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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Ottobre 2010
GIUDICE ASSOLVE ENAC SU PRESUNTA LIMITAZIONE VISIBILITÀ DETERMINATA DALL’EDIFICIO UFFICI DELL’AEROPORTO DI CATANIA  
 
Roma, 12 ottobre 2010 - L’enac rende noto che l’ 11 ottobre, con l’udienza finale, si è concluso il processo che ha visto indagati il precedente Direttore Generale dell’Ente Silvano Manera e il Direttore Centrale Infrastrutture Alessandro Cardi in merito alla presunta limitazione alla visibilità della torre di controllo dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania determinata dalla presenza del fabbricato che ospita gli uffici aeroportuali. Il giudice ha pronunciato sentenza di assoluzione in quanto il fatto non sussiste, accogliendo quanto richiesto dallo stesso pubblico ministero e dai difensori delle parti. Il Presidente dell’Enac Vito Riggio e il Direttore Generale Alessio Quaranta esprimono compiacimento per la fine del processo che ha coinvolto il precedente Direttore Generale e il Direttore Centrale ed esprimono soddisfazione per l’ulteriore conferma della correttezza dell’operato dell’Ente e della trasparenza delle azioni amministrative e tecniche di pertinenza dell’Ente.  
   
   
AEROPORTO: REGIONE UMBRIA IMPEGNATA PER COMPLETAMENTO STRUTTURA E PIANO INDUSTRIALE  
 
 Perugia, 12 ottobre 2010 - Conferma dell’impegno della Regione Umbria per il completamento della struttura aeroportuale e garanzie di interessamento affinché si definisca in tempi brevi un piano industriale credibile: è quanto espresso alle organizzazioni sindacali regionali “Filt-fit-uil”, dall’assessore regionale ai trasporti, Silvano Rometti, durante un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Perugia nella sede dell’Assessorato, per discutere delle prospettive di sviluppo e lo stato degli investimenti dell’Aeroporto di Sant’egidio. Nel corso del colloquio le organizzazioni sindacali hanno esposto le loro preoccupazioni sulle prospettive di sviluppo dell’aeroporto in quanto, pur riconoscendo il grande sforzo delle istituzioni a garantire le necessarie risorse economiche per il completamento della struttura, ritengono necessario ed urgente un rinnovamento direzionale della società che sia in grado di far fare “l’auspicato salto di qualità all’aeroporto”. L’assessore Rometti ribadendo l’importanza e la strategicità nel panorama regionale dell’aeroporto di Sant’egidio, ha confermato l’impegno della Regione per l’ultimazione dei lavori ed ha garantito il suo interessamento per la definizione di un piano industriale che definisca gli obiettivi di sviluppo per i prossimi anni finalizzato ad un consistente aumento di passeggeri. La Giunta regionale – ha concluso l’assessore - ha stanziato 10 milioni di euro per la realizzazione delle opere di completamento dell’aeroporto, risorse fondamentali che la Regione ha deciso di anticipare, ricorrendo al proprio bilancio poiché non sono ancora disponibili i finanziamenti governativi approvati”.  
   
   
TOYOTA: NUOVA GAMMA IQ 2010  
 
Verona, 12 ottobre 2010 - La iQ ha rivoluzionato il concetto di auto grazie a un design dinamico, a un’ingegneria avanzata, ad una manovrabilità da record in città ed una stabilità sorprendente nei percorsi extra urbani. La più piccola quattro posti del mondo, innovativa ed elegante, pratica e comoda. Un omaggio pulito ed ecologico all’innovazione ingegneristica, con un occhio di riguardo per la sicurezza e il piacere di guida. Con iQ, Toyota ha aperto una nuova strada andando incontro alle esigenze cittadine: un’automobile ultra-compatta dal design innovativo, agile nel traffico, economica nei consumi, con un elevato livello di sicurezza e che tutela l’ambiente. Una formula assolutamente innovativa, con una nuova interpretazione del concetto di automobile. Un nuovo modo di progettare automobili, con caratteristiche e design all’avanguardia, capaci di rispondere alle richieste del pubblico che esige vetture con dinamismo e carattere. La iQ è un’auto che rispecchia il Dna Toyota in grado di attrarre un tipo di clientela giovane e dinamica. Un prodotto in continua evoluzione. La nuova gamma si presente con motori Euro5, interni completamente rivisitati di colore Nero e Ghiaccio, nuove plastiche con materiali soft touch, nuovo colore black sulla console centrale e sulle portiere, nuove cuciture sul volante e nuove cromature sulle manopole di regolazione dell’aria condizionata e sui tweeter. Inoltre, sarà disponibile una nuova gamma di colori e a richiesta nuovi interni pelle/tessuto. Con tutte queste novità, l’abitacolo della nuova iQ si presenta ancora più luminoso e moderno, e aumenta la percezione di iQ come auto di qualità. Gli ingegneri Toyota hanno lavorato anche per offrire al cliente la possibilità di personalizzare la propria iQ: infatti sulla versione High sarà possibile scegliere in alternativa all’interno nero e ghiaccio, due personalizzazioni: la Collection Cream, e la Collection Godiva, con colori delle plastiche e delle finiture interne esclusivi. Tutto questo senza costi aggiuntivi. Un prodotto ancor più di qualità, una gamma ancora più completa e la possibilità di offrire ai clienti più esigenti un’ampia scelta di colori e personalizzazioni, un prodotto che si evolve con un’attenzione sempre maggiore alle aspettative dei clienti italiani.  
   
