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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Febbraio 2011
AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SU FIRMA E IDENTIFICAZIONE ELETTRONICHE  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2011 - Per affrontare il problema della scarsa fiducia dei consumatori e delle aziende nei confronti delle transazioni elettroniche, la Commissione europea invita i cittadini e le parti interessate a esprimere il loro parere riguardo a come la firma, l’identificazione e l’autenticazione elettroniche possano favorire lo sviluppo di un mercato unico digitale europeo. Le difficoltà attualmente incontrate nella verifica dell´identità e della firma degli utilizzatori sono fattori significativi che frenano lo sviluppo dell’economia online nell’Ue. La firma e l´identificazione elettronica possono essere strumenti importanti al fine di consentire sia agli utenti che ai fornitori di beneficiare di servizi online sicuri, affidabili e di facile utilizzo – per essere efficaci, però, devono funzionare in tutti gli Stati membri. I risultati della consultazione confluiranno nella revisione, da parte della Commissione, dell’attuale direttiva sulla firma elettronica e nella preparazione dell´iniziativa già in programma sul reciproco riconoscimento dell´identificazione e dell´autenticazione elettroniche. L’incremento del commercio elettronico e dell’e-business e una maggiore facilità di esecuzione delle procedure amministrative online nel mercato unico costituiscono aspetti fondamentali dell’Agenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). La consultazione in linea è aperta fino al 15 aprile 2011. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato: “Sono benvenute tutte le opinioni su come verificare nel modo più accurato l´identità e la firma degli utenti al momento di procedere ad acquisti, vendite o procedure amministrative online – operazioni che necessitano della massima sicurezza. Desidero che tutti gli europei possano collegarsi ad internet senza timore di essere vittime di un uso improprio dei dati personali o di frodi. " Uno dei fattori che frena lo sviluppo dell’economia online nell´Ue è rappresentato dalla scarsa fiducia dei consumatori e delle aziende nei confronti delle transazioni elettroniche. Poter contare su servizi online sicuri, affidabili e facili da usare è indispensabile per garantire l´esistenza di un solido mercato unico digitale europeo. Al fine di affrontare queste problematiche, l’Agenda digitale europea ha annunciato una revisione della direttiva sulla firma elettronica (1999/93/Ce) e un’iniziativa sul riconoscimento reciproco dell´identificazione e dell’autenticazione elettroniche. I cittadini sono invitati a partecipare alla consultazione inviando le loro opinioni riguardo a come l´identificazione, l´autenticazione e la firma elettroniche possono contribuire a creare il mercato unico digitale europeo e riguardo a eventuali misure che creino condizioni ottimali per stimolarne la crescita. La consultazione pubblica è finalizzata a raccogliere opinioni sui seguenti aspetti: le aspettative dei cittadini e delle aziende rispetto alla normativa Ue su firma, identificazione e autenticazione elettroniche; in particolare, opinioni circa l’utilità, in generale, della firma e dell´identificazione elettroniche ed esigenze collegate a settori economici specifici, i benefici socio-economici, i campi di applicazione, eventuali ulteriori servizi che rafforzino la fiducia degli utenti (ad es. L’orodatazione), l’utilizzo di tecnologia mobile e il riconoscimento legale del consenso elettronico che avviene quando si clicca sul pulsante “Accetto”; l’opinione del settore Tic sull’impostazione da dare alla firma elettronica per poter meglio rispondere alle prossime sfide generate dal progresso tecnologico. Le parti interessate sono pregate di esprimere le proprie opinioni su impedimenti esistenti, requisiti di sicurezza, eventuale gradazione dei livelli di sicurezza e aspettative riguardo la standardizzazione; l´insieme di principi condivisi che dovrebbero guidare il reciproco riconoscimento dell’identificazione e dell´autenticazione elettroniche in Europa, nonché le considerazioni relative alle economie di scala che si otterrebbero consentendo l´introduzione di sistemi nazionali di identificazione elettronica, a beneficio degli utenti in tutta l´Ue e di utilizzazioni intersettoriali nei settori pubblico e privato; il potenziale contributo della ricerca e dell’innovazione allo sviluppo di nuovi sistemi di identificazione elettronica e di autenticazione della firma elettronica, quali ad esempio le alternative all´infrastruttura a chiave pubblica (Public Key Infrastructure, Pki) attualmente in uso per una facile gestione delle firme elettroniche e delle carte d’identità elettroniche. La Commissione esaminerà le risposte ricevute, all‘interno del processo di revisione della direttiva sulla firma elettronica e di preparazione di un’iniziativa sul riconoscimento reciproco dell´identificazione e dell’autenticazione elettroniche. Progetto pilota - La Commissione ha già dato il suo appoggio a un progetto su larga scala denominato "Stork" (Secure idenTity acrOss boRders linKed) che mira a consentire il riconoscimento transnazionale dei sistemi di identificazione elettronica e un facile accesso ai servizi pubblici in 18 paesi europei (per maggiori dettagli: https://www.Eid-stork.eu/ ). Scopo del progetto è di consentire ai cittadini europei di poter dimostrare la propria identità e di utilizzare i sistemi nazionali per l´identificazione elettronica (password, carta d´identità, telefonia mobile, ecc.) su tutto il territorio dell’Ue e non solo nel paese d’origine. Per ulteriori informazioni Il testo della consultazione è disponibile al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=eid4&lang=en    
   
   
ALBANIA, NUOVA LEGGE SU RETI COMUNICAZIONI ELETTRONICHE, NESSUNA SOCIETÀ O SOGGETTO PRIVATO AVRÀ IL DIRITTO DI ESTENDERE AUTONOMAMENTE TALI RETI  
 
Trieste, 22 febbraio 2011 - Il Governo albanese ha approvato nei giorni scorsi una nuova normativa che regola la costruzione delle reti di comunicazioni elettroniche: secondo la nuova legge, nessuna società o soggetto privato avrà il diritto di estendere autonomamente tali reti, per la creazione delle quali - come ha spiegato il Ministro per l´Innovazione e l´It Genc Pollo - servirà il permesso delle autorità locali. Il provvedimento prevede inoltre la creazione di una authority regolamentare centrale per il settore. Ogni investitore nel campo delle comunicazioni elettroniche che mira a creare reti dovrà chiarire cosa esattamente vorrà fare ed adeguarsi alla legge; la normativa si articola in 11 capitoli, che contengono disposizioni riguardo le proprietà private e statali, e sugli altri diritti e obblighi relativi ai diritti di passaggio nell´uso del sistema di informazione pubblico, assieme alle norme relative a sanzioni, ricorsi e soluzione dei contenziosi.  
   
   
TV SU IP: IN ITALIA 700MILA CLIENTI MA NORMATIVA FRENA DIFFUSIONE PRIMO RAPPORTO DELL’ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA FASTWEB, TELECOM ITALIA E WIND ROMA, 27 GENNAIO 2011  
 
 Roma, 22 febbraio 2011 - La televisione su Internet Protocol, che sta evolvendo da Iptv a Smart Tv, stenta a diffondersi in Italia: nonostante i clienti abbiano ormai raggiunto quota 700 mila, si continua a registrare una forte difficoltà degli operatori ad accedere a contenuti televisivi pregiati sui quali comunque investono 30 milioni l´anno, in aggiunta ai più consistenti investimenti per garantire la diffusione dei servizi a banda larga. Le cause sono da ricercarsi in un quadro normativo che, disegnato per i media tradizionali, spesso rappresenta un ostacolo allo sviluppo del mercato, e in un’eccessiva rigidità dell’offerta di diritti, che non consente lo sviluppo di un’offerta legale di contenuti distribuiti su Ip. È questo lo scenario delineato dal primo rapporto dell’Associazione Italiana degli Operatori Iptv - presieduta da Irene Pivetti - presentato oggi alla Camera dei Deputati. Dal documento emerge la necessità di porre una maggiore attenzione ad un corretto inquadramento sul piano normativo delle tendenze in atto: le regole attuali non tengono conto delle specificità di Internet e senza adeguati correttivi c´è il rischio che si creino barriere non giustificate allo sviluppo del mercato e si continuino ad applicare ai nuovi servizi - prevalentemente non lineari (on demand) - norme pensate per i tradizionali servizi lineari. Tra le soluzioni per garantire un’effettiva disponibilità dei diritti, l’Associazione segnala l’importanza di definire licenze collettive estese per la ritrasmissione dei canali lineari e la necessità di evitare che lo sviluppo sia frenato dall’assenza di offerta di diritti, che produce effetti negativi sulla concorrenza e sullo sviluppo dei servizi audiovisivi su Ip. Il rapporto evidenzia inoltre come in alcuni Paesi siano state utilizzate forme di agevolazione per favorire il take up dei nuovi servizi, analoghe agli aiuti concessi anche in Italia per lo sviluppo della Pay Tv satellitare, ovvero per la transizione alla Televisione Digitale Terrestre. Quanto alla diffusione dei servizi audiovisivi su Ip sviluppati da Fastweb, Telecom Italia e Wind a partire dal 2003, il rapporto ipotizza che, con l’avvento delle offerte di Smart Tv, il numero di clienti attualmente pari a circa 700.000 per il servizio Iptv possa crescere significativamente, sulla scorta di quanto sta succedendo nei paesi più avanzati. L’associazione stima infatti che a fine 2010 già il 5% delle famiglie italiane sia attrezzato per questa evoluzione con televisori, Blu-ray e game console connettibili alla Rete, che consentono di ricevere servizi e contenuti trasmessi attraverso piattaforme Ip sullo schermo del salotto di casa. Si tratta di offerte che possono avvicinare all’utilizzo di servizi a banda larga anche consumatori che non utilizzano strumenti informatici e che quindi possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale. Nel complesso, il rapporto dell’Associazione italiana Iptv evidenzia come la digitalizzazione dei servizi audiovisivi stia provocando una vera e propria rivoluzione del settore, tanto nei modelli di offerta proposti dagli operatori di mercato, quanto nei modelli di consumo. Si tratta di un’evoluzione già chiaramente percepibile nei mercati più avanzati, quali ad esempio Stati Uniti e Francia, ed in fase di avvio in Italia, dove l’eccessiva focalizzazione sulle piattaforme digitale terrestre e satellitare rischia di impedire lo sviluppo di un’industria nazionale di servizi audiovisivi su Ip. L’associazione si propone quindi come punto di riferimento per tutti i soggetti che intendono contribuire a sviluppare un’offerta nazionale di contenuti audiovisivi su piattaforma Ip, in modo che anche i consumatori italiani possano beneficiare delle ampie opportunità di scelta e di soddisfacimento dei propri interessi come già sperimentato dagli utenti di altri Paesi. Il Presidente dell’Associazione, Irene Pivetti, ha commentato: “Noi crediamo che ampliare la scelta di contenuti a disposizione dei consumatori sia un importante obiettivo, che può dare un rilevante contributo alla crescita digitale del paese. L’italia è un paese ricco di contenuti innovativi che, grazie allo sviluppo dell’offerta audiovisiva su piattaforma Ip, possono più facilmente raggiungere i consumatori finali, anche indipendentemente dalla programmazione in palinsesti rigidi. Si tratta quindi di consentire e facilitare lo sviluppo di nuovi media, rafforzando l’industria nazionale attraverso lo sviluppo di offerte legali distribuite sulle reti Ip”.  
   
