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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Ottobre 2013
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO, ASSESSORE LIGURIA INCONTRA DELEGAZIONE SENEGAL  
 
Genova, 7 Ottobre 2013 - Lotta contro le mutilazioni genitali femminili, sviluppo di aziende agricole, miglioramento della salute materno-infantile, partecipazione delle donne alla vita pubblica. Sono questi alcuni dei temi al centro dell´incontro di giovedì 3 ottobre pomeriggio tra l´assessore al welfare della Regione Liguria, Lorena Rambaudi e una delegazione senegalese, in visita a Genova, con a capo Ousmane Ka e il vicesindaco di Dakar Moussa Sy. Un gruppo di lavoro a cui partecipa anche l´Università di Genova nell´ambito della cooperazione allo sviluppo per favorire azioni concrete di aiuto, anche attraverso le associazioni di senegalesi in Liguria e con la collaborazione del Consolato onorario del Senegal.  
   
   
SALUTE, RISULTATI PNE: BUONE LE PERFORMANCE IN LIGURIA. ESAME DEGLI ESITI FONDAMENTALE PER INTEGRARE I COSTI STANDARD  
 
Genova, 7 Ottobre 2013. "Sono buone le performance della sanità ligure, ci collochiamo nella fascia mediana con notevoli miglioramenti in alcuni settori e aree dove è opportuno intervenire. A questo punto sarà fondamentale che l´esame degli esiti sanitari delle singole regioni vada ad integrare i costi standard della sanità anche con elementi qualitativi". Lo dice l´assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, commentando il Programma nazionale di valutazione degli esiti (Pne) dei ricoveri ospedalieri curato nel 2012 dagli esperti dell´Agenas. Si tratta dell´analisi statistica delle Sdo, le schede di dimissione ospedaliera che riportano i dati salienti dei ricoveri, le tecniche chirurgiche adottate, i tempi di attesa per l´intervento, i tempi di degenza, la percentuale dei decessi a seguito di determinati interventi. Ammontano a 22 le strutture sanitarie liguri valutate dal Pne, di queste 2 sono private accreditate l´Istituto cardiovascolare di Camogli e Villa Azzurra di Rapallo. "La nostra regione è molto migliorata nella cardiochirurgia – spiega l´assessore alla salute, Claudio Montaldo – in quanto si è registrata una riduzione della mortalità post-chirurgica rispetto al 2011, dove l´ospedale San Martino, unico centro ligure pubblico che effettua la prestazione, nella mortalità a 30 giorni di bypass aortocoronarico passa dal valore di 5,5 del 2011 al 2,5 del 2012 e nella mortalità a 30 giorni per gli interventi di valuvuloplastica passa dal valore di 7,1 del 2011 al 2,15 del 2012". Buoni risultati anche nella diffusione dell´angioplastica entro le 48 ore, il tasso della Liguria è infatti di 43,82%. Nel caso della mortalità a 30 giorni dal ricovero per scompenso cardiaco la Liguria ha un rischio dell´11,59%, un valore medio-alto, simile all´Emilia Romagna, ma più alto di due punti rispetto a regioni di riferimento come la Toscana e la Lombardia. A questo proposito diversi ospedali liguri si trovano in "zona rossa" per la mortalità post ricovero e per le riammissioni a 30 giorni. "Dobbiamo indagare – ha aggiunto l´assessore Montaldo – per capire da cosa dipendono i valori troppo alti di rischio, anche la qualità di compilazione delle schede di dimissione potrebbe avere un peso, oltre, naturalmente, al quadro patologico del paziente scompensato che, se non documentato attentamente, provoca un peggioramento dell´indicatore". Un netto miglioramento si registra rispetto al 2011 nell´indicatore frattura del femore, dove 4 ospedali liguri dalla zona rossa sono rientrati nella zona media. Qui sono ottimi i tempi di attesa, anche se permane una difficoltà generale a intervenire entro 2 giorni sugli ultra65enni. Per quanto riguarda gli indicatori sugli interventi di tumore gli ospedali liguri si posizionano nella media , con una criticità solo nel colon, risolta all´ospedale della Spezia che nel 2012 è rientrata nella media, ma che resta negli ospedali di Savona e di Sanremo che registrano valori rossi. Alti valori di rischio anche per l´intervento chirurgico per tumore della prostata con riammissione a 30 giorni in tre strutture liguri su 4. "Si tratta di dati – spiega Montaldo – che richiedono un immediato approfondimento per comprendere se si deve intervenire a livello clinico o se il problema risiede in una diversa gestione delle schede di dimissione". Criticità si riscontrano anche nell´area cerebrovascolare, per quanto riguarda la mortalità da ictus, negli ospedali di Pietra Ligure e La Spezia. Mentre rimane alta la tendenza in Liguria a fare ricorso al parto cesareo, risulta invece buona la performance relativa alla riammissione e alle complicanze. Buone anche le performance dell´ospedalizzazione per quanto riguarda ipertensione e diabete, ma rimangono criticità per la gestione della bronco pneumopatia cronica, lo scompenso cardiaco e l´angina. "A questo punto – conclude Montaldo – stiamo preparando un incontro con gli operatori per esaminare i risultati conseguiti sulla base del programma nazionale esiti che confronteremo con il lavoro svolto dall´agenzia regionale della sanità congiuntamente con la Scuola di S. Anna. In questo incontro presenteremo un piano di azioni e di obiettivi assegnati alle singole Asl e discipline per migliorare le attività". "L´esame degli esiti – conclude Montaldo – sarà un elemento di integrazione fondamentale per l´attuazione dei costi standard. Perché è importante esaminare i risultati delle singole regioni non solo sulla base di una valutazione economica, ma anche qualitativa".  
   
