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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Febbraio 2015 |
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PREMIO CARLO MAGNO DELLA GIOVENTÙ: SCADENZA PER LE ISCRIZIONI ESTESA AL 23 FEBBRAIO |
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Bruxelles, 2 febbraio 2015 - Chi sarà il vincitore del Premio europeo Carlo Magno della gioventù 2015? Hai un´età compresa tra 16 e 30 e partecipi all´organizzazione di un progetto con una dimensione europea? Hai fino al 23 febbraio per mandare la tua candidatura e avere la possibilità di vincere un premio in denaro, e un viaggio a Aquisgrana e al Parlamento europeo. Il Premio viene assegnato a progetti, intrapresi da giovani, che favoriscano la comprensione, promuovano l´emergere di un sentimento comune dell´identità europea e diano esempi pratici di cittadini europei che vivono insieme come un´unica comunità. Il "Premio europeo Carlo Magno della gioventù" viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo congiuntamente alla Fondazione del premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana. Il premio per il miglior progetto è di 5.000 euro, il secondo di 3.000 euro e il terzo di 2.000 euro. Quale parte del premio, i tre vincitori finali riceveranno l´invito a visitare il Parlamento europeo (a Bruxelles o a Strasburgo). Inoltre, rappresentanti dei 28 progetti nazionali selezionati saranno invitati per un viaggio di quattro giorni ad Aquisgrana (Germania). I premi per i tre migliori progetti saranno consegnati dal Presidente del Parlamento europeo e da un rappresentante della Fondazione del Premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana. I vincitori 2014 - Il primo premio è andato a La nostra Europa, un progetto di viaggio danese di 12 mesi per raccontare la vita dei giovani europei. Il secondo premio è andato al progetto olandese Jouwdelft & Co. 55 giovani provenienti da tutta Europa si sono riuniti per una settimana di brainstorming sui giovani e la disoccupazione. Il terzo premio è andato a Employment4u, un progetto di formazione da parte dell´organizzazione Dynamics di Cipro. Si trattava di workshop e seminari su come cercare lavoro e sviluppare nuove competenze. Per saperne di più sul Premio europeo Carlo Magno della gioventù e come applicare click sui link http://www.Charlemagneyouthprize.eu/it https://twitter.Com/euyouthprize |
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TRENTINO FILM COMMISSION: CIAK CON BOLLYWOOD |
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Trento, 2 febbraio 2015 - Due giorni di riprese in Trentino per la produzione indiana Jayanna Combines: fra mercoledì e giovedì sono state girate alcune scene del film "Rana Vikrama", diretto da Pavan Wadeyar, che vede fra gli interpreti due stelle di Bollywood, Puneet Raj e Vikram Singh. A fare da sfondo alle riprese il Grand Hotel Imperial di Levico Terme con i suoi giardini, il Muse con i suoi ambienti progettati da Renzo Piano, infine alcuni angoli del centro storico di Trento. A seguito della rete di contatti sviluppati da Trentino Film Commission nel corso della trasferta in India organizzata lo scorso anno dall´I.d. Per la promozione e l´internazionalizzazione della Provincia autonoma di Trento, sono state già due le produzioni indiane che hanno girato in Trentino negli ultimi quattro mesi e tre quelle che stanno effettuando sopralluoghi per futuri progetti. |
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CREATIVI DIGITALI: I GIOVANI TALENTI INCONTRANO LE IMPRESE I GIOVANI CREATIVI HANNO INCONTRATO INSIEME AI LORO TUTOR LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE PARTECIPERANNO ALLA PRODUZIONE DEI LORO PROGETTI INNOVATIVI NELL’AMBITO DELL´EDITORIA, DELLA CULTURA E DEGLI EVENTI CULTURALI |
