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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Maggio 2007
IBM PORTA LA TECNOLOGIA DI RISONANZA MAGNETICA ALLA NANOSCALA IL RISULTATO SEGNA UN IMPORTANTE PASSO AVANTI VERSO L’IMAGING DELLE STRUTTURE MOLECOLARI  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Ibm ha annunciato che i ricercatori dell’Almaden Research Center hanno dimostrato tecniche di risonanza magnetica (Rm) per visualizzare oggetti in scala nanometrica. Questa tecnica porta, per la prima volta, le funzionalità della risonanza magnetica a livello di nanometri e rappresenta una tappa importante nell’impegno per la realizzazione di un microscopio in grado di “vedere” i singoli atomi in tre dimensioni. Utilizzando la microscopia di forza di risonanza magnetica (Magnetic Resonance Force Microscopy, Mrfm), i ricercatori Ibm hanno dimostrato l’imaging bidimensionale di oggetti di appena 90 nanometri, un passo avanti chiave sulla strada verso l’imaging in 3D in scala atomica. Questa tecnica di imaging potrebbe fornire una migliore comprensione del funzionamento delle proteine che, a sua volta, potrebbe portare a una maggiore efficienza nella scoperta e nello sviluppo dei farmaci. “Il nostro obiettivo ultimo è eseguire l’imaging tridimensionale di strutture complesse, quali le molecole, con risoluzione atomica”, spiega Dan Rugar, manager, Nanoscale Studies, Ibm Research. “Ciò consentirebbe agli scienziati di studiare le strutture atomiche delle molecole – ad esempio le proteine – contribuendo a una vera rivoluzione nella biologia molecolare strutturale”. La Mrfm offre una sensibilità di imaging 60. 000 volte migliore rispetto all’attuale tecnologia della risonanza magnetica (Rm). La Mrfm utilizza ciò che è nota come rilevazione della forza per superare le limitazioni di sensibilità della Rm tradizionale, al fine di visualizzare strutture altrimenti troppo piccole per essere rilevate. Per raggiungere questo obiettivo, il team di ricerca ha sviluppato delle speciali punte magnetiche per il microscopio, ottimizzando la possibilità di manipolare e rilevare il debolissimo magnetismo dei nuclei atomici. La Rm medica convenzionale opera generalmente su una scala almeno 1. 000 volte più grossolana; perfino la microscopia Rm più specialistica è limitata a circa 3 micrometri, ovvero 3. 000 nanometri. Questo risultato potrebbe avere un impatto importante sullo studio dei materiali – dalle proteine e prodotti farmaceutici ai circuiti integrati – per cui è essenziale una comprensione dettagliata della struttura atomica. Conoscere l’ubicazione esatta degli atomi specifici all’interno di minuscole strutture nanoelettroniche, ad esempio, aumenterebbe gli elementi di conoscenza dei progettisti rispetto a produzione e prestazioni. La possibilità di acquisire un’immagine diretta della struttura atomica dettagliata delle proteine aiuterebbe lo sviluppo di nuovi farmaci. Da più di dieci anni, i ricercatori Ibm compiono progressi pionieristici nella Mrfm. Con quest’ultima realizzazione, il team è ora in grado di eseguire immagini con appena 103 atomi, rispetto ai 108 atomi richiesti per eseguire un’immagine con la tecnologia Rm attuale. Questa migliore sensibilità estende la Rm al campo dei nanometri. (Si considera il campo dei nanometri tipicamente a dimensioni inferiori a 100 nanometri; un nanometro è un miliardesimo di metro, la lunghezza coperta da circa 5-10 atomi). Ibm Research ha una storia illustre nello sviluppo di microscopi per l’imaging su nanoscala e la scienza. Gerd Binnig e Heinrich Rohrer dello Zurich Research Laboratory Ibm hanno ricevuto nel 1986 il premio Nobel per la fisica, per l’invenzione del microscopio a effetto tunnel, in grado di eseguire immagini di singoli atomi su superfici elettroconduttive. La relazione su questo lavoro, “Nuclear magnetic resonance imaging with 90-nm resolution,” a cura di H. J. Mamin1, M. Poggio1,2, C. L. Degen1 e D. Rugar1 dell’Ibm Research Division1, Almaden Research Center, San Jose, California e Center for Probing the Nanoscale, Stanford University2 è apparso nel numero del 22 aprile di Nature Nanotechnology. .  
   
   
TELEMEDICINA: ENTRO DUE ANNI TELECONSULTO NEUROCHIRURGICO IN TUTTE LE STRUTTURE SANITARIE DEL VENETO  
 
 Padova, 2 maggio 2007 - Entro due anni il teleconsulto neurochirugico sara´ una realta´ per tutte le strutture sanitarie del Veneto e permetterà di rendere più rapida la risposta ai pazienti traumatizzati. L´annuncio e´ stato dato oggi, a Padova, nel corso di una conferenza stampa, dall´assessore regionale alle politiche sanitarie, dal direttore del progetto ´´Health Optimum´´ e direttore generale dell´Ulss 9 di Treviso, dott. Claudio Dario, dai direttori dell´Azienda ospedaliera e del Dipartimento di neurochirurgia di Padova, Adriano Cestrone e Renato Scienza. ´´Healt Optimum´´, progetto europeo che e´ stato sperimentato dal maggio 2004 al gennaio 2006 coinvolgendo - oltre al Veneto, che ha svolto un ruolo di coordinatore - Spagna, Danimarca, Romania e Svezia, consentira´ di assicurare ´´la stessa qualita´ di servizio su tutto il territorio e rappresenta un ulteriore passo in avanti di un ottimo sistema sanitario come il nostro´´, ha osservato l’assessore regionale alle politiche sanitarie. “Poiché non è possibile inserire un reparto altamente specialistico come la neurochirurgia in tutti gli ospedali del Veneto – ha aggiunto l’assessore alle politiche sanitarie – grazie al teleconsulto neurochirurgico entro due anni saremo in grado di offrire lo stesso servizio in tutto il territorio regionale e un paziente traumatizzato con un problema neurochirurgico potrà avere una risposta più rapida”. Illustrando nel dettaglio l´iniziativa, Dario ha sottolineato che questo modello consente di ridurre del 79% i trasferimenti dei pazienti interessando, in proiezione, 1200 casi all´anno. I sei poli neurochirugici veneti saranno collegati con altrettanti ospedali periferici; i pazienti che vi afferiranno saranno sottoposti agli accertamenti del caso: gli esami saranno quindi visionati in tempo reale dal centro di riferimento, dove i sanitari potranno valutare se e´ indispensabile un intervento d´urgenza - nel qual caso si provvedera´ al trasferimento del paziente o dell´equipe medica -, se il paziente vada monitorato in attesa di sviluppi o se il caso possa essere trattato sul posto. Nel caso in cui sia necessario l’interventoIl costo della realizzazione del progetto ammonta a cinque milioni 600 mila euro, dei quali 1 mln 600mila saranno finanziati dalla Commissione europea, 2,5 dalla Regione del Veneto e il rimanente sara´ a carico delle singole Aziende sanitarie. Rilevando che l´iniziativa e´ partita dalla necessita´ di ridurre i posti letto negli ospedali, Scienza e Cestrone hanno sottolineato che in questo modo viene garantita l´equita´ di prestazione su tutto il territorio, la rapidita´ della diagnosi e quella dell´intervento. Il sistema, ha annunciato Dario, e´ in corso di sperimentazione per gli esami ematici di laboratorio e verra´ esteso anche alle case di riposo. .  
   
   
PROTESI FEMORALE, LE CONGRATULAZIONI DI FORMIGONI L´INTERVENTO AL G. PINI CONFERMA ECCELLENZA NOSTRA SANITA´  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha inviato il 30 aprile ai dirigenti dell´Istituto Ortopedico Gaetano Pini, al professor Sergio Mapelli e alla sua équipe un messaggio nel quale si congratula per l´impianto di una protesi femorale "intelligente" su di un bimbo di dodici anni malato di un grave tumore maligno alle ossa. "L´intervento innovativo da voi compiuto - si legge nel messaggio - conferma l´eccellenza assoluta dell´Istituto Gaetano Pini, la capacità creativa e l´alto grado di professionalità di coloro che vi lavorano". "E´ una dimostrazione in più - prosegue Formigoni- della qualità rilevantissima delle strutture sanitarie della Lombardia e della continua ricerca che vi si compie e dell´innovazione che lì viene realizzata". .  
   
   
WORKSHOP INDUSTRIALE SULLE PROTEINE DI MEMBRANA  
 
Bruxelles, 2 maggio 2007 - Il 4 maggio a Marsiglia (Francia) si terrà un workshop industriale sulle proteine di membrana. L´iniziativa prevede presentazioni scientifiche su temi quali l´espressione di proteine ricombinanti, i metodi di refolding e solubilizzazione e la purificazione e cristallizzazione delle proteine di membrana. Sarà inoltre presentato il progetto E-mep (European Membrane Protein Consortium), consorzio europeo sulle proteine di membrana. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. E-mep. Org/ .  
   