   
3º WORKSHOP INTERNAZIONALE SULLA STEGANOGRAFIA (OCCULTAMENTO DI INFORMAZIONI) NEI NETWORK  
 
Praga, 22 febbraio 2011 - Il terzo workshop internazionale sulla steganografia nei network si svolgerà dal 26 al 28 maggio 2011 a Praga nella Repubblica ceca. La steganografia nei network si occupa dell´occultamento di informazioni sui network moderni o di camuffare dei dati nelle normali trasmissioni di dati in modo che non possano essere scoperti da terzi. Le tecniche steganografiche sono comparse e si sono evolute con lo sviluppo dei protocolli e dei meccanismi dei network. Questo tema è divenuto popolare in seguito alla grande diffusione di reti informative, come i servizi multimediali nelle reti e nei social network. Il tema dell´edizione di quest´anno è la scienza forense nei network. I temi di ricerca che verranno trattati comprenderanno: steganografia e steganalisi (steganologia); canali segreti/subliminali; nuove applicazioni delle informazioni nascoste nei network; questioni politiche ed economiche relative alla steganografia nei network; informazioni nascoste nei servizi multimediali; scienza forense digitale; modellazione di network comunicativi dal punto di vista della steganografia e della steganalisi; - nuovi metodi per individuare ed eliminare la steganografia nei network. Per ulteriori informazioni, visitare: http://stegano.Net/workshop/    
   
   
THE DOCUMENT FOUNDATION LANCIA UN´OPERAZIONE DI RACCOLTA DEI FONDI PER LA COSTITUZIONE DI UNA STRUTTURA LEGALE INDIPENDENTE IN GERMANIA L´OBIETTIVO SONO 50.000 EURO ENTRO IL 21 MARZO 2011, IN CINQUE SETTIMANE  
 
 Milano, 22 febbraio 2011 - I volontari di The Document Foundation lanciano una campagna di raccolta dei fondi, che ha l´obiettivo di raggiungere 50.000 Euro - la somma necessaria per la costituzione di un´entità legale in Germania - entro il 21 marzo 2011, la data di inizio di una nuova primavera. La scelta della Germania è legata al fatto che una Stiftung - una fondazione di diritto tedesco - è una garanzia per la stabilità e l´indipendenza del progetto, per gli sviluppatori e per gli utenti. Tutte le donazioni raccolte in questo periodo verranno usate per la costituzione di The Document Foundation, e l´eventuale eccedenza rispetto all´obiettivo di 50.000 Euro verrà usata per coprire i costi operativi. Se l´obiettivo non verrà raggiunto, The Document Foundation verrà costituita in un altro Paese europeo che richiede un capitale inferiore, ma offre anche un minor numero di garanzie. Per sostenere la campagna, i volontari hanno sviluppato un intero sito con tutte le informazioni necessarie all´indirizzo http://challenge.Documentfoundation.org/  da cui è possibile accedere sia al meccanismo di donazione attraverso Paypal sia alle coordinate del conto corrente bancario. Secondo una decisione della Corte di Giustizia dell´Unione Europea, le donazioni effettuate a un´ente autorizzato di uno dei Paesi membri - come avviene in questo caso - sono deducibili fiscalmente anche se il donatore risiede in un altro Paese. Sul sito http://www.Givingineurope.org/  ci sono tutte le informazioni necessarie e una ricca serie di esempi. The Document Foundation è all´indirizzo http://www.Documentfoundation.org/    
   
   
SWISSCOM: CON L’OPZIONE RAPIDO È POSSIBILE NAVIGARE IN INTERNET CON VELOCITÀ FINO A 100 MBIT/S  
 
Berna, 22 febbraio 2011 - Swisscom amplia l’efficace offerta combinata Vivo Casa e offre da subito l’opzione Rapido, grazie alla quale è possibile navigare in Internet con velocità fino a 100 Mbit/s. L’opzione è disponibile in combinazione con il pacchetto 5 stelle di Vivo Casa e costa Chf 35 al mese. A novembre 2010 con Vivo Casa Swisscom ha lanciato con successo tre pacchetti combinati per l’utilizzo di Swisscom Tv, telefonia fissa e Internet. Vivo Casa è particolarmente apprezzato dai nostri clienti. Nel frattempo i pacchetti combinati vengono già utilizzati da oltre 50’000 clienti. Per il pacchetto a 5 stelle di Vivo Casa, Swisscom offre ora l’opzione Rapido, grazie alla quale si può navigare in Internet con velocità fino a 100 Mbit/s. Inoltre, la possibilità di effettuare download ultrarapidi permette agli appassionati di video e musica di scaricare grandi quantità di dati in pochi secondi. L’opzione è disponibile per tutti i clienti 5 stelle di Vivo Casa. Infatti per usufruirne è necessario possedere un collegamento in fibra ottica. Swisscom potenzia costantemente i collegamenti in fibra ottica e nelle città di Berna, Zurigo, Ginevra, San Gallo e Friburgo oltreché nei comuni di Pfyn e Thusis garantisce già la copertura di varie aree. Attualmente Swisscom ha allacciato alla rete in fibra ottica, fino in cantina, più di 200’000 appartamenti e negozi. Entro fine 2015 gli allacciamenti supereranno la quota di un milione, cioè un terzo della popolazione svizzera. Sotto www.Swisscom.ch/checker  è possibile verificare la disponibilità di allacciamenti alla fibra ottica in una determinata zona.  
   
   
TELECOM ITALIA: ARRIVA ANCHE A VENEZIA LA NUOVA RETE IN FIBRA OTTICA A 100 MEGABIT  
 
Venezia, 22 febbraio 2011 - Telecom Italia avvia la realizzazione a Venezia della rete ultrabroadband di nuova generazione in fibra ottica. L’annuncio è stato dato l’ 1 febbraio alla presenza di Giorgio Orsoni, Sindaco di Venezia, Marialuisa Coppola, Assessore all´Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione Veneto, Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, Franco Bernabè, Amministratore Delegato di Telecom Italia, Oscar Cicchetti, Direttore Technology & Operations di Telecom Italia e Roberto Saracco, Direttore Future Centre di Telecom Italia. Questa iniziativa si inserisce nel piano di investimenti sulla fibra di Telecom Italia per la realizzazione della rete Ngan (Next Generation Access Network) che prevede di rendere disponibili i collegamenti in fibra in nove città italiane entro il 2011, in 13 città entro il 2012, per arrivare al 50% di copertura della popolazione e 138 città entro il 2018. “Telecom Italia vuole essere il motore dell’innovazione sul territorio – ha dichiarato Franco Bernabè, Amministratore Delegato di Telecom Italia -. La competitività di un sistema territoriale è infatti sempre più legata alla sua capacità di vivere in rete, di sviluppare i suoi nuovi usi e le nuove economie. La realizzazione di infrastrutture ultrabroadband e soprattutto la diffusione dei servizi che esse abilitano possono dare un impulso importante ad una crescita economica sostenibile del Paese e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini”. A partire dalla prossima settimana un primo gruppo di clienti di Telecom Italia potrà iniziare a sperimentare connessioni a 100 Megabit al secondo che rendono molto più performanti gli attuali servizi a larga banda e abilitano nuove generazioni di applicazioni come ad esempio la Tv ad alta definizione, la telepresenza, i servizi di cloud computing per le imprese e servizi per una città intelligente come la sicurezza e il monitoraggio del territorio, l’infomobilità e le reti sensoriali per il telerilevamento ambientale. Telecom Italia collegherà a Venezia con la fibra, nel corso del 2011, oltre 3 mila unità immobiliari nei quartieri di Centro, Mestre e Carpenedo, che diventeranno oltre 9 mila entro il 2012. Il piano di sviluppo prevede la copertura, entro il 2016, delle principali aree del territorio comunale, con circa 140 mila unità immobiliari raggiunte dalla rete di nuova generazione in fibra ottica, pari a circa 270 mila cittadini. La commercializzazione dei servizi a 100 Megabit disponibili sulla nuova rete in fibra ottica sarà avviata al termine della sperimentazione e subordinatamente all´approvazione dell´offerta da parte dell´Autorità di settore. Lo sviluppo della rete di accesso di nuova generazione affiancherà la rete esistente, ma in prospettiva si avrà una rete completamente rinnovata in grado di garantire il trasporto ottimale delle diverse tipologie di traffico (dati, video, voce, ecc.) che hanno requisiti molto differenti in termini di richiesta di banda. Per dare impulso alla nuova infrastruttura, Telecom Italia e l’Amministrazione comunale hanno firmato oggi un Memorandum d’Intesa che ha l’obiettivo di favorire la realizzazione di una rete Ngn nella città di Venezia, valutando l’utilizzo sinergico delle infrastrutture a disposizione delle parti e attraverso l’impiego di tecniche innovative che possono permettere la riduzione dei tempi e dei costi di intervento, garantendo nel contempo un basso impatto ambientale. L’accordo prevede in particolare la costituzione di un Comitato Tecnico Paritetico (Ctp) costituito dai rappresentanti di entrambe le Parti firmatarie e che avrà il compito specifico di affrontare tutte le problematiche connesse alle attività impiantistiche per la posa della rete Ngn, ivi compreso l’utilizzo, ove possibile, delle infrastrutture civili esistenti.  
   
