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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Gennaio 2015
ISTITUIRE UN CENTRO DI INNOVAZIONE PER L’ENERGIA MARINA IN SCOZIA  
 
Bruxelles, 21gennaio 2015 - Un progetto finanziato dall’Ue si propone di fondare un centro di ricerca sull’energia marina nel nord della Scozia, con il sostegno e il riconoscimento della comunità internazionale. Istituire un centro di innovazione per l’energia marina in Scozia Thinkstock La recente conferenza internazionale sull’energia oceanica (International Conference on Ocean Energy - Icoe) tenutasi ad Halifax, in Canada, ha dato ai membri del progetto Merika, finanziato dall’Ue, l’opportunità di creare nuovi partenariati con ricercatori e istituzioni dall’altra parte dell’Atlantico. Merika, coordinato dalla University of the Highlands and the Islands (Uhi) nel nord della Scozia, intende fondare un centro di innovazione e ricerca sull’energia marina in una delle regioni europee più remote. Alla conferenza, che ha cercato di condividere conoscenze e informazioni riguardanti la ricerca sull’energia marina rinnovabile, Merika ha indicato che l’Istituto di energia oceanica dell’Università di Acadia, il College of the North Atlantic e il Nova Scotia Community College hanno interessi complementari. Rafforzare la collaborazione internazionale con partecipanti del settore dell’energia marina è uno degli obiettivi chiave del progetto, accanto alla creazione di capacità di ricerca e al miglioramento dell’infrastruttura della Facoltà di scienze, salute e ingengeria dell’Uhi. Il progetto, che si concluderà a luglio del 2017, ha come obiettivo principale trasformare la Facoltà di scienze, salute e ingegneria dell’Uhi in un centro di riferimento per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione per tutta l’Europa sul tema dell’energia marina. Questo permetterà di svolgere la ricerca dove si trovano le risorse chiave, e cioè molto vento e onde. Gli oceani rappresentano una grande fonte di energia, in gran parte non sfruttata, sotto forma di onde superficiali, flussi di liquidi, gradienti salini ed energia termica. In questo modo, il progetto, che lavora insieme a sette altri istituti scientifici europei, sfrutterà l’enorme potenziale dell’energia eolica e del moto ondoso nel nord della Scozia. Questo aiuterà il paese a ottenere sicurezza energetica, sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Quest’obiettivo è diventato una delle politiche fondamentali. Il governo scozzese ha recentemente stilato piani per soddisfare il 100 % della domanda di energia per mezzo di risorse rinnovabili entro il 2020. E poiché la grande maggioranza delle risorse adatte per le tecnologie che sfruttano le onde e le maree si trova al largo delle coste della regione delle Highland and Isles della Scozia, il progetto Merika è destinato ad avere un ruolo cruciale nella realizzazione di questo obiettivo. La University of the Highlands and Islands, seppur relativamente remota, è nella posizione perfetta per superare queste sfide. L’isituto è già riconosciuto come centro di competenze di tutto rispetto nella comunità europea della ricerca. Merika rappresenta un’opportunità per sfruttare questa reputazione di eccellenza e diventare un centro di riferimento a livello globale per quanto riguarda l’energia marina rinnovabile. Se la Scozia intende raggiungere i suoi obiettivi relativi all’energia rinnovabile, allora c’è urgente bisogno di ricerca per migliorare le tecniche di previsione e installare attrezzature in grado di estrarre l’energia in modo efficiente in un ambiente ben conservato. Merika è inoltre perfettamente in linea con l’obiettivo dell’Ue di estrarre il 20 % dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Più energia rinnovabile permetterà all’Ue di ridurre le emissioni di gas serra e di essere meno dipendente dall’importazione di energia, oltre a migliorare l’industria delle rinnovabili e incoraggiare l’innovazione tecnologica. Per ulteriori informazioni, visitare: Merika http://www.Uhi.ac.uk/en/merika    
   
