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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Marzo 2013
PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA PER IL GIARDINO - XXIV EDIZIONE, 2013 - GIARDINO ORTO DI SKRúðUR A NúPUR DýRAFJöRðUR, ISLANDA  
 
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, promosso e organizzato dalla Fonda­zione Benetton Studi Ricerche, conduce anche quest’anno una campagna di attenzioni su un luogo che contiene patrimoni di memoria e natura di particolare densità e si presenta come significativo per la ricerca scientifica e la sperimentazione di metodi e strumenti per la co­noscenza e il buon governo dei beni culturali. La Giuria del Premio ha deciso all’unanimità di dedicare la ventiquattresima edizione (2013) all’orto di Skrúður (Skrudur), a Núpur, un giardino botanico che, con una scuola e una chiesa, costituisce un luogo riposto sulla riva di uno dei fiordi che sol­cano la regione nord-occidentale dell’Islanda, a pochi chilometri dal circolo polare artico, che ci aiuta a leg­gere i temi fondamentali della geografia, della storia e della cultura di quel paese. Adagiato su un declivio che guarda a sud-ovest verso la lingua d’acqua del Dýrafjörður, Skrúður è come un piccolo grumo di vegetazione, circondato alle spalle dalla cortina so­lenne di montagne dai fianchi mossi dall’erosione glaciale e a valle da un terreno brullo che digrada verso la riva del fiordo. Accanto, la scuola, una chiesa e la fattoria di Núpur dove una comunità ha inaugurato all’inizio del xx secolo un progetto che in questa terra e in que­sto luogo si presenta come sfida a condizioni ambientali estreme e a pressanti istanze di mi­glioramento sociale: coltivare la terra e aver cura di un processo indirizzato alla conoscenza, al benessere, all’educazione, all’elevazione sociale. Aperto nel 1909, l’orto-giardino nasce dalle mani del reverendo Sigtryggur Guðlaugsson, che pochi anni prima, insieme al fratello Kristinn, qui aveva inaugurato una scuola e un programma di educazione volto al riscatto da condizioni agricole arretrate, ispirato alle idee del pastore danese Nikolai Frederik Severin Grundtvig (1783-1872) diffuse anche in Islanda. Le modalità con le quali si costruisce e vive quest’orto sono quelle consuete all’operare in condizioni di particolare asperità climatica: tracciare un perimetro, in questo caso un rettan­golo di meno di 70 metri di lunghezza per circa 35 metri di larghezza, dissodare il suolo ed elevare un recinto di protezione, educare e convogliare in questo piccolo mondo elementi utili, terra, acqua, molte diverse specie di ortaggi, che al di là di questo fragile confine ver­rebbero travolti dalle forze della natura. Gli strumenti sono quelli di un esperimento corag­gioso, che rinnova ostinatamente i suoi gesti e si spinge in un mondo avverso con la forza di un progetto educativo che parte dalla coltivazione, di piante e di giovani contadini. Skrúður è dunque il nucleo denso intorno al quale gravita un insieme di modi pratici e di significati simbolici universali del dialogo con la natura, un luogo di apprendimento e spe­rimentazione che nei suoi primi quarant’anni di vita (1909-1949) trascorsi accanto alla scuola, grazie allo sguardo costante di Sigtryggur Guðlaugsson e di sua moglie Hjaltlina, di­venta un giardino. E, dopo una fase di relativo abbandono negli ultimi decenni del Nove­cento, ha ripreso a vivere e continua, oggi, a rinnovarsi grazie alle cure di un gruppo di uo­mini e donne che in anni più recenti se n’è fatto carico per restituirlo nel 1996 alle visite e alla coltivazione. La campagna culturale del Premio, che ha avuto inizio a Milano con la conferenza stampa del 26 marzo 2013, troverà il suo apice a Treviso nelle giornate di venerdì 10 e di sabato 11 maggio prossimo, in un incontro con la delegazione islandese, nella pubblicazione del dos­sier dedicato al luogo designato, nell’apertura di un’esposizione di materiali documentari, nel seminario di riflessioni, e nella cerimonia di consegna, ai responsabili del luogo, del si­gillo disegnato da Carlo Scarpa (1906-1978), l’inventore di giardini che dà il nome al Premio. Info: Fondazione Benetton Studi Ricerche - via Cornarotta 7-9, 31100 Treviso - tel. +39.0422.5121 - fbsr@fbsr.It  - www.Fbsr.it    
   
   
MILANO (ARTTEN GALLERY): ANGELO PALAZZINI “NEI CASSETTI DELLA MENTE” - INAUGURAZIONE MARTEDÌ 9 APRILE - L’INDAGINE ONIRICA E IRONICA DI ANGELO PALAZZINI CON LA COLLABORAZIONE DI  
 
Entrare nell’universo ludico-simbolico di Angelo Palazzini crea prima di tutto una sensazione di spaesamento spazio-temporale. Nelle figure e negli oggetti rappresentati nelle sue opere il sovvertimento del reale, che sarebbe semplificante definire semplicemente “surrealista”, passa impetuosamente dallo sguardo alla coscienza e più giù, negli strati della mente dove si celano le antenne del simbolico e dove sonnecchiano i sedimenti del nostro immaginario infantile. Il cambiamento abnorme delle proporzioni, le migrazioni metarmofiche di un soggetto dentro l’altro, l’impianto favolosamente narrativo, ci portano subito in un altrove intriso di significanze, dalle quali traspare spesso in filigrana una lettura critica del presente. E questa non è mai amara o disincantata, ma anzi partecipata con passione sul registro di una indulgente ironia o qualche volta del pungente sarcasmo. Stregate da un fascino originalissimo, percorse da echi di Hieronymus Bosch e di Rousseau il Doganiere, le opere di Palazzini ci seducono e incollano lo sguardo per un uso molto particolare del colore, che induce la percezione di una provenienza lontana nel tempo. Per questo, ci si trova subito a interrogarsi sui perché, sul “messaggio” che ciascun quadro nasconde e insieme suscita. E qui l’autore ci viene generosamente in aiuto, con titoli anch’essi vibranti di poesia, che ci guidano sui suoi stessi passi a frugare come sonnambuli nei cassetti della mente. Angelo Palazzini nasce a Casalpustrelengo nel 1953. Sempre lì, nella bassa lodigiana, a Terranova dei Passerini, risiede tuttora e ha il suo studio. Il suo incontro con l’arte avviene presto, ed è pittore a tempo pieno fin dal 1980. Pur avendo opere esposte in tutto il mondo, l’artista è profondamente ancorato alla sua terra, come fosse una solida e rassicurante piattaforma di lancio per i voli esplorativi nel suo personalissimo universo immaginifico. Innumerevoli le sue esposizioni personali e collettive: tra le occasioni che hanno determinato il suo successo, ricordiamo la sua presenza dal ‘94 al ‘97 al Festival dei Due Mondi di Spoleto, a Palazzo Reale di Milano nella mostra “Arte italiana dal 1968 al 2007” e più recentemente alla 54a Biennale di Venezia. Oltre che nelle gallerie d’arte a Bologna, Torino, Piacenza, Padova, Avellino, le sue opere sono oggi esposte a Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Beirut, nonché in numerose collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Nei cassetti della mente: dal 9 aprile al 19 maggio 2013 Orari d’apertura: Lunedì/venerdì, 10 -18 e sabato su appuntamento Ten Art Gallery - via privata Giovannino De Grassi 17 - 20123, Milano (cit. Ten 171C). Info@tenartgallery.com  - WWW.tenartgallery.Com  
   
