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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Settembre 2012
UE, CELLULE STAMINALI: UNA DONAZIONE GRATUITA E VOLONTARIA  
 
Strasburgo, 12 settembre 2012 - Il ruolo delle cellule staminali nel trattamento di molte malattie è sempre più importante. Il rapporto discusso il Parlamento europeo in plenaria lunedì insiste sull´importanza di rinforzare le banche di cellule staminali e sangue del cordone ombelicale attraverso un sistema volontario e non retribuito. La relazione della deputata britannica Marina Yannakoudakis (Ecr) sottolinea l´urgenza di creare un sistema che permetta la donazione volontaria e gratuita di tessuti e cellule. Ad eccezione del tessuto cutaneo, dei vasi e della membrana amniotica, la donazione avviene generalmente da un donatore deceduto. Sangue del cordone ombelicale e cellule staminali - Dal sangue contenuto nel cordone ombelicale, è possibile estrarre una grande quantità di cellule staminali, come illustrato nell´infografica. E queste potrebbero essere utilizzate per il trattamento di numerose malattie. È necessario anche creare degli standard comuni a livello europeo per le banche pubbliche e private permettendo così di aumentare la disponibilità di campioni di sangue proveniente da cordoni ombelicali. La salute non ha prezzo - La relatrice è fermamente convinta che la legislazione statunitense che ammette la vendita di cellule staminali del sangue deve essere considerata con cautela e ribadisce che la donazione dovrebbe avvenire su base volontaria e gratuita.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FARMACI PERICOLOSI: UN MONITORAGGIO UE PIÙ SICURO IN RISPOSTA ALLO SCANDALO MEDIATOR  
 
Strasburgo, 12 settembre 2012 - Gli effetti nocivi dei medicinali saranno meglio monitorati per evitare il ripetersi di casi come quello del farmaco francese per il diabete "Mediator", che si sospetta abbia causato più di 500 decessi. Le modifiche alla legislazione Ue esistente, adottate martedì, rafforzeranno il sistema europeo per la valutazione dei potenziali problemi dei medicinali in qualsiasi Stato membro e introdurranno un bollino nero per segnalare potenziali rischi. Le nuove regole, concordate tra il Parlamento e ministri dell´Ue, introdurranno una procedura automatica di emergenza, che include una valutazione della sicurezza a livello Ue e il ritiro dal mercato comunitario se, ad esempio, uno Stato membro dovesse ritirare un medicinale dal mercato nazionale. Questa procedura dovrebbe essere attivata anche nel caso in cui una società decidesse di non rinnovare un´autorizzazione all´immissione in commercio per motivi di sicurezza. Obblighi di trasparenza più severi per le imprese Tali modifiche obbligheranno le aziende a una maggiore trasparenza. Se una società dovesse ritirare un medicinale dal mercato, dovrà dichiarare esplicitamente se l´ha fatto per motivi di sicurezza. L´obiettivo è di stabilire se le "ragioni commerciali" - che a volte giustificano il ritiro di un prodotto - fornite dalle società non siano in realtà legate alla sua sicurezza. Un aggiornamento delle norme di farmacovigilanza dell´Ue era stato fatto nel 2010. Tuttavia, alla luce del caso Mediator, la Commissione europea ha sottoposto queste regole a uno "stress test", che ha rivelato lacune potenziali che devono essere colmate. Il caso "Mediator" Il farmaco "Mediator" (benfluorex) è stato autorizzato per il trattamento del diabete, ma è stato anche prescritto come soppressore dell´appetito ed è rimasto sul mercato per oltre trent´anni. Autorizzato e venduto in Francia, Portogallo, Lussemburgo, Grecia, Italia e Spagna, ha dato luogo a dubbi sulla sua sicurezza dal 1999, ma non è stato ritirato in Francia - il suo più grande mercato - fino al 2009. "Le stime sul numero di decessi correlati al Mediator possono variare fra i 500 e i 2.000", ha affermato Linda Mcavan (S&d, Uk), relatrice per il Parlamento europeo. Un bollino nero per segnalare dubbi sulla sicurezza di un medicinale L´agenzia europea per i medicinali dovrà anche istituire un sistema per fare in modo che tutti i nuovi farmaci e i medicinali per i quali le autorità di regolamentazione nutrono dubbi sul la loro sicurezza, siano contrassegnati con un simbolo nero, allo scopo di consentire ai pazienti e agli operatori sanitari di poterli identificare. Le due relazioni (una direttiva e un regolamento) sono state adottate rispettivamente con 659 voti favorevoli, 9 contrari e 9 astensioni e 665 voti favorevoli, 9 contrari e 10 astensioni. Le nuove norme entreranno in vigore nel 2013.  
   
   
AVERE FIGLI PIÙ TARDI NON È DANNOSO PER LA LORO SALUTE, LO DIMOSTRA UN NUOVO STUDIO  
 
Bruxelles, 12 settembre 2012 - Anche se prima si pensava che mettere su famiglia più tardi potesse aumentare il rischio di problemi di salute nei figli quando crescono, una nuova ricerca dimostra che il grado di istruzione della madre e il numero di anni che sopravvive dopo aver dato alla luce influenza la salute dei suoi figli adulti e non l´età che aveva quando sono nati. In un articolo pubblicato sulla rivista Demography, un team di ricercatori tedeschi ha messo in dubbio l´idea che le madri che partoriscono tardi hanno bambini meno sani da adulti a causa degli effetti fisiologici come la minore qualità dell´oocita o una placenta più debole. Lo studio, che ha usato dati di 18.000 bambini e delle loro madri negli Stati Uniti, è stato coordinato dal ricercatore Mikko Myrskylä dell´Istituto Max Planck per la ricerca demografica di Rostock, Germania. Lo studio ha rivelato che i bambini nati da madri di età compresa tra i 35 e i 44 anni non sono meno sani nel corso della vita di quelli nati da madri che hanno partorito tra i 25 e i 34 anni di età. Anche se più tardi una donna rimane incinta, maggiore è il rischio di aborto spontaneo e l´insorgenza di sindromi come la trisomia 21, in generale, i bambini nati da madri di 24 anni o meno hanno un numero più alto di malattie diagnosticate, muoiono prima, rimangono di statura più bassa e hanno maggiori probabilità di essere obesi da adulti. Lo studio dimostra che prima partorisce la donna, maggiori sono le probabilità che i bambini soffrano di malattie da adulti. I bambini nati da madri di età compresa tra i 20 e i 24 anni soffrono del 5% di malattie in più rispetto a quelli nati da madri di 25 - 34 anni e per quelli nati da madri di età compresa tra i 14 e i 19 anni, questa cifra sale al 15%. Mikko Myrskylä commenta: "I dati [suggeriscono] che quello che a prima vista sembra un effetto negativo dell´età avanzata della madre, sia un´illusione spinta dall´educazione della madre e l´età alla quale il figlio perde la mamma." È interessante che il rapporto tra l´età della madre e l´educazione si è invertito nel tempo. Mentre all´inizio del 20º secolo i genitori con un più basso livello di istruzione continuavano ad avere bambini anche più tardi e i genitori meglio istruiti avevano meno figli in età più avanzata, oggi, le donne meglio istruite hanno figli più tardi. Lo studio aiuterà a mitigare le paure per la salute di una generazione che sta scegliendo di avere figli sempre più tardi. Per maggiori informazioni, visitare: Max-planck-gesellschaft: http://www.Mpg.de/en    
   