   
POLITICHE SOCIALI: WELFARE: DA GIOVEDI’ 3 A SABATO 5 MAGGIO A PERUGIA IN PROGRAMMA FORUM REGIONALE  
 
 Perugia, 2 maggio 2007 – Saranno interamente dedicate all’approfondimento delle tematiche sociali le tre giornate del Forum regionale sul Welfare in programma a Perugia dal 3 al 5 maggio. Si tratta di un appuntamento organizzato dalla Regione Umbria che coinvolgerà tutti gli attori che operano nei servizi sociali invitati a monitorare il proprio operato e riflettere su tematiche utili per promuovere le politiche sociali. “Il Forum è uno strumento nuovo che ha l’ambizione di diventare sin dalla prima sessione, uno mezzo di partecipazione effettiva che sperimenta politiche sociali per i prossimi mesi e anni – ha commentato l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara – Non proponiamo una partecipazione rituale, ma che possa costruire il consenso più ampio possibile sulla nuova fase di programmazione del Welfare. In questo contesto lanceremo l’idea di costruire un nuovo Piano sociale che poggerà su tre concetti, la partecipazione, i diritti e la comunità”. Il Forum prevede al suo interno una serie di Tavoli tematici con illustri referenti scientifici: Franco dalla Mura, dell’Università degli Studi di Verona, Antonio Bartolini, dell’Università di Perugia, Manuela Baldini e Nicola Negri, dell’Università di Torino, Fabio Folgheraiter, della Cattolica di Milano, Emmanuele Pavolini dell’Università di Macerata, il vice presidente della “Fish”, Salvatore Nocera, il presidente del Consiglio nazionale disabilità, Luisa Bosizio Fazzi, Leopoldo Grosso del ministero della Solidarietà Sociale, Walter Baruzzi, dell’Università di Bologna, Raffaele Rauti, dell’Università di Salerno. L’appuntamento per tutte e tre le giornate è fissato alle 9,30 all’Hotel Giò, in via Ruggiero D’andreotto, a Perugia. La giornata di giovedì prevede l’apertura con i saluti del sindaco di Perugia, Renato Locchi, seguirà l’intervento della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. I lavori saranno presieduti dall’assessore Damiano Stufara. Il programma completo dell’iniziativa è consultabile all’indirizzo www. Regione. Umbria. It, nella sezione aree tematiche, politiche sociali. .  
   
   
CONCLUSA L´ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI LAVORO SULL´ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA CONTRO LA NON-AUTOSUFFICIENZA  
 
 Bolzano, 2 maggio 2007 - Il Gruppo di lavoro insediato dalla Giunta provinciale per l’elaborazione di un disegno di legge sull’assicurazione obbligatoria contro la non-autosufficienza ha concluso il proprio lavoro ed espresso il proprio parere favorevole riguardo ad un testo della legge. Il Gruppo di lavoro, insediato nel novembre del 2006, composto da 20 esperti e presieduto dal direttore della Ripartizione politiche sociali, Karl Tragust, ha concluso nei giorni scorsi il proprio lavoro ed ha espresso il proprio assento al testo del disegno di legge sull’assicurazione obbligatoria contro la non-autosufficienza. Il Gruppo di lavoro è composto dai rappresentanti delle associazioni che operano nel sociale, dei Comuni, delle professioni sociali, delle strutture e dei parenti delle persone non autosufficienti. Il testo sarà presentato prossimamente dall’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, all’esame della Giunta provinciale L’assessore Theiner al termine dei lavori del Gruppo di esperti ha espresso il proprio sentito ringraziamento per l’attività svolta e per il proficuo confronto che ha caratterizzato i lavori della commissione. Il testo del disegno di legge parte dal presupposto che circa un terzo dei casi di non autosufficienza è assistito in strutture pubbliche, mentre la stragrande maggioranza delle persone non autosufficienti, circa il 70%, vengono assistite all’interno delle famiglie. In questo senso il disegno di legge si propone di rafforzare la disponibilità all’assistenza già oggi esistente all’interno della struttura famigliare. “Le famiglie dovranno però ora svolgere il loro compito con l’aiuto e l’assistenza dei servizi pubblici “ sottolinea l’assessore Theiner. Il finanziamento delle misure previste dal disegno di legge dovrà ora essere preso in esame dall’Esecutivo. Il presidente del Gruppo di lavoro, Karl Tragust, ritiene che a questo punto debba iniziare un intenso contatto con i Comuni, le Comunità comprensoriali, le associazioni private per preparare nel migliore dei modi la realizzazione pratica delle misure previste dal disegno di legge riguardo all’assicurazione contro la non autosufficienza. .  
   
   
GENOVA: "LE FARMACIE DEVONO CONSEGNARE I FARMACI AI CITTADINI ANCHE SE NON IN POSSESSO DI TESSERA SANITARIA"  
 
Genvoa, 2 aprile 2007 - "Le farmacie liguri devono consegnare i farmaci prescritti ai cittadini anche se non in possesso di tessera sanitaria". Lo dice l´assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo facendo proprie le proteste di alcuni utenti ai quali i farmacisti non avevano rilasciato i farmaci richiesti perché non in possesso della tessera sanitaria magnetica. "Gli utenti - specifica l´assessore Montaldo - hanno diritto ad avere i farmaci, il codice fiscale può essere trascritto dalla ricetta su cui comunque il medico deve sempre riportarlo". La chiarificazione effettuata quest´oggi si è resa necessaria a causa di diverse segnalazioni di cittadini in difficoltà perché privi della tessera sanitaria. La Regione Liguria lo scorso 6 aprile aveva tempestivamente fornito alle associazioni dei titolari di farmacia chiarimenti al riguardo, ribadendo che il sistema di rilevazione dei dati delle prescrizioni farmaceutiche prevede che il codice fiscale dell´assistito venga acquisito prioritariamente dalla tessera sanitaria (inviata a tutti i cittadini dal Ministero dell´Economia e delle Finanze tramite l´Agenzia delle Entrate), ma nei casi di smarrimento o di mancata consegna si potesse comunque procedere alla rilevazione del codice fiscale direttamente dalla ricetta. "Pertanto - ha aggiunto Claudio Montaldo - se il cittadino è in possesso della tessera sanitaria plastificata è opportuno che la esibisca alla farmacia, in caso contrario i medicinali dovranno comunque essere consegnati dalle farmacie convenzionate all´atto della presentazione della ricetta medica" A tutti i cittadini che avessero smarrito la tessera o non gli fosse arrivata via posta dal Ministero dell´Economia si precisa che possono rivolgersi, per le opportune informazioni, presso gli sportelli dell´anagrafe sanitaria, presenti sul territorio delle Asl della Regione Liguria. Per quanto riguarda l´area metropolitana genovese è possibile recarsi tutti i giorni dalle 8,15 alle 12,30 in via Siffredi 81 a Sestri Ponente, presso il Palafiumara in via degli Operai, 80 a Bolzaneto in via Bonghi, 10, in via Assarotti, 35, via Archimede, 30, via Piacenza 266 B/r e in via Bainsizza, 42; oppure telefonare allo 010/64481 per Sestri Ponente, Sampierdarena e Bolzaneto e allo 01034461 per le altre sedi. Per gli altri distretti liguri si possono contattare le Asl locali: Asl 1 Imperiese 0184/536581, Asl 2 Savonese 019/8405500, Asl 4 Chiavarse 0185/329210 e Asl 5 Spezzina 0187/533500. La tessera deve comunque essere recapitata a tutti dal Ministero delle Finanze direttamente a domicilio, tenendo conto che un certo numero di tessere non sono ancora state inviate. Inoltre si ricorda il mancato possesso della tessera non pregiudica in nessun modo l´erogazione di tutti i servizi sanitari. .  
   
   
RIABILITAZIONE: PER TUTTI I PAZIENTI ARRIVA IL «GARANTE DEL PERCORSO DI CURA»  
 
 Torino, 2 maggio 2007 - Le attività di riabilitazione della Regione Piemonte verranno riordinate e messe in rete per garantire ai pazienti interventi sanitari più appropriati e soprattutto la continuità dei percorsi delle cure. Lo ha stabilito la Giunta regionale, approvando le prime direttive alle aziende sanitarie, in cui si definiscono nuove regole di organizzazione e funzionamento dei servizi. Con un fine prioritario: “obbligare” le varie figure professionali che intervengono nell’iter riabilitativo di un paziente (medici fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, infermieri), all’interno delle strutture sia pubbliche sia private accreditate, a colloquiare tra loro, in modo da assicurarne una presa in carico completa da parte del sistema sanitario regionale. In questo senso, il documento prevede innanzitutto che a ciascun paziente venga assegnato un “garante del percorso riabilitativo”, individuato nel medico fisiatra dell’Asl di appartenenza, il quale avrà il compito, coordinandosi con gli altri specialisti coinvolti, di definire i bisogni specifici della persona e di indicare le risposte più adeguate, seguendone passo a passo tutto il cammino di cura. «Il nostro intento - spiega il direttore dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità, Vittorio Demicheli - è quello di porre rimedio all’insufficiente attenzione che oggi nel sistema sanitario si presta agli aspetti di informazione, supporto e accompagnamento. Troppo spesso, infatti, il malato, al termine della fase acuta, viene lasciato solo a gestire i propri bisogni di riabilitazione, compresa la scelta delle strutture più adatte a cui rivolgersi. Per questo, il progetto regionale prevede, per ciascun paziente, la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale globale, con l’assegnazione di un responsabile incaricato di definirne le specifiche necessità e di interfacciarsi sia con il Distretto, per garantire dal punto di vista organizzativo le risposte più appropriate, sia con tutti gli specialisti che interverranno nel percorso di cura». Accanto all’obiettivo di assicurare l’accompagnamento del paziente in tutte le fasi del bisogno, il provvedimento si pone anche un altro scopo: accrescere e migliorare l’offerta complessiva delle attività di riabilitazione, rendendone più omogenea la distribuzione sul territorio regionale. Oggi in Piemonte i posti letto dedicati alla post-acuzie sono circa 4. 000, suddivisi tra unità spinale, recupero e riabilitazione funzionale, lungodegenza e neuroriabilitazione. In relazione all’evolversi del fabbisogno, il piano socio-sanitario prevede che il loro numero venga aumentato di almeno 500 unità e che vengano potenziati i servizi riabilitativi ambulatoriali e domiciliari. A livello di ciascuna delle quattro Aree Sovrazonali Funzionali in cui è diviso il Piemonte (Torino; Alessandria-asti; Novara-vercelli-biella-vco; Cuneo) dovrà essere condotto un attento esame delle caratteristiche quali-quantitative della popolazione di riferimento, nonché dell’incidenza e della prevalenza delle principali tipologie di disabilità presenti. Sulla base di quest’analisi, andrà quindi rivista e pianificata la rete delle attività, in modo tale che in ogni Area Funzionale siano rese disponibili tutte le prestazioni riabilitative, sia ospedaliere, sia territoriali, necessarie a garantire il percorso completo di cura per ogni disabilità, e soprattutto che i vari servizi collaborino e dialoghino tra di loro. «Si tratta di una sfida impegnativa - conclude Demicheli - poiché presuppone un profondo cambiamento dell’attuale sistema. In questo quadro, l’Assessorato è impegnato a costruire i necessari strumenti per il monitoraggio degli esiti dell’attività sotto il profilo organizzativo-gestionale, nonché per una lettura dell’appropriatezza degli interventi riabilitativi effettuati. In questo contesto, particolare rilevanza assumeranno le azioni che saranno realizzate nel campo della formazione dei vari soggetti interessati, dai medici prescrittori agli specialisti al personale tecnico appartenente all’equipe riabilitativa». .  
   