   
TRENTO: MEDICI SPECIALISTI AMBULATORIALI: MODIFICATO L´ACCORDO  
 
Trento, 7 ottobre 2013 - Modificata la procedura vigente per la trasformazione degli incarichi degli specialisti e dei professionisti ambulatoriali da tempo determinato a tempo indeterminato. Questa e altre novità sono contenute nell´Accordo approvato oggi dalla Giunta e sottoscritto il 1° ottobre 2013 fra la Provincia autonoma di Trento e le Organizzazioni sindacali di categoria, che cambia il precedente accordo del 2006. Attualmente nell´Azienda sanitaria operano 77 specialisti e professionisti a tempo indeterminato e 45 a tempo determinato, i quali potenzialmente potranno beneficiare dei nuovi criteri. L´accordo riguarda i medici specialisti interni ed altre professionalità ambulatoriali (biologi, chimici e psicologi). La modifica degli incarichi da tempo determinato a tempo indeterminato dà attuazione alle disposizioni previste dall´Accordo collettivo nazionale del 2009, che prevede che le aziende sanitarie, valutate la programmazione dell´attività specialistica e il permanere delle esigenze di programmazione, decorsi 12 mesi dal conferimento, possano procedere alla trasformazione degli incarichi conferiti a tempo determinato. Si è quindi disciplinato, a livello provinciale, una procedura "ordinaria" per prevedere che l´Azienda sanitaria adotti periodicamente un piano delle esigenze di attività specialistica a tempo indeterminato, sulla base del quale potrà procedere alla trasformazione degli incarichi degli specialisti e dei professionisti con un´anzianità di almeno 12 mesi di incarico, che non abbiano avuto sanzioni disciplinari e previa valutazione positiva del direttore di Distretto. Il piano sarà adottato in prima applicazione dall´Azienda provinciale per i Servizi sanitari entro il 31 dicembre 2013. Altre novità contenute nell´Accordo riguardano la modifica delle procedure per l´assegnazione degli obiettivi annuali per gli specialisti, al fine di renderla più funzionale: gli obiettivi saranno assegnati entro il mese di novembre dell´anno precedente, anziché a febbraio. Infine viene riconosciuta agli specialisti la possibilità di partecipare ad eventi formativi anche non accreditati, riguardanti l´attività professionale, fermo restando l´assolvimento del debito formativo annuale.  
   
   
PUGLIA, INDAGINE” ESITI":QUALITÀ SISTEMA SANITARIO REGIONALE IN MEDIA NAZIONALE  
 
Bari, 7 ottobre 2013 - L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha diffuso la seguente nota sulle notizie di stampa riguardo i risultati del programma nazionale “Esiti”. “Esiti – spiega la Gentile – è un importante strumento di valutazione a supporto della programmazione sanitaria per il miglioramento dell’efficacia e dell’equità nel servizio sanitario nazionale. Pertanto la questione non può essere ridotta a una classifica del tipo “hit parade”: nonostante i problemi storici di riparto del fondo nazionale sanitario che penalizzano la Puglia e nonostante il piano di rientro, la Puglia nel complesso del suo sistema regionale è alla pari con Emilia-romagna e Toscana per i migliori risultati di mortalità nel trattamento dell’infarto miocardico acuto. Non è solo quindi il risultato sfavorevole di una o poche strutture che può definire la qualità di un sistema. I problemi sono troppo seri per essere ridotti alla stregua di classifiche calcistiche o da festival: anche la Toscana, per la mortalità a 30 giorni per infarto ha un dato negativo del 24,1% in un caso (ospedale Val Di Chiana). Rispetto alla mortalità ad un anno – sempre per infarto e solo per fare un esempio – ci sono tre strutture toscane ampiamente fuori media (S. Giuseppe, Valdarno e Piombino) rispetto alle due pugliesi (F.fontana e Galatina). Ma quasi nessuno ha messo in luce ad esempio i risultati del Policlinico di Bari che migliora in maniera impressionante i trattamenti per i femori rotti tra il 2007 e il 2012. O del Ss. Annunziata di Taranto che che passa dal 4% di femori trattati in 48 ore nel 2007 al 71% del 2012”. “Dunque – prosegue - la valenza di "Esiti” va presa nel complesso e non per singoli ospedali, o peggio, reparti. L’indagine dà indicazioni preziose sui margini di intervento che una buona programmazione deve saper incorporare ed è con questo spirito che la interpreteremo, valorizzando i risultati positivi e analizzando le criticità”. “Ricordo inoltre che nello scorso aprile la Giunta ha adottato una delibera per determinare gli obiettivi gestionali annuali attribuiti ai Direttori generali ai fini dell’erogazione del trattamento economico di risultato, agganciati ad indicatori di performance e di esito, come ad esempio la riduzione della percentuale di parti con taglio cesareo e l’incremento della percentuale di interventi per la riduzione della frattura di femore entro le 48 ore”.  
   
