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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Febbraio 2015 |
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DISTRIBUZIONE ASSICURATIVA NEL MERCATO UNICO EUROPEO - RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEI CONSUMATORI NELL´ERA DI INTERNET |
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Bruxelles, 2 febbraio 2015 – Di seguito il discorso all´Assemblea intermedia Bipar - Federazione europea degli intermediari assicurativi di Jonathan Hill - Commissario responsabile per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union: “ Penso che dovrei iniziare con una confessione e condividere con voi qualcosa che non ho condiviso con molte persone. Mio padre era un broker assicurativo. Ha comprato una piccola attività di assicurazione e, dopo 30 anni o giù di lì, ho paura era ancora una piccola azienda di brokeraggio assicurativo, quando l´ha venduto. Ma che vi lavorano in vacanze scolastiche ho imparato un po ´la natura di guardare dopo clienti, fare il caffè per il capo, archiviazione, dattilografia e rispondere al telefono. Non molto diverso da quello che faccio ora. Quindi so un po ´la parte che le centinaia di migliaia di persone nel vostro gioco industria in clienti che corrispondono con i prodotti assicurativi di cui hanno bisogno. Il vostro è un business importante. La maggior parte, ovviamente, l´assicurazione ci aiuta a condurre la nostra vita quotidiana: ci protegge da incidenti o problemi di salute, a volte mantenere un tetto sopra le nostre teste, e aiutandoci piano per il nostro futuro. Ma anche, ovviamente, aiuta la nostra intera economia girare - assicurando imprese contro i rischi, ma anche investendo tutti i premi in tutta l´economia europea. Tali vendite, ei premi che si raccolgono, aiutano a creare uno dei fondamenti di tutta l´economia europea. E ´la più grande piscina unica degli investimenti nell´Unione europea - più di € 8500000000000 nel 2013. Sei un anello importante in questa catena, unendo i consumatori con le compagnie di assicurazione. Quando quel collegamento funziona bene si aiuta a costruire la fiducia nel settore assicurativo. Non ho alcun dubbio circa l´importanza di quello che fate. Onorevoli colleghi, in questi ultimi anni, la Commissione ha giustamente dovuto concentrarsi sulle riforme per stabilizzare il sistema finanziario. Per il settore assicurativo questo significava misure per rendere il sistema più sicuro. Attraverso la cosiddetta normativa Solvency Ii l´obiettivo principale - di proteggere una parte del nostro sistema finanziario il cui fallimento avrebbe gravi conseguenze per la vita delle persone - è stato raggiunto. A causa delle misure adottate nel corso degli ultimi cinque anni, il sistema finanziario è più stabile di quanto non fosse prima della crisi finanziaria. Ma oggi c´è un altro pericolo per la stabilità finanziaria: la mancanza di posti di lavoro e crescita. Che aiuta a plasmare il mio approccio alla regolamentazione. E ´per questo che ho detto che voglio guardare l´effetto cumulativo delle leggi siamo passati per assicurarsi che abbiamo ottenuto il giusto equilibrio tra la riduzione del rischio e favorire la crescita. E se troviamo che non abbiamo capito esattamente giusto, dovremmo essere abbastanza sicuri di apportare modifiche. Ora sono molto consapevole del fatto che le imprese hanno bisogno di stabilità regolamentare, al fine di pianificare in anticipo. Quindi posso dire che, anche se sarò portare avanti le misure di attuazione della legislazione di livello superiore, non ho intenzione di lanciare una valanga di nuovo regolamento. Non voglio che il settore finanziario per essere isolato da società in generale. Voglio che essere visto come parte del processo economico; sostenere le imprese e favorire la crescita. Perché ciò accada, però, i clienti, anzi la società in generale, hanno bisogno di sapere che c´è stato un cambiamento dopo la crisi. Alcuni di questa risposta è regolamentare. Ma alcuni di essi deve essere anche comportamentali e basati su valori. I dirigenti delle imprese devono assumersi la responsabilità per il comportamento e non rifugiarsi in una mentalità box-ticchettio. Se siamo in grado di realizzare che - se tutti gli operatori lungo la catena del valore finanziario si assumono la responsabilità; se tutti i fornitori di servizi di ricordare che sono lì per servire i loro clienti, allora voglio essere il campione di tale industria ben regolamentato e difenderò il suo contributo alla crescita e ai posti di lavoro. Sono un forte sostenitore del ruolo che la concorrenza svolge nel fornire i benefici del mercato unico per il grande pubblico e che comprende non solo quella minoranza di persone che si muovono attivamente in un altro paese o cercano offerte a livello transfrontaliero, ma anche tutti coloro che rimanere nei loro paesi d´origine. Anche loro dovrebbero avere una maggiore scelta, prezzi più bassi e una vasta gamma di prodotti adatti alle loro esigenze. La concorrenza rende anche più facile per i nuovi giocatori di entrare nel mercato, costringendo gli operatori storici per ´il loro gioco´, ricordando loro l´importanza di ascoltare i clienti e contribuendo a guidare l´innovazione. Naturalmente, gli intermediari assicurativi possono promuovere la concorrenza fornendo un canale di distribuzione per i nuovi entranti, che sono poi risparmiati gli alti costi di costruzione di propri sistemi di distribuzione. Anzi, penso che i clienti si aspettano di prendere questo ruolo e di essere la loro porta ad una vasta scelta di prodotti assicurativi. Per essere efficace, la scelta dei consumatori si basa sulla trasparenza. I consumatori devono essere in grado di entrare in possesso di informazioni semplice in modo che possano prendere una decisione informata circa il prodotto o il servizio per loro. Anche in questo caso, gli intermediari assicurativi possono svolgere un ruolo cruciale. Disegnare sulla conoscenza ed esperienza del mercato, si può aiutare il consumatore a valutare la loro tolleranza al rischio e di trovare il prodotto più adatto alle loro esigenze. Quando si parla di distribuzione assicurativa, le norme Ue risalgono al 1970, e la loro ultima revisione nel 2002. Non erano adatti per un mondo di vendite su Internet, di diverse modalità di distribuzione, e di prodotti assicurativi che hanno agito molto simile investimento. Questo è stato lo sfondo per la proposta della Commissione per una direttiva sulle assicurazioni Distribution nel 2012. E ´l´obiettivo di migliorare la concorrenza; assicurarsi che i clienti ottengono una migliore consulenza e informazioni chiare sulle persone che vendono a loro e il modo in cui sono pagati per questo; e per rendere più facile fornire servizi transfrontalieri. Ora so già avete seguito l´andamento della direttiva distribuzione assicurativa molto da vicino e sono contento che si è spostato in avanti notevolmente negli ultimi mesi. Sono fiducioso che i negoziati del trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione possono essere finalizzate sotto lettone presidenza durante la prima metà del 2015. Certamente dobbiamo essere consapevoli del fatto che ci sono molte differenze tra i sistemi di distribuzione assicurativa degli Stati membri dell´Unione europea. Il problema richiede pertanto un approccio equilibrato e flessibile, che tenga conto di tali diverse tradizioni e pratiche. Una delle caratteristiche principali della nuova direttiva sarà che creerà condizioni di parità in modo che qualsiasi tipo di assicurazione è venduto e comunque è venduto si applicano le stesse regole di base. Essa garantirà che comunque i clienti comprano l´assicurazione che ottengono gli stessi standard di scelta e di servizio. Sarà inoltre prevedere adeguati standard di trasparenza. Questo aiuterà i consumatori a fare scelte informate sulla base di dati significativi. Essa aiuterà anche a costruire la fiducia che i prodotti che vengono raccomandate non sono solo quelle che danno il consulente della commissione più alta. E ci saranno norme specifiche per i prodotti di investimento su base assicurativa, al fine di dare ai consumatori che vogliono investire i loro risparmi livelli comparabili di protezione. In breve, ci auguriamo che la presente direttiva contribuirà intermediari per competere in un mercato equo, per vendere servizi più facilmente attraverso i confini e costruire relazioni con i loro clienti sulla base della trasparenza e fiducia. Ora, una delle grandi priorità della Commissione è una nuova spinta su un vecchio tema: come costruire un forte mercato unico. Perché? Perché questo dovrebbe significare maggiori opportunità per le imprese, più scelta per i consumatori dei prezzi più bassi e servizi migliori. Così abbiamo ora tre importanti progetti in corso del mercato unico: in un mercato unico digitale, in unione di energia e nel mio portafoglio, come costruire un mercato unico del capitale. L´idd è un passo avanti in termini di rafforzamento che il mercato unico nel settore delle assicurazioni. Ma penso che ci sono ancora una serie di questioni aperte su come possiamo rafforzare ulteriormente. Il primo di questi riguarda la trasparenza e la comparabilità dei prodotti assicurativi. Come sapete, per i prodotti di investimento al dettaglio e su base assicurativa confezionati, il regolamento Priips recentemente adottato ha introdotto uno standard comune di trasparenza. Ma qual è la situazione quando si tratta di altri prodotti assicurativi - a copertura di casa, assicurazione auto o polizze vita puro, per esempio? Penso che i consumatori hanno bisogno di informazioni in un modo che permette loro di prendere una decisione informata. Possiamo essere sicuri che le informazioni così viene presentato non viene utilizzato come mezzo di spostare la responsabilità da parte degli assicuratori ai consumatori? Ci sono anche problemi intorno a limitazioni geografiche per i prodotti assicurativi in termini di copertura, la validità e la disponibilità. È questo danneggiare i consumatori in movimento tra Stati membri o acquisti transfrontalieri? E ´giusto che qualcuno di pagare in un sistema di assicurazione sanitaria integrativa per decenni improvvisamente scopre che non può farne uso quando va in pensione in un altro paese dell´Ue? E poi, il limitato accesso transfrontaliero ai prodotti assicurativi. La maggior parte dei consumatori possono acquistare solo prodotti assicurativi nello Stato membro in cui vivere e spesso non hanno accesso ai prodotti assicurativi in un altro Stato membro, anche se tali prodotti possono essere più conveniente e più adatto a loro. È questa la frammentazione dei mercati nazionali ancora desiderabile nel mercato unico del 2015? Ora, poiché sono arrivato in questo lavoro molte persone hanno fatto notare a me come l´assicurazione auto e le spese di assicurazione di viaggio variano notevolmente tra gli Stati membri. Compagnie assicurative mi dicono che ci sono ragioni buone e inevitabili per questo: fattori giuridici che profondamente radicati, differenze di tassazione o semplicemente che perché il costo delle cose di fissaggio variano notevolmente all´interno dell´Ue. Ma i consumatori possono segnalare che le persone anche detto che ci sono buone ragioni per cui un vero mercato unico del trasporto aereo o in roaming non