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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Settembre 2014
PARLAMENTO EUROPEO: CO2 - COME FAR PAGARE LE AZIENDE SENZA DANNEGGIARE LA LORO COMPETITIVITÀ?  
 
Sttrasburgo, 25 settembre 2014 - Troppo industrie hanno diritto a delle quote di emissioni gratuite nonostante abbiano i mezzi per pagarle, ha dichiarato Bas Eickhout (Verdi/ale). Mercoledì pomeriggio, la commissione per l´Ambiente ha votato contro la sua proposta per bloccare la decisione della Commissione volta a proteggere alcuni settori dal rischio di "emissioni di Co2", cioè quando le aziende delocalizzano la loro produzione in paesi con standard ambientali meno rigorosi. Per evitare il rischio di delocalizzazione, alcuni settori industriali dell´Ue hanno ricevuto gratuitamente una gran parte dei loro diritti di emissione di Co2 (cioè dei permessi d´inquinare). La Commissione ha preparato un elenco di settori che sarebbero tentati di trasferirsi basandosi su un prezzo di 30 euro per quota. Tuttavia, oggi il prezzo di mercato è a soli 5 euro e molti aziende potrebbero permettersi di pagare le quote a questo prezzo senza mettere a richio dei posti di lavoro nell´Ue. Abbiamo incontraro il deputato Bas Eickhout. Cosa c´è di sbagliato con la proposta della Commissione? I settori che non sono esposti al rischio di delocalizzazione stanno ricevendo quote a titolo gratuito. La metodologia della Commissione di individuare i settori ammissibili all´assegnazione di quote a titolo gratuito si basa su un prezzo del carbonio di 30 euro per ogni assegno. Questo prezzo è troppo elevato e inserisce dei settori che non dovrebbero essere nella lista. Mentre in una valutazione d´impatto che non è stata resa pubblica, la Commissione utilizza un prezzo di 16,5 euro. In questo caso, più settori dovranno acquistare quote, gli Stati membri guadagnerebbero circa 5 miliardi di euro e diversi settori ad alta intensità di Co2 riceverebbero un incentivo a innovare. Esiste il rischio che alcuni settori molto inquinanti, se rimossi da questa lista, potrebbe trasferire la propria attività in altri paesi? No. Un recente studio, realizzato dalla Commissione, mette in dubbio l´esistenza stessa del rischio di "ricollocazione di carbonio" stesso. Inoltre, la valutazione d´impatto evocata precedentemente mostra anche che alcuni settori possono essere rimossi in tutta sicurezza dalla lista. L´elenco deve contenere solo i settori che devono affrontare la concorrenza sleale, mentre attualmente l´elenco contiene il 96% di tutte le industrie che partecipano al sistema "sistema di scambio di quote di emissione". Cosa pu fare l´Ue per far pagare le quote alle aziende e garantire i posti di lavoro nell´Unione? Prima di tutto, i ricavi possono essere usati per abbassare le tasse sul lavoro, facilitando le assunzioni. In secondo luogo, le imprese dovranno innovare per ridurre le loro emissioni, che a loro volta creeranno altri posti di lavoro.  
   
   
L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SULLA RISORSA IDRICA E LA PRODUZIONE IDROELETTRICA IN TRENTINO  
 
Trento, 25 settembre 2014 - Sono stati presentati ieri - nella sede della Trentino School of Management, in via Giusti, a Trento, i risultati della ricerca svolta nell’ambito del progetto europeo “Orientgate - A structured network for integration of climate knowledge into policy and territorial planning” dedicato allo studio dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica e in particolare sul settore idroelettrico. Lo studio è frutto della collaborazione tra il Dipartimento Protezione Civile e l’Agenzia per l’Energia e la Risorsa Idrica della Provincia autonoma di Trento e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell´Università di Trento. Lo scenario climatico atteso per il Trentino- I nuovi scenari climatici adottati nello studio sono disponibili grazie alle simulazioni su scala regionale prodotte dal Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Lead partner del progetto, e si riferiscono a due possibili scenari futuri: il primo relativo ad una stabilizzazione delle emissioni di gas serra e il secondo relativo invece ad alte emissioni di gas serra, come accade attualmente. Tali scenari consentono di prevedere per il Trentino sia a breve termine (2020-2050) che a lungo termine (2040-2070) un continuo aumento delle temperature sia annuali che stagionali, con un segnale decisamente più marcato per l’estate. Per quanto riguarda le precipitazioni si attende una limitata diminuzione dell’apporto annuale ma con una maggiore variabilità degli apporti stagionali: ci si aspetta infatti una sensibile diminuzione in estate e parzialmente anche in primavera e invece un aumento in inverno. L’impatto dei cambiamenti climatici sulla disponibilità della risorsa idrica in Trentino. L’effetto più evidente dei cambiamenti climatici in futuro riguarda l’impatto sul ciclo dell’acqua nel suo andamento stagionale: estati più calde e meno piovose potrebbero favorire maggiori eventi di scarsità idrica; l’aumento delle temperature favorirà la progressiva fusione dei ghiacciai e l’anticipo della stagione di maggior apporto di acqua di deflusso da ghiacciai e neve accumulata in inverno. Nella stagione autunnale e soprattutto invernale è attesa una maggiore disponibilità di accumuli nevosi ma a quote più elevate. Lo studio svolto: l’impatto sul settore idroelettrico del Trentino . La Provincia autonoma di Trento ha partecipato al progetto Orientgate studiando l’impatto dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica con particolare riferimento al suo utilizzo per la produzione di energia, che da solo copre il fabbisogno elettrico dell’intera provincia. Data la complessità del territorio gli studi si sono concentrati su due bacini campione: il bacino del Noce dove sono presenti importanti zone glaciali e diversi sistemi di sfruttamento idroelettrico di grandi dimensioni, e il bacino del Brenta dove non si trovano né aree glaciali né impianti idroelettrici con grandi bacini di accumulo. I risultati ottenuti . E’ possibile stimare innanzitutto un lieve calo dei volumi annuali di acqua derivabile per il periodo 2040-2070 rispetto al periodo di riferimento 1980-2010. Ci sono poi importanti differenze a livello stagionale: è atteso in generale un aumento dei volumi disponibili d’acqua derivabile in inverno mentre un calo sensibile è atteso per l’estate. Prendendo in considerazione la situazione reale che tiene conto delle derivazioni di origine antropica l’impatto dei cambiamenti climatici prevede una lieve perdita, per entrambi i bacini esaminati, della producibilità elettrica per il periodo 2040-2070 rispetto al periodo di riferimento 1980-2010. Uno sguardo al futuro . Lo studio ha permesso di identificare come l’impatto dei cambiamenti climatici agirà in particolare nella modifica del comportamento stagionale del ciclo dell’acqua e quindi nella sua disponibilità nell’arco dell’anno. Queste modifiche implicheranno pertanto un cambiamento anche nelle modalità di gestione del settore idroelettrico e nella relativa pianificazione. Le ricerche dovranno pertanto proseguire ma i risultati dello studio forniscono già preziosi elementi di valutazione per le politiche gestionali per l’utilizzo sostenibile dell’acqua in futuro, considerando nella loro complessità tutti i settori di utilizzo e quindi non solo il comparto energetico ma anche per esempio quello agricolo o di uso potabile.  
   
