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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Dicembre 2011
VENEZIA (MUSEO CORRER, MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE, SALE MONUMENTALI DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA): ARMENIA. IMPRONTE DI UNA CIVILTÀ - 16 DICEMBRE 2011 / 10 APRILE 2012  
 
Mostra organizzata dal Ministero della Cultura d’Armenia e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e promossa dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Stampa Armena, dal Ministero della Cultura d’Armenia, dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, dall’Ambasciata d’Armenia a Roma, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare - Museo Archeologico Nazionale, dalla Congregazione Armena Mechitarista e dalla Biblioteca Nazionale Marciana. Una grande mostra dedicata alla civiltà armena sarà ospitata in occasione del V Centenario della stampa a Venezia del primo libro in lingua armena (1512), nei più importanti siti museali della città, in un percorso che si snoda dal Museo Correr, al Museo Archeologico Nazionale, fino alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Sotto l´Alto Patronato dei Presidenti delle Repubbliche d´Armenia e d´Italia, l’evento veneziano apre ufficialmente le celebrazioni giubilari, che troveranno svolgimento con un fitto programma culturale nella magnifica capitale armena Yerevan, città dichiarata dall’Unesco capitale mondiale del libro per l’anno 2012. La mostra, curata da Gabriella Uluhogian, Boghos Levon Zekiyan e Vartan Karapetian, presenterà, in un ricco e affascinante percorso cronologico e tematico, oltre duecento opere provenienti dai principali musei e biblioteche dell’Armenia e dell’Europa, tra cui alcuni rarissimi manoscritti e miniature - opere eccezionalmente riunite in occasione della mostra veneziana - che daranno conto degli alti traguardi raggiunti dalla civiltà armena nel campo spirituale, artistico, architettonico, economico e del pensiero. Antiche stele con la croce incisa, miniature dai vivissimi colori, documenti di architettura sacra e preziosi reliquari, custoditi per secoli nella Santa Sede della Chiesa Armena Apostolica a Echmiadzin, si uniranno ai suoni delle terre armene, accompagnando il visitatore in uno straordinario viaggio dentro la civiltà di questo grande popolo, in uno arco temporale che dagli albori del Cristianesimo giunge fino al Xix secolo. Particolare attenzione sarà rivolta ai lunghi e fattivi rapporti degli armeni con le diverse culture dall’Europa e all’Estremo Oriente. La speciale relazione con la Serenissima sarà uno dei punti focali della mostra, una relazione secolare illustrata da documenti storici, manoscritti e opere d’arte, che racconteranno e spiegheranno al pubblico come si è sviluppata la presenza armena nella città lagunare e quali furono i rapporti politici, economici e culturali con Venezia. Nell’ultima sezione, grazie ai preziosi manoscritti, si apriranno scorci sulla scienza, la teologia, la filosofia, la storiografia e la letteratura. Una speciale sezione sarà dedicata alla pratica armena della stampa la cui data d’inizio risale al 1512: saranno esposti i migliori risultati dell’arte tipografica prodotti nella fitta rete delle colonie armene sparse in tutto il mondo. In questo speciale capitolo della mostra particolare importanza rivestirà la documentazione della gloriosa tradizione tipografica armeno-veneziana, portata all’apice della sua qualità dalla laboriosa e illuminata dedizione dei Padri Mechitaristi. L’esposizione non si chiuderà negli spazi museali: i visitatori potranno esplorare i luoghi armeni di Venezia, seguendo alcuni interessanti itinerari “disegnati” dai curatori, a partire dalla suggestiva isola di San Lazzaro, dove la sezione dedicata alla stampa e ai rapporti armeno-veneziani “traghetterà” al termine della Mostra presso il Museo della Congregazione Armena Mechitarista fino a fine estate 2012. Catalogo Skira-milano, con contributi di insigni studiosi internazionali e della Scuola degli armenisti italiani. Info: Armenia. Impronte Di Una Civiltà - Fondazione Musei Civici di Venezia - Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana - 16 dicembre 2011 / 10 aprile 2012 - tel.+390412715921 – http://www.visitmuve.it/  
   
   
MILANO (GALLERIA BIANCA MARIA RIZZI & MATTHIAS RITTER): IO ED ESSO…ERGO SUM - DANIELE PIGNATELLI E KINKI TEXAS, FILMMAKER E ARTISTA INSIEME PER UNA BIPERSONALE A CURA DI FORTUNATO D’AMICO - 16 DICEMBRE 2011 / 10 FEBBRAIO 2012 - INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 15 DICEMBRE, ORE 18 – 23  
 