   
PRIMI ELEMENTI PER IL NUOVO PIANO NAZIONALE DELLA LOGISTICA  
 
Roma, 12 ottobre 2010 - L’analisi svolta nel documento, Primi elementi per il nuovo Piano Nazionale della Logistica elaborato dalla Consulta Generale per l’Autotrasporto e la Logistica, contiene un impianto strutturale sostanzialmente condivisibile, a partire dalla centralità che occorre assegnare al tema della logistica per incidere sulla competitività del sistema economico nel suo insieme. Corrisponde alla realtà la constatazione che alla crisi stanno reagendo meglio, tra i paesi ad industrializzazione matura, quelli che hanno operato nel passato per rafforzare l’industria logistica, come ha fatto in particolare la Germania. Chi, come l’Italia, ha prevalentemente delegato a terzi l’organizzazione logistica, sia nell’assetto proprietario dei principali operatori, sia nelle politiche di acquisto delle imprese (con la persistenza della vendita franco fabbrica e dell’acquisto franco destino), si trova ad essere meno in grado di governare un rapido riorientamento dei flussi di import-export, che è una delle conseguenze strutturali della crisi in corso. Cambiano i mercati che crescono, e che sono quindi in grado di assicurare alle imprese sbocchi di produzione: chi ci arriva per primo, acquista vantaggi strutturali di posizionamento che sono poi difficilmente attaccabili da altri competitors. Il governo delle soluzioni logistiche, accanto alla qualità dei prodotti ed alla rete di commercializzazione, costituisce difatti una delle variabili essenziali per posizionarsi con successo sui mercati internazionali. Marchiamo quindi un ritardo che deve essere colmato con una politica industriale per la logistica, come correttamente sottolinea il documento. E per andare in questa direzione occorre prendere anche atto delle forze effettivamente in campo, a partire dal peso e dalla rilevanza dell’autotrasporto, vera spina dorsale della nostra attuale organizzazione logistica. Dove il documento si rileva ancora incompleto (ma è fisiologico considerato l’approccio che viene utilizzato nella sua prima stesura), è nella definizione delle politiche che possano essere messe effettivamente in campo per determinare una discontinuità rispetto all’attuale assetto. Proprio per questa ragione, Uir si propone, con questo scritto, di dare un contributo costruttivo alla elaborazione delle politiche che possano determinare una trasformazione reale nella organizzazione dell’assetto logistico nel nostro Paese. E con questo spirito che vengono offerte alla riflessione ed alla discussione le proposte di seguito elencate. 2.Le proposte di Uir Si possono individuare almeno cinque campi di azione per delineare una politica industriale per la logistica: 1. Interventi per la trasformazione della domanda; 2. Interventi per la riorganizzazione dell’offerta; 3. Interventi per la concentrazione delle piattaforme in piastre logistiche; 4. Interventi per la riqualificazione degli insediamenti immobiliari per la logistica; 5. Interventi per la definizione di un nuovo quadro normativo per il settore. Interventi per la trasformazione della domanda - Se è difatti assolutamente prioritario che si trasformi la qualità della domanda di servizi logistici da parte del sistema delle imprese, spingendo verso un allargamento del ricorso all’outsourcing ed al governo diretto dei flussi riducendo le pratiche della vendita franco fabbrica e dell’acquisto franco destino, non si identificano nel documento concreti strumenti che siano in grado di indurre tali comportamenti. Sarebbe auspicabile il ricorso a strumenti di incentivazione fiscali a vantaggio delle imprese che trasformino l’assetto delle proprie politiche logistiche, ricorrendo a servizi professionali abbandonando il conto proprio e riappropriandosi della gestione del ciclo logistico, senza delegarlo ad acquirenti e venditori esteri, come oggi invece accade in prevalenza. In assenza di stimoli economici alla domanda che vadano nella direzione di una modernizzazione logistica del sistema delle imprese, appare difatti difficile che tale processo possa accadere in modo automatico, soprattutto considerando la debolezza attuale dell’industria logistica nazionale, che non induce in prima approssimazione ad adottare mutamenti nelle scelte di organizzazione logistica delle imprese stesse. Serve, almeno per una fase transitoria, un sistema di incentivi alla domanda, per attivare un interesse concreto alla trasformazione dell’assetto logistico. Interventi per la riorganizzazione dell’offerta - Se è corretto sostenere che occorre partire dalla constatazione della attuale centralità dell’autotrasporto, predisponendo politiche per la evoluzione del settore verso una maggiore qualificazione dei servizi offerti, per favorire quindi l’evoluzione dalla fornitura di trazione alla fornitura di servizi logistici, anche in questo caso occorre individuare concreti strumenti di intervento che inducano nel tempo tale evoluzione. Appare difatti difficile che si possano determinare cambiamenti senza stimoli ed incentivi che favoriscano un diverso assetto del mercato. Un primo fronte di azione può essere dato dalla qualità stessa dei mezzi di trazione, che oggi rispondono poco all’obiettivo di fare evolvere il settore verso l’intermodalità e la co-modalità. Quando si assegnano incentivi per il rinnovo delle flotte camionistiche, come nel caso del recente decreto cd. “ferrobonus” (5 agosto 2010), sarebbe auspicabile che tali risorse fossero finalizzate all’acquisto di mezzi vocazionalmente adatti alla intermodalità, indirizzando in tal modo le scelte degli operatori verso la soluzione che politicamente pure viene indicata come il