   
SEMINARIO SU COLLABORAZIONE REGIONE BASILICATA-CNR-IMAA-OSSERVATORIO PETROLIO E AMBIENTE: MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA SCIENTIFICA, AMBIENTALE E SOCIALE  
 
Potenza, 25 settembre 2014 - Ieri mattina, nella sede dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri a Marsico Nuovo, si è tenuto il seminario “Le attività di ricerca del Cnr-imaa nell’ambito dell’Osservatorio Ambientale della Val d´Agri: presentazione dei risultati ottenuti”. L´iniziativa nasce dall’accordo di collaborazione tra la Regione Basilicata, l’Osservatorio e il Cnr. Presenti l’assessore all’Ambiente e territorio Aldo Berlinguer, l’assessore alle Attività produttive Raffaele Liberali, il presidente del consiglio regionale Piero Lacorazza oltre ai sindaci dei comuni interessati (fra cui quelli di Viggiano e Montemurro) e altri esponenti del mondo sindacale, dei parchi e della comunità scientifica, fra i quali anche Vincenzo Lapenna, direttore dell’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr. Ad aprire i lavori l’assessore Berlinguer. Si è parlato di petrolio, ambiente e salute pubblica con approfondimenti sui temi della microsismicità, delle emissioni legate agli impianti estrattivi e in particolare sulle matrici di aria, acqua e suolo. Particolare attenzione alla caratterizzazione sitospecifica delle aree interessate e ad altri aspetti rilevanti, ivi incluso l’impatto ambientale delle recenti fiammate. “Iniziativa, questa promossa dal Cnr-imaa – dice dopo l’incontro Berlinguer – assai proficua in quanto consente di elevare il livello di consapevolezza scientifica, ambientale e sociale dei processi estrattivi. Non quindi un dibattito sulle sole royalty ma una fotografia ben più ampia della vicenda complessiva che tenga conto di tutte le sue implicazioni”. Molti gli interventi, ampia partecipazione e una esauriente trattazione anche delle riforme che il dipartimento Ambiente sta curando nell’ambito di un più integrato ed efficiente sistema di controllo ambientale. “Particolare ringraziamento – aggiunge l’assessore Berlinguer – va ai sette ricercatori che hanno esposto l’esito delle loro indagini poiché questo ci aiuta a meglio comprendere le molteplici sfaccettature del tema petrolifero”. Anche gli aspetti occupazionale e produttivo sono stati sottolineati con interventi dei rappresentanti sindacali che hanno chiesto di mitigare quanto più possibile lo stato di precarietà dei ricercatori. Ha partecipato in audioconferenza con un proprio intervento anche Enrico Brugnoli, direttore del dipartimento Scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, al momento occupato in altro evento dedicato alle infrastrutture di ricerca. A conclusione dell’evento gli interventi del dirigente generale del dipartimento Carmen Santoro e dell’assessore Liberali che hanno ripreso le preoccupazioni già espresse dal presidente Lacorazza intorno all’esigenza di una maggiore ricaduta produttiva e imprenditoriale dei processi estrattivi in Basilicata.  
   
   
SNAM SULMONA: GIUNTA DELIBERA SCONVOCAZIONE CONFERENZA CHIESTA AL MINISTERO APERTURA TAVOLO ISTITUZIONALE  
 
L´aquila, 25 settembre 2014 - La Giunta regionale ha approvato la proposta di richiesta di sconvocazione della Conferenza di servizi fissata per il 30 settembre per la centrale di compressione gas di Sulmona. Una posizione chiara di contrarietà alla realizzazione dell´opera già palesata in tutte le sedi e nei confronti istituzionali e politici. Inoltre si chiede al Ministero dello Sviluppo economico e alla Commissione ambiente della Camera dei deputati un tavolo istituzionale tra i soggetti interessati per individuare un tracciato alternativo al di fuori della dorsale appenninica, per il metanodotto e per la centrale di compressione. Il diniego , come è stato più volte precisato "non deve essere inteso quale posizione di natura preclusiva, ben consci del valore e dell´importanza di opere di siffatto rilievo nazionale ma vuole essere invece un impulso alla ricerca, discussione e valutazione di soluzioni alternative"  
   
   
VENETO: COSTRUZIONI II TRIMESTRE: IL MATTONE NON RIPARTE, FATTURATO -0,7% - MATERIALI ONLINE CON I DATI DELLE SINGOLE PROVINCE  
 
