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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Gennaio 2014
APPROVATO IL PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2014/2015 TUTELATA L’OFFERTA SCOLASTICA DELL’INTERO TERRITORIO DEL PIEMONTE  
 
Torino, 8 gennaio 2014 - Via libera, nei giorni scorsi, dalla Regione Piemonte al Piano di dimensionamento scolastico 2014/2015 : le Autonomie sul territorio regionale passano da 589 a 586, tre in meno rispetto all’anno in corso. Gli unici accorpamenti riguardano la provincia di Torino, che passa da 291 a 288 Autonomie per la nascita a Venaria di due nuovi Istituti Comprensivi (il primo con sede in Piazza Vittorio Veneto n. 2 accorperà la Direzione Didattica I e l’ Istituto di I grado “Lessona”, il secondo con sede in c.So Papa Giovanni Xxiii n. 54 unirà la Direzione Didattica Venaria Ii all’Istituto di I grado “Don Milani”), mentre ad Orbassano di un nuovo Istituto di Istruzione Superiore che accorperà l’istituto Amaldi e il Sraffa. Sul resto del territorio regionale il numero delle Autonomie resta, invece, invariato : 50 nell’Alessandrino, 28 nell’Astigiano, 24 nel Biellese, 92 nel Cuneese, 46 nel Novarese, 28 nel Vercellese e 30 nel Vco. “La riorganizzazione della rete scolastica piemontese è stata ormai quasi del tutto completata – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione, Alberto Cirio – Un lavoro fatto in costante sinergia con le Province per fare in modo di tutelare non solo la qualità ma anche il servizio stesso che offriamo a studenti e famiglie, tenendo conto delle specifiche caratteristiche geografiche del nostro territorio. In Piemonte la maggior parte dei comuni si trova in montagna e in collina: paesi che senza la scuola non avrebbero più neanche un futuro”. Tra le altre novità del Piano 2014/2015 c’è l’apertura di 6 nuove scuole dell´infanzia : due in provincia di Alessandria (una presso l’Istituto Comprensivo di Serravalle Scrivia e l’altra presso l’Istituto Comprensivo di Novi Ligure ); una nel Novarese (presso l’Istituto Comprensivo di Carpignano Sesia ); tre in provincia di Torino (una a Grugliasco presso l’Istituto Comprensivo Dante Di Nanni - con due sedi, una in via Roma e l’altra in via Leonardo da Vinci -, la seconda presso l’Istituto Comprensivo “Caffaro” di Bricherasio e la terza a Leinì presso la Direzione Didattica Anna Frank); Altre 4 scuole dell’infanzia, già attivate in quest’anno scolastico o in quelli precedenti, vengono invece riconosciute in sanatoria: in provincia di Asti presso l’Istituto Comprensivo di S. Damiano d’Asti; nel Cuneese presso la Direzione Didattica di Dronero; nel Torinese presso l’Istituto Comprensivo di La Loggia; nel Vercellese presso l’Istituto Comprensivo di Varallo. Il nuovo Piano di Dimensionamento istituisce anche un a sezione ospedaliera di scuola primaria presso l’Ospedale Castelli di Verbania , che farà parte dell’Istituto Comprensivo “Alto Verbano” di Premeno e renderà così stabile una sperimentazione attivata già da alcuni anni. A Tortona , invece, la Scuola dell’Infanzia “Sarina” e la Scuola Primaria “Rodari” , attualmente sotto l’Autonomia di Viguzzolo, passeranno all’Istituto Comprensivo “Tortona A” , che vedrà anche l’attivazione di una nuova scuola secondaria di I grado in via Cereti. Infine, il Piano 2014/2015 istituisce 16 nuovi Centri provinciali di Istruzione per Adulti, con valore di vere e proprie Autonomie al pari di quelle tradizionali. Per l’avvio a partire dal prossimo anno scolastico si attende adesso il via libera del Ministero . Saranno: 2 nell’Alessandrino (a Casale e Novi Ligure), 1 ad Asti, 1 a Biella, 2 nel Cuneese (a Cuneo e Alba), 1 a Novara, 7 nel Torinese (2 a Torino, gli altri 5 a Moncalieri, Rivoli, Settimo, Pinerolo e Ivrea), 1 a Vercelli e 1 nel Vco a Omegna.  
   
