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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Giugno 2015
BOLZANO: FINANZIATI 10 FILM E DOCUMENTARI  
 
 Bolzano, 24 giugno 2015 - La Giunta provinciale ha dato via libera alla seconda tranche 2015 dei finanziamenti per film e documentari girati in Alto Adige. Gli esperti e la Business Location Südtirol (Bls) hanno individuato 10 progetti da sostenere attraverso il Fondo altoatesino alle produzioni. La condizione per ottenere un finanziamento pubblico è che le produzioni televisive e cinematografiche reinvestano in Alto Adige almeno il 150% di quanto ricevuto (il cosiddetto "effetto Alto Adige"). A fronte di un finanziamento di circa 1,4 milioni di euro, il ritorno economico sul territorio dei dieci progetti è stimato quindi in 2,3 milioni di euro. Sono previste complessivamente 101 giornate di riprese e l´impiego di attori, maestranze e fornitori di servizi dell´Alto Adige. "Una filiera locale che abbraccia una cinquantina di categorie professionali e che coinvolge significativamente artigiani e imprese", ha ricordato dopo la seduta il presidente Arno Kompatscher. Due delle produzioni finanziate sono altoatesine, due del resto d´Italia, cinque provengono dalla Germania e una dall´Austria. Tra i beneficiari del finanziamento vi sono tre registi altoatesini di documentari, mentre 4 dei progetti finanziati vedono coinvolte anche società di produzione altoatesine. Uno dei film avrà come scenario principale Castel Coira. Secondo le indicazioni della Giunta, sono finanziate produzioni che hanno come location riconoscibile l´Alto Adige oppure documentari con riferimento all´Alto Adige oppure progetti che promuovono artisti altoatesini e l´attività di case di produzioni locali.  
   