   
CROAZIA, FUSIONE TRA GEOFOTO E TELESPAZIO  
 
 Trieste, 21 febbraio 2011 - In Croazia, sono in corso i negoziati per la fusione di due aziende nel settore della geodesia e aeronautica. Il proprietario della croata Geofoto (geodesia e geoinformatica) Zvonko Biljecki, ha annunciato lo scambio della proprietà del 40 per cento della quota di partecipazione con l´azienda Telespazio (una società italo-francese, che opera nel settore aerospaziale, fondata come joint venture dell´azienda italiana Finmeccanica, che ne detiene il 67 per cento, e l´azienda francese Thales). La Bers (La Banca europea per lo sviluppo) detiene una quota del 9,6 per cento in Geofoto per la quale ha pagato 4 milioni di euro e finora non è stata confermata la quota di partecipazione per Telespazio. Il processo di fusione dovrà essere completato entro fine aprile dell´anno in corso. La Geofoto ha concluso l´anno 2009 con proventi complessivi per 117 milioni di kune (ca. 16,02 milioni di euro) e un profitto di 41,9 milioni di kune (ca. 5,73 milioni di euro). L´ultima commessa estera, conclusa con la Bosnia ed Erzegovina, aveva un valore complessivo di 3 milioni di euro (con il finanziamento dei fondi Eu).  
   
   
AL VIA IL NUOVO PORTALE GIOVANILIGURIA  
 
 Genova, 22 Febbraio 2011 - Il portale www.Giovaniliguria.it/  nato dalla collaborazione dei centri giovanili di aggregazione di tutta la regione e realizzato da Datasiel Spa utilizzando interamente risorse open source, intende guidare il giovane utente nella ricerca delle informazioni aggregandole da molteplici fonti web. Questo è stato infatti uno dei bisogni più sentiti nel corso dei confronti che ne hanno preceduto la progettazione: un unico luogo, in un unico sito, in un’unica schermata, dove avere notizia di offerte di lavoro costantemente aggiornate, corsi di formazione, notizie sul mondo della scuola e dello studio. E restare in contatto con i progetti regionali dedicati ai giovani. Lo ha presentato quest’oggi l’assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi, insieme ai tecnici di Datasiel. In questo contesto si inseriscono le collaborazioni con le redazioni locali che si vanno costituendo nei diversi Centri Giovani aderenti al progetto: Albenga, Cairo Montenotte, Castelnuovo Magra, Genova, La Spezia, Rapallo, Sarzana, Taggia, Ventimiglia, Chiavari Villaggio del Ragazzo. “Il progetto – ha spiegato Rambaudi - prevede anche un apprezzato percorso di formazione, sempre organizzato da Datasiel, che in quattro giornate col docente in aula contribuisce a dare le competenze per operare in autonomia e responsabilità nella pagina web dedicata al centro (ad oggi è stata completata l’azione formativa per 7 Centri della zona Genova e Medio Levante per un totale di 15 tra educatori e giovani formati)”. Tutti i siti possono essere collegati ai principali social network ai profili dei Centri Giovani, così da veicolare le nuove pubblicazioni e gli aggiornamenti anche tramite Facebook o Twitter. In questo modo si crea un unico social network ligure dedicato al mondo giovanile, dove i ragazzi possono condividere idee, materiali, link. All’interno del portale è attiva Radio Jeans, una teen web radio dei “Cantieri dell’Etere”, editore legato alla agenzia e cooperativa giornalistica Mandragola di Torino. La radio- direttore responsabile Renato Truce- è in grado di trasmettere direttamente in streaming sulla rete internet, e gestita direttamente dai ragazzi grazie ai 60 radio kit installati: 12 nei Centri di aggregazione giovanile, 44 presso gli istituti che ne hanno fatto richiesta, 3 nelle cabine di regia (Savona, Genova, Torino) e uno presso la Casa dello studente (Arssu).  
   
   
RIIR 2010: FACCIAMO IL PUNTO SULL’INNOVAZIONE  
 
Genova,22 Febbraio 2011 - Presentato ieri il primo Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni, promosso dal Cisis e da Forum Pa. Lo studio prende in esame circa 100 indicatori e ci racconta che c’è ancora molta strada da fare… A che punto siamo con l’innovazione? Una fotografia completa sullo stato dell’arte nel nostro Paese è offerta dal “Riir 2010, primo Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni”, promosso dal Cisis (Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici) e da Forum Pa. Lo studio è stato presentato ieri a Genova e, attraverso l’analisi di circa 100 indicatori restituisce l’immagine di un’Italia “in bianco e nero”, con alcune regioni in ritardo su molti aspetti della società dell’informazione e altre in posizione di eccellenza. Il Rapporto contiene quasi 100 tra grafici e tabelle e 21 schede regionali di dettaglio e sintesi sui singoli territori. Non si tratta di classifiche fini a se stesse, ma di informazioni necessarie per ridefinire le politiche e non perdere “l’ultimo treno”, quello dell’innovazione come leva per la competitività. Di fronte ai tanti chiaro-scuri che emergono dal Rapporto, si conferma l’impegno delle Regioni a mettere in campo risorse e competenze per superare i gap e fare sistema tra i territori. Le regioni italiane, infatti, sono attori fondamentali delle politiche per l’innovazione e la società dell’informazione, basti pensare all’ammontare delle risorse investite (oltre 4,5 miliardi di euro impegnati nel periodo 2007-2013) e all’importanza della cooperazione interregionale per realizzare un federalismo sostenibile ed efficiente. Come ha sottolineato Gianni Dominici, Direttore generale di Forum Pa: “Il Rapporto conferma che l´Italia ha accumulato un grave ritardo strutturale nel campo dell´innovazione, ma mette anche in evidenza che nel nostro Paese non tutto è bloccato e che sono le regioni ad avere un ruolo attivo in queste politiche. Le iniziative sulla banda larga e quelle di e-government, per esempio, dimostrano come in Italia la vitalità provenga soprattutto dal basso. E per valorizzare queste energie vitali è necessario fare rete, un fattore irrinunciabile che Forum Pa sostiene con forza già da molti anni.” Sergio Rossetti – Coordinatore Vicario della Seconda Commissione Conferenza delle Regioni e Assessore alle Finanze, Formazione, Università della Regione Liguria – in occasione della presentazione del Rapporto ha ricordato: “Il fatto di costruire un sistema sempre più informatico e digitale non vuol dire solo perseguire un percorso di semplificazione, ma significa sostenere la nervatura dello sviluppo economico dell’intero paese. Le Regioni hanno un ruolo fondamentale, perché qui è maturato l´approccio sistemico con priorità e obiettivi convergenti”. Il Rapporto completo è on line su www.Riir.it, sito realizzato da Cisis e Forum Pa per garantire una consultazione sempre aggiornata degli indicatori più significativi presi in esame nel rapporto. L’utente, inoltre, può analizzare i dati disponibili in serie storica, scegliere lui stesso i territori e i fenomeni da confrontare e vedere immediatamente rappresentate le differenze territoriali e i trend evolutivi di proprio interesse. Ecco qualche anticipazione che aiuta a capire quanta strada l’Italia debba ancora fare per raggiungere gli obiettivi base fissati dall’Agenda digitale[1]: garantire la copertura in banda larga al 100% della popolazione entro il 2013 e portare la banda ultra larga al 50% delle famiglie entro il 2020; arrivare a un 75% di persone che utilizzano regolarmente internet e a un 50% di persone che ricorrono ai servizi on line; iniziare all’e-commerce almeno il 33% delle imprese e il 50% dei cittadini. Il Rapporto Riir ci dice che, per raggiungere questi obiettivi, è necessario accelerare in tutto il Paese le politiche per la società dell’informazione, seppure con differenze sostanziali tra le diverse regioni[2]. Per quanto riguarda, ad esempio, la copertura del territorio in larga banda, si va da Regioni con una copertura relativamente buona (il Lazio con più del 75% delle linee, la Campania con il 72%, la Liguria con il 69,5%, la Lombardia con il 63%, la Sicilia e la Puglia con circa il 62%, l’Emilia Romagna con quasi il 61%) a Regioni in cui, invece, il digital divide infrastrutturale è ancora molto forte (la Valle d’Aosta con una copertura in banda larga del 43% e, fanalini di coda, il Molise con il 39%, la Calabria con il 36%, e la Basilicata con appena il 34%). Anche la diffusione di internet nella società è molto diversa da regione a regione, come emerge dall’elaborazione dei dati Istat relativi alla dotazione tecnologica delle famiglie per l’accesso alla società dell’informazione (disponibilità di personal computer, connessione a internet da casa e, in particolare, connessione larga banda). Lazio, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento sono, nel 2010, le regioni più “avanzate” sotto questo aspetto, tutte ben al di sopra della media nazionale. In particolare il Lazio è la regione in cui si registra la più elevata penetrazione di internet e Pc tra le famiglie, mentre la Provincia Autonoma di Trento è la regione con la più alta penetrazione della larga banda. L’umbria ha tutti valori sostanzialmente in linea con quelli nazionali, mentre sono leggermente sotto la media il Piemonte, la Valle d’Aosta (che ha un differenziale negativo in particolare per l’accesso a internet) e la Liguria. Marcato, invece, il divario delle regioni del mezzogiorno, dove spicca in positivo la sola Sardegna, l’unica a posizionarsi sopra la media nazionale. Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Molise sono nettamente al di sotto rispetto a tutti gli indicatori considerati. Da notare tuttavia, come nota di ottimismo finale, che la Calabria nell’ultimo anno ha compiuto molti passi avanti: +10% rispetto alla dotazione di Pc, +20% nei collegamenti a Internet e +60% nella banda larga. Pur lontana dalla media italiana, anche in questa regione la società dell’informazione comincia ad affermarsi.  
   
