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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Dicembre 2010
IL PREMIO EUROPEO PER IL GIORNALISMO SULLA SALUTE QUEST´ANNO PARLA ITALIANO  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2010 - Lo scorso 30 novembre sono stati proclamati a Bruxelles i tre vincitori del premio europeo per il giornalismo sulla salute. Due giornalisti italiani che scrivono per "Panorama", Gianluca Ferraris e Ilaria Molinari, hanno vinto il primo premio per il loro articolo comune "Ladri di speranza". L´articolo premiato è dedicato alle cosiddette "cliniche della guarigione" che offrono terapie costose ma non comprovate scientificamente a pazienti vulnerabili che soffrono di malattie croniche. Il secondo premio è andato a una giornalista ceca, Lucie Hášová Truhelková, autrice di un articolo sulla donazione degli organi intitolato "L´amore abita nel rene". Un gruppo di giornalisti danesi - Kasper Krogh, Morten Crone, Line Holm Nielsen e Jesper Woldenhof - che scrivono sul "Berlingske Tidende", è arrivato invece terzo grazie all´articolo "Il grande fallimento", riguardante il tentativo di un singolo di cambiare il sistema sanitario. Il premio costituisce un riconoscimento al lavoro dei giornalisti europei che hanno fatto opera di sensibilizzazione su tematiche legate all´assistenza sanitaria e ai diritti dei pazienti. Il concorso, arrivato alla seconda edizione, ha visto partecipare 438 giornalisti provenienti da tutti e 27 gli Stati membri (un aumento del 44% rispetto all´edizione precedente), per un totale di 745 articoli. I 27 finalisti, uno per ogni stato membro, si sono occupati di varie tematiche facenti parte della campagna "l´Europa dei pazienti". John Dalli, Commissario Ue per la Salute e i consumatori, ha affermato in occasione della cerimonia: "Con questo premio la Commissione ribadisce il ruolo importante dei media nel fare opera di sensibilizzazione sulle problematiche sanitarie. I vincitori di quest´anno, e i finalisti nazionali, hanno tutti trattato argomenti che stanno molto a cuore ai loro lettori". Http://ec.europa.eu/health-eu/europe_for_patients/index_it.htm    
   
   
SANITA´, DA OGGI IL TICKET SI PUO´ PAGARE ON-LINE NUOVO SERVIZIO "PAGOCRS" ATTIVATO DAGLI ICP. STOP ALLE CODE FORMIGONI E BRESCIANI: GRANDI VANTAGGI PER I CITTADINI LOMBARDI  
 
 Milano, 6 dicembre 2010 - Per la prima volta in Italia i ticket sanitari si possono pagare on-line, grazie all´attivazione di una nuova funzionalità della Carta Regionale dei Servizi. Dal 2 dicemrbe - grazie ad un accordo tra l´azienda ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano e la Direzione generale Sanità della Regione Lombardia - i ticket delle visite e delle prestazioni ambulatoriali prenotate nei 23 Poliambulatori della città di Milano e negli ospedali Buzzi, Cto, Sesto San Giovanni e Bassini di Cinisello Balsamo, possono essere pagati on line, da casa o da qualunque postazione internet, tramite la Carta Regionale dei Servizi (Crs) e il lettore di smart card. Lo annunciano il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. Il sistema, chiamato Pagocrs, è uno strumento elettronico di facile utilizzo, veloce e sicuro. Si attiva con una semplice registrazione iniziale. Per accedere al servizio si può utilizzare il link sul sito www.Icp.mi.it/  o direttamente il sito www.Pagocrs.com/  "I vantaggi di questo sistema - spiega Formigoni - sono evidenti: i cittadini potranno evitare moduli da compilare e code alle casse, risparmiando tempo. E´ un servizio che rientra nell´ottica della semplificazione che porterà ad esempio anche all´introduzione della ricetta elettronica. La sanità lombarda conferma ancora una volta le proprie eccellenze e il proprio ruolo di capofila a livello nazionale". "Con questa nuova opportunità - aggiunge il presidente - viene anche ribadito il cardine di tutto il sistema che è la centralità delle persone e dei propri bisogni". "L´introduzione e lo sviluppo delle nuove tecnologie in sanità - afferma l´assessore Bresciani - è uno dei punti fondamentali del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale da poco approvato in Consiglio. Questa nuova facilitazione a vantaggio dei cittadini è un ulteriore passo in questa direzione oltre che una conferma della nostra linea di miglioramento continuo della qualità del sistema". "Dopo una prima fase di avvio e di verifica - sottolinea Bresciani - il sistema potrà essere esteso anche agli altri ospedali della Lombardia".  
   
   
LA DIETA A ELEVATO TENORE DI PROTEINE È IL SEGRETO PER PERDERE PESO  
 
 Bruxelles, 6 dicembre 2010 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Ue hanno fatto una scoperta interessante su quel che serve per perdere peso. Bisognerebbe mantenere una dieta ad alto contenuto di proteine con molta carne magra, latticini magri e fagioli e mangiare meno calorie provenienti da amidi finemente raffinati, come pane bianco e riso bianco; è quanto affermano i ricercatori dell´Università di Copenaghen, in Danimarca. Lo studio, il più ampio al mondo condotto sulla dieta, è stato in parte finanziato dall´Ue con 15 Mio Eur. I risultati sono pubblicati nel New England Journal of Medicine. I ricercatori dello studio randomizzato su larga scala, chiamato Diogenes, hanno studiato la dieta ottimale per prevenire e curare l´obesità. Gli scienziati, coordinati dalla Facoltà di Scienze della vita (Life) dell´Università di Copenaghen, hanno confrontato le raccomandazioni dietetiche ufficiali in Europa con una dieta basata sulle più recenti conoscenze riguardo l´importanza delle proteine e dei carboidrati per la regolazione dell´appetito. Quasi 800 famiglie europee hanno partecipato allo studio, tra cui 938 adulti e 827 bambini. Gli adulti sovrappeso hanno inizialmente seguito una dieta di 800 kilocalorie (kcal) al giorno per 8 settimane e hanno perso in media 11 chilogrammi (kg). I ricercatori hanno quindi assegnato casualmente i partecipanti a uno dei cinque tipi di diete diverse a basso contenuto di grassi per sei mesi per testare il tipo di dieta più efficace per evitare di riprendere i chili persi. I cinque tipi di dieta testati consistevano in una dieta a basso contenuto di proteine con un indice glicemico alto (Ig); una dieta a basso contenuto di proteine e un Ig basso; una dieta ad alto contenuto di proteine e un Ig basso; una dieta ad alto contenuto di proteine e un Ig alto; e un gruppo di controllo che ha seguito le attuali raccomandazioni dietetiche. L´ig è una misura della capacità dei carboidrati di aumentare i livelli di glucosio nel sangue quando vengono assorbiti dal corpo. Gli alimenti con un basso indice glicemico fanno aumentare i livelli di glucosio nel sangue più lentamente in confronto agli alimenti ad alto contenuto di carboidrati e con un indice glicemico alto. Aumenti notevoli del glucosio nel sangue danno origine a diversi potenziali effetti indesiderati che possono influenzare il metabolismo del corpo e le nostre prestazioni mentali, dicono i ricercatori. Hanno spiegato che l´Ig si applica agli alimenti che contengono carboidrati; le persone a dieta venivano incoraggiate a consumare alcuni tipi di frutta, come mele, pere, arance, lamponi e fragole liberamente, ma a limitare l´assunzione di altri tipi di frutta, come banane, uva, kiwi, ananas e melone. Potevano mangiare la maggior parte della verdura, fatta eccezione per il mais, che era limitato, e dovevano scegliere alimenti a base di cereali integrali. Inoltre è stato loro consigliato di cucinare le patate il meno possibile - se possibile dovevano essere novelle e mangiate fredde e di evitare il purè di patate e le patate al forno. I ricercatori hanno aggiunto che i pasti dovevano essere accompagnati da acqua o latte a basso contenuto di grassi. "Non c´è niente di speciale in questa dieta" tranne certe limitazioni, speciali istruzioni su come cucinare gli alimenti e il fatto che alcune verdure dovrebbero essere mangiate crude, sottolineano. "La dieta è in generale conforme alle raccomandazioni ufficiali di mangiare molta frutta e verdura, cibi a basso contenuto di grasso, molte fibre e di limitare l´assunzione di zucchero." Alla fine dei sei mesi, la media dei chili ripresi tra tutti i partecipanti era di 0,5 Kg ma, tra i partecipanti che hanno completato lo studio, quelli del gruppo che ha seguito la dieta con basso contenuto di proteine e alto Ig hanno mostrato i risultati più scarsi ingrassando di 1,67 kg. La ripresa del peso era di 0,93 kg in meno per i partecipanti che seguivano la dieta ad alto contenuto di proteine rispetto a quelli la cui dieta aveva un basso contenuto di proteine e 0,95 kg in meno nei gruppi con un Ig basso rispetto ai gruppi con un Ig alto. Tra i bambini, che hanno seguito la stessa dieta dei loro genitori, i ricercatori hanno notato che nel gruppo che ha mantenuto un alto livello di proteine e un Ig basso la prevalenza di bambini sovrappeso è scesa spontaneamente dal 46% circa al 39%, una diminuzione di circa il 15%. Gli scienziati concludono che le attuali raccomandazioni dietetiche non sono ottimali per prevenire l´aumento di peso tra le persone sovrappeso e che una dieta consistente in un contenuto di proteine di poco maggiore e cibi a basso Ig sembra essere più facile da seguire. Questo aiuterebbe a far si che le persone sovrappeso che sono dimagrite mantengano il peso raggiunto. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Copenaghen: http://www.Nbi.ku.dk/  New England Journal of Medicine: http://www.Nejm.org/    
   