Daniele Pignatelli, filmmaker di fama internazionale, e Kinki Texas, artista visionario, insieme per la bipersonale “Io ed Esso…ergo sum” che inaugura il nuovo spazio della Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter a Milano. La mostra, incentrata sul mezzo espressivo del video, presenta dal 16 dicembre 2011 al 10 febbraio 2012 un nucleo di video-installazioni accompagnato da frame, tele e disegni dei due artisti, in una rassegna di grande suggestione e di forte impatto emotivo. Curata da Fortunato D’amico, l’esposizione segue il respiro di due realtà interiori che si confrontano con modalità espressive diverse, ma accomunate da una stessa volontà: raccontare lo spazio, frammentario ed unitario, della propria esistenza individuale. Commenta il curatore: “Le soluzioni estetiche presentate nascono dal vuoto metafisico, mosso a formare estensioni armoniche fluttuanti o al contrario agitate da implosioni dirompenti che urtano sull´esistenza quotidiana. L´arte è luogo di gestazione, riflessione costante, specchio dell´intuizione individuale, amplificatore di paure, speranze e certezza dell´avvenire. I materiali dell´arte sono strumenti speculari alla sopravvivenza umana, confini in cui l´immaginario si trasmuta nella dimensione del reale e diventa soggetto concreto ...Ergo Sum”. Daniele Pignatelli presenta un film-dittico dal titolo “Filò”, un tentativo di mettere in sincrono il corpo umano con il moto perpetuo del mare. Nel primo film si susseguono minuto dopo minuto le onde di un mare agitato, il cui movimento rallentato racconta di un momento sospeso. In sottofondo si alternano suoni diversi e fuori sincrono: il vento, un cavallo in fuga, una campana. Nel secondo, protagonista è il corpo: alcune danzatrici si muovono come sott’acqua, in un’esaltazione della loro fisicità, della bellezza del movimento che sembra sfidare qualsiasi legge della fisica. I due video, proiettati su schermi di grande formato, l’uno della durata di 8 minuti e l’altro di 30, danno vita di volta in volta, proprio in virtù della loro differente durata, a composizioni di immagini sempre diverse e uniche. Il filmmaker presenta filmati senza stacchi, in bianco e nero a centinaia di fotogrammi al secondo per una visione rallentata, lavorati in postproduzione, montati in loop, sonorizzati in fuori sincrono, orchestrati in un’installazione dove l’emozione diventa vibrante e pervasiva fisicità poetica. A fare da contrappunto al lavoro ricco di lirismo di Pignatelli è l’arte ossessiva di Kinki Texas, il cui vero nome è Holger Meier, che presenta il video “Stop Disco Mafia”. Accanto ad esso, alcune tele, disegni e frame inediti. È l’intero corpus di questi lavori che dà il senso del lavoro di Kinki: ogni opera è una frase che compone il suo racconto e che definisce quello che l’artista ama chiamare il Kinki-texas-space, cioè quello spazio concettuale in cui ogni lavoro costituisce il tassello di un immaginario apparentemente caotico, ma nei fatti estremamente unitario e coerente. Appassionato di animazione tridimensionale, Kinki è, prima di tutto, un pittore: l’artista tedesco dipinge scenari allucinati, a tratti violenti, che poi placa con colori pastello. La fase del video subentra successivamente a partire dalle tele, cui dà vita, con movimento e musica techno, attraverso un processo di animazione digitale. Infine, i frame dai video che sono ulteriormente sottoposti ad un intervento una volta realizzati. Tante fasi, linguaggi e mezzi, ma un unico progetto indivisibile. I soggetti – cani assetati di sangue, cavalli imbizzarriti montati da scheletri, cowboy spaventosi, bestie a tre teste – ci restituiscono un mondo onirico inquieto, ansiogeno e niente affatto rassicurante per un’arte che non vuole essere mai consolatoria. La mostra è accompagnata da un catalogo con testo critico di Fortunato D’amico. Con questa straordinaria bipersonale, la Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter inaugura la sua nuova sede in Via Tertulliano 70. Lo spazio di 220 m², che avrà anche un ingresso direttamente su Via Cadolini, nasce nello Spazio Tertulliano, all’interno del nuovo distretto creativo milanese Nil28 che si pone in concorrenza con Zona Ventura aiutato da una più facile raggiungibilità. “Nei nuovi locali – commentano Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter - avremo la possibilità di lavorare con video e installazioni, cosa che nel vecchio spazio non era possibile. Avremo inoltre l´opportunità di organizzare eventi durante le mostre, come cene, incontri, videoconferenze con artisti che non vivono in Italia per una concezione dello spazio più attiva e partecipativa”. Una nuova fase per la galleria che, caratterizzata da sempre da un respiro internazionale, si apre anche a una maggiore partecipazione alla vita cittadina e ad iniziative di natura sociale come dimostra la stretta collaborazione con l’associazione Wspa World Society for the Protection of Animals: la galleria devolverà infatti di volta in volta il ricavato della vendita di un’opera all’associazione internazionale per la difesa degli animali. A tale opera verrà data visibilità anche attraverso il nuovo sito www.Galleriabiancamariarizzi.com realizzato da Visualmade. In collaborazione con Consorzio Tutela Valcalepio e Eff Ristorante. Info: Titolo Io ed Esso…ergo sum a cura di Fortunato D’amico - Galleria Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter - Via Tertulliano 70 / Via Cadolini, 20137, Milano - 16 dicembre 2011 / 10 febbraio 2012 - Inaugurazione giovedì 15 dicembre 2011, ore 18 / 23 - Catalogo con testo critico di Fortunato D’amico - Tel. 0258314940 - info@galleriabiancamariarizzi.Com  - www.Galleriabiancamariarizzi.com  
   
   
BONDO: MOSTRA "IL TEMPO E L´ARTE DEL NATALE"  
 
La mostra “Il tempo e l’arte del Natale” organizzata dallo Studio d’Arte Zanetti e dal Comune di Bondo (Tn), sarà inaugurata sabato 17 dicembre presso la Chiesa di San Barnaba. Ospiterà dal 18 dicembre fino all’8 gennaio un’esposizione dedicata al tema del sacro e del mistero della nascita con opere degli artisti Viveka Assembergs, Franco Chiarani, Lamberto Correggiari, Lino Mannocci, Giuseppe Rivadossi, Gianluigi Rocca, Antonio Stagnoli, Francesco Tabusso, Ivan Zanoni, Luciano Zanoni. Nella sagrestia della chiesa si potrà ammirare inoltre una raccolta di grafica antica con maestri del calibro di Albrecht Dürer, Cristofano Robetta, Rembrandt van Rijn  
   
   
I TESORI DEL PRINCIPE RUBENS, BRUEGHEL, REMBRANDT, CRANACH, CANALETTO, HAYEZ…CAPOLAVORI DELLE COLLEZIONI DEL PRINCIPE DEL LIECHTENSTEIN DAL 9/12 AL 31/05 FORTE DI BARD  
 