   
L’ESPLORAZIONE DEL MARE PROFONDO SARÀ PRESTO POSSIBILE PER MOLTI ARCHEOLOGI  
 
Bruxelles, 24 giugno 2015 - Con il progetto Arrows, un gruppo di ricercatori finanziati dall’Ue sta trasformando l’esplorazione archeologica del mare profondo da un’impresa rischiosa e fuori portata in una soluzione flessibile e fattibile. Quando Platone parlò per la prima volta del mito di Atlantide, probabilmente non si aspettava che questa misteriosa isola avrebbe continuato a far parlare di sé e ad alimentare l’immaginazione popolare per oltre 2 000 anni. Eppure, le fantasie su Atlantide la dicono lunga sui misteri che ancora circondano i fondali marini della Terra: Anche se i mari e gli oceani sono pieni di siti sommersi inviolati e relitti, le scoperte archeologiche e scientifiche sono ancora ostacolate da impedimenti logistici e finanziari e c’è urgente bisogno di soluzioni economiche e flessibili. Allo scopo di promuovere la ricerca in questo campo, il progetto Arrows (“Archaeological Robot systems for the World’s Seas”), del valore di 4 milioni di euro, parte dal punto in cui la sicurezza militare e le tecnologie legate a petrolio e gas si sono fermate, creando veicoli di esplorazione sottomarina adatti alle esigenze e alle aspettative degli archeologi del mare profondo. Dall’inizio del progetto a settembre del 2012, il consorzio composto da 10 partner ha sviluppato tre nuovi Auv (veicoli sottomarini autonomi), tra cui l’U-cat, un robot facilmente manovrabile che si ispira alle tartarughe ed è progettato per penetrare nei relitti. Questi Auv e i loro componenti dedicati offrono molti vantaggi come la riduzione delle dimensioni e dei costi delle missioni, una maggiore versatilità, un peso minore e un design più ergonomico. Benedetto Allotta, professore di robotica presso l’Università degli Studi di Firenze e coordinatore del progetto Arrows, spiega in dettaglio i principali argomenti a favore delle tecnologie Auv sviluppate dal team del progetto e parla del processo di dimostrazione con la partecipazione attiva degli archeologi e della futura commercializzazione dei nuovissimi Auv di Arrows. Quali sono i principali obiettivi del progetto Arrows? Arrows si propone di adattare e sviluppare tecnologie di Auv cooperative a basso costo per ridurre significativamente il costo delle operazioni archeologiche, coprendo tutto lo spettro delle spedizioni archeologiche. La metodologia di Arrows comporta l’identificazione delle esigenze degli archeologi in tutte le fasi di una spedizione archeologica e la proposta/dimostrazione di soluzioni tecnologiche adeguate. Qual è stato il ruolo degli archeologi in Arrows? Da una parte, gli archeologi hanno avuto un ruolo di specificazione, nel senso che ci hanno aiutati a identificare i requisiti delle tecnologie da sviluppare. I requisiti da soddisfare per usare gli Auv nell’archeologia sono stati definiti dal Gruppo di consulenza archeologica, un comitato formato da archeologi europei del consorzio Arrows e non solo. Dall’altra parte, gli archeologi ci hanno aiutato a scegliere i siti/scenari per la dimostrazione. Avete incontrato dei problemi durante il progetto e, se si, come li avete risolti? A causa dell’assenza di Gps sottacqua, uno dei problemi principali dell’uso di Auv per l’archeologia sottomarina è quello di associare i corretti riferimenti geografici alle immagini e ai sonogrammi fatti in siti sottomarini. Le esigenze di accuratezza espresse dagli archeologi sono nel raggio di un metro, e questo è un obiettivo molto difficile da raggiungere. Un altro problema da risolvere sottacqua per avere una squadra di veicoli eterogenei che collaborano è la comunicazione. Questo problema deve essere affrontato per mezzo di una tecnologia di modem acustico, che è molto più lenta e meno affidabile rispetto alla comunicazione radio via aria. Quali sono i maggiori punti di forza dell’U-cat rispetto ad altri robot sottomarini? L’u-cat è stato progettato dai nostri colleghi estoni con l’obiettivo di sviluppare un robot in grado di entrare in relitti moderni (metallici). I principali punti di forza dell’U-cat consistono: nelle piccole dimensioni che gli permettono di passare attraverso piccoli passaggi all’interno del relitto; nella sua forma tonda senza parti sporgenti, che riduce al minimo il rischio di restare incastrati; il suo peso ridotto e il suo design ergonomico che gli permettono di essere manovrati da una piccola barca e un’ottima manovrabilità per muoversi efficacemente nelle stanze e nei corridoi del relitto. Inoltre il costo di U-cat è abbastanza basso da renderlo accessibile per gli archeologi e da ridurre il rischio economico in caso di perdita del veicolo. L’u-cat è facile da usare, richiede uno speciale addestramento nel campo della robotica per essere manovrato, e la possibilità di manovrarlo a distanza amplia ulteriormente la gamma di potenziali applicazioni. Altre tecnologie sono state sviluppate nel corso del progetto. Può parlarcene? Sono stati sviluppati due altri veicoli nell’ambito di Arrows: Il primo è Marta (“Marine robotic tool for archaeology”), un Auv non molto costoso progettato dall’Università degli Studi di Firenze con una struttura elettromeccanica modulare. Modulare significa che il veicolo può essere smontato e rimontato velocemente – nel giro di pochi minuti – con diverse configurazioni di carico di sensori (carico sonar o ottico). Anche le batterie si possono sostituire velocemente. Il veicolo ha la forma di un siluro e ha un diametro (177 mm), inferiore agli esistenti veicoli, ed è provvisto di un’attrezzatura di navigazione a sensore piuttosto ricca che gli permette di soddisfare il bisogno di riferimenti geografici precisi. Il carico di sensori comprende due videocamere digitali e un sonar di scoperta a visione in avanti. Altri moduli di carico possono essere facilmente progettati e impiegati. L’altro Auv è il veicolo A-sized progettato da Edgelab Srl, una Pmi italiana con sede a La Spezia. Anche il veicolo di Edgelab è a forma di siluro, con un diametro ancora più piccolo del Marta (150 mm). L’approccio di Edgelab consiste nello sviluppo di un veicolo veramente economico, attraente e facilmente utilizzabile anche se con prestazioni ridotte. Il peso del veicolo è intorno ai 15 kg, il che rende la logistica veramente semplice. Il veicolo rappresenta un’opportunità a basso costo veramente interessante non solo per gli archeologi ma anche per gli scienziati. Oltre ai veicoli stessi, sono stati sviluppati anche componenti per gli Auv da parte di altre Pmi del consorzio. In particolare, uno strumento morbido per la pulizia, da montare su un Auv esistente più grande (il veicolo Typhoon sviluppato dall’Università degli Studi di Firenze) è stato sviluppato in collaborazione con Nesne (Turchia) e Amt (Spagna) e sarà testato in Sicilia. Rendere le tecnologie accessibili è uno dei principali obiettivi del progetto. Come ci siete riusciti? Abbiamo deciso di affrontare il problema di veicoli costosi per mezzo di progetti su misura di veicoli innovativi, compresa una gamma minima di costosi sensori di navigazione. L’a-sized è un’interpretazione estrema di questo concetto e ha come risultato un veicolo veramente economico con prestazioni ridotte ma con grandi vantaggi in termini di logistica e utilizzabilità. Il veicolo Marta è più un compromesso tra esigenze di costi, precisione dei riferimenti geografici e facilità d’uso, con il vantaggio di una struttura elettromeccanica modulare che permette diverse configurazioni per il veicolo e il carico di sensori. Avete fatto dei test nel Mare Mediterraneo e nel Mar Baltico. Siete soddisfatti dei risultati? Progettare e costruire tre nuovi veicoli partendo da zero non è stato facile. Neanche il lavoro di base ma molto importante per permettere la comunicazione e la cooperazione all’interno di una squadra eterogenea di veicoli non è stato facile. Finora sono stati fatti test in Toscana, Israele, Croazia e Baltico. I risultati preliminari sono incoraggianti. I demo finali sono adesso in preparazione ed è in programma una spedizione nelle Isole Egadi (Sicilia) dal 26 maggio al 6 giugno. Altri test saranno fatti in Estonia nella seconda metà di luglio. Siamo molto ottimisti circa il successo dei demo finali di Arrows. Quando pensate che le vostre tecnologie saranno commercializzate? Prevediamo che almeno alcune delle tecnologie e dei veicoli sviluppati nell’ambito di Arrows saranno commercializzate nei prossimi tre anni. Per ulteriori informazioni, visitare: Arrows http://www.Arrowsproject.eu/    
   