   
MILANO (MUSEO DIOCESANO): CHIOSTRO IN FIERA - MOSTRA MERCATO DI ALTO ARTIGIANATO - OTTAVA EDIZIONE - 24/26 MAGGIO 2013  
 
Nello splendido chiostro del Museo, i prodotti dell’artigianato di qualità, i fiori, le piante aromatiche e le più belle varietà di rose, le specialità gastronomiche del territorio, i laboratori per apprendere le tecniche di decorazione dei dolci. Particolare attenzione ai più piccoli, con giochi, atelier didattici, spettacoli e una caccia al tesoro. Al Museo Diocesano di Milano, da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2013, torna Chiostro In Fiera, la mostra mercato di alto artigianato, giunta alla sua ottava edizione, realizzata con lo scopo di raccogliere fondi destinati a finanziare e a sviluppare i progetti culturali e didattici del Museo. Lo storico chiostro del Museo Diocesano, si animerà d’incontri e di scambi dove protagonisti saranno l’arte, l’artigianato, selezionato tra la più qualificata produzione non solo milanese e lombarda, le diverse varietà botaniche e florovivaistiche e le specialità gastronomiche.Saranno tre giorni di festa per il Museo e per tutta la città dove acquistare tessuti, gioielli, borse, cappelli, delizie, golosità, fiori e altro ancora. Anche quest’anno, più di 70 gli artigiani di Bazar si riuniranno per vendere i prodotti più vari: dall’abbigliamento, ai gioielli e ai bijoux, agli oggetti per la casa e per la vita quotidiana. Orticola di Lombardia collaborerà per selezionare i florovivaisti che esporranno nel chiostro del Museo.piccole realtà agricole porteranno al Museo i migliori prodotti per un consumo più consapevole e sostenibile. Tradizionalmente, Chiostro in Fiera rappresenta un momento di festa per i più piccoli con giochi e attività, in collaborazione con Ad Artem e Scatolaperta.in particolare - sabato 25 maggio, ore 14.30 e domenica 26 maggio, ore 11.00 - si terranno due laboratori di architettura dal titolo City Play – La città che vorrei in cui i bambini diventeranno piccoli esploratori, cittadini curiosi, responsabili del futuro dei luoghi in cui vivranno. Sarà un atelier didattico durante il quale i più piccoli potranno costruire insieme una città, partendo proprio dal loro punto di vista. In particolare, realizzeranno e decoreranno un edificio, grazie all’utilizzo di materiali di recupero, con tanta creatività e divertimento. A cura di Ad Artem, domenica 26 maggio, ore 15.00, si terrà Coloriamo la primavera, un laboratorio dove i bambini sperimenteranno varie tecniche di disegno, con matite colorate, matite acquerellabili, pastelli a olio e cera, per creare composizioni da incorniciare e portare a casa; con la guida di un esperto, i ragazzi conosceranno differenti tipologie di fiori e giocheranno con i colori per ottenere effetti diversi in base agli strumenti utilizzati. Sabato 26 maggio, alle ore 16.30, verrà organizzata, in collaborazione con [N.a!], famosa per i suoi snack tascabili di frutta fresca, e Ricola, con le sue rinomate caramelle alle erbe, una Caccia al tesoro, nei giardini del Parco delle Basiliche, ora Parco Giovanni Paolo Ii.domenica 27 maggio, alle ore 16.30, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Riciclare è una magia” realizzato da Funtastic Team grazie ad Amsa.sarà una rappresentazione educativa e divertente, adatta a bambini di ogni età, che insegnerà loro quanto una corretta raccolta differenziata possa rivelarsi un’affascinante magia. Infatti, riciclare quello che non serve più può dar vita a una serie di magiche trasformazioni. Protagonisti saranno il professor Mc Butter, dell’università di Riciclandia, aiutato dal suo assistente Robye da altri personaggi come la Lavagna Magica e il Libro Parlante. Destinato ai bambini, ma interessante anche per gli adulti, sarà lo spettacolo in programma sabato 26 maggio, alle 11.30, nel prato del Chiostro, dal titolo Vassilissa e le altre filatrici, un lungo filo di racconti che parlano di intrepide fanciulle, tra maghe, boschi, fusi e arcolai, a cura di Paola della Pergola che introdurrà l’arte della filatura e mostrerà le sue realizzazioni sartoriali in feltro. Tra le attività destinate agli adulti, si segnalano i laboratori per imparare a decorare i Cup Cake, i morbidi dolcetti di origine statunitense, con la pasta di zucchero, a motivi floreali e a tema. Gli specialisti de La stazione delle Biciclette saranno a disposizione del pubblico per fornire utili consigli su tutto quello che è l’arte della bicicletta. Domenica 27 maggio, alle ore 11.00, per tutti gli amanti dei fiori, l’incontro con il florovivaista Alberto Raffetti che aiuterà a pensare il nostro spazio verde in città, ricordando cosa fare e soprattutto cosa non fare, per avere un rigoglioso terrazzo milanese. L’ingresso a Chiostro in fiera prevede un biglietto di € 5 (gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni), che consentirà anche la visita alla mostra “Vincenzo Foppa. I tre crocefissi”, in programma fino al 2 giugno, e alle collezioni permanenti del Museo Diocesano. Chiostro in fiera si avvale del contributo tecnico di T.n.t. Post. Milano, marzo 2013 Chiostro In Fieramilano, Museo Diocesano (Corso di Porta Ticinese, 95)Da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2013Orari: dalle 10.30 alle 19.30.Inaugurazione ad invito: giovedì 23 maggio, dalle 18.30 alle 22.00 Ingresso: intero: Euro 5 Famiglie (due adulti + bambini): Euro 8 Tre giorni: € 8 Due giorni: € 6 Gratuito: ragazzi fino a 18 anni Il biglietto consente anche la visita alla mostra “Vincenzo Foppa I tre crocefissi” e alle collezioni permanenti del Museo Diocesano. Laboratori di architettura per bambini dai 6 anni: gratuiti; si consiglia la prenotazioneLaboratori artistici per bambini: gratuiti; si consiglia la prenotazioneCaccia al Tesoro: € 8; iscrizione in Chiostro Laboratori di decorazione Cup Cake: € 15; si consiglia la prenotazione Programma Delle Attività Giovedì 23 maggioOre 18.30: Inaugurazione di Chiostro in Fieraore 22.00: Chiusura giornata inaugurale Venerdì 24 maggio10.30 - 19.30: Lunch cafè sul prato Sabato 25 maggio10.30 - 19.30: Lunch cafè sul pratoOre 11.30: "Vassilissa e le altre filatrici", spettacolo sul prato, a cura di Paola della Pergolaore 14.30: Laboratorio di architettura e progettazione partecipata per bambini: “Cityplay – la città che vorrei, grazie a Citylife”, a cura di Scatolaperta Ore 16.30: Caccia al Tesoro per bambini nel Parco delle Basiliche Domenica 26 maggio10.30 - 19.30: Lunch cafè sul pratoOre 11.00: Il verde in città: a colloquio con Alberto Raffetti, florovivaista a Vigevano.ore 11.00: Laboratorio di architettura e progettazione partecipata per bambini: “Cityplay – la città che vorrei, grazie a Citylife”, a cura di Scatolapertaore 15.00: Coloriamo la Primavera laboratori dedicati al disegno e alla primavera a cura di Ad Artem Ore 16.30: Spettacolo teatrale per bambini "Riciclare è una magia" uno spettacolo di Funtastic Team, grazie a Amsa Spa. Info: Biglietteria@museodiocesano.it  - www.Museodiocesano.it  - www.Chiostroinfiera.it  
   