Dal 9 di dicembre al 31 maggio si terrà al Forte di Bard la mostra "I tesori del Principe. Rubens, Brueghel, Rembrandt, Cranach, Hayez, Canaletto. Capolavori delle Collezioni del Principe del Liechtenstein". L’esposizione presenta 80 opere, una straordinaria selezione di capolavori assoluti della storia dell’arte realizzati tra il 1500 e la seconda metà del Xixesimo secolo. La stagione espositiva invernale del Forte di Bard è nel segno della grande arte. L’imponente piazzaforte della prima metà del Xix secolo, situata all’imbocco della Valle d’Aosta, oggi polo culturale d’eccellenza, ospita dal 9 dicembre 2011 al 31 maggio 2012, la mostra I tesori del Principe. Rubens, Brueghel, Rembrandt, Cranach, Canaletto, Hayez... Capolavori delle Collezioni del Principe del Liechtenstein. Curata da Johann Kräftner, Direttore delle Collezioni del Principe del Liechtenstein e da Gabriele Accornero, Amministratore Delegato del Forte di Bard, la mostra porta in Italia una selezione di opere della più importante collezione d’arte privata esistente al mondo, anche arricchita da importanti capolavori della collezione Schönborn-buchheim. I principi del Liechtenstein, una delle più antiche famiglie nobili austriache, sono collezionisti da cinque secoli con particolare attenzione per l’epoca barocca, il Classicismo e l’800. Oggi la collezione è raccolta nel Castello del Principe Hans-adam Ii, a Vaduz, e in parte visitabile nel settecentesco Palazzo in Villa Liechtenstein nell’allora sobborgo di Rossau. A partire dalla primavera 2012 la collezione Biedermeier sarà esposta nel restaurato palazzo di città della Bankgasse nel primo distretto di Vienna. Al Forte di Bard sono esposte 80 opere, alcune di dimensioni monumentali: 75 oli, 3 sculture, 1 cabinet di pietre dure e 1 arazzo, in un percorso che attraversa sette sale negli spazi espositivi del Cannoniere. L’esposizione presenta una straordinaria selezione di capolavori assoluti della storia dell’arte realizzati tra il 1500 e la seconda metà del Xixesimo secolo. Una sezione introduttiva sulla storia della collezione e sul casato è allestita nelle due sale del Corpo di Guardia corredata da immagini video e fotografiche. Il percorso espositivo si articola per correnti stilistiche in analogia con il Palazzo in villa a Vienna, mentre all’interno delle sale la presentazione è esposta per autore. Un pannello di sala introduce la scuola e gli autori proposti mentre le didascalie sono arricchite da una breve descrizione trilingue delle opere, approfondibile con le audioguide. Di seguito gli autori nelle rispettive sale. · Sala 1. Rubens · Sala 2. I Fiamminghi (Van Dick, Jan Brueghel Il Vecchio, Jan Brueghel Il Giovane, Hals, Jordaens, Balen, Van Loon) · Sala 3. Cranach e gli Olandesi (Dou, Huysum, Momper, Kick, Berckheyde, Heem, Cranach il Vecchio, Rembrandt, Van Huysum) · Sale 4 e 5. L’italia (Berrettini, Pasinelli, Procaccini, Cantarini, Pietro da Cortona, Reni, Giambologna, Franceschini, Bellucci, Soldani-benzi, Allori, Moroni, Maggiotto, Solimena, Hayez, Marinari) · Sala 6. Vedutismo (Canaletto, Vernet, Ender, Pannini, Locatelli, Ghisolfi, Hubert, Rebell, Waldmu"ller) · Sala 7. Classicismo e Biedermeier viennese (Amerling, Abel, Fuger, Petter, Makart, Schadow, Hayez, Angelica Kauffmann, Hackert) La prima sala è un vero e proprio omaggio a Peter Paul Rubens di cui il Principe Hans-adam Ii e il più grande collezionista privato al mondo. Spiccano per dimensione e qualità artistica le opere “Marte e Rea Silvia” di cui si può eccezionalmente ammirare il relativo studio e “Il Compianto di Cristo”, quest’ultima approfondita da un mirabile testo di Enzo Bianchi in catalogo. Nella seconda sala, dedicata ai Fiamminghi non ci si può non soffermare sui ritratti di Anthonys Van Dick: “Ritratto di Johann Viii Conte di Nassau-siegen” ma anche sul capolavoro di Frans Hals “Ritratto di uomo”, uno dei pezzi più rappresentativi della collezione. Rapiscono anche in modo straordinario i pezzi dei Brueghel con particolare riferimento all’opera “Paesaggio con il giovane Tobia” di Jan Brueghel il Vecchio; delicatissimo infine l’olio “Bouquet di fiori” di Jan Van Huysum. Passando alla terza sala spiccano i meravigliosi Cranach tra cui il “Sant’eustachio” e naturalmente l’unico Rembrandt della collezione, il delicatissimo “Cupido con la bolla di sapone”. Tra le altre opere, di grande pregio e finitura “Il suonatore di violino” di Gerad Dou e la “Veduta del Municipio nella Piazza del Mercato di Haarlem” di Adriaensz Gerrit Berckheyde. Monumentale “Il Grande Paesaggio di Montagna” di Joos de Momper. Le sale 4 e 5 sono dedicate agli Italiani, che in parte ritroveremo nella sala dedicata al Vedutismo. Qui incontriamo due deliziose sculture di Giambologna tra cui l’opera “Venere dopo il bagno” oltre al magistrale “Bacco” dell’allievo di Michelangelo Massimiliano Soldani-benzi e al pregiatissimo Cabinet di Melchiorre Baumgartner, mobile in avorio e ebano impreziosito da mosaico fiorentino di pietre dure. Di grande valore l’opera “Ritratto di Prospero Alessandri” di Giovanni Battista Moroni e “La Punizione di Ercole” di Pietro da Cortona. Le sale sono ulteriormente corredate tra gli altri da capolavori di Franceschini, Bellucci e Reni. Al Vedutismo e al tema dei paesaggi è dedicata la sala 6. Qui ritroviamo due opere di Canaletto tra cui “Venezia: Piazza San Marco con il campanile la Basilica”, ma anche la mirabile veduta romana di Giovanni Paolo Pannini, “Interno del Pantheon a Roma”, il “Capriccio con il Pantheon davanti al Porto di Ripetta” di Robert Hubert e le vedute di Waldmu"ller tra cui spicca “Lato di Vallata con rovine del Castello del Liechtenstein vicino a Mödling“. La sala 7 affronta il tema del Classicismo e del movimento romantico del Biedermeier, declinati intorno al capolavoro di Hayez “Il consiglio della vendetta” e alla delicatissima serie di ritratti di Friedrich von Amerling tra cui spiccano le opere “Giovane donna con cappello a paglietta” e il delizioso “Ritratto della Principessa Marie Franziska von Liechtenstein (1834-1909) all’età di 2 anni”. Mirabili anche le opere di Angelica Kauffman tra cui “Studio per il Ritratto di Re Ferdinando Iv di Sicilia (1751–1825) e della sua Famiglia, 1782-83” ma anche il monumentale “Nubiano” di Hans Makart e il romantico paesaggio “Nella valle di Roveto” di Jakob Philipp Hackert. La passione dei Liechtenstein per il collezionismo nasce con il primo principe della famiglia, Karl I (1569-1627) che, spronato anche dall’imperatore Rudolf Ii, iniziò a raccogliere opere d’arte ma anche a commissionarne. Sappiamo che nella sua residenza di Praga, possedeva una significativa collezione di dipinti e oggetti, tipici di una “camera d’arte”. L’ampliamento dell’opera iniziata dal padre spettò al figlio Karl Eusebius von Liechtenstein (1611-1684) che, non occupando cariche pubbliche, poté dedicare tutte le sue attenzioni alla promozione della struttura che ospitava le collezioni. Fu anche il primo a servirsi sistematicamente del mercato dell’arte per acquistare dipinti e sculture. Il figlio Johann Adam Andreas I von Liechtenstein (1657-1712), seppe portare avanti l’attività avviata dal padre. Il momento economicamente favorevole, gli permise di edificare una miriade di castelli, decorarli ed arredarli, e diventando così il maggior committente di costruzioni barocche dell’Europa centrale. I differenti interessi dei singoli principi si rispecchiano nei diversi punti cardine della collezione. Durante il suo soggiorno a Parigi, ad esempio, Joseph Wenzel von Liechtenstein (1696-1772) aveva conosciuto e apprezzato da vicino l’arte francese, commissionando sul posto anche le sue prime opere. Sotto il principe Johann I (1760-1836) avvenne nel 1806 il trasferimento delle collezioni nel Palazzo in villa a Vienna. Alla sua morte la galleria contava 1613 dipinti. Durante la reggenza di Johann Ii (1840-1929), venne pubblicato il primo catalogo illustrato della galleria, che, sistematicamente riorganizzata, acquistò quella sua indipendenza e personalità che la distingueva da ogni altro museo. Ad una fase turbolenta durante la Seconda Guerra Mondiale, seguì un periodo di necessario consolidamento. E’ a partire dalla metà degli anni Settanta, che riparte l’attività collezionistica, e Hans-adam Ii von Liechtenstein (nato nel 1945) si allinea tra i grandi collezionisti che l’hanno preceduto. Prima del Forte di Bard la grande mostra al Metropolitan Museum di New York nel 1985 ha mostrato al mondo il significato che questa collezione possiede. La mostra verrà inaugurata giovedì 8 dicembre 2011 alla presenza di Sua Altezza Serenissima il Principe Hans-adam Ii. Informazioni: Associazione Forte di Bard - 11020 - Bard (Ao) - Tel. +39 0125 833811 - Fax 0125 833830 - info@fortedibard.It  - www.Fortedibard.it - Catalogo Edizioni Forte di Bard con testi del Principe Hans-adam Ii, del Presidente del Forte di Bard Augusto Rollandin, del curatore Johann Kräftner e del Priore della Comunità Monastica di Bose Enzo Bianchi  
   