   
SANITA’ VENETA: DEFINITIVAMENTE PROMOSSI CONTI 2011 AL MEF. ZAIA, “ECCELLENZA GESTIONALE SENZA IRPEF AGGIUNTIVA”  
 
Venezia, 7 ottobre 2013 - Il Veneto è risultato “adempiente” al tavolo tecnico nazionale di verifica degli adempimenti regionali in materia di bilancio sanitario dell’anno 2011 per le Regioni senza piano di rientro (Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata e, appunto, Veneto). Ne dà notizia, con soddisfazione, il presidente della Regione Luca Zaia. “E’ una promozione a tutto tondo – commenta – che, riferendosi al bilancio 2011, dimostra come questa Giunta abbia saputo lavorare da subito alla tenuta dei conti senza intaccare la qualità delle cure erogate, come dimostrano le promozioni ottenute dal Ministero della salute in materia di erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza-lea”. “Non appena il tavolo politico prenderà atto della chiusura dell’istruttoria tecnica – aggiunge Zaia – verranno anche sbloccate le quote premiali riservate alle Regioni virtuose, che per noi significano circa 200 milioni in più da utilizzare per curare ancor meglio i veneti”. “Questo risultato – evidenzia Zaia – arriva poi nell’unica Regione senza Irpef aggiuntiva sulla sanità, e ciò è motivo di grande orgoglio, oltreché dimostrazione di come sia possibile far quadrare i conti della sanità offrendo assistenza di qualità. E’ ciò a cui tutti dovrebbero puntare applicando, come il Veneto, i costi standard. Se ci riusciamo noi non vedo perché non possano farcela anche gli altri”.  
   
   
SALUTE MENTALE FEMMINILE: IL 10 OTTOBRE PRIMO ‘H-OPEN DAY’ ITALIANO  
 
Milano, 7 Ottobre 2013. O.n.da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, insieme alla Società Italiana di Psichiatria (Sip), promuove il 10 Ottobre, giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale sulla salute mentale, la prima edizione dell’iniziativa “Ospedali a Porte Aperte”, rivolta alle donne che soffrono di disturbi psichici, neurologici e del comportamento. Durante la giornata del 10 Ottobre, in oltre 70 ospedali aderenti al progetto, gran parte dei quali appartenenti al Network Bollini Rosa, sarà possibile sottoporsi a visite ed esami gratuiti o ricevere materiale informativo. Obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare la popolazione nei confronti di un tema, come quello dei disturbi mentali femminili, che rappresenta uno dei più gravi problemi di salute pubblica. “L´h-open day sulla salute mentale al femminile – spiega Francesca Merzagora, Presidente di O.n.da - è un´iniziativa già sperimentata per altre patologie, in cui gli ospedali del Network Bollini Rosa, che vi aderiscono, mettono gratuitamente a disposizione della popolazione servizi per consentire alle donne, ma non solo, di sentirsi maggiormente accolte e di poter esprimere un disagio in condizioni più favorevoli. Il progetto comprende oltre 70 ospedali in rete, presenti in tutta Italia, con l´obiettivo di avvicinare alle cure le persone e i loro familiari e garantire trattamenti con riconosciute evidenze scientifiche. Un´iniziativa per aumentare gli sforzi di prevenzione durante i cicli vitali della donna in cui il disagio psichico è più forte, come nel periodo perinatale. Un progetto promosso a livello regionale e accolto favorevolmente dalle donne e dai loro familiari, nonché dagli stessi ospedali, premiati per la loro attenzione speciale nei confronti dell’universo femminile. Per la prima volta –sottolinea Francesca Merzagora - un pool di aziende che si occupano di salute mentale (Lundbeck, Roche, Pfizer, I.f.b. Stroder, Servier Italia, Meda, Otsuka, Shire, Janssen, Lilly e Neopharmed Gentili) si uniscono in un’iniziativa di sensibilizzazione e avvicinamento della popolazione alle cure.” A conclusione dell’iniziativa, si terrà Giovedì 10 Ottobre, a Milano il convegno pubblico “Le donne e la salute mentale” (Ore 11.00, Sala Ricci - Fondazione culturale San Fedele, Piazza San Fedele). Tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://www.bollinirosa.it/ telefonando allo 02/29015286 o scrivendo una email a openday@ondaosservatorio.It  
   
   
ZAIA SU CLASSIFICA OSPEDALI: “DATI AGENAS DIMOSTRANO CHE DA NOI E’ REALTA’ LA QUALITA’ DIFFUSA SULLE STRUTTURE E SUL TERRITORIO”  
 