   
POLO UNIVERSITARIO DI SAN GIOVANNI A TEDUCCIO E CENTRO BIOTECNOLOGICO DEL CNR, PRONTI 55,4 MILIONI DI EURO  
 
Napoli, 8 gennaio 2014 - "La Giunta regionale della Campania ha dato il via libera al completamento del Polo universitario di San Giovanni a Teduccio che sorgerà nell´ex stabilimento Cirio e del Polo Biotecnologico del Cnr di via Pietro Castellino, destinato a sede dell’Istituto di Chimica Biomolecolare – Icb.” Così l´assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza. "Gli interventi saranno realizzati grazie allo stanziamento complessivo di 55 milioni 400mila euro di fondi europei. In particolare, 45 milioni di euro serviranno alla realizzazione del nuovo centro didattico di San Giovanni a Teduccio: 28 milioni per aule, spazi multifunzionali e al servizio dei docenti e 17 milioni per il laboratorio del nuovo polo materiali del Cnr. I restanti 10,4 milioni di euro saranno destinati, invece, al completamento del polo biotecnologico di via Castellino. “Finanziare il polo universitario di San Giovanni a Teduccio significa finanziare la rinascita di Napoli Est e integrare l´area orientale, oggi considerata solo un´area industriale dismessa, con il resto della città: la presenza di studenti e laboratori accelererà lo sviluppo dell´intera zona. L´intervento è parte di una più ampia strategia della Regione Campania per il recupero e la valorizzazione dell´intero settore orientale della città che vede l´impiego di risorse per oltre 500 milioni di euro: il Grande progetto Napoli Est (che vale 206 milioni di euro di fondi europei e creerà nuove e moderne infrastrutture urbane), l´interramento ferroviario di traccia che sarà attuato grazie all´impiego di 95 milioni di euro di fondi del Piano di Azione e Coesione, il Grande progetto Porto di Napoli (che ha un quadro economico di oltre 200 milioni di euro di fondi europei e renderà più moderno e sostenibile ambientalmente l´area portuale) e l´Ospedale del mare. Con questi grandi investimenti – ha concluso l´assessore Edoardo Cosenza, che ha anche la delega del presidente Caldoro al coordinamento strategico dei Grandi progetti - tutta l´area orientale di Napoli è destinata a cambiare volto e creare sviluppo: il baricentro scientifico, tecnologico e ospedaliero si sposterà verso est, attirando l´attenzione e gli investimenti dei privati.” "La Regione Campania, grazie all´ Accordo di programma con il Cnr e l´Università, realizza - ha dichiarato il vicepresidente della Regione Campania con delega alla Ricerca Scientifica, Guido Trombetti - , un nuovo investimento per il rafforzamento del sistema della ricerca e dell´alta formazione in Campania. Tale sinergia rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici prestigiosi. L´idea è´ di realizzare un sistema avanzato per l´alta formazione e la ricerca con l’integrazione tra strutture pubbliche ed aziende private. Si tratta della scelta di favorire la formazione, la ricerca e lo sviluppo economico agevolando forme di rete anche territoriali. L´investimento si va ad aggiungere ai 58 milioni di euro messi a disposizione di recente per 11 interventi strutturali a favore delle Università della Campania , ai 50 milioni di euro stanziati nell´ambito del programma "Campus" , ai 50 stanziati per i progetti realizzati nell´ambito delle "Reti di eccellenza", ai 30 ml di euro stanziati per il progetto Biotecnologie. Senza considerare i 450 ml di euro legati alla costituzione dei distretti e dei laboratori pubblico-privati.” Soddisfazione anche da parte dell´assessore alle Attività produttive e allo sviluppo economico Fulvio Martusciello: "Grazie a questo intervento della Regione l´area orientale diviene un sito post-industriale capace di determinare nuove e moderne prospettive di sviluppo puntando sulla ricerca e sull´innovazione: il polo universitario di San Giovanni a Teduccio, in sinergia con gli istituti Cnr sui Materiali e i nuovi distretti tecnologici, sarà motore e traino per la crescita del territorio partendo dai giovani.” Il presidente del Cnr Luigi Nicolais ha detto che "è un intervento straordinario, frutto dell´intensa e proficua collaborazione tra istituzioni, resa possibile dalla comune visione europeista di crescita e riqualificazione del territorio mediante la valorizzazione della conoscenza e grazie alla presenza a Napoli di avanzati poli di eccellenza scientifica del Cnr e delle università. L’operazione interessa due aree, quella orientale e quella collinare della città. Per la zona ad est di Napoli, è l’inizio di un nuovo corso caratterizzato dalle fabbriche della conoscenza, solidi presidi di modernità e innovazione. Mentre l’intervento nell’area Cnr di via Pietro Castellino consolida e potenzia le infrastrutture e le attività nel campo della biologia avanzata, dai tempi di Buzzati Traverso punta di eccellenza della ricerca campana e oggi settore dalle innumerevoli ricadute sociali ed economiche, tanto da essere assunto tra le priorità strategiche dei programmi comunitari." "Grazie allo straordinario impegno della Regione – ha aggiunto il prorettore della Federico Ii Gaetano Manfredi - si potrà concretizzare il completamento del polo tecnologico della Federico Ii di Napoli est. Il polo realizzerà una nuova visione dell’università che include i laboratori del Cnr e i centri di sviluppo delle aziende avvicinando il mondo dell’università e della ricerca al mondo del lavoro. E’ una realizzazione concreta che risponde alla crisi con la forza dell’innovazione e delle competenze.” “Vinciamo, tutti insieme, una grande sfida.” Così ha commentato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. “Valorizziamo una eccellenza campana, puntiamo sulla ricerca e l´innovazione e riusciamo a riqualificare una area strategica della città metropolitana di Napoli. Con l´Europa, con i giovani e con il mondo accademico costruiamo futuro", ha concluso Caldoro.  
   
   
VENETO. BORSE DI STUDIO: REGIONE PAGA ULTIMA TRANCHE.  
 