   
TELECOM ITALIA: AL VIA COLLABOR@ DI IMPRESA SEMPLICE, IL NUOVO SERVIZIO DEDICATO ALLE PMI CHE CONSENTE DI SVOLGERE RIUNIONI VIA WEB DAL PROPRIO UFFICIO, DA CASA E IN MOBILITÀ IN TEMPO REALE FINO A 25 - DA PC E SMARTPHONE ATTRAVERSO INTERNET E DA TELEFONO FISSO E MOBILE IN AUDIOCONFERENZA  
 
Roma, 22 febbraio 2011 - Telecom Italia lancia Collabor@ di Impresa Semplice, il nuovo servizio di Cloud Computing dedicato alle piccole e medie imprese che permette di organizzare riunioni e condividere documenti in tempo reale da pc e smartphone, attraverso internet, e da telefono fisso e mobile in audioconferenza. Il servizio consente alle aziende di ridurre il numero delle trasferte e i relativi costi, con evidenti benefici in termini di efficienza, qualità della vita professionale e sostenibilità ambientale. Disponibile in prova gratuita per quattro mesi in versione Beta, Collabor@ è un’applicazione erogata in modalità Software as a Service che consente di svolgere riunioni e collaborare on line con un numero elevato di persone, fino a 25. Per partecipare alle riunioni è sufficiente l’adesione al servizio per il solo convocatore, non essendo necessaria quella degli altri partecipanti. Per sottoscrivere il servizio basta collegarsi al link http://www.Impresasemplice.it/catalogo/collabora  presente sul sito di Impresa Semplice e seguire la semplice procedura di attivazione. Collabor@ è stato sperimentato e adottato anche dai funzionari della rete di vendita di Impresa Semplice che possono contribuire alla sua diffusione inviando una mail con le indicazioni necessarie ai clienti interessati. I clienti stessi possono segnalare il servizio ai propri corrispondenti attraverso internet. Collabor@ consente di organizzare riunioni accedendo al portale web dedicato o utilizzando un’apposita funzionalità scaricabile sul proprio programma di posta elettronica e inviare gli inviti e i promemoria ai singoli partecipanti via e-mail ed sms. È possibile effettuare le riunioni in videocomunicazione attraverso pc dotati di webcam; partecipare ai meeting anche solo in audio tramite il pc oppure attraverso il proprio telefono fisso, cellulare o smartphone, chiamando una numerazione dedicata e inserendo i dati di accesso riservato al meeting a cui si intende partecipare o a cui si è stati invitati. Il servizio permette anche di condividere sugli schermi di tutti i partecipanti presentazioni Powerpoint, documenti Word ed Excel, video e pagine internet; inoltre è possibile condividere lo schermo del proprio pc con i partecipanti alla riunione (collegati da pc), chattare e raccogliere pareri e feedback attraverso questionari on line ottenendo i risultati in tempo reale. Con questa applicazione Telecom Italia amplia la gamma di soluzioni tecnologiche evolute disponibili in modalità Saas e promuove forme di collaborazione innovative tra professionisti e imprese rendendo il Cloud Computing facilmente accessibile anche alle Pmi.  
   
   
UNA INFRASTRUTTURA DI DATI A SERVIZIO DELLE POLITICHE PER IL TERRITORIO  
 
Padova, 22 febbraio 2011 - L’infrastruttura Dati Territoriali, progetto avviato dalla Regione in collaborazione con l’Università di Padova, rappresenta un innovativo ed efficace modello organizzativo che prevede una rete di servizi in cui le informazioni sul territorio veneto saranno più facilmente accessibili ai cittadini, agli enti, ai professionisti e alle imprese. Anche con questa realizzazione, il Veneto si conferma quindi la Regione più all’avanguardia in Italia nelle politiche di diffusione dell’informazione territoriale. Lo ha messo in rilievo il vicepresidente della Giunta regionale e assessore al territorio Marino Zorzato, intervenendo ieri a Padova, a Palazzo del Bo’, al convegno in cui è stato presentato il progetto dell’Infrastruttura Dati Territoriali, insieme al prorettore dell’ateneo padovano Francesco Gnesotto e al preside della facoltà di ingegneria Pierfrancesco Brunello. Zorzato ha ricordato che la Regione produce da tempo “informazioni territoriali” di varia tipologia, un patrimonio imponente per quantità di dati e di straordinaria importanza per contenuti e qualità. Un patrimonio oggi a disposizione di tutti gratuitamente, che risulta essere un supporto fondamentale a sostegno dell’azione per la salvaguardia e la tutela del territorio e dell’ambiente, su cui saranno sempre più imperniate la politiche dei prossimi anni. Dopo aver evidenziato il processo di completa “digitalizzazione” verso cui è ormai avviata la pubblica amministrazione, Zorzato ha espresso soddisfazione per la costruttiva collaborazione con l’Università di Padova che consegue oggi un altro prestigioso risultato, fornendo ai cittadini un nuovo strumento progettato e sviluppato in una rete di servizi di conoscenza e comunicazione, uno strumento che consentirà di fornire soluzioni e contributi per valutare e gestire i piani e gli interventi per il governo del territorio. Insieme all’Università di Padova è stata progettata e realizzata anche la “rete di stazioni permanenti Gps”, con il coinvolgimento di diverse istituzioni, enti e strutture pubbliche e private a cui oggi, in occasione del convegno, Zorzato e Gnesotto hanno consegnato un “attestato di eccellenza” come riconoscimento per il contributo fornito.  
   
   
DATE UN NOME A QUELLA FORMA! I MATTONI PER UN UNIVERSO IN 5 DIMENSIONI  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2011 - Un team di ricercatori finanziati dall´Ue si è proposto di fornire ai matematici la loro particolare tavola periodica ... Delle forme. Ricercatori all´Imperial College London (Icl) nel Regno Unito stanno collaborando con colleghi in Australia, Giappone e Federazione Russa per identificare i mattoni fondamentali di tutte le possibili forme nell´universo in tre, quattro e cinque dimensioni, e per analizzare come queste componenti sono in relazione tra loro. Il progetto triennale è in parte finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer), le cui sovvenzioni sono convogliate attraverso il Programma Idee del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Alessio Corti, leader del progetto dal Dipartimento di matematica dell´Icl, spiega gli obbiettivi: "La tavola periodica è uno degli strumenti più importanti in chimica. Essa elenca gli atomi che costituiscono qualsiasi cosa e spiega le loro proprietà chimiche. Il nostro lavoro mira a fare lo stesso per le forme a tre, quattro e cinque dimensioni, per creare un elenco con tutti i mattoni geometrici e per scomporre le proprietà di ciascuno di essi usando equazioni relativamente semplici." Il team ritiene che circa 500 milioni di forme possono essere definite algebricamente in 4 dimensioni. Tra queste forme, essi prevedono di identificarne molte migliaia che non possono essere ulteriormente divise: i mattoni fondamentali con cui sono fatte tutte le altre forme. Il membro del team Tom Coates, un collega del professor Corti al Dipartimento di matematica, ha sviluppato un programma di modellazione su elaboratore che aiuterà i ricercatori in questo lavoro immane. Per quanto possa sembrare ambizioso, identificare queste forme e trovare le equazioni che le descrivono è, tuttavia, solo uno degli obbiettivi del team. Gli scienziati hanno anche in programma di analizzare come queste componenti influiscono sulle forme in cui si combinano. "Si può pensare a questi mattoni fondamentali come ad "atomi", e pensare alle forme più grandi come a "molecole". La prossima sfida è quella di comprendere come le proprietà delle forme più grandi dipendono dagli "atomi" con cui esse sono fatte. In altre parole, noi vogliamo costruire una teoria di chimica per le forme," ha detto il dott. Coates. Uno degli aspetti più affascinanti di questa ricerca sta nel fatto che molte di queste forme non sono di fatto visibili nella loro piena complessità multidimensionale. In aggiunta alle tre dimensioni spaziali che determinano le nostre vite di ogni giorno, persino calcolare il concetto di tempo come una quarta dimensione può essere difficile. Il progetto esaminerà fino a cinque dimensioni, ma in realtà la teoria delle stringhe suppone che ce ne siano molte di più. "La maggior parte delle persone conosce bene il concetto delle forme tridimensionali," ha detto il dott. Coates, "ma per quelli che non lavorano nel nostro campo, potrebbe essere difficile comprendere il concetto di forme in quattro e cinque dimensioni. Tuttavia, comprendere questi tipi di forme è davvero importante per molti aspetti della scienza." Tra questi, ad esempio, possiamo citare la teoria dei numeri, la fisica teorica e la visione artificiale. "Se si lavora nel campo della robotica, si potrebbe aver bisogno di calcolare l´equazione per una forma a cinque dimensioni allo scopo di riuscire a capire come ordinare a un robot di osservare un oggetto e quindi di muovere il suo braccio per sollevarlo", ha detto il dott. Coates. "Se si lavora nel campo della fisica, si può aver bisogno di analizzare le forme delle dimensioni nascoste nell´universo allo scopo di comprendere il funzionamento delle particelle sub atomiche." Quindi gli sforzi del team potrebbero anche fornire un riferimento chiave per la ricerca in molte discipline, anche se difficilmente la tavola adornerà le aule delle generazioni future. "Noi riteniamo di poter trovare queste forme in numeri grandissimi," ha detto il professor Corti, "quindi probabilmente la nostra tavola non potrà essere attaccata al muro, ma ci aspettiamo che sia uno strumento molto utile." Il progetto è stato supportato anche dal Consiglio di ricerca in Ingegneria e Scienze fisiche del Regno Unito, dal Leverhulme Trust e dalla Royal Society. Per maggiori informazioni, visitare: Imperial College London (Icl): http://www3.Imperial.ac.uk  Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/  Programma "Idee": http://ec.Europa.eu/research/fp7/index_en.cfm?pg=ideas    
   
   
UN PC GRATUITO PER GLI STUDENTI E UN CASO MODERNO DI “MONTAGNA” CHE VA DA “MAOMETTO” FACEBOOK È SOLO UN PASSATEMPO? AL COSTA DI LECCE UN PROGETTO PER UTILIZZARLO NELL’INSEGNAMENTO DI INFORMATICA, INGLESE E SCIENZE TURISTICHE MENTRE LE ALTRE SCUOLE GRIDANO ALLO SCANDALO, LA SCUOLA LECCESE STUDIA E SPERIMENTA LE POTENZIALITÀ DI FB CON IL PROGETTO “FACENOTEBOOK”  
 