   
SAN GALLICANO, POLVERINI: "AL LAVORO PER RICONOSCIMENTO A IRCCS"  
 
Roma, 6 dicembre 2010 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha visitato il 4 i due nuovi servizi di odontoiatria e oculistica sociale attivati presso l´Inmp di via San Gallicano diretto da Aldo Morrone. Polverini ha ringraziato i tanti operatori impegnati nella struttura che fornisce assistenza a italiani e stranieri in condizioni di povertà ed emarginazione sociale. "La Regione Lazio è al lavoro per il riconoscimento Irccs all´istituto - ha annunciato Polverini - Ne ho già parlato con il ministro Fazio, ed è d´accordo. Credo che l´istituto lo meriti perché la fase di sperimentazione è passata e adesso, secondo me, ci sono le condizioni per iniziare un nuovo percorso". "Vogliamo inserire questa struttura nel sistema sanitario regionale - ha aggiunto il presidente - perché può essere un modello virtuoso nel percorso di cambiamento della sanità laziale. Non voglio più tornare qui e dirvi quanto siete bravi e quanto guadagnate poco. L´avete fatto per tanto tempo, senza il conforto di nessuno, adesso è arrivato il momento che la Regione si faccia carico di voi e cerchi di darvi una risposta strutturale". I due nuovi servizi, visitati da Polverini, sono aperti anche il sabato e la domenica, permettendo a tanti cittadini di usufruire del servizio quando sono più liberi. "Abbiamo raddoppiato il numero delle visite rispetto allo scorso anno - ha spiegato Morrone - con un 40% di italiani in più nel weekend". Per odontoiatria sociale tra maggio e novembre si sono registrati 400 pazienti, il 42% italiani. Ad oculistica sociale, invece, ci sono state 1.805 visite da gennaio a novembre, con il 66% di italiani. Polverini ha sottolineato l´importanza "di poter eseguire anche solo le analisi del sangue il sabato o la domenica, quando non ci sono gli impegni lavorativi di mezzo. E´ un servizio che viene incontro alle esigenze delle persone".  
   
   
OSPEDALE LECCO, INAUGURATA GASTROENTEROLOGIA COLLABORAZIONE PUBBLICO/PRIVATO RICETTA VINCENTE  
 
Lecco, 6 dicembre 2010 - E´ stata inaugurato il 2 dicembre mattina, presso l´Azienda Ospedaliera Manzoni di Lecco, alla presenza dell´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli il restyling del reparto di Gastroenterologia. La struttura cambia volto per garantire maggiore efficienza ed un incremento sia qualitativo che quantitativo delle prestazioni offerte ai pazienti gastroenterologici della provincia e delle aree limitrofe. I lavori sono stati realizzati grazie al contributo della Onlus Cancro Primo Aiuto. La struttura è stata ampliata con una nuova sala di attesa per i pazienti ambulatoriali e una nuova segreteria/accettazione; è stata creata anche una ulteriore sala endoscopica multifunzione che porta il numero complessivo di queste sale a quattro. "L´inaugurazione di oggi - ha commentato Boscagli, che ha anche visitato il nuovo reparto già in funzione - è la riprova della necessità di una stretta collaborazione tra il privato, in questo caso la Onlus Cancro Primo Aiuto, e il pubblico. Nella nostra società c´è ancora troppa resistenza nel comprendere questa necessità, della quale invece Regione Lombardia ormai da anni si è fatta promotrice, a partire dal settore sanitario e socio-sanitario, fino alla scuola e al lavoro".  
   
   
FVG: L´MPORTANZA DELL´AFFIDO FAMILIARE  
 
Trieste, 6 dicembre 2010 - In Friuli Venezia Giulia il tema dell´affido familiare è parte integrante del Piano sociosanitario e la Regione nel 2010 ha sostenuto l´affidamento con 360 mila euro, cifra che è stata riproposta nella Finanziaria 2011, attualmente al vaglio del Consiglio. L´argomento si inserisce, secondo l´assessore regionale alle Politiche sociosanitarie Vladimir Kosic, in un percorso costruito su emozioni che durano nel tempo, diventando assunzione di responsabilità e coinvolgendo realtà diverse, impegnate a fare la loro parte a partire dai Comuni, anche piccoli, che si trovano nella necessità di istituzionalizzare un minore, evidenziando così verità che conosciamo, e che vanno affrontate con impegno. Kosic ha trattato il tema il 3 dicembre a Trieste, nel corso del convegno "Bisogni, interventi aspettative sull´affido familiare nella nostra regione", organizzato dalle associazioni "Il Focolare" e Auxilia e dal periodico Socialnews, con il sostegno della Regione, ed in particolare del presidente del Consiglio e tutore pubblico dei minori, Maurizio Franz. Moderatore dell´iniziativa, Massimiliano Fanni Canelles, presidente di Auxilia, ha ricordato come dal 2006 l´affido sia diventato un istituto importantissimo, che attesta la capacità solidale della società nei confronti dei minori, categoria dimenticata persino dalla Costituzione che, nella definizione dell´uguaglianza tra i cittadini, ha trascurato il parametro dell´età. Kosic ha affrontato anche in questa sede il problema della sostenibilità degli interventi "che trova soluzione e si identifica con la qualità delle risposte che riusciamo a dare attraverso il coinvolgimento di tutti, trasformando l´impegno in struttura e modello". Ma se la qualità delle strutture è importante esse non rappresentano una sanatoria perché "una famiglia non è replicabile. La casa, una carezza, non sono replicabili". A trovare casa e carezze però sono in pochi, anche in Friuli Venezia Giulia. I dati parlano di 198 minori dati in affido contro 445 entrati nelle Comunità, strutture che dovrebbero rappresentare l´estrema ratio e che in regione sono circa 36. La sproporzione è evidente e, anche se la Regione promuove e sostiene l´affido famigliare, è data perlopiù dal fatto che le famiglie disposte ad accogliere un minore non sono sufficienti. Un problema che, secondo il presidente del Tribunale per i minori di Trieste, Paolo Sceusa, potrebbe trovare sbocco nella formulazione di Comunità che aprano le porte alle famiglie affidatarie. "L´affido familiare è, da sempre, il miglior sostituto della famiglia naturale su cui un minore dovrebbe poter contare" ha detto Sceusa, illustrando le diverse forme di affidamento, che se con l´intervento dei servizi sociali e dell´autorità, rappresentano un modo per superare situazioni di disagio, quando sono consensuali sono legate alla volontà dei genitori di garantire ad un figlio un vita migliore. Sceusa ha spiegato il ruolo del giudice nelle situazioni border-line tra l´affido temporaneo e quello prolungato e le difficoltà generate da tali situazioni, suggerendo la creazione di un anello tra affido ed istituzionalizzazione. In pratica, la costituzione di una "Casa famiglia" che, pur valendosi di operatori professionali per la logistica, apra le sue porte alle famiglie affidatarie, o comunque a persone in grado di dare, anche a rotazione, un´accoglienza stabile, in attesa che la famiglia d´origine si riprenda il figlio o rinunci per sempre a lui.  
   