Venezia, 7 ottobre 2013 - “I dati Agenas pubblicati oggi da Repubblica , se letti analiticamente, confermano il Veneto ai vertici della sanità nazionale, con una caratteristica che ci inorgoglisce: siamo tra i migliori in assoluto in quanto a qualità diffusa su tutto il territorio e su tutte le strutture ospedaliere. Esattamente ciò a cui abbiamo puntato sin da inizio legislatura e a cui si rivolge il nuovo Piano Sociosanitario”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando la classifica degli ospedali italiani pubblicata il 3 ottobre su dati dell’Agenzia Sanitaria Nazionale riferiti all’anno 2012. “Valutando il dato più significativo – aggiunge Zaia – e cioè le strutture poste nella media e sopra la media, la collocazione del Veneto è sul podio con Toscana e Friuli. Viene così riconosciuta la nostra politica di supporto alla qualità medio-alta e soprattutto diffusa, tipica del modello veneto e ottenuta essendo l’unica Regione d’Italia a non applicare l’Irpef aggiuntiva per la sanità ai cittadini. Non mettiamo loro le mani in tasca e cerchiamo di assisterli sempre al meglio”. “Piuttosto – prosegue Zaia - deve far riflettere la situazione disastrosa di una serie di ospedali collocati in quelle Regioni dove il buco della sanità è vertiginoso. Vuol dire che spendere di più non significa curare meglio, ma sprecare soldi che sono della gente. Credo che ormai tutti abbiano ogni elemento conoscitivo e statistico per essere d’accordo con quanto sostengo da sempre: è irrinunciabile, indispensabile, vitale, introdurre nella sanità italiana i costi standard in modo che ogni prestazione costi la stessa cifra ovunque, e chi non ce la fa deve far leva sulla fiscalità locale, rendendone conto ai propri amministrati”. “Così deve essere – aggiunge Zaia – così ha diritto di pretendere che sia un Veneto che regala allo stato 18 miliardi di tasse l’anno, che ha bloccati in tesoreria 1,3 miliardi di soldi dei cittadini a causa del Patto di Stabilità, ma ha dovuto contrarre un mutuo oneroso con uno Stato-banchiere per poter pagare i debiti verso i fornitori della sanità”. “Il successo che ci viene decretato dall’Agenas – conclude Zaia – va diviso con tutti i lavoratori della sanità veneta, che ringrazio uno ad uno, perché affrontano quotidianamente la loro professione come una missione, andando sempre più spesso aldilà dei meri aspetti contrattuali”.  
   
   
MEDICINA: LA POPOLAZIONE EUROPEA INVECCHIA, CRESCE L’IMPORTANZA DEL RUOLO DEL GERIATRA  
 
Venezia, 3 ottobre 2013 - La medicina geriatrica si è sviluppata di pari passo con l’aumentare dell’aspettativa di vita della popolazione europea negli ultimi 50 anni e va incontro alle sfide che pone l’assistenza sanitaria alla terza età. Questa specializzazione, che attinge dalla gerontologia (la scienza dell’invecchiamento), dalla medicina interna e dalla riabilitazione, è finalmente riconosciuta come un valido strumento per assistere in maniera adeguata, comprensiva, interdisciplinare e produttiva la popolazione anziana che, in proporzione, rappresenta il gruppo più bisognoso di assistenza sanitaria in tutti gli stati europei. “Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, la popolazione europea sopra i 60 anni era di 75 milioni nel 1950, è di circa 166 milioni ora e sarà di quasi 242 milioni nel 2050” ha detto il 3 ottobre alla conferenza di apertura del 9^ congresso della European Union Geriatric Medicine Society (Eugms), svolassi a Venezia dal 2 al 4 ottobre, la Prof. Stefania Maggi, Presidente del congresso. Il Rapporto 2012 sull’invecchiamento della popolazione, recentemente reso pubblico dalle Nazioni Unite, mostra che gli europei ultrasessantenni raggiungono il 22%, il doppio della percentuale che si riscontra nel resto del mondo; 1 su 5, oltre 33 milioni di persone, ha più di 80 anni e le Nazioni Unite stimano una crescita degli ultraottantenni fino a 68 milioni entro il 2050. “Se si considera che, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), 30 milioni degli over 60 sono economicamente attivi e che 3 su 4 vivono da soli o col coniuge, è chiaro che ci sia bisogno di un impegno da parte dell’Europa per sostenere e promuovere il concetto di assistenza sanitaria specializzata per gli anziani” continua Maggi. La medicina geriatrica è la specialità che si occupa dei problemi di salute acuti, cronici e riabilitativi nella popolazione anziana. “Le capacità specifiche del geriatra includono una conoscenza a tutto tondo dei problemi e della gestione degli anziani, ed esperienza sulle manifestazioni cliniche, tanto specifiche quanto atipiche, e sulle comorbidità” spiega il Prof. Jean-pierre Michel, Presidente Eugms. “L’eugms promuove l’interazione e la cooperazione tra geriatri, altri specialisti, medici di medicina generale, infermieri e paramedici per poter curare al meglio i pazienti anziani. Il paziente geriatrico necessita assolutamente di un approccio multidisciplinare”, continua. “Il congresso Eugms 2013 si focalizza sul miglioramento dei risultati ottenuti dalle cure in medicina geriatrica - aggiunge Maggi. Risultati ottenuti con interventi, farmaci o applicando nuove tecnologie come la Tavi, l’impianto di valvola aortica per via transcatetere, una procedura mininvasiva introdotta nel 2002 dal Prof. Alain Cribier per curare i pazienti con stenosi aortica grave e sintomatica, inoperabili o ad alto rischio per la tradizionale operazione a cuore aperto. Proprio la Tavi, può essere considerato il paradigma dell’approccio multidisciplinare al paziente geriatrico” conclude. “Nella stenosi aortica, la calcificazione impedisce alla valvola aortica di aprirsi completamente e ostruisce il flusso di sangue dal cuore al resto del corpo. Questo disturbo è piuttosto comune; si stima infatti che il 4,6% dei settantacinquenni soffra di stenosi aortica grave, percentuale che arriva all’8% nelle persone di 85 anni e oltre. Data la crescente percentuale di individui anziani sulla popolazione totale, la stenosi aortica pesa significativamente sui costi dell’assistenza sanitaria”, dichiara il Prof. Andrea Ungar, Coordinatore del gruppo di lavoro sulla Tavi dell’Eugms. “Per la stenosi aortica non sono disponibili farmaci, ma sono riconosciute la sicurezza e l’efficacia dell’intervento chirurgico di sostituzione di valvola aortica a cuore aperto, indicato come cura di elezione per la stenosi aortica grave e sintomatica dalle linee guida dell’American College of Cardiology, dell’American Heart Association e della Società Europea di Cardiologia”, continua il Prof. Ungar. Nonostante questo, molti pazienti con stenosi aortica grave, soprattutto a causa di comorbidità legate all’età, non sono candidabili alla sostituzione chirurgica. Questi pazienti richiedono un’alternativa, una procedura meno invasiva, per evitare i rischi che derivano dall’intervento chirurgico tradizionale. La Tavi è l’alternativa all’intervento a cuore aperto per coloro che sono inoperabili o ad alto rischio operatorio. “Devo confessare che forse il giorno più importante della mia vita professionale è stato il 16 aprile 2002. Quel giorno ho impiantato per la prima volta una valvola aortica con procedura transcatetere in un uomo di 57 anni che certamente non sarebbe vissuto a lungo”, ricorda il Prof. Alain Cribier. “Forse a causa della sua innovatività la Tavi è stata molto criticata all’inizio, ma oggi circa 80.000 persone hanno una valvola aortica transcatetere e la procedura è adottata da più di 500 centri nel mondo. La Tavi è stata validata da numerosi trial clinici e la sua sicurezza ed efficacia sono ampiamente dimostrate, con poche controindicazioni.” “La Tavi è effettuata da un team multidisciplinare detto ‘Heart team’, composto da chirurghi, cardiologi interventisti, anestesisti e specialisti di imaging adeguatamente formati. A causa del profilo dei pazienti con stenosi aortica, che spesso presentano comorbidità come fragilità, malnutrizione e disabilità legate all’età, sarebbe caldamente raccomandato anche il coinvolgimento di un geriatra nel processo decisionale”, dice il Prof. Cribier. Per capire il coinvolgimento dei geriatri nella gestione dei pazienti con stenosi aortica e la loro esperienza con la procedura Tavi, Eugms ha invitato i suoi membri a partecipare ad un questionario online, i cui risultati vengono presentati al 9^ Congresso Eugms. “In estrema sintesi, il sondaggio ha mostrato che c’è un forte potenziale per un maggiore coinvolgimento dei geriatri nella gestione dei pazienti con stenosi aortica grave e sintomatica. Anche se i geriatri in genere hanno una conoscenza limitata della stenosi aortica, il loro parere è preziosissimo per informare il team riguardo alla prognosi e allo stato di rischio dei pazienti fragili o più anziani”, aggiunge il Dr. Ungar. In base a questo sondaggio, Eugms raccomanda il coinvolgimento del geriatra fin dall’inizio del processo di gestione del paziente anziano con stenosi aortica; il geriatra dovrebbe essere integrato nell’Heart Team ed avere un ruolo sostanziale nel processo decisionale, in particolare per la riabilitazione e le cure a lungo termine”, conclude il Prof. Michel.  
   
