|
|
|
LUNEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Marzo 2015 |
 |
|
 |
GIUSTIZIA EUROPEA: IL LUSSEMBURGO È VENUTO MENO AL SUO OBBLIGO DI PREVENIRE UN UTILIZZO ABUSIVO DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO PER I LAVORATORI SALTUARI DELLO SPETTACOLO |
|
|
 |
|
|
Lussemburgo, 2 marzo 2015 - Il diritto lussemburghese non prevede infatti alcuna ragione obiettiva che giustifichi l’utilizzo di una successione di siffatti contratti Al fine di prevenire l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato («Ctd»), l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato impone agli Stati membri, in assenza di norme equivalenti per la prevenzione degli abusi, di indicare le ragioni obiettive per la giustificazione del rinnovo dei contratti o di determinare la durata massima totale dei contratti o il numero dei loro rinnovi. Il diritto lussemburghese prevede che la durata dei Ctd non può, per un medesimo dipendente, superare i 24 mesi, inclusi i rinnovi. Un’altra disposizione del diritto lussemburghese stabilisce, tuttavia, che i Ctd conclusi per i lavoratori saltuari dello spettacolo possono essere rinnovati più di due volte, anche per una durata totale superiore ai 24 mesi, senza essere considerati per questo come contratti a tempo indeterminato («Cti»). Al riguardo, il Lussemburgo adduce come giustificazione che i lavoratori saltuari dello spettacolo partecipano a progetti singoli e circoscritti nel tempo, per cui le esigenze provvisorie dei datori di lavoro in materia di assunzione costituiscono una «ragione obiettiva» che giustifica il rinnovo dei Ctd. La Commissione ritiene che il diritto lussemburghese non prevede alcuna ragione obiettiva che consenta di prevenire l’utilizzo abusivo di una successione di Ctd conclusi con i lavoratori saltuari dello spettacolo. Essa ha, dunque, proposto un ricorso per inadempimento contro il Lussemburgo dinanzi alla Corte di giustizia. Con la sentenza odierna, la Corte considera che il rinnovo di Ctd successivi con i lavoratori saltuari dello spettacolo non è giustificato, nel diritto lussemburghese, da una «ragione obiettiva»: infatti, il Lussemburgo non ha chiarito in che modo la normativa nazionale esiga che i lavoratori saltuari dello spettacolo esercitino attività di natura temporanea. In tal modo, i datori di lavoro possono concludere una successione di Ctd con i lavoratori saltuari dello spettacolo per soddisfare non solo esigenze temporanee, ma anche esigenze permanenti e durevoli in materia di personale. Pur supponendo che il diritto lussemburghese persegua l’obiettivo invocato dal Lussemburgo (di assicurare una certa flessibilità nonché vantaggi sociali ai lavoratori saltuari dello spettacolo, consentendo ai datori di lavoro di assumere tali lavoratori in modo frequente in base a Ctd), siffatto obiettivo non dimostra la sussistenza di circostanze precise e concrete che contraddistinguano l’attività dei lavoratori saltuari dello spettacolo e, quindi, giustifichino in tale contesto particolare l’utilizzo di una successione di Ctd. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CINEMA: GIORNATE EUROPEE SU ECOSOSTENIBILITÀ. FIRINO, FILM COMMISSION PIENAMENTE OPERATIVA |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 2 marzo 2015 - Sono iniziati con l´intervento dell´assessore regionale Claudia Firino i lavori della Xii edizione delle Giornate Europee del Cinema e dell´Audiovisivo, all´Hotel Regina di Cagliari, dedicate al confronto europeo sul tema della sostenibilità del´industria cinematografica. "Salutiamo con queste giornate la piena operatività della Fondazione Sardegna Film Commission, autrice di questo importante progetto dalla natura trasversale che interessa, oltre alla cultura, l´economia e l´ambiente. Inserirsi in un contesto europeo è un valore aggiunto, in quanto consente ai talenti e alle maestranze della Sardegna di confrontarsi e contaminarsi con realtà simili nel resto d´Europa", ha dichiarato l´assessore Firino, sottolineando che la Film Commission regionale è pronta a facilitare e fornire servizi alle produzioni che intendono realizzare cinema in Sardegna. L´evento fa parte del progetto Heroes 20.20.20. Sviluppato dalla Film Commission con il Servizio Energia dell´Assessorato regionale dell´Industria e Sardegna Ricerche, e mira al rafforzamento di una filiera integrata delle industrie creative in Europa con un chiaro orientamento verso la sostenibilità sociale, ambientale ed economica. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