   
PADOVA (CIVICI MUSEI AGLI EREMITANI): UGO VALERI IL RIBELLE DELLA BELLE EPOQUE - 24 APRILE /15 LUGLIO  
 
Ugo Valeri, definito per affinità di vita e rapidità di tratto, il Toulouse Lautrec italiano, sarà protagonista della più approfondita antologica che gli sia mai stata dedicata, all’indomani del centenario della morte che ne troncò la vita a trentasette anni, quanto cadde da un balcone di palazzo Pesaro a Venezia. Commentando la sua scomparsa, Arturo Martini scriveva al fratello di Ugo, il poeta Diego Valeri, “Tuo fratello fu per noi tutti una tromba: la tromba del nuovo mattino”. “Ugo Valeri, pittore, illustratore e artista di genio, anticonformista dichiarato con passioni e frequentazioni avverse al perbenismo dell’epoca, fu uno straordinario interprete (o fautore, creatore) del gusto della modernità che inebriò la nascita del Xx secolo”, sottolinea Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova. Dal 20 aprile al 15 luglio 2013, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco (sua città natale)e il Comune di Padova Assessorato alla Cultura - Musei Civici, gli dedicano una ampia antologica curata da Virginia Baradel e Federica Luser, con la direzione di Davide Banzato. In mostra le sue opere – oltre un centinaio, tra cui degli inediti - saranno messe a confronto con quelle degli altri protagonisti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e primo decennio del Novecento, stagione di cui Valeri fu effervescente protagonista. Provenienti da istituzioni museali e collezioni private, le opere in mostra evidenziano come elemento principe il suo segno rapido e corsivo che suscita con formidabile destrezza i moti delle figure: la linea diventa una serpentina che costruisce i corpi, li fa volteggiare e contorcere fino al limite della caricatura, con un ritmo sfrenato che si diluisce d’un tratto, per effetto dell’acquarello, in un’atmosfera rarefatta, come in Ballo popolare: preludio e Ballo popolare: fine. Differente il risultato invece negli splendidi dipinti a olio che hanno un respiro più simbolista, più largo e pacato, anche se non cancellano la veemenza tipica del suo stile come in Autunno e Primavera, La Sagra e La Popolana. Nato a Piove di Sacco, in provincia di Padova il 22 settembre del 1873, Ugo Valeri frequentò l’Accademia di Venezia e quella di Bologna ma, incapace di sottostare a qualsiasi disciplina, fu espulso da entrambe. Caparbio e ribelle, visse al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico, seguendo la propria indole insofferente che lo costrinse a una vita raminga alla ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati”, con cui condivideva lo stesso stile di vita. Padova, Venezia, Bologna, un breve soggiorno a Napoli, poi Milano e quindi nuovamente Venezia, sono le tappe fondamentali della sua vita artistica. L’ambiente stimolante incontrato a Bologna e Milano, lo spirito che aleggiava allora in quelle città, permise a Valeri di maturare la propria particolare visione rispetto la realtà che lo circondava. Divenne il poeta della strada che dipinse senza veli, attingendo a un campionario di uomini e donne assolutamente variegato: le sartine, i dandies, i ricchi borghesi, i frequentatori di teatri, le ballerine, tutti immersi nel proprio mondo fatto di feste popolari, rappresentazioni teatrali, case di tolleranza. Disegnatore abilissimo si lasciò trasportare dal proprio estro, affidando alla linea il ruolo di protagonista, una linea che costruisce i corpi, li fa volteggiare e avvitare ai limiti della caricatura. Un gusto grafico che lo portò a essere uno dei maggiori illustratori italiani, sue opere apparvero nel primo decennio del 1900, su riviste quali “La Lettura”, “Illustrazione Italiana”, “Varietas”, “Secolo Xx”, “Italia Ride” e libri di Marinetti, Neera, Cavicchioli, Notari. Valeri non fu solo un illustratore ma deve essere apprezzato anche per l’alto valore della sua opera pittorica, attraverso cui seppe offrire esempi di grande modernità che gli aprirono le porte a importanti esposizioni quali Premio Francia a Bologna (dove vince nel 1898), il Concorso “I sette peccati” al Circolo filarmonico e artistico di Padova (1904), l’Esposizione Internazionale per l’apertura del Sempione (1906), la Biennale (1907) e le mostre di Ca’ Pesaro del 1909 e del 1910 a Venezia. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito dalle Edizionitrart e da Peruzzi editore corredato da studi storico-critici che approfondiscono, attraverso ricerche e indagini mirate, un periodo della storia dell’arte italiana che ancora necessita di adeguate riflessioni. Ugo Valeri (1873 – 1911). Volto ribelle della Belle Epoque. Padova, Civici Musei agli Eremitani (Piazza Eremitani), dal 20 aprile al 15 luglio 2013. Mostra promossa dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura – Civici Musei e dalla Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco. Diretta da Davide Banzato e curata da Virginia Baradel e Federica Luser. Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19 (lunedì chiuso). Ingresso ai Musei, alla Cappella degli Scrovegni e alla Mostra, interi euro 13, ridotti euro 8. Catalogo edito da Edizionitrart e da Peruzzi editore. Informazioni e prenotazioni: 049 8204551 musei@comune.Padova.it  - www.Padovanet.it  
   
