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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Febbraio 2010
UE PESCA LE NUOVE PRIORITÀ DELLA POLITICA COMUNE DELLA PESCA  
 
Il Parlamento europeo adotterà giovedì le proprie priorità in materia di politica comune della pesca. Nel progetto di risoluzione, i deputati sottolineano che gli aspetti sociali, ambientali ed economici legati alla pesca devono avere tutti lo stesso peso nel definire le azioni dell´Unione in tale settore. Il Parlamento, al quale il Trattato di Lisbona ha conferito pieni poteri legislativi in materia, definisce cosi la propria posizione rispetto al processo di riforma della politica europea della pesca, che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. Secondo la relazione di Maria do Céu Patrão Neves (Epp, Pt), la futura politica europea di pesca "dovrà considerare molteplici dimensioni - sociale, ambientale ed economica" senza "una gerarchia basata su schemi aprioristici". I principi fondanti della riforma, secondo il testo, devono essere: conferire una maggiore responsabilità ai pescatori europei attraverso nuove regole che favoriscano lo scambio delle "migliori pratiche", e aggiungere nuovi modelli di gestione al fine di migliorare e completare l´attuale sistema di quote. I deputati propongono un nuovo sistema di gestione per il settore della pesca che si discosti dall´approccio verticale tradizionale (top-down), per favorire invece la regionalizzazione e la sussidiarietà cosi da meglio rispettare le particolarità locali delle flotte di pesca e dei mari europei. Infine, il testo approvato dalla commissione per la pesca del Parlamento e che dovrà essere confermato dalla plenaria, chiede alla Commissione europea di considerare attentamente la possibilità di introdurre nuovi modelli di gestione della pesca che siano complementari al sistema di Tac e alle quote. Tali modelli dovrebbero facilitare un adattamento della flotta allo stato effettivo delle risorse, evitando cosi di dover disperdere le quantità pescate in eccedenza rispetto alle quote, una pratica non sostenibile, secondo i deputati. Relatrice: Maria do Céu Patrão Neves (Epp, Pt), Dibattito: giovedì 25 febbraio, Votazione: giovedì 25 febbraio, Procedura: relazione d´iniziativa.  
   
   
“LA SQUADRA DEI SAPORI”: DUE ITALIANE TRA I VINCITORI DELLA CACCIA AL TESORO ORGANIZZATA NELL’AMBITO DELLA CAMPAGNA UE PER UN’ALIMENTAZIONE SANA  
 
Quattro giovani europei hanno dimostrato di sapere benissimo cosa significa mangiare in maniera equilibrata e vivere sano rispondendo alle domande della caccia al tesoro on line organizzata nell’ambito di “La squadra dei sapori”, la campagna Ue per un’alimentazione sana. I vincitori Lara García de Veas Piñeiro (1° premio), Seamus Hickey (2° premio), Francesca Martini e Silvia Vicari (3° premio ex aequo) saranno premiati nel corso di quattro cerimonie che si svolgeranno in Spagna, Irlanda e Italia. Il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloþ ha dichiarato: “L’agricoltura nell’Ue offre gli elementi necessari per un’alimentazione sana e, con i nuovi programmi messi in atto nelle scuole, contribuisce ulteriormente a diffondere un’alimentazione equilibrata tra i ragazzi europei”. Anche John Dalli, il commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, ha commentato l’esito della caccia al tesoro: “Sono lieto di constatare che i giovani europei mostrano un grande interesse per l’alimentazione e l’attività fisica. Dare ai ragazzi una dieta equilibrata è una sfida costante e dobbiamo agire subito. Il primo passo è renderli più consapevoli.” La campagna “La squadra dei sapori” è stata lanciata nel settembre 2009 ed è condotta parallelamente alle iniziative dell’Ue “Frutta nelle scuole” e “Latte nelle scuole”, che intendono incoraggiare i bambini ad adottare una dieta più equilibrata e abitudini alimentari più sane. Sul sito web della “Squadra dei sapori” era attiva da settembre 2009 una caccia al tesoro in cui alcuni personaggi come il signor Latte, Yoghurt junior, la signora Pera e Porro il giocatore di pallacanestro aiutavano i concorrenti più giovani a rispondere a 16 domande riguardanti un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano. I fortunati vincitori hanno potuto scegliere di ricevere in premio un tavolo da ping-pong, una mountain bike o apparecchi per fare succhi di frutta o yoghurt. Contesto - La campagna per un’alimentazione sana diffonde il messaggio “Mangia, bevi, muoviti!” direttamente nelle scuole. Oltre 17 000 bambini e i loro insegnanti hanno preso parte ai giochi della campagna itinerante della “Squadra dei sapori” in Belgio, Francia, Regno Unito, Irlanda, Estonia, Lituania e Polonia. Le scuole hanno dato un riscontro molto positivo definendo l’evento interessante e istruttivo. Nell’accattivante video promozionale la campionessa belga di tennis Justine Henin e il piccolo Rosolino Cannio, a otto anni già nel Guinness dei primati, incoraggiano i bambini a migliorare le proprie abitudini alimentari. Sul sito della campagna i genitori possono trovare una serie di consigli per far sì che i loro figli facciano una colazione equilibrata o scelgano spuntini più sani. L’area insegnanti dà accesso a resoconti delle migliori iniziative, a fatti e cifre e a materiale didattico in tutte le lingue dell’Ue. In un recente sondaggio Eurobarometro i tre quarti degli intervistati si sono detti totalmente d’accordo sul fatto che “sembrano esservi più bambini in sovrappeso oggi che cinque anni fa”. In effetti i bambini in sovrappeso nell’Ue sono circa 22 milioni, 5 milioni dei quali sono obesi.  
   
