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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2014
L’ACQUILA: ´CITTA´ INTELLIGENTI´ OGGI ESPERTI A CONFRONTO  
 
L´aquila, 2 ottobre 2014 - Si tiene oggi, con l´intervento dell´assessore regionale all´Ambiente, Mario Mazzocca, alle 17, il convegno "Le tecnologie Smart nel cuore dell´Abruzzo" in programma nel teatro-auditorium San Domenico a Caramanico Terme. L´obiettivo è far conoscere e fare il punto sulle più moderne tecnologie applicate al modello delle "città intelligenti", un nuovo modo di intendere i centri urbani dove l´utilizzo delle risorse umane e naturali è funzionale al miglioramento della qualità della vita e della sostenibilità ambientale. Al convegno prenderanno parte, tra gli altri, il sindaco di Caramanico, Simone Angelucci, l´onorevole Andrea Cozzolino, Maurizio Olivieri, già assessore all´Ambiente del Comune di Montechiarugolo, Daniel Mercurio, amministratore della Esco Smart ed esperto di procedure di finanziamento con fondi privati.  
   
   
BOLZANO: TESTINGMACHINE, SOFTWARE DI CONTROLLO DELL´EGOV VALIDO ANCHE PER IL TURISMO  
 
 Bolzano, 2 ottobre 2014 - Come verificare e garantire il funzionamento dei siti web? Una risposta può arrivare dal software di controllo "Testingmachine.eu", sviluppato dal Tis in collaborazione con la Provincia. L´ambito di impiego del software, pensato per l´eGovernment, è stato ora ampliato al settore turistico, con la possibilità di rendere affidabili le prenotazioni. Il software di controllo Testingmachine.eu viene usato principalmente sui portali di eGovernment delle pubbliche amministrazioni, ma ora la sua funzionalità può essere anche estesa al controllo del funzionamento dei portali turistici dedicati alle prenotazioni. L´impiego trasversale del software in diversi settori è possibile grazie alla cooperazione fra il Centro Free Software & Open Technologies del Tis e le aziende turistiche, per le quali Testingmachine.eu significa risparmio di tempo e denaro. I gestori dei portali turistici, unitisi nella Alpinebits Alliance, hanno definito uno standard digitale che compara diversi siti web e impedisce quindi le doppie prenotazioni e l´insorgere di altre difficoltà. "Alle aziende - ha sottolineato Patrick Ohnewein del Tis - mancava solo uno strumento che controllasse il funzionamento dei portali e scoprisse gli errori nel sistema di prenotazione". Ed ecco, dunque, farsi strada l´ipotesi di utilizzare il software che sino ad allora monitorava solamente il funzionamento dell´eGovernment della Provincia di Bolzano. "Si tratta di un esempio positivo e di successo di trasferimento tecnologico - ha spiegato il direttore della Ripartizione informatica Kurt Pöhl - in quanto stimola la ricerca di soluzioni simili per sistemi informatici diversi fra loro, garantendo servizi di maggiore qualità". La Testingmachine.eu è il risultato del progetto europeo Free Software Client Reference System, ed è stata sviluppata dal Centro Free Software & Open Technologies del Tis su incarico della Provincia. Il software simula l´accesso di diversi dispositivi (Pc, computer portatili, tablet o smartphone) a siti e applicazioni, trovando velocemente una soluzione all´insorgere di eventuali problemi.  
   
   
400MILA EURO PER LA CABLATURA E IL WI-FI NELLE SCUOLE MILANESI SUBITO I PRIMI 30 ISTITUTI. ENTRO IL 2016 COPERTURA DI 250 SCUOLE. QUESTO PERMETTERÀ DI MOLTIPLICARE I SERVIZI DIDATTICI  
 