   
OPERE PUBBLICHE, DA GIUNTA CAMPANIA VIA A INTERVENTI PER 10,4 MILIONI DI EURO  
 
Napoli,. 21 gennaio 2015 - "Sono stati pubblicati sull´ultimo Burc tre nuovi decreti dirigenziali per il finanziamento di opere pubbliche attraverso le misure di accelerazione della spesa per un totale di 10 milioni 400mila euro." Lo rende noto l´assessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza. "Si tratta di un importante intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico nella comunità montana Tanagro Alto e Medio Sele; del recupero del borgo antico del comune di Chiusano San Domenico, in provincia di Avellino e del recupero e restauro dell´ex casa comunale di via Garibaldi nel comune di San Lupo, in provincia di Benevento. "In particolare l´intervento per la difesa del suolo prevede la regimazione delle acque, la stabilizzazione e il convogliamento al vallone Ceraso delle acque meteoriche dei valloni Forcina, Maturo e Vadruso. Il valore complessivo del finanziamento è pari a 7 milioni 170mila euro e vede come soggetto beneficiario la Comunità montana Tanagro Alto e Medio Sele. "I lavori finanziati al comune di Chiusano San Domenico riguardano, invece, il recupero del borgo antico di via San Vincenzo e, nel dettaglio, il centro polifunzionale e spazio solidale. Il quadro economico dell´intervento è pari a 2 milioni 739mila euro. "Le rimanenti somme, pari a 508mila euro, sono destinate al recupero e al restauro conservativo dell´ex casa comunale di via Garibaldi da adibire a centro servizi integrati comunali del comune di San Lupo. "I decreti di ammissione a finanziamento si aggiungono a quelli analoghi già firmati nei mesi scorsi dallo stesso direttore generale dei Lavori pubblici e agli altri predisposti dai dirigenti di ciascun Assessorato attraverso la stessa misura generale di accelerazione della spesa predisposta dalla Giunta Caldoro, che sta caratterizzando la Campania per una grande azione di investimenti pubblici. A seguito della pubblicazione dei decreti - ha concluso Cosenza - i Comuni potranno far partire subito le gare per la realizzazione delle opere.”  
   
   
ANCE SALERNO: LA MANUTENZIONE DELLE SCUOLE VENGA RESTITUITA ALLE IMPRESE DEL TERRITORIO  
 
 Salerno, 21 gennaio 2015 - «Le cattive condizioni di manutenzione in molti istituti scolastici della provincia di Salerno, il mancato adeguamento strutturale ed impiantistico delle scuole e l’incremento nella frequenza di crolli, non sono legati soltanto a difficoltà burocratiche o al mancato utilizzo di fondi, pure disponibili, ma bloccati dal patto di stabilità: sono anche il risultato e la conseguenza delle procedure di affidamento in house dei lavori di manutenzione». Lo dichiara il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi: «Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria all’interno degli istituti scolastici – aggiunge – non vengono più appaltati ad imprese, ma affidati in house dalla Provincia di Salerno a società partecipate, come l’Arechi Multiservice, che assorbono buona parte delle risorse disponibili per costi strutturali e di personale, a scapito della tempestività e della qualità degli interventi». «Confidiamo in un sollecito intervento del presidente della Provincia, Giuseppe Canfora – continua ancora il presidente Lombardi - affinché questi lavori vengano nuovamente appaltati ed eseguiti da imprese attestate e qualificate per farlo, con evidenti enormi benefici per le comunità scolastiche, ma anche per le imprese e per l’economia del territorio». Ance Salerno ha più volte monitorato lo “stato di salute” dell’edilizia scolastica salernitana, proponendo anche un vero e proprio “piano straordinario di emergenza” per la riattazione degli edifici, aperto anche alla partecipazione di capitali privati, per la “rottamazione” degli istituti insicuri e l’adeguamento statico ed impiantistico di tutte le scuole della provincia di Salerno. Stando a tali rilievi, la situazione è di particolare gravità in tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, con pesanti responsabilità delle amministrazioni locali (il 48% degli edifici è di proprietà dei comuni). Oltre il 40% degli istituti scolastici è stato realizzato tra il 1941 ed il 1974, prima dell’entrata in vigore delle normative antisismiche e in materia di sicurezza, il 33% tra il 1975 e il 1990 e il 20% addirittura prima della seconda guerra mondiale, tra il 1900 e il 1940. Soltanto il 7% degli edifici scolastici è stato costruito negli ultimi venti anni. Il 50% degli edifici inoltre non è dotato di certificato di idoneità e di collaudo statico, il 40% è privo del certificato di agibilità, il 65% non è in regola con le disposizioni in materia di prevenzione degli incendi ed il 18% non ha impianti elettrici a norma. «Si tratta di dati allarmanti - conclude il presidente di Ance Salerno – che impongono azioni tempestive ed efficaci». Il piano straordinario dell’Ance prevede anche la delocalizzazione degli istituti che insistono su aree a rischio idrogeologico, attraverso forme innovative di partenariato pubblico-privato quali la permuta e il leasing, che consentirebbero peraltro di superare i vincoli del patto di stabilità, o anche il project financing con la realizzazione di strutture multifunzionali aperte ad altri usi pubblici e sociali al di là dell’orario di svolgimento delle attività didattiche.  
   