   
A FOGGIA AGROALIMENTARE FA RIMA CON INNOVARE INCONTRI DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE, WORKSHOP ED ESPOSIZIONI PER AGGIUNGERE VALORE INNOVATIVO AI PRODOTTI AGROALIMENTARI DI PUGLIA  
 
Innovazione ed internazionalizzazione costituiscono gli imperativi categorici per il settore agroalimentare nel 2010. A testimonianza del cambiamento di rotta in atto in uno dei settori più tradizionali dell’economia pugliese, interviene “Value for food”, un evento di intermediazione internazionale che si svolgerà, nelle giornate del 25 e 26 marzo, nell’ambito della manifestazione fieristica Euro&med Food, in programma presso la Fiera di Foggia dal 25 al 28 marzo. All’interno della quinta edizione del salone delle produzioni agroalimentari nel Mediterraneo, infatti, il consorzio Bridg€conomies, di cui l’Arti – Agenzia regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, su incarico dell’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico, e Unioncamere Puglia sono partner, gestirà l’area dedicata all’innovazione tecnologica: uno spazio, situato nel padiglione 71, che accoglierà un evento transnazionale in cui aziende provenienti da tutta Europa, università e centri di ricerca, che richiedono o sviluppano tecnologie, si incontreranno per realizzare accordi di cooperazione scientifica e industriale. Le aree tematiche nell’ambito delle quali sarà possibile effettuare incontri bilaterali sono: prodotti alimentari innovativi (alimenti funzionali e probiotici, cibi pronti, prodotti ad alto valore aggiunto e Iv gamma), conservazione e packaging, riutilizzo di prodotti di scarto dell’industria agro-alimentare (estrazione chimica e valorizzazione dei rifiuti). Oltre agli incontri business to business di intermediazione transnazionale per il trasferimento tecnologico, l’area “Innovazione Tecnologica” di Euro&med Food ospiterà uno spazio per forum e workshop, dedicato ad approfondimenti scientifici e tecnologici, ed uno spazio espositivo in cui università e centri di ricerca pugliesi illustreranno i risultati dei propri studi più recenti nel settore. L’evento Value for food è, dunque, un’attività del progetto Bridg€conomies, (nodo della Enterprise Europe Network della Commissione Europea), il cui scopo è quello di sostenere le piccole e medie imprese, aiutandole a sviluppare il proprio potenziale di competitività, innovazione ed internazionalizzazione e sensibilizzandole nei confronti delle politiche e dei programmi europei. I soggetti che intendono partecipare all’evento di partenariato internazionale, presentando la propria offerta o domanda di tecnologia attraverso il http://www.Euromedfood.it/it/salone/innovazione-tecnologica.html  possono richiedere l’assistenza dell’Arti, scrivendo all’indirizzo artibridge@arti.Puglia.it o telefonando ai numeri 080/4670318 oppure 080/4670215.  
   
   
FEDERCOOPESCA, CON TONNO IN CITES VIA LIBERA ALLA PESCA EXTRA UE  
 
“Inserire il tonno rosso tra le specie protette dall’allegato I della Convenzione Cites non garantisce più tonni in mare e meno sulle tavole, ma solo che i tonni pescati nel Mediterraneo e destinati per l’80 per cento al mercato Giapponese, non verrebbero più commercializzati da pescatori europei, ma dagli stessi giapponesi, oltre che dai turchi, dagli algerini, dai libici e dagli statunitensi, che catturano un terzo degli esemplari pescati nel Mediterraneo”. Questo secondo Massimo Coccia, presidente Federcoopesca-confcooperative- il destino che attende gli operatori europei di tonno, se passerà la proposta del Principato di Monaco di un inserimento di questo esemplare tra le specie a rischio di estinzione, protette dal Cites. “Basterà, infatti, - conclude Coccia- che uno dei paesi non comunitari, che tradizionalmente pescano nel Mediterraneo, decida di porre una riserva circa l’inserimento del tonno nel Cites, e per questa nazione non scatterà il divieto di commercio internazionale. Gli unici a non poter commercializzare internazionalmente il prodotto saranno i nostri pescatori”. Una scelta, secondo la Federcoopesca “Che peserebbe enormemente da un punto di vista socio economico sul comparto, senza portare benefici significativi alla salvaguardia degli stock”.  
   
   
FEDERCOOPESCA, CON TONNO IN CITES VIA LIBERA ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DA PAESI EXTRA UE  
 
“Inserire il tonno rosso tra le specie protette dall’allegato I della Convenzione Cites non garantisce più tonni in mare e meno sulle tavole, ma solo che i tonni pescati nel Mediterraneo e destinati per l’80 per cento al mercato Giapponese, non verrebbero più commercializzati da pescatori europei, ma dagli stessi giapponesi, oltre che dai turchi, dagli algerini, dai libici e dagli statunitensi, che catturano un terzo degli esemplari pescati nel Mediterraneo”. Questo secondo Massimo Coccia, presidente Federcoopesca-confcooperative- il destino che attende gli operatori europei di tonno, se passerà la proposta del Principato di Monaco di un inserimento di questo esemplare tra le specie a rischio di estinzione, protette dal Cites. “Basterà, infatti, - conclude Coccia- che uno dei paesi non comunitari, che tradizionalmente pescano nel Mediterraneo, decida di porre una riserva circa l’inserimento del tonno nel Cites, e per questa nazione non scatterà il divieto di commercio internazionale. Gli unici a non poter commercializzare internazionalmente il prodotto saranno i nostri pescatori”. Una scelta, secondo la Federcoopesca “Che peserebbe enormemente da un punto di vista socio economico sul comparto, senza portare benefici significativi alla salvaguardia.  
   
   
PESCA: A PALERMO RIUNIONE OSSERVATORIO MEDITERRANEO  
 
Palermo - L´assessore regionale alle risorse agricole e alimentari, Titti Bufardeci, ha preso parte ieri mattina a Palermo alla prima riunione di quest´anno dei componenti dell´Osservatorio della pesca nel Mediterraneo. Argomento principale dell´incontro e´ stato il piano di sviluppo della filiera ittica. "Dobbiamo dare il massimo sostegno possibile al settore - ha detto Bufardeci - con una politica concreta che si basi anche sull´utilizzo razionale ed efficiente delle risorse comunitarie che derivano dal Fep (Fondo europeo per la pesca). Abbiamo già portato avanti parecchie misure, grazie a un confronto serrato e quotidiano con gli operatori del settore". Bufardeci ha ricordato inoltre le principali misure realizzate in questi anni gia´ prima della riforma dell´amministrazione regionale, che ha portato il segmento della pesca all´interno dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari. "Sono stati compiuti dei significativi passi avanti - ha spiegato l´assessore - con interventi che vanno dal riconoscimento dello stato di calamita´ alla condivisione del periodo di fermo biologico e all´introduzione di misure formative, per consentire ai pescatori siciliani di affrontare le sfide delle nuove regole di sicurezza a bordo, introdotte dalla normativa europea". Nel corso della riunione, Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto della Pesca di Mazara del Vallo, ha affrontato il tema del piano di sviluppo della filiera: "E´ un volano per l´economia siciliana - ha detto - perche´ consente l´aggregazione delle imprese, che diventano cosi´ più competitive in campo nazionale e internazionale. L´obiettivo e´ coniugare la tradizione della pesca siciliana con interventi mirati di innovazione e ricerca"  
   