percorso da adottare. Inoltre, particolari agevolazioni, anche maggiorate rispetto agli standard decisi, debbono essere indirizzate a quelle imprese di autotrasporto che fanno la scelta di ricorrere alla intermodalità rispetto all’attuale assetto tutto-strada. Difatti, il passaggio dalla mono alla multi-modalità costituisce un tassello imprescindibile per far evolvere le imprese di autotrasporto verso la gestione di una catena del valore più estesa rispetto alla pura offerta di servizi trazionistici. Interventi per la concentrazione delle piattaforme in piastre logistiche - Il documento correttamente sottolinea che è necessario rafforzare la maglia primaria delle piattaforme intermodali, terrestri e marittime. Enfasi viene assegnata alle sette piattaforme territoriali individuate nell’allegato al Dpef 2009-2013, anche se tale assetto costituisce per ora più una dichiarazione di volontà, che l’avvio di una effettiva integrazione operativa tra le diverse piattaforme presenti sul nostro territorio. Il documento sottolinea inoltre come bisogna passare dal concetto di piattaforma al concetto di piastra logistica, valorizzando le logiche di sinergia ed integrazione rispetto al modello della competizione territoriale. Probabilmente, in termini di politica industriale per il settore, è necessario andare anche più in avanti, individuando incentivi che consentano l’agglomerazione e la gestione sinergica di diverse piattaforme in logica di sistema Paese, anche mediante la costituzione di soggetti societari unitari che gestiscano, con una sola regia, diverse piattaforme logistiche, attuando quella cucitura di sistema che sinora non ha consentito di valorizzare la dimensione di sistema delle realtà infrastrutturali operative. Del resto, proprio il passaggio, come sottolinea il documento, dal concetto di corridoio a quello di rete, e la gerarchizzazione che viene indotta dal doppio livello comuinitario del core network e del comprehensive network, spingono verso una maggiore compattezza ed integrazione delle piattaforme logistiche, in una logica non più puntuale ma di sistema. Prevale oggi invece una competizione territoriale molto intensa tra poli logistici esistenti, che potrebbero essere invece messi a sistema e sprigionare maggiori capacità di specializzazione e di integrazione, evitando in questo modo una cannibalizzazione dei traffici e concentrandosi invece sulla erogazione di servizi di qualità agli operatori del trasporto e della industria. Interventi per la riqualificazione degli insediamenti immobiliari per la logistica Non si può poi evitare il nodo delle scelte urbanistiche per la logistica, che hanno determinato, nel corso degli anni recenti, la proliferazione di insediamenti logistici privi di quelle caratteristiche compatibili con l’indirizzo di orientare il sistema verso l’intermodalità e la co-modalità. Vanno introdotte regole che orientino le scelte di insediamento dell’immobiliare per la logistica in aree che siano attrezzate e coerenti con gli obiettivi di modernizzazione dell’offerta dei servizi logistici stessi. Si tratta in questo caso di un tema che deve allineare indirizzi nazionali con leve decisionali che sono essenzialmente già oggi nelle mani degli enti territoriali. Per determinare una virtuosa inversione di tendenza rispetto a quanto si è determinato nei passati decenni, occorre per tale ragione aprire un tavolo di confronto tra istituzionali nazionali, regionali e comunali, che si ponga l’obiettivo di definire regole condivise per l’attribuzione dei permessi urbanistici a costruire nuovi insediamenti logistici. Interventi per la definizione di un nuovo quadro normativo per il settore - Infine, nel documento si pone correttamente attenzione alla necessità di dettare un nuovo quadro normativo per il settore della logistica. Molte sono le proposte che in questo caso il documento governativo comincia già a delineare. Assolutamente condivisibile è la proposta di aggiornare il tessuto di regole che disciplinano l’attività interportuale. La legge 240/90, che ha avuto il grande merito di attivare il percorso fondativo dell’esperienza interportuale in Italia, richiede ora di essere aggiornata per tener conto delle trasformazioni intervenute e della necessità di dare nuovo slancio alla operatività degli interporti nazionali in un quadro europeo. Gli otto principi indicati per la legge di riordino a pagina 13 del documento possono certamente costituire una positiva piattaforma di riferimento per la riforma del settore interportuale. Andrebbero aggiunte misure di sostegno per favorire la aggregazione imprenditoriale tra realtà interportuali, proprio per incentivare quella agglomerazione di soggetti nella rete portante della logistica nazionale, che può dare un positivo contributo alla evoluzione industriale del settore nel nostro Paese. Proprio in questo quadro può essere possibile attirare capitale dei privati, richiamato successivamente nel documento, per generare un salto dimensionale da una realtà localistica ad una logica nazionale in chiave di integrazione europea. Positivi sono gli stimoli contenuti nel paragrafo del quadro normativo quando si sostiene che occorre lavorare per giungere a tipizzare il contratto di servizi logistici ed il contratto di trasporto multimodale, che si sono sviluppati nel corso di questi anni più in una dimensione pattizia, mancando un quadro normativo di riferimento al riguardo, Anche l’indicazione di giungere ad un testo unico per la disciplina dell’autotrasporto appare una strada positiva ed utile, da perseguire.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI A GIOIA TAURO ALL´INCONTRO SUL “PIANO DELLA LOGISTICA”  
 