   
LEGGE FORNERO, MARONI: DECISIONE CONSULTA TUTTA POLITICA  
 
Milano, 21 gennaio 2015 - "È stata una decisione tutta politica. Penso che le condizioni di costituzionalità ci fossero tutte. Giudico questa scelta molto negativamente". Questo il commento del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni alla bocciatura, da parte della Consulta, del referendum popolare sull´abrogazione della Legge Fornero. Rivedere Sistema - Conversando con i cronisti a margine del Consiglio regionale, il governatore ha sostenuto che quanto successo "conferma la necessità di modificare la Costituzione per quanto riguarda l´indicazione dei giudici della Corte costituzionale, perché ormai è un organo politicizzato". "È un problema serio - ha osservato -, perché non è ammesso un ricorso contro le decisioni della Consulta. Questo rende davvero difficile accettare un verdetto come questo, che toglie ai cittadini un diritto costituzionale".  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, IN FLESSIONE A NOVEMBRE L’EXPORT ITALIANO MA SU BASE ANNUA SI CONFERMANO BUONI SEGNALI PER IL MADE IN ITALY IN LIEVE CALO A NOVEMBRE LE VENDITE DI PRODOTTI ITALIANI (-1,1% RISPETTO A OTTOBRE), MA SU BASE ANNUA L’EXPORT TRICOLORE CRESCE PIÙ DI QUELLO TEDESCO (+3,7% RISPETTO A NOVEMBRE 2013 CONTRO IL +2,3% TEDESCO)  
 
Roma, 21 gennaio 2015 – A novembre l’export italiano segna un leggero decremento rispetto al mese precedente (-1,1%), dovuto soprattutto ad una contrazione più consistente delle vendite al di fuori dell’Ue a 28 (-1,7%). “Il dato di novembre, in particolare per quanto riguarda l’ambito Extra-ue, risulta senza dubbio penalizzato dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro, che in questo periodo si è attestato su tassi di cambio tra 1,25 e 1,27. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – La contrazione appare in ogni caso contenuta, a testimonianza della capacità delle nostre imprese di essere competitive a livello internazionale con prodotti di qualità, per cui i consumatori stranieri sono disposti a spendere di più, come conferma la crescita dei valori medi unitari del 2,8%. Inoltre, l’attuale trend di deprezzamento della nostra moneta sul dollaro e la rivalutazione del franco svizzero dovrebbero portare nei prossimi mesi ad una possibile inversione di tendenza”. Nel medio periodo, le esportazioni italiane registrano invece un incremento consistente (+3,7% rispetto a novembre 2013, nei dati destagionalizzati), superiore a quello di un Paese export led come la Germania, ferma al +2,3%. Anche guardando al preconsuntivo 2014 (periodo gennaio-novembre), l’Italia conferma il trend positivo (+1,7%), a differenza di quanto avviene per i principali competitor europei, con una performance francese stabile e un lieve calo per il Regno Unito (-0,3%), mentre la Germania continua a fare la parte del leone (+3,5%). A livello di saldo della bilancia commerciale, nei primi undici mesi dell’anno il surplus risulta in aumento di ben 10,3 miliardi di euro su base annua, attestandosi su un valore di 37,1 miliardi di euro, per effetto della riduzione del deficit energetico, di un continuo calo delle importazioni e del ruolo leader della meccanica, che, con un avanzo di 45,3 miliardi di euro, fa quasi il 60% dell’attivo Made in Italy. Riguardo i mercati di destinazione, se, da un lato, si consolida la posizione dell’Italia nell’Est Europa, in primis in Polonia (+10,0% l’export nel periodo gennaio-novembre 2014), Repubblica ceca (+9,0%) e Romania (+3,8%); dall’altro, in Extra-ue, oltre a confermarsi una partnership strategica con gli Stati Uniti, sembrano migliorare i risultati anche sul mercato cinese (+5,9%).  
   
