda dal titolo ´A un anno dalla Conferenza nazionale di Bologna, il punto della situazione. Regioni a confronto´. La vicepresidente Stefania Saccardi chiuderà la Conferenza. Si potrà seguire gran parte della Conferenza regionale anche in diretta streaming mentre il Centro nazionale per il volontariato curerà una diretta twitter con l´hashtag #confdisabilità. Alcuni dati. In Toscana l´universo dei soggetti portatori di handicap si aggira sulle 100 mila unità, un dato che cerca di fare una sintesi tra le principali fonti di rilevamento (Istat, Inail, Inps e Ars Toscana) che stimano il fenomeno in modo assai differente a seconda delle finalità e della metodologia statistica utilizzata. Spostandoci alla presenza nella scuola, nel 2013 (fonte Regione Toscana) gli alunni disabili sono 10.733, i docenti di sostegno 5.092. Nella scuola dell´infanzia la quota di disabili sugli iscritti è dell´1,4%. Sale al 2,3% in quella primaria, al 3% per la secondaria di primo grado e si riabbassa 2,2% per la secondaria di secondo grado. L´inserimento scolastico di bambini e ragazzi disabili è cresciuto nel tempo ed è arrivato, nei tre ordini di istruzione, a 2,4 ogni 100 iscritti, contro una media nazionale del 2,6%. La dotazione di posti di sostegno, pur corrispondente alle prescrizioni normative vigenti, appare invece sottostimata rispetto al bisogno presente. Il numero di posti copre infatti meno della metà degli alunni disabili iscritti all´interno del percorso scolastico (47%) con una punta massima nella scuola dell´infanzia (53%) ed una minima nella secondaria di secondo grado (42%). Il rapporto tra disabili e docenti di sostegno è di 2,1 a 1 e oscilla tra 1,9 (infanzia) e 2,4 (secondaria Ii grado) iscritti disabili per ogni docente. Riguardo all´inserimento lavorativo occorre anzitutto premettere che la legge 68 del 1999 ha introdotto, attraverso il collocamento mirato, una ‘serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione´. Alla fine del 2013 in Toscana il numero di soggetti iscritti al collocamento mirato è di 36.650 unità, cifra cresciuta del 18,7% rispetto al 2008. Malgrado ciò gli avviamenti attivati attraverso il collocamento mirato sono calati: in Toscana, tra il 2008 e il 2013 le assunzioni si sono dimezzate; oltre alla congiuntura sfavorevole ha contribuito la permanenza di barriere all´ingresso dei disabili nel mondo del lavoro. Con Giovanisì la Toscana ha promosso pari opportunità anche ai giovani disabili: da maggio 2012 a luglio 2014 i disabili che hanno potuto effettuare un´esperienza in azienda (fino a una durata massima di 24 mesi) sono stati 933. Un altro progetto regionale sull´agricoltura sociale ha inoltre consentito, a partire dal 2012, di inserire 362 giovani disabili in aziende agricole. Sulle politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente ed inclusione nella società la Regione ha avviato varie azioni. A partire dal 2004 ha sperimentato il progetto regionale ´Vita Indipendente´, per consentire a persone con disabilità di vivere in casa propria senza ricorrere a strutture protette e vivere con ampi margini di autonomia. Nel 2012 il progetto è stato esteso a tutta la regione e le risorse sono cresciute: dai 2 milioni di euro del 2009 si è passati ai 9 per il 2015. Secondo l´Istat in Italia oltre la metà dei figli con disabilità gravi può contare solo sull´aiuto dei genitori per l´assistenza non sanitaria per le attività di cura (54% dei casi), mentre solo il 17,6% di essi usufruisce di assistenza domiciliare sanitaria o non sanitaria pubblica. La Toscana, nel tentativo di dare una risposta al ´Dopo di noi´ ha promosso la Fondazione di Partecipazione come alternativa all´inserimento in Comunità Alloggio o residenze sanitarie per disabili, modello in grado di coniugare sostenibilità economica e collaborazione tra famiglie, associazioni di disabili ed enti pubblici. Attualmente sono 5 le esperienze avviate tra il 2005 e il 2011 con un impegno, formalizzato nel Piano Socio-sanitario Integrato 2012-2015, di favorire ed incentivare questi progetti anche in futuro.  
   
   
REGIONE CAMPANIA: NESSUN TAGLIO AI DISABILI, NO PROBLEMI AD ASSISTITI  
 
Napoli, 21 gennaio 2015 - La Regione Campania, a seguito degli indirizzi e in conformità con i parametri nazionali, per rispondere alla domanda di assistenza ad adulti o anziani non autosufficienti, ha previsto 2.306 posti di riabilitazione per disabili, 3.170 posti in residenze sanitarie per disabili, 9.424 in residenze sanitarie per non autosufficienti, per un totale circa 15.000 posti. La Regione è riuscita a non tagliare nessun posto per disabili, recuperando posti con la riconversione di altre attività. In conclusione, lo sforzo prodotto, anche a seguito della riduzione dei fondi e con i nuovi parametri della normativa nazionale, sta offrendo ai Centri la possibilità di riclassificare e riqualificare la propria offerta rispetto ai fabbisogni. In ogni caso si ribadisce che non ci saranno problemi per gli assistiti, perché tutto l’esistente continuerà a funzionare fino alle nuove attivazioni o riconversioni che riguarderanno circa 5.000 posti in più rispetto all’esistente.  
   