Venezia, 25 settembre 2014 - Nel secondo trimestre 2014, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -0,7%, in linea con lo scorso trimestre (era -0,5%). L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente. Rispetto allo scorso anno sono le imprese non artigiane a soffrire maggiormente (-1%), mentre quelle artigiane segnano una variazione negativa meno marcata (-0,4%). Lo stesso andamento emerge per il dato tendenziale dove le imprese non artigiane (-1,9%) segnano una flessione più marcata rispetto a quelle artigiane (-0,1%). Il rallentamento, in linea con l’andamento nazionale, si deve a molteplici fattori e in primo luogo alle incertezze finanziarie ed economiche delle famiglie e degli investitori, che hanno ridotto la propensione all’investimento anche a fronte del forte sistema di incentivi per le riqualificazioni (50%) e l’efficientamento energetico (65%). Altro elemento negativo a livello regionale è stata la fase di dibattito sull’approvazione e rinnovo del “piano casa”. Un dato tendenziale positivo va invece segnalato per le province di Verona e Rovigo, nelle quali le dinamiche degli ordini sono positive rispettivamente del +0,7% e +0,3%. A differenza delle altre province, Rovigo presenta indicatori tutti positivi: +0,2% fatturato (unica in Veneto), +0,3% ordini e +0,4% occupazione (Venezia +5,7%). Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto - «Il settore delle costruzioni è da sempre un indicatore molto importante per l´intera economia. Attorno all´edilizia ruotano infatti molti comparti (mobili e arredo casa, impiantistica, ecc.) che determinano, con l´edilizia stessa buona parte del Pil. Registrare dunque ancora segni negativi, seppur con qualche timido segnale di rallentamento delle difficoltà, significa rinviare la ripresa ben oltre il 2015. La speranza è che i recenti provvedimenti della Bce in materia di tassi convincano le banche ad allargare i cordoni della borsa del credito e, contemporaneamente, le famiglie a ritornare ad investire sulla casa, soprattutto in termini di recupero e ristrutturazione dell´esistente. Sulle grandi opere, infatti, non credo sia lecito appuntare le nostre speranze visti i chiari di luna della finanza pubblica e, purtroppo, anche un diffuso malaffare che è uno degli elementi che contribuiscono a generare quel clima di sfiducia che, al di là di tanti fattori, è alla base delle nostre difficoltà». Virginio Piva, presidente Edilcassa Veneto - «Le incertezze finanziarie ed economiche continuano a pesare sul settore dell’edilizia. La domanda si trova in una situazione di forte incertezza, per gli annunci continui di una ripresa che arriverà ma delle quale ancora non si vede traccia. Così si attendono tempi migliori e le imprese vedono il mercato che rallenta ancora e che è destabilizzato dai continui annunci di semplificazioni burocratiche e rinvii di scelte che invece non sono più rinviabili, in particolare quella sul credito e sul sostegno, vero, alle nostre imprese». Ordini - Rispetto allo scorso trimestre (-0,7%), la flessione degli ordini è risultata meno marcata (-0,4%) col settore non artigiano che ha evidenziato una diminuzione inferiore (-0,2%) rispetto a quello artigiano (-0,5%). Le piccole e grandi imprese sono quelle più penalizzate (-0,4%), mentre le medie hanno registrato una variazione del -0,4%. A livello territoriale Verona, Rovigo e Venezia hanno registrato una crescita del +0,7%, +0,3% e +0,2%, particolarmente negativa la variazione di Treviso pari a -1,3%. Prezzi - Rispetto al trimestre precedente (+2%), il livello dei prezzi ha registrato una diminuzione (+1,6%). La crescita dei prezzi è percepita in modo più marcato dalle imprese artigiane (+1,9%), meno da quelle non artigiane (+1,1%). Spicca la variazione delle medie imprese (+2%), seguita dalle piccole (+1,5%) e dalle grandi (+1,4%). A livello territoriale i prezzi hanno evidenziato un incremento generalizzato ma a soffrire di più sono le province di Verona (+2%), Venezia (+1,9%) e Treviso (+1,8%). Occupazione - Ancora negativo l’indicatore dell’occupazione con una flessione del -0,4%, comunque meno marcata rispetto al trimestre precedente (-1,1%) e ascrivibile principalmente alle imprese artigiane (-2,8%), mentre le imprese non artigiane hanno riportato una variazione positiva del +2,8%. La crisi occupazionale coinvolge soprattutto le imprese di medie dimensioni (-3,5%), seguite dalle piccole (-2,2%). Dinamica positiva invece per le imprese di grandi dimensioni con un +3,5%. Sotto il profilo territoriale Venezia e Rovigo registrano le uniche variazioni positive con un +5,7% e un +0,4%. Previsioni - Molto diversificate le aspettative delle imprese. Il saldo sul fatturato è pari a -12,8 punti percentuali, leggermente migliore di quello del primo trimestre. Segnali di maggiori aspettative negative provengono dalle province di Belluno (-40,6 p.P.), Padova (-17,5 p.P.), Venezia (-14,3 p.P.) e Verona (-13,4 p.P.), mentre dati debolmente negativi si rilevano a Vicenza (-2,2 p.P.), Treviso (-6,1 p.P.) e Rovigo (-6 p.P.). Migliorano le previsioni degli ordini, con un saldo negativo pari a -8 punti percentuali (era -12 p.P. Il trimestre precedente) e le aspettative sui prezzi (22,1 p.P.). Sul fronte occupazionale emerge un primo significativo dato positivo (+2,4 p.P.) che riguarda soprattutto le province di Belluno (+8 p.P.), e Vicenza (+6,7 p.P.).  
   
   
EDILIZIA IN PIEMONTE: LA RIORGANIZZAZIONE DELLE ATC DIVENTA LEGGE  
 
Torino, 25 settembre 2014 - Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta odierna il testo del disegno di legge n.2 "Riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa. Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)". L´assessore regionale alla Casa, Augusto Ferrari, ha espresso la propria soddisfazione per la rapidità dell´iter del provvedimento, dichiarando: "Si tratta di una legge condivisa con le organizzazioni di categoria, con i sindacati, con gli enti locali e con le diverse forze politiche. Grazie ai costanti confronti, durante l´iter che ha portato alla sua approvazione, abbiamo potuto arrivare ad un testo che è il risultato del lavoro di tutti, accogliendo, sia in Commissione che in aula, alcuni emendamenti che ci hanno consentito di migliorarlo". “Entrando nel merito della legge - ha spiegato Ferrari - è importante sottolineare che le Atc passeranno da 7 a 3: un´Agenzia per la casa del Piemonte Nord, per l´ambito territoriale Novara/vco, Biella e Vercelli, un´Agenzia per la casa del Piemonte centrale, per l´ambito territoriale della provincia di Torino, e un´Agenzia per la casa del Piemonte Sud, che subentra alle Atc di Alessandria, Asti e Cuneo. I consigli di amministrazione delle Agenzie Piemonte Nord e Piemonte Sud manterranno i cinque membri, mentre quello dell´Agenzia Piemonte centrale passerà a tre membri, con una diminuzione di circa il 60% dei posti di governance (da 37 a 13). I Collegi dei revisori dei conti, inoltre, non saranno più costituiti da tre componenti, bensì da un revisore legale unico più un supplente. Il direttore delle nuove Atc verrà scelto dal consiglio di amministrazione sulla base di un elenco regionale di idonei alla nomina". "La legge - ha proseguito l´assessore - stabilisce, altresì, che i consigli di amministrazione delle nuove Atc entro 90 giorni dalla costituzione provvedano a predisporre un piano di razionalizzazione delle società partecipate, ai fini della riduzione della spesa e del loro utilizzo, in base a criteri di economicità ed efficienza per l´esercizio dei compiti e delle attività delle Agenzie territoriali, dandone comunicazione alla Giunta regionale prima della loro attuazione". "Il riordino delle Atc - ha concluso Ferrari - rappresenta un primo tassello in vista dell´impegno di rivedere, complessivamente, il testo della legge n.3/2010 sull´edilizia sociale entro la fine dell´anno. Tra la fine di settembre e l´inizio di ottobre verranno pubblicati tre importanti bandi di edilizia sociale per i quali saranno stanziati, complessivamente, 18 milioni di euro: il fondo di aiuto alla locazione, il fondo per la morosità incolpevole e il fondo per i contratti d´affitto.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, AD AGOSTO TIENE A DENTI STRETTI L’EXPORT SUI MERCATI EXTRA-UE  
 