   
CON FABRIQ 2 MILANO SOSTIENE SETTE NUOVI PROGETTI D´IMPRESA AD ALTO IMPATTO SOCIALE IN TRE ANNIFATTE NASCERE 318 START-UP DALLE PERIFERIE AL CENTRO, FACENDONE LA CITTÀ DELL’INNOVAZIONE SOCIALE  
 
Milano, 21 gennaio 2015 – Dall’amministrazione spazi e risorse per far crescere e sviluppare le imprese a vocazione sociale. Presentato oggi dall’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani il bando “Fabriq 2” che mette a disposizione 146mila euro per la realizzazione di sette giovani progetti d’impresa nel campo dell’innovazione sociale, spaziando dai temi smart city, ai servizi per una città accessibile sino all’economia della condivisione e della sharing economy. Le sette start-up verranno ospitate presso Fabriq, lo spazio di 650 mq in via val Trompia 45/a, dove le idee si trasformano in occupazione, crescita e sviluppo sociale mettendole in rete. Il progetto è realizzato dal Comune di Milano e sviluppato dalla Fondazione Giacomo Brodolini con Impact Hub Milano. “Grazie a queste nuove risorse, Milano rafforza il sostegno reale e deciso alle neo imprese - commenta l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani -. Siamo convinti che, solo attraverso l’innovazione, possa esserci crescita sociale ed economica. Sono 318 i nuovi progetti imprenditoriali nati grazie all’azione dell’Amministrazione comunale, rivolti a settori economici tradizionali e non, in aree della città apparentemente decentrate ma sempre più importanti nell’ottica della Città Metropolitana. In tre anni - prosegue l´assessore Tajani - abbiamo contribuito a far nascere sei incubatori d’impresa, dall’alimentare al tecnologico passando per il sociale e la green economy, investendo sulle idee innovative dei giovani milanesi”. Ai sette progetti selezionati verrà data la possibilità di accedere a un percorso gratuito di incubazione della durata di 9 mesi necessario all’evoluzione da semplice idea a vera e propria impresa, anche grazie a un contributo massimo a fondo perduto da parte del Comune di 20 mila euro per singolo progetto. Un periodo intenso di crescita, confronto, networking e incontri con potenziali investitori. Al bando possono partecipare tutte le imprese, italiane o straniere, costituite da meno di 24 mesi e quelle che si impegnano a costituirsi in soggetto giuridico entro 3 mesi dall’assegnazione del contributo. Le domande di partecipazione al bando dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 16 marzo 2015 a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo: plo.Bandi@postacert.comune.milano.it  specificando nell’oggetto: “Bando Fabriq 2”. Nel corso dalla prima edizione del bando Fabriq, su oltre 50 domande pervenute nel 2014 sono state cinque le intuizioni diventate imprese: dalla riqualificazione di terreni abbandonati in orti urbani coltivati in condivisione di Terraxchange alle aste di beneficenza on line con vip e aziende a favore di progetti sociali realizzate da Charitystars, passando per lo sviluppo di compattatori urbani di bottiglie in plastica di Geomundis o il nuovo network per mettere in relazione imprese agricole, operatori sociali e consumatori di prodotti agricoli sviluppato da Social Experience sino a un innovativo dispositivo elettronico per monitorare i parametri e i tempi dei nuotatori professionisti e amatoriali realizzato da Xmetrics. L’incubatore Fabriq è uno spazio interamente ristrutturato che può contare su un’area accoglienza di 60 mq, 500 mq per uffici e spazi per le imprese oltre a 86 mq dedicati a conferenze ed eventi. Il tutto nel quartiere di Quarto Oggiaro, inserito da tempo nel piano di rilancio dell’area nord-ovest di Milano e che attualmente attraversa una fase di totale rinnovamento. Per questo è stato scelto dall’Amministrazione quale laboratorio dei progetti Smart City attivi in città, volti a favorire l’inclusione sociale, l´uso intelligente delle tecnologie oltre a migliorare la qualità della vita nella zona.  
   