   
PAGLIUCA (FI), SODDISFAZIONE PER ODG PREMIALITA’ AZIENDE CHE SI ADEGUANO A TRASPORTO DISABILI  
 
Potenza, 2 maggio 2007 - Il consigliere regionale di Forza Italia, Nicola Pagliuca, esprime viva soddisfazione per l’ordine del giorno approvato nella seduta del 27 aprile del Consiglio, del quale è primo firmatario. “ Con il documento sottoscritto si offre – afferma Pagliuca - un contributo alla soluzione di un problema che tocca una fascia di società svantaggiata, riconoscendole i diritti e le priorità dovute”. “L’ordine del giorno approvato – spiega Pagliuca - impegna la Giunta regionale a prevedere in sede di predisposizione del prossimo “Piano degli Investimenti nel settore del Trasporto Pubblico Locale”, un meccanismo di premialità per le aziende che si dotano di mezzi attrezzati per il trasporto di disabili, in numero maggiore rispetto a quello attuale, sia per servizi di linea che per noleggio e con un numero di posti a sedere adeguato alle esigenze dei portatori di handicap, ovvero superiore a quello che attualmente presentano”. “Nello stesso ordine del giorno – continua l’esponente di Fi - è stabilita un’analoga premialità per le aziende sensibili alla tutela dell’ambiente, che vogliano acquistare, in futuro, un maggior numero di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. Questo odg – dichiara il consigliere - è un primo passo finalizzato a colmare quel divario di opportunità che ancora esiste e non è più tollerabile dalle persone che vivono nello stesso contesto sociale”. Pagliuca, infine, “assicura il proprio impegno affinché si avvii una nuova fase che tuteli i servizi, l’ambiente e restituisca giusta dignità alle persone diversamente abili”. .  
   
   
CASE DI CURA: LA REGIONE CONTINUA A MANTENERE ALTA LA VIGILANZA  
 
 Torino, 2 maggio 2007 - Nessun rallentamento nell’attività di sorveglianza della Regione sulle case di cura sia accreditate, sia private, che al contrario è continuo e capillare. A ribadirlo è il direttore dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità, Vittorio Demicheli, in risposta alle polemiche di alcuni esponenti politici all’indomani della vicenda di Villa Papa Giovanni Xxiii. «Innanzitutto – spiega Demicheli – non corrisponde affatto al vero che i controlli vengano fatti solo in occasione della domanda di accreditamento o del suo rinnovo. La legge regionale n. 5 del settembre 1987, che disciplina la materia, prevede infatti che le aziende sanitarie locali, cui il provvedimento affida il potere di vigilanza sulle case di cura, verifichino annualmente il possesso e il mantenimento da parte delle singole strutture di tutti i requisiti previsti. In realtà, poi, le commissioni di vigilanza compiono ben più di un sopralluogo all’anno, sia di loro iniziativa, sia su sollecitazione della Regione, che in questo senso lavora in stretta sinergia con i Nas, pur nel rispetto delle reciproche competenze. Sulla base dei verbali forniti dalle Asl, dal 2000 ad oggi l’Assessorato ha assunto circa 170 provvedimenti nei confronti delle case di cura, attraverso cui si sono disposti adeguamenti o alle strutture o all’organizzazione del personale, si sono ridotti i posti letto o sospese le attività in caso di inadempimenti e in tre casi si è giunti anche alla revoca dell’autorizzazione, con conseguente chiusura dell’attività. E i dati dimostrano come questa azione sia venuta crescendo nel corso degli anni: nel 2006, infatti, sono state 28 le prescrizioni a carico delle case di cura, contro le 21 del 2004». In più, nonostante la normativa vigente stabilisca che le commissioni debbano verificare solo gli aspetti organizzativi, strutturali e tecnologici, i medici che ne fanno parte, durante i sopralluoghi, valutano anche la qualità dell’assistenza prestata, sia con visite per verificare lo stato di salute dei pazienti, ad esempio per escludere la presenza di piaghe da decubito, sia con l’esame delle schede di dimissioni ospedaliere, per accertare l’appropriatezza di ricoveri e prestazioni. .  
   
   
DAL 4 AL 6 MAGGIO A PADOVA TORNA CIVITAS  
 
Padova, 2 maggio 2007 - Dal 4 al 6 maggio si svolgerà a Padova la dodicesima edizione di Civitas, la manifestazione dedicata alla solidarietà e all’economia sociale e civile, unica nel suo genere in Italia. L’edizione 2007 è stata presentata oggi nella sede della fiera dal coordinatore di Civitas Antonio Sambo, insieme ai partners istituzionali, tra cui l’assessore regionale alle politiche sociali. L’anno scorso il salone ha visto la partecipazione di circa 50 mila visitatori e di oltre 700 espositori. Quest’anno gli spazi saranno allargati ad altri padiglioni della fiera e le aree tematiche saranno sei; oltre alle quattro già proposte (la cittadinanza, il lavoro, l’istruzione, l’area internazionale), quelle nuove sono l’area ambientale e quella dell’economia giusta per scoprire le frontiere del microcredito, della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità dell’acquisto. Sono circa 4 milioni – è stato ricordato – le persone direttamente impegnare nel volontariato in Italia e il numero maggiore di organizzazioni (il 32%) si trova proprio nel Nordest. Il Veneto – ha detto l’assessore alle politiche sociali – ha il primato per presenza di gruppi di volontariato sul territorio, che sono per lo più espressione spontanea di una solidarietà diffusa che rappresenta un valore aggiunto. La Regione sostiene la partecipazione di questi soggetti sociali a Civitas, per farli conoscere e farsi conoscere. La manifestazione – ha aggiunto – è infatti una finestra importante anche per le attività istituzionali della Regione del Veneto nel settore sociale, dove investe le risorse più cospicue a livello nazionale. L’assessore ha posto l’accento sull’importanza di riscoprire valori come il senso della gratuità e l’attenzione verso chi ha bisogno. “Oggi – ha aggiunto – diventano quasi valori provocatori a fronte di quelli effimeri e superficiali che si sta cercando di far passare, soprattutto fra i giovani”. L’assessore ha aggiunto che la Regione punta soprattutto a mettere sotto i riflettori di Civitas il tema della famiglia, per metterne in risalto anche il ruolo sociale. In primo luogo perché attraverso la procreazione consenta la continuità della società; in secondo luogo perché è la prima agenzia educativa; infine, perché rappresenta anche un ammortizzatore sociale e il soggetto più importante sul fronte della solidarietà intergenerazionale. Occorre quindi tornare a investire fortemente sulla famiglia, focalizzando l’attenzione della società. Nel corso della manifestazione verrà proposta anche la campagna, lanciata da Unicef, per sensibilizzare l’opinione pubblica a spingere i governi a intraprendere misure per proteggere i bambini dall’Aids. In un anno muoiono circa 300 mila bambini sotto i cinque anni per malattie causate dall’Aids, di cui – ha fatto presente Davide Cavazza dell’Unicef – si parla sempre meno. .  
   