POLITICHE GIOVANILI: ASSESSORE ABRUZZO PRESENTA "FOCUS ON SOCIAL-E" INIZIATIVA RIVOLTA AD ASPIRANTI VIDEOMAKERS PER IL SOCIALE |
|
|
 |
|
|
Pescara, 2 marzo 2015 - "Focus on social-e: accendi la tua idea", progetto confinanziato dala Regione attraverso l´Avviso pubblico "Abruzzo Giovane" e promosso dall´associazione culturale "Tiziana Fagnani" di Spoltore insieme al Centro Servizi per il Volontariato di Pescara ed all´associazione culturale "Prometheus Events", è stato presentato, questa mattina, in Regione, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa. All´incontro con i giornalisti ha preso parte, tra gli altri, l´assessore con delega alle Politiche giovanili, Marinella Sclocco, che ha avuto modo di ricordare come questa iniziativa sia la prosecuzione ideale di un progetto della Regione che, nel 2012, grazie a fondi regionali ed europei, ha consentito di formare venticinque giovani come operatori video per il sociale dando loro un importante sbocco lavorativo. "Oggi diamo il via alla seconda parte del progetto - ha confermato Marinella Sclocco - tanto è vero che, a partire dal prossimo 11 marzo, sarà attivato un centro di aggregazione giovanile rivolto ad under 35 che formerà i ragazzi in attività di video ed audio editing multimedia publishing per il sociale". I ragazzi, alla fine del percorso, saranno chiamati a realizzare un cortometraggio a tematica socio-educativa che, in estate, andrà in onda sulle emittenti televisive locali. A ottobre, poi, un contest on line, aperto anche a giovani di altre regioni, offrirà l´opportunità di accendere la propria creatività con foto e video e vincere in premio una Canon 1200D con obiettivo 18-55 Mm stabilizzato. "Questo progetto, unito ad altre iniziative - ha affermato l´assessore Sclocco - dimostra come la Regione abbia messo al centro le politiche giovanili. Tra l´altro, - ha spiegato - non è un caso che i cosiddetti fondi Meloni consentiranno di realizzare a L´aquila un centro di aggregazione giovanile mentre a breve verrà pubblicato un bando dedicato ai Comuni che intendano sostenere i centri di aggregazione giovanile. Ci sono a diposizione fondi nazionali per circa 170 mila euro. Non sono tanti - ha concluso l´assessore - ma possono permettere di incidere positivamente sulla migliore viivilità delle nostre città". All´odoerna conferenza stampa hanno preso parte anche l´assessore alle politiche giovanili del Comune di Spoltore, Chiara Trulli, il regista Silvano Torrieri che dì fungerà da tutor per gli aspiranti operatori e Matteo Di Nicola in rappresentanza dell´associazione Tiziana Fagnani di Spoltore. Per informazioni ed adesioni (che dovranno pervenire entro e non oltre il 7 marzo prossimo), è possibile scaricare le domande di iscrizione dal sito www.Associazionetizianafagnani.org inviandole compilate alla seguente email: associazionetizianafagnani@gmail.Com |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
"ANIMALI NELLA GRANDE GUERRA": LE RIPRESE IN TRENTINO IL DOCUFILM DI FOLCO QUILICI È PRODOTTO DA MARIO ROSSINI PER RED FILM E SOSTENUTO DA TRENTINO FILM COMMISSION |
|
|
 |
|
|