   
PRATO, ECCO I BANDI PER LE PMI: 2 MILIONI AL SETTORE DEL CARDATO  
 
Firenze 21 gennaio 2015 – Contributi per le imprese produttrici di prodotti tessili cardati che vogliono investire in servizi qualificati. E´ questa una delle opportunità che la Regione ha presentato oggi a Prato nel corso della tappa del tour di presentazione del nuovo Programma operativo regionale del Fesr 2014-2020 e degli strumenti di finanziamento e delle agevolazioni che vengono offerti per il rilancio e lo sviluppo delle piccole e medie imprese del territorio. La misura è già operativo, la domanda può essere presentata a partire dal 2 febbraio prossimo e fino al 27 marzo. "Il bando rientra nelle iniziative previste dal progetto integrato di sviluppo dell´area pratese - ha detto l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – e conta su 1 milione e 829 mila euro di risorse ministeriali che sono state assegnate alla Regione Toscana a seguito della presentazione di un progetto per il sostegno e la valorizzazione della filiera del cardato rigenerato, un´attività tipica dell´area pratese che ha risentito, più di altre, della crisi che ha investito il settore tessile". Il bando sarà destinato esclusivamente alle imprese tessili e di confezioni che dichiarano di produrre cardato almeno per un 60% delle loro attività. Tutte le imprese partecipanti devono obbligatoriamente investire nella valorizzazione dei prodotti attraverso l´ottenimento di marchi e certificazioni. La tipologia di investimenti ammessi, infatti, è legata all´obiettivo del decreto ministeriale, che destina questi fondi alle imprese produttrici di cardato per incentivare qualità e salubrità attraverso innovazione e sostenibilità ambientale di processo o di prodotto; valorizzare i prodotti attraverso l´ottenimento di marchi o certificazioni di qualità e di salubrità; promuovere i prodotti cardati sui mercati a seguito dell´ottenimento di marchi e certificazioni. L´intensità dell´aiuto va da un minimo di 5 mila fino ad un massimo di 20 mila euro ovvero a copertura fino al massimo al 60% dell´investimento. Al centro dell´incontro di oggi anche tutti gli altri interventi dipsonibili per le piccole e medie imprese, fra questi anche il progetto pilota Start Up House, il Fondo unico rotativo per i prestiti (Furp), i Fondi di garanzia, i voucher per l´acquisizione di servizi innovativi. E ancora, si è parlato dei protocolli di insediamento produttivo, degli aiuti per l´internazionalizzazione e dei tirocini per l´artigianato artistico. "Un insieme di iniziative - ha ricordato Simoncini - su cui la Regione di qui a breve potrà convogliare centinaia di milioni di risorse dei fondi comunitari 2014-20, la cui approvazione definitiva da parte della Commissione Ue è alle porte. Le piccole e medie imprese sono al centro del nostro Programma operativo Fesr e, grazie alla tempestività con cui la Toscana, unica nel panorama nazionale, ha presentato il suo programma appena 15 giorni dopo l´accordo di partenariato, saremo in grado di mettre subito in campo altre risorse di cui i 30 milioni già stanziati erano solo un anticipo".  
   