   
PARMA, RAGGIUNTO L´ACCORDO SUL POMODORO DA INDUSTRIA. TRATTATIVA CHIUSA CON UNA SETTIMANA DI ANTICIPO RISPETTO AI TEMPI STABILITI DALLA NORMATIVA: SARÀ COSÌ POSSIBILE PROGRAMMARE ADEGUATAMENTE LE SEMINE E L´ORGANIZZAZIONE DELLA CAMPAGNA DI TRASFORMAZIONE 2010.  
 
Parma - Per la prossima campagna di trasformazione del pomodoro da industria è stata raggiunta l’intesa di massima per definire il contratto quadro tra le organizzazioni dei produttori del nord Italia e le industrie di trasformazione aderenti ad Aiipa. Il prezzo base indicativo di riferimento è stato concordato in 70 euro alla tonnellata franco azienda agricola. Nel corso della trattativa sono emerse con chiarezza le numerose problematiche del settore in relazione alla situazione di incertezza determinata da un eccesso di offerta di trasformati sul mercato e anche per l´ormai prossima scomparsa degli aiuti comunitari a favore degli agricoltori. Nell’accordo sottoscritto vengono confermate tutte le regole valide nella scorsa campagna integrate con l’impegno delle organizzazioni professionali per il rigido controllo delle superfici al fine di evitare esuberi produttivi. La trattativa, costantemente seguita dall´assessorato Agricoltura della Regione Emilia-romagna, si è chiusa con una settimana di anticipo rispetto ai tempi stabiliti dalla normativa. Questo risultato consentirà di programmare adeguatamente le semine e l´organizzazione della campagna di trasformazione 2010. Tra le difficoltà del settore quella di mantenere un sufficiente livello di remunerazione per tutti i soggetti della filiera; questa situazione impone la ricerca di ulteriori strumenti per ridurre al massimo i costi i produzione, sia agricoli sia industriali, e quelli legati al trasporto. La conclusione della trattativa, nonostante la situazione complessiva del mercato, e con una forte riduzione del prezzo di riferimento delinea un quadro di riferimento certo all´interno del quale le diverse componenti della filiera potranno sviluppare le proprie scelte imprenditoriali. Ancora una volta il modello organizzativo che caratterizza il nostro comparto agroindustriale, basato su una forte coesione dei produttori e su consolidate relazioni interprofessionali, ha dimostrato la propria validità. La strategia generale del settore è ormai da tempo orientata sulla valorizzazione e pubblicizzazione dell’elevato livello qualitativo dei nostri prodotti, che deve esser mantenuto e se possibile ulteriormente migliorato, sia a livello di produzione e gestione della materia prima, sia a livello di trasformazione e distribuzione.  
   
   
AGRICOLTURA: SICILIA IN PRESSING PER STATO DI CRISI  
 
Palermo - Prosegue a tappe forzate la marcia d´avvicinamento del governo siciliano a Bruxelles per ottenere la dichiarazione dello stato di crisi per l´agricoltura. "Un passo importante e´ stato compiuto ieri - spiega Titti Bufardeci, assessore regionale alle risorse agricole - con l´incontro tra il dirigente generale del nostro dipartimento e gli uffici tecnici del Ministero. La riunione e´ stata molto positiva. E´ stata avviata l´analisi generale del contesto economico della nostra agricoltura ed e´ stato deciso di proseguire a ritmi serrati nella predisposizione di tutta la documentazione necessaria al governo nazionale per sostenere la nostra richiesta in sede comunitaria". Si tratta, ora, di predisporre un vero e proprio dossier sulle gravissime condizioni dell´agricoltura siciliana. Il documento sara´ trasmesso al Ministero per essere inoltrato in sede europea. "Gli uffici regionali consegneranno in tempi rapidissimi la documentazione necessaria alla dichiarazione dello stato di crisi", assicura Bufardeci. In particolare, la richiesta di stato di crisi dovra´ contenere anche indicazioni di carattere statistico relativamente alla contrazione dei redditi nel settore, rispetto all´ultimo triennio. Nei giorni scorsi Bufardeci ha incontrato il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e il ministro per le politiche agricole Luca Zaia - quest´ultimo insieme al presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, ricevendo ampie rassicurazioni sull´appoggio del governo nazionale alla posizione dell´amministrazione siciliana.  
   
   
PATI’ DI ACCADEMIA MUGNANO: LE PATATINE FRITTE DA OGGI SI…INFORNANO  
 
Con Patì, la nuova teglia di Accademia Mugnano, mangiare le patatine fritte non sarà più un “peccato di gola”. Pati’ , infatti, permette di cuocere le patatine surgelate senza olio e senza cattivi odori: basta infornare e aspettare 30 minuti. Il suo rivestimento antiaderente facilita la pulizia mentre il fondo forato garantisce una perfetta distribuzione del calore ed una cottura uniforme. Patì garantisce leggerezza e risparmio... Di calorie! Dimensioni: cm 40x38, Prezzo: € 7,99.  
   
   
SALSA DIJONNAISE MAILLE  
 
La ricetta della senape Maille è ancora oggi segreta ed è conservata agli Archivi Nazionali dal 1747. Ma è sufficiente aprire la confezione dall’etichetta elegante e raffinata per fare scaturire tutto il profumo e l’anima di questa salsa immutati sin dalla sua creazione. La salsa Dijonnaise Maille (Senape all’Antica e Maionese) è perfetta per accompagnare tutte le preparazioni di pesce, i piatti di verdura e le insalate fresche. A Parigi, nella centralissima e prestigiosa Place de la Madeleine, oggi come allora è possibile apprezzare, degustare e acquistare tutta la celebre gamma dei prodotti Maille in una elegante e golosa boutique delle salse.  
   