   
TORINO (PALAZZO MADAMA): MADAMA KNIT 2011 - RECYCLING KNITTIVISM ESPOSIZIONE DEL PROGETTO FINALE - VIENE ESPOSTO L’ALLESTIMENTO DI FINE ANNO DI MADAMA KNIT - ABITI SCULTURA, INTESSUTI CON PLASTICA, MATERIALI DI RICICLO CREATIVO E LE PREZIOSE LANE ROWAN, PRENDONO VITA NELLA CORNICE AULICA DELLA VERANDA JUVARRIANA AL PIANO NOBILE DI PALAZZO MADAMA  
 
Dal 3 dicembre 2011 e durante tutte le festività natalizie, viene presentato al pubblico di Palazzo Madama l’allestimento di fine anno di Madama Knit, il progetto ormai giunto alla sua terza edizione che ha previsto per tutto il 2011 incontri di lavoro a maglia nella splendida cornice della Grande Aula del Senato. Quest’anno le oltre 300 iscritte all’attività hanno creato 20 abiti-armatura e oltre 500 accessori sotto la direzione artistica di Enrica Borghi, artista di fama internazionale. Le realizzazioni tengono conto di un approccio ad una manualità molto femminile, legata all´intreccio. L’innesto di materie diverse, quali i materiali di riciclo e le preziose lane Rowan, creano un legame significativo: da un lato il materiale di scarto, prodotto dal vortice consumistico della società moderna come sacchetti, confezioni di plastica di detersivi e prodotti alimentari che le donne usano, consumano e gettano ogni giorno e dall’altro la materia naturale della lana, che le magliste conoscono e amano e con la quale creano abiti, calde coperte, oggetti speciali spesso destinati alle persone care. Il risultato di questa commistione di materiali così diversi tra loro ha portato a realizzazioni ironiche che riflettono sul tema della femminilità nell’epoca moderna. Il ciclo di incontri di quest’anno ha incontrato anche la sponsorizzazione di un marchio d’élite, quale Coats Cucirini, parte del gruppo Coats, leader mondiale nella produzione di filati per cucire, attiva in Italia dal 1890, che ha messo a disposizione i filati e la propria vasta esperienza del mondo dell’art and craft. Le lane messe a disposizione dallo sponsor appartengono allo storico marchio inglese Rowan. L’allestimento, curato da Enrica Borghi e coadiuvato da Officina delle idee, è presentato nella cornice aulica della veranda juvarriana al primo piano di Palazzo Madama e sarà visibile fino alla metà di gennaio 2012. Palazzo Madama Piazza Castello - Torino La visita all’allestimento è compresa nel biglietto del museo Info: tel. 011 4433501 sito www.Palazzomadamatorino.it/  - blog http://madamaknit.Blogspot.com/    
   
   
MODENA (FORO BOARIO, VIA BONO DA NONANTOLA, 2 MODENA): MOSTRA SANDRO CHIA DAL 9 DICEMBRE 2011 AL 29 GENNAIO 2012  
 
Inaugura venerdì 9 dicembre alle 18.00 al Foro Boario di Modena la mostra "Sandro Chia", a cura di Achille Bonito Oliva e Marco Pierini, promossa e organizzata dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno dell´Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna e con il patrocinio dell´Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia nell´ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell´Unità d´Italia. Si tratta di una delle cinque mostre personali in programma in Italia fra novembre 2011 e marzo 2012, che Achille Bonito Oliva cura in collaborazione con i responsabili di ciascuno degli spazi espositivi che le accolgono. Tutte fanno capo alla collettiva attorno alla quale ruota tutto il progetto, la mostra storica dal titolo "Transavanguardia italiana", allestita a Palazzo Reale a Milano dal 24 novembre 2011 al 4 marzo 2012, curata, come il progetto scientifico nel suo complesso, da Achille Bonito Oliva. Oltre a Sandro Chia, cui è dedicata la mostra di Modena, saranno protagonisti Nicola De Maria a Prato (dal 10 dicembre al Centro per l´Arte Contemporanea Luigi Pecci, cocuratore Marco Bazzini), Enzo Cucchi a Catanzaro e Cosenza (dal 17 dicembre al Museo delle Arti di Catanzaro, Marca e al Santuario della Madonna della Grotta a Praia a Mare, Cosenza, cocuratore Alberto Fiz), Mimmo Paladino a Roma (dal 1 marzo 2012 all´ ex Gil di Luigi Moretti, cocuratore Mario Codognato), e Francesco Clemente a Palermo (dal 15 marzo 2012 a Palazzo Sant´elia, cocuratore Francesco Gallo). Modena è una città cara a Sandro Chia, perché ha segnato alcune delle tappe più importanti della sua avventura d’artista. “Tre o quattro artisti secchi”, alla Galleria Mazzoli, fu la mostra che diede avvio, nel 1978, al fenomeno della Transavanguardia, di cui la Galleria Civica diede poi ampiamente conto quattro anni più tardi con una collettiva di ampie vedute intitolata “Transavanguardia Italia America”. Altre mostre, personali e collettive, hanno via via riportato Chia a Modena fino all’odierna rassegna del Foro Boario che documenta – attraverso una selezione di un centinaio di opere tra dipinti, disegni e sculture – la ricerca più recente del pittore e, per sommi capi, proprio il legame dell’artista con la città emiliana. L’itinerario artistico di Chia è interamente rappresentato nel percorso espositivo, dalla prima fase segnata dalla densità degli impasti cromatici e da una sorta di gioioso horror vacui fino a una “seconda maniera” caratterizzata da una più austera misura e da una monumentalità classicheggiante, poi risolta, stemperata e rasserenata in un rinnovato sentimento della natura, come dimostrano gli ultimi dipinti dell’artista, una decina dei quali appositamente realizzati in occasione della mostra. La mostra resterà aperta al pubblico fino a 29 gennaio 2012 con il seguente orario: martedì-venerdì 15.00-19.00; sabato domenica e festivi 10.30-19.00; lunedì chiuso. Catalogo, Prearo Editore. Sandro Chia nasce a Firenze il 20 aprile 1946. Vive e lavora tra Miami, Roma e Montalcino (Si). Frequenta l’Istituto d’Arte e si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Firenze nel 1969. Dopo aver viaggiato in India, Turchia ed Europa nel 1970 decide di stabilirsi a Roma. Negli anni Settanta comincia a esporre a Roma e in Europa. Agli esordi il suo lavoro è legato all’arte concettuale ma presto se ne distanzia a favore della scoperta del linguaggio pittorico attirando l’attenzione della critica italiana e internazionale. Negli anni Ottanta diventa uno dei protagonisti del gruppo della Transavanguardia. Dal settembre 1980 all’agosto 1981 lavora a Monchengladbach in Germania per poi trasferirsi a New York, dove vive per oltre due decenni pur tornando frequentemente in Italia a Ronciglione (Vt) e, in seguito, a Montalcino (Si). È stato invitato a esporre alle Biennali di Parigi e San Paolo e, più volte, alla Biennale di Venezia. Nel 2003, lo Stato italiano ha acquistato tre sue opere per la collezione permanente del Senato della Repubblica a Palazzo Madama, mentre nel 2005 sono state collocate due sculture monumentali davanti alla sede della Provincia di Roma. Nella sua azienda vinicola di Castello Romitorio (Montalcino, Siena) si occupa della produzione di pregiati vini tra cui il rinomato Brunello. Tra gli importanti musei che gli hanno dedicato mostre personali si ricordano: lo Stedelijk Museum of Amsterdam (1983), il Metropolitan Museum di New York (1984), la Nationalgalerie di Berlino (1984, 1992), il Museo d’Arte Moderna di Parigi (1984); i Musei di Dusseldorf (1984), Anversa (1989) e Città del Messico (1989); Palazzo Medici Riccardi di Firenze (1991), Musei di Karlsruhe (1992), Palm Springs (1993), Villa Medici a Roma (1995); Palazzo Reale a Milano (1997), il Moma di Boca Raton, Florida (1997), il Museo Civico di Siena (1997), la Galleria Civica di Trento (2000), il Museo d’Arte della città di Ravenna (2000), il Museo Archeologico Nazionale e Palazzo Pitti a Firenze (2002), il Duomo di S. Agostino a Pietrasanta (2005), il Boca Raton Museum of Art in Florida, (2007), il Gemeentemuseum dell’Aia, Paesi Bassi (2008), la 53° Biennale di Venezia (2009), la Gnam di Roma (2010) e il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza (2011). Info: Mostra Sandro Chia a cura di Achille Bonito Oliva e Marco Pierini - Sede Foro Boario, via Bono da Nonantola, 2, Modena - Periodo 9 dicembre 2011/29 gennaio 2012  
   