 Lecce, 22 febbraio 2011 - Molti docenti “tradizionali” arrivano persino a scandalizzarsi nel sentir parlare del binomio “scuola – facebook”, ancora una volta, quello che non si conosce, fa paura. Eppure le potenzialità didattiche offerte dai social network possono essere tante, diversificate ed efficienti. Lo sanno bene i docenti e lo sanno bene anche gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico per l’Informatica e per il Turismo “Costa” di Lecce che già da due anni effettuano sperimentazioni con gli strumenti offerti da questi nuovi “luoghi” di comunicazione sociale. Il nuovo progetto in cantiere si chiama “Facenotebook – Il Social Classwork” e prevede un notebook, un computer portatile, in comodato gratuito agli studenti per tutto l’anno (a questo proposito è stata richiesta la collaborazione di alcune importanti case costruttrici), da utilizzare in classe durante alcune ore di lezione e da portare a casa, per fare i compiti, tutto rigorosamente on-line e connessi, tra loro ed il mondo. E’ un progetto tanto ambizioso quanto accattivante ed innovativo che ha come comun denominatore proprio l’uso di Facebook. La prima fase del progetto prevede tre sperimentazioni: l’insegnamento delle basi del linguaggio Html agli studenti di terza media da parte di docenti e studenti del Costa; l’approfondimento della comprensione e della scrittura in lingua inglese attraverso connessioni in tempo reale con classi di studenti inglesi; l’uso del social network quale strumento innovativo di marketing per la promozione turistica del territorio. Per quanto concerne l’informatica, si tratta di alcune lezioni rivolte a studenti della scuola media inferiore e relative all’insegnamento delle nozioni base del linguaggio Html, quello utilizzato, per intenderci, per creare pagine web e siti Internet. I docenti della scuola leccese hanno avviato, con la collaborazione di alcuni degli studenti migliori, una sperimentazione per insegnare le istruzioni base agli studenti della scuola media. Trattandosi di lezioni a cui non tutti i ragazzi sono interessati ma solo quelli cha hanno il pallino per il web, per l grafica o per il computer in generale, la scelta di utilizzare Facebook è stata quasi un obbligo. Considerando che quasi il 90% dei ragazzi e delle ragazze delle scuole medie hanno un profilo Fb e che si collegano almeno una volta al giorno, quale mezzo migliore per raggiungerli direttamente nelle loro case e utilizzare lo strumento che più adorano? Potremmo definirlo un caso moderno di “montagna” che va da “Maometto”, nel senso che è la scuola ad andare nel mondo dei giovani, nel loro habitat. Sono già state pubblicate su Facebook le prime lezioni sotto forma di “note”, le quali possono essere lette da chiunque abbia un profilo e, in più, possono essere commentate in tempo reale dai ragazzi e dai docenti con richieste di chiarimenti o dettagli informativi. Il corso si chiama “Html al Costa – Lezioni su Facebook” e le prime due lezioni sono visibili agli indirizzi riportati in coda. Dal momento della loro pubblicazione sono passati solo pochi giorni e sono stati 92 gli studenti di diverse scuole medie locali a “seguire” le lezioni. Quale altro sistema oggi potrebbe permettere a tanti ragazzi e ragazze, autonomamente, senza alcuna “costrizione” da parte dei docenti, ognuno da casa propria, di seguire con entusiasmo ed imparare questo genere di insegnamento? L’utilizzo previsto dalla sperimentazione relativa all’insegnamento della lingua inglese è sicuramente più immediato ed intuitivo. Sappiamo bene che i ragazzi adorano consultare i profili dei loro “amici”, adorano chattare e adorano scambiarsi battute, immagini e video attraverso Facebook, quindi è sufficiente scambiare il gruppo di amici soliti con nuovi amici che vivono e studiano in Inghilterra ed il gioco è fatto. I ragazzi leccesi, coordinati dalla loro docente, creeranno un gruppo “privato” formato dagli alunni delle due classi, quella italiana e quella inglese, ed una volta alla settimana apriranno il proprio notebook, si “sintonizzeranno” su facebook e faranno un’ora di lezione allo stesso tempo divertente e fortemente formativa. Nell’ora di economia, invece, gli studenti applicheranno tutti gli strumenti messi a disposizione da Facebook per sperimentare un progetto di marketing turistico. Profili, gruppi, pagine, eventi, chat, note e ogni altra possibilità sarà ampiamente sfruttata per incrementare la conoscenza dell’offerta turistica salentina e per aumentarne il volume d’affari. Il primo banco di prova sarà la prossima edizione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) che avrà luogo fra pochi giorni a Milano. I ragazzi sono già al lavoro. La scuola salentina è fermamente convinta che il mercato del lavoro e la vita “reale”, quella che si vive fuori dalle aule scolastiche, siano più veloci e più dinamiche rispetto ai ritmi interni alla scuola italiana. Mentre oggi, in questo preciso momento, le aziende cercano giovani preparati professionalmente nell’utilizzo di tutte le più potenti ed innovative tecniche di gestione aziendale e di marketing (internet, social networks, e-commerce, etc.), le scuole continuano ad ignorare o, addirittura, a fare resistenza affinché non vengano regolarmente inserite nei contesti formativi. A questo proposito ci sarebbe da chiedersi se sia davvero il Costa ad essere la scuola tecnica “strana” in Italia o se non lo siano invece tutte le altre…. Alcuni riferimenti utili: Lezione #1: http://www.Facebook.com/note.php?note_id=106554246086200  Lezione #2 : http://www.Facebook.com/note.php?note_id=107028072705484    
   
   
FORMAZIONE E RICERCA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ, NASCE ALLE MALDIVE IL PRIMO CENTRO UNIVERSITARIO DEL PAESE GRAZIE A UN ACCORDO TRA IL GOVERNO E L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA  
 
 Magoodhoo (Maldive), 22 febbraio 2011 - È stato inaugurato il 29 gennaio a Magoodhoo (un‘isola che fa parte dell’atollo di Faafu) il primo Centro universitario di ricerca e formazione delle Maldive nato dall’accordo sottoscritto nel febbraio 2009 tra il governo della Repubblica delle Maldive e l’Università di Milano-bicocca. Alla cerimonia sono intervenuti il presidente della Repubblica delle Maldive, Mohamed Nasheed, il rettore dell’Università di Milano-bicocca, Marcello Fontanesi, il delegato per le Relazioni Internazionali dell’Università di Milano-bicocca, Marialuisa Lavitrano, i ministri maldiviani dell’Educazione, Shifa Mohamed e della Pesca e Agricoltura Aminath Jameel e, in rappresentanza del ministero degli Esteri italiano, Gianluca Rubagotti, incaricato d’affari dell’Ambasciata italiana in Sri Lanka e Maldive e Giorgia Marazzi, console onorario a Malè. Il nuovo Centro, un vero e proprio out-post dell’Università di Milano-bicocca, si trova sull’isola di Magoodhoo, situata 134 chilometri a sud ovest della capitale Malè. Il mini-campus universitario ha una superficie complessiva di quasi 2.800 metri quadri ed è stato interamente progettato dall’Università di Milano-bicocca e realizzato da maestranze locali. Comprende aule, laboratori didattici e di ricerca, alloggi per studenti (26 posti letto) e docenti (8 posti letto), un diving center per le attrezzature da immersione, spazi ricreativi, servizi e un´area per attività sportive. È destinato ad accogliere sia attività formative sia attività di ricerca. In particolare, da settembre 2011 ospiterà la prima edizione del Master in Scienze Marine per lo Sviluppo Sostenibile aperto a studenti italiani, maldiviani e, più in generale, a studenti di università internazionali che vogliono acquisire competenze nel campo dell’ecologia marina tropicale e dello sviluppo sostenibile. Il master, in parte finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca, rientra tra i progetti Expo 2015. Per facilitare gli studenti provenienti dall’Italia e dall’estero, un accordo con gli abitanti dell’isola amplia l’offerta di alloggi in aggiunta ai posti letto presso la residenza del Centro. Inoltre, è in fase di chiusura un accordo con la compagnia aerea Meridiana che prevede sconti agli studenti dell’Ateneo sulle tariffe dei voli da Milano Malpensa a Malè. L’offerta formativa che sarà erogata nell’out-post di Magoodhoo è completata da corsi di perfezionamento e aggiornamento in ambito turistico destinati, in modo particolare, ai dipendenti dell’industria turistica delle Maldive. Oltre ai corsi ad hoc il Centro universitario di Magoodhoo continuerà ad accogliere le attività di stage previste per gli studenti dei corsi di laurea di area scientifica dell’Ateneo o di altre università, così come avveniva già negli anni scorsi grazie a una consolidata presenza dell’ Università di Milano-bicocca alle Maldive attraverso progetti di ricerca sulla barriera corallina e gli ecosistemi marini. Alle Maldive l’Università di Milano-bicocca sta portando avanti diversi progetti di ricerca che spaziano dallo studio della barriera corallina, complesso e fragile ecosistema il cui stato di salute e colorazione segnala riscaldamento e acidificazione degli oceani, alla salvaguardia della biodiversità dell’arcipelago dai rischi naturali e antropici. Le isole sono un vero e proprio ecosistema di frontiera per i rischi legati al global warming e all’innalzamento del livello marino i cui effetti possono essere studiati in presa diretta. Altri progetti puntano decisamente all’innovazione. Come la produzione di biocolle da organismi marini presenti alle Maldive da utilizzare nel campo della chirurgia. L’organismo è il Paradactylogyrus bicoccae (così chiamato perché scoperto dai nostri ricercatori in coincidenza con il decimo anniversario di fondazione dell’Ateneo, nel 2008) un parassita che vive sulle branchie dei tonni grazie a una biocolla talmente resistente e flessibile che gli permette di rimanervi attaccato anche quando questi viaggiano a 70 km all’ora e di staccarsi con facilità quando deve spostarsi. Il traguardo dei ricercatori Bicocca è arrivare a produrre una colla, con relativo solvente, che unisce gli epiteli da usare in chirurgia traumatica, chirurgia estetica, odontoiatrica al posto del comune filo da sutura. Altre ricerche riguardano lo studio del sovra-sfruttamento della pesca e del turismo di massa, le azioni di mitigazione da intraprendere per limitare la riduzione delle biodiversità degli ecosistemi particolarmente fragili a causa dei cambiamenti climatici globali e delle pressioni antropiche locali. «Lo sviluppo e il consolidamento di relazioni e progetti internazionali di ricerca e formazione – ha detto il rettore Marcello Fontanesi - è essenziale per alimentare l’eccellenza e stimolare i talenti nell’università. Questo nuovo Centro Universitario realizzato con il governo della Repubblica delle Maldive dimostra che l’impegno dell’università si concentra su temi che hanno importanza per tutti, come la sostenibilità ambientale e il corretto uso delle risorse, temi centrali anche per Expo 2015 che sostiene il progetto Maldive. Porre innovazione, tecnologie e conoscenza al servizio di una migliore qualità della vita delle persone e delle comunità è la strada che stiamo seguendo da tempo». «Il Centro Universitario che inauguriamo oggi – ha detto il presidente Mohamed Nasheed – darà l’opportunità a ricercatori e studenti dell’Università di Milano-bicocca di fare ricerca marina avanzata in uno degli ecosistemi tropicali più ricchi di biodiversità al mondo che è, al tempo stesso, una frontiera del cambiamento climatico. Inoltre, l’apertura di questo Centro è una grande opportunità per i giovani maldiviani che potranno studiare in un’università di livello internazionale senza dover lasciare il Paese».  
   
