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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Febbraio 2013
SIGLATO L’ACCORDO PER L’INTEGRAZIONE E LO SVILUPPO DEL SISTEMA AEROPORTUALE TOSCANO  
 
Firenze, 27 febbraio 2013 – E’ stato sottoscritto ieri l’accordo tra la Regione Toscana, le Province di Firenze, Livorno, Lucca e Pisa, i Comuni di Firenze, Livorno e Pisa, le Camere di Commercio di Firenze, Livorno, Pisa e Prato, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la Fondazione Pisa finalizzata a porre le basi per il futuro potenziamento della dotazione aeroportuale toscana, in un’ottica di pianificazione integrata di attività, servizi e del relativo sviluppo. Obiettivo strategico e finale dell’ intesa è la realizzazione di un sistema aeroportuale competitivo sul territorio nazionale e la valorizzazione delle potenzialità dei due scali, accentuando le funzioni di aeroporto di rilevanza internazionale per lo scalo di Pisa e dicity airport per quello di Firenze. In questa prospettiva le parti si sono impegnate, nel quadro della programmazione regionale e mediante il supporto e la consulenza di advisors giuridici e finanziari, ad identificare ed approfondire il percorso giuridico e finanziario di una possibile operazione di aggregazione del sistema aeroportuale toscano. In particolare, subordinatamente all’esito delle analisi e degli studi di fattibilità degli advisors giuridici e finanziari, nonché alle valutazioni e deliberazioni finali degli organi e delle autorità competenti, le medesime parti hanno manifestato la volontà di dare avvio, nel pieno rispetto della vigente normativa primaria e secondaria, al processo di costituzione di una holding, nella quale conferire, in tutto o in parte, le partecipazioni da ciascuno attualmente detenute nelle due società aeroportuali.  
   
   
ACCORDO SISTEMA AEROPORTUALE, ROSSI: “PER LA TOSCANA UNA PARTITA NAZIONALE”  
 
Firenze, 27 febbraio 2013 – “Un fatto enorme, anche sotto il profilo simbolico, e inimmaginabile in altri tempi”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha definito oggi la firma dell’accordo per la ricognizione delle linee guida per l’integrazione e lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano, un accordo tra i soci pubblici di Sat e Adf che ha come obiettivo la costituzione della holding. Questa dovrà avvenire prima dell’approvazione da parte del Consiglio regionale della variante al Pit, che la giunta licenzierà proprio domani. “I tempi sono cambiati – ha proseguito il presidente Rossi – ciò che è stato a lungo vissuto in termini di concorrenza, di controversia e su cui sono stati versati fiumi di inchiostro appartiene al passato. Con soddisfazione vedo che la Toscana si mette insieme, supera i campanili e decide di giocare una partita nazionale per costruire il quarto polo aeroportuale italiano. Questa sinergia ci permetterà di evitare situazioni di concorrenza, di risparmiare sui costi di gestione, di contrattare meglio a tutti i livelli. Presentandoci insieme diamo ulteriore forza a marchi già strardinari, quelli della Toscana, di Firenze e di Pisa, e raggiungiamo una potenzialità di attrazione che oggi, divisi, non abbiamo. Sono sicuro che con la costituzione della holding fin dal giorno dopo a Roma ci guarderanno in un altro modo”. La firma di oggi precede di un giorno l’approvazione da parte della giunta regionale della variante al Pit: “Con questo atto – ha detto il presidente – daremo alla holding una vera e concreta prospettiva di sviluppo. Abbiamo l’obiettivo di portare il polo aeroportuale toscano a 12 milioni di passeggeri entro il 2030. In questa prospettiva ce n’è per Firenze e per Pisa. I due grandi scali assolvono e assolveranno una funzione fondamentale per la competitività nel campo dell’economia, degli affari e della ricerca, e anche per la crescita dell’occupazione”. “Di fronte alla crisi – ha concluso il presidente Rossi – nessuno si salva da solo. Noi ci mettiamo insieme, ci assumiamo delle responsabilità, facciamo delle scelte”. In base all’accordo verrà costituito un gruppo tecnico che sarò incaricato di formulare il cronoprogramma dei lavori e di definire le linee guida per la gara con cui verranno individuati gli advisorsgiuridici e finanziari che svilupperanno gli studi e i progetti previsti.  
   