Roma, 25 settembre 2014 – Il mese di agosto segna un leggero incremento dell’export italiano nei Paesi Extra-ue (+0,9% rispetto a luglio, con un valore di 14,8 miliardi di euro), in lenta risalita verso il livello massimo raggiunto lo scorso maggio (15,4 miliardi). Si conferma però, per i prodotti Made in Italy, una fase di stallo su questi mercati: nel periodo gennaio-agosto 2014, l’attivo delle nostre produzioni tipiche subisce infatti un calo di 3,4 miliardi su base annua, in gran parte attribuibile a quei comparti che rappresentano il core delle esportazioni italiane, come i beni strumentali e i prodotti intermedi (nel solo mese di agosto in calo rispettivamente del 4,1% e del 4,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). “Se nel medio periodo, anche grazie al contributo energetico, l’avanzo complessivo dei conti con l’estero cresce, le principali preoccupazioni riguardano proprio i settori trainanti delle nostre esportazioni. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Anche le previsioni a breve termine non lasciano presagire segnali positivi, tenuto conto della forte flessione del 2,1% sperimentata dagli ordinativi esteri già nel mese di luglio. Nei prossimi mesi capiremo se il tendenziale indebolimento dell’euro servirà a ravvivare la nostra performance su questi mercati”. Per quanto riguarda le destinazioni, desta particolare preoccupazione la riduzione di mezzo punto percentuale della quota del nostro export nei Paesi europei non appartenenti all’Ue, in particolare in Svizzera, nostro primo mercato di riferimento in ambito extra-Ue, passata in un anno da circa il 6,0% all’attuale 5,2%. Inoltre, forti cali delle vendite si registrano in Russia (-16,3%), Giappone (-14,7%) e Cina (-8,5%).  
   
   
WORLDSKILLS 2014: PER LA PRIMA VOLTA IL PIEMONTE AI CAMPIONATI ITALIANI E EUROPEI DEI MESTIERI  
 
Torino, 25 Settembre 2014 - Per la prima volta la Regione Piemonte parteciperà ai campionati italiani e ai campionati europei dei mestieri Worldskills, in programma dal 2 al 4 ottobre 2014, rispettivamente a Lille e Bolzano. La delegazione piemontese che parteciperà alle gare è composta di 9 giovani talenti e 7 expert. Worldskills International, associazione a cui aderiscono 72 nazioni e regioni del mondo, è stata costituita nel 1950 con l’obiettivo di promuovere la formazione professionale e l’istruzione nei settori dell´artigianato, industria, tecnologia e servizi alla persona e permettere ai giovani più qualificati tra i 16 e i 22 anni, di confrontarsi in competizioni locali e internazionali su oltre 45 mestieri. L´assessorato all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte, attraverso l´Agenzia Piemonte Lavoro, ha aderito all´organizzazione Worldskills Italy, il cui capofila è la Confartigianato della Provincia autonoma di Bolzano, membro ufficiale Worldskills International per l´Italia, organizzando lo scorso aprile durante la manifestazione Iolavoro a Torino, la prima edizione dei Campionati Regionali dei Mestieri (Worldskills Piemonte, realizzati nell’ambito di Garanzia Giovani Piemonte) che ha funzionato da girone di qualificazione per la costituzione delle squadre piemontesi che parteciperanno a Euroskills e ai Campionati Worldskills Italy. Saranno 41 i mestieri in gara agli Euroskills, divisi in 6 categorie: Transportation and Logistics, Construction and Building Technology, Manufacturing and Engineering Technology, Creative Arts and Fashion, Information and Communication Technology, Social and Personal Services. Tra i 27 Paesi in competizione il Team Italy per la prima volta porterà 3 talenti piemontesi, vincitori delle selezioni regionali Worldskills Piemonte. I competitors piemontesi sono: Pietro Beanato, 22 anni, Cuoco; Dionisie Blosenco, 20 anni, Cameriere; Simone Ciulla, 20 anni, Meccanico. Ai Campionati nazionali Worldskills Italy a Bolzano saranno 26 i mestieri in competizione. Rappresenteranno il Piemonte 6 giovani: Francesca Fabiani, 20 anni, Servizi sala-bar; Dalila Salonia, 20 anni, Pasticcere; Enrico Dutto, 18 anni, Pasticcere; Francesco Vietti, 17 anni, Cuoco; Andrea Grammatico, 20 anni, Meccanico; Francesco Perciante, 21 anni, Grafico. I vincitori formeranno il Team Italy che parteciperà alle Competizioni mondiali che si svolgeranno a San Paolo in Brasile, dall’11 al 16 agosto 2015. Alle competizioni nazionali ed europee parteciperanno anche 7 expert piemontesi: docenti, imprenditori e rappresentanti di categoria. Il loro ruolo secondo la definizione presente nelle linee guida internazionali, si configura in una persona con esperienza in un particolare mestiere che giudica, grazie alla propria professionalità, il lavoro dei giovani nelle competizioni, determinando le classifiche finali. Prima delle gare gli expert definiscono insieme le prove mestiere (test project) su cui si misureranno i giovani in gara e i criteri e le modalità di valutazione. “Questi ragazzi - ha detto il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino - rappresentano l’eccellenza delle nostre scuole professionali e sono anch’essi ambasciatori del Made in Piemonte perché raccolgono e rilanciano la nostra tradizione del saper fare, a tutti i livelli. Siamo orgogliosi di questa squadra, e sono sicuro che saprà distinguersi per preparazione e professionalità in tutte le competizioni” “Tra pochi giorni, per la prima volta, - ha dichiarato l’assessore all’istruzione e alla formazione professionale Gianna Pentenero - il Piemonte parteciperà alla grande vetrina d´esposizione per la formazione professionale del nostro Paese, i campionati dei mestieri italiani ed europei 2014. Una manifestazione nel corso della quale quasi 200 giovani artigiani, operatori sociosanitari, cuochi e giardinieri, in rappresentanza di 26 professioni, si contenderanno la vittoria. Un entusiasmo che nasce non solo dalla voglia di mettersi in mostra attraverso prestazioni di alto livello, ma anche dalla consapevolezza che azioni di orientamento al lavoro come questa, possono di fatto determinare una rapida integrazione nel mondo del lavoro e le future scelte professionali dei nostri ragazzi”.  
   