   
COMO (VILLA OLMO E PINACOTECA CIVICA): LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT’ELIA - FINO AL 14 LUGLIO 2013  
 
L’esposizione analizza un secolo di visioni urbane, attraverso 100 opere, alcune delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi quali Antonio Sant’elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller e altri. In contemporanea, una sezione allestita nella Pinacoteca Civica presenterà 50 disegni di Antonio Sant’elia di proprietà del Comune di Como, da anni inaccessibili al grande pubblico. La mostra è la prima di un progetto concepito in tre tappe che si svilupperanno nel prossimo triennio. Dal 24 marzo al 14 luglio 2013, torna a Villa Olmo di Como il consolidato appuntamento primaverile con la grande arte. Il nuovo evento espositivo che si sviluppa nelle due sedi di Villa Olmo e della Pinacoteca Civica, nasce da un originale progetto scientifico, pensato per uno sviluppo triennale, e analizza cento anni di visioni urbane che hanno attraversato l’intero ventesimo secolo, prendendo avvio dai disegni dell’illustre concittadino Antonio Sant’elia (Como, 1888 - Monfalcone, 1916). Curata da Marco De Michelis, docente allo Iuav di Venezia, e organizzata dal Comune di Como - Assessorato alla Cultura, la mostra si avvale del patrocinio e del contributo della Regione Lombardia, Assessorato Istruzione Formazione e Cultura, e della Provincia di Como, oltre che del fondamentale sostegno di Fondazione Cariplo. Importante inoltre l’apporto di numerosi sponsor che hanno consentito la realizzazione del progetto: Camera di Commercio di Como, Acsm Agam, Bennet S.p.a., Bcc di Alzate Brianza, Cantù e Lezzeno, Confindustria Como, Lega Coop, Ance Como, Nessi & Maiocchi, Tessitura serica A.m.taborelli, Villa d’Este, Confcommercio Como, Albergo Terminus-hotel Villa Flori; sponsor tecnici: Csu S.p.a, Coin Como, Menphis, Consorzio Como Turistica, Amici di Como; media partner: Corriere della Sera e Magiclake. La Città Nuova. Oltre Sant’elia presenterà 100 opere, alcune delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi, quali Antonio Sant’elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller e altri. La rassegna vedrà nel 2015 il suo ideale completamento, in contemporanea con l’apertura dell’Expo 2015 di Milano, con una grande esposizione dedicata alle tematiche dello spazio urbano, delle sua identità presenti e future, dei luoghi e delle forme della convivenza collettiva. “La mostra - afferma Luigi Cavadini, assessore alla cultura del Comune di Como - nasce dalla considerazione che parlare di Expo significa parlare di città; questo comporta una riflessione sul futuro e sullo sviluppo del panorama urbano. È naturale che tutto dovesse partire da Antonio Sant’elia che, all’inizio del secolo scorso guardava a queste prospettive con occhio lucido e lungimirante. L’iniziativa rappresenta anche la volontà dell’amministrazione di rivalutare la figura dell’architetto comasco e il patrimonio conservato nella pinacoteca cittadina”. Una sezione della mostra, infatti, allestita nella Pinacoteca Civica, proporrà 50 disegni di Antonio Sant’elia di proprietà del Comune di Como. Sarà un’occasione rara per ammirare un numero così consistente di opere dell’architetto comasco che, per ragioni di conservazione, sono da anni inaccessibili al grande pubblico. In Pinacoteca si potranno osservare le diverse ipotesi progettuali di Sant’elia che spaziano alle dighe alle centrali elettriche, dagli edifici monumentali alle abitazioni con ascensori esterni, dagli hangar alle stazioni, tutte caratterizzate dalla presenza dinamica di linee oblique, forme ellittiche, torri di distribuzione e smistamento del traffico, strade su più livelli. Il percorso espositivo in Villa Olmo si aprirà proprio con ‘La Città Nuova’, ovvero una serie di dodici disegni che Sant’elia aveva presentato alla mostra milanese delle Nuove Tendenze del 1914, nei quali si riassumevano le visioni urbane del giovane architetto comasco che aveva appena formulato il suo manifesto per una architettura futurista. Fin dal suo apparire, nel corso dell’Ottocento, la metropoli era apparsa come una delle manifestazioni più drammatiche e più contraddittorie dell’età moderna, caratterizzata da inediti e drammatici problemi, igienici, morali, politici, culturali, funzionali, che richiedevano riforme radicali sia nel campo della viabilità e dei trasporti, che in quello dell’abitazione e della organizzazione della vita domestica. A questi temi hanno cercato di dare risposte radicali i grandi architetti come Le Corbusier o Frank Lloyd Wright, con le straordinarie visioni della Città contemporanea per tre milioni di abitanti di Le Corbusier e di Broadacre City, la città ideale americana fondata sulla casa d’abitazione unifamiliare e sulla automobile come mezzo di trasporto individuale, disegnata da Wright, di cui sarà in mostra il grande modello. Il futuro della città era rimasto un protagonista cruciale delle discussioni e degli interrogativi che avevano agitato le neoavanguardie europee, ma anche americane e giapponesi, fino all’inizio degli anni Settanta: l’olandese Constant, il franco-ungherese Yona Friedman e gli inglesi di Archigram avevano immaginato città sospese sul suolo nelle quali gli abitanti potevano liberamente organizzare la loro vita, non diversamente da quanto stavano proponendo il tedesco Walter Jonas o il “metabolista” giapponese Arata Isozaki. Nel contesto tempestoso del Sessantotto i gruppi radicali italiani, come Archizoom o Superstudio, articolavano una critica senza compromessi della città capitalistica, mettendone in discussione struttura e significato. Fin dalla metà del Xix secolo, la città moderna aveva attirato lo sguardo - affascinato ma anche spaventato - degli artisti. I grandi boulevard di Parigi invasi dalla folla e dal traffico erano stati protagonisti cruciali dell’opera dei pittori impressionisti. Il futurista Umberto Boccioni ne aveva interpretato la crescita esplosiva in quadri come La città che sale, di cui verrà esposto un raro disegno preparatorio, e Mario Sironi in nuovi paesaggi urbani delle periferie industriali. Anche i cubisti non rimasero insensibili alle suggestioni che provenivano dalla crescita dei nuclei urbani, come dimostra l’olio su tela di Fernand Léger, proveniente dal Philadelphia Museum of Art. Nel 1926, il regista tedesco Fritz Lang aveva girato Metropolis sullo sfondo delle scenografie visionarie e espressioniste di Erich Kettelhut e, pochi anni dopo, l’ungherese Moholy-nagy aveva celebrato il panorama luminoso e fremente della città contemporanea nelle sequenze per il film Things to Come (1936) che oggi l’artista Jan Tichy ha riutilizzato in uno spettacolare video a tre canali. La mostra si concluderà con alcune opere-chiave della ricerca artistica degli anni più recenti: Pizza City, lo sterminato plastico di una città composta soltanto da centinaia di giocattoli dell’artista americano Chris Burden e il video della cinese Cao Fei che rappresenta una città sospesa nello spazio virtuale di Second Life. Nel tentativo di riunire le sperimentazioni delle avanguardie degli anni Venti con le condizioni del presente, l’artista tedesco Carsten Hoeller ha “ricostruito” il progetto fantastico concepito dal sovietico Krutikov nel 1928 per una “città volante” facendola oggi librare sopra il cielo di Como. Accompagna l’esposizione un catalogo Silvana editoriale che presenta i testi del curatore e di Esther da Costa Meyer, Antonello Negri, Antonio Costa, Anna Rosellini, Jean-louis Cohen, Aya Lurie, Mark Wigley, Manuel Orazi, Simon Sadler, Roberto Gargiani, Gabriele Mastrigli, Peter Pakesch, Paola Nicolin, Joseph Grima. La mostra prevede una serie di eventi, conferenze, laboratori, visite guidate che consentiranno di approfondire il tema secondo gli aspetti più diversi. Tra questi, nella sede di Confindustria, a un centinaio di metri dalla Pinacoteca (via Raimondi 1, ingresso gratuito, da lunedì a giovedì, ore 9-18, venerdì, ore 9-17), si segnala l’esposizione Sant’elia. Piccola mostra di studi che presenta 12 schizzi progettuali dell’architetto, provenienti dalle collezioni degli eredi. La Città Nuova. Oltre Sant’elia Cento anni di visioni urbane Como, Villa Olmo (via Cantoni 1) e Pinacoteca civica (via Diaz 84) Fino al 14 luglio 2013 http://www.lacittanuova.it/    
   