   
CO2: I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO UN’ ECCEZIONE ALLE ETS PER I VOLI INTERCONTINENTALI IN ATTESA DEI PROGRESSI IN SEDE ICAO  
 
 Strasburgo, 27 febbraio 2013 - Una proposta di sospendere temporaneamente l´Ue di scambio delle emissioni di Co2 (Ets) per i voli intercontinentali, in modo da consentire all’ Organizzazione dell´aviazione civile internazionale (Icao) di concordare le misure di tutto il mondo, è stato sostenuto dalla commissione ambiente Martedì. I deputati hanno sottolineato che la deroga dal sistema Ets è subordinata ai progressi presso l´Icao e destinati ricavi Ets per gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. L´ets continuerà ad applicarsi ai voli tra aeroporti dell´Ue. "Il voto di oggi è un chiaro segnale che l´Unione europea vuole una soluzione internazionale. Non ci sono più scuse per i paesi terzi a non impegnarsi in questione. Alcuni paesi terzi hanno dato l´impressione che sia l´Unione europea che sta nel modo, ma vedremo se hanno sufficiente impegno. Faccio appello specialmente a presidente degli Stati Uniti Obama, che è stato insignito del Nobel per la Pace, tra l´altro per il suo impegno per affrontare il cambiamento climatico e di segretario di Stato Kerry che ha introdotto il disegno di legge Kerry-lieberman al Senato che aperto la strada per lo scambio di emissioni per l´economia degli Stati Uniti, compresa l´aviazione. Potevano perdere tutta la credibilità, se continuare ad opporsi una soluzione in questo importante settore ", ha affermato il relatore Peter Liese (Ppe, De). La proposta di "fermare l´orologio" avrebbe temporaneamente esonerare le compagnie aeree dall´obbligo di Ets per comunicare le emissioni di carbonio per i voli tra aeroporti dell´Ue e paesi terzi, e le sanzioni non sarebbero imposte per mancata comunicazione. Nelle loro emendamenti, i deputati dicono che l´eccezione prevista per i voli intercontinentali si applica per un periodo massimo di un anno, che potrebbe essere prolungato soltanto se i progressi «chiara e sufficiente» è fatta in sede Icao. Nel frattempo, con sede a Montreal Icao dovrebbero concordare un sistema globale, invece, con un calendario realistico per la sua applicazione, hanno aggiunto. Inoltre, per rafforzare la fiducia internazionale nel sistema comunitario, gli Stati membri dovrebbero utilizzare le entrate da vendita all´asta delle quote di riduzione delle emissioni di Co2, l´adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, e la ricerca di fondi e basse emissioni sistemi di trasporto, i deputati dicono. Verso cieli più blu presso l´Icao? Politicamente, la proposta mira a creare un incentivo per la riunione dell´Icao di quest´anno ad un accordo su un meccanismo globale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal settore aereo e dimostrare la determinazione dell´Ue per farlo funzionare. Parti Icao ha compiuto qualche progresso verso un accordo su un equivalente del sistema Ets comunitario in una riunione del 9 novembre 2012, i deputati ritengono che un mercato globale, basata su misure per ridurre le emissioni del trasporto aereo internazionale è stato possibile concordare in occasione della prossima assemblea dell´Icao nel settembre 2013. Il rapporto redatto da Peter Liese (Ppe, De) è stato approvato con 50 voti favorevoli, 0 contrari e 8 astensioni. La commissione ha inoltre deliberato di avviare negoziati con i ministri dell´Ue, con 51 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astensioni. I prossimi passi Il voto in plenaria è da prendere durante la sessione 15-18 Aprile a Strasburgo.  
   