   
ICTUS ISCHEMICO ACUTO: RECEPITA ANCHE IN ITALIA L’APPROVAZIONE DELL’AMPLIAMENTO DELLA FINESTRA DI TRATTAMENTO A 4 ORE E MEZZA PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALTEPLASE  
 
Milano, 7 ottobre 2013 - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, anche l’Italia, come la maggior parte dei Paesi Europei, ha recepito l’approvazione dell’estensione della finestra di trattamento con alteplase, rt-Pa nei casi di ictus ischemico acuto, entro 4,5 ore dall’insorgenza dei sintomi ischemici e dopo aver escluso la diagnosi di emorragia intracranica. Come dimostrato dagli studi clinici condotti verso placebo, l’ampliamento della finestra di trattamento con alteplase da 3 a 4,5 ore dall’insorgenza della sintomatologia ischemica consente di ridurre ulteriormente del 30% la possibilità di presentare disabilità residua derivante dal danno ischemico. Alteplase è indicato per il trattamento fibrinolitico dell’ictus ischemico acuto, ovvero per la dissoluzione del coagulo che ha ostruito un’arteria, così da favorire il ripristino del normale flusso sanguigno e prevenire o limitare i danni ischemici al tessuto cerebrale. Per ottenere i massimi benefici possibili, il trattamento deve essere iniziato quanto più tempestivamente possibile dall’insorgenza della sintomatologia. “La raccomandazione in base alla quale il trattamento trombolitico dovrebbe essere iniziato prima possibile dall’esordio dei sintomi di ictus è di vitale importanza – ha affermato il Prof. Danilo Toni, Direttore Unità di Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I Roma – L’estensione della finestra temporale permette un incremento considerevole dei pazienti eleggibili per ricevere un trattamento trombolitico efficace e sicuro. Contemporaneamente, però, devono proseguire gli sforzi organizzativi per incrementare il numero dei centri idonei alla somministrazione di alteplase e, quindi, il numero di pazienti trattati. In Italia, ogni anno, viene trattato circa il 20% dei pazienti potenzialmente eleggibili al trattamento trombolitico e, pur riscontrandosi un trend in crescita rispetto agli anni passati, è evidente che siamo ancora lontani dal poter dire che la domanda di cura dei cittadini colpiti da ictus è adeguatamente soddisfatta. C’è ancora molto lavoro da fare, contingenze storico-economiche permettendo, ma è chiaro che la strada è tracciata e che possiamo senz’altro affermare che la trombolisi con alteplase ha in pochi anni rivoluzionato l’attitudine dei clinici di fronte all’ictus cerebrale, facendoli passare da un sostanziale nichilismo alla consapevolezza di disporre finalmente di un’arma potente per combattere contro una malattia così socialmente devastante”. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno nel mondo 5,7 milioni di persone muoiono per ictus.1 Fra coloro che sopravvivono, il 40% ha disabilità di grado da moderato a grave e il 10% necessità di cure ospedaliere.2  
   