Venezia, 8 gennaio 2014 - Con uno straordinario sforzo finanziario, la Giunta Regionale è riuscita ad erogare alle Università l’ultima tranche 2013 (oltre 10 milioni di euro) per le borse di studio agli studenti. A causa dei ritardi, gli studenti nelle scorse settimane avevano vivacemente protestato. Le risorse sono già disponibili dai primi giorni di gennaio. Il contributo regionale definitivo “Borsa di studio universitaria” risulta infatti finanziato sia da risorse regionali (Tassa regionale per il diritto allo studio universitario), sia da risorse statali (Fondo statale integrativo). La Giunta regionale trasferisce queste risorse alle Università ed agli Enti per il diritto allo studio universitario (Esu), che, poi, pagano le borse agli studenti universitari. Con riferimento all’Anno Accademico 2012-2013, la Giunta regionale, nonostante i nuovi e più gravosi limiti di spesa derivanti dal patto di stabilità interno delle Regioni, era riuscita, già entro la prima metà del 2013, a trasferire alle Università ed agli Esu, sia tutte le risorse regionali (Tassa regionale per il diritto allo studio universitario), pari ad € 14.424.021,00, sia l’acconto delle risorse statali (Fondo statale integrativo), pari ad € 4.166.346,00. Per quanto riguarda, invece, il saldo delle risorse statali (Fondo statale integrativo), pari ad € 11.184.089,95, i limiti del patto di stabilità imposti alla Regione ne avevano ritardato il trasferimento. Per tale motivo gli studenti universitari che risultavano destinatari di tale contributo ma ancora non lo avevano concretamente ricevuto si erano interessati, in forme diverse, per l’accelerazione dell’erogazione. “La Giunta regionale - dice l’Assessore Donazzan - nell’interesse degli studenti universitari, ha ricercato tutte le soluzioni possibili a tale problema, proponendo in prima istanza ai Rettori delle Università, che avevano accettato, un accordo attraverso il quale le Università avrebbero anticipato, per conto della Regione, il saldo delle risorse statali di propria competenza (€ 10.708.740,76) agli studenti in attesa della borsa”. “A seguito della ricognizione delle disponibilità totali nel rispetto del patto di stabilità - conclude l’Assessore Donazzan - siamo giunti con grande sforzo, anteponendo l’interesse degli studenti universitari idonei alla borsa di studio ad altre esigenze altrettanto bisognose di tutela, a reperire ed a trasferire alle Università l’intero saldo delle risorse statali di loro competenza (€ 10.708.740,76). Tal risorse sono state trasferite alle Università già nei primi giorni di gennaio 2014, cosicché queste ultime possono ora erogare le borse agli studenti in attesa”.  
   
   
MILANO: APERTA IERI LA SCUOLA DI PIAZZA AXUM UNA NUOVA SEDE PER 400 STUDENTI ECOCOMPATIBILE, CON IMPIANTI FOTOVOLTAICI E ANTISISMICA  
 
 Milano, 8 gennaio 2014 - E´ aperta da ieri mattina la nuova scuola secondaria di primo grado di piazza Axum 5, la prima realizzata dal Comune negli ultimi 40 anni. 400 ragazzi proseguiranno l’anno scolastico nel nuovo stabile ecocompatibile, capace di resistere a un terremoto e dotato di impianti fotovoltaici. Il Comune di Milano ha costruito in appena 2 anni e 10 mesi la nuova scuola che sostituisce il vecchio edificio, situato nella stessa area, chiuso e demolito nel 2007. “Da oggi Milano ha una nuova scuola, la prima dopo 40 anni. Gli alunni potranno studiare in una struttura all’avanguardia, sicura, che rispetta l’ambiente e costruita a garanzia della massima funzionalità” dichiarano Carmela Rozza, assessore ai Lavori Pubblici e Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione. La scuola media di piazza Axum è costituita dal piano terra e da due piani per 4.800 metri quadrati complessivi. Le aule a disposizione per le lezioni sono 16, situate al primo e al secondo piano. Per le attività didattiche sono operative 6 aule per l’educazione musicale, 6 per i laboratori, 2 aule informatiche, 1 palestra. Al piano terra, assieme agli uffici amministrativi, sono collocate due aule magne e un refettorio. La scuola è a basso impatto ambientale: un impianto fotovoltaico di 80 pannelli installati sul tetto è in grado di erogare fino a 20 kWp: in questo modo la scuola non solo è energeticamente autonoma, perché l’impianto riesce a soddisfare buona parte del fabbisogno energetico, ma si trasforma anche in una centrale di produzione di energia pulita durante la pausa scolastica estiva. I pannelli solari termici consentono di massimizzare anche il risparmio energetico per una corretta gestione del riscaldamento, limitando l’impiego del gas metano per la produzione di acqua calda sanitaria. Questo permette di non utilizzare la centrale termica durante la stagione primaverile, con un risparmio generale che si attesta sul 30 per cento rispetto alle normali condizioni. L’edificio, infine, è stato progettato con caratteristiche di resistenza ai terremoti: è suddiviso in 4 corpi indipendenti staticamente e in grado di oscillare e muoversi in modo autonomo. Il comportamento autonomo di ogni struttura è garantito dalla presenza di giunti, opportunamente dimensionati ed in grado di assorbire, in caso di sisma, gli spostamenti e le deformazioni.  
   
   
ROSSI: "ANCHE LA REGIONE TOSCANA PUNTA SULLA CITTADELLA GALILEIANA"  
 
Firenze, 8 gennaio 2014 – La Regione sosterrà concretamente la realizzazione della Cittadella Galileiana a Pisa. Lo ha assicurato il presidente Enrico Rossi, al termine di un incontro che ha avuto ieri mattina nel suo ufficio di Firenze con il sindaco Marco Filippeschi (accompagnato dall´assessore Maria Luisa Chiofalo e dall´architetto Roberto Pasqualetti, progettista e direttore dei lavori) e con il rettore dell´Università Massimo Mario Augello. Mentre nel centro città sono i corso i lavori previsti dai due progetti Piuss dedicati (il recupero delle aree del vecchio macello e delle "stallette"), Comune e Università lavorano a un piano di gestione degli spazi, che saranno dedicati ad attività di ricerca, di start up di impresa e di divulgazione scientifica. Il tutto per dare vita a un parco incastonato nel cuore della città, luogo di animazione e di "atmosfera scientifica". Si è partiti, hanno spiegato gli amministratori al presidente Rossi, da una ricognizione a tutto campo sulle identità dei parchi scientifici e tecnologici esistenti per poter disegnare così in maniera originale lo spazio pisano e mettere a punto un progetto sostenibile. "Stipuleremo un protocollo di intesa – ha detto il presidente Rossi – e prenderemo impegni finanziari precisi rapidamente, perchè il progetto vada in porto e sia possibile presentarci con risultati concreti nel corso del 2014, anno galileiano".  
   