sarebbe mai stato possibile. Sarò sempre condotto dalle prove e penso che dovremmo ascoltare le prove su questo da entrambi i lati. E ´dovere della Commissione di guardare le cose dal punto di vista del consumatore: perché un servizio è disponibile in uno Stato membro, ma non in un altro, perché i prezzi variano tra di loro? Dovremmo essere sempre cercando di creare benefici concreti per i consumatori dal mercato unico, e preferibilmente dal basso verso l´alto, non dall´alto verso il basso. Il mio collega Elzbieta Bienkowska è in testa in gran parte di questo, e io farò quello che posso per sostenerla nel suo lavoro. Come sapete, la priorità assoluta di questa Commissione è posti di lavoro e di crescita per i cittadini europei. Il piano di investimenti € 315.000.000.000 che il Presidente della Commissione Juncker ha lanciato prima di Natale vi aiuterà a mettere in moto il processo di sblocco investimenti in infrastrutture in Europa e le imprese europee. Ma per aiutare gli investimenti a lungo termine, abbiamo bisogno di costruire un mercato unico per il capitale - un Capital Markets dell´Unione che deve essere per tutti 28 gli Stati membri dell´Ue. In sostanza, la questione che deve essere al centro di Cmu è il modo in cui in modo più efficace sposiamo risparmio con la crescita. Voglio prendere un approccio pratico, l´identificazione degli ostacoli alla libera circolazione dei capitali, e poi bussare giù uno per uno. In qualità di custode, come una delle più grandi fonti di finanziamento in Europa, il settore assicurativo sarà, spero, essere una grande parte di quel progetto. Io, come molti nel settore assicurativo, vorrei vedere le imprese di assicurazione di investire più direttamente nell´economia, sia attraverso i nostri nuovi europei a Lungo Termine Investment Funds o direttamente in attività a lungo termine, come i progetti di infrastrutture - strade, scuole, ospedali; il tessuto stesso del mondo che ci circonda. Così, nel Libro verde che saremo pubblicheremo a breve cercheremo di individuare i modi in cui si potrebbe aiutare a realizzare questo in modo più efficace. So che Solvency Ii ha avuto un effetto importante sui tipi di investimenti compagnie di assicurazione stanno facendo. Sono quindi molto interessati a sapere da tutte le parti interessate quale ruolo le compagnie di assicurazione possono giocare nel Capital Markets dell´Unione. Spero che mi permetta di avere le vostre opinioni e mi danno suggerimenti pratici che avete. Sono molto chiaro che il Cmu è un progetto con l´industria, non farlo per voi. Mentre io sono assolutamente chiaro circa l´importanza del settore assicurativo, sono anche molto consapevole del fatto che il vostro settore affronta la sfida dirompente delle nuove tecnologie. I consumatori stanno sfruttando la potenza di Internet per informarsi su, guardarsi intorno per, e di acquistare l´assicurazione. L´uso di strumenti di social media e collaborazione è una tendenza che sta per accelerare. E strumenti informatici avanzati stanno rendendo più facile per gli assicuratori e gli intermediari di comunicare, consentendo loro di svolgere attività in tempo reale e per soddisfare le aspettative dei clienti. Internet sta cambiando i mercati in modi nuovi per tutto il tempo. I modelli di business nel settore automobilistico, per esempio, sono stati profondamente scossi dagli sviluppi come car sharing e auto auto-guida. In che modo il settore assicurativo rispondere a questo? Ora, se la gente vuole ottenere un preventivo di assicurazione, non sono più tenuti a consultare un mediatore o un agente. Tutto quello che dovete fare è prendere il loro telefono cellulare, controllare alcuni siti web delle compagnie di assicurazione diretta o utilizzare un sito di confronto e in pochi minuti avere tutte le informazioni che essi pensano di aver bisogno. Così la sfida So che state intensamente concentrato su è come voi ed i vostri membri illustrano come è ancora un valore aggiunto per i vostri clienti, dimostrando come i prodotti che suggerisci per loro corrispondono le loro aspettative e fornire un servizio molto efficace quando si tratta di gestione dei sinistri. Un´altra tendenza rilevante è lo sviluppo di grandi dati e analisi nel settore assicurativo. Le compagnie di assicurazione, ovviamente, raccolgono enormi volumi di dati dai loro clienti. Internamente, sono utilizzati per affinare la loro valutazione dei rischi e ottimizzare i premi. Ma per quanto riguarda il trasferimento di dati personali sensibili a fini assicurativi? I dati raccolti in una macchina su abitudini di guida di un titolare di politica o di informazioni sensibili detenute dai professionisti della salute. In che modo l´industria di gestire il trasferimento di tali dati alla compagnia di assicurazione? Si tratta di grandi cambiamenti, e il cambiamento è inquietante, ma queste sfide creano anche opportunità per scoprire nuovi modi di fare business e nuovi modi per servire i vostri clienti. Di fronte a queste sfide condividendo nuove idee non è mai stato così importante, e sono sicuro che Bipar avrà un ruolo prezioso per farlo. Il settore assicurativo ha un ruolo fondamentale nella nostra economia. Due milioni di posti di lavoro in Europa dipendono direttamente o indirettamente sul settore assicurativo. Se questi posti di lavoro devono essere sostenuti; se il settore assicurativo è di continuare a fare il suo significativo contributo economico, poi - come è in ultima analisi, vero ovunque - il settore dovrà continuare ad evolvere. Non solo come investitore e fornitore di capitali che le nostre economie così disperatamente bisogno. Ma come fondamento del mercato unico; un settore competitivo aperto che si sviluppa in linea con le nuove sfide e le aspettative dei clienti. Il grande cambiamento tecnologico, quando ho lavorato per intermediazione di affari di mio padre era la prima versione della macchina fax. Ho imparato a scrivere con carta carbone e di un dispositivo di nuova risparmiare lavoro chiamato Tippex. Tanto oggi è diverso. Ma i principi alla base del settore si lavora in non sono cambiati affatto: il calcolo del rischio, gestione degli investimenti, cura dei clienti, aiutando le persone a gestire la propria vita. Finché l´industria attacca a quei principi, continuerà a prosperare - e tempo può farlo. |
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SARDEGNA, DISTRETTO AEROSPAZIALE: ENTRANO 4 NUOVI SOCI GRANDI OPPORTUNITÀ PER PROGETTI E OCCUPAZIONE |
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Cagliari, 2 febbraio 2015 - Dal controllo di incendi e alluvioni anche attraverso i droni al monitoraggio della spazzatura spaziale fino all´esplorazione dello spazio, trasformando le servitù militari da freno per lo sviluppo a basi per centri di ricerca e formazione nel settore dell´Aerospazio, un vero e proprio volano per le nuove tecnologie da usare per risolvere vecchi problemi. Oggi nel Distretto Aerospaziale della Sardegna entrano 4 nuovi soci, un quinto è in arrivo, ulteriore passo per il consolidamento nelle nuove tecnologie di un settore che punta in alto. Nuovi Soci - Grazie all´ingresso dei nuovi soci il Dass compie, dunque, un passo in avanti verso un futuro più solido in un comparto considerato strategico nell´ambito della Smart Specialisation Strategy inserita nella programmazione regionale 2014-2020. Nello scenario nazionale il distretto sardo - forte anche per una specializzazione "green" nel rispetto dell´ambiente - ambisce a chiudere la filiera del cluster tecnologico aerospaziale fornendo le infrastrutture per le sperimentazioni (per esempio il test range dei droni), assenti negli altri cinque distretti aerospaziali italiani (Lombardia, Puglia, Lazio, Piemonte, Campania). Le principali linee progettuali fanno capo alla protezione civile e ambientale tramite informazioni satellitari, piattaforma di test per aerei a pilotaggio remoto, esplorazione dello spazio, materiali e tecnologie per l’astronomia e l’aerospazio, sorveglianza, tracciamento e predizione delle rotte di oggetti orbitanti intorno alla Terra. Il capitale sociale di Dass passa da 50.000 a 76.122 euro dopo l´ingresso di Avio Spa, società leader nel campo della propulsione spaziale a solido, a liquido e criogenica, di Nemea Sistemi Srl, azienda impegnata nel settore dell’Osservazione Terrestre tramite l´utilizzo di tecnologia proprietaria Intergraph (Geomedia & Erdas), di Nurjana Technologies, società di ingegneria dei sistemi specializzata nella concezione, sviluppo e integrazione di sistemi complessi ad alto contenuto tecnologico, e di Karalit Srl, società spin off del Crs4, che opera nel settore del software per la simulazione e modellizzazione ingegneristica. Infine il Crs4 - già presente tra i 15 soci che hanno costituito il Dass, nel 2013, nella forma di società consortile a responsabilità limitata - amplia la propria quota di partecipazione per 13.322 euro. All´avanguardia In Europa - "La Sardegna può diventare il numero uno a livello europeo nel monitoraggio della spazzatura spaziale, ovvero quell´insieme di piccoli e grandi meteoriti che possono mettere a repentaglio il funzionamento dei satelliti - spiega il presidente del Distretto Giacomo Cao - Non solo: puntiamo molto sui droni, e questo non significa metterci in competizione con la Puglia che li produce da anni. Noi qui abbiamo la possibilità di testarli, mentre in Puglia non ci sono le infrastrutture adatte: penso agli aeroporti di Fenosu e Tortolì e in più agli 800 metri di pista nel Salto di Quirra, spazi ´segregati´ adatti a testare i droni. Infine, altre due attività: L´esplorazione dello spazio e l´utilizzo di dati satellitari per il monitoraggio della situazione ambientale e la prevenzione delle sciagure". Opportunità Per L´occupazione - Attualmente il Distretto non ha dipendenti propri ma, con l´insieme delle imprese che ne fanno parte, garantisce lavoro a 250 persone. "Un obiettivo che credo possa essere come minimo raddoppiato nei sette anni fra il 2014 e il 2020 - assicura Cao - Stiamo puntando a un accordo di programma con la Regione per poter accedere ai fondi di coesione europei 2014-2020, stiamo parlando di un miliardo circa per la Sardegna, una cifra importante che consentirebbe di pensare e agire molto in grande". Il Ruolo Della Regione - "È un settore importante per la Sardegna, l´abbiamo inserito nella nostra strategia se saremo in grado di attrarre altre imprese, di attrarre investimenti, di attrarre finanziamenti europei, potrà avere prospettive importanti nei prossimi anni - sottolinea l´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci - Per esempio, finora le servitù militari sono state un freno allo sviluppo, ora possono diventare un´opportunità come centri di ricerca anche per dare risposte concrete a problemi storici della Sardegna, per esempio il controllo degli incendi attraverso un sistema satellitare. Quindi, nuove tecnologie per risolvere vecchi problemi". Il Crs4, Ricerca Prodotti - "L´isola si presta bene a fare sperimentazione e questo sicuramente è un vantaggio per il ruolo che può avere all´interno del settore aerospaziale - sottolinea il presidente del Crs4 Luigi Filippini - Abbiamo un radiotelescopio molto importante e grandi competenze, diversi soci privati e pubblici che incrociano le competenze sia per progetti europei di ricerca che per lo sviluppo di prodotti, per esempio il nuovo socio Avio ha un progetto molto interessante per i motori a propulsione per razzi. Sicuramente la Sardegna, con le sue competenze, può diventare un importante punto di riferimento nel settore aerospaziale, a livello nazionale e internazionale". |