Milano, 2 ottobre 2014 – “Scuola 2.0 - La scuola digitale a Milano!": questo l’obiettivo dell’Amministrazione che ha dato il via ad un piano di cablatura e copertura wifi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della nostra città. Si parte con 30 istituti entro dicembre, poi, il progetto prevede l’estensione progressiva sino ad arrivare a 250 scuole in due anni. 400 mila euro l’investimento del Comune. “Grazie a questo progetto – ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione - possiamo moltiplicare i servizi. Ad esempio renderemo più semplice lo scambio di informazioni tra scuole e tra queste e le famiglie. Questo significa anche incrementare i livelli di partecipazione e condivisione dei programmi". Il progetto scuole prevede più fasi: la prima fase consiste nel cablaggio di tutte le scuole per i servizi dei laboratori di informatica e per i servizi dati delle segreterie. Ciò consentirà fin da subito un risparmio per ogni scuola mediamente di circa mille euro l’anno (gli abbonamenti per i provider), poiché il servizio sarà garantito dalla rete Campus del Comune di Milano. Partendo dalle rete Campus 2 del Comune di Milano, che già adesso raggiunge in fibra ottica ciascun istituto scolastico, verrà estesa la connettività dati a tutte le scuole. Ciò consentirà di attivare una serie di servizi per la didattica, per l´amministrazione e per l´integrazione culturale tramite un’unica piattaforma web che metterà in collegamento, in modo omogeneo, gli studenti, i docenti, i genitori, i dirigenti scolastici, le associazioni, gli enti pubblici. Verrà anche incrementato il livello di sicurezza informatica e saranno potenziate le infrastrutture centralizzate di gestione e sicurezza informatica per una maggiore tutela degli utenti e sarà possibile l’interconnessione di tutte le scuole tra loro e con i servizi comunali. È previsto anche un adeguamento delle infrastrutture degli edifici scolastici con interventi mirati sul cablaggio e sulla rete Wi-fi. In questo modo si potranno estendere i servizi ad ogni singola classe, e sarà possibile anche lo sviluppo delle applicazioni centralizzate e di nuove metodiche didattiche. Dal punto di vista educativo, l’informatizzazione delle scuole faciliterà la cooperazione scuola – famiglia offrendo un migliore supporto a tutti gli studenti ma in particolare agevolerà il diritto allo studio agli studenti con disabilità e ai loro insegnanti e un supporto agli studenti assenti per lunghi periodi a causa di malattie. Sarà migliorata anche l’integrazione degli studenti e delle comunità straniere grazie al supporto a politiche di integrazione multiculturale. La nuova rete informatica permetterà la produzione e la diffusione di contenuti digitali autoprodotti da insegnanti e studenti, la diffusione di contenuti on-demand per l´aggiornamento professionale, lo sviluppo di blog e di wikis (wikipedia in ambito scolastico) per la condivisione dei contenuti e dei progetti culturali e la sperimentazione di nuove metodiche didattiche che coinvolgano gli studenti, oltre che l’accesso a tutte le risorse culturali presenti sul web. Unify ha inoltre realizzato, a proprie spese, l’infrastruttura di comunicazione per le prime 14 sedi scolastiche.  
   