   
MONTEMURRO, INAUGURATO PLESSO SCOLASTICO FINANZIATO CON LE ROYALTY PETROLIFERE  
 
Potenza, 8 gennaio 2014 - "Condivido - ha detto il presidente della Giunta regionale Marcello Pittella - la scelta fatta a suo tempo di utilizzare una parte delle risorse rinvenienti dalle royalty petrolifere per adeguare un´importante struttura scolastica posta al servizio del territorio della Val d´Agri”. "Tutti i fondi - ha aggiunto il presidente - ordinari e non, investiti in cultura e formazione sono soldi spesi bene. Tanto più se, come in questo caso, l´investimento in nuove infrastrutture consentirà ai nostri giovani di studiare in ambienti confortevoli e sicuri”. Un milione e ottocento mila euro che l’amministrazione comunale ha voluto investire per creare un unico plesso scolastico in grado di offrire servizi efficienti agli studenti e contenere i costi mediante un adeguato impianto ad energia solare. Un investimento importante che ha trovato compimento grazie ai circa 850 mila euro provenienti dalle premialità assegnate dal Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra al Comune di Montemurro e dall’edilizia scolastica. Nuove aule, spazi più capienti, un nuovo refettorio e una nuova palestra che gli studenti possono raggiungere senza dover uscire dall’istituto come accadeva in passato. Queste solo alcune delle migliorie che sono state apportate al plesso che, fino a qualche anno fa, ospitava solo le scuole elementari e non era in grado di assicurare servizi adeguati. Un tema quello dell’edilizia scolastica che il Programma Operativo Val d’Agri ha, fin dal principio, ritenuto fondamentale sia per la riqualificazione dei centri urbani sia per l’elevazione della qualità della vita. Come previsto dall’accordo di programma, infatti, la misura C.3 è interamente dedicata all’adeguamento delle scuole esistenti con un finanziamento complessivo di 6 milioni di euro e 60 interventi programmati nei comuni ricadenti nel P.o Val d’Agri. Numerose azioni volte non solo all’adeguamento delle strutture scolastiche ma anche al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche e all’evoluzione dei servizi nell’ottica di migliorare e sostenere il sistema dell’istruzione regionale.  
   
   
AMBIENTE FVG: UN 2014 DI MIGLIORAMENTI E CAMBIAMENTI PER ARPA COMPENSI DIRETTORE GENERALE DECISI DA GIUNTA TONDO NEL 2009  
 
 Trieste, 8 gennaio 2014 - "Il 2014 sarà per l´Agenzia regionale per la protezione dell´Ambiente (Arpa) del Friuli Venezia Giulia un anno importante di miglioramenti e di cambiamenti, anche in riferimento alle nuove priorità progettuali decise come strategiche, che vanno dal dare centralità al tema dell´amianto, piuttosto che all´attività dell´Osservatorio epidemiologico o alla rete dei monitoraggi", sottolinea ieri in una sua nota l´assessore all´Ambiente Sara Vito. "Questi nuovi ragionamenti non possono prescindere anche da un´ attenta e nuova valutazione economica, considerata la necessità di contenimento della spesa su tutti i fronti. Già abbiamo deciso di ridurre lo stanziamento complessivo da 22,5 a 22,1 milioni di euro per il funzionamento e l´attività di Arpa garantendo comunque il servizio ma cercando nuove forme di razionalizzazione". "Ulteriore questione è quella relativa al trattamento economico del direttore generale, il cui incarico, compresa la decisione in merito agli emolumenti e l´aggiuntiva retribuzione di risultato - ricorda l´assessore Sara Vito - è stato affidato dalla precedente Giunta Tondo. Il contratto prevede infatti una maggiorazione fino ad un massimo del 20 per cento del compenso se realizzati gli obiettivi di gestione già definiti, come succede per legge per i direttori generali delle Aziende per i servizi sanitari". "Abbiamo dunque dovuto dare attuazione a quanto già previsto in contratto. Non solo per il futuro contratto di lavoro che verrà stipulato nel 2014 con chi sarà il nuovo direttore, rivedremo questo aspetto, similmente a quanto deciso per i direttori centrali della Regione, ma verificherò fin d´ora se è possibile intervenire almeno nella parte del trattamento accessorio già per l´anno in corso", conclude l´assessore regionale all´Ambiente. Il direttore generale di Arpa Fvg è stato nominato con decreto del presidente della Regione pubblicato sul Bur n.40 del 7 ottobre 2009, su conforme deliberazione della Giunta regionale del 24 settembre 2009 a seguito di procedura selettiva non concorsuale disposta con deliberazione giuntale (n.1725) del 23 luglio 2009. Il contratto è stato stipulato il 29 settembre 2009 e scade, dopo la durata di cinque anni, il 28 settembre 2014. Il direttore tecnico-scientifico e il direttore amministrativo rimangono per contratto in servizio per i tre mesi successivi alla scadenza del direttore generale e vengono a scadere il 28 dicembre 2014. Con delibera giuntale n.1724 del 23 luglio 2009, in sede di approvazione dello schema di contatto, è stato determinato il trattamento economico. In particolare, al direttore generale spetta la retribuzione annua di 134.795,25 euro, nonché il trattamento accessorio nella misura massima del 20 per cento della retribuzione annua, in relazione agli obiettivi raggiunti. Va rilevato che il trattamento economico è equiparato a quello dei direttori generali, sanitari e amministrativi, degli enti del Servizio sanitario regionale e che questo ultimo è stato assoggettato a riduzione del 10 per cento, in via prudenziale e provvisoria, con deliberazione giuntale n.1847 del 18 settembre 2008. Ai direttori tecnico-scientifico e amministrativo spetta un trattamento annuo pari all´ottanta per cento di quello del direttore generale, pari ad 107.836,20 euro.  
   