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RICERCATORI DELL’UE PRESENTANO STRATEGIE PER MIGLIORARE L’ANALISI DELL’INTELLIGENCE |
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Bruxelles, 2 febbraio 2015 - Quando guardate un film che parla di agenti segreti, avrete probabilmente l’impressione che i funzionari dell’intelligence siano dei modelli di obbiettività, pragmatismo e pensiero chiaro e imparziale. Nella realtà, invece, anche il cervello meglio allenato e altamente perfezionato degli agenti segreti, è comunque un cervello umano. In quanto tale, esso è esposto a delle influenze che lo possono indirizzare verso delle decisioni inopportune; queste influenze sono conosciute come “bias cognitivi”. Il progetto Recobia, che ha tenuto la sua conferenza finale a Bruxelles la scorsa settimana, ha cercato di esaminare e valutare questi bias cognitivi, studiare il loro effetto sulla pratica dell’analisi di intelligence e sviluppare delle strategie di mitigazione per affrontare il loro impatto. Parlando alla conferenza, il coordinatore del progetto Recobia, Frederik Schumann del Ceis, ha definito i bias cognitivi come “distorsioni psicologiche prodotte dall’utilizzo di regole generali che vincolano la nostra elaborazione cognitiva delle informazioni”. Un esempio di un bias cognitivo è la nostra propensione a credere a informazioni provenienti da uno “scienziato anziano, bianco e maschio” senza prendere in considerazione se le sue competenze sono rilevanti per risolvere il nostro problema specifico. Un altro è il “bias di familiarità”, ovvero la nostra tendenza a credere a informazioni provenienti da una persona che abbiamo incontrato in precedenza rispetto a informazioni provenienti da qualcuno che non conosciamo. Frederik ha spiegato in che modo, nel corso degli ultimi tre anni, i nove partner di Recobia hanno lavorato assieme per sviluppare delle strategie che sostanzialmente aiuteranno a ridurre l´impatto dei bias cognitivi nell’intelligence per migliorare la qualità in questo settore. Un passo fondamentale nel processo Recobia è stato quello di identificare sette compiti chiave di intelligence (Kit - Key Intelligence Task) svolti da coloro che lavorano ogni giorno nel settore dei servizi segreti. Questi Kit sono stati quindi esaminati in modo dettagliato allo scopo di identificare e documentare 28 bias cognitivi a cui i funzionari dell’intelligence possono essere soggetti durante il loro lavoro. Il team di Recobia ha quindi dato vita a questi concetti con 40 situazioni specifiche che illustrano l’impatto e gli effetti dei bias cognitivi. I Kit, bias cognitivi e situazioni specifiche identificati hanno formato la base per lo scenario di Recobia che è stato presentato alla conferenza. Usando un funzionario dell’intelligence immaginario di nome Peter e un incidente immaginario alla frontiera tra la “Syldavia” e la “Borduria”, lo scenario dimostra in che modo i bias cognitivi si manifestano nel corso di una situazione inventata riguardante l’intelligence, e in che modo le strategie di mitigazione di Recobia, anche esse presentate durante la conferenza, possono essere applicate per migliorare le prestazioni degli analisti dei servizi segreti. Come sottolineato da Frederik, “Riconoscere le situazioni in cui i bias cognitivi si potrebbero verificare e conoscere e applicare le strategie di mitigazione è nell’interesse generale di ogni funzionario dell’intelligence”. Il team di Recobia ha messo bene in evidenza il fatto che tutti i prodotti del progetto sono stati sviluppati insieme agli utenti finali nel corso di sei workshop. In totale, oltre 100 utenti finali in rappresentanza di 21 agenzie nazionali e cinque istituzioni europee si sono raccolti in uno o in più workshop dove hanno interrogato, contribuito e in sostanza convalidato la ricerca di Recobia. Il progetto si concluderà il 31 gennaio, ma il team insiste a dire che c’è ancora molto da fare in questo campo. Essi ritengono che i prossimi passi naturali dovrebbero includere un lavoro con le scoperte del progetto per ideare strumenti e sessioni di formazione con soluzioni su misura per specifiche necessità delle organizzazioni di intelligence. Inoltre, il team di Recobia sottolinea che occorre anche lavorare nel campo dei bias cognitivi sociali. Per ulteriori informazioni, visitare: Recobia https://www.Recobia.eu/home |
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OGGI A PADOVA GIORNATA DEDICATA ALL’AGENDA DIGITALE COME STRUMENTO DI CRESCITA PER IL VENETO |
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Venezia, 2 febbraio 2015 - Oggi con inizio alle ore 09:30, si svolgerà a Villa Ottoboni a Padova (Via Padre E. Ramin) una giornata di discussione, presentazione, animazione e ascolto sui temi della crescita digitale in Veneto. “E’ un’iniziativa della Regione – spiega il vicepresidente Marino Zorzato - programmata nell’ambito delle attività per l’attuazione dell’Agenda Digitale del Veneto, che è non solo un importante documento di programmazione ma soprattutto una concreta occasione per incidere sull’economia e la società veneta. Le tecnologie digitali rappresentano infatti una leva fondamentale per sostenere i processi di cambiamento ed innovazione, generando nuova opportunità e nuovi investimenti”. La giornata di approfondimento prevede gli interventi di apertura di Zorzato e della dirigente dell´Agenzia per l´Italia Digitale Alessandra Poggiani. Seguirà una sessione di testimonianze di innovazione digitale condotta da Riccardo Luna che è il Digital Champion italiano, cioè il referente per l’Italia per quanto riguarda la politica dell’Agenda Digitale Europea. Interverranno, tra gli altri, Carlo Mochi Sismondi direttore di Forumpa e Michele Bugliesi rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Luna e Zorzato presenteranno insieme in tarda mattinata i 30 Digital Champions veneti, ambasciatori dell´Agenda Digitale, dopo l’illustrazione del rapporto sullo stato di attuazione dell´Agenda Digitale regionale, a cura di Francesco Sacco della Facoltà di Economia dell’Università Bocconi di Milano, seguita da una tavola rotonda sulla crescita digitale, che focalizzerà l’attenzione sulle opportunità per imprese e cittadini offerte dai piani nazionali e regionali per l´Agenda Digitale. Nel pomeriggio è prevista la presentazione delle nuove linee di programmazione 2014-2020 della Regione a supporto dell´Agenda Digitale del Veneto. Successivamente saranno attivati otto tavoli di lavoro su altrettanti temi dell´innovazione digitale: infrastrutture abilitanti: smart territories & communities; pagamenti elettronici e identità digitale; fatturazione elettronica; co-progettazione e standard applicativi; cultura digitale; l´Agenda Digitale a supporto degli Enti Locali; Digital champions veneti. |
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NAPOLI CITTÀ LABORATORIO CON SMART CITY MED AD ENERGYMED 2015 |
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Napoli, 2 febbraio 2015 - Martedì 3 febbraio si terrà l’incontro che conferma la sinergia tra Comune di Napoli, Anea, Forum Pa e Anci, per rendere il meridione motore di sviluppo economico del paese. Si svolgerà a Napoli nella sala Giunta del Comune di Napoli (ore 10), l’incontro di progettazione della seconda edizione di Smart City Med, che vedrà la sua concretizzazione in occasione di Energymed - Mostra Convegno sulle Fonti Rinnovabili e l’Efficienza Energetica nel Mediterraneo – in programma dal 9 all’11 aprile 2015 alla Mostra d’Oltremare di Napoli. L’evento organizzato dal Comune di Napoli in accordo con l’Anea - Agenzia Napoletana Energia e Ambiente -, Forum Pa e Anci, coinvolge le sette città metropolitane del centro sud (delle 14 italiane), ha come obiettivo quello di porre la città di Napoli quale luogo di confronto con gli esperti più autorevoli e le realtà più avanzate del vivere urbano e delle comunicazioni, al fine di favorire la diffusione di modelli e strumenti, utili a sviluppare città intelligenti nell´area del Mediterraneo. A supporto dell’iniziativa: ben 1 miliardo di euro di fondi europei, con i pon metro per il periodo 2014/2020, ai quali vanno ad aggiungersi altri cofinanziamenti per un totale di circa 90 milioni di euro per ogni città metropolitana. Al progetto prenderanno parte le amministrazioni di: Napoli, Palermo, Catania, Reggio Calabria, Cagliari, Bari e Messina. “La rinascita del Mezzogiorno, che non può essere una palla al piede dell’economia nazionale ma il motore di sviluppo, parte dalle città – afferma il vicesindaco partenopeo Tommaso Sodano -. Le caratteristiche socio economiche e culturali delle aree metropolitane del meridione possono diventare un valore aggiunto se queste città saranno orientate allo sviluppo del capitale umano, alla crescita delle attività produttive, al rispetto per l’ambiente, a una migliore riorganizzazione dei servizi offerti ed a una maggiore interazione con i cittadini. Perciò Smart City Med farà di Napoli una città laboratorio; una città incubatrice di trasformazione di spazi economici antiquati in ambiente urbano attrattivo per la nuova economia digitale”. Www.anea.eu |
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LAVORO, IN LOMBARDIA UN TERZO DEGLI ANNUNCI ONLINE È NELL’INDUSTRIA |
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Milano, 2 febbraio 2015 – Un terzo delle 700 mila offerte di lavoro pubblicate online in Italia fra febbraio 2013 e dicembre 2014 riguarda posizioni nel settore dell’industria. In Lombardia sono oltre 231 mila annunci complessivi, ed il settore industria rappresenta una quota del 33% circa (in valore assoluto oltre 80 mila annunci). Nel 46 per cento dei casi non è specificato il contratto di lavoro offerto, mentre le assunzioni permanenti sono il 6 per cento circa e quelle a termine il 35 per cento. Sono dati dell’Osservatorio Mercato del Lavoro (vai alla scheda) presentati questa mattina all’Università di Milano-bicocca nel corso del lancio della nuova piattaforma Wollybi - l’Osservatorio digitale dei servizi (www.Wollybi.it) realizzata da Tabulaex, spin-off dell’Ateneo, in collaborazione con Crisp - Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica utilità. La piattaforma, che per ora ospita due osservatori, quello sul mercato del lavoro e l’Osservatorio Expo Milano 2015, ha analizzato circa 700 mila annunci di lavoro pubblicati da febbraio 2013 alla fine di dicembre 2014 su siti delle testate giornalistiche nazionali, motori specialistici per l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro e siti delle maggiori Agenzie per il lavoro. L’approccio di Wollybi è basato sull’analisi dei Big Data ed è in continuo aggiornamento. L’osservatorio Mercato del Lavoro si articola in una overview generale più tre macro-aree che consentono di “navigare” tra i dati analizzando gli andamenti territoriali, fino al dettaglio del singolo comune, le professioni e le skill. Per ciascuna macro-area è poi possibile approfondire l’analisi osservando i contratti, i settori economici, i titoli di studio e le serie