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Roma, 2 febbraio 2015 - Al via la nuova fase di “New Book” e “Cultura Futura”, due bandi sostenuti dalla Regione per consentire ai giovani di realizzare i loro progetti innovativi nell’ambito della cultura. Un incontro tra i giovani creativi, le imprese e i tutor che sono stati selezionati. I giovani creativi hanno incontrato insieme ai loro tutor le piccole e medie imprese disposte a co-produrre i progetti. Ecco in particolare in cosa consistono i bandi: “New Book”, per sostenere l’innovazione nel mondo dell´editoria e puntare sullo sviluppo di nuovi prodotti digitali attraverso la contaminazione fra generi diversi e la diffusione di contenuti liberi dal diritto d’autore. La Regione ha sostenuto questo bando con un finanziamento di 800mila euro e ogni progetto potrà ricevere un massimo di 40mila euro. Nella prima fase del bando sono stati individuati 34 giovani creativi, 63 piccole e medie imprese e 55 coach. “Cultura Futura”, per sostenere l’innovazione nel campo della cultura e degli eventi culturali con nuovi programmi e applicazioni per computer, smartphone e tablet. Anche questo bando ha ricevuto un finanziamento totale di 800mila euro e anche in questo caso ogni progetto potrà ricevere un contributo massimo di 40mila euro. Nella prima fase del bando sono stati individuati in totale 25 giovani creativi, 30 piccole e medie imprese e 25 partner. “Oggi si incontrano economia e cultura: non è solo una collaborazione tra i due assessorati ma anche la voglia e la consapevolezza di dare un messaggio: i due settori devono marcare il segno di una unità di intenti e di azione – è il commento di Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico, che ha aggiunto: in tutto il mondo si sostiene che se si vuole rilanciare l´economia servono sostanziosi investimenti nella cultura, nella conoscenza e nell´innovazione; questo significa in primo luogo forza alle start up, attenzione alle novità e alle energie che sanno esprimere i giovani”- ha detto ancora Fabiani. “La creatività è oro Una materia prima preziosa che non sempre sappiamo scoprire, portare alla luce, utilizzare. Far fruttare- lo ha detto Lidia Ravera, assessore alla cultura, che ha aggiunto: la creatività è coraggio, immaginazione, anticonformismo, idee. Noi, con i bandi New book e Cultura Futura, insieme all´assessore Fabiani, abbiamo scommesso sulla creatività diffusa, sulla creatività che si fa impresa. Sostenere l´innovazione è un modo concreto per fare politica culturale”- ha detto ancora Ravera. |
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CULTURA, CON “OPEN IT” 63 GIOVANI COMPAGNIE PORTANO IL TEATRO IN CITTÀ DAL 1 FEBBRAIO AL 26 APRILE, 24 GIORNATE DI NUOVI SPETTACOLI NELLE NOVE ZONE DI MILANO |
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Milano, 2 febbraio 2015 – Nasce “Open It” un progetto di It - Independent Theatre: dal 1 febbraio al 26 aprile le 63 compagnie che danno vita alla sezione Studi dell’It Festival (dal 13 al 17 maggio alla Fabbrica del Vapore) abiteranno temporaneamente ed animeranno gli spazi di aggregazione delle nove Zone di Milano per creare nuovi spettacoli aprendo le porte delle sale prove alla città. “Open It rappresenta chiaramente la capacità di innovazione del mondo della produzione teatrale indipendente milanese e l´investimento da parte del Comune per favorire la costruzione di una nuova generazione di pubblico teatrale partendo proprio dal territorio – ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura - . È anche un’ulteriore testimonianza dell’importanza della collaborazione con le Zone e le realtà giovanili nella realizzazione di eventi che arricchiscono la proposta culturale per la città nell’anno di Expo”. "Si tratta di un progetto significativo per la città che siamo orgogliosi di accogliere e condividere, ormai con continuità, in Fabbrica del Vapore. – ha detto Alessandro Capelli, delegato del Sindaco alle Politiche giovanili – Ora la sfida è ‘uscire da un posto’ per proiettarsi sulla città intera, su tanti quartieri, dal centro alla periferia rendendo diffuso sul territorio un modello di promozione della cultura verso le giovani generazioni”. Open