   
SCUOLA IN SICILIA: NECESSARI INTERVENTI IN SINERGIA TRA ISTITUZIONI  
 
Palermo, 22 febbraio 2011 - "E´ necessario tentare di elaborare una politica di sistema che interessi tutto il mondo della scuola siciliana, rinnovando e consolidando strategie nuove applicabili su contesti diversi". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, nel suo intervento al convegno ´Disagio scolastico e integrazione´, che si e´ svolto oggi a Lipari (Isole Eolie). Centorrino ha sottolineato l´importanza "di un criterio unico che permetta di misurare gli interventi che si realizzano nell´ambito scolastico, in un´azione comune in sinergia con tutte le istituzioni presenti sul territorio siciliano". Al convegno, organizzato dagli istituti comprensivi Lipari I e Lipari Ii, hanno partecipato i professori Claudio Passantino, del Centro studi ´De Risio´ di Barcellona (Me), Giovan Battista Modonutti, dell´Universita´ di Trieste, Renato Candia, dirigente scolastico Lipari I e Lipari Ii, Concetta Barone, dirigente dell´Ufficio scolastico provinciale.  
   
   
TORNA GEOPOLIS  
 
 Como, 22 febbraio 2011 - Il dipartimento Storia e Filosofia del Liceo Scientifico Paolo Giovio di Como e il Gruppo Giovani Industriali di Confindustria Como - in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Como e il Politecnico di Milano Polo Regionale di Como – organizzano la dodicesima edizione del ciclo di conferenze “Geopolis 2011 Linee d’Orizzonte della Storia Contemporanea” Xii Edizione: Abitare Bene La Terra”; “Como Tra Decadenza E Nuovo Rinascimento: Ridare Entusiasmo Ad Una Citta’ In Crisi” Di seguito il programma degli incontri: Giovedì 24 febbraio 2011 “Terra mobile: la governance del territorio” Paolo Perulli Docente di sociologia economica Accademia di Architettura di Mendrisio-usi ; Giacomo Castiglioni, Castiglioni Spa, Presidente Univercomo. Giovedì 3 marzo 2011 “L’industria, il lavoro e le sue trasformazioni” Andrea Maria M. Fumagalli docente di economia politica Università di Pavia, docente di Teorie economiche alternative Università Bocconi Milano. Antonio Marino, giornalista Aula magna Am1 Via Castelnuovo 7 Museo della seta visite guidate dalle ore 15.30. · Giovedì 10 marzo 2011 “Più ricchi e più poveri: rischi e opportunità di una città lombarda nel mondo globalizzato” Mauro Magatti Preside della facoltà di Sociologia Università Cattolica Milano. · Giovedì 24 marzo 2011 “Una Bussola per Como e dintorni: nuovi orizzonti di sviluppo culturale ed economico” Dipak Pant docente di sistemi economici comparati e antropologia applicata Università Liuc Castellanza. · Giovedì 31 marzo 2011 “Tavola rotonda: Como e il suo spirito – voci e volti di una comunità “ Ambrogio Taborelli Presidente Confindustria Como; Paolo De Santis Presidente Camera di Commercio; Roberto Bernasconi Direttore Caritas Diocesana; Modera: Claudio Fontana. Tutti gli incontri si terranno alle ore 17.30 nella sala Assemblea di Confindustria Como (Tranne quello del 3 marzo, che si terrà presso l’Aula Magna Am1 in via Castelnuovo 7 a Como). Ingresso Libero. Per informazioni e iscrizioni: tel 031.234111 e-mail: gruppogiovani@confindustriacomo.It    
   
   
DIPLOMI A PARTECIPANTI A MASTER IN BIOTECNOLOGIE PER L´IMPRESA  
 
Altavilla Vicentina, 22 febbraio 2011 - L’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola è intervenuta il 20 febbraio nella sede del Cuoa alla cerimonia di consegna dei diplomi ai trenta giovani partecipanti al Master in biotecnologie per l’impresa (Mabit), alla sua prima edizione. Il percorso formativo è stato finanziato dalla Regione e realizzato in collaborazione con Isib-cnr (Istituto di Ingegneria Biomedica di Padova) e Fondazione Cuoa, di cui erano presenti rispettivamente il direttore Ferdinando Grandori e il presidente Vittorio Mincato, oltre al direttore scientifico del Mabit, Paolo Gubitta. Il master, della durata di dieci mesi, ha fornito a giovani laureati le competenze per la soluzione di problemi di gestione nell´applicazione delle biotecnologie per i settori agroalimentare, chimico-farmaceutico, diagnostico e ambientale, per i fini produttivi delle imprese. Per gli allievi più meritevoli è stato previsto come premio un viaggio di studio all´estero. Per l’assessore Coppola questa giornata rappresenta il conseguimento di un traguardo molto importante e unico nel suo genere, che è anche una straordinaria iniziativa di valorizzazione del capitale umano. “Ricerca e innovazione – ha detto – sono nel Dna dei veneti ma sono anche la chiave di lettura a livello europeo per superare la crisi e affrontare con le carte in regola un mercato sempre più globalizzato. La Regione dal 2003 ha investito decine di milioni di euro in biotecnologie. Sono già 65 i progetti realizzati con il Cnr, a cui si aggiunge ora questo Master particolarmente innovativo che concretizza una positiva triangolazione tra istituzioni, mondo accademico e impresa”. “Una formazione di alto livello – ha concluso l´assessore Coppola – su cui puntare per apportare benefici importanti per le imprese e opportunità concrete per il futuro lavorativo dei giovani”.  
   
   
IL MERCATO CINESE: UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE LOCALI L´UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MILANO-BICOCCA, LA FONDAZIONE ITALIA CINA E IL COMUNE DI CINISELLO BALSAMO SIGLANO UN PROTOCOLLO D’INTESA PER RICERCARE NUOVE OPPORTUNITÀ E RISORSE PER LE IMPRESE LOCALI E PER INCENTIVARE E SOSTENERE L’APERTURA VERSO NUOVI MERCATI.  
 
Cinisello Balsamo, 22 febbraio 2011 - Costruire una rete operativa tra gli attori coinvolti, ricercare nuove opportunità e risorse per le imprese locali, incentivare e sostenere l’apertura verso nuovi mercati. Questi i principali obiettivi del Protocollo d’Intesa che hanno firmato il 2 febbraio l´Università degli Studi Milano-bicocca, il Comune di Cinisello Balsamo e la Fondazione Italia Cina. La Cina è il primo destinatario di investimenti diretti esteri e questo indica l’interesse delle realtà internazionali verso il paese asiatico e le grandi opportunità che presenta. Sono diverse le aziende sul territorio che nel corso di questi ultimi anni hanno sviluppato rapporti di lavoro e relazioni commerciali con la Cina. Solo a Cinisello Balsamo sono presenti circa 4.600 aziende di medie e piccole dimensioni che possono cogliere nel mercato cinese una possibilità per garantire lavoro e sviluppo. «L’idea di promuovere un accordo – dichiara il sindaco di Cinisello Balsamo, Daniela Gasparini - nasce dalla necessità di individuare nuove strategie e strumenti di approccio al mercato del lavoro che si presenta sempre complesso in questo periodi di crisi economica. Le difficoltà si affrontano aggredendo il mercato. Il Comune in questi casi può fare poco per lo sviluppo economico. Dunque, la programmazione strategica, il coordinamento tra istituzioni pubbliche ed enti privati possono rappresentare una risposta e un valido servizio alle piccole e medie imprese che proprio per le loro dimensioni incontrano maggiori difficoltà ad essere competitive nei processi di internazionalizzazione». Con questo accordo i tre partner si impegnano a promuovere una serie di iniziative anche in collaborazione con altre realtà presenti sul territorio quali Afol Nord Milano (Agenzia per la formazione e orientamento al lavoro), Bic la Fucina (Business Innovation Centre) realtà non profit che sostengono lo sviluppo imprenditoriale nell’area metropolitana milanese, e il Museo di Fotografia Contemporanea. Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia Cina, ha dichiarato: «Sono convinto che questo innovativo modello di lavoro sarà di grande utilità per le aziende del territorio del Nord Milano. La Fondazione Italia Cina da sempre si impegna per favorire le attività delle imprese italiane in Cina e i rapporti tra i due Paesi. La formazione e le attività seminariali attuate in collaborazione con le realtà del territorio permetteranno alle imprese una più efficace comprensione della Cina e del suo mercato, condizione indispensabile per la buona riuscita delle attività sul mercato cinese». «L’internazionalizzazione - ha detto Susanna Mantovani, prorettore vicario dell’Università di Milano-bicocca – è un’area strategica per il nostro Ateneo. In particolare, stiamo investendo molto sulla Cina sia aderendo a programmi come il Marco Polo, sia sviluppando iniziative come la Winter School “Discovering the Old Continent”, che proprio in questi giorni accoglie cento studenti cinesi dell’Università di Chong Qing, sia perché abbiamo attivato corsi di lingua cinese aperti ai nostri studenti. In questo modo vogliamo contribuire al rafforzamento delle relazioni e delle opportunità di crescita del territorio in cui siamo integrati». Al momento tre i possibili ambiti di intervento: la formazione, l’attività seminariale attraverso workshop settoriali e possibili missioni in Cina per gruppi selezionati di imprese, l’arte e la fotografia attraverso la promozione di corsi di lingua e cultura cinese, esposizioni di fondi fotografici di valore raccolti dalla Fondazione Italia Cina e dall’Istituto Italo-cinese.  
   