   
INCONTRO FRA ASSESSORE TRENTINO E I VERTICI DI CONFINDUSTRIA: NUOVE TAPPE DI UN PERCORSO COMUNE  
 
Trento, 21 gennaio 2015 - Incontro ieri fra il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi e Confindustria del Trentino, con il presidente Paolo Mazzalai e il direttore Roberto Busato. Fra i temi discussi i tempi e le modalità di applicazione dello strumento del credito d´imposta, le problematiche dell´applicazione dell´Imis agli opifici industriali, le linee di sviluppo del progetto Meccatronica, le prospettive future per la Camera di Commercio e le politiche del lavoro. "Oltre all´importanza e alla concretezza delle questioni trattate, a cui la Provincia sta già dedicando o dedicherà a breve specifici interventi - sottolinea Olivi - con questo incontro abbiamo voluto ribadire la nostra fiducia nella rappresentanza collettiva degli interessi, pur in un momento piuttosto difficile per il sistema della rappresentanza in quanto tale. Crediamo che sia questa la via per risolvere i problemi: il confronto, continuo, anche serrato, fra i diversi soggetti pubblici e privati. Il Trentino ne ha fatto un pilastro della sua azione di governo. Una rappresentanza debole delle imprese, del mondo del lavoro, del terzo settore, indebolisce il sistema dell´Autonomia". Diversi i temi oggetti del confronto, a cui ha preso parte anche il dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico e lavoro Claudio Moser. Innanzitutto le modalità di applicazione dello strumento del credito d’imposta, per Mazzalai "uno degli interventi strategici che qualificano il Trentino sia sotto il profilo dell´attrattività nei confronti di nuove aziende sia per quanto riguarda la loro permanenza sul territorio". Le preoccupazione riguardano soprattutto i tempi necessari per rendere questa misura operativa. "Abbiamo ottenuto di poter utilizzare questo strumento alternativo alla tradizionale erogazione di contributi alle imprese nell’ambito dell’accordo siglato con il Governo in ottobre - ha detto Olivi - e lo abbiamo inserito in Finanziaria. Abbiamo accolto alcune proposte di Confindustria riguardanti le spese da sottoporre a detassazione e ora stiamo esaminando il modello di applicazione della misura. Per renderla operativa è necessaria la stipula di una convenzione con l’Agenzia delle Entrate. Pensiamo di siglarla entro fine marzo". Si è poi parlato di Imis, l´imposta immobiliare semplice, con riferimento agli immobili strumentali, ovvero agli edifici utilizzati per attività di tipo industriale: lo Stato ha recentemente concesso con legge alla provincia di Bolzano la deducibilità del 20% dell´Imu relativa a tali immobili ai fini della determinazione del reddito di impresa e di lavoro autonomo. Il Trentino chiede una norma analoga per l´Imis, appunto, che dovrebbe essere inserita nel primo testo utile, anche grazie al supporto della delegazione parlamentare a Roma. Rimane aperto però il tema del classamento degli opifici industriali, per il quale è necessario un confronto con l´Agenzia delle Entrate. Olivi sul punto ha ribadito la volontà della Giunta di giungere a una interpretazione non vessatoria delle regole che identificano i beni produttivi da assoggettare alla tassazione. Per quanto riguarda Meccatronica, il vicepresidente e i vertici di Confindustria hanno concordato sulla strategicità del progetto, anche nel quadro della riorganizzazione degli assetti di Trentino Sviluppo. La Giunta ha inoltre recentemente stabilito che la Meccatronica sia una delle filiere produttive riconosciute come strategiche per lo sviluppo economico del nostro territorio. Tale provvedimento consentirà, tra l´altro, a Trentino Sviluppo di finanziare l´acquisto di tecnologia innovativa da parte delle imprese che ruotano attorno a Meccatronica sia dentro che fuori il polo di Rovereto. E´ la prima volta che la Provincia finanzia impianti che non sono "fisicamente" installati nel Bic ma che rientrano nel progetto in quanto tale. Fondamentale per lo sviluppo del progetto sarà anche il rafforzamento del rapporto con l’Università di Trento. Confindustria ha ribadito a Olivi la richiesta di un intervento di riforma dell´impianto generale della Camera di Commercio in grado di riconfigurarne la governance mentre per quanto riguarda le politiche del lavoro l´ultima Finanziaria ha recepito una proposta di Confindustria prevedendo la possibilità di creare “contratti di rete” che consentano alle aziende l´interscambio di lavoratori, qualora ve ne sia la necessità, anziché ricorrere automaticamente, in caso di crisi aziendale, alla cassa integrazione. Olivi ha confermato che la delega sugli ammortizzatori sociali renderà possibile radicare in Provincia le procedure di autorizzazione della Cassa integrazione e ha garantito una riforma delle politiche attive e del Progettone che preveda in questo ultimo caso un modello sempre più improntato alla ricollocazione dei lavoratori espulsi.  
   