storiche degli annunci. Tornando ai dati le figure professionali più richieste in Lombardia sono: Tecnici della vendita e della distribuzione (oltre 10 mila annunci), Disegnatori Tecnici (oltre 7 mila), Analisti e progettisti di software (circa 7 mila), Conduttori di macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (circa 7 mila) e Commessi delle vendite al minuto (oltre 6.7 mila). Nella provincia di Milano sono invece: Analisti e progettisti di software (oltre 5.5 mila), Tecnici della vendita e della distribuzione (oltre 4.2 mila), Commessi delle vendite al minuto (oltre 3.4 mila), Tecnici programmatori (oltre 3.2 mila) e Contabili (oltre 3 mila). Sul fronte delle competenze le più richieste a livello professionale sono, nell’ordine, esperienza (in oltre 130 mila annunci), conoscenza di software (in oltre 26 mila annunci), conoscenza di linguaggi di programmazione (in oltre 13 mila annunci); mentre a livello personale spiccano quelle comunicative e di relazione (in oltre 28 mila annunci), flessibilità rispetto all’orario di lavoro (in oltre 23 mila annunci) e disponibilità a spostamenti (in oltre 10 mila annunci). Per quanto riguarda il titolo di studio, non è specificato nel 53.55 per cento degli annunci, mentre il diploma è richiesto nel 21 per cento delle offerte e la laurea nel 25. «Wollybi - ha detto Mario Mezzanzanica - è un osservatorio digitale che si pone l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei fenomeni osservati attraverso l’analisi dei Big Data. Nasce affrontando due temi di grande attualità: il Mercato del Lavoro e Expo 2015. È certamente la prima esperienza nel nostro paese e in Europa che raccoglie in modo sistematico l’informazione degli annunci di lavoro del web, li analizza semanticamente e li rende disponibili al pubblico. Conoscere le professioni richieste dalle aziende, le competenze e conoscenze ad esse associate, il territorio nel quale si dovrà affrontare l’attività lavorativa e molte altre informazioni, rappresenta un importante contributo al miglioramento dell’efficienza ed efficacia per gli attori del mercato del lavoro, dell’istruzione e della formazione professionale». L’osservatorio Expo 2015 (vai alla scheda) ha preso in esame, a partire da luglio 2014, 338.053 tweet prodotti da 119.150 account che hanno utilizzato hashtag legati all’evento. L’analisi continuerà fino alla conclusione di Expo. I cinque termini più utilizzati nei tweet su Expo sono, nell’ordine, bronzi, arte, lavoro, padiglione e cultura. È stata effettuata una sentiment analysis su quattro temi: appalto, biglietti, cantiere e turismo. “Cantiere” è decisamente il tema che genera il sentiment più negativo (il 39.66 per cento), mentre “biglietti” ha ben l’80.7 per cento di commenti positivi. La lingua più utilizzata è l’italiano (80.49 per cento dei tweet) seguito a grande distanza dall’inglese (14.72 per cento). Sul fronte mobile, si twitta soprattutto su Iphone (11.23 per cento), poi su smartphone con Android (4.96 per cento) e infine dagli Ipad (4.96 per cento). Infine, nei tweet creati da account di notizie il termine più usato è madeinitaly. I dati sono stati discussi in una tavola rotonda, moderata da Luca Tremolada, giornalista di Nòva 24 - Il Sole 24 Ore, alla quale hanno partecipato Mario Mezzanzanica, , professore di Sistemi informativi dell’Università di Milano-bicocca e tra gli ideatori di Wollybi, Andrea Fioni, Responsabile Centro Studi Assolombarda, Danilo Porro, Prorettore alla valorizzazione della Ricerca dell’Università di Milano-bicocca, Ivana Pais, Ricercatrice in Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università Cattolica di Milano, Gianpaolo Montaletti, Direttore Vicario Arifl (Agenzia regionale per l´Istruzione, la Formazione e il Lavoro) della Regione Lombardia. |
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ECCELLENZE IN DIGITALE: PARTONO I "FERRARA DIGITAL DAY" |
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Ferrara, 2 febbraio 2015 - Nell´ambito del progetto Eccellenze in Digitale, la Camera di Commercio di Ferrara ha organizzato un ciclo di seminari gratuiti aperti a tutte le imprese ferraresi, volti ad approfondire la conoscenza del web e dei principali social network nelle seguenti date: 10 febbraio 2015 ore 14.30: L´impresa 2.0: il sito aziendale e l´e-commerce. 17 febbraio 2015 ore 14.30: Be Social! Facebook e Google+. 24 febbraio 2015 ore 14.30: Twitter e i Visual Social (Youtube, Instagram e Pinterest). |
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NUOVE SOVVENZIONI PER COLMARE IL DIVARIO IN MATERIA DI ECCELLENZA DELLA RICERCA IN EUROPA |
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Bruxelles, 2 febbraio 2015 - L’ue ha annunciato il 20 gennaio nuove sovvenzioni che contribuiranno a colmare il divario tra gli Stati membri in materia di eccellenza della ricerca e a rafforzare la competitività e la crescita in Europa. Il nuovo strumento Teaming, attraverso il quale sono concesse le sovvenzioni, contribuirà a migliorare le prestazioni della ricerca e ad aumentare gli investimenti nei paesi in cui si registrano i livelli più bassi di eccellenza. 31 progetti presentati da questi paesi sono stati selezionati grazie ai finanziamenti di Orizzonte 2020, sulle base dei quali saranno approntati piani operativi per la realizzazione di nuovi centri di eccellenza attraverso la collaborazione con istituti di alto livello di tutta Europa. Carlos Moedas, Commissario europeo per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, ha dichiarato: “Per dirla con parole semplici, vogliamo che i fondi di Orizzonte 2020 vadano al maggior numero possibile di università e istituti di ricerca europei. Siamo determinati a fare in modo che nessuna regione europea resti in posizione arretrata nel campo della ricerca e dell’innovazione.Lo strumento Teaming contribuisce al conseguimento di questo obiettivo mediante la creazione di partenariati tra i leader del settore e i soggetti che vantano le maggiori potenzialità. Orizzonte 2020 premia l’eccellenza e, cosa ancora più importante, la ricerca dell’eccellenza.” I primi progetti selezionati per il finanziamento nell’ambito di Teaming saranno gestiti da agenzie o istituti di ricerca, nonché da autorità nazionali o regionali. Nella prima fase dell’azione ciascun progetto riceverà fino a 500 000 euro l’anno (14,5 milioni di euro in totale), importo che sarà utilizzato per preparare i piani operativi per la realizzazione di nuovi centri di eccellenza o per l’ammodernamento di quelli esistenti. Tra i progetti finanziati figurano partenariati tra istituti di tutta Europa. Ad esempio, un istituto sloveno propone di collaborare con il Karolinska Institute in Svezia per la realizzazione di un centro di eccellenza nel settore dell’innovazione in campo medico. Un’altra proposta selezionata riguarda la creazione di un centro di eccellenza nel settore delle biotecnologie sostenibili grazie a un partenariato tra un istituto bulgaro e la Max Planck Society in Germania. Contesto Lo strumento Teaming rappresenta una parte importante degli sforzi dell’Ue orientati a sbloccare il potenziale dell’Europa nel settore della ricerca e dell’innovazione. Sono ammessi a beneficiare dei finanziamenti Teaming tutti gli Stati membri che hanno aderito all’Ue dopo il 2004, il Portogallo, il Lussemburgo e otto paesi terzi associati al programma Orizzonte 2020. Grazie a Teaming questi paesi potranno avviare nuove collaborazioni, creare nuove reti scientifiche e cogliere nuove opportunità di mercato. La selezione dei progetti è affidata a esperti indipendenti che ricorrono a procedure standard nell’ambito di Orizzonte 2020. L’azione consta di due fasi. Nella fase 1 i finanziamenti sono destinati allo sviluppo di un “piano di attività” per il futuro centro. Nella fase 2 fino a dieci progetti possono essere selezionati quali destinatari di ulteriori finanziamenti per la realizzazione del centro, a seguito di un processo di analisi comparativa. I fondi assegnati alle proposte selezionate nella prima fase (31 proposte selezionate su 169 proposte presentate) ammontano a 14,5 milioni di euro e attualmente è previsto lo stanziamento di circa 87 milioni di euro per la seconda fase. Grazie alla creazione di sinergie tra lo strumento Teaming e la politica di coesione, i progetti nella fase 2 potrebbero inoltre avvalersi dei fondi strutturali disponibili per realizzare centri di eccellenza e finanziare infrastrutture e apparecchiature di grandi dimensioni non coperte dalle sovvenzioni Teaming. Nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma per il finanziamento della ricerca dell’Ue, sarà disponibile un importante pacchetto di misure, con finanziamenti fino a 800 milioni di euro, per promuovere una più ampia partecipazione degli Stati membri che registrano le prestazioni più basse nel settore della ricerca. Tra le azioni previste figurano Teaming, Twinning (reti istituzionali che prevedono il sostegno per scambi di personale, consulenza di esperti e assistenza) e riconoscimenti speciali come il nuovo strumento delle cattedre Ser (Ip/14/125). |
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ROBOTICA E MECCATRONICA: LA SCUOLA DEL FUTURO È GIÀ QUI LA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO TRA I PROMOTORI |
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Torino, 2 febbraio 2015 - Nuovo impulso al protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’istruzione tecnica e professionale nel campo della meccatronica e della robotica. L’accordo rinnovato oggi al Centro congressi dell’Unione Industriale di Torino, nato nel novembre 2010 su iniziativa della Provincia di Torino, oggi Città metropolitana, che ne fu tra i promotori insieme all’Unione Industriale di Torino e all’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, risponde a una doppia esigenza: da un lato la scuola – nel caso in questione l’istruzione tecnica e professionale, che in Italia è un bacino essenziale degli iscritti a Ingegneria (più del 30%) e, in misura minore, degli iscritti ai percorsi scientifici - sempre più consapevole della necessità di adeguare contenuti e metodi didattici ai giovani nativi digitali e al loro bisogno di “imparare facendo” in ambienti tecnologici avanzati; dall’altro, il tessuto industriale, dove il settore della meccatronica avanzata, dell’automazione e della robotica ha sempre costituito la punta di diamante del Made in Italy torinese e del nostro export. Grazie a questo protocollo, in quattro anni sono stati investiti più di 600mila euro, provenienti da Camera di commercio, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Unione Industriale e Amma. La Provincia ha stanziato più di 120mila euro, grazie ai quali sono stati acquistati per tutte le scuole i robottini mobili Lego, utilizzati per le attività di orientamento verso le medie inferiori e per la didattica durante il primo biennio delle superiori, e sono stati aggiornati i docenti dei 16 Istituti scolastici coinvolti nel progetto (121 docenti per più di 200 ore di formazione). La parte prevalente delle risorse è stata utilizzata per l’installazione di 7 celle robotiche Comau in altrettante scuole della rete, con l’obbligo di renderle disponibili per gli altri istituti (comprese le scuole che non fanno parte dell’intesa) e in genere per il territorio. “Oggi a firmare la nuova intesa è la Città metropolitana” ha detto il vicesindaco di Torino Metropoli Alberto Avetta, “ma vogliamo ricordare il ruolo della Provincia di Torino, che è stata negli anni un interprete intelligente della consapevolezza di costruire ponti tra i mondi della scuola e dell’impresa. Il protocollo della robotica ne è uno degli esempi più avanzati, spesso citato anche dal Miur”. |