   
SANITÀ, DA GIUNTA LAZIO VIA LIBERA AD AMBULATORI QUAMED GESTITI DAI MEDICI DI MEDICINA GENERALE APERTI 7 GIORNI SU 7, H24  
 
Roma, 12 settembre 2012 - Via libera dalla Giunta Polverini agli Ambulatori Quamed (Ambulatorio di medicina generale di quartiere), gestiti dai medici di medicina generale. Il progetto partirà in via sperimentale a Roma con l’attivazione di 5 ambulatori. Gli ambulatori Quamed saranno aperti 7 giorni su 7, h24, garantendo l’integrazione con il Servizio di continuità assistenziale, per un bacino di d’utenza di almeno 100mila assistiti per ciascuna struttura. Le strutture entreranno in funzione a pieno regime entro la prima metà di ottobre in 4 Asl: Romaa, Romab, Romac e Romae. “Gli Ambulatori di quartiere - dichiara la presidente della Regione Lazio Renata Polverini - rappresentano il punto di arrivo di un progetto sperimentale, realizzato in collaborazione con i medici di medicina generale, iniziato con gli Ambulatori Blu durante il periodo influenzale e proseguita con gli Ambulatori Med, tuttora attivi, e che ha fatto del Lazio una delle regioni più all’avanguardia nell’integrazione tra la medicina ospedaliera e quella territoriale. Attraverso queste strutture intendiamo assicurare una adeguata assistenza sul territorio ai cittadini, contribuendo anche a ridurre il ricorso al pronto soccorso”. I pazienti potranno rivolgersi agli ambulatori per ricevere cura e assistenza per le patologie non urgenti, in linea con le prestazioni già previste dal protocollo del progetto regionale Ambulatori Med, e prestazioni infermieristiche semplici (terapie iniettive, applicazione e rimozione punti di sutura, medicazione ferite, fleboclisi). Gli Ambulatori Quamed sono dotati di alcuni posti letto territoriali di osservazione breve e garantiscono il collegamento in telemedicina sia con i distretti Asl che con le strutture ospedaliere per lo scambio di informazioni.  
   
   
DA BERGAMO RIPARTE IL PATTO PER IL NUOVO WELFARE  
 
Bergamo, 12 settembre 2012 - Riparte da Bergamo, dopo la pausa estiva, la serie di incontri con le province lombarde, per scrivere una riforma del welfare condivisa. Nella Sede territoriale di Regione Lombardia, l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli ha dato l´avvio alla seconda fase di consultazioni con tutti i soggetti protagonisti del welfare. All´appuntamento, a cui hanno preso parte istituzioni locali, sindacati associazioni imprenditoriali, organizzazioni di categoria, enti non profit e del volontariato e cooperative, è intervenuto anche l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi. All´incontro erano presenti, tra gli altri, il vice presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti e il consigliere regionale Mario Barboni. Criticità Dell´attuale Sistema - "Nel nostro territorio - ha spiegato Boscagli - gli anziani con un´età superiore ai 75 anni assorbono oltre il 30 per cento delle risorse messe a disposizione sul sistema sanitario. L´attuale sistema di protezione sociale sta evidenziando i suoi limiti ad affrontare le nuove sfide dovute al problema demografico. Il nostro welfare va quindi ripensato, poiché siamo legati a un´eccessiva centralizzazione rispetto alla spesa". Confronto Reale; La Persona Al Centro - L´assessore Marcello Raimondi ha spiegato come il welfare sia un tema particolarmente importante e sentito. "Questo incontro - ha detto - non è un dibattito finto e pleonastico; noi stiamo realmente confrontandoci con i soggetti del territorio. Regione Lombardia crede in questa politica e questi Tavoli ne sono la dimostrazione concreta. Momenti come questo sono essenziali per la nostra azione di governo e per definire il suo stesso contenuto". Raimondi ha anche sottolineato come "il welfare sia un settore cruciale nell´azione politica di Regione Lombardia". "Noi crediamo realmente - ha spiegato - nella centralità della persona e dell´individuo, non solo del suo benessere. Riteniamo, infatti, fondamentale, che tutti e ciascuno possano essere accompagnati nell´affrontare ogni momento della vita, specialmente quelli in cui ci si trova in una situazione di maggiore fragilità". I Punti Principali - "I pilastri di questo Patto - ha proseguito Boscagli - sono la centralità della persona ma anche della famiglia, che resta il nucleo fondamentale da cui ripartire, il passaggio dall´offerta alla domanda, per garantire sempre più la libertà di scelta della famiglia come l´Assistenza Domiciliare Integrata che stiamo sperimentando in sei Asl con risultati positivi. Grazie all´introduzione del ´Fattore Famiglia lombardo´, che, in provincia di Bergamo, stiamo sperimentando a Filago, superiamo i limiti dell´Isee, che non tiene conto del reale carico di cura svolto dalla famiglia. Questo nuovo strumento è invece una reale fotografia della realtà, che considera, in maniera efficace, tutte le componenti, come ad esempio una situazione di cassa integrazione o la presenza di una persona con disabilità". L´assessore Boscagli ha anche ricordato come sia importante la semplificazione per agevolare le scelte del cittadino. Risorse In Campo - Boscagli nel suo intervento ha inoltre sottolineato il grande sforzo economico effettuato quest´anno da Regione Lombardia per l´ambito sociale e socio-sanitario, pur in presenza dei gravi tagli da parte del Governo nazionale. "Regione Lombardia - ha spiegato - nel mese di luglio ha messo a disposizione 54 milioni di euro in più per le politiche sociali. Di questi, 30 milioni sono destinati al Fondo sociale regionale, che viene così riportato dai 40 milioni iniziali, cui era stato ridotto per il taglio dei trasferimenti statali, a 70 milioni, stessa cifra del 2011. Gli altri 24 milioni sono stati stanziati per l´assistenza e il recupero di minori vittime di abusi e per le famiglie con ragazzi in affido". L´assessore Boscagli ha infine ricordato "gli oltre 4 milioni stanziati nel Bando a sostegno dei progetti presentati dalle associazioni e organizzazioni di volontariato, di cui 483.000 euro andranno al territorio bergamasco, per sostenere le 862 realtà presenti".  
   