   
CARAVAGGIO RITRATTISTA A MONTEPULCIANO, GIORNATA DI STUDI - SABATO 3 DICEMBRE  
 
Sabato 3 dicembre, la città poliziana ha ospitato una giornata di studi dedicata a Michelangelo Merisi. Grandi studiosi a confronto sull’arte del genio lombardo e su un ritratto recentemente restaurato che cela un segreto. E´ stata dedicata a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio la giornata di studi che ha luogo sabato 3 dicembre al Museo Civico di Montepulciano per “Buon compleanno Museo!”, il ciclo di conferenze con cui si celebrano i 150 del Museo Civico “Pinacoteca Crociani”. Il convegno, coordinato da Mina Gregori e Massimo Pulini, ha preso le mosse dalla raccolta di ritratti seicenteschi conservati nel Museo Civico e collezionati, nell’Ottocento, dal primicerio Francesco Crociani, per approfondire uno dei momenti meno noti dell’attività del grande maestro: il ritratto. Nel corso della giornata, alcuni prestigiosi studiosi di fama internazionale hanno esposto gli esiti delle più recenti ricerche realizzate in proposito, oltre ad essere presentata, per la prima volta al pubblico, un’interessante proposta di attribuzione al Merisi di un dipinto conservato al Museo Civico di Montepulciano e tornato recentemente alla luce dopo le indagini diagnostiche ed un intervento di pulitura realizzati grazie alla Fondazione Musei Senesi ed al contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Dopo i saluti delle autorità, è stato il momento delle introduzioni storiche: Roberto Longi, direttore del Museo ospite, ha trattato il tema "Francesco Crociani, un ecclesiastico collezionista. La sua donazione e la nascita del Museo Civico di Montepulciano", mentre Francesco Petrucci, direttore del Museo Palazzo Chigi di Ariccia, ha illustrato "La ritrattistica a Roma tra Cinquecento e Seicento." Lo storico dell’arte Gianni Papi ha introdotto il legame tra Caravaggio e il ritratto; quindi, Massimo Pulini, docente Accademia di Belle Arti di Bologna, ha avanzato l’annunciata proposta di attribuzione a Caravaggio del ritratto virile conservato nella città poliziana, in un intervento dal titolo "Una scoperta tra i ritratti della collezione Crociani". A seguire, è stato dato spazio agli esiti emersi dalle indagini scientifiche sulla tecnica esecutiva del dipinto e sui materiali con i quali lo stesso è stato realizzato, così come di quanto si è appreso grazie alla pulitura della superficie pittorica. Le conclusioni sono state affidate a due grandi esperti: Mina Gregori, Presidente della Fondazione “Roberto Longhi” e Professore emerito di Storia dell’Arte dell’Università di Firenze e Maurizio Calvesi, Accademico dei Lincei e Professore emerito di Storia dell’Arte dell’Università di Roma. Domenica 4 dicembre inoltre, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17.30, la “Pinacoteca Crociani” ha aperto gratuitamente le sue porte per tutte le associazioni poliziane. L’appuntamento si inserisce nel ciclo di conferenze con le quali viene celebrato il centocinquantesimo compleanno del Museo Civico “Pinacoteca Crociani” di Montepulciano in concomitanza con le celebrazioni dell’Unità Nazionale: non a caso, risale al fatidico 1861 la donazione al Municipio di ben 188 dipinti raccolti da Francesco Crociani durante tutta la sua vita. Il Comune di Montepulciano e la Fondazione Musei Senesi, grazie alla preziosa collaborazione di istituzioni e associazioni cittadine ed al contributo di numerosi studiosi, intendono quindi celebrare la ricorrenza di un’istituzione importante, rappresentativa di una particolare vicenda senese, ma anche del rinnovato valore civico e culturale che animò il nostro Risorgimento. Un’occasione unica in cui il museo esce dalle sue mura per diventare presenza viva e concreta sul territorio. Info: Museo Civico “Pinacoteca Crociani” - Via Ricci 10, 53045, Montepulciano (Siena) - tel. 0578 717300 (sabato e domenica); Pro Loco di Montepulciano - tel. 0578 757341 (da lunedì a venerdì); Fondazione Musei Senesi - tel. 0577 530164 (da lunedì a venerdì)  
   