   
UN IMPORTANTE EDIZIONE A ROMA DI VINOEXCELLENCE & MERANO WINEFESTIVAL  
 
La prima edizione di Roma Vinoexcellence & Merano Winefestival si è appena conclusa al Grand Hotel Parco dei Principi di Roma. Dal 12 al 14 febbraio Merano Winefestival è sceso nella capitale inaugurando la manifestazione con una eccezionale e magica nevicata come eccezionale è stato il leitmotiv dei tre giorni. Cento sono state le aziende vitivinicole italiane eccellenti presenti a esporre, far conoscere e degustare i propri vini, tutte selezionate da due personalità di eccezione Helmuth Köcher e Ian D’agata, tra le quali aziende di tenore mondiale come Tenuta San Guido con Sassicaia, Tua Rita con Redigaffi, Castello di Ama con Bellavista. Unici e grandiosi nel loro genere sono stati i tre convegni scientifici dedicati ai 3 grandi vitigni Sangiovese, Cabernet Franc e Riesling che hanno registrato una grande affluenza di auditori che per oltre quattro ore il primo giorno hanno ascoltato, anche in piedi, relatori della massima professionalità provenienti da tutto il mondo. Sono intervenuti i maggiori giornalisti e wine writer della Francia: Eric Riewer de La Revue du Vin de France e Bernard Burtschy de Le Figaro; della Gran Bretagna: Stephen Spurrier e Stephen Brook di Decanter, Charles Metcalfe di International Wine Challenge; dell’Austria con Luzia Schrampf di Der Standard. Inoltre produttori del calibro dell’enologo Jean Claude Berrouet del mitico Château Pètrus e Kees Van Leeuwen direttore di Cheval Blanc. Ben 27 le degustazioni verticali che hanno interessato i pomeriggi e le serate con Ian D’agata grande trascinatore, produttori ai massimi vertici a livello internazionale come Delia Viader e il suo Cabernet della Napa Valley e Angelo Pavan con i Riesling di Cave Spring Cellar dal Canada verticali di Sassicaia, Redigaffi, Paleo, Chianti Classico di Badia a Coltibuono. Tra i vini hanno entusiasmato il Brunello di Montalcino del Poggione 1955 per la particolare giovinezza a conferma della potenzialità del territorio di Montalcino, il vino della Loira del 1934 per la vivacità nonostante l’età, mentre l’ultimissimo degustato rimane una star di eccezione: Château d’Yquem 1981 dalle note dolci di miele e zafferano. Molto visitato anche lo spazio dedicato all’Arsial – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio - con degustazioni di salumi, formaggi, dolci e una accurata selezione di vini di aziende del territorio. Il pubblico che ha affollato le sale durante le intense giornate con 2389 visitatori era costituito prevalentemente da operatori che hanno dichiarato entusiasticamente: “A Roma mancava una manifestazione sul vino di questo spessore con temi interessanti, convegni importanti, degustazioni appassionanti e non avevamo mai visto tante aziende italiane di qualità tutte assieme”. Impeccabile l’organizzazione di Gourmet’s International, Merano e Enologic, Roma. Il Merano Winefestival ha conquistato la capitale dell’Italia.  
   
   
ARRIVANO TRE NUOVI E SFIZIOSI PRODOTTI “FATTI A MANO” DELLA LINEA EMILIO MAURI  
 
100 anni di tradizione per la produzione del formaggio e l’innovativa cura dell’”abito” da parte del Politecnico di Milano: la linea “Emilio Mauri” , nata da un’intuizione di Nicoletta Merlo, nipote del fondatore dell’azienda, si arricchisce con tre nuove squisite golosità. Una collezione unica al mondo che garantisce una stagionatura in grotta inimitabile e una lavorazione di diversi mesi per ogni singolo formaggio, realizzato a mano in piccole dimensioni. Stagionato di Capra, Bocconcini Allorati e Formaggella al Latte Crudo sono gli ultimi arrivati della collezione “Emilio Mauri”, piccoli gioielli gastronomici nati dalla sapienza e dalla tradizione casearia, la cui eccellenza è controllata in tutte le fasi di lavorazione. Curati dalla mungitura del latte nelle stalle, proveniente dalle Alpi lombarde, passando per la stagionatura in grotta unica al mondo, fino ad arrivare al confezionamento, anch’esso affidato alla mani esperte dei maestri caseari che firmano le specialità una ad una a mano, indicando peso e data di scadenza. Tutto questo per garantire l’eccezionalità di un prodotto unico e nuovo, ma allo stesso tempo fedele all’eccellente lavoro di un tempo. Una Linea Premium è composta anche da tre nuove mini specialità, lo Stagionato di Capra, i Bocconcini Allorati e la Formaggella al Latte Crudo, che racchiudono in sé l’eccellenza della tradizione lombarda e la capacità di innovazione della realtà Mauri, azienda tra le più conosciute e apprezzate al mondo. Il formaggio stagionato in piccolissime forme arriva nuovamente sulle tavole degli italiani con tre nuovi sfiziosi prodotti, riconfermando che il gusto e la stagionatura delle piccole porzioni risultano di una qualità decisamente superiore alle grandi forme. In sintesi un formaggio unico, quasi mono-porzione, pensato ancora una volta al consumatore che lo deve gustare. Si parte con lo Stagionato di Capra, una novità assoluta dal gusto straordinario per chi ama i sapori forti e decisi. Stagionato nelle giacimenti naturali della Valsassina per almeno 30 giorni, il formaggio a pasta cremosa sapida e piccante lo rende unico e inconfondibile. Latte vaccino pastorizzato e una foglia di alloro che ne esalta il sapore piacevolmente piccante: sono questi gli originali Bocconcini Allorati di formaggio fresco e pastoso, un’idea insolita da servire a tavola con un pizzico di olio extra vergine. La linea “Emilio Mauri” si completa con la Formaggella al Latte Crudo, un antico formaggio lavorato artigianalmente con la stessa ricetta di un tempo, accuratamente e lungamente stagionato a lungo nelle grotte di Pasturo. La linea “Emilio Mauri” è un vero e proprio percorso gastronomico, nato dalla conoscenza delle antiche tradizioni del territorio, ma anche e soprattutto grazie al lavoro di ricerca del Mauri Lab, il primo osservatorio internazionale voluto da Nicoletta Merlo che, attraverso i suoi esperti e la presenza in diversi Paesi del mondo, rileva e riporta necessità e desideri dei consumatori, per migliorarsi e offrire prodotti nuovi e in linea con le esigenze dei palati più fini. Sono serviti anni di ricerche del Mauri Lab per trovare la formula perfetta per questa Linea Premium. Un pool di esperti dediti al controllo qualità, infatti, ha studiato per mesi le migliori condizioni per garantire ad ogni singolo prodotto una stagionatura inimitabile all’interno delle grotte della Valsassina. Importante è stato il contributo dei designer del Politecnico di Milano che hanno curato le esclusive confezioni, rigorosamente in materiali naturali ed ecosostenibili nella forma di sottilissimi vassoi di legni pregiati, pensando al formaggio così come veniva “impacchettato” una volta, a mano e ad uno ad uno. La gamma Premium è composta anche dai Mini Erborinati, dai Bocconcini Speziati e dalla Robiola di Grotta: dei must have in fatto di gusto per tutti coloro che vogliono preparare la propria tavola in stile Wellness Cucina, lo stile di vita in cui la cucina di casa e la preparazione dei piatti si trasformano in momenti di relax e convivialità. Da quasi 100 anni Mauri è sinonimo di qualità e gusto del buon formaggio lombardo, una tradizione tutta italiana che ha incontrato il gusto di un intero paese fino a varcare i confini e farlo conoscere in oltre 30 paesi nel mondo. Una realtà internazionale che ha saputo fare della sapiente cura e genuinità dei suoi prodotti una vera e propria filosofia. “Fedeltà al territorio, genuinità e manualità artigianale”, questi i valori di una grande azienda che con l’autenticità e il sapore inimitabile dei suoi formaggi, apprezzati sulle tavole di tutto il mondo, è diventata sinonimo indiscusso dell’antica tradizione casearia italiana.  
   