Reggio Calabria, 12 ottobre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è intervenuto, ieri pomeriggio, nel corso di un incontro programmatico organizzato nella sede dell´Autorità Portuale di Gioia Tauro, avente per oggetto la stesura del “Piano della Logistica”. L’incontro è stato promosso dalla Consulta dell´Autotrasporto e della Logistica, organismo presieduto dal Sottosegretario Bartolomeo Giachetti. L´iniziativa di Gioia Tauro si inquadra in una più ampia ricognizione effettuata dal Sottosegretario, Giachino, nel resto d´Italia. Dopo gli incontri di Genova, Napoli, Torino e Bologna è toccato a Gioia Tauro, strategica area di interscambio commerciale, tra le più importanti del Mediterraneo. Nel corso dell´incontro, introdotto dal Presidente dell´autorità Portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, il Presidente Scopelliti si è soffermato sulla grande opportunità che l´infrastruttura può offrire all´intera Calabria. “Riteniamo – ha affermato il Governatore Scopelliti – di grande importanza ed un ruolo strategico per il settore della logistica. Abbiamo fortemente voluto la firma dell´Apq per Gioia Tauro, un accordo di fondamentale importanza per il futuro. La creazione del Polo Logistico Intermodale, permetterà l´arrivo di grandi realtà della logistica nazionali ed internazionali, con molte ricadute occupazionali per tutta l´economia calabrese. Lo abbiamo più volte ribadito, per noi l´area di Gioia Tauro rappresenta un punto di riferimento fondamentale. Riteniamo che per questa area servono opere finalizzate alla funzionalità degli obiettivi di sviluppo di tutto quello che ruota attorno al sistema del porto, già operativo come transhipment e che quindi può continuare ad essere un grande hub per l´intero bacino del Mediterraneo. Il futuro è anche rappresentato dal recupero di tutto il territorio attorno al porto, ecco perché è molto importante questa campagna di ascolto con tutti i soggetti interessati. La Regione – ha concluso il Presidente Scopelliti - è disponibile a lavorare sul versante del collegamento con tutte le realtà produttive del territorio e con il Governo nazionale, come già dimostrato nella recente sottoscrizione dell´Apq a Roma, qualche settimana fa”. Alla riunione era presente anche l´assessore regionale al Bilancio e Programmazione, Giacomo Mancini.  
   
   
VIA AI LAVORI DELLA BRETELLA TRA CASELLO VITTORIO VENETO SUD E ALEMAGNA. PRESIDENTE ZAIA  
 
Vittorio Veneto (Treviso), 12 ottobre 2010 - “Non è possibile battagliare per cinque anni per fare una strada indispensabile come questa. Un’opera pubblica è un fatto di civiltà. Ma in Italia abbiamo ancora l’ufficio complicazioni affari semplici, del quale però siamo stanchi: abbiamo le risorse perché le tasse le paghiamo e abbiamo voglia di realizzare ciò che serve alle nostre comunità, cittadini e amministratori, che siano della Lega, di centro o di sinistra. Siamo disposti a discutere ma poi le opere pubbliche devono essere fatte”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo ieri mattina a Vittorio Veneto all’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova bretella che collegherà il casello di Vittorio Veneto Sud dell’Autostrada A 27 e la Strada Statale n. 51 di Alemagna, eliminando dai quartieri della zona l’attuale pericoloso traffico dei mezzi, molti dei quali pesanti, in ingresso e in uscita dal casello stesso. Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re e il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, che ha simbolicamente dato il primo colpo di benna. “In provincia di Treviso – ha ricordato Zaia – in circa un decennio il numero delle vittime della strada è sceso dalle 187 unità l’anno (il 46 per cento delle quali al di sotto dei 30 anni) alle 60 – 70. Non siamo dunque rimasti a guardare rispetto alla contabilità delle tragedie ma ci siamo impegnati per risolvere un grande problema come quello della sicurezza stradale. Per l’opera che avviamo oggi ci sono invece voluti 5 anni dalla firma dell’accordo per arrivare all’inizio dei lavori: abbiamo le tasche piene di pagare tasse e non vederle tornare sul territorio. L’esatta concretezza di cosa significhi federalismo è questa: vogliamo che le cose funzionino”. “Ringrazio anche io, come il sindaco, gli espropriati – ha concluso Luca Zaia –che volenti o nolenti hanno dovuto mettere a disposizione un pezzo di terra per dare un contributo alla comunità. Farsi espropriare non è un affare, e spesso non c’è solo una questione di valore monetario, perché in un terreno e in una casa possono esserci le storie di una famiglia. Loro hanno dato un contributo ancora maggiore e più concreto alla comunità dove vivono, grazie di cuore”.  
   