   
SOGEFI (GRUPPO CIR): RICAVI A OLTRE 1,3 MLD, RECORD STORICO DEL GRUPPO  
 
Milano, 27 febbraio 2013 - Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi Spa, riunitosi ieri sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato della società per l’esercizio 2012. Sogefi, società di componentistica per autoveicoli del gruppo Cir, è uno dei principali produttori mondiali nei settori della filtrazione, dei sistemi aria-motore e dei componenti per sospensioni con 44 stabilimenti in 16 paesi. Andamento della gestione - Sogefi ha ottenuto nel 2012 ricavi e utile netto in crescita a due cifre rispetto all’anno precedente grazie all’espansione nei mercati extra-europei, in particolare in Nord America e Asia, e al contributo delle attività di Systèmes Moteurs, consolidate per l’intero periodo mentre nel 2011 erano entrate nel perimetro del gruppo solo negli ultimi cinque mesi dell’esercizio. In dettaglio, i ricavi hanno superato quota 1,3 miliardi di euro (+13,9%), mentre l’utile netto si è attestato a 29,3 milioni di euro (+22%). Tali risultati sono stati ottenuti nonostante il sensibile calo delle vendite di autovetture registrato in Europa (-7,8% rispetto al 2011 e un numero di immatricolazioni tornato ai livelli del 1995), principale mercato di Sogefi. L’andamento negativo del settore automobilistico nel continente europeo è stato tuttavia compensato dall’incremento dei livelli produttivi in tutti gli altri mercati nei quali il gruppo è presente, a partire da Nord America (+17,4%), Cina (+5,8%), India (+5,3%) e Brasile (+0,8%). Risultati consolidati I ricavi del 2012 sono stati pari a 1.319,2 milioni di euro, in crescita del 13,9% rispetto a 1.158,4 milioni di euro nell’esercizio 2011, raggiungendo il livello più alto nella storia di Sogefi. L’incremento rispetto all’anno precedente è riconducibile alla crescita del gruppo nei mercati extra-europei e al contributo delle attività di Systèmes Moteurs. I ricavi ottenuti dal gruppo fuori dall’Europa sono aumentati nel 2012 al 33,5% del totale rispetto al 30,5% del 2011. Tale incremento è stato determinato dai forti progressi ottenuti in Nord America (+107,6%) e Asia (+35,4%), che hanno più che compensato la lieve flessione registrata nel Mercosur (-3,8%) a causa del rallentamento del mercato brasiliano nella parte centrale dell’anno. Per quanto riguarda i principali clienti, si registra un miglioramento delle attività con i costruttori tedeschi e americani. Ford, in particolare, è diventata il secondo cliente del gruppo in termini di ricavi. Al netto delle attività di Systèmes Moteurs, i ricavi del gruppo nel 2012 sarebbero ammontati a 979,4 milioni di euro (-4,2% rispetto al 2011 a perimetro omogeneo). L’esercizio è stato caratterizzato da un aumento dell’incidenza del costo dei materiali sui ricavi (52% rispetto a 49,8% nel 2011) per effetto della variazione del mix, mentre l’incidenza del costo del lavoro è rimasta invariata al 22,9%. Il risultato operativo è stato pari a 92,7 milioni di euro, in crescita del 5,3% rispetto al dato del 2011 (88 milioni di euro), con un’incidenza sui ricavi del 7% (7,6% nel 2011). Nell’esercizio è proseguita l’azione di riorganizzazione per il contenimento dei costi di struttura. Gli oneri sono ammontati a 12,2 milioni di euro (8,8 milioni di euro nel 2011) e hanno riguardato principalmente la definitiva chiusura di uno stabilimento per la produzione di filtri motore a Llantrisant (Galles). Sono inoltre stati sostenuti costi non operativi per 2,2 milioni di euro per servizi di consulenza relativi a iniziative per lo sviluppo internazionale del gruppo. Anche grazie alla costante attenzione ai costi, l’Ebitda dell’esercizio, pari a 126 milioni di euro (9,6% dei ricavi) è aumentato del 12,7% rispetto a 111,9 milioni di euro del 2011 (9,7% dei ricavi). L’ebit è salito a 62,8 milioni di euro (4,8% dei ricavi) contro i 58,5 milioni di euro del 2011 (5%, dei ricavi) con una crescita del 7,3%. L’utile netto è ammontato a 29,3 milioni di euro, con una crescita del 22% rispetto al dato dell’esercizio precedente (24 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2012 ammontava a 295,8 milioni di euro, in forte riduzione rispetto ai 325,2 milioni registrati al 30 settembre 2012. La variazione, nonostante la distribuzione nell’esercizio di dividendi per 17,2 milioni di euro, è stata resa possibile dalle azioni per il contenimento del capitale circolante e dall’incasso di 7,4 milioni di euro per la cessione di uno stabilimento brasiliano. Al 31 dicembre del 2011 l’indebitamento finanziario netto del gruppo era pari a 299,8 milioni di euro. Il patrimonio netto del gruppo al 31 dicembre 2012 era pari a 195,5 milioni di euro (195,2 milioni al 31 dicembre 2011). Al 31 dicembre 2012 il gruppo aveva in organico 6.735 dipendenti (6.708 a fine 2011). Divisione Sistemi Motore I ricavi della Divisione Sistemi Motore nel 2012 sono ammontati a 792,6 milioni di