   
FIERA MILANO BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2006 : LA PERDITA DI CIRCA 22,0 MILIONI DI EURO COPERTA CON IL PARZIALE UTILIZZO DELLA RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI  
 
Milano, 2 maggio 2007 - L’assemblea ordinaria degli Azionisti di Fiera Milano Spa si è riunita 27 aprile in prima convocazione sotto la presidenza di Michele Perini nell’Auditorium del Centro congressi Stella Polare a fieramilano (Rho). All’ordine del giorno dell’Assemblea il bilancio della società al 31 dicembre 2006 e la proposta avanzata dal Collegio sindacale in merito alla proroga dell’incarico alla società di revisione Pricewaterhousecoopers. Bilancio 2006. L’assemblea ha approvato il bilancio 2006, che registra un risultato netto negativo per 22,0 milioni di euro, deliberando la copertura di tali perdite mediante l’utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni per pari importo. Si ricorda che l’esercizio 2006 di Fiera Milano Spa è stato di soli sei mesi. L’assemblea degli Azionisti in data 10 gennaio 2007 aveva infatti deciso lo spostamento della data di chiusura del bilancio dal 30 giugno a fine anno solare. Successivamente analoga delibera è stata assunta dalle Società controllate. Come già segnalato in precedenti comunicazioni al mercato, l’esercizio ridotto al 31 dicembre 2006 è da considerare di transizione ed ha risentito in maniera significativa sia della stagionalità in corso d’anno dell’attività del Gruppo (il periodo in esame include i mesi di luglio e agosto in cui non hanno luogo manifestazioni, e dicembre, generalmente privo di eventi), sia della mancata presenza dell’importante mostra biennale Host, che si svolge nell’anno solare dispari. Proroga dell’incarico alla società di revisione. L’assemblea dei soci ha approvato la proposta motivata del Collegio sindacale di Fiera Milano Spa riguardante la proroga dell’incarico alla Società Pricewaterhousecoopers Spa, originariamente riferito agli esercizi sociali con chiusura al 30 giugno 2006, 31 dicembre 2006 e 31 dicembre 2007, per ulteriori sei esercizi, per un totale di nove esercizi. La proroga prevede il mantenimento di tutti gli altri termini e condizioni della proposta approvata dall’Assemblea del 27 ottobre 2005, così come successivamente rimodulata dall’Assemblea del 10 gennaio 2007 a seguito della variazione della data di chiusura del bilancio di esercizio, con alcune integrazioni per disciplinare le variazioni che potranno intervenire nella composizione del Gruppo. .  
   
   
E’ NATA FIERA DI VICENZA SPA FIRMATO L’ATTO DI TRASFORMAZIONE  
 
Vicenza, 2 maggio 2007 - E’stato firmato martedì 24 aprile 2007, presso la Sala Fogazzaro della Fiera di Vicenza, l’atto di trasformazione che vede la nascita della “Fiera di Vicenza Spa”. A firmare l’atto predisposto dal notaio Gianpaolo Boschetti di Vicenza, erano i rappresentati dei tre Enti Fondatori - il Presidente della Provincia di Vicenza Manuela Dal Lago, il Sindaco Enrico Hullweck, il Presidente della Camera di Commercio Dino Menarin – ed i rappresentanti delle categorie economiche socie della nuova Spa: il Direttore Lorenzo Maggio in rappresentanza dell’Associazione Industriali, Giuseppe Sbalchiero Presidente di Assoartigiani, il Direttore Andrea Gallo in rappresentanza di Confcommercio, Mariano Rigotto in rappresentanza di Apindustria, Silvano Scandian Presidente Cna, Diego Meggiolaro Presidente Coldiretti e Linda Spina Presidente di Confagricoltura Vicenza. Questo il nuovo assetto societario risultante dalla trasformazione. Presidente di Fiera di Vicenza Spa è stato nominato Dino Menarin che sarà affiancato dai due Vice Presidenti Michele Amenduni e Sergio Rebecca. Nel Consiglio di Amministrazione siederanno, oltre al Presidente e ai due Vicepresidenti: Manuela Dal Lago, Enrico Hullweck, Valentino Ziche e Diego Meggiolaro. .  
   
   
CULTURA: VINCITORI DELL’EDIZIONE 2007 DEL “PREMIO DELL’UNIONE EUROPEA/EUROPA NOSTRA PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE”  
 
Bruxelles, 2 maggio 2007 - La Commissione europea ed Europa Nostra, federazione paneuropea per il patrimonio culturale, hanno annunciato 26 aprile i vincitori del Premio dell’Unione europea/Europa Nostra per la conservazione del patrimonio culturale. I premi saranno consegnati ai rappresentanti delle realizzazioni premiate, nel corso di una cerimonia che avrà luogo a Stoccolma l’8 giugno, alla presenza del presidente di Europa Nostra, Sar il Principe Consorte di Danimarca, Ján Figel’, Commissario europeo all’istruzione e alla cultura, Sar la Principessa Madeleine, patrona di Europa Nostra in Svezia e la sig. Ra Llena Adelsohn-liljeroth, Ministro per la Cultura della Svezia. “Negli ultimi 5 anni, questi riconoscimenti hanno dato un contributo decisivo all’individuazione di pratiche esemplari per la conservazione del patrimonio europeo - ha dichiarato Ján Figel’, Commissario europeo alla cultura - Essi sono ora un elemento centrale dell’azione culturale della Ue”. Lanciati di comune accordo nel 2002 da Europa Nostra e dalla Commissione europea, nel quadro del programma della Commissione “Cultura 2000”, i premi per la conservazione del patrimonio culturale europeo hanno 3 obiettivi: promuovere pratiche di conservazione di alto livello, stimolare scambi transfrontalieri di conoscenze e capacità, incoraggiare ulteriori iniziative esemplari nel campo della conservazione del patrimonio culturale. Per i premi di quest’anno, sono pervenute, da 32 paesi, 158 segnalazioni di iniziative d’eccellenza in vari campi, valutate in situ da esperti indipendenti. Le più significative sono state selezionate dalla giuria del premio nel corso di una serie di sedute tenutesi negli ultimi mesi. In giugno, saranno consegnati 5 primi premi, ciascuno dotato di 10. 000 euro, nelle seguenti categorie: Conservazione del patrimonio architettonico: alla chiesa di Sarica in Cappadocia (Turchia). L’edificio, notevole esempio di chiesa bizantina scolpita nella roccia, pur avendo sofferto gravi erosioni superficiali a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana nonché subìto crepe e corrosioni, è stato salvato, restaurato e reso accessibile ai visitatori. Conservazione del patrimonio paesaggistico: a Santo Stefano di Sessanio, nei pressi de l’Aquila (Italia). L’iniziativa visionaria di un investitore privato ha permesso di salvare appena in tempo un villaggio fortificato medievale dell’entroterra abruzzese, che era stato del tutto abbandonato sotto l’effetto di una povertà devastante e dell’esodo dalle campagne. Grazie alla sua riabilitazione e conversione ad attività alberghiera in senso ampio, questo importante retaggio dell’architettura rurale è stato completamente restaurato permettendo anche di far rivivere mestieri e tradizioni locali. Conservazione di opere d’arte: al Farbdiaarchiv zur Wand- und Deckenmalerei (Germania). Il Zentral Institut für Kunstgeschichte München e il Bildarchiv Foto Marburg hanno dato vita a un ambizioso progetto che ha permesso di raccogliere in una banca-dati elettronica l’archivio delle diapositive a colori, scattate durante una grande campagna fotografica avvenuta tra il 1943 e il 1945 per documentare opere pittoriche preziose e decorazioni di interni in edifici messi in pericolo dalle incursioni aeree alleate. L’archivio comprende oltre 40. 000 immagini di circa 480 edifici in 6 paesi, molti dei quali sono stati danneggiati o distrutti negli ultimi 3 anni di guerra. Ormai accessibile gratuitamente via Internet, sia a studiosi e che al grande pubblico, esso è divenuto un indispensabile strumento di ricerca su cui fondare il restauro di edifici danneggiati. Studi di eccezionale valore: al The Atlantic Wall - Linear Museum (Italia/belgio/francia). Il progetto, frutto dello sforzo comune e della collaborazione di numerose istituzioni. È stato avviato dal Politecnico di Milano (Italia), dal Raymond Lemaire International Centre for Conservation di Lovanio (Belgio) e dall’École d’Architecture de Versailles (Francia), per permettere ricerche, e diffonderne tra il pubblico i risultati, su una delle ultime grandi linee di difesa del Xx secolo, il Vallo Atlantico, costruito dalle forze di occupazione germaniche nel periodo 1941-1944. Fra i risultati del progetto: la pubblicazione di un catalogo e di un atlante, l’organizzazione di una raccolta fotografica, di conferenze, di un’esposizione itinerante e l’istituzione di un sito web. Servizi specifici: a the Mihai Eminescu Trust (Romania/regno Unito). Salvando e riparando più di 300 edifici storici e formando oltre 100 artigiani locali a mestieri tradizionali, questa Ong senza scopo di lucro ha effettuato sforzi enormi e ottenuto risultati impressionanti che dureranno nel tempo nella conservazione del retaggio sassone in Transilvania, un tesoro unico di valore europeo. Dal 1989, l’organizzazione lavora per ravvivare la vita sociale ed economica della regione, ne finanzia il restauro del patrimonio architettonico e sviluppa attività come il turismo ecologico e culturale, l’agricoltura biologica e i mestieri tradizionali. Oltre ai 5 primi premi, verranno consegnate 16 medaglie (secondo premio) e 13 diplomi (terzo premio). Ulteriori informazioni si trovano sul sito Web di Europa Nostra: www. Europanostra. Org/awards_2006. Html .  
   