   
BOLZANO: AUMENTI PER ASSEGNI DI CURA E PRESTAZIONI PER INVALIDI  
 
Bolzano, 21 gennaio 2015 -- L´assegno di cura di primo livello per non autosufficienti, nonchè le prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi, sono state aumentate e adeguate al tasso di inflazione. In totale, per la mano pubblica, ciò comporterà una maggiore spesa nell´ordine dei 440mila euro. Annualmente gli importi delle prestazioni sociali vengono rivisti e adeguati, e oggi (20 gennaio) la Giunta provinciale ha deciso di aumentare l´assegno di cura del primo livello per l´assistenza alle persone non autosufficienti, le prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi, e di rivedere i limiti di reddito delle pensioni di invalidità. Da sottolineare, per quanto riguarda quest´ultimo punto, che gli altoatesini incassano pensioni di invalidità con un importo che supera del 55% quello del resto d´Italia. Tornando all´assegno di cura per l´assistenza ai non autosufficienti di primo livello, che riguarda 5.449 dei 10.785 beneficiari totali, l´aumento è nell´ordine dei 4 euro mensili, in modo da adeguare l´importo alla crescita dell´inflazione, e la maggior spesa per la Provincia si aggirerà attorno ai 261mila euro. La Giunta, inoltre, ha dato il via libera anche all´adeguamento delle prestazioni economiche assistenziali quali pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento per invalidi e ciechi, indennità speciali e assegni integrativi per ciechi e indennità di comunicazione per sordi. Nel 2014, in Provincia di Bolzano, sono state erogate in totale 7.455 prestazioni a circa 6mila invalidi civili. Oltre alle pensioni più alte rispetto al resto d´Italia, le indennità di accompagnamento, le indennità di comunicazione e le indennità speciali vengono pagate 13 volte in un anno contro le 12 delle altre regioni, mentre gli assegni integrativi per ciechi esistono solo in Alto Adige. Gli adeguamenti varati oggi dalla Giunta provinciale in questo settore comporteranno maggiori costi per un importo di circa 180mila euro  
   
   
UMBRIA; GIUNTA REGIONALE PRENDE ATTO SENTENZA TAR UMBRIA E SOSPENDE TICKET INTRAMOENIA  
 
Perugia, 21 gennaio 2015 - La Giunta regionale dell´Umbria, ha preso atto della sentenza del Tar dell´Umbria che ha disposto l´annullamento della delibera regionale n. 428/2014 che prevedeva la misura integrativa del 20% sulle tariffe delle prestazioni sanitarie rese in regime di intramoenia ed ha sospeso, con effetto immediato, il ticket sulle tariffe professionali, dandone immediata comunicazione a tutte le Aziende sanitarie della regione. La Giunta regionale si è riservata di assumere successive determinazioni in merito, anche con riferimento all´impugnativa della sentenza del Tar dinanzi al Consiglio di Stato ed alla richiesta di misure cautelari volte a sospenderne l´efficacia.  
   
   
BASILICATA: FISIOTERAPIA-RIABILITAZIONE: SERVIZI-PRESTAZIONI INNOVATIVE  
 
Potenza, 21 gennaio 2015 Servizi-prestazioni domiciliari, terapie di ionoforesi, ciclo di pressoterapia: con il nuovo anno si arricchiscono nel Lavellese-vulture-alto Bradano (ma anche per un’utenza regionale ed extraregionale) i servizi innovativi di fisioterapia e riabilitazione per il trattamento di numerose patologie a carico dell´apparato muscoloscheletrico. A riferirlo è la Fenasp Basilicata sottolineando l’impegno delle strutture sanitarie private accreditate e associate nell’accrescere prestazioni a favore dell’utenza, investendo direttamente in strumentazioni e personale. Soprattutto la formazione del personale è un obiettivo centrale come testimonia il programma di corsi di aggiornamento per fisioterapisti, che partiranno in primavera, sul “Sistema di Riequilibrio Modulare Progressivo di Giuseppe Monari con Facilitazioni Neurocinetiche” (Concetto Kabat) al fine di poter mettere in opera una tecnica specifica nelle diverse patologie sia neurologiche che ortopediche, programma promosso dalla Fenasp Basilicata presso il Centro Tavolaro di Tramutola. Si tratta di una metodica versatile, completa ed adattabile tanto ai pazienti neurologici quanto a quelli ortopedici. Guadagnare salute investendo in una diagnosi precoce, cure appropriate e prevenzione – è la strategia alla base dell’attività di Fenasp B. - per ridurre i tempi nella terapia del dolore acuto e cronico, migliorare la qualità della vita e del benessere.