   
CON FONDAZIONE GIANGIACOMO FELTRINELLI PER CAPIRE LE DINAMICHE DEL LAVORO IN VISTA DI EXPO PER LA PRIMA VOLTA UN PERCORSO DI RICERCA SULLE TRASFORMAZIONI DEL LAVORO DURANTE L´ANNO DI EXPO SARÀ FINANZIATO ATTRAVERSO UNA PIATTAFORMA DI CROWDFUNDING.  
 
Milano, 25 settembre 2014 – Il lavoro sta cambiando, occorre ripartire da regole nuove che diano non solo speranze ma anche opportunità a chi lavora e a chi è senza lavoro. Fino a che punto l’Italia ha adeguato le strutture sociali, le forme di tutela e rappresentanza? Su quali strategie puntare in ottica paese? A queste e altre domande risponderà “Spazio Lavoro", il progetto di ricerca ideato da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Comune di Milano, volto a comprende le dinamiche del lavoro e le condizioni per produrre sviluppo economico e coesione sociale. A presentarne i contenuti, questa mattina a Palazzo Marino, l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani con Carlo Feltrinelli, Presidente di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. “La collaborazione con la Fondazione Feltrinelli vedrà a fine 2015 la presentazione dei risultati di quattro percorsi di ricerca che permetteranno all’Amministrazione di valutare l´andamento del mercato del lavoro durante Expo e di adottare politiche innovative anche a livello locale perché basate su elementi che trovano riscontri oggettivi nella realtà" così l’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani che prosegue: “Innovativo anche il metodo di finanziamento dei percorsi di ricerca che per la prima volta avverrà attraverso una piattaforma di crowdfunding, grazie al quale raccogliere il libero finanziamento da parte di tutti coloro che credono in questo progetto e più in generale nel valore della ricerca sociale, dai privati cittadini alle aziende". “L’idea è che questo progetto di ricerca disegni uno spazio di approfondimento e di proposta in cui ciascuno possa essere fruitore e insieme produttore di contenuti" sostiene il Presidente di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Carlo Feltrinelli che prosegue: “Noi abbiamo stabilito un punto di partenza, coinvolgendo il nostro Comitato scientifico e professori di quattro diverse università, un ente di ricerca internazionale come l’Iza di Bonn, e il Comune di Milano: convinti che facendo sinergia, e lo strumento del crowdfunding ne è un esempio concreto, si possano mettere in circolo energie positive, di pensiero ma anche di azione, in un momento nel quale ce n’è assai bisogno". Domani 25 settembre alle ore 17:30 presso la Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia prendono avvio le attività di Spazio Lavoro. La giornata dal titolo “Il lavoro cambia, cambia il lavoro" è introdotta dal Prof. Salvatore Veca con la moderazione del giornalista Jacopo Tondelli. Previsti anche gli interventi dei quattro coordinatori scientifici del progetto alternati dai racconti delle nuove forme di lavoro che avranno come protagonisti Zoe Romano di Wemake, Massimo Carraro di Cowo, Giulia Barbieri di Social farming e Serena Porcari di Fondazione Dynamo. Spazio Lavoro guarda al mondo della ricerca internazionale per ispirarsi e per ascoltare i diversi approcci al tema del lavoro. Per l’occasione la Fondazione ha stretto una collaborazione con l’Institute for the Study of Labor di Bonn (Iza) e ospita nella serata del 25 settembre il suo direttore di strategia e gestione della ricerca, Alessio Brown, che illustrerà i pilastri della riforma del lavoro tedesca e il rapporto tra ricerca e politiche del lavoro. A chiudere la serata un ospite d’eccezione: il sociologo francese, fondatore della Fondation Maison des Sciences de l’Homme di Parigi, Maurice Aymard interverrà sugli impatti delle nuove forme di lavoro nella società globalizzata. Quattro i percorsi di ricerca sviluppati da Spazio Lavoro. Capitale Umano, curato dal prof. Mauro Magatti in collaborazione con l’Università Cattolica, è una ricognizione delle nuove tipologie di lavoro e lavoratori passando dalle figure più innovative all’impatto delle nuove tecnologie sulle occupazioni e sulla produzione. Società, curato da Enzo Mingione con l’Università Milano-bicocca, indaga le varie forme di rappresentanza del lavoro negli attuali cambiamenti sociali ed economici e dei nuovi luoghi del lavoro. Impresa, curato dal prof. Alessandro Pansa con l’Università Luiss, è un’analisi sull’evoluzione dell’impresa con un’attenzione particolare ai nuovi fenomeni come incubatori, spazi di coworking, universo dei makers e mondo digital. Denaro, curato dal prof. Giuseppe Berta con l’Università Bocconi, esplora il connubio tra finanza e economia, la crisi del capitalismo democratico e le conseguenze della competizione mondiale della manodopera a basso costo. Tutte le informazioni sul progetto sono consultabili su: www.Fondazionefeltrinelli.it/spazio-lavoro/  
   
   
CREDITO, SI ALLARGA L´INTESA REGIONE TOSCANA-BANCHE  
 
Firenze 25 settembre 2014 – Si amplia ancora l´elenco delle banche che aderiscono all´intesa stipulata lo scorso luglio dalla Regione e dai rappresentanti del mondo bancario toscano per agevolare l´accesso al credito delle imprese toscane. Banca Etica e Unicredit hanno appena completato il processo di autorizzazione e si apprestano a rendere operativa la loro partecipazione. L´intesa rinnova e migliora i precedenti accordi con il sistema creditizio bancario e rafforza gli impegni da parte delle banche nei confronti del mondo produttivo toscano, in particolare a sostegno delle micro, piccole e medie imprese toscane. Dal primo settembre i nuovi strumenti messi in campo per l´ingegneria finanziaria, fondi di garanzia per investimenti e liquidità e fondo rotativo perle imprese (Furp), sono di nuovo operativi dopo l´ingresso del nuovo gestore Toscanamuove (www.Toscanamuove.it). " Grazie all´allargamento dell´intesa - ricorda l´assessore alle attivtà produttive, credito e lavoro Gianfranco Simoncini – arriviamo a coprire la quasi totalità del mondo bancario toscano, aumentando così le opportunità per le imprese. Le banche mettono a disposizione delle imprese un plafond complessivo di almeno 470 milioni di finanziamenti che ne attiveranno altrettanti sul territorio". In particolare, si possono presentare le domande dal 1 settembre per il nuovo Fondo di garanzia per investimenti e liquidità, nelle tre sezioni: investimenti, liquidità e imprenditoria giovanile e femminile (Fare impresa, misura di Giovanisì). Il fondo comprende anche una sezione dedicata a commercio e turismo che sarà attivata successivamente. Dal primo settembre le imprese dei settori artigianato e le cooperative potranno presentare le domande per il Furp. Per le imprese industriali, l´apertura del fondo sarà condizionata ai rientri di risorse da parte delle imprese che ne hanno usufruito in passato. "E´ importante aver fissato nel protocollo le condizioni massime di tasso – spiega l´assessore - anche se è auspicabile che ciascun istituto si impegni a favorire al massimo le imprese con tassi più contenuti possibile. Le banche saranno tenute a pubblicare i tassi effettivi previsti in modo da realizzare una sorta di concorrenzialità a vantaggio dei richiedenti".  
   