   
SANITA´ IN SICILIA: INTESA ASSESSORATO - SINDACATI SULLE NUOVE ASSUNZIONI  
 
Palermo, 6 dicembre 2010 - L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, d´intesa con i rappresentanti di tutte le sigle sindacali della dirigenza medica e del comparto, ha fissato i criteri generali che le aziende sanitarie dovranno seguire per procedere alle nuove assunzioni degli operatori sanitari imponendo il ricorso sia alla mobilita´ regionale ed extraregionale sia ai concorsi pubblici. Le disposizioni sono contenute in due diverse direttive, una che riguarda la dirigenza medica e un´altra che riguarda il comparto. Le assunzioni, che secondo una prima stima dovrebbero essere tra le 3.000 e le 4.000 unita´, diventeranno operative dopo la definitiva approvazione delle nuove piante organiche ma l´assessore - per imprimere una forte accelerazione a tutti gli adempimenti - ha autorizzato le aziende ad attivare celermente le procedure anche nelle more dell´approvazione delle piante organiche. "E´ un momento storico per la sanita´ siciliana dopo anni in cui siamo stati costretti al blocco del turn over per risanare i conti del passato - ha commentato l´assessore Russo -. Si torna ad assumere e lo facciamo nella massima trasparenza: proprio per questo abbiamo voluto che la scelta dei criteri generali avvenisse in modo equilibrato e con la piena condivisione delle forze sindacali che intendo ringraziare per lo spirito di collaborazione che ancora una volta hanno dimostrato verso questa amministrazione. Garantiremo la mobilita´ regionale, assicureremo anche la mobilita´ extraregionale per consentire il ritorno in Sicilia a coloro che erano stati costretti ad emigrare, bandiremo concorsi pubblici come previsto dalle norme di legge. Le imminenti assunzioni sono la testimonianza piu´ lampante di cosa vuol dire riorganizzare il settore nelle regole e con le regole, grazie a una seria programmazione e al rispetto dei crono programmi che ci eravamo prefissati. Queste assunzioni consentiranno di mettere a regime tutte le strutture del sistema regionale, da un lato garantendo agli operatori sanitari di lavorare nelle migliori condizioni e con forti motivazioni professionali e dall´altro offrendo ai cittadini prestazioni di maggiore qualita´, sicurezza e rapidita´. Ancora una volta quest´assessorato risponde con i fatti a quanti, strumentalmente, hanno fino ad oggi parlato di tagli, di operato ragionieristico o di manovre elettorali. I fatti, invece, dicono che assumeremo oltre 3.000 persone e che, come annunciato da tempo, potremo fin da subito sia abbassare le tasse dei cittadini grazie alla riduzione delle aliquote Irap e Irpef che allargare la fascia di coloro che saranno esenti dal ticket per le prestazioni diagnostiche". L´intesa sulle assunzioni raggiunta dall´assessorato regionale per la Salute con i sindacati prevede che, per la copertura dei posti che risulteranno dal fabbisogno, saranno le singole aziende sanitarie - d´intesa con le forze sindacali - a stabilire quale percentuale dovra´ essere destinata alla mobilita´ e quale al concorso pubblico, tenendo conto di una serie di parametri. Entro il 20 dicembre 2010 le aziende sanitarie dovranno emanare apposito avviso pubblico di mobilita´ volontaria (regionale ed extraregionale) sia per la copertura di quella percentuale di posti stabilita in sede di trattativa locale che la contestuale indizione di un concorso pubblico per i restanti posti disponibili. Fino ad oggi sono gia´ state approvate le piante organiche dell´Asp di Enna e delle aziende ospedaliere "Garibaldi" e "Cannizzaro" di Catania. Altre aziende taglieranno il traguardo la prossima settimana e con ogni probabilita´ entro la fine del 2010 si procedera´ alla definizione di tutti gli atti.  
   
   
SANITA´:CHIODI, DISTRATTI 528 MLN DA SISTEMA REGIONALE ABRUZZESE IL COMMISSARIO, IL PERIODO E´ QUELLO DAL 2004 AL 2007  
 
 Pescara, 6 dicembre 2010 - E´ pari a 528 milioni di euro la somma complessiva del Fondo Sanitario nazionale che, dal 2004 al 2007, è stata distratta dal sistema sanitario regionale. Il dato emerge dalla situazione dei disavanzi pregressi della sanità abruzzese, certificata dal Tavolo di monitoraggio composto dai Ministeri dell´Economia e della Salute e dal sistema delle Regioni. Il 4 dicembre , a Pescara, il Commissario ad acta per la Sanità , Gianni Chiodi, ha reso note le cifre ufficiali dei disavanzi pregressi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il sub-commissario, Giovanna Baraldi, e gli assessori Alfredo Castiglione, Mauro Febbo, Angelo Di Paolo, Mauro Di Dalmazio e Federica Carpineta. "Invece di essere destinati alla cura delle persone malate ed al miglioramento delle strutture e delle tecnologie sanitarie - ha denunciato Chiodi - e anzichè dotare i nostri ospedali di servizi, di migliori strumenti diagnostici e di fornire maggiore assistenza ai pazienti, i fondi sono stati dirottati verso il bilancio regionale". Il Commissario alla Sanità e presidente della Regione ha spiegato anche il perché solo adesso sia emerso questo stato di cose. "Nel passato - ha argomentato il Commissario Chiodi - la legge prevedeva solo l´esame del conto economico della sanità. Dal 2009, la normativa ha, invece, introdotto un ulteriore strumento di verifica che è l´esame dello stato patrimoniale consolidato del sistema sanitario regionale che ha richiesto molto tempo ed è stata necessaria una sinergia di lavoro estremamente impegnativa. L´analisi, ormai ultimata ed effettuata dal servizio finanziario della sanità regionale, dal servizio bilancio e dei servizi finanziari delle Asl abruzzesi con il Tavolo di monitoraggio dei Ministeri dell´Economia e della Salute, è partita dall´anno 2000". Il commissario Chiodi ha spiegato, nel dettaglio, che "il Piano di rientro, gestito nel 2009 e 2010 dalle delibere commissariali, ha coperto 168 milioni di euro. Restano, quindi, scoperti 329 milioni di euro ai quali va aggiunta la variazione del gettito fiscale che, per effetto delle nuove stime del Ministero delle Finanze, si è ridotto a causa dei problemi economici del Paese. Per cui, complessivamente, entro fine anno, bisognerà trovare la copertura per 360 milioni di euro. Tuttavia, questo Governo regionale non ha intenzione di mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi e farà l´impossibile per evitare un ulteriore ricorso alla tassazione". Quello dei 360 milioni di euro è un dato ufficiale ed inconfutabile poiché risulta dal verbale del Tavolo di monitoraggio. Secondo questo documento "la Regione Abruzzo ha, a suo tempo distolto, risorse del Servizio sanitario regionale per finanziare la spesa corrente con riferimento agli anni 2004, 2005, 2006 per complessivi 427 milioni di euro. Pertanto, non risultano irregolarità per le gestioni relative agli anni 2001, 2002, 2003 e poi per il 2008, 2009 e 2010. Inoltre, ha distolto risorse a copertura del disavanzo sanitario 2006, che ovviamente doveva essere fatto nel 2007, per 101 milioni di euro". In particolare, questi 101 milioni di euro di disavanzo emergono dal fatto che nel 2007 bisognava coprire il deficit sanitario con i fondi della fiscalità aggiuntiva, cioè quei soldi che gli abruzzesi hanno pagato in più per i servizi sanitari. "Invece, - ha rimarcato Chiodi - tali fondi furono utilizzati per finanziare altre voci del bilancio regionale". Il totale della somma distolta al Servizio sanitario regionale, secondo la valutazione del Tavolo di monitoraggio e del Comitato, quindi dello Stato, ammonta perciò, a circa 528 milioni di euro. "Si tratta di una tegola pesantissima che cade sulla Regione Abruzzo e sulla testa degli abruzzesi - ha detto Chiodi - proprio nel momento in cui questo Governo regionale è impegnato in un percorso di risanamento che non ha eguali in Italia. Infatti, - ha sottolineato - siamo e saremo la prima classe dirigente politica in grado di lasciare un debito inferiore a quello che ha ereditato. Ma lavoreremo in modo da ridurre anche il numero di primari e dirigenti". In sintesi, la situazione dei disavanzi pregressi è la seguente: per il 2004 la quota distratta dal Fsr ammonta a 95 milioni di euro; per il 2005 a 135 milioni di euro e per il 2006 a 197 milioni di euro.  
   