   
IL SOLE SPLENDE NELLA PRIMA IMMAGINE A 360° DELLE SONDE STEREO  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2011 - Una coppia di veicoli spaziali gemelli della missione Stereo ("Solar terrestrial relations observatory"), lanciata nell´ottobre del 2006, ha raggiunto con successo la sua destinazione. Per la prima volta nella storia, i veicoli spaziali hanno catturato una vista a 360 gradi del nostro vicino stellare. Per un periodo di quattro anni, i veicoli spaziali hanno viaggiato in direzioni opposte lungo l´orbita della Terra su posizioni opposte rispetto al Sole. Esperti dal Cnrs (Centre National de la Recherche Scientifique), dall´Osservatorio di Parigi, e dalle università Paris-sud 11, Pierre e Marie Curie, Paris Diderot e Toulouse 3 stanno partecipando, con il supporto dell´agenzia spaziale governativa francese Cnes (Centre National d´Études Spatiales), al lavoro in tre dei quattro strumenti a bordo dei veicoli spaziali. Nello specifico, ogni veicolo spaziale Stereo è dotato di telecopi sintonizzati per catturare quattro lunghezze d´onda di radiazioni ultraviolette estreme associate con l´attività sulla superficie solare. La Nasa (National Aeronautics and Space Administration) negli Stati Uniti sta lodando la straordinaria visione a 360° dell´intera superficie del Sole e della sua atmosfera, che rinforzerà la nostra comprensione delle dinamiche solari e aiuterà a migliorare le previsioni sul tempo meteorologico spaziale. Il Sole non brucia con forza costante, ma attraversa delle fasi di grande attività e di relativa calma. Stereo aiuta a monitorare meglio queste fasi, che solitamente hanno una durata media di 11 anni. Il ciclo attuale è iniziato nel 2008, ma solo recentemente gli scienziati che studiano questa stella hanno annunciato che il Sole sta andando incontro al suo periodo di attività più turbolenta. Il primo grande evento esplosivo che ha gettato miliardi di tonnellate di particelle caricate verso la Terra è stato osservato il 14 febbraio. Fino ad oggi, una parte del Sole era sempre rimasta nascosta. Anche se quella parte nascosta entrasse nel campo visivo in una o due settimane, l´attività sul Sole può, a volte, diventare globale, con eruzioni sui lati opposti del Sole che si innescano e alimentano a vicenda. Con la nuova visione a 360° del Sole, gli scienziati otterranno una comprensione nettamente migliore di questi fenomeni, e un allarme molto anticipato dell´attivo di tempeste solari che rappresentano un pericolo per satelliti e astronauti. "Il Sole è un oggetto davvero complesso che influenza molti aspetti delle nostre vite," ha commentato Richard Harrison del Rutherford Appleton Laboratory, il principale ricercatore per gli strumenti del Regno Unito su Stereo. "Come non ci si aspetterebbe di comprendere i meccanismi del cervello studiandone solo una piccola parte, un esame globale della natura della nostra stella come oggetto completo è essenziale per comprendere il suo funzionamento." I due veicoli spaziali continueranno ad allontanarsi sempre di più, dirigendosi uno verso l´altro dall´altro lato del Sole rispetto alla Terra. Questo significa che la vista completa fornita dai due veicoli spaziali lentamente svanirà, poiché non saranno più in grado di vedere una regione sempre più grande dietro al Sole dal lato della Terra. Tuttavia, il Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa, lanciato un anno fa, rimarrà fisso sul Sole e fornirà il pezzo mancante del puzzle. Per maggiori informazioni, visitare: Missione Stereo: http://www.Nasa.gov/mission_pages/stereo/main/index.html  Nasa http://www.Nasa.gov/ Cnrs http://www.Cnrs.fr/  Osservatorio di Parigi http://www.Obspm.fr/obsparis.en.shtml  Rutherford Appleton Laboratory http://www.Stfc.ac.uk/about+stfc/48.aspx    
   
   
DIFESA SUOLO, 3,6 MLN PER PROVINCIA CREMONA MASSIMA ATTENZIONE PER LE IMPRESE LOMBARDE  
 
Cremona, 22 febbraio 2011 - L´assessore regionale al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti ha presentato ieri a Cremona i progetti e i contenuti dell´Accordo di programma per la difesa del suolo, sottoscritto da Regione Lombardia e Ministero dell´Ambiente. Per la città e la provincia di Cremona si tratta di 5 progetti, per 3.600.000 euro, compresi gli interventi di manutenzione. ´Un lavoro organizzativo importante - ha detto Belotti - a cui ora seguirà la fase esecutiva´. In provincia di Cremona gli interventi più consistenti sono sostanzialmente tre. I primi due riguardano, in regime di interventi strutturali urgenti di difesa del suolo, le opere di regimazione idraulica dell´argine di sinistra del fiume Adda, nel comune di Rivolta d´Adda, e il nuovo argine in destra del fiume Serio nel comune di Sergnano: entrambi per un ammontare di 900.000 euro. Il terzo, in regime di manutenzione ordinaria, concerne l´adeguamento della sezione idraulica dello scolmatore ad est di Grumello Cremonese nell´omonimo comune di Grumello Cremonese ed Uniti. ´Gli interventi in provincia di Cremona - ha detto l´assessore Belotti - sono incentrati sulla salvaguardia del suolo e riguardano soprattutto le condizioni dei fiumi´. Ma l´assessore ha voluto specificare alcuni punti che la Regione ritiene fondamentali. Primo fra tutti un ´controllo rigidissimo sulle ditte che parteciperanno ai lavori. Non vogliamo - ha sottolineato il responsabile regionale del territorio - foraggiare criminalità organizzata. Le opere devono essere realizzate al meglio e Regione Lombardia deve difendere le sue imprese sane e in particolare le imprese cremonesi, quelle imprese che lavorano correttamente e che portano benessere´. ´Se non c´è una messa in sicurezza a monte - ha detto Belotti - difficile poi programmare anche iniziative di valorizzazione del suolo´. Belotti ha poi concluso ricordando la natura generale dell´Accordo di Programma che si snoda su 162 interventi. La copertura finanziaria del fabbisogno complessivo degli interventi verrà per 77.523.000 da parte del Ministero dell´Ambiente e per 147.370.000 euro da parte di Regione Lombardia. All´incontro ha partecipato anche l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, che ha ringraziato Belotti per l´impegno sulla riforma dei consorzi irrigui che troverà presto una concretizzazione. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti degli enti locali e del commissario ministeriale Carlo Mario Marino. Ed ecco nel dettaglio gli interventi previsti nella provincia di Cremona che comportano una spesa di 3.600.000 euro. Interventi Strutturali Urgenti - A Corte de´ Frati e Pozzaglio e Uniti lavori di ripristino della sezione idraulica e adeguamento alle portate dello scolmatore Grumone per 600.000 euro; a Rivolta d´Adda realizzazione dell´argine a sinistra dell´Adda 900.000 euro e a Sergnano costruzione del nuovo argine in destra al Serio 900.000 euro. Complessivamente sono previsti interventi per 2.400.000 euro. Manutenzione Ordinaria E Straordinaria - A Cremona ripristino della sezione idraulica, delle difese spondali e riordino idraulico e ambientale del cavo Morbasco tra Cavatigozzi e la tangenziale di Cremona per 300.000 euro; a Grumello Cremonese ed Uniti adeguamento della sezione idraulica dello scolmatore posto a est del paese 900.000 euro. Il totale degli interventi ammonta quindi a 1.200.000 euro.  
   