   
IL VENETO ALLA FIERA DI ARTE CONTEMPORANEA DI PECHINO  
 
 Venezia, 2 maggio 2007 - La Regione del Veneto e Fuoribiennale, associazione culturale vicentina che ha da poco vinto il Premio Longhi per l’innovazione, sono state invitate alla China International Gallery Exposition, la più importante fiera d’arte contemporanea dell’Asia, che si terrà a Pechino, dal 2 al 7 maggio dove saranno presenti le più prestigiose gallerie d’arte asiatiche e i maggiori musei internazionali. Fuoribiennale, unica presenza italiana a Pechino, è stata selezionata per la sua capacità di innovazione territoriale e di mettere in relazione i vari ambiti della contemporaneità. Con il sostegno della Regione, parteciperà alla sezione “Subliminals” insieme a straordinarie realtà internazionali come La Fabrica di Madrid, la Fundaciò Telefonica o Ars Electronica di Linz. Il progetto installativo presentato dal Veneto è opera di Nico Vascellari (nato a Vittorio Veneto nel 1976), artista che sarà presente con una personale anche alla 52. Biennale d’Arte di Venezia che si aprirà il 10 giugno prossimo. Il significato di questa presenza a Pechino è stato illustrato oggi a Palazzo Balbi dal segretario regionale alla cultura Angelo Tabaro e dai curatori del progetto Chiara Bertola e Cristiano Seganfreddo. L’istallazione, realizzata in collaborazione con la Galleria Monitor di Roma, è “Untitled Song”, un video in un unico piano-sequenza in cui una batteria rotola rovinosamente per un ripido bosco. Per girarlo l’artista ha fissato con nastro adesivo una piccola telecamera Sony alla mano destra e ha inseguito a lungo i pezzi dello strumento musicale che ha lasciato rotolare giù. L´installazione di Vascellari – hanno sottolineato i curatori - si snoda lungo un percorso trasversale tipico della poetica dell’artista, che interseca forme espressive differenti quali il video, la fotografia, la performance, la moda, il design, la musica in una ricerca sperimentale che si distingue per freschezza e originalità. Da parte sua Tabaro ha ricordato che la collaborazione della Regione con Fuoribiennale dura ormai da qualche anno, percorrendo una direttrice che mira a capire che cosa si muove sul piano della creatività nel Veneto, sia a livello di operatori culturali, sia nel mondo dell’imprenditoria. In questo contesto si inserisce la partecipazione ad una manifestazione come quella di Pechino che si terrà al World Trade Center e ha caratteristiche di internazionalità e di significativo spessore culturale. Continua così, con uno spirito di ricerca, di attenzione e di sostegno ai fenomeni più interessanti il percorso di avvicinamento a quello che è stato definito come “Terzo Veneto”, ovvero un Veneto vitale, dinamico ed internazionale, capace di esportare non solo merci e prodotti ma anche la cultura emergente e più avanzata di un territorio. .  
   
   
GARIBALDI LE IMMAGINI DEL MITO NELLA COLLEZIONE TRONCA BRESCIA, MUSEO DI SANTA GIULIA, DAL 4 MAGGIO ALL’8 LUGLIO  
 
 Brescia, 2 maggio 2007 - Dal 4 maggio all’8 luglio 2007, la Fondazione Brescia Musei propone, a Santa Giulia, un’ampia sequenza di opere e testimonianze garibaldine tratte dalla Collezione Tronca, sino ad oggi mai esposta al pubblico. Il primo contatto con un cimelio garibaldino segna, per il dottor Francesco Paolo Tronca, l’avvio di una passione che lo ha portato a raccogliere oltre 500 testimonianze di un Eroe e un’epopea che divennero mito in Italia, ma anche in molti altri Paesi. “Trent´anni addietro - ricorda il dottor Tronca, oggi Prefetto di Brescia - ebbi occasione di apprezzare, al tatto, il calore proveniente dal manico in osso di un singolare coltello e tale era più che un vero e proprio pugnale, sia pure di foggia e materiali pregevoli. Era la «lama da combattimento» del Capitano dei Garibaldini Gaetano Criscione, lasciata in eredità, unitamente al cannocchiale, al nipote, peraltro figlioccio di battesimo: mio nonno. L´emozione provata era diversa da quella che avvertivo da bambino quando ascoltavo da mio nonno, nella sua casa di Palermo, i racconti dell’entrata dei Mille nella «capitale» ed i ricordi tramandati a lui dallo zio Capitano e dai genitori, testimoni diretti di quella lontana giornata del 27 giugno 1860. Per me questi non erano più vecchi cimeli di famiglia bensì testimonianze vive, immediate, della lotta per l´Unità d´Italia”. Nacque così la Collezione Tronca, oggi una delle più ricche non tanto e solo di cimeli garibaldini quanto di quelli che oggi potremmo chiamare esemplari di una produzione vastissima che si sviluppò in Italia ma anche in numerosi altri Paesi europei. Garibaldi fu, probabilmente, il primo personaggio storico italiano a far innamorare di sé, trasversalmente, tante nazioni in tutta Europa. L´italia e l´Europa dell’Ottocento sembravano impazzite per un personaggio tanto carismatico e affascinante. Così in ogni casa italiana, in molte case inglesi, francesi e di altre nazioni, veniva custodito, quasi venerato, qualcosa che lo riproduceva, dal ritratto in divisa da generale piemontese nelle famiglie nobili di fede monarchica, all´incisione acquerellata in camicia rossa in quelle delle famiglie repubblicane meno abbienti, dai piatti alle pipe, dai ricami ai busti. E sono proprio queste espressioni iconografiche create per coloro che volevano avere accanto un´immagine del Generale, che Francesco Paolo Tronca ha scovato e raccolto per questa sua preziosa e curiosa Collezione. .  
   
   
“DELL’ITERAZIONE” DOPPIA PERSONALE DI BRUTO POMODORO ROBERTO VECCHIONE A CURA DI ALBERTO VECA  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Mercoledì 9 maggio alle ore 18 alla Galleria Scoglio Di Quarto, nel nuovo spazio di via Ascanio Sforza 3, si inaugura la doppia personale del pittore Bruto Pomodoro e dello scultore Roberto Vecchione. Vi è una sottile linea, precisa Alberto Veca, che collega i lavori di Bruto Pomodoro e Roberto Vecchione, a prima vista separati da soluzioni linguistiche di diversa origine: che la scelta figurale sia divergente è evidente perché in un caso il referente organico risulta vincolare l’immagine protagonista in relazione con un “fondo” dalla fisionomia variabile; nell’altro, invece, la struttura architettonica sembra riferirsi più all’artificiale che al naturale, anche se la linea curva e quella retta appartengono a un mondo senza confini, dove eventualmente il primo imita, più o meno inconsapevolmente, il secondo. […] il tema centrale, in dialogo, è quello dell’“iterazione”, una figura antica della retorica come della realtà - letta a occhi nudi o al microscopio non importa - che percorre, con ruolo a volte marginale ma anche centrale, in modo durevole l’immaginario espressivo. La ripetizione è per sua natura uno strumento aperto al dialogo in quanto, già di per sé, costituisce una “frase”, non l’unica parola detta, irripetibile o imparagonabile; è una misura, perché prima di tutto dialoga con se stessa, secondariamente con lo spazio che determina con il suo ingombro o in cui è ospitata. Dove si parla di misurabilità e di determinazione dello spazio, in un caso, quello di Bruto, un’invasione di una figura centripeta allusiva tanto alla tridimensione quanto al movimento rotatorio in un campo variamente discrezionato, capace di incidere anche sull’evidenza plastica del soggetto; nell’altro, quello di Roberto, il modulo prescelto, iterato in queste opere in modo lineare secondo la logica della stele, tende a determinare nettamente vuoti e pieni, ingombri e pesi: la successione della figura identica, nella percezione diversa che ne deriva, mette in crisi, volontariamente, l’esattezza del calcolo. .  
   