   
FILMATO IL MECCANISMO MOLECOLARE CHE REGOLA LA VELOCITÀ DI CONTRAZIONE DEI MUSCOLI.  
 
Pavia, 12 settembre 2012 - Tutti sanno, o possono facilmente rendersi conto, che il movimento dipende dall’accorciamento dei muscoli degli arti e che la velocità alla quale i muscoli si accorciano, e quindi noi ci muoviamo, diminuisce se aumenta il peso che dobbiamo trasportare. Il meccanismo molecolare di questo fenomeno così intuitivo e fondamentale nella vita di tutti i giorni era rimasto finora sconosciuto. Nei laboratori del Lens, Laboratorio Europeo di Spettroscopie Non-lineari dell’Università di Firenze, è stata sviluppata una tecnica in grado di “filmare” per la prima volta i movimenti di una singola molecola biologica con un dettaglio di un milionesimo di millimetro e su tempi di qualche milionesimo di secondo. Tale tecnica ha permesso un fondamentale passo in avanti nella comprensione del meccanismo molecolare alla base della regolazione della velocità di contrazione dei muscoli al variare di un carico applicato. La scoperta, esito di uno studio condotto dal gruppo del Prof. Francesco Saverio Pavone (Marco Capitanio, Diego Beneventi, Carina Monico, Francesco Vanzi) dell’Università di Firenze in collaborazione con il gruppo del Prof. Roberto Bottinelli (Monica Canepari, Manuela Maffei) dell’Università di Pavia è stata pubblicata on line su “Nature Methods” http://www.Nature.com/nmeth/journal/vaop/ncurrent/full/nmeth.2152.html   . Il muscolo si accorcia grazie all’interazione ciclica tra due proteine presenti in tutti i muscoli: la miosina, che rappresenta il motore molecolare della contrazione, e l’actina. A ogni ciclo d’interazione, la miosina, consumando energia, cambia di conformazione e muove l’actina di qualche milionesimo di millimetro in tempi dell’ordine di pochi millesimi di secondo. La somma dell’attività di migliaia di molecole di miosina, che ripetono il loro ciclo molte volte durante la contrazione, genera il fenomeno che si apprezza a livello macroscopico comeaccorciamento muscolare e movimento. “La tecnica, che abbiamo sviluppato e descritto in questo articolo (“ultrafast force-clamp spectroscopy”) – dichiara il prof. Francesco Pavone – nasce proprio dall’esigenza di studiare la dinamica del cambiamento conformazionale della miosina che dura circa un millisecondo, un tempo troppo breve per permetterne lo studio con le tecniche di singola molecola esistenti. L’ultrafast force-clamp spectroscopy sviluppa la tecnica delle trappole ottiche nella quale una proteina, di norma filamentosa, viene attaccata ai suoi estremi a due biglie di polistirene mobili, mentre l’altra proteina, il motore del movimento, di norma di forma globulare, viene posizionata sulla superficie di una biglia fissa. Manipolando le biglie mobili attraverso dueraggi laser è possibile mettere in contatto le due proteine e studiarne l’interazione.” Nella “ultrafast force-clamp spectroscopy”, l’actina funziona come una sorta di “guinzaglio” e la trappola ottica tira il guinzaglio per applicare forze costanti alla miosina. La trappola ottica è in grado di tirare il guinzaglio circa 10 microsecondi dopo che la miosina si è legata all’actina e divisualizzare la dinamica dell’interazione actina-miosina con una risoluzione temporale di poche decine di microsecondi. “La risoluzione temporale di questo sistema – dichiara il Prof. Roberto Bottinelli –, circa due ordini di grandezza superiore rispetto a quella dei sistemi precedenti, ha permesso, per la prima volta, di misurare direttamente la dinamica dei cambiamenti conformazionali della miosina e la loro dipendenza da un carico esterno, consentendo di comprendere il meccanismo molecolare alla base della contrazione muscolare e della sua regolazione in presenza di forze esterne di entità diversa”. “L’incremento della risoluzione temporale ottenuto con il nostro metodo – dichiara il Dr. Marco Capitanio – è paragonabile alla differenza tra fare un filmato di un centometrista ad un fotogramma al secondo o a 100 fotogrammi al secondo. In entrambi i casi il filmato durerebbe i circa 10 secondi necessari al corridore a compiere i 100 metri. Tuttavia, nel primo caso, vedremmo solo dieci immagini sfuocate. Nel secondo, invece, avremmo 1000 immagini a fuoco che ci consentirebbero di risolvere nel dettaglio i movimenti del corridore. Inoltre, la nostra tecnica è applicabile ad una grande varietà di sistemi biologici e in questo lavoro ne abbiamo sfruttato le caratteristiche uniche per studiare l’interazione tra proteine e Dna. Nella cellula, una varietà di proteine e motori molecolari interagiscono con il Dna e sono coinvolte in processi fondamentali, quali la regolazione dell’espressione genica. La nostra tecnica ha permesso di rivelare interazioni veloci tra proteine e Dna, consentendo di chiarire i meccanismimolecolari alla base di questi fenomeni fondamentali per la vita cellulare.” Lo studio è stato pubblicato online il 2 Settembre 2012 e sarà stampato sul numero di Ottobre di Nature Methods. Sullo stesso numero di Ottobre, la rivista dedicherà a Marco Capitanio, ricercatore a tempo determinato presso il dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze e primo autore dell’articolo, un profilo nel quale verrà anche descritto come si sia arrivati allo sviluppo della tecnica.  
   