It è un progetto di It - Independent Theatre, l’associazione culturale nata dal censimento delle compagnie indipendenti milanesi che ha già all´attivo due edizioni dell’It Festival. Il progetto nasce in risposta all’esigenza di spazi e di condivisione espressi dalle compagnie ed è una delle azioni messe in campo dal tavolo residenze dell’associazione: un’operazione costruita in collaborazione con i nove Consigli di Zona che collaborano in rete in un progetto dal respiro metropolitano, ed i settori Cultura e Decentramento del Comune di Milano. Open It è una risposta virtuosa ai bisogni degli artisti e al tempo stesso una valorizzazione di spazi comunali quali i Cam e i Cag, nonché un’offerta culturale gratuita per i cittadini. Nei mesi da gennaio ad aprile le compagnie apriranno le porte delle sale prove alla cittadinanza dando così vita ad un percorso di educazione ai linguaggi teatrali, animato non solo dagli artisti indipendenti ma anche dal gruppo che si occupa della critica teatrale per il festival e dai Mentor che accetteranno l’invito delle compagnie ad essere tutor del loro percorso di creazione. Durante ogni giornata di apertura ai cittadini sarà offerto di assistere a momenti performativi degli spettacoli in fase di work in progress di più compagnie, ricevere un commento critico da un team qualificato, assistere al momento di confronto tra la compagnia e i mentor, intervenire e porre domande agli artisti e critici stimolati dai conduttori alla maniera atipica e coinvolgente che caratterizza l’It Festival, socializzare con altri appassionati di teatro. Open It è di fatto anche un percorso di formazione di nuovo pubblico ovvero uno strumento per il raggiungimento di un obiettivo perseguito oltre che da Associazione It, anche da tutti i teatri milanesi e da chi promuove il benessere e la crescita culturale del cittadino. Allo stesso tempo questo percorso dà a ciascuna zona la possibilità di ampliare la propria offerta culturale territoriale. Il programma prevede ventiquattro giornate di apertura, dislocate in tutte le zone e concentrate nei fine settimana dal 1 febbraio al 26 aprile, per lasciare poi spazio al Festival che vedrà oltre alle sessantatre compagnie della sezione Studi anche le compagnie della sezione Repertorio. Di seguito il calendario delle aperture: domenica 1 febbraio 2015 18:00 Ex-fornace Zona 6; sabato 7 febbraio 2015 16:00 Cam Lessona Zona 8; domenica 8 febbraio 2015 18:00 Cam Ciriè Zona 9; sabato 14 febbraio 2015 16:00 Cam Gratosoglio Zona 5; domenica 15 febbraio 2015 18:00 Cag Tarabella Zona 2; sabato 21 febbraio 2015 16:00 Cam Garibaldi Zona 1; domenica 22 febbraio 2015 18:00 Auditorium Valvassori Peroni Zona 3; sabato 28 febbraio 2015 16:00 Cam Mondolfo Zona 4; sabato 7 marzo 2015 16:00 Cam Lessona Zona 8; domenica 8 marzo 2015 18:00 Cam Gratosoglio Zona 5; martedì 10 marzo 2015 19:00 Ex-fornace Zona 6; sabato 14 marzo 2015 16:00 Auditorium Olmi Zona 7; domenica 15 marzo 2015 18:00 Palazzina Liberty Zona 4; sabato 21 marzo 2015 16:00 Cascina Turro Zona 2; domenica 22 marzo 2015 18:00 Auditorium Valvassori Peroni Zona 3; sabato 28 marzo 2015 16:00 Cam Garibaldi Zona 1; domenica 29 marzo 2015 18:00 Ex-fornace Zona 6; sabato 11 aprile 2015 16:00 Auditorium Olmi Zona 7; domenica 12 aprile 2015 18:00 Cam Garibaldi Zona 1; sabato 18 aprile 2015 16:00 Cascina Turro + Festa Zona 2; sabato 18 aprile 2015 16:00 Cam Lessona Zona 8; domenica 19 aprile 2015 18:00 Palazzina Liberty Zona 4; domenica 19 aprile 2015 18:00 Cam Ciriè Zona 9; domenica 26 aprile 2015 18:00 Cam Gratosoglio Zona 5. |
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TOSCANA: IL SISTEMA REGIONALE DEGLI ARCHIVI COSTRUISCE RETI PER ADEGUARSI AL FUTURO |