   
BIAGIO IZZO IN DUE COMICI IN PARADISO AL TEATRO NUOVO DI MILANO  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Gli angeli custodi esistono e non sempre sono una garanzia per quelli che ottengono il privilegio di averne uno. Se poi il nostro tutore celeste si lascia andare con l’alcool e vive perennemente con la testa fra le nuvole, può anche accadere che un giorno combini qualche pasticcio di difficile soluzione. E così accade che Angelo Del Piano, professione angelo custode, (in vita faceva il pianista di piano bar …) si porta in Paradiso Pino con almeno cinquant’anni di anticipo rispetto al programma scritto nel Libro della Vita depositato in Cielo. La dipartita dell’attore ha sconvolto tutti non fosse altro per come si sono svolti i fatti: un dinamica assurda. L’auto sulla quale viaggiava Pino il giorno di Ferragosto, in una città praticamente deserta, ha tamponato l’unico automobilista in circolazione quel giorno che aveva frenato perché un gatto bianco (nemmeno nero che porta male) gli aveva tagliato la strada. Nell’incidente, Biagio che viaggiava con lui ed era alla guida dell’auto, ne è uscito illeso. Solo un graffio sulla mano glielo ha procurato il gatto che ha raccolto dalla strada prima che qualche altro automobilista lo mettesse sotto; e prima che l’innocente gattino si dileguasse nel nulla. Ma perché la sorte si è accanita contro Pino? In realtà la sorte non c’entra; la responsabilità vera va ricercata nella colpevole imperizia di Angelo Del Piano che ha letto male l’ordine del giorno esposto in Paradiso e ha portato prematuramente Pino in Cielo. L’errore è stato notificato al defunto dalla Voce Suprema che ora vorrebbe rimediare, ma il Paradiso ha le sue regole a cui tutti devono sottostare: per errore consumato si torna in vita solo se la vittima è persona capace di dimostrare una funzione necessaria sulla terra. Pino in vita faceva l’attore di teatro leggero e come si fa a convincere il Cielo che anche un attore, comico per giunta, ha un ruolo nella società, una funzione sociale? Ammesso pure che si volesse dare una opportunità al malcapitato, magari facendolo esibire, lui che è sempre stato in organici da più attori, come farebbe a sostenere uno spettacolo da solo? Ci sarebbe un’unica possibilità, quella di rappresentare in Paradiso lo spettacolo allestito in coppia con Biagio per la tournè estiva che vedeva impegnati i due attori insieme. Si dovrebbe però chiamare anche Biagio… . La Voce Suprema non ne vuole sapere e scarica il problema su Angelo che ha causato l’incidente. Pino insiste perché la cosa si risolva come ha indicato lui, cioè chiamando Biagio, ma Angelo è intenzionato a registrare la dipartita del malcapitato nel Libro della Vita in modo definitivo modificando quello che era scritto. Il Libro della Vita dov’è quello che è stato e quel che sarà. Dove quello che è stato è stato e quel che sarà sarà? Chiede Pino. No, dove c’è scritto tutto quello che è stato è quello che accadrà, puntualizza Angelo. E’ un libro aperto a tutti quelli che abitano il Cielo. Non c’è regola che ne vieti l’accesso ma modificarne i contenuti costa molta sofferenza a chi lo fa. Se non c’è passato non c’è presente e quindi futuro. Immaginiamo di cancellare qualche nome di persone esistite: le conseguenze sarebbero terrificanti. In un solo colpo si cancellerebbe l’esistenza di intere generazioni, di eventi, progressi, scoperte scientifiche; a dire il vero si cancellerebbero anche guerre e dolori. Il fatto è che non si può a monte conoscere tutte le conseguenze che una cancellazione comporterebbe, quindi è cosa molto faticosa. Ed io sono costretto a correggere una pagina scritta già nel tempo dell’abisso…Sapessi quanto mi costa. Angelo è molto dispiaciuto. Sapessi quello che me costa a me. Pino è furibondo e non si dà per vinto. Ora minaccia a tu per tu l’Angelo responsabile di questo enorme pasticcio. L’angelo deve tornare sulla terra e prelevare Biagio costi quel che costi. Pino deve dimostrare che anche gli attori hanno una funzione sociale sulla terra. L’angelo è costretto ad accettare le tesi di Pino e fa quello che il malcapitato gli ordina. Arriva Biagio, Pino gli spiega tutto quello che è accaduto…L’impatto è terribile. I due oramai devono farsene una ragione. Solo dando un contributo a Pino nella realizzazione dello spettacolo il Cielo si convincerà che loro sono davvero attori e che quello che più conta hanno una funzione sulla terra. Lo spettacolo non si farà ma i due comici piaceranno in Paradiso al punto che il Padreterno chiederà loro di restare lì per l’eternità a divertire il Cielo. Ma i patti sono patti e i due non ci stanno…Un colpo di genio e si torna sulla terra. Chiaramente portando via il Libro della Vita. .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STUDIO DALL’8 AL 27 MAGGIO LO SPETTACOLO ISPIRATO AL TESTO DI DOSTOEVSKIJ E ADATTATO ALLA REALTÀ D’OGGI SPAZIO AI… “GIOCATORI” DI PAOLO ROSSI IL GIOCO COME DANNAZIONE DI ESISTENZE PRECARIE  
 
Milano, 2 maggio 2007 - “Spazio a… Paolo Rossi”. Concluso il mese dedicato a Serena Sinigaglia, il Teatro Studio, dall’8 al 27 maggio, ospita Paolo Rossi, che al termine di un lungo laboratorio svolto al Piccolo ha messo a punto e presenta I Giocatori, liberamente ispirato al romanzo Il Giocatore di Fëdor Mikhajlovič Dostoevskij. Dopo aver affrontato autori e testi classici come Shakespeare, Molière e la Costituzione repubblicana, l’artista si confronta in questo spettacolo con il mondo del gioco e dell’azzardo raccontato dal grande autore russo, e lo avvicina alla nostra realtà. Prende forma così una versione personalizzata, originale, uno spettacolo corale che coinvolge - oltre a Paolo Rossi – giovani attori provenienti da due realtà emergenti: le compagnie Babygang di Milano e Pupkin Kabarett di Trieste, qui riunite sotto la denominazione La Confraternita dei Precari. Nel gioco d’azzardo l’uomo si confronta con il destino, in una sorta di fede che non ha religione, le cui regole sono dettate dalla fortuna. Nello scontro con la sorte l’uomo si smarrisce, cede al vizio, intraprende un viaggio senza ritorno in cui la perdita è sempre superiore alla vincita, estemporanea e casuale. Come nel romanzo di Dostoevskij, i personaggi non vengono giudicati secondo regole morali o sociali, ma trattati come malati, uomini persi alla ricerca di una redenzione. I vizi moderni e i luoghi in cui si consuma l’azzardo, legalizzato e non, diventano per la compagnia il terreno su cui ragionare - con la consueta vena grottesca che contraddistingue il lavoro di Rossi - sull’illusione del gioco come facile scappatoia per riscattare esistenze precarie. Lo spettacolo ha debuttato sotto forma di studio nel mese di luglio 2006 al Mittelfest di Cividale del Friuli e dopo un intenso laboratorio nel mese di marzo 2007 al Piccolo Teatro di Milano, viene presentato al Teatro Studio nella sua forma definitiva. “Dietro questo progetto c’è una volontà politico-culturale. In un’epoca in cui stanno sfrattando generazioni di teatranti, emarginate per età o per ragioni geo-politiche, si compie un piccolo atto. Una scommessa. Un investimento. Anche per il capocomico. ”. Paolo Rossi www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO DELL’ELFO DAL 2 AL 26 MAGGIO HAPPY FAMILY UNO SPETTACOLO DI ALESSANDRO GENOVESI  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Alessandro Genovesi - attore milanese impegnato sui palcoscenici dell’Elfo, del Teatro i e dell’Out Off - ha vinto con Happy Family, suo primo testo teatrale, il riconoscimento speciale della giuria al Premio Riccione Teatro del 2005. Dopo una lettura scenica (andata in scena il giugno scorso) che ha divertito e commosso senza riserve, Teatridithalia ha scelto di produrlo e di proporlo come terzo e ultimo titolo di prime opere, il progetto rivolto alle nuove generazioni di autori e registi, inaugurato a inizio stagione con Le muse orfane, diretto da Nicola Russo, e con Le scale del Sacro Cuore, diretto da Lorenzo Fontana. Collaborano alla realizzazione dello spettacolo la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi (sono allieve della scuola le attrici Manuela De Meo e Marta Iagatti e l’assistente alla regia) e, per l’allestimento scenografico, Trediciottanta che presta gli arredi grazie a un’inedita formula di “merchandising”. Happy family è «una confessione camuffata, un diario mascherato, una commedia che parla della paura di diventare grandi, di cambiare la nostra vita per qualcos’altro che non conosciamo. È un esorcismo scritto nella Milano d’estate. Quando non si muove una foglia e dal silenzio può uscir fuori quello che di solito sta muto. Tutti i desideri e tutte le paure. Di essere troppo, di non essere nessuno. Sorrisi, scontri e incontri esaltanti. Brutture e imperfezioni guardate con ironia. Difetti che diventano poesia. E così si scaccia per un po’ il terrore quotidiano di vivere a metà, di essere scontati. Di questa commedia si può dire tutto quello che di solito innervosisce: è lieve, è romantica, è banale. Le persone che la popolano sono normali. Ma questo è il suo bello. Che è tragicamente fuori posto». Due famiglie incrociano i destini a causa dei figli quindicenni, Anna e Filippo, caparbiamente decisi a sposarsi. Un banale incidente stradale catapulta il protagonista-narratore, Ezio, al centro di questo microcosmo, nel quale i genitori possono essere saggi, ma anche più sballati dei figli, le madri nevrotiche e coraggiose, le nonne inevitabilmente svampite, le figlie bellissime e i cani cocciuti e innamorati. In poche parole, due famiglie di oggi, che sfuggono alle catalogazioni e alle etichette, in evoluzione continua, in equilibrio precario, vive, felici e confuse. Ezio ha trentuno anni, sostiene di non avere grossi problemi (ma soffre di mal di schiena e di crisi di panico), è ricco (perché ha ereditato dal padre il brevetto della pallina per lavatrice), è stato mollato dalla fidanzata: «Il momento era arrivato. L’incidente aveva rotto qualcosa e non parlo solo di alcune mie ossa. Da quel momento in poi non ho mai più avuto voglia di stare da solo, di mangiare da solo, di vivere da solo». Un grande schermo, che assumerà toni e colori diversi, domina la scena, organizzata per luoghi deputati che ricostruiscono gli ambienti di una casa. Alla fine di ogni replica i mobili e gli oggetti (divani, tavolo da pranzo, lampade ecc. ), che sono pezzi unici forniti da Trediciottanta, potranno essere acquistati dagli spettatori e, nel caso di vendita, saranno sostituiti rinnovando ogni volta l’ambientazione. - www. Elfo. Org - biglietteria@elfo. Org. .  
   