   
NUVELLE: OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E INGREDIENTI NATURALI PER LE 3 NUOVE REFERENZE BAULI ALL’INSEGNA DELLA LEGGEREZZA  
 
Stanno per arrivare sugli scaffali le Nuvelle, le nuove merendine Bauli. La novità sarà disponibile a partire dal mese di Marzo dopo aver superato a pieni voti un test di mercato. Il lancio di questa nuova gamma è frutto della volontà dell’azienda di allargare la propria presenza nel mercato delle merende, ad oggi presidiato con la linea croissanteria, rivolgendosi a nuovi target al fine di dare risposte originale e innovative ai bisogni espressi. Il progetto Nuvelle è infatti dedicato a giovani adulti dai 25 ai 50 anni con uno stile alimentare caratterizzato dall’equilibrio e dalla ricerca di prodotti sani e genuini. Questi chiedono alla merenda semplicità e naturalità, leggerezza e equilibrio della ricetta, ma anche un gusto piacevole ed appagante. Le Nuvelle sono nutrienti e semplici perché frutto di una ricetta esclusiva che prevede l’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva in luogo di burro e margarina. 100% italiano, l’olio extravergine d’oliva è l’ingrediente che caratterizza la novità donando al prodotto una sorprendente sofficità e un’autentica leggerezza in quanto a ridotto contenuto di grassi saturi. La merendina, infatti, contiene il 40% in meno di grassi saturi – quelli nocivi per l’organismo - rispetto alla media della categoria di riferimento. Le Nuvelle non contengono inoltre conservanti e coloranti. Tre diversi gusti – Bauli ha pensato di proporre tre gusti tutti nuovi. Succo D’arancia e Carota: ha un sapore molto leggero, delicato, e combina due ingredienti che insieme trovano un equilibrio perfetto. Per un fuoripasto genuino. Cioccolato E Farina Di Riso: hanno un sapore più goloso che unisce la delicatezza della farina di riso al sapore molto appagante del cioccolato. Per concedersi con leggerezza un momento saporito e goloso. Yogurt E Frutti Rossi: uniscono al gusto semplice e naturale dell’impasto il sapore curioso dei frutti rossi che lo punteggiano. Sono il modo migliore per iniziare con genuinità la giornata. Le Nuvelle sono disponibili in multipack da 6 unità, dall’inconfondibile color lilla. Ogni pezzo pesa singolarmente 35 g, è presentato in un pirottino e in incarto singolo brandizzato.  
   
   
ALPRO SOYA LIGHT: PER UNA VITA SANA, CIBI ALTAMENTE NATURALI  
 
Nel nostro frigorifero oggi possiamo custodire un magico segreto: quello di una vita sana, cui contribuisce la scelta di cibi altamente naturali e non modificati geneticamente. Il segreto è ben custodito da Alpro il marchio 100% vegetale che propone una ricca gamma di idee squisite a base di soia proveniente esclusivamente da aziende che si trovano su territori immuni da opere di bonifica o disboscamento, perlopiù in Canada, Cina e Brasile. Il latte di soia Alpro, dall´ottimo sapore e ingrediente base di tanti prodotti, è puro e naturale grazie ad un efficiente sistema di tracciabilità e ad una tecnologia esclusiva che permette di sfruttare solo il meglio dei semi di soia conservando tutte le caratteristiche di genuinità tipiche di questa pianta, senza alcun utilizzo di sostanze chimiche. Oggi la grande novità è Alpro Soya Light, l´alternativa pratica e gustosa per la colazione del mattino e per tutti i momenti di relax. L´alta digeribilità rende questo prodotto adatto a tutti coloro che soffrono di intolleranza al lattosio: finalmente chiunque potrà iniziare la propria giornata con un prodotto povero di grassi (solo l’1,2%), ricco di calcio e di vitamine (B2 e B12), fonte importante di tutti gli 8 aminoacidi essenziali e degli Omega 3 e 6 che il nostro organismo non produce e può assumere solo dagli alimenti. Inoltre, Alpro Soya Light non contiene isoflavoni, conservanti, coloranti o aromi artificiali. Oggi Alpro è una linea completa che comprende bevande, dessert, yogurt e prodotti da cucina graditi a grandi e piccoli consumatori per il loro alto contenuto di calcio e di preziose vitamine B2 e B12, che contribuiscono al 15% della razione giornaliera raccomandata. Sempre più persone scelgono tutti i giorni un´alimentazione sana e naturale senza dover rinunciare al gusto: Alpro, presente in tutti i supermercati, è la scelta più buona e salutare per tutta la famiglia. Da quando c´è Alpro, il segreto del benessere è alla portata di tutti! Tutta la gamma Alpro è importata e distribuita da Eurofood, l’azienda leader che da tanti anni porta sulla nostra tavola le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo.  
   