   
UE: MOBILITÀ DEI RICERCATORI: UN NUOVO FONDO PENSIONE PANEUROPEO PER INCENTIVARLA  
 
Bruxelles, 2 ottobre 2014 - Maggiore mobilità per i ricercatori grazie al consorzio, varato ieri, che intende istituire un nuovo regime pensionistico paneuropeo: Resaver. Grazie all´iniziativa, i ricercatori potranno spostarsi liberamente senza preoccuparsi di come mantenere i propri contributi pensionistici integrativi. Il regime pensionistico, che il consorzio prevede di istituire nel 2015, consentirà ai ricercatori di restare affiliati alla stessa cassa previdenziale anche quando cambiano lavoro o si trasferiscono in un altro paese. La Commissione europea coprirà i costi iniziali per l´istituzione attraverso un contratto quadro di quattro anni, che sarà assegnato entro la fine del 2014. Il consorzio opererà in qualità di associazione internazionale senza scopo di lucro registrata in Belgio. I membri fondatori sono la Central European University di Budapest, il consorzio per un´infrastruttura centroeuropea di ricerca (Central European Research Infrastructure Consortium, Ceric-eric), Elettra - Sincrotrone Trieste S.c.p.a, Fondazione Edmund Mach, l´Istituto Italiano di Tecnologia, la Technical University di Vienna e il Vsnu (l´associazione delle università nei Paesi Bassi). Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Abbiamo lavorato intensamente per incentivare la libera circolazione delle conoscenze in Europa. Il programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020, con una dotazione di 80 miliardi di euro, si prefigge proprio questo obiettivo. Le pensioni sono un grosso ostacolo alla libertà di movimento, ma oggi questa barriera inizia a sgretolarsi. Invito caldamente le organizzazioni di ricerca di tutta Europa ad aderire al consorzio." Partecipando a Resaver i datori di lavoro potranno patrocinare un unico regime pensionistico. Si tratterà di un prodotto molto flessibile e adatto alle esigenze specifiche della comunità dei ricercatori, in grado di offrire: la messa in comune dei piani previdenziali di paesi diversi; la continuità nell´accumulo dei diritti a pensione quando i professionisti si spostano da un´organizzazione all´altra o si trasferiscono in un altro paese durante la loro carriera; una riduzione dei costi complessivi (e quindi più vantaggi per gli affiliati) attraverso economie di scala; una soluzione paneuropea per la condivisione dei rischi. Il fondo contribuirà alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser), un vero "mercato unico per la ricerca". La relazione sui progressi compiuti nell´attuazione del Ser, pubblicata il 16 settembre 2014 (Ip/14/1003), ha confermato che la mobilità dei ricercatori offre grandi vantaggi. Ad esempio, i ricercatori che si sono spostati da un paese all´altro esercitano un impatto sulla ricerca superiore quasi del 20% a quello degli altri ricercatori. Essi generano maggiori conoscenze, fattore che a sua volta comporta maggiori vantaggi per l´economia. Contesto - La mobilità dei ricercatori è un motore per l´eccellenza nella ricerca. I ricercatori tuttavia hanno molte difficoltà a mantenere i propri contributivi pensionistici integrativi quando si spostano da un paese all´altro. Per ovviare a questo problema, la Commissione europea ha condotto nel 2010 uno studio di fattibilità su un regime pensionistico paneuropeo pensato proprio per loro. A seguito di tale studio, la Dg Ricerca e innovazione ha invitato un gruppo di datori di lavoro e di loro rappresentati interessati a questa istanza a preparare il terreno per l´istituzione di Resaver (Retirement Savings Vehicle for European Research Institutions), un piano pensionistico per gli istituti di ricerca europei. L´iniziativa è stata identificata come prioritaria nella comunicazione del 2012 sul Ser, in cui la Commissione europea si è impegnata a "sostenere le parti interessate nell´istituzione di fondi pensione integrativi paneuropei per i ricercatori".  
   
   
UNIVERSITÀ DELLA BASILICATA, STELLA SCRIVE AL GOVERNO  
 
Potenza, 2 ottobre 2014 - Preoccupa la possibilità che la sede universitaria di Matera perda ingegneria civile per essere accorpata alla sede di Potenza. Ragione che ha spinto il presidente della Provincia di Matera Franco Stella a scrivere al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e al rettore dell’Unibas Aurelia Sole. “Vi scrivo in merito alla decisione di sopprimere il corso di laurea in Ingegneria civile e Ambientale presso la sede di Matera per accorparlo a quello di Potenza. Un provvedimento che considero inopportuno e invalidante per una provincia già pericolosamente messa ai margini. Nello specifico – si legge nella nota - ritengo necessario evidenziare come questo nuovo provvedimento avrà riflessi negativi tanto sulle famiglie degli iscritti, già duramente provate dalla crisi, sia sulla reputazione di una sede universitaria cuore del progetto che vede Matera città candidata a Capitale europea della cultura nel 2019. Due elementi significativi sui quali mi sento di insistere e di richiamare la vostra attenzione, onde evitare di avallare un disegno di depauperamento culturale che non può essere fatto passare per riorganizzazione. Se il progresso auspicato intende, concretamente, assegnare al Mezzogiorno un ruolo da protagonista è indispensabile frenare la fuga dei cervelli, agevolarne il rientro e sostenere, in loco, la formazione delle nuove eccellenze". “Non può esserci innovazione senza investimenti, economici e umani, e sicuramente poiché a questa provincia i secondi non mancano vi chiedo – conclude Stella - di sostenere le legittime istanze di quanti intendono continuare a essere titolari del proprio futuro nella propria terra a cui poter dare una prospettiva vera di domani".  
   
   
A VALLEVECCHIA DI CAORLE 1700 BAMBINI DELLE ELEMENTARI DEL VENETO DIVENTANO “GUARDIANI DELLA NATURA”.  
 