   
LA REGIONE MARCHE RISPETTA GLI IMPEGNI PRESI SULLA SANITA´ JESINA.  
 
Ancona, 6 Dicembre 2010 - ´Gli impegni presi per la sanita` jesina saranno rispettati, mantenendo fermi i nostri obiettivi e tutelando gli interessi della collettivita`. Naturalmente, tali impegni scontano oggi una difficolta` crescente dovuta ai tagli del Governo nazionale che necessariamente ci mette davanti a maggiori difficolta`. Infatti, noi avevamo calibrato la nostra azione in base ai trasferimenti promessi e corrispondenti a 80 milioni di euro su base annua. Pero`, il Governo nazionale non ha mantenuto la promessa e per il prossimo triennio ci troveremmo con 240 milioni in meno.In questo particolare momento bisogna affrontare insieme le difficolta` e nel contempo voglio rassicurare la comunita` preoccupata sul futuro del nosocomio e ribadire la volonta` della giunta regionale di affrontare concretamente le problematiche legate alla realizzazione del nuovo ospedale e alla sua dotazione organica. Rafforziamo con il Piano regionale sanitario il sistema di welfare di qualita`, con il consolidamento del percorso virtuoso, realizzato dal sistema socio-sanitario marchigiano, basato su appropriatezza e qualificazione delle prestazioni e protezione diffusa delle fragilita` sociali e delle fasce piu` deboli della popolazione, senza mai abbassare la guardia e garantire adeguati servizi ai cittadini. Nonostante le poche risorse, attraverso i nostri prudenziali budget per il terzo anno consecutivo la Regione chiude il bilancio in pareggio a differenza di altre regioni e nel risalire la china dei ritardi siamo coscienti di offrire una sanita` omogenea ai nostri cittadini del nord, centro e sud´.  
   
   
ROSSI: «SANITÀ IN PAREGGIO SENZA NESSUNA NUOVA TASSA» IL DISAVANZO DELLA ASL DI MASSA E CARRARA COPERTO DA RISERVE E ALTRI INTERVENTI  
 
Firenze, 6 dicembre 2010 - «Smentisco categoricamente le voci secondo cui istituiremo una tassa regionale per coprire il disavanzo che abbiamo scoperto nei conti della Asl di Massa e Carrara». Lo afferma il presidente della Regione Enrico Rossi. Il presidente fa riferimento a una interrogazione del gruppo consiliare del Pdl che fa riferimento solamente a non meglio precisate «voci» circa le intenzioni della giunta. «Abbiamo fondi di riserva che impiegheremo – afferma il presidente Rossi – e metteremo in campo altri interventi che non prevedono nessuna tassa. Anche quest´anno la sanità Toscana chiuderà in pareggio senza nessuna nuova tassa».  
   
   
FVG: APPROVATO REGOLAMENTO PER DISABILITÁ  
 
Trieste, 6 dicembre 2010 - Su proposta dell´assessore alla Salute e Poolitiche sociali, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare il regolamento per la definizione dei criteri e delle modalità di finanziamento alle Province dei programmi triennali finalizzati alla sperimentazione di modelli organizzativi innovativi degli interventi e dei servizi di rete rivolti alle persone disabili. Il regolamento - che ora sarà sottoposto al Consiglio delle Autonomie per il parere - è previsto dall´articolo 21 della Lr 41/1996: Norme per l´integrazione dei servizi e degli interventi sociali e sanitari a favore delle persone handicappate, che attuava la "Legge quadro nazionale per l´assistenza, l´integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (104/1992). L´articolo 21 della Lr 41 autorizza L´amministrazione regionale a concedere alle Province contributi per sostenere gli oneri connessi all´attuazione di iniziative finalizzate alla sperimentazione di iniziative innovative, per favorire e promuovere la tutela, l´integrazione sociale, l´autonomia, l´autodeterminazione e le pari opportunità delle persone disabili, in tutti i campi della vita sociale. Con il regolamento ora approvato in via preliminare vengono determinati i criteri per il finanziamento di tali iniziative. Tra l´altro viene indicato che, in sede di prima applicazione per il triennio 2011-2013, i programmi provinciali, sentita al riguardo anche la Consulta regionale delle associazione dei disabili, dovranno essere realizzati tenuto conto di alcuni obiettivi strategici da perseguire in relazione alle specifiche esigenze e caratteristiche territoriali. Tali obiettivi riguardano: la continuità della sperimentazione già avviata con la precedente programmazione triennale avente a obiettivo strategico il superamento e la prevenzione delle situazioni di ricovero delle persone disabili presso strutture residenziali, attraverso l´attivazione di interventi innovativi atti a sviluppare soluzioni abitative alternative alla istituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità, che consentano il raggiungimento del massimo grado di autonomia, di integrazione e di inclusione sociale. Il sostegno alle famiglie che assistono minori e adulti con disabilità con particolare attenzione alle condizioni di maggior bisogno anche attraverso interventi di accoglienza temporanea programmata presso strutture comunitarie a carattere familiare. La realizzazione di un sistema di monitoraggio e raccordo tra i soggetti che gestiscono servizi di trasporto sul territorio al fine di favorire la mobilità delle persone disabili nonché di sviluppare modalità innovative di trasporto individuale e collettivo, anche ampliando l´offerta con l´attivazione di progetti sperimentali in risposta a situazioni particolari e complesse.  
   