   
MILANO (MUSEO NAZIONALE SCIENZA TECNOLOGIA): SPECIALE PASQUA CON SCIENZA & SPORT - DAL 28 MARZO AL 1° APRILE  
 
Fino a lunedì 1 aprile, durante le vacanze pasquali, al Museo uno speciale programma di attività interattive per scoprire quanta scienza si nasconde nei gesti sportivi. La scienza è anche negli sport che pratichiamo tutti i giorni. I visitatori del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia lo potranno scoprire fino a lunedì 1 aprile, nello speciale programma “Scienza & sport”, realizzato in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio di Coni – Comitato Regionale Lombardia. Adulti e bambini potranno sperimentare insieme agli animatori scientifici del Museo e ad allenatori professionisti i segreti di un tiro a canestro e di un lancio di baseball o come i materiali influenzano le prestazioni di una racchetta da tennis. Ma anche quali cibi sono più adatti all’attività sportiva e quanta energia consumiamo quando ci muoviamo. Tutte le attività proposte stimolano l’apprendimento cooperativo. Adulti e bambini sono invitati a fare esperienze che richiedono la collaborazione di tutti valorizzando le competenze di ogni partecipante. Ogni attività mira a far emergere i nodi importanti, di sintesi e di collegamento dei fenomeni scientifici e tecnologici con lo sport, per favorire l’avvicinamento alle diverse discipline. --- Baseball scientifico - Giochiamo a baseball con allenatori professionisti. Proviamo alcuni lanci, osserviamo la velocità delle palline e i loro rimbalzi, scopriamo in che modo la posizione del corpo influenza i tiri. Giovedì 28 e venerdì 29 marzo ore 11, 14 e 15.30 | da 9 anni | durata 90 minuti | prenotazione solo il giorno stesso all’infopoint del Museo. --- Canestri scientifici - Giochiamo a basket con allenatori professionisti. Sperimentiamo i tiri a canestro e i passaggi di palla, studiamo come definire con precisione una traiettoria e osserviamo come cambia durante una corsa. Sabato 30, domenica 31 e lunedì 1 aprile ore 11, 14 e 16 | da 9 anni | durata 90 minuti | prenotazione solo il giorno stesso all’infopoint del Museo. --- Racchette strabilianti - Non tutte le racchette sono uguali. Mettiamoci alla prova e costruiamone una tutta per noi. Analizziamo in che modo i materiali influenzano lanci ed effetti e scopriamo quanta fisica si nasconde. Da giovedì 28 marzo a lunedì 1 aprile ogni giorno al mattino e al pomeriggio | da 8 anni | attività a ciclo continuo senza prenotazione. --- Il menu dello sportivo - percorso nell’i.Lab Alimentazione realizzato grazie al contributo di Yakult Analizziamo diversi alimenti per scoprire quali sono più adatti alle varie attività fisiche e valutiamo l’importanza dell’apporto energetico e dei vari nutrienti. Giovedì 28, venerdì 29 e domenica 31 marzo 1 appuntamento al mattino e 2 al pomeriggio | da 8 anni | durata 45 minuti | prenotazione solo il giorno stesso all’infopoint del Museo. --- Inoltre sempre fino a lunedì 1 saranno proposte attività interattive anche negli i.Lab Leonardo, Robotica, Biotecnologie e visite guidate ai mezzi di trasporto ferroviari e navali e alla Galleria Leonardo da Vinci. I bambini più piccoli (da 3 anni) troveranno proposte specificamente pensate per loro negli i.Lab Area dei piccoli e Bolle di sapone. --- Il programma della scienza legata allo sport farà da filo conduttore per molti appuntamenti che durante la primavera e l’estate il Museo proporrà al suo pubblico. Tra le altre cose da quest’anno per la prima volta il Museo è partner culturale della Milano City Marathon che si svolgerà domenica 7 aprile. Il tema della scienza nell’attività sportiva sarà proposto anche ai ragazzi fra gli 11 e i 14 anni nei campus al Museo pensati appositamente per loro. Dal 17 giugno al 12 luglio avranno la possibilità di vivere una settimana di “Scienza per sport”, alternando l’attività fisica alla scoperta delle leggi scientifiche nascoste in ogni gesto sportivo. Il programma dettagliato e aggiornato di tutte le attività del Museo (mostre temporanee, visite guidate, laboratori interattivi) sarà disponibile all’indirizzo http://www.Museoscienza.org/attivita  Le attività proposte fino al 1 aprile sono incluse nel biglietto d’ingresso al Museo, accessibili senza prenotazione o con prenotazione all’infopoint il giorno stesso della visita. Info: Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci - Via San Vittore 21, 20123, Milano - infototi@museoscienza.ItWww.museoscienza.org  - info@museoscienza.It  
   
   
MILANO (GALLERIA SPAZIO MUSEALE SABRINA FALZONE DI MILANO - VIA G. PALLAVICINO,29): PRIMA COLLETTIVA DEL MOVIMENTO ASTRATTUALE CON GIANMARIO TADINI, GIANMARCO PASSERINI E ELISABETTA PIERONI  
 
Sabato 13 aprile sarà possibile visitare la prima collettiva del Movimento Astrattuale, ideato e fondato da Gianmario Tadini, e successivamente seguito da Gianmarco Passerini. Al momento sono tre gli artisti facenti parte dell’Astrattualismo, un movimento artistico in ascesa nel Xxi secolo, il cui termine significa “astratto attuale”. Si tratta di un nuovo linguaggio espressivo di confine tra l’astrazione e la figurazione, un astrattismo che non dimentica la realtà ma la contempla fino alla nascita di un inedito stile artistico. La curatrice della mostra descrive così le opere dei tre autori in esposizione fino al 26 aprile: Gianmario Tadini, fondatore e creatore dell’Astrattualismo, rompe i canoni tradizionali della forma per approdare a un nuovo modus pingendi, capace di trasmettere altri parametri di lettura iconica con il rifiuto della forma. Le sue opere sono immerse in scenari senza tempo, in cui l’immagine sembra fluttuare nello spazio con una rinnovata leggerezza pittorica. Protagonista delle tele di Gianmario Tadini è il silenzio, che regna sovrano sull’emozione luministica. Gianmarco Passerini, co-fondatore del Movimento Astrattuale, si distingue per un dinamismo pittorico d’avanguardia, che trova la sua massima espressione in un’arte visiva concitata ed altamente comunicativa. L’intensità del gesto pittorico è suggellata da un ritmo rapido e vitale, che conferisce una straordinaria energia ai suoi quadri. Protagonista delle opere di Gianmarco Passerini è l’inconscio, che sovrasta l’espressione cromatica nella ricerca di una catarsi interiore. Elisabetta Pieroni, la prima aderente al Movimento Astrattuale, esprime il suo universo interiore nei diversi ambiti della ricerca scultorea. Una tematica particolarmente cara all’artista è rappresentata dalla relazione tra l’Uomo e Dio, determinando così una interpretazione spirituale della realtà. Protagonista delle creazioni di Elisabetta Pieroni è il racconto, una ricerca di dialogo con gli altri e con la gente, nonché un’espressione artistica per tutti. Testo critico a cura di Sabrina Falzone, critico e storico dell´arte. Info: www.Astrattualismo.com -

http://www.galleriasabrinafalzone.com/

 
   