euro (+29,3% rispetto a 612,9 milioni di euro nel 2011). L’incremento è riconducibile al consolidamento per l’intero anno delle attività di Systèmes Moteurs, alla forte crescita del mercato in Nord America e ai progressi in Cina e India, a fronte di una sostanziale stabilità del business in Sud America. Il risultato operativo della divisione è ammontato a 56,6 milioni di euro (7,1% dei ricavi), in aumento rispetto a 42,7 milioni di euro (7% dei ricavi) nel 2011. Ebitda ed Ebit, influenzati dai costi sostenuti per la chiusura dell’impianto in Galles, sono comunque risultati in crescita rispettivamente a 74,7 milioni di euro (contro 52 milioni di euro nel 2011) e a 39 milioni di euro (24,4 milioni di euro nel 2011). Nel corso dell’esercizio, coerentemente con la strategia di Sogefi di espandere la propria presenza nei mercati extra-europei, sono stati realizzati i seguenti progetti: avviamento della realizzazione di un nuovo impianto a Wujiang (Cina) e aumento della capacità produttiva negli stabilimenti di Prichard (Usa) e Bangalore, Pune e Delhi (India) Divisione Componenti per Sospensioni La Divisione Componenti per Sospensioni ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 528,6 milioni di euro, in leggera flessione rispetto ai 547,7 milioni di euro del 2011 (-3,5%) a causa della sensibile riduzione della domanda dei costruttori generalisti europei nell’ultimo quadrimestre dell’anno. Il risultato operativo si è ridotto a 41,3 milioni di euro da 49,1 milioni di euro nel 2011, con una incidenza sui ricavi scesa al 7,8% dal 9%. In riduzione anche l’Ebitda della divisione (56,9 milioni di euro rispetto a 68,3 milioni di euro nel 2011) e l’Ebit (32,3 milioni di euro rispetto a 44,1 milioni di euro nel 2011). Nel corso dell’esercizio è stato inaugurato il nuovo stabilimento indiano di Pune ed è partita la realizzazione di un terzo impianto produttivo in Cina, a Wujiang. Risultati della capogruppo Sogefi Spa La società capogruppo Sogefi Spa ha chiuso il 2012 con un utile netto di 6,2 milioni di euro rispetto a 10,5 milioni dell’anno precedente. La riduzione è dovuta al minore flusso di dividendi ricevuti dalle società controllate e ai maggiori oneri finanziari legati all’aumento dell’indebitamento finanziario netto a seguito dell’acquisizione delle attività di Systèmes Moteurs. La società ha ulteriormente svalutato la partecipazione nella controllata Sogefi Rejna Spa per 5,8 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2012 era pari a 283,3 milioni di euro, con un incremento di 28,6 milioni di euro rispetto al corrispondente valore al 31 dicembre 2011. Il patrimonio netto alla stessa data ammontava a 154,1 milioni di euro (166,6 milioni di euro al 31 dicembre 2011). Evoluzione prevedibile dell’esercizio 2013 L’andamento del mercato automobilistico a livello globale nel 2013 è stimato in leggera crescita, con volumi in calo in Europa, un confermato incremento in Cina e India e un più moderato progresso in America Latina e Nord America. In tale contesto il gruppo Sogefi prevede di: - continuare a crescere nei mercati extra europei, in particolare in Nord America e Asia; - avere stabilità nei costi delle principali materie prime; - proseguire la realizzazione di azioni di efficienza. Proposta di dividendo Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,13 euro (stabile rispetto all’esercizio 2011), che sarà messo in pagamento a partire dal 3 maggio 2013 con stacco della cedola n. 31 in data 29 aprile 2013. Assemblea degli Azionisti L’assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 19 aprile 2013 e in seconda convocazione per il 22 aprile 2013. Il Consiglio di Amministrazione, in particolare, ha deliberato: di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie (comprese n. 3.981.085 azioni proprie ad oggi detenute, corrispondenti al 3,41% del capitale sociale ordinario) a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore, basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali, nonché di disporre delle azioni proprie acquistate nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della società. Di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di stock grant per il 2013 destinato a dipendenti della società e di società controllate per un massimo di n. 1.700.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Sogefi. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie detenute dalla società L’assemblea degli Azionisti, inoltre, sarà chiamata a deliberare in merito al rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione, in aggiunta alla “Relazione annuale sulla Corporate Governance” del 2012, ha approvato il “Codice di Autodisciplina Sogefi Spa”, che contiene la descrizione dei principali compiti e funzioni degli organi sociali, dell’assetto di controllo interno e di gestione dei rischi della Società. Il documento sarà reso disponibile sul sito internet www.Sogefigroup.com    
   