   
MEDICI DI FAMIGLIA E REGIONE TOSCANA : UN PERCORSO CONDIVISO A FIRENZE CONVEGNO DELLA FIMMG  
 
Firenze, 6 dicembre 2010 - E´ stata l´occasione di un confronto a tutto tondo la partecipazione dell´assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, al convegno organizzato dalla Fimmg (la federazione italiana dei medici di medicina generale) che si è tenuto il 4 dicembre al Nuovo San Giovanni di Dio a Torregalli. L´iniziativa che era stata organizzata in particolare sulle tematiche della medicina d´iniziativa, con il titolo "Dagli atti ai fatti. L´impatto economico della medicina d´iniziativa nella gestione delle cronicità", ha permesso anche un confronto con l´assessore e di delineare un percorso condiviso per la difesa del diritto alla salute nel momento di crisi economica che si sta attraversando. L´assessore Scaramuccia ha colto inoltre l´occasione per ringraziare sentitamen te i medici di medicina generale del contributo dato e dei risultati ottenuti nella gestione della farmaceutica territoriale, anche negli ultimi mesi. «E´ stata una mattinata molto proficua – ha commentato al termine l´assessore regionale – che ha permesso di delineare un ulteriore percorso condiviso per offrire sempre ai cittadini il massimo della qualità pur in un contesto difficile come questo. Fra l´altro si è stabilito di lavorare insieme, fin da subito – ha riferito Scaramuccia – su alcuni temi particolarmente sentiti e importanti. Tra gli altri, mi sembra interessante lo stimolo ad utilizzare parte dei risparmi conseguiti nella spesa farmaceutica territoriale per investire sui servizi territoriali. Andranno anche rivisti i percorsi di assistenza alla non autosufficienza e di accesso alla diagnostica, con gli obiettivi di garantire i servizi, ridurre le attese e assicurare l´appropriatezza. Su questi temi – ha detto Scaramuccia – ci siamo impegnati a lavorare immediatamente, anche prima del varo del nuovo piano socio-sanitario regionale. » Per quanto riguarda le tematiche più strettamente inerenti il convegno, la Regione Toscana ha varato il Progetto per l´attuazione della sanità d´iniziativa a livello territoriale, sulla base di un accordo tra la Regione e le organizzazioni dei medici di famiglia. «La medicina di iniziativa - spiega l´assessore - si fonda su uno stretto e continuo rapporto del paziente con un team di cure organizzato e capace di soddisfare i bisogni legati alla sua patologia, con trattamenti efficaci, informazioni, sostegno a livello assistenziale e sociale per mantenere la propria autosufficienza, follow up sistematici, cure tempestive». Il Piano sanitario 2008-2010 prevede che questo nuovo modello organizzativo riguardi la gestione di queste patologie: diabete mellito di tipo Ii, scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, ictus, ipertensione medio-grave. Nella fase pilota, attualmente in corso, sono stati attivati in tutte le Asl 56 moduli relativi a diabete e scompenso cardiaco, con il coinvolgimento di 663 medici di medicina generale e 793.969 assistiti. E´ prevista un´estensione, con l´attivazione di ulteriori 31 moduli relativi ai percorsi assistenziali per ipertensione, ictus e insufficienza respiratoria, con il coinvolgimento di altri 301 medici e 337.213 assistiti. «Uno degli obiettivi fondamentali di questo modello – spiega ancora l´assessore Scaramuccia - è quello di migliorare la capacità di autogestione della malattia e della propria salute da parte delle persone. Il modello di riferimento è quello del "paziente esperto", un programma educativo sviluppato dalla Stanford University, che alcune Asl toscane hanno cominciato a usare per educare i pazienti al self management. Un intenso lavoro per rendere le persone sempre più esperte della propria condizione, agendo in particolare su quei determinanti più direttamente legati agli stili di vita, ma anche sulla capacità di sapere cosa fare nelle diverse situazioni che si incontrano nell´evoluzione della malattia».  
   
   
«AUTISMO: GRAZIE ALLE FAMIGLIE PER IMPEGNO E STIMOLO» DAL 1 GENNAIO 2010 IN TOSCANA AVVIATO UNO SCREENING SU TUTTI I BAMBINI  
 
Firenze, 6 dicembre 2010 - «Un grazie prima di tutto alle associazioni dei pazienti e alle famiglie, che sono di stimolo al sistema sanitario e ci spingono a un ulteriore impegno a rendere più efficaci le cure». L´assessore Daniela Scaramuccia ha fatto il 3 dicembre le conclusioni del convegno "Autismo. I comportamenti problematici: strategie di intervento", che si è tenuto il 2 e 3 dicembre al Centro studi I Cappuccini a San Miniato, organizzato dalla Asl 11 di Empoli in collaborazione con l´Associazione Autismo Toscana, le Società della Salute di Empoli e del Valdarno Inferiore, La Casa di Ventignano e l´Agenzia per la formazione. «Negli ultimi cinque anni è stato fatto molto - ha detto ancora l´assessore - E´ stato sviluppato un percorso che ha dato grandi risultati un termini di diagnosi precoce e di presa in carico del paziente». L´autismo è una sindrome comportam entale che accompagna il soggetto per tutta la vita, assumendo espressioni variabili nel tempo. I dati epidemiologici danno un´incidenza di 2-6 casi su 1.000 nati. Nel 2009 sono nati in Toscana 32.000 bambini: i primi dati dello screening in atto danno un´incidenza del 4 per 1.000, quindi 128 bambini autistici. Il Piano Sanitario Regionale 2008-2010 per la prima volta prevede azioni specifiche e individua nella diagnosi precoce, nella terapia riabilitativa individualizzata e nella presa in carico per l´intero arco della vita gli strumenti necessari per dare un´assistenza adeguata alle persone affette dallo spettro autistico (Dsa). Nel dicembre 2008 la giunta ha adottato la delibera "Linee di indirizzo per la diagnosi precoce e la presa in carico multiprofessionale dei disturbi dello spettro autistico. Gli obiettivi sono quelli di abbassare l´età media della prima diagnosi, realizzare una rete di assistenza regionale adeguata, garantire una presa in carico coordinata e continuativa. I pediatri di libera scelta attuano lo screening al 18° mese di età: il progetto è stato avviato dal 1 gennaio 2010 e i risultati sono ad oggi molto positivi, sia per l´adesione dei pediatri (90%), sia perché lo screening consente di mettere in evidenza anche situazioni patologiche diverse dall´autismo, per le quali la diagnosi precoce permette l´avvio di progetti terapeutici-riabilitativi in grado di migliorare molto la situazione clinica. La maggiore criticità - dicono gli esperti - è rappresentata dal passaggio dall´infanzia/adolescenza all´età adulta. Quando un paziente autistico raggiunge la maggiore età esce dal circuito assistenziale specialistico della neuropsichiatria infantile per entrare in un ambito prevalentemente sociale. «Colgo lo stimolo delle associazioni - ha detto Daniela Scaramuccia - per provare a sperimentare insieme l´inserimento di queste persone nella vita reale. Se i l progetto funziona, può essere utilizzato anche per altre patologie».  
   