   
TOSCANA: DIFESA DEL SUOLO, NEL 2014 PROGRAMMATI 110 INTERVENTI PER OLTRE 50 MILIONI  
 
Firenze, 8 gennaio 2014 - 110 interventi per oltre 50 milioni di euro: è questo il pacchetto complessivo di opere che saranno realizzate nel 2014 in Toscana per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. E´ quanto emerge dal documento annuale per la difesa del suolo che è stato approvato lunedì scorso dalla giunta regionale. Il documento rappresenta una novità assoluta che viene introdotta da quest´anno grazie alle recenti normative regionali in materia di difesa del suolo: in pratica si tratta di un unico atto con il quale vengono selezionati e programmati gli interventi di difesa del suolo da realizzare in Toscana sulla base di requisiti di urgenza e cantierabilità. Il documento prevede anche fondi da destinare alla creazione di un parco progetti che potrà essere utilizzato per programmare gli interventi nel 2015. "Siamo la prima Regione – spiega l´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini – a dotarsi di uno strumento di programmazione per interventi di prevenzione del rischio idrogeologico. Non un libro dei sogni, ma un piano dettagliato che indica precise priorità e destina risorse certe: più di 50 milioni per il prossimo anno e per dare la misura del nostro sforzo sottolineo che il Governo nazionale stanzierà, per tutto il Paese, 30 milioni. Per noi – prosegue l´assessore – la difesa del suolo è diventata una priorità. In questi anni i cittadini e il territorio toscano hanno pagato un prezzo altissimo per le alluvioni che hanno colpito a più riprese le nostre province. Con il piano che abbiamo approvato ogni anno potremmo intervenire per ridurre i rischi evitando che si agisca solo dopo il verificarsi dei danni". Dal 2010 a oggi sul settore sono stati investiti 173 milioni, inoltre è stata data significativa risposta anche alle ondate alluvionali che a più riprese hanno colpito varie aree della regione. Ma anche a fronte di questo lavoro molto ancora resta da fare. E per capire esattamente cosa e dove, nei mesi scorsi si è sviluppato un complesso e sistematico lavoro di ricognizione compiuto dalla Regione insieme a Province, comuni, consorzi di bonifica che ha permesso di individuare nella nostra regione molti interventi che hanno carattere di necessità e urgenza: un fabbisogno notevole, che si lega alle caratteristiche di una regione particolarmente esposta al rischio idraulico e idrogeologico, basti pensare, che, sulla base dei piani delle autorità di bacino, ben il 20% del territorio è da considerarsi potenzialmente interessato da fenomeni alluvionali. Di questi interventi una prima, significativa tranche, troverà adeguata risposta già nel 2014. I 106 interventi che sono stati inseriti nel documento sono stati selezionati in relazione alla loro efficacia rispetto alla mitigazione del rischio e sulla base delle caratteristiche di cantierabilità, visto che i lavori dovranno partire nel 2014. Il maggior numero di interventi (51 per oltre 25 milioni di euro) riguarda il bacino dell´Arno, 35 si riferiscono al bacino Toscana nord e 20 al bacino Toscana sud e costa. I 46 interventi di progettazione, per un totale di 2 milioni e 451.000 euro, riguardano in 12 casi il Bacino dell´Arno, in 24 il bacino Toscana nord e in 10 il bacino Toscana sud e costa. Bacino dell´Arno - Il rischio idraulico legato al bacino dell´Arno è considerato una priorità assoluta per il documento sulla difesa del suolo. Per quest´area sono ammessi a finanziamento 51 interventi su un totale regionale di 106 e sono ammesse a finanziamento 12 attività di progettazione ed indagine su un totale regionale di 46. Tra gli interventi previsti si segnalano in particolare:la sistemazione idraulica del torrente Esse a Monte San Savino finalizzata alla riduzione del rischio idraulico del territorio, la realizzazione di interventi di sistemazione dell´argine sul fiume Elsa a Certaldo e sul rio dei Cappuccini nel comune di Empoli, utili ad evitare il pericolo di collasso delle strutture stesse; la realizzazione delle Casse di espansione sul fiume Era nei Comuni di Pontedera e Ponsacco. E ancora la realizzazione di interventi di ripristino ed adeguamento delle arginature e delle sezioni idrauliche dei torrenti Ombrone, Pescia di Collodi e Brana nella provincia di Pistoia . Si segnalano infine due importanti interventi finalizzati alla riduzione del rischio idraulico dei Comuni di Quarrata (Pt) e Prato attraverso la realizzazione delle casse di espansione sul torrente Stella (loc. Pontassio) e sull´Ombrone pistoiese (Ponte a Tigliano). Per quanto riguarda le attività di progettazione ed indagine a finanziamento nel corso del 2014 si segnalano in particolare per l´importanza strategica che rivestono le progettazioni delle casse di espansione di Figline Valdarno (Prulli e Leccio) e delle casse di espansione nella provincia di Pistoia sui torrenti Ombrone, Bure e Brana. Bacini Toscana nord, costa e sud - Per queste aree si evidenziano in particolare i lavori di messa in sicurezza del torrente Carrione (Carrara), il secondo stralcio degli interventi di riduzione del rischio idraulico dell´abitato di Aulla, a completamento dei lavori già avviati nel corso del 2013 e finalizzati alla messa in sicurezza del centro abitato di Aulla duramente colpito, nell´ottobre del 2011 dall´alluvione del fiume Magra;la messa in sicurezza di movimenti franosi interessanti i centri di Camporgiano e Coreglia Antelminelli, gli interventi di riduzione del rischio idraulico prodotto dal Fiume Cecina e dal Torrente Ugione rispettivamente nel Comune di Cecina e nel tratto urbano di Livorno, attraverso opere di consolidamento ed adeguamento delle strutture arginali. Tra le opere più significative si segnala inoltre il ripristino di briglie e difese spondali del fiume Albegna, finalizzate alla mitigazione del rischio idraulico in alcuni dei comuni del grossetano colpiti nel novembre del 2012 da una grave alluvione e la regimazione idraulica del Torrente Oriato nel comune di Sarteano a Siena da realizzarsi attraverso adeguamenti delle strutture arginali e delle sezioni del corso d´acqua.  
   