   
LA TECNOLOGIA DI CONNETTIVITÀ APPLINK DIVENTA OPEN-SOURCE, FORD ADERISCE AL PROGETTO DI SVILUPPO GENIVI  
 
Barcellona, 27 febbraio 2013 – Oggi Ford Motor Company ha annunciato che renderà open source il codice di Applink, il sistema di connettività tra auto e app, rilasciandolo nell’ambito del progetto Genivi. Ford è il primo costruttore d’auto americano a contribuire al mondo dello sviluppo open-source rendendo pubblico il codice proprietario di uno dei suoi prodotti. Applink permette al guidatore di controllare in auto le app di smartphone e tablet tramite l’interfaccia del veicolo, come i pulsanti del pannello strumenti e del volante, e i comandi vocali. Dopo aver dato il via al primo programma di supporto ai produttori di app ( http://developer.Ford.com ), lanciato lo scorso gennaio al Ces 2013 di Las Vegas, Ford ha annunciato l’intenzione di fare ulteriori passi in avanti per supportare la comunità dei creatori di app e favorire l’integrazione dei loro prodotti a bordo delle auto. “Ford intende supportare attivamente che chi crea app, e affiancare attivamente il lavoro di chi guarda alle auto come a un potenziale importante per i propri prodotti,” ha dichiarato Doug Vandagens, Direttore Globale Servizi di Connettività, di Ford. “Partecipare al progetto Genivi con Applink dimostra il nostro impegno nei confronti del mondo dello sviluppo del software, che ci aiuterà a garantire ai nostri clienti livelli sempre più elevati di innovazione.” Come già dimostrato dal mercato degli smartphone e dei tablet, un ecosistema di app vivo e dinamico è essenziale per il successo di una piattaforma, sia per i clienti che per i produttori. App di qualità attirano nuovi clienti alla piattaforma, che migliora per risorse e funzionalità, e allo stesso tempo un elevato numero di utenti attrae nuovi produttori di software. Rendendo Applink open source, la tecnologia potrà essere adottata da altri costruttori d’auto e produttori di sistemi di infotainment aftermarket, e i creatori di app saranno incentivati a far parte di questo ecosistema grazie alla possibilità di raggiungere un numero sempre maggiore di clienti. Un ingegnere Ford sarà responsabile della partecipazione di Ford al programma open-source Genivi. Il codice e la documentazione di Applink saranno a disposizione sia di chi intende implementare la piattaforma all’interno di un prodotto, sia per chi desidera utilizzare il protocollo di comunicazione bidirezionale che permette di interfacciare le app dei sistemi Android, di Google, e iOs, di Apple. Tutto il codice sarà rilasciato con il nome Smartphonelink secondo i parametri della nota licenza open-source Bsd. Il progetto Genivi è nato per supportare lo sviluppo e l’adozione di una piattaforma di infotainment libera e open-source per le auto. “Desideriamo esprimere la nostra soddisfazione nella scelta di Ford di utilizzare Genivi per ospitare il progetto Smartphonelink, che si aggiunge al nostro database di progetti open-source,” ha dichiarato Steve Crumb, Direttore Esecutivo, di Genivi. “L’impegno di Ford nell’offrire al mondo dello sviluppo del software la propria tecnologia Applink si intona perfettamente con lo spirito dell’open-source, e con l’impegno di Genivi nell’offrire i propri servizi all’industria dell’auto.” “Abbiamo preso in considerazione diverse organizzazioni prima di decidere di affidare il nostro progetto open-source a Genici,” ha aggiunto Vandagens. “Abbiamo scelto Genivi perché volevamo che il progetto fosse supportato da un’organizzazione integrata con il mondo dell’auto e con il relativo ecosistema, dai costruttori ai fornitori.” “Lavorare con Genivi permetterà inoltre alla piattaforma Smartphonelink di essere indipendente dall’hardware, e potrà essere utilizzata su una varietà di sistemi operativi, come Linux, Qnx e Microsoft Windows Embedded.” Il provider di servizi di navigazione satellitare Telenav e l’azienda di sviluppo di software embedded Luxoft hanno già aderito al nuovo progetto Smartphonelink. “Siamo entusiasti della scelta di Ford di rilasciare il codice di Applink e di permetterne l’adozione da parte dell’industria dell’open-source,” ha dichiarato Vasiliy Suvorov, Vice Presidente Technology Strategy di Luxoft. “Condividiamo in pieno la vision di Ford e contribuiremo attivamente al progetto integrandolo con il codice della nostra soluzione di connettività iviLink. Ciò permetterà all’industria di concentrarsi su di una sola piattaforma, che in questo modo potrà crescere per per funzionalità applicazioni e valore aggiunto.” “I creatori di app cercano uno standard riconosciuto e diffuso sulla base del quale produrre i propri software,” ha spiegato Sal Dhanani, Vice Presidente e General Manager di Telenav. “Telenav contribuirà ad aiutare a definire un protocollo di comunicazione tra auto e smartphone che assicurerà ai guidatori di tutto il mondo una soluzione per la navigazione satellitare efficiente, personalizzata e connessa.” Applink è già disponibile in Nord America, ed è utilizzato a bordo di più di un milione di auto, Suv e pick-up, come Fiesta, Focus, Fusion, Mustang, Escape, F-150, Super Duty e Serie E. Il debutto di Applink in Europa avverrà alla fine del 2013 con il Suv compatto Ecosport.  
   