   
STUDIO SCOPRE CHE I GIOVANI MALATI DI CANCRO SONO COLPITI DA STRESS POST-TRAUMATICO  
 
Bruxelles, 12 settembre 2012 - Contrariamente a quanto credevano alcuni ricercatori, il disturbo da stress post-traumatico colpisce i pazienti di tutte le età a cui viene diagnosticato e che vengono curati per un cancro. Uno studio dell´Università di Zurigo (Uzh) e dell´Ospedale pediatrico universitario di Zurigo in Svizzera ha scoperto che il disturbo da stress post-traumatico colpisce anche neonati e bambini piccoli, non solo adulti o bambini più grandi. I ricercatori suggeriscono che gli esperti dovrebbero tenere in considerazione questo fatto mentre curano i bambini per evitare che a lungo termine essi sviluppino disturbi psicologici. La scoperta è stata pubblicata nella rivista Psycho-oncology. Chi soffre del disturbo da stress post-traumatico ha flashback e incubi quando rivive le proprie esperienze. Anche i giovani bambini rivivono le proprie esperienze nel gioco traumatico. Come conseguenza, essi tendono a evitare gli stimoli che ricordano loro ciò che hanno patito. Inoltre essi sono colpiti da attivazione vegetativa eccessiva come insonnia e ipervigilanza o problemi di concentrazione. Per gli scopi di questo studio, la studentessa del corso di dottorato presso la Uzh Anna Graf ha intervistato 48 madri ai cui figli era stato diagnosticato il cancro. Lei ha scoperto che il 18,8 % dei bambini giovani e dei neonati nello studio mostrava tutti i segni clinici del disturbo da stress post-traumatico prescolare. Un altro 41,7 % mostrava alcuni sintomi, compresa ansietà e flashback. Sotto la supervisione del professor Markus Landolt dell´Uzh e con il supporto della dott.Ssa Eva Bergsträsser dell´Ospedale pediatrico universitario di Zurigo, la Graf ha osservato che, rispetto ai bambini più giovani, vi era un rischio più alto di sviluppare un disturbo per i bambini con più di 18 mesi di età. Inoltre ha scoperto che il disturbo da stress post-traumatico nella madre aumenta le probabilità di un disturbo nel bambino. Non è stata osservata nessuna correlazione tra lo sviluppo del disturbo da stress post-traumatico e le caratteristiche della malattia esaminate. "I risultati del nostro studio mostrano che anche il cancro e il suo trattamento possono avere un impatto traumatico nella prima infanzia e in tenera età," ha detto il professor Landolt. "Si dovrebbe prestare quindi maggiore attenzione per garantire che procedure potenzialmente stressanti, come l´aspirazione del midollo osseo, vengano effettuate il più possibile in modo indolore e a misura di bambino." I ricercatori ritengono che aumentando il senso di sicurezza di un bambino, sia in ospedale che durante il trattamento, si possa ridurre l´ansietà del paziente. Essi raccomandano che il personale sia preparato in modo specifico per la giovane età dei pazienti e che si creino infrastrutture adatte per i bambini. Anche i genitori dovrebbero avere accesso a un supporto psicologico, principalmente poiché essi sono la risorsa più vicina ai loro bambini durante la malattia. In questo studio, i ricercatori hanno osservato che le più comuni diagnosi mediche erano tumori solidi, leucemia, linfomi e tumori al cervello. In totale, l´85 % dei bambini aveva subito la chemioterapia, il 56 % era stato operato, quasi il 17 % era stato trattato con la radioterapia e il 12,5 % aveva subito un trapianto di midollo osseo. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Zurigo (Uzh): http://www.Uzh.ch/index_en.html  Psycho-oncology : http://onlinelibrary.Wiley.com/journal/10.1002/(issn)1099-1611    
   
   
SANITÀ IN CAMPANIA: AL LAVORO LA COMMISSIONE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI  
 
 Napoli, 12 settembre 2012 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro sta incontrando in questi giorni i componenti della Commissione di Coordinamento per la promozione della qualità delle prestazioni sociosanitarie e dei nuclei territoriali di controllo sull´appropriatezza delle prestazioni sanitarie riferite ai livelli di assistenza. Al centro dei colloqui, le priorità da seguire nel lavoro che la Commissione sta svolgendo. Tra i punti attualmente all´esame della Commissione, il tema dei parti cesarei, su cui la Regione ha sostenuto più volte l´esigenza di perseguire l´obiettivo di una loro consistente riduzione. "Sono certo - sottolinea il presidente Caldoro - che dalla collaborazione con le professionalità che compongono la Commissione verranno utili spunti per far crescere ulteriormente la qualità delle prestazioni sanitarie e soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini della Campania."  
   
   
INNOVAZIONE TECNOLOGICA IN SANITÀ & COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI NEI PROCESSI DECISIONALI. AL VIA “SUMMER SCHOOL PER LEADER CIVICI SU HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT”  
 