   
BRESCIA (GALLERIA AGNELLINI): GLI ANGELI, LA PITTURA E IL NOVECENTO ITALIANO - 6 APRILE/20 LUGLIO 2013  
 
Dal 6 aprile al 20 luglio 2013 alla Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia si terrà la mostra “Gli Angeli, la Pittura e il Novecento Italiano” a cura di Dominique Stella. L’esposizione propone una lettura della pittura italiana del ‘900 a partire dalle opere di Licini, Sironi, Morandi, De Chirico, Savinio e Fontana. Il pretesto sono gli Angeli di Licini, punto di partenza di questa riflessione sul ´900 italiano, la cui diversità e ricchezza consente di affermare la sua importanza, spesso minimizzata, nel confronto con i movimenti che si svilupparono contemporaneamente in Francia e Germania. Non meno importanti, infatti, furono le correnti di pensiero che nacquero in quel periodo in Italia, come il Futurismo (1909) e la Metafisica inventata da De Chirico e da Alberto Savinio o la forte impronta artisica che lasciarono Licini o Morandi, le cui opere seppero sfidare la modernità insolente e intellettuale dell’epoca. Grande influenza, inoltre, ebbe l’arte di Fontana, caratterizzata da una forza iconoclasta e quasi mistica. La pittura in Italia appartiene alla tradizione più remota. Ogni epoca fu segnata da artisti fecondi, testimoni e attori dell’evoluzione dei tempi, delle tecniche e delle mentalità. L’arte spesso precede gli sconvolgimenti maggiori e in Italia il Xx secolo si apre sulle esperienze divisioniste che nulla hanno da invidiare all’impressionismo francese. La tecnica di scomposizione dei colori e della luce innova una forma di rappresentazione accademica apportando effetti di luce e costruzione puntinisti che rivestono un carattere meno scientifico di quello richiesto dall’esigenza francese. Infatti, meno attenti agli aspetti scientifici della tecnica, gli artisti italiani favoriscono nelle loro opere il carattere simbolico e l’impegno sociale. Si ammetterà dunque che una forte corrente rinnovatrice anima la scena artistica italiana in questo inizio di secolo che cambierà il mondo. Gli italiani conservano questa sensibilità che lega la pittura al mondo della poesia e dell’immaginario privilegiando l’arte piuttosto che decretando teorie; essi hanno saputo serbare un legame indefettibile con la tradizione integrando le proteste e le rabbie di generazioni in cerca di rinnovamento. È in questo spirito che operano Mario Sironi (1885- 1961), Giorgio de Chirico (1888- 1978), Alberto Savinio (1891- 1952), Osvaldo Licini (1894- 1958) o Giorgio Morandi (1890- 1964) e più tardi Fontana (1899- 1968). Tutti appartengono a questa epoca che scopre la modernità, caratterizzando lo spirito di un tempo segnato dalle guerre, dalle vittorie o dalle sconfitte che sconvolgono per sempre il nostro universo. La consapevolezza degli artisti italiani di questa epoca, di appartenere a un mondo esaltante ma anche effimero e instabile, conferisce una nostalgia indefinibile a un’arte che rimane in disparte dalle polemiche estetiche ma sposa la causa di un sentire profondo, in favore di un’arte eterna che rende anche conto della complessità dello spirito umano. Parigi rappresenta un polo di attrazione nella vita di questi artisti; tre di loro (de Chirico, Savinio, Licini) vi soggiornano, mentre Morandi non sfugge all’influenza di Matisse o Derain agli esordi della sua opera. Inaugurazione: sabato 06 aprile 2013, ore 18,30. Catalogo: edito da Carlo Cambi Editore, bilingue Italiano-inglese, con testi di Dominique Stella e Giovanni Lista Info: Galleria Agnellini Arte Moderna - Via Soldini 6/A, 25124, Brescia - Tel. +39 030.2944181 - Fax 030.2478801 - info@agnelliniartemoderna.It  - www.Agnelliniartemoderna.it    
   
   
TERRA SANCTA MUSEUM : CONVENTO DELLA FLAGELLAZIONE MUSEO ARCHEOLOGICO. I LUOGHI EVANGELICI IN PALESTINA MUSEO MULTIMEDIALE. GERUSALEMME E IL SANTO SEPOLCRO: DA ERODE AI GIORNI NOSTRI CONVENTO DI SAN SALVATORE MUSEO STORICO. LA CUSTODIA FRANCESCANA IN TERRA SANTA  
 