   
LA SALUTE DEL BAMBINO TRA GENETICA E NEUROSCIENZE, PROSPETTIVE ETICHE E DI RICERCA  
 
Bosisio Parini (Lc), 6 dicembre 2010 - Venticinque anni di lavoro nel campo della ricerca biomedica al servizio della disabilità - se si pensa all´accelerazione registrata, in ogni campo, dall´impresa scientifica - rappresentano una stagione di intensità straordinaria. L´istituto "E. Medea" ha vissuto questo importante arco temporale attraverso un costante processo di incremento delle risorse umane, strutturali, tecnologiche e finanziarie riservate all´attività di ricerca scientifica. L´11 dicembre 2010, alle ore 9.00 presso la sede centrale di Bosisio Parini, il Medea festeggia il 25° anniversario del suo riconoscimento quale Irccs - Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - con il Convegno "La salute del bambino tra genetica e neuroscienze, prospettive etiche e di ricerca". Intervengono all´incontro Monsignor Franco Giulio Brambilla, Preside Facoltà Teologica Italia Settentrionale, Domenico Galbiati, Presidente Irccs E. Medea, Nereo Bresolin, Direttore Scientifico Irccs E. Medea, con una relazione su "Integrazione tra ricerca genetica e neuroscientifica: nuove prospettive in campo riabilitativo"; Massimo Molteni, Direttore Sanitario Irccs E. Medea, parlerà di "Tutela e promozione della salute mentale nell´infanzia e nell´adolescenza: il ruolo della ricerca", mentre Emilio Clementi, Docente di Farmacologia all´Università degli Studi di Milano, di "Nuovi indirizzi di ricerca per una farmacologia a misura delle età minori della vita"; segue Maria Teresa Bassi, Responsabile del Laboratorio di Biologia Molecolare dell´Irccs E.medea, con una relazione su "Genetica, malattie rare e contesto familiare", mentre Gianluigi Reni, Responsabile della Linea di ricerca in Bioingegneria all´Irccs E. Medea illustrerà l´attività del Centro Studi di Neuroimaging dell´Età evolutiva (Cesne) dell´Istituto; Cosimo Urgesi, Docente di Psicobiologia all´Università di Udine, parlerà di "Percezione e rappresentazione del corpo nel cervello: dal laboratorio alla clinica" mentre Maurizio Chiodi Docente di Teologia Morale - Facoltà Teologica Italia Settentrionale, focalizzerà l´attenzione su "Disabilità e presupposti etico-antropologici della riabilitazione". La ricerca al Medea - L´attività di ricerca nel campo delle patologie dello sviluppo e delle neuroscienze costituisce l´ambito di interesse centrale per l´Irccs Eugenio Medea. Questo impegno è finalizzato alla diagnostica, alla terapia genica, allo studio e sperimentazione di tecniche riabilitative e alla individuazione di nuove tecnologie in campo bioingegneristico. Al Medea l´attività scientifica si muove su un crinale che intreccia genetica e neuroscienze, vale a dire i due ambiti oggi più fortemente innovativi e più ricchi di prospettive, e si articola in 10 linee di ricerca: Neuropatologia, Riabilitazione neuromotoria e neuropsicologica funzionale, Psicopatologia dello sviluppo, del linguaggio e dell´apprendimento, Neurofisiopatologia, Neurobiologia, Bioingegneria, Bioinformatica, Organizzazione dei servizi Sanitari, Bioetica e Neuroimaging. Con l´obiettivo di porsi, in modo strutturato ed organico, in un´ottica europea e mondiale, l´Irccs Eugenio Medea collabora con altri importanti partner nazionali ed internazionali, in uno scambio continuo di uomini, progetti e ricerche. In questa rete di collaborazioni sono coinvolte circa 30 tra le più importanti università italiane, 40 ospedali, fondazioni e centri specializzati del Paese, 20 università e centri di ricerca all´estero, in Europa (Olanda, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Germania e Svezia), in America (Usa e Canada) e in Oceania (Australia). La rete del Medea - In Lombardia a Bosisio Parini, polo centrale dell´Istituto, hanno sede quattro unità operative che si prendono cura dei bambini e dei giovani in età evolutiva affetti da malattie neurologiche, disturbi cognitivi, deficit neuropsicologici, problemi di apprendimento e di linguaggio, disturbo da deficit di attenzione con iperattività, disturbi emozionali, disturbi del comportamento alimentare e psicosi infantili. Vengono accolti inoltre bambini e giovani che hanno subito un trauma cranico o una lesione cerebrale di altra causa acquisita in età postnatale e persone con disabilità motorie neurologiche ed ortopediche congenite ed acquisite in età pediatrica, ma che possono anche persistere in età adulta. Le unità operative sono dotate di una serie di Servizi alcuni dei quali riconosciuti come Centri di riferimento regionali (per l´Ipovisione dell´Età Evolutiva, per la Adhd, per le psicosi infantili, per l´epilessia). Nel Veneto, a Conegliano e Pieve di Soligo, sono dislocate due unità che si occupano delle gravi disabilità in età evolutiva e della riabilitazione delle turbe neuropsicologiche acquisite. Nel Centro Ausili di questo polo è presente l´unico Centro Mobilità dotato di simulatore di guida, due auto multiadattate per la valutazione delle abilità motorie e cognitive e per il ritorno alla guida. In Puglia, ad Ostuni, opera un polo scientifico a cui possono accedere bambini e giovani che necessitano di valutazioni diagnostiche e trattamenti riabilitativi nell´ambito della neurologia dello sviluppo, della riabilitazione funzionale e della psicopatologia dello sviluppo. Dal 2009 è riconosciuto Centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento delle paralisi cerebrali infantili e delle gravi cerebrolesioni in età evolutiva. Infine in Friuli-venezia Giulia, a San Vito al Tagliamento e Pasian di Prato, oltre che presso l´Azienda Ospedaliera di Udine, è attivo un polo scientifico che si occupa in particolare della diagnosi, della valutazione e della rieducazione degli esiti di patologie neuromotorie, neurovisive, cognitive congenite o acquisite dell´età evolutiva e giovane adulta. Sviluppa inoltre, in collaborazione con Move (Mobility Opportunities Via Education) Europe - Università di Wolverhampton (England), programmi didattici di educazione al movimento nei gravi disabili e ricerche clinico-sperimentali per verificare le indicazioni e l´efficacia in età evolutiva di tale programma di riabilitazione, per il quale è riconosciuto Centro di riferimento nazionale per l´Italia. Http: //www.Emedea.it - www.Lanostrafamiglia.it  
   
   
FVG: PROMUOVERE CULTURA DI PREVENZIONE E RESPONSABILITÀ  
 
Pordenone, 6 dicembre 2010 - Promuovere la cultura della prevenzione per meglio tutelare la salute del cittadino e per abbassare il costo della sanità; proseguire nella cultura della responsabilità che in questa regione consente di guardare con maggiore fiducia al futuro investendo in quei settori - quali sanità e sociale - che maggiormente ne hanno bisogno. Lo ha sostenuto l´assessore regionale alla Salute e politiche sociali, Vladimir Kosic, intervenendo il 2 dicembre nell´Auditorium della Regione a Pordenone all´incontro promosso dalla locale Associazione "Ictus". L´occasione è stata la presentazione del video "La Clessidra" predisposto dall´associazione stessa per "educare" la popolazione - hanno ricordato il presidente di "Ictus", Franco Luchini, e gli esperti intervenuti - a riconoscere i segni della malattia e quindi a consentire un soccorso tempestivo, basilare per scongiurare non solo la morte, ma anche conseguenze invalidanti per il paziente. Il video, in pratica uno spot pubblicitario, è stato realizzato dalla regista Clara Salgado sulla base di una sceneggiatura visionata da neurologi e internisti del Friuli Venezia Giulia. "La Regione - ha affermato Kosic - ringrazia l´associazione Ictus per aver saputo aggregare le istituzioni, il mondo dell´impresa, del sociale e della cultura, i familiari in questa impresa, dimostrando la validità del volontariato: che sa passare dalla protesta alla proposta, dalla progettualità condivisa al principio di responsabilità e di rigore". "In questa provincia - ha proseguito l´assessore - ho riscontrato che si può condividere un percorso che richiede l´attenzione del tempo e dell´intelligenza, in un settore dove integrazione, prevenzione, riabilitazione, cura sono alla base; un percorso che vede la Regione impegnata in una programmazione che non è uno spot ma garanzia di mantenimento di servizi esistenti e investimento in nuovi dando sempre risposte ai bisogni emergenti". Per Kosic, insomma, bisogna garantire non solo la lunghezza, ma la qualità della vita: "qui lo si fa guardando avanti, investendo nel nuovo ospedale, nelle tecnologie, nelle professionalità: l´organizzazione dell´area vasta consentirà di mettere in comune tali professionalità, avendo medici sempre più medici e meno impiegati". Da un lato la Regione è impegnata nel garantire più risorse per il sociale, dall´altro a investire nella sanità avendo sempre come metro "la centralità della persona e guardando all´ospedale, oltre l´ospedale e all´integrazione dei servizi e del territorio". All´incontro di "Ictus" hanno portato la loro adesione anche il vicesindaco di Pordenone, Renzo Mazzer, e il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani.  
   