   
FIRENZE: NATALE A PALAZZO STROZZI – 8 DICEMBRE 2011 - DALLE 15,00 ALLE 23,00  
 
Un pomeriggio pieno di offerte per festeggiare il Natale a Palazzo Strozzi ! Un ricchissimo programma di attività e iniziative per vivere l’arte in tutte le sue forme, che coinvolgerà tutti gli spazi del Palazzo, un’ occasione speciale per ritrovarsi e divertirsi tutti insieme, adulti e bambini, italiani e stranieri. Esplorare le mostre assieme con gli amici e la famiglia, lasciare spazio alla propria creatività con l’arte in cortile, concedersi un aperitivo d’autore al Caffè Re Mida, avvolti in una magica atmosfera natalizia. Ospite speciale del pomeriggio sarà la Compagnia di Babbo Natale che con 55 Babbi Natale intratterrà grandi e piccini con storie canti e cori natalizi. Per i più piccoli ci sarà la possibilità di scrivere la tanto attesa “Letterina a Babbo Natale” . Tutte le letterine saranno prese in consegna dagli aiutanti di Babbo Natale, la Compagnia di Babbo Natale. Programma: In Cortile Tutte le attività del Cortile di Palazzo Strozzi sono gratuite Crea Il Tuo Fiorino! (ore 15.00-18.00) L’ orafo fiorentino Paolo Penko offrirà l’opportunità di scoprire ai partecipanti tutti i passaggi e tutti i segreti della realizzazione delle monete. Sarà possibile creare un vero e proprio fiorino da portare a casa o da regalare! Esprimi Un Desiderio…..per Firenze (ore 15.00-18.00) Entra nello spirito delle feste e dai qualcosa alla città di Firenze! Qual è il tuo desiderio per la città? Sarà possibile farlo attraverso le speciali decorazioni in cartone colorato dove si potrà scrivere il proprio desiderio oppure il proprio pensiero di Natale per la città di Firenze. Tutti i desideri e tutti i pensieri saranno utilizzati per decorare l’albero, che per questa giornata, sarà posizionato nel Cortile di Palazzo Strozzi. Decorazioni Creative (ore 15.00-21.00) Un laboratorio per scatenare la propria fantasia e creatività per realizzare con materiali diversi e colorati decorazioni natalizie per dare un tocco di originalità al proprio albero o per fare un regalo a un amico. Nelle Mostre Biglietto speciale “Natale a Palazzo Strozzi”: € 8.00 per gli adulti; € 4.00 per i bambini Conversazioni In Mostra (ore 18.00 e 19.30) Una conversazione tra i visitatori e i mediatori nella mostra Denaro e Bellezza per aprire uno scambio di idee per approfondire la conoscenza di alcune delle opere esposte. Per questa attività la prenotazione e il biglietto sono obbligatori (Sigma Csc Tel. 055/2469600 prenotazioni@cscsigma.It ) Fiorini Nel Mondo Fino alla fine della mostra Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticella e il rogo delle vanità, lo spazio Info del Piano Nobile ospiterà l’Atlante Gigante, il muro, raffigurante il nostro pianeta, ricoperto dalle banconote colorate create dai bambini che hanno partecipato all’iniziativa “Arte fuori dal Palazzo”, realizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi in collaborazione con Unicoop Firenze. Carte D’arte Come sempre sono a disposizione le Carte d’Arte, lo speciale strumento che offre alle famiglie un modo nuovo per scoprire le mostre di Palazzo Strozzi. Ogni carta, dedicata a una delle opere in mostra, propone a bambini e genitori testi da leggere e diverse attività da svolgere in mostra o a casa. E’ possibile collezionare le carte dedicate a Denaro e Bellezza e a Declining Democracy.
 Le Carte d’Arte sono gratuite, e si possono richiedere in biglietteria o nel punto accoglienza. Evento Speciale Muv>music and digital art festival, alle 21.00 alle 23.00 e aperitivo a prezzo speciale a partire dalle 19.00  
   
   
BOLOGNA (SPAZIO TESTONI VIA D’AZEGLIO 50): GUIDO MASCAGNI PER DEFAULT - GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011  
 
“Ogni peste ha i suoi contagi, le sue vittime e - va da sé - i suoi untori, questi ultimi rigorosamente celati quando non addirittura spacciati per inesistenti. Ma come non esiste peste senza uno sconvolgimento sociale che spesso raggiunge proporzioni colossali, così non si danno untori senza un piano e un mandante. Ieri come oggi la peste, la crisi, lungi dall´essere una mera questione batterica o finanziaria rivelano il tentativo di mantenere i rapporti di potere immutati, di cambiare gattopardescamente tutto per non cambiare niente a scapito del più debole, dell´oppresso. Un´operazione pandemico-criminale in cui il più autentico default è quello della morale, così come ben dimostrato dai veri ospiti della serata, Boccaccio e Manzoni.” Guido Mascagni Guido Mascagni, italianista, ricercatore universitario e divulgatore bolognese impegnato principalmente nel settore dell’Educazione Permanente, è anche scrittore e pubblicista. Del suo campo di studi svolti tra l’Italia e gli Usa (dove ha insegnato a lungo presso università prestigiose quali Ohio State, Rutgers, Princeton ed altre) fanno parte la Medievistica e la Storia della musica. Trasferitosi in Italia nei primi anni Novanta, ha collaborato e tuttora collabora con l’Università Primo Levi di Bologna in qualità di docente di Letteratura Italiana e Discipline Umanistiche, svolgendo in parallelo una fitta attività di conferenziere e conduttore di eventi che lo portano spesso sui palcoscenici di diverse località italiane e straniere. Campi principali di interesse, Dante, Boccaccio e il Seicento barocco. Proprio prendendo spunto da questo ultimo periodo, nel 2006 Mascagni ha pubblicato con l’editore Perdisa di Bologna La chiave della peste, un romanzo tra lo storico e l’ironico ambientato in una futuribile Modena, il perno della narrazione proprio al centro di Piazza della Pomposa. Altre sue pubblicazioni vertono invece su vari aspetti storico-artistici della sua città, Bologna. Ben conosciuto ormai per il suo approccio attualizzato all’opera dantesca e per la propria chiarezza espositiva, Guido Mascagni vive e lavora in un borghetto medievale della prima montagna bolognese. Questo suo intervento presso la galleria Spazio Testoni è un omaggio alla mostra in corso Default pagina logo Per informazioni: Spazio Testoni Via D’azeglio n. 50 – 40123 Bologna Tel. +39 051 371272 +39 051 580988 +39 3356570830 www.Giannitestoni.itla2000+45@giannitestoni.It  Orari di Apertura: dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 20.00 sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 domenica e lunedì su appuntamento Giovedì 08 dicembre 2011 apertura dalle 16,00 alle 20,00  
   
   
IL FORTE LEGAME CON LA CULTURA PARTENOPEA PORTERÀ LE PREZIOSE OPERE DELLA MAISON ANGELA PUTTINI CAPRI A NAPOLI - FINO AL 6 GENNAIO, SARANNO OSPITATE NELLA GIOIELLERIA MARCO RENNA IN VIA DEI MILLE, 89  
 