   
SANITÀ: RICERCA AGENAS CONFERMA QUALITÀ SISTEMA SANITARIO UMBRO, MA OCCORRE CONTINUARE A LAVORARE PER MANTENERE ALTO IL LIVELLO  
 
Perugia, 7 ottobre 2013 - Anche per il 2012 la ricerca dell´Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari delle Regioni) conferma la buona qualità del servizio sanitario regionale, che vede due ospedali umbri (Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e Ospedale dell´Alto Chiascio di Branca) tra i primi dieci migliori ospedali in Italia. "Se anche per questo anno - ha dichiarato l´assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni - la ricerca effettuata dall´Agenas riconosce al nostro sistema sanitario un buon livello qualitativo, collocando due dei nostri presidi ospedalieri tra i migliori dieci in tutta Italia, ciò rappresenta la conferma del buon lavoro che stiamo facendo. Voglio sottolineare il fatto che se questo risultato è stato ottenuto, se in Umbria qualità, efficienza ed appropriatezza della sanità sono un dato di fatto, è perché qui si è realizzato un grande lavoro di squadra, che ha visto insieme i diversi livelli di governo, i professionisti e gli operatori della sanità e gli stessi cittadini". "Ovviamente siamo pienamente consapevoli che occorre ancora continuare a lavorare per mantenere alto il livello qualitativo della sanità in Umbria, per rispondere con adeguatezza ed appropriatezza alla domanda di salute dei cittadini, e operare affinché le perduranti criticità che pure vi sono, vengano superate. Tutto questo tenendo sempre sotto controllo la spesa sanitaria per non dover gravare - come avviene in molte altre parti del Paese - sulla tasca dei cittadini - ha concluso Tomassoni -, chiamati a pagare per le inefficienze e gli sprechi dei sistemi sanitari".  
   
   
GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE 2013 (10 OTTOBRE)  
 
Bolzano.7 ottobre 2013 - Il 10 ottobre 2013 si celebrerà la quinta edizione della Giornata mondiale della salute mentale, evento sostenuto dalla Federazione Mondiale della Salute Mentale in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. In occasione della Giornata mondiale della salute mentale l´Assessorato alla famiglia, sanità e politiche sociali sottolinea l´importanza della promozione della salute fisica e psichica a tutti i livelli, quale aspetto fondamentale della qualità della vita. Nel determinare la salute umana bisogna considerare l´interdipendenza degli ambienti e dei settori della vita sociale: i fattori politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici possono infatti favorirla così come possono lederla. Per promuovere salute, secondo la nota dell´Assessorato, serve pertanto un approccio "intersettoriale": la salute non è appannaggio della sanità, ma coinvolge tutti i livelli della società la politica. L´economia, l´ambiente, la società, la cultura ed il lavoro. "È importante identificare e favorire le condizioni che favoriscono la salute per uno sviluppo sociale più democratico, socialmente responsabile e sostenibile. La società nel suo complesso deve decidere di perseguire la salute come obiettivo, un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale". Nell´ottica del fare rete e di creare sinergie, nel 2008 è nato il gruppo di lavoro "Up and down", che riunisce rappresentanti del Servizio psichiatrico sanitario, dei Servizi sociali territoriali, della Ripartizione famiglia e politiche sociali, delle associazioni, del volontariato sociale ed esperti che ha il compito di organizzare le manifestazioni in occasione della "Giornata mondiale della salute mentale". Il gruppo opera con la finalità principale di sensibilizzare/informare sul tema della salute mentale, facendo così opera di prevenzione e d´integrazione delle persone con disagio psichico nella società. Bisogna ricordare che i disturbi psichici sono tra le malattie più diffuse nella nostra società e che purtroppo sono in costante aumento, anche a causa della disgregazione sociale e della crisi economica in atto. I disturbi psichici possono colpire chiunque, ma si possono curare. I contatti sociali e le relazioni umane, affiancati agli interventi specialistici, giocano un ruolo importante nella cura di questi disturbi. Per questo gli eventi legati alla Giornata mondiale della salute mentale vogliono essere un momento in cui si parla di salute mentale, ma soprattutto un momento di reale apertura e di inclusione delle persone sofferenti psichicamente da parte della società civile. Nelle cinque giornate dell´8-10-11-12-13 ottobre 2013 (si veda manifesto allegato) il tema della salute mentale verrà messo al centro di una serie di iniziative teatrali, sportive, musicali, cinematografiche, vi sarà occasione di dibattiti, di intrattenimento per bambini e adulti e tanto altro ancora. L´evento rappresenta inoltre un´occasione per promuovere conoscenza e relazioni.  
   