   
TEST DI RESISTENZA FUORI DALL’ORDINARIO PER IL NUOVO TRANSIT CUSTOM  
 
Lommel Belgio, 27 febbraio 2013 – Gli ingegneri Ford che hanno lavorato allo sviluppo del Transit Custom nutrono una sincera passione per i veicoli commerciali, ma questo amore non ha impedito loro di metterlo a dura prova durante la progettazione. Più di 150 piloti professionisti, oltre a ingegneri Ford e clienti fleet, hanno guidato il Transit Custom per un totale di oltre 5 milioni di chilometri, sottoponendolo a uno dei più estenuanti cicli di test di sempre. La maratona di prove cui è stato sottoposto il Transit Custom ha simulato, condensati in 6 intensissimi mesi, ben 10 anni di utilizzo nelle condizioni estreme, rese ancora più estreme da bagni di salsedine e sali corrosivi, fango e temperature al limite della resistenza. “Credo che molti clienti non crederebbero che abbiamo riservato al Transit Custom un trattamento così estremo per mettere a punto la sua affidabilità,” ha dichiarato Barry Gale, Ingegnere Capo Veicoli Commerciali, di Ford Europa. “Lo abbiamo provato nelle peggiori condizioni possibili, anche le più improbabili, e siamo davvero soddisfatti di quanto brillantemente questo veicolo le abbia superate.” Ford ha inoltre analizzato i dati raccolti relativi a oltre 10 milioni di chilometri percorsi in condizioni di utilizzo reale in sette paesi, in diverse parti del mondo. Questi dati, prodotti da una flotta di più 600 Transit, hanno permesso di identificare gli obiettivi di resistenza per le zone climaticamente più ostili, ipotizzando un ciclo di vita di 10 anni e 240mila chilometri. Le prove di resistenza sono state svolte presso il centro di ricerca Ford di Lommel, in Belgio, le cui strutture consentono di effettuare, in appositi laboratori a elevata tecnologia, più di 30 test specifici, come quelli per il traino e per il carico sul motore. Ecco alcune delle prove alle quali è stato sottoposto il nuovo Transit Custom: Test autostradale: due mesi di guida ininterrotta a velocità massima; Sospensioni e sterzo: un mese ininterrotto disegnando la figura dell’otto con le ruote; Resistenza del telaio: impatto a 60 km/h contro una banchina di 140 mm; Buche e marciapiedi: tracciato speciale con fondo sconnesso e irregolare, percorso a una velocità di 70 km/h per 5200 volte; Resistenza alla corrosione: guida su ghiaia, attraverso bagni di sale e fango, e stazionamento in sale climatiche a elevata umidità per 12 settimane. Nel corso dello sviluppo, i prototipi del Transit Custom hanno affrontato sfide identificate in condizioni di utilizzo reale in tutto il mondo, come le condizioni climatiche più estreme, simulando per esempio i 40 gradi di Dubai e i 40 gradi sotto zero della Finlandia. Piloti professionisti e clienti fleet hanno inoltre condotto prove in strada su lunghi chilometraggi. Nei laboratori Ford, il motore diesel Duratorq 2,2 è stato sottoposto a 46 giorni di funzionamento ininterrotto simulando una guida urbana con il veicolo a pieno carico. Questa è solo une delle molte sfide che hanno impegnato il motore del Transit Custom per decine di migliaia di ore. Le strutture e i laboratori permettono di condensare in soli 30 giorni ben 10 anni di utilizzo del motore nelle condizioni più difficili. Nel corso dello sviluppo, Ford ha apportato più di 100 miglioramenti significativi al veicolo grazie alle verifiche condotte a Lommel, come un nuovo e più robusto design per i supporti del motore e per i pannelli sottoporta. I prossimi veicoli commerciali Ford, come il nuovo Transit e il nuovo Transit Connect, che arriveranno sul mercato alla fine del 2013, beneficeranno dello stesso intenso processo di test. “Portare un veicolo al limite e oltre ci permette di realizzare un prodotto più robusto e resistente. Ciò si traduce direttamente in un’innumerevole serie di vantaggi per i nostri clienti, che possono contare su un’affidabilità straordinaria indipendentemente da quanto esigenti siano le proprie condizioni di lavoro,” ha aggiunto Gale. Il Transit Custom è il primo veicolo del suo segmento ad aver ottenuto 5 stelle, il massimo, nei test di sicurezza condotti dall’ente indipendente Euro Ncap, ed è già disponibile nei principali mercati europei.  
   
   
TPL, SAITTA: “DALLA REGIONE PIEMONTE NEL 2013 TAGLI INSOSTENIBILI”  
 