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Firenze 2 febbraio 2015 - L´organizzazione e la percezione della memoria è l´argomento cui è dedicato il 29 e 30 gennaio il convegno Archivi in toscana. Fare rete: sfidare il futuro, organizzato alle Murate dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana e dalla Regione in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa e la Fondazione Primo Conti di Fiesole. "Tema affascinante e sensibile in un momento in cui la grande mole di informazioni e suggestioni presente sulla rete rischia di perdere affidabilità, qualità e autorevolezza se non correttamente sistematizzata e contestualizzata" commenta l´assessora regionale alla cultura Sara Nocentini. Ad aprire i lavori, insieme al direttore generale per gli archivi Mario Guarany, la soprintendente archivistica per la Toscana Diana Toccafondi e il direttore della Scuola Normale Fabio Beltram. Un intervento del professor Lorenzo Casini ha sottolineato il ruolo degli archivi nella riforma dei beni culturali promossa dal ministro Dario Franceschini, che ha visto di recente storici e ricercatori intervenire sulla stampa segnalando con accenti preoccupati la sorte futura degli archivi. Altro tema di confronto la necessità di creare reti, strumenti di scambio e veicolo di idee, fondamentali per affrontare un futuro che si annuncia complesso. Tanto da indurre Regione e Soprintendenza ad attuare da subito una strategia condivisa attraverso la sottoscrizione di un innovativo accordo di valorizzazione che consente di condividere obiettivi e risorse nella tutela e valorizzazione degli archivi. Uno dei primi risultati di questo accordo è il portale "Archivi in toscana. Il patrimonio, le istituzioni, gli eventi", che verrà presentato e reso accessibile al pubblico da domani. Realizzato con il supporto tecnico della Scuola Normale Superiore, il nuovo portale si propone come punto di riferimento per tutti gli interessati all´utilizzo delle fonti documentarie, pubbliche e private, presenti nel territorio regionale, offrendo un accesso facilitato ai numerosi censimenti degli archivi conservati in Toscana, a quelli in formato digitale già esistenti in rete e al complesso degli strumenti digitali di ricerca. Sul portale si potranno trovare anche mostre virtuali, percorsi tematici, notizie aggiornate sugli eventi legati al mondo degli archivi e, più in generale, alla vita culturale. Una vera mappa per orientarsi in un patrimonio archivistico, eccezionale per ricchezza e complessità Per sviluppare problematiche più specifiche sono stati chiamati esperti nei vari settori (gli archivi di impresa, di personalità della cultura, familiari, gli archivi del sociale, gli archivi orali e audiovisivi, ecc.). In particolare saranno illustrati casi esemplari quali il recente intervento di valorizzazione dell´archivio di Giovanni Pascoli (i cui importanti carteggi e manoscritti sono consultabili sul web), l´inventariazione delle carte di Fabrizio de André, il progetto di valorizzazione dell´archivio "senza tempo" dell´Arciconfraternita di Misericordia di Firenze; altri interventi riguarderanno il patrimonio archivistico di importanti istituzioni culturali quali l´Archivio contemporaneo del Gabinetto Vieusseux e la Scuola Normale Superiore. Una discussione non limitata all´esame gli archivi "storici": particolare attenzione viene infatti posta alle problematiche della conservazione del digitale e all´uso delle reti nel web. Il tema degli archivi del contemporaneo costituirà l´oggetto di una tavola rotonda conclusiva nella quale si confronteranno rappresentanti di prestigiose istituzioni quali l´Archivio diaristico nazionale di Pieve santo Stefano, la Biennale di Venezia, il Centro per l´arte contemporanea Luigi Pecci, l´Istituto storico della Resistenza in Toscana, la Rai Toscana e l´Associazione Tempo Reale. In una sessione parallela, contestuale agli interventi, sono presentate in forma multimediale alcune significative realtà archivistiche e i risultati di progetti già realizzati in Toscana nell´ambito degli archivi audiovisivi, degli archivi di impresa e degli archivi personali e familiari. Il tutto scandito sulla base della percezione della memoria secondo i cinque sensi: la Vista, l´Udito, il Tatto, l´Olfatto e il Gusto, al fine di renderne più immediatamente comprensibili le varie sfaccettature. |