   
MOLISE, RIORGANIZZAZIONE DELL´OFFERTA SANITARIA, SI PARTE DA AGNONE. FRATTURA: TESTIAMO UN NUOVO METODO DI LAVORO. SODDISFATTI DIRIGENTI MEDICI E AMMINISTRATORI  
 
Campobasso, 7 ottobre 2013 - Partire dai servizi da assicurare per configurare e dimensionare la nuova offerta sanitaria regionale del Molise. Dopo gli incontri con i cittadini, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, avvia il ciclo di riunioni tecniche con gli operatori del servizio sanitario e gli amministratori delle città principalmente interessate dal processo di riorganizzazione. Il 2 ottobre a Campobasso il primo tavolo tecnico con i dirigenti medici dell´ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone, accompagnati da don Francesco Martino, responsabile della pastorale sanitaria. Presenti il sindaco della cittadina altomolisana, Michele Carosella, e l´assessore comunale, Maurizio Cacciavillani. "Oggi testiamo un metodo di lavoro nuovo che vede impegnati sullo stesso piano e per i medesimi obiettivi l´amministrazione comunale che rappresenta tutti i cittadini, gli operatori che sono in grado di rappresentarci le vere criticità del sistema, l´azienda sanitaria che assume gli impegni e il commissario che certifica i tempi. Mettiamo a punto questo sistema e procediamo". Con un messaggio di richiamo all´ottimismo, alla condivisione e al buon senso, il presidente Frattura ha raccolto analisi, problematicità, istanze e soluzioni prospettate dai dirigenti del Caracciolo. "Con il coinvolgimento di tutte le voci protagoniste - ha assicurato il governatore -, metteremo in campo un´offerta sanitaria che ci assicurerà servizi di qualità per la soddisfazione dei nostri cittadini in linea con il necessario equilibrio dei conti: questo, il nostro obiettivo, questo, l´impegno per garantirci il futuro. Possiamo dimostrare, e lo dimostreremo, di essere un modello partendo dalla sanità che oggi rappresenta la vera e unica forma di federalismo applicato". Dunque, collaborazione, impegno e progettualità comune, gli ingredienti che hanno arricchito e animato la riunione, nella soddisfazione generale espressa dagli operatori sanitari, dal sindaco Carosella e dall´assessore Cacciavillani. "E´ la prima volta - è stato il riconoscimento unanime -, che ragioniamo di fatti e contenuti, partendo da un´analisi seria dei problemi, a cominciare dal blocco del turn over, e dei fabbisogni della popolazione". Tra le priorità fissate per il rilancio dell´ospedale di Agnone, confermato ospedale di area disagiata destinato ad acuti e post acuti, un´attenzione immediata verrà riservata ai servizi radiologia e laboratorio analisi e all´adeguamento strutturale del pronto soccorso. Questi, i primi passaggi già fissati in calendario per la definizione dell´atto deliberativo che l´Asrem sottoporrà al commissario. Sempre agli inizi della prossima settimana l´azienda sanitaria regionale farà un sopralluogo con l´ufficio tecnico per valutare il possibile trasferimento del pronto soccorso in una diversa area dell´ospedale, più adeguata dell´attuale. Subito dopo sarà individuata l´intesa possibile per mantenere, come assicurato, l´area medica e l´area chirurgica. "Stiamo lavorando - ha ricordato in proposito il presidente Frattura -, per siglare anche un accordo di confine con il presidente della Regione Abruzzo, Chiodi". Avviato infine il confronto, sostenuto da precisi dati clinici presentati dai dirigenti del Caracciolo, per anestesia e rianimazione e chirurgia e medicina.  
   
   
TRENTO: AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: ARRIVA L´ELENCO DEI VOLONTARI  
 
Trento, 7 ottobre 2013 – Le persone fragili hanno uno strumento in più: è l´elenco provinciale dei volontari disponibili ad accettare il ruolo di amministratore di sostegno, istituito nella seduta odierna dalla Giunta provinciale che ha anche approvato la relativa disciplina. L´elenco, previsto dalla legge provinciale 4/2011, ha il duplice scopo di valorizzare e riconoscere la disponibilità di volontari ad accettare questo ruolo delicato e di facilitare l´individuazione, da parte dei giudici tutelari, di persone idonee ad essere nominate amministratori. Infatti in alcuni casi, quali ad esempio la mancanza di familiari disponibili, non è semplice reperire amministratori di sostegno; fondamentale è inoltre la motivazione a svolgere il compito richiesto. Nell´elenco sono iscritti i volontari che si rendono disponibili ad essere nominati amministratori di sostegno presso i tribunali di Trento e di Rovereto; il loro ruolo è quello di affiancare le persone la cui capacità di agire risulta limitata o del tutto compromessa. Le domande di iscrizione all´elenco potranno essere presentate presso il Servizio politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, in via Zambra a Trento, e presso gli sportelli periferici a decorrere dal 4 novembre 2013. Queste le informazioni contenute per ogni iscritto: dati anagrafici disponibilità a svolgere l´incarico anche con riferimento alla tipologia di bisogno e luogo di residenza o domicilio dei potenziali amministrati; formazione svolta ed eventuale esperienza già maturata. L’elenco è istituito presso il Servizio politiche sociali della Provincia autonoma di Trento e vi si possono iscrivere i volontari in possesso dei seguenti requisiti: maggiore età; cittadinanza italiana o comunitaria o possesso di regolare permesso di soggiorno; assenza di imputazione o condanna in via definitiva o di applicazione della pena; formazione specifica in materia di amministrazione di sostegno di durata minima di 6 ore o esperienza già maturata come amministratore di sostegno o nei settori socio-assistenziale, socio-sanitario, legale, contabile. Per mantenere l’iscrizione è necessaria la partecipazione da parte degli interessati a incontri formativi di aggiornamento sulla tematica comunicati dalla Provincia autonoma di Trento o riconosciuti dalla stessa.  
   