Roma, 12 settembre 2012 - Prende il via il 6 settembre a Roma la Summer School per Leader civici sull´Health Technology Assessment (Hta), nata dalla volontà di mettere a confronto, per la prima volta in Italia, strumenti, metodi ed esperienze europee sul coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali che hanno a che fare con le innovazioni in sanità. L´obiettivo è quello di promuovere e aumentare la qualità della partecipazione dei cittadini nell´Hta, ovvero nel processo di valutazione multidisciplinare delle conseguenze assistenziali, economiche, sociali ed etiche provocate in modo diretto e indiretto, nel breve e nel lungo periodo, dalle tecnologie sanitarie esistenti, e da quelle di nuova introduzione: programmi di prevenzione, farmaci, test diagnostici, dispositivi medici, procedure cliniche e assistenziali. Il primo corso pilota di formazione, rivolto a 25 leader di organizzazioni della cittadinanza attiva, è organizzato da Cittadinanzattiva, in partnership con Sihta (Società Italiana di Health Tecnology Assessment) e Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Il primo dei due moduli formativi è in programma dal 6 all’8 settembre, il secondo dal 27 al 29 dello stesso mese. Su www.Cittadinanzattiva.it il programma completo del corso, al quale parteciperanno responsabili e operatori di: Ail- Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mielosa; Aism- Associazione italiana sclerosi multipla; Amici-associazione malattie infiammatorie croniche dell´intestino; Anmar- Associazione nazionale malati reumatici; Bianco Airone Pazienti Onlus/association for cancer pathologies patients; Cittadinanzattiva-tribunale per i diritti del malato; Cnamc-coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici; Epac- Associazione di pazienti con epatite e malattie del fegato; Fais - Federazione associazioni incontinenti e stomizzati; Fand - Associazione italiana diabetici; Lila Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l´Aids; Walce Onlus - Women against lung cancer. Tra i relatori: Karen Facey, pioniera del settore avendo creato in Inghilterra la prima National Health Technology Assessment Agency; Mary Baker, Presidente dell’European Brain Council e consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Carlo Favaretti, Presidente Sihta – Società italiana di Hta; Fulvio Moirano, Direttore Age.na.s – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali; Teresa Petrangolini, Direttore della Summer School, Cittadinanzattiva Onlus; Americo Cicchetti, Vice Presidente Sihta – Società italiana di Hta; Marina Cerbo, Direttore di Innovazione, sperimentazione e sviluppo - Hta, Age.na.s; Marco Marchetti, Dirigente responsabile dell´Unità di Valutazione delle Tecnologie del Policlinico universitario "Agostino Gemelli", Sihta; Alessandra Lo Scalzo - Innovazione, sperimentazione e sviluppo – Hta, Age.na.s. Alessio Terzi, Cittadinanzattiva Onlus, membro dell’Health Policy Forum di Sihta.  
   
   
FALSO MEDICO PER 24 ANNI: DA MESI CONTROLLI IN TUTTE LE ULLSS DEL VENETO. DECISIVI NEL CASO DI VALDAGNO  
 
Venezia, 12 settembre 2012 - “Dopo la vicenda di un altro “falso medico” scoperto nel veronese alcuni mesi addietro abbiamo attivato in tutte le Ullss del Veneto un sistema di controlli incrociati che si è rivelato decisivo per scoprire il caso di Valdagno”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto in relazione al caso del responsabile di patologia clinica e laboratorio analisi dell’Ospedale di Valdagno, che da 24 anni esercitava la professione senza essere né laureato né abilitato. “Da mesi – aggiunge Coletto – tutte le Ullss del Veneto, su nostra indicazione, stanno effettuando verifiche incrociate sui titoli dei dipendenti, e questo costituisce una garanzia che nessun imbroglione la faccia franca. Ora la magistratura – aggiunge Coletto - verificherà i passaggi che hanno portato 24 anni addietro all’assunzione del medico e sono certo che sarà fatta la massima chiarezza e che, se emergeranno coperture o responsabilità, gli eventuali colpevoli saranno individuati e puniti”. Coletto conferma che “il medico in questione si è già dimesso” e che “faremo tutto quanto legalmente possibile affinchè egli risarcisca l’Ulss per il totale degli stipendi ricevuti in 24 anni”.  
   
   
ANZIANI CON DISABILITÀ: NUOVE LINEE GUIDA PER L´ACCOGLIENZA IN STRUTTURE E SERVIZI  
 
Bolzano, 12 settembre 2012 - Assicurare un´accoglienza abitativa adeguata alle persone anziane con disabilità: la Giunta provinciale ha approvato, su proposta dell´assessore Richard Theiner, le linee guida per l´accesso e l´accompagnamento delle persone con disabilità nei servizi residenziali sociali e nelle strutture sociosanitarie. Le linee guida saranno operative da gennaio 2013. Grazie al miglioramento della qualità della vita, delle cure e dell´assistenza, l´età media delle persone con disabilità è notevolmente aumentata. Ne consegue una più prolungata permanenza delle persone nelle strutture residenziali per disabili, tanto che esistono ormai pochi posti a disposizione per le nuove generazioni. Per garantire accoglienza abitativa adeguata alle nuove esigenze, la Giunta provinciale ha approvato le nuove linee guida per l´accoglienza delle persone con disabilità nei servizi residenziali sociali e nelle strutture sociosanitarie. L´obiettivo principale è quello di sostenere per quanto possibile la permanenza della persona nella propria abitazione, con l´aiuto delle diverse offerte di servizi sociali della rete sociale. Se tale permanenza non fosse più possibile, le linee guida - operative da gennaio 2013 - tracciano i percorsi di accesso e di accompagnamento delle persone con disabilità nei servizi residenziali. Il limite formale dal quale si fa partire l´età anziana della persona con disabilità è quello dei 60 anni: se al compimento dei 60 anni il fabbisogno assistenziale e infermieristico delle persone con disabilità è tale da poter essere coperto dai servizi residenziali dell´area disabilità, le persone potranno continuare ad essere seguite in tali strutture. Qualora non fosse più possibile a causa del crescente fabbisogno assistenziale, è prevista una loro accoglienza in una residenza per anziani, vicina all´abituale contesto abitativo. Secondo le linee guida, l´accoglienza nelle residenze per anziani può essere organizzata anche in forma di gruppo per un numero massimo di 10 persone con disabilità. "Obiettivo dei prossimi anni - sottolinea l´assessore Theiner - è quello di attivare un centro di competenza specializzato all´interno di una residenza per anziani in ogni comunità comprensoriale." Le linee guida vanno incontro agli utenti anche sul piano della partecipazione tariffaria: dopo i 60 anni, le persone con disabilità che vivono nei servizi residenziali parteciperanno a una tariffa intermedia tra le strutture dell´area disabilità e quelle per anziani, in modo da rendere la scelta della soluzione assistenziale dipendente unicamente dall´effettivo fabbisogno e non da fattori economici. Accanto ai nuovi criteri sull´accoglienza abitativa, le linee guida affrontano l´accompagnamento socio-pedagogico di persone con disabilità che diventano anziane. Il documento è stato elaborato nell´ambito di vari gruppi di lavori coordinati dall´Ufficio provinciale persone con disabilità, a cui hanno partecipato rappresentanti delle persone con disabilità, dei familiari, degli operatori, dei gestori dei servizi sociali e dell´Associazione delle residenze per persone anziane dell´Alto Adige.  
   