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CULTURA FVG: COSTITUITO CDA AZIENDA SPECIALE VILLA MANIN |
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Trieste, 2 febbraio 2015 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha costituito, su proposta dell´assessore a Cultura, Sport e Solidarietà, Gianni Torrenti, il Consiglio d´Amministrazione dell´Azienda Speciale Villa Manin (Udine), che resterà in carica per tre anni. Il Cda sarà composto da Patrizia Moroso, Sergio Pratali Maffei e Marialisa Valoppi, tra i quali verrà eletto il presidente dell´Azienda con sede a Passariano di Codroipo. Il Cavaliere del lavoro, Patrizia Moroso, ha maturato una vasta esperienza professionale di alto livello, anche manageriale, con particolare riferimento alle attività di promozione di prodotti innovativi (design) e dell´organizzazione di importanti mostre, specificatamente all´estero. L´architetto Sergio Pratali Maffei è professore associato di Restauro presso l´Università degli studi di Trieste e possiede un curriculum ricco nel campo della ristrutturazione di importanti edifici e complessi architettonici sia in Italia che all´estero. Marialisa Valoppi, che ha rivestito l´incarico di direttrice del Museo delle Arti Popolari "Luigi e Michele Gortani" di Tolmezzo e di conservatrice di vari istituti museali, ha maturato esperienza professionale nel campo del coordinamento, della collaborazione e realizzazione di numerose iniziative culturali sul territorio regionale. Con la nomina dei membri del Cda cessa il regime di commissariamento dell´Azienda Speciale. Il così attuato riordino amministrativo e gestionale dell´Azienda permetterà di perseguire ancora più efficacemente gli obiettivi relativi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio di Villa Manin e della promozione di iniziative speciali di sviluppo dell´offerta culturale e turistica. |
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MOSCHEE IN LOMBARDIA: LEGGE SUI LUOGHI DI CULTO PASSO AVANTI PER SICUREZZA |
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Milano, 2 febbraio 2015 - "Con la nuova legge regionale sui luoghi di culto abbiamo fatto un passo in avanti in materia di sicurezza urbana". Queste le parole dell´assessore alla Sicurezza e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali in merito alla nuova legge regionale sui luoghi di culto. Chiarezza E Legalità - "Regolamentare un fenomeno significa creare una situazione di chiarezza e di legalità - chiosa Bordonali - a vantaggio di tutti i cittadini. Dispiace che per far propaganda politica ci si inventino scenari apocalittici e sviluppi surreali. Così come incuriosisce notare come per l´occasione si siano tutti trasformati in costituzionalisti di spicco". Lo Status Quo - "In realtà la situazione è questa - prosegue le titolare lombarda alla Sicurezza-: fino a oggi le moschee di fortuna erano presenti in tutte le zone della Lombardia, magari ricavate in scantinati, senza che sussistessero basilari norme urbanistiche e di sicurezza. Questo creava problemi enormi per la vivibilità delle città. Ora invece - fa quindi presente l´assessore - viene stabilito che prima di realizzare un luogo di culto ci debbano essere una valutazione ambientale sull´impatto acustico, parcheggi adeguati per non intasare la viabilità dei quartieri e un impianto di videosorveglianza collegato con le Forze dell´ordine". Buon Senso - "Mi sembrano regole di buon senso che non impediscono una libertà di culto già ampiamente garantita nella nostra regione - precisa ancora l´assessore -. Ricordo inoltre che questa legge prevede la possibilità di indire un referendum sulla realizzazione di nuovi luoghi di culto. Il parere dei cittadini, in democrazia - conclude Bordonali -sarà sempre più importante del trafiletto di ogni singolo opinionista". |
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LOMBARDIA. MILANO: TORRE SARCA SARÀ POLO CULTURALE |