   
DIFESA SUOLO, A VARESE 11 INTERVENTI E 22 MLN OPERE PER LA TUTELA DEL TERRITORIO E LA SICUREZZA  
 
Varese, 22 febbraio 2011 - Ufficializzato agli amministratori locali il via libera agli 11 interventi per la difesa idrogeologica e la messa in sicurezza del territorio previsti in provincia di Varese (in un caso con il coinvolgimento anche di quella di Como con i lavori che interesseranno Mozzate), dall´Accordo di Programma (Adp) siglato da Regione e Ministero dell´Ambiente il 3 novembre scorso. I contenuti dell´intesa sono stati illustrati ieri a Varese dall´assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia Daniele Belotti. Presenti, fra gli altri, il consigliere regionale Luciana Ruffinelli, il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Varese Attilio Fontana e numerosi amministratori locali. Con la recente registrazione e il visto positivo della Corte dei Conti il finanziamento dell´Accordo è stato assicurato. Tutti i progetti contenuti nell´Adp saranno inseriti in un crono programma a cura del commissario straordinario Carlo Maria Marino, ex presidente di Arpa Lombardia recentemente nominato dal Ministero su indicazione di Regione Lombardia, al quale è demandato il compito di dare attuazione agli interventi che, per il territorio della provincia dei sette laghi valgono 22.350.000 di euro di investimenti. ´Con questo programma, che riteniamo di portata storica - ha spiegato Belotti - assicuriamo il massimo sforzo per la tutela del suolo contro i rischi idrogeologici e la manutenzione delle opere idrauliche e di salvaguardia´. Il programma di interventi, che ha privilegiato le opere urgenti, interessa le zone per le quali non siano già in corso azioni di ripristino a seguito di eventi alluvionali. ´L´obiettivo di questi interventi - ha proseguito Belotti - è quello di preservare e valorizzare il territorio che, insieme all´identità, è il tesoro da trasmettere alle future generazioni´. ´Si tratta di una partita utile - ha rimarcato l´assessore - anche per aiutare l´economia locale a ripartire e superare il momento di crisi internazionale´. ´L´importanza dei lavori è tale - ha proseguito l´assessore - che impone un´attività di vigilanza costante e attenta, affinché gli appalti non finiscano ad aziende legate alla criminalità organizzata contro le quali vogliamo difenderci con rigorosi controlli in fase di appalto e ulteriori verifiche in corso d´opera, con lo sforzo comune di Regione Lombardia e delle forze dell´ordine. L´obiettivo della Regione è quello di tutelare le aziende sane da chi, aggirando le regole, finisce per falsare il mercato e, ci dicono, già starebbe mettendo gli occhi su questi lavori. Il Codice etico degli appalti, che la Giunta regionale sta per approvare, dovrà essere rispettato da tutti´. L´accordo prevede un programma di interventi per un ammontare complessivo di 224,8 milioni di euro, di cui 77,5 del Ministero dell´Ambiente e 147,3 a carico della Regione. Oltre al crono programma, agli enti locali è richiesta la massima collaborazione per verificare che la tempistica sia rispettata. Le prime convenzioni con gli enti locali potranno essere stipulate nella seconda metà del mese di marzo. Il programma contiene interventi particolarmente urgenti e significativi, tra cui quelli per la mitigazione del rischio idraulico sull´Olona e sul Fontanile oltre che sul Margorabbia e sull´Acquanegra, nonché la sistemazione di frane e la realizzazione di vasche di laminazione o aree di spagliamento. Si tratta di interventi strutturali cui è affiancato un programma di manutenzione dei corsi d´acqua, che permetterà un´azione di pulizia, riqualificazione e mitigazione del rischio in modo diffuso nei principali bacini idrografici della Lombardia. Il Commissario Marino si avvarrà degli uffici regionali della Direzione generale Territorio e Urbanistica e, come fortemente voluto dall´assessore Belotti, coinvolgerà, nella veste di enti attuatori degli interventi strutturali e di manutenzione, gli Enti locali (Comuni, Province e Comunità Montane), i Consorzi di bonifica e gli Enti del Sistema regionale (Ersaf, Infrastrutture lombarde e Aipo). ´Il mio obiettivo - ha spiegato Marino - è quello di agevolare la realizzazione degli interventi e di vigilare sull´operatività degli enti attuatori, affinché tutti i lavori previsti per la difesa del suolo siano attuati nel rispetto del crono programma che definiremo a breve´. Ed ecco nel dettaglio tutti gli interventi, 11 in totale, previsti per la provincia di Varese nell´ambito dell´Accordo di Programma per 22.350.000 euro. Interventi Strutturali Urgenti - A Varese sistemazione del fiume Olona e degli affluenti nel centro abitato per 5.400.000 euro; a Gorla Minore e Tradate completamento della vasca di spagliamento sul torrente Fontanile 5.800.000 euro; a Origgio e Uboldo realizzazione dell´area di laminazione controllata nei boschi per 4.000.000 di euro. Il totale per questa serie di interventi ammonta a 15.200.000 euro. Interventi Cofinanziati Da Regione Lombardia - A Origgio e Uboldo realizzazione dell´area di laminazione controllata per 2.000.000 di euro; nei comuni di Cislago e Mozzate, quindi con interessamento della provincia di Como, realizzazione di vasche di volanizzazione sul torrente Bozzente 3.500.000 euro. Complessivamente, per questo capitolo di interventi la cifra investita è di 5.500.000 euro. Manutenzione Ordinaria E Straordinaria - A Veddasca sistemazione delle frane in località Armio, Lozzo e Biegno per 500.000 euro; a Castelveccana lavori di ripristino dei manufatti idraulici sul torrente Froda 250.000 euro; a Laveno Mombello sistemazione della frana sovrastante via Gattirolo 250.000 euro e a Curiglia con Monteviasco regimazione delle acque in località Curiglia 300.000 euro. L´importo che viene messo a disposizione per questi interventi è, così, in totale di 1.300.000 euro. Manutenzione Ordinaria E Straordinaria (Ex L.r. 06/73) - A Valganna sistemazione e regimazione idraulica del torrente Margorabbia e dei suoi affluenti per 200.000 euro e a Travedona Monate sistemazione dei manufatti sul torrente Acquanegra 150.000 euro. Il totale degli interventi previsti ammonta a 350.000 euro.  
   
   
RIFIUTI ELETTRONICI, IL BALZO DELLA LIGURIA, + 10% PRO-CAPITE  
 
 Genova, 22 febbraio 2011 - C’è un’isola felice nel burrascoso mare dei rifiuti in Liguria. È quella dei Raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, domestici e professionali, non più funzionanti. Tutti prodotti che utilizzano corrente elettrica che devono essere ritirati dai comuni, tramite i rivenditori o i cittadini ,come frigoriferi, personal computer, telefoni cellulari, giocattoli, lampadine al neon e altri per essere avviati al trattamento nel centri di coordinamento. In questo settore in Liguria, lo scorso anno si sono raggiunti risultati di tutto rilievo, con un incremento, rispetto al 2009, pari al 65,6% di materiali avviati al corretto trattamento e smaltimento, secondo i dati diffusi dal Centro di Coordinamento Raee. Il 2010 ha sancito l’avvio del sistema di ritiro “1 contro 1”, che permette ai cittadini, al momento dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico, di riconsegnare quello vecchio al negoziante, che lo conferisce al centro di raccolta comunale. Questo percorso, nei 58 centri di raccolta presenti in Liguria, ha “fruttato” 6.976.186 kg di Raee, con un quantitativo pro-capite di 4.3 kg di rifiuto raccolto, migliore di circa il 10% rispetto al dato medio nazionale. “La Liguria è stata la prima regione in Italia ad intervenire sul tema degli impianti di primo conferimento - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Renata Briano- per semplificare le procedure. L’iniziativa della Liguria, seguita poi altre regioni, ha contribuito ,insieme all’impegno dei comuni ed in particolare di Amiu che ha realizzato un impianto dedicato alla raccolta dei Raee provenienti dalla grande distribuzione, a dare il via in modo concreto a questo importante circuito virtuoso destinato a crescere ancora di più nei prossimi mesi.” Una operazione importante oltre che dal punto di vista ambientale, anche per i bilanci degli enti locali interessati. In base alle regole definite dalle convenzioni nazionali fra Anci e Centro di coordinamento Raee, nel 2010 sono stati infatti erogati 242 mila 232 euro sotto forma di premi di efficienza per i Raee complessivamente raccolti nelle strutture liguri che servono in totale 136 comuni.  
   
   
RIFIUTI NEL LAZIO, POLVERINI: SARANNO TRASFORMATI IN RISORSA ECONOMICA  
 
Roma, 22 febbraio 2011 - “Dobbiamo trasformare la questione dei rifiuti, che oggi vediamo come un problema, in una risorsa economica, come avviene nel resto d’Europa”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, intervenendo ieri mattina, insieme alla Provincia di Roma, alla presentazione del servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti nel Comune di Palestrina. “In finanziaria sono stati stanziati 135 milioni di euro per la raccolta differenziata che arriveranno su tutto il territorio – ha aggiunto - ma serve un meccanismo di premialità che stimoli una leale concorrenza tra i Comuni. Li sosterremo in una campagna di comunicazione che aiuti a diffondere i risultati ottenuti”. Polverini ha ricordato che il Piano regionale sui rifiuti è attualmente al vaglio del Consiglio regionale. “Abbiamo trovato una situazione complicata – ha sottolineato - il piano rifiuti è in Consiglio ed aspetta il via libera perché abbiamo iniziato un positivo rapporto con l´Ue. Abbiamo perciò fermato l´iter per poter apportare ulteriori eventuali aggiustamenti per avere un piano che poi verrà da loro approvato”. “Possiamo vincere la battaglia sui rifiuti – ha spiegato Polverini - vogliamo evitare di occuparci di rifiuti per i prossimi trent´anni, per questo sto portando avanti un dialogo con tutte le istituzioni e con tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale”. La Polverini ha anche ricordato che è in corso anche un dialogo con le aziende che operano su territorio: “Vediamo se ad esempio è possibile creare nuove imprese che lavorino utilizzando materiali derivati dal riciclo dei rifiuti. Per questo dobbiamo creare le condizioni affinché nuove imprese, che si occupano di riciclo, si insedino nel nostro territorio”. Poi ha concluso: “Non finiremo come la Campania, faremo dei rifiuti un business”.  
   
   
REGIONE PUGLIA INCONTRA COMITATI DISCARICA "MARTUCCI" DI CONVERSANO  
 
 Bari, 22 febbraio 2011 - L’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro ha incontrato ieri le delegazioni dei rappresentati dei comitati cittadini che si occupano della discarica “Martucci” a Conversano. “I comitati hanno richiesto – si legge in una nota congiunta diffusa al termine dell’incontro - il rispetto degli impegni assunti in ordine alla chiusura della discarica Martucci prevista per il 28 febbraio, e nelle more dell’avvio dell’impianto complesso a regime, e il conferimento dei rifiuti dell’Ato Ba5 fuori ambito”. “L’assessore – prosegue la nota - ha illustrato le attività sviluppate dalla Regione Puglia nell’ultimo periodo. La gara europea indetta per la gestione dell’impianto complesso di Conversano, già realizzato, prevede la data ultima per la presentazione delle offerte il 14 marzo p.V.. E’ auspicabile che in questi venti giorni previsti dal provvedimento assunto dal Presidente della Provincia di Bari non vi sia l’avvio provvisorio dell’intero impianto stesso”. “Su questo argomento – si legge - i comitati hanno eccepito la necessità di mettere in stretta correlazione l’avvio dell’impianto con la chiusura della discarica Martucci in quanto non appare certa la sua chiusura definitiva. “L’assessore – si prosegue - ha ribadito su questo argomento che la gara è in itinere e la chiusura e l’avvio transitorio dell’intero impianto sono compatibili con i tempi necessari per giungere alla sottoscrizione del contratto con il nuovo aggiudicatario della stessa gara. Sia l’assessore che i Comitati hanno convenuto che la svolta sia nella corretta conclusione della gara, per dare un nuovo impulso alla corretta gestione dei rifiuti nei comuni dell’Ato Ba5”. “Tutti quanti hanno infine convenuto che è necessario anche grazie alle iniziative della associazioni ambientaliste una grande campagna che impegni i Comuni e l’Ato ad attivare una moderna e corretta gestione della raccolta differenziata che raggiunga l’obiettivo di residuale conferimento di rifiuti in discarica”. “L’assessore inoltre si è impegnato, a gara definita, a reincontrare i Comitati e tutti i soggetti istituzionali coinvolti per un approfondimento e la concertazione di tutte le altre problematiche connesse alla corretta gestione dei rifiuti”.