   
A CIVIDALE MOSTRA DEI MAESTRI DEL PAESAGGIO  
 
Cividale, 6 dicembre 2010 - I capolavori di oltre 50 dei più importanti artisti contemporanei della nostra regione, che si sono cimentati nel genere pittorico del paesaggio, saranno sino alla fine del febbraio 2011 per la prima volta visibili al pubblico. La mostra dal titolo "Maestri del paesaggio. Protagonisti del Novecento in Friuli Venezia Giulia", oggi inaugurata nel Palazzo de Nordis a Cividale, che ha riaperto i battenti proprio in tale occasione, raccoglie infatti molte opere inedite di Marussig, Pellis, Modotto, Celiberti, Colò, Zigaina, Zuccheri, Lucatello, Pizzinato, Spacal, Music e di altri, provenienti da collezioni pubbliche e private. La rassegna, curata da Alessandro Fontanini e promossa dall´Associazione culturale "Amis di Cividat" in stretta collaborazione scientifica con la Sopraintendenza per i beni storici, artistici ed etno-antropologici del Friuli Venezia Giulia, è sostenuta dalla Regione, Provincia di Udine, dall´Azienda Speciale Villa Manin, dal Comune e dalla Banca di Cividale. L´assessore regionale Roberto Molinaro ha commentato l´evento culturale come "uno dei più importanti" dell´anno in regione sottolineandone il suo contenuto "unico" e la sinergia virtuosa messa in campo tra le istituzioni pubbliche ed i privati per la sua organizzazione. "La mostra ci dà la possibilità - ha affermato Molinaro -, di ripercorrere, attraverso la conoscenza del paesaggio, la storia del secolo passato del Friuli Venezia Giulia, che è fatta d´identità e sentimenti plurali sempre contraddistinti però da una grande sintonia che gli artisti hanno saputo cogliere". Il sindaco di Cividale Stefano Balloch ha ricordato all´inaugurazione come la manifestazione di fatto "rimargina la ferita" relativa alla pluriennale chiusura del Palazzo Nordis, sulla cui futura destinazione è ora necessario riflettere. Il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, ha sottolineato l´importanza di far conoscere le opere artistiche nei palazzi storici, i quali "devono essere ulteriormente valorizzati" ed il significato della ricaduta turistica sul territorio del progetto. Su tale aspetto ("attraverso l´arte si può sviluppare l´economia del territorio") si è soffermato anche il consigliere regionale Ugo De Mattia, che è stato il principale promotore dell´iniziativa. Nel suo intervento Enzo Cainero, ribadendo la decisione di aprire Villa Manin al territorio "che deve investire più risorse nella cultura", ha richiamato l´attenzione sull´impegno portato in tale occasione a termine dagli organizzatori di giovane età. Anche l´assessore provinciale Elena Lizzi ha messo in evidenza la passione e la tenacia di quest´ultimi e ha colto l´occasione per richiedere da parte di tutti "maggiore attenzione" nei confronti del settore del quale si occupa. Sono inoltre intervenuti all´incontro il presidente della Banca di Cividale Lorenzo Pelizzo, il curatore dell´esibizione ed a nome degli organizzatori, Domenico Davanzo. La mostra, corredata da un catalogo scientifico con saggi di Licio Damiani, Rossella Fagiani e Massimo Duca, è ad ingresso libero e visitabile di venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18. Dal 24 dicembre al 9 gennaio 2011 sarà invece (tranne il 25 dicembre ed il primo gennaio) aperta con lo stesso orario tutti i giorni.  
   
   
A MELFI IN MOSTRA LE OPERE DI UNDICI ARTISTI LUCANI  
 
Mjelfi, 6 dicembre 2010 - “Fino a qui tutto bene”, è infatti il titolo della nuova mostra dell’associazione potentina che dedica al cinema e al tema dell’odio nel cinema, un’esposizione nel museo civico Palazzo Donadoni di Melfi. Da sabato 4 dicembre a domenica 19 dicembre il museo sarà quindi lo scenario di questa nuova mostra, che in realtà è il secondo step (di cinque previsti) di “Arte nascosta”: Arte nascosta è un progetto della associazione Interzona e nasce con l´obbiettivo di dare la possibilità a giovani artisti lucani di poter mostare le proprie opere all´interno degli spazi istituzionali, musei e pinacoteche, di solito difficilmente accessibili per un giovane, raggiungendo così due importanti obbiettivi, dare una maggiore visibilità ad i tanti talenti della regione, e innovare la tradizione, che in questi spazi ha gia da tempo trovato un luogo di incontro con il pubblico. Motivo ispiratore di questa seconda rassegna (la prima era intitolata “Interzone di Lingue Diverse” ed era dedicata alla "musica"), è il cinema ed in particolar modo il film, da cui è tratta una citazione che dà il titolo alla mostra: “L´odio ” di Mathieu Kassovitz (1995).La pellicola, prende spunto dall´uccisione di un ragazzo delle banlieue parigine da parte della polizia e racconta con crudo realismo la situazione di disagio e solitudine vissuta da tre amici all´interno del loro bronx quotidiano. L’odio, quindi. Ma non solo e soltanto in chiave tragica e negativa. L’odio, nelle opere degli artisti lucani, dà vita ad ogni materiale ed unisce tutti in un’unica emozione dalla quale può scaturire anche qualcosa di migliore, di propositivo. Una sorta di messaggio di speranza che sottende tutta la mostra, di cui fa parte anche un corto. Ma non soltanto. Nell’esposizione, forte è anche la presenza di materiali riciclati che lavorati dalle mani di questi giovani nascono sotto nuove forme. Compensato, ante di armadio, giornali, carta e prese elettriche sono le materie prime di un nuovo modo di fare arte, ma sono anche i materiali che compongono le didascalie delle opere in mostra. A fare parte di questa seconda collettiva (che questa estate aveva toccato, dopo Potenza, anche Avigliano e Barile) che è stata realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Melfi e dell´assessore della Provincia di Potenza, undici artisti: Francesco Petrantuono Annalisa Ascoli, Carlo Battista, Melania Castelluccio, Alfredo Chiarappa, Maria Grazia Faranda, Davide Laviano, Salvatore Laviero, Vittorio Micocci, Antonio Passavanti, Amalia Riviezzi, Alessandra Santoro.  
   