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PUGLIA: SCUOLE PARITARIE."NESSUNA DISCRIMINAZIONE" |
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Ancona, 2 febbraio 2015 - "Nessuna discriminazione per i bambini della scuola paritaria, ma solo una forte riduzione di possibilità di spesa che ha colpito l´intero Piano del Diritto allo studio, rivolto a tutti, sia bambini delle scuole statali e comunali sia bambini di quelle paritarie. E questo a causa degli stringenti vincoli del Patto di stabilità che ha inciso su tutte le politiche regionali, anche quelle relative a livelli essenziali di prestazioni e servizi minimi da garantire, come i servizi per il diritto allo studio. "Questo ha fatto sì che fino alla fine di novembre non fosse neppure certo che si sarebbe potuto assicurare copertura finanziaria al Piano annuale 2014 per il diritto allo studio, tanto che la relativa delibera è stata adottata solo l´ 11 dicembre 2014. "Con riferimento, poi,-continua l´assessore- all’importo del finanziamento assegnato per lo stesso anno, faccio notare che nel Bilancio di previsione 2014 era stato appostato sul capitolo “Interventi per le scuole dell’infanzia paritarie private senza scopo di lucro - uno stanziamento pari ad euro 1.000.000,00. Ma, in sede di assestamento di Bilancio, è stata disposta una compressione pari a circa il 30% degli stanziamenti su tutti i capitoli di spesa del bilancio autonomo regionale e, tra questi, sul capitolo in questione, il cui stanziamento è stato, conseguentemente, ridotto ad euro 700.000.00, cifra sensibilmente inferiore a quella assegnata negli anni precedenti. "Pur comprendendo le ragioni che hanno spinto la Fism a prendere posizione sul problema della riduzione degli stanziamenti, sorprende davvero il tono e la veemenza dell’attacco contro la Giunta guidata dal presidente Vendola. "Sorprendono anche le inesattezze contenute nel documento che, con tutta evidenza, ha l’unico obiettivo di sollevare un gran polverone su una vicenda che, invece, dovrebbe essere trattata con serietà, soprattutto perché riguarda istituzioni scolastiche paritarie, alle quali la Regione da sempre ha riservato attenzione e considerazione per l’importante ruolo educativo e sociale che svolgono a beneficio delle comunità. "La Fism dovrebbe avere la correttezza di riconoscere gli sforzi che la Regione in tutti questi anni ha fatto per salvaguardare rilevanti quote di contributi alle paritarie, nonostante la diminuzione dei fondi disponibili a causa delle generalizzate riduzioni dei trasferimenti dal Governo centrale e dei vincoli del patto di stabilità. La Fism, invece, vorrebbe assurdamente far apparire la Regione “insensibile” e pronta a discriminare i bambini che frequentano le paritarie. "Niente di più falso. "Infatti, le riduzioni “necessitate” delle disponibilità di bilancio, negli ultimi anni, non hanno riguardato solo il capitolo delle scuole dell’infanzia paritarie, ma anche quello del Diritto allo Studio in generale (scuole dell’infanzia statali e comunali). Tanto che, a fronte della riduzione di un milione e 200.000 per le paritarie, si registra una contrazione di tre milioni 200mila dei fondi relativi al Diritto allo studio per le statali e le comunali, che pure rappresenta per l´Istituzione regionale un impegno di valore costituzionale. "Entrando nel merito della questione, inoltre, è doveroso precisare che, a differenza di quanto è stato riportato dalla Fism, non tutte le scuole paritarie hanno perduto il contributo regionale per la mensa. "Quelle convenzionate con gli Enti locali anche per la mensa, ma a condizione che quest’ultima sia gestita direttamente dai Comuni come per le statali, hanno continuato, anche per il 2014 a fruire di contributi. In Puglia continuano a beneficiare del servizio, erogato con contribuzione regionale, esattamente 1.140 alunni di scuola dell’infanzia paritaria. "In sostanza, quest’anno, per le ragioni dette, non hanno ricevuto contributi per la mensa scolastica solo le scuole paritarie che gestiscono il servizio per proprio conto (le stesse, comunque, hanno ottenuto un contributo, seppur ridotto, per la gestione, pari a 667 euro a sezione). "Non è quello che la Giunta Vendola avrebbe voluto, ma in questi tempi di crisi rappresenta pur sempre un impegno significativo. "Infine non mi pare ineccepibile dal punto di vista dell´educazione democratica brandire l´arma del voto in relazione all´accoglimento di particolari esigenze. Nel nostro caso poi risulterebbe non votabile l´intero consiglio regionale uscente, dal momento che nessuno in sede di sessione di bilancio ha sollevato il problema. "Per parte nostra-conclude Alba Sasso- auspichiamo fortemente che nell’attuale esercizio finanziario si abbiano maggiori disponibilità e soprattutto minori “vincoli” per garantire forme adeguate di sostegno all’intero sistema scolastico pugliese." |
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FORMAZIONE PROFESSIONALE: CON I TAGLI DEL MINISTERO ALLA FORMAZIONE INIZIALE A RISCHIO UN COMPARTO CHE IN VENETO VALE 2.400 POSTI DI LAVORO” |
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Venezia, 2 febbraio 2015 - La formazione iniziale in Veneto funziona: oltre l’80% degli alunni dell’istruzione e formazione professionale (Iefp) della nostra Regione si è dichiarato ampiamente soddisfatto del corso frequentato, con punte del 90% per quelli del terzo anno. Piacciono il servizio di stage e i contenuti tecnico-professionali dei corsi. “Eppure il Ministero del Lavoro penalizza un sistema che funziona – sottolinea l’Assessore regionale al lavoro, formazione e istruzione, Elena Donazzan – diminuendo i fondi a disposizione per il 2014, con possibili pesanti ripercussioni su un settore che in Veneto dà lavoro a oltre 2.400 persone”. L’ultima proposta ministeriale, infatti, assegnerebbe al Veneto 25.754.035,87 euro, oltre 1 milione di euro in meno rispetto al 2013. Una ripartizione, peraltro, che è stata formulata tenendo conto dei dati trasmessi da alcune Regioni solo negli ultimi giorni e, quindi, ampiamente in ritardo rispetto alla scadenza prefissata del 30 settembre 2014. “L’aspetto più grave – continua Donazzan – è che i dati trasmessi all’ultimo minuto non superano le verifiche di congruità tra numero di iscritti e numero di qualificati. Mi chiedo, inoltre, se l’accettare dati trasmessi fuori termine e parzialmente incongruenti possa comportare nel futuro possibili conseguenze negative anche sulla correttezza e veridicità dell’intero sistema di monitoraggio dell’istruzione e formazione professionale, cui il Veneto risponde puntualmente con coerenza e precisione”. Il Veneto ha attivato un sistema di istruzione e formazione professionale pienamente efficiente e funzionante: il numero di iscritti ai percorsi Iefp tra il 2008 e il 2012 è più che raddoppiato (complessivamente i qualificati sono oltre 22.000) e molti al termine del corso hanno trovato un lavoro stabile o hanno avuto almeno un’esperienza di lavoro. I costi pubblici, inoltre, sono molto più contenuti rispetto al mondo della scuola e a quelli sostenuti dalla maggior parte delle altre Regioni italiane. Tuttavia, proprio per difficoltà di tipo finanziario, il sistema di Iefp del Veneto non può svilupparsi completamente con la piena attuazione dei percorsi di quarto anno. “Merito, qualità del servizio e rispetto delle regole non sono premiati da questa proposta di riparto dei fondi – conclude l’assessore veneto alla formazione – ma anzi le Regioni virtuose risultano penalizzate a vantaggio di realtà meno strutturate. Ciò avviene, peraltro, in quadro in cui l’autonomia regionale, anche in materia di politiche del lavoro e della formazione, è messa a rischio dal disegno di legge di riforma del Titolo V della Costituzione, che prevede l’ampliamento delle competenze legislative dello Stato a scapito di quelle regionali. Per questi motivi, ho inviato una nota al Presidente della Ix Commissione istruzione, lavoro, ricerca e innovazione, Emmanuele Bobbio, chiedendo di effettuare un’attenta valutazione e di intervenire per garantire l’equità e la correttezza del riparto”. |
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IMPARARE A RACCONTARE LA STORIA AL VIA LA PRIMA INTERNATIONAL WINTER SCHOOL DELL´UNIVERSITÀ DI PAVIA RELATORI DA TUTTO IL MONDO, PER UNA SETTIMANA DEDICATA ALLE NUOVE FORME NARRATIVE DEL PASSATO |
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Pavia, 2 febbraio 2015 - "Il racconto della storia: narrative, spiegazioni, lessici". Questo il titolo della prima International Winter School di Pavia (in programma dal 2 al 7 febbraio in Università), organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici e dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Il coordinatore del progetto è Elisa Signori, ordinario di Storia contemporanea all´Università di Pavia. Si tratta di un progetto che parla di storia, ma è di assoluta avanguardia. L´idea nasce dal fatto che la storia è scritta spesso in modo poco accessibile, per addetti ai lavori, oppure viene semplificata da libri divulgativi di giornalisti-storici, non sempre rigorosi, o ancora la si trova sui libri scolastici, non certo accattivanti. È un destino che nei Paesi anglosassoni è stato cambiato, grazie ad una tradizione di storici molto seri che si formano per diventare anche bravi scrittori e narratori efficaci. Ed è questo uno dei problemi sui quali si riflette nell’International Winter School, che adotta come lingua ufficiale dei seminari l´inglese. Nello specifico, l’International Winter School propone una riflessione a più voci su come si racconta la storia. L´obiettivo del corso è di valicare i confini specialistici delle singole discipline storiche, dalle antichistiche alle contemporaneistiche, per affrontare trasversalmente il tema della narrazione storica e delle narrative storiografiche. Inoltre, superando l’ambito europeo e occidentale, il corso dedica anche un’attenzione specifica agli spazi e alle storie extraeuropee, nonché ai modi di narrazione delle varie epoche. La settimana di scuola si struttura con relazioni al mattino aperte al pubblico (tenute tutte da professori stranieri di grande qualità e appeal) e seminari di approfondimento pomeridiani, tenuti da docenti dell´Università di Pavia per i corsisti iscritti. Molto interessanti sono anche i temi scelti per le conferenze del mattino, che vanno dai diversi modi di raccontare la storia - con le immagini, con la letteratura, con le epigrafi – alle carestie nei secoli, alla storiografia del il Sud del mondo, all´Europa, al confronto tra Occidente e Oriente e molto altro. E mercoledì 4 febbraio, alle 21, nell´Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri, ci sarà spazio anche per un incontro divulgativo, con Valerio Massimo Manferdi, che parlerà dello Storytelling. Molte sono le istituzioni coinvolte in questo ambizioso progetto dell´Università di Pavia: Leiden University, International Institute of Social History; Johns Hopkins University , Sais Europe at Bologna; Heidelberg Universität; Chiba University Tokyo; École Pratique des Hautes Études, Paris; University College Dublin, School of Economics; e naturalmente il Dipartimento di studi umanistici e il Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Università di Pavia, nonché il Collegio Ghislieri. |