Trento, 2 marzo 2015 - Durante la Prima guerra mondiale cavalli, cani, muli, asini, colombi viaggiatori e tanti altri animali vennero mandati a soffrire e a morire insieme ai soldati al fronte. "Animali nella Grande Guerra" è un docufilm diretto da Folco Quilici e prodotto da Mario Rossini per Red Film, con il supporto di Trentino Film Commission, che mette al centro delle vicende non gli esseri umani ma tutti gli animali che sono stati impiegati per la macchina militare del conflitto. In Trentino, fra la fine di febbraio e l´inizio di marzo, si gireranno alcune scene nelle trincee che sovrastano Rovereto (all´imbocco della Vallarsa) e in Valsugana (a Grigno); sul set sarà presente il documentarista Marino Maranzana, che collabora con Quilici. Il progetto ha ottenuto la concessione del logo ufficiale delle "Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale", iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed il patrocinio dello Stato Maggiore dell´Esercito. Nella Prima guerra mondiale, accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, buoi, cani, cavalli, maiali, piccioni vennero utilizzati per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e per il sostentamento delle truppe. I cavalli impiegati sui vari fronti di guerra furono alcuni milioni, adibiti ai traini dei cannoni e ai carri per le colonne di salmerie. Il mulo si rivelò preziosissimo per il trasporto dei bagagli in alternativa ai carri, i cani vennero utilizzati sia come guardia che come mezzo di trasporto, i colombi viaggiatori portavano messaggi, mentre altri volatili vennero utilizzati per il rilevamento di gas nell’aria. In "Animali nella Grande Guerra" il documentarista e giornalista italiano Folco Quilici, esperto in materia storica e sincero animalista, ci introdurrà nel mondo inesplorato degli animali al fronte, un racconto anticonvenzionale del drammatico conflitto, che ricostruirà ricordi, storie, episodi di vita vissuta del rapporto, dentro e fuori la trincea, tra uomini e animali, tra incredibili momenti di assoluta serenità e tenerezza, alternati allo sfondo di in uno dei più tragici periodi della storia contemporanea. Folco Quilici (Ferrara 1930) I suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare, sono stati distribuiti nel mondo: "Sesto Continente" (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), "Ultimo Paradiso" (Orso d´Argento al Festival di Berlino del 1956), "Tikoyo e il suo pescecane" (Premio Unesco per la Cultura del 1961), "Oceano" (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), "Fratello Mare" (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e "Cacciatori di Navi" (Premio Umbria Fiction, 1992). Nei cinema e non solo in Italia, altri suoi film sono stati: "Dagli Appennini alle Ande" (1959) che vinse la "Concha de plata" al Festival Internazionale di San Sebastian, e "Il Dio Sotto la Pelle" (1974". Tra i suoi film di medio metraggio di particolare impegno, furono presentati fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia: "Paul Gauguin" (1957) e "L’angelo e la Sirena" (1980). Da ricordare inoltre "Botticelli, una nuova primavera" (1982). Nel 1970 ha editato tre film "Firenze 1000 giorni", sull’alluvione del 1967 e l’opera di salvezza del suo patrimonio culturale. Folco Quilici ebbe la nomination all’Oscar nel 1971 per "Toscana", uno dei quattordici film de "L’italia dal Cielo" alla quale hanno collaborato nomi di massimo prestigio come Calvino, Sciascia, Silone, Praz, Piovene, Comisso. Nel 2000, per la rete televisiva franco-tedesca Arté ha prodotto e diretto i lungometraggi "Kolossal" (1999/2000) e "Il Mondo di Pinocchio" (2002). Nel 2004, per il Luce, il lungometraggio "L’impero di Marmo" (Premiato al Festival Internazionale del Cinema Archeologico Agon, Grecia, nel 2006) e il film-documentario "L’ultimo Volo" (Premio Acqui Storia 2010). Successivamente "Lazio – Paesaggio e Storia" (Premio Bellezze d’Italia 2012). L’attività di Folco Quilici nel campo del cinema culturale, ha trovato inoltre, in Italia e all’estero, vasto spazio in programmi televisivi in più puntate. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CULTURA - TORNA "DOC IN TOUR", DA BOLOGNA A RIMINI PASSANDO PER PARMA, RASSEGNA DI DOCUMENTARI NELLE SALE DELL´EMILIA-ROMAGNA. IN QUESTA NONA EDIZIONE DAL 1 MARZO AL 31 MAGGIO 20 FILM CIRCUITERANNO IN 46 SALE CINEMATOGRAFICHE DELLA REGIONE. MEZZETTI: "UN TASSELLO IMPORTANTE PER UNA TERRA DI CINEMA CHE VOGLIAMO VALORIZZARE SEMPRE MEGLIO" |