   
ROMANIA, NUOVE ASTE PER SEGMENTI AUTOSTRADALI  
 
Bucarest, 12 ottobre 2010 - Quattro sezioni autostradali collocate lungo il Corridoio Pan-europeo Iv verranno messe all´asta entro novembre, secondo quanto comunicato dall´autorità del Ministero dei Trasporti romeno, scrive Nine o´Clock; i quattro segmenti sono la Nadlac-arad, la Timisoara-lugoj, la Lugoj-deva e la Orastie-sibiu. Il costo stimato dei lavori lungo i quattro segmenti è 160 - 180 milioni di euro per la Nadlac-arad section, 150 milioni per la Timisoara-lugoj, circa 200 milioni per la Lugoj-deva e 160 - 170 milioni per la Orastie-sibiu. Il completamento del Corridoio Iv rappresenta una priorità sia per l´Ue che per la Romania, tuttavia nel settore delle infrastrutture autostradali romene non è l´unico progetto in corso di realizzazione: tra i progetti in fase di realizzazione vi sono i 12 chilometri del raccordo anulare di Arad e i 30 chilometri di autostrada che collegano a Arad e Timisoara. Nel 2011 sarà poi messo all´asta il collegamento Comarnic-brasov.  
   
   
SICILIA, ANAS: STANZIATO OLTRE 1 MILIONE E 600 MILA EURO PER IL CONSOLIDAMENTO DEL VIADOTTO CAVASENO AL KM 49,400 DELL`AUTOSTRADA A29 `PALERMO-MAZARA DEL VALLO`  
 
Palermo, 12 ottobre 2010 - Il bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede una durata dei lavori di cinque mesi . L’ 11 ottobre l`Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara per i lavori di consolidamento delle fondazioni del viadotto `Cavaseno`, posto al km 49,400 dell`autostrada A29 `Palermo-mazara del Vallo`, tra gli svincoli di Castellammare del Golfo e Alcamo Ovest. `I lavori oggetto di questo appalto - ha dichiarato il Presidente dell`Anas, Pietro Ciucci - che comporteranno un investimento complessivo di 1 milione e 660 mila euro e saranno finanziati con mezzi correnti del bilancio Anas, rientrano nel programma di manutenzione che Anas ha in programma su tutte le strade e autostrade dell`isola in gestione diretta`. Il termine per l`esecuzione dei lavori è di 150 giorni dalla data di consegna. Le offerte vanno inviate entro le ore 12:00 di venerdì 5 novembre a: Anas S.p.a. - Direzione Regionale per la Sicilia - Unità Gare - Via A De Gasperi, 247 - 90146 Palermo. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it/    
   
   
IL PRESIDENTE SPACCA SCRIVE AL MINISTRO MATTEOLI: ´PER IL TRATTO MARCHIGIANO DELLA FANO-GROSSETO L´ITER E´ COMPLETATO: ASPETTIAMO I FINANZIAMENTI".  
 