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Milano, 2 febbraio 2015 - "La Torre Sarca, uno dei simboli più riconoscibili della Milano industriale del Novecento, tornerà a vivere diventando un polo culturale ed espositivo. Il modo migliore per conservare la memoria di un pezzo importante di storia lombarda e aprirlo ai cittadini". Lo afferma l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo Viviana Beccalossi, annunciando la delibera con la quale Regione Lombardia ha espresso parere favorevole al progetto definitivo per il restauro e il risanamento del fabbricato adiacente alla Torre piezometrica di viale Sarca 230 a Milano, presentato dall´Università Bicocca. Simbolo Operosità Milanese - "Questo monumento all´operosità milanese e lombarda - aggiunge Viviana Beccalossi - è oggi uno dei simboli della nuova vita di un´area dismessa riqualificata e diventata polo universitario di eccellenza". Torre Sarca - La Torre Sarca ha una storia importante: costruita in stile neo quattrocentesco nel 1913, fungeva da serbatoio idraulico per le attività della Breda costruzioni meccaniche, una delle protagoniste del boom industriale lombardo. Con la dismissione delle attività nell´area Breda Pirelli, era caduta in disuso e nel 2003 è stata concessa in uso all´Università, diventando parte del campus Bicocca. Dopo il restauro della Torre che è già stato completato, la seconda parte del progetto si concentrerà sull´edificio adiacente, per la realizzazione di un complesso destinato ad ospitare eventi istituzionali dell´Università come seminari, convegni e mostre. Recupero Zone Industriali - "La Nuova legge sul consumo di suolo - conclude Viviana Beccalossi - approvata dalla Regione Lombardia poche settimane fa ha l´obiettivo di moltiplicare queste iniziative nelle nostre città, privilegiando il recupero delle zone industriali esistenti e impedendo nuove costruzioni su aree verdi e agricole. Vogliamo quindi replicare sempre di più casi come quello della Torre Sarca". |
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GIUNTA VARA ELENCO ECOMUSEI PUGLIESI |
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Bari, 2 febbraio 2015 - E’ stata approvata la Deliberazione di Giunta regionale che, in attuazione della L.r. N. 15/2011 (Istituzione degli ecomusei in Puglia) e a seguito del parere favorevole sul riconoscimento di “ecomuseo di interesse regionale” espresso dalla Consulta regionale per gli ecomusei, approva i seguenti 9 Ecomusei: 1) Ecomuseo della Valle d’Itria (ambito territoriale: comuni di Aberobello, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Monopoli). 2) Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra di Acquarica di Lecce (ambito territoriale: comune di Vernole). 3) Ecomuseo “Eub - Ecomuseo Urbano Botrugno” (ambito territoriale: comune di Botrugno). 4) Ecomuseo dei Paesaggi Culturali del Capo di Leuca (ambito territoriale: comune di Alessano). 5) Ecomuseo Museo Diffuso Castello d’Alceste (ambito territoriale: comune di San Vito Dei Normanni). 6) Ecomuseo Valle del Carapelle (ambito territoriale: comuni di Ascoli Satriano, Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara, Stornarella). 7) Ecomuseo Museo Diffuso di Cavallino (ambito territoriale: comune di Cavallino). 8) Ecomuseo del Paesaggio delle Serre Salentine (ambito territoriale: comune di Neviano). 9) Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari (ambito territoriale: comune di Mola Di Bari). "Sono questi i lusinghieri risultati di una Legge innovativa che,- dice la vicepresidente Barbanente,relatrice del provvedimento- con l’istituzione degli ecomusei, mira a recuperare e valorizzare la memoria storica, l’identità collettiva e il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico della Puglia nella forma del museo diffuso. Gli ecomusei, come vera e propria comunità di pratiche, contribuiscono a rendere noti e fruibili sia da parte delle popolazioni locali sia da parte dei visitatori, i variegati paesaggi pugliesi, nelle indissolubili relazioni tra ambiente naturale e ambiente antropizzato, per orientare il futuro del territorio verso uno sviluppo durevole e sostenibile. " Il Gruppo di lavoro della Consulta regionale per gli ecomusei ha già istruito ulteriori 5 domande di riconoscimento della qualifica di “ecomuseo di interesse regionale” pervenute alla Consulta nel 2014. |