   
PALAZZO CISTERNA APRE IL SUO CORTILE D’ONORE AL TORINO CLASSICAL MUSIC FESTIVAL  
 
Torino, 24 giugno 2015 - Anche Palazzo Dal Pozzo della Cisterna apre il suo cortile d’onore per i concerti del Torino Classical Music Festival. La prestigiosa residenza nobiliare di via Maria Vittoria 12, sede della Città Metropolitana di Torino, ospiterà nei prossimi giorni tre appuntamenti. Il concerto di giovedì 25 giugno alle 17,30 è dedicato alla Russia ed in particolare ad Aleksandr Borodin, Sergej Prokof’ev e a Sergej Rachmaninov. Di Borodin i violinisti Yulia Verbiskaya e Tugce Okcesiz, il violista Gabriele Totaro e il violoncellista Lorenzo Guida eseguiranno il Quartetto per archi in re maggiore numero 2. La pianista Letizia Pent eseguirà la Sonata numero in re minore di Prokof’ev, mentre il pianista Gabriele De Carlo eseguirà gli Etudes-tableaux dall’opera 39 di Rachmaninov. Venerdì 26 giugno alle 17,30verrà proposta in versione concertistica l’opera “Rita” di Gaetano Donizetti, su libretto di Gustave Vaêz e per la regia di Bruno Pestarino. Il cast comprende il soprano Ilaria Lucille De Santis (Rita), il tenore Alessandro Amati (Beppe), il baritono Giuliano Canale (Gasparo), accompagnati al pianoforte da Michela Marassi Sabato 27 giugno alle 17,15l’associazione Jazz Club Torino proporrà invece il concerto “Cats Can Read Music Too”, con Max Acotto al sassofono contralto e sassofono tenore, Valerio Signetto al sassofono contralto e clarinetto, Dario Terzuolo al sassofono tenore, Alessandro Muner alla tromba, Giulio Piola alla tromba, Luca Begonia al trombone, Gianmaria Ferrario al contrabbasso e Marco Breglia alla batteria. Arrangiamenti e direzione sono a cura di Alessandro Muner.  
   