 (Caorle (Venezia), 2 ottobre 2014 - Conoscere la natura è il primo essenziale passo per tutelarla, valorizzarla, insegnare a rispettarla. La moderna civiltà urbana, però, non aiuta il contatto diretto né l’apprendimento dei cicli naturali della vegetazione e dalla fauna che la popola. Nasce da qui il progetto di “Stage formativo didattico in ambiente – Guardiani della Natura”, promosso dalla Regione del Veneto e dedicato alle classi Iv e V delle scuole primarie del territorio, che nell’anno scolastico 2014 – 2015 parte da Vallevecchia di Caorle. Si tratta di una vasta area di proprietà regionale gestita, sede dell’omonima Azienda Pilota e Dimostrativa e del Centro di Animazione Rurale di Veneto Agricoltura, ma con l’intera fascia litoranea destinata anche a pineta e in parte rinaturalizzata a zona lagunare come era in origine. Qui oggi l’assessore ai parchi del Veneto Franco Manzato, affiancato dal collega alla protezione civile Daniele Stival, ha ufficialmente inaugurato il percorso didattico per formare i giovanissimi alunni ragazzi delle scuole primarie e farne dei veri e propri “guardiani della natura”, con un nuovo bagaglio di conoscenze da trasmettere anche alle famiglie e agli amici. Le attività didattiche vengono svolte da Guide naturalistiche che accompagnano i bambini lungo un “sentiero dei pirati”, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, che toccherà tutti gli ambienti naturalistici di Vallevecchia: i canali navigabili, il litorale e le dune, la pineta e le aree umide. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, Veneto Agricoltura e con il supporto della Protezione Civile. “Realizziamo un progetto – ha ricordato Manzato – articolato in diverse attività: dalle lezioni in classe alle esercitazioni ludico-didattiche gestite autonomamente dagli insegnanti, con giochi, laboratori, lavori tematici di gruppo, ricerche, percorsi a quiz, e così via. Lo facciamo sulla base di un “Quaderno didattico - I Guardiani della Natura” che fa da supporto alle attività che gli insegnanti vorranno realizzare nella loro programmazione. Contiamo quest’anno di coinvolgere oltre 10 mila studenti, del quali 1700 partecipano ai corsi di Vallevecchia”. Le classi e gli allievi che lo vorranno potranno far partecipare ad un Concorso finale, che premierà gli autori dei migliori elaborati con ulteriori attività organizzate in uno dei Parchi Regionali del Veneto o in uno dei Centri di Educazione Naturalistica ed Animazione Rurale (Cenar) gestiti da Veneto Agricoltura”.  
   
   
RIQUALIFICAZIONE COSTA IONICA: FIRMA PROTOCOLLO INTESA  
 
Bari, 2 ottobre 2014 - E’ stato sottoscritto ieri in mattinata alla presenza del presidente Vendola e della vicepresidente e assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, un protocollo d’intesa per lo studio di un progetto pilota finalizzato alla rigenerazione territoriale e integrata di un tratto della costa ionica pugliese. Il protocollo ha l’obiettivo di elaborare progetti di rigenerazione territoriale di un tratto della costa dei comuni di Maruggio (dove c’è anche la frazione di Campomarino) e Torricella (Ta). L’accordo è stato firmato dai rappresentanti del Crivetat (Centro di ricerche di Ingegneria per la Tutela e la Valorizzazione dell´Ambiente e del Territorio – Università La Sapienza di Roma), del Politecnico di Bari, dell’Istituto nazionale di Bioarchitettura e dell’Istituto nazionale di Urbanistica oltre che dai sindaci dei due comuni del Tarantino. “In Puglia - ha affermato Vendola – la parola chiave di dieci anni di rivoluzione amministrativa è stata rigenerazione. Qui è infatti cominciata una rivoluzione che ha valore nazionale. Nessuno può più giocare di furbizia su questo terreno – poiché, ha detto - basta aprire un varco nelle regole per farci entrare di tutto. Noi non ci adeguiamo affatto al paradigma della sanatoria e non ci abituiamo alla civiltà dell’abuso. Non possiamo piangere dopo le tragedie idrogeologiche senza da un lato aver tralasciato gli effetti del cambiamento climatico e dall’altro aver approvato costruzioni ovunque. E infine nessuno può toccare il bene comune del territorio, dove le brutture equivalgono a lesioni del diritto di cittadinanza. Protocolli come questo – ha concluso – arrivano dopo che abbiamo imparato, come sul Gargano, che interventi di mitigazione su un solo comune possono avere impatti devastanti su un altro e ci insegnano che occorre agire su scala vasta oltre i confini amministrativi”. “Il protocollo - ha precisato la Barbanente - avrà durata triennale: la Regione metterà a disposizione tutta la propria conoscenza per l´accompagnamento multidisciplinare e in armonia con i piani urbanistici in vigore del processo che servirà a rinaturalizzare tratti di costa massacrati nel passato, e valorizzare i beni culturali presenti in queste zone. Ricordiamo che rigenerazione non equivale a riqualificazione, ma è un concetto ampio che prevede anche la rinaturalizzazione dei territori”. Da tutti i presenti è stata sottolineata l’esigenza di replicare l’esperienza e “anche tra Margherita di Savoia e Bisceglie – ha confermato la vicepresidente – i comuni costieri vogliono sottoscrivere un analogo protocollo”.  
   