Nel 2015, nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme, nascerà il Terra Sancta Museum, l’unico museo al mondo sulle radici del Cristianesimo e la conservazione dei Luoghi Santi. Un’esposizione permanente, voluta dalla Custodia di Terra Santa, per scoprire la storia di questa terra straordinaria in cui da millenni s’intrecciano, in modo misterioso, i destini di molti popoli che convivono nei luoghi sacri delle tre grandi religioni monoteiste. In questo particolare e delicato momento storico è di fondamentale importanza far conoscere al mondo intero la storia della presenza cristiana in Terra Santa; per favorire una maggiore consapevolezza delle nostre radici, contribuire all’unità della “famiglia umana” e diffondere un messaggio di pace nel mondo. Domenica 10 marzo Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha rilasciato al Franciscan Media Center, centro multimediale della Custodia, la prima intervista relativa alla nascita del Museo, spiegando le molte e profonde ragioni che hanno spinto i frati della Custodia a sostenerlo e promuoverlo. “Il Terra Sancta Museum vuole ripercorrere le radici del cristianesimo e di questa terra, perché questo paese ha una storia in cui la presenza cristiana è evidente, come quella ebraica ed islamica, ma ha bisogno di essere mostrata e fatta conoscere meglio, in maniera organica. I cristiani pur essendo una piccola minoranza sono sempre stati e sono ancora oggi una presenza culturalmente molto vivace e ricca, che ha contribuito in maniera enorme a costruire relazioni, non soltanto con la popolazione locale, ma anche con le tante società nel mondo. Questa realtà è giusto che oggi venga è conosciuta e divulgata. Il progetto nasce dal desiderio più generale, di investire sulla cultura e sulla storia, ma anche da un desiderio più nascosto di conoscere il nostro passato, per avere un migliore senso di appartenenza, una identità più definita. A Gerusalemme questa necessità si percepisce in maniera evidente. Abbiamo bisogno di rileggere e di conoscere la nostra storia per poter vivere il presente in maniera più serena. Se ci rendiamo conto di come gran parte dei fenomeni attuali – sociali, politici, religiosi – siano già stati vissuti dai nostri padri e dai nostri nonni, possiamo ridimensionare i problemi, metterli nelle giuste dimensioni, prendere le distanze, in modo da trovare la forza per costruire e investire nel futuro. Il Museo sarà fonte di sviluppo sociale o economico anche per la popolazione locale. Musei, archivi, biblioteche, non sono solo depositi dove si mette materiale, ma sono istituzioni culturali che hanno una conseguenza economica e creano opportunità di lavoro anche per la comunità residente, non solo di religione cristiana. Questo d’altro canto è uno dei compiti che la Custodia assolve da diversi secoli in questo territorio. Nei luoghi dove sorgerà il Museo un tempo vi erano la calzoleria, la falegnameria, la ferreria ecc. Oggi queste realtà non esistono più perché sono cambiati i tempi, ma l’idea è di continuare, di crearne altre, di portare avanti questo legame, questa relazione – anche economica – con questa terra.” (Segui l’intervista sul sito: www.Custodia.org, www.Fmc-terrasanta.org) Il Progetto Un complesso espositivo in due sedi e tre musei Il Museo affronta il tema della storia cristiana e francescana in Terra Santa. Agli innumerevoli pellegrini e visitatori, provenienti dal mondo intero, è proposto un percorso culturale flessibile, metodologicamente rigoroso e suddiviso in tre distinti momenti, distribuito nella Città Vecchia di Gerusalemme e, in futuro, esteso ad altre sedi in Terra Santa. Un unico complesso espositivo di 2.573 m2, composto da tre musei (Archeologico, Multimediale e Storico) con differenti obiettivi informativi e distribuiti in due sedi esistenti, distanti tra loro circa 1500 metri e vicini alle principali mete di pellegrinaggio e turistiche di Gerusalemme (La Spianata delle Moschee, Il Muro del Pianto e il Santo Sepolcro). Convento Della Flagellazione 1. Museo Archeologico. I luoghi evangelici in Palestina 2. Museo Multimediale. Gerusalemme e il Santo Sepolcro da Erode ai giorni nostri Convento Di San Salvatore 3. Museo Storico. La Custodia francescana in Terra Santa Terra Sancta Museum si connota per un forte intento didattico, ma anche per la ricchezza di contenuti e tesori artistici di grande impatto estetico ed emotivo. La volontà dei promotori