   
TORINO: INAUGURAZIONE DELL´ANNO SPORTIVO DEL CUS E DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE DISABILI  
 
Torino, 6 dicembre 2010 - “Lo sport è un’eccellenza di questa regione - lo ha dichiarato stamattina l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo il 2 dicemrbe a Torino all’inaugurazione dell’Anno Sportivo del Cus – Il Cus ne è uno degli esempi più importanti, una realtà preziosa alla quale la Regione non farà mancare il proprio sostegno - ha aggiunto Cirio – sia sui progetti che portiamo avanti insieme già da anni, come il progetto sci per le scuole e il progetto Agon per attrarre negli atenei piemontesi le promesse dello sport internazionale, sia sui grandi eventi come il Meeting Internazionale Primo Nebiolo e i Campionati Nazionali Universitari del 2011, uno degli eventi sportivi più importanti nel calendario dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia. Sport di grande livello agonistico, ma anche sport di base e per tutti – ha continuato Cirio, che questa mattina ha preso parte anche al momento di sensibilizzazione dedicato alle scuole organizzato dalla Consulta per le Persone in Difficoltà, in occasione della Giornata Internazionale per le Persone Disabili. Momento principale della manifestazione, a cui hanno preso parte oltre tremila bambini delle scuole piemontesi, la partita tra la squadra A1 di Basket in carrozzina e una formazione composta da politici locali, tra cui l’assessore Cirio – Stare seduto per più di un’ora su una carrozzina è stata un’esperienza molto forte e importante. Lo sport per tutti è un valore da tutelare e da promuovere ad ogni livello, perché ogni euro investito oggi sull’attività motoria lo risparmieremo in futuro su fronte sociale dell’integrazione, ma anche della salute e del benessere psicofisico di ognuno di noi”.  
   
   
SPORT IN SICILIA: PRONTI BANDI FONDI UE IMPIANTISTICA E PROMOZIONE  
 
Palermo, 6 dicembre 2010 - "Entro fine mese promulgheremo due bandi della programmazione comunitaria Po Fesr 2007-2013 riguardanti le linee di intervento destinate alla promozione dello sport siciliano". Lo ha annunciato l´assessore al Turismo e Sport della Regione siciliana, Daniele Tranchida, il 3 dicembre al Iv forum organizzato dal Coni. "Con il primo bando, di circa 47 milioni di euro, concernente le infrastrutture sportive,- ha dichiarato Tranchida - destineremo il 70-80 per cento della somma al completamento, alla messa in sicurezza e alla ristrutturazione di impianti esistenti attualmente non agibili in tutta la Regione. Si tratta di una priorita´: troppe strutture infatti sono abbandonate e inutilizzate, e dobbiamo ridare loro vita. Con il restante 20-30 per cento costruiremo nuovi impianti, ove necessari". "Il secondo bando, sulla scia delle legge regionale n. 18 del 1986, e´ a sostegno delle societa´ sportive dilettantistiche e quelle professionistiche partecipanti a campionati nazionali e le finanzia con circa due milioni di euro in questa prima fase - ha concluso Tranchida - per la promozione turistica che effettueranno nei mesi non estivi". Queste somme sono incrementabili grazie al 30 per cento destinato alla premialita´ virtuale e ad altre linee di intervento che potrebbero confluire. Tranchida ha poi illustrato alcuni dei grandi eventi sportivi, cui la Sicilia sara´ protagonista nel 2011, che hanno il sostegno dell´assessorato. "Avremo i mondiali di scherma maschili e femminili, previsti per settembre a Catania, un Open di golf che si terra´ nei quattro maggiori impianti presenti sull´isola, i campionati italiani di Beach volley a Giardini Naxos, le regate di catamarani ´extreme 40´ sul mare del trapanese, i ´Giochi delle isole´, mini olimpiade tra gli arcipelaghi del mondo organizzata dal Coni Sicilia, previsti per maggio, il Trofeo Sicilia, sempre con il Coni, e una tappa, il 15 maggio, del Giro d´Italia, insieme ad altri eventi collaterali di ciclismo. Saranno importanti occasioni - ha concluso l´assessore - di livello internazionale, per la promozione della nostra isola".  
   
   
SPORT E DISABILI,PROGETTO LOMBARDO PER PROMUOVERE PRATICA ´SPORTIVAMENTE PARALIMPICI´:SARANNO COINVOLTE ANCHE LE SCUOLE RIZZI: AVVICINIAMO I DIVERSAMENTE ABILI ALL´ATTIVITA´ FISICA  
 
 Milano, 6 dicembre 2010 - Un nuovo progetto per ampliare l´offerta delle attività sportive in Lombardia e incrementare la partecipazione dei giovani diversamente abili a tali attività favorendone l´inclusione sociale. E´ l´obiettivo del programma sperimentale del Cip (Comitato Italiano Paralimpico), finanziato da Regione Lombardia (Assessorato allo Sport e Giovani). Il piano ´Sportivamente.paralimpici!´ - varato dalla Giunta lombarda, su proposta dell´assessore allo Sport e Giovani, Monica Rizzi - presenta come elemento centrale e di grande novità il coinvolgimento del mondo scolastico. Il progetto prenderà il via nei prossimi mesi con un´indagine conoscitiva a campione sull´intero territorio lombardo: con l´ausilio degli enti presenti sul territorio, saranno analizzati e monitorati i dati relativi alla pratica sportiva da parte degli studenti diversamente abili. Ai successivi momenti informativi, formativi e di coinvolgimento dei docenti di educazione fisica e sostegno farà poi seguito una serie di iniziative volte alla promozione della pratica sportiva, con la previsione di un evento finale che coinvolgerà i ragazzi. "In Lombardia, secondo le ultime stime, ci sono circa 500.000 persone diversamente abili - spiega Monica Rizzi - di questi solo l´1 per cento pratica sport. Il nostro obiettivo è, almeno, quello di raddoppiare, nei prossimi cinque anni, la pratica sportiva da parte di questi ragazzi. Crediamo fortemente nell´integrazione fra ragazzi normodotati e ragazzi diversamente abili e siamo certi che, grazie allo sport, sia possibile superare le differenze". "Proprio domani - sottolinea l´assessore - ricorre la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. La nostra iniziativa bene si colloca nel quadro generale di questa giornata, che ha lo scopo di promuovere la diffusione dei temi legati alla disabilità e di sensibilizzare l´opinione pubblica ai concetti di dignità, diritti, benessere e inclusione delle persone diversamente abili". Il progetto si articola in quattro fasi: Ricerca - Verranno raccolti i dati sulla pratica sportiva effettuata da parte degli studenti disabili, in modo da avere una reale fotografia sulla situazione scolastica regionale. Saranno coinvolte 36 scuole, individuate a campione (3 istituti di primo grado a provincia). Il campione riguarda una popolazione scolastica di circa 36.000 studenti (di cui 1.000 con disabilità). Informazione - Per la presentazione e realizzazione del progetto saranno coinvolte le Amministrazioni provinciali e alcuni Enti istituzionali (Ufficio Scolastico Regionale, Coni Lombardia, comitati regionali e provinciali e Federazioni sportive). A seguito della prima fase preparatoria verranno coinvolte direttamente le scuole selezionate. Aggiornamento - A circa 150 docenti di educazione fisica, delle scuole aderenti al progetto, verrà offerta la possibilità di seguire un corso di aggiornamento della durata di un giorno. Formatori del Cip e docenti universitari presenteranno le linee essenziali dell´attività motoria e sportiva adattata alle diverse disabilità degli studenti. Promozione Pratica Sportiva - Le scuole che aderiranno al progetto avranno quindi il compito di favorire la partecipazione degli studenti alle manifestazioni sportive studentesche coadiuvati dal Cip. Alla fine del progetto è previsto un evento sportivo regionale rivolto agli alunni appartenenti alle fasce deboli della popolazione scolastica. "La pratica dello sport - ha concluso Monica Rizzi - è un momento importante nella formazione della persona. Se a effettuarla è poi un bambino diversamente abile, questa diventa un mezzo essenziale per la sua crescita psico-fisica e per lo sviluppo delle sue relazioni interpersonali. Sono convinta che l´inserimento di questa proposta sportiva nel contesto scolastico porterà con sé un importante valore aggiunto, costituendo un elemento educativo di grande impatto e di sicura efficacia nell´ottica dello sviluppo di una società futura, dove l´inclusione sociale possa essere finalmente una realtà a trecentosessanta gradi".