   
INDUSTRIA: NUOVA MANGIAROTTI RAFFORZERÀ INTERO TESSUTO FVG  
 
Udine, 25 settembre 2014 - "Ho accompagnato da vicino per un anno e mezzo l´evolversi della vertenza Mangiarotti spa perché sono convinto che la politica debba avere la forza di fare convergere tutti su un percorso per ottenere un risultato importante, soprattutto all´interno di un´operazione di indubitabile livello mondiale. Oggi non si celebra il salvataggio di un´azienda, ma si sancisce un nuovo investimento in Friuli Venezia Giulia, che sarà in grado di potenziare l´intero tessuto industriale regionale e che dimostra ancora una volta come questa sia terra dove il manufatturiero avrà futuro". Lo ha affermato ieri il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, presentando il nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Mangiarotti spa, Richard Gabbianelli, vicepresidente senior della Westinghouse Electric Company Llc, il colosso controllato al 100 per cento dalla nipponica Toshiba, che ieri ha acquisito tutte le quote dell´azienda che in Friuli opera nei due stabilimenti di Panellia di Sedegliano (olli e gas) e di Monfalcone (settore nucleare). Westinghouse ha acquisito l´azienda friulana con un aumento di capitale da 25 milioni di euro, salvando la totalità della manodopera. "Questo è un risultato straordinario merito della professionalità della nostra finanziaria Friulia, della capacità dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali di fare una battaglia per la salvaguardia dei posti di lavoro non ´contro´ ma assieme all´azienda, e della visione di un interlocutore serio, pratico ma aperto alla visione, in grado di comprendere che frazionare un´impresa non sarebbe stato produttivo e che valorizzarla nel suo insieme sarebbe stato invece un investimento a lungo termine", ha commentato Bolzonello, facendo notare come l´alto livello del management rappresentato nel board di Mangiarotti (tre giapponesi del gruppo Toshiba, un francese e un americano) sarà "garanzia per il futuro". Bolzonello, ricordando la collaborazione con l´assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti che ha seguito le tematiche dell´occupazione, ha voluto poi ritagliare "un grazie personale" ad Andrea Oddi, l´amministratore unico che tredici mesi fa, nel momento più delicato, era stato chiamato per trovare una soluzione sulla ristrutturazione finanziaria della società e che "ha saputo tenere la barra dritta in molte occasioni". Oddi accompagnerà l´ingresso dei nuovi soci, restando advisor nel consiglio di amministrazione fino al 2015. Gabbianelli, accompagnato dal nuovo direttore generale Josselin Gillot, ha espresso la sua soddisfazione per aver concluso un accordo "facilitato dalla conoscenza ventennale tra le due aziende, visto che la Mangiarotti Spa è stata un fornitore primario di Westinghouse nel settore nucleare". Il vicepresidente senior della Wec, che presenterà nei dettagli il nuovo piano aziendale alla fine di ottobre, ha ribadito che l´impegno "sarà di rafforzare Mangiarotti, apportandole maggiore sicurezza e efficacia, verticalizzandola nella filiera che ha Westinghouse in testa". Soddisfazione per il risultato è stata espressa anche da Pietro Del Fabbro, presidente di Friulia, che per due anni ha seguito la crisi dell´azienda friulana, con 12 milioni di euro di investimento complessivi che rientreranno al raggiungimento degli obiettivi nel settore olio e gas. "Anche nei momenti di tensione e di incertezza ci ha sempre guidato un solo obiettivo, quello di sviluppare la vocazione e puntare alla continuità dell´azienda", ha affermato Del Fabbro, aggiungendo che l´operazione è stata condotta "nell´interesse dei nostri soci ma soprattutto per mantenere una presenza industriale importante sul territorio regionale". Un risultato che è stato centrato, secondo il presidente di Friulia, grazie ad un settore bancario che ha avuto fiducia nell´operazione, "anche nei momenti in cui potevano esserci delle incertezze" e ad un interlocutore importante e serio, "che ha voluto fare davvero un investimento industriale". "Un´esperienza - ha concluso Del Fabbro - che ha dimostrato che cosa Friulia può fare per risolvere una crisi aziendale se esiste il presupposto fondamentale: la presenza di un interlocutore capace e credibile". Il benvenuto alla nuova compagine societaria è venuto anche dal presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, che ha ricordato come questa operazione, ottenuta grazie "anche al coordinamento regionale" sia completamente in linea con gli obiettivi che si sono posti tutte le parti sociali del Friuli Venezia Giulia, per "un rilancio della centralità del manufatturiero". Presenti in sala i rappresentati delle sigle sindacali e il sindaco di Sedegliano, Ivan Donati, che è intervenuto ricordando quanto sia importante per la comunità questa nuova scommessa per il futuro dello stabilimento di Panellia.  
   