   
NIAF, MARONI:CON RESTAURO GUGLIA DUOMO RAFFORZIAMO RAPPORTI LOMBARDIA-USA  
 
Milano, 24 giugno 2015 - "Per noi è un orgoglio essere la Regione d´onore del Niaf e voglio ringraziare l´associazione e la fondazione per questa loro iniziativa, per la raccolta di fondi per 160mila dollari per procedere all´adozione della guglia della nostra santa Francesca Cabrini, nata a sant´Angelo Lodigiano nel 1850, quindi nella nostra Lombardia, ma poi emigrata negli Stati Uniti dove, nel 1946, è stata la prima cittadina statunitense di origine italiana ad essere proclamata santa, quindi rafforziamo ancora di più questo legame che c´è tra la Lombardia e gli Stati Uniti attraverso questa iniziativa della Niaf cui guardiamo con grande gioia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a Palazzo Lombardia, nel corso dell´incontro con la stampa, insieme al presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, monsignor Gianantonio Borgonovo, in occasione dell´adozione della guglia di Madre Cabrini da parte del Niaf - The National Italian American Foundation - e dei donatori di International Patrons of Duomo di Milano. A Ottobre Un Grande Evento In Expo - "Il nostro periodo di Regione d´onore del Niaf termina il 31 ottobre, in coincidenza con la fine di Expo, e allora per la fine di ottobre, vogliamo organizzare proprio in Expo un evento spettacolare, per salutare la chiusura di Expo e per la fine del periodo della Regione Lombardia come Regione d´onore al Niaf". "Sarà un grande evento spettacolare - ha detto Maroni - cui stiamo già lavorando insieme alla Niaf, per finire in bellezza questa nostra grande partecipazione".  
   
   
PAROLARIO 2015 COMO – CERNOBBIO – BRUNATE 19 – 27 GIUGNO 2015 ENNIO CAPASA, CLAURIO RISE’, ALESSANDRA ARACHI, STEFANO VALANZUOLO MERCOLEDÌ 24 GIUGNO  
 