   
UNA PIRAMIDE DI QUALITÀ E UNA NUOVA DOC VENEZIA PER I VINI DELLA PARTE ORIENTALE DEL VENETO  
 
Una nuova Denominazione d’Origine Controllata “Venezia”, che ricomprenda l’intero territorio delle province di Venezia e Treviso; una modifica delle attuali Doc “Piave” e “Lison Pramaggiore” in modo da caratterizzare ancora di più il legame tra vitigno e territorio per i vini maggiormente rappresentativi; l’attribuzione della Docg, Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, alle due produzioni di punta: il Malanotte e il Lison. E’ questa la richiesta che la Regione, in accordo e in rappresentanza dell’intera filiera, presenterà e sosterrà al Ministero delle politiche agricole perché venga al più presto realizzata una piramide qualitativa più definita e riconoscibile dell’intera enologia della parte orientale del Veneto. Lo ha deciso stamani la Giunta veneta, su iniziativa del vicepresidente Franco Manzato, che si è fatto portavoce del piano strategico elaborato assieme ai produttori delle attuali Doc “Vini del Piave” e Lison Pramaggiore”. “L’obiettivo – ha spiegato Manzato – è la valorizzazione delle produzioni delle attuali zone a Doc, fondate prevalentemente su vini cosiddetti varietali, per riposizionarle sul mercato ed evitare la banalizzazione che potrebbe derivare dalla nuova Organizzazione Comune di Mercato del Vino, che ha sostanzialmente equiparato le Denominazioni di territorio con i vini che riportano in etichetta il nome del vitigno. In proposito i produttori delle attuali Doc hanno elaborato una proposta di completa revisione dell’articolazione della designazione dei vini, per arrivare ad un sistema che consenta alle imprese vitivinicole del territorio di recuperare efficienza e visibilità sui più importanti mercati internazionali”. Il progetto identifica appunto nei due prodotti di punta per tradizione e qualità, Malanotte e Lison, gli “ambasciatori” della comunicazione del valore qualitativo del territorio, con il riconoscimento della Docg. Rivede inoltre l’offerta delle attuali denominazioni “Vini del Piave o Piave” e “Lison Pramaggiore” identificandole con alcuni prodotti tipici, mantenendo peraltro nel disciplinare anche alcuni vini internazionali ai quali il territorio conferisce particolare livello qualitativo. Prevede infine la nuova Doc “Venezia” come strumento in grado di affrontare il mercato dei vitigni internazionali, oggi “gestito” essenzialmente dalla grande distribuzione, con nome e volumi che in rapporto alla qualità/prezzo riescano ad essere concorrenziali con i grandi competitori mondiali.  
   
   
RIFORMA DEL SETTORE VITIVINICOLO E NUOVA LEGGE 164 IL PIEMONTE IN PRIMA LINEA PER LA SEMPLIFICAZIONE  
 
 Sul tema della riforma della legge 164/92 – norma di riferimento per la viticoltura italiana – e più in generale della normativa nazionale di settore, interessata anche dall’applicazione della nuova Ocm vino, il Piemonte è da sempre molto attivo, in virtù della vocazione del suo territorio ma anche in qualità di regione capofila in materia vitivinicola presso il Ministero. Le trasformazioni in atto nel comparto sono importanti, e in particolare molto si discute di semplificazione e ottimizzazione delle norme e delle pratiche burocratiche cui sono chiamate le aziende agricole. Il tema è attuale in relazione alla prossima emanazione da parte del Governo del Decreto legislativo sulla tutela della Do (denominazioni di origine) e Ig (indicazioni geografiche) dei vini, che costituisce la riforma della legge 164. La Conferenza dei Presidenti delle Regioni, a dicembre 2009, per voce della Regione Piemonte, ha richiesto di costituire un gruppo di lavoro tra Ministero per le Politiche agricole e regioni, che operi in raccordo con la filiera, con il compito specifico di esaminare e individuare le possibili razionalizzazioni e semplificazioni, con particolare riferimento alle strutture preposte alla gestione amministrativa (Regioni, Agea, Camere di commercio) e alle strutture di controllo. In attesa dell’approvazione definitiva del Decreto, si è formato un gruppo di lavoro ristretto, le cui proposte saranno portate all’esame di tutte le Regioni. Sulla base del lavoro di coordinamento interregionale sviluppato per predisporre il Decreto legislativo, curato dalla Regione Piemonte, le principali linee di semplificazione dovranno riguardare: a) l’integrazione del sistema informativo vitivinicolo con il sistema di gestione del fascicolo aziendale, nell’ambito del sistema informativo agricolo nazionale (Sian); b) la semplificazione dei riferimenti di base per il governo delle denominazioni, in particolare individuando il fascicolo aziendale quale fonte primaria delle informazioni sulle superfici vitate; c) la semplificazione amministrativa e il coordinamento tra i soggetti coinvolti, che dovranno essere concretizzati da provvedimenti attuativi, con particolare attenzione per schedario vitivinicolo, denominazioni e controlli; d) il completamento degli strumenti per la gestione delle denominazioni (modifica rese, blocage/deblocage, vincoli di destinazione, accesso alla denominazione), costruendo un quadro organico, nell’ottica di uno sviluppo delle denominazioni coerente con le richieste del mercato; e) il piano dei controlli dei vini a denominazione, in particolare per la parte “vigneti”.  
   