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BOLZANO: RESE NOTE LE MATERIE DEGLI ESAMI DI STATO NELLE SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO |
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Bolzano, 2 febbraio 2015 - L’intendenza scolastica italiana ha reso note le materie degli esami di Stato nelle scuole secondarie di 2° grado (ex esami di maturità) oggetto di seconda prova scritta e quelle affidate ai commissari esterni. Gli esami finali della scuola secondaria di 2° grado (ex maturità) per l´anno scolastico 2014/2015 avranno inizio, sull´intero territorio nazionale, con la prima prova scritta d´italiano il prossimo 17 giugno 2015 alle ore 8.30, come stabilito dall´Ordinanza Ministeriale n. 43 del 6 agosto 2014. L´intendenza scolastica italiana ha reso note le materie della seconda prova scritta e quelle oggetto di colloquio affidate ai commissari esterni, per le scuole in lingua italiana della provincia di Bolzano (si veda allegato). Le materie sono state determinate dal Ministro dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca, con Decreto Ministeriale n. 39 del 29/1/2015, su proposta dei rappresentanti delle tre Intendenze scolastiche della provincia di Bolzano. I candidati che saranno impegnati negli esami di Stato saranno in totale n. 1143, così suddivisi: 873 candidati delle scuole a carattere statale, 238 candidati delle scuole riconosciute paritarie, 32 candidati esterni (privatisti). Le sedi degli esami di Stato, sono 15, 9 Istituti a carattere statale e 6 Istituti riconosciuti paritari. |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LE MODALITÀ DI RIASSICURAZIONE PER LE INONDAZIONE DEL REGNO UNITO |
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Bruxelles 2 febbraio 2015 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato, un regime di riassicurazione britanniche per garantire la disponibilità dei servizi, assicurazione casa a prezzi accessibili che copre i danni delle inondazioni legate . Il sistema (chiamato "Flood Re") stabilirà un pool di riassicurazione per l´elemento di rischio "alluvione" delle famiglie che sono considerati ad alto rischio di inondazione. Sarà in parte finanziato da un contributo settoriale, che potrebbe dare un vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti e contengono un elemento di aiuto di Stato. La Commissione ha tuttavia concluso che il regime è compatibile con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato per il fatto che tale copertura non può essere sufficientemente disponibile nel mercato privato e il piano corregge un fallimento del mercato, senza falsare indebitamente la concorrenza. M me Margrethe Vestager, Commissario per la politica di concorrenza, ha detto questo: "La decisione di oggi garantisce ai cittadini del Regno Unito che hanno più bisogno perché vivono in regioni vulnerabili alle inondazioni avranno accesso all´assicurazione contro i principali rischi di inondazione a un prezzo accessibile. Questo è un buon esempio di cooperazione che può svilupparsi tra la Commissione e gli Stati membri a sviluppare misure ´aiuto efficace per importanti obiettivi di ordine pubblico. " Nel mese di novembre 2014, il Regno Unito aveva notificato alla Commissione il suo piano per creare Flood Re, un pool di riassicurazione non profit contro il rischio di inondazioni, gestito e finanziato dagli assicuratori. Flood Re mira ad evitare un fallimento del mercato assicurazione casa in alcune zone, consentendo assicuratori a trasferire gli elementi più importanti di rischio "alluvione" la piscina in cambio di un premio fisso. I termini del piano consentono agli assicuratori di combinare rischio - saranno risarcire gli assicurati, come al solito per il rischio di alluvione trasferiti alla piscina e poi ottenere il rimborso dei costi con il nuovo regime. Allo stesso tempo, il sistema garantisce tariffe vantaggiose verso gli assicurati, vale a dire, ai consumatori finali, come i loro premi sono limitati in caso di assicuratori che partecipano al piano. Questa partecipazione è volontaria e gli assicuratori mantengono la capacità di riassicurare tali rischi sul mercato globale della riassicurazione. La piscina sarà completamente finanziato dall´industria britannica assicurazione casa se stessa, attraverso i premi ceduti da assicurazione e un contributo riscossa per ogni società di assicurazione che operano sul mercato, in base alla loro quota di mercato. Come Flood Re è l´unico rischio di alluvione riassicuratore che beneficiano di questo contributo, si potrebbe conferire un vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti e costituisce quindi un aiuto di Stato ai sensi delle norme comunitarie. La Commissione ha esaminato se tali aiuti potevano essere considerati compatibili con le norme del Trattato Ue, permettendo alcune categorie di aiuti promuovere obiettivi di interesse comune, a condizione che le distorsioni della concorrenza sono limitate. Essa ha concluso che il regime in questione facilita la fornitura di copertura assicurativa contro il rischio di inondazioni a un prezzo accessibile in aree in cui, altrimenti, non ci sarebbe la copertura o di copertura insufficiente . Si ritiene inoltre che l´aiuto fosse adeguato e proporzionato all´obiettivo perseguito. Inoltre, il sistema è aperto a tutte le aziende che offrono servizi di assicurazione casa nel Regno Unito, alle stesse condizioni, che ridurre al minimo la distorsione della concorrenza. Infine, il piano è una misura temporanea, che sarà gradualmente dopo un periodo stimato di 20-25 anni, dopo di che le condizioni di mercato dovrebbero consentire agli assicuratori a prezzo l´assicurazione di alluvione in base al rischio, ma che rimane livelli accessibili. Per garantire la sostenibilità del pricing risk-based per la casa di assicurazione / alluvione del genere, le autorità britanniche si sono impegnate a investire in questo periodo, nel settore delle infrastrutture per migliorare la gestione del rischio di alluvioni in Regno Unito. Così, un programma specifico per migliorare la protezione contro le inondazioni è atteso nel 2015-2016. Inoltre, un modello di valutazione del rischio di alluvione rapporto standard sarà fornita agli assicuratori, insieme con informazioni sugli effetti delle misure attuate in termini di resistenza e resilienza al fine di facilitare l´esame gestione del rischio di alluvione in contratti di assicurazione. La Commissione ha pertanto concluso che il regime era in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato. |
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, REGIONE TOSCANA STIPULA ACCORDO PER ACCESSO A ACQUA E ENERGIA |
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Firenze 2 febbraio 2015 - Armonizzare e rafforzare le attività di cooperazione internazionale per l´accesso all´acqua e alle risorse energetiche. E´ questa la finalità di fondo dell´accordo sottoscritto dalla Regione e dalla Fondazione toscana Water right and energy foundation. Regione e Fondazione si impegnano a sviluppare in maniera concertata azioni di aiuto concreto, ma anche di formazione, educazione, innovazione sulle tematiche legate all´acqua, alle relazioni acqua-cibo e acqua-salute. Il tutto facendo perno su una rete variegata che tiene dentro tanti soggetti della nostra realtà: enti locali , aziende , università, mondo dell´associazionismo. La dimensione del fabbisogno mondiale in termini di accesso all´acqua è imponente: oltre 1 miliardo di persone non ha accesso all´acqua potabile, e si stima che oltre 8 milioni di decessi all´anno siano da collegarsi a malattie legate alla difficoltà di approvvigionamento di acqua. Da tempo la Regione Toscana ha dunque inserito questa priorità nell´ambito delle sue attività di cooperazione internazionale. Un impegno questo, che da 13 anni viene perseguito anche da Wrf. Le radici della Fondazione vengono poste a partire dal 2002 e culminano nel 2005 con la creazione di una associazione promossa da Publiacqua, la società che gestisce il servizio idrico nel bacino del Medio Valdarno in Toscana, con il contributo degli Enti locali (una quarantina di comuni nelle province di Arezzo, Firenze, Pistoia e Prato) assieme alla società civile ed al mondo scientifico ed accademico. Dall´anno scorso l´associazione è diventata una Fondazione di partecipazione di cui è presidente Mauro Perini. Water Right and energy Foundation promuove progetti di cooperazione allo sviluppo in varie parti del mondo, dal Brasile al Senegal, interventi di informazione e sensibilizzazione sui temi del diritto di accesso all´acqua e della gestione sostenibile della risorsa idrica, attività di educazione ambientale nelle scuole, progetti di ricerca con la collaborazione dell´Università di Firenze ed incontri di formazione per la gestione delle infrastrutture costruite nel Sud del mondo attraverso i progetti di cooperazione stessi. In questi anni molto spesso le attività di Wrf si sono intrecciate con quelle della Regione Toscana. La stipula dell´accordo vuol dunque integrare e potenziare la realizzazione di progetti e iniziative che hanno lo stesso obiettivo. In particolare Regione e Wrf si impegnano a sviluppare azioni congiunte di livello internazionale per il sostegno all´accesso e alla gestione delle risorse idriche, l´integrazione delle azioni di cooperazione internazionale condotte con il sistema degli enti locali toscani e la partecipazione congiunta a bandi internazionali che abbiano per oggetto attività relative alle risorse idriche e energetiche. "L´attività internazionale sui temi dell´acqua e dell´energia - ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi - è un pilastro delle nostra cooperazione. Siamo infatti convinti che con l´accesso ai beni primari (insieme all´acqua, il cibo, la sanità, l´istruzione e il lavoro) si realizzi quella dignità che è fondamento di giustizia e di pace". "La costruzione di un piano di lavoro condiviso con la Water right and energy foundation. Permetterà di rafforzare l´impatto delle nostre azioni concrete nei territori del mondo dove un bene vitale come l´acqua viene a mancare. Ci aiuterà anche a sostenere iniziative sul terreno dell´educazione e della formazione, perché è importante portare l´acqua laddove manca, ma anche comunicare il valore di questo bene. Nei paesi ricchi si consumano anche 300 litri di acqua al giorno a persona. Molti di più di quanti ne occorrano. E´ necessaria una maggior consapevolezza dei bisogni e ridurre gli sprechi". |
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EMERGENZA SICCITÀ IN SARDEGNA CONVOCA L´AUTORITÀ DI BACINO: GLI INVASI SONO PIENI POCO PIÙ DELLA METÀ, MANCANO 400 MILIONI DI METRI CUBI D´ACQUA" |