   
CONVEGNO DELL’UNICAL SULLE “ISTRUZIONI BORBONICHE”, PRIMO REGOLAMENTO ANTISISMICO D’EUROPA  
 
 Catanzaro, 2 ottobre 2014 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri è intervenuto al convegno scientifico “Le istruzioni borboniche. La prima normativa anti-sismica d’Europa”, che si è tenuto all’Università della Calabria. “Occorre invertire – ha detto Caligiuri – tanti luoghi comuni per comprendere come stanno realmente le cose in un Paese di contemporanei, come l’Italia, che sembra essere senza antenati nè posteri, perchè senza memoria. Il recupero della memoria storica è un dovere civile perchè un popolo che non conosce il proprio passato non può costruire consapevolmente l’avvenire e questo non per ribadire un’appartenenza ma per esprimere la necessità dell’identità”. L’assessore ha poi ricordato alcune delle iniziative realizzate come “Calabria Jones”, il progetto di educazione all’archeologia e ai beni culturali che ha coinvolto cinque mila studenti delle scuole medie e la conclusione dei lavori e l’apertura del Museo delle Reali Ferriere Borboniche di Mongiana, rammentando che ancora alla fine dell’Ottocento la Calabria veniva considerata una regione “industriale”. Durante il convegno sono state presentate le ricerche di Raffaele Zinno e Nicola Ruggieri dell’Università della Calabria sulle tipologie costruttive previste dopo il devastante terremoto che colpì la regione nel 1783, sconvolgendola per sempre, analizzandone il comportamento meccanico ed in particolare la vulnerabilità in conseguenza delle azioni sismiche. Ruggieri ha sottolineato come “le Istruzioni Borboniche, codificate all’indomani del terremoto del 1783 rappresentano la sintesi dei più avanzati principi dell’ingegneria antisismica del Settecento ed evidenziano un particolare avanzamento scientifico del Regno di Napoli nell’età dei Lumi. Il codice antisismico – ha proseguito – è da ritenersi precursore della normativa dello Stato italiano e dell’attuale Eurocodice, in cui, i principi indicati dagli ingegneri borbonici, sono riportati nella maggioranza dei casi in maniera pedissequa, in quanto il sistema antisismico borbonico rappresenta l´attuazione della normativa oggi esistente”. Il Rettore Gino Crisci ha portato i suoi saluti ed ha tenuto una relazione sul “Terremoto del 1783” fornendo dati sull’intensità e le caratteristiche della Calabria, rassicurando i convenuti che un “terremoto con una tale immane energia come quello della fine del Settecento ha un periodo di ritorno di almeno mille anni”. A conclusione dei lavori, Crisci, insieme a Zinno e Ruggieri, ha presentato il progetto per un censimento degli edifici baraccati realizzati successivamente all’evento tellurico del 1783, continuando l’azione di conoscenza e studio intrapresa dallo Smartlab dell’Università della Calabria sulla resistenza al terremoto di questo valido sistema antisismico Calabrese, primato nell’ingegneria Europea, studiato appunto nell´ateneo di Arcavacata.  
   