Torino, 27 febbraio 2013 - Forte preoccupazione sulle possibilità di continuare a garantire il servizio di trasporto pubblico locale sono state espresse oggi dal presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta che insieme ai rappresentanti delle altre Province piemontesi ha incontrato il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota per definire il piano 2013 dei finanziamenti regionali sul tpl. “La Regione Piemonte ha confermato la scelta di non aggiungere risorse proprie per integrare, come era sempre accaduto, il finanziamento nazionale sul trasporto pubblico locale - dice Saitta - quindi i piemontesi quest’anno si troveranno a subire tagli pesantissimi al servizio per almeno 120 milioni di euro, che si aggiungono ai tagli già applicati nei mesi scorsi”. “Ho fatto inutilmente notare al presidente Cota che le Province - dice Saitta - aspettano ancora di ricevere dalla Regione Piemonte 50 milioni di euro, cioè parte dei trasferimenti anticipati sul trasporto pubblico locale per il 2011 e per il 2012 e che i piemontesi non hanno certo bisogno in questa delicata fase di vedersi ridurre le corse dei mezzi pubblici. Ma da piazza Castello è arrivata una netta chiusura”. “A differenza di quanto accade in altre Regioni italiane, ad esempio in Lombardia - conclude Saitta - in Piemonte la Giunta regionale ha scelto di non aggiungere risorse ed impone così ai pendolari ulteriori penalizzazioni del 20% sul trasporto pubblico locale già tagliato. In tutto il territorio regionali si andrà incontro a gravi disagi. E in più come potremo fare a chiedere alle imprese del settore, che già paghiamo a fatica, di ridurre ancora i loro contratti?”  
   
   
È POSSIBILE UNA MIGLIORE PROTEZIONE DI TRENI E METROPOLITANE CONTRO IL TERRORISMO?  
 
Bruxelles, 27 febbraio 2013 - Gli attacchi terroristici su treni di pendolari a Madrid nel 2004 e nella metropolitana di Londra l´anno seguente hanno messo in evidenza una particolare vulnerabilità dei trasporti pubblici. Come si possono mettere in atto i controlli di sicurezza usati per rilevare esplosivi negli aeroporti nelle ferrovie e nelle reti metropolitane? La semplice verità è che la sicurezza degli aeroporti non si può installare in un sistema di trasporto come la metropolitana di Mosca o quella di Londra. Bloccherebbe questi sistemi. Milioni di passeggeri usano questi servizi ogni giorno e sarebbe praticamente impossibile far passare un tale numero di persone dal tipo di sicurezza usato negli aeroporti. Fermare un attacco suicida rimane estremamente difficile. Rendere sicuro il trasporto ferroviario è però una priorità. L´impatto economico di un attacco terroristico può estendersi ben oltre l´immediato arresto del servizio, la distruzione dei veicoli e la distruzione delle infrastrutture, fino all´economia più in generale, oltre ai costi umani e psicologici. In effetti il costo totale di un attacco è molto difficile da valutare. Il costo di riparare il danno fisico delle bombe potrebbe raggiungere decine di milioni, mentre gli effetti a catena (come la riduzione dell´attività economica, il ritardo o la riduzione degli investimenti nei centri urbani, la perdita di turismo, ecc.) possono essere molto più pesanti. Gli attacchi di Madrid e Londra hanno spinto i ricercatori europei a esaminare questo problema per trovare una soluzione innovativa. Il progetto Securemetro è stato lanciato nell´ambito di un programma di finanziamento del 7° Pq con lo scopo di sviluppare materiali convalidati e strategie di progettazione per migliorare la sicurezza su metropolitane e ferrovie. Il progetto ha riunito un costruttore di veicoli, un operatore di sistema e dei ricercatori per sviluppare una metodologia di progettazione convalidata da test in laboratorio e su scala più ampia per costruire veicoli di metropolitana in grado di resistere a esplosioni e attacchi con bombe. Usa soluzioni innovative per integrare e sfruttare le tecnologie, i materiali e i sistemi esistenti, per aumentare la sicurezza inerente e la sicurezza dei veicoli. Questo comprende una più stretta interazione tra i veicoli sicuri e l´infrastruttura. Il progetto ha studiato come migliorare la sicurezza dei passeggeri attraverso un design strutturale intelligente che minimizzerebbe la morte e le lesioni nel caso di un attacco esplosivo. Il progetto ha esaminato i tipi di attacchi terroristici che minacciano il sistema metropolitano, per definire uno scenario di attacco tipico sul quale basare i test e le analisi del progetto Securemetro. Oltre 830 attacchi in tutto il mondo negli ultimi 50 anni sono stati analizzati per estrarre le informazioni comuni, come i paesi, gli obiettivi, le tattiche, il numero di vittime e gli esecutori. Inoltre sono state esaminate anche le possibilità di attacchi futuri, cercando di determinare possibili metodologie per il futuro. È stato distribuito un questionario tra gli operatori di tutta Europa per capire meglio quale sia la percezione del settore industriale sulla probabile natura dei futuri attacchi. Questo ha permesso al progetto di definire uno scenario e fare un´analisi di rischio che fosse rappresentativa delle minacce sia presenti che future. Il progetto ha adattato un vecchio vagone della metropolitana inglese con finestrini ricoperti di plastica e materiali in grado di assorbire gli urti per evitare le lesioni dovute al vetro e ridurre le onde d´urto. Hanno anche legato i pannelli del soffitto che volano via nelle esplosioni, e poi hanno fatto esplodere il vagone. Il capo ingegnere, Conor O´neill, della Facoltà di ingegneria meccanica e dei sistemi dell´Università di Newcastle, ha detto: "La chiave è evitare gli oggetti volanti". "Legando i pannelli del soffitto si è ridotto il rischio di vittime e feriti a causa di frammenti volanti e ciò ha fatto anche in modo che le passerelle rimanessero relativamente libere da detriti, permettendo ai soccorritori di raggiungere velocemente i feriti", ha detto. "Il rivestimento dei finestrini che abbiamo sviluppato è risultato incredibilmente efficace. Senza di esso i finestrini esplodono verso fuori - mettendo chiunque si trovi al di fuori, come quelli che aspettano sulla piattaforma, a rischio a causa dei frammenti di vetro che volano". "Con il rivestimento in plastica si osserva un effetto a onda man mano che l´esplosione si muove attraverso il treno ma tutti i finestrini rimangono intatti, tranne i finestrini di sicurezza progettati per essere facilmente rotti. Queste soluzioni a basso costo potrebbero salvare vite e ridurre l´attrattiva delle nostre ferrovie per gli attacchi. "Le aziende potrebbero fare alcune semplici ed economiche modifiche che migliorerebbero significativamente le conseguenze di un attacco", ha aggiunto O´neill. Tali modifiche funzionerebbero anche sui treni di superficie. Il progetto è riuscito a sviluppare soluzioni anti-terrorismo, tramite progetti di veicoli metro più resistenti agli attacchi. Inoltre, il progetto Securemetro ha stilato raccomandazioni che non cambieranno l´esperienza quotidiana dei passeggeri e non avranno come conseguenza perquisizioni, file, ritardi o una maggiore sorveglianza. Il progetto Securemetro è stato coordinato da Conor O´neill di Newrail ed è un progetto triennale, finanziato dall´Ue che è stato in attività dal 01/2010 al 12/2012. I partner del progetto venivano da quattro paesi dell´Ue: Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. Dopo tre anni di lavoro, ricercatori e aziende sono state coinvolte in questo progetto nel Regno Unito (Newrail), in Spagna (Tecnalia, Metro de Madrid, Maxam-expal, Ffe, Sunsundegui), in Francia (Ratp, Ifsttar, Bombardier) e in Italia (Stam, Iai). Per maggiori informazioni, visitare: Securemetro http://www.Transport-research.info/web/projects/project_details.cfm?id=41640    
   