|
|
 |
|
|
Bologna, 2 marzo 2015 – Venti documentari selezionati, 46 sale coinvolte in 37 località delle regione, da Bologna a Rimini passando per Parma, 222 passaggi in tre mesi di rassegna: sono alcuni numeri della rassegna “Doc in Tour – Documentari in Emilia-romagna”, la cui nona edizione prenderà il via l’1 marzo e si protrarrà fino al prossimo 31 maggio. Doc in Tour è il frutto di un lungo processo creativo e produttivo che ogni anno presenta il meglio della produzione documentaristica locale, punto di eccellenza dell´Emilia-romagna. Gli ottomila spettatori della passata edizione confermano quanto questa rassegna, unica in Italia, sia ormai pienamente consolidata. La rassegna rappresenta un importante tassello all´interno di un sistema che vedrà, a partire dalla metà di quest´anno, con l´attuazione della legge regionale n. 20 del 2014 sul cinema e l´audiovisivo, la Regione Emilia-romagna impegnata ad attrarre sul territorio tutte le fasi della filiera: dal processo creativo fino alla distribuzione in sala, passando per la produzione cinematografica. Da quest´anno le eccellenze produttive regionali avranno modo di confrontarsi e di arricchire il pubblico, valorizzare le proprie risorse e crescere in campo professionale. “Doc in Tour – commenta l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti - è un progetto nato allo scopo di diffondere nelle sale della regione l´eccellenza del documentario ideato e prodotto dai nostri migliori autori, ma è anche uno degli aspetti della fertilità creativa di questo territorio in ambito cinematografico. L’emilia-romagna è terra di cinema e col nostro sostegno vogliamo accompagnare e valorizzare questa importante vocazione. Già in occasione del prossimo Expo vogliamo essere in grado di poter mostrare quale sia il reale peso che l’Emilia-romagna ha avuto per il cinema mondiale, ma anche il ruolo che può ancora esercitare con la produzione attuale, anche in campo documentaristico, il genere migliore per raccontare noi stessi e il mondo che ci circonda”. Anche quest’anno Doc in Tour proporrà documentari selezionati tra opere di autori o case di produzione emiliano-romagnole, o con temi che riguardano la regione. Le sale cinematografiche regionali che ospitano l’iniziativa appartengono al circuito Fice, che riunisce i cinema d’essai, o sono sale gestite dai Comuni. L’iniziativa è unica in Italia per il rapporto che ha saputo instaurare tra i film documentari (spesso non distribuiti oppure relegati in festival o canali tv tematici) e il pubblico delle sale cinematografiche. I film in programma I 20 documentari di quest’anno offrono spunti di riflessione su differenti tematiche: da storie di paesi e conflitti lontani (“Kevin - will my people find peace?” ; “Quello che resta”; “Stolica/sedia”; “Striplife”) a storie e memorie d´Italia (“Il cielo capovolto. 7 giugno 1964, lo scudetto del Bologna”; “Italiani veri”; “Questa non è una esercitazione”; “Il treno va a Mosca”; “Vacanze al mare”). Dai ritratti di donne forti e coraggiose (“Eco de Femmes”; “Mulheres”) a spaccati di vita tra cronaca e racconto (“Il futuro è troppo grande”; “Merci de me répondre”; “Vite al Centro. Storie di commesse nell´epoca dei centri commerciali”). Dai racconti di impegno sociale (“Arctic spleen”; “La beauté c´est ta tête”) ai ritratti di artisti del nostro tempo (“L´altro Fellini”; “Francesco Guccini. La mia Thule”; “L´orchestra. Claudio Abbado e i musicisti della Mozart”; “Paese mio”). La rassegna Quattro i promotori: Regione Emilia-romagna, Fice Emilia-romagna (Federazione italiana cinema d’essai), D.e-r, Associazione dei documentaristi emiliano-romagnoli e Progetto Fronte del Pubblico/fondazione Cineteca di Bologna. La rassegna è curata da Anna Di Martino e Davide Zanza. La Fice Emilia -Romagna cura la gestione operativa, organizzativa, la promozione e i rapporti con le sale d´essai. Tutte le informazioni relative al programma con schede dettagliate dei documentari e relativi trailers possono essere consultati sul sito http://cultura.Regione.emilia-romagna.it/cinema e sulla relativa pagina Facebook. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GIUSTIZIA EUROPEA: IL COSTO DEL DIRITTO, CHE DEV’ESSERE VERSATO ALL’AUTORE IN OCCASIONE DELLE VENDITE SUCCESSIVE DI UN’OPERA D’ARTE DA PARTE DI UN PROFESSIONISTA, PUÒ ESSERE SOSTENUTO IN DEFINITIVA SIA DAL VENDITORE SIA DALL’ACQUIRENTE |
|
|
 |
|
|
Lussemburgo, 2 marzo 2015 - Sebbene, secondo il diritto dell’Unione, il debitore del diritto sulle successive vendite sia in linea di principio il venditore, gli Stati membri sono liberi di definire un altro soggetto tra i professionisti contemplati dalla direttiva 2001/84 Il diritto sulle successive vendite è definito da una direttiva dell’Unione come il diritto dell’autore di un’opera d’arte originale di percepire una percentuale sul prezzo ottenuto per ogni vendita successiva alla prima. Tale diritto si applica a tutte le vendite successive che comportano l’intervento, in qualità di venditori, acquirenti o intermediari, di professionisti del mercato dell’arte (case d’asta, gallerie d’arte e, in generale, commercianti di opere d’arte). La Christie’s France, controllata francese della multinazionale Christie’s, organizza regolarmente vendite all’asta di opere d’arte. Alcune di queste vendite comportano la riscossione di un diritto sulle successive vendite. Le condizioni generali di vendita della Christie’s France prevedono che, per alcuni lotti indicati nel suo catalogo, essa percepisca da parte dell’acquirente, a nome e per conto del venditore, la somma corrispondente al diritto sulle successive vendite. Il syndicat national des antiquaires (Sna) ritiene che, ponendo il diritto sulle successive vendite a carico dell’acquirente, le condizioni generali della Christie’s France costituiscano un atto di concorrenza sleale. Secondo la Christie’s France, invece, la direttiva stabilisce senza ulteriori precisazioni o limitazioni che il diritto sulle successive vendite è a carico del venditore, senza quindi escludere una modifica convenzionale dell’onere del pagamento di tale diritto. Investita della controversia, la Cour de cassation francese chiede alla Corte di giustizia se il venditore debba sopportare sempre in definitiva il costo del diritto sulle successive vendite o se sia possibile derogare convenzionalmente a tale regola. Nell’odierna sentenza la Corte dichiara che gli Stati membri sono i soli a poter determinare il debitore del diritto sulle successive vendite. Sebbene la direttiva stabilisca che il debitore del diritto sulle successive vendite sia in linea di principio il venditore, essa prevede tuttavia una deroga a tale principio e lascia quindi gli Stati membri liberi di definire un altro soggetto tra i professionisti contemplati dalla direttiva 2001/84, che, in via esclusiva o solidale con il venditore, sarà tenuto a pagare il diritto. Il debitore in tal modo designato dalla normativa nazionale è libero di concordare con qualunque altro soggetto, compreso l’acquirente, che quest’ultimo sopporti in definitiva, in tutto o in parte, il costo del diritto sulle successive vendite, purché un tale accordo non pregiudichi gli obblighi e la responsabilità incombenti al debitore nei confronti dell’autore. La Corte sottolinea che tale deroga è conforme all’obiettivo della direttiva che consiste nel mettere fine alle distorsioni di concorrenza nel mercato dell’arte, pur essendo tale armonizzazione limitata alle disposizioni nazionali che più direttamente si ripercuotono sul funzionamento del mercato interno. Infatti, se è vero che la realizzazione di tale obiettivo così delimitato richiede di prevedere il soggetto tenuto al pagamento del diritto sulle successive vendite, nonché le regole riguardanti il relativo importo, altrettanto non può dirsi per quanto riguarda l’individuazione del soggetto che ne sopporterà in definitiva il costo. La Corte non esclude che tale deroga possa produrre un certo effetto distorsivo sul funzionamento del mercato interno. Tuttavia, tale effetto è soltanto indiretto, essendo prodotto da adattamenti convenzionali realizzati indipendentemente dal pagamento dell’importo del diritto sulle successive vendite, al quale il debitore resta tenuto. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ARCHEOLOGIA: ACCORDO FRA EGITTO E MUSEO CIVICO DI ROVERETO |
|
|
 |
|
|
Trento, 2 marzo 2015 - L´assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini ha incontrato a Trento il ministro delle antichità della Repubblica araba d’Egitto Mamdouh El Damati, accompagnato da Mostafa Amin Mostafa, Segretario Generale del Consiglio delle antichità egizie, che domani firmeranno una convenzione con il Museo Civico di Rovereto, volta alla valorizzazione del patrimonio archeologico egiziano. "Si tratta di un momento importante per il mondo della cultura trentina e per la nostra provincia - ha detto l´assessore Tiziano Mellarini - che si apre a progetti di ampio respiro, sottolineando la voglia di essere dinamica e di internazionalizzarsi". Tutto nasce dal lavoro di Maurizio Zulian, collaboratore del Museo Civico, che in anni di attività, ha documentato i più importanti siti archeologici egiziani, raccogliendo oltre 30.000 immagini. Un patrimonio senza eguali che sarà raccolto in nuovo sito internet, creato e gestito dal Museo Civico, che diffonderà in Europa le attività del Consiglio supremo delle antichità. Si tratta dell´estensione di una precedente convenzione del 2004 che consegnerà al Museo Civico di Rovereto un ruolo di capofila per le altre realtà, nazionali ed internazionali, università o privati, che intendano avvicinarsi allo sconfinato patrimonio archeologico del Medio Egitto. Con questa convenzione - ha detto Mellarini - il nostro contesto culturale si arricchirà di un prezioso tassello che rimanda all’enorme patrimonio culturale egiziano, terra che ha regalato al mondo mirabili esempi di architetture e opere ingegneristiche e artistiche che ancora oggi sono ampiamente apprezzate e oggetto di stupore per la loro ingegnosità". L´assessore ha quindi ringraziato Giulia Fiorini, presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto, anche lei presente all´incontro e quanti hanno collaborato alla riuscita dell´iniziativa. "Si tratta di un modello di scambio e collaborazione scientifica - ha detto Mellarini - che va nella direzione da me più volte auspicata, ovvero di aprire la cultura trentina e la rete museale locale a sinergie con mondi diversi. Questo è un esempio concreto di come la cultura sappia aprire gli orizzonti e mettere in collegamento terre e tradizioni tra loro distanti". "Una caratteristica del nostro lavoro - ha detto la presidente Fiorini - è quella di essere al servizio della comunità e spesso, nelle nostre attività, coinvolgiamo le istituzioni e i privati. Siamo soddisfatti per questa convenzione - ha aggiunto - che riconosce il lavoro pioneristico di Maurizio Zulian e del Museo Civico di Rovereto." |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IN MOSTRA AL PAC DI MILANO “STARDUST”, LA GRANDE FOTOGRAFIA DI DAVID BAILEY 1 MARZO - 2 GIUGNO 2015 |
|
|
 |
|
|