   
LOMBARDIA: ATTIVITÀ ESTRATTIVE CAVE, VIA LIBERA AL PROGETTO DI LEGGE  
 
Milano, 2 ottobre 2014 - "La tutela del territorio e la salvaguardia dell´ambiente sono i due pilastri alla base di questo Progetto di legge, che consentirà di adeguare gli interventi già autorizzati agli esiti della Valutazione ambientale strategica (Vas), per conciliare l´attività di escavazione con il rispetto dei delicati equilibri ambientali". Con queste parole l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi ha commentato il via libera del Consiglio regionale al Progetto di legge riguardante gli obblighi nei confronti dell´Unione europea circa le attività estrattive di cava in Lombardia. Le Novità - "La novità più importante - ha annotato l´assessore Terzi - è che il Progetto approvato oggi sospende l´efficacia dei Piani provinciali di Varese, Pavia e Sondrio per un periodo non superiore ai 12 mesi, prevedendo inoltre la possibilità di intervenire anche sulle autorizzazioni già rilasciate". "Nella sostanza - ha continuato l´assessore regionale Terzi - andiamo a garantire l´efficacia dei procedimenti di Vas ex post sui Piani cave, attualmente in corso a seguito del pre-contenzioso con l´Unione europea (Caso Pilot Eu/2706/2011 Envi), derivante dalla mancata sottoposizione alla procedura di Vas di alcuni Piani cave provinciali". Rischio Infrazione - "L´intervento normativo della Regione - ha puntualizzato l´assessore - si è reso necessario a seguito del rischio di infrazione da parte della Ue. Di fatto, la Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001, riguardante la valutazione ambientale di Piani e Programmi prevede un meccanismo graduale di applicazione: sono da sottoporre alla procedura di Vas i Piani il cui primo atto preparatorio formale sia avvenuto successivamente al 21 luglio 2004". "Tuttavia - ha continuato Terzi -, se il primo atto è avvenuto antecedentemente a tale data, la Direttiva è ugualmente applicabile, qualora l´approvazione finale sia avvenuta oltre 2 anni dal termine di recepimento della stessa (quindi oltre il 20 luglio 2006). La Direttiva, inoltre, non è direttamente applicabile a Piani di portata locale". La Situazione In Lombardia - In Lombardia l´iter di approvazione di alcuni Piani cave provinciali è caduto a cavallo di tale periodo transitorio: i Piani in questione sono stati adottati entro il 21 luglio 2004 (quindi in assenza di obbligo di Vas), ma l´iter di approvazione regionale è terminato oltre il 20 luglio 2006. "Si tratta - ha ricordato Terzi - di tre casi: Pavia, Sondrio e Varese. Al momento dell´approvazione, la Regione, ritenendo i Piani di portata locale, poiché riferiti al solo territorio provinciale, aveva ritenuto non obbligatoria l´applicazione della Vas. In seguito al contenzioso nato su uno specifico caso incluso nel Piano cave di Varese, la Commissione europea, ritenendo che il Piano avrebbe dovuto essere stato assoggettato a Vas, ha aperto un pre-contenzioso, minacciando lo Stato italiano di aprire un´infrazione, qualora non si fosse giunti a una conclusione che garantisse l´applicazione della Direttiva Vas al Piano". Soluzione ´Ex Post´ - "E proprio allo scopo di superare il rischio di infrazione - ha quindi chiarito l´assessore -, è stata concordata una procedura per lo svolgimento di una Vas ex post, applicata al Piano cave vigente con la sospensione temporanea dell´efficacia di tali Piani". La sospensione (solo per atti amministrativi non ancora autorizzati) sarà di un anno, il tempo necessario per la redazione del Rapporto Ambientale relativo a un Piano cave. La tempistica e la normativa "sono in linea con quanto concordato sia con la Commissione europea, che con il Consiglio dei Ministri e le Province coinvolte" ha concluso l´assessore, che ha anche ribadito come "le norme proposte non implicano maggiori oneri a carico della finanza pubblica, intervenendo solo su aspetti procedurali". Interessi Dei Territori - "Le cave già autorizzate continueranno a lavorare, perché non si può fare diversamente - ha chiarito l´assessore - ma comunque gli interessi dei territori vengono garantiti dalla possibilità di intervenire su autorizzazioni anche già esecutive dopo la Vas". "Con la collaborazione di tutti, in primis delle Province coinvolte, speriamo - ha auspicato Terzi - di riuscire a risolvere la questione prima dei dodici mesi".  
   