Como, 24 giugno 2015 - La sesta giornata di Parolario, mercoledì 24 giugno, vedrà nuovamente i numerosi ospiti affrontare il tema della bellezza in varie forme. Ennio Capasa, una delle firme dell´alta moda italiana e fondatore di Costume National, parlerà della sua esperienza di vita e moda in un viaggio tra le tradizioni pugliesi e lo zen della cultura giapponese. Claudio Risè, invece, proporrà, attraverso i suoi libri “Donne selvatiche” e “Il maschio selvatico/2” (San Paolo), il tema della salvezza, parlando di come gli uomini possano salvarsi da soli e come, alle donne, vada riconosciuta quell’energia del femminile naturale che spesso la società mortifica. Alessandra Arachi, invece, affronterà il tema dell’anoressia, uno dei mali oscuri dei giorni nostri. Claudio Calzana parlerà del suo ultimo romanzo, che racconta la storia di quattro amici e del loro amore per il cinema. L’amore per il vino è, invece, quello raccontato da Giacomo Fasola e Francesco Moscatelli ne “Il vino del Papa” (Wingsbert House) e da Enrico Remmert e Luca Ragagnin con “L’acino sfuggente” (Laterza), durante l’”Aperitivo con l’autore” a Villa Bernasconi. L’esperienza venezuelana di musica e vita di Abreu e Abbado sarà al centro dell’incontro con Stefano Valanzuolo, direttore del Ravello Festival. Poi, Alberto Longatti e l´editore Attilio Sampietro di Menaggio presenteranno due volumi sul Lago di Como e Villa del Balbianello mentre Eva Boasso Ormezzano sarà, insieme con il suo libro “Ortensie e idrangee. La storia, le varietà, la coltivazione” (L´artistica Editrice), protagonista di uno degli incontri “verdi” di Parolario. Per la rassegna cinematografica, infine, è prevista la visione del film “Fuoco Fatuo” di Luis Malle. Si avvisa che l’incontro con Roberto Gervaso delle 18.15 a Villa Olmo è annullato per motivi di salute dell’autore. Seguono nel dettaglio tutti gli incontri di mercoledì 24 Giugno. Alle 17.00, a Villa Olmo, Stefano Valanzuolo parlerà del "Miracolo della musica: Abreu, Abbado e l´esperienza venezuelana". Che la musica sia godimento per lo spirito è fatto condiviso da quanti possiedono la sensibilità per provare la gioia anche solo dell’ascolto. Attraverso la storia della musica, inoltre, è possibile tracciare un’evoluzione dei modelli sociali, toccando punte di attenzione particolarmente eclatanti. Quanto è avvenuto in Venezuela nel corso degli ultimi quarant’anni, tuttavia, va persino al di là del fenomeno sociale: sarebbe forte la tentazione di parlare di miracolo se quanto avvenuto in Sudamerica non fosse esito, in realtà, della programmazione precisa e minuziosa ideata da José Antonio Abreu e definita, non a caso, “El Sistema”. Ad oggi quasi quattrocentomila bambini e ragazzi, strappati alla miseria e alle tentazioni del crimine, sono stati avviati sulla strada della musica dal “Sistema”, dando vita a quasi duecento nuclei operativi in tutto il paese e a centocinquanta orchestre giovanili, alcune delle quali attestate su livelli di eccellenza. Stefano Valanzuolo dialoga con Stefano Lamon. In collaborazione con Associazione Como Classica. Alle 17.15, a Villa Sucota/far, Claudio Calzana, presenterà “Lux” (Giunti, 2015), libro che narra i mille fatti della vita quotidiana, le beghe e gli amori, i sogni e le imprese sullo sfondo di una Bergamo del 1919. Protagonisti sono quattro amici d’annata e il loro amore per il cinema. Claudio Calzana dialoga con Alessio Brunialti. Tornando a Villa Sucota/far, alle 18.30, ci sarà Alessandra Arachi con "Non più briciole" (Longanesi, 2015) che parte mostrando come, alle mamme delle ragazze anoressiche, negli ultimi decenni, sia stata data addirittura la colpa di essere la causa di questa malattia che, tra i disturbi della psiche, è quella con il più alto tasso di mortalità. Ma Marta De Bellis, protagonista del libro, non ci sta. Ha una figlia di sedici anni, Loredana, che un giorno decide di lasciare a metà il suo piatto di spaghetti e si infila dentro quel tunnel che ha un nome ben definito ma un´origine ancora oggi enigmatica: l´anoressia. Marta si trova a combattere contro la malattia di Loredana ma anche contro una montagna di stereotipi che le crollano letteralmente addosso, giorno dopo giorno. Stereotipi che vogliono la mamma colpevole dell´anoressia della figlia. Stereotipi che Marta respinge puntualmente al mittente. Non c´è tempo da perdere. Perché il peso di Loredana scivola fino a raggiungere i trentuno chili. Alessandra Arachi dialoga con Anna Campaniello. Per il ciclo “Aperitivi con l’autore” a Villa Bernasconi, Cernobbio, alle 18.45 ci sarà un incontro a tema “vinicolo”: "Dal Ruché al Barolo: le storie nascoste dietro i vini del Piemonte". Dalla vera storia del vino Ruché prende l’avvio il romanzo “Il vino del Papa” (Wingsbert House, 2014), frutto della fantasia di tre giornalisti, Giacomo Fasola, Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli, con la visita tanto attesa di Papa Francesco nella terra d´origine della sua famiglia, il Monferrato nel Piemonte profondo. “L’acino sfuggente” (Laterza, 2013), invece, scritto a quattro mani da Enrico Remmert e Luca Ragagnin, racconta un’avventura in cui la terra natia è un’Atlantide e l’acqua che la sommerge è il mare delle cantine sociali, i fiumi delle enoteche, i laghi dei piccoli produttori, i rigagnoli delle voci di chi sosta nelle taverne e nei bar di piazza dei paesini. Alle 19.00, a Villa del Grumello, Eva Boasso Ormezzano sarà, con il suo libro “Ortensie e idrangee. La storia, le varietà, la coltivazione” (L´artistica Editrice, 2013), protagonista di uno degli incontri “verdi” di Parolario. Il libro conduce appassionati e neofiti alla scoperta di ortensie e idrangee. In apertura compaiono note botaniche e paleontologiche e viene ripercorsa la storia della loro classificazione. Un attento lavoro di ricerca sulle fonti, in particolare enciclopedie di naturalisti, resoconti di viaggiatori e le prime riviste di giardinaggio, fa luce sul grande successo in Europa di questi cespugli fioriti a partire dalla fine del Seicento. Una sezione apposita, a schede, contiene la descrizione di cinquanta varietà illustrate dettagliatamente, con le caratteristiche di fiori e foglie. Sono inoltre riportate annotazioni sul portamento del cespuglio, sulla sua collocazione e alcune curiosità, mentre un ricco apparato di immagini consente di apprezzare ortensie e idrangee nella loro evoluzione stagionale. In collaborazione con Orticolario. Alle 19.30 a Villa Olmo sarà poi ospite Claudio Risè che parlerà dei suoi due libri “Donne selvatiche” (San Paolo, 2015) e “Il maschio selvatico/2” (San Paolo, 2015) in cui affronta il tema su chi siano le donne e gli uomini selvatici. Leonardo pensava che il salvadego, l’uomo che conosceva la natura profonda, fosse il tipo umano capace di “salvarsi”, sia fisicamente che spiritualmente. L’uomo selvatico si segnala inoltre per un altro aspetto, sorprendente per la cultura di oggi, dove la salvezza viene sempre richiesta all’esterno, a Stati, ordini professionali, burocrazie, enti, cui si chiede appunto di occuparsi della “salvezza” delle persone, anche entrando in modo molto invadente nella loro vita (famigliare, sessuale, religiosa). Il salvadego, invece, l’uomo selvatico, “si salva” da solo. Claudio Risè dialoga con Pietro Berra. Sempre a Villa Olmo, alle 20.30, Ennio Capasa, una delle firme dell´alta moda italiana e fondatore della Costume National, parla del suo libro “Un mondo nuovo” ( Bompiani 2014) in cui racconta l´origine della sua formazione in Giappone. Un viaggio nella moda che è un viaggio nell´anima delle tradizioni, tra Puglia e Zen. Ennio Capasa dialoga con Serena Brivio e Salvatore Amura. In collaborazione con Tessabit. Sempre alle 20.30, ma a Villa del Grumello, Alberto Longatti e l´editore Attilio Sampietro di Menaggio parleranno delle "Immagini e storia del Lario a Villa del Balbianello" con la doppia presentazione dei volumi "Antiche stampe del Lago di Como. La collezione di Guido Monzino a Villa del Balbianello" e "Villa del Balbianello" con oltre duecento fotografie di grande formato. In collaborazione con Famiglia Comasca. La giornata, come di consueto, avrà il suo ultimo appuntamento alle 22.00 a Villa Olmo, con la proiezione del film ”Fuoco fatuo” di Louis Malle che racconta la storia di Alain, intossicato dall´alcol e stanco della propria esistenza, a cui restano solo due giorni di vita. Presenta Andrea Bettinelli.  
   