   
LA COMMEDIA DEGLI ERRORI DI WILLIAM SHAKESPEARE PER LA REGIA DI GIUSEPPE PAMBIERI SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO MANZONI  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Chiaramente ispirato al modello plautino dei “Menecmi”, la “Commedia degli errori” si colloca come una delle prime commedie scritte da Shakespeare. Lontano dall’idea di ricalcare il plot originale, Shakespeare amplifica e raddoppia il “doppio” dei due gemelli. Ai due Antifoli si affiancano infatti, in una giornata di progressivi e folli equivoci, due servi anch’essi gemelli e non distinguibili, che accrescono la comicità e la confusione. L’involontaria comicità degli scambi di persona, delle incredibili e quasi astratte situazioni in cui le due coppie di gemelli si vengono a trovare, si innesta in una Efeso magica e surreale dove le rincorse dei personaggi, che non trovano mai una logica alle loro azioni e alle loro spiegazioni, diventano, metaforicamente, incomunicabilità angosciosa e malinconica. Nella storia delle rappresentazioni della “Commedia", i due Antifoli e i due Dromi sono sempre stati interpretati da attori somiglianti. Nel nostro spettacolo, gli Antifoli saranno interpretati da un solo attore e così i due servi gemelli; questo, oltre al gesto istrionico dell’interpretazione, al fine di rendere ancora più rilevanti, ma soprattutto comicissimi, i loro scambi di persona. Perfettamente uguali, ma diversi nei rispettivi caratteri: Antifolo di Siracusa è intellettuale, colto, un po’ sussiegoso, direi quasi dominato da un “aplomb” inglese, schivo ma nello stesso tempo assetato di nuove esperienze. Antifolo di Efeso è un solido mercante con le gambe ben piantate per terra, passionale e iracondo. I due servi fanno il verso ai rispettivi padroni imitandone i vezzi. La moglie di Antifolo di Efeso, Adriana, ironica e sprezzante, ma anche inesorabilmente innamorata del marito, combatte contro i pregiudizi del maschilismo dominante che la sorella Luciana difende come ineluttabile. L’ira ossessiva e eccitata di Adriana si scambia con l’infatuazione dell’altro Antifolo per la sorella. Verrà sottolineata l’unità temporale della giornata di follie, che Shakespeare qui rispetta allo scrupolo. Dall’alba con la condanna a morte di Egeone, quasi un incipit tragico, al tramonto, quando l’agnizione finale vedrà i due gemelli confrontarsi come in un unico specchio. Unità di tempo, sì, ma anche tempo impazzito, una frantumazione temporale che va di pari passo con l’alienante contrappunto delle reciproche incomprensioni. Sarà uno spettacolo quasi onirico, acido, ritmico, incalzante, scandito da luci violente e colorate che accompagneranno in un clima di sogno l’andamento della commedia. Tutti gli “errori” finiscono come d’incanto, quando appare per la seconda volta la “Badessa” ovvero Emilia, cioè la madre dei gemelli che invita tutti nell’Abbazia, figli, marito, servi, mercanti, orafo, cortigiana, tutti coloro che non sapevano, mentre noi che sapevamo rimaniamo esclusi. .  
   
   
ADRIANA ASTI IN DÌENOTT STORIE DI UNA CITTÀ FRA MUSICA E PAROLE TEATRO FILODRAMMATICI / SPAZIO MIL  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Ritorna, dopo il grande successo della stagione 2003-2004, la “stramilano” di Adriana Asti. Una donna di Milano guarda l´evoluzione della sua città che lentamente sta mutando e le diventa estranea. Questa donna è un´attrice, Adriana Asti: ed è lei, con la sua voce e la sua "milanesità", a condurre lo spettatore in questo labirinto apparentemente inestricabile e pieno di suggestioni. Il mondo dell´Italia del Nord, della civiltà lombardo-veneta, o meglio ancora della civiltà milanese si compone attraverso le testimonianze, le voci, i suoni, i rumori, le musiche, i momenti non vissuti e raccontati, quasi fossero lampi o intervalli, in un grande labirinto che Adriana Asti interpreta e vive. Labirinto nel quale si intrecciano e si disperdono prose e poesie di scrittori che per citarli in (dis)ordine sparso, possono essere Carlo Porta, Emilio De Marchi, Alessandro Manzoni, Carlo Dossi, Arrigo Boito, Giovanni Testori, Delio Tessa, Alberto Arbasino, Camilla Cederna, Gaetano Sbodio, Franco Fortini, Ferdinando Fontana. Ed a questi si aggiungono autori musicali come Fiorenzo Carpi, Roberto Vecchioni, Enzo Jannacci, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Leo Chiosso, Lucio Dalla. Scrittori e musicisti di Milano o che di Milano hanno parlato, costruiscono, attraverso la voce e l´interpretazione di Adriana Asti, una visione personalissima e soprattutto insolita della città. Un gruppo dì "musicanti" accompagnano l´attrice nel suo monologo (se monologo si può chiamare) citando motivi più o meno famosi, temi familiari al cuore del pubblico per evocare ricordi di tempi lontani o prossimi. Delirio milanese? Forse. Ma delirio che non vuole essere soltanto milanese. Lo spettacolo, dopo le date milanesi, sarà a Parigi, al Théâtre du Rond-point dal 15 maggio al 9 giugno. Una donna di Milano, un’artista indiscutibile, che racconta e canta la sua città a Parigi. Www. Teatrofilodrammatici. It .  
   
   
DAL 3 AL 6 MAGGIO “MOBIL”, UNA DIVERTENTE SATIRA DI SERGI BELBEL VA IN SCENA… IL TELEFONO CELLULARE AL TEATRO STUDIO TORNA LLUIS PASQUAL  
 
 Milano, 2 maggio 2007 - Gli spettatori, come al solito, prima dell’inizio dello spettacolo saranno invitati a spegnere il cellulare. Ma per quattro sere dal 3 al 6 maggio prossimi, al Teatro Studio, ci sarà un’eccezione, sia pure soltanto sulla scena. Il telefonino, con i suoi assillanti trilli, sarà infatti il “protagonista” di Mobil, nuovo testo di Sergi Belbel, quarantenne catalano dai molti talenti, messo in scena da Lluis Pasqual. Autore di opere teatrali, docente presso l’Institut del Teatre di Barcellona, regista – ha avuto un successo senza precedenti con la versione catalana di Sabato, domenica e lunedì, - sceneggiatore per il cinema e la televisione, Sergi Belbel, è uno dei drammaturghi più rappresentati in Spagna. Lluis Pasqual ne porta in scena la commedia Mobil, una divertente satira della società attuale e del suo attaccamento morboso ai moderni mezzi comunicazione, come il telefono cellulare. Quattro personaggi, due donne di mezza età e i figli trentenni di ognuna, un ragazzo e una ragazza, un aeroporto dove si consuma un attentato terroristico, un albergo: in 29 brevi scene, complice il telefonino, le loro vite finiscono per intrecciarsi. “Una volta”, spiega l’autore, Sergi Belbel, “possedevano un cellulare i dirigenti di qualche multinazionale ed erano oggetto di malcelata invidia. Oggi sono rari coloro che non ne abbiano almeno uno. Una volta, la parola “terrore” era abbinata a film, o a racconti di genere. Oggi, terrore, associato a “globale”, ha smesso di appartenere alla finzione per acquisire concretezza…”. “Tutti siamo in attesa”, aggiunge Lluís Pasqual - di quel testo contemporaneo che parli di noi e della nostra realtà. Móbil, senza dubbio, è quel testo». Consacrato al “ruolo” di regista dal film di Almodòvar "Tutto su mia madre", in cui interpreta se stesso, Lluis Pasqual è tra i registi spagnoli più conosciuti. Ha diretto il Centro Drammatico Nazionale di Madrid, l’Odéon di Parigi e il Teatre Lliure di Barcellona. Assistente di Strehler alla fine degli anni ’70, ha messo in scena spettacoli per il Piccolo ed è stato spesso ospite con produzioni realizzate in altri paesi europei. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
CITYTAPE PATTEXVILLE: UNA MOSTRA DI NASTRO ADESIVO  
 
Milano, 2 maggio 2007 - Sono oltre 90 le opere in nastro adesivo che verranno esposte dal 4 al 20 maggio nella mostra “Citytape Pattexville – Il futuro dell’abitare: giovani idee creative con nastri adesivi e colle Pattex” che verranno esposte presso il Crt Teatro dell’Arte di Milano. Il nastro adesivo Pattex Power Tape, nato per facilitare il lavoro a idraulici ed elettricisti, ha “sfidato” centinaia di ragazzi dai 14 ai 19 a creare vere opere d’arte. Citytape Pattexville “srotola” il suo nastro in tutta Italia, percorrendo oltre 2000 chilometri unendo sotto lo stesso progetto Torino, Genova, Milano, Verona, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Lucca, Roma, Napoli e Bari. Il percorso del nastro, però, non si ferma al “Giro d’Italia”. La mostra finale, infatti si “distenderà” per tutta Milano. Citytape Pattexville vede la sede principale della mostra presso il Crt Teatro dell’Arte di Milano, ma sarà soprattutto una mostra itinerante dispiegandosi fino alla Sede Bovisa del Politecnico di Milano, all’Università Iulm e al Mondadori Multicenter. L’utilizzo delle colle Pattex è una delle tante novità della quinta edizione di Citytape: oltre al nastro adesivo colorato Pattex Millechiodi, Pattex Ripara Express e Pattex Ripara Extreme sono diventati fondamentali nel dare una forma, un volto all’abitare per i giovani artisti che hanno creato opere all’interno di quattro diversi ambiti: Stanze, Scenari, Giacimenti e la Metafora dell’abitare. Le opere stupiscono per fantasia, lungimiranza, estro, utilizzo del colore e degli strumenti a disposizione. Ciascuno ha forgiato nastri, colle e materiali diversi come gli artisti del passato rendevano un blocco di marmo un’eterna scultura di bellezza incredibile. Per la creatività delle opere realizzate e quale riconoscimento al valore dell’iniziativa, il Comune di Milano, settore Tempo Libero e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia hanno concesso il loro patrocinio al progetto. Www. Citytape. It .  
   