   
SBLOCCA ITALIA. ZAIA, “NO A QUALSIASI IPOTESI DI RIFIUTI DA ALTRE REGIONI”  
 
Venezia, 2 ottobre 2014 - “Ribadisco il mio no a qualsiasi ipotesi di arrivo di rifiuti indistinti da altre regioni. E’ un no chiaro, netto e ampiamente motivato. Lo è stato in passato a fronte di altre analoghe ipotesi, lo è anche oggi”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia conferma la contrarietà a qualsiasi ipotesi di mobilità dei rifiuti tra regioni, in relazione a uno dei tanti aspetti del dl “sblocca Italia”, che prevede la realizzazione della Rete Nazionale degli Inceneritori. “Questa bella pensata – incalza Zaia – sarebbe l’ennesimo schiaffo ai virtuosi e un immeritatissimo ennesimo regalo a chi non ha saputo o voluto affrontare con raziocinio un problema come quello dei rifiuti, che non è certo un’emergenza nata ieri ma, purtroppo, la regola in alcuni territori del Paese”. “L´autosufficienza nella gestione della risorsa rifiuti dev´essere un obiettivo prioritario, seriamente perseguito da tutte le regioni – aggiunge Zaia – non un optional. Quanto vuole introdurre il Governo finirebbe per scaricare nuovamente sulle regioni che hanno fatto molto, soprattutto in termini di raccolta differenziata, i problemi di quelle che non hanno saputo attuare politiche efficaci in questo settore”. “Ma il Veneto – chiude Zaia - non è più disposto a pagare per le carenze di altri”.  
   
   
"FA´ LA COSA GIUSTA", VENERDÌ 3 REGIONE UMBRIA PREMIA COMUNI PIÙ VIRTUOSI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA  
 
Perugia, 2 novembre 2014 – L´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, venerdì 3 ottobre, alle ore 12, nell´ambito di "Fa´ la cosa giusta", fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, all´Umbriafiere di Bastia Umbra, premierà i Comuni che sulla base dei dati di monitoraggio sull´andamento della raccolta differenziata hanno conseguito una percentuale pari o superiore al 65 per cento calcolata sui dati relativi alla media del primo semestre di quest´anno. Sedici i Comuni che verranno simbolicamente premiati: Lisciano Niccone, Umbertide (Ati 1); Bastia, Bettona, Collazzone, Fratta Todina, Marsciano, Monte Cast. Di Vibio, Todi, Torgiano (Ati 2); Gualdo Cattaneo, Giano dell´Umbria (Ati3); Alviano, Attigliano, Montecastrilli, Montecchio (Ati 4). La consegna degli attestati si terrà presso lo stand Umbria+ Energia pulita e intelligente allestito dalla Regione Umbria per far conoscere le buone pratiche per il risparmio energetico e la tutela ambientale.  
   