è quella di valorizzare il loro patrimonio storico, archeologico e artistico di valore inestimabile, di renderlo accessibile a tutti e allo stesso tempo di evitarne la dispersione, favorendone il restauro e la conservazione. Gli scavi archeologici condotti nei Luoghi Santi nel corso degli ultimi 150 anni e moltissime donazioni avvenute nei corso dei secoli, hanno contribuito a creare straordinarie e rare collezioni di scultura, dipinti, oreficeria, libri miniati, paramenti liturgici e preziosi documenti d’archivio, che spaziano cronologicamente dall’epoca cananea (circa 2000 a.C.) ad oggi. Il criterio-guida espositivo prescelto dal Comitato scientifico è di tipo geografico-evangelico per il museo archeologico, determinato in parte dalla storia e dalla natura stessa degli scavi archeologici che qui vengono documentati, ma anche dall´interesse del pubblico cui si rivolge il museo. Per quello storico si è scelto un criterio storico-tematico, assecondando ed evidenziando le missioni storiche della Custodia di Terra Santa e le sue relazione con gli Stati Europei. Ente Fondatore è la Custodia di Terra Santa, fraternità di religiosi (Frati Minori) che da oltre 800 anni custodisce i luoghi della Redenzione, in concerto con lo Studium Biblicum Franciscanum, Istituzione scientifica per la ricerca e l’insegnamento accademico della Sacra Scrittura e dell’archeologia dei paesi biblici, con sede sempre a Gerusalemme. Quest´ultima ha fornito la consulenza tecnica e scientifica al progetto grazie al supporto di un comitato guidato da Eugenio Alliata, Direttore Museo Archeologico Studium Biblicum Franciscanum, e composto da professori dell´Istituto biblico, Ibrahim Nahib, Tomislav Vuk, Stephane Milovitch e Massimo Pazzini. Ats Pro Terra Santa, Onlus-ong riconosciuta dal Ministero Affari Esteri, associazione a servizio della Custodia di Terra Santa, è incaricata di realizzare il progetto e coordinare le azioni di fund rasing. La fase di analisi e studio delle collezioni e la progettazione, durate oltre un anno, si sono concluse alla fine del 2012. In questi mesi si avvieranno i lavori di ristrutturazione architettonica degli spazi e di allestimento che termineranno nel 2015. Il direttore del progetto museologico è Gabriele Allevi, il quale ha curato l’ordinamento, individuato la metodologia espositiva e un rigoroso linguaggio stilistico nell´allestimento che ha tenuto conto di diversi presupposti: le finalità culturali dettate dalla committenza, i patrimoni a disposizione, gli ambienti architettonici destinati ad accogliere i musei e i diversi pubblici a cui il Museo si rivolge. La progettazione architettonica e la direzione lavori di allestimento, sono a cura dello Studio Gtrf Tortelli e Frassoni Architetti Associati di Brescia che ha portato all’impresa la sua enorme esperienza nel campo della musealizzazione dei siti archeologici in Italia. Deloitte Financial Advisory Services, una tra le più grandi realtà nei servizi professionali alle imprese in Italia e nel mondo, ha predisposto uno studio di fattibilità per la realizzazione del progetto, al fine di fornire indicazioni in merito alla evoluzione economico-finanziaria delle iniziative ad esso correlate. Dall´attenta e approfondita analisi è emerso come il progetto di Terra Sancta Museum soddisfi realisticamente i requisiti di sostenibilità economico-finanziaria. Dal prossimo mese si terrà al Chateau de Versailles una grande mostra dal titolo Le Trésor du Saint-sépulcre (16 aprile - 14 luglio 2013). La maggior parte delle opere prestate dalla Custodia di Terra Santa, torneranno a Gerusalemme per essere esposte in maniera permanente nell’erigenda sede museale. A metà maggio i padri francescani e i consulenti, architetti, museologi che hanno dato vita al progetto lo presenteranno in maniera istituzionale in Italia a Milano. L’evoluzione dei lavori potrà essere seguita sul sito www.Terrasanctamuseum.org  attivo da fine marzo 2013. Altri siti utili: www.Custodia.org , www.Proterrasancta.org , www.Fmc-terrasanta.org  Il Tuo Nome Nella Storia L’impegno dei sostenitori È possibile legare il proprio nome (famiglia o istituzione) alle sezioni o alle singole sale del museo. Per maggiori informazioni contattare: info@proterrasancta.Org  Associazione pro Terra Sancta - Custodia della Terra Santa Bonifico Bancario Banca Etica Intestazione Conto: Terra Sancta Museum Iban It35x 05018 01600 000000144474 Bic Ccrtit2t84a