   
PROROGHE SINO A DOMENICA 28 GIUGNO PER IL BOOKSHOP DELL´OSTENSIONE E PER LA MOSTRA SUI SANTI OTTOCENTESCHI NELLA SALA MOSTRE DELLA REGIONE PIEMONTE, DA GIOVEDI´ 25 A DOMENICA 28 GIUGNO, DALLE 10 ALLE 19 - DOMANI, MERCOLEDI´ 24 GIUGNO, L´ORARIO SARA´ DALLE 9 ALLE 20  
 
 Torino, 24 giugno 2015 - Due proroghe nella Sala Mostre della Regione Piemonte, in piazza Castello 165. Sono state disposte per il Bookshop dell’Ostensione, al piano terra, e per la mostra “Un’amicizia all’Opera. La santità piemontese nella Torino dell’Unità”, curata dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati ed allestita al primo piano. Realizzata in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la mostra approfondisce la straordinaria vicenda storica di molte personalità cattoliche torinesi e piemontesi. La Torino Ottocentesca vide l’incisiva presenza di un significativo numero di cattolici che, a partire dalla loro esperienza di fede, si immersero nei drammatici problemi sociali del tempo, elaborando soluzioni e risposte che risultarono innovative ed efficaci, tanto da aver dato vita ad opere ed istituzioni ancor oggi assai importanti per il capoluogo subalpino. Cambiano gli orari per i visitatori, sia del Bookshop che della mostra: sino a domani, mercoledì 24 giugno, l’accesso avverrà dalle ore 9 alle 20. Da giovedì 25 a domenica 28 giugno, si potrà invece accedere alla Sala Mostre della Regione Piemonte dalle ore 10 alle 19.