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Cagliari, 2 febbraio 2015 - Negli invasi della Sardegna mancano 400 milioni di metri cubi di acqua rispetto all´anno scorso: a causa della scarsità di pioggia, le riserve idriche al 31 dicembre scorso sono pari a 1.103 milioni di metri cubi, ovvero il 56,3% della capacità complessiva autorizzata. I dati sono emersi durante il Comitato istituzionale dell´Autorita di Bacino che si è riunito con l´assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda per fare il punto della situazione. Dopo l´incontro - al quale hanno partecipato Abbanoa, Enas, Enel, tutti i Consorzi di Bonifica dell´Isola - saranno fissati incontri bilaterali fra il Distretto e, separatamente, Consorzi di bonifica, Enas e Abbanoa per mettere a punto la Disciplina di utilizzo delle risorse disponibili. "La principale criticità si registra a Ozieri Chilivani, tanto che nelle condizioni attuali non si potrà irrigare - dice l´assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda - È molto critica anche la situazione della Nurra, che vogliamo approfondire anche per vedere fino a che punto potremo utilizzare il recupero di acqua dai depuratori. Nurra e Ozieri sono sicuramente le due emergenze principali, insieme a Posada, ma la situazione è critica ovunque perché purtroppo non piove da aprile". Per intervenire sulla grave emergenza che si è venuta a creare, sono tre le linee d´azione: oltre alla messa a punto della disciplina di utilizzo della risorsa disponibile, si lavorerà anche sull´utilizzo delle acque reflue, nella misura in cui sarà possibile farlo, e pensando in modo più strutturato al futuro, su interventi infrastrutturali di connessione tra bacini che hanno acqua disponibile e bacini che invece scarseggiano. "Gli interventi di disciplina saranno immediati - assicura l´assessore Maninchedda - Nel frattempo ci auguriamo che piova ma dobbiamo prepararci al peggio e fare il massimo per contenere l´emergenza. Ovviamente i tempi per la realizzazione delle infrastrutture non sono brevi, per quelle più piccole bisogna mettere in conto almeno un anno, quelle grandi richiedono più tempo". Secondo l´esponente della Giunta Pigliaru il problema non sta nelle risorse perché "la manovra finanziaria ha già previsto una serie di interventi economici per le infrastrutture". Costi maggiori, invece, potrebbero richiedere "la depurazione dell´acqua da parte di Abbanoa, perché quando piove poco l´acqua è meno pulita, e il costo dell´energia da parte di Enas per il pompaggio e il sollevamento dell´acqua. Per risolvere questi altri due problemi - conclude l´assessore Maninchedda - stiamo cercando delle soluzioni rapide e adeguate". |
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PROTEZIONE AMBIENTE AMBIENTE IN SARDEGNA: 19 COMUNI SELEZIONATI PER IL CLUB DEGLI ECOCAMPIONI |
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Cagliari, 2 febbraio 2015 - Sono diciannove i comuni della Sardegna a cui il Comieco, il Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di carta e cartone, in base a un protocollo d´intesa sottoscritto con la Regione lo scorso luglio, ha dato la possibilità di aderire al Club dei Comuni Ecocampioni. Nei locali dell´assessorato regionale della Difesa dell´Ambiente, l´invito è stato formalizzato dall´assessore Donatella Spano e dal Responsabile Area Riciclo e Recupero di Comieco Roberto Di Molfetta ai rappresentati dei comuni che si sono distinti per un’efficace gestione della raccolta della carta e del cartone. "Siamo molto orgogliosi del fatto che ben 19 comuni si trovano già nelle condizioni di aderire al Club perché significa che questi territori hanno una percentuale di raccolta di almeno il 45% dei rifiuti urbani", dichiara l´assessore Donatella Spano. "Entrare in questo club significa incentivare la raccolta differenziata tramite la condivisione delle migliori esperienze a livello nazionale. Un´iniziativa importante, che può consentire ai comuni virtuosi di fruire di nuove opportunità tese al recupero dei rifiuti e di dare un segno alla cittadinanza dei risultati conseguiti grazie ai loro sforzi". Nei prossimi giorni i comuni individuati provvederanno a confermare l’adesione al club al fine di far decollare le iniziative previste. |
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AMBIENTE: FVG, APPROVATE LE LINEE D´INDIRIZZO SULLE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELL´AIA |
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Trieste, 2 febbraio 2015 - Su proposta dell´assessore all´Ambiente Sara Vito, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato le Linee di indirizzo sulle modalità di applicazione dell´Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia). Assieme alla Circolare ministeriale 22295/2014 del 27 ottobre 2014, le Linee costituiscono la direttiva per il servizio della Regione preposto all´istruttoria e al rilascio dell´Aia. Il provvedimento, spiega Vito, "si è reso necessario a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 46 del 2014, e della circolare ministeriale 22295 del 2014, in materia di emissioni industriali e più specificamente in merito alla prevenzione e alla riduzione integrata dell´inquinamento". La durata delle Aia in vigore alla data dell´11 aprile 2014, data di entrata in vigore del decreto legislativo 46/2014, è di fatto raddoppiata, come chiarisce la Circolare del Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, a corollario del nuovo assetto normativo della materia. "Con questo provvedimento - specifica l´assessore Vito - ci conformiamo a quanto richiesto dalla Circolare ministeriale, allineandoci alle altre Regioni: sarà possibile procedere alla proroga delle scadenze di legge delle Aia in vigore alla data dell´11 aprile 2014, per le quali non sia stato avviato il procedimento di riesame con valenza di rinnovo". "Rimane inoltre salva - prosegue Vito - la possibilità, riservata all´autorità competente al rilascio dell´Aia di disporre il riesame dell´autorizzazione stessa, di propria iniziativa, nel caso le visite ispettive dell´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente (Arpa) ne evidenziassero la necessità". "L´obiettivo della Regione - evidenzia l´assessore - è di sgravare le imprese da attività burocratiche e da oneri economici che possono essere ridotti, nel rispetto della normativa in vigore, nonché di garantire la sicurezza e il rispetto dell´ambiente". Novità anche per le garanzie finanziarie prodotte dalle attività che svolgono gestione di rifiuti. Infatti, perché l´Aia sia efficace, le fideiussioni devono essere prorogate fino alla nuova validità dell´Aia. Mentre il gestore è obbligato ad adeguare la durata della fideiussione entro 60 giorni prima della scadenza dell´Aia stessa. Inoltre, tra le novità introdotte dal decreto ministeriale c´è anche la presentazione di una relazione di riferimento al servizio regionale competente. Onere che la Giunta regionale del Fvg ha individuato con una data fissa per rendere chiaro e certo tale termine a carico delle aziende: entro il 7 maggio 2015 dovrà essere verificato l´obbligo di sussistenza di presentazione della relazione, ed entro il 7 giugno 2016 dovrà essere presentata l´istanza per la verifica della relazione stessa, se dovuta. |
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MARCHE, ANALISI DEL CLIMA 2014, UNO STUDIO CURATO DALL’ASSAM: ANNO RECORD PER LE TEMPERATURE E PIÙ PIOVOSO. |
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Ancona, 2 febbraio 2015 - Il 2014 è stato un anno record per le temperature: il più caldo, per le Marche dal 1961, con un valore medio di 14,5°C che supera di ben +1,3°C la media storica 1961-2000. È stato abbattuto anche il precedente record di 14,3°C che apparteneva agli anni 1994, 2007, 2012. Il 2014 è stato anche più piovoso rispetto alla norma, come i due anni precedenti: sono state registrate precipitazioni di 1007 mm, con un incremento del 20% rispetto al valore del quarantennio. Quello appena concluso è stato il settimo anno più piovoso dal 1961, ma il record aspetta ancora al 1976 con 1212mm. La rilevazione emerge dall’Analisi del clima 2014 curata dal Servizio agrometeo dell’Assam che svolge attività nel settore della meteorologia e climatologa, a servizio dell’agricoltura marchigiana e che dispone di una rete meteo regionale. “L’attività svolta dall’Assam, sul fronte della meteorologia, è particolarmente preziosa per consentire un uso oculato dei presidi fitosanitari in commercio e per attuare le migliori pratiche agronomiche in funzione dell’andamento atmosferico, così da impattare il meno possibile sugli equilibri naturali che regolano la vita nei campi – evidenzia l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina – Ma il lavoro è anche prezioso da un punto di vista scientifico, perché consente di mappare l’andamento climatico e di acquisire una banca dati di notevole interesse scientifico ed ecologico. Iniziative come queste qualificano l’attività dell’Agenzia che è nata proprio per assicurare servizi al mondo agricolo”. “Grazie al lavoro svolto quotidianamente dall´Assam - sottolinea Gianluca Carrabs, amministratore unico Assam - oggi siamo in grado di capire la gravità in cui versano non solo le Marche, ma tutto il nostro Paese. Ci dobbiamo render conto della sempre più drammatica emergenza clima e non agire è da irresponsabili. Quindi, sia come Regione Marche ma anche e soprattutto come Paese Italia, urge prevedere un piano di adattamento e mitigazione”. Secondo lo studio, condotto dall´Assam, con il 2014 sale a nove il numero di anni consecutivi più caldi della norma (l’ultimo anno più freddo è stato il 2005, con -0,5°C rispetto al quarantennio), a conferma del progressivo riscaldamento che stanno subendo le Marche (in linea con l’andamento globale) da qualche decennio. A livello mensile, tutti i mesi del 2014 (tranne luglio e settembre) hanno fatto registrare temperature medie in eccesso. Febbraio, con un valore di 9,3°C e un’anomalia di +3,8°C ha stabilito il nuovo record per lo stesso mese, sempre a partire dal 1961. Più contenute, invece, sono state le anomalie negli altri undici mesi. Ne consegue che tutte le stagioni del 2014 si sono rivelate più calde rispetto alla norma, passando dai +0,2°C della stagione estiva (comunque la più “fredda” degli ultimo otto anni) ai +2,3°C di quella invernale (la terza più calda dal 1961). Per quanto riguarda le precipitazioni, a differenza delle temperature sembrano subire un assestamento, dopo una graduale tendenza alla diminuzione avuta nell’ultimo trentennio. La prima parte del 2014, infatti, si è mantenuta sopra la norma: fino a luglio ha raggiunto un quantitativo di pioggia pari all’80% del totale atteso per l’intero anno, con punte del 90% in provincia di Pesaro e Urbino: mai, nelle Marche, era piovuto tanto nei primi sette mesi dell’anno, almeno negli ultimi 53 anni! Da agosto in poi, tutti i mesi (tranne settembre) hanno registrato valori inferiori alla media, con il dato eclatante di agosto, pari a -62% del totale medio mensile. Ne consegue che solo l’autunno ha fatto rilevare una (lieve) diminuzione delle precipitazioni (232mm), mentre nelle altre stagioni le differenze sono state tutte positive. In particolare la primavera, con un totale di 342mm e un incremento del +73%, è stata la più piovosa dal 1961, condizionata fortemente dagli eventi intensi di fine marzo e inizio maggio. |
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BOLZANO, TUTELA DEL BOSCO: MENZIONE PER DUE PROGETTI ALTOATESINI |