   
PROCLAMATO ALL’ANTEPRIMA DEL VINO NOBILE, IL GIUDIZIO SULL’ANNATA. ECCELLENTE LA VENDEMMIA 2009 A MONTEPULCIANO  
 
Intanto i dati di mercato del 2009 parlano in positivo per la realtà produttiva del Vino Nobile di Montepulciano. Il Presidente Carletti: «Alla sfida del mercato si può rispondere solo con una qualità omogenea del nostro prodotto» Le stelle. Una vendemmia a 4 stelle. E’ questo il giudizio che una commissione tecnica composta da enologi e degustatori ha assegnato all’annata 2009 del Vino Nobile di Montepulciano dopo aver esaminato i campioni prelevati dalle botti nelle quali ha iniziato il suo percorso di invecchiamento. Una valutazione vicina all’eccellenza (il voto più alto è 5 stelle), identica a quella attribuita alla vendemmia 2008 quando, nonostante la sfida con il clima, le uve a Montepulciano avevano reagito bene. La cerimonia si è svolta davanti agli oltre 150 giornalisti convenuti da tutto il mondo per conoscere le nuove annate in commercio (il Nobile 2007 e le Riserve 2006, entrambe annate a 5 stelle). «Un’altra grande annata per il nostro vino» - ha affermato il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Federico Carletti. «A Montepulciano i produttori di Vino Nobile hanno ancora una volta saputo dimostrare che saper fare il vino è un’arte: legando questa alla conoscenza e alla tradizione di cui godiamo, il prodotto finale non può che essere di grande qualità e proprio su questa si deve basare il nostro valore aggiunto nei mercati internazionali, sempre più difficili da penetrare. Devo dire che in questi anni siamo riusciti ad abbinare all’eccellenza del prodotto la cultura, la tradizione, la qualità della vita della nostra città affinché i vini possano trasmettere oltre a tutte le emozioni del territorio di origine». L’annata 2009. Deriva da una stagione caratterizzata da un inverno freddo e molto piovoso; infatti, durante i mesi di gennaio e febbraio, le precipitazioni hanno fatto segnare 150 mm di pioggia e si sono registrate temperature molto basse. Il Sangiovese ha raggiunto livelli di maturazione ottimali, in termini di estraibilità del colore e di scomparsa di sentori erbacei, solo a partire dall’ultima decade di settembre, quando il contenuto zuccherino ha toccato livelli medio alti mentre le acidità erano medie o medio basse. Nei giorni successivi questa tendenza si è mantenuta, pertanto i vini ottenuti sono caratterizzati da gradazioni alcoliche alte, acidità al termine delle malo-lattiche medio basse e pH tendenzialmente alti. Il contenuto di polifenoli è medio e i punti di colore anche. Progetto Fortezza. Presente all’Anteprima il Sindaco di Montepulciano, Andrea Rossi, che nel salutare i presenti ha ricordato l’importanza del forte legame che intercorre tra il mondo dei produttori di Vino Nobile e l’Amministrazione stessa. «Non è un caso che proprio da poco siano partiti i lavori di restauro di un’importante opera monumentale di Montepulciano, la Fortezza, che proprio grazie a questa collaborazione è stata resa possibile in tempi ancora più brevi del previsto». L’intervento della Fortezza ha un costo complessivo di circa 700.000 Euro, di cui 300.000 a carico del Consorzio, e si dovrebbe concludere entro l’anno. Al termine dei lavori la zona ristrutturata sarà destinata a sede espositiva, a luogo di attività congressuali e potrebbe ospitare già nel 2011 una nuova edizione dell’Anteprima. Il mercato. Nonostante la crisi dei mercati internazionali nel 2009 sono state immesse in commercio oltre 11milioni di bottiglie tra Nobile e Rosso di Montepulciano. Per il Nobile l’estero rappresenta la percentuale più alta delle destinazioni con il 68% delle bottiglie vendute mentre il 32% è stato destinato al mercato nazionale con Toscana (circa 40 per cento) e Lombardia (circa il 15%) come regioni capofila. L’export in particolare si rivolge ai paesi europei (circa il 70% della quota), dove Germania (28 per cento), e Svizzera (26%) restano i principali mercati, ma crescono le quote destinate a Gran Bretagna (5% nel 2009) e paesi nordici. Si riconferma in forte crescita anche il mercato Usa che nel 2009 ha assorbito il 18% delle esportazioni segnando un +8 per cento rispetto all’anno precedente. Continua la conquista anche per i mercati emergenti dove il Nobile esporta circa il 15% del prodotto in particolare nei paesi asiatici (10 per cento). Il vino a Montepulciano muove una forza lavoro importante considerando che sono oltre mille gli addetti del settore. Oltre a questi vanno considerati gli stagionali e l’indotto generato dal vino (una stima parla del 70% dell’economia mossa dal settore vitivinicolo). Il valore patrimoniale dei vigneti è stimato intorno ai 200milioni di euro mentre il valore della produzione si aggira sui 60milioni di euro all’anno. Il disciplinare. Tra le principali novità emerse durante l’Anteprima, quella della presentazione da parte del Consorzio della modifica dei disciplinari del Nobile Docg e del Rosso di Montepulciano Doc. Nel giugno 2008 era stata avviata la procedura di modifica anche del disciplinare del Vin Santo di Montepulciano Doc. Attualmente le pratiche sono all’esame del Comitato Nazionale Vini. Tra le modifiche sostanziali emerge quella della base ampelografica: la percentuale di Sangiovese (denominato a Montepulciano Prugnolo Gentile) rimane invariata (min. 70%, max 100%); aumenta dal 20 al 30% la percentuale utilizzabile dei vitigni complementari (tra cui il Canaiolo) mentre diminuisce dal 10% al 5% (in cinque anni) la percentuale di uve a bacca bianca. Inoltre viene introdotto il controllo da parte degli organi preposti sulle partite che lasciano la zona come “sfuso”. Anteprima, un grande successo. Anche per quest’anno l’Anteprima del Vino Nobile, giunta alla sedicesima edizione ed organizzata con il supporto della Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte nel Palanobile, imponente struttura montata in Piazza Grande, ha fatto segnare un vero e proprio record di presenze. Oltre 2.000 sono stati gli operatori professionali che, nella due giorni loro riservata, sono arrivati a Montepulciano provenienti da tutta Italia. Si sono confermati particolarmente funzionali i pacchetti di ospitalità predisposti dalla Strada del Vino Nobile che ha anche organizzato il concorso riservato alle più belle vetrine a tema vinicolo della città. Tra le novità importanti la collaborazione la Fondazione Musei Senesi, con il Comune e, per la parte organizzativa, con la Pro Loco che ha consentito di aprire per la prima volta ai produttori le sale del Museo Civico – Pinacoteca Crociani. I banchi d’assaggio delle aziende partecipanti all’Anteprima sono stati infatti situati nei tre piani del museo di Montepulciano, tra pitture, sculture, reperti archeologici e altre opere d’arte, nel segno di quella omogeneità ed interazione che a Montepulciano rappresentano la regola.  
   