   
CHIASSODANZA 2007 RASSEGNA DI DANZA CONTEMPORANEA XIX EDIZIONE DAL 2 ALL’ 11 MAGGIO 2007  
 
 Milano, 2 maggio 2007 - Dal 2 all’11 maggio 2007 si svolgerà la Xix° edizione di Chiassodanza, rassegna di danza contemporanea, presso il Cinema Teatro di Chiasso e lo Spazio Officina. Carolyn Carlson, Virgilio Sieni, Talia Paz e Noemi Lapzeson: quattro straordinarie personalità della danza contemporanea, sono i protagonisti di Chiassodanza 2007, che si concluderà con una vetrina per giovani coreografi emergenti, vincitori di un concorso nazionale. Ad inaugurare quest’edizione, in anteprima assoluta, esordirà la nuova creazione di Virgilio Sieni, Sonate Bach – di fronte al dolore degli altri, undici coreografie che vedono in scena sei danzatori dell’omonima Compagnia, che ci rammentano avvenimenti tragici accaduti nei conflitti recenti, undici danze che hanno l’aspetto di altrettante ballate e allo stesso tempo costituiscono una continua dedica ‘in memoria’, riferita agli eventi che segnano l’iconografia del tessuto coreografico. Ma è la forma in ‘solo’ il filo rosso di questa diciannovesima edizione, momento creativo, come afferma Carolyn Carlson, che offre all’artista, la pos­sibilità di un dialogo intimo e diretto nella sua ricerca, che gli permette di scoprire la natura ultima di un gesto unico e puro, rivelando la propria es­senza di artista e di persona. E’ infatti, secondo appuntamento del festival, una specialissima serata dal titolo Solo evening of Talia Paz, danzatrice intensa e magnetica, uno dei nomi più prestigiosi della scena contemporanea, che presenterà tre ‘solo’ d’autore appositamente per lei creati: Magnolia del coreografo belga Stijn Celis; Habayta, del coreografo e regista inglese Nigel Charnock; e Love dell’israeliana Sharon Eyal. Il 6 maggio tornerà sulla scena del nostro Teatro la grande coreografa e danzatrice Carolyn Carlson, che presenterà il ‘solo’ Doublevision, sua ultima creazione che propone un incontro transdisciplinare tra la coreografa-étoile californiana e gli Electronic Shadow, un giovane gruppo formato dall’architetto Naziha Mestaoui e dal regista Yacine Ait Kaci, che letteralmente fondono lo spazio e l’immagine proponendo nuove modalità percettive. La Svizzera è quest’anno rappresentata dall’argentina d’origine ma ginevrina d’adozione, Noemi Lapzeson considerata una delle coreografe più creative e originali nel panorama della danza svizzera e internazionale. A Chiassodanza presenta una creazione densa di atmosfere mistiche e ipnotiche: Eidos, un ‘solo’ interpretato dalla giovane Romina Pedroli, di grande talento, che sarà in scena accompagnata da due musicisti, Gabriel Scotti e Vincet Hänni, e dalle elaborazioni video di Alexandre Simon. La Piattaforma di danza, un concorso per brevi coreografie concluderà Chiassodanza 2007: si tratta di un progetto originale nel quale sono coinvolte quattro città svizzere: Basilea, Winterthur, Chiasso e Neuchâtel, per offrire a giovani coreografi e danzatrici/danzatori professionisti una vetrina internazionale in cui mostrare i loro lavori. .  
   
   
FESTIVAL ARENIANO, STAGIONE LIRICA 2007. AGEVOLAZIONI PARTICOLARI A STUDENTI, INSEGNANTI E PERSONALE SCOLASTICO  
 
 Venezia, 2 maggio 2007 - Gli studenti, i docenti e il personale della scuola potranno avere particolari agevolazioni tariffarie per tutti gli spettacoli della stagione lirica 2007 dell’Arena di Verona: pagheranno 10 euro (invece di 26,50) nei settori C e F di gradinata e 35 euro (invece di 84) per le poltroncine di gradinata laterale numerata. “L’iniziativa – spiega l’assessore regionale alle politiche dell’istruzione e della formazione Elena Donazzan – è tra quelle previste, nell’ambito del Progetto ‘La Scuola all’Opera’, dall’accordo tra la Regione del Veneto, la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e la Fondazione Arena di Verona per il coordinamento delle attività e della programmazione; un accordo finalizzato a sostenere e valorizzare la scuola veneta, incentivando anche percorsi formativi non tradizionali che contribuiscano ad ampliare le esperienze conoscitive e ad affinare la sensibilità, in particolare, degli studenti”. “Il progetto ‘La Scuola all’Opera’ – ha ricordato l’assessore Donazzan – è nato nel 1999 e prevedeva biglietti a riduzione speciale riservati al mondo della scuola della sola provincia di Verona. In pochi anni si è passati dalle circa 7. 000 presenze al Festival del 1999, alle circa 45. 000 presenze al Festival dello scorso anno e l’invito a partecipare è stato esteso alle altre città della Regione del Veneto e alle province di regioni limitrofe, come Lombardia e Trentino Alto Adige”. Dopo aver sottolineato come questa iniziativa contribuisca a valorizzare la tradizione musicale del Veneto, l’Arena e i suoi allestimenti scenici, l’assessore regionale ha espresso l’augurio che “gli studenti e i docenti, assistendo alle opere, possano acquisire maggiore consapevolezza della propria storia, per poter guardare quindi più serenamente al proprio futuro”. “Crediamo in una Fondazione Lirica diffusa sul territorio – ha ricordato Claudio Orazi, sovrintendente della Fondazione Arena – capace di incontrare istituzioni pubbliche e private e, soprattutto, le persone. Abbiamo scelto di rivolgerci a tutti i bambini, i ragazzi ed i giovani che costituiscono la comunità scolastica di una Regione tanto importante per il nostro Paese e che saranno domani i protagonisti di un futuro che tutti desideriamo migliore ed umano”. L’ “85° Festival” all’Arena di Verona prevede, da giugno ad agosto in orario serale, un programma particolarmente nutrito di opere che hanno fatto la storia della musica classica: Nabucco, Aida e La Traviata di Giuseppe Verdi; La Bohème di Giacomo Puccini e Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. . .  
   
   
MOTOCROSS: ANTONIO CAIROLI È PRONTO PER LA SFIDA MONDIALE DI QUESTO WEEKEND A MANTOVA  
 
Mantova, 2 maggio 2007 - La pista di Mantova ha un debito con Antonio Cairoli, che lo scorso febbraio si è visto sfuggire la vittoria dello Starcross per la caduta collettiva alla partenza della terza manche che ha vanificato le affermazioni nelle due frazioni precedenti. Il Gran Premio d’Italia vale quindi doppio per il siciliano della Yamaha, che vuole riprendersi quanto gli spettava e che, di fronte al pubblico di casa, vuole dare un’altra strapazzata al rivale Christophe Pourcel sulla scia di quanto fatto nel Gran Premio del Portogallo. Due vittorie pesanti, quelle di Agueda, che portano Tonino sulla sabbia mantovana stimolato da voler bissare la doppietta di due settimane fa. “La pista del Tazio Nuvolari mi è sempre piaciuta” ha confidato il pupillo di Claudio De Carli “il terreno è quello che preferisco, abbastanza morbido, non eccessivamente sabbioso, con molti salti stile supercross. E’ uno dei circuiti italiani che mi piace di più”. Allo Starcross facesti scintille, conti di ripeterti anche in occasione del Gp? “Allo Starcross correre sempre insieme ai primi della 450 è stata una bellissima soddisfazione, questa volta i miei avversari avranno moto identica alla mia e quindi penso proprio di fare ancora bella figura. Il mio stile di guida ora che ho perso un po’ di aggressività si adatta abbastanza bene alle caratteristiche della pista, guido più in piedi e mi sento tranquillo anche perché mi adatto un po’ a tutti i tracciati”. Anche la tua moto si addice alla conformazione prevalentemente piatta di Mantova? “Sono molto soddisfatto della Yz250f di quest’anno, sul veloce è migliorata ulteriormente sia in termine di guida che di sfruttabilità del motore e di meglio non posso chiedere anche perché Solva ha fatto un lavoro egregio per quanto riguarda le sospensioni”. Chi potrebbe essere favorito su questa pista oltre a te? “Ora che Philippaerts è passato alla Mx1 i nomi sono gli stessi dello scorso anno, ovvero Rattray e Pourcel, penso siano loro i più forti”. La scorsa stagione sei stato il paladino del Gp d’Italia con l’epico duello con Philippaerts, quest’anno dovrai fare tutto da solo per far divertire il pubblico. “La gara di Montevarchi è stata una della più avvincenti della mia carriera, David fece un gran risultato ma sono pronto a difendere i colori italiani anche da solo perché arrivo al Gp d’Italia al 100% della mia forma, nelle ultime gare mi sono migliorato sempre di più per cui sono convinto di poter dire la mia anche in Italia. Il fine settimana prima della gara lo passerò a casa mia a Patti, in Sicilia, e ciò mi darà un ulteriore stimolo per ritornare in gara alla grande”. Cosa pensi di fare in quei giorni? “Andrò a trovare gli amici e girerò un po’ in moto sulla mia pista insieme a miei tre nipotini Jeremy, Denis e Tonino di 12, 11 e 8 anni”. Hai la moto anche lì per girare? “Sì, ho una Yz250f e una Yz450f oltre ad alcune moto degli anni passati tra le quali quella con cui ho vinto il mondiale due anni fa”. Ti aspetti tanti tifosi a Mantova? “Sicuramente è una delle gare più importanti degli ultimi anni e quindi ritengo che si farà il pienone, anche perché quella di Mantova è una pista abbastanza centrale e quindi facile da raggiungere per tutti”. .