   
ASSISTENZA PSICOLOGICA IN CARCERE, DALLA REGIONE TOSCANA 300.000 EURO PER MIGLIORARLA  
 
Firenze, 7 ottobre 2013 - La Regione destina 300.000 euro per il miglioramento dell´assistenza psicologica ai detenuti delle carceri toscane. Lo stanziamento è stato deliberato nel corso dell´ultima seduta di giunta, su proposta dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. La cifra sarà distribuita tra tutte le 10 aziende sanitarie in cui sono presenti istituti penitenziari (Massa Carrara, Lucca, Prato, Pisa, Livorno, Siena, Arezzo, Grosseto, Firenze, Empoli), per l´attivazione di progetti specifici. "Già nel biennio precedente - sottolinea l´assessore Marroni - sono stati realizzati progetti di assistenza psicologica in carcere, finanziati dalla Regione e progettati e attuati direttamente dalle Asl, che hanno avuto ricadute positive sullo stato di salute della popolazione detenuta. Per questo si è scelto di continuare a sostenere progetti mirati di assistenza psicologica". Ogni azienda sanitaria dovrà presentare un progetto teso a contrastare il disagio psicologico indotto dalla detenzione, con azioni mirate, realizzate grazie all´inserimento di psicologi.  
   
   
OLIMPIADI. PISAPIA: “TROVEREMO SOLUZIONE MIGLIORE PER IL PAESE” IL SINDACO DI MILANO, GOVERNO SI IMPEGNI A SOSTENERE REALIZZAZIONE STRUTTURE  
 
Milano, 7 ottobre 2013 - “Per vincere e ottenere l’assegnazione delle Olimpiadi del 2024 serve un’assoluta condivisione di intenti da parte di tutto il Sistema Paese, a partire naturalmente dal Governo e dal Coni, cui spetta la decisione sulla candidatura. Come ha spiegato il Presidente del Coni Giovanni Malagò, potrà infatti esserci la candidatura condivisa di una sola città per non correre il rischio di non aver nessuna candidatura. In tempi rapidi troveremo insieme la migliore soluzione per l’Italia”. Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia al termine dell’incontro odierno con i vertici del Coni e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. “E’ chiaro le Olimpiadi sono una grande opportunità per il Paese, per questo di fronte ad un investimento di decine miliardi di euro ci deve essere da parte del Governo nazionale un impegno, tenendo conto della situazione complessiva del Paese, a sostenere anche economicamente la realizzazione delle strutture necessarie ad ospitare un evento eccezionale. Mi fa particolarmente piacere che uno dei punti condivisi, per quanto riguarda il futuro dei terreni dove sta sorgendo Expo, sia l’opportunità di realizzare degli impianti sportivi di grande importanza. Personalmente mi piacerebbe che fossero strutture capaci di ospitare sia manifestazioni sportive che eventi musicali”, conclude il Sindaco Pisapia.  
   
   
LOMBARDIA: LE GIOVANI DONNE SONO IL FUTURO DELLO SPORT  
 
Milano, 7 ottobre 2013 - "Lo sport e lo studio vogliono dire impegno, sacrificio e costanza e quindi vanno di pari passo nella crescita e nella formazione delle persone". L´ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi, intervenendo alla cerimonia di premiazione del concorso ´L´atleta più brava a scuola´ promosso dal Gruppo Bracco. Una premiazione alla presenza della presidente Diana Bracco e dei presidenti nazionali e regionali del Coni, Giovanni Malagò e Pierluigi Marzorati. Sport Sempre Più Rosa - "Premiare le donne - ha continuato l´assessore - è doveroso, anche perché, ultimamente, sono proprio le ragazze a darci le maggiori soddisfazioni e vedere queste giovani brave sia a scuola sia nello sport è una gioia. Oggi registriamo, infatti, un tasso di 70 donne impegnate nell´attività motoria a fronte di 100 uomini, a conferma di un dato in crescita". L´accordo Di Programma - "Regione Lombardia - ha aggiunto l´assessore - crede nello sport e nella sua diffusione a scuola e lo ha fatto approvando un Accordo di programma che ha una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro e che coinvolge l´Ufficio scolastico regionale e il Coni, per sostenere, nel triennio, azioni di promozione dello sport all´interno della scuola". Tra le migliori cinque atlete a livello nazionale nessuna lombarda, mentre i premi speciali Bracco ´Giovani&sport´ sono andati a Erica Monfardini (atletica, classe 1996), prima classificata davanti a Greta Graziani (atletica, classe 1994) e Francesca Benetti Gerolini (sci, classe 1996). Tutte e tre le ragazze sono di Milano. Vetrina Per I Giovani Talenti - "Come Regione - ha concluso Rossi - abbiamo allo studio tante iniziative, tra cui alcuni progetti comuni con l´Ufficio scolastico regionale, le federazioni e gli enti di promozione sportiva, per diffondere lo sport nelle aule e valorizzare i giovani talenti, come faremo nell´evento a loro dedicato, che ospiteremo a Palazzo Lombardia lunedì 14 ottobre".