   
CAPPELLACCI: GOVERNO DIA A SARDEGNA RISPOSTE E NON TRANSITO ARMI CHIMICHE SIRIANE  
 
Cagliari, 8 gennaio 2014 - ""Il Governo dia alla Sardegna le risposte che attende da troppo tempo e non il transito delle armi chimiche siriane che, secondo quanto annunciato dai media e confermato da altre fonti riservate, potrebbero transitare nella nostra isola". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, che nelle scorse settimane ha espresso il netto dissenso della Regione rispetto a tale passaggio nell´isola. "E´ vergognoso - prosegue il presidente - che ogni volta che c´è da gestire un "carico scomodo" l´Esecutivo nazionale, forse incoraggiato in questo senso anche da qualche grigio burocrate, pensi sempre come prima scelta ad un´isola come la nostra, che è un gioiello da preservare. Non è certo questa l´attenzione che i sardi chiedono allo Stato centrale, dal quale ancora aspettiamo riscontri su questioni urgenti sulle quali più volte abbiamo chiesto che chi governa a Roma battesse un colpo. Non è da sottovalutare - osserva Cappellacci - anche il danno di immagine che potrebbe derivare ad un´isola che sta lavorando per sviluppare le proprie potenzialità nel settore turistico. La nostra terra deve essere rappresentata all´Estero come la terra dei centenari, delle eccellenze agroalimentari, di una qualità della vita che può attrarre un numero rilevante di visitatori. Non può essere mostrata agli occhi del mondo come la destinazione delle armi chimiche. Ribadiamo la necessità - ha concluso il presidente - di rivedere una decisione illogica e scellerata".  
   
   
SMALTIMENTO ARMI CHIMICHE IN CROAZIA, UE ASSICURI LA MASSIMA SICUREZZA  
 
 Bruxelles, 8 gennaio 2014 - “L´ue monitori da vicino e con scrupolo lo smaltimento di armi chimiche provenienti dalla Siria che sarà effettuato in Croazia”. Lo chiede con un´interrogazione alla Commissione europea l´eurodeputato Pd Andrea Zanoni, membro della commissione Envi Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. “L´europa deve contribuire a garantire la sicurezza dell´intera operazione per evitare conseguenze sulla salute dei cittadini croati e delle zone confinanti come il Nord Est d´Italia”. Il Premier croato Zoran Milanović ha reso noto che saranno smaltite in Croazia circa 1.300 tonnellate di sostanze pericolose provenienti dalla Siria sotto la regia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti d’America. Secondo la stampa, i materiali da smaltire sono i cosiddetti “precursori”, ossia sostanze altamente tossiche tra le quali l’iprite e il sarin (per i dettagli vedi Note) “Visto che dal primo luglio 2013 la Croazia è un Paese membro dell´Ue e considerata la sua vicinanza con altri paesi europei, tra cui le regioni del Nord Est italiano, mi sembra indispensabile che Bruxelles segua, insieme a Onu e Usa, l´intera operazione di smaltimento nell´interesse dei cittadini croati ed europei in generale. Per questo ho chiesto alla Commissione europea i dettagli di come verranno scongiurati eventuali rischi sanitari e ambientali e come verranno smaltite le ceneri residue”, conclude Zanoni. Note - I materiali da smaltire dovrebbero venire collocati in contenitori isotermici per essere successivamente imbarcati in un cargo che lascerà il porto siriano di Latakia per far rotta verso Cipro per poi attraversare il Canale d’Otranto ed entrare in acque territoriali croate, con destinazione il porto della città di Fiume della vicina Istria; qui il carico dovrebbe essere trasbordato su una nave militare statunitense, che dovrebbe salpare quindi dallo scalo per raggiungere l’Oceano Atlantico dove in un punto assolutamente segreto le sostanze chimiche dovrebbero essere filtrate e incenerite a una temperatura di 800-1.000 gradi celsius. L’intera operazione dovrebbe durare dalle 24 alle 48 ore, sotto la strettissima sorveglianza degli ispettori Onu dell’Organizzazione per il controllo delle armi chimiche. Non è stato reso noto, tuttavia, come le ceneri residue dovrebbero venire successivamente smaltite. Libero Kocjan, esperto croato di operazioni di movimentazione di sostanze attive, ha dichiarato sempre alla stampa che se tutto avvenisse secondo le norme di sicurezza internazionali non ci dovrebbe essere alcun pericolo per la vita delle persone ovvero per l’ambiente.  
   