   
MOSTRA “I BARI A CONFRONTO. IL GIOVANE CARAVAGGIO NELLA CASA DEL CARDINALE FRANCESCO MARIA DEL MONTE” PALAZZO MUSEO BOURBON DEL MONTE, MONTE S. MARIA TIBERINA 29 SETTEMBRE – 7 OTTOBRE 2012  
 
Bari, 12 settembre 2012 - Dal 29 settembre al 7 ottobre 2012, a Monte S. Maria Tiberina (Pg), presso il Palazzo Museo Bourbon del Monte, si terrà la mostra “I Bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del cardinale Francesco Maria del Monte”. L’esposizione mette a confronto uno straordinario, inedito dipinto di Caravaggio recentemente ritrovato, raffigurante, appunto, “I Bari”, replica autografa della tela posseduta dal cardinale Francesco Maria del Monte (oggi conservata al Kimbell Art Museum di Forth Worth, in Texas) ed una sua copia coeva, anch´essa inedita. Entrambe le opere provengono da prestigiose collezioni private e ciò accresce ulteriormente la preziosità e l´unicità dell´evento. Del dipinto di Caravaggio, esposto al pubblico per la prima volta, sarà possibile apprezzare anche le fasi tecniche e costruttive, grazie alle indagini non invasive effettuate per l´occasione e che verranno esposte a fianco del dipinto. La mostra sarà anche l´occasione per affrontare il difficile rapporto che legò la figura del cardinale del Monte al giovane Caravaggio sul finire del Cinquecento e per ammirare opere, per la maggior parte inedite, di artisti attivi in quegli anni a Roma, di cultura affine a quella di Caravaggio o impegnati a fornire risposte diverse al provocante naturalismo del grande maestro lombardo. Il Comune di Monte Santa Maria Tiberina, la Libera Accademia di Studi Caravaggeschi, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, Enti promotori, hanno affidato la mostra a Pierluigi Carofano, docente di Teoria e Storia del Restauro presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell´Università degli Studi di Siena, specialista di pittura caravaggesca. Per l´occasione, il Professor Carofano si è avvalso di un comitato scientifico composto, tra gli altri, dagli storici dell´arte Alberto Cottino, Marco Ciampolini, Marco Gallo, Massimo Pirondini, Emilio Negro e Nicosetta Roio. Nel tentativo di dare una possibile “sistematizzazione” ad un argomento così complesso, il curatore ha pensato ad una rassegna di dimensioni non straordinarie, proponendo quattro sezioni: I Bari a confronto La risposta dei bolognesi I riformati toscani Tra naturalismo e classicismo. Una significativa campionatura, circoscrivendo a 22 Opere il percorso espositivo. I Bari A Confronto – La Risposta Dei Bolognesi Una sala mozzafiato è quella che si presenta agli occhi del visitatore: al centro, I Bari di Caravaggio. A fianco, la copia antica che ne testimonia lo straordinario successo sin da subito. Sulle pareti laterali, il Bagno di Diana del Cavalier d´Arpino, maestro a Roma di Caravaggio e la Giustizia e la Pace di Antiveduto Gramatica, anche lui in contatto con Caravaggio a Roma, in gioventù. Ai lati, il San Francesco in estasi di Guido Reni e la Madonna col Bambino di Ludovico Carracci, i due maestri bolognesi che contemporaneamente a Caravaggio sperimentavano una pittura di stampo naturalistico mediata da un diffuso classicismo. E’ presente in questa sala anche l’opera del veneziano Carlo Saraceni “Diluvio universale”. I ´Riformati Toscani´ – Tra Naturalismo E Classicismo - In questa sezione sono esposte opere di artisti toscani che, contaminati dal linguaggio di Caravaggio, ne forniscono una versione edulcorata. Un altro aspetto significativo è poi quello di artisti che oscillano tra una cultura figurativa naturalista ed un classicismo di marca bolognese come i maestri emiliani della generazione successiva a quella di Guido Reni. 1. Jacopo Chimenti detto l´Empoli, Cristo in pietà; 2. Agostino Melissi, Ecce Homo; 3. Francesco Vanni, Santa Caterina; 4. Francesco Vanni, San Francesco; 5. Biagio Manzoni, Martirio di San Bartolomeo; 6. Giovan Francesco Guerrieri, Salomè con la testa del Battista; 7. Pietro Desani/leonello Spada, Salomè con la testa del Battista; 8. Alessandro Tiarini, Ecce Homo; 9. Antonio Carracci, Cristo portacroce; 10. Bartolomeo Schedoni, Ecce Homo; 11. Bartolomeo Schedoni, San Giovanni Battista; 12. Lionello Spada, Salomè con la testa del Battista; 13. Orazio Borgianni, Cristo fra i dottori; 14. Orazio Riminaldi, San Francesco in meditazione; 15. Nicolas Régnier, San Matteo e l’angelo. Romano Alunno, Sindaco di Monte S. Maria Tiberina, afferma: “Questa mostra è un appuntamento ormai ricorrente per i Grandi Eventi legati all’arte con i quali l’Amministrazione comunale, in accordo con gli Enti locali e con le realtà del territorio, intende valorizzare risorse umane, professionali e ricettive d’eccellenza presenti nel Comune. L’esposizione unisce rigore scientifico e il prestigio di un progetto sviluppato con attenzione al grande richiamo di un tema, quello della pittura caravaggesca, fortemente sentito e accessibile al grande pubblico. Realizzare un progetto come questo, in tempi di crisi, è un grande segnale d’impegno da parte delle Istituzioni, dell’Associazione, dei prestatori e dei curatori, uniti per continuare a produrre stimoli e cultura per