Antonella Puttini è l’artista e designer dei gioielli “Angela Puttini”, omonima boutique nel cuore di Capri, aperta nel 1988 sotto la guida della madre Angela, appassionata ricercatrice dei monili e preziosi più originali. Dopo aver trascorso i suoi primi anni di lavoro dedicandosi all’arredamento di interni, Antonella Puttini, inizia a portare avanti con passione l’intento familiare di realizzare gioielli unici e non ripetibili, dedicandosi nei primi anni di attività esclusivamente alla ricerca delle pietre e scegliendo quelle tipiche dei luoghi natii: dai coralli alle perle, dalla pietra lavica agli ori, i bronzi e agli argenti. Sono proprio le pietre più tipiche di Capri e le leggende dell’isola a ispirare Antonella che presto inizia a disegnare opere di altissima gioielleria per la maison Angela Puttini . I suoi gioielli nascono - grazie ad un nome che in gioielleria può essere una fortuna - ispirandosi in un primo momento ai Putti, i bambocci paffuti ed allegri che rappresentano la figura infantile di Eros, il dio dell’Amore, per poi farsi suggestionare dalle storie e dalle atmosfere di Capri e dalle radici culturali del golfo, così da imprimere su anelli, bracciali, ciondoli, spille e collane la leggenda di Tiberio, di Pompei, dall’arte settecentesca e della tradizione partenopea. Nelle mani dell’artista caprese sono concentrate non solo la tradizione orafa e artigianale del Mediterraneo, ma soprattutto il gusto originale e sempre attento alle esigenze estetiche della gioielleria contemporanea. Nei gioielli di Angela Puttini il racconto storico diventa prezioso, un ricordo da portare sempre con se su un monile, spesso unico, che non segue la moda, la tendenza stagionale ma che è senza tempo. “Le mie creazioni nascono dal desiderio di trasmettere delle emozioni vere ” spiega Antonella Puttini “come la gioia e la serenità, per ricordare i momenti unici e magici della nostra storia ” Tante le collezioni ispirate all’arte e alla storia del Belpaese dall’ultima nata “Sant’anna” dedicata all’affresco della Vergine presente nella chiesetta di Sant´anna a Capri, che si trova proprio a pochi passi dalla boutique Puttini e dove nel giugno 2011 è stato riportato alla luce un affresco dell’epoca giottesca raffigurante la crocifissione. Per la collezione Sant’anna Antonella Puttini porta su anelli, orecchini e ciondolo pietre tra le più preziose, diamanti in taglio rosa, zaffiri , rubini e perle australiane barocche. Il ciondolo, protagonista della collezione Sant’anna si sviluppa intorno ad una miniatura su rame raffigurante la Vergine con il Bambino, sui pendenti e sui bracciali un piccolo arco prezioso in oro e rubini riprende le volte del patrimonio artistico e architettonico che è la chiesetta caprese. Un riferimento all’arte anche nella collezione Olympus, dove un cammeo- spilla ciondolo è un chiaro riferimento quadro “Giove implorato da Teti” di Jean-auguste-dominique Ingres raffigurante le due divinità. La designer riproduce il dipinto su una miniatura ma per la sua collezione sceglie come simbolo femminile accanto a Giove la sua sposa, Giunone. Tutta la collazione si basa su simboli che esprimono le caratteristiche principali delle divinità: così Giove impugna un fulmine a esprimere la sua forza, mentre nelle mani di Giunone c’è una melagrana simbolo di prosperità e fertilità. Melagrana e Fulmine si rincorrono su preziosi orecchini e anelli realizzati in oro 18 kt, rubini cabochon e diamanti e brillanti neri  
   
   
CON LA CENA STORICA DI GALA, IL PREMIO “CRONACA DI STORIA” ED IL WORKSHOP SULLE GIOSTRE SI CHIUDE IL 2011 DELLA FEDERAZIONE ITALIANAGIOCHI STORICI.  
 
Si chiude con una due giorni intensa il 2011 della Figs (Federazione Italiana Giochi Storici. Sabato 10 e domenica 11 dicembre, infatti, sono in programma a Firenze un convegno sulla tutela del cavallo, la tradizionale Cena Storica di Gala e l’Assemblea nazionale. Si comincia sabato 10, alle ore 15 presso l’Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze di via Folco Portinari, con il workshop “Palii, Giostre, Tornei cavallereschi ante e post Ordinanza Martini. Esperienze a confronto e problematiche organizzative”. I lavori si apriranno con i saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Comunale di Firenze e Presidente Onorario della Figs, di Elisabetta Meucci, Assessore del Comune di Firenze e di Carlo Capotosti, Presidente della Figs. Poi, dopo l’introduzione di Aldo Ghetti, Presidente della Commissione Tecnica della Figs, spazio alle relazioni di Mario Angeloni, Coordinatore Commissione veterinaria della Giostra Cavalleresca di Sulmona, di Andrea Brignolo, Vice presidente Sive e Responsabile del pronto soccorso cavalli del Palio di Asti, di Giacinto Federici, Segretario generale della Quintana di Ascoli Piceno e di Michele Marchisio, Sindaco di Coccolato e Responsabile del palio degli Asini di Coccolato. Al Workshop interverranno anche Federico Forcelloni della Federazione Italiana Sport Equestri e rappresentanti del Ministero della Salute e dei Giochi delle Porte di Gualdo Tadino. Alle ore 21, i delegati delle manifestazioni storiche italiane parteciperanno alla Cena Storica di Gala, tradizionale appuntamento di fine anno della Federazione nella Sala Brunelleschi del Palagio dei Capitani di Parte Guelfa. Durante la cena saranno premiati i vincitori del premio giornalistico “Cronaca di Storia”, giunto alla nona edizione, e ormai un punto fermo dell’attività di comunicazione della Figs. La due giorni della Federazione si concluderà domenica mattina con l’Assemblea nazionale nel corso della quale verrà stilato un bilancio dell’attività federale nel 2011.  
   
   
ARTE SVELATA CAPOLAVORI DI COSIMO FANZAGO. IL RESTAURO DELLE SCULTURE DAL CIBORIO DELLA CERTOSA DI SERRA SAN BRUNO GALLERIA NAZIONALE DI COSENZA COSENZA – PALAZZO ARNONE SABATO 10 DICEMBRE 2011 – ORE 18.00  
 
 Nel 1631 durante il priorato di don Ambrogio Gasco viene dato incarico a Cosimo Fanzago (Clusone,1591 – Napoli, 1678) di realizzare il monumentale altare-ciborio della Certosa di Santo Stefano del Bosco a Serra San Bruno, smembrato a seguito del terremoto del 1783 e rimontato pressoché integralmente, attorno al 1837, nella chiesa dell’Addolorata a Serra San Bruno. Dell’imponente impresa del maestro restano oggi nel museo d’arte sacra del duomo di Vibo Valentia alcuni mirabili manufatti bronzei raffiguranti quattro angeli oranti; due angeli reggicanestro; san Lorenzo, santo Stefano, san Bruno, san Martino e un frammento architettonico. Proprio a questo straordinario progetto e corpus di opere fanzaghiane la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria dedica Arte svelata. Capolavori di Cosimo Fanzago. Il restauro delle sculture dal ciborio della Certosa di Serra San Bruno. La mostra, curata da Fabio De Chirico con il coordinamento scientifico di Rosanna Caputo, è occasione straordinaria per ammirare i capolavori del ciborio serrese, riportati all’antico splendore dopo un attento restauro e per conoscere la complessa figura di Cosimo Fanzago, personalità dominante il panorama della scultura secentesca napoletana. Arte svelata sarà inaugurata sabato 10 dicembre 2011, alle ore 18.00, a Cosenza, Palazzo Arnone. Interverranno: Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria; S.e. Mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea; Francesco Prosperetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza; Mario Caligiuri, assessore regionale alla cultura e Giuseppe Mantella, restauratore. Arte Svelata è un appuntamento che si ripete - dopo l’esordio avvenuto con la mostra dedicata alle più preziose opere del museo civico di Altomonte - e ha lo scopo di focalizzare l´attenzione su alcuni capolavori calabresi ancora a tutt´oggi sconosciuti.  
   