   
DIFESA SUOLO. QUASI 2 MILIONI PER INTERVENTI NEL PADOVANO  
 
Venezia, 8 dicembre 2014 - Quasi due milioni di euro sono stati assegnati al Genio Civile di Padova per interventi urgenti finalizzati al ripristino di situazioni di particolare criticità, conseguenti ai danni provocati dall’alluvione del 2010. L’assegnazione, disposta con un provvedimento della giunta regionale su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, rientra nel piano di assegnazione delle risorse finanziarie ripartite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2013. “Complessivamente – fa rilevare Conte - per l’annualità 2013 sono state destinate risorse per circa 10 milioni di euro per realizzare interventi in conto capitale nei territori colpiti dagli eventi alluvionali in Veneto che hanno determinato l’esondazione di fiumi e torrenti, con conseguenti allagamenti di centri abitati e movimenti franosi, nonché gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati e ai beni mobili, l’interruzione di collegamenti viari. Per il superamento dell’emergenza il governo aveva provveduto anche alla nomina di un Commissario delegato”. Dopo la realizzazione degli interventi di carattere straordinario e urgente per il rapido ritorno alle normali condizioni di vita e al riavvio del tessuto imprenditoriale e produttivo, la Regione del Veneto è stata individuata quale amministrazione competente al coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguire per fronteggiare i danni e da ultimo è intervenuto il Decreto del 23 marzo scorso con la ripartizione delle risorse assegnate per le annualità 2013, 2014 e 2015. “Con il provvedimento che abbiamo adottato nell’ultima seduta di giunta – conclude Conte – è stato definito il Piano di assegnazione delle risorse finanziarie disponibili riferite all’annualità 2013, in tutto 10.290.781 euro, rinviando a successivi provvedimenti la programmazione delle risorse relative alle annualità 2014 e 2015. Il piano, predisposto con il coinvolgimento degli enti interessati, stabilisce una gradazione di priorità che ha visto al primo posto gli interventi urgenti di competenza delle Unità di Progetto Genio Civile finalizzati al ripristino di situazioni di particolare criticità. Di qui l’assegnazione di 1,9 milioni di euro per lavori urgenti nel padovano”.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA APPROVATO L’ACCORDO CON IL CONAI PER IL SUPPORTO ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA  
 
Catanzaro, 8 gennaio 2014 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza della Vicepresidente Antonella Stasi con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta della Presidenza, è stato deliberato di proporre al Consiglio regionale la dismissione della partecipazione regionale alle società “locride sviluppo” e “banca popolare etica”. E’ stato anche approvato il documento tecnico, articolato per unità previsionali di base e per capitoli, inerente al bilancio di previsione 2014. Con questo atto, che segue la promulgazione delle leggi di bilancio, si conclude, nei termini previsti, l’iter completo di approvazione del bilancio per il prossimo anno in ogni sua parte. E’ stato anche approvato il bilancio dipartimentale per l’esercizio 2014. Su proposta dell’Assessore all’Ambiente Francesco Pugliano, è stato approvato lo schema di Accordo di Programma tra il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e la Regione per la gestione dei rifiuti d’imballaggio e delle fruizioni merceologiche similari. Tale accordo rientra tra le politiche regionali tese a ridurre la produzione di rifiuti attraverso il riuso ed il riciclo ed a limitare il flusso di rifiuti inviati allo smaltimento con il ricorso alle discariche. E’ stata anche deliberata la determinazione dei criteri per l’individuazione dei luoghi idonei alla realizzazione ed all’esercizio di impianti di smaltimento di rifiuti contenti amianto. Su proposta dell’assessore al lavoro Nazzareno Salerno, sono stati approvati i criteri per la disciplina dei sistemi di affidamento ai soggetti del terzo settore dei servizi di cura per anziani non autosufficienti. Su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Alfonso Dattolo, è stato approvato il documento per la “Politica del paesaggio in Calabria”. Su proposta dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri, è stato deliberato l’aggiornamento del Piano Operativo triennale, relativo alla linee d’intervento del Por Calabria del “Piano regionale degli edifici storici e di pregio architettonico”. Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini, è stato approvato il “Piano annuale delle assunzioni relative all’anno 2013”, disponendo la riallocazione, nel ruolo del personale della Giunta regionale, delle due unità lavorative dipendenti del liquidando Ente Autonomo “Fiera di Reggio”.  
   
   
BONIFICHE, DA REGIONE CAMPANIA 81 MILIONI PER EX DISCARICHE COMUNALI  
 
Napoli, 8 gennaio 2014 - “Saranno bonificate e recuperate altre 61 ex discariche comunali non più in esercizio già inserite nell’Anagrafe del Piano Regionale delle Bonifiche poiché hanno determinato un’accertata contaminazione delle matrici ambientali dei rispettivi siti.” Così l’assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano alla luce dell´approvazione da parte della Giunta della delibera che rende possibile l´avvio di tale attività. “La bonifica potrà avvenire grazie alla programmazione in overbooking rispetto alla disponibilità finanziaria dell’Obiettivo Operativo 1.2 del Por Campania. Tutto ciò è possibile grazie all´approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti Urbani e del Piano Regionale delle Bonifiche, regolarmente notificati a Bruxelles e giudicati positivamente dalle Autorità Europee. Ciò dimostra – ha evidenziato Romano – l´assoluta determinazione del presidente Caldoro e della Giunta nell´affrontare il problema delle bonifiche e del risanamento ambientale. Come sempre, facciamo parlare i fatti e la concretezza. I 61 siti di discarica in questione si aggiungono agli altri 49 per i quali la Regione ha già programmato interventi per ulteriori 61 milioni di euro. Soggetti attuatori delle opere sono direttamente i Comuni/province. "Questo ulteriore sforzo della Regione si aggiunge agli interventi già in atto per le compensazioni ambientali, le bonifiche, il risanamento del territorio che ci vedono già massicciamente impegnati nelle aree critiche delle province diNapoli e di Caserta. Molti interventi sono già partiti e stanno andando avanti le gare per l´affidamento dei lavori. Le 61 discariche oggetto di questo nuovo provvedimento della Regione sono quelle che, già oggetto di un intervento di caratterizzazione da parte dell´Arpac, erano risultate inquinate.” "Saniamo ferite profonde - ha sottolineato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - nate da anni di incuria e distrazioni. “Andiamo avanti con i fatti. Non è facile ed il percorso, lo ricordo sempre, è molto lungo. Ma quello che ha messo in campo questa giunta sull´ambiente, fra risorse e programmazione, non ha precedenti nella storia dell´Ente" ha concluso Caldoro.  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA IN MOLISE, 25 MILIONI PER IL PROGETTO: OPERAZIONE CULTURALE NON PIÙ RINVIABILE  
 