Ancona, 12 Ottobre 2010 - Il presidente della Regione Gian Mario Spacca, ieri, in seguito all´approvazione da parte della giunta regionale riunita a Genga, della compatibilita` urbanistica del tracciato per la Fano ´ Grosseto per quanto riguarda il tratto marchigiano, ha scritto al Ministro delle Infrastruttura Altero Matteoli. Di seguito il testo integrale della lettera: ´Caro Ministro, come Lei ben conosce, l´asse viario Fano-grosseto e la priorita` della programmazione infrastrutturale della Regione Marche. Per questo motivo ritengo importante l´inserimento di tale corridoio viario tra le priorita` del Quadro programmatico prioritario 2010-2013 delle Infrastrutture Strategiche (Tabella2). Ma si rileva anche che a fronte di una previsione di costo per la Fano-grosseto di 2,661 miliardi di Euro, nel Programma delle Infrastrutture strategico predisposto dal Governo nazionale non risultano ancora finanziamenti disponibili per il completamento dell´opera. Si consideri che l´intero programma di Tabella 2 puo` contare di una disponibilita` finanziaria di oltre 39 miliardi di Euro su scala nazionale; l´unico tratto dell´Asse viario Fano-grosseto finanziato e` il n.1 ´Grosseto-siena´, per 271 milioni di Euro, ricadente in Tabella 3. La informo che la Regione Marche, come annunciato, ha mantenuto gli impegni e concluso la procedura di conformita` dell´opera sul proprio territorio: gli atti amministrativi Le saranno consegnati nel corso dell´incontro che si terra` presso il Ministero il prossimo 13 ottobre. Questo significa che se anche si volesse procedere per stralci, per il tratto marchigiano si potrebbe presto bandire la gara di appalto e affidare i lavori. Ora, dunque, sono necessari i finanziamenti: si puo` procedere per stralci o con tutta l´opera, ma soprattutto e` necessario che Lei decida le modalita` di finanziamento che il Governo nazionale e` disponibile ad attivare. Tre le ipotesi: il project financing, con la compartecipazione al 50% dello Stato; l´affidamento all´Anas a totale finanziamento statale; il modello Quadrilatero con la compartecipazione dei territori al 20%. Su questo serve una decisione immediata. Nel frattempo sarebbe estremamente importante per il territorio marchigiano attivare i relativi finanziamenti per i lotti funzionali gia` definiti, il 4 e 10´. Gian Mario Spacca .  
   
   
SARDEGNA: AGGIUDICATI I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI NELLA GALLERIA GENNA ORTIGA SITUATA SULLA STRADA STATALE 125 “ORIENTALE SARDA” GLI INTERVENTI PREVEDONO UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI OLTRE 6 MILIONI DI EURO  
 
 Cagliari, 12 ottobre 2010 - L’anas ha pubblicato l’ 11 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale l’esito di un bando di gara riguardante i lavori di realizzazione degli impianti tecnologici nella Galleria Genna Ortiga situata sulla strada statale 125 “Orientale Sarda”. L’appalto, che comporta un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro, rientra nei lavori di costruzione della strada statale 125. La gara è stata aggiudicata all’impresa S.i.e.i. Srl con sede a Cagliar Il termine previsto per l’esecuzione dei lavori è di 90 giorni. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it/    
   
   
BOLZANO: CAVALCAVIA AUTOSTRADALI: COLLOQUIO DI MUSSNER CON I VERTICI DELL´A22  
 
Bolzano, 12 ottobre 2010 - I cavalcavia dell’Autobrennero nella Bassa Atesina sono stati al centro del colloquio dell’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, con il presidente dell’A22 Walter Pardatscher, il direttore generale Paolo Duiella ed il direttore tecnico Carlo Costa. Nel corso dell’incontro si è parlato anche della convenzione tra la Provincia e la A22 riguardo alla manutenzione dei cavalcavia. Hanno preso parte all’incontro anche il direttore della Ripartizione edilizia e servizio tecnico, Josef March, il direttore della Ripartizione infrastrutture, Valentino Pagani, ed il direttore della Ripartizione servizio strade, Paolo Montagner. L’assessore provinciale Florian Mussner sottolinea che questi incontri con i responsabili della A22 e provinciali sono particolarmente importanti per programmare al meglio gli interventi e gli investimenti in questo importante settore della viabilità. In questo senso già da tempo si cerca di armonizzare i grandi interventi di manutenzione lungo la A22 o lungo la strada statale allo scopo di mantenere comunque fluido il flusso del traffico lungo queste importanti arterie. Per quanto riguarda il cavalcavia dell’autostrada a Salorno il completamento dei lavori è previsto per l’autunno del 2011. Nel frattempo il traffico viene deviato lungo un ponte Bailey con una sola corsia di marcia. Riguardo al cavalcavia sull’Adige all’altezza di San Floriano la progettazione sarà effettuata dalla A22 in collaborazione con il Dipartimento edilizia della Provincia ed entro l’anno sarà presentato un apposito studio di fattibilità. Attualmente si sta lavorando all’ultimazione del progetto esecutivo per il collegamento con la strada comunale presso il cavalcavia dell’A22 nei pressi di Egna. Si prevede che i lavori per la realizzazione di quest’opera avranno inizio nella primavera del 2012. Per quanto riguarda il sovrappasso della strada statale del Brennero nei pressi dell’uscita autostradale Egna-ora ed il cavalcavia dell’A22 verso Termeno il progetto elaborato dall’Autobrennero è in fase di approvazione presso l’Anas a Roma ed i lavori dovrebbero incominciare entro l’estate del prossimo anno. Per il cavalcavia della A22 ed il ponte sull’Adige in località Piccolongo, nei pressi di Vadena, è prevista una struttura in acciaio che sarà montata entro il 2010, mentre l’apertura al traffico avrà luogo nell’aprile 2011. In maggio potranno iniziare i lavori per il cavalcavia della A22 a Vadena. L’autobrennero è proprietaria dei cavalcavia ed è competente anche per quanto riguarda la loro manutenzione e le rampe di accesso. Dato che questi ponti rientrano nella rete della viabilità provinciale la manutenzione ordinaria di queste strutture viene effettuata dal servizio strade della Provincia. Per definire meglio le rispettive competenze in questo delicato settore nel corso dell’incontro con i vertici della A22 è stato preso discusso anche il testo di un progetto di convenzione che dovrà ora essere esaminato nel dettaglio da parte dell’Autobrennero.  
   