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GRANDE GUERRA: LA MOSTRA DI TRIESTE È UN LABORATORIO DI VISIONE CRITICA |
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Trieste, 2 febbraio 2015 - La mostra "L´europa in guerra. Tracce del secolo breve", che rimarrà aperta ancora tutto febbraio al Magazzino delle Idee di Trieste, offre una visione reale e concreta della Grande Guerra e come tale permette di riflettere in modo critico su un capitolo storico, al quale l´Europa, in occasione delle celebrazioni ufficiali del Centenario, non sa ancora guardare con occhi nuovi. È quanto emerso dal dibattito di significativa rilevanza intellettuale "Artisti e soldati: devozione popolare e ribellione nelle trincee della Grande Guerra", organizzato a Trieste dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Provincia di Trieste. Sono intervenuti all´incontro l´assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, il direttore del Castello del Buon Consiglio (Trento) Laura Dal Prà, lo storico dell´arte Luciano Rivi, il critico cinematografico Sergio Germani, il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, l´esperto dei Balcani Michele Nardelli, il curatore della mostra Piero Del Giudice, il consigliere regionale Franco Rotelli e, per la cooperativa La Collina che ha allestito la mostra, Stefania Grimaldi. I relatori hanno arricchito da vari punti di vista la conoscenza della carneficina avvenuta su vari fronti europei all´inizio del Xx Secolo. La storia dell´arte italiana del Novecento non ha presenze consapevoli e apertamente contrarie alla guerra. Gli artisti partecipano all´inizio con entusiasmo allo scoppio delle ostilità, ma ben presto, di fronte allo shock che subiscono nel vedere il genocidio della trincea, cambiano idea, testimoniando poi nelle loro opere la costante presenza dei cadaveri e l´annichilimento delle persone in guerra. I quadri dei pittori-soldato, ha ricordato Rivi, evidenziano come la guerra ha rappresentato un acceleratore del processo della modernizzazione tecnologica (futuristi) della società. Anche il cinema italiano, ha spiegato Germani, ha saputo "pure nei momenti più ufficiali", mostrare la distruzione dei corpi dei combattenti "e non glorificare gli eroi". Secondo Ferrandi tutti i Paesi europei stanno perdendo l´opportunità di rivedere, nell´ambito delle celebrazioni ufficiali del Centenario, la visione patriottico-celebrativa e mitologica del primo conflitto mondiale presente nell´immaginario collettivo: l´Europa, inoltre, non ha saputo trovare "un linguaggio comune" nel confronti dell´eredità della guerra. Il Friuli Venezia Giulia e il Trentino-alto Adige, che hanno vissuto sui propri territori l´esperienza diretta dei combattimenti, possono ambire a diventare laboratori di una visione concreta della guerra a livello europeo. Mentre la Dal Prà ha illustrato le iniziative svolte in Trentino di recupero, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai, dei reperti bellici, delle postazioni di tiro e delle baracche a oltre 3.000 metri di quota, Nardelli ha richiamato l´attenzione su come il Centenario debba rappresentare un´occasione di bilancio delle tragedie del secolo scorso, "che è iniziato e si è concluso a Sarajevo". In tale ambito, la collaborazione tra la capitale bosniaca, Trieste e Trento può avere ulteriori sviluppi. Rotelli ha menzionato come sarebbe opportuno in tale circostanza anche cambiare i nomi delle vie cittadine, tuttora intitolate a generali di guerra. Ai relatori ha portato il saluto della Provincia di Trieste la presidente, Maria Teresa Bassa Poropat. |
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