Campobasso, 8 gennaio 2013 - La raccolta differenziata non solo operazione culturale sentita come impegno civico-ambientale, ma anche operazione sostenibile economicamente per tutti i comuni del territorio molisano. Si alza l´attenzione per l´ambiente con premialità garantite in riferimento al cittadino virtuoso e all´amministrazione in grado di seguire, monitorare e agevolare l´etica abitudine. In Regione con amministratori e tecnici comunali le conclusioni della prima fase di confronto e condivisione per la costruzione del grande progetto sui rifiuti necessario all´ambiente, all´economia e anche alla società. A illustrare novità e risultati possibili con dati, cifre e modalità di intervento per innovazione e qualità, il governatore Paolo di Laura Frattura e l´assessore all´ambiente Vittorino Facciolla. "Un´opportunità unica", il commento sentito di entrambi. "Anche per la raccolta differenziata mettiamo in piedi - la premessa del presidente Frattura -, una diversa organizzazione dei rapporti. La Regione interviene da un punto di vista finanziario accompagnando gli investimenti necessari, ma soprattutto la Regione interviene con l´intenzione di premiare su indicatori e dati certi la qualità del lavoro svolto da ciascuna amministrazione comunale attraverso un sano cambio di registro nell´assegnazione delle risorse". Con uno stanziamento complessivo di 25 milioni di euro, la Regione Molise, dunque, affianca le amministrazioni comunali nella generale revisione delle candidature già avanzate e predisposte per l´avvio della raccolta differenziata, attraverso l´utilizzo dei fondi a disposizione di Pit, Pisu e Pai. "Chiediamo a tutti - l´appello dell´assessore Facciolla -, uno sforzo congiunto per dare avvio da subito a una raccolta differenziata che sia sì rispettosa dell´ambiente ma anche sostenibile in termini di spesa per comuni e cittadini. Abbiamo trovato altri 10 milioni di risorse, che, affiancate ai 12 milioni già accantonati con gli strumenti di programmazione integrata territoriale, ci consentiranno di spingere l´acceleratore per il raggiungimento di un traguardo non più rinviabile. Tali risorse saranno disponibili in tempi brevi". In fase di realizzazione, inoltre, un ulteriore intervento sull´impianto pubblico di Montagano, con il riconoscimento della Regione di 2,5 milioni di euro da aggiungere ai 7,5 stanziati dalla Comunità montana locale. "Con questo intervento - ha spiegato Facciolla -, saremo nelle condizioni di abbassare il costo del conferimento in discarica a partire dal prossimo gennaio, a beneficio delle casse comunali e soprattutto dei nostri cittadini". "La nostra idea - ha rimarcato il presidente -, di premiare la qualità del lavoro della singola amministrazione e della singola collettività, con una incentivazione mirata per innovazione e qualità del servizio, è un modo sicuramente diverso per dare riscontro alle esigenze di tutti i nostri cittadini facendoli sentire protagonisti delle scelte compiute e delle ricadute positive, in termini ambientali ed economici, che queste scelte avranno sui propri territori. Con la raccolta differenziata in tutto il nostro Molise recuperiamo un gap culturale troppo a lungo trascurato in passato". "Attraverso una organizzazione basata su dati e indicatori certi, oggi per i rifiuti, domani per tutto il resto - la conclusione di Paolo Frattura -, con l´intenzione di trasferire somme nel momento in cui si siglano accordi, saremo nelle condizioni di premiare il cittadino più attento con l´amministrazione che più è stata in grado di seguire il cittadino virtuoso".  
   
   
ACCORDO REGIONE-ORDINE INGEGNERI PER COLLABORAZIONE IN PROTEZIONE CIVILE. PROFESSIONALITA’ PREZIOSE PER IL DOPO EVENTO  
 
Venezia, 8 gennaio 2014 - La Federazione dell’Ordine degli Ingegneri del Veneto entra ufficialmente a far parte del sistema di protezione civile della Regione. Lo ha deciso la Giunta veneta, approvando una delibera proposta dall’assessore Daniele Stival, con la quale si approva uno schema di protocollo d’intesa per l’organizzazione di un percorso formativo finalizzato alla gestione tecnica dell’emergenza, rilievo del danno, e valutazione dell’agibilità post sismica, formazione di un elenco regionale di tecnici esperti qualificati. “Sono particolarmente grato agli ingegneri veneti per aver aderito al protocollo, entrando così di fatto con tutta la loro professionalità nel sistema sempre più capillare e interdisciplinare della nostra protezione civile – sottolinea Stival”. Nell’ambito dell’accordo tra Regione e ingegneri è inserita la realizzazione di un programma didattico per la qualificazione di esperti in gestione tecnica dell’emergenza, rilievo del danno e valutazione del’agibilità post sismica. “Un lavoro tanto difficile quanto prezioso, che andrà a supportaree quello dei tecnici delle amministrazioni locali, riducendo così di molto, almeno così mi auguro, i tempi degli indispensabili interventi che seguono al fatto calamitoso. A nessuno sfugge – ricorda Stival – quanto sia importante, dopo un terremoto, dare risposte celeri e attendibili ai cittadini che hanno avuto la casa danneggiata e non sanno se possono tornare ad abitarla in sicurezza; nonchè avere una valutazione tecnica veloce del danno per avviare al più presto le procedure risarcitorie e le richieste allo Stato e al dipartimento Nazionale di Protezione Civile”. Gli ingegneri che aderiranno all’iniziativa lo faranno su base esclusivamente volontaria.