   
MILANO E TORINO: LA SORVEGLIANZA E’ INTEGRATA MODERNE TECNOLOGIE: VIDEOWALL E OLTRE 300 TELECAMERE A CIRCUITO CHIUSO INVESTIMENTO COMPLESSIVO OLTRE 16 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 12 ottobre 2010 - Da ieri le stazioni di Milano Centrale e Torino Porta Nuova saranno ancora più sicure. Sono infatti operativi negli scali principali della città meneghina e in quella della Mole i nuovi sistemi di videosorveglianza integrata, parte importante del programma messo a punto da Grandi Stazioni (Gruppo Fs) e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), in stretta collaborazione col Ministero dell´Interno, per innalzare gli standard di sicurezza delle stazioni. In visita ai nuovi impianti il Ministro dell´Interno Roberto Maroni, accompagnato dall’Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e dall’Amministratore Delegato di Grandi Stazioni Fabio Battaggia. Due nuove Sale operative gestite dalla Polizia Ferroviaria, controlleranno, nel rispetto della normativa disposta in materia dal Garante della Privacy, istante per istante gli ambienti, i flussi di passeggeri e visitatori nei due terminal ferroviari. Oltre 300 telecamere a circuito chiuso (125 a Torino) e l´ausilio delle più moderne tecnologie in materia di sicurezza: videowall, impianti per la registrazione digitale delle immagini e centralini telefonici di ultima generazione. Per la realizzazione dei lavori nelle due grandi stazioni, durati circa 40 mesi, sono stati investiti oltre 16 milioni di euro (4,7 per Torino, 11,4 per Milano). Sistemi di Videosorveglianza Integrata saranno presto attivi anche nelle stazioni di Venezia Santa Lucia, Venezia Mestre, Verona Porta Nuova, Genova Piazza Principe, Genova Brignole, Bologna Centrale e Firenze Santa Maria Novella, a conferma del costante impegno del Gruppo Ferrovie dello Stato per garantire sempre maggior sicurezza nelle stazioni. Impianti analoghi, nell´ambito del "Piano Operativo Nazionale per la Sicurezza del Mezzogiorno", sono già stati realizzati a Napoli Centrale, Bari Centrale e Palermo Centrale.  
   
   
MILANO, STAZIONE CENTRALE: PIÙ ACCOGLIENTE E SICURA CON UN NUOVO SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA  
 
 Milano, 12 ottobre 2010 - “Il Comune di Milano sta creando un vero sistema di “Porte di Milano”. Le nuove porte si chiamano Malpensa, Linate, Stazione Centrale. Porte da cui entrano ogni giorno migliaia di turisti, professionisti, lavoratori attratti dalla competitività di Milano, dalla sua bellezza, dalla sua forza innovativa e produttiva. Un’attrattività che richiede adeguati livelli di sicurezza. La sicurezza della Stazione Centrale cresce, grazie all’impegno del Governo, di Milano e di Trenitalia”. Lo ha detto, ieri, il Sindaco Letizia Moratti, alla Stazione Centrale, alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenuta alla presentazione dei nuovi impianti di sicurezza a Milano centrale a Torino Porta Nuova, collegate dall’Alta Velocità. “Oggi, alla centrale operativa collegata con la Polizia locale che abbiamo attivato con la recente ristrutturazione della Stazione – ha spiegato il Sindaco - si aggiunge un nuovo sistema di ‘videosorveglianza integrata’, con due nuove Sale operative, gestite dalla Polfer, 300 telecamere a circuito chiuso, videowall e impianti a registrazione digitale per la tutela, istante per istante, dei passeggeri, con un investimento complessivo di oltre 11.4 milioni di euro”. Il progetto “Videosorveglianza integrata” coinvolge tutto il Paese ed è stato sviluppato con una stretta collaborazione tra il Ministero dell’Interno e Grandi Stazioni, sulla base delle esigenze operative delle Forze dell’Ordine. L’investimento globale complessivo, finanziato dal Cipe, per il progetto di Videosorveglianza Integrata è di circa 44 milioni di euro. I lavori per la realizzazione dei due sistemi di Milano Centrale e Torino Porta Nuova sono stati condotti insieme ai lavori di riqualificazione di Grandi Stazioni e hanno avuto una durata di circa 40 mesi. “Oggi la Stazione Centrale si presenta alla città con un volto rinnovato. L’area infatti non è più una zona franca e terra di nessuno, ma è uno spazio fruibile dai cittadini in tranquillità e sicurezza, grazie anche ad un intenso lavoro dell’Amministrazione volto a trasformare quest’area, che rappresenta uno dei biglietti da visita più importanti della nostra città” - ha dichiarato il Vice Sindaco e Assessore alla Sicurezza, Mobilità e Trasporti Riccardo De Corato - “Dal punto di vista della sicurezza abbiamo fatto degli enormi passi avanti - ha proseguito il Vice Sindaco - l’area circostante alla Stazione Centrale è monitorata, infatti, da un attento sistema di videosorveglianza composto da 69 telecamere di cui 8 collocate solo nel tunnel di Via Brianza, 10 telecamere “urla e sparo” e 12 colonnine Sos. Le telecamere sono costantemente collegate con la Control Room di via Silvio Pellico che permette di seguire in tempo reale quanto accade nella zona e di intervenire tempestivamente. L’area, inoltre, è costantemente presidiata dalle Forze dell’Ordine 24 ore su 24 grazie ad un lavoro coordinato fra diverse forze dell’ordine: Polizia Locale, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polfer” Il sistema di Videosorveglianza Integrata sarà attivato anche nelle stazioni di Venezia Santa Lucia, Venezia Mestre, Verona Porta Nuova, Genova Piazza Principe, Genova Brignole, Bologna Centrale e Firenze Santa Maria Novella. “La nuova Stazione Centrale - ha concluso Letizia Moratti - è sempre più centro nevralgico della mobilità milanese e porta di accesso alla città anche per i futuri visitatori dell’Expo Milano 2015, e si integra al meglio con il piano di potenziamento dei trasporti urbani messo in campo dal Comune di Milano”.  
   