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Bolzano, 2 febbraio 2015 - E´ stato consegnato il 30 gennaio a Galtür in Austria il Premio alpino per la tutela del bosco, giunto alla nona edizione. Tra i menzionati anche due progetti presentati dall’Alto Adige (Valle Aurina e Latemar). Alla cerimonia ha partecipato l’assessore provinciale Arnold Schuler assieme a rappresentanti di Baviera, Cantone dei Grigioni, Tirolo, Carinzia, Lichtenstein e Vorarlberg. Con l´annuale Premio per la tutela del bosco la comunità di lavoro che raggruppa le associazioni forestali alpine intende dare il giusto riconoscimento a progetti considerati esemplari per il futuro sviluppo e la salvaguardia del bosco, uno dei pilastri delle aree di montagna. E anche l´Alto Adige figura in prima linea: sono molti i progetti di Comuni e associazioni altoatesine che hanno concorso al Premio con quelli degli altri territori dell´arco alpino. Nel suo intervento l´assessore provinciale Arnold Schuler ha ricordato che la tutela del bosco "non rappresenta solo un´assicurazione naturale contro i rischi idrogeologici, ma anche un motore economico dell´area di montagna, considerata l´importanza strategica del legname per l´energia rinnovabile e il materiale da costruzione." Tra i 20 progetti presentati sono state menzionate anche due iniziative altoatesine: il progetto scolastico della struttura sociopedagogica giovanile Explora di Brunico e Valle Aurina, in collaborazione con la stazione forestale di Campo Tures, che da cinque anni hanno avviato un´esperienza didattica con protagonisti i giovani studenti attraverso interventi di rimboschimento e protezione della fauna. Il secondo progetto menzionato è il percorso escursionistico naturale "latemar.Natura" che a quota 1600 metri offre 15 postazioni interrattive e tavole esplicative per sensibilizzare sull´ecosistema bosco. La superficie boschiva in Alto Adige supera i 370mila ettari e rappresenta circa il 50% della superficie complessiva del territorio. Tra le categorie forestali predominano l´abete rosso (oltre il 50%), seguito da boschi di larice e cembro (circa 30%). Oltre il 60% del bosco in Alto Adige è di proprietà privata, gli enti pubblici (Comuni e frazioni) sono titolari del 28% della superficie boschiva. |
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DIGA CHIASCIO: NEL 2018 IN ATTIVITÀ OPERA STRATEGICA PER SISTEMA IRRIGUO ED IDRICO UMBRIA |
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Perugia, 2 febbraio 2015 – "Nel giro di tre anni potrà entrare in attività l´invaso sul fiume Chiascio, opera fondamentale del sistema irriguo ed idrico dell´Umbria di cui fa parte anche la diga di Montedoglio sul fiume Tevere, già in esercizio e a servizio di un vasto territorio umbro e toscano". Lo ha sottolineato l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, in occasione dell´incontro organizzato dalla Regione Valfabbrica, insieme al Comune e all´Ente Acque Umbre Toscane, per fare il punto sull´iter delle opere di stabilizzazione e messa in sicurezza della diga di Casanova sul fiume Chiascio". "I lavori per il completamento della diga saranno avviati entro il giugno prossimo, con la conclusione prevista entro il 2018, per un importo complessivo di 43 milioni di euro, già finanziati dal Ministero delle Politiche agricole", ha detto ripercorrendo le varie tappe dell´iter fino al pronunciamento del Consiglio di Stato che, aggiudicando l´opera al raggruppamento di imprese umbre guidato dall´impresa Giovannini, ne ha sbloccato l´esecuzione. "Sono lavori indispensabili, che consentiranno l´effettiva entrata a regime della diga e delle adduzioni principali e, di conseguenza, l´immediato collegamento con i comprensori irrigui serviti. Al termine delle opere di stabilizzazione, infatti, si potrà procedere al graduale riempimento dell´invaso". La diga di Casanova, nel territorio comunale di Valfabbrica, che alimenta il sistema irriguo che interessa il Chiascio, è stata realizzata negli anni 80-90 con capacità di contenere, alla quota di massimo invaso, circa 186 milioni di metri cubi di acqua. Dalla diga – ha ricordato l´assessore - parte un primo ramo (sistema orientale), destinato ai territori della Valle Umbra tra Perugia e Spoleto (in corso di realizzazione fino al comune di Spello). Da realizzare un secondo ramo, per il quale è pronta la progettazione definitiva, a servizio della Media Valle del Tevere tra Perugia e Todi e un terzo ramo ad occidente verso il lago Trasimeno, anch´esso progettato a livello definitivo, che attraverserà i territori di Corciano, Piegaro, Panicale e servirà le valli dei torrenti Genna, Nestore e Caina. Le opere sono progettate e realizzate per il tramite dell´Ente Acque Umbre Toscane di Arezzo, cui compete anche la gestione operativa. "Contemporaneamente alla realizzazione degli invasi sul Tevere e sul Chiascio e delle adduzioni principali – ha detto ancora l´assessore Cecchini -, la Regione Umbria ha perseguito, in anticipazione rispetto alla definitiva disponibilità delle acque invasate dalle grandi dighe, la realizzazione delle opere irrigue di competenza regionale alle quali ogni azienda agricola servita può collegare i propri impianti di irrigazione". Le opere di irrigazione pubblica hanno interessato vari comprensori per un totale di 18.000 ettari di superficie irrigata, principalmente nei territori dell´Alta Valle del Tevere, del Trasimeno e della Valle Umbra. In particolare, per il comprensorio della Valle Umbra, per un totale di circa 6mila ettari, la Regione Umbria ha realizzato impianti irrigui in destra del Chiascio (nei territori di Torgiano, Bettona, Bastia); in destra del Topino, nelle zone Fiamenga e Maceratola (Foligno); nella Piana di Trevi e Montefalco; nella Piana di Spoleto e in destra e sinistra del Topino (nel territorio di Foligno). Nell´ultimo periodo di programmazione regionale, i Programmi di Sviluppo rurale – ha ricordato inoltre l´assessore - hanno contenuto finanziamenti per la realizzazione, l´adeguamento ed il miglioramento delle reti irrigue, con priorità alle reti interessate al collegamento con l´adduzione primaria dalla diga. "Nella sola Valle Umbra – ha spiegato – sono stati finanziati con 2 milioni di euro progetti per reti irrigue di immediato collegamento alla adduzione principale, che prevedono l´adeguamento dell´impianto in destra e sinistra del Chiascio nelle zone di Brufa e Torgiano e di quello in destra del Topino nella zona di Cave di Foligno". "Con l´intervento sull´invaso del Chiascio – ha concluso – mettiamo a segno uno degli obiettivi strategici della programmazione regionale: le opere di completamento della diga, infatti, sono indispensabili affinché i territori interessati possano effettuare i prelievi di acqua dalla condotta di adduzione primaria dalla diga di Casanova, condizione di fondamentale importanza sia per le aziende agricole, in termini di certezza e continuità della disponibilità della risorsa idrica, sia per il territorio in generale, in termini di risanamento ambientale e di fruibilità naturalistica del sistemi fluviali, che, in tal modo, restano liberati dai continui e consistenti attingimenti". |
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SARDEGNA: PASSI IN AVANTI SUL CONFRONTO PER LE BONIFICHE |
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Cagliari, 2 febbraio 2015 - Vanno avanti a ritmi serrati i lavori per dare il via alle bonifiche dei siti industriali della Syndial a Macchiareddu e Porto Torres. L´assessore della Difesa dell´Ambiente, Donatella Spano, ha incontrato nuovamente i responsabili della società. Nel corso del faccia a faccia, ieri sera è stato affrontato il progetto di riqualificazione del sito di Assemini in cui Syndial è presente con lo stabilimento e la Salina Contivecchi. In particolare sono stati analizzati gli interventi di bonifica e di riconversione che riguardano la falda e le aree compromesse (aree interne allo stabilimento, l´Area Isola 5, Is Campus, l’area esterna limitrofa e il deposito costiero). Durante l´incontro, la società ha dichiarato di aver trasmesso la documentazione necessaria per l´acquisizione del parere richiesto dal Ministero dell´Ambiente sull´assoggettabilità a Via per le bonifiche dell´area. Di conseguenza, il parere sarà rilasciato dall´assessorato in tempi brevissimi. Questa mattina si è invece riunito il tavolo tecnico per il progetto di bonifica del Sin (sito di interesse nazionale) di Porto Torres. "Prosegue senza sosta il lavoro sulle bonifiche - ha spiegato l´assessore Spano - che è continuato anche oggi con un incontro tecnico molto dettagliato e proficuo. Stiamo lavorando, in un percorso condiviso anche con la Provincia di Sassari e l´Arpas, per arrivare in fretta alla conclusione del procedimento sulla bonifica della falda, in modo che il Ministero emetta il decreto di approvazione definitiva in tempi rapidi. A breve inoltre apriremo il confronto con le istituzioni territoriali a cui sarà illustrato nel dettaglio il progetto Nuraghe, al fine di accelerare l’espressione del parere di competenza degli enti". |
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ASSESSORE PUGLIA: I RIFIUTI NON SIANO TORMENTO DA CAMPAGNA ELETTORALE |
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Bari, 2 febbraio 2015 - “Vedo crescere l´interesse attorno alla materia dei rifiuti in questo frangente elettorale e me ne dispiaccio per due motivi: il primo è che, evidentemente, avrei preferito che l´interesse, la partecipazione e lo scambio di punti di vista costruttivi sulla materia fosse iniziato con la legislatura che si va chiudendo per rendere più efficaci li sforzi di questo governo regionale sulla materia. Il secondo motivo di dispiacere è legato al fatto che fondare una campagna elettorale sul tema dei rifiuti non in chiave costruttiva di scelte da compiere o di vie da imboccare ma in termini di mistificazione della realtà, è una cosa inaccettabile”. A dichiararlo l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro. “Anche ammettendo che la ricerca del nemico da additare alle masse per vincere le campagne elettorali sia una strategia, essa non può cambiare ad esempio, il contenuto di un decreto del presidente della Repubblica sulla perimetrazione degli Aro che chiede di approfondire le motivazioni e non lancia ´ordigni nucleari´ sulla governance regionale, come si vorrebbe far passare. Non posso inoltre accettare – prosegue Nicastro – che il tema dell´ecotassa diventi di colpo di attualità, dopo che la legge del 2011 è stata differita per ben tre volte dal Consiglio e che nello scorso autunno ho sottoposto all´assemblea il tema senza che le eminenti voci che oggi si levano facessero sentire il minimo segnale”. “Francamente la tendenza a fare una discussione volutamente confusionaria sui temi, più o meno consciamente ignorando funzioni e competenze dei soggetti coinvolti è un esercizio che non si addice a chi per ben cinque anni ha partecipato da protagonista ad una assemblea legislativa regionale. Questo non fa che restituire una idea della politica che alimenta il qualunquismo, nella quale nessuno mai è responsabile delle proprie azioni, in cui si può dire qualunque cosa senza verifiche o riscontri, pur di guadagnare un titolo o una foto. I freni e i legacci – conclude Nicastro – che in questi anni hanno rallentato la Puglia sono anche in questi atteggiamenti”. |
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