   
A LORETO IL PRESEPE ARTISTICO MONUMENTALE DI ARTESE  
 
Dall’8 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012 sarà possibile ammirare a Loreto lo straordinario presepe monumentale del maestro Francesco Artese, ambientato nel paesaggio lucano e con i personaggi tipici della sua civiltà contadina. Il tema della Natività – spiega una nota dell’Apt - costituisce da oltre trent´anni il costante richiamo dell’opera di questo artista, da quando giovanissimo ha iniziato a esporre nelle più importanti città del mondo: da New York ,con un presepe di 140 mq (1983), a Washington, da Roma e poi Spoleto, alle più importanti citta´ europee, Monaco, Parigi, Varsavia, Dublino, Lubiana, fino al grande lavoro per il Museo della Natività di Betlemme (1999), commissionatogli dall´Unesco. Nel 2009, per l´evento «La Basilicata per San Francesco», ha realizzato un presepe monumentale nella Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi e nel 2010 ha esposto la sua opera, di 60 mq nella sede Rai di Roma di Via Teulada. Con questo omaggio alla Madonna di Loreto, punto di riferimento della devozione mariana italiana, e alla comunità di Loreto, la Basilicata si presenta attraverso la straordinaria installazione artistica del maestro Artese. La terra lucana è lo sfondo e la culla che accoglie il Mistero dell´Incarnazione. Il maestro Artese interpreta questo spaccato del paesaggio lucano in una prospettiva peculiare, che vede lo sfondo dei Sassi di Matera arricchirsi di espressioni monumentali ed artistiche presenti sul territorio lucano: l´immagine della Vergine è ispirata alla scultura in bronzo presente nel Santuario della Madonna del Pollino di San Severino Lucano, realizzata dall´artista Daphné du Barry, dove una Vergine dai tratti dolci e ieratici al tempo stesso offre al mondo il Bambino Gesù, la cui postura prefigura drammaticamente la morte in croce; il San Giuseppe riprende invece quello del presepe cinquecentesco a Tursi, del grande artista Antonello Persio. Nella grande scena monumentale sono individuabili la S.s. Trinità di Venosa, una delle aree archeologiche più interessanti della Basilicata, la “casa con gli occhi” di Aliano, paese noto per essere stato luogo di confino di Carlo Levi che fa da sfondo al suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, e le cantine di Barile, caratteristiche grotte scavate nella roccia e deputate alla conservazione di uno degli “ambasciatori” lucani per eccellenza, il vino Aglianico del Vulture Docg. “Un modo di promuovere la Basilicata – ha spiegato il direttore generale dell’Apt Basilicata, Gianpiero Perri – che coniuga le principali emergenze paesaggistiche e artistiche del territorio con le atmosfere della spiritualità proprie dei suoi luoghi e della sua storia, attraverso la grande arte presepiale che si conferma attrazione per le più importanti realtà religiose del mondo. Tra queste Loreto, a cui la Basilicata è grata per l’occasione che ci è stata offerta”. L’opera, unica nel suo genere, è stata realizzata in sei mesi, ed ha una grandezza di circa 40 mq e un´altezza oltre i 4 metri.  
   
   
A VENAUS PRESEPI DA GUSTARE  
 
Dopo il grande successo della passata edizione ritorna anche quest’anno, a Venaus, l’appuntamento con Presepi da gustare. Sabato 10 dicembre, a partire dalle ore 18.30, prenderà il via il percorso enogastronomico lungo le strade del paese, alla riscoperta del territorio e dei prodotti locali, assaporando ricette tipiche della cucina tradizionale venausina e ammirando i caratteristici presepi allestiti dai cittadini sulle antiche fontane e negli angoli più suggestivi del paese. Nei punti tappa allieteranno l’atmosfera musiche natalizie e, per i bambini, sarà a disposizione un trenino di Natale. Www.comune.venaus.to.it  
   
   
L’ARTE SI FA SENTIRE A VERCELLI  
 
“Ardori privati, pubbliche virtù. Le donne del Risorgimento tra vita domestica e impegno civile” è il titolo della lettura scenica con accompagnamento musicale, che si terrà domenica 11 dicembre alle ore 17, al Museo Borgogna di Vercelli, in via Antonio Borgogna 4/6. L’evento, che si inserisce nella rassegna “L’arte si fa sentire”, è a cura di Stefano De Luca, con Annamaria Rossano alla recitazione e musiche originali di Johannes Blicker. Al termine ci sarà il brindisi conclusivo della stagione. Ingresso a pagamento (il biglietto comprende anche la visita del Museo). Per informazioni e prenotazioni: Museo Borgogna, tel. 0161.211338. Www.museoborgogna.it/it/eventi/pr.htm  
   
   
IL MUSEO DELLE TERRE DELLA BIBBIA A GERUSALEMME FESTEGGIA I 20 ANNI DALL’APERTURA CON UN’OFFERTA SPECIALE  
 
Ingresso gratuito per i gruppi dall’11 al 31 dicembre, compresi i weekend Unico museo al mondo a mostrare la storia antica del Vicino Oriente da una prospettiva biblica, il Museo delle Terre della Bibbia di Gerusalemme guida il visitatore attraverso le culture dei popoli della Bibbia, permettendogli di comprendere meglio e apprezzare le storie narrate nella Bibbia e la sua influenza nella storia e nello sviluppo della civilizzazione dell’Occidente. Dall’11 al 31 dicembre, i visitatori in gruppo avranno libero accesso non solo all’esposizione permanente, ma anche alle esposizioni temporanee. La mostra attualmente in corso “Il Suono dello Shofar” racconta, per esempio, la storia millenaria dello Shofar, antico strumento musicale legato che affonda le radici nelle più antiche tradizioni ebraiche e ha accompagnato Israele dall’antichità ai giorni nostri, divenendone una vera icona. Tra gli strumenti in mostra, spicca lo Shofar suonato dal Rabbino Shlomo Goren al Muro del Pianto il 7 giugno 1967, dopo la liberazione e unificazione di Gerusalemme, esposto per la prima volta al pubblico. La mostra rimarrà aperta fino al 28 febbraio 2012. I dettagli dell’offerta: Ingresso gratuito con pre-registrazione. Ingresso gratuito per gruppi, tramite agenzie e guide turistiche. Tour guidati a 220 Nis per gruppi fino a 30 visitatori. Sconto 10% al bar del Museo. Sconto 10% al gift shop del Museo. Durante i giorni della festa di “Chanukah” i gruppi potranno accedere a partire dalle ore 15:00. Maggiori informazioni: Il Museo delle Terre della Bibbia: Blmj.org La mostra Il Suono dello Shofar: www.Blmj.org/en/  Il portale del Turismo d’Israele: goisrael.It