   
ZAIA SU ALTA VELOCITÀ/ALTA CAPACITÀ FERROVIARIA  
 
Vittorio Veneto (Treviso), 12 ottobre 2010 - “C’è la volontà di chiudere la partita dell’Alta Capacità ferroviaria a Nord Est. Non c’è tracciato che non abbia opposizione e ovunque passi ci sarà un comitato contro. Noi lo sappiamo bene, ma siamo chiamati a rispondere gli interessi della comunità, non certo a fare dispetti ai cittadini”. Lo ha affermato ieri il presidente della Regione Luca Zaia, rispondendo a domande dei giornalisti a margine dell’apertura dei lavori della nuova bretella che collegherà l’autostrada A 27 alla strada di Alemagna. Del resto l’Alta Capacità ferroviaria a Nord Est sta facendo notizia in questi giorni negli organi di informazione, specie dopo l’intervento in Parlamento del viceministro Castelli e le affermazioni di esponenti dell’opposizione in Veneto, che hanno preconizzato un’altra “Val di Susa”. “Siamo qui ad interpretare le esigenze dei veneti – ha ricordato Zaia – i quali ci chiedono che l’opera venga fatta. Questo è il nostro ruolo. Cercheremo di presentare un tracciato sostenibile, che faccia il minor danno possibile, non una ferita profonda al territorio. Tutti vorremmo che l’opera fosse al nostro servizio, ma che fosse sul terreno del vicino”. “Mercoledì a Trieste – ha concluso Zaia – io e Renzo Tondo peroreremo questa causa al Commissario Europeo, ma non saremo lì con il cappello in mano, chiedendo per favore. L’europa va vissuta alla pari. E l’Alta Capacità non sarà un’altra Val Susa: noi siamo motivati, il nostro compito è governare, mentre altri devono fare opposizione”.  
   
   
PORTI: REGIONE FVG E COMUNI PRONTI ESAMINARE PROGETTO UNICREDIT  
 
Trieste, 12 ottobre 2010 - Il Paese, la Regione, gli enti locali coinvolti sono pronti e interessati a esaminare il progetto di Unicredit Logistic che entro breve sarà presentato ufficialmente. All´incontro con il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, il presidente della Regione, Renzo Tondo, l´assessore alle infrastrutture, Riccardo Riccardi, i sindaci di Trieste, Roberto Dipiazza, di Gorizia, Ettore Romoli, e di Monfalcone, Gianfranco Pizzolitto, hanno espresso unitariamente e con convinzione l´interesse per il progetto che intende dare concretezza al ruolo internazionale della portualità del Friuli Venezia Giulia. Il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, ha garantito che ormai l´analisi della fattibilità è giunta alle battute conclusive e il progetto sarà presentato entro breve. Interesse è stato manifestato anche da Eivind Kolding, Ad Container Business della Maersk, leader mondiale nei trasporti dei container che vede la possibilità di accorciare i tempi di navigazione su alcune importanti rotte. "Sono soddisfatto dell´incontro - ha detto Tondo - per il chiaro appoggio del governo espresso da Frattini allo sviluppo strategico della portualità dell´Alto Adriatico e per la coesione espressa dagli enti locali davanti alla prospettiva di un progetto che valorizza gli scali regionali". "Auspico che si possa presto entrare nel dettaglio - ha detto Riccardi - perché i porti sono uno dei pilastri di quella piattaforma logistica che sta naturalmente nel futuro del Friuli Venezia Giulia, per la sua collocazione geografica, ma che va costruita con costanza e unità di intenti".