   
IMPRESE LOMBARDE, LE PRINCIPALI MISURE DEGLI ULTIMI 18 MESI  
 
Milano, 25 settembre 2014 - Queste le principali misure per le imprese varate dalla Regione Lombardia nei primi 18 mesi di legislatura. Supporto All´imprenditorialità - I principali capitoli del sostegno alle imprese riguardano: 32,5 milioni per Programma Start up e Re-start, più di 2200 ingressi nel sistema (domande in bozza), circa 900 business plan presentati da Mpmi e aspiranti imprenditori (88 ammessi), 206 domande di fornitori di servizi (121 ammessi); 12,7 milioni di euro per stimolare la creazione di reti di impresa (78 progetti finanziati); 2,1 milioni ci euro per sostegno alle imprese del settore moda design con particolare riferimento all´imprenditoria femminile; 3 milioni di euro per le imprese che intendono rilanciarsi e rafforzamento della Rete di affiancamento (Raid). Accesso Al Credito - Per l´accesso al credito, 22 milioni alle imprese socie di Confidi per l´aumento del capitale sociale, che hanno generato 500 milioni di nuovi finanziamenti; 40 milioni di euro per favorire l´accesso al credito delle imprese per il tramite dei Confidi; avvio della misura ´Credito in Cassa´, con plafond di 1 miliardo di euro, per sblocco debiti della Pubblica amministrazione (500 milioni) e sblocco dei crediti tra imprese con la sottomisura B2b (500 milioni); semplificazione dei criteri di accesso e ampliamento dei beneficiari della misura ´Credito Adesso´ a sostegno del capitale circolante (plafond ancora disponibile oltre 200 milioni di euro). Internazionalizzazione E Attrattività - In accordo con il Sistema Camerale nel 2013 è stata realizzata una nuova edizione del Bando unico a voucher, che ha assegnato quasi 3.000 voucher, per un totale di oltre 6 milioni di euro. Avviata l´edizione 2014 con un budget complessivo di 5 milioni di euro. Fra le principali iniziative sviluppate nel 2013: costituzione del fondo di rotazione per partecipazione a fiere internazionali, 3 milioni di euro; Bando Gate (Give Ability To Export), finanziato con 2 milioni e che ha visto presentare 163 domande; sperimentazione di attività di incoming di buyer esteri in occasione di fiere (Tuttofood, Host, Mecha-tronika). In tema di attrattività, nel 2013, in partenariato col Sistema Camerale, è stato consolidato il funzionamento di ´Invest in Lombardy´, il servizio per l´attrattività degli investimenti esteri. Si è concluso il programma ´Aster´ per la qualificazione dell´offerta localizzativa territoriale tramite partenariati pubblico-privati, che ha finanziato 6 progetti, per un totale di 4,5 milioni di euro. Ricerca E Innovazione - Sono state realizzate diverse iniziative per la promozione e lo sviluppo del capitale umano e per la promozione e il sostegno della ricerca scientifica nell´ambito di accordi di collaborazione con attori del sistema della ricerca (centri e istituti di ricerca, Enti di governo o territoriali). La dotazione finanziaria mobilitata è pari a circa 38 milioni. Avviato il percorso di costituzione dei Cluster tecnologici regionali e approvato un contributo di 1 milione di euro. E´ stato realizzato il Bando Smart Cities & Communities (14 progetti finanziati con 27,6 milioni di euro), sono stati investiti 10 milioni di euro per la Banda larga (Zero digital divide) ed è stata avviata, in via sperimentale, un´azione per la creazione di un ambiente di Open Innovation. Stanziati 6,8 milioni di euro per favorire i processi di innovazione delle Mpmi lombarde anche attraverso il supporto all´inserimento di personale altamente qualificato in azienda, la partecipazione a progetti internazionali di ricerca, l´ottenimento di brevetti.  
   
   
ESA ENERGY, “L’ANGELO CUSTODE” DEI CONSUMI ENERGETICI IN AZIENDA  
 
Trento, 25 settembre 2014 - Spesso le aziende consumano più energia di quanto serve. A fare la differenza sono inefficienze tecniche di diverso tipo ed una scarsa consapevolezza dell´effettivo ammontare di energia richiesta dalle singole fasi di produzione. Per contenere gli sprechi ed ottimizzare il rendimento Esa Energy, azienda recentemente insediata nel Polo Tecnologico di Rovereto, con il supporto di centri di ricerca come l’Università degli studi di Trento ed il Politecnico di Milano, ha sviluppato un sistema di misura e di gestione dati in grado di monitorare 24 ore su 24 i consumi. Un nuovo strumento che la nuova iniziativa imprenditoriale, che fa capo ad un importante gruppo lombardo, ha messo a punto nel Bic di Trentino Sviluppo presentandolo ufficialmente proprio, mercoledì 24 settembre, al Forum Meccatronica di Bergamo. Inquinare, disperdere energia termica o elettrica e sprecare risorse naturali non conviene. Ora più che mai. Non solamente in un’ottica ecologista, ma anche perché tagliare gli sprechi, ottimizzare i consumi energetici e produrre in modo più efficiente genera risparmi consistenti che si vedono, poi, in bolletta. Il settaggio corretto delle temperature di climatizzazione, la gestione dei carichi di energia in base alla fasce orarie più convenienti o l´utilizzo efficiente degli impianti: sono solo alcuni dei campi d’azione ai quali si applica il prodotto ideato da Esa Energy, società del Gruppo Esa Elettronica Spa – sede centrale a Mariano Comense (Co), sei filiali nel mondo - recentemente insediata nel Polo di Via Zeni, a Rovereto, che già dà lavoro ad otto collaboratori con un’età media di 30 anni. Un prodotto che è stato presentato ufficialmente proprio oggi, mercoledì 24 settembre, al Forum Meccatronica di Bergamo e che presenta una serie di innovazioni, a cominciare dal suo essere “user friendly” , in altre parole “facile da usare”. “Uno strumento versatile, economico e poco invasivo - spiega Stefano Longoni, responsabile del settore Ricerca e Sviluppo di Esa Energy - ma soprattutto consultabile in tempo reale e personalizzabile. Questo sistema permette alle aziende di mettere sotto controllo 24 ore su 24 i propri flussi di energia, sia elettrici che termici, conoscere in modo dettagliato i consumi stagionali, realizzare una mappatura delle inefficienze imputabili agli impianti o ai processi e conseguentemente attuare le misure di riqualificazione appropriate”. Il sistema messo a punto da Esa Energy si compone di uno o più misuratori che vengono applicati in azienda sui punti chiave per il controllo dei flussi: i dati sui consumi, registrati in continuo, sono immessi via radio ad un server di raccolta dati ed elaborati da un software. I concentratori ai quali si accede via browser web possono gestire fino a 250 misuratori e possono interfacciarsi con i dispositivi di terze parti tramite i più diffusi protocolli di comunicazione ed evidenziare così le aree di spreco o inefficienza. La visualizzazione dei dati avviene su un display molto immediato, di tipo touch screen. Una soluzione innovativa che potrebbe andare a vantaggio di una molteplicità di aziende, anche di quelle di piccola dimensione. “Il maggior rischio per un’impresa – conclude Longoni - è basare la produzione su asset e linee produttive obsolete, inadeguate a produrre valore aggiunto in un mondo che va verso normative ambientali sempre più restrittive. In tal modo è possibile definire anche gli interventi di riqualificazione senza incorrere nel rischio di incappare in un investimento sbagliato”.  
   