   
RIFIUTI, LOMBARDIA: BENE APPROVAZIONE MOZIONE DA CONSIGLIO REGIONALE  
 
Milano, 2 ottobre 2014 - "Sono molto soddisfatta dell´approvazione della mozione, che nasce dalla chiara e precisa volontà di non essere obbligati a smaltire i rifiuti solidi urbani provenienti da fuori. Di fatto l´articolo 35 voluto dal Governo Renzi punta a svuotare le competenze in materia delle Regioni e stravolgere il piano rifiuti stesso approvato lo scorso giugno". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha commentato l´approvazione da parte del Consiglio regionale, della mozione (primo firmatario il consigliere Fabio Rolfi) sulle nuove disposizioni in materia di termovalorizzatori e rifiuti contenute nel cosiddetto decreto ´Sblocca Italia´. No A Rifiuti Da Altre Regioni - "In particolare - ha continuato l´assessore Terzi, intervenuta oggi in Consiglio - il rischio è che arrivino oltre 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti da Regioni che in questi anni, a differenza della Lombardia, non hanno fatto alcuna programmazione in materia. Come Lombardia difenderemo l´autosufficienza conquistata in questi anni grazie anche alla responsabilità dei nostri cittadini che restano i miei interlocutori privilegiati". Incapacità Gestionale - "Non possiamo più pagare - ha evidenziato ancora l´assessore - per l´incapacità gestionale, politica e amministrativa di altri. Ci stanno spacciando una semplificazione burocratica con l´aggiramento a tutela delle norme ambientali". "Come Giunta - ha ricordato la titolare regionale dell´Ambiente - abbiamo già votato all´unanimità il ricorso alla Consulta contro la legittimità dell´articolo 35 e siamo stati portavoce in Commissione Ambiente a Roma della risoluzione che ne chiede lo stralcio completo". Autosufficienza - "L´autosufficienza regionale in materia di smaltimento rifiuti - ha puntualizzato ancora Terzi - resta la nostra priorità: anche oggi la Lombardia consegna un ulteriore segnale forte al Paese: non vogliamo diventare la pattumiera d´Italia". Secondo la titolare regionale all´Ambiente, non si tratta di presunta solidarietà tra i territori e tra le Regioni, ma di "una truffa ai danni dei Lombardi". No A Resa Incondizionata - "Qui non è mutuo soccorso - ha sottolineato l´assessore - ma una resa incondizionata ad una situazione inaccettabile che dipende esclusivamente dalla totale assenza di volontà e responsabilità di alcuni politici". "Roma - ha concluso infine Terzi - la deve smettere di imporre con la forza le sue assurde scelte sulla testa dei territori, esautorando le Regioni come ha fatto già con le Province. Tutto questo è anche moralmente inaccettabile".  
   
   
PIANO DI INTERVENTI PER POTENZIARE DEPURATORI. IN VENETO SARANNO FINANZIATI CON 11,5 MILIONI  
 
Venezia, 2 ottobre 2014 - Interventi per potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani sono stati individuati dalla Regione; saranno finanziati con quasi 11,5 milioni di euro provenienti in larga misura (8,7 milioni) dal fondo istituito a questo scopo sul bilancio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) e integrati da risorse (2,7 milioni) derivanti da economie accertate nella realizzazione del Piano straordinario acque. Il provvedimento è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’ambiente Maurizio Conte, e viene inserito all’interno di un Piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica previsto dalla Legge statale n. 147/2013, “Per la realizzazione di questo piano straordinario – fa presente Conte – questa legge ha istituito un apposito fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per l’esercizio 2014, 30 milioni di euro per l’esercizio 2015 e di 50 milioni di euro per l’esercizio 2016, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani. La Conferenza Unificata, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella seduta del 15 maggio scorso ha espresso parere favorevole in merito al riparto del fondo, che prevede per la Regione del Veneto una dotazione complessiva di 8.776.958 euro, ripartiti in 958.672 euro per l’anno 2014, 2.931.857 euro per l’anno 2015 e 4.886.428 euro per l’anno 2016”. Il ministero dell’ambiente, chiedendo al Veneto indicazioni sugli interventi prioritari in materia di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane, funzionali al superamento di criticità presenti sul territorio regionale, ha rappresentato l’opportunità di porre l’attenzione sulle procedure di contenzioso e pre-contenzioso comunitario avviate nei confronti dell’Italia per la mancata conformità dei sistemi di raccolta e depurazione delle acque reflue urbane alle disposizioni europee (direttiva n. 91/271/Cee del 21 maggio 1991) e di individuare conseguentemente interventi utili a risolvere, seppur parzialmente, le procedure in corso. “Abbiamo quindi individuato gli interventi – conclude Conte – cercando di dare risposta anche a questa richiesta. Inoltre, abbiamo integrato le risorse assegnate con ulteriori somme che erano nella disponibilità della Regione, in modo da attivare un’azione programmatica di maggior peso economico ed in grado pertanto di conseguire obiettivi di più ampia portata”. Gli interventi così individuati saranno ora oggetto di un Accordo di programma da stipulare, oltre che tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Regione del Veneto, anche con il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. Questo Accordo di programma andrà infine a costituire il “Piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica”, che diventerà esecutivo una volta approvato con Decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.