Milano, 2 marzo 2015 - E’ stata inaugurata al Pac Padiglione d’Arte Contemporanea la personale dedicata a David Bailey, uno dei fotografi più influenti al mondo, che ha dato un contributo eccezionale alle arti visive. Attraverso gli oltre 300 scatti in mostra, Stardust celebra uno dei più grandi fotografi viventi e offre al pubblico uno sguardo inedito su un artista iconico, che ha ritratto in modo creativo e sempre stimolante soggetti e gruppi, catturati nel corso degli ultimi cinque decenni: molti di loro famosi, alcuni sconosciuti, tutti coinvolgenti e memorabili. Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura e Tod’s, la mostra segna l’inizio di una collaborazione pluriennale tra la prestigiosa azienda internazionale e il Pac Padiglione d’Arte Contemporanea per la produzione di grandi mostre sugli artisti protagonisti del nostro tempo. "Uno scatto in avanti nella collaborazione tra il Comune di Milano e Tod’s, che da oltre dieci anni sostiene l’attività del Pac e che ha recentemente rinnovato la propria partnership con la kunstalle milanese dedicata all´arte contemporanea per altri quattro anni. - ha dichiarato l´assessore alla Cultura Filippo Del Corno - Una mostra, questa, dedicata al grande artista e fotografo David Bailey, che conferma la vocazione del Pac ai grandi progetti espositivi di respiro internazionale e, al tempo stesso, trasforma il rapporto con Tod´s in una vera e propria condivisione di intenti e di progetti comuni, nel segno della conoscenza e della diffusione di tutti linguaggi della nostra contemporaneità". Universalmente riconosciuto come uno dei padri fondatori della fotografia contemporanea, David Bailey (Londra, 1938) è l’autore di alcuni tra i ritratti più iconici degli ultimi cinque decenni. I suoi primi lavori hanno definito, e allo stesso tempo catturato, l´atmosfera degli anni Sessanta a Londra, quando con i suo scatti ha fatto nascere stelle di una nuova generazione, tra cui Jean Shrimpton e Penelope Tree. Scardinando le rigide regole che avevano guidato la precedente generazione di fotografi ritrattisti e di moda, Bailey ha saputo incanalare nel suo lavoro la novità e l´energia della street culture londinese, creando quella freddezza casual che ha contrassegnato il suo stile. Curata dallo stesso artista e realizzata in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra e con il magazine Icon, la mostra contiene una vasta serie di fotografie, selezionate personalmente da Bailey come le immagini più significative o memorabili della sua carriera, che ha attraversato più di mezzo secolo. Innovativa e provocatoria, l’opera d Bailey include immagini intense ed evocative di attori, scrittori, musicisti, registi, icone della moda, designer, modelli, artisti e persone incontrate nel corso dei suoi viaggi. Il coinvolgimento tra artista e soggetto è palpabile e presente in tutti i suoi scatti: da quelli realizzati con celebrities come Meryl Streep, Johnny Depp, Jack Nicholson e Kate Moss, ai nudi di sconosciuti volontari che hanno posato per il suo progetto “Democracy” tra il 2001 e il 2005; dalle icone della musica come i Beatles o i Rolling Stones, a grandi protagonisti delle arti visive come Salvador Dalì ritratto insieme ad Andy Warhol, ma anche Francis Bacon o Damien Hirst. Il percorso della mostra non procede cronologicamente, ma per temi, mettendo a confronto generi molto diversi: dalla fashion photography agli still lives, fino alla fotografia di viaggio. La mostra ripercorre per capitoli ritratti, luoghi e personalità insieme agli scatti raccolti da Bailey intorno al mondo: immagini dell’India, dell’Australia, della Papua Nuova Guinea e del Sudan convivono così in un continuum con quelle dell’East End londinese e quelle più glamour delle “Pin-up”. Per questa esposizione, l’artista ha realizzato nuove stampe in gelatina d’argento, che gli hanno permesso di rivedere ogni singola immagine. Il suo stile inimitabile e senza tempo cattura lo Zeitgeist e la vitalità della cultura moderna attraverso la sua peculiare interpretazione: le immagini trasmettono una creatività e un temperamento che sono inequivocabilmente targati Bailey. Per avvicinare il pubblico al lavoro dell’artista, il Pac organizza come di consueto un programma di visite guidate gratuite, tutte le domeniche alle ore 18:00 previo acquisto del biglietto della mostra. Accompagna la mostra il catalogo, edito per l’Italia da Skira Editore, contenente un saggio di Tim Marlow, direttore alla Royal Academy di Londra. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|