   
PALI WINES LANCIA RASSAUER 2006: COLLIO CABERNET SAUVIGNON - CASTELLO DI SPESSA  
 
Un nuovo vino va ad arricchire la prestigiosa gamma di Castello di Spessa, storica tenuta che il gruppo vitivinicolo Pali Wines, di Loretto Pali, possiede a Capriva del Friuli nel Collio goriziano. Hanno lavorato quattro anni Gianni Menotti e Domenico Lovat, enologi del Castello di Spessa, per raggiungere il loro obiettivo: un grande vino che da oggi affianca i crus più noti della linea. Un’ulteriore testimonianza del modus operandi di Pali Wines: grande cura e passione sia in vigna, che in cantina; una raffinata sensibilità dalla vigna alla bottiglia. Il Rassuer è infatti frutto di un’accurata selezione di uve provenienti da un unico vigneto di cabernet sauvignon messo a dimora quasi vent’anni fa. A questa storicità e al microclima particolarmente asciutto, di cui godono tutti i vigneti della Tenuta, si deve la peculiare concentrazione delle uve che fa del Rassauer un vino di struttura e dai grandi profumi. In onore del prestigioso passato della Tenuta e delle sue antiche tradizioni, anche questa etichetta, come gli altri Crus, è dedicata a una famiglia che ha contribuito a rendere celebre nel mondo il Castello di Spessa. Nel Xvi secolo il Castello era infatti di proprietà dei Rassauer di Ratscha, un’antica e nobile famiglia goriziana con numerose proprietà nel Collio, come testimoniano gli “urbari”, gli antichi registri feudali. Ottenuto da uve cabernet sauvignon, il Rassauer affina 18 mesi in barrique nuove in rovere di Allier di media tostatura, e ulteriori 15 mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio. Dal colore rosso granato intenso, offre all’olfatto un bouquet composito con note fruttate (di piccoli frutti di bosco maturi), floreali (di viola), speziate (di liquirizia) e vegetali. Al gusto ha una struttura importante ed equilibrata, con una buona alcolicità e tannini decisi, ma fini ed eleganti. Regala grandi emozioni in abbinamento a importanti secondi piatti di carne e formaggi stagionati. Prodotto in 6.700 selezionate bottiglie e 100 magnum, il Rassauer è dedicato all’alta ristorazione e alle enoteche con un prezzo medio “scaffale” di € 22 circa.  
   
   
NEBBIOLO PRIMA IN ALBA 2010: E’ DI SCENA IL RE DELLE LANGHE L’APPUNTAMENTO ANNUALE VOLUTO DALL’ ALBEISA SI RINNOVA  
 
Dietro le quinte dell’Albeisa c’è un grande fermento per rendere unico l’esordio di Nebbiolo Prima, evento che raccoglie il testimone di Alba Wine Exhibition. Dopo 14 anni, l’associazione ha deciso, infatti, di rinnovare il format. Non cambierà però la filosofia che ha sempre caratterizzato l’appuntamento: offrire agli specialisti del vino una panoramica completa dei volti del Nebbiolo nel suo territorio di elezione in un contesto altamente professionale. Protagonisti saranno la relazione tra i vini e gli infiniti tasselli del mosaico che compongono la Langa e il Roero, interpretati dalle aziende, spesso “passioni di famiglia” che mantengono una dimensione a misura d’uomo. Per quattro giorni, le firme più prestigiose del giornalismo italiano ed estero si incontreranno al Palazzo Mostre e Congressi di Alba per una vera full immersion nelle nuove annate: Barolo 2006 e Riserva 2004, Barbaresco 2007 e Riserva 2005, Roero 2007 e Riserva 2006 presentate in anteprima. Circa 200 aziende e 300 vini, suddivisi per annate e menzioni geografiche aggiuntive, presenteranno le espressioni del Nebbiolo, un nome che in Langa e Roero unisce i tre volti di un mondo affascinante, dove il terroir determina sfumature uniche. In quello che è stato definito “ il wine summit per eccellenza”, gli ospiti potranno così avere un’idea complessiva delle annate di prossima commercializzazione. L’evento sarà unico per tre motivi: in soli quattro giorni offre una panoramica completa sulla produzione dei territori più vocati, dà l’opportunità di confrontarsi con i colleghi di tutto il mondo, permette di degustare i vini in un ambiente ideale e incontrare i produttori. Il programma si presenterà come sempre vario e articolato. La mattina si terranno le degustazioni tecniche, rigorosamente alla cieca. Il pomeriggio sarà invece dedicato alle verticali e all’incontro con le aziende, dando così la possibilità di unire la conoscenza dei vini a quella dei volti e dei cuori di chi li ha prodotti. A questo format consolidato, che in questi anni ha reso l’evento di Albeisa un esempio unico in Italia, si affiancheranno alcune novità. Tra queste, l’organizzazione di sessioni didattiche dedicate ad approfondire i caratteri delle menzioni geografiche aggiuntive, con la collaborazione del Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero, e seminari guidati da storici vignaioli e grandi sommeliers.