il grande pubblico, nella convinzione che sia il migliore investimento possibile”. In Occasione Della Mostra, A Monte S. Maria Tiberina, Sono Previste Le Seguenti Iniziative Collaterali, Tutte Presso La Sala Conferenze Di Palazzo Museo Bourbon Del Monte. Sabato 29 Settembre 2012: dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19, Giornata di Studi “Quesiti caravaggeschi” a cura di Pierluigi Carofano ed Emilio Negro. Oltre ai due curatori, interverranno: Romano Alunno, Sindaco di Monte Santa Maria Tiberina - Paolo Nucci Pagliaro, Presidente Libera Accademia di Studi Caravaggeschi Francesco Maria cardinal del Monte - Raymond Ward Bissell, University of Michigan Italianist art historian - Davide Bussolari, Studio Diagnostico per l’Arte Fabbri di Reggio Emilia - Francesco Lofano, Scuola di Dottorato presso l’Università degli Studi di Bari - Claudio Strinati, Dirigente Storico dell’arte del Ministero per i Beni e le Attività culturali - Keith Sciberras, University of Malta - Giacomo Berra, Storico dell’arte e Carla Mariani, Restauratrice. In occasione della Giornata di Studi, l’ingresso alla mostra è gratuito. Ore 19.00, Presentazione dello scritto postumo su Caravaggio di Maurizio Marini, scomparso nell’agosto 2011: ‘Le opere e i giorni’: 1610 – 2010. Cronache caravaggesche. Si tratta di un inedito contributo del Prof. Marini, incentrato sull’analisi dell’ultimo lustro della storiografia caravaggesca (quindi un aggiornamento al suo libro fondamentale: Caravaggio “pictor preastantissumus”), nonché una recensione delle iniziative dedicate al centenario caravaggesco del 2010. Mercoledì 3 Ottobre: dalle ore 10 alle 18, Convegno “Presenze ebraiche e feudalità fra Granducato di Toscana e Stato Pontificio”. Sabato 6 Ottobre: ore 16.00 - Presentazione degli Atti della Giornata di Studi che si è svolta nel 2011. Ore 17.00 - Presentazione libro di Franco Paliaga sul cardinale Bourbon del Monte e su “Natura in vetro – studio sulla Caraffa di fiori dipinta da Caravaggio. Informazioni Mostra E Accoglienza Turistica: Comune di Monte Santa Maria Tiberina Tel. 075 8571004 - info@montesantamariatiberina.Org “Libera Accademia di Studi Caravaggeschi” Monte Santa Maria Tiberina ha origine antichissime e, come dimostrato dai vicini depositi di bronzi di Trestina e di Fabbrecce trovati nel secolo passato, fu un villaggio etrusco situato alla destra del Tevere in posizione avanzata per scambi commerciali con i vicini Umbri. Il paese, che mantiene intatto il suo tessuto urbanistico medievale si trova in una ridente posizione panoramica da dove si gode una vista indimenticabile su tutta la Valle. A partire dal secolo Xi fu feudo dei Marchesi del Monte discendenti di quei Marchesi del Colle che venuti in Italia al seguito dei Franchi conquistarono gran parte dell´Alta Valle del Tevere costruendo rocche e castelli in diversi punti strategici. Dopo la distruzione del Castello avvenuta nel 1198 per dissidi con Innocenzo Iii i Marchesi lo ricostruirono subito dopo legando strettamente la loro storia a quella del Monte S. Maria Tiberina. Essi infatti con abile politica ottennero da papi ed imperatori concessioni e privilegi riuscendo a mantenersi indipendenti e ben saldi al potere ricoprendo spesso importanti cariche pubbliche nelle città vicine. Sembra che in questo periodo, Monte S. Maria Tiberina, in base a tali permessi, fosse libero di dichiarare guerra e di battere moneta e che ospitasse uno dei tre campi franchi esistenti in Europa dove si potevano svolgere liberamente duelli all´ultimo sangue. Il marchesato fu retto dai discendenti dei diversi rami della Famiglia fino al 1815 allorquando il Duca Ferdinando di Toscana se ne impossessò interrompendo il millenario dominio dei Bourbon del Monte. Nel 1859 entrò a far parte del Regno d´Italia. Cenni geografici Dall´alta Valle del Tevere alla Valdichiana, sulle antiche strade degli Etruschi, in zone incredibilmente intatte e coperte in gran parte da boschi di castagni secolari, si dominano le valli umbre e toscane, potendo spaziare con lo sguardo sino alle Alpi Apuane e, se la giornata è limpida, al Gran Sasso d´Abruzzo. Il clima mite conferisce a questo angolo di Umbria, immersa nel verde, un aspetto floristico e faunistico lussureggiante e riccamente assortito. Il territorio comunale, data la posizione collinare, è per lo più ricoperto da splendidi boschi, pinete e ampi pascoli tracciati da numerosi sentieri segnalati che si prestano a piacevoli escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike in ogni stagione dell´anno. Passeggiando, si possono incontrare di frequente daini, caprioli, scoiattoli ed ammirare l´imponente volo di gheppi e poiane. Ricchissimo di specie erbacee e arbusti è anche il sottobosco, dove si possono trovare numerose specie di funghi, in particolare il Porcino, e il famoso Tartufo Nero di Monte Santa Maria Tiberina. L´economia del paese si basa prevalentemente sullo sfruttamento dei prodotti del bosco e su una agricoltura "povera" come la coltivazione dell´ulivo e della vite e sull´allevamento bovino, ovino, caprino e ultimamente, grazie alla nascita di numerosi agriturismi, su quello equino.  
   