   
PIACENZA - STUDIO DI FATTIBILITÀ SULLA MOBILITÀ FERROVIARIA  
 
Piacenza, 27 febbraio 2013 - Camera di Commercio, Provincia, Comune e Confindustria hanno incontrato ieri mattina, nella sede camerale, Luigi Legnani, amministratore delegato di Trenord, società nata il 3 maggio 2011 dall´unione di esperienza, competenza e strutture di Trenitalia (Divisione Regionale Lombardia) e Gruppo Fnm (Lenord) - partecipanti al 50% ciascuna - al fine di razionalizzare e ottimizzare il servizio ferroviario in Lombardia. L’incontro ha dato l’occasione per presentare al referente lombardo lo studio di fattibilità sulla mobilità ferroviaria promosso dalla Camera di commercio e coordinato da Dario Zaninelli, Responsabile del Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano nonché una ricerca commissionata da Confindustria Piacenza. Presenti all’appuntamento il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il Capo di Gabinetto della Provincia Domenico Bergonzi, Dario Zaninelli, Emilio Bolzoni, Presidente di Confindustria ed Attilia Jesini, Vice direttore di Confindustria e componente della Giunta camerale. A fare gli onori di casa sono stati Giuseppe Parenti, Presidente della Camera di commercio ed Alessandro Saguatti, Segretario Generale dell’ente. Il confronto è stato positivo in quanto Legnani si è impegnato a verificare, entro il prossimo mese di aprile, quali sono le reali possibilità di un collegamento punto a punto tra Milano e Piacenza e quante risorse sarebbero necessarie per garantirne la fattibilità. Fermo restando che il servizio andrebbe collocato sul mercato, sembra infatti imprescindibile che le Istituzioni, a partire dalla due Regioni coinvolte (Emilia Romagna e Lombardia), portino il proprio fattivo contributo, anche economico, alla realizzazione del collegamento.  
   
   
CROTONE - FORUM SUL PIANO REGOLATORE PORTUALE  
 
Crotone, 27 febbraio 2013 - Si terrà il 2 marzo, alle ore 10.30, presso la sede dell’Ente camerale il Forum “Il Piano Regolatore Portuale: Osservazioni operatori economici e concertazione”, organizzato dalla Camera di Commercio di Crotone. In allegato l´invito all´evento.