   
BOLZANO: PROGRAMMA BLS 2015 CON AREE PRODUTTIVE, FILM, ELETTROMOBILITÀ  
 
Bolzano, 21 gennaio 2015 - Il marketing territoriale per le imprese in Alto Adige punta sul miglioramento delle condizioni quadro (parco tecnologico, E-mobility) e sul sostegno concreto all´insediamento e all´ampliamento delle iniziative economiche (aree produttive, location per film): sono tra i punti centrali del programma 2015 della Bls-business Location Südtirol approvato oggi (20 gennaio) dalla Giunta provinciale Dopo la seduta di Giunta il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che quello approvato per il 2015 è l´ultimo contratto di servizio di questo genere con Bls, in quanto dal 2016 sarà operativa per i servizi economici la nuova Azienda speciale unica in cui confluiranno oltre a Bls anche Eos, Smg e Tis. Il programma 2015 di Bls prevede un budget di 6 milioni di euro e si concentra su marketing territoriale, insediamento di imprese, aree produttive, con il compito di migliorare le condizioni quadro per la localizzazione economica Alto Adige e promuovere l´Alto Adige come location per film e fiction. Un pilastro centrale dell´attività Bls è dato dall´insediamento di nuove imprese, dal servizio sul territorio e dalla gestione delle superfici produttive (compresi consulenza per Comuni e aziende, portale degli immobili e insediamento in aree produttive di interesse provinciale). Nel 2015 lo sviluppo di aree produttive riguarda l´utilizzo delle superfici in via Einstein e via Aeroporto a Bolzano, la ricerca di una soluzione adeguata per la ditta "Manometal" a Egna, la zona produttiva "Ora nord" e la zona produttiva "Gmund" a Vadena. Un ulteriore compito importante di Bls nel 2015 investe la realizzazione del parco tecnologico a Bolzano sud. L´obiettivo è quello di concludere entro il 2016 gli edifici dell´area pubblica e il primo modulo per l´insediamento di aziende. L´edificio centrale 1 dovrà essere pronto già nel 2015, l´edificio centrale 2 (nel quale saranno ospitati in particolare i laboratori) nel 2016. Il raggiungimento di questi obiettivi dipenderà però anche dall´esito del ricorso pendente relativo ai lavori di costruzione. Su un altro fronte la Bls è impegnata nello sviluppo della Green Mobility in Alto Adige, "per farne una regione modello nella mobilità alpina sostenibile. Particolare attenzione sarà posta sul potenziamento della mobilità elettrica, che nel 2015 farà passi avanti concreti grazie alla realizzazione delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici lungo l´asse del Brennero a Vipiteno e Egna", ha spiegato Kompatscher. Inoltre la Bls lavora alla diffusione di veicoli elettrici, inserendoli attraverso un progetto Ue nei parchi macchine di Comuni, aziende, aziende di logistica e municipalizzate. La Bls partecipa anche a un progetto di ricerca denominato "Città elettromobile" per l´integrazione dell´elettromobilità nelle città e Comuni. Nell´ambito del network vengono discussi temi quali la tecnologia dei veicoli, l´infrastruttura per la ricarica e l´Ict, monitorati i trend e le necessità legate alla mobilità, elaborati concetti di mobilità sostenibile.