   
ATTILIO FORGIOLI. E FIORIRá LA PITTURA MILANO, FONDAZIONE STELLINE 14 SETTEMBRE - 13 OTTOBRE 2012  
 
Milano, 12 settembre 2012 - Dal 14 settembre al 13 ottobre 2012, la Fondazione Stelline di Milano (corso Magenta 61) ospita la mostra Attilio Forgioli. E fiorirà la pittura: quaranta dipinti ricostruiscono fedelmente il percorso dell’artista dai primi anni sessanta a oggi. L’iniziativa si inserisce nella sezione Stelline Spazio Aperto, format di ospitalità a mostre ed eventi ideati da soggetti esterni, cui la Fondazione offre la sua collaborazione. La rassegna, a cura di Elena Pontiggia, propone un’antologica dell’artista, bresciano ma ormai milanese d’adozione, una delle voci più significative della pittura postinformale italiana. Il percorso espositivo comprende le prime opere mature di Forgioli, che si possono ricondurre alla Nuova Figurazione e ricostruiscono l’immagine dopo le dissoluzioni dell’Informale. L’artista inizia a dipingere in quel clima, trovando nel paesaggio uno dei suoi temi più congeniali. Animali nel paesaggio è, infatti, il titolo di un ciclo di opere dell’epoca. È il periodo in cui Dino Buzzati scriveva di lui: “Scioglie dentro di sé il paesaggio in modo che si spanda nelle viscere e nel sangue”. Le sue opere non sono evocatrici di forme usuali e precise, schematiche riproduzioni di luoghi, animali, cose consuete, bensì immagini suscitatrici di emozioni, di figure nascoste in noi, di segni e colori che rimandano a noi stessi. Forgioli non è dunque un cronista d’immagini ma, come ogni vero poeta, un interprete di se stesso perfino quando si dedica alla sua più recente produzione di Ritratti. Essi traducono il suo rapporto con la persona, labile fisicità filtrata dal suo sentire visionario, e il lento lavoro d’indagine sui volti come forme instabili che, comunque, ci inducono a riconoscere in se stesse ancora una volta l’artista. Come racconta Elena Pontiggia nel saggio in catalogo, caratteristico di Forgioli è il “modo penetrante di sentire l’individualità di ogni elemento, le innumerevoli venature e screziature di cui si intesse, l’irregolarità e i trasalimenti che lo compongono. In Forgioli non esistono campiture. La stesura dei suoi colori è sempre ansiosa, disagiata, condotta a pennellate brevi e magre, a volte violente, con improvvisi ripensamenti, correzioni, interruzioni, irritazioni, cambiamenti di percorso e di idea. Guardando le sue case, i suoi animali, i suoi paesaggi, tutti soggetti diversissimi, si nota che il modo di dipingerli è, in realtà, uno solo. Un modo, per così dire, esistenziale”. L’esposizione è accompagnata da un catalogo con testi di Elena Pontiggia, Luca Cavallini e un ricco apparato di immagini. Note biografiche - Attilio Forgioli nasce a Salò nel 1933. Compie gli studi artistici presso l´Accademia di Brera a Milano, dove ha come insegnanti Funi e Reggiani e frequenta Olivieri, Pardi, Morlotti, Chighine, Marzulli, Romagnoni, Savinio, Guccione, Raciti, Plescan, Sarnari, Calabria.. Durante gli anni ottanta conosce Pino Mongello e Flaminio Gualdoni con i quali avvia l´attività della Civica Raccolta del Disegno di Salò. Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia e alla Biennale di S. Paolo in Brasile e nel 1986 alla Quadriennale di Roma. Durante gli anni novanta viene presentato in due personali nelle Marche e a Treviso, organizzate rispettivamente dai critici Elena Pontiggia e Marco Goldin. Tra le sue mostre più importanti si ricordano l’antologica presentata da Flaminio Gualdoni al Museo della Permanente di Milano (2003), la personale alla Galleria Guastalla di Milano (2006) presentata dal critico Claudio Cerritelli, e la mostra antologica di pastelli presentata da Sandro Parmiggiani a Palazzo Magnani a Reggio Emilia (2006). Nel 2007 si svolge un´importante personale presso il Grande Miglio in Castello a Brescia ed un´altra alla Galleria Rafanelli di Genova. Nel 2008 Forgioli espone alla Casa del Mantegna a Mantova e nuovamente al Museo della Permanente di Milano con un omaggio in ricordo dell´amico pittore Lino Marzulli. Ha esposto in Italia, in Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Svizzera, in Belgio, in Germania. Nella primavera del 2011 il Csac “Centro Studi e Archivio della Comunicazione” dell’Università degli Studi di Parma, allestisce , presso il salone delle Scuderie di Palazzo Pilotta, un’importante mostra antologica a cura di Carlo Arturo Quintavalle (catalogo Electa), con 150 delle opere donate all’archivio. Sempre nel 2011, espone al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, presentato dal poeta Franco Loi. Attilio Forgioli alterna il suo lavoro di pittore tra gli studi di Milano e quello di Alagna, in Val Sesia.  
   
   
CANOTTAGGIO, RUFFINELLI: CAMPIONATI EUROPEI GRANDE VETRINA  
 
 Milano, 12 settembre 2012 - "Un evento sportivo che supera i valori dell´agonismo e proietta l´immagine del territorio varesino in Europa". Con queste parole l´assessore allo Sport e Giovani di Regione Lombardia Luciana Ruffinelli ha aperto a Palazzo Pirelli, la conferenza stampa di presentazione degli Europei di canottaggio, che si svolgeranno sul lago di Varese da venerdì 14 a domenica 16 settembre. Alla presentazione dell´evento hanno preso parte Dario Galli (presidente della Provincia di Varese e del Comitato organizzatore), Attilio Fontana (sindaco di Varese), Enrico Gandola (presidente Federazione canottaggio) e Paola Della Chiesa (responsabile marketing Comitato organizzatore). Presenti anche gli atleti Pierpaolo Frattini (componente dell´otto), Sara Bertolasi (che gareggerà nel due senza e nell´otto) e la colonna del canottaggio varesino Elia Luini. Provincia Patria Del Canottaggio - "Il legame tra il canottaggio e la provincia di Varese - ha sottolineato l´assessore Ruffinelli - è storico e presenta risultati di grande livello negli anni, che hanno portato la seria candidatura posta da Varese a livello internazionale a farle ottenere anche l´organizzazione dei Mondiali Master nel 2013 e dei Mondiali Under 23 nel 2014. Si tratta di un trittico impegnativo, che il Varesotto e la Lombardia organizzeranno al meglio e che, sono certa, ci consentirà di avere altre manifestazioni, magari di coronare il sogno del presidente Dario Galli, di fare di Varese una tappa fissa della Coppa del Mondo". I Campionati europei vedranno sfidarsi, nelle 14 discipline olimpiche, oltre 500 atleti appartenenti a 36 nazioni, record assoluto per la manifestazione. "A fare da cornice all´evento - ha ricordato l´assessore - quel lago già bello, che gli Enti locali curano per migliorarlo e che anche la nazionale australiana di canottaggio ha scelto per i suoi allenamenti con l´hub di Gavirate". Arma Contro La Crisi - "Queste grandi gare - ha concluso Ruffinelli - caricano spesso gli atleti di responsabilità, ma sono certa che avremo tante soddisfazioni sul campo, così come sono sicura che il nostro territorio avrà in questi giorni un volano turistico di primissimo livello. E spero che tante soddisfazioni abbiano anche quelle aziende, e sono diverse, che credono e investono nello sport, sia sponsorizzando eventi come questo, sia realizzando prodotti e servizi dedicati al canottaggio e che, con questo evento, avranno un´arma in più per combattere la crisi economica".