   
"ACTOOLKIT.IT": PER PROTEGGERE LE PMI DALLA CONTRAFFAZIONE  
 
Bari, 25 settembre 2014 - Un elefante con il manto da zebra, un paradosso per identificare quanto sia dannoso il reato della contraffazione per un’azienda. Un’immagine scelta per rappresentare il progetto Anti-counterfeiting Tool-kit, nato per far conoscere e offrire alle imprese possibili azioni e un rapido accesso alle informazioni in materia di tutela della proprietà intellettuale e lotta alla contraffazione, un’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio di Bari in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza e realizzato grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere. Venerdì 26 settembre 2014 dalle 9 presso la Camera di Commercio di Bari, a prendere parte al convegno dal titolo “Facciamoci Riconoscere - Le idee migliori non hanno eguali” nel corso del quale sarà illustrato “actoolkit.It”, il portale che fornisce strumenti gratuiti per la protezione delle imprese dalla contraffazione sui mercati internazionali e verranno illustrati i risultati del progetto in presenza dei rappresentanti della Direzione Generale Lotta alla Contraffazione – Uibm - Ministero dello Sviluppo Economico, della Guardia Di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane.  
   
   
AREE EX SIN, LA REGIONE TOSCANA HA POSTO LE BASI PER LA LORO RIQUALIFICAZIONE  
 
Firenze 25 settembre 2014 - A circa due mesi dal passaggio di competenze in materia di bonifiche per le Aree ex Sin (Siti di interesse nazionale ) a Livorno, la Regione Toscana ha posto le basi per la definizione delle strategie di reindustrializzazione e riqualificazione industriale. Alcuni passaggi sono stati compiuti a monte di questo passaggio: al fine di costruire la regolamentazione operativa finalizzata alla bonifica delle aree a terra è stato approvato già nel dicembre scorso un disciplinare che definisce le procedure amministrative delle bonifiche nelle aree in questione. Inoltre, sin dal 24 luglio la Regione ha invitato gli enti pubblici interessati, tra cui l´Autorità Portuale, e i soggetti produttivi e sociali del territorio a sottoscrivere un Protocollo d´intesa volto a definire forme di collaborazione e condivisione delle strategie di reindustrializzazione e riqualificazione ambientale da attivare nelle aree ex Sin Per quanto riguarda le aree a mare degli ex Sin, sono state predisposte le linee guida e gli indirizzi operativi per le operazioni di dragaggio che saranno poste all´attenzione della Giunta regionale, per la loro approvazione, lunedì 29 settembre. Nella seduta successiva sarà posta anche la delibera per la restituzione agli usi legittimi dell´area marino-costiera ubicata all´esterno delle dighe foranee del Porto di Livorno escluse dal perimetro del Sin. Le procedure relative a queste aree, con tutte le informazioni che le riguardano, hanno anche un recapito fisso: la Regione ha aperto un ufficio a Livorno dedicato esclusivamente alle procedure ex Sin trasferite alla Regione.  
   
   
GENOVA - IV FORUM ITALIANO SU BIOTECNOLOGIE INDUSTRIALI E BIOECONOMIA  
 
Genova, 25 settembre 2014 - Sarà per due giorni la capitale euro-mediterranea della bioeconomia. Nel capoluogo ligure, nella prestigiosa cornice del Palazzo della Borsa di piazza de Ferrari, dal 25 al 26 settembre si terrà la quarta edizione del Forum Italiano sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia (Ifib), l’evento internazionale organizzato da Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica, Innovhub-ssi, l’Azienda speciale per l’Innovazione della Camera di Commercio di Milano, e il Centro italiano per la Biocatalisi. Dopo i successi registrati nelle prime tre edizioni che si sono tenute a Milano (2011 e 2012) e Napoli (2013), l’edizione 2014 giunge a Genova grazie al prezioso contributo della Camera di Commercio di Genova, di Unioncamere Liguria e dell’Università degli Studi di Genova. Il Forum è stato presentato oggi alla Camera di Commercio dal Sindaco di Genova Marco Doria, con il Presidente della Camera di Commercio Paolo Odone e il Direttore di Assobiotec Leonardo Vingiani. Università, centri di ricerca e imprese, provenienti da diversi Paesi dell’area euro-mediterranea (dalla Finlandia alla Tunisia) avranno l’opportunità di presentarsi e confrontarsi nelle diverse aree di un meta-settore industriale – quello della bioeconomia – su cui l’Unione europea punta decisamente per conciliare crescita economica, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo sostenibile. Già oggi in Europa la bioeconomia impiega 22 milioni di lavoratori (il 9% della forza lavoro complessiva) e genera un volume d’affari di 2mila miliardi di euro. Sono circa 180 le persone registrate al Forum provenienti da oltre una decina di Paesi (Germania, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Finlandia, Tunisia, Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Grecia, Stati Uniti e Italia), 40 le presentazioni da parte di imprese e centri di ricerca. Con una Tavola rotonda dedicata al tema degli Investimenti nella bioeconomia a cui parteciperanno i principali Venture Capital europei. “Genova - ha commentato Paolo Odone – è una città “smart”, con forte propensione all’innovazione: ci auguriamo che aver messo allo stesso tavolo, attraverso incontri B2b, le aziende liguri con le aziende internazionali di Assobiotec possa essere un ulteriore volano di innovazione e di crescita”.  
   
   
CENTRI RICERCA REGIONALE IN ABRUZZO: GR APPROVA FINANZIAMENTO 520.000  
 
 L´aquila, 25 settembre 2014 - Un finanziamento parziale pari a 520 mila euro in favore della ricerca. A tanto ammonta la somma che la Giunta regionale, su proposta dell´assessore Dino Pepe, mette a disposizione dei programmi presentati dai centri di ricerca regionali: Consorzio per le Tecniche Irrigue (Cotir), Consorzio Ricerche Applicate alla Biotecnologia (Crab) e Consorzio per la Ricerca Viticola ed Enologica in Abruzzo (Crivea). In particolare, al Cotir andranno 287 mila euro, al Crab 218 mila e al Crivea un finanziamento pari a 15 mila euro. Il provvedimento approvato dalla Giunta regionale specifica che l´importo totale delle spese di previsione per i programmi annuali dei tre centri di ricerca, è pari a 2 milioni e 868 mila euro e che il finanziamento parziale è stato approvato al fine di consentire agli stessi il completamento delle linee di ricerca, nonché di portare a termine i programmi di sperimentazione e di innovazione avviati. "La Regione" ha specificato l´assessore Pepe, "ha ritenuto opportuno erogare ai centri di ricerca regionale tale finanziamento in modo anticipato al fine di salvaguardarne l´attività scientifica e i livelli occupazionali, con lo scopo di favorire l´avvio di nuovi progetti funzionali allo sviluppo del sistema agroalimentare abruzzese".